Literatura académica sobre el tema "Paese in via di sviluppo"

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Artículos de revistas sobre el tema "Paese in via di sviluppo"

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Romoli, Andrea. "I sistemi dei mezzi di comunicazione di massa nell'Afghanistan occidentale (Herat)". FUTURIBILI, n.º 1 (marzo de 2011): 131–52. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001010.

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Resumen
Nello studio l'Autore descrive il sistema deinell'Afghanistan occidentale spiegando come radio, televisioni e giornali cerchino di giocare il loro ruolo nello sviluppo democratico e sociale del paese. Lo studio entra nel dettaglio della programmazione e dei palinsesti delle diverse emittenti aiutando a comprendere come esse organizzino il loro lavoro nel tentativo di trovare una via afgana alle comunicazioni di massa. Lo studio nasce da una lunga ricerca sul campo che l'Autore ha realizzato in qualitŕ di analista Psyops del contingente italiano ad Herat.
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Kimenyi, Mwangi S. "The Causal Relationship Between Revenues and Expenditures: A Developing Country Case Study". Journal of Public Finance and Public Choice 8, n.º 1 (1 de abril de 1990): 3–11. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344875.

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Resumen
Abstract Sono le entrate che determinano il volume delle spese di uno Stato oppure la relazione causale va letta in senso inverso? Il quesito, su cui gli economisti esprimono visioni differenti, è di fondamentale importanza per individuare le variabili economiche su cui il policy maker deve agire per ridurre la presenza dello Stato nell’economia e la minor crescita di quest’ultima che ne consegue. Il problema è particolarmente delicato nei paesi in via di sviluppo e coinvolge il ruolo svolto dagli aiuti e dai prestiti esteri di cui tali paesi beneficiano: infatti, se sono le entrate la variabile indipendente, i prestiti esteri aumentando le dimensioni del settore pubblico, potrebbero limitare le capacità di crescita dell’economia del paese.Valendosi di strumenti econometrici, Kimenyi cerca di individuare la relazione esistente tra entrate e spese in un’economia in via di sviluppo scegliendo il Kenia come case study. Il test di causalità di Granger applicato ai dati delle variazioni delle entrate e delle spese effettuate dal governo del Kenia nel periodo 1963-1987 dimostra che entrambi i rapporti di causalità sono verosimili. La conclusione che si trae è che occorre limitare la spesa pubblica. La natura della maggior parte dei governi dei paesi del Terzo Mondo, però, rende utopistica l’ipotesi di imporre un equilibrio di bilancio ed un limite al ricorso al prestito estero tramite norme costituzionali: Kimenyi quindi suggerisce che prestiti ed aiuti siano canalizzati, per esempio, da banche private verso investitori privati nel paese ricevente.
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Cuffaro, Nadia y David Hallam. ""Land grabbing" nei Paesi in via di sviluppo: investitori esteri, regolamentazione e codici di condotta". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 2 (junio de 2011): 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002006.

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Resumen
L'articolo tratta gli sviluppi recenti degli investimenti esteri diretti in agricoltura nei paesi in via di sviluppo (Pvs). Tre sono agli argomenti analizzati. Il primo č l'evidenza empirica sulla recente crescita delle acquisizioni di terra per usi agricoli nei paesi in via di sviluppo da parte d'investitori esteri (land grabbing) e la questione collegata del ruolo del controllo sulla terra nel processo d'internazionalizzazione dell'agricoltura dei Pvs. Il secondo sono i possibili rischi di tali progetti, derivanti essenzialmente dal fatto che l'attuale ondata di investimenti riguarda contesti in cui molti soggetti dipendono da diritti di proprietŕ sulla terra poco certi e sono perciň esposti al rischio di gravi perdite. Infine, si discute il possibile ruolo della responsabilitŕ sociale delle imprese e di un codice di condotta promosso su base internazionale nel mitigare tali rischi.
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Asioli, Fabrizio y Angelo Fioritti. "Elettroshock (ESK) and electroconvulsive therapy (ECT)". Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, n.º 2 (junio de 2000): 99–102. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008289.

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Resumen
RIASSUNTOScopo - Discutere gli dementi etici, deontologici e normativi alia base della regolamentazione nella pratica dell'elettroschock ad un anno dalla emanazione della circolare ministeriale 15.2.1999 in merito. Metodo - Revisione della letteratura e presentazione delle opinioni degli autori. Risultati - Nonostante l'ESK sia la terapia biologica da più tempo praticata in psichiatria, solo negli ultimi 20 anni essa è stata sottoposta al vaglio di studi scientifici controllati con risultati contraddittori che hanno comunque prodotto un progressivo restringimento delle indicazioni cliniche. Sussistono a tutt'oggi ampie variazioni tra paesi diversi ed all'intemo dello stesso paese circa l'estensione dell'utilizzo, le modalità tecniche impiegate, le indicazioni al trattamento. In varie parti del mondo l'ESK sembra essere praticato prevalentemente in grandi strutture asilari o in cliniche private, mentre il suo uso è più ristretto nei servizi che hanno un filosofia territoriale, così come esistono grandi differenze circa il livello di restrittività imposto dai governi o consigliato dalle associazioni professionali; anche l'insegnamento e l'auditing presso gli istituti universitari riconosce ampi gradi di differenza. Infine esistono recenti rapporti da vari paesi, so prattutto in via di sviluppo, che testimoniano un uso corrente per scopi politici o repressivi nelle grandi istituzioni manicomiali. Conclusioni - Gli autori considerano legittimo ed anzi auspicabile che l'insieme di norme e regolamenti alia base dell'attività psichiatrica esercitata nel nostro paese contempli anche disposizioni in materia di ESK. Gli Autori ritengono che la circolare ministeriale 15.2.1999 sia un documento equilibrato e rappresentativo dei valori alia base della politica sanitaria e psichiatrica del nostro paese.
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Di Nubila, Marco. "Dalla libertŕ alla responsabilitŕ del futuro: percorso di strategia verso un nuovo sviluppo economico sostenibile di San Marino". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 3 (septiembre de 2011): 35–65. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003004.

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Resumen
Partendo dal presupposto che l'ideale di libertas perpetua, che anima la storia della piů antica Repubblica, implichi per San Marino la responsabilitŕ di ricreare il proprio futuro ad ogni svolta della storia, il saggio ne affronta le implicazioni in una logica conseguente: dalla necessitŕ di reinterpretare la propria identitŕ millenaria nel mondo globalizzato, alla definizione di una nuovaper il Paese; dall'elaborazione di un piano strategico, allo sviluppo delle necessarie capacitŕ esecutive; fino all'attivazione delle leve fondamentali per l'avvio del cambiamento. Č un percorso di strategia quello proposto dall'Autore nella ricerca di una via di uscita dalla crisi, verso un nuovo modello di sviluppo economico competitivo e sostenibile. Facendo uso degli strumenti essenziali di strategia in ambito economico, emerge la proposta di una direzione organica di marcia nel medio-lungo periodo, che diviene riferimento essenziale anche nell'affrontare l'emergenza della crisi nell'immediato.
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Costantini, Valeria y Graziana Dizonno. "Biocombustibili, agricoltura e Paesi in via di sviluppo". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 1 (marzo de 2010): 65–93. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-001004.

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Resumen
Il rapido incremento dei prezzi agricoli ed energetici, che ha scosso i mercati internazionali durante il biennio 2006-2008, ha sollevato un acceso dibattito sulle cause all'origine di tale shock e sulle politiche piů adeguate di risposta. Il ruolo dell'agricoltura nella produzione di fonti energetiche alternative ha rappresentato un aspetto importante di tale discussione. Spesso perň, l'attenzione si č rivolta maggiormente sulla verifica della presunta corresponsabilitŕ dei biocarburanti nella crescita dei prezzi di alcuni prodotti agricoli, piuttosto che su aspetti attinenti le potenzialitŕ di sviluppo del settore delle bioenergie e i Paesi in via di sviluppo (Pvs), in particolare nell'ambito dello sviluppo rurale. Il lavoro si propone come una rassegna della letteratura che analizza lo scenario internazionale dei mercati agricoli nel periodo 2006-2008 e gli impatti sui Pvs derivanti dallo sviluppo del mercato dei biocarburanti, dedicando, infine, particolare attenzione, alle possibilitŕ di un ruolo piů attivo dei Pvs nell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, quali le bioenergie
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Kuthy Porter, José y Gabriel De la Escosura. "El panorama etico y humano de la medicina en Mexico". Medicina e Morale 39, n.º 4 (31 de agosto de 1990): 799–809. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1171.

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Resumen
Analizzare la situazione dell'etica medica in Messico aiuta a comprendere la problematica dei paesi in via di sviluppo. Si sente anche in essi il pericolo dell' "utilitarismo economico" in medicina, e la "disumanizzazione" della pratica medica. Non mancano in Messico leggi e disposizioni che mirano a regolare la pratica medica nelle diverse aree. Ma si riscontrano problemi che meritano attenta riflessione: inadeguata distribuzione delle risorse per l'investigazione, sterilizzazione di massa senza il consenso informato, come metodo di controllo delle nascite, incertezze in molti medici nel modo di trattare il paziente terminale dovute a numerosi tabù sulla morte, insufficiente distribuzione delle risorse necessarie per i trapianti di organi, programmi di prevenzione contro l'AIDS puntati esclusivamente sulla promozione dell'uso del condom, ecc. Occorre dunque una seria formazione etica e umanistica dei medici. D'altra parte però sono pochissime le facoltà mediche del paese che includono l'etica nei loro programmi di insegnamento. E' urgente riempire questa lacuna.
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Scarlato, Margherita. "Sistemi di protezione sociale e politiche di sviluppo: approcci, strumenti e proposte di policy". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 1 (septiembre de 2010): 154–76. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-001011.

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Resumen
In questo articolo si discutono i recenti approcci che analizzano il contributo dei sistemi di protezione sociale alle politiche di sviluppo. Le lezioni tratte, in particolare, dall'esperienza dei Paesi emergenti e in via di sviluppo sono poi considerate con riferimento al caso delle politiche regionali condotte in Italia. Infine, dalla letteratura internazionale vengono distillate alcune proposte di policy per rendere piů efficace la spesa dei Fondi strutturali europei nelle regioni del Mezzogiorno.
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Giacopelli, Anna Licia. "Lima cittŕ informale. Attori, ruoli e dinamiche dei processi di trasformazione urbana e di costruzione dell'housing sociale". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 99 (abril de 2011): 111–33. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-099007.

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Resumen
L'infinito espandersi deglinei Paesi in Via di Sviluppo non č sintomo esplicito di un percorso allo sviluppo. La cittŕ informale ha assunto proporzioni consistenti ed č diventato un problema strutturale delle cittŕ. Si tratta, a livello mondiale, del prodotto di scarto della globalizzazione. Ci interessa provare ad analizzare, attraverso il caso studio di Lima Metropolitana, il ruolo delle Organizzazioni Non Governative (ONG) e delle Comunitŕ di Base nei processi partecipativi di costruzione del diritto a un habitat degno per gli abitanti della cittŕ informale.
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Craveri, Piero. "Aldo Moro e la storia della Repubblica". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (diciembre de 2010): 9–16. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002002.

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Resumen
L'autore insiste su un aspetto particolare della formazione di Moro: la "discrasia" tra il militante delle organizzazioni cattoliche e il giurista possessore di una cultura influenzata dallo storicismo di Gentile e di Croce. Si spiega cosě la lontananza di Moro dalla tradizione sturziana ma anche la volontŕ di riconsiderarla a fondo, cosě come la frattura con gli ex-popolari ma anche la non omogeneitŕ con il dossettismo. Con questa cultura politica Moro segretario Dc dal 1959 avrebbe affrontato il problema di continuare a dare un significato "cristiano" alla presenza di un partito ormai in via di "laicizzazione". Lungo una prospettiva profondamente diversa da quella fanfaniana e in continuitŕ piuttosto con quella di De Gasperi, la leadership morotea avrebbe considerato compito del partito cristiano un sistema d'alleanze che favorisse lo sviluppo del paese attraverso una continua mediazione politica che colmasse le fratture della societŕ italiana. Rimane l'ereditŕ di un'opera tragicamente incompiuta, ma da riesaminare storicamente alla luce delle molte nuove fratture aggiuntesi nella storia italiana.
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Tesis sobre el tema "Paese in via di sviluppo"

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Amegnran, Kodjo Dzifa <1983&gt. "il debito dei paesi in via di sviluppo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14575.

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Resumen
Il peso di un eccessivo debito estero costituisce da decenni un serio ostacolo alla crescita di molti Paesi in via di Sviluppo. Un elevato debito scoraggia la disponibilità degli investitori di concedere capitale e vincola i PVS in una trappola della povertà (effetto “Debt Overhang”). Il problema del debito estero è presente sin dai primi anni settanta quando shock petroliferi, alti tassi d’interesse, deboli prezzi delle materie prime sui mercati internazionali, recessione dei Paesi industrializzati e alti deficit commerciali portano, come naturale conseguenza, un incremento di richieste di prestito internazionale da parte dei PVS. Dopo un’iniziale staticità nell’approccio al problema del debito estero (vedi Piani di Aggiustamento Strutturale e “Piano Baker”), molte delle iniziative di ristrutturazione, sviluppatesi successivamente da parte delle istituzione finanziarie internazionali, avvengono nella convinzione che una riduzione del debito possa portare vantaggi al Paese debitore ma anche e soprattutto al Paese creditore (vedi Curva di Laffer). A partire dagli anni novanta nascono così iniziative come la Heavily Indebted Poor Countries Initiative (HIPC) rivolte ad una riduzione consistente del debito contratto dai Paesi in via di Sviluppo.
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Bortolamiol, Sara <1993&gt. "L'importanza del turismo esperienziale community-based per un paese in via di sviluppo. Il caso dell'Isola di Bangka, in Indonesia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17019.

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Grazie alla mia permanenza in Indonesia e al contatto diretto che ho avuto con i locali posso improntare la mia tesi completa diuna ricerca sul campo in ambito di territorio e turismo. Il tema che verrá trattato sará come il turismo community- based possa esssere considerato uno strumento di lotta contro la povertá e favorire lo sviluppo sostenibile di un paese, nello specifico sará trattato il caso dell'Isola di Bangka e della sua parte Sud compreso il villaggio di Toboali, dove l'industria turistica é ancora agli albori e dove per alcuni mesi ho portato avanti assieme a un team di studenti internazionali un progetto di sviluppo turistico community- based. Le attivitá svolte in gruppo per cercare di porre le basi per uno sviluppo del turismo community based sull'isola mi hanno permesso di individuare le potenziali attrazioni turistiche, capire come valorizzarle, e a cercare di sviluppare delle idee per poter promuovere un turismo esperienziale basato sulla vita in villaggio.
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RODA, ARIANNA. "Sviluppo di processo di tecnologie alimentari per Paesi in via di sviluppo Produzione di Aceto da Scarti di Ananas". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10800.

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Resumen
L’utilizzo degli scarti da parte dell’industria alimentare costituisce una sfida importante per ridurre le perdite di cibo, aumentare la sostenibilità della produzione alimentare e, pertanto, incrementare la sicurezza alimentare specialmente nei paesi in via di sviluppo. Obiettivo della presente tesi è ottenere aceto dagli scarti dell’ananas tramite idrolisi enzimatica preceduta da pre-trattamento fisico, fermentazione alcolica con differenti ceppi di Saccharomyces cerevisiae, addizionati di Lactobacillus delbruekii o Lactobacillus plantarum del liquido saccarificato, e fermentazione acetica con Acetobacter aceti in un impianto pilota. I campioni ottenuti dalle prove di saccarificazione, fermentazione alcolica e acetica sono stati analizzati per pH, acidità totale, grado Brix, zuccheri, acidi organici, etanolo e per i composti volatili. Una caratterizzazione dettagliata dell’aceto è stata eseguita tramite UPLC/Q-TOF e GC-MS.
Using waste from the food industry is a major challenge to reduce food losses, to increase the sustainability of food production and, therefore, increase food security, especially in developing countries. The objective of this thesis is to get vinegar from pineapple waste by means of: enzymatic hydrolysis proceeded by physical pre-treatment; alcoholic fermentation of the saccharified juice with different strains of Saccharomyces cerevisiae and Lactobacillus delbruekii or Lactobacillus plantarum; acetic fermentation with Acetobacter aceti in a pilot plant. Samples obtained from saccharification, alcoholic and acetic fermentation were analyzed for pH, total acidity, total soluble solid (TSS), sugars, acids, ethanol, and volatile compounds. A detailed characterization of vinegar was carried out through UPLC/Q-TOF and GC-MS.
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RODA, ARIANNA. "Sviluppo di processo di tecnologie alimentari per Paesi in via di sviluppo Produzione di Aceto da Scarti di Ananas". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10800.

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L’utilizzo degli scarti da parte dell’industria alimentare costituisce una sfida importante per ridurre le perdite di cibo, aumentare la sostenibilità della produzione alimentare e, pertanto, incrementare la sicurezza alimentare specialmente nei paesi in via di sviluppo. Obiettivo della presente tesi è ottenere aceto dagli scarti dell’ananas tramite idrolisi enzimatica preceduta da pre-trattamento fisico, fermentazione alcolica con differenti ceppi di Saccharomyces cerevisiae, addizionati di Lactobacillus delbruekii o Lactobacillus plantarum del liquido saccarificato, e fermentazione acetica con Acetobacter aceti in un impianto pilota. I campioni ottenuti dalle prove di saccarificazione, fermentazione alcolica e acetica sono stati analizzati per pH, acidità totale, grado Brix, zuccheri, acidi organici, etanolo e per i composti volatili. Una caratterizzazione dettagliata dell’aceto è stata eseguita tramite UPLC/Q-TOF e GC-MS.
Using waste from the food industry is a major challenge to reduce food losses, to increase the sustainability of food production and, therefore, increase food security, especially in developing countries. The objective of this thesis is to get vinegar from pineapple waste by means of: enzymatic hydrolysis proceeded by physical pre-treatment; alcoholic fermentation of the saccharified juice with different strains of Saccharomyces cerevisiae and Lactobacillus delbruekii or Lactobacillus plantarum; acetic fermentation with Acetobacter aceti in a pilot plant. Samples obtained from saccharification, alcoholic and acetic fermentation were analyzed for pH, total acidity, total soluble solid (TSS), sugars, acids, ethanol, and volatile compounds. A detailed characterization of vinegar was carried out through UPLC/Q-TOF and GC-MS.
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ZOUGBA, ISSIAKA. "Creazione e Condivisione di Valore in Ghana - un Approccio Strategico per il Business Sostenibile in un Paese in Via di Sviluppo". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35570.

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Resumen
Approcci strategici come lo shared value e il social impact vengono considerati strategie organizzative innovative in grado di ridurre il divario fra business e società facendo leva sulla sostenibilità. Seppur motivati da postulati promettenti, essi vengono spesso biasimati perché considerati scarsamente rilevanti o efficienti. La tesi analizza come alcune organizzazioni che hanno sottoscritto l’idea della creazione di valore condiviso siano in grado o meno di produrre benefici per loro stessi e per le comunità circostanti. Lo studio usa la metodologia del case study per indagare due multinazionali e quattro PMI in Ghana. La ricerca adotta un approccio multidisciplinare allo studio organizzativo e strategico per esaminare le insidie dell’azione strategica in Ghana. Essa analizza il modo in cui i principi socioeconomici locali condizionano le scelte strategiche e la performance organizzativa. Il contributo maggiore della tesi è l’introduzione di una versione rivisitata del sistema di azione concreto (Crozier e Friedberg), per identificare le strategie di creazione di valore condiviso e impatto sociale efficientemente radicate nel contesto. Inoltre, la ricerca dimostra che i principi socioeconomici locali sono dei meccanismi dinamici di resilienza messi in atto per mezzo di controllo, collusione, negoziazione e resistenza.
Strategic frameworks like shared value or social impact creation have been posited as innovative organizational strategies capable of mending the gap between business and society through inclusive sustainability. If their claims are promising, they still face much criticism concerning their relevance and effectiveness. The dissertation investigates how organizations which have endorsed the idea of shared value creation are efficient, or not, at yielding benefits for themselves and their host communities. It uses the case study methodology to explore four SMEs and two multinational companies in Ghana. The research builds on a multidisciplinary approach to organizational behavior and strategy to dig to ground the pitfalls of strategic action in Ghana, an epitome of the recent Africa Rising narrative. It scrutinizes the way local socioeconomic mores affect strategic choices and organizational performance. The major contribution of the thesis is to introduce a revisited version of Crozier and Friedberg’s concrete system of action for efficiently embedded strategies of shared value and social impact creation. With this, the work reveals that local socioeconomic mores are dynamic resilience mechanisms of control, collusion, bargaining, and/or resistance, which strategists must take account of in designing sustainable strategies, especially in Sub-Saharan Africa.
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ZOUGBA, ISSIAKA. "Creazione e Condivisione di Valore in Ghana - un Approccio Strategico per il Business Sostenibile in un Paese in Via di Sviluppo". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35570.

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Approcci strategici come lo shared value e il social impact vengono considerati strategie organizzative innovative in grado di ridurre il divario fra business e società facendo leva sulla sostenibilità. Seppur motivati da postulati promettenti, essi vengono spesso biasimati perché considerati scarsamente rilevanti o efficienti. La tesi analizza come alcune organizzazioni che hanno sottoscritto l’idea della creazione di valore condiviso siano in grado o meno di produrre benefici per loro stessi e per le comunità circostanti. Lo studio usa la metodologia del case study per indagare due multinazionali e quattro PMI in Ghana. La ricerca adotta un approccio multidisciplinare allo studio organizzativo e strategico per esaminare le insidie dell’azione strategica in Ghana. Essa analizza il modo in cui i principi socioeconomici locali condizionano le scelte strategiche e la performance organizzativa. Il contributo maggiore della tesi è l’introduzione di una versione rivisitata del sistema di azione concreto (Crozier e Friedberg), per identificare le strategie di creazione di valore condiviso e impatto sociale efficientemente radicate nel contesto. Inoltre, la ricerca dimostra che i principi socioeconomici locali sono dei meccanismi dinamici di resilienza messi in atto per mezzo di controllo, collusione, negoziazione e resistenza.
Strategic frameworks like shared value or social impact creation have been posited as innovative organizational strategies capable of mending the gap between business and society through inclusive sustainability. If their claims are promising, they still face much criticism concerning their relevance and effectiveness. The dissertation investigates how organizations which have endorsed the idea of shared value creation are efficient, or not, at yielding benefits for themselves and their host communities. It uses the case study methodology to explore four SMEs and two multinational companies in Ghana. The research builds on a multidisciplinary approach to organizational behavior and strategy to dig to ground the pitfalls of strategic action in Ghana, an epitome of the recent Africa Rising narrative. It scrutinizes the way local socioeconomic mores affect strategic choices and organizational performance. The major contribution of the thesis is to introduce a revisited version of Crozier and Friedberg’s concrete system of action for efficiently embedded strategies of shared value and social impact creation. With this, the work reveals that local socioeconomic mores are dynamic resilience mechanisms of control, collusion, bargaining, and/or resistance, which strategists must take account of in designing sustainable strategies, especially in Sub-Saharan Africa.
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Ancherani, Angelo. "Analisi e modello di un'incubatrice neonatale per paesi in via di sviluppo". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
Nel 2010 sono nati circa 15 milioni di bambini prematuri. Poiché i neonati prematuri hanno un sistema termoregolatore immaturo, essi hanno difficoltà a mantenere la temperatura del nucleo corporeo ad un livello costante. In questo lavoro è stato presentato un modello matematico multi-nodo del sistema termoregolatore del neonato. Successivamente sono stati presentati i metodi di terapia intensiva neonatale e le innovazioni nelle incubatrici e nei riscaldatori radianti. Infine, poiché c’è un alto tasso di mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo ci si è concentrati sull’incubatrice Grashof. L’incubatrice Grashof è un dispositivo chiuso progettato in Indonesia che utilizza principalmente la convezione naturale per scaldare il bambino. In questo lavoro ne è stato presentato il modello e due principali modifiche. La prima consiste nell’aggiunta di un sistema di riscaldamento alternativo da utilizzare in caso di blackout. La seconda modifica consiste nell’aumentare la cabina per ospitare all’interno due gemelli.
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Spessato, Silvia <1987&gt. "Strategie di diversificazione del portafoglio prodotti nei paesi in via di sviluppo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2954.

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La tesi parla della strategia di diversificazione dei prodotti attuata da molte aziende negli ultimi decenni. La tesi in particolare esamina un numero considerevole di aziende italiane, precedentemente intervistate dal tesista. Si considera innanzitutto l'influenza di questa strategia di diversificazione sulle performance delle aziende, e si procede, attraverso un'analisi empirica, alla valutazione della positività o negatività di questa strategia nel momento in cui si esporta in paesi in via di sviluppo, in particolare nella Repubblica Popolare Cinese.
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Matteoni, Martino. "Riduzione del rischio sismico per paesi in via di sviluppo". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/197/.

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10

Maimone, Mara. "Il mercato dei project bond: un'analisi empirica nel caso dei paesi in via di sviluppo". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2008. http://hdl.handle.net/11385/200761.

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Resumen
Le operazioni di project finance fra storia antica e rivisitazione moderna. Le fasi del project finance. Le fonti di finanziamento nel project finance. L'utilizzo del project finance nei paesi in via di sviluppo.
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Libros sobre el tema "Paese in via di sviluppo"

1

Claudio, Cortellese, ed. Paesi in via di sviluppo ed energie rinnovabili. Milano, Italy: F. Angeli, 1986.

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2

Boccia, Flavio. Multinazionali, agricoltura e paesi in via di sviluppo. Roma: Aracne, 2011.

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3

Multinazionali, agricoltura e paesi in via di sviluppo. Roma: Aracne, 2011.

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4

Scridel, Emanuela. L'India: Da paese in via di sviluppo a potenza economica : strategia di sviluppo e ruolo dei mercati finanziari internazionali. Roma: Eurilink, 2012.

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5

Bruckner, Pascal. Il singhiozzo dell'uomo bianco: [il terzomondismo, storia di un mito duro a morire]. Parma: Guanda, 2008.

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6

Colosimo, Antonello. Il debito estero dei paesi in via di sviluppo. Padova: CEDAM, 1991.

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7

Mike, Davis. Il pianeta degli slum. Milano: Feltrinelli, 2006.

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8

Ganugi, Piero. Risparmio forzato e ricostruzione monetaria nei paesi in via di sviluppo. Milano: A. Giuffrè, 1990.

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9

Tufarelli, C. Il trasferimento di tecnologia nei paesi in via di sviluppo, il caso del fotovoltaico. Roma: ENEA, Comitato nazionale per la ricerca e per lo sviluppo dell'energia nucleare e delle energie alternative, 1987.

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10

R, Grilli Enzo. Interdipendenze macroeconomiche Nord-Sud: I paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale. Bologna: Il Mulino, 1994.

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Capítulos de libros sobre el tema "Paese in via di sviluppo"

1

Nieri, Paola. "Farmacoterapia e mondo globale: dalla mancanza di farmaci salvavita nei Paesi in via di sviluppo alle farmacie on-line". En Effetti, potenzialità e limiti della globalizzazione, 131–44. Milano: Springer Milan, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0609-6_9.

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2

Della Putta, Paolo. "Caratteristiche ed esiti di un corso di formazione per insegnanti volontari di italiano L2 Suggerimenti per favorire lo sviluppo di prassi didattiche efficaci". En Politiche e pratiche per l’educazione linguistica, il multilinguismo e la comunicazione interculturale. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-501-8/021.

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This paper presents the characteristics and outcomes of a training course for L2 Italian volunteer teachers (VTs). The aims of the course were: 1) to help VTs reflect upon their beliefs and past teaching experience; 2) to propose new teaching activities and work on them; 3) to analyse new perceptions and pedagogical practices that have developed as a result of the course. The outcomes were tested on 18 participants, whose psychological disposition towards their duties and improvement in grammar teaching were assessed using Guskey’s Teacher Training Evaluation Questionnaire. Classroom observations, conducted via a simplified version of the COLT scheme, allowed to further detect and analyse changes in teaching practices. Results show improvements in teaching and in pedagogical awareness.
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Actas de conferencias sobre el tema "Paese in via di sviluppo"

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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Cecchini, Arnaldo y Maria Rita Schirru. "L’esplosione urbana: un fenomeno a molte dimensioni". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7972.

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Il mondo sta diventando un mondo di città. Un fenomeno incessante e che si svolge a velocità crescente è quello dell’esplosione urbana che spesso si manifesta come sprawl, ma che non è solo sprawl. Far fronte al fenomeno dell’esplosione urbana non è semplice, anche perché non è un solo fenomeno, ma fenomeni diversi per morfologia e per cause. E allora non vi è una sola soluzione per controllare l’esplosione urbana, come ripete il mantra della “città compatta” come l’unica e un po’ vaga soluzione. Governare l’esplosione urbana vuol certamente dire accrescere la densità e concentrare le aree urbanizzate, ma questo può essere fatto solo comprendendo le specificità dei diversi fenomeni e identificando la “cura” corretta, con un atteggiamento progettuale lungimirante. Come pianificare una nuova via per rendere possibile lo sviluppo di questi territori, pensando alle interazioni e ai legami tra i diversi livelli, le diverse funzioni, le diverse popolazioni, ma anche fra piano e progetto? Si può partire dal presupposto che sia possibile ridurre gli effetti negativi del periurbano pur conservandone e valorizzandone i vantaggi, ricercando dei “compromessi”, attraverso l’individuazione di una serie di strumenti urbanistici coadiuvati da misure economico-fiscali. La pianificazione urbanistica non può, da sola, governare il fenomeno periurbano, perché le convenienze in gioco sono numerose e in capo ad una moltitudine di soggetti diversi; quindi si deve operare, oltre che sugli strumenti urbanistici, anche su quelli economico-fiscali, proponendo un riordino del sistema fiscale, integrato nella pianificazione urbanistica ed ambientale delle città. Proveremo a indicare come The world is today a “world of cities”. In this world there is phenomenon that is an incessant phenomenon, that occurs at an increasing speed: the urban explosion, that is sprawl, ma not only sprawl. To cope with this phenomenon is not easy, mainly because it is not a single phenomenon, but a set of related phenomena, different for morphology and different in causes. Then there is not a sole solution to control the urban explosion, as it is told by the rather simplistic mantra of the compact city. The control of the urban explosion needs to increase density and concentrate urbanization, but we can operate this control only if we understand the diversity of phenomena to identify the right treatment, designing with far-sightedness, How to design and plan a new way to allow a development of these territories, looking at the interaction between the different levels of governance, the different functions, the different populations? Uno starting point could be that it is possible to reduce the negative effects of suburbanization, maintaining the advantages, finding a “compromise” when needed; it implies to combine planning regulations with fiscal end economical measures. Urban and territorial planning cannot govern the sub-urbanisation by itself: we have a complex game with a lot of diverging actors; we must integrate planning and fiscal systems. We’ll try to say how.
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