Literatura académica sobre el tema "Organizzazione cognitiva"

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Artículos de revistas sobre el tema "Organizzazione cognitiva"

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Grudina, Valeria, Roberto Burro y Ugo Savardi. "L'organizzazione cognitiva delle conoscenze: verifica sperimentale di un modello basato sulle mappe concettuali". DiPAV - QUADERNI, n.º 26 (marzo de 2010): 51–74. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026005.

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L'articolo si colloca all'interno del dibattito sulla definizione della conoscenza: "che cos'č la conoscenza", "come viene acquisita, rappresentata, utilizzata". L'ipotesi principale del presente lavoro coincide con la verifica sperimentale di un modello cognitivo di organizzazione delle conoscenze, secondo un processo di elaborazione di materiale conoscitivo (sul tema della psicologia generale) nella forma di mappa concettuale che si assume generalizzabile ai saperi (in genere).
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Dodet, Maurizio. "Psicoterapia cognitiva post-razionalista della coppia. Una proposta costruttivista". RICERCA PSICOANALITICA, n.º 2 (mayo de 2011): 39–56. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002004.

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L'autore presenta l'approccio alla terapia di coppia secondo il "modello cognitivo costruttivista postrazionalista", rifacendosi, in particolare, ai concetti derivati dalle elaborazioni di Patricia Crittenden, Furio Lambruschi e Vittorio Guidano. Le dinamiche che sottendono la reciprocitŕ emotiva in un rapporto sentimentale sono considerate in stretto rapporto con l'attaccamento esperito nell'infanzia, considerato come la dimensione emotiva in cui si crea il significato personale che prende forma in una organizzazione di significato personale, di cui gli sono una delle componenti primarie. La scelta di un partner e la costruzione di un rapporto sentimentale sembrano essere in relazione con le caratteristiche e il grado di articolazione dell'assetto emotivo e cognitivo individuale. Il rapporto di coppia si genera dall'ingranarsi dei due stili sentimentali che sono espressione dei significati individuali ( ) e tendono a mantenere sentimenti di continuitŕ e di unicitŕ del sé nell'incontro intimo con l'altro da sé. In una terapia di coppia, l'obiettivo č quello di incrementare tale articolazione nell'analizzare come si ingranano i due significati individuali nelle varie fasi di formazione, mantenimento e crisi/rottura.
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Lambruschi, Furio. "La gestione della relazione terapeutica in un'ottica cognitivo-costruttivista ed evolutiva". QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, n.º 45 (enero de 2020): 41–66. http://dx.doi.org/10.3280/qpc45-2019oa8987.

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Resumen
Nel presente articolo la relazione psicoterapeutica è considerata in una prospettiva costruttivista, evolutiva e interpersonale. Si propone un modello a tre assi del funzionamento umano, che rende conto delle diverse possibili organizzazioni del sé e delle loro possibili declinazioni su livelli diversi di funzionamento metacognitivo. Per ogni asse vengono quindi descritti i diversi possibili criteri di osservazione e di utilizzo clinico della relazione terapeutica. Su un primo asse viene valorizzata la consapevolezza nel terapeuta riguardo allo stile di regolazione emotiva e alla organizzazione dei sistemi di memoria proprio e del paziente in vista di una loro adeguata sintonizzazione e complementarietà nelle diverse fasi del processo psicoterapeutico. Sul secondo asse, si sottolinea come il lavoro di riparazione delle inevitabili rotture dell'alleanza di lavoro vada costantemente riportato agli specifici temi dolorosi e ai significati personali caratteristici del paziente da un lato e del terapeuta dall'altro. Sul terzo asse, vengono evidenziati i caratteristici modelli interpersonali dei pazienti con forti limitazioni nelle funzioni metacognitive insieme ad alcune attenzioni da porre nella gestione dei relativi cicli interpersonali.
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Mistri, Maurizio. "Processi cognitivi ed organizzazione dei distretti industriali". ARGOMENTI, n.º 30 (marzo de 2011): 39–67. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030003.

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Resumen
Questo saggio ha l'obiettivo di analizzare la capacitŕ di adattamento del sistema dei distretti industriali italiani ai cambiamenti in atto nella economia mondiale e nell'universo delle innovazioni tecnologiche. L'analisi viene compiuta con un riferimento costante alle basi cognitive dei processi decisionali degli agenti che operano nei distretti industriali. Il concetto di conoscenza, in effetti, ha una base strettamente cognitivista, a differenza di quanto č accaduto per il concetto di informazione. La riflessione sulla conoscenza in economia politica puň partire dall'idea che ogni sistema economico č incardinato in sistemi piů ampi (politici, culturali, militari, ecc.) che ne condizionano il funzionamento e le dinamiche evolutive. Ne deriva che nel mondo economico i processi dinamici non sono del tutto conoscibili ex ante, a causa dei limiti informativi e dei limiti computazionali a cui sono soggetti gli agenti economici.
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Campus, Donatella. "L'EREDITà DI HERBERT SIMON: TRA PSICOLOGIA COGNITIVA E SCIENZA POLITICA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, n.º 2 (agosto de 2001): 291–311. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030604.

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Introduzione Di Herbert Simon, scomparso nel febbraio scorso all'età di ottantaquattro anni, si può certamente dire che ha lasciato un segno tangibile in tutte le discipline di cui si è occupato nel corso della sua lunga e particolarmente versatile carriera scientifica. Anzi, seguendo l'esempio di Goodin (1999, 60), si dovrebbe forse parlare di diverse carriere parallele, di volta in volta teorico delle organizzazioni e scienziato politico, psicologo cognitivo, metodologo e filosofo della scienza, economista e studioso di intelligenza artificiale. Lo scopo di questa nota è, in particolare, esaminare il contributo di Simon a quella che egli stesso ha definito la sua «tribù di appartenenza», cioè la scienza politica. Più precisamente, il mio proposito è, da un lato, quello di analizzare l'apporto innovativo dato da Simon allo sviluppo della scienza politica; dall'altro, quello di ricostruire come le sue idee siano state recepite e sviluppate all'interno dei vari ambiti disciplinari.
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Gambardella, Dora, Rosaria Lumino y Emiliano Grimaldi. "Vivere la professione accademica. Lo stretching out del soggetto accademico nell'università italiana in transizione". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 160 (agosto de 2021): 178–99. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160009.

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Resumen
Il saggio ha l'obiettivo di contribuire al dibattito sulle forme molteplici del ‘vivere la professione accademica' nell'università italiana contemporanea. Presenta i primi esiti di un'esperienza di ricerca sulle trasformazioni della professione realizzata a Napoli presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II realizzata attraverso la conduzione di interviste in profondità ad accademici nell'area delle scienze umane e sociali. Il lavoro è strutturato in due parti. Nella prima parte del saggio si tratteggiano le principali pressioni cognitive ed etiche sostenute e promosse dalla messa in azione di meccanismi di governo, classificazione, visualizzazione e incentivazione del campo accademico e dei suoi soggetti nell'università italiana. La seconda sezione del saggio, partendo dalle narrazioni del sé accademico proposte dagli intervistati, fornisce uno spaccato significativo dei diversi modi di ridefinizione della professione accademica nel quale si possono individuare due principali linee di tensione. La prima riguarda l'accountability verso i diversi pubblici e beneficiari del lavoro accademico, mentre la seconda riguarda i valori fondanti della professione accademica ed il rapporto tra professione ed organizzazione.
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Kernberg, Otto F. "Correlati neurobiologici della teoria delle relazioni oggettuali". SETTING, n.º 44 (marzo de 2021): 41–77. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044003.

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Resumen
Quella che segue è una panoramica dell'attuale concettualizzazione neurobiologica dello sviluppo precoce, rilevante per le ipotesi della teoria psicoanalitica contemporanea delle relazioni oggettuali. Mi propongo di rivedere brevemente alcune aree fondamentali dell'indagine neurobiologica che, insieme, forniscono uno sfondo neurobiologico e una base per l'analisi dello sviluppo precoce delle relazioni oggettuali interiorizzate. Le aree pertinenti dello sviluppo neurobiologico includono: l'attivazione dei sistemi affettivi, la differenziazione sé/altri, lo sviluppo di una teoria della mente e dell'empatia, l'evoluzione della struttura del Sé e lo sviluppo dei processi di mentalizzazione. Parto da una breve panoramica del concetto psicoanalitico di organizzazione di personalità, che dovrebbe aiutarci a illustrare l'interazione tra disposizioni genetiche presunte e funzioni psicologiche correlate disponibili su base costituzionale, da un lato, e la presunta influenza delle relazioni oggettuali precoci sullo sviluppo della personalità, dall'altro. Le componenti di base dell'organizzazione di personalità comprendono: il temperamento, il carattere, l'identità, i sistemi valoriali e l'intelligenza (1). Il temperamento è determinato geneticamente, su base costituzionale, e consiste nella reattività dell'organismo agli stimoli ambientali in termini di risposte affettive, cognitive e comportamentali. Da un punto di vista psicoanalitico, gli affetti come sistemi motivazionali primari sollevano delle domande sul grado in cui le pulsioni siano costituite dall'integrazione dei corrispondenti affetti positivi ("libidici") o negativi ("aggressivi") e sul grado in cui gli affetti siano espressioni delle corrispondenti pulsioni sottostanti. In ogni caso, gli affetti danno il via alle interazioni Sé/altro e l'interiorizzazione di queste interazioni, sotto forma di memoria affettiva, determina i modelli comportamentali interiorizzati (secondo la terminologia dell'Attaccamento: IWMS) ovvero delle relazioni oggettuali interiorizzate (nei termini della teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali). Questi modelli o relazioni oggettuali interiorizzati gradualmente andranno a determinare dei pattern di comportamento abituale integrati di reazione, che costituiranno il carattere. L'organizzazione soggettiva dell'esperienza del Sé, in quanto parte delle relazioni oggettuali interiorizzate, si consolida gradualmente in un concetto integrato del Sé, con un'organizzazione in parallelo del concetto degli altri significativi; in altre parole, l'identità normale (4). L'identità normale rappresenta il correlato soggettivo del carattere, mentre il carattere riflette l'espressione comportamentale dell'identità, in quanto integra dinamicamente i pattern comportamentali. La progressiva interiorizzazione delle regole generali e non strumentali del comportamento sociale o del sistema dei valori etici (il "Super-Io", in termini psicoanalitici) costituisce un secondo livello di organizzazione di personalità, derivato dall'interiorizzazione delle relazioni oggettuali. Infine, il vero potenziale per l'inquadramento cognitivo delle esperienze affettive, e di tutte le esperienze percettive in generale, con il potenziale di astrazione dall'esperienza concreta delle regole generali e della comprensione della relazione tra se stessi e l'ambiente fisico e psicosociale costituisce l'intelligenza.Oggi è del tutto chiaro che i principali affetti primari emergono molto presto, e compaiono per la prima volta dopo poche settimane o mesi dalla nascita. Le strutture neurobiologiche e i sistemi dei neurotrasmittitori che determinano gli affetti esistono già al momento della nascita. Questi affetti primari comprendono: gioia, rabbia, sorpresa, paura, disgusto, tristezza (molto trascurato!), eccitamento sensuale delle superfici corporee, che costituisce la base della capacità di eccitazione sessuale
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Polenta, Stefano. "Quale learning per il XXI secolo?" EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (noviembre de 2020): 458–83. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9654.

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Resumen
Il tema dell'apprendimento è ormai al centro dei sistemi educativi. L'interesse per "come" la mente apprende ha sopravanzato il "cosa" apprende. Di qui l'enfasi sulle "competenze" che dovrebbero mettere in condizione il soggetto non solo di contribuire alla coesione sociale e alla propria crescita personale ma anche, come viene ribadito in molti documenti di importanti organizzazioni e decisori internazionali, allo sviluppo economico e alla crescita dell'occupazione nell'ambito di una learning economy. L'interesse che proviene da questi ambienti per una "nuova pedagogia" che fornisca "competenze2 utili alla crescente competizione nell'ambito del capitalismo cognitivo rischia, tuttavia, di enfatizzare solo la dimensione strumentale dell'apprendimento. In questo modo viene meno quella tensione fra soggettività e universalità che l'epoca della Bildung aveva impresso nel concetto di educazione e della quale oggi si sente un rinnovato bisogno. Il contributo intende affrontare queste tematiche proponendo tre "vertici" (creativo, estetico e etico) che intendono fornire un contributo per arricchire il concetto di apprendimento tenendo sullo sfondo proprio quello di universalità.
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De Masi, Franco. "Psicodinamica dell'attacco di panico. Un'utile integrazione tra psicoanalisi e neuroscienze". PSICOBIETTIVO, n.º 3 (noviembre de 2011): 75–104. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-003005.

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Questo lavoro vuole spiegare alla luce di considerazioni psicoanalitiche e neuroscientifiche lo schema ripetitivo dell'attacco di panico. Freud aveva considerato l'attacco di panico come una "nevrosi attuale", lontana da processi conflittuali. Alcune ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato che le reazioni psicosomatiche, scatenate dalle situazioni di pericolo, dipendono al circuito primitivo della paura (che include l'amigdala), sono caratterizzate da risposte immediate ma non accurate e possono essere anche attivate da stimoli percepiti erroneamente come pericolosi. Il terrore traumatico č fissato nella memoria implicita e puň essere successivamente scatenato da uno stimolo condizionato legato alla situazione precedente di pericolo. Nell'attacco di panico, simile a un micro delirio costruito nella solitudine e nell'angoscia, l'evento traumatico creato nell'immaginazione acquisisce lo stesso potere dell'evento traumatico reale. Nel corso del tempo, tra corpo e psiche si stabilisce un corto circuito in cui il terrore rinforza le reazioni somatiche e le corrispondenti costruzioni psichiche. Le varie organizzazioni e i diversi livelli (biologico, neuro scientifico, associativo, traumatico) dell'attacco di panico determinano i diversi tipi di approccio terapeutico (farmacologico, cognitivo e psicoanalitico). Mentre il trattamento psicofarmacologico tende a ridurre la reazione neurovegetativa e il metodo cognitivo tenta di correggere i processi associativi e percettivi dei segnali di paura, la terapia psicoanalitica č allo stesso tempo un mezzo specifico per liberare i pazienti dagli attacchi di panico e un percorso indispensabile per la loro crescita emotiva.
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Borghi, Vando y Federico Chicchi. "I capricci della merce: produzione di merci come produzione di rapporti sociali". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 116 (abril de 2010): 20–30. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116003.

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Karl Marx, in un contesto sociale a dire il vero molto diverso da quello presente, ha dimostrato come il processo di produzione delle merci č, allo stesso tempo, anche un processo di (ri)produzione sociale; un processo in cui non solo le merci, ma anche i rapporti sociali, sono continuamente prodotti in una forma adeguata allo stesso sviluppo capitalistico. Il saggio parte dalla considerazione che questa certamente ancora oggi valida assunzione, deve perň essere interpretata alla luce di due principali metamorfosi: da un lato la dicotomia tra produzione e consumo non puň piů essere considerata in modo cosě netto e radicale (come invece in una considerevole parte delle interpretazioni di origine marxista); dall'altro lato il fatto che le nuove catene di produzione globale del valore coinvolgono, sempre piů direttamente, nuove risorse che riguardano le facoltŕ umane fondamentali (lingua, comunicazione, socievolezza, capacitŕ cognitive e simboliche, capacitŕ sociali, ecc.). Alla fine del saggio, ci si propone inoltre di evidenziare alcune contraddizioni che i piů recenti sviluppi della relazione tra merci e rapporti sociali di produzione stanno causando in termini di rischio di auto-distruzione delle basi morali del capitalismo e di persistenza e crescita di rilevanza economica di pratiche di lavoro che cercano di evitare, come modalitŕ intrinseca della loro organizzazione, l'esercizio dello sfruttamento capitalistico.
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Tesis sobre el tema "Organizzazione cognitiva"

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Picciani, Francesca. "Il wayfinding come metodo per la configurazione e la lettura degli spazi costruiti. Il caso studio dell'Ospedale Sant'Orsola di Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25886/.

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Resumen
Questo lavoro di tesi nasce da un progetto più ampio sviluppato dall’OMS, “The Hospital of Tomorrow”, il quale scaturisce dalla necessità di realizzare un sistema ospedaliero flessibile e più efficiente, in grado di adattarsi e riadattarsi a nuove emergenze e nuovi scenari, anche in seguito alla pandemia di Covid-19 che tutt’oggi stiamo affrontando. Il Policlinico Sant’Orsola si configura, grazie alla sua realtà, come caso di studio ottimale e progetto pilota al fine di creare un processo che sia replicabile ed efficace in altre strutture ospedaliere. In questo contesto il tema del wayfinding risulta essere cruciale: questa tematica, poco presente in Italia sia dal punto di vista teorico che pratico, viene generalmente individuata unicamente nell’uso della segnaletica. In realtà con wayfinding s’intende il modo in cui organizziamo, allestiamo e informiamo lo spazio costruito, così da facilitare la risoluzione di un problema spaziale e permettere agli utenti di orientarsi grazie alla rappresentazione dell’ambiente per mezzo di mappe cognitive. Il wayfinding nei complessi ospedalieri può inoltre essere considerato pari a un intervento di umanizzazione, teso a rendere la struttura meno ostile per l’utenza, permettendole un più alto grado di comprensione della stessa e quindi aumentare il benessere derivante dall’interazione uomo-ambiente. Il lavoro di tesi si sviluppa quindi in tre parti. La prima, mirata alla comprensione del processo del wayfinding, ne analizza i componenti ed esamina le linee guida attualmente seguite. Nella seconda parte si studia l’ambiente ospedaliero e le strategie di wayfinding utilizzate nelle strutture sanitarie. Infine, nella terza parte, si procede con lo studio e l’analisi dello stato attuale del Policlinico Sant’Orsola, esaminando i diversi fattori che concorrono al sistema di wayfinding in uso, per arrivare così alla definizioni di strategie e criteri progettuali da seguire per ottenere gli obiettivi prefissati dall' OMS
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Bruni, Elena <1983&gt. "How novelty is generated: cognitive processes in organization". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/10294.

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This thesis is based on three papers with the aim to investigating how novelty emerges in organizational context, with a focus on cognitive mechanisms. Specifically, this work intends to provide theoretical contribution and empirical evidence on how a concept emerges, by explaining the mechanisms of generating novel concepts, and by determining the role of metaphors in these processes. The first article analyses how novelty is carried out by a new concept lay at the heart of different types of radical innovations, such as product, process or business model. The paper investigates the generation of novelty as a process of conceptual innovation that leads to generate a new business model. In studying conceptual innovation, we depart from research that has been conceiving it as just a stage of a new product development project, claiming that conceptual innovation is an inner dimension of any novelty generation process. Through the case study of The Huffington Post over six years since its inception, we deepen the research on what a conceptual innovation is and what are its mechanisms to generate a new business model. We show how THP brought into the newspaper sector a truly new business model of online journal, that is an original and creative conceptual combination of newspaper and blog. With our research we contribute theoretically to the cognitive perspective on innovation and provide original evidence of the salient features of the conceptual innovation and its dynamics at the basis of business model. The second paper explores novelty from a language perspective, that is the generation of metaphors. Despite in the last three decades, management literature has been investigating metaphor from different theoretical perspectives and methodological lenses, a critical analysis of this debate is still absent. While research on metaphors might be seen as a very specialised discussion among a few experts, leading management scholars have shown that metaphors are central to organizational life and they play a crucial role in understanding organizational problems like interpretation and framing or how individuals deal with complexity. My findings suggest that studies on metaphors have increasingly occupied a central stage in the literature of management, with 3,282 articles published in 679 different journals to which 5,770 scholars contributed. Moreover, several disciplines, such as cognitive science, cognitive, psychology, philosophy of science, and sociology have enriched the debate. A variety of theoretical perspectives have also tackled this topic with a large spectrum of themes analysed. I provide a comprehensive analysis of the contribution of studies on metaphors to management literature, identifying relations among different streams of research and showing what are the key ideas. With this study, I contribute to theoretically understanding of the debate around metaphor and providing novel research questions to investigate. Metaphors and analogies play a crucial role in strategic change and in framing critical events that are constantly faced by organizations, especially during innovation processes. This research explores in depth entrepreneurs’ own perspectives and cognition during innovation activities, providing deeper insights about how critical events are linguistically elaborated and transmitted by ex post narration. Relying on interviews to successful entrepreneurs, we discovered how metaphor is always created by referring to specific semantic domains that act as institutional categories during innovation processes (i.e. war, journey, religion). Then, metaphor is a valuable discursive resource that permits researchers to investigate the broader institutional environment in which entrepreneurs are embedded. This research contributes to the literature of innovation and entrepreneurship, providing empirical evidence about entrepreneurial cognitive mechanisms during innovation processes.
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CHOLAKOVA, MAGDALENA NIKOLAEVA. "Microfoundations of entrepreneurial decision making: cognitive and affective factors in the evaluation and pursuit of novel opportunities". Doctoral thesis, Università Bocconi, 2013. https://hdl.handle.net/11565/4054318.

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BISAGNO, ELISA. "PLAY THE BALL WITH YOUR COGNITIVE RESOURCES , STICK THE LANDING WITHOUT ANXIETY. A Study on Cognition and Emotions in Youth Volley Ball Players and Artistic Gymnasts". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/970877.

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Resumen
This study aims to address two shortcomings in sport psychology research: the scarcity of cognitive and developmental psychology studies in sports (Furley & Wood, 2016), and the lack of an integrated approach, i.e. comprising both cognition and emotion, to study sports performance. The aim of this research is to examine the role of general cognitive abilities, attentional style and emotions in predicting performance in different sports, namely volleyball and artistic gymnastics. We tested 218 youth participants (104 artistic gymnasts and 114 volleyball players, aged between 11 and 17 years) with different measures of working memory capacity and executive functions (i.e. updating, shifting and inhibition). They completed two self-report measures, a Test of Attentional and Interpersonal Style and a questionnaire on the emotions experienced before a competition. For each participant, we collected the age and years of experience. The scores collected in 2017 competitions were the artistic gymnasts’ performance measures. For each volleyball player, we computed an individual performance index, by asking two independent judges to rate their video-recorded performances in 2017-18 competitions. Then we derived, from our measures, ten predictors, namely a working memory-updating factor, an inhibition-shifting factor, four attentional style indicators and four groups of emotional states derived from the crossing of two dimensions, specifically the arousal (high activation or low activation) and the hedonic tone (pleasant or unpleasant). The regression analyses pointed to a clear dissociation. On the one hand, the working memory-updating factor was the only predictor (together with the experience) of the volleyball players’ performance, with a moderation effect of emotional arousal on this relationship. On the other hand, experience and higharousal unpleasant emotions (the latter with a negative coefficient) were the only predictors of artistic gymnasts’ performance. This evidence underlines how performance in open-skills sports (volleyball), where athletes need to process a significant amount of information, mainly depends on working memory, while in closed-skills sports (artistic gymnastics), where gestures are highly automatized, it is affected by emotion regulation. Further differences between the sports sample are also described in the dissertation.
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BRUMANA, Mara (ORCID:0000-0002-8162-7133). "ORGANIZATION, COGNITION AND POLITICS IN MNCs. Longitudinal Evidence from an Italian Family-Owned Multinational Corporation". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30741.

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Resumen
This thesis bridges ideas from both international business (IB) and institutional perspectives and offers a holistic view of the organizational, cognitive and political concerns characterizing the headquarter (HQ)-subsidiary relationships. The relevance of specific national institutional contexts for multinational corporations (MNCs) is highlighted. Particularly, the HQ-subsidiary perception gap - the difference in perception between subsidiary and HQ managers regarding the subsidiary’s role - is one of the key challenges faced by MNCs. Both IB and institutional approaches, however, have neglected this topic, and, especially, its institutional derivation and political dynamics. In this thesis I investigate the emergence and evolution of an HQ-subsidiary perception gap and its metamorphosis into a politically laden phenomenon. The single case research design with embedded multiple units of analysis draws on qualitative, longitudinal data referring to a process of cross-border, post-acquisition integration. The findings suggest that the emergence of an HQ-subsidiary perception gap is explained by the organizational and institutional distance existing between the two actors of the dyad. Moreover, this relationship is moderated by the status differential between the HQ and the acquired subsidiary, and between the countries in which the actors are located. Once emerged, the perception gap evolves through three different process loops - stabilizing, polarizing and neutralizing of the HQ-subsidiary interactions and of the quality of the HQ-subsidiary relationship - and becomes an instrument of political contention. Beyond the phenomenon of HQ-subsidiary perception gap, this thesis explores the meso level of subsidiaries’ organizational design, a topic that has been hitherto overlooked by institutional scholars. Through a longitudinal and comparative analysis of subsidiaries’ organizational configurations and boards of directors composition, I bring attention to the enduring relevance of societal specific logics. Overall, this thesis portrays MNCs as places in which institutional-bound organizational, cognitive and political issues dynamically coexist and interact.
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CASTRIOTTA, EMANUELE. "Innovation and entrepreneurship in organization studies". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266541.

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Resumen
This work, following the conceptual recombination theory, by which ideas and concepts are mentally merged to transform and extend knowledge, explores and summarizes the current sources of academic literature, simultaneously engaging research in the fields of entrepreneurship and creativity. A bibliometric co-citation analysis was applied to identify the invisible colleges and the latent relationships among the most significant papers. Multivariate analyses including cluster, latent class, multidimensional scaling, and Pathfinder were combined to map the nodes positioning the literature. The goal of this study is (1) to increase the awareness of scholars by detecting and visualizing the intellectual structure of the shared ground among both sets of literature; (2) to identify the connected schools of thought, methods, constructs, and theories to problematize or literature gaps to be filled; (3) to reveal the network structure the central, bridge, and peripheral nodes and to hypothesize trailblazing trends, sidings, or forgotten contributions; and (4) to generate, thanks to a creativity grant, new insights to enable entrepreneurs to explore new frontiers. Using creativity techniques and a panel of experts in support, 26 keywords were generated, extracted, assessed and exploited to identify the research unit of 1533 articles. Following a further evaluation process, 73 major co-cited items were finally selected. Given the transverse nature of the creativity domain and of the search for academic interdisciplinary comminglings, data were collected from Science (SCI), Social Sciences (SSCI) and Arts and Humanities (A&HCI) citation indices for the 1991-2013 period.
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Vecchi, Patrizia <1979&gt. "Personality and social networks at work : implications for managerial performance, commitment and network perception". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1040.

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Resumen
This dissertation is about social relations in organizations and their implications for individuals. The dissertation is divided into three parts. In the first part, I analyze the effects of individual structural positions within social networks and the effects of self-monitoring, a personality trait, on work performance. In the second part, I analyze the effects of social relations and self-monitoring on the degree of organizational commitment of the members of the organization. Finally, in the third part I analyze the effects of structural positions and self-monitoring on the degree of accuracy with which individuals perceive their social networks. I address all my research questions and test my hypotheses in the context of a large multinational company.
La presente tesi di dottorato ha come oggetto le relazioni sociali esistenti all’interno delle organizzazioni e le implicazioni che queste hanno per gli individui. L’elaborato è suddiviso in tre parti. Nella prima parte analizzo gli effetti delle posizioni individuali nelle reti sociali e del self-monitoring, un tratto della personalità, sulla performance lavorativa. Nella seconda parte, analizzo gli effetti delle relazioni sociali e del self-monitoring sul livello di commitment (impegno) dei membri dell’organizzazione. Infine, nella terza parte, analizzo gli effetti delle posizioni strutturali e del self-monitoring sull’accuratezza con la quale gli individui percepiscono le loro reti sociali. Tutte le domande di ricerca e le ipotesi della presente ricerca sono analizzate e testate nel contesto di una grande impresa multinazionale.
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Moretti, Anna <1983&gt. "Three essays on network failure, coordination and cooperation". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1248.

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Resumen
Networks are pervasive in social life, and thus the investigation of their evolutionary dynamics, as well as coordination and cooperation mechanisms at the bases of their functioning, have attracted a lot of interest. Research in this field still presents some gaps, notwithstanding the substantial development of theories of network governance in the last decades, from Powell's (1990) seminal call for a “new conceptual toolkit” to study network forms as akin to markets and hierarchies. The analysis of political considerations in the study of network forms of governance is still underdeveloped, and it needs to find an integration with the more traditional approaches to the research on network advantages as well as on its problems and dysfunctionalities. This dissertation endeavors to contribute to the literature on network governance bridging different existing sociological and organizational theories. Specifically, the focus is on how political considerations can give precious insights to the study of networks development, and how coalitions formed within and across organizational boundaries can affect the evolution of cooperation.
L'analisi delle forme organizzative a rete ha attratto in modo significativo l'interesse della comunità scientifica, in particolare per quanto riguarda le dinamiche evolutive e i meccanismi di coordinamento e cooperazione alla base del loro funzionamento. La ricerca in questo campo presenta ancora alcune lacune, nonstante il significativo sviluppo delle network theories avvenuto negli anni recenti, a seguito dell'appello di Powell (1990) sulla necessità di sviluppare un nuovo framework concettuale per lo studio delle reti come forme organizzative paragonabili a mercato e gerarchia. L'analisi di considerazioni politiche nello studio delle reti è ancora poco sviluppata, e necessita di trovare un'integrazione con gli approcci più tradizionali alla ricerca di vantaggi e svantaggi delle reti. Questa tesi vuole contribuire a questa letteratura proponendo un collegamento tra le teorie sociologiche e organizzative esistenti. Nello specifico, il focus è posto sul come lo studio delle considerazioni politiche possa fornire importanti intuizioni sullo sviluppo delle reti, e su come le coalizioni formate all'interno e attraverso i confini organizzativi possano influenzare l'evoluzione della cooperazione.
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9

Forzini, Fabio. "Validating the Italian Public Service Motivation Questionnaire". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11007.

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Resumen
2013/2014
Public Service Motivation (PSM) is a theorized attribute of public employees that provides them with the desire to serve the public interest. Although PSM definition varies among studies, its fundamental principle is that individuals are oriented to act in the public sector for the purpose of doing good for others and society. The PSM theory, thus, provides a useful basis for understanding the public employees motivation. However, the various studies have not always used the same PSM measurement instrument due to the construct complexity and differences among cultures. The purpose of the present study was to arrange a PSM questionnaire for the Italian public context. Eighty-one PSM items were collected from various questionnaire appeared in literature and submitted to a translation-back translation procedure. A pilot study grounded in a sample composed by 216 public employees verified the discriminating power of items and assessed their understandability. As a consequence, the number of items was reduced to 62. After randomization, the items were administered to a sample of 780 public employees and, through a series of factor analyses, a four-dimensions PSM model was obtained. The final outcome of this study is the Italian PSM Questionnaire, which is the first PSM questionnaire based on an Italian normative sample. The questionnaire includes a method to check the reliability of the answers of respondents as well. Factor score analyses of normative sample are illustrated. The questionnaire can be used for open recruitment procedures, as well as management, and development of public employees.
La Public Service Motivation (PSM) è un costrutto relativo ai dipendenti pubblici che riconosce il loro desiderio di servire l'interesse pubblico. Sebbene la definizione di PSM vari tra i vari studi presenti in letteratura, il suo principio fondamentale è che gli individui sarebbero orientati ad agire nel settore pubblico al fine di fare del bene per gli altri e per la società. La teoria PSM, quindi, fornisce una base utile per comprendere la motivazione dei dipendenti pubblici. Tuttavia, a causa della complessità del costrutto e delle differenze tra le culture, i vari studi non sempre hanno usato lo stesso strumento per misurare la PSM. Lo scopo di questo lavoro è pertanto quello di organizzare un questionario di misura della PSM per il contesto pubblico italiano. Ottantuno item relativi alla PSM sono stati raccolti da vari questionari apparsi in letteratura e sono stati sottoposti ad una procedura di Translation-Back translation. Uno studio pilota basato su un campione composto da 216 dipendenti pubblici ha verificato il potere discriminante degli item e valutato la loro comprensibilità. Di conseguenza, il numero degli item è stato ridotto a 62. Dopo essere stati sottoposti a randomizzazione, gli item sono stati somministrati ad un campione di 780 dipendenti pubblici e, attraverso una serie di analisi fattoriali, è stato ottenuto un modello a quattro dimensioni. Il risultato finale di questo studio è l’ Italian PSM Questionnaire, che è il primo questionario per la misura della PSM basato su un campione normativo italiano. L’Italian PSM Questionnaire prevede anche un metodo per verificare l'affidabilità delle risposte degli intervistati. La presente ricerca include l’analisi dei punteggi fattoriali del campione normativo. In conclusione, il questionario potrebbe essere utilizzato per le procedure di selezione, di gestione e di sviluppo dei dipendenti pubblici.
XXVII Ciclo
1976
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10

Biscaro, Claudio <1982&gt. "Wiring knowledge : metaphors, boundaries and scientific performance". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3068.

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Resumen
The topic of the dissertation is knowledge combination that is key for innovation and the generation of new knowledge and for innovation. The dissertation comprises three chapters. In the first chapter, we longitudinally study the activity of a group of scientists and how they use metaphors to coordinate both disciplinary and multidisciplinary knowledge creation. In the second chapter, we show a method to identify concepts that bridge different disciplines through the analysis of textual networks. In the third chapter, we study how the structure of co-authorship network and the position of the articles in the literature affect their scientific impact.
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Libros sobre el tema "Organizzazione cognitiva"

1

Demetrio, Duccio. Apprendere nelle organizzazioni: Proposte per la crescita cognitiva in età adulta. Roma: La nuova Italia scientifica, 1994.

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2

Tonfoni, Graziella. Sistemi cognitivi complessi: Intelligenza artificiale e modelli di organizzazione della conoscenza. Paese, Treviso: Pagus, 1991.

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3

Tonfoni, Graziella. Sistemi cognitivi complessi: Intelligenza artificiale e modelli di organizzazione della conoscenza. Napoli: CUEN, 2000.

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4

Bagnoli, Luca, ed. La lettura dei bilanci delle Organizzazioni di Volontariato toscane nel biennio 2004-2005. Florence: Firenze University Press, 2007. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-640-2.

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Resumen
This study, emerging from workshop activity carried out as part of the course on ECONOMY AND ADMINISTRATION OF CO-OPERATION AND NON-PROFIT, represents an examination of the economic-financial dimension of the work of the Tuscan voluntary organisations. It is inserted within an articulated research process devoted to an analysis of the accountability of these third sector agents, in the awareness that voluntary work has always been an important factor in civil progress. More specifically, the economic and financial information made available to the provinces as a result of the obligation on the voluntary organisations to deposit the annual financial statement has been fully exploited. This compliance has thus been transformed from a mere bureaucratic procedure into an opportunity for a collective cognitive enrichment through collection at regional level, reclassification and the aggregate analysis of the economic and financial data relating to the management reports (profit and loss accounts) of the voluntary organisations for 2004-2005. This has made it possible to underscore the nature and provenance of the economic and financial resources that accrue annually to such bodies, as well as the principal productive factors "consumed" in the performance of their activities.
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