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Tesis sobre el tema "Progettare per le esperienze"

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MARCUTTI, SIMONE. "Sistemi immersivi per contesti sociali: come progettare e sviluppare nuovi tipi di esperienze ed interazioni". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1010690.

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Resumen
In questo lavoro verrà affrontato e discusso il concetto di esperienza immersiva e delle tematiche ad esso collegate con l’obiettivo finale di individuare e descrivere i principali fattori da tenere in considerazione durante la progettazione e lo sviluppo di artefatti digitali immersivi in contesti sociali. Nella prima parte del lavoro verranno quindi introdotti i concetti di immersività, le tecnologie che consentono la creazione della sensazione di immersione e i sensi che vengono stimolati. La seconda parte del lavoro introduce invece quella che è una classificazione dei contesti in cui è possibile fruire questo tipo di esperienze, permettendo quindi di evidenziare possibili differenze tra le necessità, i vincoli e gli agenti presenti all’interno di ciascuno. La combinazione e l’applicazione dei primi due argomenti ha portato a dover affrontare e definire il concetto di esperienza immersiva, le teorie e i concetti importanti da seguire per una sua buona realizzazione. Durante l’argomentazione delle tematiche relative al concetto di esperienza immersiva si è arrivati a delineare quelli che sono gli elementi caratterizzanti di questo tipo di esperienze (social contexts, environment, content, fruition, people relation, people disabilities, involved display, tracking e outcomes) e che si vanno a riflettere su quattro variabili principali da tenere in considerazione durante la progettazione, lo sviluppo e l’analisi. Queste riflessioni hanno portato alla concezione di un modello che si basa sulla descrizione delle informazioni legate al contesto in cui l’esperienza viene fruita (Context), la tipologia di utenti coinvolti (Users), la tecnologia necessarie per lo sviluppo (Technology), e le competenze necessarie per la sua realizzazione (Expertise). Tale modello, abbreviato in CUTE (Context, Users, Technology, Expertise), è stato poi quindi utilizzato per la progettazione e lo sviluppo delle esperienze immersive realizzate durante l’intero percorso di dottorato oltre che per l’analisi di progetti esistenti a cui si è contribuito, permettendo di evidenziare con facilità le alternative che i singoli elementi sono in grado assumere e consentendo l’identificazione di bisogni, requisiti e problematiche in maniera agile per ciascuna delle singole variabili. Le singole esperienze hanno riguardato lo sviluppo di funzionalità aggiuntive per un simulatore di operazioni videolaparoscopiche; la progettazione e sviluppo di un prototipo di simulatore di parto; lo sviluppo di un’esperienza di realtà aumentata in contesto education per l’apprendimento; la creazione di un virtual coach per il recupero motorio; un survey sulle possibili alternative d’uso di Natural User Interfaces su dispositivi mobile; uno studio su un’applicazione per la fruizione di luoghi non accessibili a causa di limiti strutturali degli ambienti o fisici/cognitivi degli utenti; la realizzazione di un prototipo immersivo per la progettazione di spazi dedicati a eventi pubblici; lo sviluppo di un’applicazione dedicata al immersive journalism; ed infine lo studio di un sistema intelligente per lo smaltimento dei rifiuti. Nelle conclusioni verranno i ripresi i concetti introdotti nelle varie sezioni e che insieme ai risultati emersi dalle singole esperienze permetteranno di fare delle riflessioni sulla readiness, cioè il livello di prontezza operativa, dei singoli contesti rispetto all’introduzione delle tecnologie immersive oltre che delle considerazioni sull’applicabilità e le possibili evoluzioni del modello CUTE sviluppato.
This work will analyze the concept of “immersive experience” and notions related to it, with the final aim to identify and describe the key elements to consider when designing and developing immersive digital artifacts in social contexts. The first part of the dissertation introduces the concepts of immersiveness and immersion, with a specific focus on technologies able to stimulate various human senses, thus enabling a perception called “sense of immersion”. Then, I will classify the possible social contexts in which an immersive experience can happen, highlighting the differences in terms of needs, constraints and agents involved. The combination of the knowledge belonging to immersion and social contexts leads to a deeper concept of immersive experience with theories and best practices useful for its development. This insight allowed the categorization of nine key elements that shape an immersive experience: social contexts, environment, content, fruition, people relation, people disabilities, involved display, tracking and outcomes. Such elements converge in four different variables to consider during the stages of analysis, design and development. Such variables refer to the information related to the context in which the experience occurs, the kind of users involved, the technologies and expertise required to complete the development. Starting from these considerations, I developed a model named CUTE (Context, Users, Technologies, Expertise) that can be used to analyze existing products and develop new projects. The model has been used for all the immersive experiences I realized during these years of PhD. In particular, the development of additional features for a videolaparoscopic simulator; the design and development of a birth simulator; the development of an augmented reality experience in educational context; a survey on the possible alternatives to enable Natural User Interfaces on mobile devices; the creation of a virtual coach for motor recovery; the development of an application to visit inaccessible places; the creation of an immersive solution for the design of public spaces and events; the development of an application dedicated to immersive journalism; the study of an intelligent system for waste disposal. Altogether the concepts introduced in the various sections and the results of single experiences gives hints about the readiness of the individual contexts regarding the introduction of immersive technologies as well as considerations on the applicability and possible evolutions of the CUTE model developed.
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Antonio, Giardi. "Progettazione e valutazione di un format per il mobile learning: il caso iTunesU Siena". Doctoral thesis, Università di Siena, 2017. http://hdl.handle.net/11365/1024411.

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L’attività di dottorato si inserisce all’interno di un progetto dell’Università di Siena del 2012 che prevedeva la progettazione e l’implementazione di una piattaforma a supporto dell’attività didattica e dell’attività di orientamento, la progettazione di un format “mobile” (da utilizzarsi per la progettazione del corso), la valutazione dell’apprendimento utilizzando il format progettato, l’implementazione di un corso mobile prototipale. All’interno di questo progetto l’autore: ha collaborato alla progettazione e all’implementazione della piattaforma, ha prodotto diversi contenuti multimediali (attualmente 36 collezioni e 499 contenuti), ha progettato un format per la fruizione di contenuti didattici in mobilità (definito nella tesi format “USiena”), ha analizzato i format utilizzati dalle prime quindici università al mondo presenti su iTunesU, sempre nell’ottica di una fruizione di contenuti in mobilità (definiti nella tesi format “Sparring”), ha prodotto ventinove moduli prototipali (utilizzati nelle sperimentazioni), ha provveduto a valutare l’apprendimento utilizzando il format progettato, comparando l’acquisizione della conoscenza da parte dei discenti sulla base dei vari format analizzati in precedenza (“USiena” vs. “Sparring”).
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MATTARELLI, Agnese. "PROGETTARE L'EFFICIENZA ENERGETICA: esperienze sul ruolo del sistema edificio, del sistema impianto e della loro gestione". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2389443.

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Resumen
The present study deals with the issue of energy efficiency in buildings, considering that the choice of the optimal solution can be performed only starting from a joint design of all systems and technologies available, and bearing in mind that the final goals are the pursuit of the user’s overall wellbeing, energy saving and building functionality with respect to its intended use. For this reason, a set of issues have been investigated, very different from one another but that allowed for a wider perspective on the various aspects to be taken into account for a suitable and integrated design and for their interaction. Every experience encountered plays a different and specific role in defining the key-points of an integrated design, i.e. reducing thermal energy demands for heating, cooling and lighting purposes by acting on the whole building; reducing primary energy consumption by adopting highly efficient building services; maximizing the use of renewable energy sources to cater for electricity and thermal energy demands; optimizing the energy performance of buildings by using automated control and regulation systems and by setting a suitable building management and maintenance program. More specifically, Section 2 deals with the role of passive solar systems in reducing thermal energy demands when different constraints (morphological, urban planning and architectural ones…) existed, for the energy retrofit of both existing and newly built constructions. In Section 3 simplified models for the analysis of heat generators, with specific reference to the two Methods defined by UNI TS 11300-2 technical standard are examined. Section 4 explores the role of renewable energy sources. In particular, is described a hot water equipment supplying a hospital complex in the province of Milan, consisting of a gas-fired heat generator, a solar thermal plant and a heat pump extracting low temperature energy from groundwater intended for technical use, i.e. to preheat domestic water supplied by the water purification system. Finally, in Section 5 the role of building management is discussed. In particular, heat accounting systems and methods for the compensated share of heating expenses are analysed.
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Magri, Eleonora <1987&gt. "Le imbarcazioni tradizionali: esperienze alternative per vivere Venezia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1927.

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Resumen
Le imbarcazioni tipiche e tradizionali di Venezia non solo rappresentano un bene culturale legato alla storia e al territorio, ma un patrimonio che comprende saperi, mestieri e capacità. Partendo dall’analisi del lavoro degli artigiani, caratterizzato da fatica e poesia, si vuole riflettere sulla possibile formazione di una rete locale fra i soggetti veneziani aventi competenze attinenti alla materia. Credendo nell’importanza della salvaguardia di questo patrimonio, si riflette sulla possibilità di candidarlo per la Representative List della Convenzione sul patrimonio intangibile culturale dell’UNESCO. Per questo motivo, si è pensato di elaborare tre progetti esperienziali: due itinerari in barca (I artieri de gondola et suoi rifornimenti e Una giornata da libertino) e un museo virtuale (Barche ViVe). In questo modo, l’imbarcazione è presentata come uno strumento di sviluppo territoriale ed economico: veicolo per una maggiore fruizione turistica della zona costiera, nonché stimolo per la conservazione e valorizzazione di tradizioni legate alla pesca e all’artigianato.
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Donati, Dina y Dina Donati. "progettare formazione e-learning in sanità". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
Abstract Tra il passato e il presente con l’emergenza Covid, una presentazione di progetti e risultati, di come si muove la macchina istituzionale verso il mondo digitale, con le esperienze di e-learning fatte nell’AUSL di Bologna, che invitano all’ottimismo per la formazione in futuro della Sanità e della PA. In questo ambito il Blended learning e la Formazione totalmente e-lerning sono gli strumenti più idonei a traghettare la formazione tradizionale in presenza. La trasformazione digitale nella nuova PA – il Syllabus - Conoscere le tecnologie emergenti per la trasformazione digitale Le attività di formazione e-learning con SELF_PA/MOODLE Regione Emilia-Romagna La creazione di strumenti per l’e-learning con la Community di Self: • la lezione condizionale, presentazione di una simulazione con gamification; • le risorse di H5P in particolare “BRANCHIN SCENARIO” per l’interattività, obiettivo futuro di espansione nella formazione in Sanità La Fad può e deve riguardare l’educazione continua in Sanità, poiché ne è risorsa. Questa tesi nasce con l’intento di raccogliere, mettere a confronto e comunicare linee progettuali degli interventi formativi; gli oggetti della formazione che possono o non possono essere ricompresi in una FAD che permetta un apprendimento significativo; i metodi migliori da inserire in un contesto più grande di una formazione in cui l’assenza di vincoli di spazio e di tempo permette di rendere concreto il modello della formazione permanente o continua sempre più valida e innovativa. La possibilità è venuta dalla possibilità di sperimentare nuovi oggetti (attività) di Self (H5P principalmente), nuovi strumenti pensati per rendere fruibili e gradevoli gli apprendimenti da sottoporre ai discenti: la nuova release di Moodle è stata una grande occasione per sperimentare e sperimentarsi anche grazie alla risorsa della Community. Dina Donati
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FRAUSIN, MARTINA. "Progettare per la cura che cambia. Il design del prodotto telemedico". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/11578/319394.

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La cura è entrata ormai a gran voce nei dibatti sulle crisi e le trasformazioni contemporanee. La centralità che ricopre la struttura ospedaliera nell’organizzazione sanitaria odierna sta dimostrando la sua inefficacia nella costruzione di un servizio resiliente, capace di modellarsi sulle mutevoli esigenze dei cittadini (demografiche, economiche, sociali, epidemiologiche). Una situazione che la pandemia ha drasticamente evidenziato. La volontà e lo sforzo di indirizzare la sanità sul territorio, nell’ottica della deospedalizzazione, hanno portato alla considerazione di nuovi luoghi della salute, in una rete capillare in cui la casa diviene punto nevralgico. Lo spostamento di alcune prassi mediche e assistenziali verso il domicilio impone un ripensamento dei dispositivi medici che il paziente, i familiari e i caregiver si troveranno ad utilizzare. La tesi presentata si inserisce nel dibattito sulla progettazione di nuovi sistemi e prodotti per i servizi domiciliari di assistenza e cura, in una visione futura di telemedicina a misura d’uomo. Il lavoro si caratterizza per la sua componente etnografica e vede nell’osservazione sul campo in contesto ospedaliero e il confronto costante con i clinici il suo fondamento. Indagare in campi estranei alla propria disciplina implica munirsi di conoscenze, metodi e strumenti di progetto e di ricerca collettivi e condivisi. Unire la ricerca sul campo, lo studio e l’analisi critica dello stato dell’arte per ciò che concerne i dispositivi medici domiciliari (attraverso la scelta di due casi studio) e la didattica, ha reso possibile individuare, come risultato del lavoro, alcuni requisiti (di prodotto/metodo/competenza) indispensabili per progettare nel settore dei prodotti telemedici; a dimostrazione che in un campo in totale e recente trasformazione, il design e il saper fare del designer hanno reali opportunità di intervento proattivo.
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Turri, Ilaria. "Il sottotitolaggio per i film festival: due esperienze pratiche". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9829/.

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Resumen
This dissertation aims to examine the field of film festival subtitling by means of the analysis of two subtitling experiences. These experiences will be approached both on a methodological and on a practical level in order to analyse how subtitlers put theory into practice. This approach will also help underline the existing differences in work methodology as far as different work experiences are concerned. The subtitling experiences examined in this dissertation are part of my internships as a subtitler in two Italian film festivals, namely “Umbria Film Festival” and “900 Fest”. In this dissertation, I chose to focus on the subtitling of two of the audiovisual products I translated. These products are a German documentary titled Befreier und Befreite and a Danish fiction film titled Stille Hjerte. This dissertation is divided into five chapters. Chapter 1 describes audiovisual translation at its most theoretical level, focusing on subtitling criteria and strategies. Chapter 2 examines the concept of film translation, focusing on the distinctive features of documentary translation as a specific genre. This chapter also presents the concept of film festival and provides information concerning the translation policies of festivals. Chapter 3 presents the festivals I worked for and details my internship experiences. Chapter 4 focuses on the German documentary and proposes a number of solutions to its main translation problems. Chapter 5 focuses on the Danish film and offers solutions to its translation problems. At the end of the dissertation, I will provide some comments on my internship experiences as well as on the practice of film festival subtitling.
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Bissoni, Claudia Bitia y Lucia Ghetti. "L'Aquila, progettare la Ricostruzione: residenze per studenti e parco delle mura urbane". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3055/.

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Resumen
Perché L’Aquila? A seguito del sisma del 2009, L’Aquila offre un’occasione per riflessioni su temi urbanistici e di composizione urbana, oltre che un reale campo di sperimentazione architettonica. Perché il centro storico? Come cuore culturale ed economico dell’intera vallata dell’Aterno, il centro storico rappresenta una priorità per la Ricostruzione; il suo valore storico è la sintesi consolidata nel tempo del rapporto di una società con i luoghi della propria residenza. Una memoria da difendere attraverso l’elaborazione di strategie di intervento e idee di progetto. Qual è l’obiettivo? Il lavoro di ricerca e di progettazione mira ad individuare degli scenari e proporre delle idee di ricostruzione per tornare ad abitare il centro storico. Qual è il metodo? Per affrontare una situazione così complessa è indispensabile una conoscenza storica della struttura urbana della città prima del sisma. Inoltre è necessario comprendere l’evoluzione degli eventi (da aprile del 2009 al luglio 2011) al fine di riconoscere quali direzioni possibili può prendere un progetto che si inserisce, oggi, in un sistema ancora in cerca di un equilibrio. La Ricostruzione, intesa come processo strategico e progettuale di ridefinizione degli equilibri e delle prospettive, consente, ma forse ancor meglio esige, un ripensamento complessivo ed organico dell’intera struttura urbana. Si tratta quindi di ridefinire le relazioni tra la città storica e la sua periferia comprendendo il rapporto che un progetto di Ricostruzione può avere nel medio e lungo termine, il tutto in un contesto economico e soprattutto sociale in forte trasformazione. Il progetto propone così un nuovo complesso di residenze universitarie che potrà accogliere settantadue studenti insieme a diversi servizi quali sale lettura, sale polivalenti e una mensa. Si prevede inoltre il potenziamento della struttura di accoglienza dei salesiani con 8 nuovi alloggi per professori e una nuova Biblioteca. Il progetto vuole ricreare una continuità nel sistema del verde urbano come mezzo più appropriato e idoneo per relazionare la prima periferia alla città murata.
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Golfieri, Laura. "Progettare la città compatta: una proposta per il quartiere Navile a Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17153/.

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Nell'ottica del ritorno alla città compatta, modello urbanistico ideale per rispondere alle attuali esigenze di sostenibilità, la tesi propone un intervento di rigenerazione di un'area che oggi rappresenta un vuoto all'interno del tessuto urbano del quartiere Navile di Bologna. La proposta affronta tre tematiche principali, considerate motori della trasformazione urbana: la creazione di nuove polarità attrattive per la comunità cittadina, il miglioramento della rete di connessioni e la valorizzazione del patrimonio architettonico e naturale esistente. Lo scopo ultimo del progetto è quello di rivitalizzare l'area, rendendola uno spazio attivo e permeabile e facendone l'elemento di ricucitura del territorio periferico in cui è inserita.
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PES, FRANCESCO. "Costruire la bioregione urbana. Progettare e pianificare il territorio per lo sviluppo locale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2019. http://hdl.handle.net/11584/261283.

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The thesis work aims to construct a scenario for the metropolitan context of Cagliari and its hinterland, through a bioregional approach. The research starts from the historical analysis of the principles that inspired bioregionalism, from the first conceptions in the United States at the end of 60s, to the definition of "urban bioregion" recently proposed by Alberto Magnaghi for an alternative project of urban and metropolitan territories based on self-sustainability. The analysis looks for an integration of the bioregional methodologies within the traditional existing planning tools: the main operative applications in Italy derive from Regional Landscape Plans and some local projects. Afterwards, the research investigates on the most adequate scale for bioregional assessment, seeking a dialogue with tools and methods used in different territorial contexts: the Territorial Coherence Scheme (SCoT) of the French planning system is based on the inter-municipal cooperation and operates at the “living basin” scale of settled communities. A hypothesis of urban bioregion of Cagliari is structured according to seven bioregional “constitutive elements”, which provide the basic knowledge for the definition of a strategic scenario through the representation of 22 bioregional patterns. Finally, the work search for a possible innovative contribution based on the evaluation of cultural ecosystem services (CES), which express the cognitive aspects of human well-being. This integration is inquired through three recent case studies of CES analysis at the neighbourhood scale in Portland (USA) and in Marina’s historical neighbourhood in Cagliari (Italy). The proposed model, adaptable to different contexts and replicable in key points of the bioregional context, could help to integrate the immaterial relations between communities and their living-place in local planning strategies.
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Giorgi, Rita. "Per il progetto di restauro: Analisi e sintesi di esperienze diverse". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9706/.

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È possibile delineare un percorso operativo imprescindibile e necessario ad un intervento di restauro? Alla base di questa tesi vi è la volontà di definire una traccia leggera ma chiara, un iter metodologico pratico che tuttavia non appiattisca il restauro ad una mera disciplina tecnica ma lo consideri per quello che realmente è, un atto di progettazione dell’architettura, con le relative complessità e sfaccettature che contraddistinguono questo delicato esercizio. Ho tracciato la mia ipotesi di un percorso con l'aiuto di una bibliografia di riferimento, suddividendo in tappe il percorso in modo da renderlo più chiaro e leggibile. Dopodiché ho presentato tre esperienze, fatte nel corso di questi anni di studio, e ho comparato questi lavori con la metodologia definita precedentemente. Fine ultimo di questo elaborato è andare oltre le singole esperienze svolte ed estrapolare un filo conduttore per il progetto di restauro, che possa servire di qui in avanti, in esperienze future.
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AMBROSINI, Gustavo. "Guardare e progettare il paesaggio dalla strada. Strumenti per il progetto intorno alla città". Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2000. http://hdl.handle.net/11583/2499452.

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The essay deals with viability infrastructures role as generators of construction and perception ways of inhabited landscapes. Goal of the research is to afford infrastructure design as landscape design issue. In this meaning, two main fields have been developed. The first concerns landscape/infrastructure contemporary culture: it has been analyzed a broad range of studies focused on the relationship between infrastructure design and contemporary landscape, in particular in North American and English culture, in order to point out different design strategies and tools. The second concerns some landscape/infrastructure figures: relationship among different kind of infrastructures (i.e. highways, commercial strips …) and landscapes has been studied, by means of analysis of a large number of projects and realizations.
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Manni, Francesca. "Il cloud computing : le esperienze aziendali in un'analisi empirica". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/4977/.

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Nel ramo della Information Tecnology, recentemente, nascono sistemi informativi adibiti alla gestione di risorse hardware e software distribuite e visualizzate in rete. Uno degli strumenti più utilizzati e commercializzati per l'utilizzo di tale tipo di tecnologie è rappresentato dal cloud computing. Secondo una ricerca del "Il Sole 24 Ore'' in Italia il 25% delle aziende italiane intende adottare il cloud nei prossimi 12 mesi. E' un mercato da 287 milioni di euro nel 2011, +41% sul 2010, e passerà a 394 milioni nel 2012 per poi risalire a 671 nel 2014. Questa tesi si basa su un lavoro di ricerca precedentemente alla stessa in cui ho esaminato esperienze aziendali o riflessioni di queste ultime sull'applicazione e l'utilizzo della tecnologia cloud come modello di business. Il lavoro si è svolto leggendo ed analizzando due quotidiani italiani (Il Corriere della Sera e il Il Sole 24 Ore), un quotidiano inglese (Financial Times) e un settimanale londinese (The Economist) nell'arco di due anni a questa parte. Attraverso l'analisi degli articoli ottenuti è stata redatta una sintesi degli stessi pervenendo ad una riflessione che ha rappresentato lo spunto di tale tesi. Spesso si discuteva di problemi legati al cloud ma solo in pochi articoli vi era presente una vera e propria case history con analisi di eventuali difficoltà o benefici riscontrati. Da questo l'inizio di tale attività che pone l'obbiettivo di capire, in parte, il perché di così tanta riluttanza verso uno strumento che sembra rappresentare la scelta tecnologicamente più appropriata e strategicamente ottimale. Il cuore della ricerca è rappresentato dalle interviste svolte ad alcune aziende in merito all'utilizzo della "nuvola'' nel loro sistema informatico. Questa tesi si suddividerà: -Descrizione storica della nascita e dello sviluppo del cloud computing -Analisi delle tecnologie attualmente esistenti e dei modelli di distribuzione -Opportunità e minacce legate all'utilizzo di tale tecnologia in un ambiente aziendale -Studio ed analisi di alcuni casi aziendali e del ruolo che svolge l'uso del cloud nel proprio modello di business -Valutazione dell'attuale situazione del cloud computing e delle prospettive future legate all'utilizzo della tecnologia in analisi
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RUDELLI, LUCIA. "Valutare e promuovere la professionalità docente. Esperienze internazionali e opportunità per l'Italia". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1374.

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La valutazione dei docenti occupa un ruolo centrale nelle agende politiche dei governi; l’Italia ha avviato una riflessione in questa direzione ma ad oggi gli insegnanti non sono valutati. La ricerca analizza la relazione tra l’introduzione di un sistema di valutazione degli insegnanti e la promozione di comunità professionali nelle scuole; la valutazione dei docenti è considerata strumento utile allo sviluppo di una scuola come comunità professionale. Lo studio dei sistemi di valutazione degli insegnanti, pur non prescindendo da un’analisi economica, deve essere accompagnato da una visione pedagogica sulla scuola e sulla funzione docente, intendendosi sugli elementi che le fondano; la prospettiva di lavoro reputa la professionalità un prisma complesso costituito da dimensioni personali, organizzative e comunitarie. È stata indagata una realtà statunitense innovativa e sistematica per il modello impiegato per valutare gli insegnanti: Denver Professional Compensation System for Teachers, così da offrire spunti di riflessione anche per l’Italia. Dall’analisi sono emersi gli snodi e le opportunità della valutazione della professionalità docente: i vantaggi di una valutazione a servizio della pratica professionale, che prevede interventi alla carriera, alle retribuzioni, che integra forme e modalità differenti di valutare la professionalità e che è collegata al decision making.
The assessment of teachers plays a central role in the political agendas of governments; in Italy there is a discussion on this direction but at the moment teachers are not evaluated. The research examines the relationship between the introduction of a teachers’ evaluation system and the promotion of professional communities in schools; teachers’ evaluation is considered useful for the development of a school as a professional community. The study of teachers’ evaluation systems, while not disregarding economic analysis, must be associated by a pedagogical vision on the school and the teaching function, considering their founding elements; the prospect of the work accounts teaching professionalism as a complex prism of personal, organizational and community dimensions. It is investigated an innovative and systematic model used to evaluate teachers in the USA: Denver Professional Compensation System for Teachers, in order to offer food for thought even for Italy. The analysis highlighted the opportunities of the teachers’ evaluation system: the benefits of an evaluation in the service of professional practice, which provides assistance to career and to salary, which integrates different ways to assess the professionalism, and which is connected to decision making.
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RUDELLI, LUCIA. "Valutare e promuovere la professionalità docente. Esperienze internazionali e opportunità per l'Italia". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1374.

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La valutazione dei docenti occupa un ruolo centrale nelle agende politiche dei governi; l’Italia ha avviato una riflessione in questa direzione ma ad oggi gli insegnanti non sono valutati. La ricerca analizza la relazione tra l’introduzione di un sistema di valutazione degli insegnanti e la promozione di comunità professionali nelle scuole; la valutazione dei docenti è considerata strumento utile allo sviluppo di una scuola come comunità professionale. Lo studio dei sistemi di valutazione degli insegnanti, pur non prescindendo da un’analisi economica, deve essere accompagnato da una visione pedagogica sulla scuola e sulla funzione docente, intendendosi sugli elementi che le fondano; la prospettiva di lavoro reputa la professionalità un prisma complesso costituito da dimensioni personali, organizzative e comunitarie. È stata indagata una realtà statunitense innovativa e sistematica per il modello impiegato per valutare gli insegnanti: Denver Professional Compensation System for Teachers, così da offrire spunti di riflessione anche per l’Italia. Dall’analisi sono emersi gli snodi e le opportunità della valutazione della professionalità docente: i vantaggi di una valutazione a servizio della pratica professionale, che prevede interventi alla carriera, alle retribuzioni, che integra forme e modalità differenti di valutare la professionalità e che è collegata al decision making.
The assessment of teachers plays a central role in the political agendas of governments; in Italy there is a discussion on this direction but at the moment teachers are not evaluated. The research examines the relationship between the introduction of a teachers’ evaluation system and the promotion of professional communities in schools; teachers’ evaluation is considered useful for the development of a school as a professional community. The study of teachers’ evaluation systems, while not disregarding economic analysis, must be associated by a pedagogical vision on the school and the teaching function, considering their founding elements; the prospect of the work accounts teaching professionalism as a complex prism of personal, organizational and community dimensions. It is investigated an innovative and systematic model used to evaluate teachers in the USA: Denver Professional Compensation System for Teachers, in order to offer food for thought even for Italy. The analysis highlighted the opportunities of the teachers’ evaluation system: the benefits of an evaluation in the service of professional practice, which provides assistance to career and to salary, which integrates different ways to assess the professionalism, and which is connected to decision making.
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Conti, Laura. "Progettare il vuoto Bogotá: dal Parque Bicentenario all'Avenida Jimenez, una prospettiva per gli spazi irrisolti". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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L’obbiettivo della tesi è quello di ridefinire la relazione tra lo spazio pubblico e quello edificato analizzando un’area centrale di Bogotá in cui sono presenti vuoti urbani irrisolti e privi di carattere al fine di garantire una riappropriazione da parte dei cittadini delle aree fruibili. La città di Bogotá si presenta come una realtà articolata e complessa: fu fondata nel 1538 dai colonizzatori spagnoli secondo il rigido tracciato a damero classico, una griglia regolare di quadras con cento metri di lato, che definisce e racchiude la piazza di rappresentanza, Plaza Bolivar. Questo schema strutturale urbano avrebbe avuto uno sviluppo uniforme ed illimitato se non fosse stato per i limiti fisici imposti dalla conformazione idro-orografica della regione. Entrando più nello specifico, la maglia urbana sviluppatasi lungo l’asse nord-sud, a partire dalle 9 quadras è caratterizzata da una densificazione totalizzante, irregolare ed illogica dei lotti che presentano una geometria ormai lontana dall’originale forma quadrata. L’analisi del rigido schema delle quadras, tipico delle città di fondazione sudamericane, e la lettura delle mappe storiche sono elementi fondamentali su cui basare l’analisi relativa alla crescita del tessuto urbano. A tal fine risulta importante considerare l’influenza che la componente umana ha avuto sulla città, che può essere vista come il prodotto di forze socio-economo-politiche contrastanti, fattori che modellano la realtà spesso in modo imprevedibile e contraddittorio. Infine l’analisi dei piani urbanistici ipotizzati intorno alla metà del XX secolo da Le Corbusier, Sert e Wiener per regolare l’espansione della capitale colombiana e l’analisi degli interventi degli architetti contemporanei Salmona e Mazzanti, per la riqualificazione urbana di porzioni del centro, permette la comprensione di come è stato affrontato questo problema in precedenza e pone le basi per un progetto di rigenerazione che vada a definire spazi pubblici di qualità.
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SANNICANDRO, KATIA. "Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Scuola e Tecnologie Didattiche: progettare percorsi di potenziamento per la Scuola Primaria". Doctoral thesis, Università di Foggia, 2016. http://hdl.handle.net/11369/351683.

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I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) interessano «uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale» (Consensus Conference, 2011, p. 7), sono considerati «una categoria clinica omogenea in considerazione del fatto che, nonostante le eventuali differenze neurocognitive che sottendono a ciascun disturbo, tutti producono effetti significativi e duraturi nel campo dello sviluppo scolastico e, a volte, nella vita sociale» (Stella, 2010, p. 4). La scuola occupa un ruolo fondamentale nei processi di individuazione precoce di eventuali segnali di difficoltà e nella successiva messa in atto di strategie metodologiche e didattiche da affiancare ad eventuali percorsi di riabilitazione (Berninger et al., 2013; Orsolini et al., 2005) con l’obiettivo di prevenire vissuti d’insuccesso e frustrazione nei confronti dell’ambiente scolastico, l’insorgere di problemi legati al comportamento, alle relazioni con il gruppo dei pari e ricadute negative sulla sfera emotiva e motivazionale (Vio, Tressoldi, Lo Presti, 2013). A partire dal quadro teorico di riferimento la ricerca empirica ha previsto la progettazione e la successiva sperimentazione nel contesto scolastico di percorsi di potenziamento sulla lettura strumentale mediate attività individuali, di gruppo e con l’utilizzo della piattaforma online ePRO (Centro Studi Erickson) con l’obiettivo di accrescere le abilità in situazioni di difficoltà e al tempo stesso far leva sul senso di appartenenza al gruppo classe che spesso rappresenta la cifra negativa nell’esperienza dei soggetti con DSA. Nello specifico la sperimentaziones ha riguardato due scuole primarie per un totale di 46 bambini iscritti alla classe terza di cui 26 (13 gruppo sperimentale/13 gruppo di controllo) nel primo istituto e 20 bambini nel secondo istituto (10 gruppo sperimentale/10 gruppo di controllo). La ricerca si è focalizzata, inoltre, sull’analisi dei modelli cognitivi e pedagogici dell’apprendimento con una particolare attenzione alle teorie riguardanti i processi di apprendimento in ambito scolastico (Hammill, 1990; Swanson et al., 2003) e sul ruolo dei media e delle tecnologie didattiche (Rivoltella, 2014; Limone, 2012) nei percorsi di riabilitazione e potenziamento, mediante l’analisi degli ambienti digitali e delle APP progettate per soggetti con DSA e difficoltà di apprendimento.
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VACANTI, ANNAPAOLA. "More than Artificial. Una convivenza da progettare: metodi e azioni per lo studio dell’interazione Uomo - Tecnologia". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1091673.

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In un mondo in cui la tecnologia si sviluppa sempre più velocemente, raggiungendo e superando traguardi sconvolgenti dal punto di vista dell’intelligenza e della capacità di interagire socialmente dei nostri artefatti, il progettista è chiamato a rispondere a sfide complesse. Mentre il design pone il soggetto umano al centro delle dinamiche progettuali già dalla fine del secolo scorso (Norman, 1996), rimangono aperte numerose questioni riguardanti l’inclusione e l’ottimizzazione del rapporto tra persone e tecnologie, in particolare per quanto riguarda artefatti e sistemi rivolti alla cura e al benessere degli utenti, che instaurano con esse veri e propri rapporti sociali di collaborazione e addirittura convivenza, specialmente nell’ambiente domestico. A livello macro, la tesi si inserisce dunque nel campo di studio della Human – Technology Interaction (HTI), un settore ampio e complesso che viene approcciato da diversi punti di vista, con l’obiettivo di inquadrare e far confluire sinergicamente nuovi approcci del design contemporaneo, ottimizzando in ultimo il processo di ricerca e progettazione di artefatti tecnologici, rendendoli accettabili e funzionali per le persone che li utilizzeranno. Nello specifico, le problematiche alla base della ricerca riguardano la disparità tra il livello di ubiquità della tecnologia nella vita di tutti i giorni e il quoziente tecnologico della maggior parte della popolazione (Nosta, 2017), che si assesta a gradi considerevolmente più bassi di quello dei progettisti, tecnici e non, che spesso faticano a comprendere il punto di vista e le necessità degli utenti per cui lavorano (Nielsen, 2016). In questo contesto si inseriscono problematiche di carattere sistemico, legate alla consapevolezza che la progettazione non può e non deve più essere meramente rivolta a un singolo target group, ma deve prendere in considerazione il contesto sociale e ambientale in cui un artefatto viene implementato, considerando l’impatto sull’intero sistema, caratterizzato dalla convivenza di persone con necessità e specificità diverse, soggetti non-umani, ecosistemi ambientali e altre tecnologie che devono operare in sinergia (Forlano, 2017). Per rispondere a queste problematiche, sono stati presi in considerazione alcuni approcci contemporanei, le cui metodologie si compenetrano e favoriscono la definizione sistematizzata di un processo progettuale efficiente riguardo al campo identificato. Tra questi, il trend sempre più consolidato della massiva produzione di dati riguardanti il comportamento umano (Cukier e Mayer-Schoenberger, 2014) rappresenta il motore dell’evoluzione del processo di design secondo modalità che propongono una progettualità sempre meno fondata sull’intuizione e l’estro del designer, ma piuttosto mirata sulla risposta puntuale a necessità evidenziate da dati raccolti con modalità diverse, sia di tipo qualitativo che quantitativo. Tale modo di operare non è privo di pericoli, legati a bias intrinsechi ai dati o interpretazioni errate, che possono portare più danni che benefici al progetto (Holmes, 2020). Per questo motivo, la progettazione con i dati viene legata in questa tesi al concetto di user involvement, con la proposta di mediare tra i due approcci nelle diverse fasi del processo progettuale – esemplificato dal modello double diamond. La prima parte della tesi presenta una panoramica metodologica che fa chiarezza sulle tematiche fin qui accennate, supportata da una mappatura di metodi che coinvolgono gli utenti secondo tre livelli di interazione, così definiti: ascoltare, osservare, abilitare (Sanders, 2005). A conclusione dell’analisi teorica sono presentate alcune sperimentazioni (cap. 4.3) condotte dal team di ricerca sul sottoinsieme specifico dell’HTI definito Human – Robot Interaction (HRI); la progettazione di robot socialmente interattivi è esemplificativa delle sfide che si presentano al designer nel progettare il rapporto con la tecnologia, e le sperimentazioni descritte sono state utili per applicare i metodi studiati ed osservare criticamente i risultati ottenuti. La seconda parte della tesi mira a sintetizzare le convergenze tra i diversi approcci studiati, ponendo le basi per un processo progettuale delle tecnologie rivolte al benessere e alla cura più inclusivo ed efficiente. A questo fine viene discussa l’importanza di contestualizzare le attività di ricerca e progettazione all’interno di spazi fisici di sperimentazione; vengono presi in esame due tipologie di casi studio, i Living Lab, basati sul modello Human Centered Design (HCD) e i laboratori di simulazione, diffusi nel settore sanitario con il principale obiettivo di formare professionisti dell’assistenza. Riconoscendo il valore della tecnica simulatoria nelle attività che coinvolgono gli utenti nella progettualità di tecnologie con cui sono chiamati a interagire, viene proposto l’output progettuale della tesi dottorale: il laboratorio Living Hub, con sede presso il Centro di Servizi di ateneo di Simulazione e Formazione Avanzata (SimAv) dell’Università di Genova. Il Living Hub riproduce un ambiente domestico di circa 70 mq, dove condurre attività di ricerca, sperimentazione e formazione rivolte al benessere della persona, con particolare riferimento alla vita domiciliare assistita da tecnologie quali robotica, sensoristica, internet of things, dispositivi indossabili per monitoraggio. Grazie all’implementazione di un sistema per le riprese audio/video e un sistema di sensoristica per registrare i movimenti delle persone in tale spazio, il laboratorio è specificamente progettato per condurre attività sperimentali strutturate e in grado di generare dati validi a supporto della progettazione. In ultimo, il lavoro di ricerca ha l’obiettivo di strutturare metodi e azioni volti a ottimizzare la raccolta di dati e la cooperazione con gli utenti nella produzione di artefatti tecnologici interattivi in grado di inserirsi positivamente nella vita delle persone, creando con queste ultime rapporti di convivenza proficui in grado di aumentarne il benessere e supportarle nel mantenimento di uno stile di vita autonomo anche in condizioni di fragilità e invecchiamento.
While design has placed the human subject at the center of design dynamics since the end of the last century (Norman, 1996), numerous questions remain regarding the inclusion and optimization of the relationship between people and technologies, in particular regarding artifacts and systems aimed at the care and well-being of users, who establish real social relationships of collaboration and even coexistence with tech, especially in the home environment. At a macro level, the thesis is therefore part of the field of study of Human - Technology Interaction (HTI), a broad and complex sector that is approached from different points of view, with the aim of framing and bringing together new design approaches, ultimately optimizing the research and design process of technological artifacts, making them acceptable and functional for the people who will use them. Specifically, the issues underlying the research concern the disparity between the level of ubiquity of technology in everyday life and the technological quotient of the majority of the population (Nosta, 2017), which settles in degrees considerably lower than that of designers, who often struggle to understand the point of view and needs of the users they work for (Nielsen, 2016). In this context, systemic problems arise, linked to the awareness that design cannot be merely aimed at a single target group, but must take into consideration the social and environmental context in which an artefact is implemented, considering the impact on the entire system, characterised by the coexistence of people with different needs, non-human subjects, environmental ecosystems and other technologies that must operate in synergy (Forlano, 2017). To respond to these problems, some contemporary approaches have been taken into consideration, whose methodologies interpenetrate and favor the systematized definition of an efficient design process with regard to the identified field. Among these, the increasingly consolidated trend of the massive production of data concerning human behavior (Cukier and Mayer-Schoenberger, 2014) represents the engine of the evolution of the design process, proposing projects that are less and less based on intuition and creativity of the designer, but rather focused on the timely response to needs highlighted by data collected in different ways, both qualitative and quantitative. This way of operating is not without dangers, linked to intrinsic bias to the data or incorrect interpretations, which can bring more harm than good to the project (Holmes, 2020). For this reason, design with data is linked in this thesis to the concept of user involvement, with the proposal to mediate between the two approaches in the different phases of the design process - exemplified by the double diamond model. The first part of the thesis presents a methodological overview that sheds light on the issues mentioned so far, supported by a map of methods that involve users according to three levels of interaction, defined as follows: listening, observing, enabling (Sanders, 2005). At the conclusion of the theoretical analysis, some experiments conducted by the research team on the specific subset of the HTI defined Human - Robot Interaction (HRI) are presented; the design of socially interactive robots is an example of the challenges faced by the designer in building the relationship with technology, and the experiments described have been useful for applying the methods studied and critically observing the results obtained. The second part of the thesis aims to summarize the convergences between the different approaches studied, laying the foundations for a more inclusive and efficient design process of technologies aimed at well-being and care. To this end, the importance of contextualizing research and design activities within physical experimentation spaces is discussed; Two types of case studies are examined, Living Labs, based on the Human Centered Design (HCD) model and simulation laboratories, widespread in the healthcare sector with the main objective of training care professionals. Recognising the value of the simulation technique in activities that involve users in the design of technologies with which they are called to interact, the design output of the doctoral thesis is proposed: the Living Hub laboratory, based at the University Service Center for Simulation and Advanced Training (SimAv) of the University of Genoa. The Living Hub reproduces a home environment of about 70 square meters, where research, experimentation and training activities aimed at the well-being of the person can be conducted, with particular reference to home life assisted by technologies such as robotics, sensors, internet of things, wearable devices for monitoring. Thanks to the implementation of a system for audio/video shooting and a sensor system to record the movements of people in this space, the laboratory is specifically designed to conduct structured experimental activities capable of generating valid data to support the design. Ultimately, the research proposes to structure methods and actions aimed at optimizing data collection and cooperation with users in the production of interactive technological artifacts capable of positively inserting themselves into people's lives, creating relationships of profitable coexistence, increasing their well-being and supporting them in maintaining an independent lifestyle even in conditions of fragility and aging.
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Guidalotti, Ilaria. "Ostinazione urbana. Esperienze, indirizzi e strumenti per i processi di rigenerazione urbana integrata". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Per riappropriarsi di sé, una città-territorio ha bisogno di un percorso interdisciplinare ed integrato di rigenerazione, funzionale allo sviluppo futuro dell’area. Molti dei tentativi effettuati sono falliti a causa della complessità delle problematiche da affrontare. L’alternativa al fallimento è un cambio di prospettiva: l’approccio alla rigenerazione urbana risulta sempre più diffuso tra chi si occupa di dinamiche orientate al cambiamento. Sono tanti i modi in cui si potrebbe affrontare la transizione dalla recente crisi economica. Uno di questi è farsi portatori dell’Ostinazione urbana: la capacità di cercare con convinzione una logica sartoriale e non stancarsi di esplorare insieme a mercato, operatori e istituzioni delle vie possibili per il rinnovamento urbano. Dallo studio sulla rigenerazione è nato questo lavoro, che vuole offrire uno sguardo multidisciplinare sullo stato dell’arte e della pratica della rigenerazione in Italia. Nella Parte Zero si introducono: scenario di riferimento, questione urbana e i concetti/slogan abusati ad essa associati. Nella Parte Prima si definisce la rigenerazione urbana, tracciandone una carta di identità. Con la Parte Seconda si illustrano evidenze e numeri chiave che riguardano il patrimonio immobiliare italiano, la domanda, l’offerta e i nuovi strumenti finanziari. All’interno della Parte Terza, si indaga lo stato dell’arte della rigenerazione attraverso un sistema di interviste ai suoi diversi attori allo scopo di delineare un inquadramento della situazione attuale. Le schede presentate nella Parte Quarta raccontano esperienze e processi di sviluppo, che ruotano attorno a territori-città italiane: piccole-medie città, rappresentative della maggioranza delle realtà urbane italiane. Nella Parte Quinta, infine, vengono alla luce alcuni indirizzi e strumenti di sviluppo nascosti tra le righe dei processi-esperienze presentati nella parte quarta.
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Mischianti, Martina <1992&gt. "Experiential Marketing. Come e perché i brand creano esperienze memorabili per i consumatori". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14452.

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L’elaborato finale andrà ad analizzare i vari filoni teorici che si sono sviluppati a partire dagli ultimi decenni riguardo al marketing esperienziale e al conseguente cambiamento del comportamento d’acquisto dei consumatori che iniziano ad essere considerati i veri e propri protagonisti dell’esperienza. Partendo dall’analisi delle principali teorie come quella di Bernd Schmitt o di Pine e Gilmore vedremo come un’impresa può, attraverso una complessa strategia di marketing, coinvolgere gli aspetti più intimi della psiche umana tramite la stimolazione dei fattori emotivi e relazionali. Verranno analizzate le maggiori applicazioni del marketing esperienziale ed in particolar modo tutto quello che riguarda l’organizzazione del punto vendita, il neuromarketing esperienziale che attraverso le neuroscienze cerca di comprendere i bisogni impliciti dei consumatori e da ultimo il rapporto tra marketing, esperienza e mondo digital ,in quanto grazie alle nuove tecnologie si è sempre più in grado di personalizzare le richieste adattandole ai bisogni dei clienti. Ricollegato a questo aspetto, nell’ultima parte si parlerà di Virtual Reality ed esperienze di consumo ed in particolare di come, attraverso le tecnologie moderne è possibile attrarre i clienti e creare esperienze di acquisto prima inimmaginabili.
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Tollin, Michela <1989&gt. "La metodologia data envelopment analysis (DEA) per la misurazione dell'efficienza di organizzazioni culturali: esperienze a confronto". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8417.

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Resumen
Misurare la performance delle istituzioni culturali risulta complesso per molteplici motivi legati principalmente alla loro natura pubblica e lontana dai meccanismi di mercato. La tesi si pone l'obiettivo di esaminare la letteratura riguardante la misurazione dell'efficienza produttiva delle istituzioni culturali; in particolare si concentra sull'analisi degli studi empirici della metodologia Data Envelopment Analysis (DEA) applicata al settore culturale. Tale approccio permette la misurazione dell'efficienza senza necessitare di una chiara funzione di produzione. La difficile selezione delle attività che rientrano della definizione di “settore culturale” è l'oggetto della prima parte del lavoro, seguita poi da un approfondimento sulla valutazione delle performance di tale settore. La tesi prosegue con la presentazione dei modelli DEA sviluppati da Charnes, Cooper e Rodhes e le successive variazioni. Utilizzando gli studi applicati al settore culturale, così come definito dallo studio di KEA per la Commissione Europea, si è potuto raggruppare e riassumere la letteratura che fino ad oggi si è occupata di valutare l'efficienza delle istituzioni culturali tramite la metodologia DEA.
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Perazzi, Anna. "Utilizzo di concentrato piastrinico (PRP) autologo per il trattamento di lesioni tenodesmiche: esperienze cliniche e sperimentali". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421629.

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Resumen
In veterinary as well as human medicine the tenodesmic lesions play a great interest because of their high incidence, the difficult wound healing and therefore an incomplete full functional recover with long periods of inactivity. The therapeutical protocols recently used in the treatment of these lesions are not able to reach a real “restitutio ad integrum”. In sport horses, tendon and ligament injuries are a frequent cause of lameness and entail long periods of rest. Often the healing process does not achieve a complete recovery of the functional and morphologic characteristics of these structures, especially if the entity of the lesion is severe. In equine medicine, there is a continuous research of therapies that enhance a correct regeneration of the injured tissue, stimulating the physiological response on a molecular and cellular level, with the aim of improving the quality of the healing response. The ultimate aim of current research is to obtain a total recovery of the animal’s athletic performance, meanwhile reducing the risk of relapses. During recent years great attention has been focused on verifying the possibility of using Platelet Rich Plasma (PRP) as a treatment for musculoskeletal lesions in the horse: platelet rich plasma contains a high concentration of platelets, which, once activated, are able to secrete a great quantity of growth factors. For years it has been proven that growth factors enhance the healing response of tissues. In this thesis it will be described two clinical studies and one experimental research approach carried out in the Department of Clinical Science in collaboration with the Laboratory of Anatomy of the Department of Experimental Veterinary Sciences of the University of Padova, the Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna of Brescia, the Clinica dell’Ippodromo of Merano and veterinary doctor. Aim of the first clinical study has been to evacuate the clinical effectiveness of intralesional ultrasonographic injections of autologous platelet rich plasma for the treatment of tendon and ligament injuries was evaluated in 9 horses. In all the horses treated (100%) no side effects, local or systemic, were recorded following the injection of platelet rich plasma. In all cases, successive ultrasonographic evaluations, performed at regular intervals, confirmed the favourable progression of the tissue’s healing process with a correct re-alignment of the new fibres. In all cases, the formation of scar tissue or of adherences between the damaged tendon or ligament and the adjacent tissues was not reported. At the end of the rehabilitation period (9-12 months) 7 of the 9 horses treated (77.7%) returned to competition, displaying athletic performances that are comparable to the ones reached before the occurrence of injury. The second clinical study had the aim to evaluate if a combined use of platelet rich plasma and autologous mesenchimal stem cells could determine a better effect on tissutal regenerative response. The use of mesenchimal stem cells is very promising in the veterinary field since their potency has been documented in the tissue engineering research. Recently, several studies proposed the use of platelet rich plasma as a matrix for the application of mesenchmal stem cells knowing that platelets might induce multipotent cells thanks to the great amount of growth factors delivered by these cells. Indeed platelet growth factors showed the ability to differentiate stem cells towards the proper fate and to induce angiogenesis. The combination of platelet rich plasma and stem cells should improve the quality of the regenerative response of the tissue. Our study has been conducted on a group of 17 horses affected by tenodesmic lesions. The combined association of platelet rich plasma and mesenchimal stem cells did not cause collateral side effects; the follow up, evidenced by clinical and ecographic observations, showed an amelioration of the subjects injuries. At the end of the reabilitation period 13 of 17 horses returned to the sport activity and no sign of scar or adherences were observed at the level of new formed tissue. The results obtained from these two clinical studies substain the use of platelet rich plasma as a therapeutic useful tool since is preparation is easy and allow a better tissutal regeneration without the formation of a scar. Moreover, the combined use of platelet rich plasma and mesenchimal stem cells resulted to be very promising for ameliorate tenodesmic lesions. Overall it has been shown that platelet rich plasma could be very effective both alone or in combination with mesenchimal stem cells at the tissue level although did not shorten the rehabiitation period. In the experimental approach used in our study we observed the effect the use of platelet rich plasma and platelet rich plasma in association with mesenchimal stem cells in sheep. The tendon of sheep was experimentally injured and after the treatment animals were sacrificed in order to evalute also histologically the treated tissues. The positive results of this research allowed to obatin new information about the early regenerative response in lesions treated with platelet rich plasma and platelet rich plasma associated with mesenchimal stem cells. The latter study will shed light on the real efficacy of novel treatments on injured tendons that recently are becoming very popular also in the vetetinary medicine.
In medicina umana e veterinaria le patologie teno-desmiche rivestono grande interesse per l’elevata incidenza con cui si verificano, per la difficoltà di ottenere una guarigione completa con un pieno recupero funzionale delle strutture coinvolte e perché comportano lunghi periodi di inattività. I protocolli terapeutici attualmente utilizzati nel trattamento di queste patologie sono lontani dalla potenzialità di una reale “restitutio ad integrum”. Nel cavallo utilizzato per fini sportivi le lesioni dei tendini e dei legamenti rappresentano la principale causa di zoppia e comportano lunghi periodi di riposo; spesso il processo di guarigione non porta ad un completo recupero delle caratteristiche funzionali e morfologiche di queste strutture, soprattutto se l'entità della lesione è grave. Per tale ragione vi è una continua ricerca di terapie in grado di migliorare la rigenerazione corretta del tessuto danneggiato, stimolando la risposta fisiologica a livello molecolare e cellulare con l'obiettivo di ottimizzare la qualità della risposta riparativa. Il fine delle attuali ricerche è quello di ottenere un recupero totale delle prestazioni atletiche degli animali riducendo al minimo il rischio di recidive. Negli ultimi anni grande attenzione è stata posta nel valutare la possibilità di utilizzare il concentrato piastrinico (PRP) come trattamento per le lesioni muscolo-scheletriche del cavallo: il PRP infatti contiene un'alta concentrazione di piastrine, che, nella loro forma attiva, sono in grado di secernere una grande quantità di fattori di crescita. Già da alcuni decenni infatti è stato dimostrato che i fattori di crescita sono in grado di migliorare la risposta di guarigione dei tessuti. In questa tesi verranno illustrati due studi clinici ed uno sperimentale realizzati presso il Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università di Padova in collaborazione con il laboratorio di Anatomia del Dipartimento di Scienze Sperimentali Veterinarie, l’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna di Brescia, la Clinica dell’Ippodromo di Merano e veterinari liberi professionisti. Scopo del primo studio è stato di valutare l'efficacia clinica dell’iniezione intralesionale ecoguidata di PRP autologo per il trattamento di lesioni tenodesmiche in 9 cavalli. In tutti i cavalli trattati non sono stati registrati effetti collaterali, né locali né sistemici dopo l'iniezione di PRP. Nei diversi soggetti le valutazioni cliniche ed ecografiche eseguite ad intervalli regolari hanno confermato la progressione favorevole del processo di guarigione del tessuto con un corretto ri-allineamento delle fibre neoformate. In nessun caso è stata rilevata la formazione di tessuto cicatriziale o di aderenze tra il tendine danneggiato ed i tessuti adiacenti. Al termine del periodo di riabilitazione (9-12 mesi) 7 dei 9 cavalli trattati (77.7%) sono tornati alle competizioni, con prestazioni atletiche paragonabili a quelle raggiunte prima del verificarsi del danno tissutale. Il secondo studio clinico si è posto invece l’obiettivo di valutare se un utilizzo combinato di PRP e di cellule staminali mesenchimali autologhe potesse determinare un miglior effetto sinergico sul meccanismo dei guarigione tissutale. L’utilizzo delle cellule staminali come strumento per la riparazione tissutale costituisce un’importante prospettiva di ricerca in clinica veterinaria. Sempre con maggior interesse ci si avvicina alle prospettive terapeutiche basate sulla capacità rigenerativa e riparativa di organi e tessuti che le cellule staminali offrono, come la capacità di auto-replicazione e di proliferazione illimitata. La capacità differenziativa di tali cellule ha reso soprattutto nell’ultimo decennio le MSCs una componente potenzialmente promettente nel campo dell’ingegneria tissutale. Recentemente diversi studi hanno proposto l’utilizzo di concentrato piastrinico, sia nella sua forma liquida che in quella gelatinosa, come matrice per l’applicazione di cellule staminali, con l’obiettivo che le piastrine debitamente attivate potessero liberare i diversi fattori di crescita necessari per la differenziazione delle cellule multipotenti. I fattori di crescita liberati dalle piastrine infatti hanno dimostrato di possedere la capacità di favorire la differenziazione delle cellule staminali verso il destino cellulare e di promuovere l’angiogenesi. L’associazione delle cellule mesenchimali con i fattori di crescita piastrinici permette di accelerare l’impianto e la crescita in vivo delle cellule impiantate. Il nostro studio è stato effettuato in un gruppo di 17 cavalli purosangue inglesi affetti da lesioni teno-desmiche. Anche in questo secondo gruppo di cavalli, il protocollo terapeutico scelto non ha evidenziato effetti collaterali locali né sistemici. Il follow up rilevato, in termini di valutazione clinica ed ecografica, ha evidenziato un soddisfacente miglioramento dei soggetti. Non sono state osservati fenomeni cicatriziali né aderenze a livello del tessuto neoformato ed al termine della fase di riabilitazione 13 dei 17 cavalli trattati (76.5%) sono tornati all’attività sportiva con buoni risultati e senza manifestare recidive. I risultati ottenuti durante questi due studi clinici vanno a sostenere l’utilizzo a scopo terapeutico del PRP nel trattamento di lesioni tenodesmiche: infatti PRP non ha causato effetti collaterali locali o sistemici o la comparsa di segni di rigetto, inoltre può essere ottenuto in breve tempo e quindi utilizzato sul paziente in anestesia locale. Inoltre, il PRP ha dimostrato di essere una terapia promettente, in quanto migliora la rigenerazione dei tessuti, favorendo la formazione di tessuto sano e funzionale, invece di tessuto cicatriziale. L’utilizzo combinato di PRP e MSC, sulla base delle valutazioni cliniche, ecografiche e dei risultati ottenuti a breve e a lungo termine risulta essere molto promettente nel trattamento delle lesioni tenodesmiche del purosangue inglese. Comparando i risultati ottenuti nei due studi clinici, possiamo osservare un effettivo apporto benefico del PRP sia da solo che in associazione alle MSCs sia in termini di miglioramento clinico dei soggetti sia in termini di riduzione dei casi di recidiva rispetto ai trattamenti convenzionali. Rimane di fondamentale importanza il protocollo riabilitativo dei cavalli, che deve tener conto dei lunghi tempi di recupero associati alla guarigione del tessuto: i trattamenti studiati nel nostro lavoro, sembrano apportare effettivamente un’ottimale stimolo per la guarigione tissutale per quanto riguarda le caratteristiche del tessuto neoformato ma non consente di accorciare i tempi di recupero dei soggetti trattati. Un importante aspetto di questo progetto è stato infine quello di verificare, in vivo ed in animali sperimentali, l’efficacia da un punto di vista clinico, ecografico ed istologico, dell’applicazione di PRP da solo o in associazione a MSCs autologhe. Questo protocollo è stato utilizzato nel trattamento di lesioni tendinee sperimentalmente indotte nella pecora: uno degli obiettivi che ci siamo posti è di cercare di comprendere maggiormente la reale efficacia di questi trattamenti attraverso approfondimenti istologici ed immunoistochimici dei tessuti trattati. L'esito positivo di tale ricerca, confermato dai rilievi clinici, ecografici ed istologici ha permesso di ottenere maggiori informazioni sull’andamento del processo di guarigione di lesioni trattate con PRP e con PRP e MSCs nel breve periodo. Tale studio potrà quindi gettare le basi per aumentare la casistica e la numerosità sperimentale nell'applicazione di nuove terapie, volte a migliorare sia il tipo che le caratteristiche della guarigione, che sembrano riscuotere, secondo quando riportato in letteratura, risultati sempre più promettenti.
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Fumelli, Leonardo. "Lo stoccaggio di gas naturale in sotterraneo: esperienze in acquiferi salini profondi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/355/.

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Mancini, Luca. "Esperienze sul trattamento di essiccamento fanghi da depurazione presso il termovalorizzatore di Coriano (RN)". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/354/.

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Resumen
L’argomento trattato in questo elaborato è il problema sempre più emergente dello smaltimento dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue. La quantità di fanghi da smaltire, infatti, è in continuo aumento e continuerà a crescere nel corso dei prossimi anni a causa di trattamenti sempre più spinti di depurazione e della costruzione di nuovi impianti. Dopo aver analizzato i vari scenari possibili per lo smaltimento dei fanghi ed i relativi costi, si passa ad analizzare le varie tecniche utilizzate per l’essiccamento dei fanghi (dirette ed indirette), includendo anche tecniche di ultima generazione come l’essiccamento per via solare. Si è andati poi ad analizzare nel dettaglio il funzionamento dell’impianto di essiccamento termico dei fanghi di depurazione di Coriano (RN), situato presso il termovalorizzatore e che sfrutta il calore proveniente da questo come fonte di calore per essiccare i fanghi. Sono state evidenziate le varie parti che compongono l’impianto e le caratteristiche delle correnti in ingresso ed uscita. Si è passati poi ad analizzare il pericolo di esplosione, all’interno dello stesso impianto, dovuto alla presenza di miscele esplosive formate dalla polvere organica del fango e dall’aria. Si sono analizzate tutte le modifiche apportate all’impianto in modo tale da prevenire questo rischio di esplosione. Infine è stata condotta una valutazione economica per dimostrare che l’essiccamento dei fanghi risulta un processo molto conveniente, perché consente di ridurre i volumi da trattare, e, quindi, di conseguenza anche i costi dello smaltimento finale.
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Pennetta, Renato. "Gli Uffici per le Relazioni con il Pubblico delle Aziende Sanitarie: progettare servizi di gestione e comunicazione nella Pubblica Amministrazione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25690/.

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La pubblica amministrazione italiana è molto variegata, Governata da principi costituzionali e dal lavoro dei ministeri, è caratterizzata da molti enti dalle diverse dimensioni e competenze che spesso vanno a sovrapporsi o ad entrare in contrasto, con ripercussioni variegate sui cittadini. A causa della situazione sanitaria attuale, ho deciso di approfondire lo studio sulla Pubblica Amministrazione concentrandomi sulle Aziende Sanitarie e sui loro Uffici per le Relazioni con il Pubblico. L’elaborato si articola in quattro capitoli a cui sono aggiunti introduzione e conclusione. Nell’introduzione sono riassunti i principi, anche costituzionali, che governano la Pubblica Amministrazione, gli enti che ne fanno parte, la transizione digitale che essi stanno vivendo e le basi teoriche di questo elaborato. Nel primo capitolo sono esposte le caratteristiche degli URP, tra personale, funzioni e avviamento di un ufficio di questo tipo all’interno di un ente, in particolare delle Aziende Sanitarie. Nel secondo capitolo è approfondita la comunicazione online e alcune su tecniche, considerando il ruolo che essa ha assunto sia a causa del periodo storico-sociale sia per la situazione pandemica. Il terzo capitolo riguarda l’analisi di interviste condotte con il personale di URP di tutta Italia e le conseguenti considerazioni in merito alle modalità, all’organizzazione del lavoro e alle criticità che incontrano. L’approfondimento continua nel quarto capitolo, che vede la collaborazione diretta con l’ASL di Taranto nell’ambito di un progetto programmatico di riorganizzazione funzionale della struttura di comunicazione dell’ASL di Taranto e nell’analisi di un servizio di recente introduzione rivolto ai pazienti e ai loro familiari. Infine, la conclusione riassume le considerazioni fatte nei capitoli precedenti, aggiungendo degli spunti utili a diffondere una cultura innovativa in merito alla comunicazione istituzionale e alla replicazione di servizi utili ai cittadini.
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BERTOLONE, SILVIA. "José Ignacio Linazasoro e la ballena blanca : alla ricerca di un'architettura con sentido, progettare con la storia, per la città". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/11578/278735.

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Wulan, Wulan <1987&gt. "La registrazione immobiliare nell'ordinamento cinese e nelle esperienze giuridiche europee: modelli per una nuova riforma in Cina". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6930/1/WULAN__WULAN_TESI_.pdf.

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Resumen
L’ordinamento giuridico cinese contemporaneo si è, recentemente, impegnato in una riforma che ha interessato le norme vigenti in materia di registrazione immobiliare con l’intento di realizzare un sistema unitario dell’istituto. Dal momento che la modernizzazione del diritto civile cinese è iniziata - a partire dalla fine del XIX secolo – tramite il recepimento del diritto civile occidentale, la disamina delle esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare assume una notevole importanza, al fine di esaminare le norme vigenti in Cina e i cambiamenti scaturenti dalla riforma. Pertanto, l’obiettivo della mia ricerca è stato quello di avanzare una tesi che possa rivelarsi quale strumento utile per la riforma in Cina, attraverso uno studio comparato dei modelli europei in materia di registrazione immobiliare. A tal fine, il lavoro è stato suddiviso in due parti: nella prima si è presentata un’analisi dettagliata del diritto di proprietà, del dualismo delle proprietà fondiarie e relative problematiche, del sistema dei diritti reali costituito dalla Legge sui diritti reali del 2007, da cui è partita la riforma dell’istituto della registrazione immobiliare. Un approfondimento particolare è dedicato al pluralismo dei regimi di registrazione immobiliare vigenti nel diritto cinese contemporaneo e all’introduzione dei cambiamenti apportati dal nuovo regolamento del 2015. Nella seconda parte dell’elaborato, attraverso lo studio comparato dei diversi modelli Europei (Francese, Tedesco e Inglese), si è tentato di illustrare le esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare maturate nei tre temi maggiormente rappresentativi e concreti, quali la tutela degli interessi privatistici, l’autenticità dei titoli e il ruolo del notaio, la procedura della pubblicità immobiliare, al fine di individuare una via percorribile per il perfezionamento del sistema unitario della registrazione nell’ordinamento cinese. Nelle conclusioni, infine, sono state inserite anche alcune riflessioni circa l’importanza dello studio del diritto comparato per l’esperienza Cinese.
Recently, a legal reform on the institution of real estate registration is taking place in China which aims to establish a uniform system of real estate registration in Chinese legal system. Since the modernization of Chinese civil law began from the reception of Western civil law in the last years of the nineteenth century, in order to examine the rules in force and changes arising in the reform, an analysis of the European real estate registration systems is greatly useful. Therefore, the goal of my doctoral research is to present, through the comparative study on European models of real estate registration, a thesis that it may be useful for the reform in China. In order to achieve this goal, the paper presented now is composed of two parts: the first part has analyzed the property right, the duality of the land property and relative problems, the real estate rights system provided in the Property Law 2007, in particular, has examined the existing plural regimes of real estate registration in China and generally introduced the changes brought by the new Regulation of 2015. The second part of the thesis focuses on the analysis of European real estate registration systems and useful experiences for the Chinese reform. Through the comparative study on the different European models (French, German and English models), the thesis has found the useful experiences in three specific arguments, the protection of private interests, the authenticity of the titles and the role of the notary and, last, the Procedure of real estate registration, which may be improve the Chinese real estate registration. In the conclusion, as well as to conclude the research carried out in the first two parts, are also presented some simple reflections on the comparative law study in China.
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Wulan, Wulan <1987&gt. "La registrazione immobiliare nell'ordinamento cinese e nelle esperienze giuridiche europee: modelli per una nuova riforma in Cina". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6930/.

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Resumen
L’ordinamento giuridico cinese contemporaneo si è, recentemente, impegnato in una riforma che ha interessato le norme vigenti in materia di registrazione immobiliare con l’intento di realizzare un sistema unitario dell’istituto. Dal momento che la modernizzazione del diritto civile cinese è iniziata - a partire dalla fine del XIX secolo – tramite il recepimento del diritto civile occidentale, la disamina delle esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare assume una notevole importanza, al fine di esaminare le norme vigenti in Cina e i cambiamenti scaturenti dalla riforma. Pertanto, l’obiettivo della mia ricerca è stato quello di avanzare una tesi che possa rivelarsi quale strumento utile per la riforma in Cina, attraverso uno studio comparato dei modelli europei in materia di registrazione immobiliare. A tal fine, il lavoro è stato suddiviso in due parti: nella prima si è presentata un’analisi dettagliata del diritto di proprietà, del dualismo delle proprietà fondiarie e relative problematiche, del sistema dei diritti reali costituito dalla Legge sui diritti reali del 2007, da cui è partita la riforma dell’istituto della registrazione immobiliare. Un approfondimento particolare è dedicato al pluralismo dei regimi di registrazione immobiliare vigenti nel diritto cinese contemporaneo e all’introduzione dei cambiamenti apportati dal nuovo regolamento del 2015. Nella seconda parte dell’elaborato, attraverso lo studio comparato dei diversi modelli Europei (Francese, Tedesco e Inglese), si è tentato di illustrare le esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare maturate nei tre temi maggiormente rappresentativi e concreti, quali la tutela degli interessi privatistici, l’autenticità dei titoli e il ruolo del notaio, la procedura della pubblicità immobiliare, al fine di individuare una via percorribile per il perfezionamento del sistema unitario della registrazione nell’ordinamento cinese. Nelle conclusioni, infine, sono state inserite anche alcune riflessioni circa l’importanza dello studio del diritto comparato per l’esperienza Cinese.
Recently, a legal reform on the institution of real estate registration is taking place in China which aims to establish a uniform system of real estate registration in Chinese legal system. Since the modernization of Chinese civil law began from the reception of Western civil law in the last years of the nineteenth century, in order to examine the rules in force and changes arising in the reform, an analysis of the European real estate registration systems is greatly useful. Therefore, the goal of my doctoral research is to present, through the comparative study on European models of real estate registration, a thesis that it may be useful for the reform in China. In order to achieve this goal, the paper presented now is composed of two parts: the first part has analyzed the property right, the duality of the land property and relative problems, the real estate rights system provided in the Property Law 2007, in particular, has examined the existing plural regimes of real estate registration in China and generally introduced the changes brought by the new Regulation of 2015. The second part of the thesis focuses on the analysis of European real estate registration systems and useful experiences for the Chinese reform. Through the comparative study on the different European models (French, German and English models), the thesis has found the useful experiences in three specific arguments, the protection of private interests, the authenticity of the titles and the role of the notary and, last, the Procedure of real estate registration, which may be improve the Chinese real estate registration. In the conclusion, as well as to conclude the research carried out in the first two parts, are also presented some simple reflections on the comparative law study in China.
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Carradori, Veronica. "Cinque passi - i principi del service design thinking a servizio delle imprese per progettare lo smart working a misura di dipendente". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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La tesi presenta un concept di servizio denominato “Cinque Passi - verso lo smart working a misura di dipendente”, ed esplora il mondo delle piccole e medie imprese che stanno valutando il loro modello di remote o smart working, proponendo delle linee guida progettuali attraverso una user-center strategy. L’obiettivo è quello di identificare un modello di smart working strutturato in modo tale da essere efficiente e adatto alle proprie necessità e possibilità. Il servizio utilizza una user-center strategy poiché si basa sui principi chiave del Service Design Thinking e vuole dimostrare l’efficacia di un approccio creativo e umano ponendo al centro del progetto l’esperienza e il pensiero di chi utilizza tali modalità di lavoro in prima persona, il dipendente lavoratore.
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Minghetti, Giulia. "Progettare nel verde urbano. Dalla teoria del settore a nuove ipotesi di densificazione e riqualificazione urbana: Un nuovo auditorium per bogota". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7986/.

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Questa tesi si propone di ripensare una parte della città di Bogotà, dopo un’attenta analisi del suo sviluppo storico ed evolutivo. L’intento è sia quello di contrastare lo sprawl urbano e gli effetti negativi che esso produce, sia quello di migliorare la vivibilità delle città, tentando di limitare i problemi della città diffusa. In particolare, studiando i piani urbanistici e il loro concretizzarsi all’interno della città, si sono volute dare soluzioni al crescente bisogno di alloggi, causato dall’aumento di popolazione. L’attenzione si è quindi focalizzata sull’area nord, in cui il carattere urbano è più debole e fortemente frammentato dal passaggio dell’attuale autopista Norte, infrastruttura che separa e divide due parti della città e che il progetto vuole provare a ricollegare dal punto di vista identitario. L’idea del masterplan è stata studiata riferendosi al piano pilota di Le Corbusier e più nello specifico alla sua teoria del settore che prevedeva all’interno di ogni quartiere strutturato da una griglia precisa di strade, differenti funzioni, che il maestro chiama categorie fondamentali dell’urbanistica: abitare, lavorare, circolare e coltivare il corpo e lo spirito; è proprio in relazione a quest’ultima categoria che si è pensato di progettare un nuovo polo accentratore per Bogotá legato alle arti, prevedendo una riconnessione con il centro attraverso, soprattutto, un sistema di aree verdi e pubbliche strutturate a formare un sistema gerarchico di parchi, che vede l’autopista come asse principale di sviluppo. La scelta di progettare un edificio con una vocazione pubblica importante è stata dettata dalla volontà di dislocare in un quartiere meno centrale un nuovo polo attrattore per gli abitanti di tutta la città, in questo modo si è cercato di valorizzare il settore nord, fino ad oggi così marginale e periferico.
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MAIS, STEFANO. "Progettare per le infrastrutture e il paesaggio tra il Regno di Sardegna e l’Europa. L’opera di Giovanni Antonio Carbonazzi (1792-1873)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2020. http://hdl.handle.net/11584/290549.

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This thesis work follows and expands the studies on the work of engineers and architects in the Kingdom of Sardinia in the nineteenth century with particular reference to the design of infrastructure in the country and the construction of large roads, compared with the European scenario. By re-reading the career of Giovanni Antonio Carbonazzi (1792-1873), an engineer operating in the Kingdom of Sardinia between the Restoration and the Unification of Italy, it is possible to open new perspectives on the history of infrastructure and landscape. This work would not have been possible without the study of the documents from the Carbonazzi Archive, consisting of the donation that the Grillo Pasquarelli heirs made in 1998 to the State Archive of Alessandria. Thanks to these documen- ts, it was possible to identify the archival materials present in other locations, such as those kept in the State Archives of Turin, the State Archives of Cagliari and the Private Archives of the Grillo Pasquarelli Family.
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Marchi, Davide. "Sviluppo di una libreria Android per la creazione di esperienze in Realtà Aumentata legate a Punti di Interesse". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17292/.

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Questa tesi nasce per proporre una soluzione per migliorare la UX degli utenti nell’utilizzo dei propri device, in particolare lavoreremo su due fattori chiave: i punti di interesse, intesi come luoghi fisici nel mondo, e la loro persistenza nel tempo. Analizzeremo quali sono le tecnologie presenti sul mercato che si propongono di risolvere questa problematica generale e cercheremo di capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ogni soluzione. Terminate le analisi, metteremo al centro della soluzione che implementeremo la Realtà Aumentata: tecnologia sempre più popolare e diffusa nella vita quotidiana delle persone grazie alla capacità di arricchire la percezione sensoriale umana tramite la sovrapposizione di informazioni e contenuti virtuali al mondo reale, capacità che sfrutteremo per cercare di migliorare l’esperienza degli utenti. Il prodotto principale della tesi che andremo a sviluppare sarà una libreria Android che sfrutti proprio la Realtà Aumentata per la creazione di esperienze legate a punti di interesse che chiameremo AR POI Experiences. I capitoli saranno articolati nel seguente modo: inizialmente andremo ad esporre tutte le analisi sulla Realtà Aumentata e sul problema preso in esame, successivamente passeremo alla progettazione ed allo sviluppo della soluzione proposta ed infine mostreremo un prototipo che implementerà proprio questa soluzione, grazie al quale dimostreremo quali sono le sue funzionalità e potenzialità.
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PALLONE, Ester. "VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA: UNA INTEGRAZIONE POSSIBILE. Esperienze, ricerca e prospettive per l'evoluzione degli strumenti urbanistici". Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917203.

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DE, GIORGIO ROBERTO. "Rendere efficaci le certificazioni di qualità per le PMI. Opportunità nel campo agroalimentare tra intuizioni, esperienze ed evidenze". Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1201045.

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Oggigiorno la sicurezza alimentare affronta questioni sempre più complesse che riguardano il bioterrorismo, la tutela delle risorse naturali, la tutela dei lavoratori, l’equità del commercio e la solidarietà. Parallelamente aumenta la sensibilità dell’opinione pubblica sui temi come la sostenibilità che riguardano il futuro delle nuove generazioni e la salvaguardia del pianeta. Nel contesto attuale del commercio globale per un’azienda è sempre più indispensabile possedere una comprovata attestazione di conformità agli standard riconosciuti dal mercato. Indubbiamente l’obbligo di applicare il sistema HACCP in tutti i settori agro-alimentari ha portato la sicurezza alimentare a livelli talmente elevati mai raggiunti in passato. Gli standard privati di qualità assicurano un ulteriore garanzia di prevenzione dei rischi non solo in termini di sicurezza dei prodotti alimentari ma anche in termini di tutela ambientale e di sostenibilità. In questo lavoro si analizza il sistema del commercio globale coniugato al tema della sicurezza alimentare ponendo luce su aspetti quali l’accreditamento, la coesistenza di norme pubbliche e standard privati, le crisi alimentari e il sistema di sorveglianza sanitaria, ed infine il sistema della distribuzione a livello globale. La revisione della letteratura ha mirato a delineare un quadro coerente dell’attuale insieme di conoscenze per identificare le tendenze nella ricerca pubblicata. La tesi, le metodologie, i punti di forza, i limiti e i risultati delle varie opere consultate sono stati assimilati per svolgere questo lavoro. Attraverso una ricerca approfondita sull’argomento, il lavoro di altri ricercatori è stato valutato criticamente con un approccio positivo. I temi affrontati dal progetto di ricerca nella sezione sperimentale riguardano il grado di compliance di alcune piccole aziende agroalimentari ai requisiti richiesti dagli standard privati adottati. Le procedure adottate nella ricerca hanno compreso una fase di progettazione personalizzata su ogni realtà produttiva studiata. Ciò ha comportato la costituzione di gruppi di lavoro il cui scopo è stato di analizzare lo status quo aziendale e di implementare una serie di azioni positive volte a creare consenso consapevole intorno all’obiettivo stabilito. In un caso i dati raccolti sono stati analizzati con la Principal Component Analysis per valutare il grado di miglioramento nel percorso verso la certificazione. Nell’altro caso, oltre a implementare una serie di azioni volte a garantire il rispetto dei prerequisiti per la sicurezza alimentare, i dati a disposizione sono stati elaborati in Linear Programming al fine di ottimizzare differenti linee produttive. In questo contesto, la capacità di raggiungere un obiettivo è un requisito fondamentale per la moderna gestione aziendale. È anche chiaro che le aziende devono essere in sintonia con le esigenze del commercio. Devono implementare misure per garantire livelli adeguati di conformità agli standard di sicurezza alimentare. Tuttavia, le PMI non applicano sempre pienamente le specifiche prescritte. Di conseguenza, la necessità di semplificare le procedure per armonizzare le norme giuridiche e le norme volontarie nel rispetto del loro rigore è tuttora un’area di ricerca in crescita. In conclusione, il presente studio potrà essere di beneficio per le piccole e medie imprese che intendano approfondire la conoscenza del commercio globale e vogliano qualificare il proprio sistema di gestione della qualità ed i propri prodotti al fine di conseguire certificazioni di conformità.
Nowadays food security faces increasingly complex issues concerning bioterrorism, the protection of natural resources, the protection of workers, fair trade and solidarity. At the same time, public awareness of issues such as sustainability regarding the future of new generations and safeguarding the planet is increasing. In the current context of global trade for a company it is increasingly essential to have a proven certificate of compliance with the standards recognized by the market. Undoubtedly, the obligation to apply the HACCP system in all agri-food sectors has brought food safety to such high levels ever before. Private quality standards ensure a further guarantee of risk prevention not only in terms of food safety but also in terms of environmental protection and sustainability. This paper analyses the system of global trade combined with the issue of food security by shedding light on issues such as accreditation, the coexistence of public standards and private standards, food crises and the health surveillance system, and finally the global distribution system. The literature review aimed to outline a coherent picture of the current set of knowledge to identify trends in published research. The thesis, the methodologies, the strengths, the limits and the results of the various works consulted have been assimilated to carry out this work. Through extensive research on the subject, the work of other researchers has been critically assessed with a positive approach. The topics addressed by the research project in the experimental section concern the degree of compliance of some small agri-food companies with the requirements of the private standards adopted. The procedures used in the research included a customized design phase on each production company studied. This involved the creation of work groups whose purpose was to analyse the corporate status quo and implement a series of positive actions aimed at creating a conscious consensus around the established objective. In a case the data collected was analysed with the Principal Component Analysis to assess the degree of improvement in the path towards certification. In the other case, in addition to implementing a series of actions aimed at ensuring compliance with the prerequisites for food safety, the available data were processed in Linear Programming in order to optimize different production lines. In this context, the identification of the main risks relating to the company as well as the correct criteria for managing these risks, and the ability to achieve the objectives is a fundamental requirement for a proper business management. It is also clear that companies must be in tune with the demands of commerce. They must implement measures to ensure adequate levels of compliance with food safety standards. However, SMEs do not always fully apply the prescribed specifications. Consequently, the need to simplify the procedures to harmonize the legal norms and the voluntary norms respecting their strictness is still a growing research area. In conclusion, this study may be of benefit to small and medium-sized enterprises that intend to deepen their knowledge of global trade and want to qualify their quality management system and their products in order to achieve conformity certifications.
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Andrian, Nicola. "INTEREURISLAND. Da una ricerca sul campo ad un possibile modello per l'internazionalizzazione di esperienze di responsabilità sociale dell'Università". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424686.

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An economic, political, social, cultural and technological 'globalized' contemporary society, more and more interdependent, articulated and, at the same time, complex, characterized by significant migratory flows further accentuating ethnic, language, class and gender differences already  present in the urban centers of contemporary societies, pose new and urgent challenges to  educational agencies, of every order and degree,. Intersectorality, internationalization and interculturalism, as well as being important goals of the European Union Horizon 2020 Program (and its implementation by the Italian Ministry of Education, University and Research, MIUR), are three of these new challenges to face in ever more contexts characterized by multiculturalism, social crushing and strong competitiveness, and on the other hand, increasingly open to the need for encounter, dialogue and collaboration. From this borders perspective, starting from the study of 'multi-year' experience, 'on-the-field', of university internship abroad and intercultural exchanges between the University of Padua and the context of the city of Petrolina, State of Pernambuco, Brazil, the research INTEREURISLAND aims to analyse and develop a model of internationalization of University social responsibility experiences through international mobility of undergraduate students, characterized by a combination of study and internship training. A model that is intended to create and develop an international network of partnerships that is intended as a preferred line of exchanges, mobility, intercultural and intersectoral dialogue, specific training, internships and research. Through the metaphor of the journey, a 'Compass' is introduced  as the main theoretical framework, and some landing, which represent the conceptual framework of the research. The central part of the thesis illustrates the pilot case study of the Progetto BEA (BEA Project), a social and intercultural exchanges project which offers italian universities students international mobility experiences characterized by mixed study and internship paths. It is hypothesized that this project proposal is significant with regard to the education of the students involved and to the practices and processes of internationalization and social responsibility of the university. The related chapters present a multiple case ctudy, which analyzes new strategies originated  from the pilot case study, and implemented in the contexts of Rovigo, Italy, and Juazeiro, Bahia, Brazil, as frameworks of collaboration between the Department of Applied Philosophy, Sociology, Pedagogy and Applied Psychology of the University of Padua and the Department of Human Sciences, at Campus III, of the University of the State of Bahia. One of the expected results of the research is to contribute to the identification, in fact, of new strategies through which to create and develop an international network of partnerships that is intended as a preferred line of exchanges, mobility, intercultural and intersectoral dialogue, specific training, internships and research.
Una società globalizzata, dai punti di vista economico, politico, sociale, culturale e tecnologico, sempre più interdipendente, articolata e allo stesso tempo complessa, e consistenti flussi migratori che accentuano ulteriormente le differenze etniche, linguistiche, di classe e di genere già presenti nei centri urbani, pongono alle agenzie educative di ogni ordine e grado nuove e urgenti sfide. Intersettorialità, internazionalizzazione e intercultura, oltre ad essere importanti obiettivi del programma europeo Horizon 2020 e del Ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, MIUR, sono tre fra queste nuove sfide alle quali anche il mondo accademico è chiamato a far fronte in contesti da un lato sempre più caratterizzati dalla multiculturalità, dalla frantumazione sociale e da una forte competitività e, dall’altro, sempre più aperti alla necessità dell’incontro, del dialogo e della collaborazione. In questa prospettiva di frontiera, e a partire dalla riflessione sull’esperienza pluriennale, sul campo, di tirocini universitari all’estero e scambi interculturali fra l’Ateneo di Padova e il contesto della città di Petrolina, Stato del Pernambuco, Brasile, la ricerca INTEREURISLAND ha l’obiettivo di analizzare e sviluppare giustificatamente nuove strategie di internazionalizzazione di proposte di responsabilità sociale dell'università (public / social engagement - terza missione), attraverso esperienze di mobilità internazionale di studenti in corso di laurea, con percorsi misti di studio e tirocinio formativo. Attraverso la metafora del viaggio, la tesi presenta una bussola, quale principale riferimento teorico, e alcuni punti cardinali, che costituiscono il quadro concettuale della ricerca. La rotta del viaggio, lungo le intersezioni fra questi punti cardinali, è stata disegnata utilizzando alcuni fra i temi comuni della pedagogia interculturale, quali il dialogo e la relazione, come chiavi di lettura per approfondire le tematiche dell’internazionalizzazione e della responsabilità sociale dell’università e del service learning, in un contesto di formazione giovanile. Attraverso uno studio di caso pilota, la ricerca analizza un ciclo completo del Progetto BEA, un intervento sociale e di scambi interculturali che propone, a studenti del corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione dell’Ateneo di Padova, esperienze di mobilità internazionale con percorsi misti di studio e tirocinio all'estero. Due sono le ipotesi di ricerca: la prima è che tale proposta progettuale sia significativa in merito alla formazione degli studenti coinvolti e a pratiche e processi di internazionalizzazione e responsabilità sociale dell’università; la seconda è che sia replicabile, con le dovute tarature, in un contesto disegnato da un accordo bilaterale fra due atenei. Un successivo studio di casi multipli analizza una nuova strategia derivata dallo studio di caso pilota e implementata nei contesti di Rovigo, Italia, e Juazeiro - Bahia, Brasile, quali poli di una collaborazione fra il dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova e il dipartimento di Scienze Umane del Campus III dell’Università dello Stato della Bahia. Uno dei risultati attesi dalla ricerca è quello di poter contribuire all'individuazione, appunto, di nuove strategie grazie alle quali poter creare e sviluppare una rete internazionale di partnership che si proponga come linea privilegiata di scambi, mobilità, dialogo interculturale e intersettoriale, formazione specifica, tirocini e ricerca.
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CASAROTTO, LUCA. "Progettare e innovare con le nanotecnologie : l'importanza della progettazione di nuovi prodotti nell'ambito nanotecnologico, modi e strumenti per sviluppare il processo innovativo". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/11578/278563.

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Ogni innovazione tecnologica avvia dei processi di trasformazione che si sviluppano trasversalmente nel sistema tecnico, sociale, culturale ed economico che li circonda. Anche l’innovazione dei prodotti è direttamente correlata a questo processo che permette la creazione di nuovi artefatti e lo sviluppo di nuove categorie di prodotti. Se il rapporto tecnologia/prodotti è un processo consolidato e universalmente riconosciuto, non lo è invece quello prodotti/tecnologia. L’innovazione di prodotto non avvia infatti dei processi di sviluppo tecnologico diretti ma, indirettamente, propone nuove problematiche e indirizzi di ricerca che possono riguardare anche la stessa innovazione tecnico-scientifica. Con questa prospettiva è stato analizzato il tema delle nano applicazioni, un’innovazione tecnologica recente che non ha ancora trovato ampia applicazione nel panorama dei prodotti e che, dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, è per lo più ancora in fase di ricerca. L’obiettivo di questa tesi è quello di avvalorare l’importanza dei prodotti e della progettazione nei processi di innovazione (in particolare quella tecnico-scientifica) prendendo come ambito d’indagine le applicazioni nanotecnologiche. Dopo una prima parte teorica sui processi di innovazione, sono stati individuati gli strumenti pratici che meglio possono permettere uno sviluppo simultaneo dei due processi (tecnico-scientifico e di prodotti). Nello specifico è stato individuato il database come lo strumento ottimale per mettere in relazione i due processi e le figure professionali che operano nei differenti ambiti. È quindi stato presentato una proposta di database che, sulla base delle proprietà delle applicazioni nanotecnologiche, riesca a mettere in relazione le differenti conoscenze, le scoperte e le proposte di ricercatori, gli ingegneri e i progettisti. Il risultato finale permette quindi di evidenziare come un progettista possa contribuire a produrre innovazione nel campo delle nanotecnologie.
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GALLIO, VERONICA SAULA y ANDREA MARCHIO'. "DESIGN SISTEMICO E TERRITORIO Progettare relazioni virtuose tra agricoltura, produzione energetica e modelli di consumo.ALLEGATO B: ENERGIA DA e PER IL TERRITORIO". Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2012. http://hdl.handle.net/11583/2497857.

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The current consumption model identifies the base of the well-being of individuals and the community itself as the possession of property. The idea of development generated is a quantitative model, strongly backed by the economic system, and it does not matter what you consume as long as the outcome results in an increase in demand. Agriculture is no exception, as well as other sectors of the economy ,it results subject to strict laws of supply and demand: the food has slowly transformed into an industrial product, on the one hand becoming increasingly affordable and abundant, but on the other more standard and approved. The intensification of production has necessitated the large-scale use of pesticides and antibiotics in order to consistently meet the quantity and esthetic standards required by the market. Concepts such as seasonality and typicality have been altered, getting the consumers used to have any product anywhere and any time. This has modified our relationship with food: we eat more than we need, we buy more than we can consume, These shortcomings lead to our actions and behaviors that cause the waste and the disposal of a huge quantity of edible food, and separating our choices from their effects on health and territory, leading to the consolidation of a pattern of consumption that is not sustainable environmentally, socially and economically. If we consider that food chains are one of the sectors most energy-intensive and polluting, it follows that the current pattern of consumption can no longer be socially, environmentaly and economically consolidated and supported. On the other hand, the very close link between agriculture, energy and health represents a new starting point for designing a model of virtuous life and conscious, capable of generating culture and wellness. For nearly a decade, however, new realities, that have sought to find a different way of acting, are developing in a new economy which can create fertile ground for a local sustainable development. The purpose of our work is to define, through the analysis of different case studies, new scenarios of possible development, which can create new positive relationship between the protagonists of the system, and in which the flows of energy and matter constitute new resources and opportunities for the territory.
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Giovannini, Valentina <1966&gt. "Ambienti innovativi per l'apprendimento: Modelli interpretativi e contributi di esperienze. Uno studio sull'organizzazione di Scuola-Città Pestalozzi a Firenze". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6368/1/Giovannini_Valentina_tesi.pdf.pdf.

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Resumen
La tesi affronta il tema dell'innovazione della scuola, oggetto di costante attenzione da parte delle organizzazioni internazionali e dei sistemi educativi nazionali, per le sue implicazioni economiche, sociali e politiche, e intende portare un contributo allo studio sistematico e analitico dei progetti e delle esperienze di innovazione complessiva dell'ambiente di apprendimento. Il concetto di ambiente di apprendimento viene approfondito nelle diverse prospettive di riferimento, con specifica attenzione al framework del progetto "Innovative Learning Environments" [ILE], dell’Organisation For Economic And Cultural Development [OECD] che, con una prospettiva dichiaratamente olistica, individua nel dispositivo dell’ambiente di apprendimento la chiave per l’innovazione dell’istruzione nella direzione delle competenze per il ventunesimo Secolo. I criteri presenti nel quadro di riferimento del progetto sono stati utilizzati per un’analisi dell’esperienza proposta come caso di studio, Scuola-Città Pestalozzi a Firenze, presa in esame perché nell’anno scolastico 2011/2012 ha messo in pratica appunto un “disegno” di trasformazione dell’ambiente di apprendimento e in particolare dei caratteri del tempo/scuola. La ricerca, condotta con una metodologia qualitativa, è stata orientata a far emergere le interpretazioni dei protagonisti dell’innovazione indagata: dall’analisi del progetto e di tutta la documentazione fornita dalla scuola è scaturita la traccia per un focus-group esplorativo attraverso il quale sono stati selezionati i temi per le interviste semistrutturate rivolte ai docenti (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado). Per quanto concerne l’interpretazione dei risultati, le trascrizioni delle interviste sono state analizzate con un approccio fenomenografico, attraverso l’individuazione di unità testuali logicamente connesse a categorie concettuali pertinenti. L’analisi dei materiali empirici ha permesso di enucleare categorie interpretative rispetto alla natura e agli scopi delle esperienze di insegnamento/apprendimento, al processo organizzativo, alla sostenibilità. Tra le implicazioni della ricerca si ritengono particolarmente rilevanti quelle relative alla funzione docente.
This doctoral thesis explores the issue of innovation in school education, a topic international institutions and school organization are increasingly interested in for the economic and socio-political implications involved. The research undertaken aims at offering a contribution to the systemic and analytic studies in the field of learning approaches innovation, focusing on a theoretical investigation and empirical analysis. The concept of learning environment has been approached from different perspectives, focusing mainly on the project framework "Innovative Learning Environment" (ILE) of the Organization for Economic and Cultural Development (OECD). A holistic approach is at the basis of the above project, making the learning environment the key factor to educational innovation in keeping with 21st century skills. The criterions used in the project framework have been used for analyzing an experience proposed as a case-study, Scuola-Città Pestalozzi in Florence, selected as in the school year 2011/2012 it carried out a transformation "plan" of the learning environment affecting above all the features of time/school. The qualitative research aimed at bringing out the interpretations of the actors: from the analysis of the project and the material provided by the school a guideline for an exploratory focus-group has followed, leading to the choice of the issues of the semi-structured interviews to primary and lower secondary schools teachers. As for the results, the transcriptions of the interviews are interpreted through phenomenographical analysis selecting text units logically connected to relevant conceptual categories. The empirical material thus analyzed has pointed out some interpretative categories in relation to the nature and to the aims of teaching/learning experiences, to the organization process, to sustainability. Of special interest among the research results are those played by the teacher role.
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Giovannini, Valentina <1966&gt. "Ambienti innovativi per l'apprendimento: Modelli interpretativi e contributi di esperienze. Uno studio sull'organizzazione di Scuola-Città Pestalozzi a Firenze". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6368/.

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La tesi affronta il tema dell'innovazione della scuola, oggetto di costante attenzione da parte delle organizzazioni internazionali e dei sistemi educativi nazionali, per le sue implicazioni economiche, sociali e politiche, e intende portare un contributo allo studio sistematico e analitico dei progetti e delle esperienze di innovazione complessiva dell'ambiente di apprendimento. Il concetto di ambiente di apprendimento viene approfondito nelle diverse prospettive di riferimento, con specifica attenzione al framework del progetto "Innovative Learning Environments" [ILE], dell’Organisation For Economic And Cultural Development [OECD] che, con una prospettiva dichiaratamente olistica, individua nel dispositivo dell’ambiente di apprendimento la chiave per l’innovazione dell’istruzione nella direzione delle competenze per il ventunesimo Secolo. I criteri presenti nel quadro di riferimento del progetto sono stati utilizzati per un’analisi dell’esperienza proposta come caso di studio, Scuola-Città Pestalozzi a Firenze, presa in esame perché nell’anno scolastico 2011/2012 ha messo in pratica appunto un “disegno” di trasformazione dell’ambiente di apprendimento e in particolare dei caratteri del tempo/scuola. La ricerca, condotta con una metodologia qualitativa, è stata orientata a far emergere le interpretazioni dei protagonisti dell’innovazione indagata: dall’analisi del progetto e di tutta la documentazione fornita dalla scuola è scaturita la traccia per un focus-group esplorativo attraverso il quale sono stati selezionati i temi per le interviste semistrutturate rivolte ai docenti (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado). Per quanto concerne l’interpretazione dei risultati, le trascrizioni delle interviste sono state analizzate con un approccio fenomenografico, attraverso l’individuazione di unità testuali logicamente connesse a categorie concettuali pertinenti. L’analisi dei materiali empirici ha permesso di enucleare categorie interpretative rispetto alla natura e agli scopi delle esperienze di insegnamento/apprendimento, al processo organizzativo, alla sostenibilità. Tra le implicazioni della ricerca si ritengono particolarmente rilevanti quelle relative alla funzione docente.
This doctoral thesis explores the issue of innovation in school education, a topic international institutions and school organization are increasingly interested in for the economic and socio-political implications involved. The research undertaken aims at offering a contribution to the systemic and analytic studies in the field of learning approaches innovation, focusing on a theoretical investigation and empirical analysis. The concept of learning environment has been approached from different perspectives, focusing mainly on the project framework "Innovative Learning Environment" (ILE) of the Organization for Economic and Cultural Development (OECD). A holistic approach is at the basis of the above project, making the learning environment the key factor to educational innovation in keeping with 21st century skills. The criterions used in the project framework have been used for analyzing an experience proposed as a case-study, Scuola-Città Pestalozzi in Florence, selected as in the school year 2011/2012 it carried out a transformation "plan" of the learning environment affecting above all the features of time/school. The qualitative research aimed at bringing out the interpretations of the actors: from the analysis of the project and the material provided by the school a guideline for an exploratory focus-group has followed, leading to the choice of the issues of the semi-structured interviews to primary and lower secondary schools teachers. As for the results, the transcriptions of the interviews are interpreted through phenomenographical analysis selecting text units logically connected to relevant conceptual categories. The empirical material thus analyzed has pointed out some interpretative categories in relation to the nature and to the aims of teaching/learning experiences, to the organization process, to sustainability. Of special interest among the research results are those played by the teacher role.
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Bisello, Matteo <1984&gt. "Allestimenti per esposizioni temporane a "Cà da Noal"Musei civici di Treviso Metodologia ed esperienze dal 1980 al 2011". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1572.

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MORGANDI, TIZIANA. "Esperienze e processi di conoscenza dei bambini: un percorso di ricerca e formazione nei Centri per Bambini e Famiglie". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/88068.

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Questa ricerca si colloca nell’ambito degli studi di pedagogia dell’infanzia ed esplora, attraverso un percorso di indagine empirica, la qualità dell’esperienza educativa dei bambini in alcuni Centri per Bambini e Famiglie (CBF) a Milano (Mantovani, 2005). Lo studio nasce dai risultati di una ricerca internazionale sulla funzione sociale di questi servizi oggi in Italia (Musatti, Mantovani, 2013), Belgio, Francia, Giappone (Hoshi-Watanabe et al., 2012). Molte ricerche sulla prima infanzia sono state condotte in ambiente domestico o nel nido, pochi studi riguardano le esperienze educative dei bambini nei CBF, tradizionalmente più orientati alla genitorialità; in specifico poco indagate risultano le potenzialità di apprendimento dei bambini in questi contesti educativi di compresenza adulto-bambino (0/3 anni). La ricerca si iscrive nel modello teorico della ricerca-formazione e si basa sull’ipotesi che le esperienze dei bambini nei CBF, seppure non quotidiane, abbiano oggi una valenza educativa saliente proprio per le specificità sociali e pedagogiche di questi luoghi basati sulla compresenza di adulti (familiari e non) e bambini; ciò richiede un ri-allineamento della formazione degli educatori, oggi un po’ allentata, alla complessità del ruolo. A livello metodologico, il lavoro ha combinato strumenti qualitativi propri della tradizione di ricerca sul campo in educazione (Mantovani, 1998; Mortari, 2007; Caronia, 2011; Denzin e Lincoln, 2005), con indicazioni inerenti la videoricerca (Goldman et. al., 2007; Derry et. al., 2010; Haw, Hadfield, 2011) rilette in prospettiva pedagogica (Bove, 2009; Braga, 2009). A livello empirico, la ricerca si è articolata in due fasi: nella prima sono state realizzate 12 videoregistrazioni di giornate tipo in 4 CBF e sono stati realizzati interviste e focus group con educatrici e genitori; nella seconda è stata condotta un’esperienza pilota di ricerca-formazione in uno dei 4 CBF coinvolti che ha previsto la videoregistrazione di 4 proposte educative riviste e discusse con le educatrici. I dati emersi sono stati analizzati mediante il supporto del software NVivo seguendo le indicazioni metodologiche dell’analisi del contenuto. I risultati evidenziano: la complessità e la variabilità delle esperienze di apprendimento dei bambini nell’ecologia di questi contesti educativi e la necessità di renderle visibili per sostenerle mettendole al centro del “confronto tra genitori e educatori” in una prospettiva pedagogica di sostegno allo sviluppo; cambiamenti nelle interpretazioni delle educatrici con una riconsiderazione delle competenze dei bambini e del proprio ruolo in relazione a proposte educative e “didattiche” situate in contesti di compresenza bambini e adulti; alcuni “movimenti formativi” che hanno innescato interventi di riprogettazione educativa. Nel complesso la ricerca ha confermato le potenzialità educative e sociali (di inclusione) di questi servizi esposti a una variabilità crescente di stili parentali e modelli di sviluppo/apprendimento e ha evidenziato la necessità di sostenere il ruolo degli educatori attraverso percorsi formativi mirati, sostenibili, efficaci.
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BERTOGLIO, CLARA. "GLI ANZIANI FRAGILI NELLA TRANSIZIONE VERSO LA NON AUTOSUFFICIENZA. ESPERIENZE DI VITA E INDICAZIONI PER I SERVIZI ALLA PERSONA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/135273.

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Lo scopo della ricerca è stato comprendere le motivazioni che portano le persone anziane fragili a rivolgersi tardivamente ai servizi domiciliari socioassistenziali facendo luce sulla fase di transizione verso la non autosufficienza. Il paradigma multidimensionale di fragilità (Gobbens, 2010) e l’approccio del Relational Social Work (Folgheraiter, 2011, 1998) hanno fatto da sfondo al lavoro di ricerca che si è sviluppato in due fasi. Nella prima è stata realizzata un'indagine preliminare volta ad individuare tra le persone anziane fragili residenti a casa propria nel Comune di Brescia quelle non beneficiarie di servizi domiciliari mediante la somministrazione di un questionario; in seguito, sono state realizzate delle interviste semistrutturate nei confronti di persone anziane fragili (16), delle loro persone di riferimento (9) e delle diadi anziano fragile-persona di riferimento (7) per comprendere perché si rivolgono tardivamente ai servizi domiciliari. L’analisi dei dati ha evidenziato che, in linea con la letteratura internazionale, le persone anziane fragili esprimono svariati bisogni. I dati, tuttavia, mettono in luce anche le risorse e la resilienza dimostrata dai partecipanti alla ricerca che fa sì che essi non possano essere unicamente considerati fragili. Infine, i risultati riportano come la pianificazione del proprio futuro rappresenti per le persone anziane fragili un nodo critico.
The present research aims at understanding the reasons that lead frail elderly people to turn to home care services late, shedding light on the transition phase towards non self-sufficiency. The multidimensional paradigm of frailty (Gobbens, 2010) and the Relational Social Work Approach (Folgheraiter, 1998, 2011) underpin the present research work which has been developed in two phases. In the first phase a preliminary survey has been carried out to identify among frail elderly people residents at home in the province of Brescia those who not receiving home care services through the administration of a questionnaire. In the second phase, semi-structured interviews have been carried out with frail older persons (16), informal caregivers (9), dyads of frail older person-informal caregivers (7) to understand why frail elderly people turn to home care services late. The analysis of the data showed that, in line with the international literature, frail elderly people express various needs. The data, however, highlight too the resources and resilience by the research participants that demonstred they cannot be considered solely frail. Finally, the results give emphasis to how plan one's future represents a critical issue for frail older people.
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GALLIO, VERONICA SAULA y ANDREA MARCHIO'. "DESIGN SISTEMICO E TERRITORIO. Progettare relazioni virtuose tra agricoltura, produzione energetica e modelli di consumo.Allegato A CIBO E TERRITORIO Scenari progettuali per Giaveno". Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2012. http://hdl.handle.net/11583/2496877.

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The current consumption model identifies the base of the well-being of individuals and the community itself as the possession of property. The idea of development generated is a quantitative model, strongly backed by the economic system, and it does not matter what you consume as long as the outcome results in an increase in demand. Agriculture is no exception, as well as other sectors of the economy ,it results subject to strict laws of supply and demand: the food has slowly transformed into an industrial product, on the one hand becoming increasingly affordable and abundant, but on the other more standard and approved. The intensification of production has necessitated the large-scale use of pesticides and antibiotics in order to consistently meet the quantity and esthetic standards required by the market. Concepts such as seasonality and typicality have been altered, getting the consumers used to have any product anywhere and any time. This has modified our relationship with food: we eat more than we need, we buy more than we can consume, These shortcomings lead to our actions and behaviors that cause the waste and the disposal of a huge quantity of edible food, and separating our choices from their effects on health and territory, leading to the consolidation of a pattern of consumption that is not sustainable environmentally, socially and economically. If we consider that food chains are one of the sectors most energy-intensive and polluting, it follows that the current pattern of consumption can no longer be socially, environmentaly and economically consolidated and supported. On the other hand, the very close link between agriculture, energy and health represents a new starting point for designing a model of virtuous life and conscious, capable of generating culture and wellness. For nearly a decade, however, new realities, that have sought to find a different way of acting, are developing in a new economy which can create fertile ground for a local sustainable development. The purpose of our work is to define, through the analysis of different case studies, new scenarios of possible development, which can create new positive relationship between the protagonists of the system, and in which the flows of energy and matter constitute new resources and opportunities for the territory.
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Giunchi, Emanuele. "Gestione e smaltimento dei fanghi di depurazione. Recupero agricolo ed esperienze di sonicazione nel depuratore di Forlì". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Il lavoro di tesi è stato organizzato in più fasi: in primo luogo si è effettuata un’indagine sulla presenza del selenio nei fanghi di depurazione del depuratore di Forlì, non più conferibili a recupero agricolo a causa dell’introduzione del decreto legge n°109/2018 che impone nuovi limiti sulle concentrazioni di questo elemento. Questa analisi è passata attraverso la ricerca approfondita di informazioni riguardanti il selenio nei fanghi, tematica di cui si hanno ad oggi pochi riscontri in letteratura, attraverso la valutazione dei dati forniti dalle analisi condotte sui campioni di fanghi di Forlì e di altri depuratori del gruppo Hera e attraverso l’impostazione di bilanci di massa del selenio nel depuratore. In secondo luogo si è effettuata la verifica dei rendimenti di un dispositivo a ultrasuoni per la disintegrazione dei fanghi, installato nel 2019 nella linea fanghi del depuratore con l’obiettivo di aumentare il recupero energetico dai fanghi e ridurne la quantità conferita a smaltimento. La valutazione è passata attraverso l’utilizzo di regressioni a più variabili (lineari e logaritmiche) per definirne i rendimenti a poco più di un anno dall’installazione e attraverso un’analisi economica degli impatti futuri sui costi di gestione che l’investimento potrebbe comportare. Si è in conclusione rilevata una situazione di complicata risoluzione per quanto riguarda il problema del conferimento in agricoltura, che è stata però in parte compensata dagli ottimi risultati che si sono riscontrati sull’utilizzo del dispositivo ad ultrasuoni. Proprio in uno scenario in cui lo smaltimento in discarica sembra essere, almeno attualmente, l’unica soluzione per il depuratore di Forlì, la presenza del dispositivo ha generato effetti ancora più importanti sui costi di gestione.
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Bilotta, Elisabetta. "Vivere l'autismo, vivere con l'autismo per una ricerca silenziosa, vigile e costante nel labirinto intricato di sentimenti, di idee, di emozioni, di esperienze per una crescita educativa completa". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1425.

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2011 - 2012
Il mio lavoro di tesi di dottorato di ricerca, dal titolo “ Vivere l'autismo, vivere con l'autismo per una ricerca silenziosa, vigile e costante nel labirinto intricato di sentimenti, di idee, di emozioni, di esperienze per una crescita educativa completa" è concentrato sul misterioso ed affascinante mondo dell’autismo che da sempre ha attirato l’attenzione di studiosi e scienziati di svariati settori: psicologi, pedagogisti, biologi, medici e non in ultima istanza anche docenti, soprattutto quelli specializzati nel sostegno, impegnati in prima persona ad affrontare e gestire didatticamente gli alunni diversamente abili affetti da tale patologia. La scelta della tematica riguardante l’autismo è stata mirata poiché la dottoressa Bilotta, già docente di sostegno presso le scuole secondarie di primo grado, ha avuto modo di fare, nel corso della propria carriera professionale, approfondite esperienze con soggetti autistici, sperimentando, a seconda dei casi patologici presenti, metodologie didattiche adatte a tale delicata problematica. Lo spettro dell’autismo, le cui cause scatenanti ancora oggi risultano inspiegabili ed incerte, è una patologia di carattere psico-sociale che emerge nell’individuo nei primi anni dell’infanzia quando il bambino, anziché manifestare apertura al mondo, desiderio di conoscerlo ed esplorarlo, palesa una totale chiusura e tendenza all’isolamento con rifiuto di ogni tipo di contatto con la realtà esterna. Tali comportamenti atipici sono spesso accompagnati da assenza di linguaggio, da espressioni linguistiche imperfette o addirittura da pensieri illogici rispondenti a fantasie del bambino malato. La costruzione di un mondo immaginario e il distacco da quello quotidiano costituiscono un grave rischio per il soggetto stesso il quale non avverte alcun tipo di pericolo proveniente dall’esterno. Perciò tali individui disabili necessitano di costante assistenza per l’imprevedibilità e la casualità delle loro azioni incontrollate. Gli oggetti di interesse degli alunni affetti da autismo sono molto limitati, particolari, differenti rispetto a quelli dei loro coetanei e spesso diventano addirittura motivo di morbosità ed eccessiva attrazione, tanto che risulta difficile da parte di un altro soggetto distoglierne l’assidua attenzione. Compito fondamentale del docente, in particolare quello di sostegno, è di far convogliare nella stessa direzione dell’interesse principale dell’allievo autistico anche altre forme e proposte nuove di conoscenza in modo da arricchire ed affinare la sua capacità di discernere le informazioni, organizzarle e gestirle autonomamente. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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Vandi, Virginia, Lucia Amantini y Francesca Macrelli. "Villa 'la rotonda' dei conti Guidi da Bagno a Savignano sul Rubicone: Un trattato in muratura per leggere il passato e progettare il presente". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6314/.

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Il primo passo verso un progetto di restauro è costituito dal riconoscimento dell’opera d’arte, che è ciò che spinge al desiderio di trasmetterla al futuro. Nel momento in cui ad un oggetto si riconosce una valenza storica e artistica, questo assume per la collettività un valore che va conservato e potenziato. Attraverso una approfondita conoscenza delle vicende che hanno interessato la villa dal momento della sua edificazione fino ai giorni nostri, è stato possibile realizzare un progetto che mira alla sua conservazione e alla valorizzazione.
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ZABATINO, ALESSIA. "LO SVILUPPO È POSSIBILITÀ DI AGIRE PROGETTARE E METTERE IN OPERA POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE ABILITANTI PER LE PERSONE, LE ORGANIZZAZIONI E I TERRITORI". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/306906.

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Questa ricerca si domanda: le politiche di sviluppo locale come possono abilitare persone e organizzazioni a diventare attivatori e protagonisti dei processi di sviluppo del proprio territorio? E, in particolare, come possono abilitare coloro i quali possono essere considerati agenti di cambiamento ad essere i protagonisti dei processi di sviluppo locale?  La tesi ripercorre la storia dello sviluppo locale in Italia con una precisa lente di osservazione: chi sono stati, nel corso della storia, i soggetti locali abilitati ad influire sulle politiche di sviluppo del proprio territorio? Di quale ‘comunità’ si sono occupate le politiche di sviluppo locale del nostro Paese nel corso del tempo? L’analisi si sofferma in particolar modo sull’approccio place-based e il disegno della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), una politica sperimentale di sviluppo, prototipo dell’approccio place-based per le politiche di coesione del periodo 2014-2020, che persegue l’intenzione di abilitare nel processo di co-progettazione della strategia quei “soggetti rilevanti” che possono essere considerati agenti di cambiamento. La SNAI viene analizzata in ogni sua componente teorica e nella sua interpretazione e declinazione da parte di vari soggetti impegnati nella SNAI, a diversi livelli e con ruoli differenti. Il quarto capitolo raccoglie una “collezione di studi di caso” (Dente, 2011), metodologia attraverso la quale si studia criticamente un approccio dominante del policy making, il place-based approach in questo caso, narrando i processi per individuare i meccanismi che generano gli esiti osservabili. I casi studiati sono tre aree interne: l’Alta Marmilla in Sardegna, la Val Simeto in Sicilia, l’area Sud Ovest Orvietano in Umbria. Si tratta di tre storie con peculiarità specifiche, ma con alcune caratteristiche ed esiti comuni che permettono di individuare degli elementi abilitanti e ‘disabilitanti’ della Strategia Nazionale per le Aree Interne nel suo passaggio dall’intenzione della funzione abilitante all’azione territoriale. Tali elementi vengono trattati nel capitolo delle conclusioni, il quinto, nel quale viene messa a fuoco anche una convergenza tra gli esiti positivi e negativi della Strategia Nazionale per le Aree Interne e gli esiti delle altre politiche di sviluppo locale analizzate nel primo capitolo. Da questa convergenza si deducono alcuni assiomi dello sviluppo locale, replicati nel disegno di ogni politica di sviluppo studiata, che vengono messi in discussione per giungere alla proposta di una nuova tematizzazione possibile dello sviluppo locale, che apprende dagli esiti positivi e negativi emersi. Per dare sostanza a questa nuova tematizzazione, nelle conclusioni si citano altre politiche e pratiche che esercitano una funzione abilitante. La nuova tematizzazione dello sviluppo locale proposta tocca tre temi in particolare: la necessità di azioni rapide e puntuali da affiancare alla lunga progettazione di programmi e strategie complesse, la necessità di strumenti di attuazione che non alzino barriere per i “nuovi” e per le sperimentazioni crossettoriali, un’architettura istituzionale che consenta la ricerca di soluzioni sartoriali per il contesto specifico. La tesi propone dunque dei policy advice per il nuovo corso della Strategia Nazionale per le Aree Interne previsto per il periodo 2021-2027, ma intende anche contribuire ad una riflessione sull’indiscutibilità di alcuni assiomi dello sviluppo locale che allontanano le politiche di sviluppo locale dalle persone.
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Paveggio, Francesca. "Lo spazio aperto per l'infanzia a Bologna. Esperienze significative del secondo dopoguerra e riqualificazione del villaggio INA-Casa di Borgo Panigale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13642/.

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Il percorso di tesi propone di indagare lo spazio pubblico aperto destinato a l’infanzia nella città di Bologna. Questo luogo si definisce in maniera chiara nel secondo dopoguerra sviluppando teorie e metodologie importanti che hanno avuto ripercussioni nel mondo di oggi. A partire dalla loro ricerca ed analisi sono state individuate figure internazionali e non, urbanisti e tecnici importanti che sono stati di riferimento per i progettisti bolognesi: da Aldo van Eyck a Lady Allen of Hurtwood, da Cesare Chiodi a Giorgio Rigotti. La ricerca inoltre ha individuato nel quartiere residenziale, ed in particolare nei villaggi di edilizia popolare (dal 1945 al 1975), la sede principale di questi luoghi, cosa che ha portato a redigere delle schedature per ognuno di questi della città di Bologna, ponendo l’attenzione sugli spazi destinati ai bambini. Tra i diversi villaggi residenziali, quello INA-Casa di Borgo Panigale è stato uno tra i primi edificati nella città, esso, per lo stretto contatto con la natura, per la presenza di servizi per l’istruzione, per la diversità sia culturale che naturale che accomuna i bambini che lo abitano e per il degrado individuato, è stato ritenuto il più idoneo per proporre un progetto di riqualificazione urbanistica attento al piccolo utente. L’analisi paesaggistica naturale, delle infrastrutture e dei servizi hanno portato ad individuare tre principali punti d’intervento: il percorso delle stagioni, il centro dell’incontro ed il parco dei sensi. In ognuno di questi, concetti come percorsi sicuri, aree di crescita, educazione all’aperto, contatto con la natura, luoghi di divertimento, di socializzazione ed integrazione sono stati alla base della progettazione. La tesi infine ha voluto mostrare come non occorra bambinizzare la città per renderla a misura dei più piccoli, ma alcuni accorgimenti possono farla diventare a loro piacevole e fonte di stimoli senza escludere la fruizione delle altre tipologie d’utenti.
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GREGIANIN, ALESSANDRA. "Educazione permanente e anziani. Viaggio tra i significati dell'educazione e delle esperienze educative in età avanzata, all'interno dell'università per la terza età". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421712.

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In the last decades, the attention for the elderly has been increased in various disciplines, as a result of the changed demographic scenario which has been characterized by the progressive aging of the population and the growing number of elderly people in the social structures of industrialized countries. Educational research has developed a renewed attention to the older people, considering in a different way even the concept of elderly itself. Multidisciplinary suggestions of psychological, sociological, anthropological and historical order, have emphasized the multiplicity and the variety of evolutionary and existential dimensions of the elderly, thus the elderly requires Pedagogy, and specifically the Pedagogy of the life course, to consider the experience of aging for its development. For these reasons there is the idea of promoting the resources of the elderly people on the basis of the permanent education: on the one hand, by beginning a cultural change for the overcoming of old stereotypes and undue social homologations; on the other hand, by providing educational experiences that can stimulate all dimensions (such as cognitive, affective, relational, spiritual ones) of the whole aging person and realize welfare and social integration. One of the principal institutions that promote experiences of permanent education for the elderly people, is the Università per la Terza Età. This institution represents an opportunity for them to exercise the mind and the body, to cultivate interests, to build relationships, to experiment themselves about new roles, various activities, and renewed self-aspects. Knowing the elderly who choose to attend these educational opportunities, would provide a clearer and deeper view of the today’s elderly, with his peculiarities and personal path of self education. Moreover, this aspect would allow to obtain some starting points for an educational projectuality of elderly age, a season of life that is still poorly understood. The present research has performed a survey at an Università per la Terza Età, in order to understand the meanings and educational experiences related to the aging, as these are constructed and lived by older people. The research has been conducted according to a hermeneutic-phenomenological approach, to bring out the subjective perspective of people. Informations are obtained by thirty semi-structured one hour interviews submitted to elderly people who attend the Università per il Tempo Libero of Mestre (Venice), and the text of these interviews has been analysed by Atlas.ti software. The results are not certainly generalizable, however they seem to provide an interesting view on the world of the elderly, the existential conditions and the request of education. This study could represent the beginning of a reflection which represent for Pedagogy the possibility of designing educational experiences specifically for elderly people, starting from their subjectivity and needs of self-realization.
Negli ultimi decenni, in conseguenza del mutato scenario demografico, connotato dal graduale invecchiamento della popolazione e quindi dalla rilevanza numerica della fascia d’età degli anziani per gli assetti sociali dei Paesi industrializzati, è maturato in diversi ambiti disciplinari l’interesse per la vecchiaia. La ricerca educativa, da parte sua, ha sviluppato una rinnovata attenzione nei confronti della persona in età avanzata, considerando in termini differenti anche il concetto stesso di vecchiaia. La vecchiaia, infatti, grazie anche alle suggestioni multidisciplinari di ordine psicologico, sociologico, antropologico e storico, che hanno sottolineato la molteplicità e la varietà delle sue dimensioni evolutive ed esistenziali, richiede alla pedagogia, intesa quale Pedagogia del corso di vita, di re-interpretare l’esperienza senile in prospettiva di una sua valorizzazione e riqualificazione. Si profila pertanto l’intenzione di promuovere le risorse dell’anziano nell’ottica dell’educazione permanente: da una parte, avviando un cambiamento culturale all’insegna del superamento di vecchi stereotipi e indebite omologazioni ancora presenti a livello sociale, dall’altra, predisponendo delle esperienze educative in grado di stimolare tutte le dimensioni (cognitiva, affettiva, relazionale, spirituale ecc.) della persona anziana, globalmente intesa, e di favorirne il benessere e l’integrazione sociale. L’istituzione che, nello specifico, più di altre promuove esperienze di educazione permanente rivolte agli anziani, è l’Università per la Terza Età. Essa si propone come opportunità per l’anziano di esercitare la mente e il corpo, di coltivare interessi, di stringere relazioni, di sperimentarsi in relazione a ruoli inediti, a differenti attività, a rinnovati aspetti di sé. Conoscere gli anziani che scelgono di frequentare tali occasioni educative, permetterebbe di avere una visione più chiara e approfondita dell’anziano di oggi, con le sue peculiarità e il suo personale percorso di auto-educazione. Ciò consentirebbe di fornire degli spunti di riflessione e di progettualità educativa in relazione all’educazione in età anziana, un’età della vita che ha ancora molto da raccontare di sé e che, per certi versi, resta ancora poco conosciuta. L’intenzione della presente ricerca è stata pertanto quello di effettuare un’indagine esplorativa presso un’Università per la Terza Età, per conoscere i significati dell’invecchiare e delle esperienze educative in età avanzata così come vengono costruiti e vissuti dagli anziani stessi. Volendo far emergere la prospettiva soggettiva delle persone, la ricerca è stata condotta secondo un approccio fenomenologico-ermeneutico, attraverso trenta interviste semi-strutturate, di circa un’ora l’una, che hanno coinvolto gli anziani dell’Università per il Tempo Libero di Mestre (Ve), successivamente, sottoposte a codifica e analisi testuale tramite il software Atlas.ti. I risultati non sono certamente generalizzabili, tuttavia sembrano fornire un interessante scorcio sul mondo dell’anziano, sulla sua condizione esistenziale e sulla sue istanze educative, divenendo uno spunto di riflessione pedagogica sulla possibilità di progettare esperienze educative dedicate agli anziani a partire dalla loro soggettività e dalle loro esigenze di autorealizzazione.
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Reatti, Sofia <1988&gt. "Riconfigurare i legami sociali tra appartenenza e partecipazione: una sfida per nuove politiche di sicurezza urbana. Analisi di alcune esperienze in Italia e in Spagna". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/9013/1/Tesi_PhD_Sofia_Reatti.pdf.

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Resumen
Cosa significa essere protetti? Vivere in un ambiente costantemente vigilato, oppure sentirsi ascoltati da parte delle istituzioni? Sorvegliare il territorio coadiuvando le forze dell’ordine o essere partecipi e coinvolti nelle fasi di progettazione di politiche di sicurezza? L’oggetto dello studio che si è scelto di condurre è costituito dal coinvolgimento e dalla partecipazione attiva della cittadinanza intesi come ulteriori elementi per un efficace sviluppo e implementazione di interventi innovativi in materia di politiche di sicurezza urbana. In particolare l’obiettivo è stato quello di verificare se e in che modo i legami sociali impattino sul sentimento di sicurezza percepita e che ruolo hanno o potrebbero avere nella progettazione delle politiche di sicurezza. L’ambito di riferimento è quindi quello delle politiche di prevenzione comunitaria. Per sviluppare il progetto si sono prese in esame la realtà italiana e quella spagnola e si sono analizzate, utilizzando una metodologia di ricerca integrata qualitativa e quantitativa, le forme di partecipazione alla sicurezza realizzate attraverso il controllo di vicinato, la polizia di prossimità e la mediazione di polizia.
What does it mean to be protected? To live in a constantly monitored space, or feeling heard by the institutions? Supervise the neighborhood or be involved in the design of security policies? The study analyze citizen’s active participation as a further element for an effective implementation of urban safety policies. The goal is to understand if and how social ties influence on perceived safety and what role they may have in the design and development of security policies. The reference framework is therefore to community prevention policies. In order to develop the project I used a mixed qualitative and quantitative methodology research in order to analyze citizen’s active participation through neighborhood watch, community policing and police mediation in the italian and spanish context.
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