Literatura académica sobre el tema "Palazzo da Cepparello Firenze"

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Artículos de revistas sobre el tema "Palazzo da Cepparello Firenze"

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Stones, Anthony. "‘Venus and Cupid’: a relief carving by Michelangelo?" Papers of the British School at Rome 61 (noviembre de 1993): 245–61. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009995.

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Resumen
‘VENERE E CUPIDO’: UN RILEVO SCOLPITO DA MICHELANGELO?Quest'articolo discute un piccolo rilievo in marmo proveniente dal Palazzo Medici-Riccardi a Firenze, a lungo esibito insieme alle altre antichità riccardiane. Sulla base dell'evidenza visuale e di alcune notizie storicoartistiche si suggerisce l'attribuzione del lavoro al giovane Michelangelo.
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Farneti, Fauzia. "Il quadraturismo in Pallazzo Pitti da Cosimo II a Cosimo III de' Medici". Varia Historia 24, n.º 40 (diciembre de 2008): 369–86. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-87752008000200002.

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Resumen
Nei primi decenni del Seicento la pittura decorativa a Firenze risulta ancora legata all'ornamentazione tradizionale tardomanierista attuata nei modi di Alessandro Allori o di Bernardino Barbatelli detto il Poccetti. L'interesse per le novità e per l'aggiornamento dell'ambiente artistico fiorentino portarono il granduca Ferdinando II a chiamare a Firenze tra il 1636 ed il 1637 Pietro da Cortona, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. I due bolognesi completarono il ciclo pittorico celebrativo del governo di Ferdinando cui aveva dato inizio Giovanni da San Giovanni, con la decorazione delle tre sale di rappresentanza del quartiere estivo di palazzo Pitti realizzata tra il 1637 ed il 1641. L'intervento, condotto secondo il più moderno linguaggio barocco che vede la perfetta integrazione dell'illusionismo architettonico, che supera i limiti dello spazio reale, con le scene figurative, verrà a costituire nell'ambiente fiorentino un ineludibile modello di riferimento nella decorazione d'interni, soluzioni di grande modernità su cui si formerà Jacopo Chiavistelli e i giovani della sua scuola. Anche Giovan Carlo, fratello del granduca, nel 1637 diede inizio ad una serie di trasformazioni che si protrassero per oltre un ventennio, trasformando gli ambienti a lui assegnati in Pitti in veri e propri luoghi di delizie, decorati dagli artisti più significativi del momento quali ad esempio Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli, Pietro da Cortona, Jacopo Chiavistelli. Fu quest'ultimo frescante che con i suoi 'scolari', fin dagli anni Cinquanta fu attivo in palazzo Pitti, decorando a quadratura gli ambienti dei quartieri dei membri della famiglia granducale, ambienti che in gran parte sono andati perduti in quanto interessati dalle ristrutturazioni lorenesi e sabaude. Con i lavori commissionati dal gran principe Ferdinando si chiude in palazzo Pitti la grande stagione del quadraturismo barocco fiorentino.
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Rapetti, Franco. "Le misure della pioggia di Giovan Stefano Conti a Lucca (Toscana, Italia) (23 settembre 1744-21 luglio 1794)". Bollettino della Società Geografica Italiana, 29 de septiembre de 2022, 101–22. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1526.

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Resumen
Negli anni che seguirono la chiusura dell’Accademia del Cimento di Firenze, per quanto fino ad oggi emerso, le misure meteorologiche subirono una battuta di arresto, che si protrasse fino ai primi anni del Settecento, quando ripresero con vigore, seppure con marcate differenze nelle diverse aree del Paese. A Lucca, Giovan Stefano Conti (7 marzo 1720-28 marzo 1791) raccolse una serie di misure della pioggia, della pressione atmosferica e della temperatura dell’aria presso il palazzo “alla Pantera” nel Fillungo della città, ininterrottamente dal 23 settembre 1744 fino a pochi giorni dalla morte; nei tre anni successivi le misure furono continuate dal fratello Carlo, per concludersi il 20 luglio 1794. La pioggia, raccolta in un “vaso” con la bocca tarata a “mezzo braccio quadrato fiorentino a panno”, veniva pesata alla fine del mese: le trasformazioni delle unità di misura in uso a Lucca nel Settecento nelle unità decimali corrispondono al valore medio annuale della pioggia di 1.290,2 mm, con valori estremi di 903,2 mm nel 1775 e di 1.843,2 mm nel 1786. Il regime stagionale vide il massimo pluviometrico in autunno (34,4%), seguito dall’inverno (31,5%), dalla primavera (22,6%) e dall’estate (11,5%) (regime sub-mediterraneo). L’andamento delle piogge annuali mostra fasi siccitose, come alla metà degli anni Cinquanta e tra la fine degli anni Ottanta fino al termine delle misure, alternate a periodi umidi, che interessarono la metà degli anni Sessanta e Settanta del Settecento. Nel complesso la tendenza del catalogo è debolmente negativa (-4,8 mm/10 anni). La serie pluviometrica di Giovan Stefano Conti, poiché esente da “disomogeneità non climatica”, è idonea a rappresentare i caratteri della piovosità della seconda metà del Settecento nella città di Lucca. Costituisce un documento meteorologico di grande rilievo, sia per l’eccellente stato di conservazione del manoscritto, sia per la cura con cui fu redatto, ma soprattutto per la durata delle misure e delle “osservazioni circa la stagione e stato del tempo”. Può essere utilizzato sia per le comparazioni sincroniche, ad esempio con le piogge rilevate a Camaiore da Pietrantonio Butori nella finestra di sovrapposizione dei due cataloghi tra il 1777 e il 1793, sia per la comparazione diacronica con le piogge rilevate presso l’Orto Botanico di Lucca nell’ultimo cinquantennio. Tali analisi costituiscono un prezioso contributo alle attuali discussioni circa le tendenze della piovosità in Toscana, troppo spesso totalmente prive della necessaria prospettiva storica.
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Libros sobre el tema "Palazzo da Cepparello Firenze"

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Colle, Enrico. Villa Vittoria: Da residenza signorile a Palazzo dei congressi di Firenze. [Florence]: Centro internazionale congressi Firenze, 1995.

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Maria, Giusti Anna, Kanehara Yukiko y Sonpo Japan Tōgō Seiji Bijutsukan, eds. Tosukāna to kindai kaiga: Firentse Pittikyū Kindai Bijutsukan korekushon = Arte italiana di otto e novecento da Palazzo Pitti a Firenze. [Tokyo, Japan]: Āto Puranningu Rei, 2013.

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metafisica, Archivio dell'arte, Università di Milano. Dipartimento di storia delle arti, della musica e dello spettacolo y Università di Firenze. Dipartimento di storia delle arti e dello spettacolo, eds. Origine e sviluppi dell'arte metafisica: Milano e Firenze, 1909-1911 e 1919-1922 : atti del Convegno di studi, Milano, Palazzo Greppi, 28-29 ottobre 2010, organizzato da Archivio dell'arte metafisica, Milano, Dipartimento di storia delle arti della musica e dello spettacolo, Università degli studi di Milano, Dipartimento di storia delle arti e dello spettacolo, Università degli studi di Firenze. Milano: Scalpendi, 2011.

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Comitato raffaello e Seicento fiorentino., ed. Il Seicento fiorentino: Arte a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III : Palazzo Strozzi 21 dicembre 1986-4 maggio 1987. Firenze: Cantini, 1986.

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