Literatura académica sobre el tema "Rappresentanza degli interessi"

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Artículos de revistas sobre el tema "Rappresentanza degli interessi"

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Onger, Sergio. "La rappresentanza degli interessi imprenditoriali nella Brescia della Belle époque". STORIA IN LOMBARDIA, n.º 2 (enero de 2022): 51–70. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-002003.

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Resumen
Le prime forme associative degli imprenditori italiani corrispondevano puntualmente alla struttura economica del Paese e riproducevano quindi il notevole peso degli interessi commerciali. La contiguità territoriale tra impianti industriali, reti distributive e reti creditizie favorivano la costituzione di associazioni con un forte radicamento locale. È questo il caso del Circolo commerciale, sorto a Brescia nel 1892 in modo spontaneo, geograficamente circoscritto e organizzativamente debole, nel quale erano rappresentati sia gli interessi industriali sia quelli commerciali, a dimostrazione di un basso grado di specializzazione settoriale. Al suo interno si trovavano imprenditori dell'industria, del commercio e della finanza, ma anche esponenti del ceto nobiliare che avevano iniziato a investire nell'azionariato industriale e bancario. Il Circolo divenne in pochi anni la centrale operativa di una élite di operatori economici di diverso orientamento politico che non intendevano l'azione associativa solo come difesa dei propri interessi, ma si sforzarono di collocarla nella prospettiva di una più ampia concezione ideologica, ponendosi traguardi comuni di progresso morale, civile e sociale.
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Schmitter, Philippe C. "LA RAPPRESENTANZA NELLA FUTURA ENTITÀ POLITICA EUROPEA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, n.º 3 (diciembre de 1992): 411–48. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200018876.

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IntroduzioneSe la natura delle politiche pubbliche determina in misura crescente la sostanza degli interessi, la quale determina in misura crescente la forma delle constituencies, la quale determina in misura crescente il futuro della rappresentanza, e la Comunità europea determina in misura crescente la natura delle politiche pubbliche in Europa, allora il futuro della Comunità europea determinerà in misura crescente il futuro della rappresentanza in Europa.
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Gualmini, Elisabetta. "L'EVOLUZIONE DEGLI ASSETTI CONCERTATIVI IN ITALIA E IN GERMANIA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, n.º 1 (abril de 1997): 101–50. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025545.

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Resumen
IntroduzioneIl dibattito sul neo-corporativismo ha conosciuto un curioso destino: si è diffuso nel corso degli anni settanta con straordinaria rapidità, sostenuto da una particolare enfasi prescrittiva che vedeva nei nuovi modelli di rappresentanza degli interessi una sicura ricetta per la stabilità politica ed economica nazionale; è stato poi in gran parte smentito dai suoi stessi fondatori che a partire dalla metà degli anni ottanta hanno cominciato a parlare di un suo incipiente declino, tanto che il termine «neo-corporativismo» è gradualmente scomparso dalla letteratura come se evocasse fastidiose assonanze.
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Mastropaolo, Alfio. "PARLAMENTI E PARLAMENTARI NEGLI ANNI OTTANTA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 20, n.º 1 (abril de 1990): 29–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008947.

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Resumen
IntroduzioneAll'interno di quello che si suole ormai definire il mercato politico, il successo degli interessi organizzati ha da qualche decennio a questa parte finito, com'é noto, per cancellare del tutto la tradizionale rappresentazione del parlamento quale baricentro del sistema politico. Superata la fase in cui l'insidia piò grave alle prerogative delle assemblee legislative veniva dai partiti politici, i grandi gruppi d'interesse funzionali hanno addirittura dato luogo ad un secondo circuito rappresentativo in pieno regola, postosi decisamente in concorrenza rispetto a quello della rappresentanza politica democratica, che ha nel parlamento il suo principale punto di transito.
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Calvo, Juan. "SERGIO LARICCIA, La rappresentanza degli interessi religiosi, 1 vol. de VIII + 198 págs., Ed. Giuffrè, Milano, 1967". Ius Canonicum 10, n.º 19-20 (13 de abril de 2018): 543–44. http://dx.doi.org/10.15581/016.10.21519.

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Morris, Jonathan. "The organization of industrial interests in Italy, 1906–1925". Modern Italy 3, n.º 01 (mayo de 1998): 101–7. http://dx.doi.org/10.1080/13532949808454794.

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Franklin Hugh Adler,Italian Industrialists from Liberalism to Fascism. The Political Development of the Industrial Bourgeoisie, Cambridge University Press, Cambridge, 1996, xv + 458 pp., ISBN 0–521–433406–8 hbk, £40.00Giuseppe Berta,Il governo degli interessi. Industriali, rappresentanza e politica nell'Italia del nord-ovest 1906–1924, Marsilio, Venice, 1996, xv + 175 pp., ISBN 88–317–6342–3 pbk, 32,000 LireGiorgio FioccaStoria della Confindustria 1900–1914, Marsilio, Venice, 1994, 266 pp., ISBN 88–317–5850–0 hbk, 70,000 LireThe three books under review trace the organization of industrial interests in Italy from the foundation of the Lega industrial di Torino (LIT) in 1906 to the insertion of Confindustria into the Fascist totalitarian state. As Franklin Hugh Adler's ambitious and detailed account relates the Lega (LIT) begat first a Federazione Industriali Piemontesi (1908) and then the Confederazione Italiana dell'Industria (CIDI) in 1910 which was relaunched as the Confederazione generale dell'industria Italiana (Confindustria) in 1919. All of these organizations came under the effective direction of Gino Olivetti, the first secretary of the Lega who emerges from Adler's analysis as the principal theorist of a liberalproductionist ideology that the author regards as the central value system of the Italian industrial bourgeoisie. The slimmer volumes (in both scope and size) of Giuseppe Berta and Giorgio Fiocca diverge from Adler's account in stressing the discontinuities in the process of association which are attributed to the triumph of one industrial faction over another, and the changes in direction consequent upon this. By presenting these organizations within the broader context of entrepreneurial and associational activity, their accounts also call into question the extent to which the positions of Confindustria can be assumed to be representative of Italian industrialists as a whole.
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Graziano, Gigi. "LOBBYING, SCAMBIO E DEFINIZIONE DEGLI INTERESSI. RIFLESSIONI SUL CASO AMERICANO". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, n.º 3 (diciembre de 1993): 409–32. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022449.

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Resumen
IntroduzioneL'uso del concetto di scambio come categoria entro la quale sussumere l'attività di lobbying evidenzia un paradosso familiare agli studiosi della politica americana. Da un lato, nelle sue caratteristiche dominanti la politica americana è per larga parte null'altro che scambio. Il ben noto aforisma di Tip O'Neill (1987), per molti anni Speaker della Camera dei Rappresentanti (1977-1986), secondo il quale «tutta la politica è locale», sottende una nozione nella quale l'ideologia è praticamente assente e gli interessi particolaristici del tutto dominanti. D'altro canto, non conosco formula che offenderebbe di più operatori e attori del sistema, che la riterrebbero un grossolano travisamento della natura e significato del gioco. Nella misura in cui lobbying è scambio, sarebbero più portati a definirlo come «scambio di informazioni e idee fra Governo e parti private» (CRS Report 1991, 1), capace di infondere nelle politiche pubbliche expertise e consapevole realismo.
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Bourdua, Louise. "De origine et progressu ordinis fratrum heremitarum: Guariento and the Eremitani in Padua". Papers of the British School at Rome 66 (noviembre de 1998): 177–92. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000427x.

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DE ORIGINE ET PROGRESSU ORDINIS FRATRUM HEREMITARUM: GUARIENTO E GLI EREMITANI IN PADOVAIn un tentativo di apparire come il più antico ordine, gli eremiti agostiniani di Padova commissionarono un ciclo di affreschi nella loro cappella maggiore, che rappresentava una riscrittura visiva della loro storia. Questo saggio colloca gli affreschi del coro degli Eremitani, universalmente attribuiti a Guariento d'Arpo, nell'ambito del loro contesto agostiniano, il quale rispecchia gli interessi retrospettivi dell'ordine durante il quattor-dicesimo secolo ed in particolare la loro rivendicazione di essere i veri e giusti figli di Agostino. Le Confessioni di Agostino rappresentano la fonte naturale per le quattro scene narrative della fila inferiore, ma l'autore (o gli autori) del programma seguono da vicino anche la nuova storia dell'ordine, ed in particolare l'anonimo Initium sive processus Ordinis heremitarum sancti Augustini (1322–9), il Sermo de beato Augustino di Nicola d'Alessandria (1332) ed il meglio conosciuto Tractatus de origine et progressu ordinis fratrum heremitarum et vero ac proprio titulo eiusdem di Enrico di Friemar (1334). Viene sostenuto che il ciclo padovano segue questi testi del-l'inizio del quattordicesimo secolo e non il più tardo Liber Vitasfratrum (circa 1357) di Giordano di Quedlinburg, che sostituì la narrativa di Friemar e probabilmente arrivò a Padova nel 1368.
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Mara Santi, Tiziano Toracca e. "La Procedura di Mobilità e la sua rappresentazione letteraria: Mobilità e Mobilità n. 2 in Works (2016) di Vitaliano Trevisan". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 2 (24 de marzo de 2019): 480–510. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831961.

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Resumen
Il saggio analizza i capitoli Mobilità e Mobilità n. 2 di Works (2016) di Vitaliano Trevisan contestualizzandoli nel rinato interesse per il lavoro che dalla metà degli anni Novanta si registra negli autori, nel mercato editoriale, nel pubblico e nei critici letterari italiani. Posto che la letteratura italiana contemporanea ricomincia a interessarsi al lavoro in concomitanza con il passaggio storico dal fordismo al post-fordismo e in parallelo alle riforme giuridiche che hanno rappresentato le tappe politiche decisive di tale passaggio, il saggio analizza i due capitoli in primo luogo alla luce della legge sulla mobilità n. 223/1991 e dei successivi interventi legislativi su di essa occorsi. In secondo luogo il saggio analizza come la mobilità viene rappresentata da Trevisan e come l’autore non giochi la facile e ormai frusta carta della rappresentazione negativa né della disoccupazione né del lavoro, ma tracci un quadro acuto e originale, nel contesto della letteratura italiana degli anni Zero, del lavoro come attività strutturalmente sociale, in cui si esprimono l’identità e la responsabilità sociale del singolo. Più ancora emerge che i due capitoli sul “non-lavoro”, inseriti a metà del percorso narrativo che illustra i tanti lavori che il personaggio protagonista attraversa prima di diventare scrittore, rappresentano una vera e propria pausa lavorativa e narrativa per tematizzare la natura stessa del romanzo. Works, emerge infatti, è un quadro frammentato di partenze e ripartenze professionali ma è soprattutto una lettura finzionale del reale, ossia una consapevole rivendicazione alla letteratura di un ruolo non descrittivo ma interpretativo e conoscitivo.
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Sobel, Russell S. y Robert A. Lawson. "Intrastate Differences in Representative and Senator Behavior: The Relative Impact of District Elections, Ideology, and Shirking*". Journal of Public Finance and Public Choice 13, n.º 1 (1 de abril de 1995): 3–17. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540011.

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Resumen
Abstract Varie sono le teorie utilizzabili per spiegare le differenze comportamentali tra deputati e senatori rappresentanti di uno stesso stato. Le elezioni distrettuali possono portare ad una divergenza nelle preferenze degli elettori decisivi nelle elezioni del Senato e della Camera dei rappresentanti. Anche differenze ideologiche o differenze nel peso che il legislatore attribuisce ai propri interessi personali possono determinare comportamenti diversi.Questo lavoro svolge un’analisi empirica che utilizza i dati relativi ai prowedimenti di spesa presentati al 103° Congresso al fine di verificare la rilevanza esplicativa di queste teorie. Esso giunge alia conclusione che lo shirking legislativo ha un ruolo predominante nella spiegazione delle differenze nei prowedimenti di spesa avanzati, le elezioni distrettuali, nei prowedimenti di entrate, mentre le differenze ideologiche non risultano significative.
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Tesis sobre el tema "Rappresentanza degli interessi"

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NALIN, Marta. "Governance europea e rappresentanza degli interessi". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2017. http://hdl.handle.net/11392/2488304.

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Resumen
Nell’ambito della governance europea, accanto alla rappresentanza politica, che si esprime all’interno del Parlamento, si muove la rappresentanza degli interessi attraverso l’azione di soggetti privati organizzati attorno a un interesse specifico per influenzare le decisioni politiche. Lo sviluppo di tale fenomeno è favorito dalla fisionomia dell’ordinamento dell’Unione e è sollecitato dalle istituzioni per legittimare il loro operato e migliorare la qualità del diritto. Nella ricostruzione del rapporto tra rappresentanza degli interessi e politica si è circoscritto il campo alle relazioni commerciali internazionali dell’UE, data la forza delle disposizioni degli accordi internazionali nel sistema delle fonti dell’Unione e dal momento che il procedimento di formazione di tali accordi riflette, amplificandole, le caratteristiche del procedimento decisionale europeo (centralità della Commissione, marginalità del Parlamento, ruolo dei rappresentanti di interesse e opacità del processo). Il caso di studio scelto riguarda la vicenda dei negoziati tra UE e USA per la conclusione del Trasatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP). Il TTIP dovrebbe prevedere un sistema arbitrale per la risoluzione delle controversie tra investitore e Stato (Investor-State Dispute Settlement, ISDS), la cui applicazione presenta profili problematici di rilevanza costituzionale, prevedendo la tutela di alcuni interessi privati specifici con ricadute sui principî di eguaglianza e di separazione tra i poteri dello Stato, tanto da aver determinato la Commissione a elaborare l’Investment Court System (ICS), inserito nell’accordo con il Canada. La questione della trasparenza nelle trattative è risultata centrale per il contenuto dell’accordo che dovrebbe definire standard comuni, attraverso la riduzione delle barriere non tariffarie, costituite anche da provvedimenti, leggi e sentenze che a livello nazionale rappresentano strumenti di garanzia dell’interesse generale e a livello internazionale vengono intese come ostacoli al libero commercio. Il TTIP toccherebbe temi sociali, ambientali e di protezione dei diritti fondamentali, che mal si conciliano con la riservatezza che informa le relazioni internazionali. La trasparenza rileva nella fase di formazione delle proposte negoziali, in cui emerge l’assenza di una disciplina organica e vincolante del rapporto tra portatori di interessi e istituzioni, e nell’esercizio del diritto di accesso ai documenti negoziali con riguardo al ruolo del Parlamento, organo del controllo democratico sulle istituzioni. Nell’ambito delle relazioni commerciali internazionali europee al sistema istituzionale che ruota attorno alla Commissione, alla centralità degli interessi privati, alla mancanza di criteri per definire chi sia legittimato a partecipare e alla carenza di regole vincolanti per garantire la trasparenza corrispondono la marginalità del Parlamento (e quindi della rappresentanza politica rispetto alla rappresentanza degli interessi), l’emarginazione dell’interesse generale, la discrezionalità delle istituzioni nella scelta dell’interesse rilevante e dei propri interlocutori nella relazione con i rappresentanti di interessi con effetti sul principio di eguaglianza e sulla tutela dei diritti fondamentali. Tali problematiche si riflettono nel processo d’integrazione europea nel quale emergono istanze di maggiore democraticità: si rendono necessarie una chiara differenziazione dei ruoli delle istituzioni e l’affermazione di maggiore centralità del Parlamento in tutte le politiche, diventando sempre più urgenti il riconoscimento e la tutela dei diritti fondamentali, affermati e difesi dalle Costituzioni nazionali.
Alongside political representation, which manifests itself within Parliament, in European governance a role is played by the representation of interests, which comes into operation when private subjects sharing specific interests take action in order to condition public statements. The increase in such dynamics is not only facilitated by the structure of EU organization, but is also demanded by the institutions themselves so as to legitimate their action and improve the quality of legislative production. In reconstructing the problems related to the relationship between political representation and the representation of interests, we have limited the research field to the international commercial relationships of the EU, in view of the strength of international agreements within the EU’s hierarchy of laws, and because the development of those agreements reflects and amplifies features of the European decision-making process (the centrality of the Commission, the marginalization of Parliament, the role of lobbyists and the opacity of the process). The case study chosen is the story of negotiations between the European Union and the United States for the conclusion of the Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), because of the content of that agreement and the operating methods of the negotiations. The TTIP should provide an arbitration system for the resolution of disputes between investor and state (Investor-state dispute settlement, ISDS), the application of which has problematic aspects of constitutional significance, as it is aimed at the protection of certain specific private interests with consequences on the principles of equality and separation of state powers, so much so as to have caused the Commission to develop the Investment Court System (ICS), incorporated into the CETA (the agreement with Canada). Transparency is the main issue in the negotiations process, in particular as regards the content of the agreement, which aims to establish common standards through the reduction of non-tariff barriers, also made up of provisions, laws and judgments. At a national level these represent instruments for the protection of general interests, while at an international level they are instead deemed to be obstacles to free trade. The TTIP would thus touch on social and environmental issues and the protection of fundamental rights, which are difficult to reconcile with the strict confidence that informs international relations. Transparency is relevant in the creation of negotiating proposals, because of the lack of an organic and binding regulation of the relationship between stakeholders and institutions, and in the exercise of the right of access to negotiation documents with regard to the role of Parliament, the organ of democratic control over the institutions’ actions. Within European international trade relations, the marginality of Parliament (and thus the marginality of political representation as compared with the representation of interests), the marginalization of general interests and the institutions’ latitude in their choice of relevant interests correspond to the institutional system that revolves around the Commission, the centrality of private interests, the lack of criteria for determining who is entitled to attend and to the lack of binding rules to ensure transparency, with effects on the principle of equality and the protection of fundamental rights. These issues are reflected in the European integration process, in which there emerge instances of greater democracy, on a level of both form and content: this requires a clear differentiation of roles between institutions, and the establishment of greater centrality of Parliament in all policies. The recognition and the protection of fundamental rights, affirmed and defended by national Constitutions, is thus becoming more urgent.
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FAVERO, GIULIA. "LA RAPPRESENTANZA DEGLI INTERESSI IMPRENDITORIALI IN ITALIA: UN'ANALISI GENERALE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11371.

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Resumen
La tesi si occupa della rappresentanza degli interessi imprenditoriali in Italia, con un focus particolare sulle crisi 1989-1994 e 2007-2014, analizzando il mondo delle associazioni imprenditoriali private e delle Camere di commercio.
This work is about the representation of entrepreneurs interests in Italy, with a specific focus on 1989-1994 and 2007-2014 crisis, analyzing business associations and Chambers of commerce as institutions.
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FAVERO, GIULIA. "LA RAPPRESENTANZA DEGLI INTERESSI IMPRENDITORIALI IN ITALIA: UN'ANALISI GENERALE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11371.

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La tesi si occupa della rappresentanza degli interessi imprenditoriali in Italia, con un focus particolare sulle crisi 1989-1994 e 2007-2014, analizzando il mondo delle associazioni imprenditoriali private e delle Camere di commercio.
This work is about the representation of entrepreneurs interests in Italy, with a specific focus on 1989-1994 and 2007-2014 crisis, analyzing business associations and Chambers of commerce as institutions.
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PERSANO, DANIELE. "La rappresentanza degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/216.

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Resumen
La riforma del Titolo V della parte II Cost. ha aperto nuove prospettive per la tutela degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali, che trovano adeguata rappresentanza nelle Diocesi, Province e Regioni Ecclesiastiche.
The reform of Title V of Part II Const. He opened up new prospects for the protection of the interests of religious believers in local communities, which find adequate representation in the Diocese, Ecclesiastical Provinces and Regions.
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PERSANO, DANIELE. "La rappresentanza degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/216.

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La riforma del Titolo V della parte II Cost. ha aperto nuove prospettive per la tutela degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali, che trovano adeguata rappresentanza nelle Diocesi, Province e Regioni Ecclesiastiche.
The reform of Title V of Part II Const. He opened up new prospects for the protection of the interests of religious believers in local communities, which find adequate representation in the Diocese, Ecclesiastical Provinces and Regions.
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Romeo, Simone Gaetano. "La rappresentanza degli interessi delle Organizzazioni Non Profit (ONP) Italiane della ricerca sanitaria". Doctoral thesis, Università di Catania, 2018. http://hdl.handle.net/10761/4030.

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Resumen
La ricerca che s inserisce nell alveo della Scienza Politica si focalizza sulle organizzazioni non profit (ONP) italiane attive nella ricerca sanitaria e, in particolar modo, sulla rappresentanza dei loro interessi presso il sistema politico-istituzionale. Il tema in questione assume, infatti, una particolare rilevanza poiché consente di inquadrare tali organizzazioni come gruppi d interesse al pari di altri attivi nell odierna scena politica. Le domande principali dello studio si incentrano, pertanto, su quali siano in concreto gli interessi delle ONP e, soprattutto, in che modo quest ultimi vengono portati all attenzione dei policy-makers al fine di influenzarne le decisioni. L ipotesi di ricerca principale avanzata considera che le ONP di ricerca sanitaria, in quanto gruppi di interesse pubblico, privilegerebbero strategie di lobbying diretto rispetto a quello indiretto in merito alla policy di riferimento. La metodologia di ricerca intrapresa è di tipo misto, caratterizzata sia da un analisi quantitativa che qualitativa: in particolare, quest ultima (di norma privilegiata) si avvale di interviste all élite delle organizzazioni (quest ultime suddivisibili in ONP nazionali, ONP regionali e reti di ONP) e di un analisi di documenti. L ipotesi si rivela confermata solo in parte: solamente, infatti, alcune organizzazioni rispetto al complesso di quelle coinvolte adotterebbero maggiormente strategie di lobbying diretto rispetto a quello indiretto. Riguardo ai risultati ottenuti, si rileva, inoltre, come le ONP considerate non abbiano solo sviluppato strategie di lobbying distinte tra loro, ma siano protagoniste, più in generale, di linee strategiche differenti.
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Facco, Martina <1992&gt. "Il valore strategico dell'arte nella rappresentanza degli interessi: un caso di studi, Confartigianato Vicenza". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12386.

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Resumen
Negli ultimi anni, si è riscontrato un radicale cambiamento del ruolo dell’arte e della cultura, le quali, da discipline dedite a funzioni prettamente edonistiche, hanno preso posto sempre più all’interno dei processi sociali ed economici. L’importanza dell’arte e della cultura come risorse utili e preziose è stata compresa da molte organizzazioni, come le associazioni di rappresentanza degli interessi, delle organizzazioni volontarie, senza scopo di lucro, che si adoperano per la rappresentanza e la tutela degli interessi di una determinata categoria di persone. Arte e cultura vengono impiegate come strumenti strategici per conseguire gli obiettivi associativi: lo scopo della ricerca è, quindi, quello di analizzare come le associazioni di rappresentanza si avvalgono dell’arte e della cultura per condurre la propria mission. La ricerca si svilupperà, poi, analizzando un particolare caso di studi, che è Confartigianato Vicenza, un’associazione territoriale aderente al Sistema Confartigianato, attiva dal 1945, che si adopera per: rappresentare gli interessi delle imprese artigiane del proprio territorio di competenza; promuovere e tutelare i valori artigiani, della piccola impresa e dell'associazionismo; sostenere il territorio e lo sviluppo economico e sociale. In particolare, verranno analizzati due progetti artistico-culturali promossi dall’associazione Confartigianato Vicenza, ossia il Premio Faber Teatro e la Fondazione Villa Fabris. Il Premio Faber Teatro, iniziativa istituita nel 1995 dall'Associazione Confartigianato Vicenza, viene assegnato ogni anno alla compagnia vincitrice del Festival Maschera d'Oro, la rassegna nazionale dedicata al teatro amatoriale organizzato dalla FITA Veneto; la prerogativa del Faber è costituita dall'opportunità, offerta alla compagnia che si aggiudica il Premio, di esibirsi al Teatro Olimpico di Vicenza; questa opportunità per le compagnie teatrali amatoriali è resa possibile grazie alla collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune, della Provincia, della Regione Veneto e di Artigianfidi Vicenza. Il secondo progetto di stampo artistico-culturale è la Fondazione Villa Fabris, di cui Confartigianato Vicenza è uno dei soci fondatori insieme a Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Vicenza e il Centro Sviluppo Artigianato (Cesar). La Fondazione Villa Fabris è nata nel 2008 con il trasferimento del Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio, Istituto internazionale di alta formazione in materia di restauro, conservazione e tutela di beni storico-artistici, nella settecentesca Villa Fabris di Thiene. L’attività della Fondazione ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e l’innovazione delle forme di artigianato legate al mondo della conservazione e del restauro, dell’artigianato artistico e della cultura eno-gastronomica; inoltre la Fondazione ospita numerose associazioni e imprese vicentine nella sede di Villa Fabris, dove trovano uno spazio agevole per le proprie attività.
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ARISI, CLAUDIA. "THE POLITICAL ORGANISATION OF BUSINESS AND WELFARE STATE RESTRUCTURING: HOW ASSOCIATIONAL FACTORS SHAPE EMPLOYERS' COOPERATION FOR SOCIAL POLICY DEVELOPMENT". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/208343.

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Resumen
Given that business interests have assumed ever-growing importance in welfare state restructuring, and that welfare programmes impose significant costs on firms, when and how can employers decide to actively support the development of contemporary social policy? This thesis shows that specific types of business interest organisation can favour the cooperation of employers for the establishment of new social welfare legislation by mediating between their heterogeneous economic interests and the political target structure, and by governing their collective political mobilisation. Drawing on theories of collective action and neo-corporatist models, the thesis elaborates an original typological framework and assesses it through an historical cross-national study of the role of organised business in the Austrian and Italian severance pay reforms (1990s-2000s). Detail process-tracing and systematic cross-case comparison are used to reconstruct and analyse what motivated and enabled the Austrian business community, but not the Italian one, to decisively promote the use of severance payments for the expansion of supplementary pension funds. Empirically, the thesis finds that differences in the institutional set-up of the national organisation of business interests have shaped divergent governance roles of business in the two countries by making for different organisational capacities of interest coordination and unification on the one hand, and of bargained interest accommodation, on the other. In particular, highly inclusive and cohesive organisational forms of interest representation, like the Austrian ones, have allowed employers’ representatives to contain intra-class interest conflicts and deliver unitary, politically manageable and moderate social policy demands. Moreover, rather stable participation in state regulation (in non-wage policy areas) and high sanction leverage vis-à-vis members have enabled organisational leaders to determine collective social policy goals and strategies quite independently from the short-term interests of employers, and to render organisational decisions binding also for members opposing resistance. In closing, the thesis provides evidence that, even in presence of appropriate institutional arrangements, a remarkable responsibility for building business support for social welfare initiatives rests on the government. Since the latter can bias the contingent conditions of political influence, it can dampen organisations’ cooperative efforts whenever it opts for clientelistic dynamics of policy formation instead of backing the construction of cross-class reform coalitions.
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LANZALACO, Luca. "La rappresentanza degli interessi a livello territoriale : il caso delle associazioni imprenditoriali italiane in prospettiva comparata". Doctoral thesis, 1988. http://hdl.handle.net/1814/5315.

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Resumen
Defence date: 28 June 1988
Examining board: Prof. Philippe C. Schmitter (Stanford University-European University Institute) (supervisor) ; Prof. Bernd Marin (European University Institute) ; Prof. Alberto Martinelli (Università degli Studi di Milano-Università Bocconi) ; Prof. Wolfgang Streeck (Wissenschaftszentrum Berloin) ; Prof. Giuliano Urbani (Università Bocconi)
PDF of thesis uploaded from the Library digitised archive of EUI PhD theses completed between 2013 and 2017
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Libros sobre el tema "Rappresentanza degli interessi"

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Amagliani, Roberto. L' Amministratore e la rappresentanza degli interessi condominiali. Milano: A. Giuffrè, 1992.

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Ammassari, Gloria Pirzio. L' Europa degli interessi: Rappresentanza e lobbying nell'Unione europea. Roma: EUROMA, 1997.

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3

Governo e rappresentanza degli interessi: Angelo Villa Pernice (1827-1892). Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino, 2001.

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Rossi, Simona. La rappresentanza nello Stato costituzionale: La rappresentazione degli interessi in Germania. Torino: G. Giappichelli, 2002.

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5

Rappresentanza degli interessi oggi: Il lobbying nelle istituzioni politiche europee e italiane. Roma: Carocci, 2011.

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Antonucci, Maria Cristina. Rappresentanza degli interessi oggi: Il lobbying nelle istituzioni politiche europee e italiane. Roma: Carocci, 2011.

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Alberto, Martinelli, ed. L' azione collettiva degli imprenditori italiani: Le organizzazioni di rappresentanza degli interessi industriali in prospettiva comparata. [Ivrea]: Edizioni di Comunità, 1994.

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Berta, Giuseppe. Il governo degli interessi: Industriali, rappresentanza e politica nell'Italia del nord-ovest : 1906-1924. Venezia: Marsilio, 1996.

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Maestri, Giovanni Ezio. Rappresentanza degli interessi, partiti e consenso: Giungla pensionistica, clientelismo e competizione politica in Italia. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1994.

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CANGIANO, Luigi. Rappresentanza Politica e la Rappresentanza Degli Interessi con Nota Aggiornata Al Governo Gentiloni. Independently Published, 2016.

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