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Moscatelli, Valerio. "La cooperazione tra imprese e il contratto di rete". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 1 (octubre de 2011): 33–53. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001003.

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La legge n. 5/2009 all'art. 3, comma 4-ter disciplina il contratto di rete, quale forma di cooperazione tra imprese. La rete si configura come contratto associativo plurilaterale (1420) tramite il quale due o piů imprese si obbligano ad istituire un'organizzazione comune, al fine di esercitare in comune un'attivitŕ economica rientrante negli oggetti sociali di ciascuna impresa, allo scopo di accrescere la capacitŕ innovativa e la competitivitŕ sul mercato. La cooperazione tra le imprese č fenomeno diffuso in campo internazionale dove la prassi commerciale evidenzia un atteggiamento sempre piů aperto verso la stipulazione di joint ventures agreements e potrebbe in futuro trovare conveniente applicare anche lo schema del contratto di rete.
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Butera, Federico y Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 1 (diciembre de 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Resumen
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Travaglini, Giuseppe. "Aggregazione di imprese e contratto di rete". ARGOMENTI, n.º 31 (junio de 2011): 5–34. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-031001.

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In questo lavoro analizziamo il sistema italiano delle politiche pubbliche per l'aggregazione delle imprese, alla luce della nuova disciplina del "contratto di rete". Lo scopo č quello di valutare l'opportunitŕ di inserire il contratto di rete tra i destinatari delle politiche di incentivazione per i processi di aggregazione. Dai dati a nostra disposizione emerge il ruolo potenzialmente strategico del contratto di rete. Ad esso si associa difatti il vantaggio connesso al suo profilo giuridico di norma dispositiva, e dunque derogabile, capace di interpretare al meglio le esigenze funzionali e strategiche delle piccole e medie imprese lungo la strada dell'aggregazione.
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Alberti, Fernando G. "Il contratto di rete: una rassegna". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 2 (abril de 2013): 176–97. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002007.

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Il presente articolo intende essere una breve nota tesa a fare il punto dello stato di adozione e di elaborazione dei contratti di rete. Con il contratto di rete, il Legislatore ha voluto introdurre una nuova fattispecie giuridica finalizzata a favorire l'aggregazione tra imprese di minore dimensione, aumentando cosě le dimensioni aziendali per meglio competere nei mercati internazionali e supportare l'innovazione. Il contratto di rete si differenzia nella ratio da altre forme burocratiche di reti inter-organizzative esistenti, per maggiore flessibilitŕ sia nella definizione degli scopi e dei confini della rete stessa sia nel livello di coinvolgimento dei partner. I contratti di rete stanno assumendo una diffusione tale da essere spesso utilizzati come sinonimi di rete tra imprese. Come ampiamente illustrato e chiarito in un articolo apparso sul numero precedente di Studi Organizzativi, le reti tra imprese si caratterizzano per una varietŕ di forme, assetti, obiettivi, meccanismi operativi e composizione, tale per cui l'appiattimento del fenomeno ai soli contratti di rete, che si registra nella retorica quotidiana di policy makers, giuristi e media, risulta essere non solo immotivato ma anche ontologicamente fallace. Emerge, quindi la necessitŕ anche per gli studiosi di strategia e organizzazione, e non solo per i giuristi, di chiarire questo fenomeno, comprenderne la natura, le potenzialitŕ e i limiti, analizzarne la diffusione e gli strumenti a supporto, ma anche metterlo in relazione con il piů ampio fenomeno delle reti inter-organizzative di cui i contratti costituiscono solo una delle possibili forme. Dagli elementi riportati in questo articolo si evince come il fenomeno dei contratti di rete, per quanto nascente, abbia vissuto nell'ultimo periodo sia un forte incremento quantitativo nell'ultimo anno sia un forte incremento sul fronte qualitativo. L'affinamento della fattispecie giuridica, la crescente casistica e l'ampio dibattito accademico, istituzionale e professionale creatosi attorno al fenomeno hanno stimolato molti a ragionare attorno al tema delle reti di imprese, anche se ancora con poca distinzione tra il concetto di rete di imprese - e le sue variegate forme - e quello di contratto di rete, che rappresenta solo un possibile inquadramento burocratico per la formalizzazione di una rete.
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De Marchi, Valentina, Eleonora Di Maria y Katharina Spraul. "Collaborazioni università-impresa: i risultati sul fronte dell'eco-innovazione". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 3 (diciembre de 2018): 62–71. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003006.

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Lo studio analizza le caratteristiche e i risultati delle collaborazioni università-impresa legati all'innovazione orientata alla sostenibilità, sulla base dell'analisi di una banca dati originale di oltre 350 contratti di consulenza e ricerca realizzati da oltre 70 professori specializzati in discipline connesse alla sostenibilità ambientale dell'Università di Padova (periodo 2008-2012). Ne emerge che le performance economico-finanziarie delle imprese che collaborano sono positivamente associate alla collaborazione con l'Università; maggiore è il numero di contratti, migliore la performance economica. Tale vantaggio è maggiore per le imprese più piccole, non manifatturiere e localizzate fuori dal Veneto. Al contrario, il coinvolgimento dei professori con imprese per supportare innovazione ambientale non contribuisce a migliori performance di ricerca, misurate in termini di pubblicazioni. Le caratteristiche della rete del professore impattano invece sulle sue performance di ricerca.
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Caiazzo, Marielda, Paolo Carnazza y Piergiorgio Saracino. "Contratti di rete: aspetti normativi, strutturali e principali risultati di un'indagine qualitativa". ARGOMENTI, n.º 36 (enero de 2013): 29–58. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-036002.

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Resumen
Il lavoro intende approfondire un'innovativa modalità di aggregazione: il Contratto di rete. Dopo aver fatto un breve cenno alle principali tappe normative, si fornisce una fotografia quantitativa dello strumento. Successivamente, la ricerca presenta i risultati di un'indagine qualitativa svolta su un campione di circa 300 imprese che coinvolgono 159 Contratti di rete. L'indagine è finalizzata ad individuare i principali motivi che hanno spinto le imprese a scegliere questo strumento; i relativi vantaggi e svantaggi; i giudizi e le aspettative sulla performance di alcune variabili aziendali; i rapporti con il sistema bancario. Da ultimo, si è cercato di indicare alcune misure di politica industriale sulla base dei suggerimenti forniti dalle stesse imprese intervistate. .
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Grandinetti, Roberto. "Aggregarsi in rete: un'opportunità per le piccole imprese". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 1 (septiembre de 2014): 7–8. http://dx.doi.org/10.3280/ed2014-001001.

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Ranci, Pippo. "Le imprese pubbliche locali di servizi a rete". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 106 (febrero de 2017): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/qua2016-106009.

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Pappadà, Gabriella. "Una rete di imprese per internazionalizzare il turismo: A.R.T.S. Arte Rete Turismo Salento". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 109 (febrero de 2020): 157–74. http://dx.doi.org/10.3280/qua2019-109011.

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Di Salvatore, Luca y Piermaria Corona. "Contratti di rete e accordi di foresta come opportunità per le imprese del settore forestale". L’Italia Forestale e Montana 77, n.º 2 (23 de junio de 2022): 61–69. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1706.

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Le reti di imprese possono rappresentare un efficace strumento di promozione e valorizzazione delle potenzialità selvicolturali e delle filiere forestali. Dopo una presentazione del contratto di rete quale strumento di cooperazione tra imprese, questo lavoro analizza la disciplina specifica dettata per le reti agricole, per poi illustrare la risposta del mercato italiano all’introduzione di questo strumento. Vengono inoltre evidenziate le potenzialità di sviluppo di reti di imprese in ambito forestale, anche in riferimento alle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal nuovo strumento degli “accordi di foresta”.
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Casarosa, Federica y Marco Gobbato. "Forma e funzioni delle reti di imprese: evidenze da una ricerca nel settore vitivinicolo". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 3 (marzo de 2011): 61–91. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-003009.

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Il tema delle reti di imprese, giÀ da tempo studiato, si presenta ora in tutta la sua rilevanza. La rete, infatti, costituisce uno strumento per incrementare la competitivitÀ delle imprese e per decretare il successo delle strategie da queste adottate. Il recente intervento che ha introdotto il contratto di rete testimonia anche il vivo interesse del legislatore. L'attuazione dello strumento introdotto, tuttavia, richiede l'adozione di modelli che ne consentano un impiego concreto, il quale tenga in considerazione le esigenze espresse dalle imprese come pure le caratteristiche settoriali. Il contributo illustra i principali risultati di una ricerca condotta nel settore vitivinicolo che consentono di comprendere piů a fondo le finalitÀ con cui vengono impiegate le reti e le forme giuridiche adottate dalle parti. L'indagine, pure focalizzata in un singolo settore, consente di tracciare, laddove possibile, parallelismi con altri ambiti e di trarre considerazioni di portata generale.
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Butera, Federico. "Innovazione e Ricerca e Sviluppo: la questione dell'organizzazione e del lavoro". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 122 (junio de 2011): 57–68. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122003.

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L'innovazione è un fenomeno più ampio di quello della ricerca e sviluppo: l'autore ne illustra le diverse tipologie. L'Italia dispone di una quota di risorse destinata alla R&S inferiore a tutti i Paesi sviluppati; i finanziamenti pubblici sono in proporzione più alti di quelli di altri Paesi; l'Italia, per numero di brevetti e di marchi comunitari registrati, è invece in una buona posizione e in costante crescita; forte è il contributo delle grandi imprese alla brevettazione, mentre modesto è quello delle medie imprese, praticamente nullo quello delle piccole imprese; tuttavia, il volume di innovazioni generate è molto più elevato: le innovazioni di processo (marketing, organizzazione, metodi, tecnologie di produzione, etc.) non brevettate e le innovazioni di prodotto incrementali sono molto più numerose del numero dei brevetti. L'articolo esamina le caratteristiche organizzative della Ricerca e Sviluppo che sono diverse da quelle di altre funzioni di impresa ma che hanno anticipato nuovi modelli organizzativi e in particolare le organizzazione organiche e quelle in rete. Viene presentato il modello di funzionamento basato sulle 4C originato nella R&S e poi diffuso nelle moderne organizzazioni: Cooperazione autoregolata, Conoscenza condivisa, Comunicazione estesa, Comunitŕ di lavoro.
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Zanata, Franco. "Rete ambiente Veneto, una collaborazione innovativa tra imprese pubbliche dell'igiene urbana". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 3 (marzo de 2015): 81–87. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003011.

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Cardinali, Silvio. "Problematiche di gestione ed opportunità di crescita delle piccole imprese agroalimentari: un'analisi sui viniviticultori minori e le alleanze". ARGOMENTI, n.º 34 (junio de 2012): 103–23. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034005.

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Il presente articolo esamina le principali caratteristiche dei piccoli produttori vitivinicoli italiani e le loro politiche di marketing con particolare riferimento alle strategie di aggregazione. L' autore successivamente ad una revisione della letteratura sul tema delle imprese minori del settore vitivinicolo e delle alleanze, presenta i risultati di una ricerca empirica esplorativa condotta presso un campione di piccole imprese di vini di qualità elevata. Dai risultati del progetto emergono interessanti spunti di riflessione sulle opportunità di politiche aggregative, ma anche i limiti strategici e cognitivi nella costruzione di un modello di business a rete.
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Formisano, Vincenzo, Giuseppe Russo y Rosa Lombardi. "Il Public Value Creation e il ruolo delle Universitŕ". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 2 (noviembre de 2012): 255–72. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002005.

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Nell'attuale scenario economico-competitivo, lo studio delle reti d'impresa (Bastia, 1989; D'Alessio, 2008; Cafaggi, 2004; Lipparini, 2002; Lorenzoni, 1992) consente di enfatizzare il ruolo svolto dalla cooperazione tra piů organizzazioni sia pubbliche, sia private. In questa direzione, con l'avvento dell'economia della conoscenza, le imprese creano valore collettivo per effetto dell'azione di gruppo e degli interessi coinvolti nel sistema organizzativo a rete. Le opportunitŕ che si presentano alle aziende coinvolte nella rete sono molteplici: l'investimento relazionale favorisce l'interdipendenza tra i differenti sistemi aziendali e ne rafforza la loro complementarietŕ; ogni processo cooperativo influenza ciascuna impresa della rete. Nelle aziende pubbliche, tale fenomeno č noto come New Public Governance (Bovaird, 2002; Lynn et al., 2007): all'interno di una rete locale si trovano aziende pubbliche e private la cui azione č protesa alla realizzazione del bene comune (Zamagni,2008). In questo senso, il passaggio dal New Public Management al New Public Governance ha permesso di valorizzare il concetto di network indagandolo quale rete di soggetti o entitŕ interagenti tra loro, in grado di guidare le loro relazioni verso il raggiungimento di un obiettivo comune: il public value creation (Moore, 2005). In questa direzione, il presente contributo si propone di analizzare il concetto di rete, con particolare riferimento alle possibili configurazioni che possono assumere i network pubblici locali. Nel caso di specie, lo studio si concentra sui network all'interno dei quali esiste la presenza dell'istituzione universitaria quale catalizzatrice del sapere e fonte della creazione di valore pubblico locale. Mediante l'esperienza dell'Universitŕ di Cassino, lo studio si propone di definire il ruolo dell'universitŕ rispetto al contesto territoriale di riferimento e quale impatto economico-sociale genera la sua azione. La domanda di ricerca č la seguente: Che cosa sono i network? Nell'ottica della New Public Governance, qual č il ruolo svolto dalle universitŕ nel sistema di rete? Č possibile individuare, in tal caso, un modello di rete?
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Aureli, Selena, Massimo Ciambotti y Mara Del Baldo. "Il contratto di rete come strumento di sviluppo delle piccole e medie imprese. Un'analisi delle prime esperienze". ARGOMENTI, n.º 33 (diciembre de 2011): 75–104. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-033004.

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Il presente articolo intende fornire una panoramica generale dei primi contratti di rete stipulati in Italia, analizzando le dimensioni delle reti create ed i settori coinvolti, per poi verificare se questo nuovo strumento giuridico č idoneo a favorire lo sviluppo e la competitivitŕ internazionale delle PMI cosě come auspicato dal legislatore. Attraverso l'esame dei contratti riferibili all'industria manifatturiera, gli Autori verificano se gli elementi considerati necessari per il buon funzionamento dei rapporti interaziendali (obiettivi strategici perseguiti, operazioni programmate, organi di funzionamento della rete e risorse finanziarie) sono chiaramente indicati e coerenti con le finalitŕ perseguite, gettando le basi per una riflessione sulla reale efficacia del contratto di rete rispetto allo sviluppo delle aziende di minore dimensione.
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Tajani, Cristina. "Reti, attori, politiche e beni collettivi nei processi di riaggiustamento industriale in Lombardia". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 122 (junio de 2011): 221–34. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122016.

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Le reti formalizzate tra imprese e quelle tra imprese e istituzioni sono un fenomeno su cui la letteratura si è interrogata a lungo utilizzando sia una prospettiva economica, sia sociologica e organizzativa. Scopo del presente articolo è quello di indagare, in primo luogo, i meccanismi che presidiano la formazione di queste reti, al fine di meglio comprendere chi siano gli attori che gestiscono questi processi e il ruolo delle politiche (in particolare le modalitŕ di finanziamento all'innovazione) nella nascita della rete. In seconda battuta si guarderŕ ai beni collettivi per la competitivitŕ ricercati e generati da queste aggregazioni e al ruolo giocato, nella loro produzione, dai soggetti pubblici o misti a livello territoriale. L'obiettivo è quello di capire quali siano i beni collettivi funzionali alla riorganizzazione su base territoriale dell'economia e se - e in che modo - le istituzioni del territorio riescano a contribuire alla loro produzione. L'analisi si appoggerŕ sulla comparazione tra due casi di reti tra medie imprese di recente formazione, entrambe situate in Lombardia, ed entrambe sorte come esito intenzionale della gestione di importanti crisi aziendali.
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Salomoni, Luciano. "Le reti di imprese nella gestione dei servizi pubblici locali: verso nuove forme organizzative di collaborazione tra società pubbliche". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 3 (enero de 2021): 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-003003.

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Le reti di imprese sono un istituto di diritto civile di recente introduzione, che si colloca a metà strada tra la costituzione di un nuovo soggetto giuridico e la for-ma contratto. Il saggio intende affrontare le relazioni tra questo istituto e i servizi pubblici locali: considerando alcune esperienze recenti di costituzioni di reti da parte di società pubbliche, il contributo indaga le problematiche connesse all'utilizzo delle reti nell'ambito dei servizi pubblici a rete quali il servizio idrico e il servizio rifiuti.
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Finotto, Vladi y Stefano Micelli. "Web e Made in Italy: la terra di mezzo della comunicazione d'impresa". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 4 (noviembre de 2010): 101–19. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004007.

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Nonostante la diffusione del web 2.0 abbia alimentato grandi aspettative, la sua adozione da parte delle imprese del made in Italy č ancora ridotta. Gli autori ritengono che questa distanza sia dovuta alla natura specifica degli spazi di comunicazione in rete. L'analisi di quattro casi suggerisce che il presidio degli spazi di comunicazione del web 2.0 avvenga in contesti aziendali caratterizzati da quattro elementi: elevata propensione imprenditoriale; capacitÀ di sviluppare discorsi originali intorno ai temi centrali per le comunitÀ di riferimento; l'avvicendamento generazionale; lo stimolo delle figure professionali piů creative.
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Betti, Marco. "Struttura produttiva e performance economiche del Sistema locale del lavoro di Thiene". RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, n.º 1 (marzo de 2011): 82–105. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001003.

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Il paper analizza la relazione tra mutamento socio-politico locale e sviluppo economico in seguito alle trasformazioni politiche che hanno investito il Veneto. La nostra attenzione č concentrata sulle trasformazioni di medio e breve periodo nel distretto industriale di Thiene. Per rispondere al quesito sono state effettuate due analisi. La prima, di medio periodo, mette al centro la trasformazione della struttura produttiva nel decennio compreso tra il censimento del 1991 e quello del 2001. La seconda, invece, analizza le trasformazioni di breve periodo nel quinquennio 2001-2006: il fenomeno della terziarizzazione del distretto, con una particolare attenzione all'occupazione nei "servizi alle imprese". In un'ottica di medio periodo, l'immagine del Sistema locale del lavoro che emerge analizzando i dati del Censimento del 2001 non č molto diversa da quella del 1991. Cresce l'occupazione complessiva e rimangono stabili le specializzazioni produttive. Nel breve periodo, invece, prosegue sia l'erosione della base occupazionale nelle specializzazioni tipiche sia la crescita della terziarizzazione. Il Sistema locale del lavoro mostra una sostanziale tenuta dell'occupazione complessiva, con un incremento modesto di occupati. La riduzione dell'occupazione manifatturiera viene compensata dalla crescita degli occupati nei servizi, in particolare nel settore dei "servizi alle imprese". In un contesto di forte dinamismo a livello regionale, il distretto industriale di Thiene segue un trend di crescita di occupati che accomuna quasi tutti i sistemi locali regionali. Diminuisce l'occupazione manifatturiera, compensata dalla crescita degli addetti nei "servizi alle imprese", evidenziano un processo di "terziarizzazione complementare". In questo ambiente le imprese leader giocano un ruolo strategico creando un rete di subfornitura radicata nel territorio.
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Cantů, Chiara. "Lo sviluppo dell'innovazione tra geo-spazialitÀ e spazialitÀ relazionale. Best Practices tra i parchi scientifici tecnologici italiani". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 2 (junio de 2011): 35–54. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-002004.

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Nuove sfide competitive richiedono di prestare una particolare attenzione alla modalitÀ con cui sviluppare l'innovazione. A tal fine, per realizzare il trasferimento tecnologico, si determina sempre piů l'affermarsi di relazioni collaborative tra imprese, universitÀ, istituzioni pubbliche. L'autore sostiene che tali relazioni possono essere supportate e facilitate dai Parchi Scientifici Tecnologici (PST). L'autore analizza quindi due PST, benchmarks nel contesto italiano e internazionale, indagando relativi progetti di R&S. L'analisi porta a sostenere che i PST possono contribuire in modo efficace allo sviluppo dell'innovazione se in grado di promuovere lo sviluppo di una rete non solo di insediati caratterizzati da una prossimitÀ geo-spaziale bensě di un network caratterizzato da una prossimitÀ spazio-relazionale.
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Salvini, Andrea. "Dentro le reti. Forme e processi della Network Governance". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 4 (noviembre de 2011): 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004004.

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La complessitŕ dei fenomeni sociali e dei meccanismi di governo delleha prodotto l'allargamento della partecipazione alla sfera pubblica fino a comprendere un vasto orizzonte di soggetti interessati ad intervenire, a vario titolo, nella produzione di servizi e di beni comuni (istituzioni pubbliche, terzo settore, imprese). Le forme e i modi di questa partecipazione hanno previsto la costituzione di nuove entitŕ organizzative normalmente descritte mediante il concetto di rete; di conseguenza, stante la centralitŕ della dimensione reticolare che assumono i processi di governo all'interno della sfera pubblica "allargata", i concetti die ditendono a coincidere. In questo saggio si discutono le forme e i processi che caratterizzano il "governo mediante le reti", attingendo ad una duplice fonte teorica, lae l'interazionismo simbolico.
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Pisanu, Maria Isabella. "I modelli di ospitalità diffusa e le forme di coordinamento inter-imprenditoriale: dalle reti di imprese al contratto di rete". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 12 (abril de 2015): 259–68. http://dx.doi.org/10.3280/dt2014-012001.

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Tajani, Crsitina. "Il ruolo degli attori nell'innovazione delle politiche per lo sviluppo locale: uno studio di caso di un distretto lombardo". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 118 (julio de 2010): 145–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118010.

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L'articolo si pone l'obiettivo di analizzare il ruolo degli attori nel processo di creazione di un distretto tecnologico a est di Milano. Il processo prende le mosse dalla gestione di una crisi aziendale diventata occasione per il rilancio della vocazione industriale dell'area. L'esito della politica č stata la creazione, attraverso la promozione di una rete tra imprese e enti territoriali, di un "polo tecnologico" su un'area giŕ riconosciuta dalla Regione Lombardia come distretto hi-tech. L'articolo analizza le variabili di contesto (risorse e/o vincoli) e le caratteristiche degli attori coinvolti (definite in termini di risorse relazionali, cognitive, organizzative e materiali) che hanno trasformato una crisi aziendale in "finestra di opportunitŕ" per la progettazione di un intervento di sviluppo locale. Rompendo un equilibrio dato, la decisione aziendale di delocalizzare ha aperto spazi per l'intervento di un pool di attori che, interpretando a proprio modo le caratteristiche della situazione e del contesto, hanno "visto" una soluzione differente da quella inizialmente immaginata dall'azienda (chiusura del sito).
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Conti, Emanuela. "La creazione del valore per il consumatore culturale: il caso "Musei in Rete Valle del Metauro"". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 1 (septiembre de 2010): 71–108. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001004.

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Resumen
L'obiettivo principale di questo lavoro č proporre un modello concettuale per analizzare e per sviluppare, in un'ottica di marketing, il processo di creazione del valore per il consumatore culturale. In particolare, il framework concettuale proposto suggerisce che i musei dovrebbero, cosě come le imprese, curare con attenzione le fasi di progettazione, creazione, comunicazione e consegna del valore per specifici target di utenti, coerentemente con il perseguimento della mission e nei limiti delle risorse a disposizione. Per validare tale modello teorico, applicabile alla piů vasta categoria delle organizzazioni artistiche e culturali (OAC) italiane, č stata condotta un'indagine qualitativa sui visitatori e sui gestori dei musei di una rete museale pesarese. La ricerca empirica ha evidenziato che esistono diversi segmenti di visitatori e situazioni piuttosto eterogenee in merito alla capacitŕ di creare valore per i propri visitatori, da musei che confermano le carenze nell'approccio al mercato registrate negli studi di carattere nazionale a realtŕ piů mature che dimostrano come un adeguato orientamento al marketing possa realmente aiutare a perseguire in modo piů efficace ed efficiente la propria mission. Le principali carenze riscontrate riguardano la non chiara definizione della missione e dei fini del museo, la scarsa conoscenza dei visitatori, la formulazione di una proposta di valore spesso indifferenziata e la scarsa mobilitazione di risorse esterne. Le politiche che le OAC dovrebbero adottare per superare tali debolezze ed accrescere il valore per il consumatore culturale sono incentrate sull'introduzione di competenze imprenditoriali, di marketing e talvolta manageriali nelle OAC, sull'utilizzo delle ICT in tutte le fasi del processo di creazione del valore e sulla capacitŕ di fare sistema con gli attori del territorio.
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Hekimler, Alpay. "Le relazioni industriali nel settore tessile e dell'abbigliamento in Turchia. Un caso di studio: il gruppo Inditex". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 169 (abril de 2021): 1–17. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-169001.

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Resumen
La Turchia appartiene attualmente al novero dei più importanti Paesi esportatori di prodotti tessili e di abbigliamento nel mercato globale. Numerosi fornitori e produttori producono oggi per marchi di livello mondiale, che sono presenti nel Paese anche attraverso le loro imprese di moda nel commercio al dettaglio. Queste ultime sono contestualmente assurte negli anni più recenti tra i maggiori datori di lavoro del settore. Tra di esse deve essere menzionato anche il global player Inditex, che è presente in Turchia con quasi tutti i suoi marchi. Tuttavia, nei me-dia non sempre vengono descritte positivamente le condizioni di lavoro presso i fornitori e i produttori, e perfino nella sua rete di vendita. Inditex, però, si obbliga, tramite il proprio Codi-ce di condotta, a rispettare i diritti dei lavoratori internazionalmente riconosciuti, acquistando esclusivamente le merci dei fornitori e dei produttori che garantiscono l'osservanza di tali dirit-ti. Il diritto di associazione sindacale è sancito dalla Costituzione turca, e il legislatore lo ha concretizzato mediante il diritto del lavoro. Ne consegue che i lavoratori sono liberi di aderire o meno a una rappresentanza di interessi. Tuttavia, le caratteristiche del settore tessile e dell'abbigliamento e il profilo dei lavoratori e delle lavoratrici creano non poche difficoltà ai sindacati che intendono operarvi. Per questa ragione, il tasso di sindacalizzazione nel settore risulta attualmente inferiore alla media. Il saggio intende, anzitutto, illustrare i diritti collettivi dei lavoratori in Turchia su un piano generale, per poi discutere l'importanza dell'industria tes-sile e dell'abbigliamento. Nella successiva e ultima parte verrà trattata la situazione attuale del global player Inditex in Turchia; il contributo si chiude con una breve conclusione in chiave prospettica.
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Spadaro, Carmela Maria. "Rivolte tra i gelsomini. Raccoglitrici di fiori in Calabria e diritti sociali nella seconda metà del Novecento (primi risultati di una ricerca)". Italian Review of Legal History, n.º 7 (22 de diciembre de 2021): 451–84. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16895.

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Una vicenda poco nota, relativa ad una stagione di battaglie sindacali è quella di cui si resero protagoniste le raccoglitrici di fiori di gelsomino della Calabria jonica. Il loro lavoro rappresentò, tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta del ‘900, un elemento importante nella storia economica e sociale del territorio calabrese, favorendo la creazione di un’interessante rete di collegamento tra le numerose imprese agricole di piccole e medie dimensioni operanti nel territorio ed alcuni tra i più noti marchi dell’industriaprofumiera francese.L’acquisita consapevolezza del profilo “internazionale” e, dunque, dell’importanza del proprio lavoro nella promozione industriale e sociale del territorio, fu all’origine di una stagione di rivendicazioni, che sancirono un netto miglioramento delle condizioni lavorativeed una maggiore considerazione sociale per queste donne trovatesi improvvisamente, anche per effetto della disoccupazione maschile e dell’emigrazione, a ricoprire il ruolo di capo-famiglia; altresì posero all’attenzione del Parlamento la necessità di darericonoscimento normativo alle istanze delle lavoratrici. Nella lotta sindacale condotta da queste pioniere dei diritti delle lavoratrici si intrecciarono, ad un certo punto, interessi che rischiarono di snaturane il significato, ma esse seppero tenere testa alle strumentalizzazioni che provenivano da varie parti, battendosi solo per i loro diritti.La crisi del settore, determinata da un eccesso di produzione rispetto alla domanda e dalla concorrenza di alcuni paesi esteri (Egitto, Israele, Spagna, Algeria, Tunisia), che poterono giovarsi anche dei minori costi della manodopera, provocò un crollo verticale dellevendite di gelsomino, conducendo nel giro di pochi anni alla totale sparizione della coltura dalle coste calabresi.Il legislatore intervenne tardivamente per disciplinare molti di quei diritti che le raccoglitrici di gelsomino erano riuscite a conquistare, ottenendo una contrattazione collettiva provinciale che rispettava e richiamava il diritto consuetudinario. L’intervento dello Stato fu tardivo perché alla fine degli anni Settanta quasi più nessuno in Calabria coltivava il gelsomino e le mutate condizioni del mercato internazionale dirottarono le commesse dell’industria francese verso Paesi più competitivi. Tuttavia, il ruolo pionieristico di queste donne, il cui lavoro tracciava di per sé un’identità di genere, segnò sicuramente un passo decisivo verso il cambiamento sociale e l’emancipazione femminile, che sembra doveroso ricordare.
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Nunes, Pedro Belchior. "O subcampo da Música Eletrônica de Dança em Portugal: estudo comparativo de três microeditoras independentes". Sociologia & Antropologia 11, n.º 2 (agosto de 2021): 573–97. http://dx.doi.org/10.1590/2238-38752021v1129.

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Resumo A denominada música eletrônica de dança pode ser caracterizada como um subcampo de produção musical compreendendo uma rede de agentes que inclui músicos (sobretudo DJs/produtores), editoras discográficas, discotecas e salas de espetáculos, lojas de discos especializadas, promotores e programadores de espetáculos e canais de mídia especializados (imprensa impressa e online e rádio). Tendo recolhido informações por meio de entrevistas semidirigidas com membros do staff e pela análise de sites oficiais na web e páginas bandcamp, comparo nesse artigo três editoras dedicadas à música eletrônica de dança (Príncipe, Groovement e Discotexas) tomando como dimensões de análise valores e princípios estéticos, suas políticas de distribuição e sua relação com outros mediadores, como certas associações culturais e espaços noturnos (discotecas e salas de espetáculos) e os meios de comunicação (imprensa e rádio).
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Abad, Jimena. "Una batalla diaria. El periodismo impreso y digital". Dixit, n.º 5 (6 de julio de 2015): 20–27. http://dx.doi.org/10.22235/d.v0i5.221.

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“Algunos hablan de crisis y de falta de confianza en nuestra industria por todas las cosas digitales, pero (...) cualquier crisis de confianza es ciertamente infundada”, dijo el presidente de la Asociación Mundial de Periódicos (WAN, por sus siglas en inglés), GavinO ́Reilly, en el 49° Congreso Mundial de periódicos que se desarrolló en junio de 2006 en Moscú. Pero pese a las palabras tranquilizadoras de O ́Reilly, hay quienes consideran que la industria del periódico está en medio de una “tormenta perfecta”. Internet reta adiario a los periódicos a adaptarse para competir. Hay quienes ya le pusieron la lápida al papel. No es la primera vez y seguramente tampoco la última.
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Beired, José Luis Bendicho. "Intelectuais e imprensa: a configuração de uma rede hispano-americana no espaço atlântico". História (São Paulo) 28, n.º 2 (2009): 821–36. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-90742009000200029.

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Este artigo trata da configuração de uma rede intelectual de dimensão internacional que uniu a América Latina e a Península Ibérica, a partir de meados do século XIX. Objetivamos analisar o papel dos intelectuais e órgãos de imprensa na formação dessa rede e discutir suas idéias e projetos, à luz do contexto político e do debate cultural. Consideramos que a ação dos intelectuais e da imprensa contribuiu para a configuração de um espaço singular de circulação de idéias e de formação de uma opinião pública ibero-americana.
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Godoy, João Miguel Teixeira de y Araripe Valderi Perez Castilho. "O Papa Francisco e a imprensa no Brasil". Revista Eclesiástica Brasileira 81, n.º 319 (28 de junio de 2021): 424–54. http://dx.doi.org/10.29386/reb.v81i319.2767.

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Este trabalho realiza uma análise sobre a presença da religião no espaço público, mais precisamente, da Igreja católica no noticiário em veículos de comunicação não confessionais. O universo documental será composto por notícias publicadas sobre o Papa Francisco no site do jornal Folha de São Paulo e no G1, portal de notícias da Rede Globo, além do levantamento de documentos oficiais da Instituição religiosa no tocante à comunicação social. A partir dos dados identificados pretende-se demonstrar como pode ser caracterizada a presença da Igreja católica no espaço público através da mídia secular.Abstract: This paper analyzes the presence of religion in the public space, more precisely the Catholic Church in the news of non-denominational media. The documentary universe will be composed of news published about Pope Francis on the website of the newspaper Folha de São Paulo and G1, news portal of Rede Globo, and survey of official documents of the religious institution regarding the media. From the identified data we intend to demonstrate how the presence of the church in the public space can be characterized through secular media.
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Orlandini, Giovanni. "Il distacco transnazionale dopo il d.lgs. 22/2020". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 168 (enero de 2021): 749–65. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168005.

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Resumen
. L'articolo analizza le principali questioni giuridiche che rendono problematica l'applicazione della disciplina del distacco transnazionale nell'ordinamento italiano, contribuendo ad esporlo al dumping operato da imprese con sede in altri Stati. L'analisi si sofferma in particolare sulle novità introdotte dal d.lgs. n. 22 del 15 settembre 2020 che ha riformato il d.lgs. 136/16 rece-pendo la direttiva 2018/957. Il regime protettivo del lavoratore straniero distaccato in Italia, pur uscendo rafforzato dalla novella, continua a scontare gli effetti di un sistema di contrattazione collettiva patologicamente sregolato e della debolezza dell'azione ispettiva.
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Melo, J. M. "Rede Alfredo de Carvalho Conclui Etapa Preparatória do Bicentenário da Impressa Brasileira". Comunicação & Sociedade 29, n.º 48 (31 de diciembre de 2007): 209–14. http://dx.doi.org/10.15603/2175-7755/cs.v29n48p209-214.

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Zanon Junior, Orlando Luiz. "A posição privilegiada da liberdade de imprensa e o direito à informação verdadeira". Revista da ESMESC 17, n.º 23 (27 de noviembre de 2010): 145. http://dx.doi.org/10.14295/revistadaesmesc.v17i23.5.

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Resumen
<p style="text-align: justify;">As instituições jornalísticas são titulares do direito fundamental à liberdade de imprensa, como modalidade qualiicada da livre manifestação de pensamento, que goza de posição privilegiada perante outras prerrogativas constitucionais, desde que estejam no exercício efetivo da comunicação social (não externando mera opinião de dirigentes ou jornalistas em particular) e de que a informação seja verídica, em face da ponderação com o direito das pessoas de conhecer a verdade. Tal posição privilegiada justiica-se pela enorme importância que a disseminação de informações verdadeiras projeta na tomada de decisões quanto aos destinos político, econômico e social do país, com relexos no desenvolvimento da democracia e na criação de riquezas. Como corolário da posição privilegiada, deve-se repudiar a censura prévia de informações jornalísticas verdadeiras, pelas vias administrativa ou judicial, resguardando-se tal possibilidade extrema para os casos em que, lagrantemente, não se trate de comunicação social (mera manifestação de juízos ou sentimentos de pessoas especíicas) ou reste cabalmente comprovada a falsidade (não basta a verossimilhança ou suspeitas, que geralmente fundamentam as tutelas de urgência). Alternativamente, a tutela jurisdicional deve ser efetuada na sua vertente reparatória, especíica (direito de resposta proporcional ao agravo) ou repara-tória (compensação material e/ou moral), ainda que cumulativamente. Por outro lado, o direito fundamental à liberdade de imprensa encontra seu contraponto na prerrogativa também constitucional de acesso à informação verdadeira, reclamando das instituições jornalísticas a obrigação de efetivamente investigar e apurar fatos rele-vantes que cheguem ao seu conhecimento, cuja divulgação não pode ser protelada por interesses econômicos, em razão da importância das notícias para a tomada de decisões bem informadas no cenário democrático.</p>
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Fonseca, Silvia Brito. "NOTAS PARA O ESTUDO DA IMPRENSA NA REGÊNCIA: PERNAMBUCO E BAHIA (1829-1836)". Almanack, n.º 20 (septiembre de 2018): 85–107. http://dx.doi.org/10.1590/2236-463320182004.

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Resumo Este artigo percorre a imprensa pernambucana e baiana entre 1829 e 1836 no intuito de reconstruir a rede estabelecida entre redatores de jornais, membros das sociedades políticas e lideranças das sublevações nas ruas de Recife e Salvador no início do período regencial. O texto sugere que a imprensa se apresenta como principal guardiã das memórias locais, além de se constituir como principal fonte para a reflexão acerca das relações entre os poderes locais e o governo central.
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Correia, João Carlos Ferreira, José Ricardo Pinto Carvalheiro, João Manuel Messias Canavilhas, Ricardo José Pinheiro Morais y João Carlos Sousa. "Jornalismo público e educação para os media: sugestões baseadas num projeto de pesquisa sobre Imprensa Regional Portuguesa". Brazilian Journalism Research 7, n.º 2 (9 de diciembre de 2011): 58–74. http://dx.doi.org/10.25200/bjr.v7n2.2011.338.

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O quadro geral do artigo é a relação entre a imprensa regional, os cidadãos ea política democrática. Nessa discussão, vamos tentar refletir sobre os limites e possibilidades do jornalismo público, utilizando os conceitos de esfera pública, sociedade civil e mundo da vida, que parecem ser úteis ferramentas teóricas para superar a falta de consistência teórica do jornalismo cívico. Na segunda parte do artigo,apresentamos alguns resultados do projeto “Agenda dos Cidadãos” desenvolvido por uma rede de pesquisa liderada pela Universidade da Beira Interior focando jornaisregionais espalhados por todo o território português. Esta pesquisa centra-se na identificação de práticas de enquadramento e rotinas noticiosas. Além disso, defendemos o aprofundamento desta rede de pesquisa com a busca de novos métodos para aumentar a presença de cidadãos comuns no jornalismo, a qual será melhorada com a criação do observatório de media dirigido à imprensa regional.
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Fernandes, Carla Montuori, Luiz Ademir de Oliveira y Ana Resende Quadros Quadros. "Um Fato, muitas perspectivas: a postagem sobre a internação do Presidente Jair Bolsonaro nos jornais Folha de São Paulo e The New York Times". Revista Alterjor 26, n.º 2 (24 de julio de 2022): 36–54. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2176-1507.v26i2p36-54.

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Com a chegada da internet e, principalmente, das redes sociais, a importância da imprensa foi ameaçada. Afinal, ela não é mais a única com a capacidade de fazer circular informações em grande escala. Contudo, isso não fez com que a imprensa deixasse de prestar um papel na circulação das informações. Tendo isto em vista, este artigo pretende responder à pergunta: de que forma a imprensa circula mensagens repassadas em redes sociais digitais? Para tanto será feita uma análise de conteúdo aos moldes de Bardin (2011) das abordagens do jornal Folha de São Paulo e The New York Times sobre a postagem de Jair Bolsonaro sobre sua internação hospitalar na rede social Instagram, em 14 de junho de 2021.
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Magalhães, Pablo Antonio Iglesias. "As servinas em Portugal: a rede comercial intercontinental de livros impressos na Bahia colonial". Topoi (Rio de Janeiro) 17, n.º 32 (junio de 2016): 223–56. http://dx.doi.org/10.1590/2237-101x0173212.

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RESUMO O presente artigo investiga as origens e o funcionamento de uma rede comercial ultramarina de livros impressos na Bahia pela Tipografia de Manoel Antonio da Silva Serva, a primeira imprensa particular do Brasil. A pesquisa identifica quais os impressos baianos que foram disponibilizados em Portugal e quem foram os livreiros que, no Reino, constituíam a outra ponta do negócio dos livros ultramarinos.
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Fiocca, Renato. "Le contraddizioni non solo terminologiche delle relazioni e delle reti. Diverse tipologie di rete e il loro utilizzo nella gestione di impresa". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 1 (marzo de 2011): 5–10. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-001001.

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Honorato, Johanna Inácia y Fábio Gomes Goveia. "A epidemia de Zika Vírus pelo olhar da imprensa". Dispositiva 10, n.º 17 (13 de septiembre de 2021): 58–79. http://dx.doi.org/10.5752/p.2237-9967.2021v10n17p58-79.

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Esse trabalho analisa as imagens que circularam durante a epidemia de Zika Vírus nos perfis de mídia dentro da rede social Twitter. Para tanto coletamos 6 milhões de publicações de março de 2015 a fevereiro de 2016, dos quais coletamos as imagens publicadas pelos principais perfis de mídia do Brasil entre 22/11/15 e 29/02/16. As 3.308 imagens resultantes foram estudadas a partir de método quali-quanti. A análise resultou nas seguintes categorias: Causa/vetor, Vítimas, Autoridades Oficiais e Cura. No estudo analisamos as duas primeiras, que equivale a 70% (2305) das imagens. Concluímos que a imprensa reforça a uma narrativa que culpabiliza a população pela epidemia, já que o mosquito é o maior vilão, desconsiderando questões como a falta de saneamento básico.
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Flores-Carrasco, Paula Gabriela, Alejandro Díaz-Mujica y Irma Elena Lagos-Herrera. "Comprensión de textos en soporte digital e impreso y autorregulación del aprendizaje en grupos universitarios de estudiantes de educación". Revista Electrónica Educare 21, n.º 1 (6 de diciembre de 2016): 1. http://dx.doi.org/10.15359/ree.21-1.7.

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This article aims (1) to describe the levels of self-regulation and reading comprehension of scientific expository texts; (2) to establish the relationship between self-regulation and reading comprehension; and (3) to compare the performance in comprehension when the printed media (paper) or digital media (computer) is used. A quasi-experimental, quantitative, descriptive and correlative design was implemented. The sample was composed of 55 university students from four careers of Education; they were in 1st and 3rd year of study at a regional university of the Council of Rectors of Chilean Universities. Three measuring instruments were used: a questionnaire of self-regulated learning and two comprehension tests based on the understanding of Parodi’s (2005) assessment model. The implementation was made in two consecutive moments; first, the self-questionnaire; then, the tests for reading comprehension in both media. With the data obtained, statistical tests of variance, one-way ANOVA, Pearson’s correlation, and means comparison with Bruner and Munzel and U-Mann Whitney’s tests were calculated. In conclusion, and different from the initial statement, it was obtained that university students have an adequate level of self-regulation and low reading comprehension in both data, even the scores are relatively lower in digital data. In both data the output is inverse to the complexity of the questions. Between 1st and 3rd year, there is no increase either in the self-regulation or in reading comprehension; but, exceptionally, the career of Primary General Education specialist on Language and History did. There is a strong relationship between reading comprehension in printed media and self-regulation (ARATEX). The support does not affect reading comprehension, but individual reading skills of the subjects do. A competent reader will have similar performance in both reading supports.
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Jácome, Phellipy Pereira. "ESCRAVIDÃO E ABOLICIONISMO NA IMPRENSA MINEIRA DO SÉCULO XIX". Contemporânea Revista de Comunicação e Cultura 19, n.º 3 (2 de mayo de 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.9771/contemporanea.v19i3.45845.

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O objetivo deste texto é refletir acerca de marcas de racialização em narrativas da imprensa oitocentista em Minas Gerais. Ao longo do século XIX, jornais de diferentes regiões da província trouxeram textos que, de maneiras bastante heterogêneas, dão conta dos processos de violência impostos, de movimentos emancipadores e/ou reacionários de que eram parte, bem como da luta de pessoas negras por liberdade e outros direitos. Minas Gerais registrava, nesse período, o maior número de pessoas escravizadas do Império. A escravização de pessoas negras é, portanto, um aspecto fundamental para compreendermos as relações sociais, econômicas e identitárias. Assim, ressaltamos o papel da imprensa mineira na propagação e naturalização de ideais racistas e, também, uma difusa rede abolicionista empenhada por alguns jornais e/ou estampada, ainda que sem essa intenção, em outros.
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Franzoni, Flavia. "Reti di servizi e comunitŕ per l'inserimento lavorativo dei pazienti psichiatrici". RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, n.º 2 (agosto de 2009): 73–87. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2009-002004.

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Resumen
- A vast and complex legislation for disabled and disadvantaged people regulates the work inclusion of psychiatric patients. However, the implementation of this legislation - particularly in the case of mentally distressed persons - is difficult to enforce, for inclusion requires continuity and collaboration, comprising: different local mental health and social services, the non-profit sector, and the companies that take on the new "social responsibility" of integrating disabled persons. Community networks are valuable resources for implementing work and social inclusion. The author explores ways of collaboration between all stakeholders in order to strengthen social and work integration processes, based on a common culture of social inclusion.Key Words: service network, targeted employment, employability, social and educational inclusion, corporate social responsibility, competent community.Parole Chiave: rete dei servizi, collocamento mirato, occupabilitŕ, integrazione socio-sanitaria ed educativa, responsabilitŕ sociale di impresa, comunitŕ competente.
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Monnerat, Tanize. "Brasil telegrafado: o impacto das novas tecnologias de informação sobre a circulação de objetos culturais entre Brasil e França (1874-1899)". Jangada: crítica | literatura | artes 1, n.º 17 (6 de agosto de 2021): 81–108. http://dx.doi.org/10.35921/jangada.v1i17.358.

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Resumen
Este artigo analisa as notícias breves presentes nas principais publicações francesas do fim do século XIX. Registro mais abundante na imprensa francófona, ele é amplamente tocado pelas inovações tecnológicas da informação: telégrafo, navegação e agência de imprensa. O que intensifica a circulação de gêneros midiáticos, mediadores e sobretudo objetos culturais entre o Brasil e a França. Tais transformações tornam a comunicação transatlântica mais rápida e abundante, estabelecendo mesmo uma rede internacional de comunicação. Como principais consequências observa-se a introdução de novas fontes, novas práticas de escrita, a ressignificação de antigas práticas jornalísticas e a exploração de novos temas. Uma nova imagem do Brasil, por fim, aparece.
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Kieling, Camila Garcia. "A noção de dispositivo e o enquadramento da imprensa oitocentista". Intercom: Revista Brasileira de Ciências da Comunicação 37, n.º 1 (junio de 2014): 91–109. http://dx.doi.org/10.1590/s1809-58442014000100005.

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Resumen
Os periódicos brasileiros oitocentistas apresentam muitas diferenças em relação aos jornais informativos modernos. Textos com linguagem virulenta, títulos diminutos, parcos recursos editoriais e mistura entre informação e opinião são algumas características da imprensa produzida no século 19 que desafiam o pesquisador a compreender o enquadramento desse discurso jornalístico. O objetivo deste artigo é analisar elementos como o nome do jornal, os cabeçalhos e os títulos do jornal O Povo (1838-1840) utilizando a categoria dispositivo, conforme proposta por Mouillaud (2002). Para além dos grandes blocos de texto existe uma complexa rede de significados, vestígios de uma prática jornalística diferente dos jornais modernos e informativos.
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Araiza-Aguilar, Juan Antonio, Silke Cram-Heydrich, Naxhelli Ruiz-Rivera, Oralia Oropeza-Orozco, María del Pilar Fernández-Lomelín y María Neftalí Rojas-Valencia. "Municipal solid waste and risk from 1970 to 2020". Resources Environment and Information Engineering 3, n.º 1 (2021): 124–37. http://dx.doi.org/10.25082/reie.2021.01.003.

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In the field of solid waste management, key concepts such as risk, impact and hazards have been used interchangeably and have had imprecise meanings and scopes; this can lead to a partial or biased vision, for example in relation to municipal solid waste management policies. This paper presents a review of the literature on the theme of municipal solid waste and risk. Analysis of scientific publications from the years 1970 to 2020 shows that the concept of risk in the field of solid waste has been approached from various perspectives and different interpretations. Of all risk components, vulnerability has been the least addressed in the literature, because technical aspects such as hazard modeling predominate in this field. Most of the publications have studied the final disposal stage, since open dumpsites and landfills are still the most common methods for disposing of solid waste. Finally, a reference framework is proposed.
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Pinto, Sabrine Lino, Aline Silva Dejosi Nery y Sônia Cristina Vermelho. "DO IMPRESSO AO DIGITAL: REFLEXÕES ACERCA DE RECURSOS PEDAGÓGICOS NUMA ESCOLA VULNERÁVEL". e-Mosaicos 10, n.º 23 (7 de junio de 2021): 04–20. http://dx.doi.org/10.12957/e-mosaicos.2021.49852.

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Este trabalho apresenta reflexões em formas e normas de convivência promovidas pela escola no que diz respeito à utilização da biblioteca como espaço de articulação dos conteúdos trabalhados em sala de aula do ensino fundamental e da rede social Facebook como ferramenta pedagógica para as aulas de ciências, ambas visando à promoção de experiências educativas para a construção do conhecimento científico num contexto de vulnerabilidade social. Caracteriza-se como uma pesquisa qualitativa, no modo participante, apresentando resultados de um questionário realizado com os alunos, cujo objetivo foi obter respostas quanto ao uso da internet e da rede social e seu interesse com a aprendizagem de ciências, bem como seus hábitos de leitura e do uso da biblioteca escolar. Os resultados obtidos permitiram sintetizar que a biblioteca se apresenta como um local de excelência dentro da escola, seja para estudar, como local de ação cultural ou espaço potencial para os professores utilizarem em suas práticas pedagógicas. E, quanto à internet, foi apurado que um número significativo de alunos faz uso, levando-nos à criação de uma página no Facebook, a qual já conta com 35 alunos interessados e que participam por meio de visualizações, comentários e curtidas nas postagens relacionadas as ciências.
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Camargo, Alexandre de Paiva Rio. "Estatísticas sanitárias e interdependência social na Primeira República". História, Ciências, Saúde-Manguinhos 28, n.º 4 (diciembre de 2021): 1007–35. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-59702021000400006.

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Resumo O artigo analisa o lugar das tecnologias de quantificação na rede formada em torno do combate às doenças, da revolução pastoriana até o movimento sanitarista dos anos 1920. Investiga o papel da demografia sanitária na imposição do modelo pastoriano entre os médicos, seguido da monumentalização estatística das reformas junto a diferentes atores sociais. A teoria do ator-rede de Bruno Latour e os trabalhos de Michel Foucault sobre a governamentalidade são usados para problematizar o conjunto documental formado pelo censo de 1906, artigos e boletins demográficos publicados na imprensa médica, anuários estatísticos e relatórios ministeriais.
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Giacomolli, Nereu José y Denise Luz. "VINCULAÇÃO DOS ÓRGÃOS DA IMPRENSA AO ESTADO DE INOCÊNCIA". Novos Estudos Jurí­dicos 23, n.º 1 (30 de abril de 2018): 6. http://dx.doi.org/10.14210/nej.v23n1.p6-34.

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Este trabalho objetiva analisar o estado de inocência como direito fundamental sob as perspectivas de sua natureza, conteúdo, estrutura normativa e funcionalidade, tendo a sociedade da informação, ou sociedade em rede, como paradigma. O problema de pesquisa é se a exposição pública pelos veículos de comunicação de massa de casos penais pendentes de julgamento definitivo viola ou não o estado de inocência. E, em caso afirmativo, como a estrutura normativa é atingida e quem é o destinatário da norma: apenas o Estado ou também os particulares. O estudo baseia-se na jurisprudência dos tribunais internacionais de direitos humanos como método de abordagem, analisando, dialeticamente, os possíveis limites à liberdade de expressão frente ao estado de inocência. A conclusão é de que o estado de inocência, embora tenha natureza processual, é direito-garantia fundamental com eficácia vertical em relação aos media, sob o aspecto de norma de tratamento.
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Bertonha, João Fábio. "De Roma para o Atlântico. Jornais e jornalistas de língua italiana entre a Itália, a Europa e a América Latina durante o fascismo". Diálogos 24, n.º 1 (4 de marzo de 2020): 498–512. http://dx.doi.org/10.4025/dialogos.v24i1.44074.

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Durante o período fascista, a imprensa era considerada um instrumento fundamental para a criação do “homem novo” italiano e, da mesma forma, para a difusão dos ideais do fascismo fora da Itália. Através de várias agências governamentais (e, posteriormente, do MinCulPop), o governo italiano promovia a circulação de artigos e de material de propaganda pelo mundo, nos mais diversos idiomas. Do mesmo modo, a imprensa em língua italiana, publicada nos vários países de imigração italiana, servia de instrumento para essa mesma divulgação. O objetivo dessa comunicação é apresentar os canais de reprodução jornalística (os jornalistas, os jornais, as franquias telegráficas e outros), tanto em língua italiana como em outros idiomas, que conectavam a Itália com os países da América Latina. Em última instância, o objetivo é verificar como a imprensa e os jornalistas foram fundamentais na criação de uma rede transnacional fascista entre a Itália, a Europa e a América Latina no período considerado.
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