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Tesis sobre el tema "Repubblica romana"

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1

Cifani, Gabriele. "Architettura romana arcaica : edilizia e società tra Monarchia e Repubblica". Roma L' Erma di Bretschneider, 2008. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&docl̲ibrary=BVB01&docn̲umber=016392094&linen̲umber=0002&funcc̲ode=DBR̲ECORDS&servicet̲ype=MEDIA.

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2

Manzo, Beatrice <1989&gt. "La parola al femminile. Strategie comunicative matronali nella tarda Repubblica romana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6231.

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Il lavoro si propone di analizzare le caratteristiche e l’evoluzione delle forme di comunicazione femminili nell’ultimo secolo della Repubblica romana, quando la concomitanza di fattori politici ed economici permise alle matrone di appropriarsi di nuovi spazi d’azione fino a questo momento preclusi e di affermare in modo dirompente la propria presenza nelle vicende politiche. Nella prima parte viene presentata una panoramica relativa allo stato degli studi e un’introduzione di carattere storico, nella quale si analizzano i fattori politici ed economici che determinarono la crisi della Repubblica. La trattazione prosegue con tre capitoli dedicati alle principali forme di comunicazione femminile, per imagines, per verba e per scripta, articolati al loro interno secondo il criterio cronologico e spaziale: in ognuno di essi vengono presentate le figure femminili più significative partendo dall’analisi delle fonti storiografiche e loro confronto con le testimonianze archeologiche, epigrafiche e numismatiche. L’obiettivo consiste nel presentare una casistica completa degli interventi matronali del I secolo a.C. allo scopo di dimostrare che l’azione politica delle donne non era limitata a contesti di nicchia, ma si inserisce a pieno titolo nelle vicende politiche della res publica.
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3

Mangiameli, Rita <1976&gt. "Tra duces e milites: forme di comunicazione politica al tramonto della repubblica". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/781.

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4

Piccoli, Chiara <1977&gt. "Luxuria, pesci e cognomina a Roma fra Tarda Repubblica e Primo Impero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4086.

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Il cambiamento di costumi apportato dall'avvento della luxuria in Roma durante l'età delle conquiste genera la corsa al lusso anche in ambito alimentare, con l'introduzione di nuove varietà di alimenti e la creazione di piscinae specializzate nell'allevamento di specie ittiche particolarmente richieste sul mercato. Tutti questi aspetti finiscono col riflettersi sia sull'ambito alimentare ed economico sia sul sistema onomastico.
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5

Luca, Lorenzo <1993&gt. "I seguaci di Sesto Pompeo al tramonto della Repubblica Romana. 42-35 a.C". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15720.

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La tesi mira ad analizzare i seguaci, l’entourage, di Sesto Pompeo, in un arco cronologico dal 42 a.C. anno della sua carica di praefectus classis et orae maritimae al 35 a.C. anno della sua morte. La tesi è suddivisa in tre capitoli. Il primo si concentra sulla vita di Sesto Pompeo e le sue attività belliche e diplomatiche; il secondo sui mezzi con i quali Sesto Pompeo è riuscito a mantenere il potere e la sua “propaganda”; infine il terzo capitolo si occupa di analizzare le vite dei suoi collaboratori, familiari, liberti o semplicemente proscritti che avevano trovato rifugio presso di lui. Si è potuto notare la centralità della figura di Sesto Pompeo nella tarda repubblica e dei suoi mezzi e metodici propagandistici all’interno di un sistema comunicativo variegato ma anche ben definito; l’importanza di personaggi, a prima vista “secondari”, nella vita e nelle decisioni politiche e militari nella vita di Sesto Pompeo.
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6

Barcaro, Alessandra <1976&gt. "Dèi, eroi e comunicazione politica: identificazioni mitologiche e genealogie leggendarie al crepuscolo della Repubblica". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/977.

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La tesi riguarda la particolare forma di comunicazione politica che si esplicò tramite l'utilizzo del mito da parte dei protagonisti della scena pubblica romana nel convulso periodo che iniziò con le Idi di marzo del 44 a.C. e che si concluse con l'instaurazione del principato. Nello specifico, attraverso l'analisi di fonti letterarie, iconografiche, numismatiche ed epigrafiche, la ricerca indaga le identificazioni mitologico-religiose e le pretese di discendenza leggendaria per mezzo delle quali Ottaviano, Antonio, Lepido, e Sesto Pompeo proposero all'immaginario collettivo del tempo suggestioni simboliche funzionali a veicolare le loro istanze politiche in termini sia di propaganda che di contropropaganda.
Through the analysis of literary, iconographic, numismatic and epigraphic sources, the thesis studies the particular form of political communication that the leaders of Rome developed by employing mythical figures, like gods and heroes, between the Ides of March 44 B.C. and the Augustan age. In particular, the research is about mythological assimilations and legendary genealogies used by Octavian, Mark Antony, Lepidus and Sextus Pompeius in order to spread throughout the citizens symbolic and propagandistic suggestions aiming at upholding their political designs.
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7

Presti, Danisi S. "Gli uomini della rivoluzione. La formazione dell'élite politica democratica nella Repubblica romana del 1849". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3426165.

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La tesi propone un'analisi prosopografica dell'Assemblea Costituente eletta a Roma nel febbraio del 1849. Nel contesto del '48 italiano, l'Assemblea romana, eletta a suffragio universale maschile, si fece protagonista di un evento storico di grande rilevanza per quanto effimero nei suoi risvolti successivi, ossia la proclamazione della repubblica a Roma e la consegunte decadenza del potere temporale del papa. In tal senso risulta di particolare interesse guardare i percorsi di vita degli uomini che sedettero all'interno dell'aula romana, così come la loro formazione culturale e le motivazioni personali e ideologiche che li giudarono nell'attività legislativa e costituente, all'interno dell'Assemblea, durante i mesi della Repubblica.
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8

Naccari, Sara <1990&gt. "Le mogli di Cesare come strumento politico.Il ruolo della donna nella Roma tardo repubblicana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10408.

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Il presente lavoro prevede la ricerca e l'analisi di fonti antiche, prevalentemente storiografiche, che ci testimoniano il rapporto e l'importanza dei legami matrimoniali di Giulio Cesare. Il matrimonio utilizzato come strumento politico per la scalata al potere mettendo in rilievo anche quello che era il ruolo sociale delle matrone nella roma tardo-repubblicana. Saranno prese in considerazione quattro figure femminili, rispettivamente, Cossuzia, Cornelia, Pompea e Calpurnia facendo intrecciare la loro origine famigliare con la vita del dittatore. Si concluderà con una raccolta di schede dove saranno riportate tutte le fonti che ci parlano di queste figure.
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9

Bruzzesi, Marco <1977&gt. "La ricostruzione dell'assetto topografico della VI regio augustea di Roma dal periodo repubblicano all'età tardoantica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6070/1/Bruzzesi_Marco_tesi.pdf.

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Resumen
La VI regio augustea di Roma rappresenta uno dei settori urbani maggiormente investiti dalle modifiche radicali compiute dall’uomo nel processo di urbanizzazione della città che ne hanno modificato profondamente la situazione altimetrica e la conformazione originaria. Questi notevoli cambiamenti ebbero origine sin dall’età antica, ma si intensificarono profondamente soprattutto nel periodo rinascimentale quando a partire da Pio IV e soprattutto con Sisto V, attivo in tante altre zone della città, si svilupparono numerose opere di rinnovamento urbanistico che incisero notevolmente sul volto e sulle caratteristiche della zona in esame. A partire dal Rinascimento fino ad arrivare ai grandi scavi della fine del 1800 tutto il quartiere incominciò a “popolarsi” di numerosi edifici di grande mole che andarono ad intaccare completamente le vestigia del periodo antico: la costruzione del Palazzo del Quirinale e dei vari palazzi nobiliari ma soprattutto la costruzione dei numerosi ministeri e della prima stazione Termini alla fine dell’800 comportarono numerosi sventramenti senza la produzione di una adeguata documentazione delle indagini di scavo. Questa ricerca intende ricostruire, in un’ottica diacronica, la topografia di uno dei quartieri centrali della Roma antica attraverso l’analisi dei principali fenomeni che contraddistinguono l’evoluzione del tessuto urbano sia per quanto riguarda le strutture pubbliche che in particolar modo quelle private. Infatti, il dato principale che emerge da questa ricerca è che questa regio si configura, a partire già dal periodo tardo-repubblicano, come un quartiere a vocazione prevalentemente residenziale, abitato soprattutto dall’alta aristocrazia appartenente alle più alte cariche dello Stato romano; oltre a domus ed insulae, sul Quirinale, vennero costruiti lungo il corso di tutta l’età repubblicana alcuni tra i più antichi templi della città che con la loro mole occuparono parte dello spazio collinare fino all’età tardoantica, rappresentando così una macroscopica e costante presenza nell’ingombro dello spazio edificato.
The Augustan VI Regio of Rome is one of the most urban areas hit by man-made radical changes in the process of urbanization of the city that have fundamentally altered the situation altitude and the original conformation. These remarkable changes originated from the age old but deeply intensified especially during the Renaissance when starting Pius IV and above with Sixtus V, active in many other areas of the city, developed numerous works of urban renewal that they recorded significantly on face and on the characteristics of the area. Since the Renaissance up to the large-scale excavations in the late 1800s around the neighborhood began to "populate" to many buildings of great size that went to undermine completely the vestiges of the ancient period: the construction of the Palazzo del Quirinale and the various palaces but especially the construction of numerous ministries and the first station Termini to the 800 behaved numerous eventrations without the production of a proper documentation of investigations of excavation. This research aims to reconstruct, in a diachronic way, the topography of one of the central districts of ancient Rome through the analysis of the main phenomena that characterize the evolution of the urban fabric both in terms of public buildings especially private ones. In fact, the main result that emerges from this research is that regional configuring, starting as early as the late Republican period, as a vocation mainly residential district, inhabited mainly by the high aristocracy belonging to the highest offices of the Roman state; as well domus and insulae, on the Quirinal, were built along the course of the republican age some of the oldest temples of the city with their size of the space occupied hill until Late Antiquity, representing a macroscopic and constant presence overall size of the space center.
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10

Checchin, Stefano <1990&gt. "I mausolei romani 'a baldacchino' in Italia. Origini e sviluppo fra la tarda repubblica ed il primo impero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12751.

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Questa tesi tratta delle origini e dello sviluppo dei mausolei romani cosiddetti ‘a baldacchino’ nelle regioni italiche fra la tarda repubblica ed il primo impero. A seguito di un discorso introduttivo, nel quale si delineeranno le problematiche relative al significato della terminologia impiegata per identificare, sia da chi scrive sia dai grandi studiosi del settore, questi specifici sepolcri, si procederà alla presentazione dei luoghi e dei monumenti microasiatici che ne furono progenitori attraverso il sincretismo tra la cultura ellenica e vicino-orientale. Questo primo percorso convergerà, infine, verso la suprema espressione architettonica e stilistica di quegli specifici sepolcri anatolici, che ebbe fama di ‘meraviglia’. Si dirà poi di come fu che i Romani vennero a contatto con questi monumenti sul loro cammino di conquista verso oriente, trattando anche di alcuni di quei sepolcri precursori già presenti sul suolo italico, edificati dai Greci e dagli Etruschi, che per primi furono incontrati dai conquistatori. Il nucleo centrale di questa trattazione sarà un grande catalogo generale dei mausolei italici, i quali saranno suddivisi per località ed ordinati progressivamente secondo la partizione regionale augustea. Una breve digressione sarà incentrata su cinque esemplari extra-italici, i quali saranno funzionali ad una serie di confronti. Il compimento della trattazione verterà sulle problematiche proprie dei mausolei a baldacchino, relative alle origini e allo sviluppo, alle forme e agli stili, alle ideologie e ai significati che furono loro propri o di cui furono espressione nei loro tempi e nei loro spazi.
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Equestri, Melissa <1991&gt. "Le terme romane della X Regio (Venetia et Histria). Dall'età repubblicana al tardo impero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6901.

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La tesi prende in esame gli impianti termali (pubblici e privati) della Venetia et Histria. Dopo un'introduzione sulla genesi e lo sviluppo di tale tipologia architettonica nel mondo romano (capitolo 1), viene fatto un inquadramento storico-geografico della X Regio a partire dall’epoca di romanizzazione della Gallia Cisalpina e una panoramica sullo studio delle terme della zona considerata (capitolo 2). Vengono poi prese in esame le terme pubbliche tramite l’analisi delle evidenze archeologiche e, in mancanza o carenza di esse, attraverso lo studio delle fonti epigrafiche e letterarie (capitolo 3); allo stesso modo, infine, tramite l’esame dei resti archeologici vengono presi in considerazione i balnea pertinenti ad abitazioni private (capitolo 4)
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Forlano, G. "LUCERNE ITALICHE REPUBBLICANE. LE FORME BICONICA E CILINDRICA: PROPOSTE PER UNA TIPOLOGIA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/359499.

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La ricerca si è focalizzata sullo studio delle lucerne italiche di epoca repubblicana di forma biconica e cilindrica, al fine di sistematizzare, in due tipologie ad albero, tipi e varianti regionali e fornire una seriazione che prenda in considerazione sia gli aspetti morfologici che i centri di produzione, la cronologia, l'area e le dinamiche di diffusione di ogni singolo tipo o variante identificati. Lo studio ha coperto tutto il territorio italiano ed ha portato alla redazione di schede dei contesti di rinvenimento, suddivise in tre sezioni geografiche (Centro, Sud e Nord Italia), nelle quali sono stati riportati sia i dati ricavati dall'analisi del materiale edito che quelli provenienti dallo studio di alcuni reperti inediti.
The research focused on biconical and cylindrical roman republican lamps, in order to systematize types and regional variations, by the creation of two different tree diagrams. This typology considers the morphological aspects as well as the production centers, chronology, the area and the dynamics of distribution of each type or variant identified. The analysis of published lamps and the study of some unpublished findings allowed to catalogue the archaeological contexts in which these types of lamps were common.
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MORELLI, DAVIDE. "Atti diplomatici romani, 338-270 a.C. Cronologia e contesto storico". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1440714.

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Il soggetto della tesi è l'analisi degli atti diplomatici romani stipulati durante la conquista romana dell'Italia. Questi atti sono principalmente foedera, paces, societates e amicitiae, con i loro equivalenti greci. A partire dall'analisi sistematica degli atti diplomatici, ho dimostrato che l'attività diplomatica roman portò alla conquista dell'Italia tanto quanto l'attività militare. L'azione diplomatica dei Romani nel panorama politico italico fu differente da quella di altre potenze; di conseguenza, gli atti diplomatici Romani erano molto elaborati (per quanto ci è dato vedere). Infine, molte fonti che sembrano a prima vista incoerenti acquistano senso se analizzate a partire da un'analisi della situazione diplomatica. Le conclusioni riguardano la strategia geopolitica e diplomatica dei Romani fra IV e III sec. a.C. I Romani usarono la diplomazia come strumento di conquista. Furono sofisticati nel redigere gli atti diplomatici, scegliendo con cura clausole e termini e usandoli per promuovere la presenza romana fra altre popolazioni italiche, ampliando i propri orizzonti diplomatici. Con la diplomazia, i Romani presero contatti con molte presenze politiche fra i popoli italici e italioti; stipularono paci, passarono di guerra in guerra - provocandone alcune più utili per loro stessi - , conclusero alleanze che risultarono nell'ampliamento dell'esercito romano, colonizzarono territori, tennero d'occhio le potenze che non erano ancora sotto il loro dominio.
The main subject is the analysis of Roman diplomatic acts stipulated during the Roman conquest of Italy. These acts are mainly foedera, paces, societates and amicitiae, with their Greek equivalents. Starting from the systematic analysis of diplomatic acts, I have argued that Roman diplomatic action led to the conquest of Italy as much as military action. Moreover, Roman diplomatic action in the Italian political landscape was different from other powers; subsequently, Roman diplomatic acts (as far as we can notice) were much elaborated. Finally, many sources thought to be incoherent acquire sense if they are read within a diplomatic analysis. My conclusions concern Roman geopolitical and diplomatic strategy between the IV and III centuries BC. The Romans used diplomacy as a tool of conquest. They were sophisticated in redacting diplomatic acts, carefully choosing clauses and words, and they used them to promote Roman presence among other Italic peoples, widening their diplomatic horizon. With diplomacy, the Romans took contact with many political presences among Italic and Italiote peoples; they made peace, moving onto other wars; they provoked useful wars for them; they made alliances that provided also military enlargements for the Roman army; they colonized territories; they carefully kept an eye on the powers that were not yet under their dominion.
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QUEROL, LOLA. "Structures territoriales et formation de la communauté : aspects institutionnels et historiographiques dans la Rome républicaine". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1150847.

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L'obiettivo di questo studio è di analizzare le strutture territoriali che identificheremo e di mettere in evidenza i loro legami con la formazione della comunità. In questa prospettiva, si tratterà in un primo momento di identificare gli elementi fondamentali dell'organizzazione territoriale della città e della costruzione identitaria romana, elementi indispensabili per comprendere la territorialità della comunità romana. Esamineremo poi le implicazioni del superamento dei limiti sacri urbani per determinare il peso degli spazi e quello dei limiti nella definizione dei poteri e delle norme giuridico-religiose. L’immenso territorio che costituisce l’impero di Roma dimostra essere di una straordinaria complessità giuridica e religiosa. Gli antichi avevano già coscienza di questo fatto legato a delle norme politiche e religiose che gli eruditi di epoca imperiale (I-V secolo d.C.) non padroneggiavano probabilmente più completamente. L'analisi dettagliata sia della complessità territoriale, concettuale e funzionale, così come quella dei rituali che permettono di definire gli statuti, contribuirà a dare un senso a uno stato di fatto che non può spiegarsi unicamente da un « conservatorismo religioso » romano, ma si fonda su una funzionalità reale.L’objectif de cette étude est d'analyser les structures territoriales que nous identifierons et de mettre en évidence leurs liens avec la formation de la communauté. Dans cette perspective, il s'agira dans un premier temps d'identifier les éléments phares de l’organisation territoriale de la ville et de la construction identitaire romaine, éléments indispensables pour comprendre la territorialité de la communauté romaine. Nous nous pencherons ensuite sur les implications du franchissement des limites sacrées urbaines afin de déterminer le poids des espaces et celui des limites dans la définition des pouvoirs et des normes juridico-religieuses. L'immense territoire qui constitue l'empire de Rome est d'une extraordinaire complexité juridico-sacrée. Les Anciens avaient déjà conscience de cet état de fait, lié à des normes politiques et religieuses que les érudits de l'époque impériale (Ier – Vème siècle de notre ère) ne maîtrisaient sans doute plus complètement. L'analyse détaillée, à la fois de la complexité territoriale, conceptuelle et fonctionnelle, ainsi que celle des rituels qui permettent de définir les statuts, contribuera à donner son sens à un état de fait qui ne peut pas s'expliquer uniquement par un « conservatisme religieux » romain, mais repose aussi sur une fonctionnalité réelle. The objective of this study is to analyze the territorial structures which we shall identify and to bring out their connections with the formation of the community. In this perspective, it will be a question at first of identifying the key elements of the territorial organization of the city and the roman identity construction, essential elements to understand the territoriality of the roman community. We will then examine the implications of crossing the sacred urban boundaries to determine the weight of spaces and the limits in the definition of powers and legal-religious norms. The vastness of the Roman empire has an extraordinary juridical-sacred complexity. The ancient romans were already conscious of this established fact, connected to political and religious norms which the savant of imperial period (Ist - 5th century AD) no longer mastered completely. The detailed analysis, both the territorial complexity, conceptual and functional, as well as that of the rites which allow to define the statutes, will contribute to give its sense to an established fact which cannot give some explanation only by a « religious roman conservatism », but also by a real feature.
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PIVA, VALENTINO. "La Frentania. Profilo storico, archeologico e topografico (VI-I sec. a.C.)". Doctoral thesis, 2022. https://hdl.handle.net/11573/1663170.

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Questa tesi nasce dal desiderio di tracciare un profilo diacronico dell’occupazione della regione frentana, nella zona compresa tra il corso del fiume Foro e il fiume Biferno, nella fascia costiera dell’Abruzzo meridionale e del Molise. Se ne traccia un profilo storico, archeologico e topografico.
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OLCESE, GLORIA ANGELA. "Aspetti della produzione ceramica e laterizia a Roma e in area romana tra epoca tardo repubblicana e prima età imperiale alla luce della ricerca archeologica e archeometrica". Doctoral thesis, 1997. http://hdl.handle.net/11573/389185.

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CINGOLANI, Sofia. "IL TEATRO ROMANO DI POLLENTIA-URBS SALVIA". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251615.

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Il presente lavoro nasce con l’obiettivo primario dello studio organico del teatro romano della città di Pollentia-Urbs Salvia. Sebbene infatti sulla città e sui suoi principali monumenti esista un’ampia letteratura e rilevanti contributi recenti, ancora sostanzialmente inedito sin dalle prime indagini scientifiche condottevi a partire dalla metà del secolo scorso, rimaneva proprio l’edificio teatrale. Questo, quale monumento chiave nell’ambito dell’urbanistica della città tardo-repubblicana e augustea ed è oggetto infatti, nel corso degli anni, di brevi cenni e di contributi parziali ma mai esclusivi. Un nuovo rilievo del monumento ha consentito di chiarirne la genesi e l’esistenza di diverse fasi architettoniche giungendo alla precisazione cronologica di quattro diverse fasi edilizie. Una prima fase relativa all’impianto dell’edificio originario inquadrabile tra la fine dell’età tardo-repubblicana, contestualmente alla fondazione della colonia e il 23 d.C., anno entro il quale, come documentata dall’epigrafe di C. Fufius Geminus, il primo teatro dovette essere completato. Una seconda fase inquadrabile orientativamente tra l’età tiberiana e l’età claudia che, in concomitanza con la costruzione dell’imponente complesso del tempio-criptoportico - conclusione monumentale della risistemazione urbanistica della città avviatasi in età augustea -, vede il massiccio intervento di ampliamento strutturale e planimetrico dell’edificio; una terza ed ultima fase in età domizianea che, come documentato anche dall’epigrafe di C. Salvius Liberalis e C. Salvius Vitellianus, è contrassegnata da una serie di interventi di ornamento e restauro e, soprattutto, dalla costruzione del piazzale porticato restrospiciente l’edificio stesso. Sulla base dell’inquadramento cronologico di una parte delle sculture provenienti dal teatro a tale fase pare verosimile ipotizzare sia seguita, in età adrianea-antonina, un’ulteriore fase forse dedita all’abbellimento della ornamentazione dell’edificio. Con l’obiettivo di una comprensione organica del monumento si è infine proceduto all’esame dei materiali architettonici, scultorei ed epigrafici da esso provenienti. Il lavoro di raccolta e censimento svolto sui materiali provenienti dai vecchi scavi effettuati ha messo in evidenza la dispersione, per alterne vicende, di gran parte del materiale e l’inevitabile decontestualizzazione del restante e reso necessaria un’analisi di tipo essenzialmente archivistico e bibliografico, focalizzata soprattutto sul consistente apparato scultoreo ritenuto appartenente all’edificio, finalizzata ad istituire nuovamente la connessione tra contesto di provenienza e documentazione d’archivio. Sebbene solo in casi isolati, ed esclusivamente per le sculture, sia stato possibile giungere ad ipotizzare la collocazione precisa di taluni elementi nell’ambito dell’edificio stesso, l’indagine effettuata sugli elementi ornamentali ed epigrafici è risultata di fondamentale importanza per meglio definire e sostanziare le diverse fasi edilizie e di ristrutturazione individuate ed all’interno delle quali gli stessi materiali sembrano trovare oggi una più adeguata collocazione cronologica e stilistica
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