Literatura académica sobre el tema "Qualificazioni giuridiche"

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Artículos de revistas sobre el tema "Qualificazioni giuridiche"

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Miazzi, Lorenzo. "Il diverso trattamento giuridico delle modificazioni genitali maschili e femminili, ovvero: dai reati culturali ai reati coloniali". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 3 (noviembre de 2010): 103–13. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003007.

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Resumen
1. Due vicende simili, due diverse soluzioni giuridiche - 2. Il processo per mutilazione genitale femminile: il fatto - 3. segue: la (difficile) qualificazione giuridica del fatto - 4. La "sunna" č una lesione personale dolosa? E con quali finalitŕ? - 5. La circoncisione maschile: una lesione lecita? - 6. Le due condotte di modificazione genitale: identici effetti e motivazioni culturali, ma diverse conseguenze giuridiche - 7. Conseguenze della diversa qualificazione giuridica del fatto - 8. Dal reato culturale al reato coloniale
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Durante, Vincenzo. "La “semantica dell’embrione” nei documenti normativi uno sguardo comparatistico". Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & Justiça 4, n.º 13 (30 de diciembre de 2010): 37–57. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v4i13.416.

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Resumen
L’analisi semantica dei testi giuridici che trattano dell’embrione umano mostra quali siano gli obiettivi che la regola intende raggiungere e se la qualificazionelinguistica adottata sia funzionale alla loro realizzazione. La ricerca, che analizza norme di vari ordinamenti nazionali ed internazionali, individua quattro differenti soluzioni semantiche, che vanno da quelle più pragmatiche, in cui si evita di definire l’embrione umano e di attribuirgli uno specifico status giuridico, a quelle, all’altro estremo, in cui emerge la volontà di conferire un valore pieno all’embrione, al fine di equipararlo ai soggetti dotati di capacità giuridica. Indagando le conseguenze di tali scelte, si evidenzia come non sempre le qualificazioni “forti” si rivelano le più adatte agli scopi che si prefiggono, soprattutto a causa della persistente esigenza di bilanciare la protezione dell’embrione con altri valori ugualmente tutelati.
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Eusebi, Luciano. "Il diritto penale di fronte alla malattia". Medicina e Morale 50, n.º 5 (31 de octubre de 2001): 905–28. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.736.

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Resumen
Viene discusso il ruolo del consenso rispetto alla qualificazione giuridicopenale del trattamento medico-chirurgico. Si sostiene che il principio di autodeterminazione non può costituire unico criterio orientativo per risolvere le problematiche etiche e giuridiche oggi emergenti in ambito biomedico, configurandosi altrimenti il pericolo di una medicina puramente contrattualistica e difensiva, ovvero concepita non come scienza (umana), ma come mero insieme di abilità tecniche. Sono in questo senso evidenziate varie situazioni in merito alle quali il riferimento al consenso è impossibile o inadeguato. Si mette in luce, del resto, come sia coessenziale al concetto moderno di democrazia il confronto teso a definire convergenze su ciò che risulti fondamentale per la tutela della dignità umana, e dunque a definire linee-guida condivise circa settori di attività particolarmente delicati. In particolare vengono sviluppate motivazioni pertinenti anche in un contesto laico e pluralista al fine di mantenere fermo il divieto giuridico dell’eutanasia sia passiva che attiva, nell’ottica di un approccio solidaristico alla sofferenza: approccio che dalle normative favorevoli all’eutanasia risulta inevitabilmente compromesso. In questo senso, è individuato un limite intrinseco al diritto nell’impossibilità di autorizzare giuridicamente una relazionalità inter-soggettiva – come quella fra medico e paziente – giocata per la morte. La questione dell’eutanasia viene tenuta distinta, ovviamente, dai problemi attinenti all’accanimento terapeutico e alla proporzionalità dell’intervento medico. In rapporto alla permanente validità giuridica del principio di indisponibilità della vita uno specifico approfondimento è dedicato all’interpretazione dell’art. 32, 2° comma, della Costituzione italiana. Sono altresì presi in considerazione problemi concernenti i soggetti incapaci, il ruolo della norma sullo stato di necessità, i compiti assolti dai comitati etici ospedalieri (anche con riguardo alla responsabilità dei relativi membri) e la necessità di nuovi modelli giuridici intesi alla prevenzione degli eventi medici “avversi”.
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Cassatella, Antonio. "Situazioni giuridiche soggettive e status militare". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 1 (marzo de 2022): 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-001005.

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Resumen
Il saggio è dedicato all'analisi delle posizioni giuridiche soggettive del militare in servizio, da vagliare in rapporto ai limiti del potere decisionale dei superiori gerarchici. Si distinguono posizioni di diritto soggettivo ad esercizio condizionato e posizioni di interesse legittimo, oltre ad interessi di mero fatto. La qualificazione è necessaria al fine di stabilire la profondità del sindacato del giudice amministrativo sul contenuto delle decisioni. Sulla base della casistica esaminata, si formulano alcune considerazioni finali sulle caratteristiche del sindacato. Si reputa che l'attuale disciplina, per quanto finalizzata a garantire l'efficienza degli apparati militari, non sia del tutto coerente con i principi desumibili dagli artt. 24, 52 e 97 Cost.
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Fornabaio, Giovanni. "Chi inquina, paga". Milan Law Review 3, n.º 1 (28 de septiembre de 2022): 49–92. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/18734.

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Resumen
Con la sentenza n. 4 del 22/10/2019, il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’ammissibilità di un ordine di bonifica di siti inquinati ai sensi dell’articolo 244 del codice dell’ambiente a carico di una società non direttamente responsabile dell’inquinamento ma subentrata a quella responsabile per effetto di fusione per incorporazione. La risoluzione della questione passa per la qualificazione giuridica della condotta di inquinamento ambientale antecedentemente alla introduzione della bonifica dei siti inquinati. Occorre analizzare i rapporti tra questa condotta e l’istituto della bonifica, normativamente successivo, e dare risposta ai quesiti, per un verso, se sia possibile ordinare la bonifica per fatti risalenti ad epoca antecedente alla introduzione di quest’ultima a livello legislativo, per l’altro, e in caso di risposta positiva, se sia possibile farlo in un contesto di operazioni societarie straordinarie, quale è la fusione, che hanno portato la società responsabile a non essere più direttamente imputabile per il fatto dannoso. Pertanto, serve fare chiarezza sulla trasmissibilità degli obblighi e delle responsabilità conseguenti alla commissione di un illecito per effetto di operazioni societarie straordinarie. Nella disamina delle questioni giuridiche esposte, l’elaborato si sofferma sulla prevenzione e riparazione del danno ambientale e sulla analisi del regime di imputazione della responsabilità connessa.
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Triggiani, Ennio. "Il principio di solidarietà nell'Unione europea". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 170 (agosto de 2021): 235–55. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170004.

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Resumen
L'articolo analizza la progressiva e poliedrica qualificazione giuridica della solidarietà nel si-stema dell'Unione europea attraverso i diversi Trattati e, soprattutto, la Carta dei diritti fonda-mentali. L'analisi si sofferma sull'attuazione fortemente innovativa del principio, a partire dal Pilastro europeo dei diritti sociali, in primo luogo alla luce degli interventi adottati a seguito della crisi pandemica. Fra questi viene evidenziato il possibile significato politico dell'emissione di una prima forma di debito europeo con il Next Generation EU.
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Arcidiacono, Davide y Luigi di Cataldo. "Trading Zone e Platform Capitalism: intere trans-disciplinarità tra sociologia e diritto". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 164 (diciembre de 2022): 183–208. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164010.

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Resumen
La transizione digitale e la "piattaformizzazione" del lavoro rappresentano una sfida del nostro tempo che richiede uno sforzo trans-disciplinare. Si tratta di defini-re delle "trading zone", spazi d'incrocio tra saperi in cui definire la migrazione di componenti scientifiche da un dominio ad un altro. L'articolo, attraverso il con-fronto sistematico della letteratura giuridica e sociologica sul tema del lavoro di piattaforma, individua quattro trading zone principali: il riconoscimento del lavoro umano; la qualificazione giuridica dei rapporti di lavoro; il valore del lavoro; l'organizzazione degli interessi collettivi. Le trading zone da noi individuate non sono soltanto spazi di riflessione e integrazione tra discipline diverse ma forniscono anche indicazioni di policy per dipanare le complessità del lavoro digitale nella so-cietà algoritmica.
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Simoni, Alessandro. "La qualificazione giuridica della mendicità dei minori rom tra diritto e politica". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 1 (marzo de 2009): 99–103. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-001009.

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Orcalli, Gabriele. "Lo scambio talent for citizenship e la politica europea per l'immigrazione ad alta qualificazione". ARGOMENTI, n.º 32 (septiembre de 2011): 5–38. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-032001.

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Resumen
La competizione internazionale per i lavoratori ad alta qualificazione si basa sia sull'offerta di condizioni di lavoro favorevoli sia sull'offerta di regole che assicurino vantaggi in termini di status giuridico, di diritti di permanenza e di accesso alle opportunitŕ del mercato interno del lavoro. Esiste uno scambioin base al quale l'offerta piů importante di uno Stato ad un lavoratore straniero č la facilitazione nell'ottenimento dei diritti propri della cittadinanza. Il saggio intende discutere la capacitŕ della UE, in base alla propria costituzione economica, di governare questa politica per l'immigrazione secondo criteri di competitivitŕ internazionale.
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D'Addezio, Mariarita. "Le attivitĂ di servizi agroambientali nell'ordinamento giuridico sopranazionale italiano e comunitario: questioni di qualificazione". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 2 (agosto de 2009): 9–34. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-002002.

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- The paper exams the relationship between agriculture and environment that has been implemented by the European Community. The changing of the role of the agriculture in society is functional to the European goal of reinforcement of the economic and social cohesion, increasing the traditional attitude of the prime sector to collect different interests. Nearby the principal activities there are now environmental services, i.e. running and maintenance of woods and forest areas. According to national and European Law, some of those environmental services can be considered public services performed for general interests. For the Author, there are two categories of environmental services. One includes those services that are carried out by agri-businesses "widely identified" (i.e. activities due to articles 9 and 17 of the Italian Law n. 97/1994 and articles 14, par. 3 and 15, par. 2 of the legislative decree n. 228/2001, and due to the European regulation n. 1782/2003); the second category includes environmental services that are foreseen by the European regulation n. 1698/2005, and are performed by farmers only when are useful for environmental goals.Parole chiave: agricoltura, ambiente, servizi ambientali, legislazione nazionale e comunitaria.Key words: Agricultural, Environment, Environmental Services, National and European Law.
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Tesis sobre el tema "Qualificazioni giuridiche"

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Rainone, Eleonora <1988&gt. "Le reti di impresa nel mercato: prospettive di qualificazione giuridica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8111/1/Eleonora_Rainone.pdf.

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Resumen
Le reti d’impresa sono un fenomeno di matrice economica che può essere collocato all’interno dell’ampio quadro delle strutture aggregazionali tra imprese: il cd. Networking. Le reti sono forme ibride di organizzazione, un modello intermedio che si colloca fra le categorie generali dello scambio contrattuale e delle strutture gerarchiche integrate e che tende a sfuggire alle categorie giuridiche tradizionali. Il predetto fenomeno reticolare, è stato oggetto di positivizzazione da parte del Legislatore italiano attraverso la L. 9 aprile 2009 n. 33, art. 3 comma 4-ter. Il contratto di rete di cui alla citata normativa si pone, quale strumento di disciplina e d’incentivazione dei rapporti cooperativi tra imprese alternativo alle forme di aggregazione tradizionali. Esso rappresenta una figura flessibile di contratto plurilaterale con comunione di scopo, ad effetti obbligatori, di natura formale e connotato da una responsabilità limitata.
Business networks represent a new way of partnership through which knowledge flows, propagates and regenerates, fuelling the processes of production and consumption. They may be qualified, from an economic point of view, as a free association between enterprises with the aim of increasing their competitiveness and innovativeness This reticular phenomenon was regulated for the first time by the Italian lawmaker through the L. 9 April 2009 n. 33, article 3 comma 4-ter. The network contract is a new legal norm also in the international spectrum, as a tool of discipline an incentive of networking between enterprises. This tool acts as an alternative to traditional relationships that affect each company (consortium, holdings). Therefore, the main goal of the research project is analysing business networks from an economic and legal point of view. My investigation is focussed on the features of the structure and the organisation of the companies involved in the network.
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CAPPELLETTI, MICHELA. "La qualificazione giuridica e l'ammissibilità in via generale della tutela inibitoria". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/199155.

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Resumen
Il presente lavoro di ricerca riguarda principalmente i presupposti e le funzioni della c.d. tutela inibitoria prevista dal legislatore, conosciuta anche come injunction negli ordinamenti di common law. Occorre ricordare come nell’ordinamento italiano l’inibitoria individuale sia regolata da differenti norme del codice civile e della legislazione speciale, senza tuttavia trovare riscontro in una disciplina generale per i casi di violazioni continue e ripetute. Per questo motivo la natura dell’istituto – con specifico riferimento alla qualificazione giuridica e alla sua ammissibilità in via generale – è stata a lungo discussa nella dottrina, che ha considerato il rimedio come un’azione di condanna, di accertamento, costitutiva, ovvero come un quartumgenus. Tale situazione probabilmente muterà dal momento che nel giugno 2015 la Camera dei Deputati ha trasmesso al Senato il Disegno di Legge 1950 che da un lato sostituisce l’intero art. 140 del Codice del Consumo (relativo alla tutela inibitoria collettiva dei consumatori) e, dall’altro lato, trasferisce tale previsione all’interno del codice di procedura civile. Tale normativa (che è ancora soggetta all’approvazione finale del Senato), non solo è volta a rafforzare la rilevanza del rimedio inibitorio, ma è destinata a fondare nuove interpretazioni di dottrina e giurisprudenza, sebbene il DDL sia limitato alla dimensione collettiva. Alla luce di tali premesse ho tentato di analizzare le principali caratteristiche della tutela inibitoria, tenendo in considerazione sia la sua “direzione verso il futuro”, che il suo scopo preventivo, che la differenziano chiaramente dal dagli altri rimedi processuali. In tali casi, infatti, viene richiesto al giudice di ordinare l’interruzione e l’inibizione di qualsivoglia comportamento che sia pregiudizievole per l’attore. A tal fine, si sono anzitutto analizzate le previsioni legislative che disciplinano i differenti tipi di inibitoria – tra gli altri, l’art. 844 c.c. (immissioni illegittime), art. 156 l.a. (tutela del copyright) –; in secondo luogo si è tentato di rintracciare le caratteristiche comuni delle fattispecie prese in considerazione, in modo da rendere in qualche modo configurabile una tutela inibitoria “generale” e atipica; infine, anche alla luce delle novità de iure condendo, si è tentato di affrontare il problema della qualificazione giuridica dell’istituto, considerando che lo stesso non è facilmente inquadrabile nelle categorie tradizionali. Inoltre, larga parte del lavoro è dedicata alla comparazione tra l’inibitoria italiana e l’injunction statunitense, non solo per comprendere le principali caratteristiche e differenze, ma, soprattutto, al fine di auspicare lo stesso ampio utilizzo dell’istituto anche in Italia: la nota ammissibilità in via generale e atipica dell’injunction nei sistemi di common law, infatti, può essere considerata un indubbio segnale dell’assoluta importanza di questa forma di tutela per tutti i consociati.
The subject matter of this work deals with both the requirements and functions of the s.c. “inhibitory” protection provided by our national legislator, also known as “injunction” within the Common law systems. It is important to recall that while the “inhibitory” protection has been somehow regulated by many different rules of the Civil code (and the special legislation as well), the Italian legal system has always been particularly reluctant in providing a general “inhibitorial” action against continuous and repetitive offenses. That is why the nature of the tool - with special reference to the juridical qualification and its general admissibility – has long been discussed among scholars, who treated the remedy as an action for declaration or an action for a relief, or even as a stand-alone legal instrument. The above mentioned situation is going to change, since in June 2015 the Italian House of Representatives passed a draft-law (d.d.l. n. 1950) which, among other things, on the one hand repeals the entire article nr. 140 of the s.c. Consumer Code (devoted to the collective “inhibitory” protection for consumers) and, on the other hand, set a new disposition, providing the same legal protection, within our Civil procedural code. Such provision (which is still subject to the final Senate confirmation), not only is expected to enhance the relevance of the “inhibitory” remedy, but it will likely soon establish a new set of legal interpretations within the case law as well as among academics, even though the draft is limited to the collective inhibitory protection only. Therefore I tried to face and investigate the main features of the “inhibitory” protection, taking into account both its “direction to the future” and its preventive goal, which clearly make the difference compared to the other jurisdictional means. In such cases, in fact, the judge is requested to order the interruption and the inhibition of any unlawful and detrimental behaviors against the claimant. To this purpose my first duty was to examine the legal provisions governing the different types of “inhibitory” protection – among others, article 844 c.c. (unlawful discharge), article 156 l.a. (copyright protection) –; secondly I tried to figure out the common features of all the mentioned tools, in a way which makes somehow reliable the idea of the “inhibitory” protection as an atypical legal action; finally, provided by such a new figure of jurisdictional protection, the (far from being theoretical) problem of a correct interpretation should be faced, considering that the new tool cannot easily be reported to the three traditional categories of actions for declaration or for relief. Moreover, an extensive part of my work is devoted to a comparison between the Italian “inhibitory” protection and the American injunction, not only to understand the main features and differences but, most of all, to suggest the same extensive use of such a tool into the Italian system: the well-known general admissibility (although atypical) of the injunction within the Common law systems, in fact, in my opinion can be considered as a reliable signal of the general importance of this kind of legal protection for all the citizens.
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ROSSI, FEDERICO. "Il divieto di tortura nel diritto internazionale. Problemi di qualificazione giuridica". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2018. http://hdl.handle.net/11571/1214875.

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Resumen
La nozione giuridica di tortura è stata equiparata ad un “camaleonte” che muta il colore della pelle al variare dell’ambiente in cui si trova: infatti, se da un lato si caratterizza costantemente per l’inflizione deliberata di dolore fisico o mentale attraverso una condotta attiva o omissiva, dall’altro aggiunge, toglie o ridimensiona i suoi elementi in virtù dello scenario considerato. Sebbene la parola sia la stessa, è necessario che il suo contenuto assecondi le peculiarità del quadro normativo che di volta in volta assume rilievo. Partendo dal campo del diritto internazionale dei diritti umani, il divieto di mistreatment richiede definizioni elastiche, dai contenuti a geometrie variabili, in grado di far fronte ai nuovi mezzi di annichilimento della persona che la realtà presenta. La cd logica sfumata che caratterizza le decisioni delle Corti dei diritti umani e degli organi dei trattati, frutto di interpretazioni sistematiche, teleologiche e dinamico-evolutive delle convenzioni, è l’unico modo per garantire effettivamente il diritto a non essere sottoposti a maltrattamenti. Inoltre, l’uso di un lessico di questo tipo permette alla giurisprudenza di registrare i progressi della sensibilità internazionale sul tema, innalzando la tutela della posizione soggettiva con il passare del tempo. Il diritto di Strasburgo è tradizionalmente stato il punto di riferimento principale in materia. In particolare, la struttura cd a scatole cinesi secondo cui la tortura è una forma aggravata di trattamento inumano e degradante in ragione del più elevato livello di sofferenza che procura ha determinato una certa armonizzazione della disciplina nell’ambito dello human rights law. Il passaggio dal diritto internazionale dei diritti umani al diritto internazionale penale esige una fattispecie dai contorni più precisi. Per assicurare la calcolabilità delle conseguenze della condotta è necessario un dato normativo “accessibile” e “prevedibile”: condizionare la sua attuazione al patimento individualmente provato non permette di soddisfare questi requisiti. L’area del penalmente rilevante non può dipendere dall’intensità del male avvertito dal soggetto passivo, bensì sono i caratteri dell’elemento materiale e la specificazione della mens rea i fattori idonei a definire in termini tassativi l’illecito. Allo stesso tempo, le interpretazioni teleologiche e dinamico-evolutive proprie delle Corti dei diritti umani non possono essere adottate dai Tribunali penali, chiamati a rispettare il divieto di analogia in malam partem, a fornire letture restrittive degli enunciati testuali e a non punire azioni che al momento della consumazione non costituivano reato. Sebbene esista una certa consonanza in ordine a obiettivi, valori e lessico usato, il dialogo tra giudici appartenenti ai due poli non può prescindere dalle rispettive differenze strutturali e funzionali: i presidi fondamentali a favore dell’accusato e, in specie, la responsabilità personale colpevole e la legalità congiuntamente ai suoi corollari, devono indirizzare le interazioni giudiziali di modo che alla tutela dei diritti umani perseguita con il crimine non consegua una (paradossale) lesione di altrettanto importanti posizioni soggettive. Al fine di individuare, tra le tante, la qualificazione pertinente, l’interprete è chiamato a valutare l’atto in cui è inserita, l’organo che la pronuncia e il legal framework rilevante: da questa via passa la fedeltà al contenuto sostanziale della parola e la salvaguardia del messaggio universale che porta con sé: un trattamento disumano non ha scusanti.
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Tomadini, Camilla <1989&gt. "La proprietà intellettuale nell'era digitale : problematiche legate alla qualificazione giuridica delle opere appartenenti alla New Media Art". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3700.

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Resumen
La tesi si propone di indagare la proprietà intellettuale e i cambiamenti a questa apportati dall'avvento delle nuove tecnologie digitali. Particolare attenzione viene data al dibattuto concetto di opera multimediale. Si cerca poi di stabilire se le opere appartenenti alla new media art - nel particolare l'opera TeleVisionCross dell'artista Marco Agostinelli - possano rientrare nella definizione proposta di opera multimediale.
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Santangelo, Marco. "Etica degli Affari". Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1634.

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Nelle attività di gestione dell impresa e del business, diventa sempre più indispensabile, anche perché oggi sempre più richiesto dal mercato e dagli standard internazionali di qualità, introdurre principi e valori etico morali. Questi obbligano le imprese a dar conto non soltanto dei risultati e obiettivi ottenuti, ma anche della condotta con la quale essi vengono raggiunti. L approfondimento di ricerca di questa tesi di dottorato, partendo da uno studio empirico/ricognitivo, cerca di sintetizzare questi principi e valori morali, rappresentativi della base portante dei codice etici, presentando una visione d insieme dello sviluppo filosofico culturale delle strategie di management, e i legami tra l etica degli affari e la responsabilità sociale. Viene quindi argomentato, come l integrazione dei codici etici nelle strategie di gestione delle imprese non è solo una geniale opera di marketing e comunicazione, non è solo una ripetizione di ciò che già la legge tutela e sanziona e che l impresa con più forza di autoregolamentazione si obbliga ad osservare, ma è principalmente, e qui la tesi più significativa, l intento di vedere la gestione dell impresa in un ottica di meta impresa e di reciprocità, cioè visione della gestione dell impresa tale da permettere di superare i naturali confini geografici e territoriali (che rappresenterebbero il naturale limite all applicazione di queste teorie) a favore di un uniformità di vedute, gestione e risultati, indipendentemente dalle singole legislazioni locali e territoriali, senza naturalmente dimenticare lo sguardo d insieme rivolto al profitto, creando pertanto un reciproco beneficio, in cui tutti hanno da guadagnarci.
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FANTI, ROVETTA MARCO. "Strumenti finanziari ibridi e disallineamenti fiscali tra qualificazione giuridica e finalità antiabuso. Profili ricostruttivi delle misure di contrasto ai disallineamenti da ibridi in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione". Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/560855.

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Resumen
Obiettivo del lavoro è indagare l’evoluzione delle logiche sottese al diritto tributario internazionale, approfondendone i riflessi sulle sovranità fiscali degli Stati. A tal fine, prenderemo le mosse dalla sua origine, allorquando l’esigenza avvertita era rappresentata dalla necessità di introdurre regole volte a prevenire che fattispecie economiche condotte oltre i confini nazionali scontassero una duplicazione dell’onere impositivo. Verificheremo quindi come lo sviluppo dell’economia globale e delle relazioni giuridiche abbia condotto al moltiplicarsi degli spazi, a disposizione dei contribuenti, per abbattere l’onere fiscale, sino al punto talvolta di annullarlo, esaminando le declinazioni sia patologiche (quelle cioè integranti casi di evasione o elusione) sia fisiologiche (arbitraggio fiscale) del fenomeno. Volgeremo quindi a delineare i tratti di una particolare categoria giuridica riconducibile, per tradizione, tra le seconde: gli strumenti finanziari ibridi. Dall’analisi delle misure di contrasto elaborate in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione per rimediare agli eventuali disallineamenti fiscali cui possono dar luogo, cercheremo di far emergere come le più recenti politiche fiscali siano volte, al fine di recuperare materia imponibile, a limitare il risparmio fiscale anche se perfettamente legittimo.
The aim of the work is to investigate the evolution of the logics behind international tax law and their impact on the fiscal sovereignty of States. To this end, we will start from its origin, when the need was felt to introduce rules aimed at preventing the duplication of the tax burden on economic activities carried out across national borders. We will then examine how the development of the global economy has widened the possibilities for taxpayers to reduce their tax burden, investigating the pathological (i.e., cases of tax evasion or tax avoidance) and physiological (tax arbitrage) declinations of the phenomenon. We will then outline the characteristics of a particular legal category that has traditionally been considered an expression of tax arbitrage: hybrid financial instruments. By analyzing the measures developed by international recommendations and anti-avoidance directives to counter their possible mismatches in tax qualification, we will try to show how the most recent tax policies are aimed, in order to recover taxable income, to avoid tax saving in all its forms.
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FANTI, ROVETTA MARCO. "Strumenti finanziari ibridi e disallineamenti fiscali tra qualificazione giuridica e finalità antiabuso. Profili ricostruttivi delle misure di contrasto ai disallineamenti da ibridi in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione". Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/560836.

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Obiettivo del lavoro è indagare l’evoluzione delle logiche sottese al diritto tributario internazionale, approfondendone i riflessi sulle sovranità fiscali degli Stati. A tal fine, prenderemo le mosse dalla sua origine, allorquando l’esigenza avvertita era rappresentata dalla necessità di introdurre regole volte a prevenire che fattispecie economiche condotte oltre i confini nazionali scontassero una duplicazione dell’onere impositivo. Verificheremo quindi come lo sviluppo dell’economia globale e delle relazioni giuridiche abbia condotto al moltiplicarsi degli spazi, a disposizione dei contribuenti, per abbattere l’onere fiscale, sino al punto talvolta di annullarlo, esaminando le declinazioni sia patologiche (quelle cioè integranti casi di evasione o elusione) sia fisiologiche (arbitraggio fiscale) del fenomeno. Volgeremo quindi a delineare i tratti di una particolare categoria giuridica riconducibile, per tradizione, tra le seconde: gli strumenti finanziari ibridi. Dall’analisi delle misure di contrasto elaborate in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione per rimediare agli eventuali disallineamenti fiscali cui possono dar luogo, cercheremo di far emergere come le più recenti politiche fiscali siano volte, al fine di recuperare materia imponibile, a limitare il risparmio fiscale anche se perfettamente legittimo.
The aim of the work is to investigate the evolution of the logics behind international tax law and their impact on the fiscal sovereignty of States. To this end, we will start from its origin, when the need was felt to introduce rules aimed at preventing the duplication of the tax burden on economic activities carried out across national borders. We will then examine how the development of the global economy has widened the possibilities for taxpayers to reduce their tax burden, investigating the pathological (i.e., cases of tax evasion or tax avoidance) and physiological (tax arbitrage) declinations of the phenomenon. We will then outline the characteristics of a particular legal category that has traditionally been considered an expression of tax arbitrage: hybrid financial instruments. By analyzing the measures developed by international recommendations and anti-avoidance directives to counter their possible mismatches in tax qualification, we will try to show how the most recent tax policies are aimed, in order to recover taxable income, to avoid tax saving in all its forms.
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FANTI, ROVETTA MARCO. "Strumenti finanziari ibridi e disallineamenti fiscali tra qualificazione giuridica e finalità antiabuso. Profili ricostruttivi delle misure di contrasto ai disallineamenti da ibridi in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione". Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/560837.

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Resumen
Obiettivo del lavoro è indagare l’evoluzione delle logiche sottese al diritto tributario internazionale, approfondendone i riflessi sulle sovranità fiscali degli Stati. A tal fine, prenderemo le mosse dalla sua origine, allorquando l’esigenza avvertita era rappresentata dalla necessità di introdurre regole volte a prevenire che fattispecie economiche condotte oltre i confini nazionali scontassero una duplicazione dell’onere impositivo. Verificheremo quindi come lo sviluppo dell’economia globale e delle relazioni giuridiche abbia condotto al moltiplicarsi degli spazi, a disposizione dei contribuenti, per abbattere l’onere fiscale, sino al punto talvolta di annullarlo, esaminando le declinazioni sia patologiche (quelle cioè integranti casi di evasione o elusione) sia fisiologiche (arbitraggio fiscale) del fenomeno. Volgeremo quindi a delineare i tratti di una particolare categoria giuridica riconducibile, per tradizione, tra le seconde: gli strumenti finanziari ibridi. Dall’analisi delle misure di contrasto elaborate in attuazione delle raccomandazioni internazionali e delle Direttive antielusione per rimediare agli eventuali disallineamenti fiscali cui possono dar luogo, cercheremo di far emergere come le più recenti politiche fiscali siano volte, al fine di recuperare materia imponibile, a limitare il risparmio fiscale anche se perfettamente legittimo.
The aim of the work is to investigate the evolution of the logics behind international tax law and their impact on the fiscal sovereignty of States. To this end, we will start from its origin, when the need was felt to introduce rules aimed at preventing the duplication of the tax burden on economic activities carried out across national borders. We will then examine how the development of the global economy has widened the possibilities for taxpayers to reduce their tax burden, investigating the pathological (i.e., cases of tax evasion or tax avoidance) and physiological (tax arbitrage) declinations of the phenomenon. We will then outline the characteristics of a particular legal category that has traditionally been considered an expression of tax arbitrage: hybrid financial instruments. By analyzing the measures developed by international recommendations and anti-avoidance directives to counter their possible mismatches in tax qualification, we will try to show how the most recent tax policies are aimed, in order to recover taxable income, to avoid tax saving in all its forms.
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9

INNOCENTI, ELEONORA. "Il diritto e i mendicanti. Le qualificazioni giuridiche dell'accattonaggio. Problemi vecchi e nuovi tra civil law e common law". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/989609.

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La presente tesi di dottorato si prefigge l'obiettivo di utilizzare lo strumento comparativo per offrire un'analisi critica delle qualificazioni giuridiche attribuite alla mendicità nell'ordinamento inglese e in quello italiano, per poi verificare la coerenza tra i valori fondanti di tali ordinamenti e il ruolo di fatto da essi attribuito alle pratiche di accattonaggio nell'articolazione del sistema giuridico; il tutto mantenendo al contempo sullo sfondo alcune parti del dibattito statunitense, in particolare nella misura in cui queste hanno già avuto una ricaduta sulla riflessione irlandese, e in futuro potrebbero forse averne una anche su quella inglese. Per quanto riguarda le prospettive metodologiche utilizzate in questa sede, quello che potrebbe apparire prima facie come un lavoro definibile di diritto penale comparato, tende in realtà ad assumere i caratteri di un'indagine che, a partire sempre da strumenti comparativi, con terminologia d'oltreoceano potrebbe essere classificata come studio di law & society. L'accattonaggio costituisce infatti un fenomeno sociologico complesso, in cui i temi del diritto, dell'etica, della religione e della politica si intrecciano, presentando confini tutt'altro che netti e definiti. E' pertanto inevitabile osservare come un'analisi puramente giuridico-formale non riesca ad afferrare tutte le sfumature che il problema della mendicità assume negli ordinamenti moderni, e come anche l'interpretazione più rispettosa del testo delle norme vigenti non possa di fronte a questo tema prescindere dalla consapevolezza delle sue implicazioni simboliche e politiche.
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DE, NARDO GIOVANNA. "Lavoro su piattaforma. Categorie giuridiche e prospettive di tutela". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1365318.

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L’iniziale approccio adottato nei confronti del lavoro su piattaforma tendeva a ricondurlo nell’area della dimensione “amatoriale”, sulla scia di quella definizione di Gig economy (l’economia dei lavoretti) che si era imposta a livello internazionale. Il richiamo all’urgenza di una regolamentazione è arrivato dalla dottrina e dalla giurisprudenza, il cui punto di vista, proprio in ragione di una certa anticipazione cronologica, è stato analizzato nei primi due capitoli di questo studio, concepito con l’obiettivo di analizzare il lavoro su piattaforma digitale sotto vari profili: quello del dibattito dottrinale sulla sua qualificazione giuridica e sulla possibilità di collocarlo nel sistema tradizionale già radicato nelle culture giuridiche; il profilo giurisprudenziale, attraverso l’analisi delle pronunce delle Corti nazionali e internazionali; il profilo dell’analisi delle regolamentazioni del fenomeno attualmente esistenti a livello sovranazionale, nazionale ed internazionale. L’ultimo capitolo è stato dedicato alle possibili prospettive che possono profilarsi al lavoro su piattaforma digitale nell’ambito del riconoscimento di alcune tutele fondamentali, quali sono quella collettiva, quella della sicurezza sul lavoro e quella previdenziale.
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Libros sobre el tema "Qualificazioni giuridiche"

1

Papa, Michele. Le qualificazioni giuridiche multiple nel diritto penale: Contributo allo studio del concorso apparente di norme. Torino: G. Giappichelli, 1997.

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2

Lolli, Alessandro. L' atto amministrativo nell'ordinamento democratico: Studio sulla qualificazione giuridica. Milano: Dott. A. Giuffrè, 2000.

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3

Ugas, Anna Paola. Il negozio giuridico come fonte di qualificazione e disciplina di fatti. Torino: G. Giappicheli, 2002.

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4

Multiproprietà, individuazione dell'oggetto e schemi reali tipici: Profili sostanziali e criteri di qualificazione giuridica. Milano: A. Giuffrè, 1985.

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5

Donini, Annamaria. Il lavoro attraverso le piattaforme digitali. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg296.

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Le attività di lavoro prestate attraverso piattaforme digitali hanno rapidamente guadagnato spazio nell’economia odierna. Eppure sfugge, non di rado, la struttura giuridica della relazione tra prestatori e intermediario digitale, tanto da rendere oltremodo incerta la disciplina applicabile al lavoro. Questo studio riconosce, innanzitutto, la pluralità dei modelli esistenti, provando a distinguere le ipotesi in cui la piattaforma fornisce servizi digitali di intermediazione per prestazioni che assumono caratteri di effettiva autonomia, senza disconoscere le molte circostanze in cui le specificità del modello tecnico-economico, in virtù delle condizioni generali di contratto e delle regole concretamente applicate, consentono di ricomporre le prestazioni e di imputarle alle piattaforme digitali. Così, alla luce dell’elaborazione giurisprudenziale in tema di qualificazione dei rapporti di lavoro, diviene possibile ravvisare, anche negli assetti organizzativi digitali, i tratti della subordinazione o della collaborazione eterorganizzata. La varietà dei modelli giuridici utilizzati e le concrete esigenze di tutela suggeriscono di ricorrere anche a un diverso approccio, che antepone l’effettività degli interventi protettivi rispetto alla tradizionale questione qualificatoria. Non viene infine tralasciata la verifica di adeguatezza e praticabilità della tutela sindacale e degli spazi applicativi per gli accordi collettivi, pur complicata dall’assenza di uno statuto giuridico predeterminato.
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6

La Qualificazione giuridica di una confraternita: La Scuola grande di San Rocco tra Stato e Chiesa : Venezia, 18 e 19 giugno 2003. Padova: CEDAM, 2004.

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