Literatura académica sobre el tema "Progettare per le esperienze"

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Artículos de revistas sobre el tema "Progettare per le esperienze"

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Spaggiari, Simona. "L'ambiente educante". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 37 (septiembre de 2022): 166–76. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037015.

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L'ambiente della Scuola comunale dell'infanzia Diana di Reggio Emilia è la forma visibile di come oggi il sistema pubblico possa progettare e sostenere esperienze educative di qualità, connettendo saperi e investendo su un'immagine di bambino capace, se messo nelle condizioni di poterlo fare, di costruire la propria conoscenza attraverso una fitta rete di relazioni che sono avventura e prove di libertà quotidiane. Lo stupore e il desiderio rendono possibile lo sforzo necessario per conoscere. Ogni processo di ricerca dei bambini è reso visibile e condivisibile nell'ambiente della scuola attraverso i linguaggi espressivi e vivrà come evento relazionale, dove nessuno insegna "la verità", ma tutti progettano ipotesi del possibile
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Anna Sapone, Sara y Arianna Scaioli. "I prototipi di Yasmeen Lari: diffusione e valore sociale di due moduli abitativi". TERRITORIO, n.º 100 (noviembre de 2022): 57–68. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100006.

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Il contributo propone la rilettura critica di due prototipi abitativi di Yasmeen Lari, rivelatori di un approccio progettuale trasversale capace di integrare nozioni di giustizia sociale e ambientale, democratizzare la concezione di spazio e costruzione, traducendo e trovando sintesi nelle architetture progettate dall'architetta pakistana e nella loro diffusione. Un primo fuoco riflette su matericità e riproducibilità dei prototipi abitativi, sottolineando la complementarità tra le esperienze fisiche e digitali. Un secondo fuoco riflette sul potenziale di queste architetture nel diventare uno strumento di empowerment per le donne, sviluppando la tematica dell'integrazione in una prospettiva gender-sensitive. In ultima analisi il testo analizza l'impatto di queste architetture minime per la comunità che le accoglie.
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Hazan, Susan. "Mindfulness and the Museum: Can Digital Delivery of Cultural Heritage Contribute to our Wellbeing?" DigItalia 16, n.º 2 (diciembre de 2021): 25–52. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00035.

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L’arte può contribuire al benessere personale, anche attraverso esperienze digitali? Questo articolo esplora l’argomento esaminando iniziative culturali e prodotti commerciali basati sulle tecnologie digitali, progettati per trasmettere emozioni positive. Dopo aver esaminato l’impatto di queste esperienze sugli utenti durante il recente lockdown, il contributo pone alcuni interessanti quesiti sul futuro di queste iniziative, che offrono spunti per ulteriori indagini scientifiche.
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Morelli, Emanuela. "Progettare per la natura. Cosa non dovremo dimenticare dall’esperienza COVID-19?" Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, n.º 1 (26 de julio de 2021): 5–25. http://dx.doi.org/10.36253/rv-11510.

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Questo numero di Ri-Vista nasce nell’Aprile del 2020, in pieno lockdown, con l’esigenza di raccogliere alcune delle riflessioni espresse durante il periodo della pandemia prodotta dal COVID-19, nel dibattito sulla qualità dei luoghi che abitiamo, su come questi dovrebbero essere e su come gli esseri umani dovrebbero abitare il pianeta. Un tentativo di compilare una sorta di diario di bordo, o se vogliamo una serie di appunti, utili a ricordare cosa non dovremmo dimenticare di questa esperienza e cosa dovremmo portare all’interno del progetto di paesaggio per migliorare la qualità della vita di tutti gli esseri viventi del pianeta.
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Panero, Monica, Pietro Di Martino, Luciana Castelli y Silvia Sbaragli. "L’evoluzione degli atteggiamenti verso la matematica e il suo insegnamento degli insegnanti di scuola elementare in formazione iniziale". Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, n.º 8 (23 de noviembre de 2020): 48–77. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.3.

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Il percorso formativo come docenti di scuola elementare in didattica della matematica può essere fortemente influenzato da fattori di natura affettiva, che, a loro volta, risultano spesso legati ad esperienze scolastiche negative vissute con la matematica. Il progetto di ricerca-azione qui descritto ha approfondito proprio questo fenomeno, focalizzandosi sui futuri docenti di scuola elementare del Canton Ticino, con un duplice obiettivo: da un lato, progettare e implementare efficaci pratiche formative per lo sviluppo di atteggiamenti positivi verso la matematica e il suo insegnamento; dall’altro, studiare l’evoluzione di tali atteggiamenti nell’arco dei primi due anni della formazione. Sono stati sviluppati specifici interventi didattici e strumenti di osservazione che hanno permesso di rilevare e monitorare gli atteggiamenti degli studenti e di analizzare quali dimensioni – disposizione emozionale, senso di autoefficacia, visione della disciplina (Di Martino & Zan, 2011) – sono state più o meno influenti sul cambiamento di atteggiamento, e su quali componenti quindi la formazione può cercare di intervenire in modo più incisivo ed efficace.
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Ugolini, Michele. "Case della Salute: condizioni di fragilità e occasioni di rigenerazione sociale e". TERRITORIO, n.º 97 (febrero de 2022): 147–53. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12939.

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La pandemia da Covid-19 ha evidenziato la centralità di un sistema efficace e diffuso di sanità territoriale.Le Case della Salute, strutture sanitarie dislocate nel territorio di molte regioni italiane appartenenti al settore dell'assistenza primaria, sono considerate, anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, gli strumenti fondamentali per promuovere un rilancio dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali nei territori. L'articolo analizza le esperienze più significative di promozione e redazione di linee guida per la progettazione di Case della Salute in Italia, e in particolare in Emilia-Romagna, con riferimento anche alla pionieristica esperienza inglese. Si propone un percorso progettuale per consolidare le Case della Salute quali luoghi collettivi di riferimento e occasioni di rigenerazione urbana, favorendone la transizione verso l'idea di Case della Comunità proposta dal PNRR.
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Piazza, Roberta y Simona Rizzari. "Il peer mentoring per favorire lo sviluppo professionale della docenza universitaria: l'esperienza dell'Università di". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 2 (diciembre de 2021): 100–112. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13026.

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Il contributo descrive l'esperienza di ricerca e formazione di peer mentoring condotta dall'Ateneo di Catania per il miglioramento delle competenze didattiche dei docenti "esperti" (senior) dell'Ateneo. L'azione ha riguardato la formazione di figure esperte chiamate a supportare i colleghi nella costruzione di esperienze di sviluppo personale e di innovazione didattica. Vengono descritte le scelte teorico-metodologiche che hanno fatto da sfondo al percorso di ricerca-azione progettato e al modello formativo adottato. Sono analizzate le varie fasi che hanno visto la realizzazione dell'esperienza in Ateneo, che ha coinvolto numerosi docenti appartenenti a diverse aree disciplinari.
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Savarese, Giulia, Monica Romei, Luna Carpinelli, Daniela D’Elia, Rosa Angela Villani, Marianna Giordano, Annamaria Scapicchio y Domenico Costantino. "Esperienze Sfavorevoli Infantili: un Progetto in Campania per la prevenzione e l'intervento". MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, n.º 3 (enero de 2021): 113–22. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-003009.

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Il brief report riporta l'impianto progettuale e i principali risultati di un Programma finanziato dalla Regione Campania e finalizzato alla prevenzione e all'intervento nei caso di abuso e maltrattamento di minori. Esso ha avuto luogo tra il 2016 e il 2018 con lo scopo di sensibilizzare e formare gli operatori regionali sul fenomeno; di creare équipe specialistiche e multidisciplinari per la presa in carico di minori e famiglie; di far emergere e condividere le buone pratiche sperimentate. I risultati sono stati molto incoraggianti, in quanto sono emersi diversi punti di forza: la condivisione del modello sperimentale con gli operatori; l'utilizzo di strumenti clinici e sociali specialistici; il continuo lavoro di integrazione tra gli interventi delle équipe specialistiche e gli enti territoriali; la formazione degli operatori coinvolti e la sensibilizzazione degli operatori non coinvolti.
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Giugliano, Giovanna, Mario Buono y Sonia Capece. "Design per configurare nuovi luoghi e spazi di apprendimento adattivi". i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 16 (16 de diciembre de 2021): 107–24. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2021.v16i.12804.

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Diseñar formas y espacios de aprendizaje es un proceso que requiere creatividad pe­dagógica, arquitectónica, social, cultural y política.La literatura científica nacional e internacional (OCDE, 2017) sobre innovación educa­tiva destaca la estrecha relación que conecta la didáctica con el entorno de aprendiza­je. Por ello, los procesos de renovación educativa no pueden prescindir de una nueva visión de los espacios escolares y de los entornos educativos.Surgen nuevas pautas de planificación escolar, se enfatiza el aprendizaje como un pro­ceso activo y constructivo en el que cada niño tiene un papel «protagonista».De hecho, en el escenario contemporáneo, los estudiantes se convierten en partici­pantes activos en la creación de información y nuevas ideas en el entorno educativo. En consecuencia, la educación del siglo XXI se basa en tres principios pedagógicos (McLoughlin & Lee, 2008): personalización, participación y productividad (Luna Scott, 2015).El estudio de estos aspectos, acompañado del análisis evaluativo y comparativo de experiencias de diseño en el ámbito escolar, nos ha permitido configurar el nuevo concepto SINAPSI 0-14, un sistema de mobiliario que adapta y adopta tecnologías avanzadas para satisfacer las necesidades de los niños y profesores, actuales y futuras, según una perspectiva holística.El objetivo era diseñar un sistema de celdas «orgánicas» modulares, flexibles y adap­tables que pudieran ser utilizadas de forma transversal por usuarios de diferentes edades, desde jardines de infancia hasta centros de enseñanza primaria y secundaria. SINAPSI 0-14 se configura en formas que pertenecen a un universo de geometrías que se remontan a una única matriz de elementos orgánicos. El conjunto de símbolos que pueden agregarse definen diferentes formas del sistema de mobiliario, haciendo que el espacio educativo sea «cronotópico» y capaz de cambiar según el tiempo y el lugar que se cree y según el uso y las necesidades.Estos estudios en profundidad han permitido reconstruir un repertorio analítico crítico sobre el tema de los espacios educativos y la arquitectura escolar, entrelazando sus cambios en función de los modelos pedagógicos y los instrumentos normativos, para definir la escuela del futuro. Progettare forme e spazi di apprendimento è un processo che richiede creatività pedagogica, architettonica, sociale, culturale e politica.La letteratura scientifica nazionale e internazionale (OECD, 2017) sull’innovazione educativa evidenzia la stretta relazione che connette la didattica all’ambiente di apprendimento. Per tale ragione, i processi di rinnovamento della didattica non posso prescindere da una nuova visione degli spazi scolastici e dei setting educativi.Emergono nuove linee guida per la progettazione scolastica, si enfatizza l’apprendimento come un processo attivo e costruttivo nel quale ogni bambino ha un ruolo di “protagonista”.Difatti, nello scenario contemporaneo, gli studenti divengono partecipanti attivi alla creazione di informazioni e di nuove idee nell’ambiente educativo. Di conseguenza, l'istruzione del ventunesimo secolo si basa su tre principi pedagogici (McLoughlin & Lee, 2008): personalizzazione, partecipazione e produttività (Luna Scott, 2015).Lo studio di tali aspetti, accompagnato dall’analisi valutativa e comparativa di esperienze progettuali in campo scolastico, ha consentito di configurare il nuovo concept allestitivo SINAPSI 0-14, un sistema d’arredo che adatti e adotti le avanzate tecnologie per rispondere ai bisogni di bambini e insegnanti, attuali e futuri, secondo una prospettiva olistica.L’obiettivo è stato progettare un sistema di cellule “organiche” modulari, flessibili e adattabili che possano essere utilizzate in maniera trasversale da utenti di diverse età, dalle scuole d’infanzia alle scuole primarie e secondarie di primo grado. SINAPSI 0-14 si configura in forme appartenenti a un universo di geometrie riconducibili a un’unica matrice di elementi organici. L’insieme dei simboli aggregabili definiscono differenti forme del sistema di arredo rendendo lo spazio didattico “cronotopico” atto a modificarsi in funzione del tempo e del luogo che si crea e in funzione dell’uso e delle esigenze.Tali approfondimenti hanno consentito di ricostruire un repertorio critico analitico sul tema degli spazi educativi e delle architetture scolastiche intrecciandone i cambiamenti in linea con i modelli pedagogici e gli strumenti normativi, al fine di definire la scuola del futuro.
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Maffini, Achille. "La geometria dell’origami". Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, n.º 8 (23 de noviembre de 2020): 92–114. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.5.

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Il presente lavoro illustra il percorso di geometria dell’origami progettato all’interno delle esperienze del Liceo Matematico predisposte dal Liceo Scientifico Ulivi di Parma in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma. Il percorso è stato in parte realizzato con un gruppo di alunni delle classi prime nell’a.s. 2018/19 (nell’a.s. 2019/20 non si è riusciti a replicarlo a causa dell’emergenza dovuta al COVID-19) e ha lo scopo di favorire una riflessione sull’assiomatica della geometria e sui suoi risvolti ontologici. Nel presente articolo viene presentato l’intero percorso (pensato sui primi tre anni del liceo scientifico); in particolare si presenteranno le attività svolte commentate (cercando così di far cogliere il senso delle specifiche scelte) e le indicazioni di possibili sviluppi per gli anni successivi.
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Tesis sobre el tema "Progettare per le esperienze"

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MARCUTTI, SIMONE. "Sistemi immersivi per contesti sociali: come progettare e sviluppare nuovi tipi di esperienze ed interazioni". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1010690.

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In questo lavoro verrà affrontato e discusso il concetto di esperienza immersiva e delle tematiche ad esso collegate con l’obiettivo finale di individuare e descrivere i principali fattori da tenere in considerazione durante la progettazione e lo sviluppo di artefatti digitali immersivi in contesti sociali. Nella prima parte del lavoro verranno quindi introdotti i concetti di immersività, le tecnologie che consentono la creazione della sensazione di immersione e i sensi che vengono stimolati. La seconda parte del lavoro introduce invece quella che è una classificazione dei contesti in cui è possibile fruire questo tipo di esperienze, permettendo quindi di evidenziare possibili differenze tra le necessità, i vincoli e gli agenti presenti all’interno di ciascuno. La combinazione e l’applicazione dei primi due argomenti ha portato a dover affrontare e definire il concetto di esperienza immersiva, le teorie e i concetti importanti da seguire per una sua buona realizzazione. Durante l’argomentazione delle tematiche relative al concetto di esperienza immersiva si è arrivati a delineare quelli che sono gli elementi caratterizzanti di questo tipo di esperienze (social contexts, environment, content, fruition, people relation, people disabilities, involved display, tracking e outcomes) e che si vanno a riflettere su quattro variabili principali da tenere in considerazione durante la progettazione, lo sviluppo e l’analisi. Queste riflessioni hanno portato alla concezione di un modello che si basa sulla descrizione delle informazioni legate al contesto in cui l’esperienza viene fruita (Context), la tipologia di utenti coinvolti (Users), la tecnologia necessarie per lo sviluppo (Technology), e le competenze necessarie per la sua realizzazione (Expertise). Tale modello, abbreviato in CUTE (Context, Users, Technology, Expertise), è stato poi quindi utilizzato per la progettazione e lo sviluppo delle esperienze immersive realizzate durante l’intero percorso di dottorato oltre che per l’analisi di progetti esistenti a cui si è contribuito, permettendo di evidenziare con facilità le alternative che i singoli elementi sono in grado assumere e consentendo l’identificazione di bisogni, requisiti e problematiche in maniera agile per ciascuna delle singole variabili. Le singole esperienze hanno riguardato lo sviluppo di funzionalità aggiuntive per un simulatore di operazioni videolaparoscopiche; la progettazione e sviluppo di un prototipo di simulatore di parto; lo sviluppo di un’esperienza di realtà aumentata in contesto education per l’apprendimento; la creazione di un virtual coach per il recupero motorio; un survey sulle possibili alternative d’uso di Natural User Interfaces su dispositivi mobile; uno studio su un’applicazione per la fruizione di luoghi non accessibili a causa di limiti strutturali degli ambienti o fisici/cognitivi degli utenti; la realizzazione di un prototipo immersivo per la progettazione di spazi dedicati a eventi pubblici; lo sviluppo di un’applicazione dedicata al immersive journalism; ed infine lo studio di un sistema intelligente per lo smaltimento dei rifiuti. Nelle conclusioni verranno i ripresi i concetti introdotti nelle varie sezioni e che insieme ai risultati emersi dalle singole esperienze permetteranno di fare delle riflessioni sulla readiness, cioè il livello di prontezza operativa, dei singoli contesti rispetto all’introduzione delle tecnologie immersive oltre che delle considerazioni sull’applicabilità e le possibili evoluzioni del modello CUTE sviluppato.
This work will analyze the concept of “immersive experience” and notions related to it, with the final aim to identify and describe the key elements to consider when designing and developing immersive digital artifacts in social contexts. The first part of the dissertation introduces the concepts of immersiveness and immersion, with a specific focus on technologies able to stimulate various human senses, thus enabling a perception called “sense of immersion”. Then, I will classify the possible social contexts in which an immersive experience can happen, highlighting the differences in terms of needs, constraints and agents involved. The combination of the knowledge belonging to immersion and social contexts leads to a deeper concept of immersive experience with theories and best practices useful for its development. This insight allowed the categorization of nine key elements that shape an immersive experience: social contexts, environment, content, fruition, people relation, people disabilities, involved display, tracking and outcomes. Such elements converge in four different variables to consider during the stages of analysis, design and development. Such variables refer to the information related to the context in which the experience occurs, the kind of users involved, the technologies and expertise required to complete the development. Starting from these considerations, I developed a model named CUTE (Context, Users, Technologies, Expertise) that can be used to analyze existing products and develop new projects. The model has been used for all the immersive experiences I realized during these years of PhD. In particular, the development of additional features for a videolaparoscopic simulator; the design and development of a birth simulator; the development of an augmented reality experience in educational context; a survey on the possible alternatives to enable Natural User Interfaces on mobile devices; the creation of a virtual coach for motor recovery; the development of an application to visit inaccessible places; the creation of an immersive solution for the design of public spaces and events; the development of an application dedicated to immersive journalism; the study of an intelligent system for waste disposal. Altogether the concepts introduced in the various sections and the results of single experiences gives hints about the readiness of the individual contexts regarding the introduction of immersive technologies as well as considerations on the applicability and possible evolutions of the CUTE model developed.
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Antonio, Giardi. "Progettazione e valutazione di un format per il mobile learning: il caso iTunesU Siena". Doctoral thesis, Università di Siena, 2017. http://hdl.handle.net/11365/1024411.

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L’attività di dottorato si inserisce all’interno di un progetto dell’Università di Siena del 2012 che prevedeva la progettazione e l’implementazione di una piattaforma a supporto dell’attività didattica e dell’attività di orientamento, la progettazione di un format “mobile” (da utilizzarsi per la progettazione del corso), la valutazione dell’apprendimento utilizzando il format progettato, l’implementazione di un corso mobile prototipale. All’interno di questo progetto l’autore: ha collaborato alla progettazione e all’implementazione della piattaforma, ha prodotto diversi contenuti multimediali (attualmente 36 collezioni e 499 contenuti), ha progettato un format per la fruizione di contenuti didattici in mobilità (definito nella tesi format “USiena”), ha analizzato i format utilizzati dalle prime quindici università al mondo presenti su iTunesU, sempre nell’ottica di una fruizione di contenuti in mobilità (definiti nella tesi format “Sparring”), ha prodotto ventinove moduli prototipali (utilizzati nelle sperimentazioni), ha provveduto a valutare l’apprendimento utilizzando il format progettato, comparando l’acquisizione della conoscenza da parte dei discenti sulla base dei vari format analizzati in precedenza (“USiena” vs. “Sparring”).
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MATTARELLI, Agnese. "PROGETTARE L'EFFICIENZA ENERGETICA: esperienze sul ruolo del sistema edificio, del sistema impianto e della loro gestione". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2389443.

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The present study deals with the issue of energy efficiency in buildings, considering that the choice of the optimal solution can be performed only starting from a joint design of all systems and technologies available, and bearing in mind that the final goals are the pursuit of the user’s overall wellbeing, energy saving and building functionality with respect to its intended use. For this reason, a set of issues have been investigated, very different from one another but that allowed for a wider perspective on the various aspects to be taken into account for a suitable and integrated design and for their interaction. Every experience encountered plays a different and specific role in defining the key-points of an integrated design, i.e. reducing thermal energy demands for heating, cooling and lighting purposes by acting on the whole building; reducing primary energy consumption by adopting highly efficient building services; maximizing the use of renewable energy sources to cater for electricity and thermal energy demands; optimizing the energy performance of buildings by using automated control and regulation systems and by setting a suitable building management and maintenance program. More specifically, Section 2 deals with the role of passive solar systems in reducing thermal energy demands when different constraints (morphological, urban planning and architectural ones…) existed, for the energy retrofit of both existing and newly built constructions. In Section 3 simplified models for the analysis of heat generators, with specific reference to the two Methods defined by UNI TS 11300-2 technical standard are examined. Section 4 explores the role of renewable energy sources. In particular, is described a hot water equipment supplying a hospital complex in the province of Milan, consisting of a gas-fired heat generator, a solar thermal plant and a heat pump extracting low temperature energy from groundwater intended for technical use, i.e. to preheat domestic water supplied by the water purification system. Finally, in Section 5 the role of building management is discussed. In particular, heat accounting systems and methods for the compensated share of heating expenses are analysed.
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Magri, Eleonora <1987&gt. "Le imbarcazioni tradizionali: esperienze alternative per vivere Venezia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1927.

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Le imbarcazioni tipiche e tradizionali di Venezia non solo rappresentano un bene culturale legato alla storia e al territorio, ma un patrimonio che comprende saperi, mestieri e capacità. Partendo dall’analisi del lavoro degli artigiani, caratterizzato da fatica e poesia, si vuole riflettere sulla possibile formazione di una rete locale fra i soggetti veneziani aventi competenze attinenti alla materia. Credendo nell’importanza della salvaguardia di questo patrimonio, si riflette sulla possibilità di candidarlo per la Representative List della Convenzione sul patrimonio intangibile culturale dell’UNESCO. Per questo motivo, si è pensato di elaborare tre progetti esperienziali: due itinerari in barca (I artieri de gondola et suoi rifornimenti e Una giornata da libertino) e un museo virtuale (Barche ViVe). In questo modo, l’imbarcazione è presentata come uno strumento di sviluppo territoriale ed economico: veicolo per una maggiore fruizione turistica della zona costiera, nonché stimolo per la conservazione e valorizzazione di tradizioni legate alla pesca e all’artigianato.
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Donati, Dina y Dina Donati. "progettare formazione e-learning in sanità". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
Abstract Tra il passato e il presente con l’emergenza Covid, una presentazione di progetti e risultati, di come si muove la macchina istituzionale verso il mondo digitale, con le esperienze di e-learning fatte nell’AUSL di Bologna, che invitano all’ottimismo per la formazione in futuro della Sanità e della PA. In questo ambito il Blended learning e la Formazione totalmente e-lerning sono gli strumenti più idonei a traghettare la formazione tradizionale in presenza. La trasformazione digitale nella nuova PA – il Syllabus - Conoscere le tecnologie emergenti per la trasformazione digitale Le attività di formazione e-learning con SELF_PA/MOODLE Regione Emilia-Romagna La creazione di strumenti per l’e-learning con la Community di Self: • la lezione condizionale, presentazione di una simulazione con gamification; • le risorse di H5P in particolare “BRANCHIN SCENARIO” per l’interattività, obiettivo futuro di espansione nella formazione in Sanità La Fad può e deve riguardare l’educazione continua in Sanità, poiché ne è risorsa. Questa tesi nasce con l’intento di raccogliere, mettere a confronto e comunicare linee progettuali degli interventi formativi; gli oggetti della formazione che possono o non possono essere ricompresi in una FAD che permetta un apprendimento significativo; i metodi migliori da inserire in un contesto più grande di una formazione in cui l’assenza di vincoli di spazio e di tempo permette di rendere concreto il modello della formazione permanente o continua sempre più valida e innovativa. La possibilità è venuta dalla possibilità di sperimentare nuovi oggetti (attività) di Self (H5P principalmente), nuovi strumenti pensati per rendere fruibili e gradevoli gli apprendimenti da sottoporre ai discenti: la nuova release di Moodle è stata una grande occasione per sperimentare e sperimentarsi anche grazie alla risorsa della Community. Dina Donati
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FRAUSIN, MARTINA. "Progettare per la cura che cambia. Il design del prodotto telemedico". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/11578/319394.

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Resumen
La cura è entrata ormai a gran voce nei dibatti sulle crisi e le trasformazioni contemporanee. La centralità che ricopre la struttura ospedaliera nell’organizzazione sanitaria odierna sta dimostrando la sua inefficacia nella costruzione di un servizio resiliente, capace di modellarsi sulle mutevoli esigenze dei cittadini (demografiche, economiche, sociali, epidemiologiche). Una situazione che la pandemia ha drasticamente evidenziato. La volontà e lo sforzo di indirizzare la sanità sul territorio, nell’ottica della deospedalizzazione, hanno portato alla considerazione di nuovi luoghi della salute, in una rete capillare in cui la casa diviene punto nevralgico. Lo spostamento di alcune prassi mediche e assistenziali verso il domicilio impone un ripensamento dei dispositivi medici che il paziente, i familiari e i caregiver si troveranno ad utilizzare. La tesi presentata si inserisce nel dibattito sulla progettazione di nuovi sistemi e prodotti per i servizi domiciliari di assistenza e cura, in una visione futura di telemedicina a misura d’uomo. Il lavoro si caratterizza per la sua componente etnografica e vede nell’osservazione sul campo in contesto ospedaliero e il confronto costante con i clinici il suo fondamento. Indagare in campi estranei alla propria disciplina implica munirsi di conoscenze, metodi e strumenti di progetto e di ricerca collettivi e condivisi. Unire la ricerca sul campo, lo studio e l’analisi critica dello stato dell’arte per ciò che concerne i dispositivi medici domiciliari (attraverso la scelta di due casi studio) e la didattica, ha reso possibile individuare, come risultato del lavoro, alcuni requisiti (di prodotto/metodo/competenza) indispensabili per progettare nel settore dei prodotti telemedici; a dimostrazione che in un campo in totale e recente trasformazione, il design e il saper fare del designer hanno reali opportunità di intervento proattivo.
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Turri, Ilaria. "Il sottotitolaggio per i film festival: due esperienze pratiche". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9829/.

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Resumen
This dissertation aims to examine the field of film festival subtitling by means of the analysis of two subtitling experiences. These experiences will be approached both on a methodological and on a practical level in order to analyse how subtitlers put theory into practice. This approach will also help underline the existing differences in work methodology as far as different work experiences are concerned. The subtitling experiences examined in this dissertation are part of my internships as a subtitler in two Italian film festivals, namely “Umbria Film Festival” and “900 Fest”. In this dissertation, I chose to focus on the subtitling of two of the audiovisual products I translated. These products are a German documentary titled Befreier und Befreite and a Danish fiction film titled Stille Hjerte. This dissertation is divided into five chapters. Chapter 1 describes audiovisual translation at its most theoretical level, focusing on subtitling criteria and strategies. Chapter 2 examines the concept of film translation, focusing on the distinctive features of documentary translation as a specific genre. This chapter also presents the concept of film festival and provides information concerning the translation policies of festivals. Chapter 3 presents the festivals I worked for and details my internship experiences. Chapter 4 focuses on the German documentary and proposes a number of solutions to its main translation problems. Chapter 5 focuses on the Danish film and offers solutions to its translation problems. At the end of the dissertation, I will provide some comments on my internship experiences as well as on the practice of film festival subtitling.
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Bissoni, Claudia Bitia y Lucia Ghetti. "L'Aquila, progettare la Ricostruzione: residenze per studenti e parco delle mura urbane". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3055/.

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Resumen
Perché L’Aquila? A seguito del sisma del 2009, L’Aquila offre un’occasione per riflessioni su temi urbanistici e di composizione urbana, oltre che un reale campo di sperimentazione architettonica. Perché il centro storico? Come cuore culturale ed economico dell’intera vallata dell’Aterno, il centro storico rappresenta una priorità per la Ricostruzione; il suo valore storico è la sintesi consolidata nel tempo del rapporto di una società con i luoghi della propria residenza. Una memoria da difendere attraverso l’elaborazione di strategie di intervento e idee di progetto. Qual è l’obiettivo? Il lavoro di ricerca e di progettazione mira ad individuare degli scenari e proporre delle idee di ricostruzione per tornare ad abitare il centro storico. Qual è il metodo? Per affrontare una situazione così complessa è indispensabile una conoscenza storica della struttura urbana della città prima del sisma. Inoltre è necessario comprendere l’evoluzione degli eventi (da aprile del 2009 al luglio 2011) al fine di riconoscere quali direzioni possibili può prendere un progetto che si inserisce, oggi, in un sistema ancora in cerca di un equilibrio. La Ricostruzione, intesa come processo strategico e progettuale di ridefinizione degli equilibri e delle prospettive, consente, ma forse ancor meglio esige, un ripensamento complessivo ed organico dell’intera struttura urbana. Si tratta quindi di ridefinire le relazioni tra la città storica e la sua periferia comprendendo il rapporto che un progetto di Ricostruzione può avere nel medio e lungo termine, il tutto in un contesto economico e soprattutto sociale in forte trasformazione. Il progetto propone così un nuovo complesso di residenze universitarie che potrà accogliere settantadue studenti insieme a diversi servizi quali sale lettura, sale polivalenti e una mensa. Si prevede inoltre il potenziamento della struttura di accoglienza dei salesiani con 8 nuovi alloggi per professori e una nuova Biblioteca. Il progetto vuole ricreare una continuità nel sistema del verde urbano come mezzo più appropriato e idoneo per relazionare la prima periferia alla città murata.
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9

Golfieri, Laura. "Progettare la città compatta: una proposta per il quartiere Navile a Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17153/.

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Resumen
Nell'ottica del ritorno alla città compatta, modello urbanistico ideale per rispondere alle attuali esigenze di sostenibilità, la tesi propone un intervento di rigenerazione di un'area che oggi rappresenta un vuoto all'interno del tessuto urbano del quartiere Navile di Bologna. La proposta affronta tre tematiche principali, considerate motori della trasformazione urbana: la creazione di nuove polarità attrattive per la comunità cittadina, il miglioramento della rete di connessioni e la valorizzazione del patrimonio architettonico e naturale esistente. Lo scopo ultimo del progetto è quello di rivitalizzare l'area, rendendola uno spazio attivo e permeabile e facendone l'elemento di ricucitura del territorio periferico in cui è inserita.
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PES, FRANCESCO. "Costruire la bioregione urbana. Progettare e pianificare il territorio per lo sviluppo locale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2019. http://hdl.handle.net/11584/261283.

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Resumen
The thesis work aims to construct a scenario for the metropolitan context of Cagliari and its hinterland, through a bioregional approach. The research starts from the historical analysis of the principles that inspired bioregionalism, from the first conceptions in the United States at the end of 60s, to the definition of "urban bioregion" recently proposed by Alberto Magnaghi for an alternative project of urban and metropolitan territories based on self-sustainability. The analysis looks for an integration of the bioregional methodologies within the traditional existing planning tools: the main operative applications in Italy derive from Regional Landscape Plans and some local projects. Afterwards, the research investigates on the most adequate scale for bioregional assessment, seeking a dialogue with tools and methods used in different territorial contexts: the Territorial Coherence Scheme (SCoT) of the French planning system is based on the inter-municipal cooperation and operates at the “living basin” scale of settled communities. A hypothesis of urban bioregion of Cagliari is structured according to seven bioregional “constitutive elements”, which provide the basic knowledge for the definition of a strategic scenario through the representation of 22 bioregional patterns. Finally, the work search for a possible innovative contribution based on the evaluation of cultural ecosystem services (CES), which express the cognitive aspects of human well-being. This integration is inquired through three recent case studies of CES analysis at the neighbourhood scale in Portland (USA) and in Marina’s historical neighbourhood in Cagliari (Italy). The proposed model, adaptable to different contexts and replicable in key points of the bioregional context, could help to integrate the immaterial relations between communities and their living-place in local planning strategies.
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Libros sobre el tema "Progettare per le esperienze"

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Buzzi, Fabio. Progettare per vincere. Milano: Mursia, 1994.

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2

Scarso, Paolo. Progettare per ibridazione. Santarcangelo di Romagna (RN): Maggioli editore, 2017.

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3

Accademia di belle arti (Florence, Italy), ed. Progettare per allestire. Firenze: Mandragora, 2021.

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4

Sette note di architettura: Esperienze del progettare contemporaneo. Sesto San Giovanni (MI): Mimesis, 2018.

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5

Ronchetta, Chiara y Marco Trisciuoglio. Progettare per il patrimonio industriale. Torino: Celid, 2008.

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6

Francesca, Di Chiara, ed. Costruire progettare decorare. Varese: La coccinella, 2005.

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7

Follesa, Stefano. Design & identità: Progettare per i luoghi. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2013.

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8

Codice Mendini: Le regole per progettare. Milano: Electa, 2016.

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9

Sbordone, Maria Antonietta. Designscape: Progettare per i paesaggi produttivi. Firenze: Alinea, 2007.

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10

Giachino, Davide Maria. Legno: Manuale per progettare in Italia. Torino: UTET scienze tecniche, 2013.

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Capítulos de libros sobre el tema "Progettare per le esperienze"

1

Robinson, Sarah. "Introduzione: progettare per sopravvivere". En La mente in architettura, 9–15. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-286-7.02.

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2

Martinelli, Chiara. "Progettare percorsi didattici di Storia della scuola per le scuole secondarie di II grado". En La Public History tra scuola, università e territorio, 51–57. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.07.

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The paper deals with how Public History and Public History of Education can be applied in secondary schools. Several advantages can be achieved through their presence: firstly, they enhance the role of workshops in studying history; secondly, they increase the motivation in Special Education Needs students. Three project works will be presented as they show how Public History of Education can stimulate interdisciplinarity.
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3

Oliviero, Stefano. "La Resistenza raccontata a scuola dai partigiani: esperienze del passato e prospettive per il futuro". En Raccontare la Resistenza a scuola, 83–94. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.12.

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Resumen
The paper attempts to give some useful coordinates to start reconstructing the history of Resistance experiences (meetings, educational and teaching activities) as told at school by its protagonists. The paper also puts forward some educational and didactic proposals for the future. The privileged point of observation is the activity of the National Association of Italian Partisans (ANPI), the main Italian resistance association founded in 1944 to bring together the protagonists of the armed struggle against Nazi-fascism.
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4

Bianchini, Paolo, Marta Peiretti y Pompeo Vagliani. "Progettare e realizzare percorsi didattici di Storia della scuola per la primaria con la Public History". En La Public History tra scuola, università e territorio, 39–49. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.06.

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Resumen
The essay illustrates some basic themes underlying the teaching of history of education in primary school. Some examples of workshops for elementary school students are then illustrated, recently carried out in the School and Children's Book Museum in Turin.
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5

Carpenzano, Orazio. "Progettare ambienti di apprendimento". En Spazi per l’università nell’architettura contemporanea, 32–40. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvdf0k1d.7.

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Guidarini, Stefano. "Progettare per le fragilità territoriali." En Territori dell’architettura, 135–37. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2sbm7tn.23.

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7

Bramani, Cristina. "2.5 Esperienze di laboratorio per i bambini". En Tessitrici di storie, 88–98. Editore XY.IT, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.xy.3210.

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8

Mantelli, Alessandro. "2 Progettare per una didattica non coercitiva". En E-learning sostenibile per la didattica del giapponese Progettare per l’apprendimento autonomo. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-554-4/002.

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2.1 Dalle macchine meccaniche per insegnare alle applicazioni Web. – 2.2 Prospettive e-learning per lo studio del giapponese in ambiente PLE. – 2.3 Vantaggi e svantaggi della navigazione libera. – 2.4 Peculiarità degli studenti della generazione Z. – 2.5 L’instructional design: progettare per l’istruzione.
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"Esperienze monastiche nell’Italia longobarda e carolingia: spunti per una riflessione". En Kontinuität und Diskontinuität in der Ordenslandschaft des Mittelalters, 9–25. Wilhelm Fink Verlag, 2012. http://dx.doi.org/10.30965/9783846752623_003.

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Igor Todisco y Ornella Zerlenga. "Connessioni di genere e esperienze di video-grafica". En CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.49.

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Actas de conferencias sobre el tema "Progettare per le esperienze"

1

Blečić, Ivan, Arnaldo Cecchini, Maurizio Minchilli y Valentina Talu. "Progettare la cittá di prossimitá per promuovere le "capacitá urbane" degli abitanti svantaggiati". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8001.

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La promozione della qualità della vita urbana passa necessariamente attraverso la costruzione di una città inclusiva, una città effettivamente "usabile" da tutti i suoi abitanti. Anche e soprattutto da chi, a causa di una qualche condizione (permanente o temporanea), si discosta dall'immagine dell'abitante-tipo adulto, maschio, sano, istruito, ricco e automunito e non é quindi "capace" (o non lo è pienamente) di accedere ai luoghi, ai servizi, alle opportunità e alle informazioni della città che sono progettate, organizzate e governate precisamente in funzione delle esigenze e dei desideri di questo abitante-tipo. Rilevanti sono in tal senso i progetti e le politiche che si concentrano soprattutto sulle periferie con l'intento di promuovere la qualità della vita urbana quotidiana degli abitanti . Accanto ai grandi (e costosi) interventi di riqualificazione, particolarmente utili sono le trasformazioni a scala di quartiere, le "micro" trasformazioni, perché sono in grado di migliorare concretamente l'usabilità di quella che può essere definita "città quotidiana e di prossimità", la città, cioè, che gli abitanti conoscono, "usano" (o "userebbero" se fosse effettivamente accessibile e usabile) e di cui possono prendersi cura. L'articolo cerca di mostrare perché è efficace e pertinente un approccio legato ad una dimensione "micro" degli interventi, anche attraverso il racconto di alcune esperienze sul campo condotte da Tamalacà, un gruppo di ricerca e azione del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica (DADU) dell'Università di Sassari. Upgrading the quality of urban life necessarily goes hand in hand with building up an inclusive city, a city actually “usable” by all its inhabitants. The kind of project that is important from this point of view will focus on the most marginal areas of the city. Alongside the large, costly urban redevelopment interventions, transformations on a neighbourhood scale and "micro" dimension are particularly useful. This article attempts to show why an approach involving intervention linked with a “micro” dimension is effective and pertinent, and also describes a significant experiment carried out by the action research group TaMaLaCà of the Department of Architecture Design and Planning - Architecture at Alghero (University of Sassari) in the town of Sassari.
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Crupi, Valentina. "Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente: l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

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Resumen
La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
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3

Longo, Joe y Fred Stern. "Resistance, Sinkage and Trim, Wave Profile, and Nominal Wake Tests and Uncertainty Assessment for DTMB Model 5512". En SNAME 25th American Towing Tank Conference. SNAME, 1998. http://dx.doi.org/10.5957/attc-1998-004.

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Resumen
Results from towing-tank experiments for David Taylor Model Basin model 5512 are presented for resistance, sinkage and trim, wave profile, and nominal wake tests and uncertainty assessment. The resistance and sinkage and trim data are for Froude numbers 0.05-0.45 and free-model condition. The wave profiles and nominal wake data are for Froude numbers 0.28 and 0.41 and fixed-model condition (at the dynamic sinkage and trim for each Fr). The test design, measurement systems, and uncertainty assessment are described. The uncertainty assessment methodology rigorously follows the AlAA Standard S-071-1995. The results are discussed with regard to the data ends and uncertainties, including Fr effects. Future work is mentioned. The data contributes to the surface-ship resistance and propulsion model-scale database for computational fluid dynamics validation, as part of an international collaborative project between Iowa Institute of Hydraulic Research, lstituto Nazionale per Studi ed Esperienze di Architettura Navale, and David Taylor Model Basin on experimental and computational fluid dynamics and uncertainty assessment for a combatant geometry.
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Fedeli, Raul Enzo y Stefano Magaudda. "Il progetto rewetland: riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.

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Resumen
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance. www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi (XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia per definire e valutare i possibili scenari di intervento. Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio. "Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain through experimentation with techniques of widespread phytoremediation. The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios. PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the memory of territory.
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