Literatura académica sobre el tema "Produzione agricola"

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Artículos de revistas sobre el tema "Produzione agricola"

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Paoloni, Lorenza. "L'impresa agricola nella transizione verso le energie rinnovabili". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 1 (junio de 2011): 25–56. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001003.

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Resumen
Nel presente articolo si affrontano alcuni aspetti critici del passaggio dal vigente sistema di produzione energetica basato sui combustibili fossili alla c.d.. In particolare viene analizzato il settore agricolo ove si registra una crescente attenzione verso la produzione di energia proveniente dalle risorse naturali e dalle coltivazioni di vegetali sul fondo o da fonti agro-forestali. Nel contempo, perň, si evidenzia come le produzioni agricole contribuiscano in maniera significativa al fenomeno delmentre le produzioni agroenergetiche, sebbene indirizzate a mitigare le emissioni di CO2, e dunque a limitare gli effetti nocivi del cambiamento climatico sull'intero pianeta, possono confliggere con alcune fondamentali esigenze dell'uomo prima fra tutte la produzione di prodotti agricoli destinati all'alimentazione. Si scontrano, cosě, modelli produttivi agricoli energivori e plasmati sul paradigma industriale con modelli produttivi sostenibili e piů attenti all'utilizzo razionale delle risorse naturali anche al fine di garantire l'autosufficienza alimentare e laalle singole comunitŕ. In questo contesto cosě complesso si colloca l'impresa agricola che produce energie rinnovabili (da biomasse, da agro-combustibili, da utilizzo delle energie naturali) oggi presente nel nostro ordinamento con una sua fisionomia specifica pur in assenza di una qualificazione giuridica unitaria. Si analizza anche il ruolo dei certificati verdi agricoli nella lotta al cambiamento climatico e la funzione delle filiere agro-energetiche, in particolare di quelle corte, che consentono di ridurre al massimo la distanza tra luogo di produzione e di consumo dell'energia e possono rappresentare, altresě, un volano per lo sviluppo economico-sociale delle comunitŕ locali.
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Costantino, Laura. "Politiche europee e nazionali di contrasto allo spreco alimentare nella produzione primaria: analisi e prospettive future". Przegląd Prawa Rolnego, n.º 2(23) (15 de diciembre de 2018): 141–48. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.10.

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Lo scopo dell’articolo è di presentare la regolamentazione del mercato agricolo in Nicaragua e di indicare soluzioni giuridiche che potrebbero contribuire a superare una distribuzione iniqua delle risorse economiche derivanti dall’attività agricola nazionale all’interno della filiera alimentare. In particolare, si tratta di individuare scappatoie giuridiche che contribuiscono ad una distribuzione iniqua delle risorse nel regime nicaraguense di approvvigionamento per i prodotti agroalimentari e di proporre soluzioni alternative per la loro eliminazione alla luce della scienza del diritto agrario. Secondo l’autore, la principale difficoltà per il produttore agricolo nicaraguense è il processo di commercializzazione dei prodotti sul mercato dei prodotti agricoli dell’America centrale e del Nicaragua nonché carenze normative in questo ambito. Il Sistema dell’integrazione centroamericana (SICA), vincolante nella maggior parte dei paesi della regione, da un lato contiene regolazioni giuridiche complete sull’agricoltura, dall’altro non corrisponde pienamente alla struttura moderna della filiera agroalimentare. In pratica, la legislazione regionale e nazionale è soggetta a frequenti cambiamenti e non protegge in modo sufficiente il produttore agricolo in ogni fase di produzione. Un’alternativa sarebbe quella di introdurre cambiamenti a livello regionale, sotto forma di aree di libero scambio e di attuare la politica agricola comune da parte dei Paesi dell’America centrale.
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Bruno, Francesco. "Inquinamento del territorio rurale e Pac". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 2 (octubre de 2011): 29–52. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002004.

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All'obiettivo di creare un sistema agricolo competitivo nei mercati mondiali, garante allo stesso tempo della salute dei consumatori, si accompagna l'esigenza di sviluppare le aree rurali, tutelare il territorio e proteggere l'ambiente. Protagonista è l'impresa agricola nella sua accezione multifunzionale, producendo essa non più (o non solo) beni (i prodotti agricoli), ma anche servizi ambientali e territoriali, nell'ambito di un modello di sviluppo endogeno e flessibile delle aree rurali. E proprio nel mercato dei servizi collegati alla tutela e alla conservazione dell'ambiente, caratterizzato dalla crescente domanda di qualità ambientale, l'impresa agricola non dotata di strumenti tali da poter competere nel mercato globalizzato dei beni, trova un naturale "sbocco" per la produzione di servizi legati alle sue specifiche caratteristiche territoriali. Tuttavia, se gli obiettivi che la nuova Politica di sviluppo delle aree rurali intende perseguire sono chiaramente desumibili dal contesto normativo, non altrettanto si può dire degli strumenti che si intende utilizzare, delle pronunce contrastanti dei giudici e della normativa ambientale e urbanistica.
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Rocchi, Benedetto. "Produzione agricola e beni relazionali". RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, n.º 3 (julio de 2014): 7–25. http://dx.doi.org/10.3280/rea2013-003001.

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Sampieri, Angelo y Beatrice Agulli. "Campagne italiane contemporanee. Spazi della produzione agricola specializzata a Capo Pachino". CRIOS, n.º 21 (noviembre de 2021): 58–69. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021006.

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Resumen
La diffusione di produzioni agricole specializzate consente di osservare il modo in cui stanno cambiando porzioni importanti della campagna contemporanea italiana. Tali produzioni difatti assumono in Italia caratteri particolari che le sottraggono a molte delle osservazioni (e delle generalizzazioni) che nella letteratura internazionale guardano gli spazi dell'agricoltura specializzata come piattaforme monofunzionali, regolate da rigide infrastrutturazioni e da sofisticati programmi logistici che le escludono dai contesti entro i quali sono collocate. Le differenze appaiono particolarmente rilevanti a Capo Pachino, dove la produzione specializzata di pomodori, seppure presente da oltre mezzo secolo, e capace di generare un'economia di grande importanza a livello non solo locale, ha costruito spazi segnati da una certa instabilità delle organizzazioni e transitorietà delle forme. Questa infrastrutturazione debole di Capo Pachino, che da un lato comporta fragilità enormi di gestione e governo del comparto produttivo, garantisce dall'altro anche il suo dinamismo, la sua apertura e la sua capacità di essere attraversato da usi e relazioni molteplici. È in ragione di questi caratteri che l'articolo muove alcune riflessioni di natura progettuale e operativa sulla relazione tra produzione specializzata e trasformazione delle campagne contemporanee
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Ferrara, Giuseppe. "Impresa agricola e produzione di energia". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 1 (abril de 2009): 33–47. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-001003.

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- The article 1, par. 369 of the 296/2006 act definies as agricultural industry: the production and cession of electric and caloric energy originated from forest renewable sources; the production and the commercialization of chemical products derived from agricultural produce coming from the cultivated land; and the production and the cession of electric and caloric energy originated from photovoltaic sources. Therefore, the normative reveals the multifunctionality and the pluriactivity of the factory farm: it reconducts the production of not foodstuffs goods, as the electric energy, the fuels and the chemical products, to the agricultural firm. Legislator intend to stimulate these activities also through the tax lever, providing for these activities produce agricultural income. With regard to it, the provision (of the law) causes some doubts concerning his compatibility with the constitutional dictation (artt. 3 and 53 Const.), in our opinion, in particulary with reference to the activity of photovoltaic energy production and cession. Key words: factory farm, photovoltaic energy, multifunctionality, pluriactivity.
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Balber Pérez, Miguel Antonio y Maritza de la Caridad McCormack Bequer. "Attuali sfide della qualità nel diritto agrario di fronte alla globalizzazione – il caso dell’isola di Cuba". Przegląd Prawa Rolnego, n.º 2(23) (15 de diciembre de 2018): 115–25. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.8.

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La protezione del settore alimentare nazionale attraverso un sistema di prodotti agroalimentari di qualità è una delle forme di contrasto adottata dai cubani di fronte alla globalizzazione. A tal fine Cuba sta perseguendo una politica agricola volta ad aumentare il livello di professionalità nel settore alimentare: tra l’altro organizzando corsi di formazione periodici per i dipendenti che riguardano le tecnologie di produzione utilizzate in agricoltura e insistendo sulla formazione professionale continua; nonché portando ad un graduale miglioramento del sistema statale di certificazione dei prodotti agroalimentari e della qualità dei laboratori accreditati che controllano la qualità alimentare, come anche di certificazione dei sistemi di lavoro, in particolare per quanto riguarda il ricorso alle tecniche di analisi del rischio e di controllo dei punti critici nel processo di produzione alimentare. Per chi non osserva la politica agricola e la legislazione che la sottende, il sistema cubano prevede numerose sanzioni, contenute nel decreto n. 182 del 23 febbraio 1998: “La standardizzazione e la qualità” e nel decreto n. 267 del 3 settembre 1999: “La violazione delle regole stabilite sulla normalizzazione e la qualità”. Secondo l’autore, la regolazione sulla qualità dei prodotti agroalimentari adottata ha contribuito ad aumentare l’attrattività del settore agricolo cubano e ha contribuito a garantire un livello adeguato di qualità e sicurezza alimentare.
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Carrosio, Giovanni. "La diffusione degli impianti per la produzione di energia da biogas agricolo in Italia: una storia di isomorfismo istituzionale". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 2 (abril de 2013): 9–25. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002001.

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L'articolo affronta il tema della diffusione degli impianti per la produzione di energia da biogas agricolo in Italia, partendo da una lettura di tipo socio-organizzativo. Tale approccio ha consentito di mettere in luce una serie di evidenze emerse da una ricerca sul campo: ovvero, il ruolo esercitato dai fattori istituzionali e dalla formazione di un campo organizzativo strutturato nella produzione di una serie di spinte all'omogeneizzazione delle esperienze di produzione agroenergetica. Questo processo, che viene inquadrato attraverso gli stimoli interpretativi del neo-istituzionalismo e degli studi sugli stili aziendali peculiari della sociologia rurale, ha significato la messa in opera di una serie di modelli organizzativi che hanno determinato, in alcuni casi, uno scostamento significativo tra gli obiettivi delle politiche di incentivazione per le agroenergie – riduzione delle emissioni climalteranti, indipendenza energetica, sviluppo rurale - e i risultati effettivamente ottenuti. Dalla analisi emerge come le spinte isomorfiche abbiano prodotto dei modi di organizzare la produzione di energia ed il suo dispacciamento, decisamente incoerenti rispetto alle motivazioni per le quali le energie rinnovabili vengono incentivate ed inefficienti nel garantire assetti sostenibili per le singole imprese agricole. Si mette in luce, infatti, come le politiche di incentivazione della produzione di energia da biogas abbiano favorito soprattutto il rafforzarsi di uno stile aziendale riconducibile al modello della modernizzazione agricola - caratterizzato da una tendenza all'ampliamento di scala delle aziende ed una marcata accelerazione dell'industrializzazione dei processi produttivi, piuttosto che l'emergere di assetti gestionali basati sulla pluriattivitŕ, dove il sistema di produzione di energia diviene funzionale alla chiusura dei cicli ecologici ed alla creazione di valore aggiunto a partire dagli stessi fattori produttivi. L'analisi compiuta si basa sui dati del censimento degli impianti a biogas realizzato nell'ambito del progetto di ricerca PRIN 2008LY7BJJ_002, che consentono di capire l'evoluzione del settore in modo diacronico, mettendo in luce localizzazione degli impianti, potenza elettrica installata, matrici agricole utilizzate nel processo di digestione anaerobica. Ad una analisi di tipo quantitativo, si č aggiunta l'individuazione di una serie di studi di caso rappresentativi della varietŕ dei modelli organizzativi adottati per la produzione agroenergetica e sono state effettuate diciotto interviste a testimoni qualificati: agricoltori, tecnici, progettisti, agronomi. Le interviste, in particolare hanno permesso di comprendere le varie sfaccettature dei tipi di pressione esistenti in un campo organizzativo popolato da una vastitŕ di figure professionali. In sede di conclusione si ipotizza come, a partire da una revisione dei sistemi di incentivazione, sarebbe possibile contrastare le pressioni che hanno portato il campo organizzativo verso un isomorfismo inefficiente, favorendo la diversificazione degli impianti, dei modi di approvvigionamento, degli utilizzi e delle destinazioni del biogas e dell'energia prodotta da esso.
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Ramondetti, Leonardo, Astrid Safina y Edoardo Bruno. "Prosperous Lishui. Ripensare il rapporto tra urbano e rurale nella Cina contemporanea". TERRITORIO, n.º 98 (marzo de 2022): 110–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098017.

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Dopo decenni di forte crescita e di violente trasformazioni urbane, la Cina sembra oggi inaugurare una nuova stagione di sviluppo. La competizione internazionale ‘Future Shan-Shui City. Dwellings in the Lishui Mountains', promossa nell'aprile 2020 dalla municipalità di Lishui (Zhejiang) per immaginare l'espansione della città esistente ne è un esempio. Il concorso, in linea con le politiche nazionali, evidenzia la necessità di ridefinire i rapporti fra spazio urbano e rurale puntando su un incremento degli usi urbani dello spazio agricolo e della produzione agricola in ambito urbano. Attorno a questo tema insiste in modo particolare la proposta ‘Prosperous Lishui' del quale il testo che segue discute le principali scelte progettuali.
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Adornato, Francesco. "Agricoltura plurale paradigma dell’Europa". Przegląd Prawa Rolnego, n.º 1(30) (8 de junio de 2022): 13–24. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2022.30.1.2.

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L’articolo si propone di affrontare il tema dell’agricoltura plurale paradigma dell’Europa. Il ruolo assegnato alla funzione agricola è stato soggetto a cambiamenti i cui confini sono stati notevolmente ampliati al di là della produzione alimentare. In tal contesto sono emerse problematiche paesaggistiche e ambientali legate ad aspetti sociali e culturali combinati con il rapporto urbano-rurale. A livello dell’UE appaiono nuovi percorsi di sviluppo dell’agricoltura in correlazione con il cibo, l’ambiente, il benessere degli animali (welfare).
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Tesis sobre el tema "Produzione agricola"

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Naldi, Elena. "Produzione di energia da fonti rinnovabili applicate sinergicamente ad una realtà agricola". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5469/.

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Agricoltura ed Energia sono le due parole cardine attorno a cui ruota questa tesi. La prima si trova ad oggi ad essere investita da enormi aspettative: ha implicazioni economiche, sociali, ambientali e territoriali. Offre opportunità occupazionali nelle aree rurali, favorisce il mantenimento di un tessuto sociale, ha funzioni produttive e di tutela ambientale. In Italia è profondamente diffusa ma mantiene caratteristiche molto differenti legate ai prodotti, al territorio e al paesaggio agrario. Andrebbe quindi meglio conosciuta, tutelata, ma soprattutto rinnovata per essere efficientemente inserita nel contesto dello sviluppo del nostro Paese. Ricercando nuove soluzioni e nuove idee, che dovrebbero essere alla base della ripresa dal periodo di crisi, ci si collega al secondo termine, meglio definito con un aggettivo descrittivo: rinnovabile. L'utilizzo di queste fonti è alla base delle odierne necessità di risparmio energetico e dell'uso razionale delle energie. Il primo passo è annullare gli sprechi incrementando lʼefficienza dei dispositivi che producono energia. Vengono qui analizzate diversi impianti ad energie rinnovabili proposti in un luogo specifico che si presta a vedere le diverse fonti agire in sinergia ed a servizio dell'agricoltura che rimane la vocazione principale del luogo in esame. La sinergia diventa quindi la chiave di lettura della tesi in quanto le rinnovabili sono caratterizzate da una imprevedibile variabilità per cui risulta funzionale un sistema integrativo che porti il progetto finale ad avere una maggiore continuità nel servizio in ogni periodo dell'anno.
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Caruso, Giovanni. "Influenza dei metodi di produzione agricola sulla qualità dei suoli in oliveti siciliani". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8075/.

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Il presente lavoro di tesi ha avuto come obiettivo la valutazione della qualità dei suoli in oliveti siciliani in relazione a differenti metodi di gestione agronomica. In particolare, quello che si è inteso valutare sono stati gli effetti di sistemi di produzione agricola quali l’agricoltura convenzionale e l’agricoltura biologica sulle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche dei suoli. La qualità dei suoli è stata valutata integrando alle analisi chimico fisiche anche un metodo biologico basato sui microartropodi (QBS-ar). Il metodo è fondato sul concetto che maggiore è la qualità del suolo, maggiore è il numero di gruppi sistematici di microartropodi che presentano adattamenti alla vita ipogea. I nostri risultati evidenziano come l’agricoltura biologica possa diventare impattante tanto quanto l’agricoltura convenzionale, dal punto di vista della conservazione della fertilità dei suoli e della biodiversità, nel momento in cui viene a mancare una gestione che tenga conto delle caratteristiche intrinseche di un agroecosistema. Si è visto come un degrado della struttura fisica, che porti alla perdità di porosità, si possa ripercuotere negativamente sulla comunità dei microartropodi. Alcuni gruppi sistematici sembra possano essere più sensibili di altri a stress indotti dalla compattazione dei suoli, in particolare nel nostro studio questi gruppi sistematici risultano essere: Proturi, Ditteri (larve), Opilionidi, Diplopodi e Sinfili. Riguardo all’indicatore di qualità biologica del suolo QBS-ar, uno dei limiti che emerge nell’assegnazione della classe di qualità è rappresentato dal fatto che ogni valore dell’indice ottenuto non discrimina una classe in maniera univoca, ma i diversi Enti che utilizzano questo indicatore (ARPA, Università) hanno elaborato a livello interno i criteri per l’assegnazione della classe di qualità, rendendola un parametro non oggettivo per la valutazione della qualità dei suoli.
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Cadili, Valeria. "Uso di biomasse di scarto dell'attività agro-industriale per il miglioramento della produzione agricola". Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1604.

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Resumen
Durante il dottorato di ricerca in PRODUTTIVITÁ DELLE PIANTE COLTIVATE IN AMBIENTE MEDITERRANEO (XXVI ciclo) sono stati preparati ed analizzati quattro estratti in KOH delle seguenti matrici organiche: 1. residuo di estrazione di olio da Brassica (Napus L.); 2. residuo di estrazione di olio da Ricino (Ricinus communis L.); 3. residuo di estrazione di olio da Panello di lino (Linum usitatissimum L.); 4. digestato ottenuto dalla produzione di biogas, in un'azienda agro-zootecnica. Di questi estratti organici è stata valutata l'attività biostimolante, attraverso l'applicazione di un biosaggio (test Audus) e l allevamento di plantule di Zea mays L. (in soluzione nutritiva Hoagland). Le prove sono state condotte utilizzando diverse concentrazioni degli estratti alcalini allo scopo di studiare il loro effetto sul metabolismo fito-ormonale della pianta. Sono state, inoltre, prese in considerazione, altre sostanze organiche biosolubili (SOS) e le loro frazioni insolubili (ROI), ottenute per mezzo di estrazione alcalina a caldo, da rifiuti di diversa origine. Di questi estratti organici è stata valutata l'attività biostimolante, attraverso la coltivazione di plantule di Phaseolus vulgaris.
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Milandri, Federica. "Produzione di energia elettrica mediante biogas prodotto da digestione anaerobica di biomasse di origine agricola". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5643/.

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De, Paoli Flavio. "Biocombustibili: produzione di olio vegetale per trazione agricola e potenzialità dei cereali nella conversione in biogas". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427387.

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Resumen
The search for alternative energy sources to fossil fuels has long been one of the most discussed and debated topics by governments around the world. To better understand the role that agriculture could play in this area, and more particularly in the production of biofuels, it was decided to consider the potential energy resulting from the use of dedicated crops and by-products of special cultivation crops Because of the small size of the facilities and the absence of the refining industry, the production of biofuels that in recent years have aroused greater interest, on an individual farm or agricultural coopertive, were vegetable oil and biogas. In this study we evaluated two energetic balances. For the first, a short chain farm in the Veneto was monitored, where the rape grown was pressed and the oil obtained was used for filling two tractors previously modified for this reason. For the second, the energy potential was estimated in terms of biogas produced during anaerobic digestion of by-products from the production of cereals in Brazil (straw and sugarcane bagasse) as well as in Italy (straw and stalks of grains in summer and autumn-winter crops). Regarding the short chain to straight vegetable oil, although the energy balance obtained from our projections proved positive, the process efficiency is too low to think of applying this technology on a regional scale, otherwise most of the agricultural land will be taken to satisfy the only energy needs of agriculture. In the second case we saw that the use of sugar cane by-products in biogas plants perform well only if the starting raw material is subjected to a thermal pretreatment. Our results show that the use of cereal by-products in biogas plants even may cover several percent of domestic energy demand in Brazil and in Italy. In both cases we considered several variables, with rapeseed oil short chain were evaluated yields of 8 cultivars and 2 types of landing processing and with anaerobic digestion were compared on 2 substrates and 3 temperatures during the pre-treatment.
La ricerca di fonti energetiche alternative a quelle fossili è da anni uno degli argomenti più discussi e dibattuti dai governi di tutto il pianeta. Per poter meglio comprendere il ruolo che anche l’agricoltura potrebbe ritagliarsi in tale settore, e più in particolare nella produzione di biocombustibili fluidi, si è pensato di considerare il potenziale energetico derivante dall’utilizzo sia di colture dedicate che di sottoprodotti ottenuti dalla coltivazione di particolari colture erbacee. La produzione di biocombustibili che, viste le ridotte dimensioni degli impianti e l’assenza del processo di raffinazione industriale, hanno negli ultimi anni suscitato maggior interesse, a livello di singola azienda o di coopertiva agricola, sono stati l’olio vegetale e il biogas. In questo triennio sono stati valutati due bilanci energetici. Nel primo è stata monitorata una filiera corta in un’azienda agricola veneta, nella quale il colza coltivato è stato spremuto all’interno della stessa azienda e l’olio ottenuto è stato utilizzato per l’alimentazione di due trattori, uno dei quali opportunamente modificato. Nel secondo è stato invece stimato il potenziale energetico, in termini di biogas prodotto durante la digestione anerobica, dei sottoprodotti dalla produzione delle graminacee sia in Brasile, sottoforma di paglia e di bagassa di canna da zucchero, che in Italia considerando in questo caso le paglie e gli stocchi dei cereali estivi ed autunno-vernini. Per quanto riguarda la filiera dell’olio vegetale puro, sebbene il bilancio energetico ottenuto dalle nostre proiezioni si sia dimostrato positivo, l’efficienza di processo è troppo bassa per pensare di applicare tale tecnologia su scala regionale, pena la sottrazione di quasi tutta la SAU per soddisfare il solo fabbisogno energetico agricolo. Nel secondo caso invece si è visto che l’utilizzo dei sottoprodotti di canna da zucchero in impianti di biogas dà rendimenti soddisfacenti solo se la materia prima di partenza viene sottoposta ad un pretrattamento termico. I risultati ottenuti mostrano che l’utilizzo dei sottoprodotti di graminacee in impianti di biogas potrebbe addirittura coprire diversi punti percentuali del fabbisogno energetico nazionale sia in Brasile che in Italia. In entrambi i casi sono state considerate diverse variabili: con la filiera ad olio sono state valutate le rese di otto varietà con due diversi tipi di lavorazione del terreno mentre con la digestione anaerobica sono stati messi a confronto due substrati e tre temperature durante la fase di pretrattamento.
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Devenuto, Lucia <1981&gt. "Valutazione del potenziale di produzione energetica da biomassa di origine agricola: il caso della "Provincia di Modena"". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3666/1/Devenuto_Lucia_Tesi.pdf.

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Devenuto, Lucia <1981&gt. "Valutazione del potenziale di produzione energetica da biomassa di origine agricola: il caso della "Provincia di Modena"". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3666/.

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Marini, Giulia <1986&gt. "Il Water Footprint (WF) della produzione agricola nella Regione Veneto. Confronto del WF negli anni 2001 e 2011". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3362.

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La risorsa idrica è rinnovabile ma non infinita. Per questo motivo una gestione sostenibile è necessaria visti i sempre più frequenti episodi di crisi idrica che stanno coinvolgendo anche il Veneto, seppur regione da sempre conosciuta per la sua ricchezza d’acqua. Raramente però si è puntata l’attenzione sugli usi indiretti d’acqua attraverso il consumo di beni e servizi e sono proprio questi usi ad incidere in maniera considerevole sui consumi totali. Si utilizza il nuovo strumento Water Footprint per calcolare il volume di acqua dolce consumato dai processi di crescita delle colture nella Regione Veneto dal momento in cui al settore agricolo viene imputato circa il 70% dei prelievi idrici globali. Il calcolo è eseguito per gli anni 2001 e 2011, distinguendo tra impronta idrica blu, verde e grigia. Questo lavoro si conclude con valutazioni circa le differenze nei valori di WF delle colture praticate nelle varie provincie della Regione Veneto.
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Spinelli, Lucilla <1979&gt. "Le produzioni agroalimentari di qualità nelle aziende agricole dell’Emilia-Romagna: un’analisi comparativa con le aziende agricole convenzionali". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4943/1/Spinelli_Lucilla_Tesi.pdf.

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Il tema dei prodotti agroalimentari di qualità ha ormai assunto un ruolo rilevante all’interno del dibattito riguardante l’agricoltura e l’economia agroalimentare, ponendosi al centro dell’interesse delle politiche europee (PAC post 2013, Pacchetto Qualità). La crescente attenzione verso le produzioni con marchio Dop\Igp mette però in luce la sostanziale carenza di informazioni dettagliate relativamente alle aziende che operano in questo comparto. Da questo punto di vista il VI° Censimento generale dell’agricoltura costituisce una preziosa fonte di informazioni statistiche. L’obiettivo di questo lavoro è quello di utilizzare i dati, ancora provvisori, del censimento per analizzare la struttura delle aziende con produzioni di qualità, ponendola in confronto con quella delle aziende convenzionali. Inoltre è stata fatta una classificazione delle aziende con prodotti Dop\Igp, in base alla rilevanza di queste produzioni sul reddito lordo aziendale. Le aziende sono quindi state classificate come “Specializzate” e “Miste”, con un’ulteriore distinzione di queste ultime tra quelle “Prevalentemente Dop\Igp” e quelle “Prevalentemente non Dop\Igp”. Tale ripartizione ha consentito una definizione dettagliata degli orientamenti produttivi delle aziende analizzate.
Recently, within the debate concerning agriculture and its economy, the problem of food quality becomes much more central for the European politics (PAC post 2013, Quality package 2010). This increasing attention on Pdo\Pgi productions, is truly underlining the lack in information about farms and factories actually working in this field. To solve this problem, the VI° Agricultural Census could be considered as a great source of statistical data. Aim of this study was to use this dataset to analyze those farms which are, so far, producing quality foods, comparing them to the more conventional ones. Moreover, a chart based on the relevance of Pdo\Pgi production on the whole farms net gain was created. Farms were then clustered in “specialized” and “mixed”; the last were again separated in two more groups: “mainly Pdo\Pgi” and “mainly not Pdo\Pgi”. This kind of partition allowed a more detailed definition of the productive tendency in the analyzed farms.
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Spinelli, Lucilla <1979&gt. "Le produzioni agroalimentari di qualità nelle aziende agricole dell’Emilia-Romagna: un’analisi comparativa con le aziende agricole convenzionali". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4943/.

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Il tema dei prodotti agroalimentari di qualità ha ormai assunto un ruolo rilevante all’interno del dibattito riguardante l’agricoltura e l’economia agroalimentare, ponendosi al centro dell’interesse delle politiche europee (PAC post 2013, Pacchetto Qualità). La crescente attenzione verso le produzioni con marchio Dop\Igp mette però in luce la sostanziale carenza di informazioni dettagliate relativamente alle aziende che operano in questo comparto. Da questo punto di vista il VI° Censimento generale dell’agricoltura costituisce una preziosa fonte di informazioni statistiche. L’obiettivo di questo lavoro è quello di utilizzare i dati, ancora provvisori, del censimento per analizzare la struttura delle aziende con produzioni di qualità, ponendola in confronto con quella delle aziende convenzionali. Inoltre è stata fatta una classificazione delle aziende con prodotti Dop\Igp, in base alla rilevanza di queste produzioni sul reddito lordo aziendale. Le aziende sono quindi state classificate come “Specializzate” e “Miste”, con un’ulteriore distinzione di queste ultime tra quelle “Prevalentemente Dop\Igp” e quelle “Prevalentemente non Dop\Igp”. Tale ripartizione ha consentito una definizione dettagliata degli orientamenti produttivi delle aziende analizzate.
Recently, within the debate concerning agriculture and its economy, the problem of food quality becomes much more central for the European politics (PAC post 2013, Quality package 2010). This increasing attention on Pdo\Pgi productions, is truly underlining the lack in information about farms and factories actually working in this field. To solve this problem, the VI° Agricultural Census could be considered as a great source of statistical data. Aim of this study was to use this dataset to analyze those farms which are, so far, producing quality foods, comparing them to the more conventional ones. Moreover, a chart based on the relevance of Pdo\Pgi production on the whole farms net gain was created. Farms were then clustered in “specialized” and “mixed”; the last were again separated in two more groups: “mainly Pdo\Pgi” and “mainly not Pdo\Pgi”. This kind of partition allowed a more detailed definition of the productive tendency in the analyzed farms.
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Libros sobre el tema "Produzione agricola"

1

Raccogliere i benefici della scienza per la sostenibilità nella produzione agricola primaria: Riflessioni sui punti salienti di un Convegno. Roma: Bardi Edizioni, 2021.

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2

Germanò, Alberto y Eva Rook Basile. Misure incentivanti e disincentivanti della produzione agricola: Limiti internazionali e comunitari : atti del convegno : Firenze, 8-9 novembre 1996. Milano: A. Giuffrè, 1998.

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3

Bonari, Enrico y Giampiero Maracchi, eds. Le biomasse lignocellulosiche. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-985-6.

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Resumen
Il volume presenta un’esauriente analisi delle biomasse lignocellulosiche producibili dal comparto agricolo. In una prima parte viene descritto l’inquadramento territoriale e politico della produzione di energie rinnovabili da parte del settore agricolo. In una parte generale si inquadrano le filiere lignocellulosiche, si presenta una descrizione analitica delle principali colture dedicate per la produzione di biomasse e le tecniche agronomiche di coltivazione e si analizzano le potenzialità dei residui colturali. Infine vengono presi in esame gli aspetti legati alla vocazionalità territoriale ed alla sostenibilità economica ed ambientale.
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4

Giovanni, Sanna, ed. Aree di produzione e redditi delle attività agricole. Bologna: Il Mulino, 1991.

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5

Tumminelli, Giuseppina. Strategie di ri-produzione: Aziende agricole e strutture familiari nella Sicilia centro-occidentale. Milano: Mimesis, 2011.

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6

Avi, Maria Silvia. Contabilità e bilanci delle cooperative: Aspetti civilistici, contabili e fiscali, le cooperative agricole, edilizie, sociali, di produzione e lavoro, di garazia fidi, il bilancio consolidato, l'impatto dell'euro. 3a ed. Milano: Il sole 24 ore, 2000.

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7

Bonisolli, Ruggero y Giorgio Ferraresi. Produrre e scambiare valore territoriale: Dalla città diffusa allo scenario di forma urbis et agri : il Laboratorio del Parco agricolo Sud Milano tra produzioni di qualità locale e consumo consapevole : scenari, piani e progetti per il territorio milanese e lombardo in rapporto a casi e reti nazionali e internazionali : elementi per un "Manifesto della terra". Firenze: Alinea, 2009.

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8

Pugliese, Salvatore. Due Secoli Di Vita Agricola: Produzione e Valore Dei Terreni, Contratti Agrari, Salari e Prezzi Nel Vercellese Nei Secoli Xviii e Xix... . Creative Media Partners, LLC, 2022.

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9

Bolzonella, Marco. Oltre i confini del dogado. L’espansione patrimoniale degli enti ecclesiastici veneziani nel Padovano (secoli IX-XIV). Viella, 2022. http://dx.doi.org/10.52056/9788833139753.

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Resumen
Già a partire dal IX secolo gli enti ecclesiastici veneziani – come del resto le famiglie patrizie, legate ad essi da complessi rapporti – acquisirono beni fondiari in terraferma: il Padovano iniziò, quindi, a configurarsi come un’area di vitale importanza per la produzione e il rifornimento (attraverso il Brenta e altre vie d’acqua) di derrate agricole per la città lagunare. Fu in particolare nei secoli XII-XIV (quelli della crescita e della crisi, per Venezia come per Padova) che il fenomeno prese consistenza; ed è allora, soprattutto, che fu prodotta una documentazione molto ricca e varia. Monaci, monache, badesse, amministratori veneziani instaurarono relazioni strette, e dai mille risvolti, con la società rurale del territorio padovano (da Monselice a Bagnoli, da Piove di Sacco a Vigodarzere, da Teolo a Vigonza) ma anche con la città, ove acquisirono case e magazzini, e il suo ceto dirigente. La formazione e la secolare presenza di questo ‘contado invisibile’ di Venezia, già illustrate da molti studi, costituisce uno sfondo cruciale sul quale si imposta sino al Trecento il controverso, molto spesso apertamente conflittuale, rapporto di coesistenza tra Venezia e Padova conclusosi con la guerra di conquista del 1405 e l’inclusione della città antoniana nello stato da Terra.
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Capítulos de libros sobre el tema "Produzione agricola"

1

Compatangelo-Soussignan, Rita. "Canosa e la Puglia settentrionale: produzione agricolae catasti rurali". En Le ravitaillement en blé de Rome et des centres urbains des début de la République jusqu'au Haut Empire, 167–76. Publications du Centre Jean Bérard, 1994. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.756.

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