Literatura académica sobre el tema "Preesistenze"

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Artículos de revistas sobre el tema "Preesistenze"

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Myszor, Wincenty. ""Ekklesia" i "Kościół" w ujęciu gnostyków II i III wieku". Verbum Vitae 6 (14 de diciembre de 2004): 185–204. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1366.

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Resumen
L’argomento della „Chiesa” nei gnostici puo essere considerato a partire dalle fonti dei polemisti antignostici, anzitutto di Ireneo di Lione e di Tertuliano, e riferendosi agli scritti dei gnostici cristiani, inoltre alle opere originali, ossia ai testi di Nag Hammadi. Le questione „Chiesa” riguarda la societa religiosa, alla quale appartengono i cristiani, e l’interpretazione teologica di questa realta. I gnostici cristiani venivano stigmatizzati dai polemisti come eretici, ma la loro appartenenza alla Chiesa non puo essere in modo conclusivo spiegata. Da una parte soltanto nella polemica con loro si rivelano i confini dottrinali di questa appartenenza, dall’altra i gnostici cristiani stessi non costituivano una societa distinta (fuori della Chiesa), al contrario, si consideravano la piu spirituale parte della Chiesa, („pneumatica”), inserendosi nella piu stretta cerchia della Chiesa. Nell’opinione dei gnostici la gente „della Chiesa”, che veniva definita come gli uomini sensuali („psichici”), nell’appartenenza alla Chiesa si poteva salvarsi, oppure costituiva la sua piu esterna parte, giungendo ad un genere di salvezza inferiore, corrispondente al grado minore dell’appartenenza ad essa. I gnostici svilupparono l'interpretazione teologica della realta ecclesiale nella continuazione dell’idea primitiva cristiana (giudeocristiana) della Chiesa preesistente, esprimendo sia la sua divina ed eterna origine, che la sua destinazione. I gnostici si richiamavano all’idea della Chiesa come „corpo” di Cristo. Per lo sviluppo dell’idea della preesistenza della Chiesa e della sua concezione come „corpo” (eventualmente delle „membra”) di Cristo le nuove fonti nella biblioteca gnostica di Nag Hammadi meritano non solo un’indagine da parte dei storici della Chiesa, ma anche un’attenzione da parte degli esegeti.
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Zatti, Mario. "Quando un "pre-embrione" esiste, si tratta di un altro embrione". Medicina e Morale 40, n.º 5 (31 de diciembre de 1991): 781–88. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1119.

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L'organismo umano è sempre anche all'inizio dello sviluppo, espressione di vita individuale, e rispondente ai concetti di unità e di definizione rispetto all'altro da sé. È per questo che, quando accidentalmente ha luogo una scissione gemellare, si deve ritenere che la vita dell'organsimo preesistente cessa, e subentrano due nuove vite.
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Ferrigni, Nicola y Marica Spalletta. "I confini materiali e immateriali delle nuove povertà nel territorio di Roma Capitale e gli effetti sui minori". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 2 (septiembre de 2022): 258–76. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002017.

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L'articolo analizza l'impatto multidimensionale della pandemia sul territorio di Roma Capitale, focalizzando in particolare l'attenzione su quei "nuovi poveri", in cima alla cui lista svettano le famiglie con minori. I risultati confermano la crescente esposizione al rischio povertà di questi nuclei familiari, riconoscendo ai minori lo status di "poveri tra i poveri la cui preesistente condizione di fragilità risulta ulteriormente compromessa da una deprivazione tanto economica, quanto immateriale, che investe contemporaneamente la sfera educativa, culturale e relazionale.
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Pastore, Domenico. "Il disegno di un nuovo paesaggio archeologico. Un’analisi grafico-proiettiva del cimitero comunale di Parabita". EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 26, n.º 43 (19 de noviembre de 2021): 124–37. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2021.15525.

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Il cimitero monumentale di Parabita 1, progettato dal G.R.A.U. (Gruppo Romano Architetti e Urbanisti) nel 1967 è un’opera che ha profondamente segnato il panorama architettonico italiano sul finire degli anni ’60. Il progetto fu commissionato al G.R.A.U 2 dall’amministrazione comunale come ampliamento del camposanto ottocentesco esistente, per far fronte alla necessità di dotare l’area cimiteriale di nuovi luoghi di tumulazione, ossari, camera mortuaria e servizi. L’area indicata nei documenti catastali, allegati al incarico di progettazione, si sviluppa a nord del preesistente recinto cimiteriale ed occupa una superficie scoscesa di forma pressoché quadrata disposta ai piedi di un’altura che costeggia il settecentesco Convento degli Alcantarini e congiunge due assi viari (Fig. 1).
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Francesca, Magli, Enrico Guarini y Alberto Nobolo. "Il processo di unificazione del Regno d'Italia e l'armonizzazione dei preesistenti sistemi contabili". CONTABILITÀ E CULTURA AZIENDALE, n.º 1 (octubre de 2013): 63–90. http://dx.doi.org/10.3280/cca2013-001004.

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Pizarro, María José y Óscar Rueda. "Ernesto N. Rogers y la Preesistenza Ambientale en las Escuelas Nacionales de Arte de La Habana". rita_, n.º 3 (abril de 2015): 98–105. http://dx.doi.org/10.24192/2386-7027(2015)(v3)(05).

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Lestuzzi, Chiara. "Quali controlli cardiologici in corso di chemioterapia a rischio di cardiotossicità". Cardiologia Ambulatoriale, n.º 3 (30 de noviembre de 2020): 174–78. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-5.

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I controlli cardiologici (tipo di esame e tempistica) durante chemioterapia devono essere programmati in base al tipo di cardiotossicità attesa, che è diversa per diversi farmaci (disfunzione ventricolare, ischemia cardiaca, tromboembo-lie, aritmie, ipertensione) ed è anche diversa, per uno stesso farmaco, in base al modo di somministrazione. In caso di riscontro di cardiotossicità è importante valutare l’intento della chemioterapia (curativa o adiuvante/neoadiuvante) prima di suggerirne l’interruzione. L’associazione di adeguate terapie cardiologiche e la programmazione di controlli cardiologici mirati può permettere di continuare alcune terapie salvavita anche in presenza di problemi cardiaci (preesistenti o iatrogeni).
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D’Avino, Stefano. "Comprendre, c’est traduire. Rifl essioni sul complesso rapporto fra archeologia e conservazione". CaieteARA. Arhitectură. Restaurare. Arheologie, n.º 5 (2014): 179–88. http://dx.doi.org/10.47950/caieteara.2014.5.07.

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Il rapporto fra archeologia e conservazione è connesso con i concetti di ‘storia permanente’ e ‘materia signata’; il tema delle integrazioni in campo archeologico risente, del resto, degli sviluppi delle discipline storico-critiche, che mostrano oggi una crescente attenzione ed un apprezzamento verso tutti i livelli di stratifi cazione presenti sulle strutture antiche. Il progetto di restauro di un’architettura ridotta in frammenti si confi gura infatti come atto di interpretazione e traduzione. L’intervento sul testo lacunoso può pertanto giungere a soluzioni à l’identique, operazioni progettuali che perseguono una fi guratività architettonica simile all’originaria, ovvero confi gurarsi, negli esempi più convincenti, come un esercizio di reintegrazione in cui la permanenza della preesistenza è garantita dall’adozione di elementi formali francamente contemporanei e caratterizzati da una ricercata compatibilità e revesibilità; operazione in cui coesistono criticamente ‘dimensione estetica’ e rispetto del testo originario.
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Camporeale, Rosalia, Leonardo Caggiani y Michele Ottomanelli. "Equità e accessibilità nella pianificazione della mobilità sostenibile". TERRITORIO, n.º 99 (agosto de 2022): 32–39. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099005.

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Una sfida molto sentita nell'ambito della mobilità sostenibile è quella di pianificare e operare servizi equi da un punto di vista sia geografico che sociale. Le nuove forme di mobilità, infatti, possono esacerbare le disuguaglianze preesistenti nell'accesso ai sistemi di trasporto pubblico escludendo alcune aree urbane quali ad esempio i quartieri a basso reddito o quelli più lontani dal centro città, ovvero proprio laddove i residenti potrebbero beneficiare maggiormente di un nuovo servizio. L'obiettivo di questo lavoro è inquadrare questi aspetti e discuterli alla luce degli studi più recenti, profilando gli aspetti chiave da approfondire sia nella ricerca scientifica così come da parte dei professionisti della pianificazione.
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Guzzo, Pier Giovanni. "Le fondazioni greche di Magna Grecia e di Sicilia in rapporto con gli insediamenti indigeni preesistenti". Aristonothos. Rivista di Studi sul Mediterraneo Antico, n.º 18 (18 de julio de 2022): 47–72. http://dx.doi.org/10.54103/2037-4488/18098.

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Le fondazioni greche di Magna Grecia e di Sicilia in rapporto con gli insediamenti indigeni preesistenti. Si discutono i modelli mentali ellenici, ricavati dalle fonti letterarie, relativi alle forme delle fondazioni in Occidente. Si ritiene che tali fondazioni siano state operazioni condotte dalle poleis e non da privati. Si confrontano le strutture, archeologicamente note, delle fondazioni greche occidentali con quelle degli insediamenti indigeni. La mancanza di condizionamenti territoriali e cultuali, insieme alla impostata regolarità dei lotti agricoli, ha condotto a forme urbanistiche che, dalle poleis occidentali sono state imitate in Grecia propria. The Greek foundations of Magna Graecia and Sicily are discussed in relation to the pre-existing indigenous settlements: the Hellenic mental models, as drawn from literary sources, in relation to the forms of foundations in the West. Evidence indicates that these foundations were operations conducted by the poleis and not by private individuals. The archaeologically known structures of western Greek foundations are compared with those of the indigenous settlements. The lack of territorial and religious conditions, together with the set regularity of agricultural lots, led to urban planning forms that derived from the western poleis and were imitated on the Greek mainland.
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Tesis sobre el tema "Preesistenze"

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Lattante, Valeria <1981&gt. "Ernesto Nathan Rogers e le preesistenze ambientali. Itinerario teorico, 1948-1964". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5687/1/lattante_valeria_tesi.pdf.

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Resumen
La tesi indaga il significato del concetto di “preesistenze ambientali” nel pensiero teorico dell’architetto Ernesto Nathan Rogers. Il tema è scelto come punto di vista privilegiato per indagare il contributo di Rogers al dibattito sull’eredità del Movimento Moderno in un momento, il secondo dopoguerra, in cui si intensifica la necessità di soffermare l’attenzione delle riflessioni teoriche sulle relazioni tra ambiente e progetto. Il problema fu inteso come la ricerca di un linguaggio adeguato all’era macchinista e di un ordine formale per lo sviluppo urbano recente da costruire in funzione del suo rapporto con la città consolidata. Esso fu sviluppato, all’interno dell’opera teorica rogersiana, come riflessione sulla dialettica contrapposizione tra intuizione e trasmissione del sapere, contingenza e universalità. La tesi mostra le ricche connessioni culturali tramite cui tale dialettica è capace di animare un discorso unitario che va dall’insegnamento del Movimento Moderno alle ricerche tipologiche e urbane della cultura italiana degli anni Sessanta. Riportando il concetto di preesistenze ambientali alla sua accezione originale, da un lato attraverso la ricostruzione delle relazioni intellettuali instaurate da Rogers con il Movimento Moderno e i CIAM, dall’altro mediante l’approfondimento del progetto editoriale costruito durante la direzione della rivista “Casabella continuità”, la tesi intende conferire alla nozione il valore di un contributo importante alla teoria della progettazione architettonica urbana. Il concetto di preesistenze ambientali diventa così la chiave analitica per indagare, in particolare, l’influenza del dibattito dell’VIII CIAM su Il Cuore della città e della partecipazione di Rogers al lavoro di redazione dell’Estudio del Plan di Buenos Aires nel 1948-1949 nella maturazione del progetto editoriale di “Casabella continuità” (1954-1965) attraverso l’attribuzione di un preciso valore all’archetipo, alla fenomenologia e alla tradizione nella definizione del rapporto architettura e storia.
This dissertation examines the meaning of the concept of ‘environmental pre-existences’ in the theoretical thinking of Ernesto Nathan Rogers. The theme is chosen as a privileged point of view for investigating Rogers’ contribution to the debate on the legacy of the Modern Movement in post-WWII, when the necessity of paying attention to the theoretical reflections on the relationships between environment and project intensified. The problem was intended as the search for an adequate language for the machine era and for a formal order for the recent urban development to be constructed according to its rapport with the existing city. It was developed, within Rogers’ theoretical work, as a reflection on the dialectical contraposition between intuition and the handing down of knowledge, contingency and universality. The thesis shows the cultural connections through which such dialectic was able to animate a unitary discourse, from the teaching of the Modern Movement to the typological and urban researches of the Italian culture of the Sixties. Bringing the concept of environmental pre-existences back to its original acceptation, by retracing the intellectual relationships established by Rogers with the Modern Movement and the CIAM and through the deepening of the editorial project built during the editorship of the review “Casabella continuità”, the thesis aims to establish the notion’s value of an important contribution to the theory of architectural and urban design. Thus, the concept of environmental pre-existences becomes the analytical key for investigating the influence of the VIII CIAM debate on The Heart of the City and of Rogers’ participation to the drafting of the Estudio del Plan de Buenos Aires in 1948-1949 on the maturation of the editorial project for “Casabella continuità” (1954-1965) through the assignment of a precise value to archetype, phenomenology and tradition in the definition of the relationship between architecture and history.
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Lattante, Valeria <1981&gt. "Ernesto Nathan Rogers e le preesistenze ambientali. Itinerario teorico, 1948-1964". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5687/.

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La tesi indaga il significato del concetto di “preesistenze ambientali” nel pensiero teorico dell’architetto Ernesto Nathan Rogers. Il tema è scelto come punto di vista privilegiato per indagare il contributo di Rogers al dibattito sull’eredità del Movimento Moderno in un momento, il secondo dopoguerra, in cui si intensifica la necessità di soffermare l’attenzione delle riflessioni teoriche sulle relazioni tra ambiente e progetto. Il problema fu inteso come la ricerca di un linguaggio adeguato all’era macchinista e di un ordine formale per lo sviluppo urbano recente da costruire in funzione del suo rapporto con la città consolidata. Esso fu sviluppato, all’interno dell’opera teorica rogersiana, come riflessione sulla dialettica contrapposizione tra intuizione e trasmissione del sapere, contingenza e universalità. La tesi mostra le ricche connessioni culturali tramite cui tale dialettica è capace di animare un discorso unitario che va dall’insegnamento del Movimento Moderno alle ricerche tipologiche e urbane della cultura italiana degli anni Sessanta. Riportando il concetto di preesistenze ambientali alla sua accezione originale, da un lato attraverso la ricostruzione delle relazioni intellettuali instaurate da Rogers con il Movimento Moderno e i CIAM, dall’altro mediante l’approfondimento del progetto editoriale costruito durante la direzione della rivista “Casabella continuità”, la tesi intende conferire alla nozione il valore di un contributo importante alla teoria della progettazione architettonica urbana. Il concetto di preesistenze ambientali diventa così la chiave analitica per indagare, in particolare, l’influenza del dibattito dell’VIII CIAM su Il Cuore della città e della partecipazione di Rogers al lavoro di redazione dell’Estudio del Plan di Buenos Aires nel 1948-1949 nella maturazione del progetto editoriale di “Casabella continuità” (1954-1965) attraverso l’attribuzione di un preciso valore all’archetipo, alla fenomenologia e alla tradizione nella definizione del rapporto architettura e storia.
This dissertation examines the meaning of the concept of ‘environmental pre-existences’ in the theoretical thinking of Ernesto Nathan Rogers. The theme is chosen as a privileged point of view for investigating Rogers’ contribution to the debate on the legacy of the Modern Movement in post-WWII, when the necessity of paying attention to the theoretical reflections on the relationships between environment and project intensified. The problem was intended as the search for an adequate language for the machine era and for a formal order for the recent urban development to be constructed according to its rapport with the existing city. It was developed, within Rogers’ theoretical work, as a reflection on the dialectical contraposition between intuition and the handing down of knowledge, contingency and universality. The thesis shows the cultural connections through which such dialectic was able to animate a unitary discourse, from the teaching of the Modern Movement to the typological and urban researches of the Italian culture of the Sixties. Bringing the concept of environmental pre-existences back to its original acceptation, by retracing the intellectual relationships established by Rogers with the Modern Movement and the CIAM and through the deepening of the editorial project built during the editorship of the review “Casabella continuità”, the thesis aims to establish the notion’s value of an important contribution to the theory of architectural and urban design. Thus, the concept of environmental pre-existences becomes the analytical key for investigating the influence of the VIII CIAM debate on The Heart of the City and of Rogers’ participation to the drafting of the Estudio del Plan de Buenos Aires in 1948-1949 on the maturation of the editorial project for “Casabella continuità” (1954-1965) through the assignment of a precise value to archetype, phenomenology and tradition in the definition of the relationship between architecture and history.
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Selva, Pamela y Oana Damsa. "Atene citta universale. Progetto per una migliore fruibilita di accesso all'Acropoli e ai suoi percorsi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
L'Acropoli di Atene è un sito archeologico di un enorme pregio storico, artistico, archeologico. Il progetto si pone come obiettivo di ridare valore all'area di accesso all'ingresso dell'Acropoli valorizzando le preesistenze ambientali e storiche. L'intenzione primaria della tesi è di fruire un'accessibilità democratica. Il progetto dell’area ha permesso di delineare una nuova visione del territorio in termini sia di nuovi servizi. A seguito di un’analisi dettagliata del sito, nella seconda parte del percorso di tesi abbiamo deciso di affrontare il tema dell’ingresso all’Acropoli di Atene. Negli anni Trenta l’area ha subito un importante intervento su grande scala ad opera dell’architetto Dimitris Pikionis, che l’ha trasformato notevolmente rendendo il sito prettamente pedonale e non più carrabile. Una strada costituita da due tratti serpeggianti che salgono rispettivamente lungo i pendii dell’Acropoli e del Colle di Filopappo, entrambi con una loro funzione specifica, comprendono aree di sosta e punti strategici di osservazione sulla città e l’Acropoli stessa. Realizzata senza seguire schemi specifici, Pikionis ha qui dato vita ad uno dei più grandi ed importanti interventi del Novecento
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Mingotti, Federica. "Dialogo con la preesistenza. Progetto di riqualificazione dell'ex caserma militare Pozzuolo del Friuli". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Riqualificazione dell'ex Caserma Militare "Pozzuolo del Friuli", trasformata negli alloggi per gli studenti universitari di Ferrara. Completano il progetto edifici con funzioni variabili a disposizione dell'Università e della città.
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Valzania, Giacomo. "Riabi(li)tare rua de s?o jo?o. Proposta di intervento sulla preesistenza architettonica nel centro storico di porto". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6274/.

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Parte 1:Indagine teorica che riflette il tema del progetto di architettura nel rapporto specifico tra nuovo intervento e preesistenza, nel lavoro dei massimi architetti contemporanei di Porto. Parte 2: Progetto di riabilitazione di una serie di case della borghesia settecentesca nel centro storico di Porto.
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De, Luca Manuel. "I sistemi insediativi di alto promontorio: L'aggregato urbano di Castel d'Alfero analisi dello stato di conservazione, rilievo dei cinematismi in atto, progetto di restauro e riuso". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8920/.

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Resumen
La tesi affronta tematiche relative al rilievo di un aggregato edilizio, all'analisi della consistenza e dei quadri fessurativi, ai criteri di lettura dei cinematismi e alle procedure di consolidamento. Vengono, inoltre, proposte strategie di progetto, finalizzate al riuso e all'auto-mantenimento sostenibile del medesimo sistema architettonico attraverso sequenze logiche e concatenate di decisioni operative, sulla base di esigenze, criticità e requisiti emersi.
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7

Sorriga, Fabio. "Preesistenze in postproduzione. Tecniche compositive dell'architettura contemporanea nell'intervento sull'esistente". Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1252476.

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Lo studio è inserito nel vasto ambito di ricerca che riguarda il tema delle trasformazioni e riconversioni e ambisce ad esplorare alcune tecniche dell'architettura contemporanea nell'intervento sull'esistente alla ricerca di un linguaggio della modificazione. Tecniche d'immaginazione sono individuate e ordinate attraverso un processo visuale, analogico e comparativo, svolto su una rassegna di progetti d'interventi sul costruito (Atlante), esaminando l'architettura "fotogramma per fotogramma", trasponendo termini e definizioni del glossario della postproduzione cinematografica all'interno della composizione formale del progetto di architettura, ricercando i legami che collegano la scena della preesistenza alla scena successiva progettata
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ACOCELLA, ANTONIO. "L'antico come pre-testo. Musei: Architetture per l'arte". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1138293.

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Focus della ricerca di tesi dottorale è un affondo nella «vita degli edifici» valutati come opere dell’uomo inscritte nella lunga durata temporale e testimoni, conseguentemente, di plurime vicende: fondazioni, usi, abbandoni, riforme, trasformazioni, distruzioni, ricostruzioni.
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MANGIAPANE, Benedetto. "Effetti del fallimento sui rapporti giuridici preesistenti". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/101772.

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REGGIANI, ELVIRA. "Tracce dell'antico/Segni del nuovo. Interventi contemporanei sul patrimonio preesistente a Lisbona dalla ricostruzione del Chiado ad oggi". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11573/916781.

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Resumen
Lungi dal voler riproporre la dialettica degli opposti che animano l’eterno conflitto tra conservazione e innovazione, questo studio vuole suggerire un confronto partendo dalla tesi che individua nella modificazione un rapporto attivo di continuità con il passato quale risultato di un processo in costante divenire. Muovendo dall’assunto che il Portogallo rappresenta, nell’ambito della produzione architettonica contemporanea, l’erede della cultura del progetto di matrice italiana degli anni Cinquanta, la ricerca si propone – attraverso l’inquadramento critico del tema fino alla reinterpretazione grafica dei casi studio selezionati – di indagare aspetti operativi e teorici mediante l’analisi degli strumenti e delle pratiche progettuali relative alle preesistenze archeologiche, architettoniche ed urbane in un’ottica di trasmissibilità dei metodi adottati in altri contesti europei con particolare riferimento all’Italia.
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Libros sobre el tema "Preesistenze"

1

Architettura e preesistenze: Premio internazionale Domus restauro e conservazione Fassa Bortolo. Milano, Italy: Skira, 2017.

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2

Le ville scomparse a Roma: Preesistenze antiche e ville storiche : permanenze e trasformazioni (1570-1870). Roma: GBE/Ginevra Bentivoglio editoriA, 2021.

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3

Fusco, Ludovico. Preesistenza e trasformazione. Napoli: Clean, 1989.

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4

Iermano, Laura. Restyling: Il progetto di architettura sulla preesistenza edilizia. Roma: Editrice Librerie Dedalo, 2003.

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5

Presenze preesistenti: Pietre di Serra di Pratola Serra. Napoli: Guida, 2007.

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6

Censoni, Paolo Felice. Gli effetti del concordato preventivo sui rapporti giuridici preesistenti. Milano: Dott. A. Giuffrè Editore, 1988.

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7

Blandini, Mario. Gli effetti del fallimento sui rapporti giuridici preesistenti nella giurisprudenza. Milano: A. Giuffrè, 2005.

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8

Po, Candido. Le firme preesistenti: 1215-1985, viaggio dal neolitico a Palermo, via Caucaso-Maometto. Poggibonsi: Lalli editore, 1989.

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9

Innesto di architettura contemporanea su edifici preesistenti nei tessuti urbani: Separazione o integrazione. Roma: UniversItalia, 2013.

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10

architetti, Gallarati. La consapevolezza del preesistente: Progetti e realizzazioni 1978-2008 = The awareness of the preexistent : projects and realizations 1978-2008. [Florence, Italy]: Aiòn, 2009.

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Capítulos de libros sobre el tema "Preesistenze"

1

Grimaldi, Andrea. "REINTERPRETARE GLI SPAZI INTERNI DEGLI EDIFICI PER UN RIUSO CONSAPEVOLE DELLE PREESISTENZE". En Spazi re-attivi, 142–65. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1p6hpnv.11.

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2

BENFANTE, Flavia. "Un innovativo schema tipologico nelle domus ostiensi del tardo impero, fra preesistenze e trasformazioni." En 'Ad Ostium Tiberis', 141–54. Peeters Publishers, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2k057j8.13.

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Actas de conferencias sobre el tema "Preesistenze"

1

Bonifacio, Antonio. "La Real Cittadella di Messina. Approccio architettonico alle preesistenze e restauro". En FORTMED2015 - International Conference on Modern Age Fortifications of the Western Mediterranean coast. Editorial Universitat Politècnica de València, 2015. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2015.2015.1721.

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2

Di Giacomo, Tullia Valeria. "Riconnettere i percorsi della memoria per valorizzare e salvaguardare: la riqualificazione del corridoio fluviale dell’Aniene". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7968.

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I territori attuali, spesso frammentati dal crescente e incontrollato consumo di suolo hanno bisogno di una pianificazione che ristabilisca la continuità dei luoghi contribuendo a tessere nuove relazioni, intese come legami fisici o immateriali, ed eventualmente ricostruire preesistenti legami di senso depauperati o eliminati. Come mostrato dal crescente uso dei moderni strumenti di comunicazione che altro non fanno che creare delle reti per facilitare la comunicazione e il collegamento tra persone nello spazio digitale, allo stesso modo rimane evidente la necessità di creare delle reti di collegamento nello spazio fisico: collegando i diversi paesi, collegando gli abitanti gli uni agli altri, collegando gli abitanti con il territorio e le sue risorse storiche e ambientali. In misura ancora più marcata, si ritrova l’urgenza di restituire un senso ad alcuni luoghi che hanno subito una trasformazione e una perdita di ruolo, di uso, di cura e quindi di dignità. Il caso di studio si colloca a Roma, lungo il corso del fiume Aniene, nel corridoio fluviale che ancora sopravvive all’aggressione del consumo di suolo e che tuttavia necessita di particolari attenzioni verso la protezione della risorsa ambientale e verso la protezione dai rischi connessi dalla presenza del corso d’acqua a ridosso di zone anche fortemente urbanizzate. L’obiettivo è quello di ricucire la frammentazione urbana e impedire l’ulteriore consumo di suolo lungo questi spazi aperti che sono il risultato di interventi di urbanizzazione, i cosiddetti “vuoti” di risulta, gli SLOAP (Space Left Over After Planning).
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Maccarrone, Maria. "Paesaggi costieri modificati da mezzi nautici a fine vita". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7997.

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Resumen
Guardare dei luoghi prodotti da eterogenee mescolanze di elementi di varia natura può attivare dei processi trasformativi dei paesaggi in cui è possibile plasmare e riusare ciò che si trova. La ricerca sui Beni galleggianti a fine del ciclo di vita nei paesaggi costieri indaga il fenomeno dell’abbandono dei mezzi nautici alla fine del ciclo di vita come forma apparente che muta in altra forma e il paesaggio contaminato come deposito dell’energia di una natura persistente. Paesaggi fluviali, marittimi o lacustri accolgono l’azione umana per ciò che in essi lascia, vale a dire resti di natanti arenati sulle coste o accatastati in luoghi di fortuna; stampi di costruzione dismessi; relitti faticosamente censibili di imbarcazioni affondate per avaria o deliberatamente inabissate in quanto ritenute desuete. L’insieme delle imbarcazioni alla fine del ciclo di vita assume la forma di un patrimonio nautico dell'abbandono che occupa porzioni di litorali, depaupera gli ecosistemi di terra e d'acqua e altera la percezione del paesaggio preesistente. Il riconoscimento del fragile stato di quei particolari ambiti terrestri ed acquatici, vitali e limitati, è fondamentale per la loro sopravvivenza, e non solo. Preludio per nuovi stadi evolutivi, i paesaggi costieri contaminati si possono trasformare in metafore poetiche di un dialogo rinnovato fra uomo e natura, luoghi d’innovazione e di possibilità in grado di autogenerarsi e garantire nel tempo una fruibilità condivisa. Looking at places produced by heterogeneous mixtures is possible activate the transformative processes of the landscapes where to reuse what you find. The research on "floating at the end of the life cycle in coastal landscapes" explores the phenomenon of abandoned boat at the end of life as a form apparent, and the polluted landscape as the storage of persistent nature. Landscapes of river, sea or lake the accommodate human actions: the remains of boats stranded on the coasts or stacked; molds abandoned; wrecks of sunken ships to deliberately damage or sunken as they are considered obsolete. The set of vessels at the end of the life cycle takes the form of a abandoned nautical heritage which occupies portions of the coasts, depletes ecosystems of land and water and alters the perception of the landscape preexisting. The recognition of the fragile state of those particular areas of land and water, vitals and limited, it is essential for their survival, and more. Prelude to new developmental stages, the coastal landscape hybridized can transformed into poetic metaphors of a renewed dialogue between man and nature, place of innovation and opportunity that can self-generate and ensure the usability.
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