Literatura académica sobre el tema "Pedagogia dei movimenti sociali"
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Artículos de revistas sobre el tema "Pedagogia dei movimenti sociali"
Graziella Arazzi. "Scuola e territori: trame di coevoluzione per reinventare il mondo". IUL Research 3, n.º 5 (19 de junio de 2022): 230–39. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.281.
Texto completoMontero, Maritza. "Psicologia della liberazione: idee di base e sviluppo". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 1 (julio de 2012): 11–25. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001002.
Texto completoKriesi, Hanspeter. "SVILUPPO ORGANIZZATIVO DEI NUOVI MOVIMENTI SOCIALI E CONTESTO POLITICO". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, n.º 1 (abril de 1993): 67–117. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002205x.
Texto completoPorta, Donatella della y Hanspeter Kriesi. "MOVIMENTI SOCIALI E GLOBALIZZAZIONE". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, n.º 3 (diciembre de 1998): 451–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026241.
Texto completoBosi, Lorenzo. "Movimenti e cambiamento sociale. L'interrelazione delle conseguenze". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 42 (enero de 2012): 69–80. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-042006.
Texto completoPaccagnella, Luciano. "Il potere dei codici: crittografia, cypherpunk e movimenti sociali". Quaderni di Sociologia, n.º 23 (1 de agosto de 2000): 48–63. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1361.
Texto completoD'Ambrosi, Lucia y Laura Massoli. "Attivismo giovanile e media sociali: tra consumi civici e sviluppo di capitale sociale". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 43 (septiembre de 2012): 105–19. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043007.
Texto completodella Portae, Donatella y Dieter Rucht. "MOVIMENTI SOCIALI E SISTEMA POLITICO: UN CONFRONTO FRA ITALIA E GERMANIA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, n.º 3 (diciembre de 1992): 501–37. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001889x.
Texto completoPioppi, Daniela. "Neo-patrimonialismo, politica identitaria e opposizione nel mondo arabo: il caso dei Fratelli Musulmani inEgitto". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 1 (abril de 2010): 53–78. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-001002.
Texto completoM. Daher, Liana y Davide Nicolosi. "Mediazioni di cittadinanza: l'attivismo prosociale a favore dei migranti". MONDI MIGRANTI, n.º 1 (marzo de 2022): 117–35. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-001007.
Texto completoTesis sobre el tema "Pedagogia dei movimenti sociali"
Santambrogio, Elisa <1987>. "Giovani, movimenti sociali e nuovi media. La scossa creativa nel Giappone post-Fukushima". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2426.
Texto completoValenti, Chiara <1992>. "Sicurezza alimentare: la percezione del rischio e la nascita dei movimenti sociali nel Giappone post-Fukushima". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10056.
Texto completoSegna, Federica <1984>. "Il Movimento marocchino del 20 Febbraio: esempio di transnazionalismo dei movimenti sociali. I casi studio dei coordinamenti francesi di Montpellier, Parigi e Lille". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4589.
Texto completoPupi, Anna <1992>. "I limiti e le opportunità della democrazia taiwanese: la gioventù dei movimenti sociali Proposta di traduzione e commento traduttologico di un articolo di sociologia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9912.
Texto completoCarrozza, Stefania. "La funzione della performance analysis nella didattica del movimento". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/307.
Texto completoQuesto lavoro di ricerca ha voluto studiare alcuni aspetti rilevanti del processo di analisi del movimento attraverso l'utilizzo di metodi scientifici che prendono in considerazione lo studio dei movimenti liberi, concentrandosi sui fattori che determinano la precisione del movimento, la scelta del movimento o schemi di azione. Sulla stessa linea, si e’ voluto studiare il movimento in un contesto ancora più globale in un ambiente predefinito, definendone l’analisi comportamentale, centrato sull'aspetto didattico e sul concetto del processo di miglioramento prestazionale. L’obiettivo principale e’ stato quello di capire le variabili che determinano l’efficacia delle prestazioni motorie e di evidenziare quelle più significative che agiscono sull’apprendimento dei comportamenti del movimento stesso, di capire anche in che modo tali informazioni possono essere utilizzate e in che misura possono aiutare a potenziare e migliorare l’aspetto motorio e dell’apprendimento. L'approccio adottato in questo studio di ricerca è stato quello di concentrarsi sulle mutevoli interazioni tra l’ambiente e il movimento, infatti esistono vari tipi di movimenti che includono diverse abilità e dove il risultato della prestazione è dovuto da fattori diversificati come ad esempio nel gioco degli scacchi dove l’abilità è di tipo intellettuale o in una maratona o nel sollevamento dei pesi dove i fattori sono più in relazione all’allenamento cardiovascolare e alla forza. Tutto questo ci mette difronte ad una scelta sul tipo di elementi da analizzare e al tipo di fattori da prendere in considerazione. L’analisi del movimento e quindi della performance, può essere applicata in diversi ambiti scientifici, educativi, clinici, di intrattenimento, consentendo la misurazione e la descrizione di differenti aspetti di un atto locomotorio, finalizzando i suoi obiettivi al miglioramento della prestazione motoria, all’approfondimento delle conoscenze fisiologiche, alla valutazione del recupero post-infortunio, all’apprendimento, al miglioramento tecnologico delle attrezzature presenti in ambiente sportivo e formativo. [a cura dell'autore]
X n.s.
LURASCHI, SILVIA. "Per/mettere le storie in movimento. Il posizionamento dinamico del ricercatore e la riflessività embodied in pedagogia". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/158203.
Texto completoThe thesis proposes the dynamic positioning of the researcher as a way to reflect on the embodied nature of cognition. The body is seen as a center for the researcher to give a shape to her own knowing and feeling. Knowing through sense brings to an aesthetic positioning, redefining both reflexivity and encounter, in searching with subjects and in contexts. The chosen method is autoethnographic, centered on first person narration of searching as an embodied experience generated by action and movement. This goes beyond traditional knowledge and methods, centered on objectivation and abstraction, to pratice identity and integrity. The first chapter takes Embodied Cognition, an emerging paradigm, as the epistemological framework of the study, starting from an aesthetic lived experience and integrating narrative parts and theoretical arguments, that refer to several disciplines and authors. In the second chapter, an embodied and enacted theory of pedagogical reflexivity is proposed, namely five ways to reflexivity, emerging from literature, are reviewed and redefined; moreover, the reflexive and meta-reflexive, ethical and self-ethical positioning of the researcher is exposed. The aesthetic experience that opens the second chapter gives birth to the metaphor of drift, a powerful image used to grasp complexity and uncertainty of bodily inter-relations between researchers, participants and context, as they happen in the process of searching. The drift becomes a track, then, in the following chapter, to build an innovative methodology, through the first case study, where a transformation of the initial research question aimed at understanding the experience of dis/orientation is documented through the soulful encounter of the researcher with a text written by an adult woman who re-entered education. The analysis of this text will be the occasion to build an original, aesthetical, embodied method, creatively composing the methodological model of cooperative inquiry with auto/biographic inter-view and “curiosity” as a systemic posture. The last chapter presents field research, a collaborative inquiry involving 4 groups of women and professionals in two residential mother-and-child care centers, and whose outcomes were unforeseeable. Here again, as with the previous case study, the earlier research question, aiming at understanding presumed existential dis/orientation of these women, was transformed during inter-action: the negotiation of the ethical code and activation of embodied self-awareness brought these women, as active and reflexive co-researchers, to choose autonomously to modify in un-anticipated ways the research timing and results. The unexpected pushed the researcher to re-position herself, brought her attention to the bodily dimension of the encounter, invited her to act reflexivity-as-presence, and produced a critical re-thinking of the whole research process.
mazzon, r. m. "Una radio di relazioni. Il caso di Radio Cooperativa di Padova". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421709.
Texto completoLa ricerca ha come oggetto le relazioni che si instaurano tra media non mainstream, il loro pubblico e la loro rete di sostenitori. Nel momento in cui con l’avvento del web 2.0 l’interattività tra media e utenti sta radicalmente mutando l’agire sociale e interessante individuare i processi che creano una comunità attorno a un media. Per fare questo l'attenzione si è rivolta sull'esperienza di una Radio locale veneta, Radio Cooperativa di Padova, una radio basata sul volontariato puro, che non ricava introiti da inserzioni pubblicitarie e viene mantenuta con i contributi volontari di ascoltatori e sostenitori. Come mission dichiarata, l'emittente ha il “dare voce a chi non ha voce” e si occupa, principalmente, di temi legati ai diritti civili, alla salvaguardia dell'ambiente e alla pace. La scelta di una radio dipende dal fatto che questo media ha da tempo reso possibile una maggiore interazione con gli ascoltatori rispetto ad altri media grazie all'utilizzo del telefono
Zanon, Ombretta. "Le rappresentazioni degli operatori dei servizi per la tutela nei confronti delle famiglie negligenti e formazione riflessiva". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424199.
Texto completoLa ricerca si inserisce all’interno della seconda edizione di un percorso di ricerca–intervento-formazione denominato P.I.P.P.I. (Programma di intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione). Il programma, promosso a partire dal 2011 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in partenariato con il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare (LabRIEF) del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata (FISPPA) dell’Università di Padova, sta attuando nel biennio 2015/2016 la quarta implementazione, con il coinvolgimento di circa 1000 famiglie e 3000 operatori dei servizi per la tutela nell’intero territorio nazionale. Ispirandosi a pratiche per la protezione dell’infanzia già validate nel contesto internazionale, il programma P.I.P.P.I. si pone la finalità di sperimentare e diffondere delle azioni innovative per il sostegno delle famiglie negligenti con figli in età da 0 a 11 anni. L’obiettivo primario è di ridurre i rischi di allontanamento dei bambini dall’ambiente familiare (family preservation) o, nel caso il collocamento del bambino fuori della famiglia si renda necessario, di “allontanare con appropriatezza” e di ridurre i tempi della separazione attraverso una valutazione e una progettazione accurate e tempestive da parte dei servizi (family re-unification). Il metodo proposto dal programma comprende forme di sostegno alle famiglie negligenti di tipo intensivo nel tempo (home intensive care) e in forma integrata tra i diversi servizi per la tutela, con la partecipazione diretta dei bambini e dei genitori alla valutazione e alla progettazione (Barudy, Dantagnan, 2007; Chamberland, Léveillé; Trocmé, 2007; Lacharité, Éthier, Nolin, 2006; Milani et al., 2015; Serbati, Milani, 2013). All’interno del modello logico di implementazione del programma, la presente ricerca dottorale ha esplorato l’area dei processi di formazione e nello specifico l’attività di formazione riflessiva (Kolb, 2002; Fabbri, 2007; Knowles, 1990; Mezirow, 1991; Mortari, 2003, 2010; Pontecorvo, Ajello, Zucchermaglio, 1991, 1995; Reggio, 2010; Schön, 1983, 1987), continua e interprofessionale realizzata con gli operatori in incontri periodici (denominati “tutoraggi”) per il monitoraggio del lavoro con le famiglie. A partire dalla premessa del ruolo esercitato dalle “prospettive di significato” nel guidare gli atteggiamenti e i comportamenti (Bateson, 1972; Kelly, 1963; Khun, 1962) e in particolare dal costrutto di rappresentazioni sociali (Abric, 1994, 1996, 2003; Moscovici, 1961; Jodelet, 1993) espresse attraverso il linguaggio verbale, la ricerca si è orientata a rispondere alla domanda relativa al grado di cambiamento delle rappresentazioni dei professionisti nei confronti delle famiglie, che una formazione sistematica e riflessiva, secondo la metodologia attuata nei tutoraggi con le équipe multidisciplinari, è in grado di apportare. Nella metodologia della ricerca le rappresentazioni dei professionisti sono state rilevate attraverso degli strumenti quantitativi e qualitativi e, tra i secondi, sono stati analizzati i protocolli discorsivi raccolti nel corso degli incontri di tutoraggio, per individuare attraverso l’evoluzione della struttura semantica del testo le eventuali trasformazioni delle rappresentazioni stesse. Al termine del percorso sperimentale, la ricerca ha impiegato «il materiale raccolto per svilupparlo in conoscenza scientifica» (Cadei, 2008, p. 48), connettendo ricorsivamente i dati raccolti con la cornice teorica, con particolare riferimento alla valutazione di efficacia dei metodi nella formazione dei professionisti dei servizi per la tutela e al trasferimento nell’ambito del lavoro sociale e sanitario del paradigma pedagogico dell’azione intesa come “teoria in atto” (Orlando Cian, 1997) e generatrice a sua volta di sapere della pratica e per la pratica.
Rodríguez, Triviño Oscar Hernán [UNESP]. "Educación del campo y educación popular en américa latina, derecho nuestro, deber del estado". Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2016. http://hdl.handle.net/11449/148968.
Texto completoApproved for entry into archive by Juliano Benedito Ferreira (julianoferreira@reitoria.unesp.br) on 2017-03-10T19:04:12Z (GMT) No. of bitstreams: 1 trivinorodriguez_oh_me_ippri.pdf: 9186678 bytes, checksum: a2f6833ae9ddda96682de81a62c37b9a (MD5)
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
A finalidade desta investigação se centra em estudar com um enfoque multidisciplinar, partindo da área das ciências sociais, as problemáticas e os debates epistemológicos relacionados à Educação Popular e Educação do Campo na América latina. Procurando obter um diagnóstico das relações que existem atualmente entre a educação formal, os movimentos sociais e a educação popular e do campo, em alguns países da América Latina, como Colômbia, Equador, Peru, Bolívia, Argentina e Brasil. Com enfoque particular em estudos de casos nas experiências protagonizadas pelas escolas populares e outras experiências de construção educativa desenvolvidas por organizações sociais. Comparando práticas pedagógicas, formas de organização, e seus cruzamentos com a cultura das comunidades educativas. Os atuais processos de educação popular na América Latina vêm gerando propostas a respeito de um tipo de educação que nos permita construir-nos enquanto sujeitos e atores com certas capacidades fundamentais.
Lastrico, V. "PROCESSI DECISIONALI E MOVIMENTI DI PROTESTA TRA SCIENZA E POLITICA. UNA COMPARAZIONE TRA ITALIA E FRANCIA SUL CASO ALTA VELOCITÀ". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/174183.
Texto completoAim of this work is to investigate how the structure of decision-making arenas, and specifically the opening to subjects with no specialized knowledge, can influence policy problem definition, in the case of highly contested policies involving techno-scientific and environmental issues. In order to do so a comparative analysis is carried out, comparing two cases related to the phenomena that often represent the most complex environmental conflicts, namely those of planning and location of major infrastructure particularly impacting for local life quality, such as high-speed railway lines. The choice fell on the two national cases, Italian and French, of the proposed cross-border line Turin-Lyon, for the cues they offer in terms of relation among different kinds of knowledge, collective action repertoires, structure of decision-making arenas, and in an attempt to provide an as original and complete as possible perspective of a phenomenon widely studied from different viewpoints, but on which no unequivocal result is reached. In fact, many researches are trying to explain the different degrees of conflict found on the same project from both sides of the border. In order to reach this goal they usually adopt strictly institutional and static explanations, underlining from time to time different supposed characteristics of French policy-making (the increased participation granted to the recipients, or on the opposite the greater role of imposition), as well as the greater or lesser confidence towards institutions and science. Aim of the thesis is rather to investigate the role the structuring and functioning of decision-making arenas may have in determining local reaction, but through the mediation made by social cognition. That means not only to investigate whether the method of decision may have a role in the explanation of the protest (or if on the contrary protest is to be charged only to the policy choice, beyond the way by which the choice is reached), but also how this happens. That is why, within the two cases with homogeneous decision-making process, some actors decide to use conflictual action repertoires, and others do not. The attempt is to understand how the structuring of the arenas (their inclusiveness degree, openness to forms of knowledge different from the techno-scientific official ones, legitimacy of local instances) influences the problem definition, and how this, in turn, retroacts on the decision-making itself (forcing policy-makers to a reframing) and acts as a stimulus for collective action and choice of action strategies (adhesion, technical reframing or protest). For this purpose the discourses produced by involved actors in the two cases are investigated through qualitative and quantitative techniques of political claims analysis, frame analysis and protest event analysis.
Libros sobre el tema "Pedagogia dei movimenti sociali"
Guerra globale: Globalizzazione e militarizzazione del mondo : le alternative dei movimenti sociali. Milano: Punto rosso, 2002.
Buscar texto completoCaldeira, Isabel, Maria José Canelo y Gonçalo Cholant. Reinventar o social: movimentos e narrativas de resistência nas Américas. Imprensa da Universidade de Coimbra, 2021. http://dx.doi.org/10.14195/978-989-26-2126-5.
Texto completoBonuccelli Heringer Lisboa, Sofia. Cotas Étnicos-Raciais na Unicamp: Narrativas em Disputa. Lutz Editora, 2021. http://dx.doi.org/10.47658/20210200.
Texto completoDiálogos entre políticas públicas e direito: participação e efetividade na sociedade contemporânea. Editora Amplla, 2020. http://dx.doi.org/10.51859/amplla.dpp146.1120-0.
Texto completoCapítulos de libros sobre el tema "Pedagogia dei movimenti sociali"
Del Vivo, Caterina. "Gli archivi dei movimenti e di altri soggetti sociali: alcuni esempi in Toscana". En Tramandare la memoria sociale del Novecento, 87–95. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-289-8.09.
Texto completoDOS SANTOS DA ROCHA, GEOVANE, FABRICIO DUIM RUFATO y ELISABETH ROSSETTO. "A EDUCAÇÃO COMO INSTRUMENTO DE TRANSFORMAÇÃO SOCIAL". En Escola em tempos de conexões - Volume 01. Editora Realize, 2022. http://dx.doi.org/10.46943/vii.conedu.2021.01.013.
Texto completoActas de conferencias sobre el tema "Pedagogia dei movimenti sociali"
Campos, Raphael Leite y Dante Augusto Couto Barone. "Luta de Classes: jogo sério educativo". En Anais Estendidos do Simpósio Brasileiro de Games e Entretenimento Digital. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/sbgames_estendido.2021.19683.
Texto completoCosta, Morgana Pereira da, William Pollnow y Cheron Zanini Moretti. "O FORTALECIMENTO DA EDUCAÇÃO AMBIENTAL CRÍTICA E DA EDUCAÇÃO DO CAMPO ARTICULADAS À PEDAGOGIA DA ALTERNÂNCIA". En I Congresso Nacional On-line de Conservação e Educação Ambiental. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2021. http://dx.doi.org/10.51189/rema/1756.
Texto completoAparecido Ninditi, Angelo. "VACINAÇÃO UMA SOLUÇÃO CIENTÍFICA VESUS FAKE NEWS NO BRASIL: UMA REVISÃO INTEGRATIVA". En III Congresso Brasileiro Online de Pedagogia. Congresse.me, 2022. http://dx.doi.org/10.54265/fszt6016.
Texto completoBegnami, João. "Formação por alternância na licenciatura em Educação do Campo da UFMG". En Simpósio Internacional Trabalho, Relações de Trabalho, Educação e Identidade. Appos, 2020. http://dx.doi.org/10.47930/1980-685x.2020.0601.
Texto completoCRUZ, MÔNICA APARECIDA DE OLIVEIRA y LÚCIA HELENA BORGES DE OLIVEIRA. "ESPERANÇAR: MOVIMENTO QUE IMPULSIONA O DESPERTAR PARA UMA NOVA VIDA". En 26º CIAED Congresso Internacional ABED de Educação a Distância. Associação Brasileira de Educação a Distância - ABED, 2020. http://dx.doi.org/10.17143/ciaed.xxviciaed.2020.62287.
Texto completoCRUZ, MÔNICA APARECIDA DE OLIVEIRA y LÚCIA HELENA BORGES DE OLIVEIRA. "ESPERANÇAR: MOVIMENTO QUE IMPULSIONA O DESPERTAR PARA UMA NOVA VIDA". En 26º CIAED Congresso Internacional ABED de Educação a Distância. Associação Brasileira de Educação a Distância - ABED, 2020. http://dx.doi.org/10.17143/ciaed.xxviciaed.2020.62287.
Texto completoAraújo, Josefa De Arruda. "UM OLHAR LÚDICO NA EDUCAÇÃO INCLUSIVA". En I Congresso Brasileiro On-line de Ensino, Pesquisa e Extensão. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2022. http://dx.doi.org/10.51189/ensipex/108.
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