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Pagana, Fabio. "L'albergatore come agente contabile ed incaricato di pubblico servizio". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 31 (diciembre de 2020): 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-031004.

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L'attività di accertamento e riscossione dell'imposta comunale ha natura di servizio pubblico, e l'obbligazione del concessionario di versare all'ente locale le somme a tale titolo incassate ha natura pubblicistica, essendo regolata da norme che deviano dal regime comune delle obbligazioni civili in ragione della tutela dell'interesse della pubblica amministrazione creditrice alla pronta e sicura esazione delle entrate. Ne consegue che il rapporto tra società ed ente si configura come rapporto di servizio, e, pertanto ove delle somme ricevute il privato disponga in modo diverso da quello preventivato e per il quale le ha ricevute ne deriva responsabilità per danno erariale.
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Curami, Andrea. "Le forniture militari". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 261 (febrero de 2011): 609–22. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261003.

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Fin dall'Unitŕ d'Italia le forniture militari destarono sospetti di corruzioni e portarono alla costituzione di commissioni d'inchiesta che misero in luce episodi di pessima amministrazione, senza peraltro dar luogo all'individuazione e alla punizione dei responsabili. Una delle ragioni di tale situazione puň essere indicata nell'ampia discrezionalitŕ che le amministrazioni militari si riservarono nella distribuzione delle commesse. Col nuovo secolo aumentň da parte dei ministeri militari la domanda di armamenti, preludio alla grande crescita della produzione registrata col primo conflitto mondiale, sviluppatasi in un contesto di riduzione complessiva dei controlli pubblici e di corruzione diffusa. Col fascismo i legami tra politica e grande industria divennero ancora piů stretti, e i produttori riuscirono a imporre sempre piů le proprie scelte anche attraverso accordi di cartello, mentre si ridusse considerevolmente il ruolo dei militari nella distribuzione delle commesse. L'autore affronta il tema della corruzione nei diversi con- testi storici, fornendo esempi sul funzionamento di questo settore particolarmente delicato della pubblica amministrazione e sui suoi rapporti con i privati e in particolare con l'industria bellica.
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Natale, Andrea. "Dopo la Thyssen". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 2 (junio de 2012): 147–66. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-002004.

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La sentenza sul caso Thyssen costituisce una svolta? O una presa di posizione ideologica della magistratura? O piuttosto una difficile sentenza su una altrettanto difficile questione di fatto? Il giudizio sulla responsabilitŕ penale degli imputati (e a che titolo) potrŕ eventualmente essere rivisto nei successivi gradi di giudizio. Ciň non toglie che la lettura della sentenza consente giŕ ora di prendere in considerazione dei fatti e trarre da essi dei giudizi. La tragedia della Thyssen di Torino rappresenta infatti un esempio paradigmatico delle mille questioni che si intrecciano nel mondo del lavoro: la crisi; le logiche di impresa che privilegiano il risparmio mettendo tragicamente a rischio la salute dei lavoratori; l'inefficacia dei controlli della pubblica amministrazione; la debolezza dei sindacati. E, sul versante della giurisdizione: la gestione di un processo difficile, con un'imputazione terribile; le reazioni dell'opinione pubblica; i modelli organizzativi delle procure; la specializzazione del magistrato
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Bellavista, Alessandro. "La figura del datore di lavoro pubblico". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 125 (mayo de 2010): 87–158. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-125002.

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Il saggio esamina le caratteristiche peculiari del datore di lavoro pubblico, tenendo conto delle concrete dinamiche delle pubbliche amministrazioni. Oggetto di studio sono i rapporti tra politica e amministrazione, la disciplina della dirigenza amministrativa e della contrattazione collettiva. La tesi centrale č quella che ancora oggi il datore di lavoro pubblico č sensibile a ragioni di tipo politico-elettorale e di pace sociale e trascura le esigenze dell'efficienza e dell'efficacia dell'amministrazione che governa nonché dell'effettiva soddisfazione degli utenti. La soluzione andrebbe trovata rafforzando le responsabilitŕ dei vertici politici e le forme di controllo dei cittadini.
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Menezes, Vitor Hugo Mota de. "LA VULNERABILITÀ NELL’ESTERNALIZZAZIONE DINANZI AL SERVIZIO PUBBLICO". REVISTA INTERNACIONAL CONSINTER DE DIREITO 9, n.º 9 (18 de diciembre de 2019): 775–99. http://dx.doi.org/10.19135/revista.consinter.00009.41.

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L’esternalizzazione è un sistema di gestione coperto dal genere dei rapporti trilaterali, nel caso in ricerca, maneggiato dalla Pubblica Amministrazione, per ridurre costi e migliorare la qualità dei servizi offerti alla popolazione, adoperato, dapprima, solo per le attività accessorie, ma con la normalizzazione del sistema, si è cominciato a implementarlo nei bisogni principali. Tuttavia, l’uso senza controllo e sfrenato di questo meccanismo ha creato intensi dibattiti giuridici e dottrinari che indicano i vantaggi e gli svantaggi di tali tipi di contratto, sia per quanto riguarda la vulnerabilità dell’operaio esternalizzato, sia rispetto la responsabilità del ricevitore del servizio dinanzi al disonore dei loro oneri lavorativi, e come l’utilizzo dell’esternalizzazione potrebbe essere adoperato in modo sicuro ed efficace dai contraenti. È appunto per questo che, inizialmente, la presente ricerca avrà un approccio generale sull’esternalizzazione, dalla comparsa del meccanismo nella storia, con enfasi sulla sua applicazione nel settore pubblico, investigando le possibili minacce ai regimi giuridici di contrattazione del personale utilizzati da enti statali. In questa prospettiva, saranno indicate le definizioni più impiegate dai dottrinatori, così come anche la natura giuridica e i presupposti che permeano l’istituto. Di seguito, saranno trattati il capitalismo, la globalizzazione, il neoliberalismo, indicati i fattori che influenzano l’esistenza e l’espansione dell’esternalizzazione e le critiche esistenti in materia. Alla ricerca di una soluzione più fattibile ed effettiva alla problematica, verranno confrontati ritagli esemplificativi del meccanismo in altri sistemi giuridici, soprattutto in quello italiano, riportando riferimenti legali e giurisprudenze sulla materia. La metodologia impiegata è sostanzialmente bibliografica e indiretta, servendosi da libri, articoli scientifici e orientamenti giurisprudenziali dei tribunali superiore e regionali del lavoro, servendosi, ancora, del metodo deduttivo per la giusta interpretazione dell’argomento. In questo senso, la presente ricerca dimostrerà la soluzione della problematica ritenuta dal ricercatore la più fattibile ed effettiva.
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Finardi, Linda. "Valutare la Comunicazione Pubblica. La valutazione di un evento a partire da un caso studio". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 46 (abril de 2011): 85–104. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046007.

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L'articolo presenta l'elaborazione di un modello valutativo per i comunicatori pubblici di front-line, responsabili dell'organizzazione e della comunicazione degli eventi delle pubbliche amministrazioni. L'articolo si sviluppa analizzando dapprima un caso studio, sottolineando gli elementi innovativi, quelli di continuitŕ e gli aspetti critici di questo particolare processo comunicativo e dell'organizzazione che lo attiva. In secondo luogo, vengono esposti i motivi e i criteri alla base della costruzione del modello proposto, presentato alla fine dell'articolo insieme allo schema cognitivo sottostante.
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Comite, Ubaldo. "Responsabilità sociale e gestione etica dell'impresa tra profitto e primato della persona umana". E-Theologos. Theological revue of Greek Catholic Theological Faculty 1, n.º 1 (1 de abril de 2010): 21–36. http://dx.doi.org/10.2478/v10154-010-0003-9.

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Responsabilità sociale e gestione etica dell'impresa tra profitto e primato della persona umana Negli ultimi anni si è andato affermando in maniera crescente il concetto di responsabilità in ambito pubblico e privato. In tal senso, sia le imprese che le amministrazioni pubbliche hanno avviato in diversi contesti programmi di responsabilità sociale. Il punto di riferimento di imprenditori e manager non sono più, semplicemente, gli azionisti e gli investitori ma, accanto a questi stanno progressivamente subentrando altre categorie di soggetti ai quali, nel terzo millennio, l'impresa deve rendere conto, ovvero: lavoratori, fornitori, risparmiatori, cittadini, istituzioni sociali. L'attenzione sta dunque passando dagli shareholder agli stakeholder e da qui la necessità di munirsi di adeguati strumenti. La definizione di responsabilità sociale più diffusa è stata esplicitata dall'Unione Europea che l'ha definita come "Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate", integrazione da intendersi come risposta alle esigenze di innovazione delle pratiche di governo dell'impresa e del territorio. Attraverso la Responsabilità Sociale di Impresa si intende fare riferimento ad un modello di governance allargata, in base al quale chi governa l'impresa ha responsabilità che si estendono dall'osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analoghi doveri fiduciari nei riguardi, in generale, di tutti gli stakeholder. Si tratta, dunque, di un concetto che si sta diffondendo rapidamente come approccio innovativo alla gestione aziendale, la cui valutazione globale non si limita più ad analizzare aspetti di carattere economico, ma tiene conto di valori quali la tutela ambientale, la salvaguardia della salute, il rispetto dei diritti umani, in altri termini dell'apporto sociale dell'attività posta in essere. Ancora, nella gestione d'impresa occorre coniugare due valori fondamentali: la creazione del profitto e il primato della persona umana, con particolare attenzione al suo sviluppo. Nell'impresa che viene gestita "eticamente" il perseguimento del profitto tende a collocarsi in un quadro più ampio di "creazione di valore" per tutti i soggetti che, direttamente o indirettamente, sono associati all'azienda. Guidare l'impresa con responsabilità significa farla crescere e conseguentemente far progredire la società nel suo insieme. In tal senso, il contributo intende proporre una riflessione sul concetto di Responsabilità Sociale di Impresa complessivamente inteso, in rapporto all'etica degli affari.
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Guido, Alpa. "Responsabilitŕ sociale dell'impresa, enti non profit, etica degli affari". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 2 (enero de 2012): 199–227. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002001.

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Č variegato lo scenario nel quale sta evolvendo la "responsabilitŕ sociale dell' impresa", un'idea, poi trasformatasi in corrente intellettuale e in iniziative di natura culturale ed istituzionale, che vede protagonisti le imprese, le categorie professionali, le Amministrazioni pubbliche, larghi strati della societŕ civile nonché Governi e Parlamenti. La responsabilitŕ sociale impegna gli operatori economici a valutare - nell'ambito di uno "sviluppo sostenibile" - gli effetti dell'attivitŕ economica sui suoi destinatari e sull'ambiente, e a contribuire alla formazione di un'etica sociale: l'ente organizzato in forma collettiva - corporate, come suona la formula importata dal mondo anglo- americano - č chiamato a prender consapevolezza della dimensione sociale dello sviluppo in cui si confrontano e si contemperano esigenze economiche ed esigenze della collettivitŕ e a recare il proprio contributo alla tutela di diritti e interessi individuali e collettivi sui quali si ripercuotono le scelte, i comportamenti, le strategie dell'agire economico. Č una delle risposte - tra le molte che si potrebbero dare - al progressivo sgretolamento dello Stato sociale, alle aggressioni all'ambiente, alla creazione dei bisogni consumistici, alla precarietŕ del lavoro, alla opacitŕ dei rapporti negoziali, alla ingovernabilitŕ della globalizzazione dei mercati. Questa risposta riposa sul contributo volontario degli operatori e si colloca dunque in uno spazio che va al di lŕ di ciň che ad essi č richiesto dagli obblighi imposti dalla legge.
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Melis, Guido. "LA CONTINUITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE". Il Politico 251, n.º 2 (3 de marzo de 2020): 308–30. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.250.

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"Continuità" e "pausa", sono le parole chiave dell'amministrazione italiana, la prima generalmente prevalente sulla seconda. Ma in più di 150 anni, nonostante la continuità, ci sono state numerose interruzioni. Il modello della Legge Cavour (1853) è stato subito frammentato dalla creazione di uffici speciali, nuove funzioni e servizi collaterali. Il ridotto numero di dipendenti crebbe notevolmente nel tempo. La conoscenza tecnica a volte accompagnava la cultura burocratica dominante. Nacquero le amministrazioni "di guerra"; poi, con il fascismo, il parastato, le corporazioni, la burocrazia del Partito crebbe. Le principali caratteristiche della pubblica amministrazione furono le seguenti: la continuità degli uomini nel passaggio dal regime alla democrazia, ma anche le rotture, come quelle della Cassa per il Mezzogiorno e dell'Ente nazionale idrocarburi (ENI); le innovazioni del centro-sinistra (rottura) contro la tradizione (continuità); i successivi tentativi di riforma contro la resistenza dell'apparato. La continuità vince? Tuttavia, l'Europa, la digitalizzazione e le trasformazioni strutturali degli Stati agiscono come nuove fratture.
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Renato, Romano. "Le risorse della giustizia. Riarticolare l'impiego per far crescere il livello del servizio". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 6 (febrero de 2011): 128–32. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-006012.

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Le incontrollate politiche di espansione della spesa pubblica, oltre a far crescere l'indebitamento dello Stato, hanno indotto a una gestione delle risorse tale da far scadere la qualitŕ delle scelte organizzative e dei comportamenti professionali della pubblica amministrazione. Ripensare il rapporto tra risorse disponibili e loro impiego produttivo costituisce un passaggio essenziale anche per migliorare il funzionamento della giustizia
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Diazzi, Morena. "La valutazione dalla parte della Pubblica Amministrazione". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 47 (octubre de 2011): 21–22. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-047005.

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Antonini, Erica. "Percorsi di riforma nella Pubblica Amministrazione: un'analisi comparata". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 3 (noviembre de 2010): 73–99. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-003010.

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A partire dagli anni '80 del XX secolo le burocrazie delle democrazie occidentali sono state oggetto di profondi mutamenti, con la sostituzione, in primo luogo, dei principi della gerarchia e dell'accentramento con quelli della delega e del trasferimento di competenze, anche se in misura variabile nei diversi contesti. Tra le innovazioni piů rilevanti figurano: l'istituzione delle agenzie esecutive, come unitŕ funzionalmente autonome e separate rispetto ai Ministeri, che ha permesso di ridisegnare gli organismi ministeriali secondo criteri di tipo reticolare; il considerevole incremento dell'autonomia organizzativa e finanziaria dei dirigenti; l'estensione, in materia di gestione del personale, dei margini di applicazione della contrattazione collettiva e l'introduzione di numerose deroghe al principio della stabilitŕ del posto di lavoro; il potenziamento degli strumenti per il controllo dell'efficacia e dell'economicitŕ della prestazione amministrativa, per la valutazione dei risultati e per il miglioramento della qualitŕ dei servizi erogati. Dall'analisi di queste ed altre innovazioni emerge il tentativo di ridurre le distanze fra settore pubblico e settore privato, sulla base della convinzione secondo cui da quest'ultimo si possano trarre insegnamenti validi per incrementare l'efficienza del primo. In ogni caso, seppur in presenza di obiettivi e finalitŕ convergenti, il processo di modernizzazione č stato declinato nei vari paesi in forme differenziate, che dipendono in larga misura dai contesti politico-istituzionali nazionali e dalle caratteristiche organizzative consolidatesi nel corso del tempo. In queste note verranno messe a confronto le esperienze di riforma di quattro paesi dell'Europa Occidentale (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e degli Stati Uniti, avviatesi a partire dalla prima metŕ degli anni '80. Per ciascuno dei paesi considerati si analizzeranno modelli di organizzazione, politiche del personale, processi di riforma, avviati e tuttora in corso. Alcune osservazioni conclusive tenteranno di evidenziare linee di continuitŕ e di differenziazione tra le diverse esperienze.
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Calafŕ, Laura. "Tribunale di Milano, sez. I civile - ordinanza 20 dicembre 2010, giud. Bichi, B. e altri contro Comune Milano e altri". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 1 (abril de 2011): 141–48. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-001012.

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Discriminazione fondata su razza e origine etnica - art. 1 d.lgs 215/2003 - Mancato adempimento obblighi assunti dalla Pubblica amministrazione - Sussistenza Ha natura discriminatoria la scelta di rivedere l'assegnazione degli alloggi destinati ai residenti presso il campo nomadi autorizzato di Triboniano nell'ambito dei singoli accordi denominati "Progetto di autonomia abitativa", legati a una precedente convenzione sottoscritta tra il Commissario della emergenza nomadi in Lombardia, Comune di Milano e dalla Casa della caritŕ Angelo Ambriani. Il mancato adempimento degli obblighi assunti dalle parti firmatarie costituisce comportamento discriminatorio in quanto esclusivamente legato all'appartenenza etnica dei ricorrenti in questo modo trattati meno favorevolmente rispetto alla genericitŕ dei cittadini nei confronti dei quali la Pubblica amministrazione tiene fede ai patti sottoscritti.
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Bucchetti, Valeria. "Pubblica utilità: nuovi e vecchi compiti del Design della comunicazione". i+Diseño. Revista científico-académica internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 14 (5 de diciembre de 2019): 133. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2019.v14i0.7088.

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Il progetto WeMi. La città per il welfare costituisce il fulcro di questo contributo poiché si offre come caso paradigmatico per compiere, ex post, alcune riflessioni sul terreno disciplinare del Design della comunicazione e, più specificamente, del Design della comunicazione per il welfare.Si tratta di riflettere su nuovi e vecchi compiti del Design della comunicazione, sulle responsabilità e funzioni del Design della comunicazione per il Welfare, considerando le sfide progettuali e le Insidie che la trasformazione, guidata dal ruolo assunto dalla Rete e dai media digitali, impone a questo campo del progetto. Ma anche di soffermarsi sul modello di società che si intende promuovere, interrogandosi sui modi più adeguati per favorire spazi di incontro, tra designer della comunicazione e istituzioni pubbliche, sul piano delle comuni responsabilità culturali.
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MIÑAMBRES, JESÚS. "Autonomia e responsabilità nella amministrazione delle risorse della Chiesa". Prawo Kanoniczne 59, n.º 4 (7 de mayo de 2017): 97. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2015.59.4.05.

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Lovari, Alessandro y Lorenza Parisi. "Amministrazioni pubbliche in ascolto. Prove di customer satisfaction attraverso la lente dei social network sites". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 41 (mayo de 2012): 78–89. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041007.

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Il lavoro indaga, attraverso un caso di studio, le potenzialitŕ dei social network sites (SNS) quali strumenti di ascolto per la pubblica amministrazione. A tal fine č stata realizzata una websurvey che ha coinvolto i cittadini di etŕ compresa tra i 18 e i 24 anni residenti nel Comune di Spello (PG), utilizzando come canale di contatto il SNS Facebook. La ricerca ha messo in luce come i social network sites possano rivelarsi utili canali di ascolto per la pubblica amministrazione al fine di indagare la percezione dei servizi e mettere in luce bisogni e consumi comunicativi dei cittadini, in particolare delle fasce piů giovani della popolazione.
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Gaspari, Francesco. "Terzo Settore ed Amministrazione condivisa: profili sostanziali e processuali". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): 71–104. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19679.

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Il lavoro esamina la nozione di amministrazione condivisa, intesa come coesercizio della funzione amministrativa tra Pubblica amministrazione e privato. In particolare, lo scritto analizza la disciplina contenuta nell’articolo 55 del Codice del Terzo settore del 2017, dedicato ai rapporti tra le Pubbliche amministrazioni e il Terzo settore. Tale rapporto ha costituito oggetto di notevoli studi in letteratura e di importanti pronunce (anche della Corte costituzionale), ma gli argomenti posti a fondamento delle tesi sostenute non sempre appaiono convincenti. Lo studio analizza, infine, le conseguenze dell’amministrazione condivisa sul piano processuale.
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Busana, Clara y Antonio Salera. "Le riforme della pubblica amministrazione. Perché così poco soddisfacenti?" ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 2 (noviembre de 2013): 114–40. http://dx.doi.org/10.3280/es2013-002007.

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Gabardo, Emerson, Vivian Cristina Lima López Valle y Maurício Corrêa de Moura Rezende. "Il diritto amministrativo brasiliano: aspetti attuali del controllo della pubblica amministrazione". Revista Eurolatinoamericana de Derecho Administrativo 4, n.º 1 (28 de junio de 2017): 57–66. http://dx.doi.org/10.14409/rr.v4i1.7126.

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L'articolo mira a descrivere l'attuale diritto amministrativo brasiliano. Inizia con un approccio generale alla situazione contemporanea, in particolare degli ultimi venti anni. Afferma il ruolo della Costituzione federale nel marzo del 1988 come la nuova legge amministrativa in Brasile. Il testo evidenzia il ruolo dei principi nel determinare il controllo amministrativo della pubblica amministrazione. Riflette in particolare l'importanza del principio costituzionale di efficienza. La conclusione contiene un breve riassunto delle principali questioni discusse nei nostri tempi dela dottrina e della giurisprudenza del Brasile.
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Carrer, Matteo. "Terzo Settore e principio di sussidiarietà. Profili problematici nella sistematizzazione costituzionale". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): 30–54. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19677.

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Il contributo tratta della posizione reciproca di sussidiarietà e Terzo settore alla luce della Costituzione italiana, argomentando che le caratteristiche autenticamente innovative della sussidiarietà le novità in tema di legislazione sul Terzo settore sono sistematicamente depotenziate dalla lettura pro-concorrenziale che deriva dal diritto dell’Unione europea. La novità apportata da sussidiarietà e Terzo settore viene interpretata, anche dal legislatore stesso, come una aggiunta ai principi costituzionali non in grado di incidere con decisione sugli aspetti fondamentali del mercato e della pubblica amministrazione
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Ciucci, Filippo. "Valutazione e Pubblica Amministrazione: il contributo della partecipazione alla decisione". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 1 (mayo de 2010): 11–37. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001002.

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La valutazione puň contribuire ai processi decisionali. In particolare una strategia partecipata permette di venire fuori punti di vista, i bisogni, le aspettative e le questioni degli stakeholders. Ma il processo di partecipazione ha bisogno di essere seguito e metodologicamente verificato passo dopo passo: non č una strategia priva di rischi. I ricercatori devono essere attenti a coinvolgere gli stakeholders e ad utilizzare strumenti adatti. La partecipazione deve essere l'occasione per molti attori sociali e non un lusso per pochi. Nella prima parte di questo articolo sono riportate le misure e le caratteristiche dell'introduzione della valutazione nella Pubblica Amministrazione italiana. Nella seconda parte sono descritti i motivi e le dimensioni della valutazione partecipata, insistendo sulla sua utilitŕ per le politiche e per il processo decisionale.
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Lorusso, Stefano. "Gestione delle aziende pubbliche: dal "principe" al valore pubblico". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 3 (noviembre de 2021): 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003002.

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Il contributo propone una analisi dei diversi approcci che hanno caratterizzato la gestione delle aziende pubbliche. Partendo dalle prime suggestioni di Machiavelli sono riportati i diversi approcci in modo cronologico, evidenziando per ciascun modello l'aspetto concettuale mag-giormente rappresentativo. Ogni modello risente dell'assetto istituzionale di rife-rimento che definisce priorità e finalità, ed è così che partendo dallo stato di dirit-to si arriva a quello che è comunemente definito lo Stato relazionale. Nel tempo cambia il focus dell'azione della pubblica, che dapprima si concentra sulle procedure e le regole per poi per poi focalizzarsi sui risultati. Negli ultimi an-ni, poi, nella gestione pubblica diventano rilevanti le istanze provenienti dai di-versi attori e organismi sociali intermedi. La prospettiva fondamentale diventa la costruzione di relazioni, interazioni collaborative e partenariati tra soggetti pub-blici e privati. Attraverso poi la metafora dell'analisi sistemica per ciascun mo-dello si evidenzia l'elemento costitutivo dell'organizzazione pubblica (struttura, meccanismi operativi e processi) che diventa predominante. In conclusione in ragione della rappresentazione fornita, il lavoro si sofferma sull'evoluzione del ruolo della popolazione di riferimento di ogni pubblica amministrazione.
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Barabaschi, Barbara. "La pubblica amministrazione come promotore di cittadinanza: la dimensione territoriale". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 117 (mayo de 2010): 166–78. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117012.

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Il saggio suggerisce alcune riflessioni sul ruolo che la pubblica amministrazione italiana puň svolgere nella promozione di processi e strumenti di partecipazione democratica, assunti quale fondamento del pieno esprimersi del diritto di cittadinanza. Un diritto sancito costituzionalmente e ricco di implicazioni in termini di inclusione, coesione sociale, legittimitŕ e fiducia nelle istituzioni. Proprio per questo, puň risultare interessante, per i sociologi, analizzare la categoria la cittadinanza (definita attiva) dalla prospettiva dell'attore pubblico. Si indica inoltre la dimensione territoriale quale fattore rilevante ai fini di un'efficace azione pubblica volta a garantire l'effettivo concretizzarsi del diritto di cittadinanza. Sarebbe cioč importante che gli interventi a favore della partecipazione venissero promossi dal livello istituzionale piů prossimo ai cittadini e ai loro bisogni.
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Lorenzetti, Anna. "Amministrazione penitenziaria, Volontariato, Terzo Settore". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): 105–27. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19680.

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Lo scritto analizza il ruolo del terzo settore e del volontariato nel contesto dell’amministrazione penitenziaria. A partire dalle origini, passando dal dibattito in assemblea costituente, si ripercorre l’evoluzione normativa che ha riconosciuto un sempre maggiore spazio all’intervento del volontariato che il terzo settore può inverare. Trattandosi di un momento di grande fermento normativo, alla luce di alcune recenti riforme, tra cui la c.d. Riforma Cartabia, lo scritto precisa rischi e potenzialità del terzo settore in un contesto peculiare quale quello volto ad accogliere – in termini simbolici e pratici – chi sia privato della libertà personale, collocandoli nel quadro costituzionale. Sono in particolare i principi di solidarietà, di pari dignità, il principio personalista e il finalismo rieducativo a deporre per un sempre maggiore spazio del terzo settore nel contesto penitenziario, ferma restando la necessità di marcare una distanza rispetto a ruoli e funzioni dell’amministrazione pubblica, anche al fine di evitare che risultino non visibili le vistose inefficienze nei servizi trattamentali.
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Costanzo, G. Damiana y Michelangelo Misuraca. "Un approccio statistico integrato per lo studio del disagio minorile nelle scuole del Comune di Cosenza". RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, n.º 1 (marzo de 2010): 104–22. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-001004.

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Obiettivo di tale lavoro č quello di studiare il disagio minorile tra gli studenti nell'etŕ cosiddetta evolutiva (9-14 anni) nel Comune di Cosenza, allo scopo di fornire alle strutture preposte della Pubblica Amministrazione un supporto al monitoraggio e alla realizzazione di adeguate politiche d'intervento. Per tale motivo č stata approntata una strategia statistica integrata per l'analisi strutturale del disagio, tenendo conto delle caratteristiche socio-demografiche e psico-linguistiche degli studenti coinvolti nella ricerca.
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Dallara, Antonio. "Le dimensioni della sostenibilitŕ delle province italiane e la pubblica amministrazione locale". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 1 (enero de 2010): 115–48. http://dx.doi.org/10.3280/ep2009-001005.

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Pasi, Riccardo. "Idroelettrico e tutela delle acque: le opportunitŕ d'intervento e regolazione della pubblica amministrazione". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 100 (agosto de 2011): 129–46. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-100007.

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Resumen
L'idroelettrico, compreso il mini-idroelettrico, puň generare pesanti impatti ambientali sui corpi idrici in cui si inserisce, allontanando cosě gli obiettivi di qualitŕ ambientale stabiliti dalla Direttiva Acque. Allo stesso tempo la politica energetica europea spinge per l'aumento della produzione di energia rinnovabile, compresa quella idroelettrica: ma di che tipo? Conciliare le due istanze č possibile solo se la pubblica amministrazione (Regioni e Province in primo luogo), con politiche territoriali ed economiche adeguate, saprŕ governare le proprie risorse e indirizzare lo sviluppo del settore.
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Frassoldati, Francesca y Matteo Robiglio. "Regolare la città per la sua trasformazione. Spunti da un dialogo con la Città di Torino". TERRITORIO, n.º 98 (marzo de 2022): 20–23. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098003.

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Resumen
In Italia, è da tempo una consuetudine trans-disciplinare criticare la burocrazia che regola le operazioni sulla città. Eppure la norma di oggi è il prodotto - codificato e temporaneamente fissato - di una lenta costruzione sociale e tecnico-amministrativa. L'articolo si interroga su come sia possibile incorporare e generalizzare, da parte della pubblica amministrazione, le esperienze regolative maturate nei conflitti e nelle contraddizioni di società e mercati in trasformazione strutturale. Tre sezioni fanno luce sulla rilevanza della stratificazione delle stagioni storiche dei codici urbani, delle relazioni fra gli elementi della città nella predisposizione di nuovi quadri di riferimento, e delle ragioni per riconsiderare, nella città del riuso, le condizioni operative dei codici stessi.
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Frigotto, Maria Laura, Simone Gabbriellini, Luca Solari y Alice Tomaselli. "Lo Smart Working nel panorama italiano: un'analisi della letteratura". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 2 (diciembre de 2021): 9–37. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002001.

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Nello scenario della Quarta Rivoluzione industriale la modalità di organizza-zione ed esecuzione del lavoro acquisisce sempre più rilevanza. Anche in Italia, sia nelle aziende private sia nella Pubblica Amministrazione, si sta diffondendo una forma di organizzazione ed esecuzione del lavoro che prevede maggiore autono-mia nella scelta di tempi, luoghi e modalità: lo Smart Working (SW), regolato, a livello nazionale, da una legge ad hoc (l. 81/2017) nei termini di lavoro agile. Proponiamo qui una rassegna della letteratura sul tema, limitata alla produzione degli studiosi dell'accademia italiana. In generale allo SW viene riconosciuta la capacità di coniugare gli obiettivi dei lavoratori con quelli delle imprese, contri-buendo quindi alla loro competitività e sostenendo le istanze dei nuovi modelli or-ganizzativi emergenti. Lo SW implica anche più formazione e acquisizione di nuo-ve competenze per i lavoratori, così come per gli specialisti HR e i manager chia-mati ad abbandonare la cultura della presenza e del controllo in nome di fiducia e condivisione. Infine, il dibattito è decisamente esteso in ambito giuridico: dalla comparazione tra SW e telelavoro, alla metamorfosi dei poteri datoriali, ai concetti di subordinazione e autonomia, al ruolo della contrattazione collettiva, al diritto alla disconnessione e all'applicazione dello SW nel particolare contesto della pub-blica amministrazione.
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Cirillo, Antonella. "L'amministrazione relazionale. Modelli comunicativi di Public Governance". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 4 (noviembre de 2011): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004005.

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Resumen
Il percorso di modernizzazione della Pubblica amministrazione italiana č analizzato alla luce della piů ampia transizione politico-istituzionale in corso nelle democrazie contemporanee dallo schema autoritativo diallo schema reticolare di. I mutamenti legislativi, organizzativi e culturali con cui a partire dagli anni '90 il sistema pubblico del nostro paese tenta di adeguarsi agli standard qualitativi e competitivi richiesti dalle imperanti logiche del mercato globale ruotano attorno ai principi fondativi della. In particolare, nell'articolo si intende porre in evidenza come l'attivazione e il presidio da parte delle amministrazioni pubbliche di flussi comunicativi interni ed esterni coordinati e continuativi costituisca, in termini e di strumento e di processo, il presupposto funzionale e strategico ineludibile per la realizzazione di pratiche di democrazia deliberativa e partecipativa.
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Giacomelli, Simona, Stefania Lombardi y David Vannozzi. "La valutazione della performance: un progetto di "change management" per la pubblica amministrazione". PROJECT MANAGER (IL), n.º 26 (mayo de 2016): 42–45. http://dx.doi.org/10.3280/pm2016-026010.

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Zinni, Maurizio. "Un festival americano nell'Italia del "miracolo". Il primo Festival dei Due Mondi di Spoleto e la diplomazia culturale americana". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (mayo de 2021): 65–85. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002004.

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Resumen
La prima edizione del Festival dei due Mondi di Spoleto nel 1958 fu uno degli eventi artistico-culturali più importanti realizzati in Italia nel dopoguerra. Fu anche una manifestazione esemplare della diplomazia culturale americana in Europa negli anni della "coesistenza pacifica" fra i due blocchi. I maggiori finanziamenti provennero dal network pubblico-privato formato da Big Foundations e fondi governativi che ebbe come obiettivo la diffusione della cultura americana in Europa. Il fondatore del Festival, Gian Carlo Menotti, e gli artisti invitati ad esibirsi furono essi stessi protagonisti della diplomazia pubblica americana negli anni Cinquanta. Allo stesso tempo, un ruolo rilevante nella sua organizzazione venne svolto da alcuni attori locali italiani di diverso orientamento politico che si giovarono della visibilità internazionale per ottenere obiettivi di carattere economico. Il risultato finale si rivelò un successo sia per gli obiettivi propagandistici americani, sia per il tornaconto della locale amministrazione comunale a maggioranza comunista.
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Benarros, Myriam. "INFORMATIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA. GARE TELEMATICCHE NELLE P.A. NUOVO ELEMENTO DI EFFICIENZA E ECONOMICITÀ? ANALISI E PROSPETTIVE". Revista Jurídica da FA7 5 (30 de abril de 2008): 11–54. http://dx.doi.org/10.24067/rjfa7;5.1:210.

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Resumen
Il tema trattato riguarda l’informatizzazione dell’attività amministrativa che si inserisce nel processo di attuazione della Società di Informazione. La Società dell’Informazione è quel lungo processo di modernizzazione attuato nel settore dell’informazione e della comunicazione che ha cambiato significativamente la vita privata, sociale e professionale di ciascun individuo. La rivoluzione tecnologica rappresenta un supporto fondamentale per favorire l’efficienza, la competitività e facilitare l’accesso alla conoscenza dei cittadini. Si intende per e-government il processo di informatizzazione della pubblica amministrazione, il quale unitamente ad azioni di cambiamento organizzativo consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimenti con sistemi digitali, grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict-Information and Communication Tecnologies), allo scopo di ottimizzare il lavoro degli enti e di offrire agli utenti (cittadini e imprese) sia servizi più rapidi, che nuovi servizi, attraverso i siti web delle amministrazioni pubbliche.
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Gasperoni, Domenico. "Amministrazione sammarinese: agenzia culturale e di sviluppo economico?" RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 3 (septiembre de 2011): 57–77. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003005.

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In ogni momento di crisi e di grandi cambiamenti politici, sociali ed economici del mondo esterno, la Repubblica di San Marino subisce un attentato alla sua identitŕ. Per sopravvivere si trova ogni volta costretta a ripensarsi e a riposizionarsi. L'autore illustra l'appuntamento storico di oggi, che si gioca con tre soggetti: la grande crisi economico-finanziaria mondiale, la nascita dell'Europa e un mutato e difficile rapporto con l'Italia. Fa rilevare che si č alla ricerca di un nuovo modello Paese, mediante il superamento dell'attuale "non modello economico". Per questa prospettiva, secondo l'autore, essenziale diventa il ruolo dell'Amministrazione pubblica, ma di una amministrazione post-burocratica. Viene approfondita l'analisi delle attuali criticitŕ e sono indicate le strade del rinnovamento: la ricerca di unanuova, la ritaratura delle funzioni stesse dello Stato, la riprogettazione di un nuovo modello di welfare. L'autore propone un'ipotesi di lavoro secondo cui l'Amministrazione sammarinese, da problema puň essere parte della soluzione e da consumatrice di Pil, diventerŕ produttrice, anche di conoscenza.
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D'Amico, Renato. "Benessere organizzativo, dinamiche di gruppo ed equilibrio omeostatico nelle pubbliche amministrazioni". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 1 (marzo de 2012): 5–27. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001001.

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Resumen
La necessitŕ di innovazione delle pubbliche amministrazioni puntando sulla loro dimensione organizzativa e sul fattore umano ha aperto la strada ad un ampio dibattito su temi come il benessere organizzativo. Ciň ha implicato una riflessione anche sugli assetti paradigmatici che operano come sense making nei confronti della pubblica amministrazione. L'unitŕ di osservazione scelta in questo articolo č la relazione sociale tra individui ovvero le relazioni fra gruppi. Ne deriva per l'organizzazione la permanente ricerca di un punto di equilibrio, che nel quadro della dinamicitŕ delle relazioni viene qui definito equilibrio omeostatico. Con questo approccio, centrale diventa la dimensione soggettiva delle relazioni di forza che assicurano il governo della sequenza "equilibrio - rotture e crisi - nuovo equilibrio". Specie nel caso italiano, la principale questione diviene allora quella del cambiamento, nella versione trasformativa piuttosto che evoluzionistica, e dell'apprendimento organizzativo visto qui nella sua dimensione processuale.
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Calise, Mauro y Rosanna De Rosa. "IL GOVERNO ELETTRONICO: VISIONI, PRIMI RISULTATI E UN'AGENDA DI RICERCA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, n.º 2 (agosto de 2003): 257–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027179.

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IntroduzioneSul governo elettronico (e-government per gli addetti ai lavori) pesa, dalle origini, un'ambivalenza — e ambiguità. Terminologica ma, al tempo stesso, politologica. Nella quasi totalità degli studi, sia di presentazione che di implementazione, l'e-government viene indicato come un processo di trasformazione tecnologica (più o meno radicale) di alcune prassi amministrative, con l'obiettivo principale (dichiarato) di rendere più trasparente, efficiente e interattiva l'erogazione di alcuni servizi e l'accesso a molte informazioni. In tale accezione, l'e-government si collocherebbe tra i processi di ammodernamento della macchina burocratica rientrando nell'affollata categoria dei tentativi di riforma della pubblica amministrazione. Coerentemente con tale impostazione, numerose definizioni sottolineano l'ambito strettamente implementativo e policy-oriented dei principali progetti di e-government, collegandoli — e condizionandoli — alle potenzialità tecnologiche offerte dallo sviluppo delle ICT e di Internet in particolare.
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Rigano, Francesco. "Libertà individuale e rapporti sociali: lo statuto costituzionale del Terzo settore". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 2 (junio de 2021): 137–58. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002007.

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Resumen
Nel periodo repubblicano gli enti privati non lucrativi sono stati oggetto di leggi speciali e di favore. Questa legislazione ha ricevuto un consolidamento con l'adozione del Codice del Terzo settore, che pone a sistema la nozione di ente del Terzo settore, determina gli strumenti di raccordo con la pubblica amministrazione, disciplina i controlli. Il Codice trova legittimazione nella cornice del pluralismo aperto qualificato dalla indifferenza dei fini associativi, ma orientato dal principio di solidarietà prefigurato dalla Costituzione repubblicana. La corretta collocazione costituzionale del fenomeno aiuta ad affrontare la questione della limitazione dell'autonomia privata nelle scelte di organizzazione e in particolare dei rapporti tra ente e aderenti all'ente.
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Guidi, Riccardo. ""Effetti corrosivi"? Problematizzare l'impatto del New Public Management e della governance sui social workers del settore pubblico". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 3 (diciembre de 2012): 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003003.

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Resumen
L'articolo sviluppa considerazioni di carattere metodologico e sostanziale sull'impatto che le riforme ispirate al New Public Management e alla governance hanno avuto sul lavoro sociale. Nella prima parte dell'articolo sono sinteticamente esposti i caratteri fondamentali dei due paradigmi di riforma. La seconda parte si focalizza sull'approccio di studio all'innovazione nel campo della Pubblica Amministrazione. La terza parte espone alcune evidenze empiriche della letteratura internazionale sui cambiamenti del lavoro sociale. Sull'Italia viene proposta una rilettura dei dati di due ricerche nazionali svolte a cavallo del ciclo di riforme del welfare degli anni 2000. L'articolo giunge alla conclusione che lo studio dell'impatto delle riforme sul lavoro sociale richiede di considerare una pluralitŕ di "variabili di traduzione" delle riforme (pathdependent e actor-dependent). Siul piano teorico ciň sollecita a verificare la possibilitŕ di un incontro tra il neo-istituzionalismo sociologico e l'Actor-Network Theory.
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Pasqui, Valdo. "Biblioteche digitali e trasformazione digitale della PA". DigItalia 16, n.º 1 (junio de 2021): 9–37. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00024.

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Resumen
L’articolo prende in esame il ruolo delle biblioteche ed in particolare delle biblioteche digitali nell’ambito del processo di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione (PA). Dopo aver tracciato il quadro di riferimento dei principi, delle strategie, dei servizi e delle infrastrutture che caratterizzano il contesto europeo e quello italiano, vengono richiamate alcune delle criticità del processo nel nostro Paese e sono esaminate le relazioni tra i piani di trasformazione digitale e le biblioteche enucleando i contributi che il contesto bibliotecario può offrire, le ricadute che le linee di azione di questa trasformazione hanno sui servizi digitali delle biblioteche e alcune carenze che richiedono sviluppi e investimenti. Questi tre assi di riferimento meritano un adeguato e serio approfondimento con i soggetti istituzionali interessati e con l’Associazione italiana biblioteche (AIB), poiché consentono di attivare azioni volte a favorire la crescita delle competenze digitali, a potenziare i servizi esistenti e a sviluppare nuovi servizi per i cittadini che richiedono l’impegno di personale professionalmente qualificato, prospettando ricadute positive sul mondo del lavoro e offrendo l’opportunità di attivare sinergie tra il settore pubblico e le imprese.
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Alì, Alessandro. "Piccoli centri. Campi di riforma del progetto urbanistico". TERRITORIO, n.º 93 (enero de 2021): 44–54. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093007.

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Resumen
Dieci anni separano il nuovo Piano urbanistico di Romano di Lombardia approvato definitivamente nell'aprile 2019 da quello precedente costruito alle soglie della crisi del primo decennio del millennio. Un periodo tradizionalmente breve per l'urbanistica, ma sufficiente per tracciare un profondo mutamento nelle domande e nei fabbisogni che attraversano i territori dei piccoli centri. La crisi di previsioni di crescita urbana e di scelte di sviluppo di impresa apparentemente illimitate, il rapporto tra pubblica amministrazione e soggetto privato nella costruzione del welfare urbano, le difficoltà a compiersi delle grandi trasformazioni pianificate in contrapposizione alla fluidità di quelle piccole e diffuse, sono alcuni aspetti del fare urbanistica messi in questione dal nuovo piano di Romano di Lombardia.
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Rusciano, Mario. "La concertazione e il lavoro pubblico". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 172 (febrero de 2022): 719–30. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172014.

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Resumen
La monografia di Lauralba Bellardi Concertazione e contrattazione, del 1999, è il frutto esemplare dell'innovazione metodologica nello studio delle relazioni industriali e del diritto del lavoro introdotta da Gino Giugni (del quale ella era allieva) e abbracciata da molti altri stu-diosi. Scritta in un contesto politico e socioeconomico completamente diverso da quello attua-le, permane la validità di alcune intuizioni della Bellardi, a partire dall'impianto teorico, peral-tro aggiornato nei suoi sviluppi da scritti successivi. Seguendo la parabola della concertazione in generale, qui l'Autore ne mette in luce l'interdipendenza con la contrattazione collettiva e i problemi che essa incontra, specie con riguardo alla "rappresentanza" e alla "rappresentatività" delle forze sociali. In particolare, sulla concertazione per l'impiego pubblico - ritornata in au-ge con il Patto per l'innovazione e la coesione sociale del marzo 2021 - se ne sottolineano la genericità e la difficoltà di concreta attuazione. E si critica l'idea di cominciare dal lavoro per una seria riforma della pubblica amministrazione. Per la quale occorre un metodo del tutto nuovo.
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Bordogna, Lorenzo y Stefano Neri. "La regolazione del lavoro pubblico in Italia e in Francia: convergenze e divergenze". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 127 (octubre de 2010): 455–97. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-127003.

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Resumen
L'articolo analizza le trasformazioni nella regolazione del lavoro pubblico in Italia e in Francia negli ultimi decenni, nel quadro della piů generale riforma della pubblica amministrazione e alla luce dell'approccio del New Public Management. Esso mostra che, nonostante l'appartenenza ad una comune tradizione amministrativa, le traiettorie di riforma nei due paesi hanno cominciato a divergere dai primi anni ottanta, e in misura ancora maggiore dagli anni novanta. L'Italia si č avvicinata maggiormente, pur con qualche incoerenza, ai canoni del NPM, e probabilmente anche alla debolezza teorica di questi canoni deve alcune delle presenti difficoltŕ di regolazione del lavoro pubblico. La Francia si č invece mostrata assai piů cauta nell'abbracciare il NPM, conservando diversi tratti tipici della propria tradizione amministrativa, a cominciare dallo status pubblicistico del rapporto di lavoro degli oltre 5 milioni di dipendenti pubblici; un modello talvolta definito come neo-weberiano. In prospettiva comparata, si conferma l'opportunitŕ di analizzare differenti traiettorie nazionali di riforma, radicate nelle tradizioni legali e istituzionali di ciascun paese, piuttosto che ipotizzare universali convergenze verso l'unico modello regolativo del NPM.
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Cafagno, Maurizio. "L'evoluzione delle procedure di gara, alla ricerca di un bilanciamento tra le ragioni dell'efficienza economica e le ragioni dell'imparzialità amministrativa". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 3 (noviembre de 2021): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003003.

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Resumen
Lo scritto muove dalla constatazione che studi ed osservazioni empiriche illu-strano come la disomogenea distribuzione di informazioni tra soggetti che si tro-vano a negoziare alimenta l'incertezza e concede spazio all'opportunismo, in-nalzando i costi di transazione. Calando, però, la questione strategica della miti-gazione dell'opportunismo all'interno dei tre diversi ordini di rapporti chiamati in causa dalle negoziazioni pubbliche, ossia il rapporto tra pubblica amministrazio-ne e funzionari, tra pubblica amministrazione e concorrenti e tra pubblica am-ministrazione e contraenti, possono affiorare delle prospettive legittime che, uscendo dalle strettoie della modellistica contabile familiare alla prassi giuridica , consentano di acquisire e sfruttare nuova informazione, in corso di gara, adat-tando stime e proposte e consentendo, in tal modo, di guadagnare parecchio in termini di efficienza. In definitiva ed in sintesi, teoria ed esperienza, che trovano ampio supporto ed ispirazione nel diritto europeo, inducono a pensare che l'obiettivo di innalzare efficienza e convenienza dei meccanismi di gara postula il ricorso a modelli di-versificati, aperti a gradi variabili di flessibilità. A ben vedere il diritto europeo, assumendo il patrocinio di procedure contrattuali più aperte e di criteri di bilan-ciamento più flessibili, ispirati dall'idea che la stretta sorveglianza dei funzionari e delle amministrazioni non sia la finalità incondizionatamente prioritaria, ac-credita piuttosto l'idea che gli oneri del formalismo vadano sopportati soltanto sinché si può supporre che ne discendano benefici superiori in termini di stimolo all'intensificazione degli scambi. Lo scritto approda alla conclusione che l'efficienza vada considerata alla stregua di una variabile endogena, e non esogena, rispetto alle politiche di promozione della concorrenza. Onde, sarebbe utile convalidare anche nel nostro ordinamento un criterio di libertà delle forme procedimentali, almeno per i cosiddetti contratti esclusi, che non sempre e non necessariamente siano tenute a tradursi in procedure di gara, fatta salva la possibilità di accesso alla tutela giurisdizionale per l'aspirante che dimostri di aver subito gli effetti lesivi e discriminatori della violazione dei principi generali.
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Nadotti, Loris. "Derivati ed economie regionali". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 3 (julio de 2012): 421–35. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-003002.

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Negli ultimi anni č cresciuta la sensibilitŕ dei gestori della finanza degli enti pubblici locali italiani per il rischio causato dalle variazioni dei tassi di interessi e per gli effetti che queste producono sui costi per interessi. Si č passati progressivamente da una gestione passiva degli strumenti di debito al cosiddetto financial risk management, inteso come metodo per il controllo dei rischi finanziari. Scopo dell'articolo č dimostrare come l'uso dei derivati finanziari, in queste circostanze e compatibilmente con il quadro normativo in vigore puň costituire una opportunitŕ ma, se non correttamente amministrato, anche una fonte aggiuntiva di rischi. Nell'articolo si delinea il quadro normativo e quantitativo riferito alla situazione italiana nell'ultimo decennio e si formulano alcune proposte per la gestione delle operazioni in derivati da parte degli enti della pubblica amministrazione locale italiana. In recent years, the sensitivity of the managers of the finance of Italian local government for the risk caused by changes in interest rates and the effects they produce on interest costs rose.
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Lima Bianchi, Patrícia Nunes y Lino Rampazzo. "LA LEGITTIMITÀ DELL’ADEGUATEZZA DEGLI APPALTI PUBBLICI A NUOVI PARAMETRI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE". Novos Estudos Jurí­dicos 25, n.º 3 (31 de diciembre de 2020): 595–617. http://dx.doi.org/10.14210/nej.v25n3.p595-617.

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L’obiettivo di questo articolo è dimostrare la legittimità dell’adeguatezza degli appalti della Pubblica Amministrazione ai nuovi parametri di sostenibilità. Lo scopo è quello di evidenziare la natura dello sviluppo sostenibile, sulla base dell’analisi di una sentenza emessa dalla Corte dei Conti dell’Unione. Si conclude, in questo studio, che gli appalti pubblici hanno un ruolo di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi costituzionali del benessere e dello sviluppo, fungendo da veicolo per la promozione dello sviluppo sostenibile, attraverso il potere d’acquisto dello stato, che incoraggia comportamenti e modifica abitudini all’interno del mercato. In questo contesto, lo sviluppo non deve essere inteso come una mera crescita economica, ma come un processo continuo per migliorare il benessere della collettività, anche se più costoso dal punto di vista economico, risultando in un’efficace espansione delle libertà e delle capacità umane. Per lo sviluppo di questo studio, si è fatto ricorso al metodo induttivo, con procedimento monografico, attraverso unaricerca bibliografica e documentale.
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Binci, Daniele. "E-government ed innovazione nella Pubblica Amministrazione: la riforma dei servizi di Stato civile". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 2 (diciembre de 2010): 348–64. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002007.

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I processi di riforma e di ammodernamento che stanno interessando le Pubbliche Amministrazioni dai primi anni '90 hanno l'obiettivo di migliorare la qualitŕ dei servizi compatibilmente con la diminuzione della spesa pubblica. In questo quadro l'e-government rappresenta un ambito di innovazione ad alto potenziale, in quanto l'uso di tecnologie innovative č in grado di incidere positivamente sulla gestione dei processi manageriali ed operativi attraverso un risparmio sui costi, una maggiore velocitŕ di erogazione ed una migliore qualitŕ dei servizi. Questo contributo si inserisce nel dibattito sull'e-government ed informatizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni e vuol fornire, sotto il profilo gestionale, una rappresentazione dell'attuale funzionamento dello Stato Civile, area strategica, sottoposta ad un processo di cambiamento tecnologico ed organizzativo iniziato con il DPR. 396/2000. Dopo una breve panoramica sull'e-government e sui vantaggi che l'uso delle ICT apportano all'operato delle pubbliche amministrazioni, viene fornito un approfondimento sul ridisegno dei processi (BPR), strumento tecnico attraverso cui le riforme ed in generale i progetti di cambiamento si possono implementare. A conclusione del contributo viene discussa la riforma di Stato Civile attraverso il confronto tra il TO-BE cosě come delineato dalla riforma e l'AS-IS tuttora realizzato nella pratica dagli Ufficiali di Stato Civile.
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Signorini, Elena. "La tecnologia nella direttiva sul lavoro agile". iQual. Revista de Género e Igualdad, n.º 1 (22 de febrero de 2018): 62. http://dx.doi.org/10.6018/iqual.317371.

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<p><strong>Riassunto</strong> Il testo affronta le modalità con cui il legislatore italiano ha cercato di conciliare le esigenze di vita con le esigenze di lavoro nell’ambito della pubblica amministrazione. Il tema affrontato sotto il profilo del <em>digital divide</em> evidenzia le misure ideate per perseguire l’intento conciliativo. Esso si sofferma sulle due modalità intorno alle quali le riflessioni si rincorrono: il telelavoro ed il lavoro agile introdotto nel panorama italiano con la legge n. 81 del 2017.</p><p><strong>Parole chiave </strong>Amministrazione pubblica, conciliazione tempi di vita tempi di lavoro, telelavoro, lavoro agile, potere di controllo, potere disciplinare</p><p><strong> </strong></p><p><strong>Abstract </strong>This paper studies the ways in which the Italian legislator has tried to reconcile the needs of life with the needs of work in the public administration. The topic dealt with in terms of the <em>digital divide</em> highlights the measures designed to pursue the conciliatory intent. It focuses on the two ways around which the reflections follow each other: teleworking and agile work introduced in the Italian panorama with the law n. 81 of 2017. <strong></strong></p><p><strong>Keywords </strong>Public administration, reconciliation of working time, working time, teleworking, agile work, power of control, disciplinary power<strong></strong></p>
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Ferrari, Paola Roberta, Andrea Membretti, Valentina Percivalle, Maria Spitti y Maria Assunta Zanetti. "Servizi per l'inclusione lavorativa e sociale dei cittadini immigrati. Indagine conoscitiva e proposte operative". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 1 (julio de 2012): 146–54. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001009.

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Nell'ambito del "Progetto Dedalo", i sociologi del'Universitŕ di Pavia descrivono i risultati di una ricerca empirica sugli uffici di collocamento della Regione Sicilia (Sportelli Multifunzionali), nonché l'elaborazione dei dati cosě raccolti. In concreto, il primo contatto tra gli uffici di collocamento e i giovani immigrati rivela lacune culturali e carenze di capacitŕ linguistiche. Č quindi in questi settori che vanno prese misure concrete. Un database regionale distribuito in rete (insieme con un prototipo di terminale espressamente progettato a questo fine) č stato presentato alla Pubblica amministrazione siciliana e ai partecipanti al secondo congresso del "Progetto Dedalo", svoltosi a Monreale. Infine, l'analisi dei dati empirici consente di formulare una serie di proposte pratiche che l'Amministrazione regionale dovrŕ realizzare per migliorare la preparazione professionale e il collocamento dei giovani immigrati.
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Pastore, Valeria. "Si fa presto a dire partecipazione. Una riflessione su attori, finalitŕ, tecniche e strumenti". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 4 (enero de 2011): 73–112. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-004005.

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Negli ultimi anni assistiamo ad una crescente domanda di partecipazione nei processi decisionali pubblici, coerentemente con gli ideali democratici ma anche con la mancanza di legittimazione delle istituzioni e della classe politica. In questo articolo, dopo un'introduzione sulla vaghezza del concetto di partecipazione, si propongono alcune riflessioni sulle relazioni tra istituzioni, cittadini e partecipazione, tenendo in considerazione anche alcune delle sottostanti teorie del processo decisionale ed esplorando l'idea che la partecipazione sia un tipo di opportuna attivitŕ di "lusso" nella giusta situazione. Si suggerisce di considerare lo scopo, gli attori, il contesto dove la partecipazione sarŕ implementata e solamente dopo queste analisi scegliere le techiche e gli strumenti di indagine piů adeguati. A questo fine, sono recensiti piů di duecento mecanismi di coinvolgimento pubblico, la cui metŕ sono comparati con riferimento a due aspetti: lo scopo principale della partecipazione ed il tipo di coinvolgimento deglie dei cittadini. Lo scopo generale č di sottolineare il bisogno della Pubblica Amministrazione e soprattutto dei metodologi di conoscere e di saper scegliere nell'ampia varietŕ di procedure di coinvolgimento pubblico, in modo che i processi partecipativi possano essere piů efficienti ed efficaci ed aggiungere valore alle decisioni.
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Korzycka-Iwanow, Malgorzata y Pawell Wojciechowski. "Le strutture della sicurezza alimentare in Polonia". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 3 (marzo de 2010): 151–90. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003007.

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Il presente articolo affronta il tema delle strutture della sicurezza alimentare in Polonia. Nella prima parte viene presentata la disciplina comunitaria quale fattore determinante le predette strutture. La seconda parte tratta questioni più generali, quali le strutture della pubblica amministrazione e il sistema delle fonti di diritto in Polonia, per passare poi ad argomenti più puntuali concernenti le strutture della sicurezza alimentare e la relazione tra la normativa nazionale e la normativa comunitaria in materia. Nella terza ed ultima parte, vengono esaminati in modo dettagliato gli organi costituenti le strutture della sicurezza alimentare in Polonia, iniziando dai ministri per passare poi all'analisi della composizione, dei compiti e delle competenze degli organi centrali dell'amministrazione governativa e degli organi territoriali dell'amministrazione unita e non unita competenti in materia di sicurezza alimentare. In conclusione l'Autrice constata che l'attuale struttura degli organi che hanno compiti relativi alla sicurezza alimentare in Polonia è complessa, poiché si è formata in diversi periodi ed è basata su diversi criteri. Nel processo di adattamento del diritto polacco alle esigenze comunitarie, le nuove competenze e compiti risultanti dalle norme del diritto comunitario sono stati attribuiti, per ragioni di urgenza, agli organi esistenti incaricati già di compiti e competenze in altre materie. Per cui l'Autrice sostiene che è auspicabile effettuare una riforma delle strutture della sicurezza alimentare in Polonia.
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