Tesis sobre el tema "Polifunzionalità della responsabilità civile"
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Carra', Simone <1986>. "Percorsi evolutivi della funzione della responsabilità civile". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8300.
Texto completoMelillo, Flavia. "La responsabilità civile della Pubblica Amministrazione". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1756.
Texto completoLa ricerca ha ad oggetto la ricostruzione del rapporto tra autorità e libertà in una prospettiva evolutiva, che tenga conto della complessità del fenomeno, ripudiando una concezione astorica e avalutativa. L’entrata in vigore della Costituzione ha imposto il ripensamento del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato nel rispetto del principio di legalità costituzionale che, nel rinnovato sistema delle fonti dell’ordinamento, non consente di rinvenire una dicotomia tra pubblico e privato o una supremazia del primo sul secondo. Le conseguenze del rinnovato sistema di valori si sono avute, in modo tangibile, attraverso l’eliminazione di aree di franchigia dei pubblici poteri e, in primo luogo, con l’affermazione della responsabilità della pubblica amministrazione per i danni cagionati, con il suo comportamento, al soggetto privato. Occorre, però, evidenziare che la mera affermazione di massima non implica l’effettiva realizzazione del programma costituzionale, volto alla realizzazione del valore della persona umana, nei suoi diritti fondamentali, ivi incluso il diritto ad una tutela piena ed effettiva, anche nei confronti dei poteri pubblici. Nel presente lavoro, quindi, si evidenzia come, in concreto, taluni aspetti della disciplina sia sostanziale che processuale incidono sulla posizione giuridica soggettiva del privato, andando a limitarne la tutela. La prova è data dal grande dibattito svoltosi con riguardo alla natura giuridica della responsabilità della pubblica amministrazione. Per quanto la giurisprudenza maggioritaria ne individui il paradigma nella responsabilità aquiliana, non mancano diverse opzioni ricostruttive nel senso della natura contrattuale, precontrattuale o speciale. Si evidenzia la necessità di operare una valutazione in concreto della fattispecie, senza eliderne le peculiarità al solo fine di una sua inclusione nell’uno o nell’altro paradigma di responsabilità. Occorre, comunque, rilevare che il dibattito circa talune conseguenze applicative - ritenute più o meno favorevoli all’amministrazione o al privato - la cui soluzione è tradizionalmente dipesa dalla soluzione offerta al quesito circa la natura giuridica della responsabilità della pubblica amministrazione, è stato sopito dall’intervento risolutivo del legislatore, oppure dall’opera ricostruttiva della giurisprudenza. Infatti, con riferimento al problema della prescrizione, occorre rilevare che il legislatore ha previsto, all’art. 30 c.p.a., un termine decadenziale di 120 giorni per esperire l’azione; mentre, in riferimento all’elemento soggettivo, la giurisprudenza amministrativa fa applicazione del meccanismo presuntivo, sì che è onere della pubblica amministrazione dimostrare la scusabilità dell’errore. Al riguardo, poi, è necessario fare i conti con la recente giurisprudenza della Corte di giustizia, interrogandosi sull’ambito applicativo della regola espressa in materia di appalti, per la quale il criterio di imputazione della responsabilità sarebbe oggettivo, sì che un problema di distribuzione dell’onere della prova nemmeno si porrebbe, non facendo, la colpa, parte degli elementi costitutivi della responsabilità. Tuttavia, il più grande limite all’effettiva attuazione del programma costituzionale pare essere costituito dalla limitazione del sindacato della Corte di cassazione sulle decisioni del giudice amministrativo ai soli profili di giurisdizione. Questa barriera, frutto di una retriva concezione del rapporto tra i due plessi, intacca il principio di unicità della funzione giurisdizionale. In primo luogo, manca una sede istituzionale per comporre eventuali contrasti tra giudici ordinari e giudici amministrativi nell’interpretazione delle stesse disposizioni, così svalutandosi il ruolo nomofilattico della Corte di Cassazione. Inoltre, il limite del sindacato ai soli motivi di giurisdizione impedisce una statuizione del giudice ordinario sui diritti soggettivi, quando riservati alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Queste problematiche sono vieppiù avvertite ove si rilevi che la distinzione tra interessi legittimi e diritti soggettivi, alla luce degli interventi legislativi e giurisprudenziali, non è più idonea a fondare il riparto di giurisdizione. Se svincolata dalla valutazione storica e culturale che l’ha prodotta, la dicotomia perde di rilievo e pare solo evidenziare una residuale area di privilegio in favore dei pubblici poteri, una latente ma resistente concezione autoritaria del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto privato, in palese contrasto col principio di legalità costituzionale, sì che si auspica una profonda revisione del sistema di tutela delle posizioni giuridiche soggettive che si trovino a confrontarsi con una pubblica amministrazione, revisione che attui il programma costituzionale e si prefissi l’obiettivo della massima tutela del valore della persona umana. [a cura dell'autore]
XII n.s.
Frata, L. "FUNZIONI DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE E DANNI ULTRACOMPENSATIVI". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/156259.
Texto completoNitti, Marialuisa <1987>. "I danni punitivi nel sistema della responsabilità civile". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9554/1/NITTI_MARIALUISA_TESI.pdf.
Texto completoThe concept of punitive damage suggests a particular way of compensation for damage whose function, far from being resolved in a merely compensatory perspective of the damaged party, is charged with a punitive and deterrent shade. The aim of this work is to investigate the admissibility and compatibility of the institution with the italian liability rules. An investigation plan prompted by the recent Italian Courts interest on the subject, especially in relation to the dialectical verification of the compatibility of punitive damages with the concept of internal and international public order. Infact, the Italian liability law system can legitimately aspire to a multifunctional and dynamic vocation in a broader perspective of effectiveness and completeness protection not only between private but also in a social perspective, in the awareness that "civil liability that does not affect deterrence does not it is a real civil liability ".
CHITARRONI, CRISTIANA. "La copertura assicurativa della responsabilità civile in ambito sanitario". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242419.
Texto completoCusumano, Vincenzo. "La funzione della responsabilità civile: dalla compensazione alla punizione". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3422327.
Texto completoTITLE: CIVIL LIABILITY: FROM COMPENSATION TO PUNISHMENT ABSTRACT: The aim of the study is to show that civil liability, as well as other legal arrangements, has not any pre-defined function other than the one given by the legislature from time to time. Indeed, the function is nothing but a cost allocating criterion of assigning damage upon somebody. A criterion that, without any dogmatic consideration, only reflects the political decisions upon which the legal system is held. Therefore, the whole liability system, in this perspective, aims to achieve purposes that are outside the system itself. In order to achieve this goal, we have to overcome the traditional conception of liability, mostly considered as a form of compensation. The work is divided into 3 chapters. In the first one, we report the state of the art in terms of liability, concerning the Italian doctrine and legal practice, with a focus on its function, on the role of fault and on the so-called "punitive damages", to highlight the uselessness of some dogma that piled up over time. Afterwards we analyze the Anglo-American experience, in order to get new ideas and hints from a legal system which is much more linked to the practical side of the law and to a perspective focused on remedies. Finally, we develop our argument with a new economic analysis of civil liability, to end up with the last (until now) school of thought by Guido Calabresi with the instruments of "Law and Economics".
Rapillo, Annunziata. "Le nuove frontiere della responsabilità civile: i danni punitivi". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4240.
Texto completoThis Phd thesis focuses on the evolution of tort law and on the concept of punitive damages. In order to analyse how the civil liability nowadays acts, worth noting is to investigate how different forms of ultra-compensative restoration are able to operate in a system which supports a monofunctional liability perspective. The interesting metamorphosis undergone by italian contest represents the research base which allows investigation in new prospective: the forced dialogue between italian and international Courts, the innovative approach to studies of “Economic analysis of law” and the intention to repel the jheringhiano brocardo “nullum crimen sine culpa” are factors which contribute to review italian tort law framework. After the Court of Cassation ruled about the compatibility of punitive damages with the system (sent. 16601/2017), bacame manifest what doctrinal tradition argued for a long time, when glimpsed shades of prevention, deterrence and punishment, also in tort law and civil law. [edited by Author]
XVI n.s. (XXX ciclo)
CEREA, Francesca (ORCID:0000-0002-6277-6248). "I danni da Intelligenza Artificiale: una nuova frontiera della responsabilità civile". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/213012.
Texto completoMastropasqua, Lidia. "La responsabilità civile della struttura sanitaria per danno da inefficiente organizzazione del servizio". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424321.
Texto completoESPOSIZIONE RIASSUNTIVA LA RESPONSABILITA' CIVILE DELLA STRUTTURA SANITARIA PER DANNO DA INEFFICIENTE ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO CAP I LA RESPONSABILITA' DELLA STRUTTURA SANITARIA PUBBLICA La definizione della natura della responsabilita' dell'ente pubblico e' preceduta da un'analisi delle teorie sulla qualificazione del rapporto di assistenza sanitaria, per approdare all'affermazione contrattuale della responsabilita' ed all'applicazione del Codice del Consumo per la tutela del diritto alla qualita' delle prestazioni sanitarie. Con riferimento al modello di responsabilita', viene analizzato il formante legislativo, dottrinale e giurisprudenziale onde vagliare il tipo di contratto piu aderente al concreto atteggiarsi del rapporto ed alle esigenze di tutela del paziente, in una prospettiva che rifiuta la logica della segmentazione nell'attribuzione della responsabilita' in ipotesi di causazione del danno. Al modello originario che identificava l'obbligazione dell'ente con quella derivante dal contratto d'opera professionale, sancendo l'irresponsabilità dell'ospedale per danni derivanti da inefficiente organizzazione del servizio se non accompagnati da un illecito del medico, è seguito l'emergere in giurisprudenza del contratto atipico di spedalita', che tuttavia rivela dei limiti in punto di disciplina concretamente applicabile nell'ipotesi di danno. Recentemente il riferimento è ai "contratti di protezione" elaborati dalle note sentenze delle S.U. del 2008 oppure, nell'ambito dei contratti di prestazione di servizi, a quei contratti che nel loro schema causale contemplano l'esecuzione di un servizio, come prodotto di un'attivita' che e' anche di gestione ed organizzazione. In tal senso, lo sguardo e' alla disciplina del contratto di trasporto di persone ed in particolare alla norma che, per l'accadimento dei sinistri che colpiscono il viaggiatore durante il viaggio, risale all'organizzazione predisposta dal vettore, nell'adozione di tutte le misure idonee ad evitare il danno. CAP II LA RESPONSABILITA' DELLA STRUTTURA SANITARIA PRIVATA La responsabilita' della struttura privata, di natura contrattuale, segue un percorso inverso rispetto a quello della struttura pubblica. Difatti, mentre per le strutture pubbliche il modello di riferimento e' sempre stato quello della responsabilita' del libero professionista, nel rinvio operato alla disciplina del contratto d'opera intellettuale, con l'adozione di standard valutativi adeguati alla natura professionale dell'attivita' resa dal medico (art. 2236 c.c.) ma non calibrati sulla natura dell'attivita' erogata dalla struttura; nelle strutture sanitarie private, il modello di riferimento è quello della responsabilita' di impresa, assumendo le case di cura come 'imprese sanitarie' che si devono accollare il rischio dell'attivita' economica resa inseguendo logiche di 'mercato' e di 'profitto'. Tuttavia l'obbligazione assunta da queste ultime, per lungo tempo e' stata assimilata a quella di albergo atipico, limitata alla messa a disposizione delle strutture, dei macchinari e del personale di assistenza, costituendo la prestazione medica in senso stretto, l'oggetto di un diverso contratto stipulato direttamente dal medico col paziente. Da questa impostazione derivava l'irresponsabilità della struttura per il fatto illecito del medico operante al suo interno. Unicamente a partire dalle pronunce della Cassazione dal 1999 in poi, si afferma l'esistenza di un contratto di spedalita' tra struttura privata e paziente, dal contenuto complesso che comprende altresi' la prestazione sanitaria in senso stretto. Ultimamente la Suprema Corte si è espressa in favore di un modello unitario di responsabilita' per strutture pubbliche (o private convenzionate) e private, che nella prestazione del servizio garantisca quella qualita' e sicurezza delle cure che e' lecito attendersi quando e' in gioco il bene fondamentale della salute. CAP III CASISTICA GIURISPRUDENZIALE SULLE IPOTESI DI RESPONSABILITA' DELLA STRUTTURA SANITARIA Negli ultimi anni la giurisprudenza si e' occupata a piu' riprese del danno da emotrasfusione e da somministrazione di farmaci emoderivati e del danno da nascita indesiderata, che pongono delicate questioni in punto di onere della prova. Infine, una recente sentenza della Suprema Corte per la prima volta afferma la responsabilita' contrattuale dell'A.S.L. per l'illecito riferibile al medico di base.
PISANI, ANDREA. "IL PROBLEMA DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE COMPENSATIVA. STUDIO COMPARATO PER UN RIMEDIO RISARCITORIO EFFETTIVO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/259328.
Texto completoThe present work aims to investigate the function and the structural rules governing the Italian Civil Liability (CL) by using the tools of comparative law. We focus on assessing whether the CL system currently in force and its implementation by the law makers is capable to fulfill its functional purpose. The first chapter focuses on the different purposes and rationales of the CL and critically evaluates the risk of an only-compensatory approach. Follows the analysis of the implications of such lack of remedial effectiveness and the intricated pathways of the courts to overcome said limitations.Noted the significance of a general remedy “punitive damages”- like, the chapter gives and discusses the reasons. Finally, the chapter introduces a novel and promising similitude between the human immune system reaction against diseases or potential threats and the CL reaction to a tort/breach of contract. That analogy, where appropriately developed and implemented into a numerical model, seems to have the potential to quantify the “effective response” from the CL. In the second chapter, a systematic analysis and classification of the current CL responses is performed based on three paradigms capable to fully catch the behavioural pattern and the subjective element of the tortfeasor: (1) compensatory damages, (2) indemnification, and (3) punitive damages; The cases of indemnification and “special” punitive damages are surveyed and a subgroup is analyzed in detail. The third chapter focuses on the comparative law, and a rationale is provided for the systems that have been identified for the comparison (United States and France). With regards to U.S., functions and structure of the punitive damages are analyzed; as well as the “constitutionalisation path” started from the early 90’of the last century. Emphasis is paid on the decisions of the state courts after the strong stance of the U.S. Supreme Court. With regards to France, the evolution of the reformation of the CL, (still in progress and discussed by the Parliament) is analyzed. Of interest is the character of the new “amende civile” that is being discussed among the French law makers. Lastly, in the fourth chapter, we propose a new layout of overcompensation for the Italian system; applicable within the boundaries of the positive law, identifying the associated operational hypothesis and limitations. We furthermore discuss the implications of an associated amendment of the Italian Civil Code that introduces said layout by law reform.
Facciotti, Silvia. "L'onere della prova del nesso di causalità nella responsabilità medica". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424585.
Texto completoLa tesi affronta il complesso e delicato tema della ripartizione dell’onere probatorio del nesso di causalità nella responsabilità civile del professionista sanitario. La ricerca si è mossa lungo due direttrici di indagine, tra loro funzionali. Anzitutto si sono illustrati i diversi approcci giurisprudenziali al tema in discussione, dedicando particolare attenzione all’orientamento fino ad oggi dominante (e condensato nella pronuncia delle sezioni unite n. 577/2008), cercando di porre in luce i profili di collisione con i principi generali in tema di responsabilità c.d. contrattuale. In secondo luogo si è avanzata una proposta ricostruttiva orientata ad ipotizzare una soluzione unitaria in tema di ripartizione dell’onere probatorio, idonea da un lato a superare le criticità evidenziate nelle risposte fornite dalla giurisprudenza prevalente e dall’altro a recuperare coerenza con il dato positivo oggi esistente, nonché con i principi generali di riparto dell’onere della prova. La struttura del lavoro si articola in tre parti. La prima, introduttiva, offre una ricognizione dello stato dell’arte in materia di responsabilità civile del medico, specie con riguardo alla natura, contrattuale, di tale responsabilità. In questo contesto si è dato conto della recente modifica legislativa introdotta con il cd. decreto Balduzzi, il cui richiamo espresso all’art. 2043 cod. civ. è stato interpretato dalla giurisprudenza prevalente come ininfluente sulla natura della responsabilità da ascrivere al medico, che quindi, ad oggi, sembra potersi ricondurre ancora al paradigma contrattuale. La seconda parte della tesi è dedicata all’analisi delle risposte che dottrina e giurisprudenza hanno offerto nel tempo allo specifico problema del riparto dell’onere probatorio del nesso di causalità tra danno lamentato dal paziente ed inadempimento del sanitario. In particolare, si sono raffrontati l’approccio tradizionale e quello consacrato dalle sezioni unite del 2008, secondo cui: «è sufficiente che il paziente alleghi un inadempimento qualificato, ovvero astrattamente idoneo alla produzione del danno». L’orientamento inaugurato dalle sezioni unite, e non ancora sconfessato (quantomeno da un’autorità giudiziaria di pari rango), è stato analizzato nel dettaglio: in particolare, ci si è interrogati intorno all’impatto di questo nuovo indirizzo giurisprudenziale rispetto alle regole ordinarie in tema di riparto probatorio. Individuato il fondamento nel principio di vicinanza della prova, ci si è chiesti poi come si collochi tale principio nel nostro ordinamento e quali ne siano i rapporti con il dato positivo. La terza parte della ricerca vorrebbe proporsi come ipotesi ricostruttiva. Anzitutto si è cercato di individuare la ragione dell’esistenza, sul tema, di un crocevia di soluzioni applicative tanto numerose quanto diverse tra loro. La causa è stata individuata nel particolare atteggiarsi della responsabilità da inadempimento al cospetto di un rapporto obbligatorio, quale quello di cura, che presenta tratti peculiari rispetto ai vincoli obbligatori tradizionalmente intesi. Tali caratteri si sono riscontrati: nell’oggetto, consistente nell’attività idonea a soddisfare non l’interesse ultimo del paziente (guarigione), bensì in un interesse per così dire intermedio (attività corretta) solo teleologicamente indirizzato a quello finale (il riferimento è alla tradizionale distinzione tra obbligazioni di mezzo e di risultato); nella peculiare struttura del danno, che in quanto molto simile, per certi versi, al danno aquiliano, ha indotto la giurisprudenza, e parte della dottrina, a mutuarne la distinzione tra causalità materiale e causalità giuridica, creando non pochi problemi di coordinamento con la particolare struttura del rapporto obbligatorio; infine, nel carattere ibrido del comportamento richiesto al debitore, consistente in un dovere «di prestazione» e/o «di protezione». Ed è proprio scorta dell’analisi di tali peculiari profili, delle rispettive «variabili», e del rapporto tra questi e il dato normativo esistente, che è parso possibile giungere alla formulazione di una risposta univoca, e idonea in via generale alla soluzione del problema relativo alla ripartizione dell’onere probatorio: il ripristino della regola che pone l’onere probatorio sul nesso di causalità in capo al paziente-creditore. L’indagine si è estesa a configurare anche la figura del danno da perdita di chance e l’ipotesi, prospettata da attenta dottrina, di una causalità c.d. «proporzionale», con l’avvertimento, però, che trattasi di istituti idonei ad influire esclusivamente sul quantum e non sull’an della prova della causalità, che rimane a carico del paziente. Si è dato infine atto della plausibile necessità di adattamenti o correttivi alla disciplina ricostruita, che siano idonei a soddisfare le avvertite esigenze di policy legate al particolare carattere degli interessi cui il rapporto medico-paziente è informato, nonché alla naturale asimmetria tra le rispettive posizioni delle parti. Tuttavia, sul presupposto della non praticabilità di un percorso giurisprudenziale orientato in tal senso, pena l’inevitabile forzatura del dato normativo, si è suggerita l’apertura di una prospettiva de iure condendo, prendendo a modello la sapiente riforma in tema di responsabilità sanitaria di recente attuata nell’ordinamento tedesco
Masieri, C. M. "L'ACCERTAMENTO DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE DEL MEDICO TRAMITE L'UTILIZZO DELLE LINEE-GUIDA E DEGLI ALTRI DOCUMENTI SCIENTIFICI". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/490018.
Texto completoPHD DISSERTATION - ABSTRACT - THE ASCERTAINMENT OF MEDICAL MALPRACTICE THROUGH CLINICAL PRACTICE GUIDELINES AND OTHER SCIENTIFIC DOCUMENTS. This PhD dissertation aims to analyze a specific aspect of Medical Malpractice Law: the use of scientific documents – known as practice parameters, practice patterns, written policies, protocols, standards or clinical practice guidelines – by rule makers (legislators and Courts) in order to identify the standard of care for health care practitioners. In the first chapter, after a short introduction on fundamental notions of medical epistemology, guidelines’ content and their production, some interactions between Science and Law are described, picking the European Union Law, Council of Europe Law and finally Italian Law. Research on guidelines and Medical Malpractice calls for taking the advantage of Comparative Legal Studies. In particular, the legal system of the United States of America has been chosen. This because American scholars have first proposed in the ‘80s to use guidelines in Medical Malpractice trials. The second chapter offers thus a detailed picture of the sources of the law, including the role of state and federal Courts in making American Law. Focusing then on Medical Malpractice, it has to be said that the majority of the States adopted medical custom as the standard of care, which is a matter of fact, to be proven in front of the jury. According to this, in Medical Malpractice trials expert witness testimony about medical custom became very relevant, but no Court in the U.S. appoints experts. This, and the fact that the plaintiff retains the burden of proof of the breach of duty, makes partisan expert testimony mandatory for the claim of the patient to be heard by the jury. Therefore, Courts and scholars in the United States put guidelines in the Evidence Law frame, looking at how they interact – or sometimes clash – with expert testimonies. So, the chapter ends with an analysis of the Law of Evidence, with a focus on the so called “Daubert test” on expert witnesses, and one on the admissibility of documents. The third chapter demonstrates that the use of clinical practice guidelines in Medical Malpractice trials is way more frequent than American scholars think. Furthermore, it shows that the above-mentioned rules of Evidence are still the most relevant source of the law governing admissibility and relevance of these documents. Evidence Law indeed is far more relevant than the small number of state and federal statutes on Medical Malpractice that mention guidelines as a judicial tool for assessing liability. But these statutes seem to have inspired the Italian legislator seems adopting the so called “decreto Balduzzi” (see art. 3, comma 1 d.l. n. 158 of 2012 – l. n. 189 of 2012). The fourth chapter goes back to the Italian legal system, describing the path that brought Medical Malpractice from Tort Law to Contract Law through the so called “contatto sociale” doctrine. Furthermore, the case law caused some distortions of the rules that are now similar to strict liability. The fifth chapter describes a legal transplant from American Tort Law to the very different Italian legal environment: the idea of giving a defense to doctors who complied with clinical practice guidelines. Anyhow, some American state statutes, not the prevailing traditional Evidence Law pattern, have influenced the Italian legislator. Moreover, the conceptual framing of clinical practice guidelines under Italian Law is very different from the original. In Italy, Medical Malpractice is a branch of Contract Law, according to which the clinician is bound to perform treatments with the due technical expertise (“perizia”). Scientific documents can help Courts to define doctor’s behavior as coping with technical expertise, which is a matter of law. Guidelines cannot prove any fact. Therefore, they are not related to Evidence Law. The core of this PhD dissertation is that Italian Courts have to take judicial notice of clinical practice guidelines in Medical Malpractice trials. This comes out of the “iura novit curia” principle (“The Court must know the law” principle) and art. 3, co. 1 of decreto Balduzzi, which explicitly talks about clinical practice guidelines and iatrogenic injuries. The above-mentioned scientific documents have also to pass muster under a test of applicability to the case and scientific validity. This dissertation suggests taking the advantage of the American experience, in particular of the so called “Daubert doctrine”. However, even this would be a legal transplant, in which the original model would be surely modified, as this work shows. Finally, the fifth chapter describes how Cassazione Court could reverse lower Courts’ decisions that apply clinical practice guidelines in Medical Malpractice cases.
Ragni, Marika <1982>. "La gestione del contenzioso in sanità: analisi dei profili processuali della responsabilità medico-sanitaria funzionale alla definizione di modelli alternativi di risoluzione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7219/1/Ragni_Marika_Tesi.pdf.
Texto completoThe thesis explores the procedural profiles of medical liability in order to develop an alternative proposal of litigation management.
Ragni, Marika <1982>. "La gestione del contenzioso in sanità: analisi dei profili processuali della responsabilità medico-sanitaria funzionale alla definizione di modelli alternativi di risoluzione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7219/.
Texto completoThe thesis explores the procedural profiles of medical liability in order to develop an alternative proposal of litigation management.
Reali, A. "APTs, SPENDTHRIFT TRUSTS, PROTECTIVE TRUSTS, FONDAZIONI DI FAMIGLIA "D'ENTRETIEN" DEL LIECHTENSTEIN E PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA' PATRIMONIALE DEL DEBITORE. APPUNTI PER UNA NUOVA SFIDA DEL DIRITTO CIVILE ITALIANO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/163805.
Texto completoGERACI, Giancarlo. "Analisi comparatistica sulla risarcibilità dei danni incidenti sulla sfera emotiva e psicologica della persona nell’ordinamento inglese e in quello italiano". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2022. https://hdl.handle.net/10447/554826.
Texto completoThe doctoral thesis, starting from an analysis of the system of civil liability in the Italian system and in the English one, dwells, in particular, on the examination of the category of the psychological damage, examining the evolution, content and development in the two systems, with the ultimate aim of verifying the profiles of similarity and difference in a comparative perspective
SAN, MARTIN NEIRA LILIAN CECILIA. "Del deber del acreedor de evitar o mitigar el daño". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1281.
Texto completoWhen the breach of contract takes place, normally that situation cause damages to the creditor, and if the breach is imputable to the debtor he has to compensate the damages. Although the clarity of this legal maxim, is not always clear that the debtor has to respond for certain damages derived from the breach. That happens, for example, when the creditor has suffered damages but they have been deferred in time. On the other hand, it is not absolutely clear what attitude the creditor must adopt when he becomes aware about the break of the contract; the possibilities are: he must take no further action, that is to say, to let things take their natural course or act in a way that prevent further damages than the strictly inevitable. Before that dilemma, the answer seems to be evident; we should opt for the second alternative. In fact, the German (§ to it 254) and 1942’s Italian codes (article 1227) specifically say that the debtor does not respond for damages that the creditor had been able to avoid using the ordinary diligence. In this way are also UNIDROIT Principles, the Principles of European Contract Law (PECL) and the Convention for the International Sales of Goods (Vienna Convention). It is worthy to say that these norms are applied not only in case of contract liability, but also in case of liability outside the contract. Contrary to what happens in Europe and in the International contractual law, in Latin America nearly all civil codes don’t enshrines a disposition containing the duty of the victim to avoid or mitigate the damages; however, that does not necessarily mean that in a practical case, it cannot be applied at all; but in such a case, it is necessary to have a further study that allows our judges to apply the principle at issue with foundation. In conformity to such reasoning, the purpose of this job has been to determine if, in front of the lack of an express rule in subject, in the arrangements of law of the Civil law System, more specifically of the Latin American Subsystem, are or no refundable the "avoidable damages", that’s the damages materially attributable to the breach of the debtor, or in general to the injurious fact, but that the damaged part would have been able to avoid. In other words, it deals with answering the question if in the Latin American juridical Subsystem, exists or no the duty of the damaged part to avoid or to mitigate the damage. The answer to this question has been affirmative. In fact, the authoress has reached the conclusion that the Civil law system recognizes the existence of a duty (in the category of burden) to avoid or to mitigate the damages, capable of operate even where it has not been enacted with a special norm of law. In to establish the aforesaid conclusion, the most remarkable points have been the followings: 1) the origin of such duty, individualized in the classical Roman law, 2) its theoretical base, individualized in "the victim's negligence", 3) its historical course, 4) the survival of the such duty in Latin America, 5) the extension of the burden until the "reasonable effort."
DELL'OGLIO, Leandra. "LA RESPONSABILITÀ CIVILE DEL MAGISTRATO ALLA LUCE DELLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA". Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94913.
Texto completoURSO, ELENA. "Danno morale e danno non patrimoniale. Problemi per una comparazione fra il diritto italiano e il diritto anglo-americano". Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/2158/592002.
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