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Nocerino, Assunta y Vincenzo Satta. "La governance del turismo tra Stato e regioni e il ruolo del Ministro". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 2 (agosto de 2011): 13–26. http://dx.doi.org/10.3280/dt2011-002002.

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Il saggio svolge un'indagine sulla ripartizione delle competenze tra Stato e regioni in materia di turismo, a partire dall'analisi della dottrina e della giurisprudenza costituzionale. Traendo spunto dalla reintroduzione del Ministro del turismo e dalla ricognizione delle sue iniziative, a livello amministrativo e legislativo, gli Autori si propongono di evidenziare alcuni elementi critici nel rapporto tra i livelli di governo coinvolti nella governance della materia e offrono alcune possibili soluzioni.
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Liberati, Paolo. "Il finanziamento delle regioni e degli enti locali: problemi e prospettive". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 1 (marzo de 2011): 53–89. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-001003.

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Questo lavoro valuta la recente riforma del federalismo fiscale in Italia (L. 42/2009) in relazione a tre questioni. Primo, come finanziare un crescente volume di competenze locali con imposte proprie, con particolare riferimento alla fornitura di livelli minimi o essenziali di servizio (ad es., sanitŕ). Secondo, come risolvere il trade-off tra esigenze di efficienza nell'uso delle risorse e di compensazione degli squilibri territoriali. Terzo, se sia da privilegiare un rapporto diretto dei governi locali con lo Stato centrale o se compiti di finanziamento e perequazione dei comuni possano essere utilmente affidati alle regioni.
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Bertin, Mattia, Gianfranco Pozzer, Domenico Patassini y Francesco Musco. "Il piano inefficace. Sulla qualità della pianificazione emergenziale". TERRITORIO, n.º 99 (agosto de 2022): 136–48. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099019.

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L'articolo suggerisce un percorso esplorativo finalizzato alla valutazione dello stato della pianificazione emergenziale in Italia a partire dal caso della Regione Umbria recentemente interessata da eventi emergenziali. L'esplorazione mira a descrivere il rapporto tra qualità redazionale e progettuale del documento di piano, valutazione del rischio e pianificazione della risposta. Sulla base di un'analisi multivariata, vengono identificate distinte tipologie di piano che, pur diverse per qualità redazionale, denunciano limiti comuni nelle capacità di risposta. Le conclusioni si interrogano sull'opportunità di ripensare il piano d'emergenza in relazione alla pianificazione urbanistica e a una gestione operativa del rischio, come suggerito dal nuovo Testo Unico di Protezione civile (2018).
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Di Pietro, Maria Luisa y Stefano Fornaroli. "Mass-media e prevenzione dell'infezione da HIV e della tossicodipendenza". Medicina e Morale 42, n.º 4 (31 de agosto de 1993): 733–65. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1050.

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In materia di prevenzione dell'infezione da HIV e della tossicodipendenza sono stati messi in atto, nel corso di questi ultimi anni, numerosi interventi: "spot" televisivi e radiofonici, opuscoli distribuiti nelle scuole, negli aeroporti e sulle riviste, videocassette e libri. Si rendeva, ora, necessario verificare l'efficacia di questi interventi ovvero il rapporto aspettative/risultati in previsione, anche, di nuove campagne di informazione. E' stato questo il motivo che ha spinto gli Autori di questo articolo a condurre, tra gli adolescenti ("target" privilegiato delle suddette campagne), un'indagine tesa a valutare il loro grado di soddisfazione per quanto appreso. A tale scopo sono stati intervistati- mediante questionario- 2.758 studenti degli ultimi tre anni dei Licei scientifico e classico e dell'Istituto Magistrale: gli studenti di sesso maschile e femminile risiedevano in ambiente urbano nelle diverse regioni italiane del Nord, Centro e Sud Italia.
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Maltoni, Maria. "Democrazia e partecipazione al femminile: il bilancio di genere". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 1 (abril de 2011): 53–63. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001005.

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Misurare un'azione di governo locale o nazionale, in rapporto agli effetti che si producono sulla vita delle donne, č un elemento di valutazione che si attua "pesando" la quantitŕ di risorse dedicate nei bilanci pubblici attraverso il metodo del. Il bilancio di genere č ormai una prassi adottata in vari paesi. In Italia le prime esperienze disono partite dalle amministrazioni locali: nel 2001 č stato realizzato dalla Regione Emilia-Romagna, poi in altri Comuni e Province, ma spesso sono rimaste esperienze sporadiche. Il Comune di Forlě, dopo una sperimentazione nella precedente legislatura, nel 2010 ha inserito l'attivitŕ sul bilancio di genere tra quelle "standard" dell'ente, sulla scorta di una forte presenza femminile nell'amministrazione ed una giunta composta in modo paritario tra uomini e donne, elemento che l'ha fatta classificare dal Forum della P.A., quale "cittŕ piů rosa d'Italia". Il contributo mostra come il bilancio di genere rappresenti uno strumento importante di democrazia partecipata al femminile.
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6

Grandi, Silvia. "Cooperazione decentrata tra la Regione Emilia-Romagna e Stato Del Paranà per lo sviluppo del cooperativismo e delle filiere agroalimentari di qualità: Il caso del Programma Brasil Próximo". Revista Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais 6, n.º 2 (27 de noviembre de 2017): 73. http://dx.doi.org/10.51359/2238-8052.2017.231109.

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La cooperazione tra aree subnazionali, comunemente chiamata cooperazione decentrata o più recentemente “partenariato territoriale” nella nuova legge italiana per la cooperazione allo sviluppo (L. 125/14), assume di solito un ruolo marginale in termini finanziari ma può risultare molto rilevante in termini di efficacia ed influenza nelle policy per lo sviluppo locale. È quanto emerge del programma Brasil Próximo in cui cinque Regioni italiane (Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria) hanno creato, tra il 2004 e il 2015, un articolato sistema di relazione e di progettualità in un’ottica di cooperazione di transizione post-aid. L’obiettivo si è concretizzato con l’attivazione di un vasto network, di rafforzamento e sviluppo di politiche e strumenti, di creazione di reciproche opportunità - anche commerciali - e di interventi tesi ad accompagnare processi endogeni di sviluppo locale sostenibili capaci di intervenire sui problemi socio-economici derivanti da una squilibrata distribuzione della ricchezza. In particolare questo paper pone l’attenzione sul rapporto della Regione Emilia-Romagna con lo Stato del Paranà analizzando le attività svolte per il rafforzamento di politiche e di progetti pilota volti a sostenere i piccoli produttori nelle filiere agroalimentari attraverso la crescita delle microimprese, delle PMI, del sistema fieristico locale specialistico e del cooperativismo. Un approccio sostanzialmente basato sulle persone, sulla condivisione delle buone prassi maturate nel territorio regionale e sulla mise en reseau. I dilemmi sempre aperti dopo la conclusione anche dei progetti di cooperazione considerati di successo sono: è stato veramente sostenibile? Cosa significa sostenibile per le parti in gioco? Quanto la politica influisce nella sostenibilità di questi processi?
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Luciano, Adriana y Roberto Di Monaco. "Prevedere la domanda di lavoro e di formazione. Il caso delle professioni sociali". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 120 (febrero de 2011): 105–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120006.

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Resumen
L'analisi dei fabbisogni di competenze degli occupati ha attratto grandi investimenti per realizzare ad hoc ricerche professionali a livello e professionale, cosě come sono carenti modelli condivisi a livello nazionale. Al fine di contribuire a definire modelli standardizzati, gli autori suggeriscono l'uso di dati amministrativi, per quanto possibile in modo da rendere le analisi piů affidabili e meno costose. Inoltre, essi forniscono un modello di analisi per misurare il divario di competenze professionali sulla base del quadro europeo delle qualifiche. Il modello č stato sperimentato sui lavoratori sociali della regione Piemonte, sottoponendo un questionario ad un campione di circa 500 professionisti e manager impiegati nel settore dei servizi sociali locali. Č emersa una rappresentazione delle professioni e delle esigenze di formazione che mette in evidenza la divergenza tra l'attuale orientamento delle politiche sociali verso una maggiore integrazione e cooperazione locale e le competenze professionali principalmente focalizzate sul rapporto con gli utenti. I predetti risultati sottolineano la necessitŕ di realizzare processi di training on the job di concerto con le modifiche organizzative che risultano piů coerenti con le attuali politiche.
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Pieralli, S., G. Scotti, E. Bianchini, F. Simionato y A. Mazza. "Utilità clinica della RM nello studio della regione sellare". Rivista di Neuroradiologia 4, n.º 3_suppl (diciembre de 1991): 89–99. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s318.

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Lo studio RM della regione sellare si avvale di una tecnica ormai standardizzata; le sequenze abitualmente realizzate sono Spin-Echo ponderate in T1 (SE T1W) (TR = 550, TE = 20, 4 acquisizioni), Field of view (FOV) <20 cm, matrice 256, secondo piani coronali e sagittali, con sezioni di 3 mm di spessore. Sezioni di spessore sottile, con alta matrice e FOV ridotto, dotate di buon rapporto segnale rumore potevano essere prodotte fino a poco tempo fa solo da apparecchi ad alto campo magnetico, ma attualmente anche dai più recenti apparecchi 0,5 T. Le sequenze Densità Protonica e T2W sono generalmente limitate allo studio di lesioni ad estensione extrasellare. I mezzi di contrasto paramagnetici vengono utilizzati sempre più frequentemente come completamento della indagine allo scopo di aumentare la sensibilità nei confronti di patologie di piccole dimensioni, introdurre ulteriori elementi di specificità e permettere una miglior delimitazione delle lesioni rispetto alle strutture viciniori. Sequenze Gradient Echo 3D, con acquisizione volumetrica, appaiono secondo i primi risultati molto promettenti 18in quanto permettono di ottenere sezioni di spessore fino ad 1 mm, ralmente contigue e senza effetti di interferenza o di volume parziale tra fette adiacenti, con possibilità di ricostruire successivamente immagini secondo piani diversi dalla orientazione originaria. In sintesi è stato possibile ottenere una buona risoluzione spaziale, necessaria per lo studio della sella e del suo contenuto, in una metodica caratterizzata da alta risoluzione di contrasto, dalla multiplanarità e dalla assenza di artefatti da osso e da amalgami dentari oltre che di radiazioni ionizzanti. Per queste ragioni la RM è attualmente l'esame di prima scelta nello studio delle patologie della regione sellare.
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Costa, Paolo. "Le istituzioni dell'uomo, il diritto e l'economia. Una breve riflessione a partire dal pensiero di Giambattista Vico". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 1 (marzo de 2021): 45–53. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-001003.

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Il rapporto tra istituzioni ed economia è spesso acriticamente rappresentato come rapporto tra Stato e mercato, tra autorità della legge e libertà della concorrenza. Gli intrecci storici e metodologici tra i fenomeni in questione e le relative scienze sono in realtà più profondi. Sembrano condurre, attraverso percorsi epistemici ora più percepibili ora più carsici, a comuni matrici antropologiche, già visibili ad esempio in un autore epocale quale Giambattista Vico.
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Cirlŕ, Mario. "La cittŕ interiore". COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, n.º 22 (diciembre de 2011): 77–86. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-022007.

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La relazione tra cittŕ e periferia dispone la riflessione tra interno/esterno, tra finito/ infinito, tra contenitore/contenuto. Il rapporto tra mondo-cittŕ e cittŕ mondo pone il dilemma inclusione/esclusione. Il dibattito tra stato-nazione e mercato globale interroga la questione di sicurezza/insicurezza. Informato alla riflessione di G. Deleuze, l'intervento cerca nella teoria e nella pratica psicoanalitica prospettive non solo analogiche ma auspicabilmente operative.
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Di Tullio, Matteo. "L'estimo di Carlo V (1543-1599) e il perticato del 1558. Per un riesame delle riforme fiscali nello Stato di Milano del secondo cinquecento". SOCIETÀ E STORIA, n.º 131 (mayo de 2011): 1–35. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-001001.

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L'estimo di Carlo V č stato a lungo considerato emblema del malgoverno spagnolo sullo Stato di Milano: un giudizio, formatosi in seno alla nuova amministrazione asburgica nel settecento, ripreso acriticamente da quasi tutta la storiografia. L'articolo si propone, utilizzando anche fonti inedite, di riconsiderare i motivi alla base della formazione dell'estimo, con un'attenta ricostruzione del sistema fiscale lombardo del cinquecento. Analizza il processo di riforma considerando le sue ricadute a livello centrale e locale, in particolare nel rapporto tra cittÀ e contadi e tra Milano e le altre cittÀ dello stato. L'autore dimostra che la riforma carolina, di pari passo con le altre innovazioni fiscali promosse dai governi spagnoli nel secondo cinquecento, favorě un sostanziale cambiamento dei rapporti di forza fiscali (e politici) tra i vari corpi dello stato.
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Kowalczyk, Stanisław. "Il rapporto tra Stato e Chiesa secondo Jacques Maritain". Forum Philosophicum 2 (1997): 114–15. http://dx.doi.org/10.5840/forphil1997212.

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Palmisano, Antonio Luigi. "La jirga e la giustizia informale in Paktia". FUTURIBILI, n.º 1 (marzo de 2011): 153–77. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001011.

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L'Autore, nell'ambito del rapporto generale tra diritto informale e diritto formale, e cioč tra diritto della comunitŕ e dei valori e diritto dello stato, affronta la giustizia informale gestita direttamente dalledei pashtun e delle pene previste dal diritto informale per i delitti compiuti. Lesono una sorta di assemblea degli "anziani", operanti a livello locale, e parallelamente alle corti primarie, secondarie e d'appello di Kabul. L'Autore illustra come sono composte e operano tali. Una seconda parte dell'articolo riporta analiticamente le pene per ogni singolo delitto, secondo le categorie giuridiche del, dele del. Nel caso le parti non accettino la decisione delle, allora interverrŕ la corte statale. L'Autore conclude chee stato rappresentano un equilibrio tra comunitŕ locale e stato, che prende le mosse dalla querela discussa a livello di, che cosě si configura come una sorta di giudice di pace.
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Daidone, Rosario. "Architettura e decorazione nella maiolica siciliana". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n.º 1 (mayo de 2021): 149–53. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001016.

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L'autore stimola una riflessione sull'importanza dell'architettura del vaso e sul nesso che esiste tra forma e decorazione, nel rapporto tra l'intervento del ‘torniante' e quello, successivo, del decoratore. Il tema, richiamato da alcuni autori del passato, è stato spesso disatteso nelle moderne esegesi. Vengono analizzati i vincoli che legano la decorazione alla forma dei singoli vasi e le ragioni artistiche stabilite dai due operatori, in particolare nel vasellame da farmacia.
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Lupo, Giulio y Barbara Badiani. "Autopsia di un Prg. Il Piano regolatore Secchi-Viganň di Brescia". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 96 (septiembre de 2010): 5–49. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096001.

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Il Prg di Brescia Secchi-Viganň, adottato nel 1998, č stato annullato nel 2001 con una sentenza del Tar - suscitando un certo scalpore nell'ambiente della disciplina urbanistica - per essere poi riadottato nel 2004, celebrandone enfaticamente la continuitŕ, ma di fatto apportando in alcune "parti vitali" delle alterazioni che sono andate ben al di lŕ dei semplici aggiustamenti normativi che avrebbe richiesto la riadozione. Sono state ricostruite le vicende che hanno portato alla sentenza di annullamento e soprattutto sono stati delineati gli interessi in gioco che hanno promosso la devitalizzazione del Piano Secchi-Viganň. Un'occasione per riflettere sui limiti del piano regolatore, sul rapporto tra pubblico e privato e sul rapporto tra urbanistica e architettura.
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Melloni, Alberto. "“CHIESA E STATO” FRATTURA DI COSA, FRATTURE PER COSA". Il Politico 251, n.º 2 (3 de marzo de 2020): 255–67. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.248.

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Una caratteristica cruciale della storia italiana è il poliedrico rapporto tra Stato e papato, un rapporto a volte conflittuale, a volte amichevole ma sempre presente nelle diverse fasi del processo di costruzione della nazione. Da un lato, la Questione Romana e le vicende dell'Unità del XIX secolo si basano su diverse fratture e ne evidenziano l'antagonismo. Dall'altro, una riconciliazione si può vedere dopo il Movimento di Resistenza, quando la Chiesa è diventata protagonista del sistema democratico repubblicano e durante il periodo della stesura della Costituzione, basata sugli sforzi reciproci e sull'utopia di un dialogo fecondo. Nel complesso, e questo è vero fin dalla Cattura di Roma (1870), lo Stato italiano ha sempre dovuto misurarsi con la presenza duratura del papato.
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Corapi, Guido. "L’ACCERTAMENTO DELLA FILIAZIONE NEL MATRIMONIO". Revista Direitos Sociais e Políticas Públicas (UNIFAFIBE) 8, n.º 3 (22 de diciembre de 2020): 898. http://dx.doi.org/10.25245/rdspp.v8i3.943.

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Muovendo dalle differenze, che ancora oggi permangono, nella disciplina dei modi di accertamento della filiazione, viene ripercorso il dibattito tra coloro che reputano che l’azione di reclamo possa essere promossa, nomine proprio, anche dai genitori, in quanto parti del rapporto di filiazione non attestato da alcun titolo di stato, e coloro che, per contro, reputano che il figlio sia l’unico soggetto legittimato ad agire. A sostegno della prima soluzione, l’Autore rileva il coordinamento sistematico tra gli artt. 234 e 239 c.c.
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Renato, Romano. "Le risorse della giustizia. Riarticolare l'impiego per far crescere il livello del servizio". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 6 (febrero de 2011): 128–32. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-006012.

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Le incontrollate politiche di espansione della spesa pubblica, oltre a far crescere l'indebitamento dello Stato, hanno indotto a una gestione delle risorse tale da far scadere la qualitŕ delle scelte organizzative e dei comportamenti professionali della pubblica amministrazione. Ripensare il rapporto tra risorse disponibili e loro impiego produttivo costituisce un passaggio essenziale anche per migliorare il funzionamento della giustizia
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Murray, Oswyn. "History and reason in the ancient city". Papers of the British School at Rome 59 (noviembre de 1991): 1–13. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009661.

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STORIA E RAZIONALISMO NELLA CITTA ANTICAViene trattato l'intreccio tra storia e razionalismo nell'organizzazione dello Stato nel mondo antico. Si dimostra che la vita politica greca si basava sul razionalismo e che la Storia veniva usata, ma subordinandola a speculazioni razionali. Ciò è provato dall'importanza degli Atti di fondazione mitici e dalla manipolazione della documentazione storica per fini politici. Vengono trovate le origini del razionalismo politico greco nelle origini della polis nel primo periodo arcaico. L'articolo termina con una discussione sul rapporto tra il razionalismo politico greco e lo sviluppo della polis in Etruria e Roma arcaica.
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Neppi Modona, Guido. "NEL MONDO DELLA GIUSTIZIA: FRATTURE E CONTINUITÀ TRA REGIME FASCISTA E ORDINAMENTO DEMOCRATICO". Il Politico 251, n.º 2 (3 de marzo de 2020): 239–54. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.247.

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Per quanto possa apparire paradossale, per alcuni decenni dopo la caduta del fascismo nel mondo della giustizia convivono radicali fratture rispetto al regime e ferrea continuità nella struttura ordinamentale, negli uomini (le donne entreranno in magistratura solo nel 1964) e nelle prassi operative della magistratura italiana. Per rendersi conto di quanto fosse profonda la contraddizione tra fratture e continuità converrà richiamare per sommi capi lo stato della giustizia nel regime fascista, che a sua volta si poneva in termini di sostanziale continuità con lo Stato liberale. La magistratura non godeva né dell’indipendenza esterna dal potere esecutivo, né dell’indipendenza interna dai vertici dell’organizzazione giudiziaria e dai capi degli uffici. In particolare, il pubblico ministero era in rapporto di diretta dipendenza dal Ministro della giustizia; quanto alla magistratura giudicante, i poteri relativi allo stato giuridico (ingresso in carriera, assegnazione della sede, trasferimenti, promozioni, incarichi direttivi, azione disciplinare) erano esercitati dal Ministro della giustizia o da commissioni di alti magistrati istituite presso il ministero. [continua]
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Acierno, Maria. "La tutela dello straniero nel processo civile". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 1 (mayo de 2011): 50–72. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001004.

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1. La garanzia costituzionale del giusto processo - 2. Il modello camerale: le ragioni della semplificazione - 3. Uniformitŕ e differenze nei procedimenti riguardanti lo straniero. Il procedimento di controllo delle misure di allontanamento del cittadino comunitario - 4. Le condizioni di accesso al processo nei tre gradi della giurisdizione ordinaria - 5. Il rapporto tra procedimenti giurisdizionali ed amministrativi relativi alla condizione dello straniero nel territorio dello Stato: i giudizi sulle misure di protezione internazionale.
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Scerbo, Alberto. "L’infinita vanità del tutto. Sul politico e giuridico nel pensiero di Leopardi". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 2 (mayo de 2019): 389–407. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819836663.

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L’approfondimento del rapporto duale tra natura e ragione, da cui origina la relazione tra poesia e filosofia, costituisce il viatico per un’indagine riguardante il pensiero di Leopardi in ordine al problema politico e giuridico. Premesso, così, lo scarto esistente tra stato di natura e stato di società, si analizzano le diverse forme sociali, all’interno di un discorso che propone il confronto critico tra antichità e modernità e senza discostarsi dal disegno della storia. Nella consapevolezza di ricondurre il tema politico ad una dimensione di autenticità, in cui la ragione sia integrata dalla natura, si procede poi ad una riflessione sulle forme di governo, distinguendo tra piano teoretico e piano storico. La scientificità propria della modernità detta l’atteggiamento di fondo leopardiano nei confronti del diritto e motiva la messa in discussione dell’esistenza della legge naturale, ma anche la valutazione mitica dell’idea di giustizia. L’approccio venato da un sostanziale realismo materialistico impedisce di ricercare significati profondi nelle dinamiche giuridiche e finisce per connettere l’efficacia del diritto al mero egoismo individualistico. Si rimarcano i limiti insuperabili nel funzionamento del diritto, sia di tipo funzionale che strutturale, e si rileva la distanza del fenomeno giuridico dal mondo della natura, con quanto ne consegue su ogni eventuale aspirazione all’universalità.
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Messina, Giovanni. "Stato costituzionale democratico e governo dell'emergenza . Rilievi su una condizione eccezionale". Società e diritti 7, n.º 14 (9 de diciembre de 2022): 134–63. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19317.

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La gestione politica della crisi sanitaria ha posto con forza alla teoria giuridica e alla filosofia politica la questione classica del rapporto tra normalità istituzionale ed emergenzialità dell’intervento politico. Quanto è accaduto ha spinto parte della dottrina a utilizzare il concetto di stato d’eccezione e in alcuni casi a denunciare l’uso disinvolto di poteri extra-ordinem che hanno messo sotto sforzo il tessuto democratico delle nostre collettività. A un esame attento dei profili giuridico-costituzionali implicati, la tesi della illegittimità di alcuni provvedimenti adottati dalle autorità governa
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Paoletić, Vito. "Tra umide mura di cemento t’immagini un po’ di libertà. Poesia e proletariato nell’Ungheria interbellica". Studia Polensia 9, n.º 1 (24 de noviembre de 2020): 25–49. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2020.09.01.02.

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Nel presente contributo si vuole riassumere il rapporto tra il mondo delle lettere, in primis quello della poesia lirica, e il proletariato ungherese quale suo motivo nel difficile periodo di transizione tra le due guerre mondiali. In Ungheria, gli anni Venti e Trenta furono contrassegnati da profonde trasformazioni geopolitiche e instabilità economica, il che portò vaste fasce della popolazione all’orlo di una crisi esistenziale: per il proletariato dell’epoca, e non solo per esso, oppressione e miseria erano all’ordine del giorno. Nel contributo si indaga su come abbiano sentito e sofferto nonché come abbiano espresso la paralisi del quarto stato tre importanti e diversi poeti dell’epoca: l’impressionista Juhász, l’esistenzialista József e l’avanguardista Kassák.
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Nicotra, Danilo. "Governance e globalizzazione oltre la actor-network theory". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 2 (julio de 2012): 125–43. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002008.

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Resumen
L'obiettivo di questo saggio č di fornire una sistematizzazione di tre concetti chiave o, meglio, tre coppie di concetti: neoliberalismo/neoliberismo, globalizzazione/governance e network economy/networked polity. Il nucleo delle tre coppie di concetti č il medesimo e si specifica sotto tre distinti profili: il rapporto tra economia e politica o, se si vuole, tra stato e mercato, big business e big government. Il saggio si propone di offrire alcune "istruzioni per l'uso" per "assemblare" di nuovo la macchina governativa. Oggi, infatti, ci troviamo paradossalmente di fronte all'esigenza di montare assieme le parti di un nuovo Leviatano che la actor-network theory, proposta da Latour e Callon, ha "smontato" solo tre decenni fa.
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Ivancic, Barbara. "Tra le (non) virgole di Alla cieca. Osservazioni sulla traduzione di Alla cieca e sul rapporto tra Claudio Magris e i suoi traduttori". Quaderni d'italianistica 32, n.º 1 (6 de diciembre de 2011): 83–109. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v32i1.15936.

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Le opere di Claudio Magris sono state tradotte in molte lingue; il primato spetta a Danubio (1986), che segnò il successo internazionale dello scrittore e germanista triestino, con ventidue traduzioni, seguono Un altro mare (1991), tradotto in quattordici lingue, e Microcosmi (1997), a quota diciassette, mentre l’ultimo romanzo Alla cieca (2005) è stato finora tradotto in sedici lingue. Oltre ad essere un autore pluritradotto, Magris nutre anche un profondo interesse per l’argomento della traduzione e in particolare per la traduzione dei suoi stessi testi, come testimonia un intenso dialogo che instaura con molti dei suoi traduttori. A questo rapporto per molti versi singolare tra l’autore e i suoi traduttori1 è dedicata la prima parte del presente contributo. Nella seconda parte ci si concentra su Alla cieca e in particolare su un tratto stilistico del romanzo, quello dei segnali interpuntivi, il cui uso viene dapprima descritto nel testo fonte e che poi si analizza nelle traduzioni inglese, tedesca e croata.1Per un’analisi più approfondita di questo rapporto rimando al mio studio Il dialogo tra autori e traduttori. L’esempio di Claudio Magris (cfr. Ivancic 2010).
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Degli Antoni, Giacomo. "Lavoro, fiducia e motivazioni intrinseche". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 113 (julio de 2022): 117–43. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113006.

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Nel corso degli ultimi anni, la distinzione tra motivazioni ad agire intrinseche ed estrinseche ha ricevuto crescente attenzione. È stato inoltre messo in luce un possibile effetto spiazzamento che l'introduzione di incentivi economici può generare sul livello di motivazioni intrinseche ad agire. Il contesto lavorativo sembra essere caratterizzato non solo da una elevata complessità motivazionale, ma anche dalla presenza di motivazioni intrinseche. Di conseguenza, politiche da parte dei datori di lavoro basate su controllo, sanzione e altri incentivi di carattere estrinseco pos-sono spiazzare le motivazioni intrinseche dei lavoratori. Ciò comporta il rischio di una riduzione dell'impegno profuso dal lavoratore, oltre che, plausibilmente, della soddisfazione per il lavoro. Il presente contributo propone un'analisi delle relazioni tra il livello di motivazioni intrinseche ed estrinseche per il lavoro, da un lato, e alcune caratteristiche del lavoro e del rapporto tra principale e dipendente, dall'altro. Dal punto di vista teorico, l'analisi si rifà sostanzialmente al volume di Frey del 1997 "Not just for the money". In tale contributo, Frey considera alcuni elementi caratterizzanti l'attività lavorativa e il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore che possono promuovere o spiazzare la presenza di motivazioni intrinseche. L'analisi empirica si basa su un dataset originale che comprende dati relativi a oltre 2000 lavoratori dipendenti, collezionato attraverso la somministrazione di un questionario online.
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Diogo, I., U. Walliczeck, J. Taube, N. Franke, A. Teymoortash, J. Werner y C. Güldner. "Possibilità di differenziazione degli elettrodi cocleari nelle misurazioni radiologiche della posizione intracocleare e dell'angolo cordo-facciale". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 4 (agosto de 2016): 310–16. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-878.

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Con l'incremento del numero di impianti cocleari effettuati, il controllo di qualità è divenuto sempre più importante. Oltre alle misurazioni biofisiche intraoperatorie ci si può avvalere dell'imaging radiologico. Una nuova tecnica utilizzata in questo campo è il Cone Beam CT (CBCT). Nel presente studio sono stati valutati 65 casi (35 Nucleus Contour Advance–Cochlear; 30 Flex Soft–MedEl) studiati mediante CBCT (Accu-I-tomo F17, Morita, Kyoto, Japan). Nello specifico sono stati rilevati: l'angolo di inserzione, l'altezza dell'impianto, la distanza dell'elettrodo dalla parete mediale o laterale, l'angolo tra la corda del timpano e il nervo facciale e la posizione precisa del filo dell'elettrodo nell'angolo cordo-facciale. È stato inoltre possibile valutare la differenza tra il decorso peri-modiolare e laterale degli elettrodi. I dati presentati dimostrano l'accuratezza e il vantaggio della CBCT nella visualizzazione di piccole strutture grazie al ridotto numero di artefatti da indurimento del fascio. Inoltre nel 75% dei pazienti è stato possibile visualizzare l'angolo tra la corda del timpano e il nervo facciale. È stato possibile notare differenze significative fra i vari tipi di elettrodo in funzione del tipo di rapporto con il nervo facciale. In conclusione mediante la CBCT è possibile ottenere una visualizzazione precisa e dettagliate misurazioni della posizione intracocleare dei diversi elettrodi. È persino possibile la corretta valutazione della posizione dell'elettrodo rispetto all'angolo cordo- facciale. La CBCT è quindi, dal nostro punto di vista, un utile strumento per il controllo intra e post-operatorio degli impianti cocleari.
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Angileri, T., G. Sparacia, L. Manfrè, A. Banco y R. Lagalla. "Accumulo di ferro a livello ipofisario in pazienti affetti da beta-talassemia major: Aspetti RM". Rivista di Neuroradiologia 10, n.º 2_suppl (octubre de 1997): 232. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s2105.

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Gli autori si propongono di valutare le modificazioni del segnale RM a livello ipofisario nella emosiderosi secondaria in pazienti affetti da beta-talassemia major. Lo studio è stato condotto prospetticamente su un gruppo di 20 pazienti in regime alto-trasfusionale e trattamento ferro-chelante e su 10 volontari sani come gruppo di controllo. Gli esami RM sono stati condotti con apparecchiatura a magnete superconduttivo a 0,5T con sequenze SE TI-dipendenti e GRE TE*-dipendenti. Il sovraccarico di ferro è stato valutato mediante il dosaggio della ferritina sierica. è stata effettuata una valutazione quantitativa delle immagini RM SE T1- e GRE T2*-dipendenti attraverso la misurazione, mediante ROIs, dell'intensità di segnale (IS) del lobo anteriore dell'ipofisi rapportata a quella del tessuto adiposo subcutaneo, nei pazienti e nel gruppo di controllo. Al fine di verificare l'esistenza di differenze statisticamente significative tra i valori rilevati nei pazienti e nel gruppo di controllo è stato applicato il test t di Student. Sono state dimostrate differenze statisticamente significative ( P <.05) tra i valori relativi al rapporto dell'IS dell'adenoipofisi rispetto al tessuto adiposo subcutaneo, misurato nelle immagini GRE TE*-dipendenti, tra i pazienti e il gruppo di controllo. La RM si è dimostrata metodica non invasiva utile nella valutazione del sovraccarico di ferro a livello ipofisario nei pazienti talassemici. Il reperto RM in questa evenienza è costituito dalla riduzione dell'intensità di segnale dell'ipofisi, e ciò è più evidente nelle immagini GRE TE*-dipendenti.
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Balducci, Alessandro. "Il progetto Fragilità Territoriali". TERRITORIO, n.º 91 (junio de 2020): 19–21. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091002.

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Il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano è tra i dipartimenti italiani finanziati dal Ministero dell'Università e della Ricerca per il periodo 2018-2022 nell'ambito dell'iniziativa ‘Dipartimenti di Eccellenza'. Per il quinquennio, il dastu si è impegnato a esplorare i processi articolati e plurali di fragilizzazione del rapporto tra spazio e società. Un primo lavoro, presentato in questo servizio, è una descrizione di alcune declinazioni della fragilità territoriali a partire dalle diverse angolazioni dalle quali il tema è affrontato in 16 diverse linee di ricerca. L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di aprire un dialogo sulle definizioni che consentisse di costruire una prima base - un lessico comune - per lo sviluppo di questo complesso programma di ricerca.
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Francisca de Souza, Marinete Luzia. "Rapporti tra lettere e pastorali di Giovanni Franzoni e di Pedro Casaldaliga". Texto Poético 18, n.º 36 (29 de mayo de 2022): 95–113. http://dx.doi.org/10.25094/rtp.2022n36a862.

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Questo articolo tratta due lettere pastorali, Uma Igreja na Amazônia em conflito com o latifúndio e a marginalização social (1971), di Pedro Casaldaliga e La terra è di Dio (1973), di Giovanni Franzoni nel loro rapporto con il modo in cui teorizzano la Teologia della Liberazione e, nel caso specifico di Casaldaliga, con la reiterazione di immagini poetiche nella loro prosa. Sono stati utilizzati Borges (2000), Pace (2007), Luckmann (2002) e Berger (2004) come fondamento teorico. Il metodo di studio e stato l’analisi testuale e discorsiva con alcuni tratti di stile letterario. Si conclude che loro presentano forme di scrittura simili per quanto riguarda l’insieme di metafore, vale a dire, relative alla terra e al sacro.
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Loffi, Vittoria Costanza Alessandra. "La disciplina sull'aborto nei paesi del blocco BRICS in una prospettiva comparata". La Nuova Giuridica 2, n.º 2 (19 de enero de 2023): 179–219. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1989.

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L’obiettivo di questo elaborato è quello di fornire un’analisi sociale e giuridica delle discipline sulle interruzioni di gravidanza, sottolineando il ruolo giocato dai fenomeni storici del colonialismo e della determinazione per via rivoluzionaria di una forma di Stato socialista nel definire la posizione della donna all’interno della società. Tramite l’ottica del diritto comparato si vuole evidenziare la correlazione tra la forma di Stato dei paesi del blocco BRICS, la loro concezione di diritti riproduttivi e il ruolo dei movimenti femminili e femministi all’interno di ogni ordine sociale nell’aver imposto all’agenda politica del proprio paese il tema dei diritti riproduttivi. La nozione di forma di Stato attiene al rapporto tra libertà e autorità, pertanto vi risulta inclusa anche la peculiare relazione tra autorità e diritti riproduttivi. È per questo fondamentale sottolineare il ruolo dei movimenti femministi nella determinazione delle forme di Stato e nella conseguente delineazione dei propri diritti produttivi.The scope of this paper is to provide a social and legal analysis of abortion laws, emphasising the role played by the historical phenomena of colonialism and the determination by revolutionary means of a socialist form of State in defining the position of women within societies. Through the perspective of comparative law, the aim is to highlight the correlation between the form of state of the BRICS bloc countries, their conception of reproductive rights, and the role of women's and feminist movements within each social order in placing the issue of reproductive rights on the political agenda of their countries. The notion of the state form relates to the relationship between freedom and authority, so the peculiar relationship between authority and reproductive rights is also included. It is therefore crucial to emphasise the role of feminist movements in determining the forms of state and the consequent delineation of reproductive rights.
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Buseti, Simone y Bruno Dente. "L'introduzione del performance management nelle Universitŕ italiane". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 2 (abril de 2013): 121–41. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002005.

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L'ipotesi centrale del saggio č che gli strumenti di misurazione della performance possono essere un modo efficace per promuovere la professionalizzazione del management delle universitŕ, ma soltanto nel rispetto di due condizioni, entrambe necessarie: che l'introduzione di nuovi sistemi sia parte di una piů ampia azione di sviluppo, e che le strategie di cambiamento rispettino l'eterogeneitŕ delle amministrazioni e siano quindi incrementali e differenziate. Si tratta di due condizioni che il decreto 150/2009 sembra sottovalutare, implicando una semplicitŕ doppiamente erronea: l'omogeneitŕ delle amministrazioni target e la sufficienza di valutazione e misurazione ai fini del miglioramento delle performance. Il saggio presenta una ricerca sui sistemi di management e valutazione, attraverso l'analisi dei risultati di un questionario somministrato a circa un terzo degli atenei italiani. La ricerca ha sostanzialmente smentito tali premesse e ha restituito due risultati: un'analisi dello stato dei sistemi che fotografa il posizionamento degli atenei e un modello di relazione tra le diverse variabili oggetto d'indagine. Per quanto riguarda il primo risultato, il panorama complessivo mostra alcuni elementi generalmente solidi e diffusi (come il quadro organizzativo), elementi diffusi ma solo raramente considerati adeguati (ad esempio il controllo di gestione), elementi sostanzialmente assenti (tra tutti il sistema di gestione dei rischi). D'altra parte, il posizionamento degli atenei rivela uno scenario - oltre che generalmente poco soddisfacente - anche fortemente eterogeneo. Non solo quindi non č possibile immaginare una riforma basata sul principio "one size fits all", ma č necessario tutto al contrario sviluppare diversi approcci al cambiamento. Il saggio presenta tre possibili strategie di implementazione della riforma, che partendo dallo stato di sviluppo dell'amministrazione suggeriscono percorsi di cambiamento differenziato. Infine, l'ultima parte del saggio utilizza i dati della rilevazione per costruire un modello di relazione che conferma il rapporto ipotizzato tra i sistemi di valutazione e alcune precondizioni, individuate nel quadro organizzativo, nei sistemi di supporto e (in minor misura) nei sistemi di gestione del rischio e di presidio della qualitŕ. Il modello non propone un rapporto di stretta causalitŕ tra variabili (il che implicherebbe una sequenza cronologica stretta nei programmi di riforma), ma piuttosto di guardare al management come oggetto complesso, il cui miglioramento necessita di sviluppo armonico e forte integrazione tra le sue diverse parti.
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Pasetto, Attilio. "Imprese sociali e sistemi produttivi locali". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 3 (septiembre de 2011): 149–66. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003007.

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La Nota approfondisce il rapporto tra imprese sociali e sistemi produttivi locali, partendo dalla constatazione che oggi i distretti non riescono piů ad assicurare la coesione sociale territoriale che, in passato, era stato un fattore determinante del loro successo. Č, infatti, cresciuta l'esigenza di fruire di beni sociali in modo personalizzato, che, a livello locale, sono spesso assicurati dal settore nonprofit. Serve quindi una governance del territorio, in cui il sistema manifatturiero e quello dei servizi alle persone dialoghino fra loro, puntando alla valorizzazione delle risorse in una logica inclusiva per tutti i soggetti che ne fanno parte.
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Bacciagaluppi, Marco. "L'influenza di Ferenczi su Bowlby e Fromm". RICERCA PSICOANALITICA, n.º 2 (agosto de 2010): 93–114. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2010-002009.

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Ferenczi viene presentato come l'iniziatore del modello relazionale in psicoanalisi. In Inghilterra ha esercitato un'influenza per lo piů indiretta su Bowlby, mentre negli Stati Uniti la sua influenza si č esercitata in modo esplicito attraverso Clara Thompson sulla scuola interpersonale. Giŕ da prima Fromm era stato un ammiratore e difensore di Ferenczi. Nel confronto tra Fromm e Bowlby viene sottolineata soprattutto la loro convergenza sul paradigma evoluzionistico. Questi due autori convergono anche su due importanti temi ferencziani: il rapporto primario del bambino con la madre e l'importanza degli avvenimenti traumatici della vita reale. La qualitŕ dell'attaccamento puň contribuire al carattere sociale.
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Nella, A., P. Ladisa, T. Popolizio, C. G. Lasalandra y A. Calace. "Ernie operate: Tipo di intervento chirurgico e quadro clinico". Rivista di Neuroradiologia 6, n.º 3 (agosto de 1993): 291–94. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600306.

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Nel tentativo di evidenziare una correlazione clinica in rapporto al tipo di intervento chirurgico, sono stati riesaminati 182 pazienti operati di ernia discale lombo-sacrale, sottoposti a valutazione RM negli ultimi 2 anni per recidiva della sintomatologia dolorosa. L'approccio chirurgico è stato sia di «tipo tradizionale» che di «tipo microchirurgico». La cicatrice epidurale è stata la situazione più frequentemente riscontrata, mentre la recidiva di ernia discale si è evidenziata maggiormente negli interventi di tipo tradizionale. Sulla scorta dei dati rilevati si è ricercata, in questo lavoro, una possibile correlazione tra situazione sintomatologica e trattamento chirurgico, sulla base, soprattutto, di alcuni rilievi statistici.
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Zampieri, Sandra, Luca Botturi y Spartaco Calvo. "Giovani e tecnologie: tra nativi digitali e competenze effettive". Swiss Journal of Educational Research 40, n.º 2 (24 de octubre de 2018): 307–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.40.2.5063.

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Il confronto generazionale nell’ambito delle tecnologie digitali è stato fortemente segnato dal concetto di «nativo digitale», che contrappone le nuove generazioni ai più anziani «immigrati digitali». Diversi studi confutano queste tesi, o quantomeno le mettono in discussione, anche se il dibattito è ancora aperto. L’indagine ICILS offre dati solidi per approfondire il rapporto tra giovani e tecnologie, in particolare contestualizzandolo in un contesto geografico e sociale puntuale nel quale le istituzioni scolastiche non hanno finora assunto un ruolo importante e definito. Questo studio cerca di rispondere alle seguenti domande: Quali caratteristiche del sistema educativo favoriscono lo sviluppo di competenze digitali? Esiste una relazione tra età di inizio dell’uso delle tecnologie, frequenza d’uso e tipologia d’uso e le competenze digitali nei diversi ambiti? In conclusione si cerca di aprire la riflessione al ruolo della scuola e delle politiche educative nell’uso dei dispositivi digitali e di internet da parte degli allievi.
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Curami, Andrea. "I primi passi dell'industria aeronautica italiana". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 261 (febrero de 2011): 623–52. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261004.

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Il saggio esamina lo sviluppo dell'industria aeronautica dalla guerra italo-turca fino al suo consolidamento nella prima guerra mondiale, analizzando le cause dello stato lacunoso dei reparti aeronautici (ma non soltanto di quelli) allo scoppio della guerra e le motivazioni che portarono alla ragguardevole produzione, durante il conflitto, di circa 12.000 velivoli da parte della nascente industria nazionale, grazie a uno sviluppo tumultuoso e a un progressivo affrancamento dai vincoli internazionali che la speciale condizione del conflitto consentiva. Il rapporto tra lo Stato committente e l'industria aeronautica č il motivo centrale di questa disamina critica, che mette in luce i molteplici aspetti delle difficoltŕ incontrate dal paese per equipaggiare in maniera abbastanza efficiente l'aeronautica, soddisfacendo allo stesso tempo le aspirazioni degli industriali. Illuminante in questa prospettiva e la spesso dimenticata inchiesta parlamentare sulle spese di guerra, ricca di dati e di documenti preziosi per la storia dell'industria bellica nella Grande guerra.
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Roberti, Geraldina. "In relazione al consumo. Legami sociali e pratiche di fruizione sui Sns". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 43 (septiembre de 2012): 178–89. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043012.

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L'articolo indaga il rapporto tra consumi e relazioni sociali nell'ambito dei percorsi identitari giovanili che si sviluppano sui social network (con particolare riferimento a Facebook). Attraverso una ricerca su un campione di giovani-adulti č stato possibile osservare come i ragazzi utilizzino la condivisione di una serie di pratiche di fruizione per rafforzare i loro legami sociali e come siano proprio le relazioni uno degli elementi fondamentali per la definizione della loro identitŕ. In questo senso, l'atto del condividere uno specifico consumo (o un prodotto) finisce per diventare piů importante del prodotto stesso, perché consente al soggetto di sperimentare un sentimento di appartenenza e contribuisce a strutturarne la rete sociale.
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Bellone, Luca. "«C’ho le streghe che bruciano di hangover»: l’italiano dei giovani narratori (2021-2022)". Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 10, n.º 2 (23 de diciembre de 2022): 401–37. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/18978.

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Il saggio ha l’obiettivo di definire il complesso delle tendenze formali in atto nella narrativa dei giovani in Italia in un quadro cronologico limitato (l’ultimo biennio) e presenta i risultati di una serie di rilievi condotti su testualità, sintassi, stile e lessico interpretabili tanto in sincronia (in relazione alla varietà giovanile coeva di ambito orale) quanto secondo una prospettiva micro-diacronica (in rapporto cioè con la narrativa dei decenni precedenti). A tale fine è stato definito preliminarmente un corpus testuale composto da dieci opere che si concentrano su temi ed esperienze propri del mondo giovanile pubblicate, tra 2021 e 2022, da altrettanti autori, principalmente giovani, tutti, tranne uno (Jonathan Bazzi), esordienti.
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Cubeddu, Raimondo. "LEONI AND HAYEK ON NOMOS AND PHYSIS". Il Politico 252, n.º 2 (15 de enero de 2021): 58–95. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.509.

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Nel 1949, mettendo a disposizione degli studenti pavesi di Giurisprudenza delle Dispense dal titolo Il pensieroantico, Bruno Leoni non immaginava che stava contribuendo a porre le basi per una riformulazionedi quella che nello stesso anno Friedrich A. von Hayek aveva chiamato la tradizione del “true individualism” tracciando così una nuova storia delle origini e dello sviluppo della tradizione liberale. infatti, dopoaver descritto l’origine dei concetti di nomos e di physis nella filosofia greca, in quelle DispenseLeoni intende la soluzione epicurea e la sua dottrina del contratto come un qualcosa di “eccezionale importanza per lo sviluppo della speculazione intorno al diritto ed allo Stato nell’età moderna”. Accennato all’importanza che negli stessi anni Ludwig von Mises e Leo Strauss attribuiranno all’epicureismo nella nascita della ‘modernità, il saggio analizza la tesi leoniana sul rapporto tra nomos e physis e, illustratane l’affinità con la tesi di Carl Menger sulla nascita “irriflessa” delle principali istituzioni sociali e del diritto, mostra il modo in cui tale rapporto ha influenzato Hayek e come si rifletta nella di lui (e di Michael Oakeshott) dicotomia tra i modelli istituzionali ‘nomocratici’ e quelli ‘teleocratici’. Un breve cenno, nel finale, al modo in cui tracce della dottrina epicurea del contratto possono essere ravvisate nella teoria dello “scambio di pretese” che Leoni pone all’origine del diritto.
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Focchi, Marco. "Perché odiamo con tutte le nostre forze l'oggetto che piů amiamo?" ATTUALITŔ LACANIANA, n.º 9 (abril de 2009): 101–19. http://dx.doi.org/10.3280/ala2009-009009.

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- Lo spettacolo come mezzo di dominio e di affermazione del potere č stato messo in luce e studiato dai teorici della modernitŕ. La vita politica contemporanea ce ne mostra ampiamente gli effetti e la complessitŕ. Ma qual č il rapporto tra la dimensione spettacolare nella quale siamo immersi, il dominio dell'immagine, e il concetto, piů volte analizzato da Lacan e ulteriormente indagato da Miller, di parvenza? Sullo sfondo di un sentiero che attraversa il mito individuale del nevrotico, l'uomo dei topi, la maledizione di Lucinda e gli aforismi di Kafka si scorge all'orizzonte un al di lŕ della parvenza che affonda le proprie radici nel reale, mettendone in luce un nome possibile: l'indistruttibile. Parole chiave: reale - parvenza - immagine - amore.
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Andň, Romana y Francesca Comunello. "Vieni via con me. Consumo televisivo, social media e civic engagement". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 43 (septiembre de 2012): 89–104. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043006.

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Obiettivo di questo articolo č ragionare sul rapporto tra consumo mediale, uso dei social media e definizione del senso di appartenenza sociale e partecipazione culturale dei soggetti alla vita quotidiana. In particolare, oggetto del nostro lavoro sono le pratiche partecipative messe in campo dagli utenti dei social media (e, in particolare, di Twitter) a ridosso di Vieni via con me, un programma televisivo andato in onda sulla Rai nel mese di novembre 2010, condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano. Il programma č stato recepito come un'occasione di riflessione politica, con forti connotazioni anti governative, al punto che la sua stessa fruizione č stata interpretata, da molti degli spettatori attivi sui social media, come un momento di civic engagement.
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Garrido, Gómez M. Isabel. "Niveles de juridicidad y modalidades del derecho en la era de la globalización". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 3 (febrero de 2012): 45–64. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003002.

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In questo lavoro l'autrice parte da un concetto interdisciplinare e plurale di ciň che significa il termine globalizzazione. In particolare esso si riferisce a un processo sociale, economico, culturale e demografico dal quale il diritto non puň sfuggire. In questa prospettiva, e partendo dal nuovo rapporto tra le sfera privata e pubblica, quello che emerge č la rilevanza della deregulation come una realtŕ, unitamente alla necessitŕ per lo Stato di continuare a conservare le proprie funzioni, pur aggiornandole in modo tale da adattarle alle esigenze del nuovo scenario in cui opera. La realtŕ del diritto manifesta numerosi problemi che devono essere superati attraverso un nuovo modo di concepire la globalizzazione e la implementazione di nuove tecniche e formulazioni.
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Romano, Marina. "La Costituzione egiziana del 1923: il rapporto tra Stato e Islam nella costruzione di un’identità nazionale". Oriente Moderno 94, n.º 1 (2 de julio de 2014): 79–98. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-12340039.

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The present paper aims at examining the role devoted to Islam in the 1923 Egyptian Constitution and argues that its original draft had far more ideological implications than the version that was ultimately octroyée by King Fuʾād I on 19 April 1923. The latter represented a retreat from the quite bold stances taken in the first draft, which was caused on one side by the complex relationship with Great Britain, and on the other by the pressures exerted by the king in shaping the constitutional text. A comparison between these two documents and the use of the available data on the discussions occurred during the constitutional debates (such as the contents of the memoirs and autobiographies of the most prominent nationalist leaders of the time) will show the several steps that led to the promulgation of this text and how it was progressively drained of ideological value and sharpness in favour of a major vagueness and neutrality that could meet the expectations of each involved party.
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Giannakoulas, Andreas. "Il bambino come "terapia" della difesa maniacale post-traumatica genitoriale". INTERAZIONI, n.º 1 (abril de 2022): 13–25. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-001003.

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Con questo mio contributo vorrei portare una critica articolata alla scarsa attenzione rivolta ai diversi processi della funzione cosiddetta di genitorialità e, allo stesso tempo, considerare questi processi come aspetti collusivi inconsci che spesso sono fondamentali, non solo per la fenomenologia del rapporto tra i partner, ma anche per un preciso rapporto tra la sintomatologia dei figli e gli aspetti della patologia collusiva organizzata dalla coppia. Questa affermazione implica tutto il complesso campo della selezione del compagno o della scelta oggettuale coniu-gale. Questa reciprocità collusiva emerge in una varietà di forme. Ad esempio motivazioni reciproche di individui deprivati, traumatizzati, shoccati, o profondamente depressi a scegliere partner analoghi per perpetuare il proprio stato d'animo senza investire o essere investiti affettivamente dall'altro: "Come posso parlare del mio dolore conoscendo l'immensità del tuo!". È stata sottolineata da Winnicott, a questo proposito, la "Falsa Restituzione" dei figli nei confron-ti dei genitori. Questa falsa restituzione e riparazione si esprime attraverso l'identificazione del bambino con la parte dei genitori che non ha subito la dissociazione della difesa maniacale, cioè con la loro parte più profonda, traumatizzata e terrifica, il luogo dove ogni loro difesa maniacale fallisce, il punto dolente, mai elaborato, l'interruzione traumatica dei loro rispettivi Sé, che ha acquisito il senso di un punto di non ritorno. C'è come un tentativo onnipotente da parte del bambino di ristabilire la continuità.
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Colombo, Barbara, Giuseppe Passalacqua, Chiara Di Nuzzo y Guglielmo Puglisi. "Il cervello visuomusicale: uno studio pilota sul rapporto tra corteccia visiva primaria, visualizzazione mentale ed esperienze sinestetiche". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 3 (febrero de 2013): 361–86. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003003.

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Questo studio pilota si propone di indagare il rapporto tra sinestesia e immaginazione mentale nell'ascolto musicale, partendo dall'ipotesi che il legame tra musica e immagini possa essere spiegato dai processi intermodali che coinvolgono aree diverse del cervello, in particolare l'area uditiva e quella visiva. Con l'utilizzo della tDCS (stimolazione elettrica transcranica a correnti dirette), e stata inibita la corteccia visiva primaria (V1), in un campione di musicisti e di non musicisti, per indagare il ruolo che puo assumere durante l'ascolto di brani musicali, valutando contemporaneamente la tendenza alla visualizzazione e la capacita sinestesica. Infine, e stato usato l'Eye Tracker per registrare gli indici comportamentali di esplorazione visiva, che possono essere ricondotti alla visualizzazione mentale durante la fruizione degli stimoli musicali. I risultati hanno mostrato che l'expertise musicale e l'inibizione di V1 incidono sull'esperienza sinestesica e di visualizzazione mentale durante la fruizione di stimoli musicali complessi. Inoltre, le analisi hanno permesso di evidenziare il ruolo di specifiche differenze individuali (in particolare la tendenza all'uso spontaneo delle immagini mentali e il tratto di personalita legato all'immaginazione) durante l'elaborazione cognitiva e sinestetica di stimoli musicali complessi.
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Bisanti, Filippo. "La responsabilità della società sportiva dilettantistica per l'illecito (doloso) commesso dal proprio atleta in gara". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 20 (octubre de 2018): 329–49. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020008.

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Nella sentenza in esame, il Tribunale di Bologna individua alcuni principi particolarmente interessanti per quanto riguarda la responsabilità civile nell'ambito delle competizioni sportive (settore questo caratterizzato da un'articolata normativa). Nel caso di specie, durante una partita dilettantistica di rugby, un giocatore colpisce volontariamente con un violento calcio uno degli avversari fuori dalla fase attiva del gioco. A seguito del procedimento l'obbligo di risarcimento non è gravato esclusivamente sul responsabile materiale del fatto (l'atleta), data l'assenza di un collegamento funzionale tra la condotta e il gioco praticato, ma anche sulla società sportiva dilettantistica dell'atleta. Con riferimento a tale ultimo aspetto, il Tribunale sottolinea come il potere di gestione e vigilanza della società sportiva dilettantistica sugli affiliati ed i benefici che la società sportiva trae dalle prestazioni degli atleti debbano portare alla possibilità di stabilire una responsabilità extracontrattuale in capo a quest'ultima di cui all'art. 2049 c.c. Infatti, dopo l'analisi delle posizioni dottrinali e giurisprudenziali in tema di responsabilità dei maestri e degli appaltatori, il Giudice condanna in solido la società sportiva dilettantistica e gli atleti al risarcimento del danno derivante dall'illecito commesso dall'atleta nei confronti dell'avversario, anche se l'atto illecito è stato commesso al di fuori di una fase di gioco attiva ed è stato commesso intenzionalmente, perché tale circostanza non è ritenuta sufficiente a interrompere il nesso diretto di causalità, non essendo una condotta totalmente estranea al rapporto tra le parti
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Clini, Corrado. "Prospettive del negoziato globale sui cambiamenti climatici". ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, n.º 1 (julio de 2010): 61–66. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-001005.

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Dopo che il senato USA aveva respinto la proposta di ratifica del Protocollo di Kyoto, e dopo che, nel dicembre 2000, vi era stata la rottura tra USA e Europa in occasione della COP 6, sarebbe stato necessario prendere atto che senza la partecipazione della piů grande economia mondiale la dimensione globale del Protocollo veniva notevolmente ridimensionata. Nel 2003 l'Italia aveva invano cercato di aprire una riflessione critica sull'efficacia del Protocollo e sull'esigenza di avviare un dialogo su basi nuove con USA e Cina. Ma la UE ha insistito con un approccio unilaterale, ha convinto la Russia nel 2004 a ratificare il Protocollo senza perň alcun impegno effettivo per l'economia russa. Intanto tra il 1997 e il 2005 l'economia mondiale era cambiata, le emissioni continuavano a crescere nei paesi non coinvolti gli impegni di riduzione delle emissioni di CO2. Nel 2007 il IV rapporto IPPC e Word Energy Outlook dell'IEA avevano chiarito il ruolo marginale del Protocollo mentre a Bali si stabiliva una road map per arrivare a Copenaghen con un nuovo trattato includente USA e Cina. Ma nonostante il fallimento il modello di negoziato del Protocollo č stato mantenuto. Invece di concentrarsi su complesse architetture legali e burocratiche, l'UE dovrebbe dedicarsi alla promozione di progetti internazionali per affrontare la sfida tecnologica globale valorizzando tutte le potenzialitŕ di una grande economia integrata.
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Gottardi, Donata. "Tutela del lavoro e concorrenza tra imprese nell'ordinamento dell'Unione europea". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 128 (diciembre de 2010): 509–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128001.

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L'A. ha dedicato l'analisi all'individuazione dello stato attuale dei confini, a livello di istituzioni europee, tra diritto del lavoro e diritto della concorrenza, nel presupposto di una erosione netta della nostra materia. Molti erano i segnali: la profonda asimmetria sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia che individua funzioni e pone limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Contemporaneamente ha verificato l'esistenza di forti potenzialitŕ di invertire il rapporto tra Europa economica ed Europa sociale. Da un lato, la crisi finanziaria ed economica ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; dall'altro, le modifiche apportate dal Trattato di Lisbona al sistema delle fonti hanno investito sia la concorrenza, che passa da principio a strumento, sia l'ambito della protezione sociale e del lavoro, proiettato nell'economia sociale di mercato, garantito da una clausola sociale con valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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