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Literatura académica sobre el tema "Partiti democristiani"
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Artículos de revistas sobre el tema "Partiti democristiani"
Brizzi, Riccardo. "Aldo Moro, la televisione e l'apertura a sinistra". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (diciembre de 2010): 137–66. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002007.
Texto completoMontanari, Andrea. "I Gruppi giovanili della Democrazia cristiana da De Gasperi a Fanfani. Nascita di un movimento politico (1943-1955)". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 294 (diciembre de 2020): 46–71. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-294002.
Texto completoSanfilippo, Anna Laura. "Le elezioni amministrative in provincia di Latina: dal difficile radicamento dei partiti di massa all'egemonia democristiana (1946-1956)". Quaderni dell Osservatorio elettorale QOE - IJES 69, n.º 1 (30 de junio de 2013): 35–62. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9512.
Texto completoCocchiara, Maria Antonella. "Segmenti del dibattito costituente sulla famiglia tra compromessi, ingerenze vaticane e protagonismo femminile (1946-47)". SOCIETÀ E STORIA, n.º 135 (julio de 2012): 119–55. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-135006.
Texto completoBerardi, Silvio. "Le colonie italiane nel secondo dopoguerra: il Partito repubblicano e la questione somala (1948-1950)". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 1 (julio de 2012): 91–118. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-001004.
Texto completoMota Zurdo, David. "Landaburu: el protagonista de la modernización del PNV y su conversión en un partido europeísta y democristiano". Historia Constitucional, n.º 23 (14 de septiembre de 2022): 657–60. http://dx.doi.org/10.17811/hc.v0i23.825.
Texto completoMarchi, Michele. "Aldo Moro segretario della Democrazia cristiana. Una leadership politica in azione (1959-1964)". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (diciembre de 2010): 105–36. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002006.
Texto completoMalgeri, Francesco. "Aldo Moro nelle storie della Democrazia cristiana". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (diciembre de 2010): 71–80. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002004.
Texto completoDovizio, Ciro. "Tra questione siciliana e questione mafiosa. Sul giornale "L'Ora" nella seconda metà degli anni Cinquanta". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 297 (enero de 2022): 36–66. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297002.
Texto completoVillar Romero, José Ignacio. "El fin del partido de la Transición. La división interna como causa de la desaparición de UCD". Studia Humanitatis Journal 2, n.º 1 (31 de enero de 2022). http://dx.doi.org/10.53701/shj.v2i1.39.
Texto completoTesis sobre el tema "Partiti democristiani"
Piemontese, Matteo Gaspare. "Un Welfare State per le classi medie: Democristiani e Socialisti in Francia e Italia, 1945-1958". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2012. http://hdl.handle.net/11385/200930.
Texto completoD'Amelio, Diego. "Ritratto di un'élite dirigente. I democristiani di Trieste 1949-1966". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/30670.
Texto completoQuesta tesi di dottorato si pone l’obiettivo di ricostruire la vicenda e il profilo del ceto dirigente politico-amministrativo espresso dalla Democrazia cristiana di Trieste, dal dopoguerra alla metà degli anni Sessanta. L’élite democristiana viene qui assunta come caso di studio: l’attenzione alla dimensione locale punta a contribuire, più generalmente, all’analisi storiografica rivolta negli ultimi anni alle classi dirigenti repubblicane; al ruolo dei partiti nella transizione tra fascismo e democrazia; al funzionamento dei meccanismi di rappresentanza e di integrazione fra centro e periferia. La tesi presenta linee interpretative e spunti metodologici innovativi, resi possibili da un approccio interdisciplinare che unisce storia e scienze sociali (statistica e sociologia). Il testo è diviso in due sezioni: la prima ripercorre la parabola della DC e del movimento cattolico politico di Trieste, la fase di formazione dei suoi protagonisti, le ragioni del consenso e il progetto di fondo perseguito. La seconda parte definisce in termini sociologici il profilo dell’élite – età, provenienza, studi e professione – considerando nel contempo estrazione sociale, preparazione, canali di reclutamento, fattori di legittimazione, risultati elettorali, schieramenti correntizi, ruolo degli istriani (insieme bacino di consenso e serbatoio di classe dirigente), processi di occupazione del «potere», ricambio politico-generazionale e sviluppo delle carriere. Informazioni dettagliate sono state raccolte su un campione di circa 200 persone, ovvero su coloro i quali diedero forma alla classe dirigente cattolica nell’arco cronologico prescelto. Questi elementi ricoprirono ruoli decisionali – con gradi di responsabilità diversi – nello scudo crociato, nelle realtà elettive e in quelle di nomina politica: la ricerca ha permesso di ricostruirne fisionomia socio-anagrafica, presenze negli enti locali e negli organi di partito, schieramento correntizio e reticoli collaterali. Sui detentori degli incarichi più rilevanti, circa 70 persone, è stata inoltre avviata una più approfondita analisi delle biografie e delle carriere. Le fonti utilizzate sono numerose: archivio provinciale del partito (recentemente messo a disposizione dall’Istituto Sturzo e mai utilizzato sistematicamente prima d’ora), stampa, anagrafe, archivio comunale e diocesano, fondi personali, memorialistica e interviste. La codifica e l’esame dei dati ha consentito di realizzare a supporto dell’esposizione circa 20 tabelle e oltre 70 biografie, contenute in due appendici poste alla fine del volume. Il testo mette in luce il quadro d’insieme del ceto democristiano: la composizione degli organismi elettivi e di partito, le caratteristiche individuali e di gruppo dell’élite, il rapporto tra militanza e ruoli pubblici, il profilo delle correnti e le proporzioni della geografia politica interna, il seguito elettorale, le forme di collateralismo (Azione cattolica, ACLI, sindacato e associazionismo istriano), le biografie e il processo di costruzione della nuova leadership. Particolare attenzione è stata prestata agli aspetti generazionali e correntizi: ciò ha consentito di mettere in connessione età, formazione e progetto politico; valutare il peso specifico delle singole correnti nel partito e negli enti; analizzare i criteri di suddivisione dei vari incarichi e i processi di ricollocamento prodotti dalla nascita di nuove tendenze. Si tratta di un approccio in parte inedito, generalmente non utilizzato in lavori simili a questo, ma allo stesso tempo fondamentale per fornire nuove chiavi di lettura alla storia politica e per avvicinarsi con rigore a un’organizzazione strutturata come la Democrazia cristiana. Il lavoro ha cercato infine, quando possibile, di assumere una prospettiva comparativa, per paragonare il contesto locale ai meccanismi funzionanti a livello nazionale e in altre aree del paese, individuando così uniformità e sfasamenti generazionali e politici. Il metodo utilizzato in questa sede è ormai affinato e potrebbe essere applicato alla DC triestina degli anni successivi, ai diversi partiti del teatro giuliano, a gruppi dirigenti cattolici di altre città oppure al livello nazionale dello scudo crociato e delle istituzioni, su cui le informazioni sono peraltro ben più abbondanti. Il sistema messo a punto permetterebbe infine di essere utilizzato – con gli adattamenti del caso – anche sulle più recenti generazioni politiche. I vantaggi che questi sviluppi promettono per un approccio comparativo sono evidenti. In conclusione, la tesi ricostruisce le vicende e le caratteristiche di un’élite periferica, affermatasi in assenza di una tradizione politico-culturale precedentemente radicata e capace di governare Trieste dal dopoguerra alla fine degli anni Settanta. Il testo prende in esame la formazione, l’affermazione, i progetti, le scelte e le linee politiche di due differenti generazioni di cattolici, influenzate inevitabilmente dalla peculiare situazione del confine orientale e dalla necessità di ripensare la dimensione del confine, dopo la stagione liberal-nazionale e il fascismo. In un primo momento la Democrazia cristiana si assicurò il consenso, assumendo la responsabilità della «difesa dell’italianità» e dell’anticomunismo, in un territorio sottratto alla sovranità dello Stato, sottoposto ad amministrazione anglo-americana e oggetto di una dura contesa ideologica e statuale. Dopo il 1954 una nuova leva sostituì il ceto dirigente degasperiano, impegnandosi nel superamento dell’emergenza e nella «normalizzazione» della politica, dell’amministrazione, dell’economia e dei rapporti fra italiani e sloveni, nell’ambito del centro-sinistra. La DC giuliana propose insomma una strategia in due tempi, riassunta dalla storiografia con la formula di «cattolicesimo di frontiera»: esso fu impostato nel dopoguerra, venne radicalmente aggiornato dopo il ritorno all’Italia e si concluse alla fine degli anni Settanta, davanti alle reazioni suscitate dal trattato di Osimo. Tale periodo corrispose a importanti evoluzioni del quadro nazionale, con il superamento del centrismo e la maturazione dei fermenti di rinnovamento all’interno del mondo cattolico italiano. L’analisi dei nodi descritti è accompagnata dall’indagine sulle concrete ricadute della svolta politica e generazionale, avvenuta nel 1957, prima nel partito e di riflesso nell’ambito elettivo. L’ascesa della corrente di Iniziativa democratica e poi dell’area «doro-morotea» produssero infatti significative modifiche della linea e del personale politico, che corrisposero peraltro alla costruzione dell’egemonia democristiana nello spazio pubblico, grazie al definitivo controllo degli enti locali, della Regione autonoma a Statuto speciale e all’elezione dei primi deputati nel 1958. L’esame dei meccanismi di occupazione dei principali gangli dell’amministrazione è supportata dai dati statistici raccolti, i quali ben evidenziano le caratteristiche socio-anagrafiche, le reti di relazione e le dinamiche di potere che contraddistinsero il ceto politico democristiano di Trieste.
Introduzione Il panorama 9 Il dialogo fra storia e scienze sociali 14 Costruire le basi per una biografia collettiva 17 Le motivazioni di una proposta metodologica 22 Ringraziamenti 29 Sezione 1 Difesa nazionale e «normalizzazione». Il ceto dirigente cattolico nel dopoguerra triestino Antonio Santin, Edoardo Marzari e la «vecchia guardia»: la preparazione del domani 31 La difesa dell’italianità e la costruzione del consenso 56 Uomini nuovi: «normalizzazione» ed egemonia democristiana 77 Il progetto della terza generazione 104 Sezione 2 Correnti, generazioni e potere nella Democrazia cristiana di Trieste (1949-1966) La Democrazia cristiana, gli altri partiti e la prova del voto 126 Il nuovo corso della DC. Il «cambio della guardia» del maggio 195 140 Le correnti. Composizione e assetto del motore politico democristiano 158 Il Comune e la Provincia. Le ricadute istituzionali del «cambio della guardia» 176 L’«imprenditore politico». La Regione e il parlamento 195 La costruzione dell’egemonia. Gli enti di secondo grado 201 La creazione di un’élite. I processi di ricambio e le carriere 211 Conclusioni 253 Appendice A - Le tabelle 276 Appendice B - Le biografie 300 Abbreviazioni 464
XXII Ciclo
SCOLARI, BALDASSARE. "State Martyr Representation and Performativity of Political Violence". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251176.
Texto completoLibros sobre el tema "Partiti democristiani"
Grandi partiti e piccole imprese: Comunisti e democristiani nelle regioni a economia diffusa. Bologna: Il Mulino, 1986.
Buscar texto completoRiccardo, Scarpa. Millenovecentosettantotto: Interno democristiano. Pasian di Prato [Udine]: Campanotto Editore, 2000.
Buscar texto completoBozzo, Gianni Baget. Cattolici e democristiani. Milano: Rizzoli, 1994.
Buscar texto completoFollini, Marco. L' arcipelago democristiano. Roma: Laterza, 1990.
Buscar texto completo1967-, Valle Annachiara, ed. Uno strano democristiano. [Milan, Italy]: Rizzoli, 2009.
Buscar texto completoGiorgino, Francesco. Gli eredi di Sturzo: Cinquant'anni di DC raccontati da democristiani e postdemocristiani. Milano: Mursia, 1995.
Buscar texto completoIl partito dei cattolici: Dall'Italia degasperiana alle correnti democristiane. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2010.
Buscar texto completoMarco, Demarco, ed. Non sarò clemente: Memorie dell'ultimo democristiano. [Milan, Italy]: Rizzoli, 2009.
Buscar texto completoDemocristiani, cattolici e Chiesa negli anni di Craxi. Venezia: Marsilio, 2018.
Buscar texto completoAlle origini dell'egemonia democristiana a Brescia. [Brescia]: Fondazione Civiltà bresciana, 1998.
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