Libros sobre el tema "Responsabilità reato"

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1

D'Avirro, Antonio y Astolfo Di Amato. La responsabilità da reato degli enti. Padova: CEDAM, 2009.

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2

Mino, Antonella. La disciplina sanzionatoria dell'attività giornalistica: Dalla responsabilità penale del direttore alla responsabilità da reato dell'ente. Milano: Giuffrè editore, 2012.

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3

Vinciguerra, Sergio. La responsabilità dell'ente per il reato commesso nel suo interesse (D.lgs. n. 231/2001). Padova: CEDAM, 2004.

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4

Corso, Stefano Maria. Codice della responsabilità "da reato" degli enti: Annotato con la giurisprudenza, (D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231). Torino: Giappichelli, 2014.

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5

Gennai, Sara. La responsabilità degli enti: Per gli illeiciti amministrativi dipendenti da reato : commento al D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231. Milano: Giuffrè, 2001.

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6

Felice, Paolo De. La responsabilità da reato degli enti collettivi. Bari: Cacucci, 2002.

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7

Petrini, Davide. La responsabilità penale per i reati via internet. Napoli: Casa Editrice Jovene, 2004.

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8

Guerrini, Roberto. La responsabilità da reato degli enti: Sanzioni e loro natura. Milano: A. Giuffrè, 2006.

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9

Patrizia, Patrizi y Cannavera Ettore, eds. Responsabilità partecipate: Percorsi d'inclusione sociale per giovani adulti autori di reato. Milano: Giuffrè, 2007.

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10

malatestiana, Biblioteca communale y Cesena (Italy), eds. Renato Serra: Il critico e la responsabilità delle parole (con inediti). Ravenna: Longo, 1985.

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11

Ezio, Raimondi y Lucchi Piero, eds. Renato Serra: Il critico e la responsabilita delle parole (con inediti). Ravenna: Longo, 1985.

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12

1884-1915, Serra Renato, Raimondi Ezio, Lucchi Piero, Biblioteca comunale malatestiana y Cesena (Italy), eds. Renato Serra: Il critico e la responsabilità delle parole (con inediti). Ravenna: Longo, 1985.

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13

Ponti, Luca. Le responsabilità sociali per i reati degli amministratori: La gestione dei fondi sociali occulti. Milano: Giuffrè, 1999.

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14

Pajardi, Piero. I reati fallimentari: Le responsabilità penali dell'imprenditore nella insolvenza dell'impresa : presupposti civilistici. Milano: Pirola, 1992.

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15

Giorgio, Lattanzi y Bastia Paolo, eds. Reati e responsabilità degli enti: Guida al D. lgs. 8 giugno 2001, n. 231. Milano: Giuffrè, 2005.

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16

Giuseppe, Spagnolo, ed. La responsabilità da reato degli enti collettivi: Cinque anni di applicazione del D. lgs. 8 giugno 2001, n. 231. Milano: Giuffrè, 2007.

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Giuseppe, Vaciago, ed. Internet e responsabilità giuridiche: Lineamenti, materiali e formulari in tema di diritto d'autore, nomi a dominio, Pubblica Amministrazione, privacy, reati informatici. Piacenza: Casa editrice La tribuna, 2002.

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18

Nisco, Attilio. Controlli sul mercato finanziario e responsabilità penale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg245.

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Resumen
Scandali finanziari e crisi più e meno recenti pongono un fondamentale interrogativo: a che servono molteplici meccanismi di controllo innanzi ad un ineliminabile rischio di “abusi di mercato” e di frodi nei confronti dei risparmiatori? La risposta del legislatore è rappresentata da un consistente moto di riforme intese a conferire nuovi doveri, poteri e, soprattutto, credibilità ai controlli, interni ed esterni alle società, nonché all’autorità di vigilanza sul mercato. È dato supporre che una simile palingenesi della funzione di controllo non possa non incidere sulla responsabilità penale dei suoi titolari, in particolare, per l’omesso impedimento dei reati commessi dagli organi esecutivi di una società, in danno di un interesse collettivo di recente emersione: il “risparmio”. Questo volume ricostruisce tale problematica, rivisitando temi classici, quali il reato omissivo improprio e la compartecipazione omissiva, alla luce delle questioni sollevate dall’assurgere delle organizzazioni societarie ad apparati procedurali complessi, entro i quali lo schema gerarchico e i tradizionali equilibri di potere subiscono una significativa metamorfosi. L’indagine costituisce occasione di riflessione sul concetto di “posizione di garanzia” e sulle sue possibilità di impiego, a tutela dei risparmiatori, nello scenario organizzativo delineato dal diritto delle società azionarie e del mercato finanziario.
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19

Fondaroli, Désirée. Le ipotesi speciali di confisca nel sistema penale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg234.

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Resumen
Le ipotesi speciali di confisca si contraddistinguono nel sistema penale per l’allontanamento dal modello della misura di sicurezza patrimoniale ex art. 240 c.p. e per le peculiarità comuni alla loro disciplina (obbligatorietà, anche in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti; estensione della ablazione al valore equivalente). La misura di prevenzione patrimoniale (artt. 2 ter ss. l.n. 575/1965) e la confisca ex art. 12 sexies l.n. 356/1992 in primis, ma soprattutto la disciplina penale societaria e la legislazione relativa alla responsabilità "da reato" degli enti, testimoniano della tendenziale rinuncia del legislatore alla confisca dei beni "pertinenti" al reato a favore della re-introduzione di figure lato sensu di "confisca generale", che registrano nei fatti una significativa compressione dei diritti non solo dell’interessato, ma – nonostante il tenore delle norme – anche del "terzo" individuato, a seconda dei casi, nella "persona estranea al reato", nella "persona offesa", nel "danneggiato", nel "terzo di buona fede"). Lungo tale direttrice, evidente nell’ambito delle strategie di contrasto alla c.d. criminalità economica e condivisa dalla normativa europea e sovranazionale, l’ablazione patrimoniale è divenuta sanzione a pieno titolo: talora "pena principale" (art. 19, D.lgs. n. 231/2001), più spesso "pena accessoria", addirittura anticipata alla fase delle indagini preliminari attraverso lo strumento del sequestro preventivo finalizzato alla confisca (art. 321, comma 2 c.p.p.; art. 53 D.lgs. n. 231/2001). Dalle premesse poste scaturisce l’esigenza di una rinnovata attenzione verso le guarentigie costituzionali, che in ordinamenti come quello della Repubblica Federale Tedesca sono state invocate dal "Giudice delle Leggi" (Bundesverfassungsgericht) in funzione di garanzia dei diritti fondamentali dei singoli.
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20

Tordini Cagli, Silvia. Principio di autodeterminazione e consenso dell'avente diritto. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg238.

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Resumen
La tematica del consenso dell’avente diritto viene affrontata con particolare riferimento al fondamento, alla collocazione sistematica e ai limiti di efficacia di questo istituto, attraverso un percorso che coinvolge profili di diritto costituzionale, di filosofia morale e di criminologia, oltre, che, naturalmente, più prettamente penalistici. Il riconoscimento di una rilevanza alla volontà della vittima nell’ambito dell’ordinamento penale non è un dato di immediata evidenza, essendo il diritto penale ramo del diritto pubblico caratterizzato da un rapporto di subordinazione del singolo allo Stato; ciononostante il consenso ha sempre avuto un ruolo nella determinazione della responsabilità penale. Negli attuali ordinamenti democratici, soprattutto con l’entrata in vigore delle Costituzioni repubblicane, si riscontra una tendenza ad una sempre maggiore valorizzazione della libertà di autodeterminazione del soggetto in relazione alla gestione dei propri beni e/o diritti. Affrontare la questione del fondamento del consenso dell’avente diritto e della sua efficacia nell’ambito del diritto penale significa interrogarsi sul fondamento e sui limiti del diritto di autodeterminazione, essenza del consenso stesso. Poter individuare un fondamento costituzionale del diritto di autodeterminazione significa, oggi, garantire la massima estensione al consenso dell’avente diritto. È in questa ottica che si snoda il percorso di approfondimento seguito dall’autrice, al fine di ampliare l’alveo dei diritti disponibili, con un rifiuto netto del principio del c.d. paternalismo (forte) quale criterio di legittimazione dell’intervento penale e negazione, dunque, della legittimità di una tutela (penale) dell’individuo "da se stesso". Silvia Tordini Cagli è attualmente ricercatore di Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna. È altresì titolare dell’insegnamento di Diritto penale generale e del lavoro nell’ambito del corso di laurea per Consulente del lavoro. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Parma ed è stata titolare di assegno di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Bologna. Tra le sue pubblicazioni si segnala: "Peculato e malversazione", voce in Digesto delle discipline penalistiche , vol. IX, Torino, 1995, 334 ss.; Condotta della vittima ed analisi del reato , in "Rivista italiana di diritto e procedura penale", 2000, 3, 1148 ss.; "La rilevanza penale dell’eutanasia tra indisponibilità della vita e principio di autodeterminazione", in Nuove esigenze di tutela nell’ambito dei reati contro la persona , a cura di S. Canestrari e G. Fornasari, Bologna, 2001; "Delitto preterintenzionale e principio di colpevolezza", in Casi e materiali di diritto penale , Parte generale, vol. I, a cura di A. Cadoppi, S. Canestrari, Milano, 2002; "Accanimento terapeutico o eutanasia neonatale?", in Medicina, bioetica e diritto , a cura di P. Funghi e F. Giunta, Pisa, 2005, 265 ss.; "Consenso dell’avente diritto", voce in Il Diritto , Enc. Giur. del Sole 24 ore, 2007, vol. III.
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