Tesis sobre el tema "Patrimonio industriale a Verona"
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Scarmagnani, Arianna <1991>. "La governance del patrimonio culturale: strumenti e forme. Il sito UNESCO The City of Verona". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9541.
Texto completoMauti, Francesco. "Il patrimonio di edilizia industriale in Italia. Situazione e possibili strategie di intervento". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.
Buscar texto completoZAPPIA, GIULIA. "Tutela, valorizzazione e recupero delle imbarcazioni del patrimonio: Linee guida per il processo di restauro nautico". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/943856.
Texto completoNegro, Andrea <1994>. "Il patrimonio industriale immateriale dell’acciaio friulano. Storia e memoria della Safau di Udine e dei suoi lavoratori". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20858.
Texto completoPorchia, Foscara. "L'evoluzione del porto industriale di Marghera dalle origini al secondo dopoguerra (1917 - 1963):Insediamenti, cicli produttivi, trasformazioni territoriali tra passato e futuro". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3425453.
Texto completoIl lavoro di ricerca si è proposto di analizzare l’evoluzione della prima zona industriale di Porto Marghera dalle origini al secondo dopoguerra, partendo dalla sua peculiarità di “porto industriale”, ossia non solo di punto di transito ma, soprattutto, di luogo di prima trasformazione delle merci. Sulla base di questo assunto si sono ricostruiti i processi di insediamento degli stabilimenti, in rapporto sia alle tipologie produttive che alle caratteristiche storico-geografiche del territorio, per valutare le relazioni intercorse tra produzioni, strutture industriali e loro ubicazione, contesto urbano e paesaggio circostante. L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato che gli studi sul tema presentavano rilevanti discontinuità, con una ricchezza di documentazione nell’ambito economico-sociale e in alcuni periodi (avvio della prima zona industriale, 1904 - 1917, e anni tra le due guerre, 1924 -1942), mentre il materiale si presentava più scarso e lacunoso sia in ordine alle trasformazioni “fisiche” del sito in rapporto alle sue produzioni, che ai suoi mutamenti negli anni di sviluppo del secondo dopoguerra. L’intento è stato quindi quello di ricomporre la vicenda - sia in ambito locale che con riferimenti ad un contesto nazionale ed internazionale - da un punto di vista tecnico-industriale-urbanistico, in un arco cronologico sufficientemente ampio da comprendere una serie di eventi storici, anche traumatici, che portarono ad un susseguirsi di trasformazioni nella situazione economico-politica italiana e, di riflesso, nell’area di studio. L’analisi storica parte quindi dallo sviluppo industriale del contesto veneziano avviatosi dalla fine del XIX secolo, si sofferma sugli anni pre e post seconda guerra mondiale, per giungere al boom economico degli anni ’60 e concludersi con un richiamo alla situazione attuale. Più che come narrazione cronologica il lavoro si sviluppa come una sequenza di “zoom” che dall’inquadramento generale scendono man mano di scala fino al dettaglio delle varie componenti, esaminate con un approccio tematico: la logica degli insediamenti, le modalità di assegnazione delle aree, i caratteri tipologici dell’edificato, i cicli e le filiere produttive, le ricadute territoriali del processo di industrializzazione ed il suo rapporto con il contesto ambientale e paesaggistico. Per approfondire la conoscenza di aspetti e fasi meno indagate della storia di Porto Marghera si è proceduto allo studio di fonti originali poco utilizzate, quali cartografie, censimenti aziendali, piani urbanistici, documentazione fotografica storica, archivi tecnici delle imprese, filmati, testimonianze e infine attraverso l’analisi e la rilettura dei manufatti edilizi ancora esistenti, considerati anch’essi come fonti. Ciò si ritiene particolarmente opportuno nel momento attuale in cui Porto Marghera si ritrova ad affrontare un nuovo periodo di grandi trasformazioni, poiché, oltre all’obiettivo di fornire nuovi apporti di conoscenza mediante una metodologia di analisi di tipo multidisciplinare, il lavoro si è anche confrontato con l’ambito della storia del patrimonio industriale e della sua valorizzazione, per approfondire possibilità e limiti del problematico nesso tra memoria e riuso, tra storia e progetto. La conoscenza storica, la comparazione degli elementi caratterizzanti le varie fasi di espansione, l’identificazione dei valori ancora riconoscibili nella prima zona industriale di Porto Marghera (sotto diversi punti di vista: storico, architettonico, tipologico, produttivo, tecnologico) hanno messo in luce elementi utili a tracciare delle linee guida per un processo di patrimonializzazione dell’eredità industriale. Tramite questi elementi sarà infatti possibile costruire una scala di valori storico-culturali, tecnico-scientifici, architettonici, urbanistici e paesaggistici in cui collocare le testimonianze materiali rimaste, in modo da fornire gli strumenti valutativi e operativi necessari per corrette e ponderate azioni di intervento sull’esistente.
Lippi, Sara <1996>. "La cooperazione internazionale nell’ambito del patrimonio culturale: il caso Hangzhou- Verona. Traduzione e commento di un articolo accademico e di tre articoli di rivista". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18375.
Texto completoRossi, Magi Riccardo <1997>. "Il recupero e la valorizzazione turistica del patrimonio industriale cartario. Il caso di Fabriano: la "culla" della carta europea". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21296.
Texto completoTosetti, Riccardo. "Il BIM e il Facility Management: il valore degli strumenti digitali nella produzione del fascicolo del fabbricato per un edificio industriale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.
Buscar texto completoKhaldi, Hajer. "De friche au patrimoine industriel: mémoire, sauvegarde et valorisation: le cas du site minier Djerissa en Tunisie". Master's thesis, Universidade de Évora, 2020. http://hdl.handle.net/10174/29686.
Texto completoMARCHESELLI, SARA. "L’architettura dell’Industria elettrica in Sardegna dal 1911 al 1961". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266775.
Texto completoLEOPARDI, Alma. "Il Patrimonio Culturale e il suo Eco-Sistema: un nuovo approccio metodologico basato su tecniche di Prototipazione Virtuale per gestirne il ciclo di vita e migliorare l’interazione con gli utenti". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274582.
Texto completoMuseums today have taken on a new meaning, they are no longer just places dedicated to the conservation and exhibition of collections and artworks, but represent one of the privileged means of communication to spread culture and make it accessible to the widest possible public. Thanks to the emergence of the philosophy of the "new museology", the relationship between museums, places of art, society and the community has profoundly changed, gradually reducing the present division between culture treated in a classical way and new channels of communication introduced with the spread of technology. There are numerous interventions aimed at creating strategies and tools to preserve and disseminate the entire heritage, especially where it is fragile and deteriorable, but so far no structured methodological approach has been developed for the efficient management of cultural heritage. In fact, the profound changes due to the digital transformation and the renewed centrality of the user must be tackled with a rationally and fully organized approach, which considers the historical find in all phases of its life cycle, from discovery to conservation within a museum and from digitization to fruition, considering the find as a physical product that passes through digital processing and preservation. Thanks to the Virtual Prototype and the Eco-System of Cultural Heritage, all this is possible. The studies carried out have made it possible to place the historical find and the visitor at the centre, allowing both to take advantage of all the tools available to enhance each other within the new environment: the Eco-System of Cultural Heritage. This thesis work, thanks to the studies carried out on digitization and the various installations created and tested with the users using the entire methodology developed, has allowed to obtain innovative results, especially in the use of technologies to ensure from the point of view of the find enhancement, preservation, conservation, which are reflected in engagement, accessibility, interactivity to visitors of different socio-cultural training and context.
Bossum, Erika. "Il sistema integrato 'irriguo elettrico' veronese di derivazione atesina: vicende storiche e prospettive di valorizzazione socio culturale". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11562/706763.
Texto completoTaking for granted that the Industrial Archaeology considers the evidences of man’s work in the territory as cultural heritage, the research was addressed to study the complex hydroelectric system of Adige river carried out between the nineteenth and twentieth century, between Pilcante (Tn) and Zevio (Vr), with particular attention to the components for hydropower, in most cases, still working. It was taken note of the current state of the sites for power generation, recording artifacts for the production, infrastructures, residential areas and examining what has been done in terms of protection and their preservation. Of such reality, history of the realization and the inclusion of such artifacts in the territory has been investigated. The focus was initially intended to update the bibliographical panorama on the theme. Furthermore, on the basis of unpublished archival sources, it has been persisted with less investigated aspects, with the aim of reconstructing the historical memory and returning an identity to artifacts worthy of preservation. From my surveys carried out in national and international field, it was showed that hydroelectric power stations, dismantled or still working and the related environmental contexts, characterized by the presence of water and by undeveloped green areas, are strategic elements for the redevelopment of the historical landscape for a future plan aiming at an urban regeneration. On the basis of these premises, they were evaluated cases of renewal and enhancement of power plants contemporary with the Veronese ones, with historical and environmental characteristics related to my cases. This in order to identify possible solutions for the preservation and enjoyment of these areas, in the perspective of an intelligent management of the local industrial heritage. In order to provide the interpretative keys for future plans of enhancement of this heritage, they were highlighted two levels according to which we can consider the systems. A first level, macroscopic, aimed to consider the synergy, functional, historical and economic, between the individual cases in the territorial complex hydroelectric network. A second level, analytic, investigates the role of the industrial components in the interpretation of the historical structure of the local context in which they occur.
BIANCHI, Silvana. "Verona città Patrimonio dell’Umanità. L’importanza di voler chiamarsi UNESCO". Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11562/576351.
Texto completoThis work restores the way that brought Verona into the Unesco World Heritage List (WHL), that is a roll containing a set of places that Unesco recognizes as mankind heritage. The research study, carried out with unpublished files, explains history, values and role of the WHL and than it focuses on Verona showing, through the speedings up and slowings down of the course, how much is important to be called Unesco to the city agencies and authorities. Finally it looks into the effects this recognition has had, showing how Unesco brand is not much known and still little exploited in a city that traditionally goes on with advertising itself especially as “the city of love”, connected with Shakespeare’s myth of Romeo and Juliet.
Becherini, Pietro. "Le Mura di Verona. Il rilievo digitale per la tutela e valorizzazione del Patrimonio UNESCO". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1186421.
Texto completoFILIPPI, Vinicio. "Patrimonio redditi e consumi del convento di Santa Maria della Scala di Verona nel 1680 e nel 1724". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11562/350736.
Texto completoAbstract The following research is focused on the analysis about the economical situation of the convent Santa Maria della Scala in Verona, comparing the years 1680 and 1724. The decision to deep the economical dynamics of a religious institute is due to the increasing interest for the studying of the clergy within the economic history in modern age. In that period, churches, convents and monasteries were not only worship centres but were also economical and social structures in the surrounding area. My interest for Santa Maria della Scala has been ripened through the work carried out by Giorgio Borelli, who drew the economical situation of several religious institutions in Verona, taking into consideration the “polizze di estimo” of the local clergy. From this analysis, it was clear that Santa Maria della Scala from an economical point of view, was estimated to be a medium dimension convent; therefore as a model in a particularly complex environment as the resulting situation in all the religious institutions of the modern age. After choosing the convent, as religious institution, it was necessary to decide which years were to be taken into consideration for my survey, possibly using elements in common to be compared. The years 1680 and 1724 were chosen, since the “polizze di estimo” had been renewed in those years; moreover in the range between 1680 e 1724, the currency meant as “unità di conto” had not suffered any evident changes, and the criteria of conversion of real wealth into “cifra di estimo” had remained the same: one “soldo di estimo” corresponded to 240 “ducati di capitale”. The “polizza di estimo” was used by convents and monasteries to declare their yearly income. That was the analysed and valued by experts from the clergy itself. They were able to define the economical situations of every religious institutions. The “cifra di estimo” was also necessary to evaluate the taxes to be paid by any clerical institutions, another element useful to compare the economical position in the two mentioned years, was the historical period called “Lungo Seicento”, which they were included in, that span was characterized by economical depression caused by a particularly decreasing population, due to plague, wars and famine. After analysing the “polizze di estimo” the first result was an evident income reduction between 1680 and 1724. The question was whether the origin of decreasing had been due to the general external crisis or it had been caused by internal economic problems in Santa Maria della Scala convent. The general and spread depression was not to be neglected, so it was necessary to compare the economic situation and in particular the values of the “cifre di estimo” in Santa Maria della Scala, with other religious institutions in Verona in the same span. Through previous studies, absolutely contrasting datas emerged, that some religious institutions showed the same financial situation as Santa Maria della Scala; in other no substantial changes had been recorded between 1680 and 1724. On the other hand in some convents a significant economic growing had been highlighted, from that any external conditions were not so influent for the economical results of the convent. Therefore the onset of the negative situation was to be found in the economical management inside the convent itself. A further problem which had to be solved , was the reliability of the datas inside the “polizze di estimo”, as those documents could testify reduced financial possessions, in comparison with the real value. So the “cifra di estimo” was consequently lower. That situation led to integrate the datas supplied by the “polizza di estimo”, with the study of the account books of incomes and expenses, within the two years taken into consideration. Therefore the picture could be more trustable and reliable, although with different absolute values between the account books and the “polizze di estimo”. We could also find that between 1680 and 1724 there was a significant reduction of the financial standing in Santa Maria della Scala. After considering that situation we had to find out the elements that might have mostly influenced the economical decrease. In order to reach the prefixed aim, the convent itself was to be studied as a real business organization, dividing the incomes and the expenses into homogeneous categories, to determine in diachronic key the gap between the two years. From comparing the different income categories, it emerged that great part of the reduced financial standing was due to decreased charities. Another problem to be verified was whether the situation was limited to the mentioned years, or it might be the result of a negative economical situation extended throughout the time. To demonstrate that it was necessary to analyse the incomes in each of the years between 1680 and 1724. The choice of consider the only incomes was taken because they could better determine the “cifra di estimo” . The years pointed out contrasting states and each category carefully showed discontinuous tendencies. In the end, after examining the forty years, the economic situation of Santa Maria della Scala was not the result of a negative business trend, lasting in that period but it was related to those specific years, 1680 and 1724: the recession was due to a marked reduction of charities.
PINTO, FUENTES DANIEL ANDRES. "Conservazione e valorizzazione della “Salitrera Chacabuco”, regione di Antofagasta, Cile. Tra persistenza della immagine e adattamento al riuso. PARTE II Conservación y valorización de la “Salitrera Chacabuco”, región de Antofagasta, Chile. Entre persistencia de la imagen y la adaptación al ReUso". Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1176791.
Texto completoBABALIS, DIMITRA. "Architetture per l’industria cartaria del Diciannovesimo secolo nella Valle del Pescia in Toscana: dalla tutela della memorie storiche ai problemi del recupero". Doctoral thesis, 1996. http://hdl.handle.net/2158/600461.
Texto completoSilva, Catarina Perdigão Clemente da. "Reabilitação de património industrial: seu valor e critérios de análise para propostas de intervenção". Master's thesis, 2007. http://hdl.handle.net/10071/2495.
Texto completoThis study strives to create a group of working tools that sustain an appropriate intervention on Industrial Buildings. The arguments found, convene the tendency in finding alternatives towards the capitalist interventions that realised our cities and prove that it is possible to work in an adequate way, by preserving the patrimonial and historical values of a building and at the same time, not inflicting the new attributed uses. - Industrial Heritage: How to preserve and conserve monuments of this category in the contemporary city? By understanding the importance of this heritage and its value to our society, we observe the difficulties that we find in its conservation. Five Case Studies were analyzed through the Heritage Charters applicable to Industrial Heritage, has resulted a proposal on Analysis and Intervention Methodology which is directed towards this category. The Orsay Museum in Paris, Antoni Tàpies Foundation in Barcelona, Lingotto building in Turin, Tate Modern in London and the old Ceramics Factory Jeronymo Pereira Campos, Filhos in Aveiro, were converted mostly for cultural uses. The factory, which was an urban development factor for its time, is a requalification and development factor for its influence area today. The possibilities of practical application of this Methodology are verified on the rehabilitation proposal of the Tabaqueira de Braço de Prata building, in Lisbon. The ambition of this thesis is to be a paradigm for other projects on Industrial Heritage conservation as well as the development basis of other complementary working methods.
Questo studio sorge dalla volontà di creare una serie di strumenti di lavoro per una corretta azione di intervento negli edifici di Patrimonio Industriale. Le questioni poste hanno origine nella volontà di incontrare un'alternativa agli interventi capitalistici che riempiono le nostre città e per provare che è possibile lavorare in modo adeguato, salvaguardando i valori patrimoniali e storici di un edificio senza pregiudicarne i nuovi usi que gli saranno attribuiti. - Patrimonio Industriale: in che modo è possibile preservare e proteggere questa categoría all'interno della città contemporanea? Si inizia dalla comprensione dell'importanza di questo patrimonio ed il suo valore per la società odierna, per poi passare all'osservazione delle difficoltà poste alla sua conservazione. Verranno analizzati cinque Casi di Studio alla luce delle Carte del Patrimonio applicabili al Patrimonio Industriale. Tali studi si sintetizzano in una proposta di Metodología di Analisi ed intervento specifica per questa categoría di edifici. Si è verificato che, il museo d'Orsay a Parigi, la fondazione Antoni Tàpies a Barcelona, il Lingotto a Torino, la Tate Modern a Londra e l'antica Fabbrica di Ceramica di J. P. C. & F. ad Aveiro, riscontrano usi di natura sopratutto culturale. La fabbrica, che all'epoca fu un motore di sviluppo urbano, si dovrà trasformare oggi nel motore della riqualificazione e del nuovo sviluppo nella propria area di influenza. Le possibilità di applicazione pratica della suddetta metodologia di lavoro trovano compimento nella proposta di progetto per l'edificio Tabaqueira de Braço de Prata, a Lisbona. Ci si augura che questo testo possa diventare una base per altri progetti inseriti nell'ambito della salvaguardia del patrimonio industriale, così come per uno sviluppo di ulteriori metodi di lavoro che possano essere complementari.
BOUSSOUS, Nabil. "Beni culturali e valore d’uso: conoscenza tacita, creatività e innovazione". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251082.
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