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Tesis sobre el tema "Riforma del diritto societario"

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Pasquino, Antonio <1968&gt. "Autonomia statutaria nella riforma del diritto societario". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/318.

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Casadei, Federica. "I gruppi di società nel codice civile". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200797.

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Il potere di direzione e coordinamento quale elemento qualificante il fenomeno dei gruppi di società. Profili organizzativi di gruppo nel codice civile. La responsabilità da attività di direzione e coordinamento. Il gruppo cooperativo paritetico.
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Ducci, Duccio Ruben. "L'appropriazione di corporate opportunities da parte di amministratori di società: tests giurisprudenziali e definizione della fattispecie". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200799.

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Resumen
La dottrina delle corporate opportunities si inserisce nel vasto tema degli agency costs connessi al rapporto tra azionisti e amministratori e pertanto costituisce un argomento comune a tutte le società per azioni dei paesi a economia avanzata. Il legislatore italiano del 2003 ha affrontato la questione con una norma sostanzialmente incompleta: essa prescrive essenzialmente che una data condotta è vietata e fonte di responsabilità per l’amministratore infedele. Non è detto ciò che si intende per opportunità d’affari, né se l’appropriazione, di per sé illecita, può essere autorizzata dalla società e a quali condizioni. La questione, del resto, è comune a tutti gli ordinamenti con strutture societarie analoghe, quindi è necessario guardare agli Stati in cui le regole si sono formate progressivamente dietro sollecitazione della giurisprudenza e tramite un costante affinamento dottrinale. L’introduzione dell’ultimo comma dell’art. 2391 c.c. in occasione della riforma del diritto societario evoca l’immagine, già utilizzata con riferimento ad altri istituti, del legal transplant, ovvero di una trasposizione artificiale che non tiene conto del contesto in cui opera. Prima ancora però di analizzare la norma in questione nell’ordinamento italiano in rapporto alle peculiarità di questo sistema, è necessario rivolgere l’attenzione, per quanto possibile, dentro l’apparato normativo nel tentativo di mettere in luce i fondamenti della dottrina in esame. Questa analisi di base è largamente comune a tutti i sistemi giuridici e prescinde dalla questione dell’enforcement della regolazione ottimale. Il lavoro intende offrire un contributo alla definizione di corporate opportunity, concetto nuovo all’ordinamento italiano. La definizione, infatti, è l’elemento essenziale della dottrina della corporate opportunites e per molti aspetti anche il più incerto. Il nodo centrale è la nozione di opportunità sociale, dove sociale sta per "appartenente alla società", in base a un rapporto di appartenenza in termini di attribuzione di property rights. A tal fine si analizzeranno criticamente i tests elaborati dalla giurisprudenza statunitense, nel tentativo di rintracciare un comune denominatore che orienti il giudizio. Nel fare ciò si è rivolta particolare attenzione alle teorie sottostanti ai vari tests, evidenziando come la definizione di corporate opportunity sia in larga misura una conseguenza della teoria generale del rapporto tra managers e azionisti. In conclusione si svolgono alcune considerazioni sulle modalità di trasposizione della corporate opportunity doctrine nell’ordinamento italiano, in particolare nel contesto degli interessi degli amministratori.
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SARACENI, BARBARA. "La revoca dell’amministratore di s.r.l. a confronto con l’ordinamento tedesco". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2011. http://hdl.handle.net/2108/202141.

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Resumen
Scopo della presente ricerca è quello di esaminare la materia della revoca dell’amministratore di s.r.l., regolata, dopo la riforma societaria del 2003, dall’art. 2476 c.c. Tale norma è stata oggetto di numerose interpretazioni da parte di dottrina e di giurisprudenza, in quanto solleva una serie di problematiche, non ancora risolte. L’art. 2476 c.c., infatti, rappresenta uno dei punti più controversi del diritto societario italiano, ove il legislatore della riforma, a fronte dell’autonomia della s.r.l., ha voluto in una medesima norma concentrare più istituti giuridici, con l’intento di incrementare il rilievo attribuito alla persona del socio nell’ambito del contratto sociale, nonché all’organizzazione e alla gestione dell’impresa societaria. Facendo un parallelismo con la medesima disciplina dell’ordinamento tedesco, più dettagliata e più sistematica di quella italiana, si possono notare alcune differenze fondamentali e, così, trarre possibili spunti per eventuali riforme future. La tesi si compone di sei capitoli. Al primo capitolo (“Contesto storico e normativo”) è dedicata la parte introduttiva della nascita della s.r.l. e della GmbH. Dopo un breve excursus storico, vi è un confronto generale fra i due tipi societari dei diversi ordinamenti, con l’analisi dei caratteri salienti della riforma societaria italiana del 2003 e della riforma societaria tedesca, relativa alla GmbH, del 2008 (la c.d. legge MoMiG), fino ad arrivare al quadro normativo relativo alla responsabilità e alla revoca dell’amministratore in entrambi i sistemi giuridici di riferimento. Oggetto dell’indagine del secondo capitolo (“Doveri e responsabilità degli amministratori”) è il tema della responsabilità gestoria, che gioca un ruolo fondamentale nella governance delle società di capitali, sia italiane che ESTRATTO II tedesche, ed è prodromica alla rimozione dall’incarico dell’organo gestorio, che si sia macchiato di atti di mala gestio. Si passa in rassegna l’art. 2476, comma 1, c.c., per quanto riguarda la s.r.l., e il § 46 GmbHG per l’ordinamento tedesco, analizzando i doveri in capo agli amministratori, la diligenza nell’eseguirli e le conseguenze giuridiche della loro violazione. Il terzo capitolo (“Diritti di controllo del socio”) è dedicato ai diritti di informazione e di consultazione attribuiti ai soci di s.r.l. e di GmbH, rispettivamente dall’art. 2476, comma 2, c.c. e dal § 51a GmbHG. Emblematica per il diritto italiano è la collocazione della disposizione nel quadro normativo della disciplina concernente la responsabilità e la revoca degli amministratori. Per la s.r.l. una novità è rappresentata non solo dalla maggiore incisività di cui si compongono i prefati diritti di controllo, ma soprattutto dalla titolarità attribuita a ciascun socio, indipendentemente dalla quota di capitale posseduta. Si è affidato il nuovo assetto di controlli prevalentemente all’iniziativa individuale del socio, avvicinando la s.r.l. al modello delle società personali. Vengono qui analizzate le modalità di esercizio dei diritti di informazione e di consultazione sia del quotista di s.r.l. che di GmbH, anche tramite professionisti di fiducia. Si esamina, poi, la possibilità per gli amministratori di opporre un rifiuto al rilascio delle informazioni richieste, al fine di salvaguardare l’interesse sociale alla non divulgazione di dati societari ritenuti sensibili. Al quarto capitolo (“L’azione sociale di responsabilità e la revoca dell’amministratore di s.r.l.”) si analizza l’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore, colpevole di cattiva gestione, in rapporto all’azione cautelare di revoca, ai sensi dell’art. 2476, comma 3, c.c. In tale fattispecie il legislatore ha abolito il rinvio prima esistente alle s.p.a. ed ha introdotto “altresì” la possibilità di revocare il singolo amministratore in via cautelare. Ampio esame è dedicato al tema della diligenza dell’amministratore e all’esenzione di responsabilità, specialmente per quanto riguarda la manifestazione del dissenso. Nel medesimo capitolo si valuta la questione, non così pacifica, della sostituzione processuale, ovvero se il singolo socio di s.r.l., nell’esperire l’azione sociale, agisce in nome proprio per conto della società, che, così, diventa litisconsorte necessario nel giudizio di ESTRATTO III responsabilità. Vengono, poi, presi in esame ulteriori aspetti di natura processuale dell’azione di responsabilità, quali la possibilità per la società di rinunziare o transigere l’azione intrapresa, il rimborso delle spese di lite spettanti al singolo socio agente e la prescrizione. Con il quinto capitolo (“La revoca cautelare dell’amministratore di s.r.l.) si vagliano le numerose problematiche riguardanti lo strumento cautelare di revoca dell’amministratore di s.r.l., ex art. 2476, comma 3 c.c. La revoca del manager di s.r.l., in realtà, è stata concepita dalla riforma del 2003 solo per via cautelare, mentre il legislatore è silente sulla possibilità di revocare l’organo gestorio attraverso vie extragiudiziarie, che, comunque, vengono analizzate all’interno della ricerca. Durante la trattazione si nota come l’art. 2476, comma 3, c.c. sia una delle disposizioni più controverse, sulla quale si sono affannate dottrina e giurisprudenza, evidenziando i vuoti legislativi lasciati aperti dalla norma. Nel medesimo capitolo si passano in rassegna i presupposti del cautelare di revoca, ovvero del periculum in mora e del fumus boni iuris. Successivamente si analizza la possibile strumentalità tra il rimedio cautelare della rimozione dell’organo gestorio e l’azione sociale di responsabilità introdotta nel merito, questione che ha generato varie linee di pensiero, fra loro discordanti. Inoltre, si valuta la possibile introduzione del rimedio cautelare ante causam, prima che sia esperita l’azione sociale di responsabilità. Infine, si accenna alla ormai remota possibilità di revocare l’amministratore per via giudiziaria (ai sensi dell’art. 2409 c.c.), dopo la nota pronuncia della Corte Costituzionale n. 481/2005, che ha escluso categoricamente l’applicabilità di detta disposizione alle s.r.l., anche a quelle provviste di organi di controllo. L’ultimo capitolo, il sesto, (“La revoca degli amministratori di GmbH e riscontro con la disciplina italiana) ha ad oggetto la rimozione dell’organo gestorio nell’ordinamento tedesco, così come disciplinato dal § 38 GmbHG, raffrontandola con il diritto italiano. Il principio cardine del legislatore tedesco in tema di revoca è quello della libera revocabilità degli amministratori in via stragiudiziale, salvo restrizioni contenute nello statuto societario. Si analizzano i presupposti e le modalità del procedimento di revoca, ponendo l’accento sui casi pratici di possibile accadimento. Anche l’ordinamento ESTRATTO IV tedesco, come quello italiano, conosce la revoca cautelare, che è regolata dalle disposizioni generali della ZPO riguardanti i provvedimenti cautelari. Per quanto concerne l’arbitrato, si analizza la possibilità direttamente per gli arbitri di revocare per via cautelare l’organo gestorio. Infine, sempre sulla scorta dell’esperienza comparatistica, si evidenziano le lacune del diritto italiano sul tema della revoca dell’amministratore, mettendo in luce analogie e differenze con la corrispondente disciplina tedesca. In conclusione, si richiama l’attenzione, attraverso alcuni esempi, sulle possibili modifiche della legislazione italiana in tema di s.r.l. conformemente alla GmbHG, in modo da rendere effettiva la tutela del socio e dei creditori sociali, attrarre investitori e così evitare la temuta fuga generalizzata verso altri modelli societari, sia italiani che stranieri.
The purpose of this legal research is the examination of the discipline of the director’s revocation of Italian limited Company “s.r.l.”, regulated by art. 2476 Italian Civil Code, after the corporate reform of 2003. Such a matter has been subject of numerous interpretations by the Doctrine and Jurisprudence, as it raises many systematic problems not yet resolved. The Art. 2476 c.c. is one of the most controversial points of Italian corporate law; the legislator of the reform, in order to maintain the s.r.l. autonomy, has joined more legal institutions in the same article, with the intention of emphasizing the partner’s figure in the social contract, the organization and management of company. Making a parallel with the same German rules, more detailed and more systematic than the Italian ones, it is possible to notice some key differences and thus take any possible ideas for future reforms. The thesis consists of six chapters. The first chapter (“Historical and normative context”) is dedicated to the introduction of the birth of “s.r.l.” and the “GmbH”. After a brief history, there is a general comparison between the company types of two different systems, analyzing the salient features of both the company reforms: the Italian one, relative to s.r.l., in 2003; the German one, relative to the GmbH, in 2008 (the so-called Law MoMiG), with particular care of the responsibility in both the legal systems. The topic of the second chapter (“Directors’ duties and responsibilities”) is the issue of legal responsibility management activity, which plays a key role in the governance of Italian and German limited liability company and it is prodromal to remove the director from his office, if he’s soiled himself with acts of mismanagement. There is an overview of the ABSTRACT II Art. 2476, comma 1, c.c. with respect s.r.l. and § 46 GmbHG of the German system, analyzing the directors’ duties, diligence executable and the legal consequences of their violation. The third chapter (“Partner’s control rights”) is dedicated to information and consulting rights granted to the s.r.l. and GmbH partners, respectively by art. 2476, comma 2, c.c. and by § 51a GmbHG. Italian law sets the topic “Partner’s control right” in the rule with regard to the responsibility and to the removal of the director, who is guilty of acts of maladministration. For s.r.l. a novelty is represented not only by the more wideness of the aforesaid control rights, but above all by the title attributed to each member, regardless of the share capital owned. Therefore the new arrangement of controls predominantly is left to the partner’s individual initiative, approaching the s.r.l. to the model of the individual companies. Here the procedures are analyzed to the exercise of the right to information and consultation of both the partners, s.r.l. and GmbH, even by trusted professionals. The directors’ power, then, is examined to withhold the release of the requested informations, in order to protect the social interest from the disclosure of corporate data deemed private. In the fourth chapter (“The action of social responsibility and the removal of the s.r.l. director”) the liability action is analyzed towards the director, guilty of misconduct, in relation to precautionary action of removal, in conformity with the Art. 2476, comma 3, c.c. In this case the legislator has abolished the previous reference to the s.p.a. and he has introduced “also” the possibility to remove the individual director by a preliminary injunction. Extensive review is dedicated to the director’s diligence and to his exemption of liability, especially with regard to the manifestation of dissent. The same chapter examines the not so peaceful question of the procedural substitution, or if the individual s.r.l. partner acts in the proceedings in his own name, but for a right of the company, that becomes necessary joinder in the liability action. Then, other procedural aspects of the liability action are examined, such as the company possibility to disclaimer or to settle the action, the repayment of the costs of litigation due to the individual partner claimant and the limitation of actions. ABSTRACT III The fifth chapter (“The precautionary action of the s.r.l. director’s removal”) examines the many issues surrounding the precautionary action of the s.r.l. director’s removal, in conformity with the Art. 2476, comma 3, c.c. The s.r.l. director’s removal, in fact, has been inserted by the 2003 reform only as a precautionary measure. In fact, the legislator is silent about the possibility of the director’s removal through extra-judicial remedies, which, however, are analyzed in the search. During the essay one notes that the Art. 2476, comma 3, c.c. is a much debated issue by the doctrine and the jurisprudence, which have highlighted the gaps left open by the provision. In the same chapter there is the review of the conditions of the precautionary action of removal, that is periculum in mora and fumus boni iuris. Then one analyzes the possible relationship between the precautionary action of the s.r.l. director’s removal and the subsequent action for liability, an issue that has generated several lines of thought, conflicting with each other. In addition, there is the examination of the possible introduction of the precautionary measure ante causam, before introducing the action for liability. Finally, one mentions the remote possibility of the director’s removal through the Judge (in conformity with the Art. 2409 c.c.), disappeared after the famous judgment of the Constitutional Court n. 481/2005, which has categorically excluded the applicability of that provision to s.r.l., even to those ones supplied with board of auditors. The last chapter, the sixth (“The GmbH directors’ removal and feedback with the Italian legislation”), relates to the director’s removal in the German law, as regulated by § 38 GmbHG, comparing it with the Italian law. The cardinal principle of the German legislature in terms of the company director’s removal is the directors’ extra-judicial free revocability, with the exception of the restrictions contained in the articles of association. One analyzes the assumptions and mode of the removal procedure, with an emphasis on practical cases. Even the German legal system, like the Italian one, knows the precautionary action of the director’s removal, which is governed by the general provisions regarding the precautionary measures of the ZPO. With regard to arbitration, one analyzes the arbitrators’ power to removal the director with a precautionary measure. Finally, completing the ABSTRACT IV comparison with the German legal system, there are the gaps of the Italian law in terms of director’s removal, highlighting analogies and differences with the matching German rules. In conclusion, attention is drawn, through some examples, to possible changes in Italian legislation regarding s.r.l. according to the GmbH, in order to make effective the protection of partner and creditors of the company, to attract investors and to avoid the dreaded generalized drain to other company models, whether Italian ones or foreigner ones.
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Gallo, Martina <1996&gt. "La Riforma del Terzo settore". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18872.

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Con il D.Lgs. 117/2017 è entrata in vigore la Riforma del Terzo settore, rivolta a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, reti associative e società di mutuo soccorso, quali enti del Terzo settore di diritto, e ad altri enti non profit purché perseguano, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, svolgendo attività di interesse generale ed inoltre si iscrivano nel Registro unico nazionale del Terzo settore, potendo, in tal modo, godere dei benefici fiscali ad essi riservati.
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Gallese, Chiara <1982&gt. "La riforma del diritto internazionale privato in Giappone". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11969.

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Per allinearsi con le riforme e l'armonizzazione della legislazione sul conflitto di leggi a livello globale, come ad esempio l’emanazione del regolamento Roma I dell’Unione Europea, in Giappone si è sentita l’esigenza di aggiornare la disciplina di diritto internazionale privato (legge Hourei) attraverso un'ampia riforma della materia. Lo scopo di questa tesi di dottorato si è esplicato in più obiettivi: colmare, per quanto possibile, una lacuna a proposito di diritto giapponese in Italia; offrire una prospettiva storica priva di orientalismo, in modo da dare un’ampia panoramica sullo sviluppo del diritto giapponese fino ai giorni in cui è stata emanata la legge di diritto internazionale privato, fornendo anche alcune nozioni del sistema giuridico odierno e dei principi costituzionali fondamentali, cosicché si possa comprendere la portata dell’introduzione della legge Hourei e delle modifiche apportate ad essa; tradurre in italiano il testo della riforma, contestualizzando ciascun termine all’interno della disciplina di riferimento e colmando la mancanza di traduzioni in lingue diverse dall’inglese; analizzare le scelte legislative in sede di riforma per ciascun articolo della legge, interpretandole secondo i criteri di civil law e fornendo un’analisi delle conseguenze di tali scelte in una prospettiva originale. Si è fornito, inoltre, un parere sulle criticità dell’ultima riforma e sui possibili sviluppi futuri. Questa tesi è nata da un progetto interdisciplinare a cavallo tra gli studi di area (Asian Studies) e il diritto internazionale privato: parte integrante ed essenziale della ricerca è non solo l’analisi della riforma delle norme di conflitto giapponesi, ma anche la loro traduzione in italiano.
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Tandaric, Stella <1994&gt. "Valutare le previsioni. La riforma del diritto fallimentare". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15769.

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Resumen
La tesi affronta il tema della valutazione delle previsioni, in risposta ai nuovi obblighi introdotti dalla Riforma del diritto fallimentare entrata in vigore nel 2019. L’ obiettivo del presente lavoro è lo sviluppo di un metodo per la valutazione delle previsioni mediante la creazione di un software, nell'ambito di una collaborazione con uno studio professionale, che risponda a questa esigenza. La tesi inizialmente tratta il tema della crisi d’impresa dal punto di vista sia economico che normativo e presenta le novità introdotte dalla Riforma fallimentare riguardo al c.d. “obbligo di segnalazione” e all’ abbassamento dei limiti per la nomina dell’organo di controllo. In relazione all’ obbligo di valutazione della performance prospettica, si approfondisce prima il concetto di misurazione della performance (storica) per poi passare ad affrontare il tema della performance prospettica e di come valutarla. Nella seconda parte del lavoro si affronta il tema della valutazione delle previsioni e dello sviluppo di un software che consente, con rigore scientifico, l’elaborazione di tali previsioni.
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MANCA, BITTI FEDERICO. "La riforma dell'abuso del diritto in ambito tributario". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2018. http://hdl.handle.net/11584/256008.

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Resumen
This thesis concerns the reform of the discipline of the abuse of right in the Italian tax law. The work starts from the history of the subject and, especially, of the discipline development and the different opinions of the jurisprudence, both Italian and European, through the years. The research, then, focuses on the new art. 10-bis of the law n. 212/2000 ("Statuto dei Diritti del Contribuente), introduced by d.lgs. n. 158/2015, which contains a general anti-abuse of tax law clause and provides substantial and procedural rules in order to prevent this kind of behavior and to regulate the relationship between taxpayers and the tax administration in similar situations. The goal of the reform was to solve the multitude of problems that afflicted the previous system of protection against tax-abusive conducts: especially the art. 37-bis of the D.P.R. n. 600/1973 and the general principle of anti-abuse shaped by the Supreme Court but not codified until the 2015 reform. Specifically, the European Court of Justice in the case Halifax and other of 2006 affirmed for harmonized taxes, like the VAT, the existence of a general anti-abuse clause "in accordance with the general principle of Community law preventing abuse of rights". In 2008 also the Italian Supreme Court, even if formally no law prohibited the abusive behavior of taxpayers, recognized the subsistence of a general anti-abuse principle based on art. 53 of the Constitution, which first clause decrees: "Every person shall contribute to public expenditure in accordance with his/her tax-payer capacity". Nevertheless, the new art. 10-bis does not overcome criticism and doubts that characterize the previous anti-abuse system. In fact, despite of some improvement - like, for example, the prevision of a specific and obligatory form of consultation between tax administration and taxpayer - most of the problems that afflicted the previous regulation are still current, because of the strong link between new and old rules. The new art. 10-bis is, clearly inspired by the prevailing jurisprudence developed in the previous system, inheriting difficulties and criticism moved to it by the prevailing doctrine, which, therefore, considers the reform unsatisfying. The last part of the work is dedicated to the relationship between the abuse of tax law and close conducts like tax evasion and tax planning. Indeed, even if tax evasion, abuse and elusion are all unlawful and, therefore, subject to sanction by the administration. The new art. 10-bis, par. 13, declares that abusive and elusive conducts are not a crime (anymore) despite of tax evasion, always punished by the Italian tax fraud criminal legislation. So, it is easy to see how important is nowadays to distinguish those cases, although in concrete It is often difficult due to the complexity that typifies both this events.
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Varotto, Angela <1991&gt. "La Riforma del Terzo Settore - L'impresa sociale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15206.

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Resumen
Il percorso di riforma degli enti no profit è stato avviato con l'attuazione della legge delega n. 106/2016, del d.lgs. n.117/2017 (Codice del Terzo Settore), del d.lgs. n. 112/2017 (Nuova disciplina dell'impresa sociale) e i successivi decreti modificativi di tali norme che hanno portato a fornire una definizione positiva di ente del Terzo Settore, alla determinazione delle attività di interesse generale esercitabili che possono costituire l'oggetto dell'ente, le possibili forme di finanziamento degli enti e un sistema strutturato di controlli e adempimenti contabili e gestionali possibile grazie all'introduzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Particolare attenzione sarà prestata alle modifiche sul piano civilistico e su quello fiscale di specifici regimi impositivi per gli enti del Terzo Settore non commerciali e la nuova disciplina fiscale per l'impresa sociale.
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Percoco, Giuseppe. "Il contributo del diritto societario allo sviluppo tecnologico: le società innovative". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2021. http://hdl.handle.net/11385/205885.

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Resumen
Le problematiche giuridiche per le imprese innovative costituite in forma di società a responsabilità limitata. La costituzione “elettronica” della S.r.l. start-up innovativa: analisi di disciplina e prospettive eurounitarie per una riforma organica del procedimento costitutivo. Un fattore di discontinuità: le quote standardizzate di S.r.l. PMI e la raccolta di capitali tramite portali on-line. Gli interventi per la prevenzione e la gestione della crisi della start-up innovativa: il fresh start nel D.L 179 e nel codice della crisi d’impresa. Una chiave di lettura innovativa dei provvedimenti normativi e un nuovo stadio evolutivo della S.r.l.. Distribuzione delle imprese italiane per forma giuridica. Distribuzione delle start-up innovative in Italia. Quadro riepilogativo delle previsioni in favore di start-up innovative, PMI innovative PMI A.r.l.
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Cottone, Mariele <1978&gt. "Mercato del lavoro e riforma della vigilanza pubblica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2064/1/Cottone_Mariele_TESI.pdf.

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Resumen
After having covered the international regulation in the labour market and in the control mechanisms fighting the irregular and the concealed labour, the Author concentrates on the Italian system’s answers to the requests coming from the European Union. Starting from the White Book on the labour market in Italy, the problems originated by the Legislative Decree 124/2004 and, moreover, those which have affected the fight against the concealed labour are dealt with. The aim study is to verify that the juridical regulation adopted by the national lawmaker has contributed to solve the problems connected to the labour flexibility and the consequent temporary employment. The analysis of the problems has led to the conclusion that, regardless the lawmaker’s good intentions, the basic principles of the national juridical system do not allow the achievement of a full realization of the objectives. This is mainly because the lack of effective systems to protect the flexible employees often treated as temporary employees, and because of the difficulties to introduce the legal culture on which the whole system should stand.
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Cottone, Mariele <1978&gt. "Mercato del lavoro e riforma della vigilanza pubblica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2064/.

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After having covered the international regulation in the labour market and in the control mechanisms fighting the irregular and the concealed labour, the Author concentrates on the Italian system’s answers to the requests coming from the European Union. Starting from the White Book on the labour market in Italy, the problems originated by the Legislative Decree 124/2004 and, moreover, those which have affected the fight against the concealed labour are dealt with. The aim study is to verify that the juridical regulation adopted by the national lawmaker has contributed to solve the problems connected to the labour flexibility and the consequent temporary employment. The analysis of the problems has led to the conclusion that, regardless the lawmaker’s good intentions, the basic principles of the national juridical system do not allow the achievement of a full realization of the objectives. This is mainly because the lack of effective systems to protect the flexible employees often treated as temporary employees, and because of the difficulties to introduce the legal culture on which the whole system should stand.
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BRUSCO, LUCIA. "Neuroetica e Neuroscienze: prospettive di riforma morale". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2018. http://hdl.handle.net/11567/929093.

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Ben, Mohamed Andrea <1990&gt. "I licenziamenti collettivi alla luce della riforma Fornero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5351.

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Lo scopo della tesi è quello di approfondire il tema dei licenziamenti collettivi. E' stata fatta un'analisi della normativa principale nei suoi articoli chiave (legge n. 223/1991). Si è poi tenuta in considerazione la riforma Fornero nei punti in cui apporta alla disciplina modifiche rilevanti.
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Cufone, Claudia <1988&gt. "Imposta di soggiorno e i profili di riforma del federalismo fiscale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1876.

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Sandon, Sabrina <1989&gt. "Il contratto a progetto alla luce della Riforma Fornero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3545.

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Resumen
La tesi è volta ad analizzare gli aspetti di cambiamento apportati dalla Riforma del mercato del lavoro, al contratto a progetto. L'analisi è volta a evidenziare aspetti favorevoli e sfavorevoli attraverso considerazioni della giurisprudenza e della dottrina.
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Rorato, Bhagawathiya <1990&gt. "RIFORMA JOBS ACT:IL NUOVO FUTURO O UN RITORNO AL PASSATO?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12017.

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Resumen
La tesi affronta tutto il percorso inerente al licenziamento individuale da prima della riforma Fornero, passando per la stessa e arrivando alla Riforma Renzi, soffermandosi sulle sanzioni dei licenziamenti illegittimi per capire anche lo sviluppo delle garanzie per i lavoratori e i datori di lavoro.
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Camol, Jvonne <1992&gt. "Lavoro autonomo e collaborazioni alla luce della riforma "Jobs Act"". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15633.

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L’elaborato ha l’obiettivo di evidenziare come sia possibile utilizzare il lavoro autonomo all’intenro dell’azienda in seguito alle novità introdotte dal c.d. “jobs Act”. Dopo aver discusso le definizioni di subordinazione e autonomia verrà esaminata la tematica della para subordinazione. In seguito verrà riportata l’evoluzione legislativa degli ultimi 15 anni, partendo dalla Riforma Biagi del 2003, dalla Riforma Fornero del 2012 fino alle recenti novità apportate dal “Jobs Act”. Infine verrà indagato il problema dell’abuso del “lavoro apparente autonomo” concludendo con alcune riflessioni sulle criticità della riforma e sulle necessità che ancora devono essere soddisfatte.
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Retani, Eugenio <1996&gt. "Il regime delle cooperative sociali a seguito della Riforma del Terzo Settore". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21626.

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L’importanza economica e sociale degli Enti del Terzo Settore, nel 2017, ha visto il riconoscimento anche dal punto di visto normativo dell’ingresso del Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017) e dell’Impresa Sociale (D.lgs. 112/2017). Nella presente tesi si analizza il ruolo di uno specifico istituto: la cooperativa sociale. Infatti, la sua rilevanza sociale trova un doppio riconoscimento sia nei confronti delle persone con cui opera che nei confronti delle comunità esterne. Grazie alla sua rilevanza, il legislatore tributario prevede delle agevolazioni sia in materia di imposte dirette che indirette. In particolare, si approfondisce l’aspetto che queste agevolazioni trovano dopo l’ingresso del Codice del Terzo Settore e dell’Impresa Sociale. Infine, per comprendere il beneficio o meno della Riforma, si analizzeranno dei casi specifici di cooperative sociali presenti nel territorio Padovano.
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Disca, Simona <1991&gt. "Profili tributari della Riforma del Terzo Settore in Italia nel quadro dei principi del diritto europeo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9130/1/Tesi%20Ph.D.%20DISCA%20SIMONA%20Definitiva%202020.pdf.

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Il Welfare State non è (più) la forma giuridica adatta a rispondere alle mutevoli esigenze di un settore in continua evoluzione chiamato "Terzo Settore", che svolge attività di interesse generale, di utilità sociale e di solidarietà in senso lato. Nel 2017 l'Italia ha introdotto la Riforma del Terzo Settore (d.lgs. 117/2017, cd. "Codice del Terzo Settore" e il d.lgs. 112/2017 sulle imprese sociali); tuttavia, finora in Italia, il Terzo Settore è stato caratterizzato da disposizioni transitorie e settoriali. Pertanto, il settore non profit era altamente disomogeneo e caotico anche dal punto di vista fiscale. Per questo motivo, per quanto riguarda la metodologia, la presente ricerca si propone di approfondire e analizzare questo mondo negli ultimi 20 anni in Italia, confrontando il sistema fiscale italiano con gli altri e verificandone la compatibilità con i principi europei di non discriminazione, divieto di aiuti di Stato, libertà di stabilimento e libera concorrenza nel mercato comunitario. Il presente documento si chiede se la Riforma Fiscale Italiana del Terzo Settore sia realmente conforme alla sua finalità, ovvero assicurare che le diverse entità giuridiche che svolgono attività di interesse generale non godano di regimi (de)fiscali differenziati, esclusivamente sulla base della forma giuridica prescelta. La mia ricerca procede ad un breve excursus storico-culturale sullo stato dell'arte del non profit in Italia, la cui parola chiave è il passaggio dal Welfare State alla Welfare Society; dal punto di vista fiscale, "l'interesse pubblico" è il nocciolo duro per qualificare le NPO e per determinare quale regime fiscale sia applicabile. In conclusione, l'economia eticamente orientata può attuare sia la massimizzazione del benessere sociale che la soddisfazione dei bisogni individuali. In questo modo, è possibile lavorare per una razionale e ragionevole evoluzione verso l'economia sociale migliorando l'efficienza delle risorse disponibili e una migliore riallocazione delle stesse.
Welfare State is not (anymore) the legal form suitable for responding to the changing needs of a constantly evolving sector called “Third Sector”, that provides activities of general interest, social benefit and solidarity in its broad sense. In 2017, Italy has introduced the Third Sector Reform (d.lgs. 117/2017, cd. “Code of Third Sector” and d.lgs. 112/2017 about social enterprises); however, so far in Italy, the Third Sector was characterized by transitional and sectorial provisions. Thus, the non profit sector was highly inhomogeneous and chaotic concerning the taxation as well. For this reason, concerning the methodology, this research aims to deepen and analyze this world in the latest 20 years in Italy, comparing Italian tax system with others and checking its compatibility with EU principles of non-discrimination, prohibition of State Aid, freedom of establishment and free competition in the EU market. This paper asks whether Italian Tax Reform of the Third Sector really complies with its purpose, that is ensuring that different legal entities that carry out activities of general interest do not enjoy differentiated (de)taxation regimes, exclusively on the basis of the legal form chosen. My research proceeds to a brief historical-cultural excursus on the state of the art of the non profit in Italy, whose keyword is the passage from the Welfare State to the Welfare Society; from the point of view of taxation, “the public interest” is the hard core in order to qualify NPOs and to determine which fiscal regime is applicable. In conclusion, ethically oriented economy can implement both maximization of social welfare and satisfaction of individual needs. In this way, it is possible work for a rational and reasonable evolution towards social economy improving the efficiency of available resources and a better reallocation of the same.
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Chirico, Domenico <1966&gt. "Il presidente del consiglio dei ministri nell'ordinamento vigente e nelle prospettive di riforma". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6603/3/domenico_chirico_tesi.pdf.

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“Il Presidente del Consiglio dei Ministri nell'ordinamento vigente e nelle proposte di riforma”. La tesi si propone di ricostruire i caratteri propri della figura giuridica del Presidente del Consiglio nell’ordinamento vigente, sino alla analisi delle più recenti proposte di riforma costituzionale in tema. La dimensione analitico-sistematica proposta è stata sviluppata in riferimento alle concrete dinamiche economiche, politiche ed istituzionali, in relazione alle quali si è inteso verificare il tipo di rapporto tra esigenze di stabilizzazione del ciclo economico ed esigenze di stabilizzazione degli esecutivi, dando il dovuto rilievo al processo di integrazione della Unione Europea, come “motore” delle istanze di riforma del sistema economico ed istituzionale. Nel primo capitolo, si sono esplicitate le chiavi metodologiche secondo le quali si è inteso sviluppare il percorso di ricerca. Nel secondo capitolo si è operata una ricostruzione del quadro ordinamentale a base statutaria, come termine iniziale per poter cogliere al meglio la configurazione del ruolo poi assunta nell’ordinamento repubblicano; ciò come premessa necessaria ad una corretta ricostruzione diacronica, di tutti gli elementi rilevanti per poter comprendere la portata delle proposte attuali. Nel terzo capitolo, si è cercato di ricostruire il ruolo del presidente del consiglio, collocandolo nel quadro della dinamica attuazione/inattuazione dell’ordinamento repubblicano e alla luce dei caratteri del sistema politico, in modo da poter coniugare i tratti evolutivi imposti all’inquadramento della figura dalle dinamiche del sistema politico; così da poter conseguentemente cogliere gli elementi genetici di un dibattito politico istituzionale, che genera proposte di riforma organica, mediante l’analisi degli atti delle commissioni Parlamentari per le riforme. Nel quarto capitolo, a partire dalla apertura di una fase di c.d. “transizione”, si ricostruiscono le proposte specificamente finalizzate al riassetto del Presidente del Consiglio prodotte dalle commissioni parlamentari per le riforme, segnando le tappe di un percorso ancora aperto e dall’esito incerto.
The work analyses the institutional characters of the head of the government, in particular appointing the powers about his ministers and the powers of the government in Parliament, in connections with the legislative procedures. The analysis shows the importance of the party-system in conditioning the balance bitwin parliament and government. In particular, a plularistic asset of the party-sistem, based on a proportional electoral law, favourishes the weekness of the government. On this considerations, the istances of reform are oriented to enforce the government and simplify the party-system, in order to give as a result a “deciding democracy”, based on a strength Parliament and a strength Government.
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Chirico, Domenico <1966&gt. "Il presidente del consiglio dei ministri nell'ordinamento vigente e nelle prospettive di riforma". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6603/.

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“Il Presidente del Consiglio dei Ministri nell'ordinamento vigente e nelle proposte di riforma”. La tesi si propone di ricostruire i caratteri propri della figura giuridica del Presidente del Consiglio nell’ordinamento vigente, sino alla analisi delle più recenti proposte di riforma costituzionale in tema. La dimensione analitico-sistematica proposta è stata sviluppata in riferimento alle concrete dinamiche economiche, politiche ed istituzionali, in relazione alle quali si è inteso verificare il tipo di rapporto tra esigenze di stabilizzazione del ciclo economico ed esigenze di stabilizzazione degli esecutivi, dando il dovuto rilievo al processo di integrazione della Unione Europea, come “motore” delle istanze di riforma del sistema economico ed istituzionale. Nel primo capitolo, si sono esplicitate le chiavi metodologiche secondo le quali si è inteso sviluppare il percorso di ricerca. Nel secondo capitolo si è operata una ricostruzione del quadro ordinamentale a base statutaria, come termine iniziale per poter cogliere al meglio la configurazione del ruolo poi assunta nell’ordinamento repubblicano; ciò come premessa necessaria ad una corretta ricostruzione diacronica, di tutti gli elementi rilevanti per poter comprendere la portata delle proposte attuali. Nel terzo capitolo, si è cercato di ricostruire il ruolo del presidente del consiglio, collocandolo nel quadro della dinamica attuazione/inattuazione dell’ordinamento repubblicano e alla luce dei caratteri del sistema politico, in modo da poter coniugare i tratti evolutivi imposti all’inquadramento della figura dalle dinamiche del sistema politico; così da poter conseguentemente cogliere gli elementi genetici di un dibattito politico istituzionale, che genera proposte di riforma organica, mediante l’analisi degli atti delle commissioni Parlamentari per le riforme. Nel quarto capitolo, a partire dalla apertura di una fase di c.d. “transizione”, si ricostruiscono le proposte specificamente finalizzate al riassetto del Presidente del Consiglio prodotte dalle commissioni parlamentari per le riforme, segnando le tappe di un percorso ancora aperto e dall’esito incerto.
The work analyses the institutional characters of the head of the government, in particular appointing the powers about his ministers and the powers of the government in Parliament, in connections with the legislative procedures. The analysis shows the importance of the party-system in conditioning the balance bitwin parliament and government. In particular, a plularistic asset of the party-sistem, based on a proportional electoral law, favourishes the weekness of the government. On this considerations, the istances of reform are oriented to enforce the government and simplify the party-system, in order to give as a result a “deciding democracy”, based on a strength Parliament and a strength Government.
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ZANOTTO, Monica. "La riforma dell'apprendistato: ruolo del consulente del lavoro nella promozione dell'istituto". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77223.

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During the last years the topics regarding economic growth and employment’s increase have been at the center of political and institutional discussion. In that contest, all the new laws that has been issued from different governments was concentrated on the apprenticeship contract that has been defined, more times, as the main instrument for young people to access the labour market. With the purpose of relaunch that institute, in 2011 it has been issued the new “Testo Unico dell’Apprendistato” (D.lgs. n. 167/2011), with the aim of improve the complexity on reference legislations and the excessive bureaucracy that had oppressed that institute in the last years. It is necessary to consider that the diffusion of apprenticeship is not only linked to legal instruments, but mostly to the commitment of all those who daily work in the labor market. This document deals with the contribution that a labor consultant could make as link between labour market, companies and their workers. This document shows the instruments that a labor consultant has in order to manage the training aspect of the apprenticeship contract. The analysis is both normative (temporal criteria reconstruction and benchmarking criteria of the current law apprenticeship professionalized and higher education and research, labor cost analysis) and empirical (through an analysis aimed at aimed at understanding as the apprenticeship contract is perceived by labor consultants, companies and apprentices). The thesis shows the role of the labor consultant on the promotion and diffusion of the apprenticeship as contract made to enter professional figures that meet companies requests and drivers of innovation and competitiveness.
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Pasini, Andrea <1994&gt. "Il decreto legge n.91 del 25 luglio 2018: una correzione alla riforma delle BCC". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16336.

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Il 25 luglio 2018 è stato emanato il decreto legge n.91 (entrato poi in vigore il 26 luglio con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale), definito in gergo politico-giornalistico “decreto Milleproroghe”. Questo decreto legge è stato poi convertito dal Parlamento con legge di conversione il 21 settembre 2018 (n.108). Il provvedimento del 25 luglio 2018 è composto da 14 articoli, i quali vanno a toccare diverse materie dall’istruzione al finanziamento degli investimenti, dalla cultura allo sport, dalla salute ai gruppi bancari assicurativi. In tutti questi argomenti compaiono modifiche, integrazioni e sostituzioni, sia di contenuto temporale che di contenuto concettuale. Attraverso l’elaborazione di questa tesi il mio intento non sarà quello di affrontare tutti i punti del provvedimento, ma sarà quello di analizzare l’articolo 11 del provvedimento, ovvero “Proroga di termini in materia di banche popolari e gruppi bancari cooperativi”.
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Bonato, Giorgia <1993&gt. "Forme e strumenti di garanzia nelle Banche di Credito Cooperativo alla luce della riforma del 2016". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11632.

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Attraverso il d.l. 14 febbraio 2016, n. 18 convertito, con modificazioni, dalla l. 8 aprile 2016, n. 49, il legislatore ha delineato una nuova struttura del Credito Cooperativo e rinforzato la “rete di sicurezza” offerta dal sistema, attraverso l’introduzione della nuova figura del gruppo bancario cooperativo, al quale le B.C.C. devono obbligatoriamente aderire, per mezzo di un contratto di coesione che regola il rapporto tra le stesse e la capogruppo. Aderendo a tale contratto, le B.C.C. aderiscono direttamente anche l’accordo di garanzia in solido, che dovrà istituirsi tra queste e la capogruppo, allo scopo di ottenere un meccanismo di garanzia solidale e dunque un’unica area di responsabilità patrimoniale all’interno del gruppo. Il presente lavoro andrà quindi ad analizzare, oltre alle principali caratteristiche del nuovo gruppo e del contratto di coesione, aspetti fondamenti per comprendere il seguito, anche e soprattutto il nuovo accordo di garanzia e le altre forme di garanzia previste dalla riforma, con particolare interesse per il fondo temporaneo di natura volontaria. Non mancherà invece una parte storica iniziale sui vari strumenti e sulle varie forme di garanzia pre-riforma, in relazione con la precedente organizzazione del sistema, e una parte finale di confronto con gli altri Crediti Cooperativi europei.
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Pegoraro, Nicola <1994&gt. "La nomina degli esponenti del gruppo bancario cooperativo Gli obiettivi della riforma e l’approccio risk based". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14137.

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Resumen
Il presente elaborato si sofferma sul meccanismo di nomina degli esponenti bancari all'interno del gruppo bancario cooperativo, differenziando l’iter per i componenti che formeranno gli organi sociali della capogruppo da quelli che diversamente parteciperanno alle decisioni delle banche affiliate. Le prime pagine svolgono la funzione di una doverosa introduzione al tema, andando ad approfondire la particolare forma societaria delle banche al centro dell’analisi per poi soffermarsi sul nuovo sodalizio cooperativo creatasi con l’oramai celebre riforma del sistema del 2016. A seguire, procedendo dal generale al particolare, non prima di aver enunciato i principi sulla quale si fonda la particolare governance bancaria, si pone l’accento proprio sul nuovo iter di nomina recentemente modificato in seguito all'intervento normativo recato dal d.l. n. 91/2018 (c.d. decreto milleproroghe). Conclude l’elaborato – in forza di una profonda e puntuale lettura integrata delle previsioni del Testo Unico Bancario con le disposizioni di vigilanza – il raffronto tra gli obiettivi iniziali rincorsi con la riforma contenuta nel d.l. n. 18/2016 rispetto al meccanismo di nomina delle due diverse componenti del gruppo bancario cooperativo, esplorando allo stesso tempo l’applicazione del principio risk based.
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Simoni, Elena <1987&gt. "Il contratto di lavoro a tempo determinato: dalla Riforma Fornero al Decreto Legge n. 34/2014". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4964.

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Il decreto legislativo n. 368/2001, che prevede la disciplina italiana in materia di contratto a termine, ha recepito la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE ed ha segnato il passaggio dall’elencazione tassativa della ragioni che potevano giustificare l’apposizione di un termine al contratto di lavoro, alla previsione di una clausola generale, che permetteva assunzioni a tempo determinato solo il presenza di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività dell’impresa. Oggi ad opera del decreto legge n. 34/2014, non viene più richiesta la presenza di una causale giustificatrice per la stipula di contratti di lavoro a termine, ma in compenso sono stati previsti dei limiti numerici a dette assunzioni. L’elaborato parte, quindi, da un’analisi della Direttiva 1999/70/CE per successivamente esporre la disciplina italiana in materia. Innanzitutto attraverso un breve riassunto di come è stato disciplinato tale contratto nel tempo, partendo dalle previsioni del codice del 1865 fino alla normativa vigente che ha recepito la suddetta Direttiva. Successivamente, nel terzo capitolo, viene esposta l’attuale disciplina prevista dal decreto legislativo n. 368/2001, soffermandosi sulle modifiche intervenute negli ultimi anni, con particolare riferimento: alla legge n. 92/2012, che aveva previsto una particolare tipologia di primo contratto a termine cd. acausale; al decreto legge n. 76/2013; ed infine al recentissimo decreto legge n. 34/2014, che ha apportato importanti modifiche in materia, in base alle quali viene ricondotta la legittimità del contratto di lavoro con apposizione di un termine a soli requisiti di carattere formale. Nel quarto capitolo vengono trattate le assunzioni a tempo determinato nelle cd. start up innovative, ed infine il quinto ed ultimo capitolo si riferisce al particolare caso delle assunzioni a termine da parte di Poste Italiane Spa.
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CARTA, ROSSELLA. "La riforma del sistema comune di asilo europeo tra principio di solidarietà e rinascita dei nazionalismi". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2021. http://hdl.handle.net/11584/313090.

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Moving from the m the proposals for the reform of the current Common European Asylum System (CEAS) and in particular of the Dublin Regulation, the thesis analyses the concrete possibility of overcoming and modifying the current system, questioning in particular the role that Member States play and can play in this process. The focus of the research is on the difficult coexistence of two elements that seem to be fundamental at the European level: on the one hand, the principle of Art. 80 TFEU that imposes an obligation of solidarity and shared responsibility among Member States and, on the other hand, the resurgence of nationalist and restrictive policies in some European countries. Specifically, as far as the content of the thesis is concerned, chapter I analyses three general theories on asylum: the open borders thesis, which sees the right to migrate as a fundamental right; the restrictive thesis, which sees immigration control as a necessary tool to preserve national identity; and finally, a third thesis, summarised in the expression "controlled borders and open doors", which balances the regulation of flows with the protection of fundamental rights. This last thesis seems to be clearly expressed by the constitutional provisions in art. 10, paragraph 3. The second chapter, therefore, deals with the analysis of art. 10, par. 2, 3 of the Constitution, i.e. the legal condition of the foreigner in the Italian system and the constitutional right of asylum as a perfect subjective right. The third chapter deepens the analysis of the discipline of international protection by examining both the European and national contexts. The fourth chapter focuses on the crisis of the CEAS, and of the Dublin system in particular, which show their weakness and ineffectiveness especially during the refugee emergency of the 2015. In the light of the CEAS crisis, the fifth chapter analyses the projects of reform of this system, starting from the proposals of 2016 and ending with the European Pact on Immigration and Asylum of September 2020, which seem to highlight the tendency towards policies of control of the migratory phenomenon and external borders, with a compression of the fundamental rights of applicants for international protection. In conclusion, the work shows that despite the fact that there is, both at national and European level, a noble legal framework, aimed at balancing the need to manage flows and the protection of fundamental rights, in practice the policies implemented often seem to be marked by restrictive aims, aimed more at controlling flows than balancing their regulation and the right to asylum.
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Russo, Valeria. "L'autonomia tributaria delle Regioni e degli enti locali alla luce della riforma del federalismo fiscale". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2011. http://hdl.handle.net/11385/200884.

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Pietrantonio, Gary Louis <1978&gt. "Consob: aspetti istituzionali, regolamentari, amministrativi e civili. Prospettive e problematiche del nuovo quadro normativo: dalla riforma del risparmio alla direttiva MIFID". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/772/1/Tesi_Pietrantonio_Gary_Louis.pdf.

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Pietrantonio, Gary Louis <1978&gt. "Consob: aspetti istituzionali, regolamentari, amministrativi e civili. Prospettive e problematiche del nuovo quadro normativo: dalla riforma del risparmio alla direttiva MIFID". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/772/.

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marcantonio, valentina di. "Profili fiscali ed amministrativi del settore dei beni culturali: attualità, criticità e prospettive di riforma". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2021. http://hdl.handle.net/11385/207475.

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Resumen
Il regime fiscale dei beni di interesse culturale di proprietà privata. Misure fiscali a sostegno delle erogazioni liberali. Misure a favore di soggetti che svolgono attività di tutela dei beni culturali. Il partenariato pubblico-privato nel settore dei beni culturali. La tecnologia come fattore di sviluppo in ambito culturale.
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Chiavalin, Giovanni <1995&gt. "La continuità aziendale alla luce della riforma del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (d. lgs. 14/2019)". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15784.

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FERRARI, MARCO. "IL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA' NEGLI ASPETTI PATRIMONIALI DELL'INVESTIMENTO SOCIETARIO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11453.

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Resumen
La tesi analizza il principio di proporzionalità tra la misura della partecipazione sociale e la misura dei diritti patrimoniali ad essa connessi. L’indagine si articola, da un lato, vagliando gli strumenti giuridici che consentono la deviazione dal principio suddetto e, dall’altro, indagando i limiti sistematici che vincolano la libertà dei soci in tale processo di deviazione.
The thesis analyzes the principle of proportionality between the extent of the company ownership and the extent of the related property rights. The dissertation is divided, on the one hand, considering the legal instruments that allow the deflection from the abovementioned principle and, on the other hand, investigating the systematic limits that constrain company members’ freedom in such process of deflection.
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FERRARI, MARCO. "IL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA' NEGLI ASPETTI PATRIMONIALI DELL'INVESTIMENTO SOCIETARIO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11453.

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La tesi analizza il principio di proporzionalità tra la misura della partecipazione sociale e la misura dei diritti patrimoniali ad essa connessi. L’indagine si articola, da un lato, vagliando gli strumenti giuridici che consentono la deviazione dal principio suddetto e, dall’altro, indagando i limiti sistematici che vincolano la libertà dei soci in tale processo di deviazione.
The thesis analyzes the principle of proportionality between the extent of the company ownership and the extent of the related property rights. The dissertation is divided, on the one hand, considering the legal instruments that allow the deflection from the abovementioned principle and, on the other hand, investigating the systematic limits that constrain company members’ freedom in such process of deflection.
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Mariachiara, Croce. "Reati tributari e responsabilità degli enti: profili problematici del novum normativo e prospettive di riforma". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2022. http://hdl.handle.net/11385/220160.

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Resumen
La responsabilità degli enti per illeciti amministrativi dipendenti da reati tributari: l’acme di un’incerta evoluzione normativa e giurisprudenziale. L’ultimo tassello del mosaico: l’art. 25-quinquiesdecies del d.lgs. n. 231/2001. La responsabilità degli enti ex art. 25-quinquiesdecies del d.lgs. n. 231/2001: profili problematici tra dimensione individuale e gruppo di imprese. Tax Control Framework e modello di organizzazione, gestione e controllo del rischio reato.
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Michelotti, C. "La potesta' regolamentare comunale in materia edilizia dopo la riforma del titolo V della costituzione". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2006. http://hdl.handle.net/2434/64425.

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CHERUBINI, Sabrina. "Mercato e strumenti del welfare: prospettive di riforma degli ammortizzatori sociali al tempo della crisi economica". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388917.

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The economic crisis is forcing governments to undertake structural reforms in social security systems. The thesis examines the relationship between market and welfare systems, in the light of recent socio-economic theories, which maintain that a convergence of objectives between social and economic policies is possible, in order to enhance the competitiveness of businesses and increase employment. Based on the comparison with the anti-crisis policies adopted by other Member States and bearing in mind the guidelines of European social policy, in particular as outlined in the Lisbon Strategy for 2020, the research identifies the most important critical points in the existing system of social safety valves in Italy. Taking into account the changes introduced by Act 92 of 2012, the findings indicate a persistent imbalance in Italian welfare policies towards mere subsidy policies , having a character predominantly aid-orientated, notwithstanding the introduction of more stringent qualification parameters- and this as a system of active labour market policies continues to manifests significant shortcomings.
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Mirra, Vittorio. "La gestione delle controversie in ambito bancario e finanziario, tra tutela del consumatore e finalità di vigilanza: meccanismi “facilitativi” e prospettive di riforma". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2017. http://hdl.handle.net/11385/201164.

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Il contenuto della tesi si focalizza sulle caratteristiche dei principali sistemi di Alternative Dispute Resolution (ADR) presenti in Europa in ambito bancario e finanziario, sui risultati raggiunti dagli stessi e sull’evoluzione della normativa in tema di risoluzione stragiudiziale delle controversie, orientata verso un fine precipuo: il conseguimento di una elevata tutela del consumatore. Si è cercato di “rileggere” tali risultati in ottica sistemica, ragionando su possibili miglioramenti, razionalizzazioni e prospettive di riforma, “accorciando” le distanze attualmente presenti tra i vari Stati e accrescendo ulteriormente i benefici per tutti gli operatori del settore. L’analisi è stata condotta con un approccio evidence-based nell’ottica di una valutazione delle esperienze esistenti in ambito nazionale ed internazionale sul tema dell’ADR (attraverso l’analisi dei principali organismi di ADR attivi in ambito bancario e finanziario), analizzando altresì le recenti modifiche normative introdotte a livello europeo (i.e. Direttiva sull’ADR per i consumatori: Direttiva 2013/11/UE; Regolamento sulla risoluzione delle controversie online dei consumatori: Regolamento (UE) n. 524/2013) e di conseguenza anche nel nostro Paese, nel quale le esigenze alla base delle risoluzioni stragiudiziali delle controversie – soprattutto nel campo bancario e finanziario – sono sempre più attuali e catalizzatrici di numerosi studi ed interessi. Nel ventunesimo secolo la percezione di tali strumenti a disposizione dei consumatori è passata da “statica” a “dinamica”; tale dinamicità ha spazzato via la vecchia “rivalità” con i meccanismi giudiziali statali, i quali hanno da tempo iniziato ad essere favorevoli ad una evoluzione del sistema. Non vi è più un’idiosincrasia dei sistemi giudiziali statali nei confronti dei sistemi di ADR: l’incremento (quantitativo e qualitativo) di questi ultimi ha dimostrato come la collettività si senta maggiormente disposta ad accettare le decisioni di organismi che gli stessi ricorrenti possono “controllare” attraverso la qualità dell’interazione con lo staff, valutandone il servizio fairness, meccanismi di accountability). I dati e le esperienze di ADR in ambito europeo (specialmente per quanto concerne le realtà più evolute del settore banking & finance: i.e. Regno Unito, oggetto di un focus specifico) portano a conclusioni con riflessi ottimistici per il futuro in ottica sistemica. Le policy e i trend che emergono dall’attività quotidiana degli intermediari sono state concretamente influenzate dall’approccio seguito dagli organismi di ADR cui sono sottoposte le vertenze tra detti intermediari e i propri clienti. Si è cercato dunque di dimostrare che la finalità prognostico-deflattiva assegnata storicamente ai meccanismi di ADR ha in realtà una valenza meramente secondaria. L’effetto finale, infatti, non è di mera incrementazione delle controversie, bensì di “tenuta” del sistema attraverso il matching tra funzione giustiziale degli organismi di ADR e l’approccio degli uffici compliance degli intermediari. La creazione di un clima di fiducia sarà fondamentale per l'espansione del mercato unico nel settore bancario e finanziario: è necessario che le imprese sappiano di poter fruttuosamente svolgere le proprie attività a livello transfrontaliero e che i consumatori abbiano la certezza di vedere tutelati i propri interessi per le transazioni effettuate in tale ambito. Efficaci meccanismi di ADR appaiono pertanto indispensabili per assicurare lo sviluppo delle cross-border transactions, potendo fare affidamento su un “solido” punto di riferimento per tutti i consumatori eventualmente “danneggiati” da inadempimenti o condotte illegittime da parte del fornitore del/i servizio/i finanziario/i prestato/i. Studi e analisi di law and economics hanno confermato quanto sopra, anche con l’aiuto delle scienze cognitive, sottolineando come la fiducia che si crea in tali sistemi si alimenti attraverso la cooperazione, la compliance e la accettazione delle decisioni anche sul versante delle imprese. Si è dunque cercato di dimostrare concretamente come l’avvento degli strumenti di alternative dispute resolution abbia “avvicinato” e “consolidato” i rapporti tra clienti e intermediari finanziari, migliorando gli approcci di vigilanza delle Autorità di settore, rafforzando le policy degli intermediari e accrescendo la trasparenza e la fiducia nel sistema. L’agilità, la duttilità e l’autorevolezza degli organismi di ADR permettono infatti agli intermediari (e di riflesso anche alle Autorità di vigilanza) di adattarsi in maniera più veloce ed efficace ai mutamenti della società e degli strumenti a disposizione della comunità finanziaria. In conclusione, si vuole dimostrare come la Direttiva ADR non debba essere interpretata come un punto di arrivo, bensì come una “partenza” necessaria per addivenire ad una svolta, nell’ottica giustizialista, che abbia un approccio pratico e dinamico, volta a superare i differenti orientamenti seguiti nel passato di fronte ai problemi “concreti” dei rapporti negoziali tra i soggetti operanti nel mercato finanziario, che ne hanno - quanto meno - rallentato l’evoluzione e hanno minato la comprensibilità, la chiarezza, l’accessibilità e la fiducia nel sistema bancario e finanziario.
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ARENA, ROSANNA. "I GIUDICI E LA LEGGE REGIONALE DOPO LA RIFORMA DEL TIT. V COST. UNITA' DELLA REPUBBLICA E PROMOZIONE DELLE AUTONOMIE NEL GIUDIZIO INCIDENTALE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10986.

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Resumen
Il contenzioso tra Stato e Regioni impegna ormai da anni una parte cospicua dell’attività della Corte costituzionale. Il tentativo di questa tesi è quello di guardare alla Riforma del titolo V della Costituzione attraverso le decisioni pronunciate nel giudizio incidentale, spostando così il punto di osservazione dal consueto aspetto del riparto delle competenze a quello della tutela delle posizioni soggettive. Questa prospettiva consente di verificare se, ed eventualmente in quale misura, sia cambiato il ruolo della legge regionale nell’ordinamento, e altresì di ovviare ad alcune vischiosità del giudizio in via principale.
The dispute between state and regions now committed to sustaining a significant part of the activity of the Constitutional Court. The aim of this dissertation is to look at the reform of Title V of the Italian Constitution through rulings made in the judgment “in via incidentale”, thereby shifting the observation point from the usual look of the distribution of powers in that of the protection of subject positions. This perspective will determine whether, and if so to what extent, has changed the role of the regional law, and also overcome some stickiness of judgment “in via principale”.
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ARENA, ROSANNA. "I GIUDICI E LA LEGGE REGIONALE DOPO LA RIFORMA DEL TIT. V COST. UNITA' DELLA REPUBBLICA E PROMOZIONE DELLE AUTONOMIE NEL GIUDIZIO INCIDENTALE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10986.

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Il contenzioso tra Stato e Regioni impegna ormai da anni una parte cospicua dell’attività della Corte costituzionale. Il tentativo di questa tesi è quello di guardare alla Riforma del titolo V della Costituzione attraverso le decisioni pronunciate nel giudizio incidentale, spostando così il punto di osservazione dal consueto aspetto del riparto delle competenze a quello della tutela delle posizioni soggettive. Questa prospettiva consente di verificare se, ed eventualmente in quale misura, sia cambiato il ruolo della legge regionale nell’ordinamento, e altresì di ovviare ad alcune vischiosità del giudizio in via principale.
The dispute between state and regions now committed to sustaining a significant part of the activity of the Constitutional Court. The aim of this dissertation is to look at the reform of Title V of the Italian Constitution through rulings made in the judgment “in via incidentale”, thereby shifting the observation point from the usual look of the distribution of powers in that of the protection of subject positions. This perspective will determine whether, and if so to what extent, has changed the role of the regional law, and also overcome some stickiness of judgment “in via principale”.
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LAMA, ROBERTO. "La giustificazione del licenziamento disciplinare". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/129842.

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The justification of disciplinary dismissal The thesis examines the subject of disciplinary dismissal, that is of the kind of dismissal which is caused by the worker’s breach of contract. In particular, the paper first goes deep into the various interpretative theories about nature and foundation of the employer’s disciplinary power, pointing out before all its uniquity in the range of contractual relations, since it enables the employer to take unilaterally disciplinary measures against the worker who has been responsible for breaches of contract. It must be noticed that especially in the second half of the last century Italian labour legislation progressively set several limits, both substantial and procedural, to the employer’s power of dismissal, in order to avoid adding a situation of legal subjection to the employer’s disciplinary power to the condition of social and economic weakness of the worker (who offers his work done to the owner of the means of production to support himself and his family). Furthermore, the paper states the remedies provided for by Italian labour law to sanction unlawful dismissals, considers the foundation of each remedy and analyses the legislative measures recently taken by Italian Government. In this connection, for nearly fourty years the worker’s means of protection have been kept more or less unchanged; because of the reforms begun in 2012, however, margins for application of the remedy of “reinstatement in job” (“reintegrazione nel posto di lavoro”) got much narrower, or even don’t exist nearly any more. Consequently, quite new interpretative problems have arisen from this, which could even question the foundations themselves of the whole matter.
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NESPOLI, Francesco. "La comunicazione dei leader politici e sindacali nel processo di riforma del mercato del lavoro e nelle relazioni industriali". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77195.

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Il presente studio analizza le strategie e le tecniche della comunicazione politica adottate dai leader politici e sindacali per comunicare il temi del lavoro nel contesto italiano. Il framework teorico è ottenuto da una rivisitazione della teoria del framing in chiave neoretorica. Attraverso questa prospettiva la tesi analizza due casi di studio: la comunicazione politica dell’ultima riforma del mercato del lavoro italiano, conosciuta con il nome di Jobs Act,e il caso della comunicazione durante la negoziazione avvenuta attorno al cosiddetto Caso Fiat Pomigliano, nel 2010. Lo studio si occupa inoltre del caso della contrattazione nel settore dell’auto in America svoltasi tra l'estate e l'autunno del 2015. Nelle conclusioni lo studio ipotizza che per la comunicazione dei temi del lavoro, la strategia polemica frequente in comunicazione politica non sia efficace nel costruire un consenso duraturo.
This study analyzes the strategies and techniques of political communication adopted by politicians and union leaders to communicate labor and work in Italy. The theoretical framework is obtained by revisiting the framing theory from the perspective of the new rhetoric. The thesis provides the analysis of two case studies: the political communication of the last reform of the Italian labor market, known as the Jobs Act, and the public communication during the negotiation that took place around the so-called “Fiat Pomigliano” case in 2010. The study also analyzes collective bargaining in the US automotive sector during autumn 2015. The findings suggest that in communicating labor and work, the controversial strategy adopted in political communication may not be considered effective in building a lasting consensus.
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DE, VITA Marialuisa. "Flat tax: un'alternativa possibile alla crisi dell'IRPEF? La rivisitazione del mito della progressività per un sistema fiscale più equo". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2022. https://hdl.handle.net/11695/114428.

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Resumen
Il lavoro di ricerca mira a indagare se l’implementazione della flat tax in Italia possa costituire un valido rimedio alla crisi che da tempo affligge l’IRPEF, rivelatasi incapace di assicurare una tassazione dei redditi equa ed efficiente. Il lavoro muove dall’analisi delle ragioni storiche, economiche e giuridiche sottostanti alla transizione dall’imposta proporzionale sui singoli cespiti reddituali all’imposta progressiva sul reddito complessivo. L’analisi rivela come la preferenza per un prelievo progressivo sia legata da un lato, all’ideologia politico-sociale insita nel modello di Stato sociale; dall’altro, all’accettazione generalizzata del principio di capacità contributiva quale fondamento del dovere tributario. A partire dagli anni ’70 del secolo scorso, l’imposta sul reddito complessivo ha assunto in Italia, come in altri ordinamenti, una conformazione tale da non rispettare più non solo il canone dell’equità orizzontale e verticale, ma anche quello dell’efficienza per gli effetti distorsivi derivanti, da un lato, dalla proliferazione di trattamenti tributari differenziati, che hanno accentuato la complessità e l’opacità del sistema tributario e, dall’altro, dalla diffusione di fenomeni evasivi ed elusivi. In tale contesto, hanno preso vigore orientamenti di ispirazione liberista di origine nordamericana che hanno spinto gli Stati ad abbandonare i progetti redistributivi da attuare per mezzo di imposte fortemente progressive sul reddito e a ripiegare su schemi di tassazione conformi a modelli “attenuati” di progressività. Tra essi si inserisce il modello della flat tax, di cui il lavoro analizza, dopo un esame comparato dei sistemi flat vigenti in Europa, i benefici, i limiti nonché la fattibilità concreta in Italia. La riforma dell’IRPEF secondo il modello della flat tax ha da sempre incontrato in Italia un ostacolo nell’art. 53, comma 2 Cost. Tuttavia per la Corte costituzionale il dettato costituzionale non preclude l’introduzione di imposte piatte purché sia salvaguardato il carattere progressivo del sistema fiscale complessivamente considerato. In questa prospettiva, se sono certamente censurabili sul piano della legittimità costituzionale le attenuazioni macroscopiche della progressività derivanti dall’introduzione di un’imposta sul reddito ad aliquota unica senza esenzione alla base, non altrettanto censurabili sono quelle attenuazioni della progressività derivanti da un’imposta con aliquota unica, corredata di un sistema più o meno articolato di deduzioni. Il vero ostacolo all’implementazione della flat tax in Italia ha, in realtà, natura economica ed è legato alla sua insostenibilità finanziaria. Il lavoro, quindi, esamina la possibile implementazione di modelli alternativi come quello duale, richiamato nella versione iniziale della bozza di legge delega approvata dal Consiglio dei Ministri ad ottobre 2021. L’esame rileva come il passaggio al sistema duale, pur presentando non poche criticità sia sul piano pratico, sia sul piano giuridico ha il merito di assicurare, tanto un’imposizione comprehensive dei redditi, quanto una maggiore uniformità nel trattamento dei redditi rientranti nella medesima base imponibile. Tuttavia, la volontà politica di confermare, più per ragioni elettorali che di sistema, le numerose flat taxes esistenti costituisce il principale limite alla sua implementazione e, in generale, ad una riforma organica dell’IRPEF.
The present research aims to investigate whether the introduction of a flat tax in Italy can constitute a valid remedy to the crisis that has long afflicted the Italian personal income tax (IRPEF), which has failed to ensure a fair and efficient income tax system. The work starts with the analysis of the historical, economic and legal reasons underlying the transition from the proportional tax levied on income coming from separate sources to the progressive tax on total income (so-called comprehensive income tax). The analysis highlights how the preference for a progressive system is linked, on the one hand, to the sociopolitical ideology regarding the model of the welfare state and, on the other hand, to the general acceptance of the principle of ability to pay as the basis of taxation. Since the 1970s, the progressive tax on total income has taken in Italy, as in other legal systems, such a form that it no longer respects not only the canon of horizontal and vertical equity but also that of efficiency due to the distorting effects deriving, from the proliferation of differentiated tax treatments, which have accentuated the complexity and opacity of the tax system on the one hand and the spread of tax avoidance and tax evasion on the other. In this context, liberal-inspired tendencies of North American origin took effect. That has pushed states to abandon redistributive projects, which were supposed to be implemented by means of highly progressive income taxes and fall back on taxation schemes compliant with “attenuated” models of progressivity, including the flat tax model. Its advantages and disadvantages, as well as its feasibility in Italy, emerge from a comparative analysis of flat tax systems in Europe. In Italy, the idea of modelling the IRPEF reform on the flat tax concept has always encountered an obstacle in art. 53, paragraph 2 of the Italian Constitution. Its interpretation provided by the Constitutional Court demonstrates that the constitutional provision does not preclude the introduction of a flat taxation as long as the progressive nature on the tax system considered as a whole is safeguarded. In this perspective, a major reduction of progressivity such as that deriving from the introduction of a single rate income tax without basic exemption is certainly censurable at the constitutional legitimacy level, but the softer models of progressivity deriving from a tax with a single rate, accompanied by a more or less articulated system of deductions may be acceptable. However, the real obstacle to introducing flat tax in Italy is of economic nature and is linked to its not being financially feasible. Thus, the introduction of alternative models has been taken into consideration. For example, the dual system was referred to in the initial version of the enabling law draft approved by the Council of Ministers in October 2021. The transition to the dual system, while presenting a critical issues both on a practical level and on a legal one, could ensure both comprehensive taxation of income and greater uniformity in the treatmnet of income falling within the same tax base. Nevertheless, due to electoral reasons, politicians are willing to uphold the numerous existing flat taxation regimes. That constitutes the primary obstacle to introducing the dual system, and, more generally, to the organic reform of the Italian personal income tax.
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Sgro', F. "ASPETTI E PROBLEMI ATTUALI DEL BICAMERALISMO ITALIANO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150214.

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Aspects and current problems of the Italian bicameralism. The research focus on analysis of the Italian bicameralism and the most important proposals to reform the Senate of the Republic in order to verify the current requirement for the revision of Parliament and asses – through a legal evaluation – the most appropriate solutions. The research starts from the theory of separation of the public powers and deepens the two prototypes of bicameralism (European model and North American type). Then it analyzes the Italian system, that is a very rare example of perfect bicameralism covering both the legislative and the political functions. Following the course of Republican history, the study appreciates the possibility of revision of perfect bicameralism, focusing on the most organic projects that are currently under investigation in Parliament. The research proposes, at this point, an overview of the main experiences of bicameralism in the contemporary democracies. Finally it checks the impact of a possible reform of the Italian bicameralism on the institutional balance and the connotation of the form of government.
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Luchetti, Costantino <1992&gt. "La ricerca archeologica e il regime dei ritrovamenti e delle scoperte nel sottosuolo e nei fondali marini. La disciplina del Codice tra attuazione e prospettive di riforma anche alla luce di un'analisi comparativa con l'esperienza francese e spagnola". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10162/1/Tesi%20dottorato%20-%20definitiva.pdf.

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Il lavoro è volto all’approfondimento, anche in chiave comparatistica, della vigente normativa riguardante la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici. Nell’ambito della disciplina predisposta nell’ordinamento italiano si sono prese le mosse dal regime delle scoperte e dei ritrovamenti, per passare successivamente all’approfondimento della tutela approntata nella legislazione nazionale anche con riferimento alle limitazioni alla libera disponibilità e circolazione. Una particolare attenzione è stata dedicata alla tutela del territorio in cui i beni archeologici sono inseriti e quindi alla tutela indiretta, ai vincoli ope legis e alla pianificazione paesaggistica, mentre una specifica trattazione ha riguardato il regime dell’archeologia preventiva e la valorizzazione e fruizione di aree e parchi archeologici nel reciproco interfacciarsi delle legislazioni regionali e delle linee guida emanate con il d.m. MiBAC 18 aprile 2012. Un’indagine articolata ha avuto per oggetto la tutela del patrimonio archeologico subacqueo e in particolare la Convenzione dell’UNESCO adottata a Parigi nel 2001, nonché la tutela sovranazionale dei beni culturali, con riferimento alla disciplina dell’Unione europea e a quella della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico del 16 gennaio 1992 e della Convenzione UNIDROIT del 24 giugno 1995 sui beni culturali rubati o esportati illegalmente. Hanno infine fatto seguito due specifiche indagini sulla tutela del patrimonio archeologico in Spagna e in Francia. Quanto alla prima si è esaminato l’attuale quadro costituzionale in cui si inserisce la tutela del patrimonio culturale con particolare attenzione alle disposizioni della Ley 16/1985 del 25 giugno 1985 e alla legislazione delle Comunidades autónomas. Per quanto riguarda la seconda una particolare attenzione è stata dedicata alla Legge 27 settembre 1941 che ha introdotto in Francia la prima disciplina organica relativa agli scavi e ai ritrovamenti archeologici. Nel quadro normativo vigente un’analisi particolareggiata è stata dedicata al Code du Patrimoine, il cui quinto libro è interamente dedicato all’archeologia.
This work aims to examine the legislation in force on the protection and valorisation of archaeological heritage, also from a comparative perspective. Within in the framework of the Italian legal system, were considered the regulations concerning finds and discoveries and the limitations of free availability and circulation, in order to analyse in depth the protection created in the national legislation. Particular attention was paid to the protection of territory into which archaeological goods are transferred and therefore to the indirect protection, as well as the ope legis constraints and landscape planning. Furthermore, this study investigated the regime of preventative archaeology and the valorisation and usage of archaeological areas and parks in the reciprocal interfacing of regional legislation and the guidelines issued by the Ministerial Decree of 18 April 2012. A comprehensive investigation was undertaken on the protection of underwater archaeological heritage and in particular the UNESCO Convention adopted in Paris in 2001, as well as the supranational protection of cultural assets, with reference to the regulations of the European Union, the European Convention for the Protection of Archaeological Heritage of 16 January 1992 and the UNIDROIT Convention of 24 June 1995 on stolen or illegally exported cultural assets. This investigation was followed by two case studies on the protection of archaeological heritage in Spain and France. Regarding the former, the current constitutional framework was examined, with reference to the protection of cultural heritage provided by Ley 16/1985 of 25 June 1985 and the legislation of the Comunidades autónomas. With respect to the latter, particular attention was dedicated to the Law of 27 September 1941 which introduced in France the first organic regulation on excavations and archaeological finds. An extensive analysis was dedicated to the contemporary legal provisions afforded by the Code du Patrimoine, whose fifth book entirely provides for archaeology.
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Fierro, Laura. "Dal superamento degli OOPPGG al superamento del doppio binario: la necessità di una riforma e le deleghe legislative per una nuova disciplina delle misure di sicurezza personali (legge n.103/2017)". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4288.

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2016 - 2017
The research deals with the problems related to the basic condition of the criminal liability and the relationship between mental disorders, crime and social dangerousness as prerequisite of custodial measures. Offenders with a verdict of insanity cannot be punished and they have to be declared “not guilty by reason of insanity”; if these offenders are also declared socially dangerous, the judge has to apply custodial measures. The main issue is how to manage the contrast between social control demand and individual rights protection. The questions arising within the criminal trial process concern basically the difficulties in the evaluation of the capacity and social dangerousness of defendant (mental illness is not easy to define and all mentally disordered offenders always hold a more or less wide ‘portion of answerability’ - Corte Cass. Sez. Unite n. 9163/2005); this led also to the questionable use of neuroscience in the judgment of capacity and social dangerousness. Recently, the Italian criminal law system underwent a progressive change of the legislation concerning ‘psychiatric hospitals for mentally disordered offenders’ (Ospedali Psichiatrici Giudiziari – OPG): mentally disordered offenders have been dislocated into REMS (Residence for the Execution of custodial measures for mental disordered offenders). Act n. 81/2014 leads indeed to the overcoming of the psychiatric hospitals and changes the judgement of social dangerousness: this evaluation is now only based on subjective and personal qualities, without taking into account personal, family and social living conditions of the offender, as provided before in accordance to Art. 133 co.2 n.4 of the Italian Criminal Code. The dissertation takes into account current law in force, recently change of legislation from Act n. 230/1999 to Act n.103/2017 (Riforma Orlando, from the name of the proponent), jurisprudence and doctrine on the subject, and all the most important law reform drafts on the matter. One of the change expected from Act n.103/2017 is the deinstitutionalization of mentally disordered offenders through the enhancement of healthcare in order to increase individual rehabilitative treatments (social dangerousness and ‘need of care’). This important reform is not implemented so far. The research is also the result of the participation in conferences and seminars on the overcoming of the partition between mentally disordered offenders and ordered offenders: not only some part of doctrine, but also a Parliamentary Commission (Commissione Parlamentare di inchiesta sulla efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, 2011), stated that the abolition of the legal institute of non-imputability is “an essential landing place”. Last chapter deals with a comparative research in which the attention has been focused on the system of custodial measures for mentally disordered offenders in Germany, a research study carried out at LMU – Ludwig Maximilian University of Munich, in France, in the United Kingdom and in Sweden. This analysis shows how Italian criminal law system is still inadequate, thus it does not provide a wide range of judicial reactions with re-educational and re-socialization purposes (Art. 27 Cost.). Lastly, the study comes back to the problem concerning how to manage ‘treatment’ and ‘punishment’, i.e. the relationship between psychiatry and criminal law system. ‘Treatment’ should be the task of the psychiatry that should leave the social control sphere and regain its merely therapeutic status. ‘Punishment’ should be the task of the criminal law system. Within a perspective of real prevention and to accomplish Art. 3 Costitution the system should enhance healthcare and social services and provide access to individual therapeutic treatments for all mentally disordered offenders. [edited by Authors]
XXX ciclo
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emanuele, Birritteri. "I reati alimentari tra responsabilità individuali e degli enti collettivi : Tassonomia delle forme di intervento punitivo ed esigenze di riforma". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2021. http://hdl.handle.net/11385/210520.

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Profili criminologici e categorie generali. Oggetto, confini e scopo dell’indagine. Il sistema italiano di repressione degli illeciti in materia alimentare: beni giuridici e tecniche sanzionatorie tra individuo ed ente collettivo. Il contrasto agli illeciti alimentari nel Regno Unito e negli Stati Uniti: sistemi diversi, problemi comuni.
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DE, BARDI CHIARA. "Il Riparto di competenze tra Stato e Regioni in materia di pubblico impiego". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/625.

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The reform of Title V, second part of the Italian Constitution has involved a deep change concerning the division of the legislative power between State and Regions, thus implying delicate and complex interpretative issues, that also invest labour law. In this thesis, the analysis will be focused on the impact of the constitutional reform on the legislative competence for the regulation of the employer-employee relationships in the Civil Service. To this extent, it will be necessary to preliminary understand the positioning of the labour law in the new constitutional system, and this in particular as a result of the privatization of the Civil Service. Once these knotty interpretative problems are solved, it will be necessay to analyze the normative aspects, regarding the topic of the allocation of competences to State and Regions, which are peculiar for the public employment. First of all, the newly approved privatization of the Civil Service has involved a change of the system of the sources. Second, the article n. 117 of the Italian Constitution, at letter g), assigns to the exclusive legislation of the State the single matter of “regulating and organizing the State and the national public agencies”, leaving out the same matter with regard to the Regions and to the other public agencies. Finally, a further aspect that has to be taken into account is the attitude of the regional legislator with respect to the new competences that are recognized by the constitutional reform.
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CADORIN, FEDERICA. "IL PREZZO DELL¿OPA OBBLIGATORIA: PROBLEMI E RIMEDI". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/806779.

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La tesi si propone di indagare la funzione della regola del prezzo più alto pagato nel contesto della disciplina dell’OPA obbligatoria e di individuare gli strumenti più adeguati per reagire alle ipotesi di deviazione. Muovendo dalla considerazione della complementarietà tra la prospettiva della protezione degli azionisti di minoranza e quella della tutela dell’efficienza del mercato del controllo societario, viene evidenziato il ruolo imprescindibile svolto dalla highest price paid rule nel disincentivare la realizzazione di operazioni che potrebbero incidere negativamente sul valore dei titoli della società bersaglio. Affrancando la nozione di “prezzo equo” ex art. 5, par. 4, direttiva OPA dal principio della parità di trattamento, si sottolinea l’attitudine di tale prezzo a stimare il valore di scambio dei titoli della target, non già “in astratto”, come avverrebbe utilizzando un criterio fondato sulle medie di mercato, bensì “in concreto”, a partire dall’effettivo incontro tra domanda e offerta in occasione del singolo acquisto rilevante. La validità della ricostruzione proposta viene poi verificata alla luce della previsione che attribuisce alla Consob, al ricorrere di particolari circostanze (tra cui, in particolare, la “collusione tra l’offerente e uno o più venditori”), il potere di modificare con provvedimento motivato il corrispettivo d’offerta, verso l’alto o verso il basso; dalle indicazioni provenienti dall’analisi delle singole fattispecie si desume che il meccanismo – nell’autorizzare, ovvero imporre, una deviazione formale dalla highest price paid rule – consente in realtà di ripristinare, sul piano sostanziale, il funzionamento della regola, nella prospettiva dell’efficienza del mercato del controllo societario. Sulla scorta di tali premesse, la trattazione procede a esaminare i caratteri del potere dell’autorità di vigilanza, evidenziandone la portata non sanzionatoria e la componente di discrezionalità non solo tecnica, ma anche amministrativa, che si esplica con riguardo alla rettifica in aumento. In relazione alle medesime fattispecie rilevanti per la rettifica in aumento, infine, vengono ricercati nel sistema rimedi ulteriori, per l’ipotesi in cui il correttivo non sia stato tempestivamente azionato. Una volta esclusa la possibilità di ricorrere alle sanzioni comminate per la violazione degli obblighi derivanti dalla disciplina delle offerte obbligatorie, si giunge ad affermare la risarcibilità del danno cagionato dalla condotta dell’offerente che abbia leso l’interesse degli azionisti di minoranza a ricevere un’OPA al prezzo “equo”, pur negando la possibilità di qualificare l’interesse in questione in termini di diritto soggettivo.
The dissertation aims at investigating the role of the highest price paid rule in the context of the EU takeover regime and at identifying the appropriate remedies in the event of a deviation. Taking the cue from the complementarity between the protection of minority shareholders and the efficiency of the market for corporate control, the author shows how the rule makes an essential contribution to preventing value-destroying control transfers. In this perspective, the “equitable price” is not regarded as an expression of the equal treatment principle, but as a proxy for estimating the exchange-value of the target shares on a more factual and specific basis than the average market price. In the present work, this view is confirmed by the provision that enables the supervisory authority to adjust the price of the mandatory bid when particular circumstances (such as collusive arrangements between the acquirer and a seller) alter how the highest price paid rule works in practice: in such cases, in fact, the mechanism allows to restore the function of the rule in substantive terms, despite authorising or imposing a formal deviation from it. In this respect, the adjustment of the offer price does not constitute a penalty, but rather a (discretionary) corrective tool, put in place to protect shareholders against potentially inefficient changes of corporate control. Lastly, the author takes into account the possibility that the authority fails to take any action or acts ineffectively; even though penalties for violation of the mandatory bid rule shall not apply in this scenario, the offeror can be held liable for the damage caused to the interest of minority shareholders in being offered an equitable price for their shares.
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