Literatura académica sobre el tema "Rievocazioni"

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Artículos de revistas sobre el tema "Rievocazioni"

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Signorini, Lia. "Memorie del 150° dell'Unitŕ d'Italia: attivitŕ editoriale e iniziative per la celebrazione". STORIA URBANA, n.º 132 (febrero de 2012): 397–468. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-132014.

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La bibliografia del centocinquantesimo anniversario dell'unificazione d'Italia č molto vasta. Un gran quantitŕ di iniziative culturali si sono aggiunte all'attivitŕ pubblicistica: itinerari storici, mostre e convegni, documentate da atti, video ed immagini disponibili sul web. I siti internet sono stati ampiamente presi in considerazione ed essi rappresentano un'enorme banca dati, facilmente consultabile. A dispetto delle precedenti celebrazioni in occasione del cinquantesimo e centesimo, questo anniversario pone particolare attenzione alle rievocazioni storiche. L'obiettivo di tale rassegna č di raccogliere e suddividere la vasta ed eterogenea produzione letteraria classificandola secondo differenti argomenti. Questa retrospettiva riflette l'interpretazione del processo di unificazione fatto da esperti, dal Comitato garante delle celebrazioni e anche dall'opinione pubblica, sottolineando problemi e tematiche ancora aperte. La prima sessione raccoglie i contributi a carattere generale, relativi al periodo pre e post unificazione. Un paragrafo raccoglie le piů rilevanti figure del Risorgimento. In seguito il lettore trova quei contributi che riportano tematiche specifiche, statistiche, economia e cartografia storica. Ai luoghi della memoria, nella loro doppia dimensione fisica e di memoria, č dedicata una sessione speciale.
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Prina, Federico. "«Amnesia in Fancy Dress»: il pageant in Between The Acts di Virginia Woolf e in Wigs on the Green di Nancy Mitford". ACME 74, n.º 1 (26 de noviembre de 2021): 181–200. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/16797.

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Il saggio si pone come obiettivo l’analisi della rievocazione storica, il pageant, e del suo significato all’interno di due romanzi inglesi dell’interwar period: Between the Acts (1941) di Virginia Woolf e Wigs on the Green (1935) di Nancy Mitford. Il pageant ha rivestito un ruolo di primo piano nell’Inghilterra degli anni compresi fra le due guerre, assurgendo a simbolo della tradizione inglese e della Englishness,e trovando, inoltre, un forte riscontro nella letteratura di quel periodo. In Between the Acts, la rievocazione storica messa in scena da Miss La Trobe nel cuore della campagna inglese, sul prato di Pointz Hall, è il riflesso del caos ineluttabile che contraddistingue la condizione umana nel mondo moderno e del profondo senso di solitudine e di isolamento della società inglese sull’orlo della Seconda Guerra Mondiale. Mitford utilizza invece il pageant come strumento per smascherare l’inconsistente ideologia nazionalista del fascismo inglese di quegli anni, considerata dalla scrittrice solo vuota retorica priva di uno scopo concreto, e rappresentata, in Wigs on the Green, dal personaggio di Eugenia Malmains, la più ricca ereditiera inglese – versione romanzesca della sorella della scrittrice, la fascista Unity Valkyrie – fervente sostenitrice di Captain Jack e delle Union Jackshirts, partito fascista immaginario basato sulla British Union of Fascists di Sir Oswald Mosley. Partendo da una breve introduzione del pageant e del ruolo che riveste nella letteratura inglese degli anni ’30, si passa poi alla sua contestualizzazione all’interno delle opere di queste due scrittrici, focalizzandosi, in particolare, sul significato che assume in relazione al quadro storico-politico, culturale e sociale.
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Gatti, Daniele y Tomaso Vecchi. "Il futuro nella memoria: ricordo, dimenticanza e previsione". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (mayo de 2021): 35–44. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11586.

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Resumen
L'oblio viene solitamente interpretato come un malfunzionamento della memoria, sebbene le evidenze sperimentali abbiano dimostrato che esso è una componente centrale all'interno del processo di memoria ed è più che una mera mancanza di ricordo. La memoria umana commette un grande numero di "errori", intesi come distorsioni o dimenticanze, i quali non compromettono la riuscita del processo ma, anzi, migliorano l'efficienza adattiva del ricordo. Queste evidenze portano a ritenere che la finalità della memoria non sia da ricercarsi tanto nella rievocazione del passato, quanto nelle funzionalità predittive che essa consente.In conclusione, è necessario abbandonare il dualismo ricordo-dimenticanza e abbracciare una visione più dinamica della memoria, che la consideri come un processo adattivamente fondato e orientato al futuro.
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Gallo, Cinzia. "Il Risorgimento demitizzato di Giuseppe Buttà". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 48, n.º 3 (11 de agosto de 2014): 536–50. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814542929.

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Se numerosi testi letterari dell’Ottocento celebrano il processo risorgimentale, altri lo considerano criticamente. Tra questi, il romanzo di Giuseppe Buttà, Edoardo e Rosolina ovvero le conseguenze del 1861, a lungo trascurato, ci presenta il Risorgimento come un’operazione militare volta a depredare, un’azione condotta con violenza e assoluta indifferenza verso i bisogni e le peculiarità del Meridione d’Italia. Sotto accusa non sono le idee unitarie ma, secondo l’ottica moralistica del nostro autore, l’opportunismo e le ambizioni di chi ha piegato il progetto originario a fini personali di potere e ricchezza. Impietosa è la rievocazione di Garibaldi, accusato di aver esposto tantissimi uomini a pericoli, di avere minato l’importanza della Chiesa, di cui si esalta l’insostituibile ruolo umanitario. Per supportare le sue tesi, Buttà cita vari documenti, mostrando di aderire alla struttura del romanzo storico-contemporaneo, a cui si uniscono, però, caratteri del romanzo d’appendice, della letteratura odeporica, del saggio. Tutto ciò attribuisce al romanzo di Buttà valore documentario ma anche una certa originalità; esso, inoltre, consente di guardare ai mali del presente con maggiore consapevolezza, fornendo, al contempo, uno stimolo ad agire perché il cammino per una vera unità possa finalmente realizzarsi.
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Lupo, Laura. "Tra descrizione e rievocazione: fantasticherie di un ritorno al Sud nelle novelle di Giovanni Verga". Italianistica Debreceniensis 26 (1 de diciembre de 2020). http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9380.

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Resumen
Nelle sue opere, Giovanni Verga non descrive la Sicilia attraverso un'accurata descrizione della realtà, ma attraverso una rappresentazione mentale della stessa dalla lontana città di Milano, dove vive. Oltre i confini della Sicilia, la modernità divora personaggi, il cui destino non è descritto da Verga. È l'unico autorizzato a muoversi in questo spazio “di là del mare”, dal quale osserva “dall'altro lato del cannocchiale” le“ larve" che vivono nell'isola. Lo scopo di questo articolo è mostrare come Fantasticheria, I dintorni di Milano, Di là del mare e Passato! hanno come terreno comune un processo di ricreazione della Sicilia come luogo legato a un passato che non tornerà mai più, per questo l'isola viene descritta da una prospettiva idealizzata e nostalgica. La modernità è infatti una condizione irreversibile come la morte, che, in Passato !, appare come una spietata conclusione di questo processo di ricostruzione.
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Tesis sobre el tema "Rievocazioni"

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Veratti, Federica <1989&gt. "Un passato da consumare. Le rievocazioni storiche tra invenzione e tradizione: caratteristiche, didattica, spettacolo e turismo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18499.

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Resumen
Alcuni degli eventi storici che fanno parte della nostra tradizione da anni e che noi crediamo si rifacciano ad usanze antiche di secoli o ad avvenimenti storici avvenuti nel passato, in realtà rientrano in ciò che Hobsbawm ha identificato "tradizioni inventate", ovvero eventi sviluppatisi in seguito a rimaneggiamenti da parte delle istituzioni di feste, civiche e non, per conquistare il consenso della popolazione o creare un sentimento di unità e appartenenza locale e regionale. Scopo della mia ricerca è mostrare in che modo le rievocazioni storiche si siano sviluppate, quali siano le caratteristiche che differenziano i tipi di eventi, la loro situazione attuale prendendo in considerazione regolamenti e politiche culturali regionali e statali di promozione e tutela, se possano essere utili, se non indispensabili, allo studio e alla promozione della cultura locale e quale rapporto abbiano con essa, anche in visione di un turismo della memoria. Queste manifestazioni, infatti, danno la possibilità, anche attraverso percorsi multidisciplinari di public history, di trasmettere a un pubblico sempre più vasto le potenzialità culturali, economiche e sociali di un territorio grazie alla valorizzazione della storia locale, al coinvolgimento degli enti culturali, di promozione territoriale/sociale e delle scuole con percorsi di edutainment. Ma devono essere realizzate con dedizione e, soprattutto, con conoscenza e coscienza filologica, per non cedere alla spettacolarizzazione.
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Ferretti, Andrea. "Public History e reenactment: prospettive per una nuova storia applicata". Thesis, A. Ferretti, "Public History e reenactment: prospettive per una nuova storia applicata", Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Studi linguistici e culturali, 2015 [tesi di laurea], 2015. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5367.

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Resumen
2014-2015
Nel presente lavoro si è cercato di analizzare il ruolo che Public History e reenactment possono ricoprire nella produzione e nella divulgazione di narrative storiche. Nell’epoca della globalizzazione è compito degli storici riuscire ad adattare il proprio lavoro ai cambiamenti in corso nella società e incrementare la rilevanza pubblica della loro materia. Ciò può avvenire attraverso la produzione di narrative storiche che riescano a dimostrare appeal nella comunicazione di massa, senza incorrere nella banalizzazione dei propri contenuti. Nel perseguire tale obiettivo, la Public History è uno degli strumenti più efficaci a disposizione dello storico per la sua capacità di rendere la storia più accessibile al grande pubblico. Tra le attività pratiche della Public History, una di quelle che offre maggiori prospettive per nuove forme di storia applicata è il reenactment. Il suo approccio esperienziale costituisce una forma di indagine della storia che ha molteplici ricadute nei confronti di numerosi soggetti del mondo pubblico e privato. Esso ha la capacità trasversale di avere rilevanza sia per il pubblico che coinvolge, che per coloro che lo praticano. I suoi progetti di rappresentazione possono essere occasioni di formazione culturale, socializzazione, promozione e valorizzazione di un territorio e del suo patrimonio. All’interno degli strumenti della Public History, il reenactment è quello che richiede un maggior impegno nel compito di mediazione tra educazione e intrattenimento. Tuttavia, le sue potenzialità come forma di edutainment sono tra le più rilevanti: le forme di produzione storica e il coinvolgimento del pubblico che tale fenomeno riesce ad attivare, se padroneggiati e diretti da un mediatore per eccellenza quale è il public historian, accrescono il ruolo che la conoscenza del passato ricopre nella società e nella vita degli individui, contribuendo allo sviluppo di nuove prospettive per l’applicazione della storia.
The topic of the thesis is the analysis of the reenactment, one of the forms of applied history of the Public History, discipline born in the late seventies in the US, which has the objective of bringing history outside of the universities, communicating it to a nonN academic audience. In this sense, the reenactment ("rievocazione storica" in italian) is among the most effective tools to reach a wide and diverse audience, which generally would not have had the opportunity to approach such historical issues. The aim of this paper is to analyze the methods and purposes by which it is realized the historical reenactment by considering qualitative and quantitative surveys elaborate on this phenomenon by foreign authors. First, it will provide a theoretical framework to the reenactment phenomenon within the Public History, exposing the most recent work on this discipline. Secondly, it will be proposed a definition of the reenactment and its various practical applications such as, for example, the experimental and reconstructive archeology, living history, storytelling and more. The analysis will continue on the "places" of the historical reenactment, or where it is made, and who are those who practice this activity, citing data provided by anthropological research done on the reenactment. We will later define a series of case studies, bringing the experience of the writer in the organization of the historical reenactment "Mutina Boica". In conclusion, the existing connections between the world of the universities and the reenactment will be defined, going to envisage some future scenarios of development of the reenactment and new forms of applied history.
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Piazza, Nicolas y Nicola Romagnoli. "La traccia continua. Proposta di musealizzazione del parco archeologico di Galeata". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15582/.

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La città di Galeata, luogo di transito di popoli sin dall’eneolitico, nasconde ancora oggi quelle che sono le tracce degli insediamenti di questo vissuto. In particolare emergono due siti archeologici eminenti, la città romana di Mevaniola e l’area del palazzo di Teodorico. Il progetto affonda le sue radici nella lettura di questi segni, giunte fino a noi in seguito alle varie modifiche dell’azione del tempo e dell’uomo, e di come si possa stabilire con esse una continuità, proteggendole e musealizzandole. Nell’area della città di Mevaniola è emersa, a seguito dello studio dell’evulozione dei campi, la traccia di quella che doveva essere la centuriazione della città, rievocata tramite il progetto da una riorganizzazione dell’assetto agricolo in conformità con essa. Qui emergono i resti di un piccolo teatro, la cui volumetria viene riproposta tramite una struttura lignea a partire dalle proporzioni vitruviane degli spazi teatrali. Nel sito del palazzo di Teodorico, un parco pubblico collega tutti i ritrovamenti dell’area. In particolare il progetto si concentra sulla rievocazione della volumetria e della spazialità del padiglione termale del palazzo, in una situazione in cui il nuovo e l’antico non si toccano e dove l’immagine dell’edificio diventa il risultato della relazione tra il reperto archeologico e il paesaggio circostante.
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Biagini, Silvia y Carlotta Piraccini. "Memorie e tracce urbane nel paesaggio marchigiano. Musealizzazione e valorizzazione del sito archeologico della città romana di Suasa". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9985/.

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Il sito archeologico della città romana di Suasa, nell’entroterra marchigiano, costituisce l'area di intervento della Tesi di Laurea. Il tema progettuale riguarda la musealizzazione del sito e del relativo scavo nell'ambito marchigiano. Si è stabilito come obiettivo progettuale quello di rievocare, proteggere e conservare le tracce archeologiche e la città nel suo insieme. Il progetto mette in evidenza l’estensione dell’insediamento urbano attraverso la riproposizione in superficie di tutte le tracce rinvenute mediante i sondaggi effettuati dagli archeologi. Particolare attenzione è stata posta a Fòro, Domus dei Coiedii e Decumano, attraverso lo scavo di una finestra archeologica con lo scopo di avvicinare il visitatore alla quota degli scavi. Osservando i resti si è concluso che l’atteggiamento progettuale dovesse differenziarsi a seconda dei casi con interventi mirati e specifici: il Decumano, di cui è evidente un'ampia parte del basolato, è stato preservato dal continuo passaggio dei visitatori mediante l’inserimento di una passerella sopraelevata e traslata rispetto ad esso; L'intento progettuale riguardante il Fòro è quello di rievocarne la forma e la relazione che esso instaurava con la città e col paesaggio circostante. La scelta architettonica è ricaduta sulla riproposizione in volume dell'edificio, attraverso la semplificazione della sagoma e l'utilizzo di tecnologie moderne, senza tuttavia negare i principi compositivi romani. Tale involucro viene posizionato al di sopra del dato preesistente senza punti di contatto con esso, mentre la struttura vi poggia direttamente. Atteggiamento differente è stato adottato per la musealizzazione della Domus dei Coiedii; l’intenzione progettuale è, in questo caso, conseguenza della necessità di coprire e rendere fruibile ed apprezzabile, oltre che proteggere, l'intero scavo, in quanto le tracce risultano essere più consistenti e costituite inoltre da una ricca compagine di elementi musivi in un buono stato di conservazione. Definiti tali obiettivi è risultato necessario studiare un percorso museografico interno.
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BECCALLI, Chiara. "Sulle tracce della memoria della Grande Guerra. Uno studio su alcune pratiche sociali del ricordo della Prima Guerra mondiale in un contesto transnazionale: musei, esperienze e rievocazioni; performance ed edutainment". Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11562/935372.

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Le riflessioni di É. Durkheim a partire dalle forme elementari della vita religiosa evidenziano come l’uomo sia essere sociale per eccellenza e che attraverso le categorie sociali questo può interagire e scambiare significati con il gruppo di riferimento. Queste stesse categorie lociali non sono degli a priori ma si costruiscono nel corso delle cerimonie rituali, momenti in cui l’effervescenza collettiva costringe i singoli fuori da sé e fuori dalla propria vita quotidiana. Solo in questi momenti il singolo rintraccia le categorie collettive. Gli studi durkheimiani, sono stati la base per la riflessione del sociologo della memoria per eccellenza M. Halbwachs, il quale ha introdotto il concetto di quadri sociali della memoria, memoria individuale e memoria collettiva. Secondo il sociologo di Strasburgo i ricordi individuali possono riemergere solo nelle relazioni sociali perché solo con l’incontro e lo scontro con la memoria collettiva del gruppo di riferimento che il passato può essere ricostruito. Proprio l’agire nel tempo presente consente ai ricordi di riemergere, essere compresi e inseriti nella più ampia dimensione collettiva. Le successive critiche verso il primo lavoro di M. Halbwachs hanno portato lo studioso a ridefinire il rapporto tra le due memorie: la memoria individuale diviene uno dei punti di vista sulla memoria collettiva, punto di vista che si modifica a seconda dei gruppi di riferimento cui un soggetto appartiene. La definizione di pluri appartenenze tipica delle società moderne ha permesso a G.Namer di introdurre il concetto di memoria sociale, vale a dire quei residui di memoria collettiva che attendono di essere rivitalizzata.La mia riflessione intorno alla memoria sociale della Prima Guerra mondiale mi hanno permesso di individuare nelle pratiche di memoria, quali i musei della Grande Guerra e le rievocazioni storiche, gli spazi entro cui individuare ed analizzare gli strumenti di rivitalizzazione della memoria ormai centenaria, priva di testimoni diretti e senza più un gruppo specifico di riferimento. Per il suo essere sociale la memoria da me analizzata ha l’opportunità di assumere svariate forme narrative le quali possono garantire la trasmissioni di simboli, valori e tracce che dal passato raggiungono il presente al fine di essere comunicate alle generazioni future grazie alle correnti di pensiero. Sono le forme narrative assunte dalla memoria nel tempo presente che rivitalizzano i ricordi personali dei singoli e far si che possano riallacciare i legami deboli con la memoria familiare oppure scoprire e riscoprire simboli così da ritornare ad essere una memoria collettiva. Le chiavi di lettura che mi hannoconsentito di leggere in maniera contro intuitiva le pratiche di memoria sono due: pratica della memoria come performance e pratica di memoria come forma di edutainment. Attraverso sessioni di osservazione partecipata, interviste scritte domande aperte semistrutturate somministrate ai fruitori dei musei, interviste semistrutturate ai partecipanti al Viaggio nella memoria e ai rievocatori ho potuto individuare gli elementi che hanno garantito il coinvolgimento emozionale che consentono alla memoria sociale di tornare ad essere una memoria collettiva.
É. Durkheim’s studies about ancient religions highlight that man is socially determined and only through social categories he can interact and exchange meanings with the reference group. Social categories are not priori, but they are built during ritual ceremonies: moments of collective effervescence. Only during these moments the individual traces the collective categories. Durkheimian studies were the basis for the reflection of the sociologist of memory par excellence M. Halbwachs, who introduced the concept of social frameworks of memory, individual and collective memory. According to the sociologist of Strasbourg, individual memories emerge and are rebuilt only through social relations because only the encounter and the confrontation with the collective memory of the target group, the past can be reconstructed. It is the action in the present time that allow memories to resurface, be understood and incorporated into the wider collective dimension. Subsequent critiques at M. Halbwachs’s first publication, led him to redefine the relationship between the two memories: individual memory becomes one of the points of view of the collective memory, the point of view that changes according to the individual’s target groups.The definition of multi memberships, typical of modern society, allowed G. Namer to introduce the concept of social memory, i.e. those residues of collective memory that are waiting to be revitalized.My consideration about the social memory of WWI led me to consider the practices of memory, such as WWI museums and historical re-enactments, the spaces to identify and analyze the tools to revitalize the centennial memory, that now is without direct witnesses and specific reference group. The memory that I analized is a social memory, therefore it takes several narrative forms which can ensure the transmission of symbols, values and traces that from the past reach the present, in order to be communicated to future generations thanks to the flows of thought. The narrative forms taken from the memory in the present time revitalize the personal memories, allowing individuals to reconnect the weak links with the family memory, or discover and rediscover the symbols that make collective memory.The interpretations that have enabled me to read in a counterintuitive way the practices of memory are two: the practice of memory as a performance and the practice of memory as a form of edutainment. Through sessions of participant observation, semi-structured interviews with open questions administered to users of museums, semi-structured interviews with participants in the “Viaggio nella memoria” and with the re-enactors, I was able to identify the elements that have ensured the emotional involvement that enables the social memory to return to being a collective memory.
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MASSARO, GIUSEPPE. "CORRELATO NEUROBIOLOGICO DELLA RIEVOCAZIONE DI UN EVENTO TRAUMATICO COLLETTIVO. UNO STUDIO SUL TERREMOTO DI L'AQUILA". Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/965557.

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La sintomatologia post-traumatica è spesso associata ad alessitimia, sintomi dissociativi e altre difficoltà di regolazione emozionale. Per ciò che concerne la diversa natura degli eventi traumatici, un trauma collettivo o "sociale", può presentare differenze nella sua elaborazione a causa del gran numero di persone coinvolte e del permanere nel tempo di alcuni suoi effetti. Lo scopo del presente lavoro è stato di esaminare il correlato neurobiologico della risposta emozionale a stimoli visivi riguardanti l'evento traumatico collettivo considerato (terremoto di L'Aquila del 2009) in persone che lo avevano vissuto, e l'associazione tra variabili cliniche e specifiche risposte cerebrali a tali stimoli visivi riguardanti l'evento traumatico.
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Libros sobre el tema "Rievocazioni"

1

1926-, Garino Dino y Centini Massimo 1955-, eds. Piemonte: Le feste religiose, le manifestazioni tradizionali e le rievocazioni storiche. Ivrea (To) [i.e. Torino]: Priuli & Verlucca, 1996.

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2

Nievo, Stanislao. Mater Matuta: Rievocazione storica della Madre Mediterranea. Venezia: Marsilio, 1998.

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3

Nievo, Stanislao. Mater Matuta: Rievocazione storica della Madre Mediterranea. Venezia: Marsilio, 1998.

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4

Natati, Carlo. Archi e balestre nel Medioevo: Manuale tecnico per la rievocazione storica. Tuscania (Viterbo): Penne e papiri, 2006.

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5

Pagnotti, Simonetta. I ragazzi dell'Orsa Maggiore: Una rievocazione iedita di "resistenza civile," 1942-1943. Milano: Paoline, 1995.

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6

Biffi, Giacomo. L'unità d'Italia: Centocinquant'anni, 1861-2011 : contributo di un italiano cardinale a una rievocazione multiforme e problematica. Siena: Cantagalli, 2011.

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7

Bricchi, Amedeo. Matelica e la sua Diocesi: Rievocazione strica ed ecclesiale nel 2o centenario della sua ricostituzione (1785-1985). Matelica: Chiesa di Matelica, 1986.

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8

Zanetta, Andrea. Borgomanero e l'Immacolata: Rievocazione storico documentale artistica del rapporto civile fra l'Immacolata e la comunità civile e religiosa di Borgomanero. Borgomanero: Gruppo filatelico numismatico borgomanerese "Achille Marazza,", 1997.

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9

Incanto Di Asolo - Rievocazioni E Suggestioni. Cartolibreria Leone Polo & Figli, 1986.

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10

Fotografia Di Guerra: Viaggio Fotografico Nelle Rievocazioni Storiche Della Grande Guerra. Independently Published, 2020.

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Capítulos de libros sobre el tema "Rievocazioni"

1

Battistini, Alessandro y Federica Viglianisi. "3) Lo studio dei manuali manoscritti di scherma nell’ambito della rievocazione storica: risultati ottenuti e prospettive di ricerca". En Middle Ages without borders: a conversation on medievalism. Publications de l’École française de Rome, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.efr.28482.

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