Literatura académica sobre el tema "Riforma del diritto societario"

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Artículos de revistas sobre el tema "Riforma del diritto societario"

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Malberti, Corrado. "L'environmental, social, and corporate governance nel diritto societario italiano: svolta epocale o colpo di coda?" GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 168 (enero de 2021): 661–80. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168002.

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Resumen
L'articolo esamina le implicazioni del dibattito sull'environmental, social, and corporate go-vernance nel diritto societario italiano. Dopo aver dato conto degli approcci tradizionali sul tema dell'interesse sociale, si esamina come il paradigma dello shareholder value abbia in-fluenzato il Codice di autodisciplina delle società quotate del 1999 e la riforma del diritto socie-tario del 2003. Successivamente, a partire dal 2006, si assiste però anche a un progressivo ri-pensamento di questo paradigma, sia a livello normativo, sia a livello di autodisciplina. A que-sto riguardo, particolarmente significativa è stata soprattutto l'evoluzione delle regole di self-regulation relative ai compensi degli amministratori. In questo contesto, il Codice di autodisci-plina del 2020 adotta un nuovo approccio e pone al suo centro il c.d. "successo sostenibile" della società. Il presente lavoro esamina se questa svolta possa considerarsi realmente innova-tiva o se essa miri piuttosto a limitare l'impatto che il dibattito sulla sostenibilità può avere sul diritto societario del nostro paese.
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Geraldo, Denilson. "La riforma del diritto penale canonico". Scientia Canonica 4, n.º 8 (10 de septiembre de 2022): 17–19. http://dx.doi.org/10.31240/2595-1165.vol4n8a2021pp17-19.

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Góralski, Wojciech. "Papież Jan Paweł II jako ustawodawca". Prawo Kanoniczne 41, n.º 3-4 (20 de diciembre de 1998): 29–45. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1998.41.3-4.01.

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Resumen
All' occasione del ventesimo anniversario della elezione del papa Gio­vanni Paolo II 1 'autore tenta di presentare la sua attivitá legislativa nella Chiesa. Prima di tutto viene riferita la riforma del Codice di Diritto Canonico del 1917, iniziata dal papa Giovanni XXIII nel 1963 e continuata dal papa Paolo VI, terminata con la promulgazione del nuovo Codice di Diritto Canonico i125 gennaio 1983. In secondo luogo si fa ricordare la riforma di diritto canonico delle Chiese Orientali, ricominciata dal papa Paolo VI nel 1972 e compiuta con la promulgazione del Codice dei Ca­noni delle Chiese Orientali il 18 ottobre 1990. Nella terza parte si pre­senta le costituzioni apostoliche di Giovanni Paolo II — „Divinus perfec­tionis Magister" del 25 gennaio 1983 e „Pastor bonus" del 28 giugno 1988 — essendo esse la parte integrale della riforma postconciliare. Alla fine l'autore indica brevemente le altre leggi (costituzioni apostoliche e lettere motu proprio) del Papa — Polacco.
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Corapi, Diego. "Unificazione e armonizzazione del diritto societario in Europa". Revista da Faculdade de Direito, Universidade de São Paulo 92 (1 de enero de 1997): 281. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2318-8235.v92i0p281-300.

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Bignami, Marco. "Il crocefisso nelle aule scolastiche dopo Strasburgo: una questione ancora aperta". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 5 (diciembre de 2011): 22–41. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005003.

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Resumen
1. Invaliditŕ delle norme che impongono l'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche / 2. Il limite della sentenza/ 3. Insufficienza della soluzione bavarese / 4. Muro bianco o muro barocco? / 5. Una proposta minore 004 1. Piů mercato e meno Stato: un sommario bilancio / 2. Diritto penale societario / 3. Diritto penale fallimentare / 4. Conclusioni.
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Peccoz, Roberta Aluffi Beck. "La Riforma del Diritto di Famiglia in Somalia". Oriente Moderno 70, n.º 1-6 (12 de agosto de 1990): 93–99. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-0700106007.

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NACCI, MATTEO. "Diritto canonico e diritti delle religioni". Prawo Kanoniczne 58, n.º 1 (16 de junio de 2017): 111–22. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2015.58.1.06.

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Il presente contributo, frutto della conferenza tenuta in occasione della 8° Giornata Canonistica Interdisciplinare, Diritto canonico tra fondamenti e prassi (a 10 anni da: “Novo Codice”), Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano, 5 marzo 2013), prende in esame il rapporto fra il diritto canonico e i diritti delle altre religioni. La prospettiva da cui partire è senz’altro la tradizione dell’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense circa lo studio del diritto delle religioni, aggiornata sulla base del Decreto Novo Codice di riforma degli studi canonistici, in relazione alle società multiculturali del terzo millennio.
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Colao, Floriana. "La proprietà fondiaria dalla bonifica integrale di Arrigo Serpieri alla riforma agraria di Antonio Segni. Diritto e politica nelle riflessioni di Mario Bracci tra proprietà privata e socializzazione della terra". Italian Review of Legal History, n.º 7 (22 de diciembre de 2021): 323–76. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16892.

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Resumen
Nel Programma di Giangastone Bolla per la Rivista di diritto agrario (1922) la proprietà fondiaria era banco di prova delle «moderne trasformazioni del diritto di proprietà» – su cui Enrico Finzi – in primo luogo con la «funzione sociale». Nell’azienda agraria Bolla osservava inoltre lo spostamento dalla proprietà all’impresa; asseriva che il legame tra l’agricoltura e lo Stato imponeva allo studioso del diritto agrario l’impegno per la «ricostruzione sociale ed economica del paese». In vista della «funzione sociale» Arrigo Serpieri – dal 1923 sottosegretario di Stato all’Agricoltura – promuoveva diversi provvedimenti legislativi per la «bonifica integrale»; la politica per l’agricoltura si legava all’organizzazione dello Stato corporativo in fieri (Brugi, Arcangeli). Il Testo unico del 1933 mirava al risanamento della terra per aumentarne la produttività e migliorare le condizioni dei contadini con trasformazioni fondiarie di pubblico interesse, con possibili espropri di latifondi ed esecuzione coatta di lavori di bonifica su terre private; dal 1946 il Testo unico del 1933 sarà considerato una indicazione per la riforma agraria (Rossi Doria, Segni). Nel primo Congresso di diritto agrario, (Firenze 1935), Maroi, Pugliatti, Serpieri, D’Amelio, Bolla, Ascarelli, Calamandrei discutevano alcune questioni, in primo luogo il diritto agrario come esperienza fattuale, legato alla vita rurale, irriducibile ad un ordine giuridico uniforme; da qui la lunga durata della ‘fortuna’ dell Relazione Jacini sulle diverse Italie agrarie. In vista della codificazione civile, i giuristi rilevavano l’insufficienza dell’impianto individualistico; ponevano l’istanza di norme incentrate sul bene e non sui soggetti, fino al superamento della distinzione tra diritto pubblico e privato. I più illustri giuristi italiani scrivevano nel volume promosso dalla Confederazione dei lavoratori dell’agricoltura; La Concezione fascista della proprietà esprimeva il distacco dalla concezione liberale – con l’accento sulla proprietà della terra fondata sul lavoro (Ferrara, Panunzio) – e teneva ferma l’iniziativa privata (Filippo Vassalli). Bolla ribadiva la particolarità della proprietà fondiaria tra ordinamento corporativo e progetto del codice civile, «istituto a base privata, aiutato e disciplinato dallo Stato», con il titolare «moderator et arbiter» della propria iniziativa. Nel codice civile del 1942 la proprietà fondiaria aveva senso dell’aspetto dinamico dell’attività produttiva, senza contemplare la «funzione sociale» come «nuovo diritto di proprietà» (Pugliatti, Vassalli, D’Amelio).Dopo la caduta del regime fascista le lotte nelle campagne imponevano al ministro Gullo di progare i contratti agrari e regolare l’occupazione delle terre incolte, con concessioni pluriennali ai contadini occupanti; il lodo De Gasperi indennizzava i mezzadri. Le differenti economie delle ‘diverse Italie agrarie’ sconsigliavano una riforma uniforme (Rossi Doria, Serpieri); i riorganizzati partiti politici miravano alla ripartizione delle terre espropriate e ad indennizzi al proprietario privato, senza lesioni del diritto di proprietà. L’iniziale azione dello Stato ad erosione del latifondo, con appositi Enti di riforma, aveva per scopo la valorizzazione della piccola proprietà contadina (Segni, Bandini). Per coniugare proprietà privata ed interesse sociale nella Costituzione Mortati motivava la sua proposta di «statuizione costituzionale»; Fanfani chiedeva «un articolo che parli espressamente della terra». Il latifondo era la questione più urgente ma divisiva; Di Vittorio ne chiedeva l’«abolizione » ed Einaudi la «trasformazione», scelta che si imponeva in nome delle diverse ‘Italie rurali’; non si recepiva la proposta di una norma intesa ad ostacolare le grandi proprietà terriere. L’articolo 44 della Costituzione prevedeva una legge a imporre «obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata», al fine di «conseguire il razionale sfruttamento del suolo ed equi rapporti sociali». Bolla apprezzava la scelta di «trasformare la proprietà individuale in proprietà sociale»; Vassalli scriveva di un non originale «prontuario di risoluzione del problema agrario». Nel progetto del Ministro per l’agricoltura Segni – che riusciva a far varare una contrastata riforma agraria – l’art. 44 dettava compiti al «legislatore futuro»; la legge Sila 21 Maggio 1950, la legge stralcio del 21 Ottobre 1950 per le zone particolarmente depresse, i progetti di legge sui contratti agrari erano discussi nel Terzo congresso di diritto agrario e nel primo Convegno internazionale, promosso da Bolla, con interventi di Bassanelli, Segni, Capograssi, Pugliatti, Santoro Passarelli, Mortati, Esposito. Il lavoro era considerato l’architrave della proprietà della terra, «diritto continuamente cangiante, che deve modellarsi sui bisogni sociali» (Bolla). In questo quadro è interessante la riflessione teorico-pratica, giuridico-politica di Mario Bracci, docente di diritto amministrativo a Siena, rettore, incaricato anche dell’insegnamento di diritto agrario. Rappresentante del PdA alla Consulta nazionale nella Commissione agricoltura, Bracci si proponeva di scrivere un «libro sulla socializzazione della terra», mai pubblicato; l’Archivio personale offre una mole di appunti finora inediti sul tema. Bracci collocava nella storia la proprietà della terra, che aveva senso nel «lavoro»; la definiva architrave del diritto agrario e crocevia di diritto privato e pubblico, tra le leggi di bonifica, la codificazione civile, l’art. 44 della Costituzione, la riforma agraria, intesa come «problema di giustizia». Dal fascismo alla Repubblica Bracci coglieva continuità tecniche e discontinuità ideologiche nell’assetto dell’istituto di rilevanza costituzionale, «le condizioni della persona sono indissolubilmente legate a quelle della proprietà fondiaria». Da studioso e docente di diritto amministrativo e diritto agrario dal luglio 1944 Bracci intendeva rispondere al conflitto nelle campagne, mediando tra «fini pubblici della produzione agraria e le esigenze della giustizia sociale»; proponeva «forme giuridiche adeguate e che sono forme di diritto pubblico».
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Santuari, Alceste. "Le associazioni turistiche nella riforma del terzo settore". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 34 (noviembre de 2021): 58–82. http://dx.doi.org/10.3280/dt2021-034003.

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Una vasta gamma di attività e di interventi nel settore turistico sono storicamente sviluppati e realizzati dalle associazioni non profit. Esse sono soggetti giuridici di diritto privato ai quali, soprattutto a seguito dell'approvazione della riforma del terzo settore del 2016/2017, sono assegnati funzioni e compiti di pubblica utilità. L'art. 5 del codice del terzo settore (d.lgs. n. 117/2017) contempla le attività turistiche tra quelle di attività di interesse generale che gli enti del terzo settore (ETS) possono svolgere. L'articolo analizza le finalità e le attività delle associazioni che operano nel settore turistico, nonché gli istituti giuridici di natura cooperativa che possono intercorrere tra le associazioni e gli enti pubblici per la definizione di progetti e percorsi condivisi di sviluppo del territorio e di promozione turistica.
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Terranova, Giulia. "Una bella intersecazione fra trust e diritto societario (Trib. Milano, 22 novembre 2021)". settembre-ottobre, n.º 5 (6 de octubre de 2022): 945–50. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.195.

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Resumen
Tesi La pronuncia in commento, facendo propria l’interpretazione giurisprudenziale maggioritaria, dà una definizione di «abuso di maggioranza» e ne esclude la sussistenza nella fattispecie sottoposta alla sua attenzione. L’ordinanza del Tribunale di Milano è interessante inoltre perché riguarda un caso di impiego del trust in funzione successoria e in particolare per garantire il passaggio intergenerazionale dell’impresa. Come correttamente sottolinea il giudice milanese, attraverso il trasferimento di un pacchetto azionario rilevante ad un trust è possibile assicurare continuità nella gestione dell’impresa, anche dopo la morte del disponente, evitando l’instaurazione di una comunione tra i coeredi e scongiurando quindi il rischio di smembramento della società. The author’s view The decision gives a definition to the «abuse of the majority» alike the one given by the majority of the Italian jurisprudence and it concludes that in the case examined the majority shareholder did not abuse of his majority. The decision is interested also because it is about a case of use of the trust for the efficient succession of a company between different generations. As the Court correctly underlines, through the transfer of a block of shares to a trust, it is possible to give continuity to the management of the company, even after the settlor’s death, avoiding the community of property between the heirs and preventing the risk of the dissolution of the company.
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Tesis sobre el tema "Riforma del diritto societario"

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Pasquino, Antonio <1968&gt. "Autonomia statutaria nella riforma del diritto societario". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/318.

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Casadei, Federica. "I gruppi di società nel codice civile". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200797.

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Il potere di direzione e coordinamento quale elemento qualificante il fenomeno dei gruppi di società. Profili organizzativi di gruppo nel codice civile. La responsabilità da attività di direzione e coordinamento. Il gruppo cooperativo paritetico.
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Ducci, Duccio Ruben. "L'appropriazione di corporate opportunities da parte di amministratori di società: tests giurisprudenziali e definizione della fattispecie". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200799.

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La dottrina delle corporate opportunities si inserisce nel vasto tema degli agency costs connessi al rapporto tra azionisti e amministratori e pertanto costituisce un argomento comune a tutte le società per azioni dei paesi a economia avanzata. Il legislatore italiano del 2003 ha affrontato la questione con una norma sostanzialmente incompleta: essa prescrive essenzialmente che una data condotta è vietata e fonte di responsabilità per l’amministratore infedele. Non è detto ciò che si intende per opportunità d’affari, né se l’appropriazione, di per sé illecita, può essere autorizzata dalla società e a quali condizioni. La questione, del resto, è comune a tutti gli ordinamenti con strutture societarie analoghe, quindi è necessario guardare agli Stati in cui le regole si sono formate progressivamente dietro sollecitazione della giurisprudenza e tramite un costante affinamento dottrinale. L’introduzione dell’ultimo comma dell’art. 2391 c.c. in occasione della riforma del diritto societario evoca l’immagine, già utilizzata con riferimento ad altri istituti, del legal transplant, ovvero di una trasposizione artificiale che non tiene conto del contesto in cui opera. Prima ancora però di analizzare la norma in questione nell’ordinamento italiano in rapporto alle peculiarità di questo sistema, è necessario rivolgere l’attenzione, per quanto possibile, dentro l’apparato normativo nel tentativo di mettere in luce i fondamenti della dottrina in esame. Questa analisi di base è largamente comune a tutti i sistemi giuridici e prescinde dalla questione dell’enforcement della regolazione ottimale. Il lavoro intende offrire un contributo alla definizione di corporate opportunity, concetto nuovo all’ordinamento italiano. La definizione, infatti, è l’elemento essenziale della dottrina della corporate opportunites e per molti aspetti anche il più incerto. Il nodo centrale è la nozione di opportunità sociale, dove sociale sta per "appartenente alla società", in base a un rapporto di appartenenza in termini di attribuzione di property rights. A tal fine si analizzeranno criticamente i tests elaborati dalla giurisprudenza statunitense, nel tentativo di rintracciare un comune denominatore che orienti il giudizio. Nel fare ciò si è rivolta particolare attenzione alle teorie sottostanti ai vari tests, evidenziando come la definizione di corporate opportunity sia in larga misura una conseguenza della teoria generale del rapporto tra managers e azionisti. In conclusione si svolgono alcune considerazioni sulle modalità di trasposizione della corporate opportunity doctrine nell’ordinamento italiano, in particolare nel contesto degli interessi degli amministratori.
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SARACENI, BARBARA. "La revoca dell’amministratore di s.r.l. a confronto con l’ordinamento tedesco". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2011. http://hdl.handle.net/2108/202141.

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Resumen
Scopo della presente ricerca è quello di esaminare la materia della revoca dell’amministratore di s.r.l., regolata, dopo la riforma societaria del 2003, dall’art. 2476 c.c. Tale norma è stata oggetto di numerose interpretazioni da parte di dottrina e di giurisprudenza, in quanto solleva una serie di problematiche, non ancora risolte. L’art. 2476 c.c., infatti, rappresenta uno dei punti più controversi del diritto societario italiano, ove il legislatore della riforma, a fronte dell’autonomia della s.r.l., ha voluto in una medesima norma concentrare più istituti giuridici, con l’intento di incrementare il rilievo attribuito alla persona del socio nell’ambito del contratto sociale, nonché all’organizzazione e alla gestione dell’impresa societaria. Facendo un parallelismo con la medesima disciplina dell’ordinamento tedesco, più dettagliata e più sistematica di quella italiana, si possono notare alcune differenze fondamentali e, così, trarre possibili spunti per eventuali riforme future. La tesi si compone di sei capitoli. Al primo capitolo (“Contesto storico e normativo”) è dedicata la parte introduttiva della nascita della s.r.l. e della GmbH. Dopo un breve excursus storico, vi è un confronto generale fra i due tipi societari dei diversi ordinamenti, con l’analisi dei caratteri salienti della riforma societaria italiana del 2003 e della riforma societaria tedesca, relativa alla GmbH, del 2008 (la c.d. legge MoMiG), fino ad arrivare al quadro normativo relativo alla responsabilità e alla revoca dell’amministratore in entrambi i sistemi giuridici di riferimento. Oggetto dell’indagine del secondo capitolo (“Doveri e responsabilità degli amministratori”) è il tema della responsabilità gestoria, che gioca un ruolo fondamentale nella governance delle società di capitali, sia italiane che ESTRATTO II tedesche, ed è prodromica alla rimozione dall’incarico dell’organo gestorio, che si sia macchiato di atti di mala gestio. Si passa in rassegna l’art. 2476, comma 1, c.c., per quanto riguarda la s.r.l., e il § 46 GmbHG per l’ordinamento tedesco, analizzando i doveri in capo agli amministratori, la diligenza nell’eseguirli e le conseguenze giuridiche della loro violazione. Il terzo capitolo (“Diritti di controllo del socio”) è dedicato ai diritti di informazione e di consultazione attribuiti ai soci di s.r.l. e di GmbH, rispettivamente dall’art. 2476, comma 2, c.c. e dal § 51a GmbHG. Emblematica per il diritto italiano è la collocazione della disposizione nel quadro normativo della disciplina concernente la responsabilità e la revoca degli amministratori. Per la s.r.l. una novità è rappresentata non solo dalla maggiore incisività di cui si compongono i prefati diritti di controllo, ma soprattutto dalla titolarità attribuita a ciascun socio, indipendentemente dalla quota di capitale posseduta. Si è affidato il nuovo assetto di controlli prevalentemente all’iniziativa individuale del socio, avvicinando la s.r.l. al modello delle società personali. Vengono qui analizzate le modalità di esercizio dei diritti di informazione e di consultazione sia del quotista di s.r.l. che di GmbH, anche tramite professionisti di fiducia. Si esamina, poi, la possibilità per gli amministratori di opporre un rifiuto al rilascio delle informazioni richieste, al fine di salvaguardare l’interesse sociale alla non divulgazione di dati societari ritenuti sensibili. Al quarto capitolo (“L’azione sociale di responsabilità e la revoca dell’amministratore di s.r.l.”) si analizza l’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore, colpevole di cattiva gestione, in rapporto all’azione cautelare di revoca, ai sensi dell’art. 2476, comma 3, c.c. In tale fattispecie il legislatore ha abolito il rinvio prima esistente alle s.p.a. ed ha introdotto “altresì” la possibilità di revocare il singolo amministratore in via cautelare. Ampio esame è dedicato al tema della diligenza dell’amministratore e all’esenzione di responsabilità, specialmente per quanto riguarda la manifestazione del dissenso. Nel medesimo capitolo si valuta la questione, non così pacifica, della sostituzione processuale, ovvero se il singolo socio di s.r.l., nell’esperire l’azione sociale, agisce in nome proprio per conto della società, che, così, diventa litisconsorte necessario nel giudizio di ESTRATTO III responsabilità. Vengono, poi, presi in esame ulteriori aspetti di natura processuale dell’azione di responsabilità, quali la possibilità per la società di rinunziare o transigere l’azione intrapresa, il rimborso delle spese di lite spettanti al singolo socio agente e la prescrizione. Con il quinto capitolo (“La revoca cautelare dell’amministratore di s.r.l.) si vagliano le numerose problematiche riguardanti lo strumento cautelare di revoca dell’amministratore di s.r.l., ex art. 2476, comma 3 c.c. La revoca del manager di s.r.l., in realtà, è stata concepita dalla riforma del 2003 solo per via cautelare, mentre il legislatore è silente sulla possibilità di revocare l’organo gestorio attraverso vie extragiudiziarie, che, comunque, vengono analizzate all’interno della ricerca. Durante la trattazione si nota come l’art. 2476, comma 3, c.c. sia una delle disposizioni più controverse, sulla quale si sono affannate dottrina e giurisprudenza, evidenziando i vuoti legislativi lasciati aperti dalla norma. Nel medesimo capitolo si passano in rassegna i presupposti del cautelare di revoca, ovvero del periculum in mora e del fumus boni iuris. Successivamente si analizza la possibile strumentalità tra il rimedio cautelare della rimozione dell’organo gestorio e l’azione sociale di responsabilità introdotta nel merito, questione che ha generato varie linee di pensiero, fra loro discordanti. Inoltre, si valuta la possibile introduzione del rimedio cautelare ante causam, prima che sia esperita l’azione sociale di responsabilità. Infine, si accenna alla ormai remota possibilità di revocare l’amministratore per via giudiziaria (ai sensi dell’art. 2409 c.c.), dopo la nota pronuncia della Corte Costituzionale n. 481/2005, che ha escluso categoricamente l’applicabilità di detta disposizione alle s.r.l., anche a quelle provviste di organi di controllo. L’ultimo capitolo, il sesto, (“La revoca degli amministratori di GmbH e riscontro con la disciplina italiana) ha ad oggetto la rimozione dell’organo gestorio nell’ordinamento tedesco, così come disciplinato dal § 38 GmbHG, raffrontandola con il diritto italiano. Il principio cardine del legislatore tedesco in tema di revoca è quello della libera revocabilità degli amministratori in via stragiudiziale, salvo restrizioni contenute nello statuto societario. Si analizzano i presupposti e le modalità del procedimento di revoca, ponendo l’accento sui casi pratici di possibile accadimento. Anche l’ordinamento ESTRATTO IV tedesco, come quello italiano, conosce la revoca cautelare, che è regolata dalle disposizioni generali della ZPO riguardanti i provvedimenti cautelari. Per quanto concerne l’arbitrato, si analizza la possibilità direttamente per gli arbitri di revocare per via cautelare l’organo gestorio. Infine, sempre sulla scorta dell’esperienza comparatistica, si evidenziano le lacune del diritto italiano sul tema della revoca dell’amministratore, mettendo in luce analogie e differenze con la corrispondente disciplina tedesca. In conclusione, si richiama l’attenzione, attraverso alcuni esempi, sulle possibili modifiche della legislazione italiana in tema di s.r.l. conformemente alla GmbHG, in modo da rendere effettiva la tutela del socio e dei creditori sociali, attrarre investitori e così evitare la temuta fuga generalizzata verso altri modelli societari, sia italiani che stranieri.
The purpose of this legal research is the examination of the discipline of the director’s revocation of Italian limited Company “s.r.l.”, regulated by art. 2476 Italian Civil Code, after the corporate reform of 2003. Such a matter has been subject of numerous interpretations by the Doctrine and Jurisprudence, as it raises many systematic problems not yet resolved. The Art. 2476 c.c. is one of the most controversial points of Italian corporate law; the legislator of the reform, in order to maintain the s.r.l. autonomy, has joined more legal institutions in the same article, with the intention of emphasizing the partner’s figure in the social contract, the organization and management of company. Making a parallel with the same German rules, more detailed and more systematic than the Italian ones, it is possible to notice some key differences and thus take any possible ideas for future reforms. The thesis consists of six chapters. The first chapter (“Historical and normative context”) is dedicated to the introduction of the birth of “s.r.l.” and the “GmbH”. After a brief history, there is a general comparison between the company types of two different systems, analyzing the salient features of both the company reforms: the Italian one, relative to s.r.l., in 2003; the German one, relative to the GmbH, in 2008 (the so-called Law MoMiG), with particular care of the responsibility in both the legal systems. The topic of the second chapter (“Directors’ duties and responsibilities”) is the issue of legal responsibility management activity, which plays a key role in the governance of Italian and German limited liability company and it is prodromal to remove the director from his office, if he’s soiled himself with acts of mismanagement. There is an overview of the ABSTRACT II Art. 2476, comma 1, c.c. with respect s.r.l. and § 46 GmbHG of the German system, analyzing the directors’ duties, diligence executable and the legal consequences of their violation. The third chapter (“Partner’s control rights”) is dedicated to information and consulting rights granted to the s.r.l. and GmbH partners, respectively by art. 2476, comma 2, c.c. and by § 51a GmbHG. Italian law sets the topic “Partner’s control right” in the rule with regard to the responsibility and to the removal of the director, who is guilty of acts of maladministration. For s.r.l. a novelty is represented not only by the more wideness of the aforesaid control rights, but above all by the title attributed to each member, regardless of the share capital owned. Therefore the new arrangement of controls predominantly is left to the partner’s individual initiative, approaching the s.r.l. to the model of the individual companies. Here the procedures are analyzed to the exercise of the right to information and consultation of both the partners, s.r.l. and GmbH, even by trusted professionals. The directors’ power, then, is examined to withhold the release of the requested informations, in order to protect the social interest from the disclosure of corporate data deemed private. In the fourth chapter (“The action of social responsibility and the removal of the s.r.l. director”) the liability action is analyzed towards the director, guilty of misconduct, in relation to precautionary action of removal, in conformity with the Art. 2476, comma 3, c.c. In this case the legislator has abolished the previous reference to the s.p.a. and he has introduced “also” the possibility to remove the individual director by a preliminary injunction. Extensive review is dedicated to the director’s diligence and to his exemption of liability, especially with regard to the manifestation of dissent. The same chapter examines the not so peaceful question of the procedural substitution, or if the individual s.r.l. partner acts in the proceedings in his own name, but for a right of the company, that becomes necessary joinder in the liability action. Then, other procedural aspects of the liability action are examined, such as the company possibility to disclaimer or to settle the action, the repayment of the costs of litigation due to the individual partner claimant and the limitation of actions. ABSTRACT III The fifth chapter (“The precautionary action of the s.r.l. director’s removal”) examines the many issues surrounding the precautionary action of the s.r.l. director’s removal, in conformity with the Art. 2476, comma 3, c.c. The s.r.l. director’s removal, in fact, has been inserted by the 2003 reform only as a precautionary measure. In fact, the legislator is silent about the possibility of the director’s removal through extra-judicial remedies, which, however, are analyzed in the search. During the essay one notes that the Art. 2476, comma 3, c.c. is a much debated issue by the doctrine and the jurisprudence, which have highlighted the gaps left open by the provision. In the same chapter there is the review of the conditions of the precautionary action of removal, that is periculum in mora and fumus boni iuris. Then one analyzes the possible relationship between the precautionary action of the s.r.l. director’s removal and the subsequent action for liability, an issue that has generated several lines of thought, conflicting with each other. In addition, there is the examination of the possible introduction of the precautionary measure ante causam, before introducing the action for liability. Finally, one mentions the remote possibility of the director’s removal through the Judge (in conformity with the Art. 2409 c.c.), disappeared after the famous judgment of the Constitutional Court n. 481/2005, which has categorically excluded the applicability of that provision to s.r.l., even to those ones supplied with board of auditors. The last chapter, the sixth (“The GmbH directors’ removal and feedback with the Italian legislation”), relates to the director’s removal in the German law, as regulated by § 38 GmbHG, comparing it with the Italian law. The cardinal principle of the German legislature in terms of the company director’s removal is the directors’ extra-judicial free revocability, with the exception of the restrictions contained in the articles of association. One analyzes the assumptions and mode of the removal procedure, with an emphasis on practical cases. Even the German legal system, like the Italian one, knows the precautionary action of the director’s removal, which is governed by the general provisions regarding the precautionary measures of the ZPO. With regard to arbitration, one analyzes the arbitrators’ power to removal the director with a precautionary measure. Finally, completing the ABSTRACT IV comparison with the German legal system, there are the gaps of the Italian law in terms of director’s removal, highlighting analogies and differences with the matching German rules. In conclusion, attention is drawn, through some examples, to possible changes in Italian legislation regarding s.r.l. according to the GmbH, in order to make effective the protection of partner and creditors of the company, to attract investors and to avoid the dreaded generalized drain to other company models, whether Italian ones or foreigner ones.
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5

Gallo, Martina <1996&gt. "La Riforma del Terzo settore". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18872.

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Resumen
Con il D.Lgs. 117/2017 è entrata in vigore la Riforma del Terzo settore, rivolta a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, reti associative e società di mutuo soccorso, quali enti del Terzo settore di diritto, e ad altri enti non profit purché perseguano, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, svolgendo attività di interesse generale ed inoltre si iscrivano nel Registro unico nazionale del Terzo settore, potendo, in tal modo, godere dei benefici fiscali ad essi riservati.
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Gallese, Chiara <1982&gt. "La riforma del diritto internazionale privato in Giappone". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11969.

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Resumen
Per allinearsi con le riforme e l'armonizzazione della legislazione sul conflitto di leggi a livello globale, come ad esempio l’emanazione del regolamento Roma I dell’Unione Europea, in Giappone si è sentita l’esigenza di aggiornare la disciplina di diritto internazionale privato (legge Hourei) attraverso un'ampia riforma della materia. Lo scopo di questa tesi di dottorato si è esplicato in più obiettivi: colmare, per quanto possibile, una lacuna a proposito di diritto giapponese in Italia; offrire una prospettiva storica priva di orientalismo, in modo da dare un’ampia panoramica sullo sviluppo del diritto giapponese fino ai giorni in cui è stata emanata la legge di diritto internazionale privato, fornendo anche alcune nozioni del sistema giuridico odierno e dei principi costituzionali fondamentali, cosicché si possa comprendere la portata dell’introduzione della legge Hourei e delle modifiche apportate ad essa; tradurre in italiano il testo della riforma, contestualizzando ciascun termine all’interno della disciplina di riferimento e colmando la mancanza di traduzioni in lingue diverse dall’inglese; analizzare le scelte legislative in sede di riforma per ciascun articolo della legge, interpretandole secondo i criteri di civil law e fornendo un’analisi delle conseguenze di tali scelte in una prospettiva originale. Si è fornito, inoltre, un parere sulle criticità dell’ultima riforma e sui possibili sviluppi futuri. Questa tesi è nata da un progetto interdisciplinare a cavallo tra gli studi di area (Asian Studies) e il diritto internazionale privato: parte integrante ed essenziale della ricerca è non solo l’analisi della riforma delle norme di conflitto giapponesi, ma anche la loro traduzione in italiano.
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Tandaric, Stella <1994&gt. "Valutare le previsioni. La riforma del diritto fallimentare". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15769.

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Resumen
La tesi affronta il tema della valutazione delle previsioni, in risposta ai nuovi obblighi introdotti dalla Riforma del diritto fallimentare entrata in vigore nel 2019. L’ obiettivo del presente lavoro è lo sviluppo di un metodo per la valutazione delle previsioni mediante la creazione di un software, nell'ambito di una collaborazione con uno studio professionale, che risponda a questa esigenza. La tesi inizialmente tratta il tema della crisi d’impresa dal punto di vista sia economico che normativo e presenta le novità introdotte dalla Riforma fallimentare riguardo al c.d. “obbligo di segnalazione” e all’ abbassamento dei limiti per la nomina dell’organo di controllo. In relazione all’ obbligo di valutazione della performance prospettica, si approfondisce prima il concetto di misurazione della performance (storica) per poi passare ad affrontare il tema della performance prospettica e di come valutarla. Nella seconda parte del lavoro si affronta il tema della valutazione delle previsioni e dello sviluppo di un software che consente, con rigore scientifico, l’elaborazione di tali previsioni.
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8

MANCA, BITTI FEDERICO. "La riforma dell'abuso del diritto in ambito tributario". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2018. http://hdl.handle.net/11584/256008.

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Resumen
This thesis concerns the reform of the discipline of the abuse of right in the Italian tax law. The work starts from the history of the subject and, especially, of the discipline development and the different opinions of the jurisprudence, both Italian and European, through the years. The research, then, focuses on the new art. 10-bis of the law n. 212/2000 ("Statuto dei Diritti del Contribuente), introduced by d.lgs. n. 158/2015, which contains a general anti-abuse of tax law clause and provides substantial and procedural rules in order to prevent this kind of behavior and to regulate the relationship between taxpayers and the tax administration in similar situations. The goal of the reform was to solve the multitude of problems that afflicted the previous system of protection against tax-abusive conducts: especially the art. 37-bis of the D.P.R. n. 600/1973 and the general principle of anti-abuse shaped by the Supreme Court but not codified until the 2015 reform. Specifically, the European Court of Justice in the case Halifax and other of 2006 affirmed for harmonized taxes, like the VAT, the existence of a general anti-abuse clause "in accordance with the general principle of Community law preventing abuse of rights". In 2008 also the Italian Supreme Court, even if formally no law prohibited the abusive behavior of taxpayers, recognized the subsistence of a general anti-abuse principle based on art. 53 of the Constitution, which first clause decrees: "Every person shall contribute to public expenditure in accordance with his/her tax-payer capacity". Nevertheless, the new art. 10-bis does not overcome criticism and doubts that characterize the previous anti-abuse system. In fact, despite of some improvement - like, for example, the prevision of a specific and obligatory form of consultation between tax administration and taxpayer - most of the problems that afflicted the previous regulation are still current, because of the strong link between new and old rules. The new art. 10-bis is, clearly inspired by the prevailing jurisprudence developed in the previous system, inheriting difficulties and criticism moved to it by the prevailing doctrine, which, therefore, considers the reform unsatisfying. The last part of the work is dedicated to the relationship between the abuse of tax law and close conducts like tax evasion and tax planning. Indeed, even if tax evasion, abuse and elusion are all unlawful and, therefore, subject to sanction by the administration. The new art. 10-bis, par. 13, declares that abusive and elusive conducts are not a crime (anymore) despite of tax evasion, always punished by the Italian tax fraud criminal legislation. So, it is easy to see how important is nowadays to distinguish those cases, although in concrete It is often difficult due to the complexity that typifies both this events.
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9

Varotto, Angela <1991&gt. "La Riforma del Terzo Settore - L'impresa sociale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15206.

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Resumen
Il percorso di riforma degli enti no profit è stato avviato con l'attuazione della legge delega n. 106/2016, del d.lgs. n.117/2017 (Codice del Terzo Settore), del d.lgs. n. 112/2017 (Nuova disciplina dell'impresa sociale) e i successivi decreti modificativi di tali norme che hanno portato a fornire una definizione positiva di ente del Terzo Settore, alla determinazione delle attività di interesse generale esercitabili che possono costituire l'oggetto dell'ente, le possibili forme di finanziamento degli enti e un sistema strutturato di controlli e adempimenti contabili e gestionali possibile grazie all'introduzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Particolare attenzione sarà prestata alle modifiche sul piano civilistico e su quello fiscale di specifici regimi impositivi per gli enti del Terzo Settore non commerciali e la nuova disciplina fiscale per l'impresa sociale.
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10

Percoco, Giuseppe. "Il contributo del diritto societario allo sviluppo tecnologico: le società innovative". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2021. http://hdl.handle.net/11385/205885.

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Resumen
Le problematiche giuridiche per le imprese innovative costituite in forma di società a responsabilità limitata. La costituzione “elettronica” della S.r.l. start-up innovativa: analisi di disciplina e prospettive eurounitarie per una riforma organica del procedimento costitutivo. Un fattore di discontinuità: le quote standardizzate di S.r.l. PMI e la raccolta di capitali tramite portali on-line. Gli interventi per la prevenzione e la gestione della crisi della start-up innovativa: il fresh start nel D.L 179 e nel codice della crisi d’impresa. Una chiave di lettura innovativa dei provvedimenti normativi e un nuovo stadio evolutivo della S.r.l.. Distribuzione delle imprese italiane per forma giuridica. Distribuzione delle start-up innovative in Italia. Quadro riepilogativo delle previsioni in favore di start-up innovative, PMI innovative PMI A.r.l.
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Libros sobre el tema "Riforma del diritto societario"

1

Valensise, Paolo y Michele Sanduli. Le cooperative dopo la riforma del diritto societario. Milano: F. Angeli, 2005.

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2

Salafia, Vincenzo. La riforma del diritto societario: Testo aggiornato alla L. 3 ottobre 2001, n. 366 (delega al governo per la riforma del diritto societario). Napoli: Sistemi editoriali, 2002.

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3

Marasà, Giorgio. Le cooperative prima e dopo la riforma del diritto societario. Padova: CEDAM, 2004.

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4

Vella, Francesco. Gli statuti delle imprese cooperative dopo la riforma del diritto societario. Torino: G. Giappichelli, 2004.

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5

Migliaccio, Guido. Il nuovo bilancio nella riforma del diritto societario: Note di dottrina e prassi contabile. Torino: G. Giappichelli, 2004.

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6

Fusi, Alessandra. La riforma del diritto societario: Commento sistematico alla Legge delega 3 ottobre 2001, n. 366. Milano: Il sole 24 ore, 2001.

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7

Italy. Codice civile: Aggiornato alla Gazzetta ufficiale, 28 febbraio 2005 : in appendice Riforma del diritto societario. Roma: Società editrice de "Il Foro italiano", 2003.

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8

Andrea, Zoppini y Maltoni Marco, eds. La nuova disciplina delle associazioni e delle fondazioni: Riforma del diritto societario e enti non profit. Padova: CEDAM, 2007.

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9

Italy) Convegno di studi Le grandi opzioni della riforma del diritto e del processo societario (2003 Padova. Atti del Convegno di studi Le grandi opzioni della riforma del diritto e del processo societario: Promosso dalla Rivista di diritto civile con il patrocinio dell'Accademia nazionale dei Lincei ... Padova: CEDAM, 2004.

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10

Antonio, Rizzi, ed. La riforma del diritto societario per le cooperative: Testi normativi coordinati con la relazione ministeriale e primi commenti. Milano: F. Angeli, 2003.

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Capítulos de libros sobre el tema "Riforma del diritto societario"

1

Gianfreda, Anna. "Autonomia confessionale e sistema delle fonti del diritto ecclesiastico. riforma del terzo settore e tutela della privacy: un banco di prova per la produzione normativa confessionale". En Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215822.

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