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Robertson, J. V. G. y J. P. Regnaux. "Descrizione e valutazione dell’efficacia dei trattamenti per il recupero motorio nel soggetto emiplegico: un approccio ragionato". EMC - Medicina Riabilitativa 19, n.º 1 (enero de 2012): 1–11. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(12)60750-0.

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Pelliccioli, G. P., P. Chiarini, P. Floridi, F. Leone, M. Franceschini, E. Todeschini y M. Zampolini. "Riorganizzazione plastica cerebrale post-ictus". Rivista di Neuroradiologia 13, n.º 1 (febrero de 2000): 99–104. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300118.

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Resumen
Lo sviluppo delle moderne tecniche di immagini non invasive ha determinato un notevole progresso nelle conoscenze del recupero funzionale dopo ictus, potenzialmente di grande utilità per la messa a punto di programmi terapeutici e riabilitativi. Diversi meccanismi sono stati proposti, quali l'attivazione di vie derivanti dalle aree corticali motorie omolaterali al lato paretico, il reclutamento di aree corticali adiacenti alla lesione, il rinforzo di circuiti neuronali preesistenti, lo stabilirsi di nuove connessioni a livello sinaptico. Considerati i dati contraddittori della letteratura, abbiamo effettuato un studio mediante Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) con lo scopo di definire meglio il ruolo delle proiezioni omolaterali e i fenomeni di riorganizzazione plastica post-ictale delle aree corticali motoria primaria (M1), premotoria laterale (PML) e supplementare motoria (SMA). Sono stati studiati 14 pazienti con pregresso ictus ischemico sottocorticale in buon recupero funzionale, 7 con emiparesi destra e 7 con emiparesi sinistra, ad una distanza mediana di 61 giorni dall'evento ischemico. I risultati hanno evidenziato durante il movimento della mano paretica un'attivazione bilaterale della M1 ed in misura minore delle PML e SMA, mentre si è registrata un'attivazione controlaterale più selettiva durante il movimento della mano sana. I dati sembrerebbero dimostrare che una maggiore attivazione delle aree motorie corticali omolaterali alla lesione sia un importante meccanismo di compenso al danno funzionale conseguente ad ictus non solo nella fase postacuta ma anche nella fase di stabilizzazione.
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Pelliccioli, G. P., O. Presciutti, P. Floridi, S. Campanella, P. Chiarini, R. Tarducci y M. Zampolini. "La risonanza magnetica funzionale nello studio della riorganizzazione plastica cerebrale, post-ictale". Rivista di Neuroradiologia 10, n.º 2_suppl (octubre de 1997): 31. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s209.

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Resumen
Negli ultimi anni lo studio dei meccanismi di recupero funzionale dopo ictus è progredito grazie all'utilizzo di nuove tecniche di indagine sia con immagini che con registrazione elettrofisiologiche. L'interesse è accentuato dal potenziale utilizzo di queste conoscenze per mettere a punto opportuni programmi terapeutici e riabilitativi. Scopo di questo lavoro è stato quello di indagare mediante Risonanza Magnetica funzionale (fMR) quali aree motorie fossero coinvolte nel recupero dopo ictus cerebrale. Sono stati studiati 10 pazienti con ictus sottocorticale ischemico (5 con emiparesi destra e 5 con emiparesi sinistra) in buon recupero funzionale. L'età media era 59,1 anni (min 37, max 84). Tutti i pazienti sono stati indagati effettuando uno studio per immagini e funzionale. La fMR è stata realizzata con apparecchiatura General Electric 1,5 T mediante sequenze SPGR (TR/TE 64/48 ms, Flip Angle 17°, FOV 22×6 cm2, matrice 256times128, spessore di strato 6 mm) costituite da 3 sezioni assiali oblique contigue, parallele alla linea inter-commissurale, condotte a livello della corteccia motoria. L'esame funzionale è stato preceduto da uno studio convenzionale utilizzato per dimostrare le lesioni, per programmare le sequenze funzionali e per fornire una correlazione anatomica ai pixel attivati. La fMR è stata effettuata alternando acquisizioni ottenute durante un movimento delle dita con sequenze eseguite in condizioni di riposo sia per la mano paretica che per quella sana. Per l'elaborazione è stata usata la tecnica “cross correlation” con soglia usando la “box-car” come forma d'onda di riferimento. Sono stati considerati “attivati” i pixel con coefficiente di correlazione (CC) ≥ 70% del CC massimo. I pixel selezionati, codificati mediante colorazione e sovrapposti alle immagini anatomiche, sono stati quantificati con apposito programma, suddivisi per aree motorie corticali. I risultati hanno evidenziato un'attivazione bilaterale durante il movimento della mano paretica mentre si è registrata un'attivazione controlaterale più selettiva durante il movimento della mano sana. Nell'emisfero omolaterale alla paresi si è inoltre rilevato un incremento dell'attivazione nelle aree premotoria e supplementare motoria. Questi dati sembrerebbero dimostrare che una maggiore attivazione delle aree motorie corticali omolaterali alla lesione sia un importante meccanismo di compenso al danno funzionale conseguente ad ictus. Tale attivazione può avere un duplice significato: un rinforzo delle vie discendenti cortico-spinali già presenti nel soggetto sano e un ausilio funzionale da parte delle aree premotoria e supplementare motoria verso il lato lesionato.
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Megna, Gianfranco. "Clinica e antropologia nella riabilitazione del disabile grave". CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, n.º 3 (abril de 2012): 17–20. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003003.

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Resumen
Il recupero dei deficit motori e di comunicazione richiede un'approfondita conoscenza dei meccanismi di compenso e vicarianza esistenti nel SNC. Tali meccanismi riguardano la possibilitŕ di riorganizzazione delle funzioni gnosiche, prassiche e fasiche compromesse o abolite dal danno cerebrale, attraverso processi di "spostamento" della funzione in aree perilesionali o di "riconnessione" di circuiti dedicati che il danno stesso ha posto in stato di isolamento funzionale. Uno strumento di facilitazione dei suddetti processi č rappresentato dalla CIMT (Constraint Induced Movement Therapy); accanto all'intervento tecnico č perň necessario un sostegno legislativo che garantisca al disabile l'accessibilitŕ agli spazi comuni.
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Córdoba Zuñiga, Eulices, Noé Castillo Quesada y Jency Lorena Castillo Toro. "Creatividad e innovación: Motores de desarrollo empresarial". Lámpsakos, n.º 19 (16 de enero de 2018): 55–65. http://dx.doi.org/10.21501/21454086.2663.

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Resumen
Este artículo analiza la creatividad e innovación como elementos claves del desarrollo empresarial. En este sentido, se ofrecen nuevas interpretaciones desde una extensa revisión bibliográfica que identifica, analiza y discute las razones por las cuales, la creatividad e innovación permiten mayores posibilidades de alcanzar en éxito en las empresas. Para recolección de la información, se empleó una metodología documental de corte analítico-descriptivo, que recuperó, examinó y discutió los aportes teóricos de cincuenta autores nacionales e internacionales. Los resultados sugieren que, la creatividad e innovación facilita la generación de nuevas ideas y propuestas de mercadeo que lleva a las empresas a ser más productivas y competitivas en mercados mediados por las crisis económicas, la exacerbada competencia comercial y los constantes cambios financieros del presente. Finalmente, se observa que la inclusión dichos elementos favorece el crecimiento comercial, económico y social de las empresas.
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Gabrielli, Giampietro. "La triade sanitaria riabilitativa nella malattia di Parkinson: fi sioterapia, logopedia, neuropsicologia". PNEI REVIEW, n.º 2 (noviembre de 2022): 20–30. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002003.

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Resumen
La malattia di Parkinson (MdP) è la più diffusa malattia neurodege- nerativa dopo la malattia Alzheimer, con un numero di casi destinati ad aumentare in futuro. È una malattia che presenta un quadro di sintomi complesso, che comprende aspetti motori e non motori, che possono influire molto negativamente sulla qualità di vita. Gli studi scientifici degli ultimi anni dimostrano che l'approccio multidisciplinare sia essenziale per il mantenimento ed il miglioramento delle funzioni più colpite dalla malattia. L'approccio multidisciplinare prevede la presenza di un team composto da neurologi, cardiologi, urologi, fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi, infermieri; il team necessita di un coordinatore che abbia conoscenze cliniche interdisciplinari per riuscire ad avere una visione globale del livello di salute del paziente e del suo intero nucleo familiare, il cui coinvolgimento è importante per il buon livello di recupero. Il coordinatore deve riuscire, inoltre, a distinguere sintomi strettamente legati alla malattia e sintomi causati da altre situazioni patologiche o disfunzionali, al fine di ottimizzare gli interventi terapeutici. La riabilitazione nella MdP si occupa della rieducazione neuromotoria, della terapia della voce e della deglutizione, delle funzioni cognitive e degli aspetti emotivi del paziente e dei familiari. Queste discipline non intervengono separatamente ma ne cessitano di un continuo interscambio, dando spazio alla componente riabilitativa più urgente rispetto ad altre.
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Rigobello, L., P. Drigo, M. Pellone, P. A. Battistella, G. Mattisi, A. M. Zuccolo, P. Ferrarese, M. Salandin y P. Amistà. "Siringomielia occulta manifestatasi dopo decompressione suboccipito-cervicale per sindrome di Chiari II". Rivista di Neuroradiologia 5, n.º 1_suppl (abril de 1992): 89–92. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s117.

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Resumen
Gli autori riportano il caso di un bambino, già operato alla nascita per MMC ed idrocefalo, che a 4 anni d'età ha manifestato una sintomatologia bulbare per sindrome da Chiari II. Dopo attenta valutazione clinica, monitoraggio dei BAERs, e studio con RM encefalica e spinale, il paziente è stato operato di decompressione suboccipito-cervicale per il Chiari II sintomatico. Ad un mese dall'intervento il piccolo accusava una ingravescente mieloradiculopatia con segni algici, motori e sensitivi ad ambo gli arti superiori, insieme ad iniziale papilledema. La RM di controllo ha mostrato una siringomielia cervicale, inesistente alla prima RM, ed un idrocefalo scompensato. Revisionato lo shunt e regredito l'idrocefalo, un'ulteriore RM ha mostrato la regressione pure dell'idrosiringomielia. Il quadro clinico ed EMGrafico agli arti superiori ha mostrato un rapido e completo recupero. Vengono discusse le implicazioni etiopatogenetiche, fisiopatologiche, neuroradiologiche e chirurgiche di questo caso inusuale.
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Bianchi, P. E. "Il Cerebral Visual Impairment (CVI)". CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, n.º 1 (octubre de 2009): 9–19. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001002.

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Resumen
- La definizione "Cerebral Visual Impairment" o "Disturbo Visivo di Origine Centrale" (DVOC), che ha sostituito in anni recenti quella di "cecitŕ corticale", si riferisce a un quadro clinico che rappresenta una delle maggiori cause di handicap visivo in etŕ evolutiva, in relazione all'aumento di sopravvivenza nel mondo occidentale di soggetti gravemente prematuri e/o con severi quadri di sofferenza neonatale. La diagnosi č basata sul riscontro di segni clinici diretti e indiretti; l'elettrofisiologia non fornisce, a questo scopo, indicazioni realmente utili. Le strutture anatomiche coinvolte in questo tipo di danno possono essere non solo quelle corticali, ma anche quelle riguardanti la porzione retrochiasmatica delle vie visive, come ad esempio le radiazioni ottiche e le aree visive di associazione e di integrazione visuo-motoria. Sul piano prognostico si segnala la tendenza al miglioramento delle prestazioni visive, tuttavia il DVOC da leucomalacia periventricolare č suscettibile di recupero in misura minore rispetto a quello da danno cerebrale corticale isolato.Parole chiave Cerebral Visual Impairment, Disturbo Visivo di Origine Centrale, neurooftalmologia Pediatrica
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Díaz Suárez, Ricardo Andrés, Bárbara Milena Puello Villamizar, Edwin Santamaría Sánchez y Francy Juliana Van-Strahlen Peña. "Aplicativo software para rehabilitación en pacientes con afecciones motoras de la mano". Revista Facultad de Ciencias de la Salud UDES 3, n.º 2. S2 (30 de diciembre de 2016): 19. http://dx.doi.org/10.20320/rfcsudes.v3i2.s2.r03.

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Existen enfermedades como la parálisis cerebral, la distrofia muscular, el síndrome del túnel del Carpio o los accidentes cerebro vasculares (ACV) que pueden ocasionar afecciones o lesiones que comprometen el sistema locomotor, causando pérdida de la fuerza y trastornos en el movimiento de la mano. Estas enfermedades pueden generar debilidad en la mano produciendo en ella pérdida del movimiento, por tal motivo es necesario que las personas que han sufrido dichas enfermedades deban ser sometidas a terapias físicas que permitan recuperar la movilidad.
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Improta, Massimo y Rinaldo Sacchetti. "Le tecnologie per consentire ad una persona diversamente abile di guidare un veicolo: l'esperienza del Centro Protesi Inail". SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, n.º 92 (febrero de 2011): 30–41. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092003.

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Da Ottobre del 1998, il Centro Protesi Inail (CPI), azienda specializzata nella produzione e fornitura di protesi, ortesi ed ausili, si occupa di trasporto accessibile. Il recupero della mobilitŕ individuale, infatti, č un fattore determinante per il reinserimento sociale delle persone affette da disabilitŕ motoria e/o sensoriale. Per tale ragione il CPI ha attivato un centro operativo multi specialistico (CSM) che aiuta gli utenti a conseguire la patente di guida e viaggiare in un veicolo (auto, moto, etc.). Presso il CSM, la persona diversamente abile puň ricevere lezioni di guida, sostenere l'esame di guida con i veicoli giŕ adattati in dotazione al CPI e puň scegliere numerosi tipi di adattamenti dei propri mezzi, dispositivi che possono essere applicati presso l'autofficina del CPI. In collaborazione con i costruttori di ausili per la mobilitŕ e centro universitari, il CPI promuove studi e ricerche sulle personalizzazioni dei veicoli per poter guidare in carrozzina, accedere e guidare un camper, oppure utilizzare un trattore agricolo. La nuova sfida tecnica č consentire a persone con movimenti molto limitati (ad esempio affetti da gravi miopatie o mielolesione cervicali) di poter guidare usando un joystick che ruota, accelera e frena il veicolo.
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Franco Pérez, Álvaro Moisés. "Google Académico: el buscador especializado para la ayuda a la investigación". Hospital a Domicilio 7, n.º 1 (6 de febrero de 2023): 31–43. http://dx.doi.org/10.22585/hospdomic.v7i1.188.

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Google Académico (Google Scholar) es un buscador bibliográfico gratuito, especializado en recuperar documentos científicos de múltiples fuentes y en varias disciplinas. Por ejemplo, artículos científicos, tesis, patentes o libros, además de identificar las citas que éstos han recibido, ayudando a conocer el impacto de las publicaciones. Cabe destacar que Google Académico se complementa con Google Books, Google Patents, Google Scholar Metrics, citas de Google y con los enlaces a bibliotecas. Estas características hacen de Google Académico una herramienta ideal para buscar en diversas fuentes desde un solo sitio, convirtiéndose así en un potente competidor de otros motores de búsqueda e índices de citas.
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Sarmiento-Criollo, Patricio Fernando, Roxana Auccahuallpa-Fernández y Carlos Marcelo Ávila-Mediavilla. "Motricidad fina y técnicas grafoplásticas en estudiantes de la carrera de odontología". EPISTEME KOINONIA 5, n.º 1 (15 de agosto de 2022): 791. http://dx.doi.org/10.35381/e.k.v5i1.1974.

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Se tuvo por objetivo analizar la motricidad fina y técnicas grafoplásticas en estudiantes de la carrera de odontología. De carácter descriptiva observacional, cuantitativo, de corte transversal, aplicada a los estudiantes de cuarto ciclo de la carrera de Odontología del campus Matriz de la Universidad Católica de Cuenca. Se concluye que las habilidades motoras finas y la correcta coordinacion entre ojos, manos y dedos son pilar fundamental en la preparación y ejecución de cada una de las actividades clínicas que debe realizar cada estudiante en sus practicas pre profesionales. En virtud de los resultados, se concluye que para recuperar la motricidad fina y mejorar habilidades en el campo de la Odontología.
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Zuñiga-Puebla, Hugo F., E. C. Vallejo-Coral y Jose Ramon Vega Galaz. "Análisis termodinámico de un chiller de absorción de 1 y 2 etapas de una planta de cogeneración". Ingenius, n.º 21 (29 de diciembre de 2018): 41–52. http://dx.doi.org/10.17163/ings.n21.2019.04.

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Se han desarrollado modelos termodinámicos de enfriadores de agua por absorción de una etapa y ciclo no común de dos etapas que usan calor de desecho (de motores de combustión interna de 8,7 MW cada uno) para analizar las condiciones de operación de los equipos. Se ha realizado la comparación del sistema de una etapa con el sistema propuesto (2 etapas) en esta investigación. El coeficiente de desempeño (COP) obtenido para ambos sistemas fue el mismo, pero el calor removido del espacio refrigerado aumento de 1,3 MW (una etapa) a 1,6 MW (dos etapas) debido a que se recupera más energía residual utilizando un segundo generador. El calor residual aprovechado por el equipo de refrigeración fue de 3,8 MW y el factor de planta del proceso de cogeneración fue de 58,11 % y la capacidad de refrigeración del equipo fue de 1,623 kW. Finalmente, los ahorros económicos estimados por concepto de energía eléctrica que se tienen por poner en marcha el sistema de refrigeración por absorción que utiliza gases de escape como fuente de energía en lugar de un equipo común de refrigeración por compresión de la misma capacidad son 142 000,00 USD/año.
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Guillén Rodríguez, Diana. "«Voto x voto… casilla x casilla…». De la consigna postelectoral a la movilización ciudadana". América Latina Hoy 57 (21 de junio de 2011): 47–176. http://dx.doi.org/10.14201/alh.8126.

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A partir de la observación directa y de fuentes hemerográficas, el artículo reconstruye las marchas que se realizaron en la ciudad de México los días 8, 16 y 30 de julio de 2006, en protesta por los resultados de la jornada electoral previa (2 de julio) para renovar la presidencia de la república. Tras la consigna «Voto x voto… casilla x casilla» se planteó un reto importante a las instituciones y se exigió un derecho básico de la democracia, incluso en su versión más limitada: la certidumbre de que lo expresado a nivel individual en las urnas se contabilizaría en función de criterios y procedimientos confiables. Las movilizaciones en cuestión representaron una experiencia inédita en el contexto mexicano; a diferencia de acciones previas en contra del fraude electoral, en esta ocasión uno de los motores que amalgamó las acciones de protesta fue la certidumbre de que desde la sociedad se podía y se debía intervenir. Desde tal perspectiva e independientemente de las simpatías o antipatías que puedan despertar, constituyen un hito para la historia sociopolítica del México contemporáneo y, por ello, resulta importante recuperar y sistematizar sus características centrales.
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Puertas Cañaveral, Inmaculada y José Luis Paniza Prados. "El turismo: nuevo escenario post-crisis". ROTUR. Revista de Ocio y Turismo 6, n.º 1 (20 de diciembre de 2013): 155–66. http://dx.doi.org/10.17979/rotur.2013.6.1.1279.

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Impulsado por la mejora de las condiciones económicas a escala global el turismo internacional se ha recuperado más rápido de lo esperado de los efectos de la crisis financiera mundial y de la recesión económica de finales de 2008. En un contexto de crisis internacional muestra unas cifras más optimistas que las de otros sectores productivos considerados tradicionalmente como motores de las economías occidentales. Esta situación descrita es precisamente la que motiva el presente artículo, que analiza la evolución y situación actual del turismo como sector productivo destacado de la sociedad española. En este sentido analizaremos en primer lugar la evolución en cifras del turismo internacional y nacional, antes de la crisis y durante la misma. En segundo término se ofrecen y analizan los datos macro económicos del turismo español, según las distintas visiones que el sector tiene sobre su futuro. En tercer lugar se reflexiona sobre la trascendencia real que el turismo tiene en las sociedades y economías occidentales. En este sentido se profundizará sobre la realidad socioeconómica del turismo nacional y los retos que deben ser afrontados en un futuro inmediato por parte de las empresas, la administración y los ciudadanos.
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Tanco, Matías y Agustín Aún. "Audición armónica extendida. El rol del cuerpo y la experiencia en el uso del instrumento musical". Epistemus. Revista de Estudios en Música, Cognición y Cultura 2, n.º 1 (29 de diciembre de 2013): 123. http://dx.doi.org/10.21932/epistemus.2.2715.0.

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La audición musical, entendida en el marco de la cognición corporeizada, supone una mente que se constituye más allá del cerebro, implicando a las acciones y movimientos corporales en el pensamiento. De acuerdo a la teoría de la mente extendida, el uso de un instrumento musical durante la práctica de la audición armónica cumplirá un rol esencial, constituyéndose en una herramienta de pensamiento integrada en el sistema cognitivo. Sin embargo, la idea de “mente” como producto del acoplamiento del cuerpo con el instrumento necesita ser considerada más concienzudamente en el contexto de la práctica musical, ya que se supone que la concreción de ese tipo de pensamiento en contexto sería el resultado de la forma que toman los ciclos de percepción-acción. La audición armónica en tanto práctica corporeizada implica un tipo de pensamiento orientado a “extraer” y/o sintetizar aspectos de la música en movimiento vinculados al componente armónico. En esta tarea, el uso del instrumento musical permite recuperar experiencias musicales pasadas, debido a la posibilidad que ofrece para conectar durante la performance actual las trayectorias motoras que fueron generadas anteriormente en la percepción armónica. Pensar a la audición armónica con el instrumento como una experiencia corporeizada y anclada que surge en la actividad de percepción-acción nos permitirá situar a la teoría de la mente extendida en el contexto de la práctica musical.
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Cardoso, Katia Virgínia Viana, Cinthia Marques de Carvalho, Cinthia Marques de Carvalho, Letícia Helene Mendes Ferreira y Marcela de Castro Ferracioli Gama. "Desenvolvimento motor de bebês em intervenção parental durante a puericultura: série de casos". Fisioterapia e Pesquisa 28, n.º 2 (junio de 2021): 172–78. http://dx.doi.org/10.1590/1809-2950/20009628022021.

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RESUMO O desenvolvimento infantil deve ser promovido pela família com apoio formal na puericultura. O presente estudo analisou o desempenho motor de bebês submetidos à intervenção parental na puericultura. Foi realizado um estudo de série de casos, observacional, longitudinal e descritivo, com 215 bebês de 0-18 meses atendidos em uma Unidade de Atenção Primária em Saúde de uma capital do Nordeste brasileiro. O desempenho motor dos bebês foi avaliado pela Alberta infant motor scale e orientações foram transmitidas aos pais a depender do atraso motor observado. Observou-se que 77,7% dos bebês tiveram seu primeiro atendimento no primeiro semestre de vida, 57,6% apresentaram baixo risco e 76,7% desempenho motor normal. Houve relação significativa entre a estratificação de risco e a idade gestacional e entre a estratificação de risco e o desempenho motor. Os intervalos entre as avaliações variaram de 7-252 dias. A porcentagem de bebês com atrasos motores é maior para os que chegam à puericultura após o terceiro trimestre de vida. Todos os bebês identificados com suspeita de atraso ou como atípicos, que frequentaram a puericultura, melhoraram o desempenho motor até a terceira avaliação. Bebês que são levados precocemente à puericultura, para orientações sobre intervenção parental, recuperam o atraso do desenvolvimento motor, porém muitas famílias não comparecem ao seguimento da puericultura ou chegam tardiamente para atendimento.
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Arruda Gomes de Sá, Josefa Nicole. "EFEITOS DA FISIOTERAPIA NEUROFUNCIONAL NA MARCHA EM INDIVÍDUOS COM PARKINSON". Revista Multidisciplinar do Sertão 1, n.º 1 (31 de marzo de 2019): 29–34. http://dx.doi.org/10.37115/rms.v1i1.11.

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A doença de Parkinson é uma afecção crônica e progressiva do sistema nervoso, que apresenta diminuição na neurotransmissão dopaminérgica nos gânglios da base. A marcha é uma das funções mais acometidas e que geram incapacidades na (DP), é caracterizada pela pobreza dos movimentos, passos curtos e diminuição da velocidade. Após uma lesão cerebral alguns indivíduos podem apresentar dificuldades na realização de habilidades motoras e cognitivas, bem como a aquisição de novas habilidades. O estudo tem como objetivo analisar os efeitos da fisioterapia neurofuncional na marcha em indivíduos com Parkinson. Trata-se de uma revisão sistemática da literatura, realizada por meio de pesquisa na base de dados eletrônica Scielo, a partir das palavras chaves e ao foco requerido no estudo: “Marcha”, “Fisioterapia Neurofuncional”, “Efeitos” e “Parkinson”. Foram coletados artigos publicados entre 2003 e 2017 nos idiomas português, inglês e espanhol. De acordo com os autores, os protocolos sioterapêuticos utilizados como o treino de marcha associado a uma atividade cognitivaou seja a dupla tarefa, a esteira ergométrica elétrica e o circuitos associados ao conceito Bobath trouxe uma melhora na marcha e na qualidade de vida desses indivíduos. Os autores comprovaram através de estudos realizados com indivíduos que tem a capacidade de aprendizagem motora afetada, que a fisioterapia neurofuncional tem efeitos benécos e que interferem diretamente na qualidade de vida desses pacientes sendo assim, um dos tratamentos primordiais para recuperar a funcionalidade da marcha.
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Rodrigues, Nathália Sixel y Carlos Alberto de Andrade Coelho Filho. "Influência da audição musical na prática de exercícios físicos por pessoas adultas". Revista Brasileira de Educação Física e Esporte 26, n.º 1 (marzo de 2012): 87–95. http://dx.doi.org/10.1590/s1807-55092012000100009.

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Considerando a importância do conhecimento sobre os fatores que podem influenciar a aderência aos programas de exercícios físicos, esta pesquisa, de natureza qualitativa, tem como objetivo verificar a influência da música na motivação para a prática da ginástica de participantes do projeto de extensão "Ginástica e equilíbrio estético". Para a coleta de dados empíricos foi utilizada a dinâmica dos "grupos focais". Foi constituído um "grupo focal", do qual participaram 14 mulheres. Tendo em vista a análise e a interpretação dos dados coletados, destacam-se as seguintes conclusões: 1) a música, no contexto da prática de exercícios físicos, pode conduzir o praticante ao estado de "fluxo ou fluência", também conhecido como "flow", favorecendo certo "esquecimento do cotidiano", gerando maior envolvimento com a atividade; 2) a música pode situar a prática do exercício físico na dimensão do jogo, pois quando o indivíduo mexe com o corpo, no rumo das vibrações musicais, ele "brinca com o corpo"; 3) a utilização dos pulsos musicais durante a prática de exercícios físicos pode auxiliar na precisão e na velocidade de execução dos gestos motores, contribuindo com a motivação e com o rendimento grupal e individual; 4) no que se refere a certo estado subjetivo favorecido pela música, faz-se notar que as canções têm a capacidade de recuperar memórias, boas ou ruins, para uns e/ou para outros, e que, portanto, no interior de um grupo, esse efeito vai escapar a um possível controle objetivo; 5) o alto volume da música foi apontado como elemento desmotivador por gerar cansaço e irritabilidade.
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Sambe, Angélica Yumi, Joyce Karla Machado da Silva, Camila Costa de Araujo Pellizzari y Paola Janeiro Valenciano. "Efeitos da vibração do tendão muscular no equilíbrio após acidente vascular cerebral: revisão sistemática". Fisioterapia e Pesquisa 29, n.º 3 (septiembre de 2022): 311–26. http://dx.doi.org/10.1590/1809-2950/22007629032022pt.

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RESUMO Após o acidente vascular cerebral (AVC), as pessoas apresentam combinações complexas de déficits sensoriais, motores, cognitivos e emocionais que podem afetar o equilíbrio estático e dinâmico. O objetivo do estudo foi compilar e resumir as principais características e achados de protocolos utilizados em pesquisas que investigaram os efeitos da vibração no tendão muscular no equilíbrio estático e dinâmico em adultos com AVC. Trata-se de uma revisão sistemática, registrada na PROSPERO (CRD42022303874), em que foram realizadas buscas nas bases de dados PubMed, Cochrane, LILACS, SciELO, MEDLINE, Science Direct e PEDro, durante o mês de janeiro de 2022, por meio da combinação de palavras-chave relacionadas a “stroke”, “balance”, “muscle tendon vibration” e “randomized controlled trial”. A qualidade metodológica foi avaliada através da escala PEDro. Foram identificados 1.560 estudos, dos quais 11 foram incluídos, publicados entre 1994 e 2020, envolvendo 242 adultos pós-AVC. Apenas cinco estudos utilizaram a vibração como intervenção e verificaram melhora no equilíbrio estático e dinâmico. Seis estudos analisaram a interferência da vibração no controle postural, observando que o equilíbrio foi afetado durante a aplicação da vibração e que os indivíduos precisaram de mais tempo para se recuperar ou não sofreram diferenças significativas. Verificou-se que os efeitos da vibração do tendão muscular podem melhorar o equilíbrio em pessoas com AVC e influenciar o controle postural através de mecanismos proprioceptivos da vibração. Entretanto, são necessários mais estudos de alta qualidade metodológica para atingir um consenso em relação aos protocolos de tratamento com vibração do tendão muscular e sua recomendação na prática clínica.
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Romano, Roberto y Eduardo Aoun Tannuri. "Modelagem e validação experimental de um atuador baseado em liga de memória de forma". Sba: Controle & Automação Sociedade Brasileira de Automatica 19, n.º 1 (marzo de 2008): 30–42. http://dx.doi.org/10.1590/s0103-17592008000100003.

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As ligas com memória de forma (Shape Memory Alloy - SMA) consistem em um grupo de materiais metálicos que possuem a habilidade de retornar a um formato ou tamanho previamente definido quando submetidas a um ciclo térmico adequado. Os efeitos de memória de forma ocorrem devido a mudanças na estrutura cristalina do material, dependentes da temperatura e da tensão ao qual está sujeito. A fase de Martensita, estado presente a baixas temperaturas, apresenta comportamento plástico, com maior facilidade para deformações permanentes. A fase de Austenita, que ocorre a altas temperaturas, apresenta comportamento elástico com alta rigidez. A mudança na estrutura cristalina do material não é um processo termodinamicamente reversível, apresentando, conseqüentemente, histerese. Portanto, a característica principal destes materiais é a habilidade de sofrer grandes deformações plásticas e, em seguida, recuperar sua forma original quando a carga é removida ou o material é aquecido. Assim, pode-se utilizar esse fenômeno para construir atuadores leves e silenciosos, como verdadeiros músculos metálicos. O desenvolvimento de atuadores com as SMAs apresenta grande atrativo para diversos campos da engenharia, principalmente na área de robótica, substituindo os atuadores convencionais de grande peso e ruidosos, como motores, válvula solenóides, etc. Entretanto, para o bom desempenho de atuadores SMA requer-se um complexo sistema de controle e resfriamento, reduzindo-se o tempo de resposta do atuador e minimizando-se os efeitos da histerese. Nesse trabalho, propõe-se um inovador sistema de resfriamento, baseado em pastilha termo-elétrica (efeito Seebeck-Peltier). Este método possui a vantagem de ser mais compacto e simples que outros métodos de resfriamento forçado. Um modelo matemático completo é também desenvolvido, e um protótipo experimental foi construído. Diversos experimentos foram utilizados para a validação do modelo e para a identificação de todos seus parâmetros. Em um próximo trabalho, um sistema de controle será desenvolvido e implementado no protótipo, baseado no modelo matemático ora proposto.
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Fernández-Díaz, Elena y Carlos Rivilla Gil. "influencia del big data en el proceso de optimización SEO para e-commerce en la era del COVID-19". aDResearch ESIC International Journal of Communication Research 26, n.º 26 (24 de julio de 2021): 12–36. http://dx.doi.org/10.7263/adresic-26-04.

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Objetivo: Esta investigación se basa en analizar dos casos de e-commerce en España para comprobar si a partir del big data se puede influir positivamente en su estrategia SEO y de inbound marketing, implementando tácticas reales sobre dichos comercios digitales, así como evaluar los resultados y la forma de medirlos e interpretarlos correctamente. Diseño/metodología/enfoque: Se trata de una investigación de tipo exploratorio combinando técnicas cuantitativas (palabras clave, visibilidad, volumen de búsquedas) para optimizar criterios On-Page; y cualitativas (buyer persona) a través de herramientas digitales como Sistrix, Google Analytics y Google Trends. Este estudio se realizó durante la primera ola de la pandemia del COVID-19 en España, en marzo de 2020, ante una mayor necesidad de mejorar la presencia y visibilidad digital de los e-commerce. Resultados: Este estudio da como resultado que, ante una bajada de visibilidad en los motores de búsqueda con motivo de un cambio de algoritmo de Google relacionado con la semántica, el análisis del big data resulta crucial para tomar decisiones de marketing digital y poder recuperar ese posicionamiento perdido, ganando a su vez visibilidad, que se traduce en más ventas. Limitaciones/implicaciones: Esta investigación se ha llevado a cabo coincidiendo con el confinamiento en España durante el COVID-19. Se propone, por lo tanto, volver a analizar ambos casos de estudio en otros periodos, también teniendo en cuenta la estacionalidad asociada a ambos productos, y de esta forma poder determinar una comparativa más global de los resultados. Sus principales implicaciones se basan en la optimización de una estrategia de posicionamiento en buscadores a partir de una serie de recomendaciones aplicados a dos casos reales de e-commerce Business to Consumer en España. Originalidad/contribución: Se trata de una guía práctica SEO que sirve de referencia para otros profesionales digitales del sector que quieran ponerlo en práctica en sus estrategias digitales.
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Waissman, Flávia Quadros. "Repercussões da capoeira sobre o equilíbrio e coordenação motora de crianças com paralisia cerebral espástica". Fisioterapia Brasil 10, n.º 5 (16 de diciembre de 2017): 349. http://dx.doi.org/10.33233/fb.v10i5.1568.

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Introdução: A inserção do esporte como meio de recuperar e integrar socialmente pessoas com deficiências motoras tem sido de grande valia. A atividade esportiva como meio de recuperação motora tem mostrado resultados satisfatórios. Assim, devido a sua atuação sobre o movimento corporal, a capoeira poderá ser útil como forma terapêutica complementar na paralisia cerebral. Objetivo: Elaborou-se este estudo com a finalidade de verificar se a capoeira exerce alguma influência sobre o equilíbrio e a coordenação motora de crianças com paralisia cerebral espástica. Métodos: A amostra foi constituída por 15 crianças, voluntárias, com diagnóstico de paralisia cerebral e hemiparesia espástica, em acompanhamento fisioterapêutico, sendo divididas em dois grupos (experimental e controle). O grupo controle realizava apenas fisioterapia, enquanto o experimental também praticava a capoeira. Para avaliar os resultados utilizaram-se os subtestes dois e três, referentes ao equilíbrio estático e dinâmico e coordenação motora, do teste de Proficiência Motora de Bruininks-Oseretsky (TPMBO). Resultados: Estabeleceu-se como nível de significância estatística p < 0,05. A análise estatística intra-grupo, pelo teste de Wilcoxon, evidenciou diferença estatística significativa em ambos os grupos. Encontrou-se para o grupo experimental em relação ao equilíbrio p = 0,012 GE e para coordenação motora p = 0,011, enquanto que o grupo controle mostrava para o equilíbrio p = 0,014 e coordenação motora p = 0,015. Na análise inter-grupo utilizou-se o teste de Mann-Whitney, encontrando-se diferença estatisticamente significativa entre os grupos. Para o equilíbrio a diferença absoluta foi de 0,002 e a relativa foi de 0,009. Em relação à coordenação motora a diferença absoluta foi de 0,002 e a relativa de 0,026. Conclusão: Conclui-se que, apesar dos resultados significativos para ambos os grupos quanto à melhora nas performances equilíbrio e coordenação motora, observou-se melhor desempenho motor para o grupo experimental, demonstrando que a capoeira, através da variabilidade de exercícios, melhora a recuperação motora, podendo ter importante papel no processo de reabilitação.Palavras-chave: sistema motor, paralisia cerebral, capoeira, esporte e recuperação motora.
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Reyes Quintela, Laura. "LUSCOFUSCO, UN ESPACIO PARA SENTIR." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 3, n.º 1 (27 de septiembre de 2016): 71. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2014.n1.v3.482.

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Abstract:LUSCOFUSCO, A PLACE TO FEEL.Luscofusco is a children’s daycare that offers an alternative to the traditional school for children 2 to 6 years old. We began our adventure in Oza, a small village in the province of A Coruña, restoring an old rural school which had been closed years ago. Inspired by philosophies as Montessori, Pestalozzi, Malaguzzi our goal is to recover the essence of the old rural schools, and at the same time energize the area in which we are located. We are a new concept of preschool in which our role is to guide children as they develope cognitive, motor, emotional, affective, inter and intrapersonal skills through play, coexistence and experience. All this, in a carefully prepared family atmosphere situated in a natural environment. We base our work on respect for kids, their interests and their motivation to turn them into the protagonists of their learning. We assume a role of mediators in this process, use a non-directive approach and offer individual attention.Keywords: Free School, an alternative school, non-directive pedagogy, natural environmentResumen:Luscofusco es un espacio infantil que ofrece una alternativa al sistema educativo tradicional a niños y niñas de 2 a 6 años. Comenzamos nuestra andadura en Oza, una pequeña aldea en la provincia de A Coruña, restaurando una antigua unitaria cerrada años atrás. Hemos puesto la ilusión en recuperar la esencia de las antiguas escuelas rurales, y al mismo tiempo dinamizar la zona, inspirándonos en filosofías como las de Montessori, Pestalozzi, Malaguzzi…. Somos un nuevo concepto de espacio infantil en el que nuestro papel es el de guiarles para lograr el desarrollo de todas sus competencias cognitivas, motoras, emocionales, afectivas, inter e intrapersonales; a través del juego, la convivencia y la experiencia. Todo ello en un ambiente familiar, cuidadosamente preparado, situado en un entorno natural. Nos basamos en el respeto al niño y niña, a sus intereses, a sus motivaciones para convertirles en protagonistas de su aprendizaje asumiendo un papel de mediadoras en este proceso, utilizamos una metodología no directiva y ofrecemos una atención individualizada.Palabras clave: Escuela Libre, escuela alternativa, pedagogía no directiva, entorno natural
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Passos, Ana Paula Peçanha. "O CUIDADO DA ENFERMAGEM AO PACIENTE CIRÚRGICO FRENTE AO ATO ANESTÉSICO". Biológicas & Saúde 2, n.º 6 (24 de septiembre de 2012). http://dx.doi.org/10.25242/8868262012202.

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A assistência de enfermagem durante o período pós-operatório imediato é muito importante e concentra-seem intervenções destinadas a prevenir ou tratar complicações. Por menor que seja o procedimento cirúrgico,o risco de complicações sempre estará presente. As primeiras unidades de recuperação pós-anestésicassurgiram em 1880 e tem como objetivos proporcionar a recuperação dos pacientes e prevenir e detectarcomplicações relacionadas ao procedimento anestésico-cirúrgico. O foco na unidade de recuperação pósanestésicaé assistir o paciente até que ele tenha se recuperado dos efeitos da anestesia, isto é, até que os seussinais vitais e as suas funções motoras e sensitivas retornem aos níveis normais.
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Roy La Touche. "Pensando en Movimiento". Journal of MOVE and Therapeutic Science 1, n.º 1 (5 de diciembre de 2019). http://dx.doi.org/10.37382/jomts.v1i1.13.

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Una similitud que existe entre todas las profesiones relacionadas con las ciencias aplicadas a la rehabilitación es la utilización de terapias basadas en el movimiento, estas producen mejoras cognitivas, sensoriales, motoras (La Touche, 2019) y además presentan una gran repercusión sobre el estado de ánimo del paciente (Gourgouvelis et al., 2017). Dentro de las terapias basadas en el movimiento, el ejercicio y su variante específica aplicada a la rehabilitación (ejercicio terapéutico) es la que tiene una gran aplicabilidad clínica, presenta un soporte sólido de la evidencia científica y se prescribe con mayor frecuencia para el tratamiento de trastornos musculoesqueléticos, neurológicos y cardiorrespiratorios (La Touche, 2017). La prescripción de ejercicio terapéutico es un proceso sistemático en el cual se establece un planteamiento terapéutico basado en pruebas físicas y diseñado con el objetivo de recuperar, mejorar, prevenir y optimizar las funciones físicas mediante la utilización de ejercicios con un énfasis rehabilitador (La Touche, 2017).
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