Literatura académica sobre el tema "Residenze sanitarie assistenziali"

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Artículos de revistas sobre el tema "Residenze sanitarie assistenziali"

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Vigorelli, Pietro. "Un modello familiare per le RSA dopo la pandemia. Il Manifesto dell'ApproccioCapacitante". TERAPIA FAMILIARE, n.º 129 (octubre de 2022): 89–110. http://dx.doi.org/10.3280/tf2022-129006.

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Resumen
Il modello familiare per le RSA (residenze sanitarie assistenziali) che viene presentato in questo articolo ha come riferimento teorico l'ApproccioCapacitante®. Si tratta di un approccio alla cura degli anziani fragili, in particolare quelli con demenza, che ha per obiettivo di promuovere l'espressione verbale dell'interlocutore e di favorire una convivenza sufficientemente felice tra i parlanti nel momento dell'incontro. Cominciamo la presentazione citando gli altri modelli di riferimento attualmente in uso, poi accenniamo alle nuove consapevolezze emerse in questi ultimi due anni di pandemia, riportiamo il testo della conversazione di un'anziana residente in RSA e proponiamo infine il modello familiare, riportando il Manifesto elaborato dal Gruppo Anchise.
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Barsanti, Sara, Virginia Sommati y Giulia Colombini. "Il vissuto degli operatori e l'emergenza Covid-19 nelle Residenze Sanitarie Assistenziali". MECOSAN, n.º 122 (diciembre de 2022): 7–28. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14615.

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Resumen
L'articolo studia l'esperienza del personale delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) in Italia, durante la pandemia da Covid-19. Gli autori hanno analizzato i risultati di un focus group che ha coinvolto gli operatori di quattro RSA.La ricerca suggerisce la presenza di forze contrapposte che hanno caratterizzato il cambiamento organizzativo: a) la necessità di un costante lavoro di squadra vs l'indisponibilità di alcuni colleghi durante le fasi più acute dell'emergenza; b) la difficoltà di riorganizzare il lavoro vs il coordinamento tra RSA; c) la fatica psicologica vs la disponibilità ad andare oltre i propri compiti, d) le emozioni negative (es. ansia, paura, rabbia e impotenza) vs le emozioni positive (disponibilità a svolgere diversi turni e lavoro di squadra).
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Gussoni, Gualberto, Ido Iori, Francesco Blasi, Alessandro Bulfoni, Sebastiano Costantino, Massimo Giusti, Antonella Valerio y Delfino Legnani. "Le polmoniti nei pazienti provenienti da residenze sanitarie assistenziali: è necessaria una strategia terapeutica dedicata?" Italian Journal of Medicine 3, n.º 4 (diciembre de 2009): 212–19. http://dx.doi.org/10.1016/j.itjm.2009.09.004.

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Casati, Elisa y Silvia Donato. "La relazione tra i familiari e l'équipe di cura della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA): la prospettiva degli operatori". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 2 (agosto de 2020): 25–51. http://dx.doi.org/10.3280/pds2020-002002.

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Resumen
Obiettivo: la transizione relativa al trasferimento della persona anziana non autosufficiente dal domicilio a una struttura residenziale è complessa e caratterizzata da una vasta gamma di vissuti emozionali ambivalenti per tutti gli attori coinvolti. Obiettivo della ricerca qui presentata è quello di indagare e descrivere la percezione che gli operatori dell'équipe di cura e assistenza della RSA hanno dei vissuti e dei bisogni che accompagnano il familiare nella scelta dell'istituzionalizzazione e all'ingresso in RSA, dei vissuti e dei bisogni di cui gli operatori stessi fanno esperienza nella relazione con i familiari in questa fase del percorso di cura, non-ché delle possibili risposte a tali bisogni secondo il punto di vista dell'operatore. Metodologia: il disegno di ricerca adottato è di tipo qualitativo e si avvale di interviste somministrate a nove operatori facenti parte dell'équipe di cura e assistenza di una RSA del Nord Italia. Risultati: dalle interviste emerge un operatore consapevole sia delle molteplici e ambivalenti emozioni esperite dal familiare durante la transizione, sia delle motivazioni che lo portano a scegliere l'istituzionalizzazione del proprio caro. L'operatore riconosce inoltre l'importanza di spazi di confronto e incontro con i familiari, ma nel contempo riporta come, a livello fattuale, non esi-stano spazi di effettivo e reale coinvolgimento dei caregiver informali. La precisione con cui l'operatore riconosce emozioni e motivazioni del familiare non sempre però corrisponde ad altrettanta consapevolezza per i propri vissuti emotivi e per come essi agiscano nella relazione con il familiare, ad indicare una specifica area di bisogno formativo e di accompagnamento degli operatori in questa complessa relazione.
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Chiossi, Alessandra. "Conversation Map™: strumento per l’educazione del caregiver sulla prevenzione delle lesioni da pressione/Conversation Map™: a tool for the education of the caregiver on the prevention of pressure ulcers". Italian Journal of Wound Care 2, n.º 3 (27 de septiembre de 2018). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2018.36.

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Resumen
Lo sviluppo di Lesioni da Pressione (LdP) rappresenta un evento molto frequente ma potenzialmente prevenibile; tuttavia, avere una fotografia reale del fenomeno è molto difficile. Le stime variano in rapporto al setting assistenziale considerato: nei reparti per acuti l’incidenza varia dallo 0,4 al 38%, nelle residenze sanitarie assistenziali dal 2,2 al 23,9%, mentre nell’ambito domiciliare dallo 0 al 17%. Si valuta che negli USA sia una condizione che colpisce circa 1,5-3 milioni di persone, comportando una spesa sanitaria annua di circa 5 miliardi di dollari, da 1.4 a 2.1 miliardi di sterline nel Regno Unito e 1 miliardo di euro in Italia, pari al 4% dei costi totali del Sistema Sanitario Nazionale. Partendo dai dati epidemiologici si è voluto indagare se i caregivers delle persone assistite a rischio di LdP conoscano le strategie idonee a prevenire questo tipo di lesioni cutanee. Quindi, con la somministrazione di un questionario di 23 domande a 60 caregivers si è voluto valutare il bisogno o meno di una conoscenza sulla prevenzione delle lesioni da pressione. Lo studio ha rivelato che 83,3% degli intervistati non ha ricevuto informazioni né su cosa siano le LdP né su come si sviluppano; di poco inferiore la percentuale riguardante le informazioni sulla prevenzione di LdP. Si è voluto trovare, quindi, una risposta a questo bisogno di informazione, sviluppando una Conversation Map™, da proporre come strumento per l’educazione dei caregivers alla prevenzione delle LdP. La Conversation Map™, creata da Healthy Interactions Inc., è uno strumento didattico unico e speciale, perché favorisce la partecipazione della persona assistita o dei caregivers in un momento didattico sia verbale che visivo. Nella mappa, che ha il setting di un campo d’atletica, vengono toccati i punti principali della prevenzione delle lesioni: cura della cute, cambi di postura, presidi antidecubito, alimentazione e le medicazioni come prevenzione. Vengono spiegate le definizioni di LdP e di LdP di 1° stadio oltre che i principali fattori che concorrono alla formazione delle LdP, la scala di Braden e l’indice di Norton. The development of Pressure Ulcers (PU) is a very frequent, but potentially preventable, event; however having a real time picture of the phenomenon is very difficult. The estimates vary depending on the considered care setting: in the acute care wards the incidence varies between 0,4 and 38%, in the Extended Care Unit between 2,2 and 23,9%, while in the home-care setting between 0 and 17%. It is estimated that in the US it’s a condition that affects around 1,5-3 million of persons, involving a healthcare expenditures of around 5 billion of dollars per year, between 1.4 and 2.1 billion of pounds in the UK and 1 billion euros in Italy; equal to the 4% of the total costs of the National Health System. Starting from epidemiological data, it has been investigated if the caregivers of the assisted persons with PU risk know the appropriate strategies to prevent this type of skin lesions. Therefore, in order to evaluate the need of knowledge on the prevention of Pressure Ulcers, a questionnaire with 23 questions was administered to 60 caregivers. The study revealed that 83,3% of those interviewed haven’t received any information on what the PU are or on how they develop, slightly less the percentage about the information on the PU prevention. The aim was to find an answer to this need of information by developing a Conversation Map™, to propose as a tool for the education of the caregivers on the prevention of PU. The Conversation Map™, created by Healthy Interactions Inc., is a unique and special teaching tool: it encourages the participation of the assisted person or the caregivers in an educational moment that is both verbal and visual. In the map, that has the setting of a track and field stadium, the main points of the Pressure Ulcers prevention are covered: skin care, posture changes, anti-bedsores surfaces, nutrition and dressing as prevention. The definitions of PU and 1st stage PU are explained, in addition to the main factors that concur to the PU development, the Braden scale and the Norton index.
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Tesis sobre el tema "Residenze sanitarie assistenziali"

1

DUROSINI, ILARIA. "LE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI: VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI OFFERTI IN DUE RSA DEL NORD ITALIA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/60895.

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Resumen
L’obiettivo generale del progetto di ricerca è valutare la percezione della qualità dei servizi offerti in due RSA del Nord Italia e proporre interventi di miglioramento. Nel primo capitolo della tesi sono stati descritti i principali modelli teorici della qualità dei servizi. La letteratura riconosce la mancanza di scale validate che esplorano la percezione della qualità dei servizi nelle RSA Italiane. Per questo motivo, è stato realizzato uno studio di validazione e adattamento della versione italiana della scala SERVQUAL. Nel secondo capitolo della tesi è stato presentato uno studio qualitativo retrospettivo. Partendo dagli eventi critici che si sono verificati nella RSA, sono stati analizzati i principali episodi positivi e negativi ricordati dai famigliari degli anziani. I risultati sono stati utilizzati per ipotizzare nuovi percorsi di intervento e per fornire strategie organizzative per migliorare la gestione degli eventi problematici. La letteratura riconosce l’importanza del coinvolgimento dei famigliari per il benessere degli anziani. Per questo motivo, in questo progetto di ricerca sono state delineate le basi concettuali per l’applicazione di un modello collaborativo di assessment all’interno delle RSA. Nello specifico, il terzo capitolo della tesi ha esplorato l'efficacia dell’Assessment Terapeutico attraverso una meta-analisi multilivello e nell'ultimo capitolo della tesi è stata applicata una componente del modello di Assessment Collaborativo e Terapeutico nelle RSA.
The general aim of the present research project was to broaden the knowledge and understanding of the ways in which elderly’s family members perceive the quality of service and propose interventions to improve services. To lay the ground for discussion about the quality of services offered by nursing homes, Chapter 1 provides a historical overview of the models of the quality of services. Given the lack of validated measures of the quality of services in Italian nursing homes, I presented data regarding the validation and adaptation of the Italian version of the SERVQUAL Scale. Chapter 2 introduced a retrospective qualitative study. Starting from critical events that occurred in nursing homes, I analyzed family members’ observations of the incidents. The results were used to generate new paths for interventions to improve the family members’ evaluation of services and to provide organizational strategies to improve the management of problematic events. Given the effect of family involvement on elder people’s well-being, I presented the conceptual underpinnings and the applicability of a collaborative model of assessment in nursing homes. Chapter 3 explored the effectiveness of the Therapeutic Assessment model through a multilevel meta-analytic study. From these results, a component of the Collaborative and Therapeutic Assessment model was applied in nursing homes, as described in the last chapter.
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DUROSINI, ILARIA. "LE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI: VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI OFFERTI IN DUE RSA DEL NORD ITALIA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/60895.

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Resumen
L’obiettivo generale del progetto di ricerca è valutare la percezione della qualità dei servizi offerti in due RSA del Nord Italia e proporre interventi di miglioramento. Nel primo capitolo della tesi sono stati descritti i principali modelli teorici della qualità dei servizi. La letteratura riconosce la mancanza di scale validate che esplorano la percezione della qualità dei servizi nelle RSA Italiane. Per questo motivo, è stato realizzato uno studio di validazione e adattamento della versione italiana della scala SERVQUAL. Nel secondo capitolo della tesi è stato presentato uno studio qualitativo retrospettivo. Partendo dagli eventi critici che si sono verificati nella RSA, sono stati analizzati i principali episodi positivi e negativi ricordati dai famigliari degli anziani. I risultati sono stati utilizzati per ipotizzare nuovi percorsi di intervento e per fornire strategie organizzative per migliorare la gestione degli eventi problematici. La letteratura riconosce l’importanza del coinvolgimento dei famigliari per il benessere degli anziani. Per questo motivo, in questo progetto di ricerca sono state delineate le basi concettuali per l’applicazione di un modello collaborativo di assessment all’interno delle RSA. Nello specifico, il terzo capitolo della tesi ha esplorato l'efficacia dell’Assessment Terapeutico attraverso una meta-analisi multilivello e nell'ultimo capitolo della tesi è stata applicata una componente del modello di Assessment Collaborativo e Terapeutico nelle RSA.
The general aim of the present research project was to broaden the knowledge and understanding of the ways in which elderly’s family members perceive the quality of service and propose interventions to improve services. To lay the ground for discussion about the quality of services offered by nursing homes, Chapter 1 provides a historical overview of the models of the quality of services. Given the lack of validated measures of the quality of services in Italian nursing homes, I presented data regarding the validation and adaptation of the Italian version of the SERVQUAL Scale. Chapter 2 introduced a retrospective qualitative study. Starting from critical events that occurred in nursing homes, I analyzed family members’ observations of the incidents. The results were used to generate new paths for interventions to improve the family members’ evaluation of services and to provide organizational strategies to improve the management of problematic events. Given the effect of family involvement on elder people’s well-being, I presented the conceptual underpinnings and the applicability of a collaborative model of assessment in nursing homes. Chapter 3 explored the effectiveness of the Therapeutic Assessment model through a multilevel meta-analytic study. From these results, a component of the Collaborative and Therapeutic Assessment model was applied in nursing homes, as described in the last chapter.
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Castaldo, A. "STUDIO PROSPETTICO PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO DELLE CADUTE NELLE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI (RSA) PER ANZIANI. FALL RISK ASSESSMENT IN INSTITUTIONALIZED ELDERLY LONGITUDINAL STUDY - FRAILS". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/332280.

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Resumen
Keywords: falls; risk factors; older; nursing homes Introduction Falls are common in older persons and sometimes lead to unfavorable outcomes, as traumas and hip fracture. The elderly living in nursing homes are at greater risk of injury resulting from a fall, due to a higher degree of frailty. Some factors are more associated to falls and especially to traumatic falls: functional deficiency, use of aids for walking, osteoporosis, postural instability, deficit of balance and gait; chronic disease, cognitive impairment, and polytherapy use of psychotropic drugs, new environments, previous falls (1,2). The guidelines on the prevention of falls in older people recommend the evaluation of risk factors, as a key element to prevent further falls and, especially, trauma secondary to falls (3,4). Aim of the study and Methods In order to know the risk factors associated with falls, the incidence of falls and traumatic falls in people cared for in nursing home, it was performed a prospective observational study with 12 months of follow up (October 2013 - September 2014). For every resident we detect the functional, cognitive and nutritional status, comorbidity, number and type of drugs, risk of falling, number and outcomes of falls. It was used univariate and multivariate logistic regression to estimate the predictive role of clinical variables on people who had fallen. Results were considered significant at a level of p value <0.05 and a confidence interval of 95%, with two-tailed test. Results The study, carried out in two nursing homes in Milan, involved 409 residents of which 331 in ordinary units, and in 78 specialized units for dementia, predominantly women (82%) with a mean age of 83 years (± 9.4). Most of the residents had a total dependence (43.8%) or severe (32.8%) in the activities of daily living (Barthel index median: 26) and mild (11%), moderate (20%) or severe (42%) cognitive impairment, detected by the Mini Mental State Examination. Residents showed an average 6.30 (± 2.2) disease with moderate severity (2.24 ± 0.47), derived by the average of 13 categories of the Cumulative Illness Rating Scale. In 117 residents it was detected a risk of malnutrition: moderate (11.5%) or high (17.1%), using the Malnutrition Universal Screening Tool. However only 67 residents were underweight (body mass index: 0 to 18.49). In one of the nursing home 83% (185/223) had a risk of falling, with a median value of 5, detected by the Conley Scale (≥2 values are indicative of risk). In the second RSA, based on the scores of Tinetti Balance Assessment Tool, 106/186 residents were at risk of falling, including 31.2% lower and 25.8% higher, while 80 residents were not considered at risk, because they did not walk. About 40% of the residents were restrained with one or more restraint and at 286/409 residents (70%) were applied to bilateral bed rails. The residents took an average of 8.5 (± 3.4) active ingredients per day (median 8, range 0-19), of which an average of 4.8 (± 2.2) drugs at risk (median 5, range 0-14 ) which include cardiovascular drugs, agents on metabolism/alimentary tract and acting on the nervous system. In the observation period 111/409 (27%) residents fell, of which 54 had a lesion from mild to severe. It was detected an average of 1.26 (± 0.48) falls/resident, with a range from 1 to 10 and a higher percentage (and statistically significant) of falls among males (28/75) compared with women (83/334 ) and the residents cared for in special unit for dementia (29/78) than residents in ordinary units (83/331). Multivariate logistic regression confirmed statistically significant risk factors: type of nursing home unit, level of dependence in activities of daily living, previous falls, psycholeptics. Residents with a lower dependence in activities of daily living (Barthel> 27), compared to those with a total dependence, had a risk more than four times significantly higher (OR: 4.75; 95% CI 2.50 to 9.02 p: 0.000). Previous falls bring a three-fold risk of falling (OR: 3.34; 95% CI 1.5 to 7.44; P 0.003), instead the residents cared for in specialized units presented a two-fold risk (OR: 2.22; 95% CI 1.16 to 4.27; P 0.016). Although it was less significant, there was a greater risk of falling in people taking antipsychotic drugs (OR: 1.66; 95% CI 0.99 to 2.76; p: 0.052). Conclusion The prevalence of falls is quite in line with results described in literature. A lesser dependency in ADL seems to have a high predictive role, although in some studies was observed an opposite direction. The results confirmed that a previous fall should be taken as alert of further falls, although it is considered a predictor of more than one risk factor, and as such it cannot be eliminated or preventable, but can direct a first level of screening. The risk assessment should be the first step to predict recurrent falls, although it should accept some degree of risk, because it is not possible to eliminate all of the falls. The results of this study will allow to direct the development of new research hypotheses, including the evaluation of multidimensional programs for the prevention of traumatic falls in nursing home, specifically targeted to major risk factors found in the elderly, which include the improvement / maintenance of functional ability and medication review.
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Debiasi, Martina. "LA PRATICA DELLE CONTENZIONI: IL VISSUTO DEL PERSONALE SANITARIO". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11562/1017592.

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Resumen
I contesti residenziali costituiscono un ambito particolarmente complesso, dove la qualità della relazione di cura è caratterizzata da aspetti non sono clinici ma anche etici. Il presente studio esplora il contesto delle residenze sanitarie assistenziali, analizzando attraverso le parole degli infermieri, i fattori ed il processo decisionale che attivano i professionisti durante la loro attività infermieristica, in merito alla contenzione fisica. In particolare, questa ricerca esamina i vissuti dei professionisti, per individuare se e come si presentano dilemmi e riflessioni etiche. Questa analisi consente di comprendere il modo in cui vengono vissuti i dispositivi di contenzione così da mettere a fuoco la cultura in atto e da questa analisi poter approfondire il processo decisionale attuato dagli infermieri. Il campo epistemologico di riferimento è la Naturalistic inquiry, che privilegia il ricorso a metodologie di tipo qualitativo e un campionamento di “mirato” (purposeful sampling). La filosofia di ricerca a cui lo studio è ispirato è quella fenomenologica. Lo strumento utilizzato è l’intervista semi-strutturata, focalizzata su una serie di domande guida aperte che hanno come obiettivo quello di chiedere ai partecipanti di narrare e descrivere la loro esperienza del fenomeno indagato. È stato inoltre chiesto di narrare un episodio di contenzione, cercando di ripercorrere i vissuti emotivi sperimentati, gli aspetti di criticità ed i dilemmi di tale pratica. Per l’analisi dei dati si è optato per il metodo meticciato fra fenomenologia e Grounded Theory ideato da Mortari (2007). Sono coinvolte in totale sei strutture residenziali della Provincia di Trento e Verona, raccolte e analizzate 42 interviste appartenenti rispettivamente alle sei strutture. L’analisi dei dati ha fatto emergere come l’esperienza degli infermieri sia caratterizzata ed influenzata da una serie di fattori e variabili: contestuali, organizzative e relative ai pazienti. Il ruolo determinante assunto dagli infermieri emerge in maniera forte, il vissuto che suscita tale pratica è molto variabile, riferiscono vissuti positivi e negativi, dilemmi etici e deontologici.
Residential contexts are a particularly complex area, where aspects that are not only clinical but also ethical characterize the quality of the care relationship. The present study explores the context of nursing homes, analyzing through the nurses' perspectives the factors and the decision-making process that activate the professionals during their nursing activity regarding physical restraints. It intends to deepen the main experiences, dilemmas and ethical reflections of the professionals involved, in order to arrive at an understanding of a phenomenon that today is very complex within the contexts of health residences. The epistemological field of reference is the Naturalistic inquiry: the qualitative methodological approach, and a purposeful sampling. The research philosophy to which the study is inspired is the phenomenological one, integrated with the use of the eidetic approach. The tool used is the semi-structured interview (SSI), focused on a set of guided open questions that aimed to ask participants to describe the practice about the phenomenon. We asked to tell us, an episode of restraint, trying to arise emotional experiences felled the critical aspects and the dilemmas of this practice. For the analysis of the data, we opted for a mixed method between the phenomenological eidetic method and Grounded Theory (Mortari, 2007). Six nursing homes located in the municipalities of Trento and Verona were involved and analyzed 42 interviews belonging to the six different settings. The analysis of the data showed that the experience of nurses is characterized and influenced by a several factors and variables: contextual factors, characteristics of patients, environmental factors, legal implications and organizational policy. The key role played by nurses emerges strongly, the experience that this practice rises is very variable, and they report positive and negative experiences, ethical and deontological dilemmas. The results offer valuable information about the training needs regarding physical restraints.
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GIORGI, Antonino. "LA QUALITA' RELAZIONALE IN UNA RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE: IL PUNTO DI VISTA DEI CAREGIVER". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/95305.

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Libros sobre el tema "Residenze sanitarie assistenziali"

1

Lauro, Sacchetti Giovanni y Cooperativa Altana (Cremona Italy), eds. Residenze sanitario-assistenziali: Quale futuro : modelli, tecniche e laboratori per l'attuazione del progetto obiettivo anziani. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1997.

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2

Aliotta, Marco. Animazione Geriatrica: Il Ruolo Dell'Animatore Geriatrico Nelle Residenza Sanitarie Assistenziali. Independently Published, 2018.

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