Literatura académica sobre el tema "Processi migratori"

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Artículos de revistas sobre el tema "Processi migratori"

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Galeotti, Glenda, Francesco De Maria y Giovanna del Gobbo. "La ricerca educativa di fronte alla sfida delle migrazioni: potenziale di conoscenza e progetti di vita dei giovani della Costa d'Avorio". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 1 (junio de 2020): 280–305. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9472.

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Resumen
Fra le problematiche della contemporaneità, strutturali o emergenti, la mobilità umana ed il rapporto tra fenomeni migratori e processi di sviluppo rappresentano sicuramente ambiti sfidanti di riflessione e di ricerca educativa. Il contributo si inserisce all'interno del più recente dibattito della pedagogia della migrazione e dei migration studies sui concetti di cause, determinanti e drivers della migrazione. Gli autori adottano una prospettiva olistica e sistemica per interpretare in chiave pedagogica il fenomeno migratorio ed esplorare come la combinazione tra variabili individuali e fattori contestuali conduca il soggetto a sviluppare un'aspirazione migratoria ed a cercare altrove la possibilità di autorealizzazione personale e professionale. Sono presentati i risultati di una ricerca esplorativa realizzata in Costa d'Avorio che ha assunto come focus di analisi il potenziale di conoscenza alla base dei progetti migratori dei giovani. Lo studio evidenzia le potenzialità di un approccio integrato soggetto/contesto, capace di considerare anche aspirazioni, capacità e aspettative, per definire azioni educative volte a sostenere progetti di vita consapevoli, sia nei contesti di origine, sia in quelli di destinazione.
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Scavarda, Alice, Raffaella Ferrero Camoletto y Vulca Fidolini. "Stranieri a tavola? Ridefinire i confini identitari attraverso le narrazioni alimentari". MONDI MIGRANTI, n.º 2 (agosto de 2021): 135–48. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002008.

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Resumen
Attraverso l'analisi di tre casi di studio che utilizzano tre approcci qualitativi diversi (l'intervista, la photovoice, l'etnografia virtuale), il presente articolo mostra come l'alimentazione nell'esperienza migratoria possa fungere da spazio, sociale e vir-tuale, reale e immaginario, per rivendicare confini simbolici che possono essere costruiti in modo nostalgico o riaffermati in quanto tratto distintivo che differenzia chi migra dall'autoctono. Allo stesso tempo, il cibo può operare come terreno di incontro e di ibridazione di tradizioni diverse, disvelando versanti talvolta insoliti o nascosti dei processi migratori.
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Celi, Giuseppe. "Mezzogiorno, flussi migratori e divario produttivo". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 2 (julio de 2012): 75–92. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-002003.

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Resumen
Mezzogiorno, flussi migratori e divario produttivo Recentemente i flussi migratori interni dal Mezzogiorno al Centro Nord hanno ripreso a crescere. L'idea interpretativa che viene proposta in questo articolo č che la ripresa della mobilitŕ interna puň essere associata ad una doppia dinamica: la sostanziale convergenza verso l'alto tra Centro Nord e Mezzogiorno nei livelli di istruzione e la progressiva divergenza tra le due aree nelle rispettive strutture produttive. Come dimostra il contenuto fattoriale dei flussi di commercio estero, tale divergenza č stata favorita dai recenti processi di internazionalizzazione che hanno avuto un impatto asimmetrico sulle regioni italiane
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Durand, Jorge. "Le asimmetrie del potere. Politiche migratorie fra Messico e Stati Uniti". MONDI MIGRANTI, n.º 2 (octubre de 2009): 47–67. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002004.

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Resumen
Nel corso degli ultimi 100 anni l'azione politica del Messico ha attraversato cinque fasi: i primi decenni del ventesimo secolo con l'attuazione di interventi finalizzati a dissuadere i potenziali migranti dal lasciare il Messico; una politica di negoziazione durante e dopo la seconda guerra mondiale; un approccio orientato al "laissez faire" negli anni '70 ed '80, una politica della "limitazione dei danni" negli anni '90; infine le proposte ed i discorsi centrati sulla "responsabilitŕ condivisa". Questo contributo esamina ogni fase e come queste abbiano dato forma alle contemporanee modalitŕ di relazione tra gli Usa ed il Messico in relazione ai processi migratori e alla direzione delle politiche migratorie del Messico.
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Bergamaschi, Maurizio y Valeria Piro. "Processi di territorializzazione e flussi migratori. Pensare le migrazioni in prospettiva territoriale". SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, n.º 117 (enero de 2019): 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/sur2018-117001.

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Gallina, Vittoria. "Bisogni formativi e politiche di welfare". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 120 (febrero de 2011): 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120007.

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Resumen
Il lifelong learning č la risposta che le politiche educative hanno saputo costruire alla fine del secolo scorso di fronte ai processi di mondializzazione del lavoro ed ai fenomeni migratori. La durezza e la complessitŕ dei processi sociali indotti dal cambiamento produttivo nel mondo globale chiedono uno sforzo di conoscenza ed un impegno di risorse inedito, per contrastare processi di disgregazione sociale e per sostenere gli individui che "rischiano" nel mondo del lavoro flessibile. Le prospettive educative sono chiamate a inventare percorsi che aiutino gli individui a vedere lontano e a progettarsi al di lŕ della occupazioneche il mercato del lavoro presenta oggi come unica, quasi, opportunitŕ di inserimento sociale. Sistemi formativi/ istruttivi efficaci dovranno progressivamente abbandonare la illusoria valenza dei percorsi interdisciplinari, valorizzando invece la trasversalitŕ di saperi e competenze e esplicitando le finalitŕ di ogni fase del processo di apprendimento, al fine di attribuire a questo senso e valore per il soggetto che apprende.
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Policicchio, Nicola. "Gruppi e migrazioni". GRUPPI, n.º 1 (octubre de 2020): 134–51. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10489.

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Resumen
L'incontro con lo straniero reca con sé la conoscenza di aspetti nuovi, ma anche sentimenti di inquietudine. L'esperienza migratoria porta ad accogliere al proprio interno contraddizioni, conflitti e ambivalenze, a volte sofferenza e traumi. Questi sono processi individuali e collettivi che agiscono sia sul piano consapevole che inconscio.Quando l'incontro avviene durante un periodo di crisi del contesto, le variabili esterne avranno un'influenza maggiore sulla qualità delle relazioni nel mondo esterno e sull'integrità dell'identità dei soggetti. Queste interazioni possono causare conflitti forti e pericolosi. Attraverso il riferimento ad alcuni concetti di base provenienti dalla teoria della psicodinamica dei gruppi, l'autore prova a indicare alcuni sentieri di pensiero utili ad attraversare questi territori dell 'esistenza. Alcune considerazioni sono orientate a esplorare l'esperienza delle accoglienze per richiedenti asilo e rifugiati. L'autore suggerisce infine come un modo di pensare orientato ai gruppi possa essere efficace nell'affrontare le sfide della crisi contemporanea e interagire positivamente con i cambiamenti derivanti dall'influenza dei flussi migratori.
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Gaibazzi, Paolo. "Qui, nell'Altrove: giovani, migrazione e immaginazione geo-sociale nel Gambia rurale". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (marzo de 2011): 117–29. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-003008.

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Resumen
La valle del Gambia conosce da diverse generazioni l'emigrazione su scala internazionale. In diverse zone del Paese, come i villaggi Soninke analizzati in questo articolo, la migrazione ha assunto un peso sociale ed economico notevole. I giovani, soprattutto se uomini, crescono in un ambiente migratorio e spesso coltivano il sogno di raggiungere parenti ed amici all'estero in un futuro quanto piů prossimo. Tuttavia, prestare attenzione ai desideri di migrazione dei giovani gambiani significa anche prendere in considerazione altri e piů ampi processi di immaginazione di luoghi e mondi culturali lontani. Beni materiali e immateriali provenienti dall'estero attraversano il Gambia e contribuiscono alla costruzione di una realtŕ sociale in cui l'Altrove diventa una dimensione del Qui. Pensare e pensarsi altrove assume cosě diversi significati nella vita quotidiana dei giovani gambiani, plasmando non solo i loro progetti migratori, ma pratiche culturali e narrazioni personali attraverso le quali essi cercano di dar forma e senso alla propria esistenza a ‘casa'. Questo articolo mette pertanto in evidenza i molteplici aspetti ‘locali' dell'immaginazione geo-sociale nella vita dei giovani uomini.
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Colombo, Maddalena, Ciro Tarantino y Paolo Boccagni. "Introduzione. Disabilità e migrazione. Gli studi in Italia". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (noviembre de 2022): 9–25. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003001.

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Resumen
Nei processi migratori le persone con disabilità sono pressoché invisibili per quanto esposte a rischi crescenti di discriminazione negativa; riconoscere tale discriminazione multipla non e` semplice perché spesso e` implicita, nascosta dentro le prassi istituzionali e giuridiche, e non percepita come tale dalla stessa persona che ne è vittima. La conoscenza di questo fenomeno è parziale a tutti i livelli: la letteratura internazionale è limitata e specialistica (prevale l'ambito medico); gli studi sul campo - anche in Italia - sono rari. L'articolo, che introduce il dossier Disabilità e migrazione. Gli studi in Italia nel quale si traccia una prima mappa di come e dove gli svantaggi si vanno a cumulare nello spazio sociale, vuole delineare l'orizzonte di un campo di studi interdisciplinari che merita di essere approfondito sia per migliorare la conoscenza dei processi intersezionali di "disabilitazione" sia per rendere più efficace l'intervento nei contesti di care.
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de Bernart, Maura, Roberto Rizza y Paolo Zurla. "Il commercio ambulante degli immigrati in spiaggia a Rimini: una ricerca su "economie etniche" e processi migratori". MONDI MIGRANTI, n.º 1 (julio de 2011): 85–107. http://dx.doi.org/10.3280/mm2011-001005.

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Tesis sobre el tema "Processi migratori"

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Trigili, Emanuela <1986&gt. "Femminilizzazione dei processi migratori: il caso marocchino ed ecuadoriano in Andalucía". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2854.

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Resumen
Nel mondo contemporaneo l’intensa mobilità territoriale è diventata elemento distintivo alla fine del XX secolo e ancora di più nei primi decenni del XXI secolo. In un’epoca di crisi e di transizione, prepotentemente influenzata dal processo di globalizzazione, le migrazioni internazionali hanno rappresentato una sfida per i paesi europei che nel corso del tempo hanno cercato di rispondere al fenomeno formulando specifici progetti sociali. Le condizioni di relativo benessere, la stabilità politica e la carenza di manodopera di alcuni paesi delle Comunità Europea, costituiscono degli elementi di attrazione per i paesi circostanti ma soprattutto per i paesi extracomunitari che, con l’acuirsi delle due grandi crisi petrolifere del 1973 e 1979, sono stati costretti a spostare lo sguardo verso l’Europa e in particolar modo verso l’area mediterranea. In tale contesto, a partire dagli anni Ottanta, la Spagna passa dall’essere paese di forte emigrazione, intraeuropea e successivamente extraeuropea, a uno dei principali paesi ricettori di popolazione straniera dell’Unione Europea. Oltre ad essere caratterizzate da una forte accelerazione e differenziazione, le migrazioni contemporanee si distinguono per il progressivo incremento delle donne nei flussi migratori che ha fatto parlare gli esperti di chiara tendenza verso un processo di femminilizzazione. La segmentazione del mondo del lavoro insieme alla persistente visione androcentrica che tendeva ad essenzializzare la figura della donna nei processi di mobilità lavorativa, sono alcuni degli elementi che caratterizzano i flussi migratori considerati in questa tesi, quello delle donne marocchine ed ecuadoriane nel sud della Spagna. Due diversi gruppi provenienti da aree geografiche diverse che confluiscono nello stesso territorio per motivazioni e modalità differenti ma che attraverso tali processi conferiscono alla figura femminile maggiore visibilità in quanto soggetto attivo di sviluppo economico, confutando lo stereotipo della donna economicamente inattiva e totalmente dipendente dall’uomo.
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Filippin, Diego <1993&gt. "IMMIGRAZIONE E IMPRENDITORIALITÀ perchè i processi migratori possono stimolare la creazione di impresa". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14894.

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Resumen
Nel presente elaborato si parla di migrazioni nel mondo moderno e di come la loro presenza possa influire sul mondo imprenditoriale. Il tema è molto discusso dall'opinione pubblica e nei principali media, senza però troppa cognizione di causa. Dopo l'uscita di "Exodus: I tabù delle migrazioni" si ha avuto modo di affrontare il discorso in maniera più scientifica. Dopo una prima analisi su cosa influisce le persone a spostarsi si pone l'attenzione sull'ambiente lavorativo. La principale motivazine di spostamento è la volontà di riscatto e di un salario adeguato. Non sempre però il migrante trova l'opportunità di un salario come lavoratore dipendente e si mette in proprio. L'imprenditoria è molto importante in quanto sono gli imprenditori stessi a introdurre le principali innovazioni senza però dimenticare il ruolo dello stato. L'imprenditoria, diversa dal lavoro autonomo; risulta essere incrementata dalla presenza di persone con competenze e storie diverse. Vengono evidenziati particolari casi di successo di attività che hanno subito un miglioramento a seguito della riorganizzazione da parte di comunità di migranti. I casi esaminati nell'elaborato sono andati a posizionarsi nei distretti industriali e nelle eccellenze dell'economia italiana. Nel elaborato si parla dell'importanza dell'imprenditoria cercando di capire come misurarla, cosa la stimola e cosa invece la frena, proponendo particolari visioni su come aumentare il livello di imprenditorialità di un luogo.
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COMINELLI, CLAUDIA. "Generi e generazioni nei processi migratori: le trasformazioni dell'identità femminile nel rapporto madri e figlie". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/181.

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Resumen
Lo studio e la ricerca svolti, affrontano il tema delle trasformazioni che investono, nei contesti migratori, le rappresentazioni e i modelli relativi all'identità femminile, in particolare nel passaggio dalla prima alla seconda generazione, allo scopo di indagare sia rispetto a uno snodo strategico per il processo di integrazione della componente straniera, ma anche al fine di prendere in esame l'evolversi della nostra società, dal punto di vista della produzione di inedite identità. Questo lavoro si articola in due sezioni: una teorica, in cui si approfondiscono l'evolversi del concetto di identità nella tradizione culturale occidentale, fino all'attuale post-modernità, in rapporto alla dimensione culturale e all'appartenenza di genere, in particolare considerando l'agenzia di socializzazione della famiglia e il periodo dell'età adolescenziale e una empirica, in cui sono riportati i principali esiti di una ricerca qualitativa svolta nel corso degli anni 2005-2006, intervistando i componenti di 8 famiglie albanesi presenti in Italia, di cui facesse parte almeno una figlia adolescente. Ne è emerso un quadro composito dove la comunità albanese, presente ormai da diversi decenni nel nostro paese, tuttavia ancora particolarmente stigmatizzata, mostra, attraverso le speranze delle sue seconde generazioni femminili e la capacità di tenuta delle loro famiglie, creative costruzioni di identità ibride, nonché originali possibilità di integrazione.
The present study and analysis examine the transformations in the representations and the models of the female identity occurring in migratory contexts, particularly focusing on those from the first to the second generation. The aim of this research is both to study the strategic step for the integration process of the foreigner and the evolution of our society from the point of view of the birth of new identities. The study develops into two sections. A theoretic one that deeply goes into the analysis of the development of the identity concept from west cultural tradition until post-modernity. This approach takes into account the cultural dimension and the gender belonging, especially considering the family and the adolescence. The second part - empirical - summarizes the results of a qualitative research carried out between 2005 and 2006 interviewing the members of eight Albanian families living in Italy, composed of at least one adolescent daughter. The results show that the Albanian community, that despite living in our country for some decades now is still stigmatized, through the hopes of its second female generation and the "seal capacity" of the family, is able to creatively build hybrid identities, as well as original possibilities of integration.
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COMINELLI, CLAUDIA. "Generi e generazioni nei processi migratori: le trasformazioni dell'identità femminile nel rapporto madri e figlie". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/181.

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Resumen
Lo studio e la ricerca svolti, affrontano il tema delle trasformazioni che investono, nei contesti migratori, le rappresentazioni e i modelli relativi all'identità femminile, in particolare nel passaggio dalla prima alla seconda generazione, allo scopo di indagare sia rispetto a uno snodo strategico per il processo di integrazione della componente straniera, ma anche al fine di prendere in esame l'evolversi della nostra società, dal punto di vista della produzione di inedite identità. Questo lavoro si articola in due sezioni: una teorica, in cui si approfondiscono l'evolversi del concetto di identità nella tradizione culturale occidentale, fino all'attuale post-modernità, in rapporto alla dimensione culturale e all'appartenenza di genere, in particolare considerando l'agenzia di socializzazione della famiglia e il periodo dell'età adolescenziale e una empirica, in cui sono riportati i principali esiti di una ricerca qualitativa svolta nel corso degli anni 2005-2006, intervistando i componenti di 8 famiglie albanesi presenti in Italia, di cui facesse parte almeno una figlia adolescente. Ne è emerso un quadro composito dove la comunità albanese, presente ormai da diversi decenni nel nostro paese, tuttavia ancora particolarmente stigmatizzata, mostra, attraverso le speranze delle sue seconde generazioni femminili e la capacità di tenuta delle loro famiglie, creative costruzioni di identità ibride, nonché originali possibilità di integrazione.
The present study and analysis examine the transformations in the representations and the models of the female identity occurring in migratory contexts, particularly focusing on those from the first to the second generation. The aim of this research is both to study the strategic step for the integration process of the foreigner and the evolution of our society from the point of view of the birth of new identities. The study develops into two sections. A theoretic one that deeply goes into the analysis of the development of the identity concept from west cultural tradition until post-modernity. This approach takes into account the cultural dimension and the gender belonging, especially considering the family and the adolescence. The second part - empirical - summarizes the results of a qualitative research carried out between 2005 and 2006 interviewing the members of eight Albanian families living in Italy, composed of at least one adolescent daughter. The results show that the Albanian community, that despite living in our country for some decades now is still stigmatized, through the hopes of its second female generation and the "seal capacity" of the family, is able to creatively build hybrid identities, as well as original possibilities of integration.
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Vigneri, Francesco. "Flussi migratori e processi interculturali nelle zone di confine : dinamiche comunicative e prassi di riconoscimento a Lampedusa e in Sicilia (2011-2014)". Thesis, Strasbourg, 2016. http://www.theses.fr/2016STRAG002.

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Resumen
La recherche porte sur l’observation et l’analyse des dynamiques, explicites et implicites, qui règlent les interactions communicatives entre les migrants, arrivés en Europe par la route de la Méditerranée centrale, et les intervenants (humanitaires et sécuritaires) impliqués dans la gestion de l’urgence migratoire aux frontières maritimes. L’étude se focalise sur l’île de Lampedusa et la Sicile où les observations ont été menées à trois périodes différentes de l’histoire récente des migrations en Europe : en 2011, suite aux révolutions arabes, en 2013, lors du naufrage du 3 octobre, et en 2014, pendant l’opération de recherche et sauvetage Mare Nostrum. Elle vise à saisir les spécificités de chacun de ces contextes et la manière dont celles-ci se lient, dans un rapport de conditionnement mutuel, à des variables de plus grande envergure – les politiques migratoires, le rôle des médias, les sentiments collectifs, etc. – en influençant les comportements communicatifs des sujets observés
The research aims at observing and analysing both the explicit and the implicit dynamics that characterise the communicative interactions between migrants who reach Europe through the central Mediterranean route and the security and humanitarian players working at its maritime borders. The study focuses on the island of Lampedusa and Sicily where much of the fieldwork has been carried out over three significant periods of Europe’s recent migration history: in 2011, in the aftermath of the Arab uprisings, in 2013, at the time of the 3 October migrant shipwreck, in 2014, during the search and rescue operation Mare Nostrum. The purpose is to capture and take into account the specific characteristics of each context as well as their closely intertwined combination with wider factors – immigration policies, the role of the media, the general perception of migration, etc. – which influence the communicative behaviours of the subjects observed and the ways they interact with each other
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di osservare le interazioni tra i migranti da un lato, e gli operatori dell’accoglienza e della sicurezza dall’altro, nelle zonedi confine esposte ai flussi migratori, e nello specifico l’isola di Lampedusa e la Sicilia tra il 2011 e il 2014; di analizzarne le dinamiche comunicative col supporto di riferimenti teorico-letterari e di rilevazioni precedentemente prodotte in analoghi contesti di studio; di proporre, infine, delle riflessioni sui principali elementi individuatinell’osservazione del fenomeno, cercando di contribuire allo sviluppo di un percorso d’indagine che l’attuale declinarsi del fenomeno migratorio ha imposto al dibattito sociologico, e soprattutto di proporre spunti di riflessione e approfondimento rispetto a una narrazione che, nonostante la complessità del tema, risulta spesso troppo semplicistica osensazionalistica, e funzionale al tornaconto mediatico e politico
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PINTUS, SONIA. "Urbanistica informale degli slum nelle città metropolitane. Processi migratori e modelli significativi delle forme di inurbamento. Interventi sperimentali negli slum di Mumbai". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266864.

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Resumen
The phenomenon of slum with its related problems interests different regions in the world and it is one of the most interesting topics for the multidisciplinary research, in particular on issues of urban migration in large cities. For various reasons, it is difficult that this phenomenon could be formalized by the planning tools. The main aim of this dissertation is to analyse, interpret, evaluate the different social and economic factors of informal settlements that characterize the growth in the metropolitan areas of many countries. On this basis, the research compares the different urban and suburban informal settlements that have not yet acquired and certified. The thesis is divided into two parts. The first deals with a survey of the slum settlements in some countries strongly characterized by the phenomenon of slum: Mexico, Argentine and Brazil in Latin America; Kenya in Africa and India in Asia. In order to analyze this phenomenon, and its broader aspects, the thesis focuses on the dynamic not only of the migration flow, from Europe to America, but also of wars, conflict and persecution which are causes of illegal immigration, that, particularly in Africa, are a very topical issue. The second part of the thesis treats Dharavi and Shivaji Nagar slums in Mumbai (India). They are the most important examples of informal settlements in Asia because of different levels of aggregation, and also because urban and social literature recognises them as the most difficult problems for size and complexity. Mumbai was the city where the empirical research took place. The collaboration with Indian architects allowed to describe experiences and cases study that helped to understand models of aggregation and sustainability of the slums considering political activities and projects produced by the Municipality of Mumbai. Stakeholders interviews, characterised by different age and gender, made possible to understand and represent different housing and land reclamation of slums. This research underlines the difficulties that cities will have as increasing of the land use due to non programmed migration flows. Therefore, urban planning, interested on the periphery, the enclave of poverty and social distress within the city, needs to choose which kinds of urban design tools could adopt. In fact, zoning, as land-use planning tool, needs to face with these new realities so as to suggest solutions for redevelopment of informal settlements especially where it is important to consider the socially and economically consolidated contests.
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RACCAGNI, DALILA. "GENITORI SENZA PATRIA: COME CAMBIA LA FUNZIONE EDUCATIVA GENITORIALE NEI PROCESSI MIGRATORI. L'ESPERIENZA DELLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI NELLA COMUNITA' GHANESE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA E BERGAMO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/93125.

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Resumen
Il contesto contemporaneo pare attraversato da una grande sfida umana, che chiama in causa ognuno di noi ad interrogarsi circa il significato di educare nel tempo della pluralità. L’epoca attuale è caratterizzata dal fenomeno migratorio, dalla presenza stabile di cittadini di origine straniera residenti nel territorio italiano e da una globalizzazione della persona umana. È in questo contesto che il presente lavoro prende in esame, nel quadro della ricerca qualitativa qui condotta, le narrazioni di storie di vita di genitori di origine ghanese residenti nella provincia di Bergamo e Brescia al fine di problematizzare alcune categorie pedagogiche legate al ruolo genitoriale. Ne emerge uno spaccato interessante che mostra l’importanza per questi genitori di mantenere un legame con la terra di origine, la necessità di aprirsi al contesto in cui vivono e la sfida nel rapporto con i figli nati e/o cresciuti nel paese di residenza. La ricerca ha dimostrato come la pedagogia, accogliendo questi vissuti, sia in grado di promuovere riflessioni e spazi di interesse in cui le differenze reciproche sono occasione di crescita comune, nella molteplicità delle culture.
The contemporary context seems to be marked by a great human challenge which calls each of us into question about the meaning of educating in this time of plurality. The time we live in is characterized by the migration phenomenon , the stable presence of citizens of foreign origin living in the Italian territory and by a globalization of the human person. The present work has examined, within the framework of qualitative research and the current social context, the life stories of Ghanaian-born parents living in the province of Bergamo and Brescia. This was carried out in an attempt to problematize multiple pedagogical categories related to the parenting function. The result is an interesting cross- section that shows the importance for these parents to maintain a bond with the country of origin, the need to open up to the context in which they live, and the challenge found in the relationship with their children born and/or raised in their country of residence. The research has shown how pedagogy, by accepting these experiences, is able to promote reflections and spaces of interest in which mutual differences are an opportunity for common growth within the multiplicity of cultures.
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RACCAGNI, DALILA. "GENITORI SENZA PATRIA: COME CAMBIA LA FUNZIONE EDUCATIVA GENITORIALE NEI PROCESSI MIGRATORI. L'ESPERIENZA DELLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI NELLA COMUNITA' GHANESE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA E BERGAMO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/93125.

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Resumen
Il contesto contemporaneo pare attraversato da una grande sfida umana, che chiama in causa ognuno di noi ad interrogarsi circa il significato di educare nel tempo della pluralità. L’epoca attuale è caratterizzata dal fenomeno migratorio, dalla presenza stabile di cittadini di origine straniera residenti nel territorio italiano e da una globalizzazione della persona umana. È in questo contesto che il presente lavoro prende in esame, nel quadro della ricerca qualitativa qui condotta, le narrazioni di storie di vita di genitori di origine ghanese residenti nella provincia di Bergamo e Brescia al fine di problematizzare alcune categorie pedagogiche legate al ruolo genitoriale. Ne emerge uno spaccato interessante che mostra l’importanza per questi genitori di mantenere un legame con la terra di origine, la necessità di aprirsi al contesto in cui vivono e la sfida nel rapporto con i figli nati e/o cresciuti nel paese di residenza. La ricerca ha dimostrato come la pedagogia, accogliendo questi vissuti, sia in grado di promuovere riflessioni e spazi di interesse in cui le differenze reciproche sono occasione di crescita comune, nella molteplicità delle culture.
The contemporary context seems to be marked by a great human challenge which calls each of us into question about the meaning of educating in this time of plurality. The time we live in is characterized by the migration phenomenon , the stable presence of citizens of foreign origin living in the Italian territory and by a globalization of the human person. The present work has examined, within the framework of qualitative research and the current social context, the life stories of Ghanaian-born parents living in the province of Bergamo and Brescia. This was carried out in an attempt to problematize multiple pedagogical categories related to the parenting function. The result is an interesting cross- section that shows the importance for these parents to maintain a bond with the country of origin, the need to open up to the context in which they live, and the challenge found in the relationship with their children born and/or raised in their country of residence. The research has shown how pedagogy, by accepting these experiences, is able to promote reflections and spaces of interest in which mutual differences are an opportunity for common growth within the multiplicity of cultures.
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Ponti, de la Iglesia Raquel. "Evolutionary patterns and processes of migratory behaviour in Palearctic-Paleotropical birds = Patrones y procesos evolutivos del comportamiento migratorio en aves del Paleártico­-Paleotrópico". Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2018. http://hdl.handle.net/10803/665205.

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Resumen
One of the most fascinating aspects of birds is their capability of migrate from one area to another throughout the year. Unravelling the patterns and processes involved in the evolution of migration is paramount to understand the current biogeography, ecology and evolution of migratory birds. On this basis, the main aim of the present thesis was to extend the knowledge of the mechanisms involved in the evolution of bird migration. To achieve that two main sections are presented in this thesis. In the first one, the aims were to disentangle the patterns of evolution of migratory behaviour and the identifying the main factors that could play an important role in it, using Sylvia warblers as case of study. In the second section, we explored the climatic niche and the potential distribution of breeding and wintering ranges in the last glacial maximum (LGM) of trans-Saharan long migratory species, in order to unravel the changes in migratory behaviour. We explored the evolution of migration in Sylvia warblers as both a discrete and continuous character using ancestral state reconstruction methods. We recovered the basal node as migratory in most analyses, suggesting seven independent losses of migratory behaviour in Sylvia warblers. Both analyses performed with migration as discrete or continuous character recovered different probabilities of sedentariness or migratoriness in some conflicting nodes depending of the ASR elements used. This forced as to consider controversial hypotheses of evolution of migration in some clades that could evolved from migratory to sedentary in a very short period of time or going through a partial migratory status instead. We used phylogenetic comparative methods to assess whether the evolutionary patterns of migratory distances are correlated with several biometric, climatic and productivity variables in a phylogenetic context, using Sylvia warblers as a case study. Our results recover net primary productivity (NPP) in the breeding range and during the breeding season as the variable with stronger positive correlation with migratory distances. Several climatic variables show a correlation with the evolution of migration and among morphological variables, migratory lineages tend to have longer wings than sedentary ones. It is not possible to disentangle if NPP was a main driver in the evolution of bird migratory behaviour or a consequence of it, yet migration and NPP seem to be tightly related today and along their evolutionary history. Migratory birds occupy different geographic areas during breeding and wintering periods and are exposed to different factors. One of those factors is the climatic component of the niche. We tested if migratory birds display similar climatic conditions in both breeding and wintering areas, using 355 bird migratory species from Eurasian to Africa flyways. Our results show that there is not climatic niche overlap between both ranges. This suggests that the climatic niche of most Euro-African migratory species is larger than expected. Given these results, both breeding and wintering climatic data need to be considered when performing species distribution models, to incorporate the total width of the climatic niche. During the Plio-Pleistocene, glacial cycles have shaped Northern Hemisphere birds' distributions that could result in changes in their migratory behaviour. In this context, it has been suggested that long-distance North American migratory species could have lost their migratory condition during cold periods regaining it later in warmer periods. We tested this hypothesis in Eurasian-African extant migratory bird species. We modelled present and LGM distribution of 80 trans-Saharan bird migratory species and we revised the available fossil record. Our results show a southwards reduction of the breeding distributions during the LGM compared to the present and similar wintering areas in the present and Pleistocene, with the Saharan belt gap always present through time. These results and the Pleistocene fossils from Africa not support the hypothesis of a loss of migratory condition in these species.
Uno de los aspectos más fascinantes dentro de la ornitología es el estudio de la migración. Saber cuáles son los patrones y procesos implicados en la evolución de la migración, permite descubrir tanto componentes ecológicos, biogeográficos como evolutivos dentro las aves. Por ello, en esta tesis se pretende aumentar el conocimiento acerca de los mecanismos implicados en la evolución de la migración en algunas aves. Por un lado, se investigó cómo evolucionó la migración y qué factores pueden actuar como motores de su evolución en un contexto filogenético usando el género Sylvia como caso de estudio. Encontramos que los procesos de cambio en el comportamiento migratorio ocurrían siempre de migratorio a sedentario, siendo el antecesor del género también migratorio. Esto supone que probablemente el coste de pasar de migratorio a sedentario es menor que al revés. Además, evaluando si factores como el clima, la morfología o la productividad eran importantes en la evolución de la migración en el género Sylvia, encontramos que la productividad juega un papel muy importante. Esto supone que probablemente las especies comenzaron a migrar aprovechando los picos de productividad que surgen en latitudes medias durante la época de cría. Por otro lado, se investigó la evolución de la migración en un contexto biogeográfico y macrecológico utilizando especies migratorias Euro-Africanas. Primero se evaluó si las especies migratorias están sometidas a las mismas condiciones climáticas tanto en las zonas de cría como en invernada. Si fuera así, las especies migratorias podrían moverse guiándose o en busca de condiciones similares a lo largo de todo el año. Sin embargo, encontramos que no es así y por lo tanto las especies migratorias presentan un nicho climático mayor de lo esperado que es necesario tener en cuenta a la hora de hacer modelos de distribución. Considerando esto, realizamos modelos de distribución de especies transaharianas tanto en el presente como durante el último glacial máximo. En este caso queríamos descubrir si las especies seguían migrando cuando parte del Paleártico estaba cubierto de nieve, o si se hicieron sedentarias como se ha sugerido para especies migratorias norteamericanas. Nuestros resultados, junto con el registro fósil consultado, no apoyan que las especies dejaran de migrar, sino que probablemente redujeran sus distancias migratorias.
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Silva, Filipe Cardoso. "Processo migratório, perspectiva psicanalítica". Master's thesis, Instituto Superior de Psicologia Aplicada, 2008. http://hdl.handle.net/10400.12/930.

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Libros sobre el tema "Processi migratori"

1

Contesti urbani, processi migratori e giovani migranti. Rimini: Guaraldi, 2009.

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2

Saiani, Paolo Parra. Per un'integrazione possibile: Processi migratori in sei aree urbane. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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3

Giuseppe, Scidà, ed. I sociologi italiani e le dinamiche dei processi migratori. Milano: F. Angeli, 2000.

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4

Maurizio, Ambrosini y Buccarelli Filippo, eds. Ai confini della cittadinanza: Processi migratori e percorsi di integrazione in Toscana. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2009.

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5

Maurizio, Ambrosini y Buccarelli Filippo, eds. Ai confini della cittadinanza: Processi migratori e percorsi di integrazione in Toscana. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2009.

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Maurizio, Ambrosini y Buccarelli Filippo, eds. Ai confini della cittadinanza: Processi migratori e percorsi di integrazione in Toscana. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2009.

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7

Kaczyński, Grzegorz J. Processo migratorio e dinamiche identitarie. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2008.

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Kaczyński, Grzegorz J. Processo migratorio e dinamiche identitarie. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2008.

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9

Processo migratorio e dinamiche identitarie. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2008.

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Maria José de Mattos Taube. De migrantes a favelados: Estudo de um processo migratório. Campinas: Editora da UNICAMP, 1986.

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Capítulos de libros sobre el tema "Processi migratori"

1

Grimson, Alejandro y Menara Guizardi. "Migratory Processes in Argentina". En The Routledge History of Modern Latin American Migration, 200–214. New York: Routledge, 2022. http://dx.doi.org/10.4324/9781003118923-18.

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2

Eidem, Jerry. "Forced Resettlement: Selected Components of the Migratory Process". En Man-Made Lakes: Their Problems and Environmental Effects, 734–37. Washington, D. C.: American Geophysical Union, 2013. http://dx.doi.org/10.1029/gm017p0734.

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3

Pardo, Fabiola. "The Ambiguities Surrounding “Migratory Status” in Integration Processes". En Challenging the Paradoxes of Integration Policies, 131–37. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-64082-2_14.

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4

Castles, Stephen y Mark J. Miller. "The Migratory Process and the Formation of Ethnic Minorities". En The Age of Migration, 19–47. London: Macmillan Education UK, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-26846-7_2.

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5

Castles, Stephen y Mark J. Miller. "The Migratory Process: A Comparison of Australia and Germany". En The Age of Migration, 185–211. London: Macmillan Education UK, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-26846-7_8.

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6

Cox, Pat. "Movements and Migratory Processes: Roles and Responsibilities of Education and Learning". En International Handbook of Migration, Minorities and Education, 9–18. Dordrecht: Springer Netherlands, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-007-1466-3_2.

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7

Baron, Lukas y Annerose Braune. "Challenges for the Application of Migratory User Interfaces in Industrial Process Visualizations". En Lecture Notes in Computer Science, 364–78. Cham: Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-39516-6_35.

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8

Sinu, Palatty Allesh, Anjana P. Unni y Thomas Jose. "Biotic Seed Dispersal Mechanisms of Tropical Rain Forests – Bats, Fishes, and Migratory Birds". En Reproductive Ecology of Flowering Plants: Patterns and Processes, 299–334. Singapore: Springer Singapore, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-981-15-4210-7_14.

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9

Jauhiainen, Jussi S. y Miriam Tedeschi. "Becoming Undocumented: Legislation and Asylum Processes in Finland". En IMISCOE Research Series, 61–91. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-68414-3_3.

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Resumen
AbstractThe phenomenon of irregular migration is very complex in the EU, including Finland. Definitions and practices regarding asylum seekers, refugees, and undocumented migrants are blurred. The laws and immigration policies also attempt to define and enact fixed categories by which to classify undocumented migrants, but these people always escape such legal boundaries through their actions, decisions, and migratory behaviours.In this chapter, we study the asylum-related legislation and processes from the viewpoints of both the authorities who decide whether to grant international protection, and the undocumented migrants who request asylum. The chapter describes the Finnish asylum process in detail, and explains how the undocumented migrants (mostly former asylum seekers) we studied experienced it. Some countries tolerate undocumented migrants, allowing them to work and have access to many public services. In other countries, such as Finland, they are denied the right to work and barely have access to healthcare. Being an undocumented migrant is simultaneously about becoming an undocumented migrant, and failing the asylum process is the most common path to becoming an undocumented migrant. We also indicate how, during the COVID-19 pandemic, the number of new asylum applications in Finland decreased by more than half.
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Düvell, Franck y Carlotta Preiss. "Migration Infrastructures: How Do People Migrate?" En IMISCOE Research Series, 83–98. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-92377-8_4.

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Resumen
AbstractMigration research primarily studies who migrates and the processes after their arrival. Less attention is paid to the processes between departure and arrival and the infrastructures used during migratory journeys (see Crawley et al., 2018). This is further reinforced by the fact that most migration is wanted and regular, and that there is little social and political interest in the actual physical dimension of regular migration processes. Comparatively few studies are seeking to answer the question of howpeople migrate. The main exception is the research of unwanted and irregular migration with a focus on migrants and refugees traveling by boat and those actors facilitating unlawful practices, denoted as human smugglers or traffickers. In short, migration infrastructure is probably the least well defined, researched and published theme, whilst it is also heavily biased.
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Actas de conferencias sobre el tema "Processi migratori"

1

Corbisiero, Fabio y Antonella Avolio. "Migrazioni e networks urbani". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7987.

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Resumen
Ripercorrendo l’ampio dibattito sul tema emerge quanto numerose siano le definizioni di integrazione elaborate dagli studiosi che si sono occupati di migrazioni. Soprattutto in anni più recenti, in forza dei rilevanti cambiamenti dei fenomeni migratori in atto, in molti concordano che questi processi sono aperti a molteplici esiti, in gran parte collegati a fattori di contesto politico, sociale, economico e culturale. Questi diversi fattori rappresentano altrettante dimensioni con cui si può guardare all’integrazione, che pertanto si configura come concetto multidimensionale, oltre che dinamico, e che può essere declinato a diversi livelli di analisi. Il livello relazionale (livello meso) rappresenta il punto di convergenza di fattori di integrazione macro e micro: i percorsi di inserimento urbano spesso dipendono dall’efficacia delle reti nelle quali si è inseriti. Questo contributo presenta i risultati di una ricerca condotta nel quartiere Mercato a Napoli, che ha avuto come oggetto di analisi l’integrazione della comunità cabardina, attraverso la metodologia e gli strumenti della Social Network Analysis. There are many definitions of integration developed by scholars of migration. They agree – especially in recent years, due to the significant changes in migration – that these processes are open to multiple outcomes, largely related political, social, economic and cultural factors. These different factors represent the different dimension which you can look to the integration; a term that appears as a multidimensional concept, as well as dynamic, and can be declined at different levels of analysis. The relational level (meso-level) represents the point of convergence between macro and micro factors of integration. In fact, the urban integration processes often depend on the effectiveness of their own social networks. This paper presents the results of a survey in the Mercato neighborhood (Naples). The aim is to analyze the integration of Kabardians community, through Social Network Analysis methods.
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2

Sharma, Puja, Kevin Sheets y Amrinder S. Nain. "The Influence of Polymeric Fiber Stiffness and Alignment on Cytoplasmic Bleb Dynamics and Migration of Glioblastoma Multiforme Cells". En ASME 2012 Summer Bioengineering Conference. American Society of Mechanical Engineers, 2012. http://dx.doi.org/10.1115/sbc2012-80923.

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Resumen
Cell migration is a tightly regulated phenomenon necessary for regular physiologic processes such as wound healing, immune response, embryonic development, growth, and regeneration [1–3]. Consequences of abnormal migratory behaviors include autoimmune diseases and metastasis during cancer progression [4, 5]. Described as one of the hallmarks of cancer, metastasis is a complex multistep process, and is responsible for 90% of cancer deaths in humans. A better understanding of the process of metastasis is of paramount importance in developing efficient cancer treatment therapies and drugs [6].
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3

Krawezik, Geraud P., Peter M. Kogge, Timothy J. Dysart, Shannon K. Kuntz y Janice O. McMahon. "Implementing the Jaccard Index on the Migratory Memory-Side Processing Emu Architecture". En 2018 IEEE High Performance Extreme Computing Conference (HPEC). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/hpec.2018.8547631.

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4

Wang, Ping, David K. Tidwell, Tanya M. Beck y Nicholas C. Kraus. "Sedimentation Patterns in a Stabilized Migratory Inlet, Blind Pass, Florida". En Sixth International Symposium on Coastal Engineering and Science of Coastal Sediment Process. Reston, VA: American Society of Civil Engineers, 2007. http://dx.doi.org/10.1061/40926(239)106.

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5

Bredin, Matthew, Abdel-Hameed A. Badawy, Janice McMahon y Shannon Kuntz. "Initial Explorations of Sparse Matrix-Vector Multiplication on EMU’s Migratory Memory Side Processing". En 2018 IEEE International Conference on Big Data (Big Data). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/bigdata.2018.8622508.

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6

He, Shuibing, Xian-He Sun, Yang Wang y Chengzhong Xu. "A Migratory Heterogeneity-Aware Data Layout Scheme for Parallel File Systems". En 2018 IEEE International Parallel and Distributed Processing Symposium (IPDPS). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/ipdps.2018.00122.

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7

Rolinger, Thomas B., Christopher D. Krieger y Alan Sussman. "Optimizing Memory-Compute Colocation for Irregular Applications on a Migratory Thread Architecture". En 2021 IEEE International Parallel and Distributed Processing Symposium (IPDPS). IEEE, 2021. http://dx.doi.org/10.1109/ipdps49936.2021.00015.

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8

Nascimento, Ian Felipe y Fábio Dos Santos Massena. "PROCESSO MIGRATÓRIO CAMPO/CIDADE DOS JOVENS RURAIS NA COMUNIDADE DA TIBINA-ILHÉUS-BA." En Anais da XVII Semana de Geografia. Recife, Brasil: Even3, 2021. http://dx.doi.org/10.29327/154502.17-1.

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9

Syed, T. Q., V. Vigneron, S. Lelandais, G. Barlovatz-Meimon, M. Malo, C. Charriere-Bertrand y C. Montagne. "Detection and Counting of "in vivo" cells to predict cell migratory potential". En 2008 First Workshops on Image Processing Theory, Tools and Applications (IPTA). IEEE, 2008. http://dx.doi.org/10.1109/ipta.2008.4743748.

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Góes, Karolayne Ribeiro de y Thiago Silveira de Melo. "Processos Imigratórios no Brasil: A Inversão do Ciclo Migratório Italiano na Paraíba". En V Congresso Internacional de História. Programa de Pós-Graduação em História e Departamento de História – Universidade Estadual de Maringá – UEM, 2011. http://dx.doi.org/10.4025/5cih.pphuem.0209.

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Informes sobre el tema "Processi migratori"

1

Zapata Hernández, Vicente Manuel. Migración marítima irregular y gestión de la acogida en Canarias. Observatorio de la Inmigración de Tenerife, 2021. http://dx.doi.org/10.25145/r.obitfact.2021.01.

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Resumen
Canarias inicia un nuevo ciclo de intensa afluencia migratoria por vía marítima coincidiendo en el tiempo con el desarrollo de la actual pandemia por coronavirus. Las llegadas irregulares se han multiplicado contando en el archipiélago con un sistema de acogida insuficiente y muy debilitado, después de una década de escasa incidencia de esta movilidad a través de la ruta atlántica, que ahora adquiere renovado protagonismo e incorpora una mayor diversidad de perfiles vulnerables en las siempre peligrosas expediciones. La respuesta institucional ha tenido que enfrentar una mayor complejidad, condicionando la permanente urgencia la adopción de soluciones incompletas e inapropiadas en determinados casos, según refieren muchas de las valoraciones realizadas. El proceso migratorio sigue su curso y cada vez más voces demandan la definición de una adecuada estrategia de acogida, basada en un modelo que integre asimismo los principios de la interculturalidad y se construya mediante la confluencia de todos los actores implicados.
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2

Romero, Nicolás y Laura Uribe. Mecanismos que fortalecen la integración: redes de migrantes y permisos de permanencia en los procesos migratorios. Inter-American Development Bank, abril de 2021. http://dx.doi.org/10.18235/0003498.

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Resumen
La crisis social desatada por la pandemia del Covid-19 ha agravado la condición de vulnerabilidad de los migrantes venezolanos. Lo anterior genera la necesidad de identificar mecanismos que favorezcan el bienestar de esta población. En este sentido, este documento destaca que las redes de migrantes y la posibilidad de acceder a un permiso de permanencia (caso de estudio PEP-RAMV) son mecanismos que facilitan distintas instancias del proceso migratorio en Colombia. En el caso de las redes, los resultados identifican que estas son indispensables para resolver diferentes necesidades, pero cobran especial relevancia en momentos críticos (llegada a Colombia, enfrentando los estragos de la pandemia, entre otros). Mientras que el permiso de permanencia PEP-RAMV otorgó la posibilidad de acceder a mercados formales, salud y educación, lo cual generó una sensación de respaldo por parte del gobierno a una población que de otra forma tendría profundas dificultades para integrarse a la sociedad colombiana. Para explorar el potencial de estos mecanismos, el siguiente documento describe, de forma general, la importancia de las redes de migrantes y el PEP-RAMV durante los procesos migratorios, luego se señala que ambos son mecanismos diferentes, pero tienen puntos de encuentro y finalmente se describe la situación de ambos en torno a distintas afectaciones en los hogares generados por el Covid-19.
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3

Zapata Hernández, Vicente Manuel. Irregular maritime migration and managing arrivals in the Canary Islands. Observatorio de la Inmigración de Tenerife, 2021. http://dx.doi.org/10.25145/r.obitfact.2021.03.

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Resumen
The Canary Islands are witnessing a new cycle of intense migratory influx by sea, coinciding in time with the progression of the current coronavirus pandemic. Irregular arrivals have increased, and, after a decade of low arrivals through this Atlantic route, the archipelago’s reception system was initially insufficient and highly debilitated. This system now takes on renewed prominence as the always perilous crossings bring with them a more diverse range of vulnerable migrants. The institutional response has had to deal with greater complexity, conditioning the constant urgency to adopt incomplete and inappropriate solutions in certain cases, according to many of the evaluations carried out. The migratory process continues its course and more and more voices are demanding that a suitable reception strategy be defined, one based on a model that also integrates the principles of interculturality and is built with input from all the stakeholders involved
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4

Namen, Olga, Marisol Rodríguez Chatruc y Nicolás Romero Bejarano. Las dos caras de la integración: Percepciones de colombianos y venezolanos sobre el fenómeno migratorio en Bogotá, Colombia. Inter-American Development Bank, marzo de 2021. http://dx.doi.org/10.18235/0003129.

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A la fecha, Colombia ha sido el mayor receptor de población migrante venezolana de la región con 1,8 millones de migrantes desde el 2014. La mayoría de las familias venezolanas migran por falta de recursos y el colapso general de la economía en su país y llegan a Colombia en busca de empleo, vivienda y condiciones de vida dignas para sus hijos. Este fenómeno implica un proceso de integración de los migrantes en la sociedad. En este estudio cualitativo documentamos las percepciones de colombianos y venezolanos sobre el proceso migratorio en la ciudad de Bogotá con información proveniente de entrevistas en profundidad recogidas en noviembre de 2019. En base al análisis de estas percepciones identificamos oportunidades y desafíos en el diseño de políticas y programas para favorecer la integración entre ambas poblaciones.
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Acosta, Diego y Jeremy Harris. Regímenes de política migratoria en América Latina y el Caribe: inmigración, libre movilidad regional, refugio y nacionalidad. Banco Interamericano de Desarrollo, julio de 2022. http://dx.doi.org/10.18235/0004362.

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Resumen
Este informe presenta y describe una nueva base de datos generada en torno a cuarenta indicadores que caracterizan los regímenes migratorios de los 26 países de América Latina y el Caribe que son miembros prestatarios del BID. Los indicadores permiten realizar una comparación multidimensional de dichos regímenes, identificar patrones subregionales, y observar tendencias en la evolución reciente de estas políticas. Los indicadores se agrupan en seis áreas: instrumentos internacionales que cubren la participación de cada país en tratados y acuerdos multilaterales; instrumentos regionales que analizan la participación de los países en acuerdos a nivel de las Américas y sus subregiones; derecho a la entrada con exención de visado que mide la exigencia de visados para entrar al país; acceso a la residencia que abarca preferencias en el otorgamiento de permisos de residencia y procesos de regularización de migrantes en situación irregular; derechos durante la residencia que investigan el acceso de migrantes a servicios de salud y educación, al mercado laboral, al sufragio, así como a la residencia permanente; y nacionalidad que miden como se obtiene la nacionalidad de un país en el momento del nacimiento o, posteriormente, mediante la naturalización, así como la posibilidad de ostentar dos nacionalidades. El valor asignado a cada indicador para cada país está sustentado por una referencia a los instrumentos jurídicos que definen la política en cuestión y, en la mayoría de los indicadores, se acompaña de un texto con información adicional que explica el caso en concreto. Esta es una base de datos única para la región y se encuentra incluida en el Anexo II de este informe. También se puede acceder a la misma a través de la página web de la Unidad de Migraciones del BID. Los principales hallazgos del análisis de la base de datos son: Se observa un emergente régimen jurídico migratorio latinoamericano del siglo XXI. Este se caracteriza por la adopción de nuevas leyes de migración, generalmente acompañadas por esquemas subregionales de movilidad como el Acuerdo de Residencia Mercosur, Bolivia y Chile, y más recientemente el Estatuto Andino. Este nuevo modelo del siglo XXI incluye generalmente mecanismos permanentes de regularización de migrantes, el derecho de acceso al mercado laboral, los sistemas de salud pública, la educación pública, así como el derecho de reunificación familiar. Esto se ve complementado con un mayor acceso al derecho al voto, al menos en elecciones locales. Si bien hasta la fecha no se observa que este modelo latinoamericano haya tenido influencia en el Caribe, el mismo está claramente arraigado en las otras tres subregiones. La regularización de migrantes en situación irregular, tanto a través de mecanismos permanentes establecidos en las leyes, como a través de programas extraordinarios de regularización, es absolutamente común en América Latina, aunque no así en el Caribe. Los países de la región han llevado a cabo más de 90 regularizaciones extraordinarias desde el año 2000. Muchos de los países ofrecen acceso preferencial a la residencia permanente para migrantes de ciertos países de la región que cumplan criterios básicos, y, en algunos casos, trato preferencial para la nacionalización. Los únicos países que no permiten la residencia de manera casi automática para nacionales de al menos otro país de la región son Bahamas y Haití en el Caribe, así como Costa Rica, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panamá, República Dominicana y México en Mesoamérica. El porcentaje de ratificación de los instrumentos internacionales, al igual que los instrumentos regionales, es muy alto en Latinoamérica, pero mucho menor a nivel subregional en el Caribe. Los acuerdos de libre residencia y movilidad regional se han convertido es un instrumento absolutamente común en el panorama legislativo de la región, e influyen sobre muchos aspectos de la política migratoria, tales como acceso al mercado laboral o reunificación familiar. El país que requiere visas a los nacionales de más estados en la región es Venezuela con 11, seguido de México con nueve. El caso venezolano puede explicarse por su aplicación del principio de reciprocidad con los estados que solicitan visa a sus nacionales. El hecho de ser un país de tránsito hacia los Estados Unidos para algunos migrantes puede explicar el caso mexicano. El estado cuyos nacionales requieren visa en más países de la región es Haití, seguido de Venezuela y República Dominicana. En el desarrollo de la base de datos a través de los 40 indicadores se han analizado más de 435 instrumentos jurídicos de los 26 países, los cuales definen su política migratoria. El análisis de este compendio de leyes, reglamentos, decretos, ordenes administrativas, y demás instrumentos demuestra que: La edad promedio de los instrumentos jurídicos vigentes en países andinos y del Cono Sur es de 8-15 años, lo cual se compara con los 25-30 años en Mesoamérica y el Caribe. Esto demuestra una mayor labor legislativa sobre la materia en dichas dos subregiones en los últimos años. En algunas áreas, tales como la regulación del régimen de visas o los procesos extraordinarios de regularización de migrantes en situación irregular, la actividad legislativa se apoya principalmente en decretos y ordenes administrativas adoptadas por el poder ejecutivo sin intervención de los parlamentos. Esto genera reglas con menor estabilidad y certeza jurídica para todos los actores involucrados: migrantes, administración, poder judicial y otros. Esta base de datos de indicadores e instrumentos jurídicos es parte de un esfuerzo de la Unidad de Migraciones del BID de contar con información y evaluación comparada de los regímenes de política migratoria en los países de la región entre otros insumos jurídicos e institucionales. La Unidad mantendrá la base de datos actualizada con el objetivo de que se convierta en un punto de referencia fundamental para la región.
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Godenau, Dirk. Migration and the economy. Observatorio de la Inmigración de Tenerife. Departamento de Geografía e Historia. Universidad de La Laguna. Tenerife, 2020. http://dx.doi.org/10.25145/r.obitfact.2020.02.

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Economic reasons are among the basic explanatory factors of migration, whether international or internally within a country. In turn, migratory movements have effects on the economy in terms of economic growth in general, but also in the different markets (work, housing, consumer goods, etc.) and public services (education, health, social services, etc.). The purpose of this document is to offer an overview of these interactions between migration and the economy in the case of the Canary Islands. To do this, certain conceptual clarifications will be made initially involving the mutual determination of both processes, before later providing specifics with evidence on the Canarian case for the main issues considered: the economic reasons for migration, and its impact on economic growth, the labour market and the living conditions of the immigrant population. The final section alludes to the importance of the institutional framework that regulates these relations between migration and the economy, which are far from being interpretable as a mechanical relationship and isolated from the political sphere.
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Godenau, Dirk. Migraciones y economía. Observatorio de la Inmigración de Tenerife. Departamento de Geografía e Historia. Universidad de La Laguna. Tenerife, 2020. http://dx.doi.org/10.25145/r.obitfact.2020.01.

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Resumen
Los motivos económicos están entre los factores explicativos básicos de las migraciones, tanto de las internacionales como de las interiores dentro de los países. A su vez, los movimientos migratorios tienen efectos en la economía; en el crecimiento económico en general y también en los distintos mercados (trabajo, vivienda, bienes de consumo, etc.) y los servicios públicos (educación, sanidad, servicios sociales, etc.) El propósito de este documento reside en ofrecer una visión sinóptica de estas interacciones entre migraciones y economía para el caso de las Islas Canarias. Para ello se plantearán inicialmente algunas aclaraciones conceptuales sobre la determinación mutua de ambos procesos, para luego especificarlas con evidencia sobre el caso canario en los principales temas a tener en cuenta: los motivos económicos de las migraciones, su impacto en el crecimiento económico, el mercado de trabajo y las condiciones de vida de la población inmigrante. El apartado final alude a la importancia del marco institucional que regula estas relaciones entre migraciones y economía, ya que están lejos de poder interpretarse como una relación mecánica y alejada de la esfera política.
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Entre el hogra y el karama: jóvenes fronterizos y procesos migratorios: informe sobre la vulneración de derechos de menores y jóvenes en proceso migratorios 2021-2022. Universitat Pompeu Fabra, 2022. http://dx.doi.org/10.31009/transgang.2021.wp05.3.

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Claves para la gestión de servicios e información migratoria en la región andina. Banco Interamericano de Desarrollo, febrero de 2023. http://dx.doi.org/10.18235/0004725.

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Resumen
Esta nota técnica busca ofrecer una hoja ruta para la gestión migratoria que contemple los procesos de diseño de vías de atención y protección de personas migrantes; discutir el modelo de ventanilla única de atención como buena práctica en la que convergen diferentes actores territoriales que brindan servicios, en su mayoría sociales; analizar las razones que subyacen al diseño estratégico dirigido a interoperar y compartir información para una toma de decisiones oportuna; comprender la importancia de contar con una arquitectura empresarial que facilite evaluar tanto las capacidades internas como las oportunidades de mejora; y por último, identificar los retos que presenta la seguridad de la información y las medidas que podrían ayudar a anonimizar los datos personales que involucran a población en condición de movilidad humana, de modo que se garantice su confidencialidad.
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