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VIGOLO, Vania. "I prodotti italiani sul mercato sudafricano : un'indagine di brand association". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2008. http://hdl.handle.net/10446/46.

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Resumen
Il lavoro presenta uno studio sull'immagine dei prodotti e dei brand italiani nel mercato sudafricano.
The research investigates the image of Italian products and brands on the South African market.
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2

Schiavon, Giulia <1989&gt. "Il design che comunica: percezione dei prodotti italiani sui mercati internazionali". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5252.

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Resumen
L’obiettivo principale è di presentare uno scenario abbastanza esaustivo del design di prodotto italiano per riuscire a comprendere gli elementi principali di questo successo. Il settore del design italiano registra molti successi sul mercato internazionale, molti sono i consumatori attratti da questo settore e anche in un periodo di crisi molti sono disposti ad acquistare ad un prezzo più elevato un prodotto di design italiano. Sulla base di questo fenomeno e di questa attrazione per il mondo della merce italiano si vuole comprendere qual è l’elemento principale di attrazione del consumatore. In un contesto come quello odierno, dettatto dal passaggio dal Modernismo al Post-modernismo, il consumatore attua sempre più spesso delle scelte impulsive e legate ad un piano simbolico e meno razionale. Un approccio socio-antropologico alla cultura materiale e agli oggetti che entrano a far parte delle relazioni sociali è necessario per comprendere il reale ruolo che rivestono oggi i prodotti all’interno del mercato e principalmente comprendere l’importanza dell’aspetto simbolico di questi. Il design si inserisce in questo ambito come un nuovo linguaggio, in grado di incidere sulla dimensione simbolica dei prodotti. Il design italiano è ricco di storia e di icone che ancora oggi godono di un notevole successo e sono simbolo di una forza. Per comprendere in che modo il design può contribuire al successo dei prodotti si riportano dei casi concreti e un’analisi della percezione dei prodotti italiani nei mercati internazionali.
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3

Inglese, Gaia <1992&gt. "Made in Italy e EPA. Tutela dei prodotti italiani in Giappone". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16704.

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Resumen
In data 1 Febbraio 2019 è entrato in vigore il nuovo Economic Partnership Agreement, siglato da Unione Europea e Giappone. L’accordo prevede semplificazioni di regolamentazioni, scambi di persone e servizi, armonizzazione di standard di sicurezza tra Europa e Giappone, ma soprattutto l’abbattimento di gran parte del miliardo di euro di dazi doganali pagati ogni anno dalle aziende europee che esportano in Giappone. La liberalizzazione più significativa riguarda i prodotti del settore food&beverage. Infatti la tassazione di vini e prodotti alcolici, che si attestava intorno al 15%, è stata immediatamente azzerata, mentre quella di prodotti caseari che si attesta intorno al 30%, verrà portata allo 0% attraverso un calo progressivo nell’arco di 15 anni . Questo nuovo accordo riporta in superficie un problema che da tempo affligge l’economia dell’export italiano: la protezione dei prodotti Made in Italy dall’utilizzo dell’Italian Sounding da parte di aziende non italiane. In questo accordo viene infatti riconosciuta la protezione di alcuni prodotti a livello di indicazione geografica. Sono 205 i prodotti Dop e Igp a livello europeo che godranno in Giappone dello stesso livello di tutela attualmente riconosciuto nell’UE. Tuttavia, sono solo 19 le Dop/Ig alimentari italiane protette, e solo 26 quelle relative ai nostri vini e alcolici . Ad essere maggiormente afflitti da questo tipo di problematica sono soprattutto i prodotti del settore lattiero caseario. Nell’accordo, infatti, per quanto riguarda i formaggi con nome composito come il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano, i marchi godranno di protezione esclusivamente nel loro insieme. In Giappone sarà quindi possibile commercializzare un formaggio chiamandolo Grana Cheese o Parmigiano Cheese, nonostante non abbia alcuna similarità con il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano. Non solo, continuerà anche ad essere possibile utilizzare il termine Parmesan, registrare marchi che lo contengano, e commercializzare prodotti con quella dicitura a patto che sia indicata sulla confezione la reale origine del prodotto. Le aziende di tutta Europa potranno quindi avvalersi come strategia di marketing dell’Italian Sounding per promuovere vini e formaggi che nulla hanno a che vedere con i prodotti ai quali nomi si ispirano. Questa situazione ha sollevato diverse e discordanti opinioni tra gli esportatori italiani riguardo a questo EPA. Si procederà innanzitutto ad inquadrare il concetto di Brand Identity e come le aziende necessitino di costruire un’identità del proprio marchio in un determinato mercato. Si analizzerà l’uso da parte delle aziende italiane del valore aggiunto all’estero del Made in Italy e dell’”italianità”. Considerato l’uso dell’italianità come strategia di marketing, si è reso necessario nel tempo un certo grado di protezione delle specificità di alcuni prodotti Made in Italy, attraverso IGP e DOP. Si andrà quindi a definire il concetto di indicazione geografica, del suo ruolo nella protezione dei prodotti nazionali e si andrà ad analizzare la problematica della protezione dei prodotti italiani all’estero. Verrà analizzato il fenomeno del “Fake Made in Italy” e dell’Italian Sounding, descrivendone i suoi effetti negativi sull’esportazione dei prodotti italiani. Infine si analizzerà l’EPA in funzione della protezione dei prodotti italiani in Giappone e si tenterà di capire se l'accordo sarà funzionale alla protezione dei prodotti Made in Italy. Si procederà con delle raccolte di dati relative all’esportazione in Giappone di prodotti italiani d’eccellenza con indicazione geografica certificata, come per esempio il Grana Padano ed il Parmigiano Reggiano. Si prenderà poi in considerazione la posizione di Agriform, una cooperativa di secondo grado che si occupa di associare alcuni tra i più importanti caseifici cooperativi italiani, tramite un’intervista al suo Consigliere Delegato.
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GIOVANNINI, STEFANO. "Verso un indice "convergente" dell'impatto dei prodotti culturali italiani in Cina". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/122043.

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Resumen
La tesi muove dall’ipotesi che sia possibile costruire un modello predittivo del successo di un prodotto mediale italiano sul mercato cinese, laddove per “successo” s’intenda un impatto culturale ed economico pari a quello di alcuni prodotti benchmark degli ultimi anni (il romanzo L’amica geniale, il film Perfetti sconosciuti, la serie TV My Brilliant Friend). L’impatto culturale è misurato come generazione di discorso online e quello economico con indicatori sia tradizionali, nel caso della distribuzione fisica, sia digitali nel caso di quella online. I tre casi usati come benchmark hanno avuto la funzione di fornire materiale discorsivo online da cui estrapolare variabili predittive tramite LDA topic modelling e sentiment analysis in Python 3. Nel capitolo 1 si esplora e definisce l’ambito delle Digital Humanities (DH). Il capitolo 2 si occupa di riassumere le principali nozioni teoriche inerenti alla produzione culturale. Il capitolo 3 dettaglia metodologia e sua applicazione empirica, recando una sezione di collaudo del modello, confermantene l’affidabilità. I risultati indicano che gli strumenti propri delle DH sono stati adatti, mentre le teorie novecentesche sulla produzione culturale potrebbero beneficiare di aggiornamenti. Tre insiemi di variabili predittive del successo di prodotti mediali italiani in Cina sono stati individuati.
The thesis’s hypothesis is the possibility of the creation of a model for the prediction of any Italian media product in the Chinese market, by “success” meaning a cultural-economic impact equal to that of some benchmark products of the last years (the novel L’amica geniale, the film Perfetti sconosciuti, the TV-series My Brilliant Friend). Cultural impact is measured as the generation of online discourse, while the economic impact by traditional and digital indicators, for physical and online distributions respectively. The three cases used as benchmarks served to provide online discourse material from which to extract predictive variables by Python 3-supported LDA topic modelling and sentiment analysis. In chapter 1 Digital Humanities (DH) are explored and defined as a field of study. Chapter 2 summarises the main theories about cultural production. Chapter 3 details the methodology and its empirical application, also containing a section devoted to testing, which in turn confirmed the model’s reliability. Results show that DH’s tools were a proper choice, while last century’s theories of cultural production may benefit from updates. Three sets of variables to predict Italian media products in China were identified.
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Scalvedi, Maria Luisa <1966&gt. "Verso il consumo sostenibile: i prodotti biologici nelle abitudini alimentari degli italiani". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7212/1/Scalvedi_Maria_Luisa_Tesi.pdf.

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Scegliere di consumare in modo sostenibile significa passare ad un nuovo modello di consumo. Tale modello richiede una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte dei consumatori, unite all'adozione di nuovi stili di vita e di scelte d’acquisto, che permettano il raggiungimento di elevati livelli di benessere nel rispetto dell'ambiente. Un notevole sforzo è stato compiuto recentemente dai policy maker per incoraggiare il consumo sostenibile quali implementazioni dello sviluppo sostenibile. Ancora lunga, tuttavia, è la strada da percorrere per raggiungere pienamente questo obiettivo. Tra i prodotti sostenibili, il biologico si è rivelato di gran lunga il più rappresentativo: le statistiche di questo mercato mostrano, infatti, tendenze positive, sebbene il consumo risulti ancora eterogeneo e contenuto rispetto al consumo di alimenti convenzionali. Ciò mostra che il comportamento dei consumatori non è ancora abbastanza reattivo alle suddette politiche. Il presente studio si propone di contribuire alla ricerca sul consumo sostenibile approfondendo i fattori che incoraggiano o impediscono il consumo di prodotti alimentari biologici in Italia. Adottando un nuovo approccio si cerca di capire come i diversi segmenti di diete alimentari affrontino gli alimenti biologici in termini di consumi e di atteggiamenti. Un'analisi multivariata a più fasi è stata condotta su un campione di 3.004 consumatori. Un’analisi delle componenti principali non lineare è stata applicata alle variabili ordinali che misurano il consumo di ventuno categorie di alimenti. Successivamente è stata applicata la cluster analysis che ha dato luogo a quattro segmenti di abitudini alimentari. I prodotti biologici sono diventati parte delle abitudini alimentari in Italia in quasi un terzo della popolazione. Il consumo sembra essersi affermato soprattutto nel segmento con abitudini alimentari sane. Una scarsa attenzione ad una dieta sana, gli stili di vita, il reddito, l'accessibilità, la mancanza di consapevolezza condizionano le abitudini alimentari a scapito di un consumo più sostenibile.
Choosing a sustainable consumption means shifting to a new consumer pattern. It requires greater awareness and responsibility from the consumer side, with the adoption of new lifestyles and purchasing choices enabling to achieve high levels of well-being and satisfaction while respecting the environment. A great effort has been made in last three decades by policy makers worldwide to encouraging sustainable production and consumption putting in practice the sustainable development principles. Still a long way is needed to achieve this objective. Organic food is one of the most representative sustainable product. World and European organic food market statistics highlight positive trends, although consumption results heterogeneous and low compared to conventional food consumption. This implies that consumer behavior is still not sufficiently responsive to policies on sustainable consumption. The present study aims to contribute to extant research on sustainable consumption investigating the factors that encourage or prevent consumption of organic food products. Adopting a new approach it tries to understand how different food diet segments face organic food in term of consumption and attitudes. A multi-step multivariate analysis was carried out on an Italian consumer survey on 3,004 respondents. A nonlinear principal component analysis was applied to variables measuring consumption frequencies for 16 food categories and 5 beverage categories measured on an ordinal scale. In a second step a two stages cluster analysis application provided four food habit segments. Organic products have become part of the eating habits in Italy in almost a third of the population. The consumption seems to be developed mostly in a segment also pursuing healthy eating habits. Low level of attention to a healthy diet, lifestyles, income level, accessibility, a lack of awareness of sustainability condition food habits to the detriment of more sustainable consumption.
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Scalvedi, Maria Luisa <1966&gt. "Verso il consumo sostenibile: i prodotti biologici nelle abitudini alimentari degli italiani". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7212/.

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Scegliere di consumare in modo sostenibile significa passare ad un nuovo modello di consumo. Tale modello richiede una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte dei consumatori, unite all'adozione di nuovi stili di vita e di scelte d’acquisto, che permettano il raggiungimento di elevati livelli di benessere nel rispetto dell'ambiente. Un notevole sforzo è stato compiuto recentemente dai policy maker per incoraggiare il consumo sostenibile quali implementazioni dello sviluppo sostenibile. Ancora lunga, tuttavia, è la strada da percorrere per raggiungere pienamente questo obiettivo. Tra i prodotti sostenibili, il biologico si è rivelato di gran lunga il più rappresentativo: le statistiche di questo mercato mostrano, infatti, tendenze positive, sebbene il consumo risulti ancora eterogeneo e contenuto rispetto al consumo di alimenti convenzionali. Ciò mostra che il comportamento dei consumatori non è ancora abbastanza reattivo alle suddette politiche. Il presente studio si propone di contribuire alla ricerca sul consumo sostenibile approfondendo i fattori che incoraggiano o impediscono il consumo di prodotti alimentari biologici in Italia. Adottando un nuovo approccio si cerca di capire come i diversi segmenti di diete alimentari affrontino gli alimenti biologici in termini di consumi e di atteggiamenti. Un'analisi multivariata a più fasi è stata condotta su un campione di 3.004 consumatori. Un’analisi delle componenti principali non lineare è stata applicata alle variabili ordinali che misurano il consumo di ventuno categorie di alimenti. Successivamente è stata applicata la cluster analysis che ha dato luogo a quattro segmenti di abitudini alimentari. I prodotti biologici sono diventati parte delle abitudini alimentari in Italia in quasi un terzo della popolazione. Il consumo sembra essersi affermato soprattutto nel segmento con abitudini alimentari sane. Una scarsa attenzione ad una dieta sana, gli stili di vita, il reddito, l'accessibilità, la mancanza di consapevolezza condizionano le abitudini alimentari a scapito di un consumo più sostenibile.
Choosing a sustainable consumption means shifting to a new consumer pattern. It requires greater awareness and responsibility from the consumer side, with the adoption of new lifestyles and purchasing choices enabling to achieve high levels of well-being and satisfaction while respecting the environment. A great effort has been made in last three decades by policy makers worldwide to encouraging sustainable production and consumption putting in practice the sustainable development principles. Still a long way is needed to achieve this objective. Organic food is one of the most representative sustainable product. World and European organic food market statistics highlight positive trends, although consumption results heterogeneous and low compared to conventional food consumption. This implies that consumer behavior is still not sufficiently responsive to policies on sustainable consumption. The present study aims to contribute to extant research on sustainable consumption investigating the factors that encourage or prevent consumption of organic food products. Adopting a new approach it tries to understand how different food diet segments face organic food in term of consumption and attitudes. A multi-step multivariate analysis was carried out on an Italian consumer survey on 3,004 respondents. A nonlinear principal component analysis was applied to variables measuring consumption frequencies for 16 food categories and 5 beverage categories measured on an ordinal scale. In a second step a two stages cluster analysis application provided four food habit segments. Organic products have become part of the eating habits in Italy in almost a third of the population. The consumption seems to be developed mostly in a segment also pursuing healthy eating habits. Low level of attention to a healthy diet, lifestyles, income level, accessibility, a lack of awareness of sustainability condition food habits to the detriment of more sustainable consumption.
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Paolin, Roberta <1987&gt. "La distribuzione dei prodotti alimentari italiani in Cina. Il caso Vicenzi Group". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3372.

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Zanonato, Martina <1988&gt. "Il Country-of-origin effect e l'export di prodotti culturali italiani in Argentina". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5245.

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La letteratura sul Country-of-origin effect si è concentrata sullo studio di prodotti tangibili, tralasciando quasi completamente i prodotti culturali. Questi si caratterizzano per la loro complessità, si tratta infatti di beni intangibili, assimilabili ai servizi, beni ad alto coinvolgimento, carichi di componente emozionale ed esperienziale. Per loro stessa natura i prodotti culturali sono ancorati alle origini, agli usi e all’identità della società in cui nascono al punto di diventare portatori della cultura di un paese, intesa nel suo significato più ampio. Questo lavoro si propone quindi di studiare l’impatto del COO effect sui consumatori di prodotti culturali, nello specifico il Cinema e il Teatro italiani. In Argentina, dove si è svolta la nostra ricerca, sei abitanti su undici discendono, anche parzialmente, da italiani. Partendo da questa considerazione questo lavoro si propone di verificare l’esistenza di differenze nella percezione di Country Image (CI) e Product Image (PI) da parte di consumatori argentini di origine italiana e consumatori argentini di diverse origini, allo scopo di studiare l’impatto che il background culturale di un consumatore può avere sulle sue percezioni, valutazioni e sull’intenzione di acquisto di un prodotto culturale. Lo studio quantitativo si basa sui dati raccolti intervistando più di duecento giovani di Buenos Aires tra Ottobre e Dicembre 2013. I risultati dei test statistici ci hanno portato a smentire l’ipotesi che le percezioni degli argentini di origine italiana e i consumatori aventi altre origini mostrassero differenze significative. I dati mostrano però che CI e PI espresse dai consumatori intervistati sono tendenzialmente molto positive e a loro volta influenzano positivamente l’intenzione di acquisto di cinema e teatro italiani. La tesi viene completata da un’analisi dell’attrattivo del mercato argentino del cinema e del teatro e da interviste ad esperti ed operatori del settore italiani ed argentini.
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Bertaggia, Alberto <1993&gt. "Il legame con il territorio e le certificazioni di qualità per il lancio dei prodotti italiani all'estero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10591.

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Il progetto grazie al quale questa tesi è stata resa possibile è frutto di una ricca esperienza di scambio tra culture differenti, nazionali e internazionali. Chiamato a sviluppare uno studio di fattibilità e un piano di marketing per l’apertura di nuovi mercati nell’area Centro Orientale Europea, il team di ricerca ha operato per circa quattro mesi al fine di valutare la competitività dell’esportazione dei prodotti di una PMI siciliana nella Repubblica Slovacca. L’intensa attività di ricerca, necessaria per svolgere un progetto di tale portata, che è stata ancor più ambiziosa se si considerano i tempi compressi di operatività, ha visto la collaborazione e il sostegno della Camera di Commercio Italo – Slovacca che ha contribuito in maniera significativa a fornire spunti per sviluppare al meglio le fasi d’analisi, in particolare quella relativa allo studio del consumatore. Il cuore del progetto si è orientato all’identificazione delle modalità con le quali poter permettere a specifiche tipologie di prodotti alimentari, quelli tipici e biologici, di permeare nei mercati dell’area dell’est Europa; non a caso, il vero e proprio mantra che ha guidato ogni soggetto che ha preso parte a questo progetto è stato quello di cogliere se (e se sì in quale misura) il Made in Italy e le certificazioni di qualità possano inficiare sulle decisioni d’acquisto di prodotti agroalimentari compiute dai consumatori stranieri. Il modello, gli studi e le decisioni che sono state definite nel piano strategico aziendale e consegnate all’azienda committente sono tuttavia passibili, con le dovute variazioni, di trovare applicazione per altre PMI sicule o italiane nelle medesime o limitrofi aree di destinazione. Se si dovesse riassumere in poche parole questo percorso operativo si potrebbe descriverlo come un viaggio breve ma intenso, intendendo con questa affermazione tanto la location estera delle attività di marketing, quanto il percorso che, passo dopo passo, ha portato a pianificare gli obiettivi e programmare le tattiche aziendali al fine di poter esportare con successo in un mercato non di certo nuovo ma ancora poco conosciuto: quello della Slovacchia.
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Bettiol, Giulia <1986&gt. "Distribuzione al dettaglio e immagine di marca nel mercato cinese. I prodotti italiani di abbigliamento alto di gamma". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2021.

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Mai come in questo periodo il tema della moda Made in Italy e gli studi sulla Cina sono stati al centro di così tante ricerche e discussioni. Con questo lavoro si è cercato di affrontare i due argomenti e tentare di comprendere il ruolo e l’importanza del sistema distributivo al dettaglio nell’influenzare l’universo valoriale e l’immagine di un brand. Il punto vendita non può più essere percepito come un mero contenitore di prodotti ma si trasforma in un luogo dotato di senso in cui l'universo valoriale della marca è rappresentato al meglio. L'obiettivo non è di vendere un capo ma di coinvolgere il cliente e proporre nuove esperienze stimolando i cinque sensi. In quest'ottica, l'analisi si è voluta concentrare su uno dei principali Paesi Emergenti in cui si sta assistendo a una proliferazione di marchi occidentali che espongono proprio in questo contesto le loro migliori boutique traformandole in nuove leve per rafforzare la propria brand image.
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Businaro, Chiara <1979&gt. "Donne tra natura e cultura: la riproduzione del ruolo materno nella pubblicità. Annunci italiani e spagnoli di prodotti per l'infanzia". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3014/1/businaro_chiara_tesi.pdf.pdf.

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Businaro, Chiara <1979&gt. "Donne tra natura e cultura: la riproduzione del ruolo materno nella pubblicità. Annunci italiani e spagnoli di prodotti per l'infanzia". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3014/.

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Galster, S. "Ethnic business italiano. Studio sull'imprenditorialità degli emigrati italiani a Francoforte". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/49956.

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Bartolucci, Massimo. "La grappa: un prodotto italiano". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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In questo lavoro si è cercato di evidenziare come la grappa sia un prodotto unico al mondo all'interno della categoria dei distillati, le cui caratteristiche distintive sono fortemente condizionate da alcuni fattori legati al territorio, come la varietà di vitigni utilizzati, il metodo di distillazione e l'esperienza del mastro distillatore, ed è stata riconosciuta quindi dall'Unione Europea come Indicazione Geografica. Dopo aver analizzato la composizione chimica della grappa e accennato alle sue origini storiche, si è focalizzata l'attenzione sulle sue fasi produttive e in particolar modo sui fattori che ne determinano la sua tipicità territoriale e condizionanti sulla qualità finale. Si è trattata poi la sua evoluzione di posizionamento sul mercato, come sia passata dalla sua immagine legata al mondo contadino prima e quello alpino dopo, come prodotto di utilizzo quotidiano a basso prezzo confinato in Italia, a quella di un prodotto di eccellenza tra i distillati, e noto a livello internazionale. Si è poi descritto l'inquadramento legislativo a cui è sottoposta a livello nazionale e comunitario e le norme di tutela internazionale; inoltre si sono descritte le varie associazioni che svolgono attività di promozione, tutela e comunicazione istituzionale. Infine si sono analizzate le lacune nell'attuale inquadramento legislativo e valutate alcune possibilità di miglioramento, anche in prospettiva di un consolidamento e crescita del valore dell'immagine e della quantità di grappa esportata all'estero. Le fonti da cui si è attinto il materiale per la redazione della tesi sono quelle di alcuni testi dedicati alla grappa, articoli da siti internet di associazioni e riviste specializzate, e da convegni tenuti sul tema.
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RAVAGLIA, PIETER. "Valorizzare le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti agroalimentari italiani attraverso un approccio multidisciplinare che integra l'analisi Life Cycle Assessment con ulterriori informazioni che documentano gli impatti sociali, culturali ed economici delle attività produttive sul paesaggio e sulle comunità locali". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/53794.

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Resumen
La normativa comunitaria ha favorito lo sviluppo di sistemi di qualità certificati. Oggi la CE sta guidando il sistema qualità verso un nuovo orizzonte: la valutazione delle prestazioni di sostenibilità di prodotti e organizzazioni, e lo sta facendo attraverso la metodologia dell'Impronta Ambientale (EF). A livello nazionale dal 2009 il Ministero dell'Ambiente sta promuovendo un intenso programma di valutazione delle prestazioni ambientali dei prodotti e di riduzione delle emissioni di gas serra delle imprese italiane. Una delle iniziative di maggior successo è il progetto VIVA "La Sostenibilità della vitivinicoltura in Italia". Con la pubblicazione del decreto Ministeriale n. 56 del marzo 2018 che approva lo schema volontario Made Green in Italy per l'applicazione della metodologia PEF in Italia, e con la pubblicazione del PEFCR per “Still and sparkling wine”. È chiaro che sia a livello nazionale che europeo la direzione intrapresa va verso la metodologia EF dalla Commissione Europea. Supponendo che il protocollo VIVA possa essere influenzato anche dall'evoluzione del metodo EF; sono state valutate le possibili implicazioni legate ad una futura transizione da VIVA alla PEF, effettuando anche uno studio PEF su 27 prodotti certificati VIVA con un confronto di prestazioni tra i prodotti VIVA e i benchmark europei.
EU regulations have favoured the development of certified quality schemes. Today the EC is driving the quality sector towards a new horizon; the evaluation of sustainability performance of product and organizations, and is doing it through the Environmental Footprint Methodology. At national level since 2009 the Italian Ministry for the Environment Land and Sea is promoting an intense programme for the evaluation of products’ environmental performances and for the reduction of Italian companies’ greenhouse gas emissions. One of the most successful initiative is the VIVA “Sustainability and Culture” project addressed to the wine sector. With the release of the IMELS decree n. 56 of march 2018 approving the Made Green in Italy Voluntary Scheme for PEF methodology application in Italy, and with the publication of the PEFCR for still and sparkling wine. Is clear that the direction taken at national and European level goes toward the EF methodology developed by the European Commission Assuming that the VIVA protocol may also be affected by EF evolution; possible implications linked to a future transition from VIVA to PEF were evaluated, also carrying out a PEF assessment of 27 VIVA certified products with a performance confrontation between the VIVA products and the European benchmarks.
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RAVAGLIA, PIETER. "Valorizzare le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti agroalimentari italiani attraverso un approccio multidisciplinare che integra l'analisi Life Cycle Assessment con ulterriori informazioni che documentano gli impatti sociali, culturali ed economici delle attività produttive sul paesaggio e sulle comunità locali". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/53794.

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La normativa comunitaria ha favorito lo sviluppo di sistemi di qualità certificati. Oggi la CE sta guidando il sistema qualità verso un nuovo orizzonte: la valutazione delle prestazioni di sostenibilità di prodotti e organizzazioni, e lo sta facendo attraverso la metodologia dell'Impronta Ambientale (EF). A livello nazionale dal 2009 il Ministero dell'Ambiente sta promuovendo un intenso programma di valutazione delle prestazioni ambientali dei prodotti e di riduzione delle emissioni di gas serra delle imprese italiane. Una delle iniziative di maggior successo è il progetto VIVA "La Sostenibilità della vitivinicoltura in Italia". Con la pubblicazione del decreto Ministeriale n. 56 del marzo 2018 che approva lo schema volontario Made Green in Italy per l'applicazione della metodologia PEF in Italia, e con la pubblicazione del PEFCR per “Still and sparkling wine”. È chiaro che sia a livello nazionale che europeo la direzione intrapresa va verso la metodologia EF dalla Commissione Europea. Supponendo che il protocollo VIVA possa essere influenzato anche dall'evoluzione del metodo EF; sono state valutate le possibili implicazioni legate ad una futura transizione da VIVA alla PEF, effettuando anche uno studio PEF su 27 prodotti certificati VIVA con un confronto di prestazioni tra i prodotti VIVA e i benchmark europei.
EU regulations have favoured the development of certified quality schemes. Today the EC is driving the quality sector towards a new horizon; the evaluation of sustainability performance of product and organizations, and is doing it through the Environmental Footprint Methodology. At national level since 2009 the Italian Ministry for the Environment Land and Sea is promoting an intense programme for the evaluation of products’ environmental performances and for the reduction of Italian companies’ greenhouse gas emissions. One of the most successful initiative is the VIVA “Sustainability and Culture” project addressed to the wine sector. With the release of the IMELS decree n. 56 of march 2018 approving the Made Green in Italy Voluntary Scheme for PEF methodology application in Italy, and with the publication of the PEFCR for still and sparkling wine. Is clear that the direction taken at national and European level goes toward the EF methodology developed by the European Commission Assuming that the VIVA protocol may also be affected by EF evolution; possible implications linked to a future transition from VIVA to PEF were evaluated, also carrying out a PEF assessment of 27 VIVA certified products with a performance confrontation between the VIVA products and the European benchmarks.
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BAISTROCCHI, ANDREA. "Il mispricing dei prodotti strutturati nel mercato italiano". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1327.

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Il processo di innovazione finanziaria e il processo di stabilizzazione dei tassi di interesse dovuto all' adozione della moneta unica hanno spinto gli intermediari finanziari e la loro clientela alla ricerca di nuove opportunità  di raccolta per i primi e di impiego delle risorse finanziarie per la seconda, tra queste i prodotti strutturati. Essi sono un indice di accresciuta maturità nelle preferenze di impiego e nella costruzione del portafoglio degli investitori, ma anche sintomo evidente della scarsa accessibilità  della clientela retail ai mercati dei derivati. Di conseguenza le banche e le assicurazioni, emettendo e distribuendo i prodotti strutturati, sopperiscono alle mancanze di un mercato incompleto e divengono i market makers nel mercato delle negoziazioni; ciò determina una forte asimmetria tra gli offerenti e i clienti/investitori sintetizzabile nella differenza tra il prezzo di emissione e il prezzo teorico degli strumenti finanziari in esame. Il mispricing è dovuto alla non perfetta circolazione delle informazioni dovuta alla complessità dei prodotti, alla mancanza di liquidità del mercato secondario e al ruolo delle Autorità di Vigilanza.
Financial innovation and EMU constitution are the causes of the research of new opportunities for investiments. Structured product are one of these opportunities as derivatives markets are incomplete and customers have riskier investiment preferences. These products allow retail customer to invest in markets unknow and much complex. So banks and insurances are market makers and manage this market in a not enough transparent way because of imperfect information of investors due to product complexity, illiquidity of the market and the Authority rule. Keywords: Financial innovation, Asimmetric information, Fair value, Mispricing, Disclosure.
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Williamson, Taylor Emily <1990&gt. "Il prodotto agroalimentare italiano tra contraffazione e salvaguardia della tipicità". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5211.

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Presentazione delle principali caratteristiche del settore agroalimentare italiano, individuazione delle maggiori eccellenze agroalimentari del nostro Paese ed analisi del relativo fenomeno della contraffazione. Studio della normativa comunitaria e nazionale a tutela dei prodotti italiani; promozione del Made in Italy ed iniziative per la salvaguardia delle tipicità italiane.
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Esposito, Jacopo <1990&gt. "Il Mercato dei prodotti alimentari biologici in Cina, con repertorio terminografico italiano-cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14325.

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Resumen
La crescente preoccupazione per la sicurezza alimentare in Cina, unitamente alla sempre maggior consapevolezza dei consumatori nella scelta di cibi sani, entrambi stimolati da gravi scandali in materia alimentare, ha aperto la strada ad un mercato di alimenti vegetali e animali che, sull'esempio europeo, fossero prodotti evitando l'impiego di input esterni invasivi ( erbicidi, pesticidi ecc.) e lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria. Il crescente interesse per i prodotti alimentari biologici in Cina è quindi parte di una più ampia preoccupazione pubblica e governativa intorno al tema cruciale della sicurezza alimentare. Nel primo capitolo viene trattata la storia, la diffusione e gli sviluppi in Europa delle metodologie alla base della produzione biologica con uno sguardo a quelli che oggi vengono definiti "Organismi geneticamente modificati". Contestualmente si è posta attenzione alle normative europee in materia e agli organi preposti al controllo,alla regolamentazione e alla certificazione bio. Nel secondo capitolo si è voluto esaminare la diffusione del mercato biologico in Cina, ripercorrendo la sua storia relativamente recente. In relazione agli scandali alimentari di cui si è accennato sopra, si è voluto citarne uno dei più gravi: lo scandalo Walmart del " green pork " (2011). Centrale per la crescita del mercato cinese e delle sue esportazioni è stata la creazione di una regolamentazione e certificazione di alimenti biologici che soddisfa gli standard internazionali, come stabilito dalla Federazione internazionale dei movimenti agricoli biologici (IFOAM), dall'assistenza internazionale e dai progetti nazionali. Il terzo capitolo è invece dedicato alla compilazione del glossario relativo al campo dei prodotti alimentari biologici cinesi.
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Liberati, Michele. "Dall'architettura di prodotto all'architettura dell'organizzazione: sviluppo nuovo prodotto e integrazione dei fornitori. Studio empirico nel settore automotive italiano". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425550.

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Resumen
In developing complex products several firms in different industries are moving towards a strategy of outsourcing component design and development, through deep collaborations with selected suppliers. Nevertheless involving suppliers in new product development needs to be thoroughly coordinated by the Original Equipment Manufacturers, in order to guarantee the final integration of each component into the final product. In the light of the academic literature on this topic, this doctoral thesis wants to investigate the integration of suppliers into new product development. In particular, it wants to analyze how two component characteristics - innovativeness and centrality in the product architecture - affect the supplier integration dynamics and the final effect on the development performances. Through an Embedded Multiple Case-Study research design and adopting the Theoretical Replication e Literal Replication logics, three development project were selected, in the Italian automotive industry: a new powertrain at Ferrari, a new passenger safety system at Maserati and a new mini-excavator at CNH. Data were initially collected and analyzed also through the Design Structure Matrix, Social Network Analysis, Cluster Analysis. A number of 12 component development projects were deepened. These components were characterized by different values of innovativeness and centrality in the product architecture. By comparing the patterns of integration of different components within different development projects, the research showed the effects of these characteristics on the supplier integration activity. In the course of the work a new component typology was developed, based on these contingent factors (component innovativeness and centrality), and a framework for effectively integrating suppliers into the development process was defined. This framework illustrates the guidelines for development outsourcing decisions and for coordinating this activity, in order to reach the effectiveness and the efficacy of the development process.
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Ducoli, Carlo <1993&gt. "Un'analisi del trattamento degli utili prodotti in Italia e un confronto dei benefici con gli utili prodotti in Serbia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16473.

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Resumen
L’elaborato viene strutturato in 4 capitoli, a loro volta suddivisi in sottocapitoli per approfondimenti. Si propone, all’interno del primo capitolo, un’analisi di carattere economico e tributario per quanto riguarda il trattamento degli utili delle le società di capitali residenti nel territorio italiano, facendo cenni al Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Vengono analizzate le normative attuali aggiornate, valutando la loro evoluzione con riferimento a quelle che le hanno precedute. Nel secondo capitolo si può trovare una prima panoramica degli aspetti, economici e non, riguardanti la Serbia. Sarà quindi possibile farsi un’idea delle caratteristiche economiche, sociali e territoriali, collegandosi ai settori trainanti che contraddistinguono il territorio. Dopo una analisi separata dei due contesti, italiano e serbo, nel terzo capitolo è proposto un approfondimento comparativo che va ad evidenziare le opportunità che le imprese italiane possono trovare nel delocalizzare, totalmente o in parte, l’impresa, altre alle procedure di costituzione di un’impresa, valutandone gli aspetti critici. Oltre ad un focus sul presente, grazie all’analisi dei testi giuridici nazionali serbi, di report e di analisi della Bank of Serbia, viene presentata una visione complessiva dell'ultimo ventennio che ha portato la Serbia ad essere oggi un paese attrattivo per quanto riguarda gli investimenti esteri, analizzandone le motivazioni principali. Nel quarto e ultimo capitolo verranno infine proposti degli esempi di aziende italiane che hanno deciso di spostare il loro business in Serbia e attraverso brevi interviste verranno esposti aspetti positivi e negativi di questa scelta.
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Pignatti, Erika <1977&gt. "Principal-Agent Theory: un'applicazione nel sistema italiano di certificazione dei prodotti da agricoltura biologica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/160/1/TESI-Pignatti.pdf.

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Pignatti, Erika <1977&gt. "Principal-Agent Theory: un'applicazione nel sistema italiano di certificazione dei prodotti da agricoltura biologica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/160/.

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Vannini, Chiara. "Mappatura ed ottimizzazione dei flussi logistici di prodotti ortofrutticoli. Un caso italiano della grande distribuzione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6816/.

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Resumen
Il mercato agroalimentare sta conoscendo, soprattutto negli ultimi anni, una evoluzione sia dal punto di vista normativo sia legato alla crescente richiesta da parte dell’opinione pubblica di caratteristiche di trasparenza, tracciabilità e sostenibilità ambientale, economica e sociale. La sostenibilità della Food Supply Chain rappresenta una problematica di grande interesse in termini di ricadute di impatto ambientale e depauperamento delle risorse. L’obiettivo di fornire strumenti decisionali utili per tutti gli operatori della Food Supply Chain ha comportato lo sviluppo di specifiche metodologie e di supporto alle decisioni. L'introduzione di una maggiore integrazione tra gli attori coinvolti nella FSC può portare a migliorare la sostenibilità dei sistemi alimentari. Nel presente lavoro è stato preso in considerazione un caso concreto in cui si è analizzata la filiera dei prodotti ortofrutticoli afferenti al centro di distribuzione di una catena della GDO, con un focus sui prodotti trattati e destinati all’area della provincia di Ravenna. La mappatura dei flussi di provenienza e destinazione delle merci ha permesso di analizzare strutturalmente i canali dei fornitori. Le informazioni acquisite sono state implementate su un database per consentirne la modellizzazione e l’analisi quantitativa dei flussi di prodotto ortofrutticolo. I dati sono stai elaborati attraverso l’uso della piattaforma software che ha collocato nello spazio i vari nodi logistici in modo da calcolarne le distanze reciproche e pianificare gli itinerari di viaggio. In questo modo è stato possibile simulare ogni singola spedizione a partire dall’aggregazione della domanda alle singole missioni di consegna, tenendo in considerazione i mezzi di trasporto selezionati. La scelta di un particolare tipo di veicolo, la sua velocità, la capacità massima del mezzo in termini di kg e m3, ha determinato il numero di spedizioni. Su queste basi è stato possibile eseguire il calcolo dell’impatto ambientale della distribuzione logistica e formulare quindi ipotesi di sviluppo futuro.
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CAPOGROSSI, Chiara. "Prezzi edonici e cambiamenti nella qualità dei prodotti. Un'analisi statistica per il mercato automobilistico italiano". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2007. http://hdl.handle.net/11566/242510.

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Cavezzali, Elisa <1979&gt. "Gli studi prodotti dagli analisti finanziari sulle società quotate sul mercato italiano: un'analisi empirica del contenuto". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/79.

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Ferrero, Francesca <1997&gt. "Lo sviluppo dell'e-commerce di prodotti alimentari freschi La varietà di business model nel contesto italiano". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19902.

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Resumen
L’obiettivo della tesi di laurea è poter dare una visione completa ed esaustiva dello sviluppo e dell’impiego dell’e-commerce per la vendita di prodotti agro-alimentari in Italia, ponendo un accento sui freschi e freschissimi. A seguito di un’approfondita panoramica del settore alimentare e dell’individuazione dello stato dell’arte dell’e-commerce di tali prodotti, viene posta una riflessione su come il continuo diffondersi dell’utilizzo di Internet abbia cambiato radicalmente le abitudini dei consumatori riguardo al modo di vivere, di apprendere e persino di fare la spesa, e sovvertito le modalità con cui le imprese conducono il proprio business. A partire da questa trasformazione, la dissertazione possiede come fulcro della ricerca lo studio della varietà di business model presenti nel contesto italiano, identificando realtà che differiscono tra loro per alcune peculiarità proprie del modello di business adottato e che da qualche anno a questa parte si sono cimentate con discreto successo nella vendita tramite il canale online. Per arrivare a parlare di modello di business, prima vengono analizzate le leve del marketing mix legate al commercio elettronico dei prodotti agro-alimentari freschi e freschissimi che contribuiscono a offrire una nuova e diversa esperienza d’acquisto nell’era della digitalizzazione. In ultima analisi, viene attualizzato il tema prendendo in considerazione l’accelerazione che il Covid-19 ha portato a questo trend di settore, rappresentando un trampolino di lancio per le realtà decise ad accogliere un cambio di paradigma rispetto al mondo del food retail.
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Trevisan, Eleonora <1988&gt. "Analisi dei consumi ittici in Italia. Il caso dei prodotti freschi e trasformati". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2765.

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La prima parte di questa ricerca consiste in un excursus sugli studi presenti nella letteratura internazionale ed italiana in tema di consumi ittici, tenendo in considerazione soprattutto gli obiettivi ed i risultati raggiunti con i diversi modelli statistici. In seguito si è passati ad esaminare e a descrivere il settore ittico mondiale ed italiano attraverso l’utilizzo di dati ufficiali. Conclusa questa prima parte, si è passati ad elaborare un’analisi empirica attraverso dati provenienti da un monitoraggio del 2009 dell’Ismea su un panel di 9000 famiglie rappresentativo di tutte le “famiglie di fatto” italiane, i quali sono stati poi utilizzati da ACNielsen per realizzare delle indagini sui consumi domestici. Gli acquisti vengono monitorati tramite l’home scanning per poi trasferire telematicamente tutte le informazioni, sia dei prodotti con il codice a barre sia dei prodotti sfusi NOEAN, all’Osservatorio. Il campione che si è utilizzato ai fini della nostra indagine, è composto da 6241 famiglie con diverse caratteristiche socioeconomiche. Osservati i dati a disposizione, ed i risultati già raggiunti da studi precedenti, si è posto come obiettivo di questa ricerca quello di analizzare un’eventuale relazione tra i consumi ittici di prodotti freschi o trasformati e le diverse caratteristiche socio-economiche che distinguono il nostro campione di famiglie italiane. L’Art 2. Del Regolamento (CE) n. 852/2004 confermato dal più recente Regolamento (CE) n.1169/2011, definisce come prodotti freschi tutti quei prodotti che non hanno subito un trattamento tale da conferire loro caratteristiche particolari, come “trattamenti termici, affumicatura, salagione, stagionatura, essicazione, marinatura, estrazione, estrusione, o una combinazione di tali procedimenti”. Il modello statistico utilizzato per raggiungere il nostro obiettivo è la regressione logistica, la quale mette in relazione la variabile dipendente dicotomica (la famiglia consuma prevalentemente pesce fresco o trasformato), con un insieme di variabili esplicative (le caratteristiche socio-economiche). I risultati dell’analisi descrittiva del campione, sono stati confermati successivamente dall’analisi attraverso il logit, dimostrando così che il consumo di pesce fresco in sfavore di quello trasformato, aumenta con: presenza di un uomo come capofamiglia; l’aumentare del reddito; il passaggio dalle aree del Nord Italia al Sud ed Isole; il diminuire del numero di componenti della famiglia; elevati livelli d’istruzione; il passaggio dalle classi d’età più basse a quelle più alte ed infine con la presenza di un capofamiglia pensionato o comunque non occupato.
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Casarin, Gianna <1988&gt. "Scrivere per la rete: analisi sociologico-linguistica del Blog, un prodotto testuale della cultura digitale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2722.

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L’elaborato raccoglie un’analisi testuale del blog, quale diffuso mezzo d’informazione e innovativo strumento per la scrittura online. Nei primi tre capitoli si affrontano le caratteristiche dei documenti digitali in generale, partendo da una panoramica delle teorizzazioni intorno al ruolo sociale dei nuovi media, per passare all’analisi della struttura base di ogni testo per il web: l’architettura ipertestuale (premesse teoriche ed applicazioni pratiche). Nella seconda parte, dal IV al VII capitolo, si tratta in maniera più dettagliata e ravvicinata struttura, lingua e contenuto dei blog; analizzando nello specifico tre categorie: blog personale (anche confrontandolo con tradizionali scritture del Sé: il diario e l’autobiografia), letterario (il panorama della critica militante in rete) e aziendale. La rete attualmente offre nuovi profili professionali, anche per chi ha una formazione umanistica: redattori di testi, blogger e copywriter; serve perciò elaborare un senso critico adeguato e sviluppare una maggiore attenzione per questi strumenti di scrittura.
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Quattrini, Nicolò. "Prosecco: storia e produzione del vino spumante più prodotto in Italia". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Negli ultimi anni si è sviluppata una tendenza favorevole ai vini spumanti e in particolar modo per il Prosecco, sia dal punto di vista economico che produttivo. Da qualche anno ormai il Prosecco ha superato lo Champagne per numero di bottiglie prodotte (462 milioni contro i 302 milioni dello Champagne), con un fatturato di 2,2 miliardi di euro (dati riferiti all’anno 2018). Il Prosecco nasce in un territorio nel quale cultura enologica, ambiente di coltivazione e vitigno hanno interagito in modo eccellente. In particolare, nelle colline trevigiane il Prosecco trova il suo terroir d’elezione, dove la conformazione e i terreni declivi della fascia collinare, i suoli e il clima, permettono di valorizzare le peculiarità del vitigno, il Glera, in grado di conferire al vino aromi varietali caratterizzati da note olfattive fruttate e floreali, sapientemente preservate nel corso delle operazioni di cantina. Questo elaborato mira ad illustrare le caratteristiche del territorio e delle tecniche enologiche utilizzate per questo prodotto, ambasciatore del Made in Italy enologico nel mondo.
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Fabi, Francesca <1977&gt. "Processi organizzativi e strategie di commercializzazione della moderna distribuzione italiana nel comparto del prodotto ittico fresco". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3059/1/Fabi_Francesca_tesi.pdf.

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Fabi, Francesca <1977&gt. "Processi organizzativi e strategie di commercializzazione della moderna distribuzione italiana nel comparto del prodotto ittico fresco". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3059/.

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Tondi, Nicola <1978&gt. "Il mercato dell’Audiodescrizione italiano. Un’analisi dell’offerta e della potenziale domanda di prodotti audiovisivi accessibili a spettatori con disabilità visiva". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7728/1/tondi_nicola_tesi.pdf.

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Resumen
Il presente studio si propone da un lato come un’analisi descrittiva dei materiali e delle fonti attraverso le quali reperire prodotti audiovisivi accessibili a persone con disabilità visiva, mentre dall’altro cerca di definire le caratteristiche del potenziale pubblico di riferimento. Vengono discussi i dati statistici a oggi disponibili sulla popolazione con disabilità visiva e sono riportati i dati di un rilevamento effettuato per definire le caratteristiche degli effettivi utilizzatori del servizio di Audiodescrizione.
The aim of the present study is to provide, on one hand, the description of the accessible audiovisual products in the availability of Visually Impaired Persons (V.I.P.), and on the other handto define the dimensions of the afore mentioned public. Particularly the study focuses on a set of data collected in order to define the peculiar traits of the everyday user of audiovisual products accessible to V.I.P.
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Perna, Pierluigi. "Analisi dell’impatto di un’innovazione tecnologica di prodotto sulle Operations di un’azienda leader nel settore dei media audiovisivi: il caso Sky Italia". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
L'elaborato è stato svolto nell'ambito di uno stage effettuato presso l'azienda Sky Italia, leader nel settore della pay-TV e che fonda il suo core business sulla fornitura dei propri servizi audiovisivi previa installazione di una parabola satellitare e di un decoder satellitare presso l'abitazione dei propri clienti/abbonati. Il lavoro si pone come obiettivo una valutazione critica delle conseguenze apportate dall'introduzione di un'innovazione tecnologica di prodotto sulle performance inerenti la sua commercializzazione (il cui relativo processo è definito con il termine "Work - Order"). L'innovazione tecnologica riguarda l'introduzione sul mercato di un nuovo decoder satellitare (Sky Q) che integra componenti Internet Based per la fruizione di servizi audiovisivi on-line. Viene illustrato quindi come la complessità tecnologica del prodotto ha comportato diverse inefficienze nei processi operativi aziendali, determinando un eccessivo lead time per la fornitura del servizio di installazione e, inevitabilmente, inficiando sul livello di servizio erogato al cliente finale. Sulla base della valutazione del processo di fornitura del servizio di installazione del prodotto e dei relativi Key Performance Indicators, sarà resa evidente la necessità di apportare innovazioni sui processi di commercializzazione e sui suoi modelli di business,per garantire un livello di servizio adeguato e in linea con i target aziendali. L'elaborato si conclude con un'analisi sui futuri cambiamenti tecnologici che influenzeranno il mercato pay-tv italiano e quindi le attività di business dell'azienda.
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Pozzato, Gloria <1989&gt. "La nuova moda del gluten free: un'indagine sulla percezione del prodotto in Italia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6642.

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La tesi ha lo scopo di andare ad analizzare come gli italiani percepiscono i prodotti senza glutine. A tal proposito è stato somministrato un questionario prevalentemente sul social network "Facebook", con domande riguardanti il marketing mix. il questionario è stato poi elaborato: - andando ad analizzare ogni singola domanda, - creando tabelle di contingenza e calcolando il relativo test chi quadrato, - effettuando la cluster analysis.
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Taranto, Alessia <1994&gt. ""Il mercato caffeicolo in Italia: strategie di globalizzazione e prospettive innovative del prodotto"". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14490.

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L'oggetto di studio di questa tesi è il caffè, la materia prima più esportata sul totale del valore mondiale delle esportazioni e terza bevanda più consumata a livello globale. L'argomento nasce da una passione personale, ma suscita grande interesse a livello nazionale: l'espresso italiano infatti, grazie alle sue diverse sfaccettature, è considerato il caffè migliore del mondo. Nel corso del tempo si è generata inoltre una vera e propria "cultura del caffè", elemento rappresentativo e integrante della tradizione italiana che unisce tutt'oggi il Nord e il Sud della penisola. L'obiettivo di questo lavoro è dunque porsi come un'analisi di mercato, per valutare gli attuali dati economico-finanziari di importazioni, esportazioni, vendite e consumi del caffè, ma anche come tesi di ricerca, definendo i caratteri delle strategie utilizzate dalle principali aziende del settore e dando delle risposte sul bisogno d'internazionalizzazione del mercato italiano e sulle prospettive innovative del caffè "Made in Italy".
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Verzella, Maria. "Analisi di scenari logistici distributivi di prodotti deperibili: il caso in Arabia Saudita di una multinazionale italiana in ambito food". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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I sistemi di distribuzione sono un punto fondamentale della gestione della supply chain poiché comprendono i flussi fisici tra l’azienda, fornitori e clienti. Pertanto, uno dei maggiori punti di attenzione in un contesto aziendale è la creazione di un’efficace rete distributiva e un efficiente sistema di trasporto. L’obiettivo, quindi, è realizzare un elevato livello di servizio al minor costo possibile. In linea con ciò, il seguente elaborato analizza diverse reti distributive per individuare la migliore strategia di vendita. In particolare, il contesto è l’apertura di due magazzini in Arabia Saudita di una multinazionale italiana in ambito alimentare. L’obiettivo è trovare i minori costi per ogni scenario delineato, in funzione di due parametri: • distanza tra due punti; • tasso di saturazione medio della tratta. Pertanto, i primi capitoli forniscono una visione complessiva del contesto in analisi e i dati da utilizzare. A seguire, viene descritto il modello per trovare le soluzioni ottimali in funzione dei punti sopra elencati. Queste sono determinate tramite l’utilizzo del software AMPL, acronimo di “A Mathematical Programming Language”, che permette di risolvere problemi di ottimizzazione. Infine, sono esaminati i risultati ottenuti, ovvero, i costi totali ottimizzati e le unità dei prodotti trasportate per ogni tratta. In questo modo, per ogni scenario configurato, sono definiti i percorsi ottimali per la vendita al cliente.
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Civello, Katia <1996&gt. "L’ESPORTAZIONE DI PRODOTTI MADE IN ITALY IN CINA: NUOVO SPAZIO AL SETTORE CHIMICO E VERNICI, CON REPERTORIO TERMINOGRAFICO ITALIANO- CINESE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18300.

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Il Made in Italy è un importante biglietto da visita per i prodotti esportati, ed è anche per questo motivo che tanti articoli italiani vengono richiesti in diversi Paesi esteri. Inoltre, nuovi settori stanno conquistando il mercato cinese, come, ad esempio, quello chimico. Partendo da un’introduzione sugli accordi per il progetto “One Belt one Road” e sulle nuove leggi sugli investimenti esteri entrati in vigore nel 2020, i quali hanno lo scopo di incentivare e supportare gli scambi commerciali sino- italiani, verrà proposta una descrizione dettagliata del settore chimico e, nello specifico, delle vernici sia in Italia che in Cina; verrà sottolineato, infatti, come tale settore in Italia stia aumentando le esportazioni in Cina, grazie alla qualità della manifattura e dei prodotti. Dopo aver mostrato un quadro generico del settore, verrà spiegata l’importanza delle leggi ambientali in Cina e della “Green Economy”, proprio perché queste giocano un ruolo importante nella scelta dei prodotti e perché sono regole necessarie per la creazione di un mondo sostenibile. Successivamente verrà presentato il caso di un’azienda che si occupa di esportazione di vernici all’estero e, dunque, anche in Cina, considerata un fiore all’occhiello dei prodotti vernicianti della Sicilia occidentale. La parte finale darà pieno spazio ad un repertorio terminografico e bibliografico riguardante l’esportazione dei prodotti chimici.
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Vedovato, Claudia <1988&gt. "Evoluzione delle abitudini di consumo dei prodotti ortofrutticoli in Italia. Il caso del comparto della IV gamma". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6275.

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Il presente elaborato si propone di analizzare le abitudini di consumo dei prodotti ortofrutticoli in Italia, andando ad indagare in particolare circa la propensione all’acquisto dei beni di IV gamma. Attraverso un iniziale excursus dei grandi cambiamenti socio-economici avvenuti nel nostro Paese, viene descritta l’evoluzione dei modelli di consumo alimentare, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, offrendo una panoramica relativamente ai comportamenti alimentari della nostra società. Si giunge così a definire la situazione attuale dei consumi nel territorio italiano in quella che viene definita “società della sazietà”, nonché a delineare la figura del consumatore post-moderno in termini di esigenze, preferenze, gusti e ricerca di innovazione. Successivamente si passa all’analisi specifica del mercato ortofrutticolo italiano soffermandosi in particolare sull’andamento delle vendite negli ultimi anni sia per tipologia di prodotti acquistati che per canali distributivi, con la descrizione finale dei nuovi segmenti di mercato che si sono andati ad affermare nell’ultimo biennio e che hanno offerto interessanti opportunità di sviluppo alle aziende del settore. In linea con le esigenze e preferenze dei consumatori sempre più rivolte alla ricerca di prodotti time-saving e con un’alta componente di servizio, si sviluppa un focus sui beni ortofrutticoli di IV gamma: il comparto viene quindi studiato a partire dalla sua nascita nella seconda metà degli anni ‘80, passando per la sua crescita esponenziale degli anni ‘90 fino alla descrizione della situazione attuale, andando a delineare le prospettive e i trend per il futuro in un’ottica di pieno soddisfacimento dei bisogni dei consumatori. L’ultima parte, infine, è costituita da un’analisi empirica sulle abitudini di acquisto delle insalate di IV gamma, svolta attraverso la realizzazione di un questionario creato ad hoc e successivamente sottoposto ad un campione rappresentativo della popolazione veneta di circa 300 persone. Con tale indagine, circoscritta appunto alla regione Veneto, si vuole infatti studiare quali sono le propensioni al consumo relativamente a questa tipologia di prodotti e i motivi sottostanti a queste, nonché i fattori che incidono maggiormente al momento della scelta in fase di acquisto.
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MORUZZI, ROMINA. "I consumatori di fronte ai paradossi dell’offerta di prodotti alimentari sostenibili. Uno studio comparativo tra Francia e Italia". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1729.

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Questo studio si propone di esplorare i paradossi esistenti nell’offerta di prodotti alimentari sostenibili e, di conseguenza, i comportamenti (strategie di coping) (Lazarus e Folkman, 1984) adottati dai consumatori al momento di tale percezione. A questo scopo abbiamo adattato il modello concettuale di Mick e Fournier (1998), sviluppato inizialmente per i paradossi delle tecnologie moderne, al contesto dell’Alimentazione sostenibile. A livello metodologico, è stata realizzata un’inchiesta qualitativa presso 84 individui “ordinari” (non militanti) in Francia e Italia. In più, sono stati interrogati 18 soggetti (individui militanti) che fanno abitualmente i loro acquisti presso la rete dell’AMAP, in Francia, e dei GAS in Italia. Le interviste semi-strutturate hanno permesso di mettere in luce delle differenze tra i consumatori “ordinari” dei due Paesi da un punto di vista delle strategie di coping evocate per superare i paradossi percepiti. Così abbiamo proposto tre profili di consumatori “ordinari”. Al contrario gli individui militanti si avverano come un gruppo più omogeneo tra i due contesti d’indagine, sia a livello di percezione di paradossi sia nell’adozione di pratiche sostenibili. La ricerca ha, altresì, evidenziato delle caratteristiche più specifiche alle due nazioni, per esempio a livello della struttura di mercato, della comunicazione sui prodotti sostenibili, nonché nell’ottica delle caratteristiche socioculturali. Pertanto questo studio ha avuto tre obiettivi: teorico al fine di verificare i paradossi elencati e le strategie di coping adottate dai consumatori francesi e italiani; metodologico adattando gli “ingranaggi” del modello concettuale di Mick e Fournier (1998) al contesto specifico di ricerca; e poi pratici allo scopo di distinguere degli elementi frenanti la diffusione dell’offerta sostenibile e altri che possano favorire lo sviluppo di un consumo sostenibile in ciascun Paese, come attraverso un’offerta più mirata agli aspetti ambientali in Francia ("filière nord/nord" di agricoltori francesi equo-solidali, biologici e locali) e delle produzioni più legate agli aspetti etici in Italia (ex. prodotti di economie solidali).
This study aims to explore existing paradoxes in the offer of food sustainable products and consequently consumers’ behaviours (coping strategies) (Lazarus and Folkman, 1984) at the time of this perception. For this purpose, the theoretical model of Mick and Fournier (1998), built initially for studying the paradoxes of modern technologies, were adapted to sustainable food consumption. At methodological level, a qualitative survey was conducted among 84 “ordinary” consumers in France and Italy. Later other 18 subjects, usually involved into sustainable purchases (participants of AMAP, GAS), were interviewed. The semi-structured interviews shed light on some differences between “ordinary” consumers of the two countries when they adopted coping strategies to go beyond perceived paradoxes. Thus we proposed three ordinary consumers’ profiles. On the contrary engaged individuals are like a more homogeny group going over national boundaries. They agree with paradoxes and sustainable practices. In addition, the research pointed out some divergent aspects connected with specific context, for instance market of sustainable food products, communication over this offer and social cultural characteristics. Finally, this work had three objectives: theoretical to verify the paradoxes listed and evocated consumers’ strategies by French and Italian consumers; methodological regarding the adaptation of the conceptual model “gears” of Mick et Fournier (1998) to the context of sustainable consumption; and then practical ones such as identification of barriers for developing sustainable consumption and specific possible ways of growth: more attention to environmental aspects in France (“filière nord/nord” of organic, fairly, local French peasants) and ethics products in Italy (products issued from social economies).
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MORUZZI, ROMINA. "I consumatori di fronte ai paradossi dell’offerta di prodotti alimentari sostenibili. Uno studio comparativo tra Francia e Italia". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1729.

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Questo studio si propone di esplorare i paradossi esistenti nell’offerta di prodotti alimentari sostenibili e, di conseguenza, i comportamenti (strategie di coping) (Lazarus e Folkman, 1984) adottati dai consumatori al momento di tale percezione. A questo scopo abbiamo adattato il modello concettuale di Mick e Fournier (1998), sviluppato inizialmente per i paradossi delle tecnologie moderne, al contesto dell’Alimentazione sostenibile. A livello metodologico, è stata realizzata un’inchiesta qualitativa presso 84 individui “ordinari” (non militanti) in Francia e Italia. In più, sono stati interrogati 18 soggetti (individui militanti) che fanno abitualmente i loro acquisti presso la rete dell’AMAP, in Francia, e dei GAS in Italia. Le interviste semi-strutturate hanno permesso di mettere in luce delle differenze tra i consumatori “ordinari” dei due Paesi da un punto di vista delle strategie di coping evocate per superare i paradossi percepiti. Così abbiamo proposto tre profili di consumatori “ordinari”. Al contrario gli individui militanti si avverano come un gruppo più omogeneo tra i due contesti d’indagine, sia a livello di percezione di paradossi sia nell’adozione di pratiche sostenibili. La ricerca ha, altresì, evidenziato delle caratteristiche più specifiche alle due nazioni, per esempio a livello della struttura di mercato, della comunicazione sui prodotti sostenibili, nonché nell’ottica delle caratteristiche socioculturali. Pertanto questo studio ha avuto tre obiettivi: teorico al fine di verificare i paradossi elencati e le strategie di coping adottate dai consumatori francesi e italiani; metodologico adattando gli “ingranaggi” del modello concettuale di Mick e Fournier (1998) al contesto specifico di ricerca; e poi pratici allo scopo di distinguere degli elementi frenanti la diffusione dell’offerta sostenibile e altri che possano favorire lo sviluppo di un consumo sostenibile in ciascun Paese, come attraverso un’offerta più mirata agli aspetti ambientali in Francia ("filière nord/nord" di agricoltori francesi equo-solidali, biologici e locali) e delle produzioni più legate agli aspetti etici in Italia (ex. prodotti di economie solidali).
This study aims to explore existing paradoxes in the offer of food sustainable products and consequently consumers’ behaviours (coping strategies) (Lazarus and Folkman, 1984) at the time of this perception. For this purpose, the theoretical model of Mick and Fournier (1998), built initially for studying the paradoxes of modern technologies, were adapted to sustainable food consumption. At methodological level, a qualitative survey was conducted among 84 “ordinary” consumers in France and Italy. Later other 18 subjects, usually involved into sustainable purchases (participants of AMAP, GAS), were interviewed. The semi-structured interviews shed light on some differences between “ordinary” consumers of the two countries when they adopted coping strategies to go beyond perceived paradoxes. Thus we proposed three ordinary consumers’ profiles. On the contrary engaged individuals are like a more homogeny group going over national boundaries. They agree with paradoxes and sustainable practices. In addition, the research pointed out some divergent aspects connected with specific context, for instance market of sustainable food products, communication over this offer and social cultural characteristics. Finally, this work had three objectives: theoretical to verify the paradoxes listed and evocated consumers’ strategies by French and Italian consumers; methodological regarding the adaptation of the conceptual model “gears” of Mick et Fournier (1998) to the context of sustainable consumption; and then practical ones such as identification of barriers for developing sustainable consumption and specific possible ways of growth: more attention to environmental aspects in France (“filière nord/nord” of organic, fairly, local French peasants) and ethics products in Italy (products issued from social economies).
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Masini, Filippo. "Coca cola hbc italia: Modello per il calcolo di inventory stock target e production cycles ottimali". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8060/.

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Neglia, Arianna. "Proposta di traduzione dall'italiano al francese di un prodotto multimediale: Adhd - disturbo da deficit di attenzione e iperattività". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8215/.

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Resumen
La presente tesi di laurea verte sulla traduzione dall'italiano al francese della presentazione multimediale (centoquattro diapositive power point) dal titolo “ADHD – Il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività”. Nello specifico, tale presentazione, redatta dagli operatori preposti dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza degli “Spedali Civili di Brescia”, costituisce una sorta di supporto informativo e breve guida al comportamento per i docenti che si relazionano con studenti affetti da ADHD. La mia scelta è stata dettata da un interesse per la materia, ma anche da aspetti rilevanti dal punto di vista traduttivo, quali la tipologia del testo di partenza e la traduzione attiva. Il testo di partenza è, infatti, di tipo misto, a metà tra tecnico/scientifico, istruttivo e divulgativo, e presenta una struttura adeguata al genere di supporto utilizzato, vale a dire un supporto multimediale. Alle problematicità sul piano testuale sono, infine, da aggiungere quelle in ambito terminologico, essendo la traduzione attiva una sfida notevole qualunque sia l'argomento affrontato. L’elaborato si compone di cinque capitoli. Il primo capitolo funge da introduzione alla presentazione originale, fornendo una base teorica relativa alle lingue speciali e al linguaggio della divulgazione scientifica. Il secondo capitolo è costituito dalla presentazione multimediale in lingua originale. Oggetto del terzo capitolo è, invece, l'analisi macro e microlinguistica del testo di partenza. Il quarto e il quinto capitolo rappresentano il fulcro della mia tesi proponendo rispettivamente la traduzione in lingua francese della presentazione powerpoint, dal titolo “TDAH – Le Trouble du Déficit de l'Attention avec Hyperactivité”, e il commento alla traduzione. Il quinto capitolo, più nel dettaglio, si focalizza sulla metodologia adottata nel corso della stesura dell'elaborato, sulle strategie traduttive di cui mi sono servita per redigere la traduzione e sui problemi riscontrati. Infine, il capitolo conclusivo riprende i punti cardine del mio lavoro in una valutazione a posteriori.
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Lasagni, Gian Marco. "La Food Defense come requisito per l'export dei prodotti alimentari negli USA: applicazione del Food Safety Modernization Act in aziende alimentari del territorio italiano". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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La Food Defense viene definita come l'insieme di azioni messe in atto da una organizzazione pubblica o privata per prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile il rischio derivante da una adulterazione volontaria di un prodotto alimentare. L'implementazione da parte delle aziende del Food Defense Plan, volto a scongiurare sabotaggi a livello delle fasi di processo produttivo, è diventato un requisito obbligatorio per poter esportare i prodotti alimentari in U.S.A in seguito all'istituzione del Food Safety Modernization Act. Tale cogenza deriva da un crescente numero di attacchi perpetuati a livello della Food Supply Chain nella storia recente, con un associato notevole aumento del rischio per la salute pubblica. L'implementazione di un Food Defense Plan prevede la conduzione di una analisi del rischio, la Vulnerability Assessment, al fine di identificare le fasi di processo produttivo più suscettibili ad atti di adulterazione volontaria, seguita dall'implementazione di Mitigation Strategies volte a prevenire, eliminare o ridurre ad un livello accettabile tale rischio. Il Food Defense Plan viene completato dalle misure di monitoraggio, dalle azioni correttive, dalle registrazioni, dalle verifiche e dal riesame della direzione che vengono effettuati al fine di garantire il corretto funzionamento dell'intero sistema di gestione. L'istituzione di misure di Food Defense a livello dello stabilimento produttivo vengono altresì richieste anche a livello dei principali standard di certificazione europei per la sicurezza alimentare, quali BRCGS e FSSC 22000. Parte di questo elaborato di tesi è stata centrata sull'implementazione di Food Defense Plan in aziende del territorio italiano, prese come casi studio, secondo l'approccio metodologico richiesto dal Food Safety Modernization Act.
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Cortiana, Luisa <1992&gt. "Strategie di internazionalizzazione per le PMI italiane nei mercati emergenti: il caso Loison ed il prodotto Made in Italy di lusso". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12369.

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L’elaborato si propone di analizzare le diverse strategie di internazionalizzazione a disposizione delle piccole e medie imprese italiane, per aiutarle ad espandersi nel panorama competitivo internazionale. Lo scenario attuale si presenta come un mercato integrato tra le diverse economie del mondo, dovuto alle tendenze della globalizzazione: una grande opportunità per gli imprenditori italiani. Il valore del Made in Italy è un vantaggio competitivo riconosciuto in tutto il mondo e le imprese che fanno della loro artigianalità il punto di forza hanno grandi potenzialità nell’ingresso in un nuovo mercato. Si approfondisce nello specifico l’esportazione dei prodotti agro-alimentari di lusso nei mercati emergenti, indagando il caso Loison, un’impresa artigiana di prodotti dolciari da ricorrenza con sede nel territorio vicentino. Si profila uno scenario ipotetico in cui l’impresa decida di esportare i propri Panettoni in Ecuador e, attraverso un’attenta analisi del mercato, si verificano le conseguenze e la fattibilità della scelta per l’impresa.
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Bellone, Claudia. "La grappa nel canale della grande distribuzione in Italia". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422936.

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The grappa, the Italian marc distillate and recognized Geographical Indication (GI), has evolved its image and its quality over time, becoming a quality product. Consumers can choose different varieties- aged, flavored, different bottle size and alcohol content. The producers have worked hard to change the product imagine, diversifying their production facilities and distribution channels. The channel of large-scale distribution, however, remains the main channel. This work, based on scanner data collected in the Italian supermarket chains, tries to explain empirically the supply structure that characterizes the grappa field in Italian Large Scale Distribution, to determine what are the explanatory variables (as for example the company name, the brand and the product qualitative characteristics) that affect the grappa market structure and quantify their impact. The grappa market in Large Distribution is a concentrated market in which a dozen companies producing more than 50% of grappa. The empirical results show that -in this channel -the grappa market is configured as a Cournot oligopoly, with a product perceived by consumers as homogeneous. The firm that dominates the market in the Large Scale Distribution produces a standard, low cost product and hence with a relatively lower price than in other channels. This could also mean that the consumption of grappa is still a cultural value rather than a hedonic value.
La grappa, acquavite di vinacce italiana e IG riconosciuta, ha evoluto la sua immagine e la sua qualità nel tempo, diventando un prodotto di pregio che il consumatore può scegliere di vitigno, invecchiata, aromatizzata, in diversi formati e gradi alcolici più o meno forti. Le imprese produttrici hanno lavorato molto a questo cambiamento, diversificando gli impianti di produzione e i canali distributivi. Il canale della Grande Distribuzione rimane però il principale canale di vendita. In questo lavoro, basato su dati scanner di vendita nella GDO italiana, si è cercato di spiegare empiricamente la struttura dell’offerta che caratterizza il settore della grappa nel canale della GDO, per determinare quali possano essere le variabili esplicative (dal nome dell’impresa alle caratteristiche qualitative del prodotto) che influenzano il mercato della grappa e quantificarne l’impatto. Il mercato della grappa nella Grande Distribuzione è un mercato concentrato nel quale una decina di imprese produce oltre il 50% della grappa. I risultati empirici dimostrano che nel canale della Grande Distribuzione il mercato della grappa si configura come un mercato oligopolistico alla Cournot, con un prodotto percepito dal consumatore come omogeneo. L’impresa che domina il mercato nella GDO è quella che offre un prodotto standard a basso costo di produzione e quindi ad un prezzo relativamente inferiore rispetto a quello praticato in altri canali. Questo potrebbe anche significare che il consumo di grappa è ancora un valore culturale piuttosto che edonico.
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CASTELLARI, ELENA. "Competizione tra Brand e Potere di Mercato nell'Industria del latte alimentare in Italia: Stima di Modelli a Scelta Disceta per Prodotti Differenziati". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/772.

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Dopo l’analisi delle modalità di misurazione del potere di mercato e della competizione tra brand nel contesto di un mercato caratterizzato dalla presenza di prodotti differenziati, viene presentata l’applicazione dei modelli a scelta discreta nel mercato del latte alimentare in Italia. Ho utilizzato dati scanner per analizzare i comportamenti nelle scelte di acquisto dei consumatori e le dinamiche competitive tra i due maggiori brand presenti nel mercato e le marche commerciali. Ho considerato il mercato del latte alimentare suddiviso in due sottocategorie, quella del latte a lunga conservazione (UHT) e quella del latte refrigerato. Ho quindi proceduto alla stima della domanda del latte alimentare utilizzando un nested logit model, appartenente alla categoria dei modelli a scelta discreta. Utilizzando i coefficienti stimati è possibile sia calcolare le elasticità di sostituzione tra i diversi brand e le elasticità dirette, nonché i margini di profitto dei brand presi in analisi considerando differenze nelle strategie di prezzo e nella struttura di mercato.
This work first gives an overview of the measurement of market power and brand competition in a differentiated products market, secondly applies discrete choice models to asses the Italian milk market. I use scanner data to estimate consumer purchasing decisions and competitive relationships between two major industry-level brands and (as a third category) supermarket private labels. I divide all milk sold in Italian market into two distinct classes of products: “UHT” and “Refrigerated” milk. I employ a well-known “discrete choice” nested-logit model to estimate consumer demand. Then, using the estimated coefficients, it is possible to calculate both consumer substitution patterns between products, and the profit-margins of the three major retail-level brands across the different sub-categories of milk under different pricing strategies and market structure.
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CASTELLARI, ELENA. "Competizione tra Brand e Potere di Mercato nell'Industria del latte alimentare in Italia: Stima di Modelli a Scelta Disceta per Prodotti Differenziati". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/772.

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Dopo l’analisi delle modalità di misurazione del potere di mercato e della competizione tra brand nel contesto di un mercato caratterizzato dalla presenza di prodotti differenziati, viene presentata l’applicazione dei modelli a scelta discreta nel mercato del latte alimentare in Italia. Ho utilizzato dati scanner per analizzare i comportamenti nelle scelte di acquisto dei consumatori e le dinamiche competitive tra i due maggiori brand presenti nel mercato e le marche commerciali. Ho considerato il mercato del latte alimentare suddiviso in due sottocategorie, quella del latte a lunga conservazione (UHT) e quella del latte refrigerato. Ho quindi proceduto alla stima della domanda del latte alimentare utilizzando un nested logit model, appartenente alla categoria dei modelli a scelta discreta. Utilizzando i coefficienti stimati è possibile sia calcolare le elasticità di sostituzione tra i diversi brand e le elasticità dirette, nonché i margini di profitto dei brand presi in analisi considerando differenze nelle strategie di prezzo e nella struttura di mercato.
This work first gives an overview of the measurement of market power and brand competition in a differentiated products market, secondly applies discrete choice models to asses the Italian milk market. I use scanner data to estimate consumer purchasing decisions and competitive relationships between two major industry-level brands and (as a third category) supermarket private labels. I divide all milk sold in Italian market into two distinct classes of products: “UHT” and “Refrigerated” milk. I employ a well-known “discrete choice” nested-logit model to estimate consumer demand. Then, using the estimated coefficients, it is possible to calculate both consumer substitution patterns between products, and the profit-margins of the three major retail-level brands across the different sub-categories of milk under different pricing strategies and market structure.
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Tansu, Maria <1991&gt. "IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO IN CINA E IN SARDEGNA: quadro storico ed economico del settore e tecnologie di lavorazione dei prodotti tipici locali con un repertorio terminografico italiano-cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12360.

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L’obbiettivo di questa tesi è mettere in relazione il settore lattiero-caseario cinese, ancora poco sviluppato, con quello sardo, per secoli settore trainante dell’economia dell’isola. In Cina negli ultimi vent’anni la domanda verso i prodotti lattiero-caseari ha avuto un incremento costante e il consumatore cinese ha mostrato un interesse crescente verso un’alimentazione sana e nutriente. Per questo motivo la Sardegna, caratterizzata da un territorio incontaminato e grazie alla sua tradizione millenaria nella produzione di latticini, potrebbe fornire al consumatore cinese il prodotto adatto alle sue esigenze. Nello specifico la tesi si divide in due parti: la prima contiene una descrizione da un punto di vista storico ed economico del settore lattiero-caseario dei due territori e delle tecnologie di lavorazione dei prodotti tipici locali; la seconda è formata da un repertorio terminografico italiano-cinese sulle tecniche di produzione del latte e del formaggio.
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Calosso, Roberta. "Applicazione dei principi di Lean Production in una linea di assemblaggio di una nuova gamma di prodotto Il caso Manitou Italia". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Implementare la Lean Production per un’azienda manifatturiera significa avere la possibilità di acquisire un vantaggio competitivo duraturo e per farlo è necessario un impegno continuo nel tempo nella lotta agli sprechi. Manitou Italia ha grandi obiettivi e vuole rendere più lean tutte le sue funzioni aziendali, partendo dalla produzione di una nuova gamma di prodotto recentemente introdotta e già molto richiesta sul mercato. Il presente studio è frutto di un periodo in Manitou Italia nella sede di Cavazzona (MO) ed ha come obiettivo quello di analizzare come avviene la produzione, rilevare le fonti di inefficienza e proporre delle soluzioni migliorative che permettano l’aumento della capacità produttiva giornaliera di una linea di assemblaggio manuale a cadenza fissa. Le metodologie applicate fanno riferimento alla filosofia Lean, adattata al meglio in un contesto complesso come l’assemblaggio manuale di prodotti dai grandi tempi di realizzazione e componenti necessari. I risultati ottenuti sono sia dati raccolti sul campo, prima non a disposizione, che permetteranno all’azienda di effettuare decisioni più precise, che delle proposte di azione orientate a risolvere sprechi ed inefficienze evitabili.
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