Literatura académica sobre el tema "Ricerca Azione Partecipativa"

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Artículos de revistas sobre el tema "Ricerca Azione Partecipativa"

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Caso, Daniela. "Photovoice: una metodologia partecipativa per promuovere il cambiamento nella comunità. Un'esperienza con adolescenti". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 2 (marzo de 2012): 81–92. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002008.

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Photovoice č una metodologia di ricerca-azione partecipata che utilizza le fotografie scattate dai partecipanti per incoraggiare la discussione critica di gruppo riguardo le difficoltà e le risorse della comunità con l'obiettivo di promuovere il cambiamento individuale e comunitario. Nel presente contributo, il metodo Phtovoice ha consentito agli adolescenti di una piccola comunità montana coinvolti nella ricerca, di sviluppare una coscienza critica circa il legame tra la propria vita e le soluzioni offerte dalla comunità in relazione alle loro richieste relative alla gestione del tempo libero. Tale visione critica ha permesso ai giovani partecipanti di suggerire nuove soluzioni ai referenti politici, rendendosi in questo modo attivi promotori del cambiamento sociale.
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Journals, FrancoAngeli. "Il diritto ad aspirare nelle geografie dei bambini. Una ricerca-azione partecipativa nel quartiere CEP di Palermo". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 4 (diciembre de 2021): 23–44. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12957.

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Questo lavoro si propone di indagare criticamente il ruolo che le aspirazioni urbane, vale a dire la capacità collettiva di immaginare spazi alternativi per le proprie città, hanno nella costruzione delle geografie quotidiane delle bambine e dei bambini. In linea con i presupposti della Political Geography of Children, bambine e bambini vengono qui consideraticome attori socio-spaziali capaci di rinegoziare pratiche e rappresentazioni imposte dagli adulti. Muovendo da queste considerazioni teoriche e dai principi metodologici della ricerca-azione partecipativa, analizzeremo il percorso laboratoriale organizzato con le ragazze e i ragazzi dell'Associazione San Giovanni Apostolo del CEP di Palermo, uno dei quartieri più marginalizzati della città. In particolare, prenderemo in considerazione le attività di photo-walk e di mappatura collettiva condotte nel quartiere e i tentativi di trasformare il campo abbandonato di via Calandrucci da zona di ‘disimmaginazione' a luogo di desideri e rivendicazioni per i suoi abitanti più piccoli.
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Cunningham, Liz. "Promuovere la partecipazione: esperienza in una comunità Squatter in Phnom Penh, Cambogia". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 2 (marzo de 2012): 69–79. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002007.

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Resumen
L'articolo delinea un caso inerente la costruzione e la promozione della partecipazione in una comunità di squatter a Phnom Penh, in Cambogia. Sono stati, qui, identificati gli elementi costitutivi del processo partecipativo e i metodi adottati a tal fine. Sono stati esaminati in particolare, la ricerca azione partecipata, un'economia rivolta al risparmio e un regime di crediti, come possibili esempi di processi che altri potrebbero adoperare per scopi simili. L'analisi č stata condotta con l'organizzazione locale, fin dal suo avvio, riproponendo riflessioni nel processo di sviluppo.
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Santinello, Massimo. "Presentazione del numero. Photovoice come strumento di ricerca azione partecipata". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 2 (diciembre de 2018): 5–7. http://dx.doi.org/10.3280/psc2018-002001.

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Galli, Ida, Debora Sommella, Roberto Fasanelli y Carmela Franzese. "Lewin e l'onda. Una ricerca-azione nell'ottica del mutamento". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (diciembre de 2011): 71–93. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-001005.

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Resumen
Questo studio pilota e stato condotto tra il novembre e il dicembre 2008, periodo caratterizzato dal momento di massima espressione del movimento studentesco conosciuto come "l'Onda". A partire dall'osservazione dello scarso coinvolgimento mostrato dagli studenti di primo anno di una Facoltŕ di Sociologia di un grande Ateneo meridionale, si č deciso di condurre una ricerca azione per promuovere nelle matricole comportamenti piů partecipativi. A tale scopo, l'lewiniana e stata integrata con la, una strategia addizionale particolarmente utile e coerente con il principio di partecipazione democratica. Alla ricerca hanno preso parte 16 peer educators e, complessivamente, 168 studenti suddivisi in due sottogruppi, dei quali solo uno e stato coinvolto nell'esperienza di educazione tra pari. A distanza di 23 giorni, entrambi i sottogruppi sono stati sottoposti a due differenti momenti di valutazione attraverso un questionario costruito; nell'arco di questo periodo, uno solo dei due sottogruppi (N=94) ha partecipato all'intervento di. I dati ottenuti sono stati analizzati attraverso un'analisi categoriale frequenziale a mano, condotta senza l'ausilio di, da giudici indipendenti. Per i soggetti che avevano preso parte all'esperienza di, i risultati hanno evidenziato un incremento nel loro grado di consapevolezza e coinvolgimento personale nel movimento dell'Onda.
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Zambianchi, Manuela. "Promuovere l'invecchiamento attivo attraverso il modello life skills education. Un progetto di ricerca-intervento per potenziare il pensiero critico ed il decision making." RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 2 (septiembre de 2020): 651–72. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002009.

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Resumen
L'invecchiamento positivo è definito dal modello sistemico di Rowe & Khan (1997) come la presenza di elevate risorse a livello fisico e cognitivo, le quali consentono di mantenere una partecipazione attiva alla società. Il modello Life Skills Education, proposto dall'OMS (1994) come insieme di competenze tra-sversali utili allo sviluppo positivo dei giovani, è stato qui ipotizzato poter contri-buire anche in età anziana alla salute bio-psico-sociale, con adattamenti nei contenuti e nella metodologia di approccio, per il quale è stato adottato il modello della ricercaazione partecipata di ispirazione lewiniana (Lewin, 1946; Kagan, 2012). Un progetto di ricerca-azione partecipata che ha avuto come riferimento teorico-metodologico i programmi Life Skills Education in età anziana (Zam-bianchi, 2015) centrato su due Life Skills, il pensiero critico ed il decision making si è svolto a Bagnacavallo (RA) con il supporto delle Istituzioni politiche e sanitarie territoriali. Hanno partecipato 16 iscritti (età media = 71.13 a. 13 femmine e 3 maschi) che hanno compilato in ingresso ed in uscita il questionario sulle rappresentazioni sociali della salute, due item sulle credenze della dieta mediterranea e dell'attività fisica per la salute ed il questionario sugli stili decisionali. Dopo il per-corso formativo, i modelli Manova a misure ripetute hanno mostrato modificazioni positive sulle credenze sui comportamenti salutari, sulla rappresentazione della salute e sullo stile decisionale di pianificazione razionale.
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Mazali, Tatiana. "La "cultura partecipativa" di Henry Jenkins: una riflessione empirica sui siti di social network". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 40 (junio de 2010): 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040005.

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I siti di social network sono spazi relazionali all'interno dei quali noi "agiamo" e "produciamo" (testi/discorsi, fotografie/ricordi, video/azioni, audio/preferenze). Il we act della dimensione performativa della vita quotidiana trova nei social networks del web uno spazio di sperimentazione e creativitŕ "produttivo-partecipativa". Il contributo dell'autrice parte dal framework della participatory culture di Henry Jenkins e inizia una riflessione originata dall'autrice all'interno del progetto PRIN "COOPERARE-Content Organization, Propagation, Evaluation and Reuse through Active Repositories", focalizzandosi sull'analisi, di tipo visuale, degli user generated contents in Flickr con specifico riferimento al dominio dei Beni Culturali italiani. L'approccio interdisciplinare, esito della collaborazione con ricercatori di area informatica, ha permesso di sperimentare nuove metodologie sia nel campionamento dei dati nel web 2.0, sia nell'analisi semiautomatica di grandi campioni di informazioni. La motivazione e la spinta che guida tale ricerca risiede nel tentativo di rintracciare dei "comportamenti" (ricorrenti o eccezionali) nella produzione di contenuti fotografici degli utenti di Flickr, attraverso un'analisi visiva di un ampio campione di contenuti fotografici. I frame teorici ai quali l'autrice si rifŕ per lo sviluppo delle ipotesi interpretative sono: le "tattiche" di Michel De Certeau, l'"habitus" di Pierre Bourdieu, le "équipe drammaturgiche" di Erving Goffman.
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Pietta, Antonella, Marco Bagliani y Edoardo Crescini. "L'Italia si adatta? La definizione delle politiche di adattamento al cambiamento climatico alla scala regionale". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 2 (mayo de 2022): 71–91. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13801.

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Nelle politiche di adattamento la scala locale è centrale per delineare le vulnerabilità dei diversi territori e progettare azioni realmente efficaci. Il contributo presenta un'analisi critica delle politiche di adattamento individuate alla scala regionale in Italia focalizzando l'attenzione su alcune chiavi di lettura: l'impostazione generale delle politiche stesse, la governance messa in atto per l'implementazione, l'integrazione tra le politiche dal punto di vista orizzontale e verticale, la presenza e tipologia dei processi partecipativi, la considerazione delle caratteristiche dei singoli territori all'interno della progettazione delle politiche. Dalle ricerche qui illustrate emerge una situazione di luci ed ombre: su 21 amministrazioni, solo 4 hanno completato l'iter, mentre almeno 5 non hanno ancora iniziato a mobilitarsi in questa direzione.
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Brunetti, Immacolata. "The students’ voice". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 1 (30 de abril de 2022): 408–21. http://dx.doi.org/10.36253/form-12665.

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This is a multi-level study in the field of intercultural education and refers to a project called “The voice of students”. The cases are action research projects developed with a group of primary school students. They participated in dialogical processes and shared leadership with their teachers. They co-designed projects, debated and became aware of critical issues related to cultural diversity in their educational communities. The aim of the research is to analyze participatory processes and associated changes in relation to intercultural education and relational structures that have emerged from students’ thoughts. From the data analysis it emerged that students’ personal changes, such as self-awareness and attention to others and relationships, group changes such as cohesion, as well as changes developed to other actors: teachers, other students they have created relationships of collaboration, solidarity, and mutual recognition. There were visible changes during the busiest time of the projects, but sometimes the effects continued and deepened thereafter. This underlines the importance of participatory projects of children engaged in intercultural processes and change. La voce degli studenti. Il presente contributo presenta uno studio a più livelli nel campo dell’educazione interculturale e fa riferimento a un progetto denominato “La voce degli studenti”. I casi sono progetti di ricerca-azione sviluppati con un gruppo di studenti della scuola primaria. Hanno partecipato a processi dialogici e hanno condiviso la leadership con i loro insegnanti. Hanno co-progettato progetti, dibattuto e preso coscienza di questioni critiche legate alla diversità culturale nelle loro comunità educative. Lo scopo della ricerca è analizzare i processi partecipativi e i cambiamenti associati in relazione all’educazione interculturale e alle strutture relazionali emerse dai pensieri degli studenti. Dall’analisi dei dati è merso che i cambiamenti personali degli studenti, come la consapevolezza di sé e l’attenzione agli altri e alle relazioni, i cambiamenti di gruppo come la coesione, così come i cambiamenti estesi ad altri attori: insegnanti, altri studenti, hanno creato relazioni di collaborazione, solidarietà e riconoscimento reciproco. Ci sono stati cambiamenti visibili durante il periodo più attivo in cui si sono svolti i progetti, ma a volte gli effetti sono continuati e si sono approfonditi in seguito. Ciò sottolinea l’importanza dei progetti partecipativi dei bambini impegnati nei processi interculturali e nel cambiamento.
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Karlsson Minganti, Pia. "Matrimoni contestati. Giovani musulmani in contesti transnazionali". MONDI MIGRANTI, n.º 2 (enero de 2011): 117–29. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002006.

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Resumen
Nella ricerca accademica si presta sempre piů attenzione al fenomeno del raggiungimento dell'etŕ adulta tra i musulmani di seconda e terza generazione presenti in Europa. Quest'articolo tratta in particolare dei membri delle associazioni islamiche giovanili esistenti in Svezia e in Italia. Presenterň qui un mio nuovo progetto di ricerca, finalizzato allo studio delle trattative sulla pianificazione dei loro matrimoni: con chi, quando, dove e come. Le trattative in questione riguardano l'idea che i giovani hanno del matrimonio islamico, idea che si č venuta formando nel quadro delle emergenti sfere pubbliche dell'Islam. Inoltre, nelle negoziazioni sono coinvolti membri appartenenti a famiglie transnazionali e a network etnici, che hanno orientamenti religiosi diversi e diverse motivazioni nella pianificazione matrimoniale. Poiché i giovani musulmani vivono in Europa, i loro matrimoni sono influenzati anche dagli atteggiamenti e dalle condizioni della societŕ che li circonda. Strutturato in forma di indagine comparata, questo progetto si basa su interviste di carattere qualitativo e osservazioni partecipative tra i giovani attivisti musulmani di due paesi europei: Svezia e Italia. La questione centrale delle trattative di matrimonio č qui presa in esame a partire da ideali, desideri, obblighi e condizioni dei singoli giovani. Tale questione č intesa come un punto di osservazione strategico per l'esame degli aspetti significativi del cambiamento in corso. Da questo punto di osservazione, si ha modo di vedere come le azioni delle persone nella quotidianitŕ si colleghino a processi societari di globalizzazione e alla riorganizzazione delle relazioni di genere. Parole chiave: Giovani musulmani, Svezia, Italia, Matrimonio, Genere, Migrazioni.
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Tesis sobre el tema "Ricerca Azione Partecipativa"

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Anelli, Beatrice. "Laboratorio permanente di educazione alla lettura: una ricerca-azione nella scuola primaria e secondaria di primo grado". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3427322.

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L’oggetto della ricerca è stata la realizzazione, in ottica partecipante, di un laboratorio permanente di educazione alla lettura all’interno di scuole primarie e secondarie di primo grado. Lo scopo prefissato è stato quello di portare un’innovazione metodologica e didattica riguardo l’educazione alla lettura attraverso una forma di apprendimento semistrutturato che ha coinvolto insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado. Tale scopo si è suddiviso in tre obiettivi principali: progettare e attuare un percorso di formazione per insegnanti in servizio, volto a sviluppare competenze in merito a metodologie, strategie, tecniche e strumenti per l’educazione del lettore motivato e competente nell’ambito della progettazione curricolare; costituire una comunità di pratica professionale per la formazione continua, l’autoformazione, lo scambio e condivisione di risorse didattiche specifiche in un’ottica di progettazione partecipata; costruire un ambiente di apprendimento integrato dove connettere pratiche, processi, risorse di lettura a indicatori di Digital Literacy (Ala-Mutka, 2011), mediante l’integrazione di ICT e strumenti 2.0 combinando hard e soft skills. La ricerca, che ha avuto la forma della ricerca azione con metodi misti, in ottica di progettazione partecipata, ha sviluppato l’idea di un supporto a lungo termine all’interno delle scuole per permettere alle docenti di avere un riferimento continuo circa l’educazione alla lettura e gli aspetti correlati. La scelta del supporto più adatto si è diramata su tre piani: formazione insegnanti, progetti di lettura in aula e ambiente digitale di condivisione materiale, e ha avuto la forma del laboratorio (De Bartolomeis, 1978; Travaglini, 2009; Frabboni, 2005; Lanfranconi Betti, 2005). La ricerca ha avuto come risultati attesi poi raggiunti: un maggior utilizzo del libro non di testo, una maggior consapevolezza delle potenzialità dell’oggetto libro e un aumento delle attività di educazione alla lettura. Problematiche invece si sono rilevate circa l’attesa di una condivisione di materiale (online).
The object of the research was the realization, in a participant perspective, of a permanent reading education laboratory in primary and secondary schools. The aim was to bring a methodological and didactic innovation regarding reading education, through a semistructured form of learning that involved teachers first and foremost. This goal has been divided into three main objectives: to design and implement a training course for in-service teachers, aimed at developing skills in methodologies, strategies, techniques and tools for motivated and competent reader education in the field of design curriculum; establish a community of professional practice for continuous training, self-training, exchange and sharing of specific teaching resources from a participatory planning perspective; to build an integrated learning environment where to connect practices, processes, reading resources to Digital Literacy indicators (Ala-Mutka, 2011), through the integration of ICT and 2.0 tools combining hard and soft skills. The protagonists of this research, which took the form of action research with mixed methods, were the teachers. In terms of participatory planning, the idea of long-term support within schools has been developed to allow teachers to have a continuous reference about reading education and related aspects. The choice of the most suitable support has branched out on three levels: teacher training, classroom reading projects and digital sharing environment, and took the form of the laboratory (De Bartolomeis, 1978; Travaglini, 2009; Frabboni, 2005; Lanfranconi Betti, 2005). The research had as expected results then achieved: a greater use of the non-text book, a greater awareness of the potential of the book object and an increase in reading education activities. Problems, on the other hand, have been detected regarding the expectation of sharing material (online).
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Bodini, Chiara Francesca <1979&gt. "Movimenti sociali e salute: una ricerca-azione partecipata. Nuove pratiche di promozione della salute all'insegna del collettivo, del comune e della sostenibilita del pianeta". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8441/1/Movimenti%20sociali%20e%20salute_12.03.18.pdf.

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Il lavoro origina dalla ricerca-azione “The contribution of civil society organisations in achieving health for all”, finanziata dall'International Development Research Centre e realizzata dal People's Health Movement in sei Paesi (Brasile, Colombia, India, Italia, Repubblica Democratica del Congo, Sudafrica). Obiettivo è indagare i processi con cui l'attivazione della società civile, indirizzata a promuovere l'accesso ai servizi sanitari e agire sui determinanti sociali, contribuisce al diritto alla salute. Trattandosi di una ricerca-azione, rafforzare tali dinamiche è parte tanto degli obiettivi quanto della metodologia. Il materiale analizzato per la tesi riguarda principalmente il contesto italiano, dove la ricerca-azione è portata avanti da un soggetto collettivo denominato Grup-pa (“Gruppo Permanentemente Aperto”). Attraverso due fasi di lavoro, la prima caratterizzata dal coinvolgimento di realtà attive sui temi della salute e dei suoi determinanti, la seconda dalla condivisione/rielaborazione dei risultati preliminari in contesti pubblici, la ricerca-azione – tutt'ora in corso – ha come obiettivo la costruzione di un movimento per la salute. Per la redazione della tesi ho tratto ampio spunto da questo percorso, nonché da suggestioni provenienti dalla ricerca-azione internazionale, per proporre tre contributi che le pratiche dei movimenti offrono alla promozione della salute. La prima esplorazione parte dall'analisi dei movimenti di riforma sanitaria in Italia e in Brasile e riguarda l'idea di collettivo, come processo intensivo in grado di promuovere cambiamento verso la giustizia sociale. La seconda parte dal concetto di comune come principio politico, e prova a leggere la produzione dei movimenti come creazione di nuove istituzioni. La terza esplorazione ricerca, nella salute pubblica e nei movimenti, un'attenzione alle interrelazioni tra società umana, modi di produzione e sostenibilità ambientale, che rischiano di vanificare qualunque approccio di promozione della salute se radicato in un modello di sviluppo distruttivo del pianeta.
My PhD work is framed in the action-research "The contribution of civil society organisations in achieving health for all", financed by the Canadian International Development Research Centre and lead by the People's Health Movement in six countries (Brazil, Colombia, India, Italy, DR Congo, South Africa). The objective is to analyse how civil society engagement around access to healthcare and action on the social determinants of health contributes to “health for all”. According to the very principle of action-research, strengthening civil society is part of the objective and of the methodology. The data analysed for the theses concern primarily the Italian context, where the action-research is lead by a collective named Grup-pa (“Permanently Open Group”). The work has developed in phase 1, centred on engaging civil society groups active on issues related to health and its determinants, and phase 2, dedicated to re-discussing publicly the preliminary results. The action-research, ongoing, has the goal of creating a health movement in Italy. In writing the theses I have deeply drawn from this process, and from inputs of the international action-research, in order to explore three contributions that movements can offer to the field of health promotion. The first “path” analyses the health reforms in Italy and Brazil, and – drawing from Latin American Social Medicine theory – frames the principle of “collective” as an intensive process able to promote change towards social justice. The second “path” analyses the idea of commons as a political principle, framing movements' productions as creation of new institutions. The third “path” looks at public health and health movements awareness of the interconnections between human society, modes of production and environmental sustainability, that risk to jeopardize any health promotion effort which is rooted in a development model that is destructive for the planet.
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Costa, Norberto. "Disturbi alimentari e progetti di promozione del benessere". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423963.

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Resumen
This research addresses the issue of promoting wellness regarding eating disorders through three different studies. First, a literature review of the conceptualizations of the issue from the point of view of the main psychological theories is presented. An overview of the assumptions, instruments, and intervention methodology of each formulation is also provided. Assuming the hypothesis that eating disorders represent a peculiar expression of uneasiness toward body experience, we analyse the main sociological theories that approached the study of body. This, to comprehend how the processes that inscribe social relevant meanings upon the body are generated and negotiated through interaction. Moreover, we introduce a phenomenological vision in order to raise a discourse upon the concepts suitable to investigate intersubjective corporal experience. Last, we suggest the possibility to employ the artistic medium through participated action research methodology. For this purpose, we critically reconsider: the discourse in public policy about social projects which are focused on the collaboration of artists, presumed benefits related to these and compatible methods of analysis. The first study is aimed at gathering information on projects for the promotion of wellness undertaken in Italy regarding eating disorders and to understand the organisation of the discourses of the operators involved in the study. Six interviews have been conducted with freelance professionals or those affiliated to an institution acknowledged by the national health system. The data collected is read using diatextual analysis to comprehend the organisation of discourses and the identity positioning operated through talk-in-interaction. Results highlighted that intervention by professionals is planned according to the political and economic logics that allow the recognition of the operations conducted by the so-called ‘market’ or by scientific community. The second and third studies present the data collected during two different pilot programs of wellness promotion using art techniques. In particular, drama experience have been developed as a cathartic and performative medium in order to induce benefits regarding body and relational consciousness of the participants. The first intervention has been undertaken in the area of Padua and involved three fourth-grade classes, and three sixth-grade classes and have been analyzed using Bracken’s MSCS. Results highlighted a significant improvement of self-concept regarding participants’ relational skills. The second intervention has been analysed through participatory action research methodology in order to comprehend in detail the meaning making processes regarding the body that people develop in interaction and how art may produce the benefits that emerged in the first intervention. One fifth-grade class and one seventh-grade class in the area of Modena took part in this study. Results show how double binds that limit the possibilities of expression of seventh-grade young women are generated. These impasses are self-imposed through the identification in the cultural standard of the image of women and this is reinforced through everyday interaction with young men classmates. The latter may in fact use shame instrumentally to operate an emotive power upon the other. Moreover, the adult schoolteachers concur in limiting the young women’s expression possibilities ascribing the reasons for an impaired attribution of time and space to express one’s own ideas and opinions to a their personal shortcoming. The characteristics of the activities undertaken are also analysed in order to comprehend how the benefits reported by participants are generated. We conclude by presenting the possible future developments directed to the investigation of a more effective profitable interpenetration between the artistic dimension and social research.
La presente ricerca affronta il tema della progettazione di interventi di promozione del benessere nell’ambito dei disturbi alimentari attraverso tre diversi studi. In primo luogo, si riporta una revisione delle diverse concettualizzazioni della problematica in base alle principali teorie psicologiche e le relative modalità di intervento. Assumendo l’ipotesi che i disturbi dell’alimentazione rappresentino una particolare modalità di espressione di un vissuto di disagio relativo alla propria dimensione corporea, si analizzano le principali teorie sociologiche allo scopo di comprendere i processi di significazione che si iscrivono su di essa; quindi si propone una visione fenomenologica allo scopo di individuare i concetti fondamentali che ci possano dare la possibilità di studiare il vissuto intersoggettivo corporeo in interazione. Infine, si propone la possibilità di utilizzare il medium artistico attraverso la metodologia della ricerca azione partecipata come strumento di raccolta dati e come mezzo per promuovere benessere comunitario. A questo proposito, si riconsiderano in modo critico: i discorsi di politica pubblica relativi ai progetti sociali che si avvalgono della collaborazione di artisti; i presunti benefici ad essi legati; le possibili metodologie di analisi compatibili. Il primo studio ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sui progetti di promozione del benessere svolti in Italia sul tema dei disturbi dell’alimentazione e di comprendere le modalità di organizzazione dei discorsi degli operatori del settore coinvolti nello studio. A questo scopo sono state svolte sei interviste con professionisti autonomi o affiliati a strutture riconosciute del sistema sanitario nazionale. I dati raccolti sono stati indagati utilizzando l’analisi diatestuale per comprendere le modalità di organizzazione dei discorsi e i relativi posizionamenti identitari. I risultati hanno evidenziato come la progettazione degli interventi da parte dei professionisti sia organizzata in funzione delle logiche politiche ed economiche che determinano il riconoscimento delle azioni svolte da parte del cosiddetto ‘mercato’ o della comunità scientifica. Il secondo e il terzo studio presentano i risultati raccolti durante due diversi progetti pilota di promozione del benessere utilizzando tecniche artistiche. In particolare, si è utilizzato il teatro come medium catartico e performativo allo scopo di indurre una maggiore competenza corporea e relazionale ai partecipanti. Il primo intervento è stato svolto nel territorio di Padova, ha coinvolto studenti e studentesse di tre classi quarte della scuola primaria e tre classi prime della scuola secondaria inferiore ed è stato analizzato attraverso l’utilizzo del TMA di Bracken. I risultati hanno evidenziato un miglioramento significativo nella percezione delle competenze relazionali per i/le partecipanti. Il secondo intervento è stato analizzato secondo l’impostazione metodologica della ricerca azione partecipata allo scopo di comprendere in modo approfondito: le modalità di significazione interattiva del corpo; come il medium teatrale possa promuovere i benefici emersi nel primo intervento. Sono state coinvolte una classe quinta della scuola primaria e una classe seconda della scuola secondaria inferiore nel territorio di Modena. I risultati hanno evidenziato come si generino doppi vincoli che possono limitare le possibilità di azione soprattutto per le giovani donne della classe seconda della scuola secondaria inferiore. Tali impasse sono autoimposte in funzione dell’immedesimazione nell’immaginario femminile determinato socialmente, e rinforzate nell’ambito delle interazioni quotidiane con i compagni di genere maschile. Questi ultimi infatti utilizzano la vergogna in modo strumentale come espressione di potere emotivo sull’altro. Inoltre, anche le figure educative di riferimento sembrano contribuire a limitare le possibilità espressive delle ragazze attribuendo a una loro mancanza intrinseca le ragioni di una disparità di spazi e tempi in cui possano esprimere le proprie opinioni e stati d’animo. Attraverso l’analisi è inoltre possibile comprendere quali caratteristiche delle singole attività proposte hanno permesso lo svilupparsi dei benefici intrinseci riportati dai/dalle partecipanti. Si conclude presentando i possibili sviluppi futuri orientati ad indagare una maggiore compenetrazione della dimensione artistica con l’ambito della ricerca sociale.
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PIAZZA, ELEONORA. "Un contributo alla pedagogia ludica per lo sviluppo culturale a Cuba: una proposta di intervento territoriale tra educazione formale e educazione non formale". Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/662942.

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Resumen
Il lavoro, sviluppando una riflessione a partire dal rapporto esistente tra pedagogia e processi di trasformazione in atto a livello globale e locale, cerca di leggere le problematiche educative di un paese in progressiva e veloce trasformazione, utilizzando differenti apporti disciplinari, tra cui l'antropologia, la sociologia, la psicologia. Nella prima parte l'autrice fornisce un ampio quadro teorico e metodologico con riferimento alla teoria della costruzione dei saperi sviluppata all'interno della Pedagogia Ludica. Nella seconda parte viene descritta la sperimentazione sul campo sviluppatasi all'interno di un progetto di sviluppo locale nel Municipio di Guanabacoa (La Habana-Cuba). L'autrice dunque presenta la sperimentazione di un progetto di sviluppo umano e problemi specifici di apprendimento utile per la costruzione di un modello di integrazione tra la cultura e l'educazione, educazione formale e non formale in contesti di marginalità socio-educativa.
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Libros sobre el tema "Ricerca Azione Partecipativa"

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Busacca, Maurizio y Alessandro Caputo. Valutazione, apprendimento e innovazione nelle azioni di welfare territoriale. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-408-0.

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Resumen
Tra il 2017 e 2019 i due Autori hanno condotto una ricerca valutativa sui Piani Giovani della Regione del Veneto e sulle politiche giovanili locali. La ricerca è stata l’occasione per approfondire le modalità di funzionamento di coalizioni locali di welfare organizzate in modo reticolare e per coinvolgerle nella progettazione partecipata di un sistema di valutazione dell’impatto sociale. Lo SROI Explore è un mix-method che cerca di rispondere ai problemi storici della valutazione nell’ambito delle politiche sociali attraverso una strategia partecipativa e l’ancoraggio alle teorie incorporate nell’azione professionale con l’obiettivo di intensificare i processi di apprendimento degli attori coinvolti.
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