Literatura académica sobre el tema "Nullità del contratto"

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Artículos de revistas sobre el tema "Nullità del contratto"

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Fauceglia, Domenico. "Nullità e conformazione dei contratti di impresa ad opera delle autorità indipendenti = Nullity and conformation of business contracts by authorities". CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 10, n.º 2 (5 de octubre de 2018): 306. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2018.4379.

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Resumen
Riassunto: Sin dall’avvento nel sistema istituzionale italiano delle c.d. Autorità indipendenti, al-le quali è attribuito il potere di regolare settori sensibili del mercato (domain sensibles), si è posta l’attenzione sulla particolare interferenza tra regolazione del mercato e di-sciplina dei contratti. In parti­colare, le Autorità indipendenti godono di un potere re-golamentare abbastanza variegato: la legge attri­buisce alle Authorities i poteri di defi-nire i procedimenti di formazione e conclusione, nonché la forma e il contenuto mi-nimo dei contratti. In relazione a questi ultimi poteri, si cercherà, con tale contributo, di esaminare le ipotesi di nullità negoziale derivanti dalla difformità dei contratti ri-spetto ai regolamenti delle Autorità Indipendenti, nonché le ipotesi di eteroregola-mentazione dei contratti ad opera dei rego­lamenti delle Autorità Indipendenti.Parole chiavi: contratto, mercato, autorità indipendenti, nullità dei contratti, integrazione contrat-tuale, contratti d’impresa, contratti bancari, contratti finanziari.Abstract: Since the inclusion in the Italian institutional system of the c.d. Independent authori-ties, which are given the power to regulate sensitive sectors of the market (domain sensibles), attention has been focused on the particular interference between market regulation and contract discipline. In particular, the Authorities have quite a varied regulatory power: the law gives the Authorities the power to define the starting and conclusion procedures, as well as the form and minimum content of the con­tracts. In relation to these last powers, we will try, with this contribution, to examine the hy-pothesis of negotiation nullity deriving from the non-conformity of the contracts with the regulations of the Inde­pendent Authorities, as well as the hypothesis of external regulation of the contracts by the regulations of Independent Authorities.Keywords: contract, market, independent authorities, nullity of contracts, contractual inte-gration, business contract, banking contracts, financial contracts.
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Nowicka, Urszula. ""Animadversiones" obrońcy węzła małżeńskiego w trybunale apelacyjnym". Prawo Kanoniczne 53, n.º 3-4 (15 de octubre de 2010): 223–43. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.3-4.11.

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Resumen
La presenza del difensore del vincolo al processo di nullità del matrimonio è sempre necessaria; in caso contrario gli atti sono nulli. Anche se si notano a volte posizioni che tendono a ridimensionare il suo ruolo o ridurlo a qualche insignificante adempimento formale. Il Santo Padre Giovanni Paolo II nei suoi discorsi al Tribunale della Rota Romana ha detto molte volte che sarebbe grave errore considerarla di minore importanza perché il suo intervento sarebbe di grave danno per la retta amministrazione della giustizia. Il difensore del vincolo non è in opposizione alle parti, ma collaboratore alla scoperta della verità oggettiva del matrimonio. Poiché la sua funzione non si limita al formale riassunto degli atti o ad alcune superficiali osservazioni. La funzione del difensore del vincolo assume importanza particolare nel tribunale di appello. Egli deve analizzare tutti gli atti e la sentenza della Ia istanza, contemporaneamente proponendo ed esponendo tutti gli argomenti che possono essere ragionevolmente addotti contro la nullità. I giudici, devono tener conto delle osservazioni del difensore del vincolo, decidono – secondo il can. 1682 § 2 CIC – della conferma della sentenza della Ia istanza con proprio decreto oppure ammettano la causa all’ordinario esame del nuovo grado. Questi obblighi del difensore del vincolo al tribunale di appello e anche gli elementi che egli deve tenere conto nel suo lavoro, sono lo scopo del seguente articolo.
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Nisticň, Fausto. "I contratti di lavoro a termine: profili sostanziali". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 6 (marzo de 2011): 85–100. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006006.

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Resumen
1. La definizione attuale del contratto a tempo determinato / 2. Le sentenze della Corte di giustizia / 3. Nullitŕ del termine e conseguenze nel rapporto di impiego privato / 4. Nullitŕ del termine e conseguenze nel rapporto di impiego pubblico / 5. La nuova disciplina: art. 32 legge n. 183/2010. Generalitŕ / 6. Le nuove conseguenze sul piano risarcitorio / 7. I rimedi.
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Tomás Mataix, David. "La problemática derivada del reconocimiento de los efectos del contrato de gestación subrogada desde la perspectiva del Derecho del trabajo y de la Seguridad Social = The problem derived from recognizing the effects of gestation contract subrogated from the perspective of labor law and social security". CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 11, n.º 2 (1 de octubre de 2019): 348. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2019.4962.

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Resumen
Resumen: El contrato de gestación subrogada es nulo de pleno derecho en España por ser clara­mente contrario a los principios más esenciales de nuestro ordenamiento jurídico, siendo tal consecuen­cia expresada en la Ley 14/2006, de 26 de mayo. Pese a ello, de su celebración derivan una serie de efectos en el ámbito del Derecho del Trabajo y de la Seguridad Social, surgidos a partir de la creación de una nueva realidad familiar resultada del nacimiento de un menor de edad.Palabras clave: maternidad subrogada, nulidad, derechos sociales, Seguridad Social, interés su­perior del menor.Abstract: The surrogate motherhood contract is declared invalid in Spain because it is clearly con­trary to the most essential principles of our legal system, this being expressed by the Law 14/2016, 26th of May. However, a series of effects derive from the celebration in the field of Labor and Social Security Law, arising from the creation of a new family reality resulting from the birth of a minor.Keywords: surrogate motherhood, nullity, social security, social rights, children´s interest.
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Rozkrut, Tomasz. "Zadania biegłych w kościelnym postępowaniu sądowym". Prawo Kanoniczne 49, n.º 3-4 (20 de diciembre de 2006): 63–86. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2006.49.3-4.05.

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Resumen
Il parere del perito nel processo canonico è una questione di grande attualità e al tempo stesso un argomento di grande interesse dottrinale e processuale. Non vi sono dubbi sul fatto che il perito processuale appaia nel processo canonico anzitutto come esperto scientifico. La sua opinione è un mezzo processuale particolare, che viene sottoposto al giudizio dell’autorità giudiziaria della Chiesa, secondo il principio della libera valutazione delle prove processuali. Il ruolo degli esperti nella vita attuale della Chiesa, e particolarmente nel processo matrimoniale moderno non solo non è da sottovalutare, ma al contrario è molto importante e richiede una piena rivalutazione, non soltanto da parte dell’autorità giurisdizionale ecclesiale. Larticolo presenta tre questioni: ruolo del perito nel processo canonico, carattere consultivo dell’opinione del perito nei confronti del giudice nel processo matrimoniale e influsso alternativo dell’opinione del perito sulla decisione del giudice. La base per loro forma magistero di papa Giovanni Paolo II sul ruolo del perito (CIC’83, can. 1574-1581). Molto importanti sono in materia i suoi discorsi alla Rota Romana (1987 e 1988) ma anche, voluta da lui, Istruzione da osservarsi nei tribunali diocesani e interdiocesani nella trattazione delle cause di nullità del matrimonio Dignitas connubii (2005), specialmente nei art. 203-213
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Rivadeneira Martí­nez, Carlos. "El amor en el matrimonio: De la canoní­stica al derecho chileno". Derecho y Justicia, n.º 4 (17 de noviembre de 2015): 101–16. http://dx.doi.org/10.29344/07196377.4.915.

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Resumen
Resumen No obstante tener el amor una significativa gravitación en el desarrollo del consorcio marital, si hablamos de la incidencia jurí­dica del amor conyugal en el matrimonio, necesariamente hay que referirla al consentimiento matrimonial, en tanto éste es la causa eficiente del matrimonio, y por lo tanto en el momento de su manifestación se determina la existencia o inexistencia, la validez o nulidad del matrimonio, tanto canónico como civil, según la suficiencia jurí­dica del consentimiento. En este trabajo se afirma que el amor conyugal es condición sine qua non para la existencia del consentimiento matrimonial, de la voluntad de contraer matrimonio, y también del objeto del contrato de matrimonio, de lo que se sigue que el desamor conyugal hace imposible el consentimiento hacia el matrimonio, y el objeto del mismo, y constituye una causal de inexistencia jurí­dica matrimonial, canónica y civil. Palabras clave: Amor conyugal; matrimonio; consentimiento; validez jurí­dica; derecho canónico. LOVE IN MARRIAGE: FROM CANON TO CHILEAN LAW Abstract While love has a significant relevance in the development of marital consortium, if we talk about the legal incidence of conjugal love in marriage, we necessarily have to refer it to marital consent, as this is the efficient cause of marriage, and therefore at the time of its manifestation it determines the existence or nonexistence, the validity or nullity of marriage, both canonical and civil, according to the legal sufficiency of consent. This paper argues that conjugal love is a condition sine qua non for the existence of consent, the will to get married and also the object of the marriage contract and that the conjugal unlove makes the consent to marriage, as well as its object, impossible, and constitutes a cause of marital nonexistence, canonical and civil. Key words: Conjugal love; marriage; consent; legal validity; canon law.
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Catalán Chamorro, María José. "El derecho a la libre prestación de servicios o libre circulación de capitales en la Unión Europea vs. la protección del consumidor nacional croata a la luz del asunto C-630/17 Anica Milivojević vs. Raiffeisenbank St. Stefan-Jagerberg-Wolfsberg Egen = The right to free provision of services or free movement of capital in the european union vs. the protection of the Croatian national consumer in the context of the case C-630/17 Anica Milivojević vs. Raiffeisenbank St. Stefan-Jagerberg-Wolfsberg Egen". CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 12, n.º 1 (5 de marzo de 2020): 531. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2020.5201.

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Resumen
Resumen: En el presente trabajo se analiza el impacto que ha tenido la Ley de nulidad de los contratos de préstamo con elementos internacionales celebrados en la República de Croacia con un acreedor no autorizado y su confrontación con la normativa europea. Esto se realiza a través de las cuestiones prejudiciales planteadas por un Tribunal municipal croata sobre la afectación del derecho a la libre prestación de servicios y libre circulación de capitales en la Unión Europea; alteración de los fueros competenciales, extensión del concepto de consumidor a empresarios y la concepción de los derechos reales.Palabras clave: Derecho a la libre prestación de servicios, Reglamento 1215/2012, defensa de los consumidores y derecho real de hipoteca.Abstract: This paper analyses the impact of the Law on the nullity of loan contracts with international elements entered into in the Republic of Croatia with an unauthorised creditor and its confrontation with European regulations. This is done through prejudicial questions raised by a Croatian Municipal Court on the effect of the right to the free provision of services and free movement of capital in the European Union; alteration of the jurisdictional privileges, extension of the concept of consumer to entrepreneurs and the conception of mortgage rights. Keywords: Right to freedom to provide services, Regulation 1215/2012, consumer protection and mortgage liem.
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Pertusa Rodríguez, Luis. "Dimensión consular de la gestación por sustitución en Derecho internacional privado = Consular aspects of surrogate gestation under International Private Law". CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 10, n.º 2 (5 de octubre de 2018): 597. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2018.4391.

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Resumen
Resumen: El artículo 10.1 de la Ley 14/2006 establece la nulidad de los contratos de gestación por sustitución en España. La Instrucción de la DGRN de 5 de octubre de 2010 diseña un mecanismo para recibir resoluciones extranjeras que establezcan filiaciones mediante gestación por sustitución en un registro civil consular. La instrucción exige que la filiación venga determinada por una sentencia judi­cial. El encargado del registro civil consular tiene un amplio margen de maniobra a la hora de realizar la inscripción así como para exigir que la sentencia extranjera haya obtenido un exequatur o bien realizar un reconocimiento incidental de la misma.Palabras clave: gestación por sustitución, Instrucción de la DGRN, registro civil consular, senten­cia judicial, reconocimiento incidental.Abstract: Article 10(1) of law 14/2006 establishes the nullity of contracts of surrogate gestation in Spain. DGRN Rule of October the 5th of 2010 devises a mechanism to receive in a consular civil registry foreign resolutions that establishes filiations through surrogate gestation. The Rule requires that the filiation will be determined by a court ruling. The person in charge of the consular civil registry has a wide discretion when registering this ruling as well as considering if an exequatur is needed or a direct recognition is adequate.Keywords: surrogate gestation, DGRN ruling, consular civil registry, court ruling, direct recognition.
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Ruppelt, Hans-Jürgen. "Competition Law and its Application in Germany". Journal of Public Finance and Public Choice 8, n.º 2 (1 de octubre de 1990): 117–24. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345054.

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Resumen
Abstract L’economia tedesca è sempre stata caratterizzata da una struttura molto concentrata, in cui le imprese facevano frequente ricorso ai cartelli. Alia fine dell’ultima guerra, gli alleati (ed in particolare gli Stati Uniti) hanno insistito perché la concentrazione fosse ridotta ed i cartelli fossero eliminati, introducendo cosi la libera concorrenza nell’economia.La legge ha introdotto un generale divieto di cartellizzazione, con alcune esenzioni legali che consentono specifiche intese.L’applicazione della legge attraverso un organismo indipendente, l’Ufficio Federale dei Cartelli, si è basata esclusivamente sugli aspetti concorrenziali, con esclusione quindi degli aspetti di «interesse pubblico». L’unica eccezione è costituita dal potere di autorizzazione di cartelli e concentrazioni da parte del Ministro, che tuttavia vi ha fatto ricorso molto raramente.Nell’ambito di applicazione della legge sono rientrate non soltanto le attività dirette a limitare la concorrenza da parte dei privati, ma anche le distorsioni del mercato prodotte da interventi pubblici, come regolamentazione, sussidi e protezionismo. Negli anni più recenti, in particolare, la politica della concorrenza si è ispirata all’idea di modificare l’equilibrio tra settore privato e settore pubblico, riducendo quest’ultimo mediante deregolamentazione e privatizzazione.La legge tedesca riguarda essenzialmente quattro gruppi di limitazioni della concorrenza: accordi orizzontali, restrizioni verticali, abuso del potere di mercato e concentrazioni.Gli accordi orizzontali sono proibiti e, di conseguenza, nulli. Coloro che vi abbiano preso parte sono passibili di una multa che può giungere fino ad un ammontare pari a tre volte il valore degli utili così conseguiti. Si tratta, peraltro, di un criterio di difficile applicazione, essendo molto ardua la determinazione dell’incremento di utili ottenuto con un accordo.Una lacuna del sistema era costituita dal fatto di escludere alcune forme di collusione che a stretto rigore non rientravano nella categoria degli «accordi». È stato necessario emendare la legge, includendovi esplicitamente le «azioni concertate».Un secondo problema riguarda l’inclusione o meno nel concetto di «restrizione della concorrenza” dell’obbligo per le parti dell’accordo di mettere in atto comportamenti contrari alla concorrenza. Secondo l’interpretazione degli organi giudiziari tale obbligo si deve presumere.Per quanto riguarda le deroghe, l’Ufficio Federale dei Cartelli tende ad essere alquanto rigido.Per gli «accordi verticali», la legge tedesca, in contrasto con l’art. 85 del Trattato CEE e con la legge italiana, introduce specifiche regole. Essi sono, in genere, legali, con la sola eccezione degli accordi per la determinazione del prezzo, che sono proibiti di per sé, a meno che non riguardino il settore dell’editoria.Gli interventi per accordi verticali sono stati poco frequenti e, a quanto sembra, nella maggior parte dei casi tali accordi non dovrebbero essere stati influenzati dalla legislazione sulla concorrenza.Per quanto riguarda l’abuso di potere di mercato, il vecchio adagio statunitense vale anche per la Germania: le dimensioni non danno luogo, di per sé, ad un pericolo. Analogamente, una posizione dominante, come tale, non può essere ritenuta dannosa, anche se è ampiamente diffusa l’opinione secondo cui non debba essere consentito l’abuso di posizione dominante.Sotto il profilo applicativo, peraltro, bisogna identificare due fondamentali presupposti: una «posizione dominante” e un «comportamento abusivo».Il controllo del comportamento abusivo persegue, sia in Germania che in Italia, due obiettivi: impedire alle imprese dominanti di stabilire prezzi troppo elevati, realizzando profitti monopolistici (abuso di prezzi), e proteggere la libertà di competere delle altre imprese (pratiche restrittive).Per quanto riguarda l’abuso di prezzi, l’esperienza tedesca non è stata molto incoraggiante, soprattutto per la ben nota difficoltà nella definizione del «giusto prezzo».Hanno avuto maggiore successo, invece, i procedimenti nei riguardi di pratiche restrittive. Anche in questo caso non e facile applicare la normativa concorrenziale, specie per quanto riguarda i casi «marginali», come i casi di collegamenti tra imprese che non sembrano evidenziare comportamenti anti-competitivi.L’introduzione della regolamentazione delle concentrazioni è avvenuta in Germania soprattutto per le difficoltà nel perseguire gli abusi di posizione dominante. Diversamente dalla legge italiana, il sistema tedesco non prevede un minimo fatturato nazionale, ma fa riferimento al valore del fatturato nel suo complesso, dovunque sia stato conseguito.Notevoli difficoltà potranno derivare dalla definizione del concetto di «controllo». Dal punto di vista pratico sembra conveniente combinare le caratteristiche di flessibilità e certezza giuridica con una definizione generale che specifichi il maggior numero possibile di fattispecie.Le caratteristiche più significative dell’attività di controllo delle concentrazioni svolta in Germania sono l’effetto sospensivo della notificazione che precede la concentrazione e un criterio strettamente concorrenziale. L’esperienza dimostra che è molto difficile far venir meno una concentrazione, una volta che sia stata effettuata. Per questo motivo si richiede che le concentrazioni che eccedono una determinata soglia siano comunicate in anticipo.Sebbene l’Ufficio Federale dei Cartelli abbia a disposizione quattro mesi per completare la sua investigazione, circa i tre quarti delle procedure sono completate entro quattro settimane.Vi è una netta distinzione di compiti tra l’Ufficio Federale dei Cartelli e il Ministro dell’Economia. Il primo si occupa degli aspetti strettamente inerenti alla concorrenza, senza tener conto degli altri benefici che possono derivare dalla concentrazione. Il Ministro, invece, per considerazioni d’interesse pubblico, può autorizzare una concentrazione che l’Ufficio Federale dei Cartelli aveva bloccato. Sino ad ora (dal 1973) soltanto sei autorizzazioni sono state concesse dal Ministro e non sembra che esse abbiano dato luogo ai risultati positivi che erano attesi.
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ALBA, Juan Fernando Durán, Ivan Aparecido RUIZ y Horácio MONTESCHIO. "OBRIGATORIEDADE DE OBSERVÂNCIA DO PRINCÍPIO DO JULGADOR NATURAL NA SINDICÂNCIA E NO PROCESSO ADMINISTRATIVO DISCIPLINAR: EFETIVAÇÃO DO DIREITO E GARANTIA FUNDAMENTAL COMO FORMA DE ACESSO À JUSTIÇA". Revista Juridica 1, n.º 58 (7 de abril de 2020): 353. http://dx.doi.org/10.21902/revistajur.2316-753x.v1i58.3836.

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Resumen
RESUMO Objetivo: O presente artigo tem por objetivo fazer uma reflexão sobre a obrigatoriedade de observância do princípio do julgador natural também na sindicância e no processo administrativo disciplinar, como forma de efetivar o direito e garantia fundamental na consecução do acesso à Justiça. Metodologia: A proteção aos direitos fundamentais exerce forte influência na elaboração dos textos legislativos, não ficando restrita à sua abrangência as práticas do Poder Executivo. Desta forma, a proteção dos direitos fundamentais e sua aplicação imediata representa um dos baluartes do Estado Democrático de Direito, para tanto, as reflexões serão pautadas na legislação, doutrina e decisão dos tribunais do Brasil. Resultados: Conclui-se que não deve haver comissões temporárias ad hoc constituídas após os fatos faltos, devendo haver comissões permanentes constituídas na Administração Pública. As comissões temporárias ad hoc normalmente são verdadeiras “comissões de encomenda”, prejudicando os direitos e garantias fundamentais e também os princípios da Administração Pública; ou seja, o princípio da legalidade, o princípio da moralidade, o princípio da eficiência e o princípio da impessoalidade além de outros princípios, como o princípio do devido processual legal e o princípio da segurança jurídica. Sem a observância desses princípios, não se pode tratar sobre o acesso à justiça de forma plena, útil e eficiente em que haja Justiça nas decisões. Contribuições:O entendimento claro sobre a inexistência do juízo ou tribunal de exceção no Brasil, bem como a possibilidade de aplicação do princípio do juiz natural na sindicância e no processo administrativo disciplinar. A Constituição da República Federativa do Brasil de 1988, no seu art. 5°., inc. XXXVII, afirma que não haverá juízo ou tribunal de exceção. Em virtude desta norma, a contrario sensu, decorre o princípio do juiz natural. Muitos estudiosos do Direito entendem que essa norma só se aplica ao processo judicial. No entanto, defende-se, no presente texto, que o referido princípio coexiste no processo administrativo e deve ser observado obrigatoriamente na sindicância e no processo administrativo disciplinar, devendo a comissão que desenvolverá toda atividade processual, principalmente a fase de instrução, ser constituída antes da ocorrência dos fatos apontados como infrações disciplinares e sujeitas à sanção administrativa. Palavras-chave: princípio do juiz natural; sindicância e processo administrativo disciplinar; comissão nomeada previamente; nulidade processual; violação de direito e garantia fundamental. ABSTRACT Objective: To reflect on the mandatory observance of the principle of the natural judge also in the investigation and in the disciplinary administrative process as a way of making the right and fundamental guarantee in achieving access to Justice. Methodology: The protection of fundamental rights has a strong influence on the drafting of legislative texts and the practices of the Executive Power are not restricted to its scope. The protection of fundamental rights and their immediate application represents one of the fundamentals of the Democratic State of Law, therefore the reflections will be guided by the legislation, doctrine and decision of the courts of Brazil. Results: There should be no temporary ad hoc commissions constituted after the fault facts; there must be permanent commissions constituted in the Public Administration. Temporary ad hoc commissions are usually true "commission orders", undermining fundamental rights and guarantees and also the principles of Public Administration; that is, the principle of legality, the principle of morality, the principle of efficiency and the principle of impersonality in addition to other principles, such as the principle of due process of law and the principle of legal certainty. Without the observance of these principles it is not possible to deal with access to Justice in a full, useful and efficient way in which there is justice in decisions. Contributions:A clear understanding of the absence of an exception court or tribunal in Brazil, as well as the possibility of applying the principle of the natural judge in the investigation and in the disciplinary administrative process. The Constitution of the Federative Republic of Brazil of 1988 in its article 5, paragraph XXXVII, states that there will be no exception court or tribunal. By virtue of this rule, in contrario sensu, the principle of the natural judge arises. Many law scholars understand that this rule only applies to judicial proceedings. However, it is defended in this paper that such principle co-exists in the disciplinary administrative process; the commission that will develop all procedural activity, mainly the investigation phase, will be constituted before the occurrence of the facts identified as disciplinary infractions and subject to administrative sanction. Keywords: principle of the natural judge; investigation and disciplinary administrative proceedings; previously appointed commission; procedural nullity; violation of rights and fundamental guarantee.
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Tesis sobre el tema "Nullità del contratto"

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GIULIANI, SAMUELE. "FORMA E NULLITÀ DI PROTEZIONE NEI CONTRATTI FINANZIARI". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/850498.

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Resumen
Il presente studio si propone di analizzare, in una prospettiva funzionale, i nuovi requisiti di forma del contratto introdotti dalla legislazione speciale e di settore, unitamente al correlato rimedio della nullità di protezione. Nella disciplina dei rapporti connotati da disparità di forza negoziale, il legislatore ha inteso recepire le esigenze del mutato contesto economico, caratterizzato non più dalla centralità della proprietà fondiaria, ma dal dinamismo di un mercato concorrenziale di prodotti e di servizi – di consumo, bancari, finanziari – ove impera la contrattazione asimmetrica; in questo contesto, il bene giuridico più rilevante è l’informazione detenuta dal contraente c.d. forte, nei cui confronti l’altra parte si trova in posizione di strutturale e fisiologica debolezza. La forma diviene così, da vestimentum della dichiarazione negoziale teso a garantire – anzitutto – esigenze di certezza nella circolazione dei beni immobili, uno strumento per ridurre le asimmetrie informative e garantire la trasparenza del contenuto contrattuale, promuovendo, di riflesso, l’ordine, l’efficienza e la competitività del mercato di riferimento. La medesima ratio di tutela del contraente debole ispira la previsione della nullità protettiva, che limita il diritto di azione alla sola parte debole del rapporto. Forma e nullità “di protezione” si prestano così a uno studio congiunto e interconnesso, condotto con specifico riguardo al settore dell’intermediazione finanziaria, che rappresenta un fecondo campo di indagine per l’esame delle criticità connesse al raccordo tra normativa speciale e disciplina generale codicistica. Questa analisi, demandata al formante dottrinale, procede di pari passo con il processo di progressiva rimeditazione delle categorie generali del diritto civile. In questa prospettiva – avallata anche dal recente orientamento della Suprema Corte, che sembra porsi nel solco di una rinnovata giurisprudenza degli interessi – ci si propone di indagare come la valorizzazione, in chiave ermeneutica, del dato funzionale consenta di superare una pretesa intangibilità e immutabilità dei concetti, affinché gli stessi possano arricchirsi di nuovi significati, così da fornire risposte adeguate ai problemi posti dalla moderna realtà economica. Queste riflessioni prendono le mosse dallo studio dell’evoluzione, in senso funzionale, del requisito di forma del contratto, oggetto del primo capitolo. Il secondo capitolo è dedicato all’approfondimento della forma dei contratti finanziari, svolto analizzando i presupposti e i limiti della tutela formale in subiecta materia, nonché l’integrazione della stessa mediante la previsione di specifici obblighi di informazione e di condotta in capo agli intermediari; tra le questioni problematiche sollevate dal requisito di forma, particolare attenzione è dedicata a quella della validità del contratto quadro di investimento recante la sottoscrizione del solo investitore. Il terzo capitolo è incentrato sulla nullità di protezione prevista in relazione ai contratti di investimento: si affronta, in particolare, il tema dei possibili abusi della posizione di vantaggio accordata dall’ordinamento, con specifico riguardo alle azioni di nullità c.d. “selettiva”, cercando di prospettare soluzioni interpretative tese ad evitare che la normativa di protezione finisca per essere piegata disfunzionalmente, nel perseguimento di scopi ulteriori e diversi da quelli che il legislatore ha ritenuto meritevoli di tutela. La valorizzazione della specifica ratio della normativa speciale si rivela idonea, da un lato, a garantire una coerente interpretazione evolutiva degli istituti tradizionali della forma e della nullità; e, dall’altro lato, a prevenire un ricorso opportunistico alla normativa di tutela del contraente debole, suscettibile di produrre effetti distorsivi non solo sul singolo rapporto, ma sul sistema nel suo complesso. Nella specifica materia dell’intermediazione finanziaria, dette considerazioni inducono a ritenere non meritevoli di accoglimento le azioni fondate sulla nullità del contratto quadro, ove esercitate in assenza di un reale vulnus informativo, al solo fine di ottenere la restituzione delle somme impiegate per investimenti rivelatisi svantaggiosi, a prescindere da vizi intrinseci degli stessi sul piano dell’informazione e dell’adeguatezza al profilo di rischio del cliente. L’analisi svolta permette infine di offrire un contributo allo studio dei limiti della tutela formale-informativa, soprattutto nei settori connotati, come quello finanziario, da un’intrinseca ed elevata complessità dei prodotti e dei servizi offerti. Come testimoniato dall’evoluzione normativa e regolamentare, la trasparenza informativa veicolata dal documento contrattuale, ancorché necessaria, non è sufficiente a garantire una tutela sostanziale del contraente debole, che passa necessariamente per l’effettivo rispetto dei doveri di comportamento che gravano sulla controparte professionale.
This study aims to analyze the new formal requirements of contracts introduced by special legislation, together with the connected remedy of “protective nullity”, in the perspective of their respective functions. Through the regulation of relationships with disparity of contractual power, the legislator acknowledged the needs emerging from the changed economic context, where real estate property is no longer central, given the rise of a dynamic, competitive market of products and services, where asymmetric contracts prevail; in this context, the most relevant asset is information, held by the “strong” professional party, towards which the other party is in a position of structural weakness. In this situation, the form of the contract is no longer only aimed at guaranteeing certainty in the circulation of property: it becomes an instrument for reducing information asymmetries and ensuring the transparency of the contractual contents, with consequent promotion of the order, the efficiency and the competitiveness of the relevant market. The same protection purpose inspires the nullity provision, which limits the right of action to the weaker party only. Therefore, the “protective” form and nullity of the contract will be analyzed in a joint and interconnected study, carried out with specific reference to the financial sector, which represents a fertile field of investigation for the examination of the critical issues regarding the connection between special legislation and general rules set forth under the Italian Civil Code. This analysis, to be carried out by doctrine, proceeds together with the process of gradual review of the general categories of civil law. In such perspective, this study investigates how the enhancement of the function of law can contribute to evolve legal categories, in order to provide adequate answers to the problems arising in the modern economic reality. This approach is also endorsed by a recent ruling of the Italian Supreme Court, which seems an expression of a renewed “jurisprudence of interests”. The above-mentioned analysis starts from the study, in the first chapter, of the evolution of the functions of the form of contract. The second chapter is dedicated to the in-depth study of the form of financial contracts, carried out by analyzing the characteristics and limits of formal protection in such field, as well as its integration through the provision of specific information and conduct duties of financial intermediaries. Among the issues which arise from the formal requirement, particular attention is paid to the validity of financial contracts signed only by the investor. The third chapter focuses on the protective nullity provided for investment contracts; it is dedicated, in particular, to the issue of possible abuses of the advantages granted by the legal system to the weaker party, with specific regard to the so-called “selective” claims. The study tries to suggest solutions aimed at avoiding a dysfunctional use of the protective legislation, which occurs when such rules are exploited for purposes other than those envisaged by the legislator. On the one hand, the enhancement of the specific functions of special legislation is useful in order to guarantee a consistent interpretation and a renovation of the traditional legal categories of form and nullity of the contract; on the other hand, such approach allows to prevent an opportunistic use of the rules aimed at protecting the weaker party, which would have disruptive effects not only on individual contractual relationships, but also on the system as a whole. In the specific field of financial intermediation, the considerations above demonstrate the unfairness of legal actions based on the nullity of the financial contract, when proposed in the absence of a real information harm, for the sole purpose of obtaining the return of the sums used for disadvantageous investment transactions, regardless of an actual lack of information or inadequacy to the investor’s risk profile. Lastly, the analysis carried out offers a contribution to the study of the limits of formal protection, especially in sectors such as the financial one, characterized by an intrinsic high complexity of the products and services under offer. In light of the evolution of legislation and regulation, it is now clear that information transparency, conveyed by the contractual document, is necessary but not sufficient to ensure a substantial protection of the weaker party. This outcome inevitably requires the effective compliance with the behavioural duties of the professional party.
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GUADAGNO, STEFANO. "Obblighi precontrattuali di informazione e rimedi: tra solidarietà ed efficienza". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/201941.

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Resumen
La ricerca prende le mosse dall’analisi della clausola generale di buona fede al fine di verificare la possibilità di fondare sulla stessa un obbligo “generale” di informazione nella fase precontrattule. L’analisi si sposta quindi sui limiti di esigibilità e contenuto dell’obbligo generale di informazione, per poi passare a verificare la concreta operatività degli obblighi di informazione nella legislazione di settore. Da ultimo, si sono prese in considerazione i più recenti orientamenti in tema di rimedi avverso la violazione degli obblighi precontrattuali di informazione, anche al fine di analizzare la persistente vigenza nel nostro ordinamento della distinzione tra regole di validità e regole di comportamento, passando in rassegna i c.d. <> del contratto.
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SAAVEDRA, SERVIDA BLANCA IGNACIA MARIA. "DISCIPLINA DELLA NULLITÀ CONTRATTUALE E PARADIGMA DELL'OPERATIVITÀ A VANTAGGIO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/784603.

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Resumen
This work aims to analyze the various hypotheses of voidness introduced by European private law in order to ascertain whether, in light of their specificity, they can be considered autonomous figures, enacting a system expressive of a different rationality to that underlying the hypotheses contained in the Italian civil code; in particular, it aims to ascertain whether these figures may be considered remedies to guarantee and protect the proper functioning of the European single market. The pro-competitive purpose served by the economic policies of the European Union reverberates in invalidation techniques, which see the voidness entrusted with the task of reacting to the disturbance of the freedom of will caused by the structural imbalance of power that characterizes transactions in the market economy. The first chapter introduces the rules relating to the voidness and voidability in the Italian civil code and their historical background. The critical analysis of the traditional, structuralist approach to voidness, strongly influenced by the theory of the type, leads to the adoption of a functionalist perspective, which provide a theoretical grounding to the idea that the contract, even if void, is legally relevant and that ineffectiveness is the means by which the legal system, if deems it necessary, prevents private regulations contrary to its founding values from being translated into a juridical bond with the force of law between the parties; hence the idea that voidness is designed to allow control over the private autonomy and that ineffectiveness is only one of the possible consequence of voidness. The second chapter reviews the various hypotheses of voidness introduced by the European private law, in order to identify the main differences that exist with respect to the general discipline referred to in Articles 1418 ff. of the Italian civil code; the uniformity of the legal framework that governs these figures shows a remedy aimed at protecting the instrumental interest of the party whose freedom of will, being in a condition of technical weakness, is threatened. Therefore, is outlined a regulatory microsystem in which the ineffectiveness that follows voidness must be limited, where possible, to the sole agreements and clauses in which the violation of an instrumental interest of the weak party is concretized; this solution is the most appropriate to achieve the objective adopted by the European legislator, which is assumed to be the elimination of the imbalances caused by information asymmetries. The third chapter identifies, in terms of interpretative hypothesis, a solution respectful of the “functioning to the advantage of” standard in the event that the voidness is total; the idea that ineffectiveness has always been a purely incidental consequence of voidness will allow to envisage the possibility that it must be modulated in order to ensure that the protective function, summarized in the “functioning to the advantage of” standard, operates on a substantial level as well as procedural.
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Padovan, Andrea <1991&gt. ""Nullità dei contratti bancari per difetto della forma scritta"". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9992.

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Resumen
L’art. 117 T.U.B. e l’art. 23 T.U.F. prevedono l’obbligatorietà per i contratti bancari del rispetto della forma scritta affinché siano riconosciuti giuridicamente validi (forma ad substantiam). Sebbene tali norme ne prevedano l’obbligatorietà, risulta invece ancora non regolamentata la modalità con la quale debba essere rispettata per evitare un’ eventuale azione di nullità; nullità che, in ragione delle caratteristiche di questi contratti, diverge per certi aspetti dalla disciplina della nullità del contratto in generale ed è definita come ‘nullità di protezione’. In particolari circostanze, ricorrenti in ambito di contrattazione bancaria (come ad esempio nelle ipotesi in cui è concesso o meno alla banca di poter supplire ad una propria carenza della sottoscrizione nel contratto), si sono e si continuano a generare ancora molti dubbi all’interno del mondo giurisprudenziale. Lacune queste che i giudici nel tempo hanno cercato di colmare portando valide argomentazioni a sostegno delle loro tesi, spesso con cambi di orientamento.
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Gorelli, Hernández Juan. "Delimitation of the Non-Fixed Indefinite Worker of Public Administrations in Spain". Derecho & Sociedad, 2017. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/117392.

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Resumen
With this study the status of “non-fixed indefinite” in the service of the government workers is analyzed. The “no permanent fixed” are those workers who although initially had a temporary contract with an administration, it has become indefinite due to irregularities thereof. Analyze how Spanish jurisprudence has tried to strike a balance between labor interests (of job security) and public (the constitutional principles of equality, merit and ability in access to public service).
Con este estudio, se analiza la situación jurídica de los trabajadores “indefinidos no fijos” al servicio de las Administraciones Públicas, es decir, aquellos que si bien, inicialmente, tenían un contrato de carácter temporal, éste se ha convertido en indefinido como consecuencia de las irregularidades del mismo. Analizaremos, cómo la jurisprudencia española ha intentado establecer un cierto equilibrio entre los intereses laborales (de estabilidad en el empleo) y los públicos (los principios constitucionales de igualdad, mérito y capacidad en el acceso a la función pública).
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DE, ROSA CORRADO. "IL FINANZIAMENTO ALLE IMPRESE IN CRISI". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/282730.

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Resumen
The subject of the analysis relates the liabilities against the banks arising from the lending to companies in economic distress or default ("concessione abusiva di credito"). Traditional doctrines, from France and Belgium, affirmed that the bank should be considered liable for the damages caused to the creditors of the company. This claim is based on the principle of entrust and deceptive appearance: the creditor negotiates with the company, and trusts the company's solvency, because the bank funded (and keeps on founding) it. Italian courts (see also Cassazione Sezioni Unite 7029-7030-7031/2006) followed the above mentioned interpretation, but determined that the creditor's claim is personal: the bank cannot be sued by the official receiver ("curatore fallimentare"). As a consequence of the above, banks are actually immune from any claim: single creditors do not have the power and information needed to prove the liability. “Concessione abusive del credito”, under this interpretation, is a rigid and limited tort. Some Authors suggested that the banks, in case of negligent lending, can be considered as shadow directors - interfering in the company's decisions - and can be sued by the official receiver ("curatore fallimentare") for the damages caused to the company itself. This analysis explores another solution, resulting from recent studies in Germany (H. KÖTZ, Vertragsrecht, Tübingen, 2009) and Italy (C. MIGLIO, L’autonomia privata nel rapporto di finanziamento bancario, Giust. Civ. 2013, 9, p. 473). Briefly, under this different interpretation, the bank's loan granted to companies defaulted and/or in distress, should be considered void. This different solution considers the “concessione abusive di credito” a threat to economic public order, generating negative externalities. Italian Constitution states that economic initiatives (“iniziativa economica”) cannot be contrary to public social utility (art. 41 co 2) – and bank law declares that the bank is obliged to a safe and prudent lending (art. 5 T.U.B.). As a consequence of the above mentioned second interpretation, the banks lose every guarantee, mortgage and surety securing the relevant loans; furthermore the banks can be sued by “curatore fallimentare” for precontractual liability (art. 1338 c.c.): if someone does not disclose the voidness of a contract (that he knows or should know that it is void) the other part shall be compensated of the relevant damages suffered. The last step of the analysis regards loan agreements executed in the framework of a restructuring procedure. Italian bankruptcy law has developed in the last 10 years three different restructuring procedures: “piani di risanamento” (art. 67 l.fall.), “concordato preventivo” (art. 160 l.fall.) and “accordi di ristrutturazione dei debiti” (art. 182-bis l.fall.). According to the prevailing doctrine, in the context of a restructuring procedure, the bank cannot be considered liable of “concessione abousiva di credito”: the relevant loan agreement is promoted and fostered by Italian law. But under an economic analysis of such law, a “no liability” rule is inefficient: the bank could avoid any credit rating and investigation on the condition of the company, allocating the default risk on the other creditors. We suggest that Italian law’s “favor” should be valued in considering bank’s malice or negligence. Only when the lender knows (or should have known) that the turnaround plan was inconsistent, he should be asked for compensation by the creditors. In this perimeter, the contract should be usually considered enforceable: Italian law encourages lending during the turnaround procedures – the contract is not contrasting economic public order, but it can be the base of a compensation plea.
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SARTORIS, CHIARA. "Poteri del giudice e nullità di protezione". Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1169962.

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Resumen
Lo studio della nullità di protezione prevista dall'art. 36 cod. cons. offre lo spunto per riflettere sul grado di effettività del rimedio, quando l'invalidità colpisce una clausola essenziale per il rapporto. A ben vedere, infatti, un sistema di soppressione delle clausole abusive basato sulla semplice nullità parziale necessaria non appare sempre in grado di realizzare efficacemente l'obiettivo di protezione del contraente debole. Ove a essere eliminata sia una clausola essenziale o un gran numero di clausole, il rischio, per il consumatore, è che la nullità si estenda a contagiare l'intero contratto, lasciandolo privo di protezione e obbligandolo, anzi, alle conseguenti restituzioni. Per questi motivi, il presente lavoro intende indagare quali siano le conseguenze del vuoto contrattuale determinato dall'operare della nullità parziale necessaria, stabilendo di quali poteri disponga il giudice per gestire la lacuna sopravvenuta. A tal fine, lo studio si concentra sull'analisi dei principali meccanismi di modificazione integrativa o correttiva del contratto, funzionali ad assicurarne la conservazione. Attraverso l'indagine prospettata, è così possibile cogliere l'attuale stadio di evoluzione del rimedio della nullità di protezione nel nostro ordinamento, nella consapevolezza che, nel delicato rapporto tra sindacato del giudice e autonomia privata, quest'ultima deve concorrere ad assicurare un equo assetto di tutti gli interessi. The study of protective nullity, provided for art. 36 of the Consumer Code, gives the opportunity to reflect upon the grade of effectiveness of this remedy, when invalidity refers to a core clause of the contract. Ultimately, a system that voids abusive clauses, as a result of a nullity which is necessary partial, does not seem to achieve the purpose of protecting the weak contractual partner. When it is voided a core clause or a large number of clauses, the consumer risks to see that the nullity extends to all the agreement, remaining without protection and having to face to the consequent contractual drawbacks. For these reasons, the present research aims to examine the consequences of the contractual lack produced by the protective nullity, providing which are the judicial powers to manage that void. In connection with this purpose, the study analyzes the main instrument of contractual adjustment, in order to incorporate or correct it, so that it can be preserved. By means this research, it is possible to highlight the current stage of development of protective nullity in our legal system, in the awareness that, with reference to the complex relationship between judicial powers and contractual freedom, the latter must cooperate to ensure a fair balance among all the interests.
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Ruffo, Emanuela. "Gli obblighi di informazione a carico dell'intermediario finanziario: natura giuridica e rimedi". Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11562/910184.

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Resumen
La presente ricerca di dottorato ha ad oggetto l’esame della disciplina dell’obbligo di informazione nel contesto del più ampio settore dei contratti stipulati dagli intermediari finanziari per la vendita di prodotti finanziari, con particolare riferimento al problema relativo alle conseguenze della violazione degli obblighi di informazione e all’individuazione dei rimedi relativi, aspetto quest’ultimo in cui maggiormente si avverte la necessità di assicurare una tutela concreta all’investitore. La disciplina dell’obbligo di informazione rappresenta invero solo uno dei numerosi profili di interesse che si presentano al giurista in quest’ambito. Molti sono infatti i temi inscindibilmente legati all’informazione: si pensi, solo per fare alcuni esempi, alla tematica dei requisiti soggettivi che deve possedere l’intermediario finanziario, o alla forma scritta richiesta ad substantiam per il contratto concluso dall’intermediario finanziario, oppure alle problematiche relative alla natura giuridica degli stessi. Tutte queste questioni sono state ampiamente esaminate nella prima parte del presente lavoro di dottorato, che si è occupata di individuare il contenuto analitico e la natura giuridica del cennato obbligo di informazione, portando ad affermare che l’art. 21 t.u.f. disciplina un vero e proprio obbligo di consulenza di fonte legale, che esula dagli obblighi di comportamento strictu sensu intesi. Il dibattito in merito all’individuazione dei rimedi civilistici azionabili in caso di violazione del cennato art. 21 t.u.f. è attualmente oggetto di ampio e inesaurito dibattito, nonostante siano intervenute a porre qualche punto fermo in merito le Sezioni Unite nn. 26724 e 26725 del 19.12.2007. Ancora oggi, infatti, le Corti italiane riconoscono a volte la nullità del contratto, altre volte la risoluzione dello stesso, altre volte ancora l’annullamento per dolo o per errore, ovvero il solo risarcimento del danno, con una gamma di soluzioni così disparate tra loro da rendere all’interprete quanto mai arduo individuare anche solo un orientamento che possa definirsi prevalente. Molto interessante è stata l’analisi dei problemi in esame in chiave comparatistica con la giurisprudenza e la dottrina tedesche, le quali ipotizzano, cronologicamente già nel primo momento in cui le parti entrano in contatto tra loro, la conclusione tacita di un contratto di consulenza (Beratungsvertrag), con ciò da un lato confermando la qualificazione del dovere di informazione a carico dell’intermediario finanziario quale obbligo di consulenza, dall’altro privilegiando, sotto il profilo rimediale, lo strumento risarcitorio di tipo contrattuale. Anche al fine di indagare le ragioni che hanno indotto la giurisprudenza più recente e parte della dottrina italiane a non aderire all’indirizzo prospettato dai giudici di legittimità, il presente lavoro si pone quindi l’obiettivo di analizzare i diversi orientamenti ed evidenziare i profili di maggiore criticità della soluzione prospettata dalla Suprema Corte, con particolare riguardo all’esclusione dell’applicabilità dell’istituto della nullità al caso di specie, in considerazione del principio tradizionale di non interferenza tra regole di validità e regole di comportamento.
The object of my Ph. D. thesis is the regulation of information duties in financial services contracts, specially refers to the consequences of the breach of these information duties and to the finding of the related legal remedies. In this last topic specially it’s possible to feel the necessity to ensure the real protection of the investor. The discipline of information duties represents only one of the several interesting topics of this matter, as for example the issue of the subjective requirements of the financial brokers, either the issue concerning the written form of the financial service contract requested ad substantiam, or about the legal nature of the information duties. These matters have been examined in the first part of the present study. A particular analysis has been dedicated to the analytic meaning and to the legal entity of this duty. On the basis of this research, we assert that art. 21 Testo Unico della Finanza (t.u.f.) concerns a real counselling duty, different from good faith obligation strictly intended. The approach to the civil law remedies in case of breach of art. 21 t.u.f. is currently the object of a large and boundless debate, even after the judgement nn. 26724 and 26725 of 19.12.2007 of Sezioni Unite of Cassazione civile. Still now the Italian Courts sometimes recognise the voidness of the contract, sometimes the breach of the contract and sometimes the compensation of damages. The analysis of the issues is very interesting from a comparative law perspective upon the German solutions. The German literature and the case law suppose, in the first instance when the contracting parties meet each others, the conclusion of a consultancy agreement (Beratungsvertrag), on one hand confirming the qualification of this information duty as a counselling obligation, on the other hand preferring – in relation to the remedies - the compensation of damages for breach of contract. This study has also the purpose of proving the reasons which have led the newest Italian case law and some Authors in a not conforming approach regarding the judgement of the Supreme Court, more specifically trying to outline and analyse the different approaches to the solution of the Sezioni Unite of 2007, mainly referring to the exclusion in this case of the invalidity remedy, in regard of the traditional non-interference principle between validity rules and behaviour rules.
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MUSSUTO, Martina. "Il contratto di swap: profili sistemativi e rilevanza del vizio". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251058.

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La tematica dei contratti di swap, oggetto di profonde riflessioni dottrinali ed al centro di un acceso dibattito in giurisprudenza, si caratterizza per le problematicità connesse alla struttura, alla natura giuridica nonché alla corretta individuazione della sanzione applicabile a seconda della violazione concretamente posta in essere. Il lavoro rappresenta il frutto di un’analisi della giurisprudenza ad oggi dominante la quale sembra, talvolta, abusare tanto del concetto di causa in concreto quanto di quello di meritevolezza degli interessi perseguiti. Ad emergere sembra, dunque, una certa forzatura sistematica, posto che non tutto ciò che risulta sconveniente o in qualche misura viziato può automaticamente risultare invalido o immeritevole di tutela. Sembrerebbe quasi che la giurisprudenza, non potendo procedere alla dichiarazione di nullità direttamente dalla violazione di norme comportamentali, definisca in termini di causa in concreto o di immeritevolezza anomalie che nulla avrebbero a che vedere con esse. Così procedendo, tuttavia, si legittima la proliferazione di una nullità di matrice giurisprudenziale il più delle volte frutto di valutazioni di tipo valoriale. Sussiste infatti, una profonda differenza fra vizio strutturale e quello incidente sul rapporto, posto che nel primo caso il contratto sarà invalido, mentre nel secondo la condotta illegale determina conseguenze di ben altro tipo.
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Libros sobre el tema "Nullità del contratto"

1

Marzio, Fabrizio Di. La nullità del contratto. Padova: CEDAM, 1999.

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2

Franzoni, Massimo. Dell'annullabilità del contratto. Milano: Giuffrè, 1997.

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3

Diana, Antonio Gerardo. La nullità parziale del contratto. Milano: Giuffrè, 2004.

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4

Giaimo, Giuseppe. Conversione del contratto nullo. Milano: Giuffrè, 2012.

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5

Venosta, Francesco. Le nullità contrattuali nell'evoluzione del sistema. Milano: Giuffrè, 2004.

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6

Marzio, Fabrizio Di. Contratto illecito e disciplina del mercato ]. Napoli: Jovene, 2011.

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7

Iturraspe, Jorge Mosset. La extinción del contrato: Responsabilidad extracontractual derivada del contrato. Buenos Aires: Rubinzal-Culzoni Editores, 2008.

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8

1933-, Galgano Francesco y Italy, eds. Della simulazione, della nullità del contratto, dell'annullabilità del contratto: Art. 1414-1446. Bologna: Zanichelli, 1998.

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9

Pagliantini, Stefano. Autonomia privata e divieto di convalida del contratto nullo. Torino: G. Giappichelli, 2007.

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10

Marucci, Barbara. Conversione sostanziale e procedimento di qualificazione del contratto. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2006.

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Capítulos de libros sobre el tema "Nullità del contratto"

1

PONGSAPAN, Munin. "Invalidity of Contract in Thai Law: Defects in Consent". En Invalidity, 427–58. Oxford University PressOxford, 2022. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780192859341.003.0022.

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Resumen
Abstract A product of legal borrowing, the Thai CCC has mostly basic rules to deal with defects of consent that can be found in major civil codes, especially the German and French Civil Codes. The rules seem systematic and simple to a certain degree. Mistakes can be self-motivated or induced by fraud. Whether they render the contract void or voidable depends on the type of mistake. Fraud can be made by a positive act of a contract party, by non-disclosure of a party, or by a third party. They all can lead to a voidable contract. Duress is the least popular ground to set aside contracts in court. Thai contract law still has a picture of a party violently forcing the other party to enter a contract, while most jurisdictions have developed their law to tackle the situations where a party misuses her influence over the other contracting party or a party exploits the other parties’ vulnerabilities without engaging in or threatening a wrongful act. The absence of the concept of unfair exploitation is one of the two major drawbacks of Thai contract law in relation to defects of consent. The second major disadvantage is a complete lack of remedy for the mistaken party, the party deceived, and the party threatened. They can only claim the nullity of a void contract or avoid the voidable contract. The invalidity of the contract does not entitle them to the right to claim damages. The two major drawbacks are consequences of imperfect legal borrowing.
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Actas de conferencias sobre el tema "Nullità del contratto"

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Zaidi, Qasim, Billibon Yoshimi y Noreen Flanigan. "Test of spatial additivity for induced color contrast". En OSA Annual Meeting. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1990. http://dx.doi.org/10.1364/oam.1990.thdd6.

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Resumen
We have previously presented estimates of the effect of different parts of the surround on the appearance of a central test. This effect was measured by surrounding a central disk with a radially symmetric spatial sinewave that varied along a color line around midwhite. As the phase of the sinewave was changed uniformly in time, so that it appeared to drift towards the center, the appearance of the center changed cyclically in time. The induced modulation was nulled by adding real temporal modulation to the disk. The amplitude of the nulling modulation was measured for spatial frequencies of 0.05-2.0 c/deg at a drift rate of 1 Hz. The function relating the amplitude of nulling modulation to the spatial frequency of the surround was low-pass. If the amplitude of induced contrast were assumed to be a weighted sum of the effect of each pixel of the surround and the effect of each pixel proportional to the contrast amplitude at that pixel, then the spatial weighting function could be estimated by the Fourier transform of the measured nulling function divided by the extent of the surround. We now present tests of the first assumption. The surround consisted of pairs of radial sinewaves of different spatial frequencies. The two sinewaves were set to be inphase at the first surround pixel, and both were drifted at 1 Hz. The amplitude of induced contrast was measured as described above. The assumption of spatial additivity was tested by comparing the functions that relate the nulling amplitude to the spatial frequency of the paired surround sinewaves for each spatial frequency. The above measurements, combined with measurements of induced amplitude as a function of inducing amplitude, will enable us to characterize the spatial properties of color induction.
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