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1

Mori, Davide <1986&gt. "Strategie di Internazionalizzazione delle PMI italiane in Cina". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3801.

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Con questa tesi di laurea ho volto capire come operano realmente le imprese italiane nel territorio cinese. Ho cercato di capire quali siano le strategie di internazionalizzazione più efficienti, quali difficoltà le imprese incontrano e come cercare di risolvere questi problemi.
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2

Zampollo, Laura <1990&gt. "PMI ITALIANE DAL 2006 AL 2013: UNA VALUTAZIONE MULTICRITERIALE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7006.

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Lo studio propone una valutazione del comportamento delle PMI italiane nel periodo tra il 2006 ed il 2013, anni colpiti dalla crisi economico finanziaria, che ha visto proprio queste aziende quelle che hanno sofferto maggiormente della congiuntura sfavorevole. Per l’analisi si è usato un metodo multicriteriale denominato MURAME, che attraverso indicatori economico finanziari ritenuti significanti per l’analisi del rischio di credito, ha dato informazioni sulle tre categorie di imprese analizzate, ovvero le medie, le piccole e le micro imprese. Con l’analisi si è ottenuto un ordinamento delle aziende, dalla migliore alla peggiore, grazie ai punteggi assunti da ogni impresa, i quali indicano la loro qualità creditizia. Tale classificazione ha permesso inoltre la suddivisione delle stesse imprese in omogenee classi di merito, dando informazioni sulla loro distribuzione. Dall’analisi si evince che ci sono sostanziali differenze tra le tre categorie analizzate durante l’intero periodo di analisi.
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3

Pizzolato, Marta <1991&gt. "E-commerce e punto vendita: PMI italiane e multicanalità". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9556.

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L’obiettivo dell’elaborato finale è indagare l’approccio alle vendite online delle piccole e medie imprese italiane che operano nel commercio tradizionale. L’analisi parte da un’introduzione al commercio elettronico e va a vedere lo stato attuale dell’e-commerce approfondendo il grado di sviluppo e le tendenze dello stesso a livello italiano e globale. Si vanno inoltre ad affrontare le diverse soluzioni adottabili da un retailer che si affaccia al mondo delle vendite online per evidenziarne similitudini e differenze e indagare le opportunità che queste opzioni offrono, ma anche le difficoltà che si possono incontrare nel processo di adozione. Sulla base di queste premesse vengono poi presentati i modelli di business adottati dai soggetti che operano nelle vendite offline e online, esaminando e guardando a vantaggi, opportunità e criticità di quello che è il centro dell’analisi, cioè il business model ibrido che unisce retail ed e-commerce, il cosiddetto bricks and clicks. A supporto viene infine presentato un caso aziendale di una PMI italiana, prima dedita alla sola vendita al dettaglio, che ha adottato il modello di business multicanale.
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4

Gogu, Kristian <1996&gt. "La digital transformation nelle PMI italiane: il caso Demenego". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20928.

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L'elaborato si pone come obiettivo in un primo momento l'analisi del processo di digital transformation intrapreso dalle PMI italiane e delle relative criticità. Successivamente si procederà con l'esposizione del caso empirico del processo di transizione da assetto famigliare ad assetto manageriale e di contestuale processo di digital transformation intrapreso dalla Demenego srl, retailer di occhialeria presente con 17 punti vendita nel Nord-Est Italia (link al sito web aziendale: https://www.demenego.it/it). Per la stesura della prima parte si intende attingere principalmente a fonti biblio-sitografiche, mentre per la presentazione del caso empirico si farà riferimento prevalentemente ai dati forniti dall'impresa in questione, nonché a quanto osservato dall'autore durante l'esperienza di tirocinio presso l'impresa stessa.
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5

Monetti, Pamela <1987&gt. "FARE BUSINESS IN CINA: OPPORTUNITÀ E PROBLEMATICHE PER LE PMI ITALIANE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2098.

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La volontà delle piccole e medie imprese italiane di oltrepassare i confini nazionali e di competere sulla scena globale le pone di fronte alla necessità di individuare ed istruire "manager globali" capaci di relazionarsi in differenti ambienti organizzativi, competitivi e culturali. Essa risulta una prova notevolmente complicata, soprattutto in Cina, che, a causa della profonda diversità culturale, costituisce di frequente una delle minacce maggiori all’internazionalizzazione dell’impresa, e che incide profondamente sul disegno di gestione delle risorse umane, dal reclutamento alla retribuzione, fino alla formazione e alla pianificazione delle carriere. L’International Human Resource Management consiste in una tra le attività dell’impresa fondamentali per una vincente strategia nel mercato cinese, indipendentemente dalla modalità di internazionalizzazione adottata. Le difficoltà connesse all’individuazione di manager internazionali richiedono numerose analisi e valutazioni, spesso complesse, come l’international assignment, ovvero la gestione degli incarichi oltreconfine, oppure un adeguato adattamento degli espatriati al nuovo contesto sociale, culturale ed etico.
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6

Nestaroli, Marta <1993&gt. "La rete di imprese: una risorsa per lo sviluppo delle PMI italiane". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10678.

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Il contesto economico- produttivo nazionale si caratterizza per la forte presenza di imprese di piccole e medie dimensioni, che, nei decenni scorsi, hanno dovuto rivoluzionare completamente la loro struttura imprenditoriale per adeguarsi ai cambiamenti di contesto dovuti alla globalizzazione. Il progetto di tesi prende spunto dalle difficoltà riscontrate dalle PMI nell’approccio al mercato globale per analizzare in maniera approfondita il contratto di rete come strumento utile per superare il deficit dimensionale delle imprese, e al contempo, mantenere elevati i livello di competitività e di innovazione. Sarà dedicata attenzione particolare alla normativa relativa alle reti di imprese, nonché alle agevolazioni di natura fiscale concesse alle imprese aderenti alla rete. Inoltre, una parte dell’elaborato sarà dedicata all’analisi della gestione di una rete, sia dal punto di vista strategico, che dal punto di vista finanziario, esaminando i rapporti tra la rete e gli istituti di crediti e il rating di rete. Infine, attraverso lo studio di dati relativi ad un’azienda in rete, si cercherà di mettere in risalto le differenze in termini di performance dell’azienda prima dell’adesione alla rete e dopo. L’obiettivo è quello di riuscire a dimostrare come la rete possa essere una risorsa molto importante non soltanto per consentire alle PMI di superare momenti di difficoltà, ma anche, e soprattutto, per reinventarsi, svilupparsi, superarsi.
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7

Rossi, Riccardo <1995&gt. "Valutazione del Rischio di Credito delle Pmi italiane. Approccio multi-criteriale MURAME". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21500.

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La complessità del processo decisionale finanziario è aumentata rapidamente negli ultimi decenni, evidenziando così l'importanza di sviluppare e implementare tecniche di analisi quantitativa sofisticate ed efficaci per supportare e aiutare il processo decisionale finanziario. Multi-criteria Decision Aid (MCDA) è un campo avanzato di ricerca operativa che fornisce ai decisori finanziari (DM) e agli analisti un'ampia gamma di metodi che ben si adattano a complessi problemi di decisione finanziaria. L'oggetto principale dell'elaborato è poi il rischio di credito, di cui vengono descritte le caratteristiche e le ragioni della sua sempre più importante rilevanza. Viene descritta la normativa prevista dal Comitato di Basilea e le ragioni che hanno portato all'istituzione di tale organo e alla sua evoluzione al fine di evitare situazioni di crisi come quella del 2008. Vengono quindi descritti i MCDA, le loro caratteristiche e i loro vantaggi, contrapponendoli ad alcuni dei modelli classici di valutazione. Lo scopo dell'elaborato è quello di presentare quindi un metodo alternativo a quelli classici per la valutazione del rischio di credito delle Pmi italiane. in particolare viene quindi applicato il metodo MCDA MURAME, nato dalla "fusione" dei metodi multi-criteriali ELECTRE III e PROMETHEE II, ad un campione di imprese sane e fallite per poterne provare la validità.
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8

Bottoni, Beatrice. "Definizione e implementazione di strategie di digitalizzazione, internazionalizzazione e online advertising per le PMI italiane". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6640/.

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In un contesto di crisi economica come quello attuale emerge chiara la necessità delle imprese italiane, in particolare delle PMI, di sfruttare le potenzialità della Rete per far fronte alle difficoltà. All’interno delle PMI, in particolare a quelle legate al fenomeno del Made in Italy, si avverte però spesso la mancanza delle competenze adeguate per portare con successo il proprio business online; questa tesi ha quindi l’obiettivo di fornire indicazioni alle aziende artigiane per definire e attuare la propria strategia online. Tali suggerimenti sono stati determinati a partire dallo studio di aziende che, grazie alla digitalizzazione, all'online advertising e all'internazionalizzazione della propria attività di e-commerce, sono riuscite ad affermarsi sul territorio italiano e all’estero.
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9

Villalta, Alessandro <1989&gt. "Il Contratto di Rete come soluzione alla crescita delle PMI italiane: svolgimento e difesa di un’idea". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3619.

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In una visione d’insieme, non solo limitata ai confini del sistema economico italiano, ma allargata anche alla realtà europea e al mondo internazionale, emerge la congiuntura economica che ha afflitto, affligge ed affliggerà l’intero scenario globale. Il primo capitolo si dedica alle imprese italiane, emblema per la ridotta dimensione e i modelli di governance semplificata, le quali faticano oggi a cogliere l’opportunità presentata dalla domanda internazionale che, relativamente ai Paesi ad elevato tasso di sviluppo, permetterebbe di colmare il drastico calo in atto dei consumi interni. Si introduce, inoltre, il tema della crescita dimensionale, con alla base l’obiettivo di innalzare la performance delle attività economiche della Penisola. Entra anche in scena la Rete (Contrattuale) di Imprese, poiché rappresenta la possibile soluzione alle problematiche osservate; si tratta di una forma di aggregazione aziendale che, grazie alle sue peculiarità, si orienta al raggiungimento di migliori livelli di innovazione e competitività per le imprese aderenti. In ottica aziendalistica, invece, si analizzano più in generale le varie forme di aggregazione aziendale. Data la vastità del tema, però, lo studio si orienta soprattutto su quelle fattispecie rivolte, o consigliate, alle piccole e medie imprese e, in particolare, a quelle collaborazioni aziendali che maggiormente ricordano le Reti di Imprese, riportandone, con estrema chiarezza, analogie e differenze. Spostandosi su un piano prettamente giuridico, si ripercorre, anno dopo anno, il lavoro svolto dal legislatore italiano in riferimento al Contratto di Rete, la forma più aggiornata e strutturata di una certa modalità di cooperazione tra imprese. Si tratta di un’evoluzione normativa molto dinamica, che, dal 2008, si protrae fino ai giorni odierni, lasciando intendere futuri ed ulteriori aggiornamenti. Lo si analizza in ogni suo punto e si precisa l’ampia gamma di “retisti”, i quali, attraverso la costituzione della Rete, possono giovare dei numerosi vantaggi offerti dall’istituto. Si fa riferimento a quanto studiato dagli istituti di ricerca, riportato dagli esperti in letteratura, compreso nelle norme dell’ordinamento giuridico e, in generale, ad ogni contributo di quanti si sono misurati con il tema in questione. Ne risulta, quindi, una visione d’insieme, completa, poiché analizzata dal punto di vista sia economico, sia aziendalistico che giuridico. Dopo aver esposto il pensiero iniziale, nel primo capitolo, ed averlo successivamente argomentato, nei successivi, segue in coda un capitolo conclusivo. In esso, che rappresenta pertanto il punto d’arrivo dell’elaborato, vengono rinfrescati gli obiettivi iniziali e desunti i risultati finali.
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Moro, Ilenia <1990&gt. "Le PMI italiane dal 2007 al 2016 ed il Rischio di Credito. Una valutazione multicriteriale: MURAME". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13015.

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Resumen
Le PMI sono il cuore pulsante dell’economia italiana e oggi rappresentano più del 95% delle imprese. Dare un’unica definizione di PMI non è semplice, in quanto bisogna considerare numerosi aspetti. In realtà la nozione di PMI trova i suoi principali fondamenti nelle leggi comunitarie. Nel 2008 l’intero tessuto economico italiano è stato protagonista di una grave crisi finanziaria, la quale ha messo in ginocchio molte PMI, portando una buona fetta di esse al fallimento. Di fronte alla vulnerabilità delle PMI e alla loro debolezza finanziaria, le banche hanno reagito con una decisa stretta creditizia. Le banche, infatti, hanno respinto tutte le domande di credito delle PMI, in quanto giudicate poco solvibili e le più rischiose, incapaci di rimborsare interessi sempre più elevati e soprattutto prive di sufficienti garanzie. Il rapporto banca-impresa, quindi, si è modificato nel tempo. L’analisi di questo rapporto deve essere svolta tenendo conto in maniera congiunta di un insieme di fattori endogeni (ad esempio il rischio di mercato, il rischio di credito e il rischio di liquidità) e fattori esogeni (ad esempio l’intensità concorrenziale del settore bancario). Da qui lo step successivo è definire che cosa si intenda per rischio di credito, collegandosi alla normativa bancaria in tema di Basilea I, Basilea II e Basilea III. Il rischio di credito, oggi, è uno dei rischi di mercato più analizzati e di difficile quantificazione. L’obiettivo dell’elaborato, dal punto di vista pratico, è analizzare il rischio di credito connesso alle PMI italiane, considerando un arco temporale che va dalla pre-crisi fino al post-crisi, studiando gli effetti che la crisi ha generato su di esse. L’analisi è svolta attraverso l’applicazione dell’approccio multicriteriale MURAME. Le imprese vengono valutate attraverso l’utilizzo di indicatori economico-finanziari, ritenuti i più significativi per studiare il rischio di credito.
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CELIA, Patrizia. "Dai vincoli finanziari agli investimenti in ricerca e sviluppo alla quotazione in borsa: evidenze dalle PMI italiane". Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2008. http://hdl.handle.net/11562/337708.

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Resumen
La recente perdita di competitività delle imprese italiane ci spinge a considerare, tra le altre cause, anche l’eventuale presenza di vincoli finanziari agli investimenti e in particolare a quelli in R&S. La realizzazione dei progetti di investimento è strettamente correlata alle risorse finanziarie di cui l’impresa dispone o sarà in grado di disporre attraverso un’adeguata politica di finanziamento volta alla ricerca della composizione migliore della propria struttura finanziaria. La letteratura sulle scelte di struttura finanziaria concorda sul fatto che in presenza di imperfezioni nei mercati dei capitali non esiste perfetta sostituibilità tra le fonti finanziarie interne e quelle esterne. Un’impresa è, allora, sottoposta a vincoli finanziari quando è costretta a rinunciare all’esecuzione di progetti di investimento che, seppur profittevoli, non è in grado di finanziare. Esistono numerose evidenze empiriche che mostrano che alcune imprese sono finanziariamente vincolate quando decidono di effettuare investimenti in capitale fisico (tra gli altri Fazzari, Hubbard e Petersen (1988) e (1996), Bond e Meghir (1994), Bond, Elston, Mairesse e Mulkay (2003)). Molto meno studiato è il problema degli investimenti in Ricerca e Sviluppo (tra gli altri Harhoff (1998), Bond S., Harhoff D., Van Reenen J. (1999)) sebbene alcune caratteristiche di questi ultimi lascino pensare che è molto più probabile osservare vincoli finanziari agli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) piuttosto che agli investimenti in capitale fisico. Nonostante l’importanza del fenomeno, finora le evidenze empiriche sulla presenza di vincoli finanziari agli investimenti delle imprese manifatturiere italiane sono state poche e hanno riguardato prevalentemente gli investimenti in capitale fisico (Rondi e Sembenelli 1998). Non è dunque priva di giustificazioni l’idea di voler testare l’eventuale presenza di vincoli finanziari agli investimenti delle imprese manifatturiere italiane, prestando particolare attenzione al caso delle spese in R&S. Il capitolo 1 propone la stima dei vincoli finanziari agli investimenti in capitale fisico e in ricerca e sviluppo, utilizzando l’approccio maggiormente condiviso in letteratura. È oramai convinzione diffusa che per rilanciare la competitività delle imprese italiane sia necessario partire dal rilancio della crescita dimensionale e di strutture proprietarie meno concentrate, dell’innovazione tecnologica, dell’internazionalizzazione e da un miglior rapporto con il sistema finanziario. La crescita economica non può prescindere, infatti, dal progresso del sistema finanziario in generale e del mercato borsistico in particolare. La letteratura economica ha evidenziato l’esistenza di una solida relazione tra lo sviluppo economico e il progresso del sistema finanziario. Un sistema finanziario evoluto favorisce una crescita robusta e sostenibile del risparmio, favorendo il processo di selezione delle eccellenze imprenditoriali e degli investimenti e offrendo nuove modalità di gestione dei rischi. In una prospettiva ancora più ampia, il sistema finanziario è uno strumento vitale per realizzare un sistema economico e una società più aperti, dinamici ed equi. In particolare, la quotazione in Borsa consente alle imprese il finanziamento di nuovi investimenti, imprime impulso alla crescita dimensionale e riequilibra la struttura finanziaria ottimizzando il costo del finanziamento. Sebbene lo scarso ricorso al finanziamento azionario non sia una prerogativa delle imprese italiane, l’Italia si caratterizza per il fatto di avere un ridotto numero di società domestiche quotate. Per anni il motivo della scarsa partecipazione al mercato azionario delle imprese italiane è stato attribuito alla riluttanza degli imprenditori all’apertura del capitale e alla “condivisione” con il mercato dell’azienda, tipicamente di famiglia. Inoltre la quotazione in borsa veniva vista (e in parte accade tuttora) come un’operazione di finanza straordinaria destinata alle grandi imprese. Il capitolo 2 vuole indagare se il ridotto numero di società italiane quotate dipende da un limitato numero di società quotabili o piuttosto da una eccessiva complessità del mercato azionario italiano. La Initial Public Offering (IPO) rappresenta uno dei passi più importanti nella vita di un’impresa non solo per il fatto che le somme ottenute consentono il finanziamento di importanti progetti di investimento che possono determinare un vero e proprio salto dimensionale e culturale, ma anche per le importanti conseguenze gestionali. Oltre alle accortezze a tutela delle minoranze, una delle conseguenze di maggiore impatto nella vita aziendale e, per un certo verso, persino nella vita dell’imprenditore stesso è la gestione del cambio dell’azionariato conseguente al collocamento delle azioni. Nel vendere le azioni della propria società, l’imprenditore potrebbe dunque poter accettare un prezzo più basso rispetto al fair value, pur di riuscire ad evitare che nella compagine azionaria vi siano degli investitori sgraditi, o relativamente sgraditi. Una parte degli accademici che studiano il fenomeno delle IPO, si interroga sulla possibilità da parte dell’emittente di poter plasmare la composizione dell’azionariato post-IPO e, in particolare, alcuni articoli hanno cercato di indagare il ruolo dell’underpricing nel raggiungimento della compagine azionaria desiderata. L’underpricing è solitamente spiegato in letteratura come fenomeno derivante dall’asimmetria informativa esistente tra l’emittente e gli investitori in merito al valore dell’azienda e al rischio intrinseco aziendale. Tali teorie assumono che l’emittente possiede un set informativo più completo rispetto a quello posseduto dagli investitori e che pertanto l’underpricing sia l’effetto di un classico lemons problem. Gli investitori richiedono un premio per il rischio di adverse selection che sottoscrivendo le azioni si assumono: maggiore è l’asimmetria informativa percepita, maggiore è il rischio di adverse selection percepito e conseguentemente maggiore è lo sconto sul prezzo richiesto (Allen e Faulhaber, 1989, Welch 1989 e Chemmanur, 1993). Il capitolo 3 prendendo come campione le IPO di PMI realizzate in Italia negli anni 2005-2007 analizza le relazioni esistenti tra l’underpricing e la compagine azionaria post quotazione e tra l’underpricing e la liquidità del titolo durante il primo anno di negoziazione.
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Chili, Filippo. "Strategie di Ingresso nel Mercato Cinese: un Percorso di Formazione per le PMI Italiane Applicato al Caso FEVAL". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Ciccioli, Riccardo. "L'applicazione di Social Media Strategies nelle PMI: un'indagine qualitativa svolta su Piccole e Medie Imprese B2B manifatturiere italiane". Doctoral thesis, Urbino, 2019. http://hdl.handle.net/11576/2663945.

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Elmazaj, Besmir <1985&gt. "La quotazione in borsa come strumento per sostenere e rilanciare l'attività delle PMI italiane dopo la crisi del 2008". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1661.

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In questa lavoro viene descritta la situazione delle PMI italiane dopo la crisi del 2008. Il ruolo delle piccole e medie imprese è molto importante per l'economia italiana sia come valore aggiunto sia come apporto occupazionale. Le PMI, che per finanziare la propria crescita utilizzano il canale bancario come fonte principale, hanno avuto difficoltà nel trovare finanziamenti. La quotazione in borsa è uno strumento che può sostenere le PMI a uscire dalla crisi del credito e rilanciare l'attività delle imprese. Borsa Italiana ha creato le condizioni favorevoli per la quotazione delle PMI, con un processo veloce. L'accesso ai mercati dei capitali permette alle aziende di assicurarsi nuove opportunità di finanziamento per lo sviluppo e per accrescere la propria leadership a livello nazionale e internazionale. Nell'ultimo capitolo, dove viene fatto un analisi empirica, vengono rilevati tutti gli effetti positivi che la quotazione in borsa ha sulle PMI.
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Gallo, Valentino <1986&gt. "Il valore strategico dei processi di innovazione aperta per le PMI italiane. La valutazione delle performance nel settore dell’arredamento". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1930.

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Questa tesi spiega come il modello dell’Open Innovation possa rappresentare una strategia di crescita per le PMI italiane, in anni caratterizzati dalla stagnazione di un’economia che non dà segnali incoraggianti di ripresa. La necessità di un costante rinnovo delle competenze spinge ad aprire i confini aziendali, per l’interscambio di capacità e il raggiungimento di migliori risultati, attraverso uno sforzo congiunto e mirato da parte di più organizzazioni.
Nei primi capitoli si delinea la situazione del sistema produttivo italiano, per indicare, nel seguito, l’Open innovation, come modello in grado di alimentare un rilancio dell’innovazione sostenibile nel tempo. Si fa inoltre riferimento all’innovazione design-driven per le attività più tradizionali, a bassa intensità tecnologica. 
Nell’ultima parte, attraverso l’analisi delle informazioni contenute nei brevetti, si descrive la presenza di processi di innovazione aperta nel settore dell’arredamento.
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Pedron, Massimiliano <1994&gt. "Il Piano Nazionale Impresa 4.0 e l'impatto sulle PMI Italiane. Casi pratici di aziende che hanno investito nelle tecnologie abilitanti". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15287.

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L'elaborato intende descrivere in modo dettagliato il Piano Nazionale Impresa 4.0 (già Industria 4.0) e l'impatto che sta avendo sulle PMI italiane portando in evidenza alcuni casi pratici di aziende che hanno investito nelle tecnologie abilitanti. In particolare, a seguito di brevi esperienze dirette nelle aziende, si intende documentare i processi produttivi nei quali vengono applicate le tecnologie, gli sviluppi dal punto di vista amministrativo e i reporting adottati. La tesi è strutturata come segue: il primo capitolo descrive la quarta rivoluzione industriale e l'impatto tecnologico e sociale che sta avendo, il secondo capitolo analizza alcuni progetti varati dall'Unione Europea volti all'innovazione, il terzo capitolo tratta dal punto di vista legislativo il Piano Nazionale Impresa 4.0 e il quarto descrive alcuni casi pratici di aziende padovane che hanno investito nelle tecnologie 4.0. Per concludere alcune considerazioni sugli argomenti.
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Cortiana, Luisa <1992&gt. "Strategie di internazionalizzazione per le PMI italiane nei mercati emergenti: il caso Loison ed il prodotto Made in Italy di lusso". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12369.

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L’elaborato si propone di analizzare le diverse strategie di internazionalizzazione a disposizione delle piccole e medie imprese italiane, per aiutarle ad espandersi nel panorama competitivo internazionale. Lo scenario attuale si presenta come un mercato integrato tra le diverse economie del mondo, dovuto alle tendenze della globalizzazione: una grande opportunità per gli imprenditori italiani. Il valore del Made in Italy è un vantaggio competitivo riconosciuto in tutto il mondo e le imprese che fanno della loro artigianalità il punto di forza hanno grandi potenzialità nell’ingresso in un nuovo mercato. Si approfondisce nello specifico l’esportazione dei prodotti agro-alimentari di lusso nei mercati emergenti, indagando il caso Loison, un’impresa artigiana di prodotti dolciari da ricorrenza con sede nel territorio vicentino. Si profila uno scenario ipotetico in cui l’impresa decida di esportare i propri Panettoni in Ecuador e, attraverso un’attenta analisi del mercato, si verificano le conseguenze e la fattibilità della scelta per l’impresa.
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Montesanto, Jacopo Vittorio <1992&gt. "Industria 4.0 e l’impatto sulle PMI manifatturiere italiane. Il caso della meccanica di precisione e lo sviluppo di una strategia 4.0". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13609.

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Resumen
L'elaborato si propone di analizzare il ruolo delle PMI nel contesto determinato dall'introduzione delle tecnologie 4.0. Analizzando nello specifico le ripercussioni affrontate dalle PMI nei cambiamenti organizzativi e produttivi generati da Industria 4.0 delineandone una strategia 4.0 ready. A supporto di questo scopo la tesi si compone di una ricerca qualitativa sulle PMI dettata dalle esperienze di figure competenti in azienda riguardo al loro approccio al cambiamento 4.0.
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Pillon, Chiara <1995&gt. "Analisi della copertura dei fabbisogni finanziari delle PMI italiane in relazione agli strumenti finanziari del settore creditizio: analisi di diversi settori". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17650.

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In questa tesi ho lo scopo di considerare il rapporto tra le fonti e gli impieghi presenti nelle PMI italiane. L’analisi sarà poi suddivisa nei 4 settori principali italiani (agricoltura, costruzioni, manifattura servizi commerciali) Lo sviluppo inizia dalla definizione dell’equilibrio patrimoniale individuando la corretta struttura finanziaria delle imprese e considerando gli strumenti finanziari per le PMI. Inoltre, si esalta l’importanza dell’equilibrio in esame con annessa la spiegazione degli indicatori necessari alla valutazione di questo. Tutto ciò servirà a rendere più fluida la comprensione della seconda parte in cui si considera la struttura finanziaria ed i fabbisogni dei settori citati prima. Questo sarà poi posto a confronto, valutandone l’adeguatezza, con quanto ricavato dalle banche e dalle imprese.
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Tuccillo, Carmela. "Il marketing e la comunicazione nelle piccole e medie imprese. Uno studio comparativo su un campione di imprese italiane (PMI) e su un campione di imprese inglesi (SMEs)". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/1300.

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2010 - 2011
Le micro, le piccole e medie imprese (PMI) sono il motore dell'economia europea, tuttavia pochi studi hanno studiato le loro relazioni con le attività di marketing e comunicazione. Nell'ottica di contribuire a colmare tale gap, il presente lavoro si propone di analizzare il ruolo del marketing e della comunicazione in questa tipologia di imprese, evidenziando l'esistenza di similitudini e differenze tra un campione di imprese italiane (PMI) e un campione di imprese inglesi (SMEs)... [a cura dell'autore]
X n.s.
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Ciampoli, Lorenzo. "La gestione della crisi pandemica da parte delle PMI: analisi su casi italiani". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24643/.

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La pandemia da covid-19 rappresenta una dei momenti più critici del ventunesimo secolo. Oltre a mietere moltissime vittime in tutto il mondo, ha paralizzato e continua a rallentare le principali economie del pianeta, con impatti importanti sulle relative catene di fornitura. Nel tempo queste ultime hanno infatti raggiunto un grado di complessità e di interconnessione molto elevato e questo non ha fatto che amplificare il problema rendendo le filiere ancora più fragili. La seguente tesi ha pertanto l’obiettivo di indagare l’ambito supply chain management nel contesto della crisi pandemica. A questo scopo la tesi presenta tre sezioni. La prima parte fornisce una panoramica di alcuni settori rappresentativi. Si prosegue nella seconda con una trattazione del risk management, disciplina centrale in questa dimensione di elevata incertezza. A questa sezione teorica segue infine l’analisi di tre casi studio scelti fra le PMI italiane che rappresenta il fulcro dell’elaborato.
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Ferraretto, Vera <1989&gt. "Il ruolo della pianificazione fiscale nelle PMI del Nord-Est italiano: effetti della crisi". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3548.

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Resumen
Alla luce della crisi economica, che sta colpendo il nostro paese, le PMI del Nord-Est stanno attraversando un periodo di criticità dal punto di vista della liquidità anche a fronte di ingenti obblighi tributari. Gli obiettivi sono: osservare quali sono le uscite fiscali che tali aziende devono sostenere durante l'esercizio e definire una pianificazione fiscale interna. A sostegno di ciò, ho deciso di esaminare un campione di società di capitali del Nord-Est che rispettino i limiti della definizione delle PMI per verificare l'incidenza della loro pressione fiscale micro.
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Tiberto, Ilaria <1991&gt. "I SISTEMI ERP. Analisi di mercato nelle PMI del Nord-Italia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7293.

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L’obiettivo principale della ricerca consiste nel costruire una visione aggiornata del mercato dei Sistemi ERP nel Nord-Italia, sia per quanto riguarda i prodotti che i servizi offerti in riferimento ai bisogni attuali e potenziali di piccole e medie imprese del territorio. L’elaborato permette di raggiungere gli obiettivi prefissati tramite una ricerca che si articola in quattro capitoli. Il primo capitolo, puramente teorico, definisce e analizza i sistemi ERP, le loro caratteristiche, i costi e i benefici, nonché i vantaggi e gli svantaggi che seguono alla loro implementazione. Il secondo capitolo, presenta una descrizione dell’azienda nella quale è stato svolto lo stage finalizzato alla preparazione della presente ricerca, nonché una spiegazione dei principali prodotti offerti dalla stessa. Nel terzo capitolo viene analizzato il mercato digitale e, in particolare, degli ERP a livello internazionale, nazionale e locale, ma, prima di questo viene descritta la situazione a livello macroeconomico che il mondo intero, l’Europa, l’Italia e il Veneto stanno attraversando negli ultimi anni. Nel quarto capitolo, infine, vengono esposti tramite grafici e tabelle i risultati della ricerca rivolta a 230 aziende tra fornitori e utilizzatori. Il capitolo può essere idealmente diviso in due parti: nella prima sono presentati i risultati di una simile analisi fatta nel 2012, mentre nella seconda, fulcro dell’elaborato, vengono presentati quelli relativi all’analisi del 2015, così da poterne cogliere in modo immediato le differenze più significative appartenenti ad un mercato che cambia abbastanza velocemente. Ognuna di queste due parti, presenta poi al suo interno una divisione tra quelli che sono stati i risultati del questionario posto agli utilizzatori e ai fornitori.
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Masiero, Roberto <1990&gt. "Le PMI innovative secondo la normativa italiana. Confronto con l'evoluzione della dottrina in tema di innovazione". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8136.

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L’importanza delle PMI è particolarmente significativa in alcuni stati membri, tra cui figura senza dubbio l’Italia. Le difficoltà presenti oggi nel mondo dell'impresa, fanno pensare che l'unica soluzione possibile sia quella di ristrutturare e tagliare i costi, ma questa potrebbe rappresentare soltanto una condizione necessaria ma non sufficiente per l'uscita dallo stato di crisi dell'azienda. L'imprenditore e ancor di più l’imprenditore di una PMI deve sapersi mettere in discussione, deve riuscire a cogliere le tante sollecitazioni che giungono dall’esterno o dall’interno dell’impresa per rispondervi in modo nuovo, cercando così di cambiare e, quindi, di innovare. Ma quando parliamo di innovazione? Nel primo capitolo partiremo dall’evoluzione del concetto di innovazione derivante dal lavoro di autorevoli studiosi di economia. Successivamente analizzeremo le politiche a sostegno dell’innovazione a livello comunitario, attraverso l’ultimo e ambizioso programma quadro Horizon 2020 con la consapevolezza che tali politiche devono uniformarsi ai reali bisogni sia delle grandi sia delle piccole e medie imprese. Nel terzo capitolo con l’aiuto di importanti studi statistici cercheremo di capire l’origine e come si misura tale spinta innovativa in Europa, facendo anche una comparazione tra i dati italiani e quelli degli altri Stati membri . In seguito però, all’introduzione della normativa sulle PMI innovative, è giunta l’ora, alla luce anche dei dati raccolti dagli studi analizzati, di confrontare essa con il possibile scenario innovativo verso il quale oggi, una piccola e media realtà debba orientarsi; nello specifico se la legge sia completa, coerente e adatta alla realtà operativa aziendale dei prossimi anni. Quindi nel quarto capitolo studieremo la norma introdotta dal Governo nel definire la nuova figura di PMI I. Nel quinto capitolo cercheremo di capire come effettivamente operano le PMI italiane quando si parla d’innovazione e saranno approfonditi temi riguardanti l'open innovation e la gestione della conoscenza ritenuti tra le leve su cui spingere affinché una PMI intraprenda la miglior strada verso il cambiamento e il successo. Concluderemo il lavoro argomentando l'efficacia del testo normativo rispetto allo scenario in cui si trovano realmente le PMI e quali aspetti esso riesca a cogliere e quali no, alla luce di quanto detto rispetto a un complesso concetto quale è l’innovazione.
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Gasperoni, Stefano. "Performance measurement review: a comparison between English and Italian companies". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3336/.

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Il sistema di misurazione delle performance (PMS) ha ricevuto particolare attenzione dalla ricerca in ambito accademico e dalle aziende che ogni anno investono risorse nell’implementazione e nel miglioramento di questo strumento. I ruoli assegnati al PMS possono essere: misurazione della performance, implementazione della strategia, comunicazione, allineamento dei comportamenti, apprendimento e miglioramento. Queste differenti finalità sottolineano quanto sia strategica un’efficace implementazione di tale strumento. Negli ultimi anni le aziende si trovano a dover competere in ambienti sempre più turbolenti e mutevoli. La capacità di adattarsi al cambiamento è fondamentale, pertanto anche il PMS deve essere aggiornato per garantire un’implementazione di Key Performance Indicators (KPIs) che siano appropriati e rilevanti, considerando le nuove priorità aziendali e le condizioni al contorno. Questa tesi ha come obiettivo quello di analizzare la revisione del PMS, in quanto un inappropriato set di KPIs implementati possono causare un indebolimento del potenziale di tale strumento ed ancor peggio un fallimento degli investimenti riguardanti tale strumento. L’approccio metodologico di questa tesi è un multiple case-study. Per avere una visione più ampia di come viene sviluppata la revisione del PMS nella pratica si è deciso di inserire nel campione aziende di grandi dimensioni operanti in differenti settori industriali. Le informazioni raccolte attraverso le interviste, hanno permesso di fornire un contributo non presente in letteratura: una categorizzazione delle revisioni svolte dalle aziende e riflessioni su di esse. La limitazione di questo studio è legata ad un basso numero interviste svolte.
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Maia, Rodrigo Ismael Francisco [UNESP]. "Crise da esquerda comunista: políticas do PCI e do PCP sobre a união europeia". Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2015. http://hdl.handle.net/11449/132429.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Questa dissertazione ha lo scopo di capire le relazione tra il Partito Comunista Italiano(PCI) e il Partito Comunista Portoghese (PCP) rispetto il processo di integrazione europeo che si è concluso con l'Unione Europea (UE), rilevando la connessione fra politica interna e estera nelle strategie dei partiti. In Italia e Portogallo, lo stabilimento della democrazia faceva parte della strategia dei due PC, i quali avevano ampie basi nelle classi lavoratrici. La tenuta della autoorganizzazione delle classi lavoratrici e la fine dei processi di agitazione sociale portarono alla normalità democratica e alla internazionalizzazione economica, liberale. Il PCI, promuovendo la sua particolare via italiana al socialismo, ha collaborato con la formazione della Comunità Economica Europea (CEE), il PCP che inizialmente la rifiutava, ha iniziato a prenderla come fonte di benefici in difesa dalla democrazia. Lo sviluppo sociale della CEE è stato disuguale e combinato, grazie al quale i paesi sono diventati parte del mercato comune mentre la frammentazione devastava il mondo del lavoro. L'isolamento è stata una prima sconfitta per i due PC nei governi nazionali, e un'altra è stata la impossibilità di andare avanti con la strategia delle riforme in direzione al socialismo. Al fallimento pratico e ideologico si è aggiunto quello politico al momento della conclusione della UE e della crisi finale della sinistra comunista internazionale, quando il PCI ha deciso per lo scioglimento e il PCP per la continuità ortodossa.
Esta dissertação tem o objetivo de compreender as relações entre o Partido Comunista Italiano (PCI) e o Partido Comunista Português (PCP) a respeito do processo de integração europeu que culminou na União Europeia (EU), destacando a conexão entre a política interna e externa nas estratégias dos partidos. Na Itália e em Portugal, a instauração do regime democrático fazia parte da estratégia dos dois PCs, os quais possuíam amplas bases nas classes trabalhadoras. O estancamento das auto-organizações das classes trabalhadoras e o fim dos processos de efervescência social levaram à normalidade democrática e à internacionalização das economias, liberalizando-as. O PCI, promovendo sua particular via italiana ao socialismo, colaborou com a formação da Comunidade Econômica Europeia (CEE), o PCP que inicialmente a recusava, passou a tomá-la como fonte de benefícios em defesa da democracia. O desenvolvimento social da CEE foi desigual e combinado, no qual os países passaram a fazer parte do mercado comum ao mesmo tempo em que a fragmentação assolava o mundo do trabalho. O isolamento foi uma primeira derrota dos dois PCs nos governos nacionais, e a outra foi a impossibilidade de avançar com a estratégia de reformas rumo ao socialismo. À falência prática e ideológica se somou a política no limiar da efetivação da UE e diante da crise terminal da esquerda comunista internacional, quando o PCI decidiu pelo desmanche e o PCP pelo prosseguimento ortodoxo.
This thesis aims to understand the relationships between the Italian Communist Party (PCI) and the Portuguese Communist Party (PCP) about the European integration process which culminated in the EU, highlighting the connection between domestic and foreign policy in strategies of the parties. In Italy and Portugal, the establishment of the democratic system was part of the strategy of the two PCs, which had broad-based in the working class. The stagnation of the selforganization of the working classes and the end of social unrest processes have led to democratic normality and the internationalization of economies, liberalizing them. The PCI, promoting their particular Italian via to socialism, collaborated with the formation of the European Economic Community (EEC), the PCP that initially refused, began to take it as a source of benefits in defense of democracy. The EEC's social development was uneven and combined, in which countries became part of the common market at the same time the fragmentation ravaged the world of work. The isolation was a first defeat of the two PCs in national governments, and the other was the impossibility to move forward with the strategy of reforms toward socialism. To the practical and ideological failure was joined the politics at the threshold of execution of the EU, in front of the terminal crisis of the international communist left, when the PCI decided for dismantle and the PCP to the orthodox continuation.
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Maia, Rodrigo Ismael Francisco. "Crise da esquerda comunista : políticas do PCI e do PCP sobre a união europeia /". Marília, 2015. http://hdl.handle.net/11449/132429.

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Orientador: Marcos Del Roio
Abstract: This thesis aims to understand the relationships between the Italian Communist Party (PCI) and the Portuguese Communist Party (PCP) about the European integration process which culminated in the EU, highlighting the connection between domestic and foreign policy in strategies of the parties. In Italy and Portugal, the establishment of the democratic system was part of the strategy of the two PCs, which had broad-based in the working class. The stagnation of the selforganization of the working classes and the end of social unrest processes have led to democratic normality and the internationalization of economies, liberalizing them. The PCI, promoting their particular Italian via to socialism, collaborated with the formation of the European Economic Community (EEC), the PCP that initially refused, began to take it as a source of benefits in defense of democracy. The EEC's social development was uneven and combined, in which countries became part of the common market at the same time the fragmentation ravaged the world of work. The isolation was a first defeat of the two PCs in national governments, and the other was the impossibility to move forward with the strategy of reforms toward socialism. To the practical and ideological failure was joined the politics at the threshold of execution of the EU, in front of the terminal crisis of the international communist left, when the PCI decided for dismantle and the PCP to the orthodox continuation.
Astratto: Questa dissertazione ha lo scopo di capire le relazione tra il Partito Comunista Italiano(PCI) e il Partito Comunista Portoghese (PCP) rispetto il processo di integrazione europeo che si è concluso con l'Unione Europea (UE), rilevando la connessione fra politica interna e estera nelle strategie dei partiti. In Italia e Portogallo, lo stabilimento della democrazia faceva parte della strategia dei due PC, i quali avevano ampie basi nelle classi lavoratrici. La tenuta della autoorganizzazione delle classi lavoratrici e la fine dei processi di agitazione sociale portarono alla normalità democratica e alla internazionalizzazione economica, liberale. Il PCI, promuovendo la sua particolare via italiana al socialismo, ha collaborato con la formazione della Comunità Economica Europea (CEE), il PCP che inizialmente la rifiutava, ha iniziato a prenderla come fonte di benefici in difesa dalla democrazia. Lo sviluppo sociale della CEE è stato disuguale e combinato, grazie al quale i paesi sono diventati parte del mercato comune mentre la frammentazione devastava il mondo del lavoro. L'isolamento è stata una prima sconfitta per i due PC nei governi nazionali, e un'altra è stata la impossibilità di andare avanti con la strategia delle riforme in direzione al socialismo. Al fallimento pratico e ideologico si è aggiunto quello politico al momento della conclusione della UE e della crisi finale della sinistra comunista internazionale, quando il PCI ha deciso per lo scioglimento e il PCP per la
Resumo: Esta dissertação tem o objetivo de compreender as relações entre o Partido Comunista Italiano (PCI) e o Partido Comunista Português (PCP) a respeito do processo de integração europeu que culminou na União Europeia (EU), destacando a conexão entre a política interna e externa nas estratégias dos partidos. Na Itália e em Portugal, a instauração do regime democrático fazia parte da estratégia dos dois PCs, os quais possuíam amplas bases nas classes trabalhadoras. O estancamento das auto-organizações das classes trabalhadoras e o fim dos processos de efervescência social levaram à normalidade democrática e à internacionalização das economias, liberalizando-as. O PCI, promovendo sua particular via italiana ao socialismo, colaborou com a formação da Comunidade Econômica Europeia (CEE), o PCP que inicialmente a recusava, passou a tomá-la como fonte de benefícios em defesa da democracia. O desenvolvimento social da CEE foi desigual e combinado, no qual os países passaram a fazer parte do mercado comum ao mesmo tempo em que a fragmentação assolava o mundo do trabalho. O isolamento foi uma primeira derrota dos dois PCs nos governos nacionais, e a outra foi a impossibilidade de avançar com a estratégia de reformas rumo ao socialismo. À falência prática e ideológica se somou a política no limiar da efetivação da UE e diante da crise terminal da esquerda comunista internacional, quando o PCI decidiu pelo desmanche e o PCP pelo prosseguimento ortodoxo.
Mestre
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Ferri, Francesca. "Le développement international des PME : le cas italien". Paris 1, 1989. http://www.theses.fr/1989PA010029.

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L'etude part de la constatation que la crise des annees 70-80 et en particulier la crise de la grande entreprise, a comporte une certaine revalorisation des pme qui ont fait preuve, au cours de cette periode, d'une grande vitalite. L'experience italienne des annees 70 sera pose comme exemple pour montrer que le developpement et l'expansion des pme represente une realite. Des explications de ce phenomene seront donnees, phenomene qui a commence avec le "decentramento produttivo" (decentralisation productive) et s'est poursuivi ensuite de maniere tout a fait autonome assumant des formes et des caracteristiques differentes. Une fois demontre que les pme italiennes representent une realite, nous aborderons le probleme de l'expansion internationale de cette typologie d'entreprises. Nous presenterons ainsi les principales caracteristiques du developpement international de l'economie italienne et en particulier la forte specialisation de l'italie dans l'exportation de biens de consommation traditionnels. Cette constatation nous conduit a rechercher quels types d'entreprises sont davantage specialisees dans ces secteurs. En fait la plupart des pme italiennes produisent et exportent en large mesure des produits traditionnels tels que l'habillement, la chaussure, etc. ;. Nous chercherons de donner une interpretation du succes des pme italiennes sur les marches etrangers en considerant les principaux facteurs (de nature conjoncturelle et structurelle) qui ont favorise leur essor.
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Bortoluzzi, Guido <1977&gt. "L'internazionalizzazione delle PMI operanti in subfornitura in una prospettiva resource-based: il caso Italia". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/516.

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Grywatsch, Christian. "Kontinuität im Wandel : Pci, Pds, Ds : der Prozess der Sozialdemokratisierung der italienischen Kommunisten (1980-2000) /". Berlin : Uni-Ed, 2006. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=015519158&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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Gaiba, Vanessa. "FINANZIAMENTO DELL’INNOVAZIONE Elaborazione di un modello per l’identificazione degli strumenti più adatti per startup e PMI, presso Bluegreen strategy srl". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Lo scopo di questa tesi è quello di dare un contributo alle tematiche relative al finanziamento dell’innovazione, ed in particolare alla conoscenza e caratterizzazione del panorama italiano dell’innovazione. Si ritiene che i risultati raggiunti possano offrire utili indicazioni agli imprenditori che si trovano ad affrontare il problema del finanziamento di una Startup innovativa. Il lavoro di tesi è stato condotto all’interno di un’esperienza di tirocinio presso la società Bluegreen Strategy. Per questo, è stato realizzato coerentemente con gli obiettivi posti dall’azienda per il progetto di tesi: fornire uno strumento a supporto dell’identificazione della fonte e dell’operatore finanziario più adeguato a ciascuna startup innovativa. Al fine di sviluppare un’adeguata comprensione delle caratteristiche dell’offerta di capitale che si rende disponibile in Italia, all’interno di questa tesi vengono presentati i risultati della campagna di raccolta dati che è stata realizzata in riferimento ai diversi attori attivi nel finanziamento delle startup innovative. La raccolta dati è stata condotta per profilare ogni strumento di finanziamento sulla base di quattro variabili ritenute più significative al fine di perimetrarne l’area di intervento:range di finanziamento offerto, livello di innovazione richiesto, acquisizione di quote societarie e stadio del ciclo di vita d’intervento. Elaborando i dati raccolti è stato infatti possibile posizionare i diversi strumenti di finanziamento disponibili in relazione alle 4 variabili. A partire da queste è stato definito un modello con l’obiettivo di associare la fonte di finanziamento ottimale ad una startup in relazione alle sue caratteristiche. La formulazione del modello ha permesso di definire una roadmap di finanziamento utile al sostegno di startup innovative lungo tutto il loro ciclo di vita. Inoltre sono state derivate le principali criticità del panorama italiano del finanziamento all’innovazione.
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Travis, D. J. "Communism in Modena : The development of the PCI in historical context (1943-1952)". Thesis, University of Cambridge, 1985. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.354350.

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Malatesta, C. "EARLY MUSIC NEL NOVECENTO ITALIANO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/543226.

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My Ph.D. dissertation focuses on the Early Music movement in Italy between the second post-war period and the end of the seventies in a historic-cultural point of view, limited to the revival of the Medieval repertoire. It is an initial inquiry of a complex and international phenomenon, whose Italian manifestation has still not been an object of research. In this work the phenomenon Early Music – analysed through historical, historiographic and ethnographic criteria – is settled into the broader Italian political, social and cultural context in order to underline the peculiarities, to detect the ideological, esthetical and political reasons which nourished it and to set up connections with other Italian experiences in the second half of the 20th Century, not only what music concern. The work is articulated in two sections. The first part focuses on the early music activity from the period of the post-war reconstruction to the early sixties, through the revival of the lauda and of the liturgical drama repertoire, particularly rich in those years. The first chapter deals with the presence of Medieval music in the cultural life of the post-war period, both what discography and live performance concern, with a particular attention on the attitude of the musical criticism. The second chapter broadens the chronologic span researching the origins of the lauda’s fortune during the Fascist era, aiming to a better comprehension of the phenomenon in the following decades. The third chapter focuses on Milan and on the activity of the choral ensemble Polifonica Ambrosiana in order to underline the revival of the ancient Italian repertoire and the choral practise as moment not only of musical, but also of moral reconstruction for the catholic communities before and during the Vatican Council. The second part examines the decade following the sixty-eight. The first chapter inserts the Italian experience into the international Early Music movement’s frame in the period of the socio-political revolutions, so as to highlight the consonances between the performance and use of early music and the sixty-eight ideals. The second chapter underlines the role of the pre-baroque music as a stimulus to the creation of an alternative musical education towards the academic one, while the third offers a bird’s eye view on the activity of the Italian groups specialised in Medieval music, pointing out some fundamental elements for the construction their identity and self-legitimation. The fourth chapter delves into the Italian Communist Party’s position about cultural politics and its activity within the recreational clubs. The objects of the last chapter are the musical, ideological and political synergies with experiences such as folk-revival and, more generally, with the performance of the folk repertoire and oral tradition.
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Ganci, Elisa. "Comunisti e socialdemocratici a confronto. L'emigrazione italiana in Belgio (1946-1969)". Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1588.

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ANALISI DELL'EMIGRAZIONE DEI LAVORATORI ITALIANI E DELLA LORO RAPPRESENTANZA POLITICA IN BELGIO TRA IL 1946 E IL 1969. STORIA DELLA FEDERAZIONE BELGA DEL PCI E DELLA SUA CLANDESTINITA', DAGLI ACCORDI ITALIA-BELGIO (UOMINI-CARBONE) DEL 1946, AL RICONOSCIMENTO DELLA PRIMA CELLULA BELGA DEL PCI. ANALISI DELLA RIVISTA COMUNISTA "LA VOCE" EDITA TRA IL 1960 E IL 1966.
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Cirulli, Carlo Giuseppe. "La sinistra italiana e il processo d’integrazione europea: la transizione del Pci attraverso il suo discorso sull’Europa". Thesis, IMT Alti Studi Lucca, 2012. http://e-theses.imtlucca.it/91/1/Cirulli_phdthesis.pdf.

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La ricerca si è sviluppata intorno al tema del rapporto tra il Partito comunista italiano e il processo d’integrazione europea. La scelta di indagare tale questione è nata dall’esigenza di ricercare un punto di osservazione originale che permettesse di studiare l’identità del partito da una prospettiva ben precisa, quella della sua relazione con il processo d’integrazione. L’analisi è stata condotta focalizzandosi su tutti quegli elementi che hanno contribuito alla formazione di un “discorso” sull’Europa da parte del partito, prima in senso nettamente antieuropeo e poi in una direzione pienamente europeista. Così, ampio spazio è stato dato agli atti ufficiali del partito, ai discorsi e alla memorialistica dei leader e degli intellettuali d’area che nel corso degli anni si sono resi protagonisti delle varie tappe del processo. Attraverso tale analisi si è potuto verificare come l’Europa si presentasse, al tempo stesso, come un elemento di legittimazione, ma anche di “spersonalizzazione” per il partito stesso. La ricerca – condotta su fonti archivistiche e documenti del partito, sugli atti parlamentari, sulla stampa, oltre che sulla letteratura esistente, tanto in ambito storiografico, quanto in quello della scienza politica e della storia del pensiero politico – ha consentito di offrire una sistematizzazione in una prospettiva di longue durée del rapporto oggetto della nostra analisi. Questo ha reso possibile individuare alcuni spunti interpretativi, almeno in parte, originali. La “scoperta” dell’Europa, da parte del partito, ha permesso un’articolazione dei suoi fini, attraverso un processo di path shaping che però non è riuscito, giunti sul finire degli anni ’80, a “salvare” il partito, se non rendendolo “altro da esso”. Il Pci, che per anni aveva rivendicato con orgoglio la propria diversità, doveva, abbandonando ogni proposito di terza via, accettare di“omologarsi” ai cugini socialdemocratici e l’Europa sarebbe stata il luogo di tale incontro.
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Rosestolato, Giulia <1995&gt. "La digitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese in Italia. Un'analisi delle PMI attinenti alla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21924.

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L’obiettivo di questo elaborato è di comprendere quale sia l’attuale livello di digitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese e quali siano stati i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni all’interno dell’organizzazione e della struttura delle stesse, in chiave di una trasformazione digitale. L'elaborato può essere formalmente diviso in due parti, una teorica e una sperimentale. La prima parte, teorica, introduce i caratteri distintivi delle PMI e analizza nel dettaglio i loro processi di innovazione e di digitalizzazione, al fine di presentare un quadro completo in un’ottica di sviluppo d’impresa. In seguito, viene approfondito il processo di trasformazione digitale, illustrando i fattori che lo incentivano, le tecnologie coinvolte nel processo, gli impatti del cambiamento, le opportunità, le sfide e le criticità da affrontare, le politiche europee e nazionali e le iniziative sviluppate dagli enti locali per incentivarlo. La seconda parte, sperimentale, tratta l’analisi del processo di digitalizzazione delle PMI attinenti alla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo. Vengono quindi esposti l’inquadramento del progetto, gli strumenti e le metodologie utilizzate per la raccolta dei dati, la presentazione e l’analisi dei risultati, a livello quantitativo e qualitativo, per comprendere al meglio le dinamiche che hanno interessato le aziende del territorio. A conclusione dell’elaborato, sono riportate le riflessioni su quanto approfondito, attraverso la letteratura e i casi di studio.
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Colozza, Roberto. "Repubbliche comuniste. La simbologia nazionale nel Pci e nel Pcf (1944-1953)". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2007. http://hdl.handle.net/11384/85648.

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Fumagalli, Chiara. "Bringing italians SME’s to Brazil: the case of GM Venture". reponame:Repositório Institucional do FGV, 2016. http://hdl.handle.net/10438/17579.

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Submitted by Chiara Fumagalli (fumachiara@gmail.com) on 2016-12-14T14:12:16Z No. of bitstreams: 1 Chiara Fumagalli MPGI Thesis.pdf: 1992906 bytes, checksum: 26dfbfc09c12655c54a59f69ab3369b5 (MD5)
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Made available in DSpace on 2016-12-14T15:03:26Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Chiara Fumagalli MPGI Thesis.pdf: 1992906 bytes, checksum: 26dfbfc09c12655c54a59f69ab3369b5 (MD5) Previous issue date: 2016-11-16
The Italian business presence in Brazil has been characterizing, since years, the economic landscape of Brazil. More than 1300 Italian companies, from the biggest to the smallest one, are acting in Brazil, exploiting the overall potential of this country and contributing with the excellence they can bring. Noting the consistency of the Italian presence and wondering how those companies have entered such a complex country and, a recurring name has been GM Venture, which became the protagonist of this dissertation. The thesis in fact aims at studying how GM Venture Company has been able to create value for Italian SMEs, contributing to their success in Brazil during the last ten years. Therefore this analysis focuses firstly on the literature dealing with the key success factors for the internationalization of small-medium enterprises. The second part of the literature goes deep in the specific case of the Brazilian context, trying to understand the major problems that this particular environment poses to small-medium companies internationalizing here and some specific factors Italian companies should pay attention to. Given this introduction, the analysis centers on the core topic of this dissertation. In fact the investigation regarding the GM Venture case looks specifically at how this company has been able create value despite those problems and create a business model able to successfully support SMEs entering Brazil. The inquiry on the case and the conclusion reports how GM Venture, through its operations, has been able to respond to the Brazilian rtise, and positively contribute to the growth and value of the Italian economic reality in this country. Moreover looking at the literature findings, this specific case introduces some novelty in the emerged factors, such as a new way of conceiving the Network, as well as new factors or undervalued ones for success such as promptness in the response and trustworthiness, which are essential in the Brazilian economic environment.
Desde muitos anos a presença Italiana no Brasil foi caracterizante do panorama econômico brasileiro. Mais de mil trezentos empresas italianas, das maiores ate as menores, são presente hoje no Brasil, aproveitando inteiramente do potencial Brasileiro e levando no Brasil uma contribuição relevante no sistema econômico, por meio da excelência que caracteriza estas empresas Italianas. Olhando ao tamanhão da realidade das empresas italiana no Brasil, e como todas essas corporações podia ter entrado em um pais muito complexo, ponto central foi a GM Venture, que se tornou o protagonista da minha dissertação. Esso TCC tem o escopo de entender melhor como esses deis anos GM Venture conseguiu em criar valor econômico por muitas media e pequena empresas Italianas, levando eles ao sucesso no novo país. Por isso a dissertação se focaliza inicialmente sobre a literatura da internacionalização e dos fatores essenciais de sucesso por uma pequena e media empresa em general. O secundo fator de analise nela literatura para o caso especifico do contexto Brasileiro, foi a compreensão dos problemas principais que o Brasil põe para pequenas-medias empresas estrangeiras, e algumas atenções que são necessárias em particular para empresários italianos. Para evoluir no tema, depois de essa introdução ao tema e ao contexto, o tópico mais importante é discutido. Então a investigação de esse trabalho se focaliza sobre o tema de como a GM Venture tem capacidade de responder com uma solução para os problemas presentados criando valor, e como ela criou um modelo de business que seja capaz de levar ao sucesso as empresas clientes no Brasil. A analise e conclusão do caso vão elaborar como a GM Venturo contribuiu ao resolver e evitar a complexidade Brasileira com meios legais e experiência, cooperando em positivo no crescimento da realidade econômica italiana em Brasil. Olhando ainda mais na analise da literatura e comparando o caso, parece evidente como o caso da GM Venture introduziu algumas novidades nos fatores já individuados, como uma ideais nova de network, e no mesmo tempo foi capaz de presentar fatores novos o subestimado, como a pronta velocidade e a confiança nos relacionamento de business que são muito importantes especialmente no Brasil.
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Galzerano, Clara <1992&gt. "La normalizzazione dei rapporti tra il Pci e il Pcc (1979-1980): lo sguardo dei comunisti italiani sulle riforme di Deng Xiaoping". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10499.

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Resumen
Il presente elaborato si pone l'obbiettivo di analizzare quale fosse l'opinione dei comunisti italiani riguardo al nuovo corso cinese e alle riforme di Deng Xiaoping al momento della normalizzazione dei rapporti tra Pci e Pcc. Sono stati individuati tre incontri che hanno sancito la ripresa ufficiale dei rapporti tra i due partiti dopo la rottura avvenuta tra il 1962 e il 1963: il viaggio nella Rpc della stampa comunista italiana nel luglio del 1979, quello della Fgci nel dicembre del 1979 e, infine, quello di Enrico Berlinguer nell'aprile del 1980. Tramite lo studio dei reportage e degli articoli relativi a questi incontri, si è riscontrato un atteggiamento positivo e ottimistico del Pci nei confronti della politica riformista cinese post-maoista: i comunisti italiani seguono con grande attenzione e vivo interesse il nuovo corso della politica interna cinese e nutrono fiducia nello sviluppo economico, politico e sociale del paese.
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Bergaglio, Cecilia. "Identités et stratégies politiques du PCI et du PCF : une comparaison entre le Triangolo Industriale en italie et la région industrielle du Rhônes - Alpes en France". Thesis, Université Grenoble Alpes (ComUE), 2015. http://www.theses.fr/2015GREAL029.

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Resumen
Les objectifs du projet de recherche ont leur fondement dans la tentative de répondre à quelques questions essentielles concernant l'identité du Parti Communiste italien et du Parti Communiste français en tant que sujets politiques complexes, multiformes et dynamiques.On a d'abord crée deux laboratoires d'analyse, l'un en Italie, le deuxième en France, en tant que lieux d'observation, d'étude et de dénouement des thèmes les plus significatifs liés à l'identité, la stratégie et la culture communiste.En ce qui concerne l'Italie, on a tout naturellement choisi le Triangle Industriel qui constitue une macro zone aux caractères sociaux et économiques communs où le PCI a joué un rôle important et tout à fait différent par rapport aux autres zones sub-culturelles de la péninsule dans les années de l'après-guerre.Il m'a paru de plus en plus évident que la région Rhône-Alpes se caractérisait par des aspects économiques, sociaux, géographiques et anthropiques intéressants qui la rapprochaient au Triangle Industriel avec lequel, d'ailleurs, il existait une proximité territoriale.D'après un regard plus attentif au tissu socio-économique de la région, on s'aperçoit que les trois plus importantes villes - Grenoble, Lyon, Saint Etienne- se caractérisent par le même mélange d' « ingrédients » sur lesquels se fonde le caractère particulier des chefs-lieux du Triangle Italien. Il s'agit d'une très forte vocation industrielle, d'une société hétérogène, d'un équilibre parmi les forces politiques protagonistes du débat local (ou, au moins, pas de supériorité nette et durable de l'une par rapport aux autres), de Fédérations à même de marquer, d'une manière nette et durable, l'histoire, l'identité, la mentalité des inscrits et des électeurs, enfin d'une partie considérable de la société.Après les domaines, les temps de la recherche. La Libération, ou mieux encore, l'année 1946 s'est imposée d'une manière tout à fait naturelle comme « incipit ». Il s'agissait d'une césure chronologique évidente pour le début d'un parcours ; une date naturelle mais pas infranchissable, plutôt osmotique avec le passé des militants et des cadres qui, par leur mémoire personnelle, reviennent à la période précédant la naissance du parti.C'est un parcours long, sinueux, complexe dont on a repéré la fin, d'une manière tout à fait subjective mais bien motivée, en 1976, en ce qui concerne l'Italie et en 1978, en ce qui concerne la France. Les deux dates sont très représentatives des deux Pays et des deux partis communistes.On est bien dans les années de l'apogée après lequel va commencer la chute.Deux évènements vont caractériser ce moment : le doublement raté en Italie et la débâcle électorale en France. Il s'agit d'une histoire différente mais de là on va assister à un déclin lent et inexorable. C'est une conjoncture qui nous implique tous et qui change, irrémédiablement, la destinée de nos microcosmes.Les sources utilisées pour ce travail de recherche se divisent en trois groupes différents. Appartiennent au premier groupe les données quantitatives concernant la base militante et les Comités Fédéraux de chacune des Fédération faisant l'objet de la recherche.Un deuxième groupe de sources se compose, par contre, de la documentation officielle concernant les débats intérieurs au parti. Il s'agit de congrès, de réunions du Comité Fédéral, de rapports préparatoires, une masse de documents produits par les Fédérations qui a été tout à fait indispensable dans la reconstruction des stratégies politiques poursuivies sur les territoires.Le troisième et tout dernier groupe de sources est sans doute celui qui m'a fascinée davantage par sa richesse et par ses infinies possibilités d'interprétation et par le passage du plan quantitatif au qualitatif aussi. Il s'agit de biographies rédigées par les cadres au moment de l'inscription au parti ou bien pendant la participation à l'une de ses écoles
The aim of the research project is the attempt to answer some basic questions about the identity of the Italian and French Communist parties, considered as complex and dynamic political subjects.The first step was to select two case studies, one in Italy and one in France, as places where to observe and deal with the most meaningful themes linked to the identity, the strategies and the political communist cultures.As far as Italy is concerned, I chose the so-called Triangolo Industriale. It represents a macro-area with economic and social common features and where the Pci played an important role, different from the other sub- cultural areas of Italy in the second post-war period.I realized that the Rhône-Alpes had the economic, social, geographical and anthropic features approaching it to the Triangolo Industriale, with which also as a geographical proximity.Going deeper into the social and the economic texture of the three most important cities – Grenoble, Lyon, Saint Étienne - I discovered that they have the same mixture of “ingredients” compared to Milan, Turin and Genua: well-rooted industrial vocation, heterogeneous society, a good balance among the political forces, local communist Federations able to mark the identity, the history and the cultural of their members and the electors.The research has as starting point the year 1946. Natural chronological caesura but overcome by the memories of the militants and political leaders, which date back until the previous period to the birth of the party.It is a long and complex process lasting until 1976 for Italy and 1978 for France. These dates are extremely representative for both communist parties because they constitute the apogee moment, before the beginning of the decline. Two events characterize this moment: the failed “sorpasso” in Italy and the electoral defeat in France. It is a crucial point implying a radical change also in our two micro-cosmos.The sources used in this research can be divided in three groups: the first group is represented by the statistic data about militants and political local structures. The second is represented by the official documents of the internal party debates, useful to reconstruct the political strategies pursued in every territory.The third and last source is the one that has struck me more for the infinite interpretative possibilities and for the passage from the quantitative to the qualitative level. They are the biographies written by the communist leaders at the moment of their adhesion to the party or when they attended the political schools of the party.STAR
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Rossi, Manuela. "Business process reengineering e project management: La creazione del sistema di gestione dei progetti in ICS Italia - Aspiag Service S.R.L". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6786/.

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Resumen
L’obiettivo dell’elaborato è mostrare come, partendo da una robusta base teorica nelle discipline del Project Management e del Business Process Reengineering, sia possibile ridefinire un sistema di gestione dei progetti (a livello singolo e di aggregato) e sviluppare, presso il personale coinvolto, le competenze necessarie a sostenere autonomamente ed a migliorare il sistema così creato. La reingegnerizzazione della progettazione nell’azienda in esame si è sviluppata nell’arco di un quadriennio: nel 2010 è stata concretizzata la prima release dei processi di gestione del progetto singolo e dell’aggregato, nel 2011 è maturata la seconda release, mentre nel biennio 2012-2013 si sono “congelati” i risultati ottenuti e si è sviluppata l’autonomia dei Project Manager interni e del Project Management Office. Dall’analisi è emersa l’importanza di un solido approccio metodologico negli interventi di innovazione organizzativa.
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Macchiaroli, Maria. "La selezione di investimenti in infrastrutture nel servizio idrico integrato. Un modello innovativo per il Programma degli Interventi in Italia". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4273.

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Resumen
2016 - 2017
In the Countries of the Western Europe, present weather changes have caused a growing attention to the use of water resources. In particular, in Italy the summer of 2017 – characterized by a prolonged drought – caused emergencies also in Regions who are traditionally rich in water. So, there is the necessity of an efficient water management through a correct model of Integrated Water Service (SII). The rational approach is to be applied both to the maintenance and development of the infrastructural asset useful for water supply, storage and distribution, for the wastewater disposal and purification, and to the management model for the optimization of public service supply. In both cases, the operational scheme prescribed by the National Authority (ARERA), through a tight and constant regulations, sees a very strong push to rationalize the operating principles. This research is part of this theme, outlining a multi-criteria model that allows the optimal selection of investments in water infrastructures within the Program of Interventions, with respect to a multi-subject and multi-interest operational scenario, therefore complex and not rarely conflictual (public interests versus entrepreneurial interests of the Utilities). The model proposes the application of the AHP within an innovative logical scheme also with respect to the current national legislation. In detail, the first two chapters of the Thesis outline the current management of the Integrated Water Service in Italy and in the main European countries. The third chapter describes the programming tools that the regulatory bodies have at their disposal to make the Service more efficient, as well as the tariff structure in force in Italy. Finally, the fourth and fifth chapters illustrate the innovative model proposed for the Program of Interventions and its application to a real case in Campania. The experiment allowed to permeate a complex and articulated procedure with the principles of the scientific-rational approach. The results can be traced back to some main points: 1. the model architecture explicits the recommendation of ARERA concerning the need to adopt evaluation techniques ratified by the scientific bibliography for the choice of intervention alternatives, in fact applies the AHP methodology; 2. the model esemplifies the process of selecting critical issues affecting the SII, starting from the set described by ARERA, leading it back to the set whole coherent with the ATO and then with the subset of the specific territory managed from the Utility that adopts the protocol; 3. the model accompanies the operators in the correct identification of the technical parameters representative of the status of the criticalities elicited, inducing them to the correct balance between the suggestions of the Authority and the extemporaneous solutions consistent with the informative and cognitive conditions of the professional reality 4. the model introduces, in addition to the evaluation criteria of ARERA, 3 other criteria (population affected by investments, cost of investment and maintenance of the proposed technical solutions) that enhance the social and economic profile of the projects, not adequately covered by the indicators recommended by the Authority; 5. the model simplifies the selection of technical solutions that have widespread positive effects on multiple levels of problems, allowing a quick synthesis of investments that have convenient scale effects in both costs and results; 6. the model allows the temporal ranking of winning alternatives, concileing the public goals contained in the strategic planning tools (PdA) and the private goals of financial optimization of the investment process. However, it should be noted that the model discounts the still relevant informative asymmetry between the Utility - often the only holder, although partial, of knowledge about assets, stocks and costs of production factors - and Regulator who instead, in the absence of a correct campaign to quantify the parameters of the SII, remains an inert observer with respect to budgeting and corporate planning problems. Finally, the result of temporal ranking performed on the real case is certainly satisfactory. From the tendential coincidence between the primary objectives of the public and of the private sector derives a positive perspective in the potential collaboration to the development of the sector in the South Italy areas. [edited by Author]
XXX ciclo
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Cibien, Elisa <1989&gt. "Elaborato Finale: Il Crowdfunding: una nuova frontiera nel mondo della finanza. Analisi del fenomeno e del mercato italiano. Il Crowdfunding per la PMI innovativa locale: un progetto di riqualificazione energetica immobiliare tramite raccolta di Equity Crowdfunding". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9875.

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In questo elaborato verrà analizzato il contesto in cui il fenomeno del Crowdfunding è nato e si è evoluto, con particolare riferimento agli eventi e alle innovazioni storiche, culturali ed economico-finanziare che hanno influenzato la sua definizione e le sue caratteristiche principali: nello specifico, il Web 2.0, la Alternative Online Finance e la Sharing Economy. Verranno descritti i vari modelli di Crowdfunding declinati in base allo scopo e al funzionamento della raccolta fondi nel finanziare specifici progetti. Una particolare attenzione verrà dedicata al modello detto Equity Crowdfunding, soprattutto dal punto di vista della legislazione, della quale l’Italia è stata il paese precursore in Europa. Si cercherà di offrire anche un quadro del panorama italiano di sviluppo delle piattaforme che si occupano di promuovere l’utilizzo di questo strumento. Nell’ultimo capitolo verrà riportata la presentazione di un progetto pilota proposto da una PMI locale: si tratta di un progetto di raccolta fondi di tipo equity attraverso lo strumento del Crowdfunding destinata alla riqualificazione energetica di immobili residenziali in disuso.
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BUDIMIR, KATARINA. "Effect of the production system on lamb meat quality". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2017. http://hdl.handle.net/11566/245518.

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Lo scopo principale di questa tesi è stato quello di indagare se gli effetti di: (i) razza (Bergamasca, Merinizzata Italiana e Sopravvissana); (ii) età di macellazione (40 vs 60 giorni) e (iii) stagione di allevamento (inverno vs autunno) abbiano influenzato le performance di allevamento, macellazione, qualità della carne e composizione di Acidi Grassi (FA) degli agnelli leggeri a marchio “Agnello del Centro Italia” IGP, allevati con sistema transumante nella regione Marche (Italia centrale). Gli agnelli delle razze oggetto di studio hanno mostrato performance di crescita, resa in carcassa e qualità della carne (es. caratteristiche fisiche e chimiche) simili, nonostante si siano evidenziate differenze in alcuni parametri (peso spalle, % proteina, cooking loss, TBARS e ORAC). L'effetto razza ha influenzato significativamente il profilo acidico della carne e del tessuto adiposo ed alcuni parametri legati al valore nutrizionale della carne (PUFA/SFA e indice trombogenico). Lo studio condotto per valutare l’effetto età di macellazione nella razza Bergamasca ha influenzato le caratteristiche quanti -qualitative della carcassa e della carne (drip loss, colore) e anche la composizione acidica del grasso. Considerando sempre la razza Bergamasca, l’effetto stagione di macellazione ha influenzato le caratteristiche della carcassa (corata) e della carne (pH e drip loss a 6 d), come anche il profilo FA della carne e del tessuto adiposo. Questo studio fornisce pertanto ulteriori informazioni sulla qualità di carcassa e carni di agnelli leggeri IGP “Agnello del centro Italia” ottenuti da razze differenti, allevati in stagioni diverse e macellati a differenti età e prodotti con sistema transumante nella regione Marche.
The main aim of the thesis was to investigate the effects of (i) breed (Bergamasca, Italian Merino and Sopravissana), (ii) slaughter age (40 vs. 60 days) and (iii) rearing season (winter vs. autumn) on growth, slaughter traits and meat quality, including fatty acid (FA) composition of “Agnello del Centro Italia” PGI light lambs produced under traditional transhumant sheep system adopted in Marche region (Central Italy). The lambs of the studied breeds showed similar growth performances, carcass traits and meat quality (i.e., physical and chemical characteristics), despite some differences in the investigated parameters that occurred (e.g. % crude protein, cooking loss, TBARS and ORAC). Breed significantly affected FA profile of meat and adipose tissue with Bergamasca showing less favourable meat FA profile (the lowest values of conjugated linoleic acid and the highest thrombogenic index). Higher slaughter age in Bergamasca lambs improved some carcass traits and physical characteristics of meat, it did not influence meat chemical composition or strongly affect meat FA profile, but it worsened chemical composition of adipose tissue. These results suggest 60 days as the optimal slaughter age for Bergamasca to produce slightly heavier carcasses without compromising the quality of lamb meat. Different rearing seasons influenced carcass traits (pluck) and meat quality (pH and drip loss after 6 days of meat storage). FA profile of both meat and adipose tissue was influenced by the rearing season with lambs reared in autumn having adipose tissue with better FA profile for human health. The research provides additional information filling the present gaps of knowledge regarding the quality of “Agnello del Centro Italia” light lambs produced under traditional systems in Marche region for local breeders and consumers.
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Di, Stefano Lorenzo. "Il Pcf in Corsica e il Pci in Sardegna, 1920-1991 : insediamento territoriale, storia elettorale, identità insulare". Thesis, Corte, 2022. http://www.theses.fr/2022CORT0001.

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L’histoire du Parti communiste italien (Pci) en Sardaigne, de la fondation en 1921 jusqu’à la dissolution en 1991, n’a pas encore été écrite. Cette thèse vise à combler cette lacune, tout en y ajoutant un aspect inédit : la rédaction croisée avec l’histoire du Parti communiste français (Pcf) en Corse. L’étude, structurée en trois périodes en fonction des grandes ruptures historiques (1920-1943 ; 1944-1962 ; 1963-1991) se focalise sur trois aspects : l’implantation territoriale, l’histoire électorale et l’identité insulaire. La première partie est caractérisée par la faiblesse des deux organisations politiques. La Résistance marque un tournant, notamment pour le Pcf corse, qui dans les années 1945-1947 est à son apogée militante et électorale, mais à partir de 1947 entame son déclin. Le tassement est dû aux conséquences de la guerre froide, à l’émigration des cadres du parti, à la ligne du Pcf sur la décolonisation et notamment sur la guerre en Algérie. L’érosion se stabilise après 1958, avec la participation des communistes corses aux principaux mouvements revendicatifs.Le Parti communiste italien en Sardaigne accroît son influence suite au choix d’une ligne politique autonomiste en 1947. Le Pci sarde, conduit par le secrétaire régional Velio Spano (1947-1957), puis par Renzo Laconi (1957-1963), atteint le pic des effectifs en 1954.À partir des années 1960, les deux îles traversent une phase caractérisée par l’urbanisation et le dépeuplement de l’intérieur, une rapide poussée démographique et un développement économique inégal, centré sur l’agriculture intensive et le tourisme de masse en Corse, et en Sardaigne s’ajoute la création des pôles industriels du secteur pétrochimique. Dans cette phase (1962-1991), le Pcf corse maintient son influence à travers l’implantation municipale, dans les bastions rouges de l’île. À Sartène, de 1959 à 2001, on retrouve la présence d’un maire communiste, tandis qu’à Bastia, de 1968 à 2014, les communistes occupent le siège de premier adjoint au maire radical. Au même moment en Sardaigne, le Parti communiste est à son apogée électorale, pendant la période du secrétariat national d’Enrico Berlinguer, entre la moitié des années 1970 et des années 1980. Aux élections politiques de 1976, le Pci sarde atteint 35,54% des suffrages, alors que le Pcf corse arrive tout juste à 16,20% aux législatives de 1978. De plus, les communistes de Sardaigne participent à l’exécutif régional de 1980 à 1982, et de 1984 à 1989. Il faut souligner néanmoins que si la région autonome sarde est constituée en 1948, le premier statut particulier de la Corse n’est approuvé qu’en 1982. Dans ce sens, le programme commun des communistes et des socialistes en 1972 marque un changement de ligne au sein du Pcf, avec le rôle joué par Félix Damette, théoricien français de la stratégie du socialisme autogestionnaire. Damette encourage le développement dans l’île du mot d’ordre favorable à un pouvoir régional démocratique. La Fédération de la Corse-du-Sud, née en 1976, se montre plus réceptive aux changements par rapport à la Fédération de la Haute-Corse, qui demeure plus centraliste et jacobine.En ce qui concerne l’identité insulaire, de 1947 à 1991, le Pci sarde est engagé dans l’application et l’actualisation de la ligne politique autonomiste. En Corse, le Pcf est plus attentif aux slogans et aux symboles insulaires dans la communication politique et, dans les années 1980, le parti accomplit une élaboration sur la langue et la culture régionale, grâce à l’engagement de Biancarelli, Bungelmi et Marcellesi
The history of the Italian Communist Party (Pci) in Sardinia, from its foundation in 1921 to its dissolution in 1991, has not yet been written. The thesis aims to fill this gap, while adding a new aspect: its intertwining with the history of the French Communist Party (Pcf) in Corsica. The study, structured in three periods corresponding to the great historical ruptures (1920-1943; 1944-1962; 1963-1991), focuses on three aspects: territorial implantation, electoral history and island identity. The first part is characterized by the weakness of the two political organizations. The Resistance marked a turning point, especially for the Corsican Party, which was at its militant and electoral peak between 1945 and 1947, but which, from 1947 onwards, began its decline. The decline was due to the consequences of the Cold War, the emigration of the party’s cadres, the Party’s agenda on decolonization and particularly because of the war in Algeria. The erosion stabilized after 1958, with the participation of Corsican communists in the main revendication movements.The Italian Communist Party in Sardinia increased its influence following the choice of an autonomist political line in 1947. The Sardinian Communist Party, led by the regional secretary Velio Spano (1947-1957), then by Renzo Laconi (1957-1963), reached its membership peak in 1954.From the 1960s onwards, the two islands went through a phase characterized by urbanization, depopulation of the inland, a rapid demographic growth and uneven economic development, based on intensive agriculture and mass tourism in Corsica, and on the creation of industrial poles in the petrochemical sector in Sardinia. During this phase (1962-1991), the Corsican Communist Party maintained its influence through the municipal establishment in the red bastions of the island. From 1959 to 2001, there was a communist mayor in Sartène, while in Bastia, from 1968 to 2014, the communists occupied the seat of the first deputy mayor with a mayor belonging to the Radical party. At the same time in Sardinia, the Communist Party was at its electoral peak, during the period of Enrico Berlinguer’s national secretariat, between the mid-1970s and the mid-1980s. During the 1976 elections, the Sardinian Communist Party received 35.54% of the vote, while the Corsican Communist Party only scored 16.20% of the vote during the 1978 legislative elections. Moreover, the Sardinian communists participated in the regional executive committee from 1980 to 1982, and from 1984 to 1989. It should be noted, however, that while the autonomous region of Sardinia was established in 1948, the first special status for Corsica was only approved in 1982. In this sense, the common programme of the communists and socialists in 1972 marked a change of agenda within the French Communist Party. Félix Damette, a French theorist of the strategy of self-management socialism, encouraged the development in the island of the law that favors a democratic regional power. The Fédération de la Corse-du-Sud, born in 1976, was more receptive to change than the Fédération de la Haute-Corse, which remained more centralist.As regards island identity, from 1947 to 1991, the Sardinian Communist Party was committed to the implementing and updating the autonomist political agenda. In Corsica, the Party was more attentive to the island’s slogans and symbols used in political communication and, in the 1980s, the organization played an important role in the formalization of the regional language and culture, thanks to the commitment of Biancarelli, Bungelmi and Marcellesi
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Losurdo, Francesco. "A comparative study of internationalization potential for Italian SMEs in the fashion industry in Brazil and Russia". reponame:Repositório Institucional do FGV, 2013. http://hdl.handle.net/10438/11201.

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Made available in DSpace on 2013-10-01T19:10:42Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Francesco_Losurdo_MPGI_Thesis.pdf: 2639233 bytes, checksum: cb18b52052faaf6ad678917fdbce5ea3 (MD5) Previous issue date: 2013-09-30
This study aims to develop a comparative analysis of the internationalization potential in Russia and Brazil for Italian SMEs operating in the fashion industry. After introducing the reader to the main areas covered, such as the context, methodology and literature review, a macroeconomic overview of the geographical areas comprised is provided, thus encompassing a specific study on the current status of Italian economy and demand for Italian goods. The study introduces the reader to the Italian fashion industry, its main features and current performance, already evidencing the quest for internationalization. The conclusions arising from the macroeconomic analyses are used as introduction to the overview of the Italian fashion industry, an industry that strongly represents the “Made in Italy” abroad. The analysis of the industry encompassing history, main features and current status will then suggest that internationalization is the most viable way for SMEs to recover from the turbulent years of the crisis. Among the vast set of geographical options that the SMEs may embrace internationalization, this study aims to provide two tangible market analyses: the Russian and the Brazilian fashion industry. The analysis, based on the framework of international responsiveness by Bartlet and Ghoshal (1989), presents the results of a set of researches and interviews conducted in Russia and Brazil, in the form of a comparative analysis of the two target markets. The analysis will evidence market-, cost-, competitive- and legislation drivers that justify the internationalization process in both markets. The results will lead to conclusion and recommendations that the two markets represent two very different opportunities for SMEs of Italian fashion industry.
Este estudo tem como objetivo desenvolver uma análise comparativa do potencial de internacionalização na Rússia e no Brasil para as PME italianas que operam na indústria da moda. Depois de apresentar ao leitor as principais áreas cobertas, tais como, o contexto, a metodologia e revisão da literatura, é fornecido um panorama macroeconômico das áreas geográficas composto, englobando um estudo específico sobre o estado atual da economia e da demanda para os bens italianos. O estudo, introduzindo o leitor na indústria de moda italiana, suas principais características e o desempenho atual, já evidencia a busca pela internacionalização. As conclusões decorrentes das análises macroeconômicas funcionam como introdução à visão geral da indústria de moda italiana, uma indústria que representa, fortemente, o 'Made in Italy' no exterior. A breve análise da história desta indústria, principais características e situação atual irão, então, sugerir que a internacionalização é o caminho mais viável às PME, para se recuperarem dos anos turbulentos da crise. Entre o vasto conjunto de opções geográficas que as PME têm para abraçar internacionalização, este estudo tem como objetivo fornecer duas análises sobre a indústria da moda: o mercado russo e o brasileiro. A análise, com base no quadro de capacidade de ‘resposta internacional’ proposto por Bartlet e Ghoshal (1989), apresenta os resultados de um conjunto de pesquisas e entrevistas realizadas no Brasil, na Itália e na Rússia, sob a forma de uma análise comparativa dos dois mercados-alvo. A análise evidenciará os drivers de mercado, custo, competitividade e legislação que justificam o processo de internacionalização em ambos os mercados. Os resultados levam à conclusão e às recomendações que os dois mercados representam duas oportunidades muito diferentes para as PME da indústria da moda italiana.
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ORTECA, MARIA KATIA. "Capitale sociale e innovazione nelle imprese: analisi empirica con un confronto tra Italia e UK". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1081.

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Resumen
Questo lavoro intende analizzare la correlazione tra innovazione delle imprese e capital sociale, misurato da indicatori classici (come la partecipazione politica e le attività nel tempo libero) e da indicatori maggiormente legati alla dimensione aziendale (come accordi e cooperazioni). L’analisi viene fatta sia per l’Italia che per il Regno Unito attraverso l’uso della Community Innovation Survey 4, la survey europea sull’innovazione e la R&S nelle imprese per i dati su innovazione e capital sociale aziendale. Inoltre vengono utilizzate l’Indagine Multiscopo 2000 per l’Italia e l’Indice di Deprivazione per l’Inghilterra come misure di capitale sociale classico. Infine viene proposta una comparazione dei risultati per i due paesi per l’analisi sul capitale sociale aziendale. Questa comparazione è riletta alla luce di più generali considerazioni sui due differenti sistemi produttivi ed economici.
This work would try to test the correlation between innovation in firms and social capital, measured by classic indicators (like political participation, leisure and activities) and more corporate indicators (like agreements and collaborations). The analysis is carried out for Italy and UK and we use the Community Innovation Survey 4, the European survey on innovation and R&D in the firms, for the data on innovation and corporate social capital. We use the Multipurpose Survey 2000 for Italy and the Index of Deprivation for England like measures of classic social capital. We further try a comparison of the results between the two countries for the analysis on corporate social capital. This comparison is finally referred to more general issues like the two different productive and economic systems.
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ORTECA, MARIA KATIA. "Capitale sociale e innovazione nelle imprese: analisi empirica con un confronto tra Italia e UK". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1081.

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Questo lavoro intende analizzare la correlazione tra innovazione delle imprese e capital sociale, misurato da indicatori classici (come la partecipazione politica e le attività nel tempo libero) e da indicatori maggiormente legati alla dimensione aziendale (come accordi e cooperazioni). L’analisi viene fatta sia per l’Italia che per il Regno Unito attraverso l’uso della Community Innovation Survey 4, la survey europea sull’innovazione e la R&S nelle imprese per i dati su innovazione e capital sociale aziendale. Inoltre vengono utilizzate l’Indagine Multiscopo 2000 per l’Italia e l’Indice di Deprivazione per l’Inghilterra come misure di capitale sociale classico. Infine viene proposta una comparazione dei risultati per i due paesi per l’analisi sul capitale sociale aziendale. Questa comparazione è riletta alla luce di più generali considerazioni sui due differenti sistemi produttivi ed economici.
This work would try to test the correlation between innovation in firms and social capital, measured by classic indicators (like political participation, leisure and activities) and more corporate indicators (like agreements and collaborations). The analysis is carried out for Italy and UK and we use the Community Innovation Survey 4, the European survey on innovation and R&D in the firms, for the data on innovation and corporate social capital. We use the Multipurpose Survey 2000 for Italy and the Index of Deprivation for England like measures of classic social capital. We further try a comparison of the results between the two countries for the analysis on corporate social capital. This comparison is finally referred to more general issues like the two different productive and economic systems.
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Pinna, Massimiliano. "I rapporti tra le varie anime della sinistra italiana e portoghese. PCI, PCP e sinistre rivoluzionarie (1969-1976) The relations between Italian and Portuguese left. PCI, PCP and revolutionary lefts (1969-1976)". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11393/263233.

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I rapporti tra le varie anime della sinistra italiana e portoghese. PCI, PCP e sinistre rivoluzionarie (1969-1976) Il tema portante del progetto di ricerca è composto dallo studio dei rapporti intercorsi tra le composite rappresentazioni della sinistra italiana e portoghese tra il 1969 e il 1976 e in particolare a cavallo della Rivoluzione dei Garofani. Per cercare di colmare lo spazio vuoto lasciato dalla storiografia italiana è stato necessario strutturare il lavoro su più piani, costruendo un quadro metodologico complesso in grado di indagare la sinistra italiana da angolazioni diverse ma convergenti. Si è pertanto cercato di dare una risposta alle seguenti domande: c’è stato un interesse della società italiana verso gli sconvolgimenti politici, nazionali e coloniali del Portogallo della metà degli anni Settanta? Per quale motivo e in che modo la società italiana si è approssimata al 25 aprile 1974? Era inquadrata nei partiti, nelle associazioni, nei movimenti studenteschi? In che modo è stata osservata e compresa la maggiore trasformazione sociopolitica lusitana del Novecento? Cosa ha significato, insegnato, lasciato? Per rispondere a queste domande il lavoro è stato strutturato in quattro capitoli. Il primo capitolo ricostruisce le relazioni storiche stabilite tra i regimi fascisti italiano e portoghese, atto a destrutturare la categoria di fascismo per meglio comprenderne le fasi della sua caduta e l’aggregante antifascismo delle realtà marxiste-leniniste italiane degli anni Settanta. Fin dal primo capitolo è stato essenziale tracciare una linea che approccia trasversalmente il progetto, rendendo corposa la ricerca con la disamina di documenti conservati negli archivi di Roma, Lisbona, Genova, Piombino, e beneficiando della memoria orale, come fonte necessaria a ricostruire in modo inedito passaggi altrimenti perduti del significato empirico della Revolução dos cravos. Ricercare l’essenza di una componente democratica all’interno delle Forze Armate portoghesi – che definisco «culturale» – ha costituito il passaggio al secondo capitolo, che analizza la costruzione del Portogallo nuovo e il cammino della complessa democratizzazione rivoluzionaria del popolo e del Movimento delle Forze Armate, parte integrante dell’assetto costituzionale libero. Il terzo e quarto capitolo rappresentano la novità del lavoro. La costituzione della genesi dei rapporti tra il Partito Comunista Italiano e Portoghese, sono stati analizzati dall’alto dei dialoghi istituzionali. Il panorama di comitati pacifisti, antimilitaristi, anticoloniali creatisi dal secondo dopoguerra hanno fornito il terreno di dialogo, spesso indipendente dalle istituzioni, fra rappresentanze istituzionali e movimenti dal basso, tipici della fine degli anni Sessanta. Convergenze, divergenze culturali e strutturali, connessioni, scambi e reti relazionali personali tra Italia e Portogallo, sono state così approcciate con una metodologia comparativa e utilizzando la corrente della History from below. Fonti archivistiche nuove, bibliografiche, memorialistiche e interviste inedite ai militanti della sinistra rivoluzionaria e portoghese si completano per dare un quadro complesso, vario, umano dai risvolti politici, sociali, sociologici intensi e per raccontare le trame scaturite da un viaggio turistico-rivoluzionario che si inserisce tra l’ultimo bagliore ideologico di rivoluzione d’Occidente e la deriva violenta della fine degli anni Settanta italiani. La ricostruzione della “cellula” dei portoghesi a Genova, snodo essenziale tra il PCI e la segreteria clandestina del PCP, dei portoghesi a Roma collegati con i Movimenti della Pace, le motivazioni e la costituzione dell’Associação de Amizade Revolucionária Portugal-Itália di Lotta Continua a Lisbona e del turismo rivoluzionario italiano in Portogallo rappresentano, infine, le novità e il fulcro di un ventaglio relazionale nato dalla solidarietà ai popoli coloniali ed estesa al popolo portoghese metropolitano. In ultima analisi, è stata essenziale, per la stesura del lavoro, la lettura dei quotidiani dei movimenti dei partiti, il recupero della memoria storica di alcuni militanti di entrambi i Paesi che vissero il processo in prima persona, e l’analisi sui documenti conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato, l’Archivio della Fondazione Gramsci, l’Archivio dell’IRSIFAR, l’Archivio del Senato della Repubblica, a Roma, l’Archivio di Stato di Piombino, dell’Archimov di Genova, l’Arquivo Diplomático do Ministério dos Negócios Estrangeiros, l’Arquivo Nacional Torre do Tombo, l’Archivo de História Social, a Lisbona, e gli archivi online del Centro de Documentação 25 de Abril dell’Università di Coimbra e l’Arquivo Ephemera dello storico José Pacheco Pereira.
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LEONI, GIULIA. "L’INFORMATIVA ECONOMICO-FINANZIARIA NELLE PMI ITALIANE:MISURE E DETERMINANTI DI EARNINGS QUALITY". Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11562/413740.

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Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare e misurare la qualità dell’informativa economico-finanziaria delle piccole e medie imprese italiane attraverso l’applicazione dei concetti e dei modelli di misurazione dell’earnings quality. L’utilità di tale analisi e la possibilità di applicare questi modelli quantitativi nel contesto specifico delle PMI è verificata attraverso l’analisi critica della letteratura economico-aziendale italiana che si è occupata del bilancio e della sua formazione, insieme alla letteratura di Financial Accounting, che nell’ultimo trentennio ha assistito al forte sviluppo del tema dell’earnings quality (qualità dell’informativa economico-finanziaria) secondo un approccio di natura quantitativa. In particolare, la misurazione della qualità dell’informativa economico-finanziaria nelle piccole e medie imprese non quotate è giustificata dalla presenza di soggetti che ne utilizzano il bilancio per le loro decisioni economiche e che, pertanto, risultano interessati a ricevere informazioni corrette e veritiere. Inoltre, l’attenzione per la qualità dell’informativa contabile di qualità nelle PMI è recentemente aumentata anche in conseguenza dell’introduzione dei principi contabili internazionali IFRS dedicati a queste realtà. Pertanto anche l’impresa di piccole e medie dimensioni può tenere in considerazione le attese di specifici interlocutori al momento della redazione di bilancio, che può allora risultare influenzata da politiche di bilancio tese alla soddisfazione di queste attese. In tal senso, può essere utile misurare la qualità dell’informativa economico-finanziaria delle PMI e individuare quali siano le sue determinanti in questo contesto. La qualità dell’informativa economico-finanziaria trova esplicitazione sia nella letteratura italiana che in quella straniera: la prima ha affrontato lo studio di tale qualità analizzando i criteri e le modalità con cui si perviene alla determinazione del reddito d’esercizio e le eventuali politiche di bilancio che si generano; la seconda di Financial Accounting ha associato alla qualità degli earnings una serie di attributi qualitativi che vengono misurati quantitativamente con l’ausilio di svariate tecniche statistiche, tra queste, alcune possono essere adeguatamente implementate anche nel contesto delle PMI, poiché consentono di considerare gli elementi contabili su cui possono verificarsi manipolazioni contabili. Al fine di implementare tali tecniche statistiche, è stato utilizzato un vasto campione di oltre 64.000 imprese italiane di piccola e media dimensione, di cui si conoscevano dati contabili, anagrafici e commerciali. Il lavoro di ricerca può essere diviso in due parti principali: la prima di analisi critica della letteratura italiana e straniera; la seconda parte di analisi empirica con cui si verificano quali circostanze influenzano la qualità degli earnings delle PMI italiane e con quali effetti. Nel dettaglio, il primo capitolo individua le specificità del bilancio delle PMI, intese come le peculiarità in termini di destinatari ed usi del bilancio della PMI, con cui si giunge a configurare la valenza informativa del bilancio delle imprese di ridotta dimensione. Il secondo capitolo approfondisce il concetto di qualità dell’informativa economico-finanziaria, facendo riferimento, da un lato, alla dottrina italiana che si è occupata del reddito d’esercizio consumabile e delle politiche di bilancio, dall’altro, alla letteratura di Financial Accounting che si è occupata di qualità degli earnings e ne ha definito gli attributi, con un approfondimento dello stato dell’arte della ricerca sull’earnings quality nelle PMI e nelle imprese non quotate. Il terzo capitolo costituisce il punto di raccordo tra la prima e la seconda parte del lavoro, in quanto, sulla base dell’analisi critica formula la domanda di ricerca e le ipotesi che il lavoro intende verificare. Il capitolo quarto approfondisce gli aspetti metodologici della ricerca e individua le modalità di individuazione del campione di imprese considerato nell’analisi. Il quinto capitolo, dopo aver introdotto i principali metodi di misurazione dell’earnings quality, presenta il modello di regressione lineare per la verifica delle ipotesi, delineando le scelte e le modalità di costruzione delle variabili che lo compongono. Infine il sesto e ultimo capitolo riporta i risultati dell’analisi quantitativa, i quali vengono analizzati alla luce delle ipotesi formulate e interpretati nel quadro più ampio dell’intero lavoro. Con i suoi risultati, la ricerca offre un supporto empirico alla letteratura che si è occupata degli usi del bilancio delle PMI, portando una prova sperimentale a sostegno degli studi che individuano nei finanziatori esterni e nell’amministrazione finanziaria i soggetti che utilizzano il bilancio della PMI e che possono influenzare la qualità delle sue informazioni contabili. Inoltre, contribuisce in modo duplice alla letteratura che si occupa dell’earnings quality nelle imprese non quotate: da un lato, conferma alcune delle determinanti che generalmente influenzano la qualità degli earnings nei pochi studi relativi al contesto delle PMI; dall’altro, amplia la letteratura considerando un contesto non ancora approfondito da tali studi, qual è appunto l’Italia. Infine, i risultati empirici che emergono dall’analisi offrono degli spunti di riflessione non solo per la letteratura italiana e straniera sul bilancio delle PMI, ma anche per le scelte future di regolamentazione contabile e fiscale nel contesto delle PMI. Il presente lavoro di ricerca è quindi un primo lavoro di natura esplorativa, con cui si sono potute mettere in luce nuove prospettive di ricerca nell’ambito delle PMI e dell’earnings quality. I risultati della ricerca, infatti, costituiscono dei punti di partenza per futuri lavori di ricerca più approfonditi e specifici sugli effetti dell’indebitamento e delle norme fiscali nell’ambito delle PMI, ma anche per studi di comparazione internazionale, al fine di enucleare differenze e similarità nelle determinanti che influenzano l’earnings quality delle PMI.
The present work aims to analyze and measure the quality of financial information for small and medium Italian enterprises through the application of earnings quality concepts and measures. A critical analysis of both the Italian research in “Economia Aziendale” and the Financial Accounting research focused on earnings quality with a quantitative approach highlights the usefulness of this kind of analysis about the earnings quality in Italian SMEs and the possibility to use earnings quality measures in the specific context. In particular, the evidence of the decision usefulness of SMEs financial statement by specific users and their need for truth and faithful financial information underline the possibility of measuring the quality of financial information in unlisted small and medium-sized companies. Moreover, the recent introduction of IFRS for SMEs arises interest for the quality of financial information in this peculiar context. Therefore, even small and medium-sized enterprises may take into consideration the expectations of specific users when drafting their financial statement. In SMEs, hence, the quality of earnings can be affected by peculiar policies aimed at meeting those expectations. In this sense, an analysis that sheds lights on earnings quality in SMEs and its main determinants can results useful. The concepts of financial information quality are considered both by the Italian “Economia Aziendale” and by the Financial Accounting research literature: the first one deepens such quality by analyzing the ways in which the income is calculated and the related policies and estimations; the second one defines earnings quality by means of several qualitative attributes that quantitatively measure earnings quality. Among these measures, some can be properly implemented also in the context of SMEs, since they consider specific accounting elements on which manipulations may occur. In order to achieve its aims, the study makes use of a large sample of over 64,000 Italian SMEs formed by accounting data and business features. The research can be divided into two main sections: the first one focuses on critical analysis of Italian “Economia Aziendale” and Financial Accounting research, the second one develops the empirical analysis that verifies the existence and the effects of the possible earnings quality determinants in Italian SMEs. In detail, the first chapter identifies the specific nature of the SMEs financial statements, defined as the peculiarities in terms of users and uses of SMEs financial statements. The second chapter discusses the concept of financial information quality, with reference both to the Italian scholars who studies the expendable income and financial statement policies, and to Financial Accounting research focusing on earnings quality and its attributes, with a specific attention to the growing stream of earnings quality in SMEs and unlisted companies. The third chapter constitutes the link between the first and the second part of the work, since it states the research questions and the related hypotheses, on the basis of the critical analysis. The fourth chapter explores the research methodology and identifies the sample of SMEs for the statistical analysis. The fifth chapter, after introducing the main measures of earnings quality, presents the regression model for the, outlining also the choices and the construction of each variables that form the model. Finally, the sixth and last chapter reports the results of the statistical analysis for the hypotheses test, considering also the broader consequences on the whole analysis, here conducted. With its results, the research provides empirical support to the literature that deals with users and uses of SMEs financial statement, giving evidence that lenders and banks but also tax authorities are the main users of their financial statements and their relevance can affect SMEs earnings quality. In addition, it contributes to the Financial Accounting literature about earnings quality in unlisted companies and SMEs: firstly, it confirms some of the determinants affecting the earnings quality of SMEs, and secondly, it enlarges the research by considering a new context, like Italy. Finally, the empirical results gives also insights concerning the choices by accounting setters and tax authorities in the context of SMEs. This research has also limitations, since it constitutes an exploratory work about earnings quality in SMEs, but it sheds light on future research paths in SMEs context and on earnings quality research. Actually, the results can be considered starting points for deepening the research on the effects of debt and tax rules on SMEs financial information, but also for developing cross-country studies about differences and similarities in the determinants that affect the earnings quality of SMEs.
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