Literatura académica sobre el tema "Paesaggi energetici"

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Artículos de revistas sobre el tema "Paesaggi energetici"

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Buzzacchi, Camilla. "Energia e ambiti materiali connessi: la lettura della Corte costituzionale". ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, n.º 3 (noviembre de 2011): 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003007.

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Resumen
La giurisprudenza della Corte costituzionale in tema di energia sta mettendo in evidenza, a partire dal 2004, un complesso di interessi che sono coinvolti dalle decisioni energetiche, talvolta prevalendo sull'interesse alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, talvolta recedendo rispetto ad esso. Si tratta degli ambiti tutela dell'ambiente, della tutela del paesaggio, della tutela della salute, della tutela della concorrenza, dei livelli essenziali delle prestazioni, della sicurezza: il contributo analizza singolarmente i vari ambiti materiali interessati dalle decisioni di Stato e Regioni in materia di energia, indicando il bilanciamento che di essi č stato effettuato da parte della Corte costituzionale.
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Santoro, A. y M. Agnoletti. "Multi-temporal analysis of energetic fluxes in the Maremma (Italy) landscape between XIX and XX century". Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 7, n.º 1 (13 de octubre de 2010): 199–222. http://dx.doi.org/10.3832/efor0632-007.

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Diantini, Alberto. "Petroleumscape e petrocultura nelle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione: analisi territoriale del paesaggio petrolifero della Basilicata". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 3 (septiembre de 2022): 29–49. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14589.

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Resumen
La Basilicata viene spesso definita il ‘Texas d'Italia' in virtù della ricchezza di petrolio delle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione, che rappresentano l'area petrolifera onshore più importante a scala europea. In un territorio caratterizzato da un'elevata biodiversità e una peculiare tradizione agroalimentare, si è consolidato un petroleumscape alimentato da una petrocultura ormai molto radicata nell'identità sociale locale. Il presente articolo mira a delineare le dinamiche che contribuiscono a costituire questo paesaggio petrolifero, frenando la costruzione di percorsi di sviluppo alternativi. Per superare il petroleumscape sono necessari nuovi progetti che riconoscano il ruolo attivo dei cittadini nella definizione dei modelli produttivi che danno forma al territorio in cui vivono, nella direzione di una transizione energetica consapevole e partecipata. 
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Tesis sobre el tema "Paesaggi energetici"

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Fantini, Alberto. "Il paesaggio come risorsa: progetti per la città adriatica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5328/.

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Resumen
La sostenibilità ambientale ed il risparmio energetico rappresentano temi di grande attualità,forse non ancora sufficientemente approfonditi nel contesto dei territori costieri con una vocazione prevalentemente turistica. Il paesaggio marittimo della costa adriatica, con particolare attenzione alle zone di Ravenna e Jesolo, viene riletto attraverso le esperienze didattiche raccolte e rielaborate in questa sede, come vera e propria risorsa. Nel primo caso (Laboratorio di progettazione architettonica I) dedicato alla valorizzazione della foce dei Fiumi Uniti a Ravenna, si sono utilizzati il paesaggio e le emergenze architettoniche del territorio come fonti di ispirazione per la realizzazione di un percorso didattico. La seconda esperienza (Laboratorio di costruzione dell’architettura I), il progetto di un’unità abitativa sviluppata secondo criteri di sostenibilità ambientale sul litorale pugliese, rappresenta un momento di approfondimento di alcuni aspetti tecnici della costruzione, per ciò che riguarderà la ricerca e l’uso dei materiali più performanti. L’ultimo contributo (Laboratorio di sintesi finale), il progetto per la riqualificazione di un’area presso la località di Jesolo, sintetizza al suo interno gli interessi e le conoscenze maturate nel corso delle precedenti esperienze progettuali. Le riflessioni progettuali elaborate all’interno del laboratorio di progettazione del primo anno e del laboratorio di sintesi finale oltre a rappresentare le esperienze di inizio e fine del mio percorso universitario, ne restituiscono bene l’evoluzione, mettendo chiaramente in risalto come la mia attenzione nei confronti del paesaggio sia mutata nel corso degli anni. Nel primo caso la volontà è stata quella di rispettare la memoria del luogo senza modificarne l’identità, per questo si è scelto di collocare lungo il corso dei Fiumi Uniti, dall’immaginaria sorgente, all’incontro tra il Montone ed il Ronco, fino alla foce presso Lido di Dante, una serie di padiglioni che rappresentano gli elementi salienti del territorio ravennate. Per quanto riguarda Jesolo, invece, a causa delle pregresse condizioni dell’area oggetto dell’intervento, si è proceduto in modo più deciso, azzerando il lavoro di urbanizzazione primaria già effettuato, al fine di realizzare un “parco della ricerca”, all’interno del quale sviluppare energia biochimica attraverso l’uso di materia micro-algale, con l’intento di garantire al progetto nel suo insieme tanto una sostenibilità ambientale, quanto economica. Tra queste due esperienze un approfondimento sul tema del risparmio energetico, con il progetto per un’unità abitativa sul litorale pugliese, mette in luce l’interesse ed il progressivo avvicinamento a tematiche legate alla sostenibilità ambientale in ambito architettonico.
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FRATERRIGO, Claudia. "LA DISCIPLINA DEL SETTORE ENERGETICO IN UN SISTEMA MULTILIVELLO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91189.

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Resumen
Da una prospettiva privilegiata, quale quella offerta dal diritto dell’energia, si affronta l’allocazione nei diversi livelli di governo della funzione legislativa e delle funzioni amministrative e, quindi, come in concreto viene utilizzata da ciascun ente la propria quota-parte di competenze. In particolare, si esamina lo spatium operandi riconosciuto all’autonomia legislativa ed amministrativa delle Regioni alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione e delle riforme della legislazione nazionale ed europea che si sono succedute, con particolare riferimento allo strumento di pianificazione energetica della Regione siciliana. Inoltre, si considerano le refluenze che l’assetto di competenze nazionali e sovranazionali produce sul procedimento di autorizzazione alla costruzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, nel quale entrano necessariamente in gioco molteplici parametri, che esprimono altrettanti valori dei quali l’amministrazione deve inevitabilmente tener conto, nell’ambito della discrezionalità amministrativa che la legge le concede. Sovente, invece, a determinazioni amministrative che accordano preferenza alla normativa europea di promozione delle fonti energetiche rinnovabili, fanno da contraltare atti in cui tale normativa è aprioristicamente estromessa dalla ponderazione degli interessi in gioco. Orbene, in questa seconda ipotesi, si ritiene che possa emergere un vizio di “anticomunitarietà” dell’atto amministrativo, il quale non solo risulta contrastante con il quadro normativo europeo in materia di incentivo alle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni inquinanti, e viepiù non risulta giustificato neppure alla luce della normativa e della giurisprudenza in materia di tutela dell’ambiente, della salute o del paesaggio.
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Dini, Alessandro y Enrico Maria Scarponi. "Progetto di riqualificazione del paesaggio urbano con tecnologie superficiali e sostenibili del quartiere Barca di Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23159/.

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Resumen
Progettare spazi e servizi nelle periferie delle grandi città è una grande sfida per i architetti ed urbanisti. É questo il caso del quartiere Barca a Bologna, un’area dalle grandi dimensioni e potenzialità che si trova in una condizione di degrado dovuta a diversi fattori, quali la distanza dal centro e la mancanza di servizi. Il progetto ha come obbiettivo ricucire il rapporto tra quest’area periferica e il centro della città, cercando di trasformare il quartiere Barca in un nuovo polo attrattivo per nuove attività locali e capace di gestire flussi di persone a livello nazionale, vista la vicinanza alla ciclovia del Sole. A tal fine sono stati presi in considerazione gli elementi più significativi del tessuto urbano circostante come fonte ispiratrice del progetto, soprattutto l’edificio del “Treno”, elemento particolarmente rilevante dell’area, per generare nuovi spazi di aggregazione e servizi per il quartiere. Il progetto ha come obiettivo quello di realizzare una lunga passeggiata commerciale affiancata da aree verdi che ne migliorino la qualità in termini di paesaggio urbano. L’intervento segue le linee-guida della sostenibilità, della connettività e della valorizzazione del verde pubblico: il progetto propone una rilettura della periferia come nuovo polo attrattivo, intervenendo alla scala di quartiere sulla riorganizzazione della viabilità, degli spazi pubblici, dei servizi e degli alloggi del quartiere Barca.
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NERATTINI, RACHELE. "Energy landscape of classical spin models". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/838903.

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Resumen
Argomento della tesi è lo studio del paesaggio energetico, ovvero della funzione energia potenziale, di una classe di modelli di spin classici: i modelli O(n). Tale studio è mirato alla ricerca di una possibile connessione tra i punti stazionari del potenziale di tali sistemi e le loro properietà termodinamiche di equilibrio, in particolare la presenza di transizioni di fase. Lo studio rileva una corrisondenza biunivoca tra una classe di configurazioni stazionare dei modelli O(n) per n>1 e le configurazioni del modello di Ising (n=1) corrispondente ovvero definito su stesso reticolo e con stesse interazioni. Da questa corrispondenza è possibile congetturare una relazione tra la termodinamica dei sistemi corrispondenti che permette di fare previsioni su alcune caratteristiche dei modelli come i valori delle energie critiche alla quale si realizza la transizione o la forma della funzione entropia. Aim of the thesis is the study of the energy landscape of classical O(n) spin models in connection with their equilibrium properties (in particular the emergence of equilibrium phase transitions). More in details, it is possible to estabilish a one-to-one correspondence between a class of stationary configurations of the O(n) models with n>1 and all the configurations of the correspondent Ising model, that is of an Ising model defined on the same lattice and with the same interactions of the continuous models. This connection suggests the presence of a possible relation between the thermodynamic properties of the continuous models with n>1, and the thermodynamic properties of the related Ising model, n=1, that allowed us to make prediction on the critical values of the energy densities in these systems and on the form of their entropy functions.
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Libros sobre el tema "Paesaggi energetici"

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Doglio, Federica. Paolo Soleri: Paesaggi energetici : arcologie in terre marginali. Siracusa, Italy: LetteraVentidue, 2013.

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Angelucci, Filippo. La costruzione del paesaggio energetico. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

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Venturi, Alessandro. Agricoltura e ambiente: Nuova PAC, produzione integrata, fonti energetiche, biomasse, paesaggio rurale e turismo rurale : XIII Convegno annuale dell'associazione "Club giuristi dell'ambiente", Bobbio, 10 settembre 2011. Roma: Aracne, 2012.

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Actas de conferencias sobre el tema "Paesaggi energetici"

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Basso, Marzia. "Paesaggi in movimento". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Resumen
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Resumen
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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