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Literatura académica sobre el tema "Pathway molecolare"
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Artículos de revistas sobre el tema "Pathway molecolare"
Occhi, Gianluca, Daniele Puggina, Aleksandra Zivanovic y Filippo Ceccato. "Genetica delle forme di iperplasia bilaterale del surrene secernenti cortisolo". L'Endocrinologo, 21 de septiembre de 2022. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01154-w.
Texto completoTesis sobre el tema "Pathway molecolare"
Vergani, E. "BRAF AND MAPK PATHWAY MOLECULES FOR TARGETED THERAPY OF MALIGNANT MELANOMA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/173422.
Texto completoAlari, V. "CARATTERIZZAZIONE MOLECOLARE E FUNZIONALE DEL GENE CHRFAM7A, FORMA DUPLICATA DELLA SUBUNITÀ ALPHA7 DEL RECETTORE NICOTINICO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/215883.
Texto completoRestelli, M. "ANALYSIS OF THE UPSTREAM SIGNALLING PATHWAY CONTROLLING DELTANP63ALPHA PROTEIN STABILITY AND FUNCTION". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/238008.
Texto completoDonnianni, R. A. "Elevated levels of the polo kinase Cdc5 overridethe Mec1/ATR checkpoint in budding yeast by acting at different steps of the signaling pathway". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/158403.
Texto completoRubin, Beatrice. "Aspetti di genetica molecolare e possibili implicazioni terapeutiche nei tumori corticosurrenalici". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423043.
Texto completoPresupposti dello studio. I più comuni tumori corticali della ghiandola surrenalica (ACT) sono tumori benigni definiti adenomi corticosurrenalici (ACA) con una incidenza stimata di circa 7,3%. I tumori maligni, i carcinomi corticosurrenalici (ACC), sono invece rare neoplasie endocrine, con prognosi infausta ed incidenza di circa 1-2 casi per milione. I trattamenti per l’ACC sono inefficaci nella maggior parte dei casi ed attualmente si basano sull’uso di mitotane (o,p’DDD) con o senza i tradizionali agenti chemioterapici. Poiché le prognosi di ACA o di ACC sono estremamente differenti è importante differenziare queste due tipologie di tumore. Numerosi tumori attraverso il processo di angiogenesi stimolano la crescita dei vasi ematici dell’ospite. Recentemente è stata osservata una over-espressione del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) negli ACC ed i recettori di VEGF (VEGFR-1 e VEGFR-2) trovati anch’essi sulle cellule tumorali, suggeriscono un possibile effetto autocrino di VEGF per la crescita cellulare. Il farmaco sorafenib, un inibitore multichinasico, inibisce la fosforilazione di VEGFR-2 ed induce in vivo l’arresto della crescita di alcuni tumori. Il farmaco everolimus, analogo della rapamicina, inibisce mTOR coinvolto nella sopravvivenza cellulare e situato valle di VEGFR-2; è inoltre in grado bloccare la produzione di fattori pro-angiogenici in molti tumori neuroendocrini. Ad oggi, le alterazioni genetiche note che colpiscono gli ACT sono limitate ed inoltre nella tumorigenesi corticosurrenalica sono coinvolte una grande varietà di vie del segnale, in particolar modo la via del segnale di Ras/Raf/MEK/ERK e la via di Wnt/β-catenina risultano spesso alterate. Un’alterazione frequentemente riscontrata negli ACT è l’attivazione costitutiva della β-catenina, una molecola multifunzionale coinvolta anche nei processi di adesione cellulare assieme alle caderine (E-caderina ed N-caderina). Le caderine sembrano essere coinvolte nello sviluppo di molti carcinomi, ma le informazioni riguardanti la loro espressione negli ACT è molto limitata. Scopo. L’obbiettivo dello studio è stato quello di: a) valutare l’espressione di VEGF, VEGFR-1 e VEGFR-2 nei tessuti surrenalici normali e/o tumorali; b) esaminare l’effetto dei due farmaci, sorafenib ed everolimus, in vitro sulla vitalità cellulare, sull’apoptosi e su alcune pathways cellulari in linee stabilizzate (H295R, SW13), in colture primarie di ACT ed in vivo in modelli murini xenotrapiantati; c) analizzare la presenza di alterazioni geniche nei componenti chiave della via del segnale di Ras/Raf/MEK/ERK (studiando i geni BRAF, H-RAS, K-RAS, N-RAS) e nella via del segnale di Wnt/β-catenina (valutando i geni CTNNB1 e AXIN-2) ed indagare l’espressione della β-catenina in relazione alle molecole di adesione cellulare E-caderina ed N-caderina. Materiali e Metodi. Sono stati raccolti 24 carcinomi corticosurrenalici (adrenocortical carcinoma, ACC), 37 adenomi secernenti aldosterone (aldosterone producing adenoma, APA), 28 adenomi secernenti cortisolo (cortisol producing adenoma, CPA), 6 adenomi non secernenti (non-secreting adenoma, NSA) e 8 campioni di surrene normale (normal adrenal, NA). L’espressione genica di VEGF e dei suoi recettori (VEGFR-1 e VEGFR-2) è stata valutata in 63 ACT tramite real-time PCR. Nelle linee cellulari (SW13 e H295R) e nelle colture primarie corticosurrenaliche, attraverso il test MTT è stata osservata la vitalità cellulare incubando con sorafenib ed everolimus in un range di concentrazioni da 10 μM a 0,1 nM. In microscopia a fluorescenza (TUNEL) e dall’analisi citofluorimetrica (Anessina V) è stato valutato il grado di apoptosi indotto dai farmaci e tramite western blotting è stato analizzato il loro possibile coinvolgimento nelle vie di PI(3)K/Akt/mTOR e di Ras/Raf/MEK/ERK. Gli effetti dei farmaci, da soli o in combinazione, sono stati testati poi in vivo in modelli murini di ACC xenotrapiantati con cellule H295R ed SW13. Attraverso l’analisi di high resolution melting (HRM) abbiamo ricercato in 95 ACT la presenza di mutazioni attivanti nei geni BRAF (esoni 11 e 15), H-RAS (esoni 2 e 3), N-RAS (esoni 2 e 3), K-RAS (esoni 2 e 3), CTNNB1 (esone 3), AXIN2 (esone 7). I campioni aventi curve di melting dubbie o alterate sono stati sottoposti tutti al sequenziamento. Infine, è stata valutata in 68 ACT l’espressione genica di β-catenina, N-caderina ed E-caderina attraverso le tecniche di real-time PCR e di immunoistochimica (IHC). Risultati. Sia i tessuti corticosurrenalici normali che tumorali esprimono VEGF, VEGFR-1, VEGFR-2. Rispetto ai surreni normali, una significativa over-espressione di VEGF è stata osservata in circa il 65% (12/18) (P = 0.049) degli ACC analizzati ed in circa il 61% (20/33) (P = 0.025) degli APA. Nella valutazione della vitalità cellulare le cellule SW13 ed H295R rispondono in modo dose-dipendente ai farmaci sorafenib ed everolimus mentre in fluorescenza ed in citofluorimetria è stato osservato un effetto apoptotico. Mediante western, sorafenib induce una completa diminuzione della fosforilazione di Akt, ERK1/2 e P70S6K mentre everolimus, abolisce totalmente la fosforilazione di p-P70S6K. Delle 8 colture primarie sottoposte ai farmaci, 3 carcinomi e 3 adenomi rispondono in modo significativo sia al trattamento con sorafenib che all’everolimus, mentre 2 casi di ACC sono resistenti ad entrambi i farmaci. In vivo è stata osservata una significativa riduzione della massa tumorale ed un aumento della sopravvivenza mediana soprattutto nei topi sottoposti al trattamento farmacologico combinato. Attraverso le indagini in HRM sono state riscontate alcune alterazioni nei componenti della via del segnale di Ras/Raf/MEK/ERK: 2 ACC con mutazioni nel gene BRAF e 1 APA, 1 CPA e 2 ACC con mutazioni nel gene H-RAS. Per quanto riguarda l’indagine genetica della via del segnale di Wnt/β-catenina sono state osservate 18 alterazioni nel gene CTNNB1 (5 APA, 6 CPA, 2 NSA, 5 ACC) ed una sola mutazione nel gene AXIN2 nelle cellule H295R. In RT-PCR l’espressione di β-catenina è over-espressa in circa 50% degli ACC (12/24) ed in circa il 51% degli ACA (24/47) mentre in IHC circa il 47% degli ACC (7/15) ed il 33% degli ACA (11/33) presenta un notevole accumulo citoplasmatico e/o nucleare di β-catenina. In tutti gli ACT non è stata rilevata l’espressione di E-caderina, mentre per quanto riguarda N-caderina, in RT-PCR circa il 75% degli ACC (18/24) ed il 60% degli ACA (28/47) possiedono una down-regolazione. Risultati simili sono stati ottenuti in IHC in cui il 100% degli ACC (15/15) e il 55% degli ACA (18/33) presentano una down-regolazione di N-caderina. Conclusioni. I nostri dati sottolineano l’importanza del sistema angiogenico nei tumori corticosurrenalici. I nuovi inibitori tirosin-chinasici e di mTOR attualmente usati in alcuni tumori come strategie anti-VEGF potrebbero rappresentare un nuovo strumento terapeutico per i tumori della ghiandola surrenale. L’identificazione quindi di nuovi target molecolari anti-angiogenetici e di target nella via del segnale di Wnt/β-catenina ha contribuito ad una migliore comprensione ed a un approfondimento della tumorigenesi corticosurrenalica generando le basi per lo sviluppo di nuovi farmaci mirati (target therapy).
Aladowicz, E. "RALP, A NOVEL PROGNOSTIC MOLECULAR MARKER IN MELANOMA, IS INVOLVED IN THE NOTCH PATHWAY". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/155518.
Texto completoOBERGASTEIGER, JULIA. "The small GTPase RIT2 rescues LRRK2-dependent autophagy-lysosome pathway impairment to reduce alpha-synuclein accumulation and neurotoxicity". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2020. http://hdl.handle.net/11392/2478813.
Texto completoParkinson’s disease (PD) is the most common neurodegenerative movement disorder and affects about 2-3% of the population over the age of 65. The etiology of PD is still undefined and familial cases provided hints for mechanisms involved in the disease. In particular, alpha-synuclein (aSyn) and leucine-rich repeat kinase 2 (LRRK2) gene alterations lead to autosomal dominant PD with many commonalities to the idiopathic disorder. aSyn containing inclusions, termed Lewy bodies, are one of the neuropathological hallmarks of PD, but the mechanisms involved in formation, maintenance and degradation of these inclusions are still under intense investigation. Several cellular processes are hypothesized to mediate these mechanisms, with a prominent attention directed towards autophagy. Additionally, several PD risk genes have a role in lysosomal biology and autophagy itself. Recombinant neuroblastoma cell lines overexpressing WT and G2019S LRRK2 display defects at different stages of the autophagy-lysosome pathway (ALP), specifically accumulation of autophagosomes and abnormalities in lysosomal morphology and number. Interestingly, G2019S LRRK2 cells display inclusions staining positive for pS129-aSyn. Pharmacological inhibition of LRRK2 kinase activity in G2019S LRRK2 cells reverts ALP defects and most importantly reduces the number of pS129-aSyn inclusions. RIT2, coding for the protein Rin, is a novel PD gene risk factor and has been scarcely investigated. It is a small GTPase mediating neurite outgrowth through p38 and ERK1/2 MAPK signaling pathways. Moreover, Rin is enriched in rodent substantia nigra pars compacta neurons and is reduced in human PD brains. However, the relevance of Rin-dependent signaling pathways and/or its interactions with PD-causing proteins is currently lacking. We observed that RIT2 mRNA levels are reduced in WT and G2019S LRRK2 cells and also RIT2 promoter activity is reduced in these cell lines. Acute overexpression of RIT2 phenocopies the effects of LRRK2 kinase inhibitor treatment, specifically on the number of autphagosomes, morphology and number of lysosomes and their proteolytic function. Moreover, RIT2 overexpression strongly reduces the burden of pS129-aSyn inclusions. Interestingly, acute RIT2 overexpression reduces phosphorylation levels of S1292, but not S935 LRRK2, an aspect distinct from pharmacological LRRK2 kinase inhibition. Furthermore, total LRRK2 levels are not decreased with RIT2 overexpression, unlike after LRRK2 kinase inhibitor treatment. Viral overexpression of RIT2 in an in vivo aSyn mouse model ameliorates motor deficits and reduces dopaminergic neuron loss, induced by viral overexpression of aSyn. Viral aSyn overexpression induces an increase in pS1292 LRRK2 levels, indicating an enhanced activity of endogenous LRRK2. The co-expression of aSyn with RIT2 prevents the increase of LRRK2 kinase activity, indicating that RIT2 is acting on LRRK2. This data suggest that aSyn, LRRK2 and RIT2 might share common cellular mechanisms, in particular autophagy, and ultimately impact the degradation of aSyn. The modulation of RIT2 expression might constitute a new strategy to combat aSyn pathology, applicable to both familial and idiopathic PD and, possibly, other synucleinopathies.
Squellerio, I. "The L-arginine/nitric oxide metabolic pathway in coronary artery disease : role of cardiovascular risk factors". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/59853.
Texto completoCastaldo, A. M. "JNK SIGNALLING PATHWAY AND ITS IMPLICATION IN RTT SYNDROME: STUDY ON SYNAPTIC PLASTICITY AND MORPHOLOGICAL PROFILE IN HUMAN AND IN MOUSE MODEL". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/491878.
Texto completoZanconato, Francesca. "Dissecting TAZ biology: mechanisms and regulations". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426291.
Texto completoIl tema centrale di questa tesi è TAZ, un co-attivatore trascrizionale che – insieme al suo omologo YAP – funge da trasduttore della Hippo pathway nei mammiferi. Dal primo anno di dottorato, ho partecipato allo studio della funzione e la regolazione di TAZ nelle cellule staminali del tumore al seno. I risultati ottenuti dimostrano che TAZ è un determinante molecolare della capacità di auto- rinnovamento (self-renewal) e delle proprietà tumorigeniche di cellule di tumore mammario. La maggioranza dei tumori di alto grado istologico (che contengono un numero elevato di cellule staminali tumorali) esprimono livelli di TAZ più alti rispetto al tessuto sano della ghiandola mammaria e ai tumori di basso grado istologico. Gli esperimenti descritti nella prima parte di questa tesi dimostrano che TAZ è stabilizzato – a livello di proteina – in cellule epiteliali che hanno subito una trasformazione mesenchimale, o hanno perso la polarità apico-basale tipica delle cellule epiteliali. Infatti, in cellule epiteliali polarizzate Scribble, un determinante basolaterale, attiva le chinasi della Hippo pathway ed inibisce TAZ; in cellule depolarizzate (come molte cellule nei carcinomi maligni) questo meccanismo è inattivo e TAZ si accumula. Come la stabilizzazione di TAZ modifichi le cellule per trasformarle in cellule staminali tumorali è oggetto di studi attualmente in corso. Parte di questi risultati è stata pubblicata in (Cordenonsi et al., 2011). Durante l’ultimo anno, ho collaborato ad un secondo progetto, dedicato alla regolazione di TAZ da parte di Wnt/β-catenina (Azzolin et al., 2012). I segnali Wnt attivano TAZ insieme a β-catenina. Ciò è dovuto al fatto che, in assenza di Wnt, β- catenina fosforilata porta TAZ al proteasoma; la stimolazione con Wnt determina quindi la stabilizzazione parallela di β-catenina e TAZ. Gli esperimenti qui presentati dimostrano che β-catenina inibisce l’attività biologica di TAZ in assenza di Wnt, e che la stabilizzazione di TAZ ha un ruolo funzionale nelle risposte biologiche (sia fisiologiche che patologiche) ai segnali Wnt.