Literatura académica sobre el tema "Precetto"

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Artículos de revistas sobre el tema "Precetto"

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Kaniecki, Rafal. "L’influsso del luogo e del rito della santa messa sull’adempimento del precetto festivo". Prawo Kanoniczne 63, n.º 4 (6 de noviembre de 2020): 3–13. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2020.63.4.01.

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Resumen
Il Concilio di Adge (506) decise che si poteva adempiere il precetto festivo soltanto nella propria chiesa parrocchiale. Questa norma si è diffusa nella Chiesa latina e sopravviveva fino al Concilio di Trento (1545-1563), quantunque già in precedenza essa fosse stata indebolita dal diritto consuetudinario che permetteva di soddisfare l’obbligo, in determinate situazioni, anche in altre chiese parrocchiali, e anche, grazie ai privilegi papali, nelle chiese degli ordini mendicanti. Dal Concilio di Trento in poi i fedeli possono essere soltanto invogliati all’adempimento del precetto nella propria chiesa parrocchiale. Inoltre i loro concesso farlo negli oratori semi-privati, semi-pubblici, in alcuni oratori privati, e fuori dei luoghi sacri, partecipando alla Messa celebrata sugli altari portatili. Nella normativa vigente attuale basta partecipare alla Messa celebrata in qualunque luogo, però la celebrazione eucaristica fuori del luogo sacro richiede, per la liceità, il previo consenso dell’Ordinario. Il precetto festivo viene adempiuto attraverso la partecipazione alla Messa celebrata nel rito cattolico. Dal XIX secolo i cattolici latini e orientali possono adempierlo partecipando alla Messa nel rito diverso dal loro proprio. Mentre il “Direttorio ecumenico” (1967) aveva ammesso anche la possibilità di adempierlo occasionalmente attraverso la partecipazione alla Messa celebrata dai non cattolici, il “Direttorio ecumenico” (1993) attuale ha abrogato espressamente questo privilegio. La partecipazione alla Messa cattolica celebrata da un sacerdote scomunicato, interdetto, sospeso, se la sua pena è pubblica, adempie il precetto festivo, però un fedele può essere punito con giusta pena per la partecipazione in essa.
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Kaniecki, Rafał. "Come si deve partecipare alla Santa Messa per adempiere il precetto festivo?" Kościół i Prawo 7(20), n.º 1 (2018): 139–48. http://dx.doi.org/10.18290/kip.2018.7.1-11.

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Bernal, José. "JOSEMARÍA SANCHIS, La legge penale e il precetto penale, Giuffrè Editore, Milano 1993, 176 pp." Ius Canonicum 37, n.º 74 (5 de febrero de 2018): 787–89. http://dx.doi.org/10.15581/016.37.17032.

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Donini, Massimo. "Reati contro la P.A. e riconoscibilità del precetto : l'imputazione del formante amministrativo e di quello giurisprudenziale". Archivio penale, n.º 2 (2020): 523–45. http://dx.doi.org/10.12871/97888333944979.

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Sikora, Adam Ryszard. "Trzy wymiary „słowa Bożego” gwarantujące tożsamość Kościoła (1 J 1,10; 2,5.7.14)". Verbum Vitae 13 (14 de enero de 2008): 179–96. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1463.

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Resumen
L'annalisi dei testi che riguardano la natura e il ruolo della Parola di Dio si concentra sui quttro testi dalla Prima Lettera di s. Giovanni (1,10; 2,5.7.14) perche solo in questa Lettera la parola logos si riferisce alla Parola di Dio. L' esegesi di quattro testi ci da una idea globale sulla natura e sul ruolo della Parola divina.Logos tou Theou appare come la rivelazione portata da Gesu in cui viene sottolineato il motivo soteriologico (1,10; 2,14) e il motivo dell'amore fraterno (2,5.7). La Parola di Dio si identifica con il precetto dell'amore vicendevole che condiziona l'identita cristiana. La Parola si rivela pure come la forza interiore che illumina il credente e che gli fa vincere il Maligno. In questo modo il suo ruolo per la Chiesa e didattico e formatrice.
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Kaniecki, Rafał. "Il precetto dell’astensione dal lavoro alla luce del can. 1247 del Codice di Diritto Canonico del 1983". Kościół i Prawo 8, n.º 1 (4 de octubre de 2019): 125–34. http://dx.doi.org/10.18290/kip.2019.8.1-8.

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Resumen
Obowiązek powstrzymania się od prac według kan. 1247 Kodeksu Prawa Kanonicznego z 1983 roku Artykuł dokonuje analizy obowiązku powstrzymania się od prac, bazując na Piśmie Świętym, tradycji kanonicznej, poprzednim i aktualnym prawodawstwie dotyczącym analizowanego zagadnienia, które składają się z dokumentów soborów powszechnych, papieży, różnych komisji Stolicy Apostolskiej, jak również opinii ekspertów teologii moralnej i prawa kanonicznego. Pierwszy rozdział opisuje pochodzenie i rozwój obowiązku, poczynając od trzeciego przykazania Dekalogu i postępowania pierwszych chrześcijan. Należy zauważyć, iż pierwsze prawo cywilne w tej materii zostało wprowadzone przez Konstantyna 1 marca 321 r., a dopiero później przyjęte przez władze kościelne. Zarówno sobory, jak i papieże przypominali chrześcijanom o znaczeniu powstrzymania się od prac w niedziele i święta nakazane. Drugi rozdział dokonuje analizy prawodawstwa poprzedniego Kodeksu w tej dziedzinie. Kan. 1248 KPK/17 był bardzo precyzyjny, ponieważ wyliczał czynności, od których należało się powstrzymać. Chociaż taki sposób prezentowania obowiązku był jasny, to jednak stracił wymiar teologiczny i eklezjalny. Trzeci rozdział opisuje aktualne prawodawstwo dotyczące obowiązku, zaczynając od Soboru Watykańskiego II, analizując dokumenty Papieskiej Komisji ds. Rewizji Kodeksu, aby móc interpretować w ich świetle kan. 1247 KPK/83. Rozdział uwzględnia także różne dokumenty Stolicy Apostolskiej opublikowane po promulgacji obecnego Kodeksu.
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Jasnos, Renata. "Wierność Torze wiernością Bogu w świetle Deuteronomium". Verbum Vitae 11 (14 de enero de 2007): 27–42. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1425.

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Resumen
Il tema della fedelta nella visione deuteronomista non costituisce un argomento a se stante, alla quale vengono dedicate alcune della pericope, ma viene iscritta nei testi di diverso carattere. Dio e presentato come fedele, invece nella prospettiva storica si percepisce prima di tutto l'infedelta passata d'Israele. E proprio per questo, che la fedelta diventa una sfida per il popolo eletto. Nel contesto del patto essa viene espressa nella lealta, che vuol dire rimanere saldamente legati a Dio. La legge cioe la Torah che Mose insegna, diviene dunque l'indicatore della fedelta, della fedelta ancorata nell'alleanza. Per il fondamento di fedelta cosi compresa si trova nel precetto di amore per Dio. Nel Deuteronomio, che ha un carattere parenetico, Mose e presentato come colui che si rivolge ad Israele col grande ardore e attraverso gli ammonizioni e gli insegnamenti lo richiama alla fedelta.
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Rudzińska, Karolina. "Kara wydalenia ze stanu duchownego". Prawo Kanoniczne 53, n.º 1-2 (9 de enero de 2010): 203–31. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.11.

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Resumen
La pena della dimissione dallo stato clericale è la pena espiatoria, massima per i chierici ai quali soltanto può essere applicata. E la pena perpetua per la sua natura. Può essere irrogata mediante processo giudiziario o per mezzo di procedimento amministrativo salvo sempre il diritto di difesa. Può essere comminata nei casi previsti dalla legge universale, cioè: 1) l’apostasia, l’eresia e lo scisma, con prolungata o grave scandalo; 2) la profanazione delle specie consacrate; 3) la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l’altra nella celebrazione eucaristica o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica; 4) la violenza fisica contro il Sommo Pontefice; 5) la sollecitazione; 6) il matrimonio anche solo civile con contumacia; 7) il concubinato con contumacia; 8) gli atti contro il sesto precetto del Decalogo fatti con violenza, o minacce, o pubblicamente, o con minori al di sotto dei diciotto anni. E prevista alla Congregazione per il Clero come facoltà speciale di intervenire ai sensi del can. 1399 CIC. In tutti i casi la pena è facoltativa. Tale pena comporta la perdita dei diritti propri dello stato clericale, degli onori e degli uffici ecclesiastici.
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Stanley, E. G. "Exeter Book: Paternal Precepts – An Edition, with Translation, and Comments". Anglia 136, n.º 2 (11 de junio de 2018): 277–95. http://dx.doi.org/10.1515/ang-2018-0031.

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Resumen
AbstractThis paper presents an edition and translation of the poem in the Exeter Book better called Paternal Precepts, not just Precepts, with some commentary. The poem is abstract, and father and son are no dramatis personae. Its instruction is that not only how one thinks and acts, but also how one speaks should be endowed with virtue. The brief introduction of Paternal Precepts directs us into the ten paternal precepts to teach a well-born son. The first precept instructs the son to be virtuous, and to honour his parents and teachers. The second and third precepts direct the son not to keep bad company, and teach that God rewards virtue and punishes complicity in evil. The fourth precept is about loyalty, both to one’s friends and to one’s high principles. The fifth precept is about what is to be avoided: drunkenness, evil thoughts, lies, boasting; and the dangers of loving women. It is important to be a safekeeper of one’s words. The sixth precept is about understanding the concepts good and evil. The seventh precept reflects, in expressive contrasts, on futurity, and that the wise recognize sorrow in joys, whereas a fool fails to see that exultation may be enmeshed in sorrow. The eighth precept is about the theological concepts of God and saints. It ends with the glory of truth. The long ninth precept dwells on the Lord’s commandments, and with terms not entirely clear: ancient writings, perhaps the Scriptures together with the writings of the Church Fathers; ‘forward-looking writings’, that is perhaps prophecies, and native traditions. The long tenth precept embraces sins of words and deeds, truth, wrath, and wisdom.
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Dimundo, Rosalba. "Le tabellae come tramite d’amore: da un imprevedibile insuccesso a un precetto infallibile (Ov. Am. 1,11-12; Ars 1,437-486)". Euphrosyne 36 (enero de 2008): 49–70. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124576.

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Tesis sobre el tema "Precetto"

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TAVERRITI, SARA BIANCA. "L'AUTOCONTROLLO PENALE. RESPONSABILITÀ PENALE E MODELLI DI AUTONORMAZIONE DEI DESTINATARI DEL PRECETTO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/619498.

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Resumen
La ricerca prende l’abbrivio dalla constatazione della crescente importanza acquisita, nel panorama delle fonti penalistiche, dal fenomeno dell’autonormazione: prodotto del diritto penale post-moderno consistente nell’autoimposizione, da parte dei destinatari stessi della norma, di precetti comportamentali in chiave criminal-preventiva. Oltre al ruolo ambivalente del principio di legalità penale (effetto e causa, al contempo, del fenomeno qui preso in considerazione), l’interesse del penalista per l’approfondimento scientifico del fenomeno è sollecitato dal potenziale che quest’ultimo rivela come alternativa (sostitutiva o integrata) rispetto al diritto penale. Il primo capitolo è dedicato alla ricostruzione delle cause che hanno dato origine al fenomeno, all’uopo ripartite in due macro-categorie: (i) le cause di ordine generale, per l’enucleazione delle quali è stata condotta una ricerca che spazia nelle materie sociologiche, economiche e giusfilosofiche; (ii) le cause di natura giuridica, che sono state investigate considerando sia le manifestazioni comuni all’intero ordinamento giuridico, sia quelle specifiche della penalistica, in cui la crisi del principio della riserva di legge e il declino del diritto penale classico assumono un’importanza cruciale. Nel secondo capitolo, il focus dell’analisi si concentra sulla dimensione strutturale del paradigma autonormativo per come emerso nelle sue principali manifestazioni e nelle concettualizzazioni teoriche maturate soprattutto grazie all’approfondimento riservato al fenomeno della Self-Regulation dagli studiosi di area anglosassone. La paradigmatica dell’autonormazione viene scrutinata tanto nelle sue singole componenti costitutive statiche, quanto nei suoi moti dinamici come strategia regolatoria all’interno dell’ordinamento. La ricerca si sposta nel terzo capitolo dalla struttura alla funzione, con l’obiettivo di ricavare i criteri di politica-criminale strumentali all’impiego dell’autonormazione nel sistema penale. A tal fine, sono state esplorate le possibili relazioni interordinamentali di raccordo tra sistemi autonormativi e ordinamento statale, applicando una metodologia mutuata dall’impostazione di Santi Romano ma ambientata sul terreno del diritto penale e delle sue alternative. Nel quarto capitolo l’indagine si rivolge verso i più eminenti esempi di autonormazione manifestatisi nell’ordinamento italiano: i modelli organizzativi ex D. Lgs. 231 del 2001; i piani per la prevenzione della corruzione nella P.A.; le linee guida medico-chirurgiche per lo svolgimento delle attività sanitaria. Oltre a una disamina ricognitiva della disciplina di questi sub-sistemi normativi, i tre banchi di prova vengono scandagliati in chiave struttural-funzionalistica alla luce dei criteri di analisi illustrati nel secondo capitolo e ricavati nel terzo. Il capitolo 5 chiude il lavoro proiettando i risultati delle ricerche sul piano della teoria del reato, per verificare quale impatto abbia/possa avere l’autonormazione sulla dogmatica. Dopo aver passato in rassegna le possibili ricadute sulle diverse categorie penalistiche, la chiosa finale valorizza il potenziale del diritto riflessivo come candidato ideale per la concretizzazione della clausola di extrema ratio in materia penale. L’uso dell’autonormazione come strumento alternativo rispetto al diritto penale viene ritenuto, infatti, il profilo applicativo più promettente e degno di essere ulteriormente esplorato.
One of the crucial challenges of Criminal Law in the new millennium is to deal with the complexity of contemporary society. The traditional approach based on the State monopoly on criminal matters keeps abreast no longer with the scientific-technological sophistication and the rate of changes in criminal behavior in the era of globalization. In this scenario, we witness the rise of Self-Regulation as an auxiliary tool of crime prevention, whose main goal is to fill the vacuum and to compensate for the rapid obsolescence of state legislation. Compliance Programs, Anti-Bribery Plans, Clinical Guidelines are some of the elements of a diverse constellation of cases in which preventive measures, behavioral rules, surveillance, and sanctions are issued and enforced by a legislator who coincides with the recipient, and which is often a private actor. Nevertheless, the ambivalence of Self-Regulation lies in the fact that – in the face of some positive externalities promised – this paradigm could jeopardize some of the fundamental principles of Criminal Law. The aim of this work is to provide a critical analysis of such phenomenon in order to verify the compatibility of Self-Regulation with the Rule of Law and to assess its efficacy in deterring and detecting misconducts.
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ROTOLO, GIUSEPPE. "CONOSCIBILITA' DEL PRECETTO PENALE COME AFFERRABILITA' DELL'OFFESA. UN'ANALISI DOGMATICA E POLITICO-CRIMINALE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/565.

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Resumen
La ricerca si propone di approfondire il tema della conoscibilità del precetto penale sotto il particolare profilo della percezione dell’offesa corrispondente al tipo di illecito. L’indagine è suddivisa in tre parti. La prima parte si occupa di ricostruire storicamente la disciplina dell’ignoranza della legge e di inquadrarne i contenuti rispetto al sistema penale. Particolare attenzione viene dedicata alla “storica” sentenza della Corte costituzionale, n. 364 del 1988 e ai suoi riflessi sull’ordinamento. Nella seconda parte, si è cercato di tracciare un collegamento tra il principio di colpevolezza e quello di offensività, con specifico riferimento alla conoscibilità del precetto. La ricerca si sviluppa in due prospettive: quella dogmatica e quella politico-criminale. In primo luogo, il tema della coscienza dell’offesa è stato approfondito in relazione agli elementi del reato; successivamente, si è cercato di definire una prospettiva politico-criminale che valorizzi la percezione del disvalore penale del fatto, quale condizione necessaria alla conoscibilità del precetto, da cui derivare un criterio selettivo per la legislazione in materia penale. La terza parte è stata dedicata alla verifica delle indicazioni ricavate dall’indagine rispetto all’ambito disciplinare rappresentato dalla tutela penale dell’ambiente. Sono stati evidenziati i profili di criticità della disciplina rispetto ai principi di offensività e di colpevolezza, con particolare riferimento alle occasioni in cui sembri essere compromessa la certezza del diritto. La scelta dello specifico ambito disciplinare, cui rivolgere l’approfondimento dipende proprio dalla povertà delle fattispecie in materia ambientale sotto il profilo dell’offesa. Pertanto, sulla base di questo assunto, l’indagine ha cercato di trarre conferme all’impostazione di fondo della ricerca, in relazione sia alla definizione del bene giuridico “ambiente”, sia alle modalità di tutela più frequenti. In conclusione, sono state proposte alcune indicazioni che consentano di offrire alla materia ambientale una tutela che garantisca l’afferrabilità dell’offesa e, quindi, la conoscibilità del precetto. Considerando questo requisito essenziale ai fini del rispetto dei principi su cui l’ordinamento penale è fondato, è stata valutata l’opportunità di ricorrere a forme di tutela diverse e, in particolare, a quella amministrativa, quando tale condizione non risulti rispettata.
The thesis is aimed at studying the theme of knowledge about criminal norm particularly concerning the perception of offense correspondent to the types of wrongdoing. The enquiry has been divided into three parts. Firstly it has been examined, with a historical prospective, the discipline of ignorance of law, focusing on its contents with regard to the criminal justice system. Particular attention has been paid to the historical sentence of the Constitutional Court n. 364 of the 1988 and to the effects of such a paramount decision into the criminal justice system. The second part has been dedicated to draw a connection between culpability and harm principle, with particular concern to limiting the application of criminal law. The research has developed into two perspectives: a dogmatic one and one of criminal policy. Primarily, it has considered the key point of the knowledge of the offense as regards to the elements of the crime; subsequently, it has meant to define a criminal policy perspective that enhances the perception of the criminal disvalue of the fact as a necessary condition to the knowledge of the criminal norm from which drawn a selective criterion for penal legislation. Lastly, the study has been centred upon the criminal implications deriving from the violation of the environmental law, which is characterized, in Italy, by the uncertainty of the discipline due also to the intangibility of the offence. The dissertation has intended to highlight some critical profiles of the regulation in respect to the harm principle and the principle of culpability; specifically, it has delved into the situations where the certainty of law appeared to be compromise. The option for such a specific area of legislation depends on the deficiency that distinguishes these cases of the environmental legislation from the point of view of the harm. Furthermore, related to this, the enquiry has attempted to gain some confirmations on this statement of the problem. Both the definition of the environmental interest and the most frequent techniques of safeguard have been object of a close examination. In conclusion, this thesis intends to offer some indications concerning the environmental matter about a system of safeguard which guarantees the perception of the harm and, thus, the knowledge of the criminal norm. Considering this requirement as an essential one for the sake of the principles of criminal justice system, this research has been evaluating the opportunity to have recourse to different kinds of legal safeguards, like an administrative one, in particular, when the condition expressed above appear not to be accomplished.
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ROTOLO, GIUSEPPE. "CONOSCIBILITA' DEL PRECETTO PENALE COME AFFERRABILITA' DELL'OFFESA. UN'ANALISI DOGMATICA E POLITICO-CRIMINALE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/565.

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La ricerca si propone di approfondire il tema della conoscibilità del precetto penale sotto il particolare profilo della percezione dell’offesa corrispondente al tipo di illecito. L’indagine è suddivisa in tre parti. La prima parte si occupa di ricostruire storicamente la disciplina dell’ignoranza della legge e di inquadrarne i contenuti rispetto al sistema penale. Particolare attenzione viene dedicata alla “storica” sentenza della Corte costituzionale, n. 364 del 1988 e ai suoi riflessi sull’ordinamento. Nella seconda parte, si è cercato di tracciare un collegamento tra il principio di colpevolezza e quello di offensività, con specifico riferimento alla conoscibilità del precetto. La ricerca si sviluppa in due prospettive: quella dogmatica e quella politico-criminale. In primo luogo, il tema della coscienza dell’offesa è stato approfondito in relazione agli elementi del reato; successivamente, si è cercato di definire una prospettiva politico-criminale che valorizzi la percezione del disvalore penale del fatto, quale condizione necessaria alla conoscibilità del precetto, da cui derivare un criterio selettivo per la legislazione in materia penale. La terza parte è stata dedicata alla verifica delle indicazioni ricavate dall’indagine rispetto all’ambito disciplinare rappresentato dalla tutela penale dell’ambiente. Sono stati evidenziati i profili di criticità della disciplina rispetto ai principi di offensività e di colpevolezza, con particolare riferimento alle occasioni in cui sembri essere compromessa la certezza del diritto. La scelta dello specifico ambito disciplinare, cui rivolgere l’approfondimento dipende proprio dalla povertà delle fattispecie in materia ambientale sotto il profilo dell’offesa. Pertanto, sulla base di questo assunto, l’indagine ha cercato di trarre conferme all’impostazione di fondo della ricerca, in relazione sia alla definizione del bene giuridico “ambiente”, sia alle modalità di tutela più frequenti. In conclusione, sono state proposte alcune indicazioni che consentano di offrire alla materia ambientale una tutela che garantisca l’afferrabilità dell’offesa e, quindi, la conoscibilità del precetto. Considerando questo requisito essenziale ai fini del rispetto dei principi su cui l’ordinamento penale è fondato, è stata valutata l’opportunità di ricorrere a forme di tutela diverse e, in particolare, a quella amministrativa, quando tale condizione non risulti rispettata.
The thesis is aimed at studying the theme of knowledge about criminal norm particularly concerning the perception of offense correspondent to the types of wrongdoing. The enquiry has been divided into three parts. Firstly it has been examined, with a historical prospective, the discipline of ignorance of law, focusing on its contents with regard to the criminal justice system. Particular attention has been paid to the historical sentence of the Constitutional Court n. 364 of the 1988 and to the effects of such a paramount decision into the criminal justice system. The second part has been dedicated to draw a connection between culpability and harm principle, with particular concern to limiting the application of criminal law. The research has developed into two perspectives: a dogmatic one and one of criminal policy. Primarily, it has considered the key point of the knowledge of the offense as regards to the elements of the crime; subsequently, it has meant to define a criminal policy perspective that enhances the perception of the criminal disvalue of the fact as a necessary condition to the knowledge of the criminal norm from which drawn a selective criterion for penal legislation. Lastly, the study has been centred upon the criminal implications deriving from the violation of the environmental law, which is characterized, in Italy, by the uncertainty of the discipline due also to the intangibility of the offence. The dissertation has intended to highlight some critical profiles of the regulation in respect to the harm principle and the principle of culpability; specifically, it has delved into the situations where the certainty of law appeared to be compromise. The option for such a specific area of legislation depends on the deficiency that distinguishes these cases of the environmental legislation from the point of view of the harm. Furthermore, related to this, the enquiry has attempted to gain some confirmations on this statement of the problem. Both the definition of the environmental interest and the most frequent techniques of safeguard have been object of a close examination. In conclusion, this thesis intends to offer some indications concerning the environmental matter about a system of safeguard which guarantees the perception of the harm and, thus, the knowledge of the criminal norm. Considering this requirement as an essential one for the sake of the principles of criminal justice system, this research has been evaluating the opportunity to have recourse to different kinds of legal safeguards, like an administrative one, in particular, when the condition expressed above appear not to be accomplished.
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Couceiro, Kátia do Nascimento. "A preceptoria no internato do curso médico da universidade do estado do amazonas: a perspectiva de preceptores". reponame:Repositório Institucional da UNIFESP, 2015. http://repositorio.unifesp.br/11600/45777.

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Este trabalho tem por objetivo analisar a preceptoria desenvolvida no internato do curso médico da Universidade do Estado do Amazonas (UEA). O desenho da pesquisa foi um estudo descritivo com 28 preceptores da UEA. A coleta de dados deu-se por meio de um questionário com questões fechadas e uma entrevista semiestruturada. A intenção era fazer um levantamento das atividades desenvolvidas na preceptoria; conhecer o preparo dos preceptores, os pontos fortes e os nós críticos da preceptoria na UEA, as sugestões para o aprimoramento da preceptoria, e as qualidades de um bom preceptor. A análise dos dados foi feita por tema. Os resultados quanto às motivações para atuar como preceptor apontados foram o gosto pela docência e a possibilidade de aprimorar a formação médica. Os preceptores percebem sua atuação como uma oportunidade de compartilhar o seu conhecimento com os estudantes. Referem-se à pós-graduação e à prática clínica como espaços importantes de formação. Gostariam, entretanto, de ter um melhor preparo pedagógico para a sua atuação, assim como a possibilidade de aprimorar sua titulação acadêmica. No que se refere às atividades que desenvolvem, foram apontadas as práticas nos diferentes cenários, as discussões teóricas e o estudo de caso. Como nós críticos, destacam a necessidade de melhores cenários de prática, a restrita integração com a equipe de saúde, o desafio de despertar o interesse discente, e a necessidade de maior número de preceptores. Os pontos fortes da preceptoria citados indicam a relação médico paciente e a interação com os alunos. Como sugestões para aperfeiçoar a preceptoria, destacam a adequação dos cenários de prática, a contratação de preceptores, a melhora da qualidade dos estudantes ingressantes, e o oferecimento de possibilidade de atualização. Valorizam como principais competências de um bom preceptor as relativas aos domínios afetivo-moral, relacionais e de aquisição e uso do conhecimento. Os dados possibilitaram a laboração de um relatório técnico, a ser apresentado na instituição no intuito de colaborar para o aperfeiçoamento do curso médico.
The medical internship is the last cycle of medical education and preparation for your preceptor has been much discussed pedagogical practice, although there is scarcity of papers on this activity in undergraduate teaching. The objective of this research is to analyze the preceptorship developed during internship medical students at the University of the State of Amazonas (UEA). The research design was a descriptive study with 28 preceptors at UEA. To collect data, a questionnaire with closed questions and a semi - structured interview seeking to characterize the activities in the preceptorship, the meaning and the preparation of preceptors, strengths and critical nodes of preceptorship in UEA, suggestions for improving the same and were used qualities of a good teacher. Data were analyzed using thematic analysis. The main motivations to act as preceptor were a taste for teaching and the opportunity to enhance medical training. Preceptors perceive their work as an opportunity to share their knowledge with students. Refer to graduate and clinical practice as important areas of training, however would like a better educational preparation for their performance, and enhance possibility of their academic titles. The main activities are the practices in different scenarios, in addition to theoretical discussions and case study. As critics we need to highlight the best practice scenarios, the limited integration with the healthcare team, the challenge pique student interest and need for greater numbers of preceptors. Refer to as strengths preceptorship mainly doctor patient relationship and interaction with students. Present as main suggestions to improve the adequacy of preceptorship practice scenarios, hiring tutors, improve the quality of incoming students and offering upgradeability. Value as key skills of a good preceptor those relating to affective- moral domain , in addition to relational and acquisition and use of knowledge . The data allowed the preparation of a technical report to be submitted by the institution, as to collaborate in the improvement of the medical course.
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Zanandrea, Fabiana. "Operários da fé: uma leitura da juventude operária católica a partir da Diocese de Caxias do Sul/RS". Universidade do Vale do Rio do Sinos, 2008. http://www.repositorio.jesuita.org.br/handle/UNISINOS/1856.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
Este projeto propõe-se a analisar como se deram as relações entre clérigos e leigos militantes da Juventude Operária Católica (JOC), em Caxias do Sul RS, e de que forma conviveram os preceitos ideológicos cristãos e marxistas presentes na literatura jocista, no período de 1955 e 1975. Além disso, o convívio de elementos mais progressistas da Igreja com o clero, em geral, conservador da região também é estudado pela pesquisa. Os aspectos mencionados são investigados à luz das transformações no contexto político e socioeconômico inerente ao período. A JOC, parte integrante da Ação Católica (Movimento Internacional de Formação e Evangelização de Leigos), configurou um dos mecanismos de mobilização do laicato utilizados pela Igreja no intuito de promover a transformação social, principalmente a partir da “opção pelos pobres” que caracterizou o Concílio Vaticano II. Tal postura, do segmento mais progressista do clero, encontrou obstáculos contundentes com o estabelecimento do regime autoritário no país, o que impl
This project intends to analyze how the relationship between cleric and lay militants of the JOC (Juventude Operária Católica – Catholic Youth Labor) were, in Caxias do Sul RS, and in which way Christian ideological precepts and Marxists present in the jocista literature lived together, in the period between 1955 and 1975. Besides, the conviviality of more progressive elements of the Church with the clergy, in general, conservative of the area is also studied in this research. The mentioned aspects are investigated under the light of transformations in political and socioeconomic context inherent to the period. JOC, integrant of the Catholic Action (Lay Formation and Evangelization International Movement), configured one of the laity mobilization mechanisms used by the Church in the intention of promoting social transformation, mainly starting from the "option for the poor" which characterized the Vatican Council II. Such posture, from the most progressive segment of the clergy, found contusing obstacles with
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Silva, Geraldo Ventura da. "Da Lei de Anistia (6.683/79) E o julgamento da arguição de descumprimento de preceito fundamental N. 153 (Um estudo da validade jurídica e da conveniência política do perdão, da justiça e da paz, sob as luzes da filosofia do direito e da teologia protestante)". reponame:Repositório Institucional do UniCEUB, 2012. http://repositorio.uniceub.br/handle/235/5783.

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Submitted by Haia Cristina Rebouças de Almeida (haia.almeida@uniceub.br) on 2015-02-19T12:53:23Z No. of bitstreams: 1 61000875.pdf: 1664146 bytes, checksum: 1d632f9d2f9ad0744d3937de903b76db (MD5)
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O texto em apreço, em conclusão do Curso de Mestrado em Direito e Políticas Públicas, aborda a lei de anistia, de 1979, sua validade constitucional, focando a referida lei nas circunstâncias político-sociais, como uma conquista da sociedade, e seu alcance, no tempo de sua gestação, e, com outras leis a ela relacionadas, que vieram à luz; sua identidade, a partir das condições, histórico-político-sociais, em termos de conflitos internos, nas próprias Forças Armadas, entre os da “linha dura” e os moderados; e pressões externas, da sociedade desencantada com o desrespeito a direitos humanos, em meio ao atrito do Poder Oficial com as forças de resistência ao regime. Fazemos a diferenciação da ótica da lei ao seu tempo e a abordagem de oposição crítica, atual, que parece não distinguir esses momentos. Propomo-nos a comparar o Direito com a teologia protestante em suas abrangências da vida humana, a exigir, essa compreensão para o seu conhecimento; e, também, suas ambiguidades, comparáveis sob certos aspectos e suas diferenciações. Analisamos o Julgamento da arguição de descumprimento de preceitos fundamentais, movida pela Ordem dos Advogados do Brasil, por seu Conselho Federal, desde as informações e contribuições de interpretação jurídica, da Advocacia Geral da União, por si, e juntando as contribuições dos Órgãos Oficiais, por ela assessorados, bem como o Parecer da Procuradoria Geral da República, que a todos avaliou, opinando pela “improcedência” da ação. Além disso, analisamos as manifestações dos ditos “amici curiae” (amigos da Corte), várias participações. Em todos os casos emitindo juízo de valor aos referidos trabalhos, buscando coerência com a postura teórica dessa dissertação.
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BORGES, C. M. F. "Arguição de descumprimento de preceito fundamental: aspectos processuais". Universidade Federal do Espírito Santo, 2009. http://repositorio.ufes.br/handle/10/2697.

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Made available in DSpace on 2016-08-29T11:13:11Z (GMT). No. of bitstreams: 1 tese_3503_Sérgio Cupertino_Dissertação.pdf: 5033138 bytes, checksum: 4d13ecd7044f78b2d450191acbf2716c (MD5) Previous issue date: 2009-09-11
A presente dissertação tem por sentido analisar o enunciado normativo do artigo 557, do Código de Processo Civil. O referido enunciado normativo introduziu no subsistema do direito processual civil positivo norma jurídica de competência jurisdicional para o julgamento dos recursos cíveis com fundamento de validade na jurisprudência dominante dos tribunais. Portanto, a jurisprudência será analisada como fundamento de validade das decisões judiciais. Tomou-se como ponto de partida a correlação entre cultura, linguagem e direito para fixar o direito positivo como um sistema linguístico. Em seguida, passou-se a analisar as espécies normativas, em especial as normas de competências, para estabelecer o sistema do direito positivo como um sistema autorreferente. A diante foram examinadas as condições de validade das normas jurídicas sob o sistema de referência da teoria dos atos de fala normativos e da análise do discurso. Com esses pressupostos, avaliaram-se as competências do Estado, em especial, a competência jurisdicional. Com esses pressupostos deduziu-se a norma de julgamento prescrita no enunciado do artigo 557, do Código de Processo Civil. Ao fim, passou-se a analisar algumas questões práticas referentes ao terma.
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Mariano, Nayana Rodrigues Cordeiro. "Educação pela higiene: a invenção de um modelo hígido de educação escolar primária na Parahyba do Norte (1849-1886)". Universidade Federal da Paraíba, 2015. http://tede.biblioteca.ufpb.br:8080/handle/tede/7765.

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Submitted by Maike Costa (maiksebas@gmail.com) on 2016-01-27T12:22:59Z No. of bitstreams: 1 arquivototal.pdf: 6161403 bytes, checksum: 29fa33732cc78df361143859526b91f6 (MD5)
Made available in DSpace on 2016-01-27T12:22:59Z (GMT). No. of bitstreams: 1 arquivototal.pdf: 6161403 bytes, checksum: 29fa33732cc78df361143859526b91f6 (MD5) Previous issue date: 2015-02-23
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
This thesis aims to discuss the invention of a healthy model of school education in primary education in Parahyba do Norte, during the period between 1849, moment of the publication of the first General Regulation of Primary Education, and 1886, launch period of the last Regulation dedicated to the instruction in the monarchical regime. During the research, I had contact with a range of documents, such as: newspapers, reports, laws, decrees, almanacs, magazines, school textbook and manuscripts. In this way, the thesis´ argument was built considering that, from the second half of the nineteenth century, the consolidation phase of the new nation, the establishment of the Brazilian/Parahyba school was in progress, and the precepts of the medical order were present in the process of schooling. Although Parahyba do Norte were dialoguing about what was being produced in the Court, the province had its own specificities as it was the case of the 1849 Regulation, rich in precepts derived from the medical order and that was pioneer in this type of regulation concerning that province, and at the same time, serving to guide other legislations in the period studied here. The local political elites showed them up in full action in this modeling and disciplining and regulatory strategies, embedded in a civilizing discourse, dictated standards for the urban space and, especially for school education. Thus, the cited Regulation, as the others that were being published during the period of this study, indicated the autonomy of the provincial political elite in relation to the central power, which noticed in the medical-hygienic speech, a possible way to join the "civilized" world. It was, therefore, in this way that the invention of a healthy model of school education has taken place. The work was regarded as a problem from the biopolitics category, discussed by Foucault as an institutional procedure of collective administration. With the population growth and the development of the cities, life in society brought transformations that called for interventions in order to manage the population. Consequently, the medicine, posing itself as one of the responsible for the building of the national state, made use of mechanisms of individualizing and generalizing intervention, radiating the norm within the miscellaneous spheres that formed the society. Thus, the medical precepts began to infuse standards ranging from the simple act of washing hands to orthopedic care of those who attended school. Diagnosing contagious diseases, guiding the materiality of the school building, indicating the care related to the body and clothes, prescribing gymnastics, showing the importance of vaccination and purging what was considered pernicious, that is, producing knowledge and power, the medical order was consolidating a healthy model for school education, which was trodden hand in hand with the provincial political elite, with the purpose of instructing, ordering and civilizing the population.
A presente tese tem por objetivo discutir a invenção de um modelo hígido de educação escolar na instrução primária na Parahyba do Norte, no recorte compreendido entre 1849, momento de publicação do primeiro Regulamento Geral da Instrução Primária, e 1886, período de lançamento do último Regulamento destinado à instrução no regime monárquico. No transcorrer da pesquisa, dialoguei com uma documentação variada, como: jornais, relatórios, leis, decretos, almanaques, revistas, compêndio escolar e manuscritos. Nesse percurso, o argumento de tese foi construído considerando que, a partir da segunda metade do século XIX, momento de consolidação da nova nação, estava em curso a constituição da escola brasileira/parahybana, e os preceitos da ordem médica estiveram presentes no processo de escolarização. Embora dialogando com o que estava sendo produzido na Corte, a Parahyba do Norte teve as suas especificidades como foi o caso do Regulamento de 1849, rico em preceitos oriundos da ordem médica e que foi pioneiro nesse tipo de normatização na mencionada Província, servindo ao mesmo tempo para orientar outras legislações no período aqui estudado. As elites políticas locais apresentaram-se em plena atuação nessa modelagem e estratégias de disciplinarização e regulamentação, embebidas de um discurso civilizador, ditaram normas para o espaço urbano e, especialmente, para a educação escolar. Assim, o referido Regulamento, como os demais que foram sendo elaborados ao longo do período deste estudo indicaram autonomia da elite política provincial em relação ao poder central, que viu no discurso médico-higiênico, uma possível via para ingressar no mundo “civilizado”. Foi, portanto, nesse movimento que se processou a invenção de um modelo hígido de educação escolar. O trabalho foi problematizado a partir da categoria biopolítica, discutida por Foucault como um procedimento institucional de administração da coletividade. Com o aumento populacional e o crescimento das cidades, a vida em sociedade trouxe transformações que pediam intervenções para gerenciar a população. Logo, a medicina, se colocando como uma das responsáveis pela edificação do Estado nacional, utilizou-se de mecanismos de intervenção individualizante e generalizante, irradiando a norma no interior das diversas esferas que constituíram a sociedade. Assim, preceitos de natureza médica passaram a infundir normas que iam do simples ato de lavar as mãos aos cuidados ortopédicos daqueles que frequentavam a escola. Diagnosticando doenças contagiosas, orientando a materialidade do prédio da escola, indicando os cuidados com o corpo e as roupas, prescrevendo a ginástica, divulgando a importância da vacinação e purgando o que era considerado pernicioso, isto é, produzindo saberes e poderes, a ordem médica foi consolidando um modelo hígido para a educação escolar, percurso que foi trilhado de mãos dadas com a elite política provincial, com o objetivo de instruir, ordenar e civilizar a população.
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Nóbrega, Sávio Salomão de Almeida. "Arguição de descumprimento de preceito fundamental no Direito Tributário". Pontifícia Universidade Católica de São Paulo, 2018. https://tede2.pucsp.br/handle/handle/21772.

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Submitted by Filipe dos Santos (fsantos@pucsp.br) on 2018-12-17T11:53:58Z No. of bitstreams: 1 Sávio Salomão de Almeida Nóbrega.pdf: 1954865 bytes, checksum: aff34c7170a832c476fd926cb350d130 (MD5)
Made available in DSpace on 2018-12-17T11:53:58Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Sávio Salomão de Almeida Nóbrega.pdf: 1954865 bytes, checksum: aff34c7170a832c476fd926cb350d130 (MD5) Previous issue date: 2018-11-26
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
It is stated that the limitations on the power to tax contained in article 150 of the Federal Constitution are, in fact, fundamental rights of taxpayers, because they play a dual function in the subjective plane continue to act as a guarantee of individual freedom; and on the objective plane have assumed an institutional dimension from which their content must be functionalized for the attainment of the purposes and values proclaimed constitutionally. It is also pointed out that they also derive from the fundamental rights of freedom and property contained in Article 5 of the Constitution, giving them normative density or specific meaning in the field of taxes. This association is possible due to the opening clause inscribed in paragraph 2 of article 5 of the Constitution. It is shown that if legality, isonomy, nonretroactivity, priority, the prohibition of tribute with confiscatory effect and immunities are fundamental rights, they will also constitute fundamental precepts. It is maintained that noncompliance with these guarantees of the taxpayers by act of the Public Authority makes it possible to join the Supreme Court by means of the Arrangement of Non-compliance with Basic Precept, covered by Article 102, paragraph 1 of the Federal Constitution and regulated by Law n . 9,882 / 99. In the end, it is demonstrated that by means of the non-compliance argument, any act or omission of the Public Power, whether normative or non-normative, abstract or concrete, prior or subsequent to the Federal, State or Municipal Constitution, and from any body or entity of the Legislative, Executive and Judiciary
Afirma-se que as limitações ao poder de tributar constantes do artigo 150 da Constituição Federal constituem, na verdade, direitos fundamentais dos contribuintes, porque desempenham uma dupla função no plano subjetivo continuam a atuar como garantia da liberdade individual; e no plano objetivo assumiram uma dimensão institucional a partir da qual seu conteúdo deve funcionalizar-se para a consecução dos propósitos e valores proclamados constitucionalmente. Aponta-se que também decorrem dos direitos fundamentais da liberdade e propriedade constantes do artigo 5º da Constituição, conferindo-lhes densidade normativa ou significado específico no campo dos tributos. Essa associação mostra-se possível por força da cláusula de abertura insculpida no § 2º do artigo 5º da Constituição. Demonstra-se que se a legalidade, a isonomia, a irretroatividade, anterioridade, a vedação ao tributo com efeito confiscatório e as imunidades configuram-se direitos fundamentais, configurarão, também, preceitos fundamentais. Sustenta-se que o descumprimento dessas garantias dos contribuintes por ato do Poder Público faz surgir a possibilidade de ingresso ao Supremo Tribunal Federal por via da Arguição de Descumprimento de Preceito Fundamental, encampada no artigo 102, § 1º da Constituição Federal e regulamentada pela Lei n. 9.882/99. Ao final, demonstra-se que por meio da arguição de descumprimento controla-se qualquer ato ou omissão do Poder Público, seja normativo ou não normativo, abstrato ou concreto, anterior ou posterior à Constituição, federal, estadual ou municipal, e proveniente de qualquer órgão ou entidade do Legislativo, Executivo e do Judiciário
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Squillaci, Laurie Lynn. "Preceptor Training and Nurse Retention". ScholarWorks, 2015. https://scholarworks.waldenu.edu/dissertations/303.

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Nurse turnover is a significant problem that has led to a nursing shortage in hospitals, particularly in rural hospitals. The nursing shortage will continue to grow if changes are not implemented to retain qualified nurses. Nurse turnover puts patients at risk for substandard care and increases healthcare-related costs, as organizations try to recoup costs to train and orient new nurses. Retention, turnover, and quality of care are important organizational drivers. One strategy that targets each of these drivers is to have newly hired nurses partake in a preceptorship, where a preceptor facilitates the assimilation and amalgamation of newly hired nurses into their role. Guided by the preceptor conceptual framework, the purpose of this project was to develop and plan a preceptor-training program, which targeted the field sites specific needs. Preceptor and preceptee roles were defined and training modules were created on topics such as communication, adult learning, diversity, time management, assessment, critical thinking, and problem solving. One master binder was created that contained the content required to teach each module of the preceptor-training program. The field site will use this information in conjunction with different delivery methods to implement and evaluate the program. The evaluation plan is to perform formative evaluation after each module is presented and summative evaluation at the conclusion of the allotted training days, using a Likert scale questionnaire. Establishing an instructive program for preceptor training may assist and support preceptors in their role; this program may also affect the preceptee's job satisfaction and ultimately, retention. Safe, efficient, quality care is the cornerstone of the social change implications in practice. Preceptors may feel better about the precepting process and patients may benefit from improved care.
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Libros sobre el tema "Precetto"

1

Vaccarella, Romano. Titolo esecutivo, precetto, opposizioni. 2a ed. Torino: UTET, 1993.

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2

Sanchis, Josemaría. La legge penale e il precetto penale. Milano: Giuffrè, 1993.

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3

Forti, Gabrio, Matteo Caputo y Gianluca Varraso. "Verità" del precetto e della sanzione penale alla prova del processo. Napolina, Italia: Jovene editore, 2014.

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4

Plutarch. Precetti igienici. Napoli: D'Auria, 1992.

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5

Plutarch. Precetti politici. Napoli: M. d'Auria, 1993.

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6

Plutarch. Precetti coniugali. Napoli: M. d'Auria, 1990.

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7

Masala, Alberto. Taliban: I trentadue precetti per le donne = Taliban : the thirty-two precepts for the women. Bologna: Edizione Totalmente Libere, 2001.

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8

Pryde, Debi. Precept upon precept. Newberry Springs, Calif: Iron Sharpeneth Iron Publications, 2004.

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9

Pryde, Debi. Precept upon precept. Newberry Springs, Calif: Iron Sharpeneth Iron Publications, 2004.

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10

Pryde, Debi. Precept upon precept. Newberry Springs, Calif: Iron Sharpeneth Iron Publications, 2004.

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Capítulos de libros sobre el tema "Precetto"

1

Bergman, Michael K. "The Precepts". En A Knowledge Representation Practionary, 85–104. Cham: Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-98092-8_5.

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2

Kehler, Dorothea. "Precept and Practice". En Shakespeare's Widows, 17–41. New York: Palgrave Macmillan US, 2009. http://dx.doi.org/10.1057/9780230623354_2.

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3

Hobson, J. A. y Morris Ginsberg. "Precept Before Example". En L. T. Hobhouse, 313–16. London: Routledge, 2022. http://dx.doi.org/10.4324/9781003325260-24.

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4

Clossick, Jane y Ben Colburn. "Design precepts for autonomy". En Architecture and Collective Life, 207–17. London: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003118985-22.

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5

Konstan, David. "Reading Plutarch's Marriage Precepts". En Married Life in Greco-Roman Antiquity, 129–48. London: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9780429326271-8.

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6

Morris, Ruth. "Pragmatism, precept and passions". En American Translators Association Scholarly Monograph Series, 263. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 1995. http://dx.doi.org/10.1075/ata.viii.19mor.

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7

"El nuevo precepto:". En La memoria y el perdón, 81–102. Herder, 2011. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvt9jztp.9.

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8

"Arte E Precetti". En Books on Military Architecture Printed in Venice, 34. BRILL, 2002. http://dx.doi.org/10.1163/9789004473874_016.

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9

"Contributors". En Preceptor Central. 2215 Constitution Avenue, N.W. Washington, DC 20037-2985: The American Pharmacists Association, 2021. http://dx.doi.org/10.21019/preceptor.2021.1001.fm.

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10

Sullivan Felton, Meghan K. "Developing Rotation Activities". En Preceptor Central. 2215 Constitution Avenue, N.W. Washington, DC 20037-2985: The American Pharmacists Association, 2021. http://dx.doi.org/10.21019/preceptor.2021.1001.3.

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Actas de conferencias sobre el tema "Precetto"

1

Mukhalalati, Banan, Ahmed Awaisu, Sara Elshami, Bridget Javed, Marwan Abu-Hijleh, Susannah Hart, Hiba Bawadi, Randa Almahasneh, Abdullatif Al-Khal y Kristine Al-Amri. "Pilot Evaluation of the “Practice Educators’ Academy” Preceptor Development Program for Continuing Health Professional Education Programs in Qatar". En Qatar University Annual Research Forum & Exhibition. Qatar University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.29117/quarfe.2021.0078.

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Resumen
“The Practice Educators’ Academy Program” is an innovative educational intervention developed following a preceptor-focused needs assessment. This study evaluated the program’s effect on self-efficacy and knowledge amongst multi-disciplinary clinical preceptors who precept students across the Health Cluster in Qatar University, Qatar. Additionally, the study assessed satisfaction with the program’s comprehensiveness, appropriateness, and relevance. The program’s effectiveness was assessed utilizing a pretest-posttest pilot intervention study with a single group of preceptors. Preceptor self-efficacy was assessed using the Preceptor Self-Efficacy Questionnaire, a validated 21-item questionnaire. Preceptor knowledge was assessed through a 25-item multiple-choice question test. Satisfaction with program content and delivery was assessed through a 14-item questionnaire with open comments. Participation of 30 preceptors in the self-efficacy questionnaire resulted in a statistically significant increase in their posttest median score (pretest-to-posttest: 3.3-to-3.6, p= 0.001). Twenty-six preceptors completed the knowledge-based assessment, with a statistically significant increased posttest mean score (pretest-to-posttest: 10.2-to-15.7, p< 0.001). Participants indicated high levels of satisfaction with the program (average score= 4.42/5). Our findings suggest the pilot program is effective as demonstrated through a significant improvement in preceptors’ self-efficacy and knowledge. Recommendations for future iterations include placing greater focus on active learning strategies, and inter-disciplinary integration.
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2

Das, Anooshmita y Mikkel Baun Kjærgaard. "PRECEPT". En UbiComp '19: The 2019 ACM International Joint Conference on Pervasive and Ubiquitous Computing. New York, NY, USA: ACM, 2019. http://dx.doi.org/10.1145/3341162.3345605.

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3

Lee-Hsieh, Jane, Cheng Su-Fen, Kao Yu-Hsiu y Lee Ya-Wen. "Nurse Preceptor and New Nurse Perceptions of Preceptor Clinical Teaching Behavior". En Annual Worldwide Nursing Conference. Global Science & Technology Forum (GSTF), 2015. http://dx.doi.org/10.5176/2315-4330_wnc15.51.

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4

Hoot, Tracy. "NURSING STUDENT SUCCESS: ESSENTIAL PRECEPTOR CHARACTERISTICS". En 14th International Technology, Education and Development Conference. IATED, 2020. http://dx.doi.org/10.21125/inted.2020.0772.

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5

Vachtsevanos, George y Feraidoon Zahiri. "Prognosis: Challenges, Precepts, Myths and Applications". En 2022 IEEE Aerospace Conference (AERO). IEEE, 2022. http://dx.doi.org/10.1109/aero53065.2022.9843823.

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6

Silva, T. G. y S. L. Russo. "PRECEITOS LEGAIS REFERENTE À INOVAÇÃO TECNOLÓGICA NO BRASIL". En 8th International Symposium on Technological Innovation. Universidade Federal de Sergipe, 2017. http://dx.doi.org/10.7198/s2318-3403201700080001.

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7

Wallace, Patrick T. "Concise telescope pointing algorithm using IAU 2000 precepts". En SPIE Astronomical Telescopes + Instrumentation. SPIE, 2008. http://dx.doi.org/10.1117/12.788712.

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Shepard, William L., George M. Claypole, Mark George Kosowski y Ronald E. York. "Architecture for Robust Efficiency:GM's “Precept” PNGV Vehicle". En Future Car Congress. 400 Commonwealth Drive, Warrendale, PA, United States: SAE International, 2000. http://dx.doi.org/10.4271/2000-01-1582.

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Guardia, Carlos Enrique. "Imaginarios urbanos instituidos, práctica urbanística y capturas de rentas del suelo: una mirada crítica sobre el desarrollo urbano y los conjuntos habitacionales del peri-urbano marplatense 1970-1990". En Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Facultad de Arquitectura. Universidad de la República, 2015. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6172.

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Resumen
Con frecuencia, los imaginarios urbanos aluden a determinadas visiones colectivas compartidas y de carácter costumbrista que aportan a la construcción social de la ciudad. En la ciudad de Mar del Plata en el periodo 1970-1990, los Conjuntos Habitacionales (CH) constituyeron la forma predominante de producción de vivienda masiva. Esta modalidad habitacional, fue sustentada desde una concepción rígida y totalizante del desarrollo urbano, afín a los preceptos básicos de la planificación tradicional. El trabajo analiza el proceso de gestión-producción de Conjuntos Habitacionales del área noroeste de la ciudad de Mar del Plata, en donde agentes ligados a intereses inmobiliarios articularon una producción ficticia de planes particularizados, normativas y operatorias que generaron expectativas de urbanización; repercutiendo en los precios del suelo con la generación de rentas territoriales bajo la forma de grandes proyectos de vivienda y políticas de urbanización. Often, urban imaginary allude to certain shared customs and character that contribute to the social construction of collective visions city . In the city of Mar del Plata in the period 1970-1990 , the housing complexes ( CH ) were the predominant form of mass housing production . This housing form , was supported from a rigid and totalizing conception of urban development, akin to the basic precepts of traditional planning. The paper analyzes the process of production management - Housing Block Northwest area of the city of Mar del Plata , where agents linked to real estate interests articulated a particularized fictional production plans , policy and operative to generate expectations of urbanization ; impacting land prices with territorial generating income in the form of large projects of housing and urbanization policies.
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Motta, Raquel de Oliveira Laudiosa da, Maria Lucivane De Oliveira y Suely Lopes De Azevedo. "CONTRIBUIÇÃO DA TEORIA AMBIENTALISTA DE FLORENCE NIGHTINGALE NO CONTROLE DAS INFECÇÕES HOSPITALARES". En II Congresso Brasileiro de Saúde On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/1524.

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Resumen
Introdução: Florence Nightingale é considerada a fundadora da Enfermagem Moderna. À sua época Florence contribuiu, significativamente, para a melhoria e para o desenvolvimento da saúde no ambiente hospitalar. A visão de Florence era priorizar o fornecimento de um ambiente estimulador do desenvolvimento da saúde para o paciente, preceito que sustenta a Teoria Ambientalista. Sua preocupação com ambiente hospitalar e meio ambiente enfatizava a as condições locais, como a iluminação, a limpeza, o sanitarismo, a ventilação, a temperatura, a atenção, o cuidado, os odores e os ruídos. Além disso, priorizava o isolamento, uma dieta adequada, a individualização do cuidado, a redução do número de leitos por enfermaria evitando às infecções cruzadas e a diminuição da circulação de pessoas fora do serviço em âmbito hospitalar, evitando condições desfavoráveis aos pacientes. Objetivo: Refletir sobre a contribuição de Florence Nightingale na área da saúde e da enfermagem no que tange ao controle das infecções hospitalares. Material e Métodos: Revisão integrativa realizada nas bases de dados: SCIELO, MEDLINE e LILACS, no período de fevereiro a maio de 2021. Critérios de inclusão: artigos disponíveis na íntegra, indexados nas bases supracitadas, publicados em português e inglês, com recorte temporal de 2015 a 2021. Resultados: A teoria ambientalista apresenta como foco principal o meio ambiente. Florence acreditava que fornecer um ambiente adequado era o diferencial na recuperação dos doentes e é este produto que fundamenta a teoria ambientalista, assim, a teoria tornou-se conhecida, pois trouxe resultados inovadores ao tratamento de doentes, na manutenção de um ambiente favorável no sentido de facilitar o processo de cura e o viver saudável. Conclusão: A teoria ambientalista de Florence Nightingale tem contribuído de maneira efetiva para que os ambientes de saúde possam refletir sobre os meios através dos quais, principalmente a Enfermagem deve utilizar para reduzir as infecções nestes ambientes. E quando falamos em infecções hospitalares, é perceptível que os preceitos da teórica foram estabelecidos e servem de parâmetro na atualidade, sendo a sua relevância considerada um marco na história da enfermagem.
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Informes sobre el tema "Precetto"

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Forsyth, Maurice H. Five Precepts for the Air Component Commander When Air Power is Used in Coercive Diplomacy. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, mayo de 1999. http://dx.doi.org/10.21236/ada370748.

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2

Bulankulame, S. Social aspects of water management during the Maha season 1985/86 in Dewahuwa and Mahaweli H-2 Block 305: precept and practice. International Irrigation Management Institute (IIMI), 1986. http://dx.doi.org/10.5337/2013.003.

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