Literatura académica sobre el tema "Organizzazione della conoscenza"

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Artículos de revistas sobre el tema "Organizzazione della conoscenza"

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Grudina, Valeria, Roberto Burro y Ugo Savardi. "L'organizzazione cognitiva delle conoscenze: verifica sperimentale di un modello basato sulle mappe concettuali". DiPAV - QUADERNI, n.º 26 (marzo de 2010): 51–74. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026005.

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L'articolo si colloca all'interno del dibattito sulla definizione della conoscenza: "che cos'č la conoscenza", "come viene acquisita, rappresentata, utilizzata". L'ipotesi principale del presente lavoro coincide con la verifica sperimentale di un modello cognitivo di organizzazione delle conoscenze, secondo un processo di elaborazione di materiale conoscitivo (sul tema della psicologia generale) nella forma di mappa concettuale che si assume generalizzabile ai saperi (in genere).
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Tagliagambe, Silvano. "Ricerca e didattica in rete". PARADIGMI, n.º 1 (abril de 2010): 165–79. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001014.

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La didattica in rete comporta, per il docente, l'acquisizione di capacitŕ e conoscenze che vanno al di lŕ delle sue specifiche competenze disciplinari e sono sintetizzate nel concetto di e-teaching. Questo passaggio esige la costruzione di un ambiente ad hoc e un piů spiccato orientamento verso il processo di organizzazione della conoscenza, basata sull'uso sistematico di metadati atti a descrivere un dato individuale o una collezione di dati comprendente materiali molteplici articolati in piů livelli gerarchici. Esige inoltre una flessibilitŕ che permetta di articolare l'insegnamento secondo gli stili di apprendimento dei destinatari. Il ricorso a testi digitali, inoltre, accentua l'importanza della dimensione pragmatica e olistica del linguaggio e segna una marcata presa di distanza dalla "building blocks theory".
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Butera, Federico. "Innovazione e Ricerca e Sviluppo: la questione dell'organizzazione e del lavoro". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 122 (junio de 2011): 57–68. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122003.

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L'innovazione è un fenomeno più ampio di quello della ricerca e sviluppo: l'autore ne illustra le diverse tipologie. L'Italia dispone di una quota di risorse destinata alla R&S inferiore a tutti i Paesi sviluppati; i finanziamenti pubblici sono in proporzione più alti di quelli di altri Paesi; l'Italia, per numero di brevetti e di marchi comunitari registrati, è invece in una buona posizione e in costante crescita; forte è il contributo delle grandi imprese alla brevettazione, mentre modesto è quello delle medie imprese, praticamente nullo quello delle piccole imprese; tuttavia, il volume di innovazioni generate è molto più elevato: le innovazioni di processo (marketing, organizzazione, metodi, tecnologie di produzione, etc.) non brevettate e le innovazioni di prodotto incrementali sono molto più numerose del numero dei brevetti. L'articolo esamina le caratteristiche organizzative della Ricerca e Sviluppo che sono diverse da quelle di altre funzioni di impresa ma che hanno anticipato nuovi modelli organizzativi e in particolare le organizzazione organiche e quelle in rete. Viene presentato il modello di funzionamento basato sulle 4C originato nella R&S e poi diffuso nelle moderne organizzazioni: Cooperazione autoregolata, Conoscenza condivisa, Comunicazione estesa, Comunitŕ di lavoro.
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Giullari, Barbara. "Tra conoscenza e lavoro: una introduzione". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 120 (febrero de 2011): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120001.

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Lo scenario contemporaneo č caratterizzato da radicali trasformazioni sia dei processi di produzione della conoscenza, sia del lavoro che sottopongono il rapporto tra i due termini a critiche e revisioni profonde. Nonostante i diversi punti di vista, l'imperativo volto alla costruzione di una societŕ ed un'economia della conoscenza si traduce sovente in politiche che enfatizzano il ruolo strumentale dell'educazione nei confronti della crescita economica, cosě come nello stesso tempo il lavoro č sottoposto a processi di trasformazione che ne indeboliscono il rapporto con la cittadinanza. La centralitŕ della conoscenza nei processi sociali ed economici chiama in causa la qualitŕ del sistema scolastico e formativo e la qualitŕ del lavoro e della sua organizzazione: č quindi necessario sviluppare una prospettiva critica che ponga in evidenza nuovi terreni di confronto, di potenzialitŕ e di rischi nel rapporto tra sistema formativo e mondo del lavoro. In tale prospettiva č introdotta la relazione tra processi di apprendimento e traiettorie lavorative, illustrando alcune tra le principali direzioni di ricerca connesse a tali questioni.
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Sicurello, Rossana. "La revisione dell'istruzione professionale: giovani, orientamento, competenze trasversali e occupabilità PDF". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2020): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10074.

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Resumen
Il processo di globalizzazione e il progresso tecnologico alla base della Quarta Rivoluzione Industriale hanno sconvolto il tradizionale modello di organizzazione dell'istruzione e del mercato del lavoro divenuti sempre più dinamici e complessi. La formazione professionale, cercando di rispondere ai bisogni attuali dei singoli e della società della conoscenza e del lavoro 5.0, si sta adoperando per assicurare azioni efficaci di modernizzazione e di innovazione delle pratiche didattiche, formative e valutative, facendo dell'orientamento e della pratica lavorativa gli strumenti principali della loro azione. Lo scopo è quello di verificare la propria capacità di stare al passo con i cambiamenti sociali, nonché di contribuire in maniera significativa alla crescita economica e, quindi, alla promozione della mobilità e dell'employability di cui le soft skills costituiscono una dimensione chiave, soprattutto nell'ambito dell'attuale dibattito politico, sociale, culturale ed economico attorno al mercato del lavoro e al tema della disoccupazione.
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Martino, Ardigò y Sara Bontempo Scavo. "Migrazioni, Globalizzazione, diritti umani e salute". Saúde em Redes 5, n.º 2 (14 de enero de 2020): 207–26. http://dx.doi.org/10.18310/2446-4813.2019v5n2p207-226.

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I processi in atto mondialmente come fattori specifici di questa fase della globalizzazione rappresentano insieme ai grandi cambiamenti epidemiologici e demografici rappresentano una cornice imprescindibile per l’analisi della salute dei migranti. Questo articolo si propone di analizzare il campo specifico della salute dei migranti attraverso un approccio interdisciplinare. I processi salute malattia in cui i migranti sono coinvolti vengono analizzati in chiave critica rispetto alla produzione di conoscenza in campo sanitario rilevando allo stesso tempo le opportunità in termini di costruzione di una cornice di ricerca e formazione e pratiche interdisciplinare, e le ricadute positive in termini di organizzazione dei servizi alla persona e clinici.
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Bianchini, Sara. "Kant e la Rivoluzione Francese: liberali e/o reazionari fra passione e storia". Argumentos - Revista de Filosofia, n.º 22 (18 de noviembre de 2019): 72–90. http://dx.doi.org/10.36517/argumentos.22.7.

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Resumen
L’articolo nasce dal tentativo di trovare una connessione all’interno di parte della filosofia kantiana fra i tre termini di “passione”, “storia” e “Rivoluzione” (soprattutto francese). La sua intenzione fondamentale è quella di rispondere alle seguenti domande: che ruolo hanno le passioni nel sorgere della storia? E quale significato ha rappresentato la Rivoluzione Francese nel corso delle vicende umane? La ricerca si è occupata principalmente del commento di alcune delle nove tesi del testo kantiano Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico ma si è basata anche su altri testi del filosofo di Könisberg, quali Il conflitto delle Facoltà ed i Principi metafisici della dottrina del diritto. Essa si è articolata intorno ai seguenti punti: il ruolo della socievole insocievolezza nel far nascere la società e dunque la storia, il ruolo del popolo nel determinare la storia, la posizione kantiana a favore e poi contro la Rivoluzione Francese. Cercando di determinare se si possa mantenere una linea di sostanziale continuità, nonostante le differenze, nel pensiero kantiano sulla Rivoluzione Francese espresso nei testi sopracitati, l’articolo s’interroga anche sul rapporto fra procedere della ragione nella ricerca della conoscenza e della crescita morale, e filosofia della storia (ragionando particolarmente sul confronto fra l’idea di “fine” della storia e l’uso della ragione, un confronto mediato dal concetto di “organizzazione”).
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Gianecchini, Martina. "Apprendistato: formare al futuro artigiano". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 99 (mayo de 2013): 103–17. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099006.

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Le recenti riforme del mercato del lavoro hanno individuato l'apprendistato come canale prioritario per l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Tuttavia, le analisi sulla sua diffusione dimostrano come ne venga spesso fatto un uso improprio, al fine di ridurre i costi del personale e aumentarne la flessibilitŕ in entrata. In questo articolo si propone una riflessione che, legando l'apprendistato all'evoluzione dei sistemi produttivi, analizza come diverse modalitŕ di organizzazione del lavoro abbiano favorito (oppure ostacolato) questo contratto nel realizzare la sua missione di supporto allo sviluppo professionale dei giovani. Per fare questo si introduce una classificazione delle attivitŕ lavorative basata sulle modalitŕ di generazione della conoscenza e sul contenuto del lavoro. La tesi proposta č che l'apprendistato possa rappresentare lo strumento contrattuale che meglio di altri permette di supportare lo sviluppo di moderne professionalitŕ artigiane.
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Losavio, Tommaso. "Postfazione". Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (marzo de 2002): 69–72. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000563.

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Indagini condotte in diverse città italiane rilevano che i cittadini stranieri utilizzano i servizi del SSN in modo proporzionalmente più basso al confronto con quello della popolazione autoctona (AA.VV. La salute straniera: Epidemiologia, culture, diritti, ESI, Napoli, 1994).Una ricerca concernente la città di Torino ha documentato in effetti come solo il 50% dei cittadini stranieri residenti ed aventi pertanto diritto risultava regolarmente iscritto al Servizio Sanitario Nazionale (Città di Torino, Osservatorio statistico provinciale sugli stranieri, Ufficio di Statistica, Torino: 1998)I flussi migratori, che in modo particolare in questi ultimi anni hanno interessato il nostro Paese, contribuiscono a modificare l'assetto sociale, economico e culturale della società italiana ed anche i modelli di organizzazione e funzionamento dei servizi socio-sanitari.Come scrive Roberto Beneduce “…sollecitare il riconoscimento dei diritti, incoraggiare l'integrazione e la conoscenza reciproca di gruppi e cittadini, disegnare strategie di intervento e di prevenzione più adeguate in relazione agli specifici modelli di malattia e bisogni di cura, diventano obiettivi che qualsiasi azione di promozione della salute nella popolazione immigrata dovrebbe riuscire a perseguire unitariamente” (Beneduce R., Frigessi D., Vacchiano F., L'attività del Centro Frantz Fanon nell'assistenza psichiatrica agli immigrati, PNSM, Istituto Superiore di Sanità, Roma 2000).
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Scaratti, Giuseppe, Cesare Kaneklin, Silvio Ripamonti y Mara Gorli. "Nuove prospettive della ricerca-azione". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 3 (febrero de 2011): 67–91. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003004.

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Resumen
Il contributo riprende le principali traiettorie ed esiti di un percorso di studio che ha coinvolto ricercatori di diverse Universitŕ italiane, accomunati da una convergente riflessione sulla complessitŕ e sulle implicazioni relative al produrre conoscenza e cambiamento oggi nelle organizzazioni. A partire da domande relative al cosa significa essere e fare lo psicologo del lavoro e delle organizzazioni e al come concepire il perimetro tra ricerca, formazione e professione sul campo, il contributo approfondisce le coordinate di un approccio orientato alla produzione di conoscenza significativa (rilevante, valida, efficace), a partire dai problemi reali delle persone in situazione organizzativa. Vengono in tal modo riletti i modi di concepire e praticare la ricerca-azione, evidenziandone i tratti costitutivi ed esplorando le implicazioni epistemologiche, metodologiche e operative di una rinnovata visione della ricerca applicata alle organizzazioni.
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Tesis sobre el tema "Organizzazione della conoscenza"

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Pratiffi, Michele. "Tecniche di text mining per l'autoorganizzazione della conoscenza". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6092/.

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L'elaborato ha come scopo l'analisi delle tecniche di Text Mining e la loro applicazione all'interno di processi per l'auto-organizzazione della conoscenza. La prima parte della tesi si concentra sul concetto del Text Mining. Viene fornita la sua definizione, i possibili campi di utilizzo, il processo di sviluppo che lo riguarda e vengono esposte le diverse tecniche di Text Mining. Si analizzano poi alcuni tools per il Text Mining e infine vengono presentati alcuni esempi pratici di utilizzo. Il macro-argomento che viene esposto successivamente riguarda TuCSoN, una infrastruttura per la coordinazione di processi: autonomi, distribuiti e intelligenti, come ad esempio gli agenti. Si descrivono innanzi tutto le entità sulle quali il modello si basa, vengono introdotte le metodologie di interazione fra di essi e successivamente, gli strumenti di programmazione che l'infrastruttura mette a disposizione. La tesi, in un secondo momento, presenta MoK, un modello di coordinazione basato sulla biochimica studiato per l'auto-organizzazione della conoscenza. Anche per MoK, come per TuCSoN, vengono introdotte le entità alla base del modello. Avvalendosi MoK dell'infrastruttura TuCSoN, viene mostrato come le entità del primo vengano mappate su quelle del secondo. A conclusione dell'argomento viene mostrata un'applicazione per l'auto-organizzazione di news che si avvale del modello. Il capitolo successivo si occupa di analizzare i possibili utilizzi delle tecniche di Text Mining all'interno di infrastrutture per l'auto-organizzazione, come MoK. Nell'elaborato vengono poi presentati gli esperimenti effettuati sfruttando tecniche di Text Mining. Tutti gli esperimenti svolti hanno come scopo la clusterizzazione di articoli scientifici in base al loro contenuto, vengono quindi analizzati i risultati ottenuti. L'elaborato di tesi si conclude mettendo in evidenza alcune considerazioni finali su quanto svolto.
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GUZZO, ROSA. "Gestione della conoscenza e capacità di assorbimento nelle imprese biotech". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1299.

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Resumen
La ricerca s'inserisce in una recente conversazione scientifica riguardante i campi disciplinari del knowledge management e dell'approccio delle capacità dinamiche. Lo scopo e' quello di comprendere come specifici determinanti organizzative possano influenzare la capacità di assorbimento potenziale e realizzata (che viene qui considerata una capacità dinamica) di imprese operanti nell'industria delle biotecnologie (un ambiente competitivo turbolento). La metodologia muove da un'approfondita analisi sistematica della letteratura, in base alla quale viene inquadrato il problema della ricerca e successivamente proposto il modello teorico di riferimento. Segue un test sul campo attraverso il metodo dello studio di caso multiplo di due imprese del comparto red-biotech. I principali risultati dell'analisi confermano che la formalizzazione delle procedure ha un impatto positivo sia sulla capacità di assorbimento realizzata sia potenziale delle imprese esaminate. Discorso analogo è a dirsi per i fattori organizzativi del coordinamento inter-funzionale e dei meeting. Sorprendentemente, e a differenza di altre ricerche, la job rotation non sembra sortire un impatto significativo sulla capacità di assorbimento. In chiusura del lavoro, discutiamo le principali limitazioni e implicazioni dell'analisi, e proponiamo alcune direzioni di ricerca futura.
The research joins a recent scholarly conversation in the fields of knowledge management, and dynamic capabilities approach. The aim is to understand how specific organizational determinants can influence the potential and realized absorptive capacity (which is considered as a dynamic capability) in firms operating in biotech industry (a high-velocity environment). The methodology starts from a literary review, following which we frame the research problem and then we propose a theoretical model that has been field-tested through the (qualitative) method of multiple case study analysis, applied in two Italian red-biotech firms. The main findings are that the formalization of procedures has a positive impact either on potential and realized absorptive capacity of the firms. Cross-functional coordination and meetings have a positive effect as well. Surprisingly, job rotation does not seem to be a significant variable, unlike other empirical studies. Finally, we discuss the main limitations and implications of our work, and suggest some directions for future research.
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Guaglianone, Maria Teresa, Roberto Guarasci y Alberto Ventura. "MNEMO: una metodologia combinata per l'acquisizione e la modellizzazione della conoscenza delle organizzazioni". Thesis, Università della Calabria, 2012. http://hdl.handle.net/10955/1355.

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Zannol, Barbara. "PROBLEMATICHE DI IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI PER LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA NELLE ORGANIZZAZIONI Un'analisi dei Portali Aziendali". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426963.

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Resumen
The traditional idea that in order to guarantee the success of enterprises and organizations it is sufficient to manage the tangible aspects linked to products or services has long been surpassed. In organizations, the aspects concerning Knowledge Management, the real keystone for the competitive advantage of enterprises as well are more and more relevant. Furthermore, the development of Information & Communication Technology (ICT) has brought about a proliferation of data and information which are at the organizations’ disposal, so much as to generate a real informative-cognitive overload which has to be dealt with and managed. On the basis of this, many initiatives have been undertaken by organizations to codify, accumulate, spread and manage knowledge, mainly thanks to the use of new ICT applications. Hence the Knowledge Management (KM) trend was born. This concerns the methods and practices directed to the maintenance of the cognitive basis in the organization, the safeguard of the organizational memory, the constitution of a “knowledge repository” for activities of problem solving and processes of innovation, renovation of the internal competences, etc. (Simon, 1991; Hansen, 2002; Mc Demott & O’Dell, 2001; Hansen & Avital, 2005). The implementation of practices for Knowledge Management may concern very diverse fields and according to the context, influence and include the support of the ICT (Anand e al., 1998), of the organizational structure (Wenger e Snider, 1999), of human resources (Ulrich, 1998), and of strategy Grant, 1996). According to the results of a study done by KPMG, already in 2000 at least 81% of the companies leading in their fields with premises in Europe and in the USA had begun remarkable investments for the implementation of the Knowledge Management System (KMS) based on three main goals: to reach and maintain a competitive advantage, develop relations ad hoc with their own customers and eventually improve product innovation (KPMG, 2000). This trend can also be confirmed in Italy where, for the year 2007, the Information Technology (IT) market raised the underlined growth arriving at a turnover of 21.4 billion euros (Assintel, 2007). In the same way, the survey lead by HP (2007) in Europe has shown a growing awareness on the part of enterprises about the strategic role of the ICT. In fact, 55% of the PMI has declared to have a medium-long term strategy and 49% is willing to buy new solutions to optimize the internal processes. Even though this data clarifies the reasons why organizations invest (human and economic) resources in ICT, it must nevertheless be explained why many of these enterprises have met and still experience obstacles to Knowledge Management from a theoretical and practical point of view. The key element of KM is typically considered to be ICT. It has a variety of technologies at its disposal though it is not typically useful to solve the problem in a definitive way. Because of this it is necessary to reflect on the connections between knowledge, ICT and KM. This thesis tackles the matter with reference to a promising KM technology, the Corporate Portal. Our goal is to analyze the complex link between KM, strategy, organization and ICT. In particular, the goal is to analyze if and how a Portal project is linked to the role that the same organization gives to knowledge and then to KM. Consequently, this research proposes to study the present approach to Corporate Portal Projects from different organizations, so as to understand if and how the capacities of the Knowledge Management of these instruments can be combined with the strategic approaches and the organizational structures and what the planning problems, the strong and weak points, the different approaches and the solutions adopted in relation to the characteristics of every organization are. The first problem we face is the definition and classification of this technology, as a single definition does not exist, much less one suitable to recognize the role of KMS of Corporate Portal (CP). This thesis begins, therefore, by proposing a definition and a classification of Corporate Portal that goes beyond its typically considered purely technical characteristic and it focuses on the CP as KMS. A definition of CP is proposed which focuses on the capacities of these instruments as technologies apt to support the management of the inter-organizational and intra-organizational content flow. The second part focuses on the empirical verification of the planning problems of the CP in the different typologies of organizations seen as an explicit instrument for the efficient management of knowledge.
L’idea che per garantire il successo delle imprese e delle organizzazioni sia sufficiente gestire gli aspetti tangibili legati ai prodotti o servizi è stata ormai da tempo superata. Sempre più nelle organizzazioni sono rilevanti gli aspetti inerenti la gestione della conoscenza, vera chiave di volta anche per il vantaggio competitivo delle imprese. Inoltre, lo sviluppo dell’Information & Comunication Technology (ICT), ha portato ad una proliferazione dei dati e delle informazioni che sono a disposizione delle organizzazioni, tale da generare un vero e proprio overload informativo – cognitivo che va affrontato e gestito. Sulla base di ciò molte iniziative sono state intraprese dalle organizzazioni per codificare, accumulare, disseminare, e gestire la conoscenza, soprattutto grazie proprio all’utilizzo di nuove applicazioni ICT. E’ nato il filone del Knowledge Management (KM) che riguarda i metodi e le pratiche volte al mantenimento della base conoscitiva nell’organizzazione, la salvaguardia della memoria organizzativa, la costituzione di knowledge repository per attività di risoluzione dei problemi e processi di innovazione, il rinnovamento delle competenze interne, ecc. (Simon, 1991; Hansen, 2002; Mc Demott & O’Dell, 2001; Hansen & Avital, 2005). L’implementazione di pratiche per il Knowledge Management può riguardare ambiti molto diversi e, a seconda del contesto, influenzare e includere il supporto delle ICT (Anand & al., 1998), della struttura organizzativa (Wenger & Snider, 1999), delle risorse umane (Ulrich, 1998), della strategia (Grant, 1996). Secondo i risultati di una ricerca svolta da KPMG, già nel 2000 almeno l’81% delle compagnie leader nei propri settori con sedi in Europa e Stati Uniti aveva attivato cospicui investimenti per l’implementazione di Knowledge Management System (KMS) sulla base di tre principali obiettivi: raggiungere e mantenere un vantaggio competitivo, sviluppare relazioni ad hoc con i propri clienti e infine migliorare l’innovazione di prodotto (KPMG, 2000). Tale trend si conferma anche in Italia, dove, per l’anno 2007, il mercato dell’Information Technology (IT) ha rilanciato la crescita evidenziata arrivando ad un fatturato di 21,4 miliardi di euro (Assintel, 2007). Allo stesso modo, l’indagine condotta da HP (2007) in Europa ha rilevato una crescente consapevolezza delle imprese sul ruolo strategico delle ICT. Il 55% delle PMI ha dichiarato infatti di avere una strategia di medio – lungo periodo e il 49% è disposto ad acquistare nuove soluzioni per ottimizzare i processi interni. Sebbene questi dati chiariscano ampiamente le motivazioni per cui le organizzazioni investono risorse (umane e finanziarie) in ICT, rimane tuttavia da spiegare, dal punto di vista teorico e pratico perché molte di queste iniziative abbiano incontrato e tuttora sperimentino elevati ostacoli alla gestione della conoscenza. L’elemento chiave del KM è tipicamente considerato essere l’ICT. Tuttavia dispone di una varietà di tecnologie non prettamente volte a risolvere il problema del KM. Infatti, si è assistito ad una proliferazione di sistemi e tecnologie per il KM, ma nessuna in grado di risolvere il problema in modo definitivo. Da ciò si rende necessario riflettere sul legame tra conoscenza, ICT e KM. Questa tesi affronta la questione con riferimento ad una tecnologia di KM giudicata promettente, il Portale Aziendale. Si vuole analizzare il complesso legame tra KM, strategia, organizzazione e ICT. In particolare, l’obiettivo è analizzare se e come un Progetto di Portale sia collegato al ruolo che l’organizzazione stessa attribuisce alla conoscenza e quindi al KM. Il presente lavoro si propone, pertanto, di studiare l’attuale approccio ai Progetti di Portali Aziendali da parte di organizzazioni di tipo diverso, al fine di comprendere se e come le potenzialità di gestione della conoscenza di questi strumenti si possano combinare con gli approcci strategici e le strutture organizzative, e quali siano le problematiche progettuali e i punti di forza e debolezza, le tipologie di approccio e le soluzioni adottate in relazione alle caratteristiche di ciascuna organizzazione. Una prima questione affrontata riguarda il problema della definizione e classificazione di questa tecnologia, dato che non esiste una definizione univoca e tanto meno una atta a riconoscere il ruolo di KMS del Portale Aziendale (PA). Questa tesi inizia, pertanto, proponendo una definizione e una classificazione di Portale Aziendale che va al di là delle pure caratteristiche tecniche tipicamente considerate e si focalizza sul PA come KMS. Viene proposta una definizione di PA focalizzata sulle potenzialità di questi strumenti come tecnologie atte a supportare la gestione dei flussi di contenuti inter – organizzativi e intra – organizzativi. La seconda parte della tesi si propone di verificare empiricamente le problematiche progettuali dei Portali Aziendali nelle diverse tipologie di organizzazioni visti come strumento esplicito per la gestione efficace della conoscenza.
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BERNER, MARTINA. "KNOWLEDGE TRANSFER: VERO VANTAGGIO COMPETITIVO DELLE ORGANIZZAZIONI ORIENTATE AL FUTURO. UN'INDAGINE NELL'AMBITO DELLE INDUSTRIE CREATIVE DELL'ARTIGIANATO D'ECCELLENZA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2894.

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Resumen
La presente tesi si propone di comprendere come le organizzazioni chiamate ad agire in mercati complessi siano in grado di produrre, sedimentare, utilizzare, condividere e rendere disponibile la propria conoscenza. La ricerca si focalizza sulle organizzazioni creative legate all'artigianato d’eccellenza in quanto realtà ancora poco esplorate e all'interno delle quali il tema proposto è percepito in misura crescente. Dallo studio emergono due risultati significativi raggiunti grazie all’elaborazione di una review della letteratura e di un’indagine qualitativa condotta sul campo. Il primo risultato è la constatazione di un recente interesse da parte degli studi accademici per il tema della conoscenza e del suo trasferimento con riferimento alle industrie creative dell’artigianato d’eccellenza. Il secondo risultato mette in risalto la relazione tra trasferimento del saper fare e creazione di manufatti d’eccellenza, e riconosce il maestro d’arte come figura cruciale di questo processo di trasferimento della conoscenza (knowledge transfer) in quanto detentore di un sapere che costituisce ed alimenta il valore unico ed esclusivo dei manufatti. Il lavoro proposto riconosce quindi nel sapere dei maestri d’arte una risorsa cardine da valorizzare e trasmettere, in quanto leva di sviluppo di sistemi produttivi basati sulla qualità, sull’eccellenza e sulla differenziazione.
The goal of this study is to understand how organizations operating in a complex market are able to produce, leave sediment, use, share and make available their knowledge. The focus is on arts & crafts creative industries as still insufficiently investigated organizations, although the proposed theme is increasingly perceived. This study presents two significant results achieved thanks to a literature review and a qualitative field research. The first result is the identification of a unprecedented interest of academic studies for the issue of knowledge and its transfer relevant to arts & crafts creative industries. The second result focuses on the relationship between knowledge transfer and creation of artifacts of excellence. In this second part of the study, the craftsman is a critical factor in the process of knowledge transfer as holder of a knowledge which constitutes and nurtures the sole and the exclusive value of the products. In the present dissertation the knowledge of these craftsmen emerges as a key resource that must be valued and transmitted as lever of development of production systems based on quality, excellence and differentiation.
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BERNER, MARTINA. "KNOWLEDGE TRANSFER: VERO VANTAGGIO COMPETITIVO DELLE ORGANIZZAZIONI ORIENTATE AL FUTURO. UN'INDAGINE NELL'AMBITO DELLE INDUSTRIE CREATIVE DELL'ARTIGIANATO D'ECCELLENZA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2894.

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La presente tesi si propone di comprendere come le organizzazioni chiamate ad agire in mercati complessi siano in grado di produrre, sedimentare, utilizzare, condividere e rendere disponibile la propria conoscenza. La ricerca si focalizza sulle organizzazioni creative legate all'artigianato d’eccellenza in quanto realtà ancora poco esplorate e all'interno delle quali il tema proposto è percepito in misura crescente. Dallo studio emergono due risultati significativi raggiunti grazie all’elaborazione di una review della letteratura e di un’indagine qualitativa condotta sul campo. Il primo risultato è la constatazione di un recente interesse da parte degli studi accademici per il tema della conoscenza e del suo trasferimento con riferimento alle industrie creative dell’artigianato d’eccellenza. Il secondo risultato mette in risalto la relazione tra trasferimento del saper fare e creazione di manufatti d’eccellenza, e riconosce il maestro d’arte come figura cruciale di questo processo di trasferimento della conoscenza (knowledge transfer) in quanto detentore di un sapere che costituisce ed alimenta il valore unico ed esclusivo dei manufatti. Il lavoro proposto riconosce quindi nel sapere dei maestri d’arte una risorsa cardine da valorizzare e trasmettere, in quanto leva di sviluppo di sistemi produttivi basati sulla qualità, sull’eccellenza e sulla differenziazione.
The goal of this study is to understand how organizations operating in a complex market are able to produce, leave sediment, use, share and make available their knowledge. The focus is on arts & crafts creative industries as still insufficiently investigated organizations, although the proposed theme is increasingly perceived. This study presents two significant results achieved thanks to a literature review and a qualitative field research. The first result is the identification of a unprecedented interest of academic studies for the issue of knowledge and its transfer relevant to arts & crafts creative industries. The second result focuses on the relationship between knowledge transfer and creation of artifacts of excellence. In this second part of the study, the craftsman is a critical factor in the process of knowledge transfer as holder of a knowledge which constitutes and nurtures the sole and the exclusive value of the products. In the present dissertation the knowledge of these craftsmen emerges as a key resource that must be valued and transmitted as lever of development of production systems based on quality, excellence and differentiation.
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CABIATI, MARTA. "Creare conoscenza e stimolare il cambiamento nelle organizzazioni: la prospettiva socio costruzionista in uno studio di caso". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/31840.

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Resumen
Questo lavoro di tesi illustra un progetto di ricerca volto ad esplorare i processi di creazione della conoscenza, dell’apprendimento e del cambiamento organizzativo in un’azienda for profit appartenente al settore automotive. L’attenzione iniziale della committenza era focalizzata sulla possibilità di migliorare la soddisfazione dei dipendenti, ma un’analisi approfondita di questa richiesta ha permesso di progettare un intervento che contribuisse in maniera significativa alla ricerca applicata ai topic di interesse organizzativo sopra menzionati. Il primo studio illustra un’analisi estensiva dei processi di cambiamento organizzativo in questa azienda. Viene progettato e implementato un intervento di tipo formativo e partecipativo mutuando dalla letteratura i concetti di authorship e di expansive learning. Grazie all’utilizzo di metodologie qualitative, il top management e i dipendenti vengono attivamente coinvolti nell’intervento che esita nell’individuazione di un obiettivo comune a tutta l’azienda: identificare un nuovo metodo di management. Il secondo studio è invece volto a descrivere come si instauri una relazione di fiducia tra il dottorando e i partecipanti alla ricerca (la popolazione aziendale in questo caso) e come questa possa facilitare la co- produzione di conoscenza organizzativa. Viene utilizzato l’approccio autoetnografico come cornice metodologica e vengono descritte cinque vignette autoetnografiche.
This PhD thesis illustrates a research project aimed at exploring the multifaceted process of organisational knowledge creation, organisational learning and organisational change in a for- profit automotive corporation. The initial focus of the top management was on increasing the employee satisfaction, but a deep analysis of this request allowed us to design a project aimed at giving a wider contribution to the topics of organizational knowledge, learning and change. This first study illustrates a comprehensive analysis of organisational change in an intervention carried out in this company. A participatory and formative intervention is designed, based on the notion of authorship and expansive learning. Using participative qualitative methods, the top management and all the employees are actively involved in a process that leads to shape a shared object and a common goal: to devise a new management method for the company. The specific purpose of the second study is to describe how the process of the establishment of a trust and legitimacy relationship between the PhD student and the participants in the research happens and how it facilitates the co- production of knowledge in the organisation. The autoethnographic approach is used as methodological framework and five autoethnographic vignettes are presented.
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8

CABIATI, MARTA. "Creare conoscenza e stimolare il cambiamento nelle organizzazioni: la prospettiva socio costruzionista in uno studio di caso". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/31840.

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Questo lavoro di tesi illustra un progetto di ricerca volto ad esplorare i processi di creazione della conoscenza, dell’apprendimento e del cambiamento organizzativo in un’azienda for profit appartenente al settore automotive. L’attenzione iniziale della committenza era focalizzata sulla possibilità di migliorare la soddisfazione dei dipendenti, ma un’analisi approfondita di questa richiesta ha permesso di progettare un intervento che contribuisse in maniera significativa alla ricerca applicata ai topic di interesse organizzativo sopra menzionati. Il primo studio illustra un’analisi estensiva dei processi di cambiamento organizzativo in questa azienda. Viene progettato e implementato un intervento di tipo formativo e partecipativo mutuando dalla letteratura i concetti di authorship e di expansive learning. Grazie all’utilizzo di metodologie qualitative, il top management e i dipendenti vengono attivamente coinvolti nell’intervento che esita nell’individuazione di un obiettivo comune a tutta l’azienda: identificare un nuovo metodo di management. Il secondo studio è invece volto a descrivere come si instauri una relazione di fiducia tra il dottorando e i partecipanti alla ricerca (la popolazione aziendale in questo caso) e come questa possa facilitare la co- produzione di conoscenza organizzativa. Viene utilizzato l’approccio autoetnografico come cornice metodologica e vengono descritte cinque vignette autoetnografiche.
This PhD thesis illustrates a research project aimed at exploring the multifaceted process of organisational knowledge creation, organisational learning and organisational change in a for- profit automotive corporation. The initial focus of the top management was on increasing the employee satisfaction, but a deep analysis of this request allowed us to design a project aimed at giving a wider contribution to the topics of organizational knowledge, learning and change. This first study illustrates a comprehensive analysis of organisational change in an intervention carried out in this company. A participatory and formative intervention is designed, based on the notion of authorship and expansive learning. Using participative qualitative methods, the top management and all the employees are actively involved in a process that leads to shape a shared object and a common goal: to devise a new management method for the company. The specific purpose of the second study is to describe how the process of the establishment of a trust and legitimacy relationship between the PhD student and the participants in the research happens and how it facilitates the co- production of knowledge in the organisation. The autoethnographic approach is used as methodological framework and five autoethnographic vignettes are presented.
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LIBRERI, CHIARA. "Processi di costruzione e condivisione di conoscenza tra pazienti diabetici online". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1749.

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Resumen
Il web 2.0 ha totalmente riconfigurato il mondo della prevenzione e promozione della salute. In particolare esso ha cambiato il ruolo e le tipologie di scambi tra pazienti. Tali scambi sono centrali in quanto permetto di costruire e condividere conoscenza utile nella cura. Sebbene la rilevanza dei processi di costruzione e condivisione tra pazienti online siano chiarita dalla letteratura, questa area di studi comprende una varietà e confusione di etichette e teorie non chiariti e condivisi. Scopo di questa ricerca è di studiare gli ambienti e scambi online sul diabete in Italia tramite esplorazione sistematica del web al fine di capire come processi di condivisione e costruzione di conoscenza funzionano e come i contesti online li riconfigurano
The Web 2.0 has totally changed the healthcare prevention and communication world .In particular, it has reconfigured lay exchanges between patients. These exchanges are important because they allow knowledge processes (like knowledge sharing or knowledge building). Although the importance of online knowledge processes between patients is well established, this field of study brings together a variety of theories with concepts not uniformly shared or understood. It’s not clear how patients use Web 2.0 for knowledge processes. The aim of this research is to study online contexts and exchanges about diabetes in Italy by developing a systematic exploration of Web 2.0 in order to define how knowledge processes work and how online contexts shape them
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LIBRERI, CHIARA. "Processi di costruzione e condivisione di conoscenza tra pazienti diabetici online". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1749.

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Il web 2.0 ha totalmente riconfigurato il mondo della prevenzione e promozione della salute. In particolare esso ha cambiato il ruolo e le tipologie di scambi tra pazienti. Tali scambi sono centrali in quanto permetto di costruire e condividere conoscenza utile nella cura. Sebbene la rilevanza dei processi di costruzione e condivisione tra pazienti online siano chiarita dalla letteratura, questa area di studi comprende una varietà e confusione di etichette e teorie non chiariti e condivisi. Scopo di questa ricerca è di studiare gli ambienti e scambi online sul diabete in Italia tramite esplorazione sistematica del web al fine di capire come processi di condivisione e costruzione di conoscenza funzionano e come i contesti online li riconfigurano
The Web 2.0 has totally changed the healthcare prevention and communication world .In particular, it has reconfigured lay exchanges between patients. These exchanges are important because they allow knowledge processes (like knowledge sharing or knowledge building). Although the importance of online knowledge processes between patients is well established, this field of study brings together a variety of theories with concepts not uniformly shared or understood. It’s not clear how patients use Web 2.0 for knowledge processes. The aim of this research is to study online contexts and exchanges about diabetes in Italy by developing a systematic exploration of Web 2.0 in order to define how knowledge processes work and how online contexts shape them
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Libros sobre el tema "Organizzazione della conoscenza"

1

Tonfoni, Graziella. Sistemi cognitivi complessi: Intelligenza artificiale e modelli di organizzazione della conoscenza. Paese, Treviso: Pagus, 1991.

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2

philosoph, Scognamiglio Carlo, ed. Ontologia e organizzazione della conoscenza: Introduzione ai fondamenti teorici dell'indicizzazione semantica. Lecce: Pensa multimedia, 2008.

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3

Gnoli, Claudio. Ontologia e organizzazione della conoscenza: Introduzione ai fondamenti teorici dell'indicizzazione semantica. Lecce: Pensa multimedia, 2008.

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4

Tonfoni, Graziella. Sistemi cognitivi complessi: Intelligenza artificiale e modelli di organizzazione della conoscenza. Napoli: CUEN, 2000.

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5

Cipriani, Alberto, Alessio Gramolati y Giovanni Mari, eds. Il lavoro 4.0. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-649-1.

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Resumen
Le ricerche del presente volume si fondano sul nesso tra lavoro e Quarta Rivoluzione industriale. Su questo piano le domande sono numerose. Qual è la natura del lavoro 4.0? Qual è il rapporto tra rivoluzione tecnologica e occupazione? Quali sono i diritti del lavoro nell’epoca dei nuovi modelli di business? L’innovazione può essere implementata senza il superamento della subalternità novecentesca e l’approdo a nuove forme di libertà e responsabilità del lavoro? La digitalizzazione e le nuove forme di organizzazione dell’impresa mutano i rapporti di lavoro e favoriscono nuove forme di collaborazione e di conflitto? La formazione, la qualità e la libertà nel lavoro sono più importanti del salario? La progettazione e il design dell’impresa come si pongono nei confronti della tecnologia e del lavoro? La digitalizzazione spinge l’economia della conoscenza a determinare nuove forme di lavoro? Quali progetti da parte dei soggetti coinvolti, a cominciare dai lavoratori, perché queste trasformazioni siano un passo avanti nelle condizioni di lavoro e nelle relazioni industriali? Queste e molte altre domande sono alla base dei saggi raccolti nel volume cui hanno collaborato autori di diversa formazione ed esperienza: accademici, giornalisti, imprenditori, manager, operatori, sindacalisti e rappresentanti sindacali.
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6

Esteban Salvador, María Luisa, Tiziana Di Cimbrini, Emilia Fernandes, Gonca Güngör Göksu y Charlotte Smith. La corporate governance nelle organizzazioni sportive: un approccio di genere. Report finale 2022. Servicio de Publicaciones Universidad de Zaragoza, 2022. http://dx.doi.org/10.26754/uz.978-84-18321-52-8.

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Il progetto "La corporate governance nelle organizzazioni sportive: un approccio di genere" (di seguito progetto GESPORT), ha l’obiettivo di promuovere l'uguaglianza tra uomini e donne nei processi decisionali nelle organizzazioni sportive in Europa. Il fine ultimo è favorire l'accesso delle donne ai consigli direttivi delle federazioni sportive, coerentemente con le azioni previste per il mondo dello sport da Erasmus +. Allo stesso tempo, Il progetto GESPORT vuole contribuire alle politiche europee per rafforzare e sostenere il buon governo nello sport attraverso una maggiore conoscenza del ruolo femminile nei processi decisionali strategici. In questa sede abbiamo scelto di definire il genere in termini binari, come "maschio" e "femmina". Tuttavia, siamo consapevoli che si tratta di termini ambigui in cui non tutti possono o vogliono essere riconosciuti. Per questo motivo, una parte di questo report è dedicata a tratteggiare qualche riflessione sulla questione del non-binario come identità sociale e transgender nell
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Capítulos de libros sobre el tema "Organizzazione della conoscenza"

1

Ridi, Riccardo. "Biblioteconomia e organizzazione della conoscenza: quattro ipotesi fondazionali". En 1. Seminario Nazionale di Biblioteconomia, 99–108. Ledizioni, 2013. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.1245.

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