Literatura académica sobre el tema "Negativi"

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Artículos de revistas sobre el tema "Negativi"

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D'Ovidio, Fabrizio. "L'effetto dei legami positivi e negativi sulle prestazioni sportive". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 2 (abril de 2013): 62–90. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002003.

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Resumen
L'assunto teorico dell'indagine condotta si basa sull'influenza agita sulle prestazioni dalle relazioni instaurate tra i membri di squadre sportive. L'impiego della Social Network Analysis (SNA) in questo contesto di studio si rende estremamente pertinente, dato che le squadre sportive presentano confini netti, costituiscono gruppi di soggetti ben definiti (reticoli completi), generano misure di outcome facilmente misurabili e l'efficacia dell'interdipendenza tra i propri membri produce un impatto diretto sulle performance (Lusher et al., 2010). L'unitŕ di analisi č costituita dai match disputati dalle squadre campionate, appartenenti a quattro specialitŕ sportive (pallacanestro, pallavolo, pallamano e pallanuoto) e distinti livelli di intensitŕ agonistica (dalla massima serie al dilettantismo). Attraverso gli strumenti della SNA, nell'indagine condotta vengono rilevate le relazioni interpersonali di matrice professionale e amicale: le prime misurano l'intesa di gioco e la reputazione professionale di ciascun giocatore; le seconde catturano quanto spesso gli atleti dichiarano di frequentarsi al di fuori dell'ambiente sportivo. I legami instaurati tra i giocatori vengono inoltre distinti in positivi e negativi. La ricerca si concentra perlopiů sulle relazioni di segno negativo in virtů della teoria dell'asimmetria negativa dei legami, secondo la quale gli eventi negativi stimolano una maggiore attivitŕ fisiologica, affettiva, cognitiva e comportamentale rispetto a quelli positivi o neutri (Labianca e Brass, 2006). Le medie degli indegree centrality dei legami positivi e negativi, e di tipo professionale e amicale, vengono impiegate per predire le performance collettive delle squadre, operativizzate attraverso la differenza standardizzata dei punteggi ottenuti in ciascun match. L'analisi condotta dimostra che l'appartenenza ad una serie agonistica rispetto ad un'altra influenza notevolmente l'effetto dei legami sulle prestazioni: in generale, i legami positivi si rendono premianti in termini di rendimento per le squadre professioniste, mentre quelli negativi risultano ostacolare le performance delle squadre meno professionali. Nello specifico, nelle squadre professioniste le relazioni di antipatia e di ostilitŕ tra i giocatori sono neutralizzate dall'osservanza delle regole tecniche in base alle quali essi sono chiamati ad interagire - osservanza che fa tutt'uno con la professionalitŕ loro richiesta, mentre le relazioni di segno positivo si rendono estremamente determinanti. Nel caso delle squadre non professioniste (i cui atleti percepiscono solo modesti vantaggi economici dall'attivitŕ agonistica sportiva), al contrario, i legami negativi tra i giocatori in campo (anche se in media assai meno frequenti che tra i giocatori professionisti) peggiorano sensibilmente i risultati conseguiti, mentre quelli positivi non dimostrano avere alcun effetto significativo.
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Gamulin, Ljubo y Nena Meter Kiseljak. "Dry Gelatin Negatives on Glass – History, Safekeeping and Digitalization". Portal 7 (28 de diciembre de 2016): 299–306. http://dx.doi.org/10.17018/portal.2016.19.

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Di Blasio, Paola y Chiara Ionio. "Partecipazione ad eventi negativi e positivi e resistenza alla suggestionabilitŕ". MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, n.º 2 (septiembre de 2012): 35–59. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-002003.

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Resumen
Alcuni studi sulla suggestionabilitŕ interrogatoria hanno evidenziato che la capacitŕ dei bambini di resistere all'induzione suggestiva č favorita dalla partecipazione attiva all'evento. La nostra ricerca si inserisce in questo filone di studi con l'obiettivo di verificare se il coinvolgimento attivo in un evento connotato emotivamente (in senso positivo o negativo) rispetto alla semplice osservazione consenta la resistenza alle domande suggestive. Il protocollo di ricerca ha visto i bambini sperimentare tre diverse situazioni come osservatori di un evento (neutro) o come protagonisti ad un evento connotato negativamente (Partecipato-Negativo) o positivamente (Partecipato-Positivo). Tali eventi sono stati oggetto di 27 domande (aperte, misleading e tag) poste a distanza di una settimana e di un mese Alle prime due fasi della ricerca hanno partecipato 124 bambini di etŕ tra 7 e 10 anni (etŕ media = 8.56), di cui 58 femmine e 66 maschi, e alla terza fase 71 bambini. I risultati hanno evidenziato differenze significative nella resistenza alla suggestionabilitŕ in funzione del tipo di evento. In particolare a distanza di una settimana e di un mese, le domande relative all'evento Partecipato-Negativo hanno ricevuto un maggior numero di risposte corrette e il minor numero di risposte errate in connessione sia alle domande misleading sia a quelle tag.
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Autiero, A. "L'etica della salute fra diritti negativi e doveri di solidarietà". Global Bioethics 5, n.º 2-3 (enero de 1992): 157–63. http://dx.doi.org/10.1080/11287462.1992.10800617.

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Gardino, Attilio y Freddy Torta. "Il corpo in gioco". GROUNDING, n.º 2 (enero de 2013): 99–117. http://dx.doi.org/10.3280/gro2012-002009.

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Resumen
Gli autori esaminano la diffusione dei social network, individuandone le criticitŕ e ipotizzano un lavoro di rialfabetizzazione corporeo-emotiva come antidoto verso gli effetti negativi di questo fenomeno.
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Filoni, Rosaria. "Crisi della professione o professione per la crisi". GROUNDING, n.º 1 (julio de 2012): 35–41. http://dx.doi.org/10.3280/gro2012-001005.

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Resumen
L'autrice ripercorre alcuni aspetti positivi č negativi dell'attuale status della psicologia, psicoterapia, psichiatria e richiama la necessitŕ della partecipazione democratica come condizione per garantire la migliore organizzazione della realtŕ.
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Idomir, Mihaela Elena. "Studiu asupra rezistenței la carbapeneme a bacililor gram negativi. Implicați în patologie la pacienți spitalizați". Jurnal Medical Brasovean 2019, n.º 2 (24 de febrero de 2020): 21–27. http://dx.doi.org/10.31926/jmb.2019.2.2.

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Piccinelli, Marco y Pierluigi Politi. "Struttura fattoriale della versione a 12 domande del General Health Questionnaire in un campione di giovani maschi adulti". Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, n.º 3 (diciembre de 1993): 173–81. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006990.

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Resumen
RiassuntoScopi- a) Indagare la struttura fattoriale della versione a 12 domande del General Health Questionnaire (GHQ-12) in un campione di maschi diciottenni; b) saggiare la capacità dei punteggi fattoriali standardizzati di discrimi- nare tra soggetti portatori o meno di un disturbo psichico secondo il giudizio dello psichiatra.Disegno- Un campione di 363 soggetti selezionati nel corso della visita militare di leva è stato invitato a completare il GHQ-12 e ad essere intervistato da uno psichiatra. Dati completi sono stati raccolti per 320 soggetti (88% del campione selezionato).Risultati- Due componenti con autovalore(eigenvalue)superiore a 1 sono emerse dall'analisi a componenti principali prima della rotazione, riuscendo a spiegare il 46.7% della varianza nei dati. La prima componente, sulla quale tutti i 12 items del questionario hanno rivelato un peso di segno positivo, è stata interpretata come una misura globale dello stato psicopatologico dei soggetti esaminati. La seconda componente è risultata bipolare, dal momento che su di essa tutti gli items «positivi» hanno presentato pesi di segno positivo, mentre gli items «negativi» hanno avuto pesi negativi; cio suggerisce che il GHQ è in grado di cogliere entrambe le componenti della salute mentale, la componente negativa (di cui sono espressione i sintomi) e la componente positiva (rappresentata dalla presenza di uno stato di benessere soggettivo). Dopo rotazione Varimax ciascun item del questionario pesava significativamente su uno solo dei due fattori identificati, fatta eccezione per l'item 12 il cui peso è risultato inferiore a 0,500 su entrambi i fattori. Il fattore A, caratterizzato dai 6 items «negativi» del GHQ-12, è stato denominato «disforia generale» ; il fattore B, definito da 5 dei 6 items «positivi» è stato chiamato «benessere/funzionamento sociale» . La migliore discriminazione tra soggetti portatori o meno di un disturbo psichico è stata offerta dai punteggi relativi al fattore «disforia generale» ; nessun vantaggio è stato invece ottenuto dalla combinazione dei punteggi riportati sui due fattori.Conclusioni- La compren- sione della struttura fattoriale del GHQ-12 potra fornire utili informazioni oltre a quelle offerte da un singolo punteggio di severità risultante dalla semplice somma delle risposte positive, spingendo la descrizione dello stato psicopatologico dei soggetti esaminati oltre la semplice distinzione tra «casi» e «non-casi».
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Marcella, Ravenna, Brambilla Marco y Roncarati Alessandra. "Percezione sociale di gruppi nazionali: credenze ed emozioni verso gli israeliani". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 3 (enero de 2012): 395–411. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003005.

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Resumen
Questo studio investiga aspetti della percezione sociale di categorie di Israeliani caratterizzate da differenti ruoli sociali assunti in contesti intergruppi. 213 studenti universitari hanno descritto liberamente stimoli fotografici differenziati e specificato l'intensitŕ con cui hanno sperimentato reazioni emozionali ed empatiche. I principali risultati mostrano, in linea con le previsioni, che i partecipanti non hanno rappresentazioni univoche del gruppo degli Israeliani ma notevolmente diversificate in funzione delle informazioni contestuali proposte. Cosě se Israeliani seduti ad un caffč di Gerusalemme evoca una rappresentazione complessivamente positiva e priva di contenuti stereotipici negativi, Israeliani in azione di guerra in Libano evoca invece contenuti ed emozioni univocamente negativi. Diversamente, Israeliani che soccorrono connazionali feriti evoca emozioni riconducibili sia ad ammirazione che a disprezzo. Infine, sia la categoria Israeliani che Israeliani impegnati nello sgombero di connazionali a Gaza evocano rappresentazioni ambivalenti. La presenza diversificata di contenuti stereotipici in rapporto alle categorie considerate č discussa specie in rapporto a specifiche implicazioni applicative.
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Carinci, Maria Teresa. "Covid-19 e "blocco" dei licenziamenti: ratio, limiti e opportunità di una misura in bilico tra il primo e il secondo comma dell'art. 41 Cost." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 167 (octubre de 2020): 571–86. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-167005.

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Resumen
L'Autrice affronta il tema del blocco dei licenziamenti recentemente disposto dalla normativa emergenziale italiana al fine di contenere gli effetti negativi del lockdown causato dalla diffu-sione del virus Covid-19, soffermandosi in particolare su i precedenti, la ratio, i pro e i contro di tale disposizione e formulando alcune proposte per la rivisitazione della disciplina dei licen-ziamenti.
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Tesis sobre el tema "Negativi"

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Biviano, Eleonora. "GERMI GRAM NEGATIVI MULTI RESISTENTI: pressione di selezione e pressione di colonizzazione". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424475.

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Resumen
Introdution: Infections are one of the most important causes of morbility and mortality in the intensive care units all around the world. The indiscriminate use, often not appropriate, of the antibiotics, led to the development of the multidrug resistant species. In the last years there was a large spread of multidrug resistant Klebsiella Pneumoniae Carbapenemase-producing (KPC), that, due to the small therapeutic option and therefore its rapid diffusion, it is becoming a serious health problem. Aim of the study: First aim of the study has been to understand if the KPC infection could be able to aggravate the outcome of the patients admitted in intensive care units. Second aim was to understand if in the intensive car units there are correct strategies of prevention, if it exists a peculiar type of patient more sensitive to the infection, and to understand the real efficacy of the antibiotic therapy used. Materials and Methods: A prospective observational study that has included all the patients admitted to intensive care units, with at list one biological positive sample for KPC, from January 2013 to October 2015. General features of patients as well as data about comorbidity, trend of inflammation indexes, antibiotic therapy and mortality rate was recorded. Results: Of the 109 patient analyzed, 64% of cases came from surgical units. The simple positive in a swab of KPC does not cause increase in inflammatory markers, and the same we observed after infection confirmed by blood colture. Seventeen percent of the patients have 3 or more comorbidities and, of which, 60% died with a relative risk of death of 4,6. Twenty five percent of the patients had infection of KPC confirmed by blood culture, of which 54,5% died with a relative risk of death of 4,1. The association of three or more comorbidities and infection for KPC clinically documented increase the relative risk of death until 13,6. Conclusions: Among patients afferent to the intensive care unit, the most sensitive to the infection of KPC seem the patients from surgery unit. The only colonization by KPC does not seem to be able to worse the outcome, while the clinically documented infection confirmed by blood culture appears to increase the relative risk of death, even more if associated with a number of comorbidities greater than or equal to three.
Presupposti dello studio: Le infezioni sono una delle principali cause di morbilità e mortalità nei reparti di terapia intensiva di tutto il mondo. L’abuso e l’uso spesso inappropriato degli antibiotici ha portato nel corso degli anni allo sviluppo di specie antibiotico-resistenti. Negli ultimi anni c’è stata grande diffusione della Klebsiella Pneumoniae produttrice di carbapenemasi (KPC) multiresistente agli antibiotici che, proprio per le ridotte opzioni terapeutiche e la rapida capacità di colonizzazione ed infezione, desta sempre maggiore preoccupazione. Scopo dello studio: Obiettivo primario del nostro studio è stato capire se l’infezione da KPC sia effettivamente in grado da sola di peggiorare l'outcome dei nostri pazienti fino a determinarne il decesso. Obiettivi secondari: valutare se nelle terapie intensive in esame vengono messe in atto le strategie di prevenzione raccomandate, indagare se esiste una tipologia di pazienti più suscettibili all'infezione, capire se la terapia antibiotica messa in atto sia realmente efficace. Materiali e metodi Studio osservazione prospettico che ha incluso tutti i pazienti che all'ingresso presso le unità di terapia intensiva prese in esame o durante il ricovero nelle stesse abbiano avuto almeno un campione biologico positivo per KPC, nel periodo di tempo da Gennaio 2013 a Ottobre 2015. Di questi pazienti sono state registrate variabili individuali, esami ematochimici, indicatori di flogosi e condotta terapeutica. E’ stato inoltre calcolato il rischio relativo di mortalità in base alla presenza di 3 o più comorbidità, in base all'infezione confermata all'emocoltura da KPC e il rischio relativo di morte delle due precedenti variabili aggregate. Risultati Dei 109 casi analizzati, il 64% dei pazienti erano provenienti da reparti chirurgici. In seguito al riscontro di positività per KPC al tampone, non si evidenzia un aumento significativo dei globuli bianchi né degli indici di flogosi nei nostri pazienti. Anche dopo lo sviluppo di una emocultura positiva per KPC, non è stato osservato un aumento significativo dei globuli bianchi né degli indici di flogosi. Quindici (17%) Pazienti presentavano 3 o più comorbidità, e di questi il 9 (60%) sono deceduti, con un rischio relativo di decesso di 4.6. Ventidue (25%) Pazienti hanno sviluppato un'emocoltura positiva per KPC, e di questi 12 (54.5%) sono deceduti, con un rischio relativo di decesso di 4.1. Nel caso di pazienti con comorbidità maggiori o uguali a 3 e emocoltura positiva il rischio relativo di decesso è 13.6. Conclusione/discussione Dei Pazienti che afferiscono alle terapie intensive, quelli più suscettibili di infezione da KPC sembrano essere quelli provenienti dai reparti chirurgici. La colonizzazione da sola non sembra in grado di peggiorare l’outcome mentre l’infezione clinicamente documentata da emocoltura positiva appare aumentare il rischio di decesso, tato più se associata a un numero di comorbidità maggiore o uguale a tre.
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amadei, Ilaria. "STUDIO DI NUOVI MATERIA I PER E ETTRODI NEGATIVI IN BATTERIE LITIO IONE". Doctoral thesis, La Sapienza, 2006. http://hdl.handle.net/11573/917298.

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Tripolone, Mario <1997&gt. "Come le banche affrontano il problema della liquidità in tempi di tassi negativi". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21740.

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Dopo il “whatever it takes” dell’ex presidente della banca centrale europea Mario Draghi, le decisioni di politica monetaria hanno giocato, e continuano a giocare, un ruolo importante per risollevare l’economia dell’area dell’euro. È interessante sottolineare come negli ultimi dieci anni le decisioni di politica monetaria si sono contraddistinte per la loro entità, portando le banche centrali dei paesi più avanzati (es. FED, BCE) a ridurre i tassi di interesse di circa il 4% per far fronte alla crisi economica. Dal 2012 in poi le principali banche centrali hanno spostato i tassi di interesse per la prima volta in territorio negativo. In primo luogo si da una spiegazione generale della funzione della politica monetaria e sulle decisioni che sono state prese dopo la crisi del debito sovrano che ha investito l’area dell’euro tra il 2010 e il 2011. Maggiore attenzione viene data al NIRP (Negative Interest Rate Policy o Politica dei tassi di interesse negativi), decisione avvenuta nel 2014 da parte della Bce, e non solo, di portare per la prima volta i tassi di interesse di riferimento in territorio negativo. In quegli anni, la Bce ha ridotto cinque volte il tasso di interesse di riferimento portandolo dallo 0 al -0,10% del 06/2014 fino al -0,50% del 09/2019 (ancora oggi i tassi di interesse sui depositi o DPR sono fermi al -0,50%). Per assicurarsi che la decisione di politica monetaria del NIRP venisse trasmesse in maniera corretta all’economia reale, la Bce ha utilizzato come canale di trasmissione Il TLTRO (Targeted Longer-Term Re financing Operations). Se da un lato è importante individuare il meccanismo di trasmissione, dall’altro bisogna attenzionare i casi in cui tali meccanismi si inceppano. Il caso Fineco è un esempio concreto di quando vi è un problema nei canali di trasmissione. Qui si fa cenno all’ “intrappolamento” della liquidità che comporta un costo per le banche. In secondo luogo, viene trattato il tema del NIRP e le conseguenze che questo tipo di politica monetaria ha con il protrarsi nel tempo sia negli istituti di credito che nell’economia reale. Per dare una spiegazione del perché determinate decisioni di politica monetaria della Bce hanno effetti negativi sugli istituti di credito, è stato condotto un case study. Il case study ha come obiettivo quello di capire l’interazione che ha la decisione di politica monetaria (in questo caso il NIRP) sia sui rendimenti azionari del campione che sulla redditività. Altro obiettivo del case study è quello di studiare gli effetti del NIRP sulla quantità di liquidità degli istituti di credito coinvolti. Il campione su cui viene svolto il case study , è composto da trenta banche europee (principalmente Italiane). Viene fatta una descrizione dettagliata in merito all’andamento azionario delle singole banche e alle caratteristiche di ognuna di esse in termini di capitalizzazione. Di estrema importanza è il monitoraggio degli ultimi cinque anni della yield curve e soprattutto dell’andamento delle curve che sono state prese a riferimento per il case study, ovvero della yield curve a due anni, a dieci anni e il between tra due-dieci anni. La scelta delle curve non è stata casuale, avere una visione della curva dei tassi di interesse a breve, medio e lungo periodo ci permette di avere un’inquadratura completa sui tassi di interesse quotati dal mercato. Inoltre possiamo vedere che tipo di correlazione vi è tra i rendimenti azionari del campione e la variazione delle yield curve prese in riferimento. In terzo luogo è stata condotta, tramite il software STATA, una panel regression per capire l’interazione temporale tra LCR (liquidity coverage ratio) e NSFR (net stable funding ratio) con i rendimenti azionari. Tali indici mi indicano la disponibilità della banca a far fronte alle esigenze di liquidità di breve e di medio-lungo termine.
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Fiscon, Marta. "Validazione di un percorso diagnostico rapido per l'analisi del fenotipo di sensibilità dei batteri Gram negativi". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426658.

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Resumen
The multidrug-resistant bacterial infections represent a global and complex problem because of the increase in their prevalence and the lack of new antibiotics. In this context, the antimicrobial stewardship programs are based on the collaboration between the infectious disease specialist and the microbiologist, which must merge their competencies to optimize antimicrobial therapy, implement surveillance and control the spread of MDR epidemic in health-care facilities. Moreover, they should create specific diagnostic procedures to obtain a prompt diagnosis of sepsis, with the species-identification of the pathogen and its sensitivity profile to antibiotics. Our research evaluated a new diagnostic approach for the early determination of the phenotypic antimicrobial susceptibility in Gram-negative bacteria. The first study aimed to validate an innovative rapid procedure for bacterial antibiogram in sepsis, which is 24 hours quicker than the traditional one. Nowadays indeed, the laboratory can use new technologies molecular biology techniques as a support in sepsis diagnostics; however, culture and microbroth diluition are still the gold standards in sepsis’ microbiological diagnosis. Unfortunately, they require a long time to be finalized, and this is more and more a severe limit since patients’ survival depends on a rapid and correct therapy start. Many authors studied new pathways of identification of resistances, but until now, nobody was able to establish a shared procedure based on evidence. For this reason, in the real-life laboratory, operational protocols are based on the responsibility and the expertise of the single professional. In our study, we included 145 strains of E. coli, K. pneumoniae and P. aeruginosa, with different phenotypic profiles. They were analyzed with both the gold standard method and the rapid one, comparing the values of Minimal Inhibitory Concentration. The procedure included haemocolture’s bottles inoculum, spot streaking on an agar plate, 5 hours incubation at 37°C, and finally microbroth diluition test preparation (Sensititre® method). MIC data and their interpretation (susceptible, intermediate or resistant) were collected and compared to ones obtained with the gold standard test, and agreement index was calculated together with sensitivity, specificity and prediction parameters. The aggregate data analysis showed a good performance, regarding precision, the Categorical Agreement (97.9%), the Essential Agreement (99.1%), the sensitivity (96%) and specificity (99%). Furthermore, the errors related to the evaluation of both the single antibiotic and the total of the MIC resulted in being acceptable. However, we observed the presence of some significant Very Major and Major Errors concerning Ampicillin/Sulbactam, Piperacillin/Tazobactam e Fosfomycin: these results suggested us to exclude the three drugs from the new rapid susceptibility test, without precluding the utility in guiding the so called “first line therapy”. In the second study, we evaluated the application of mass spectrometry to the rapid detection of quinolones’ resistance, with particular attention to the expression of the aminoglycoside acetyltransferase variant AAC(6’)-Ib-cr. We included in the study 72 strains of E. coli, which were spot streaked on an agar plate, incubated for 5 hours at 37°C with norfloxacin disk and finally collected for the MALDI-TOF analysis. For the study, we used the Saramis® software, Vitek® MS (Biomerieux), which allows examining separately every single detected spectrum. In particular, we investigated the presence of spectra related to the native and the acetylated norfloxacin spectra (“indirect” method) and the AAC(6’)-Ib-cr spectra (“direct” method). In both the cases, the analysis did not show satisfactory results, regarding both agreements with the reference test and sensitivity/specificity. In conclusion, our study demonstrated that the new rapid procedure for the bacterial antimicrobial susceptibility test has an acceptable agreement with the traditional one regarding the major part of the antibiotics that are used in practice as a first line therapy in sepsis. On the contrary, our method for the evaluation of quinolone with mass spectrometry did not show any clinical and microbiological viability. Further studies might be designed in this topic, but they should always consider the need to guarantee a precise and rapid result, together with a targeted diagnosis and care that never neglect expertise, caution, and clinical monitoring.
Il problema delle infezioni da germi multiresistenti è complesso e di gravità sempre crescente, a causa dell’incremento della loro diffusione e del mancato sviluppo di nuove opzioni terapeutiche. Un’efficace soluzione è rappresentata dai programmi di antimicrobial stewardship, che prevedono una stretta collaborazione interdisciplinare allo scopo di ottimizzare la terapia antimicrobica, contenere le epidemie da germi multiresistenti e creare iter diagnostici mirati, specie nel caso delle infezioni invasive. L’attività di ricerca svolta ha avuto lo scopo di validare un percorso diagnostico innovativo per l’analisi rapida del fenotipo di sensibilità dei batteri Gram negativi. Ad oggi, infatti, nella diagnosi microbiologica di sepsi, l’antibiogramma secondo brodo-diluizione rappresenta ancora il gold-standard; tuttavia sussiste la necessità di fornire il risultato in tempi sempre più brevi, per consentire al clinico di perfezionare la terapia iniziata empiricamente. Per questo motivo, il limite dato dalle lunghe tempistiche attuali è sempre più gravoso, seppur le tecnologie attuali consentano di integrare nella routine di laboratorio metodi veloci ed efficaci, come le analisi in biologia molecolare. Vari autori hanno indagato nuovi percorsi di identificazione rapida del fenotipo di sensibilità, ma ad oggi non è ancora presente nessuno studio conclusivo e nessuna indicazione ufficialmente validata e riconosciuta per l’uso delle metodiche rapide di rilevazione delle resistenze nella real-life, lasciando alla responsabilità e all’esperienza del medico microbiologo l’adozione di protocolli operativi e la loro integrazione nel work-flow del laboratorio. Nel primo studio, pertanto, è stata validata una procedura innovativa di esecuzione dell’antibiogramma, in grado di anticiparne il risultato di circa 24 ore, grazie all’analisi dopo semina a spot, che permette di ottenere la rapida crescita di una patina batterica. Sono stati inclusi in questa analisi 145 ceppi di E. coli, K. pneumoniae e P. aeruginosa, con differenti profili di sensibilità, che sono stati analizzati sia secondo il metodo di riferimento che secondo il metodo rapido per la determinazione della MIC. Nel complesso, i dati ottenuti hanno evidenziato una performance soddisfacente, per quanto riguarda la ripetibilità, la concordanza tra le due metodiche, la sensibilità e la specificità. Anche gli errori rilevati, analizzando i singoli antibiotici e il totale delle MIC complessivamente determinate, sono risultati entro il limite di accettabilità del metodo; tuttavia, sono state osservate alcune criticità, soprattutto riguardo all’attendibilità dei risultati per Ampicillina/Sulbactam, Piperacillina/Tazobactam e Fosfomicina, che potrebbero essere escluse dalla refertazione dell’antibiogramma “rapido” senza precluderne l’utilità per l’aggiustamento della prima linea terapeutica. Il secondo studio, invece, ha valutato l’applicazione della spettrometria di massa alla rilevazione rapida della resistenza ai fluorchinoloni, con particolare attenzione all’espressione della variante della aminoacetiltrasferasi AAC(6’)-Ib-cr. A tale scopo, sono stati inclusi nella ricerca 72 ceppi di Escherichia coli, seminati a spot su piastre di agar sangue, incubati per 5 ore con disco di norfloxacina ed infine raccolti per l’analisi dello spettro proteico tramite MALDI-TOF. Per lo studio è stato utilizzato il software Saramis™ dello strumento Vitek-MS® (BioMerieux), che ha consentito l’analisi scorporata dei singoli spettri rilevati. In particolare, sono stati ricercati gli spettri corrispondenti alle forme di norfloxacina native e acetilate (metodo “indiretto”) e il picco corrispondente all’enzima aac(6’)-Ib-cr (metodo “diretto”). In entrambi i casi, la valutazione non ha dato risultati soddisfacenti, sia in termini di concordanza con il metodo tradizionale, che di specificità e sensibilità. In conclusione, il percorso diagnostico rapido per la determinazione della MIC è risultato valido in termini di riproducibilità e affidabilità e può essere applicato, seppur con alcune riserve, nella diagnosi microbiologica di sepsi. Al contrario, la rilevazione della resistenza ai chinoloni tramite spettrometria di massa con il metodo indagato non ha dimostrato alcuna applicabilità nella pratica clinica. Ulteriori approfondimenti potranno essere presi in considerazione, tenendo sempre conto della necessità di garantire un risultato rapido e preciso, che non tralasci la centralità di una diagnosi e cura sempre guidate da expertise, prudenza e monitoraggio clinico.
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Raneri, Manuel. "Un algoritmo per la determinazione di modelli di processo DCR a partire da esempi positivi e negativi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24082/.

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Resumen
I linguaggi imperativi determinano i modelli di processo specificando il flusso di controllo che si vuole avere al loro interno. La natura dinamica dei processi aziendali, però, rende difficile il mapping di tali azioni in diagrammi di flusso imperativi, generando modelli complessi e di difficile lettura. I modelli dichiarativi, al contrario, si concentrano sulla specifica di ciò che dovrebbe essere soddisfatto, offrendo, all’interno del processo, tutti i comportamenti possibili e usando i vincoli per eliminare il comportamento non desiderato, in modo da ottenere modelli più semplici e di facile comprensione. Il controllo e il monitoraggio di tali processi è realizzato dal Process Mining. Quest’ultimo consente di generare un modello di processo, semplicemente, analizzando le attività che sono contenute nei log di eventi (Discovery), confrontare un log recente con un modello esistente (Conformance Checking) o migliorare il modello di processo utilizzando le informazioni estratte dal log (Enhancement). La maggior parte degli algoritmi di discovery esistenti utilizzano log costituiti da tracce positive, tuttavia, non discriminano i comportamenti desiderati da quelli indesiderati. In questo lavoro viene presentato un algoritmo di discovery, ispirato a quello presentato da Mooney nel 1995, che sfrutta sequenze di azioni sia positive che negative in modo da ottenere un modello che si avvicini maggiormente alla realtà. L’algoritmo restituisce un modello di processo dichiarativo e presenta due diverse versioni, una che ritorna una formula logica costituita da disgiunzioni di congiunzioni (OR di AND) e l’altra che restituisce una formula logica costituita da congiunzioni di disgiunzioni (AND di OR).
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Branchini, Rachele <1986&gt. "Negativi di memoria. La rappresentazione del trauma nel romanzo del Novecento. Samuel Beckett, Georges Perec, Agota Kristof". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6894/1/branchini_rachele_tesi.pdf.

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Oggetto di questa tesi è l’analisi delle modalità di rappresentazione del trauma nel romanzo del Novecento e, in particolare, nelle opere di Samuel Beckett, Georges Perec e Agota Kristof. Fondamento dello studio sarà una disamina dei procedimenti linguistici e narrativi di rappresentazione del trauma nelle prose degli autori citati, al fine tracciare le linee di un’estetica in grado di descrivere le caratteristiche peculiari delle narrazioni in cui la dimensione antinarrativa della memoria traumatica assume il ruolo di principio estetico guida. L’analisi si soffermerà sulla cruciale relazione esistente, in tutti e tre gli autori, tra rappresentazione del trauma e sviluppo di strategie narrativi definibili come “denegative”. L’analisi dei testi letterari è condotta sulla base del corpus critico dei Trauma Studies, dell’ermeneutica della narrazione di stampo ricœuriano e della teoria del linguaggio psicoanalitica e affiancata, ove possibile, da uno studio filologico-genetico dei materiali d’autore. Alla luce di tali premesse, intendo rivalutare il carattere rappresentativo e testimoniale della letteratura del secolo scorso, in contrasto con la consuetudine a vedere nel romanzo novecentesco il trionfo dell’antimimesi e il declino del racconto. Dal momento che le narrazioni traumatiche si costruiscono intorno e attraverso i vuoti di linguaggio, la tesi è che siano proprio questi vuoti linguistici e narrativi (amnesie, acronie, afasie, lapsus, omissioni e mancanze ancora più sofisticate come nel caso di Perec) a rappresentare, in modo mimetico, la realtà apparentemente inaccessibile del trauma. Si tenterà di dimostrare come questi nuovi canoni di rappresentazione non denuncino l’impossibilità del racconto, bensì una sfida al silenzio, celata in più sottili e complesse convenzioni narrative, le quali mantengono un rapporto di filiazione indiretto − per una via che potremmo definire denegativa − con quelle del romanzo tradizionale.
The aim of this research is the analysis of the forms of representation of trauma in 20th century novel, in particular in the work of Samuel Beckett, Georges Perec and Agota Kristof. The core of the analysis is the examination of the linguistic and narrative processes of representation of trauma in the proses of the aforementioned authors, in order to define aesthetical categories able to describe the particular features of narratives whose leading aesthetic principle is the anti-narrative dimension of the traumatic memory. The analysis will dwell on the crucial relationship – vital in all three authors – between representation of trauma and development of narrative strategies that can be defined as ‘denegative’. The theoretical bases for the analysis of the literary texts are the anti-narrative theories of the traumatic memory, along with Ricœur’s hermeneutics of narrative and the Psychoanalytical theory of language. Where possible, this is paralleled by a philological and genetic study of authorial manuscripts. In contrast with the prevailing view that, in 20th century novel, sees the triumph of anti-mimesis and the decline of the story, I seek to reassess the representative and testimonial character of 20th century literature. Since traumatic narratives are built by and hinge on gaps of language, my contention is that these gaps of language (amnesia, achrony, aphasia, Freudian slips, omissions and more articulated losses, as in Perec’s case) do in fact represent, mimetically, the apparently inaccessible reality of trauma. These new canons of representation do not state the impossibility of narrative; on the contrary they represent a challenge to silence, an attempt hidden in sharper and more complicated narrative conventions that keep a relationship of indirect origin with the conventions of the traditional novel – in a way that one could call ‘denegative’.
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Branchini, Rachele <1986&gt. "Negativi di memoria. La rappresentazione del trauma nel romanzo del Novecento. Samuel Beckett, Georges Perec, Agota Kristof". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6894/.

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Oggetto di questa tesi è l’analisi delle modalità di rappresentazione del trauma nel romanzo del Novecento e, in particolare, nelle opere di Samuel Beckett, Georges Perec e Agota Kristof. Fondamento dello studio sarà una disamina dei procedimenti linguistici e narrativi di rappresentazione del trauma nelle prose degli autori citati, al fine tracciare le linee di un’estetica in grado di descrivere le caratteristiche peculiari delle narrazioni in cui la dimensione antinarrativa della memoria traumatica assume il ruolo di principio estetico guida. L’analisi si soffermerà sulla cruciale relazione esistente, in tutti e tre gli autori, tra rappresentazione del trauma e sviluppo di strategie narrativi definibili come “denegative”. L’analisi dei testi letterari è condotta sulla base del corpus critico dei Trauma Studies, dell’ermeneutica della narrazione di stampo ricœuriano e della teoria del linguaggio psicoanalitica e affiancata, ove possibile, da uno studio filologico-genetico dei materiali d’autore. Alla luce di tali premesse, intendo rivalutare il carattere rappresentativo e testimoniale della letteratura del secolo scorso, in contrasto con la consuetudine a vedere nel romanzo novecentesco il trionfo dell’antimimesi e il declino del racconto. Dal momento che le narrazioni traumatiche si costruiscono intorno e attraverso i vuoti di linguaggio, la tesi è che siano proprio questi vuoti linguistici e narrativi (amnesie, acronie, afasie, lapsus, omissioni e mancanze ancora più sofisticate come nel caso di Perec) a rappresentare, in modo mimetico, la realtà apparentemente inaccessibile del trauma. Si tenterà di dimostrare come questi nuovi canoni di rappresentazione non denuncino l’impossibilità del racconto, bensì una sfida al silenzio, celata in più sottili e complesse convenzioni narrative, le quali mantengono un rapporto di filiazione indiretto − per una via che potremmo definire denegativa − con quelle del romanzo tradizionale.
The aim of this research is the analysis of the forms of representation of trauma in 20th century novel, in particular in the work of Samuel Beckett, Georges Perec and Agota Kristof. The core of the analysis is the examination of the linguistic and narrative processes of representation of trauma in the proses of the aforementioned authors, in order to define aesthetical categories able to describe the particular features of narratives whose leading aesthetic principle is the anti-narrative dimension of the traumatic memory. The analysis will dwell on the crucial relationship – vital in all three authors – between representation of trauma and development of narrative strategies that can be defined as ‘denegative’. The theoretical bases for the analysis of the literary texts are the anti-narrative theories of the traumatic memory, along with Ricœur’s hermeneutics of narrative and the Psychoanalytical theory of language. Where possible, this is paralleled by a philological and genetic study of authorial manuscripts. In contrast with the prevailing view that, in 20th century novel, sees the triumph of anti-mimesis and the decline of the story, I seek to reassess the representative and testimonial character of 20th century literature. Since traumatic narratives are built by and hinge on gaps of language, my contention is that these gaps of language (amnesia, achrony, aphasia, Freudian slips, omissions and more articulated losses, as in Perec’s case) do in fact represent, mimetically, the apparently inaccessible reality of trauma. These new canons of representation do not state the impossibility of narrative; on the contrary they represent a challenge to silence, an attempt hidden in sharper and more complicated narrative conventions that keep a relationship of indirect origin with the conventions of the traditional novel – in a way that one could call ‘denegative’.
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Prignano, Stefano <1993&gt. "Paradigmi e contrario in Senofonte. Studio dei personaggi negativi attraverso le strategie narrative e le scelte stilistiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10367/1/PRIGNANO_STEFANO_TESI.pdf.

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La presente indagine di ricerca si concentra sulle opere storiografiche di Senofonte, focalizzandosi in modo particolare su quelle figure minori presenti in esse, che mostrano caratteristiche o comportamenti tali da renderle indegne del ruolo di governo che occupano. Da tempo, infatti, la critica si è focalizzata nell’individuare e analizzare quei personaggi che rappresentano il perfetto modello di leadership descritto da Senofonte e offerto all’imitazione del suo pubblico. Tuttavia, ben poco si è detto riguardo le figure opposte, quei paradigmi e contrario, destinati non tanto ad essere imitati, ma utili, piuttosto, a rappresentare gli errori che un lettore deve evitare e a far risaltare ancor di più i modelli di leadership illuminata e capace che sono il reale focus dell’attenzione di Senofonte in diverse opere. Se, infatti, è evidente la volontà e le caratteristiche paideutiche del corpus senofonteo, destinato ad insegnare le qualità, politiche ma ancor di più morali, necessarie per ricoprire un ruolo di governo e guida; sembrerebbe logico ipotizzare che questo fine didattico delle opere di Senofonte possa trovare realizzazione anche nelle figure negative, il cui ruolo è sottolineato ed evidenziato dall’autore attraverso strategie letterarie sempre nuove.
The present research investigation concentrates on Xenophon's historiographical works, focusing in particular on those minor figures in them who display characteristics or behaviour that render them unworthy of the governing role they occupy. Critics have long focused on identifying and analysing those characters who represent the perfect model of leadership described by Xenophon and offered for imitation by his audience. However, very little has been said about the opposite figures, those paradigms and opposites, destined not so much to be imitated, but rather useful in representing the mistakes that a reader must avoid and to bring out even more the models of enlightened and capable leadership that are the real focus of Xenophon's attention in various works. If, in fact, the paideutic intention and characteristics of the Senofonte corpus is evident, intended to teach the qualities, political but even more so moral, necessary to hold a role of government and leadership; it would seem logical to assume that this didactic purpose of Xenophon's works can also be realised in the negative figures, whose role is emphasised and highlighted by the author through ever new literary strategies.
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Pasqualetti, Cristina <1989&gt. "Data Envelopment Analysis con dati negativi e valutazione della performance dei fondi comuni nei periodi di crisi". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4267.

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Il lavoro di questa tesi riguarda la valutazione dei fondi comuni di investimento nei periodi di crisi. Alcune delle principali misure di perfomance presentano dei problemi di interpretazione quando utilizzate nei periodi in cui il mercato si trova in un a fase negativa, o ne ha appena passata una. In questa tesi vengono presentati alcuni aggiustamenti da applicare a tali misure al fine di poterne usufruire anche nei periodi di crisi. Viene inoltre presentata la metodologia Data Envelopment Analysis (DEA) e sono descritte alcune soluzioni che consentono l’uso di tale metodologia, anche in presenza di dati negativi. In fine la DEA viene applicata nella valutazione della performance dei fondi comuni di investimento.
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Magrin, Elisa. "Fosfo-tirosin-fosfatasi (PTPs): trasduttori positivi e negativi delle vie del segnale mediate da recettori di membrana". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422177.

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Resumen
The tyrosine phosphorylation in eukaryotic proteins is a key event for transducing enviromental cues into cellular responses ranging from cell-to-cell communication to proliferation, differentiation, cell death and survival. This mechanism of signal transduction is mediated by the opposing and concerted action of Protein Tyrosin Kinases (PTKs), which add phosphoryl groups to target proteins, and Protein Tyrosin Phosphatases (PTPs), which remove them; both classes of enzymes can take part in activatory and inhibitory signalling processes. Tyrosin phosphorylation calls also into action the Src-homology 2 domain (SH2), which is contained in a myriad of proteins with varied functions and that directs protein-protein interaction by “sensing” the phosphorylated state of tyrosine residues, taking part in the modulation of signal transduction. This three-part system has recently been baptized as the “writer “ (PTK), “eraser” (PTP) and “reader” (SH2) tollkit, emphasizing how the combination and dynamic interplay of the elements can generate diverse and complex regulatory outputs. The aim of this work was to determine how the tyrosine phosphorylation is involved in the cellular response to extracellular signals; we investigated the events which trigger an altered pathway in diseases, mainly the role of non-receptor PTPs in three different pathological conditions. In Polycytemia Vera (PV) and Essential Thrombocythemia (ET), which are Philadelphia-negative myeloproliferative disorders (Ph-MPDs), our results demonstrate that in resting platelets the dephosphorylation of the Src-Tyr527 is due the SHP-2 constitutive activity, a non-receptor PTPs, leading to the Src preactivation. The anomalous activation of the kinase is implicated in the hypersensivity of Ph-MPDs and likely involved in the functional abnormalities of PV and ET platelets. In Heparin-Induced-Thrombocytopenia (HIT), immunological reaction that lead to the activation of FcγRIIA in platelets, we have not identified any correlation between the polymorphisms of receptor and HIT, but our results demonstrate that the phosphorylation of FcγRIIA-ITAM motif is due the type of ligand and that influences the responses in the platelets. We stimulated normal platelets with either IV.3, functional blocking antibody against FcγRIIA, or complexes of IgG molecules, and we have not highlighted phosphorylation of the ITAM or aggregation, but we observed a mildly shape change. Interestingly, the pre-incubation of the platelets with PTP-1B, the largest PTPs in platelets, in association with IV.3 and IgG as agonists, leads to phosphorylation of the ITAM and to aggregation. This mechanism may be involved in the clearance of IgG-containing complexes from the circulation by platelets. Finally, we demonstrate for the first time that the PDGF (platelet-derived growth factor)-induced proliferation in epatic stellate cells (HSCs), primary effector cells in liver fibrosis, is mediated by the PTPs SHP-2 and SHP-1: SHP-2 acts as positive regulator of PDGF-dependent signalling, whereas SHP-1 is a negative regulator and lead to the dephosphorylation of the PDGF-receptor. An altered activity and/or expression of these two PTPs causes an inhibited cell proliferation of HSCs, thus they may be a target for new antifibrotic therapies for patients with liver fibrosis. The three pathological models analyzed in this work highlight the key role of PTPs in signalling pathways; they are not to be trivially dismissed as negative regulators because they can organize cellular responses to different stimulations. Furher studies on PTPs-induced signalling regulation may identify new pharmacological therapies
La fosforilazione tirosinica di proteine degli organismi eucarioti è il meccanismo chiave di trasduzione del segnale indotto da stimoli ambientali a livello cellulare, e si esplica in eventi di proliferazione, differenziazione, morte cellulare e sopravvivenza. Questo processo è mediato dall’azione concertata di protein tirosin chinasi (PTKs), che trasferiscono un gruppo fosfato alle proteine bersaglio, e protein tirosin fosfatasi (PTPs), che lo rimuovono; entrambe le classi di questi enzimi possono prender parte ad eventi attivatori e inibitori del signalling. La fosforilazione in tirosina determina il coinvolgimento anche del dominio SH2 (Src-homology 2 domain), presente in numerose proteine con svariate funzioni, che coordina l’interazione proteina-proteina proprio grazie ai residui tirosinici fosforilati, prendendo quindi parte alla modulazione del segnale di trasduzione. Il sistema formato da PTKs, PTPs e dominio SH2 è noto come “writer” (PTK), “eraser” (PTP) e “reader”(SH2) tollkit, denominazione che vuole sottolineare come la relazione e la combinazione di questi tre elementi riesca a determinare una fine e complessa regolazione a livello di signalling. Questo lavoro di tesi intende esaminare il coinvolgimento della fosforilazione tirosinica nel mediare le risposte cellulari a diversi stimoli extracellulari e valutare quali sono i fattori responsabili della sua alterazione in determinate situazioni patologiche ed in particolare il ruolo delle PTPs non recettoriali in tre specifiche patologie. In Policitemia Vera (PV) e Trombocitemia Essenziale (ET), disordini mieloproliferativi Philadelphia-negative (Ph-MPDs), i nostri dati dimostrano che la mancata fosforilazione del sito inibitorio, Y527, della tirosin chinasi Src in piastrine non stimolate è dovuto alla costitutiva attivazione di SHP-2, una PTP non recettoriale, determinando una forma pre-attivata di Src. Questa forma di Src è implicata nella ipersensibilizzazione piastrinica ed è responsabile, almeno parzialmente, delle funzionalità anormali delle piastrine di PV e ET. Nella Trombocitopenia Indotta da Eparina (HIT), reazione autoimmune che porta all’attivazione del recettore FcγRIIA piastrinico, pur non avendo evidenziato una correlazione tra il polimorfismo del recettore e HIT, noi abbiamo indagato il diverso stato di fosforilazione della sequenza ITAM di FcγRIIA e conseguente risposta piastrinica in relazione al tipo di ligando. Stimolando infatti le piastrine di donatori con l’anticorpo monoclonale IV.3, noto per essere un inibitore di FcγRIIA, e con delle IgG complessate, non abbiamo evidenziato fosforilazione dell’ITAM del recettore nè aggregazione, anche se le piastrine vanno incontro ad un cambiamento di forma. In presenza però dell’inibitore di PTP1B, la fosfatasi più abbondante in questo tipo di cellule, gli stessi stimoli portano alla fosforilazione di ITAM e le piastrine vanno incontro ad aggregazione. Questo meccanismo potrebbe essere implicato nel ruolo svolto dalle piastrine nella clereance dei complessi contenenti IgG presenti in circolo. Infine noi abbiamo dimostrato per la prima volta che la risposta proliferativa dopo stimolazione di PDGF (platelet-derived growth factor) delle cellule stellate epatiche (HSCs), principali cellule coinvolte nella fibrosi epatica, è mediata dalle fosfatasi SHP-2 e SHP-1: SHP-2 partecipa come trasduttore positivo del segnale mediato da PDGF, mentre SHP-1 ha effetto negativo sul segnale mediato da PDGF catalizzando la defosforilazione del recettore di PDGF. L’alterazione della loro attività e/o espressione porta ad una inibizione della proliferazione cellulare di HSCs, perciò entrambe le fosfatasi si propongono come possibili bersagli di potenziali farmaci antifibrotici. In tutti i modelli patologici studiati, è chiaro che le PTPs rivestono un ruolo fondamentale nel signaling cellulare; la loro presenza non solo non ha significato esclusivamente negativo ma è necessaria per organizzare la risposta a diversi tipi di stimolo. Lo studio della regolazione del signaling indotto dalle PTPs potrebbe quindi aprire strade alternative per individuare nuove terapie farmacologiche
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Libros sobre el tema "Negativi"

1

Negativi, 2009-1996 [sic]. Tʻbilisi: Gamomcʻemloba "Diogene", 2009.

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2

Dorfles, Gillo. Aspetti positivi e negativi dell'arte contemporanea. Bagheria, Italy: E. Pagano, 2003.

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3

Reden ohne Wissen: Apophatik bei Dionysius Areopagita, Moses Maimonides und Emmanuel Levinas : mit einem Exkurs zu Niklas Luhmann. Regensburg: Pustet, 2010.

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4

Déprez, Viviane y Fabiola Henri, eds. Negation and Negative Concord. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 2018. http://dx.doi.org/10.1075/coll.55.

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5

Pacitti, Domenico. The nature of the negative: Towards an understanding of negation and negativity. Pisa: Giardini, 1991.

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6

Lootz, Eva. Eva Lootz: Escultura negativa = negative sculpture. Madrid: Oficina de Arte y Ediciones, 2014.

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7

Zheliazkov, LIubomir. Izsledovatel s obektiv: Iordan Zakhariev : stukleni negativi i snimki ot kolektsiiata na Regionalen istoricheski muzei - Kiustendil. Kiustendil: Regionalen istoricheski muzei, 2017.

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8

1945-, Gabbay Dov M. y Wansing H, eds. What is negation? Dordrecht: Kluwer Academic Publishers, 1999.

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9

Küchenhoff, Joachim y Emil Angehrn. Die Arbeit des Negativen: Negativität als philosophisch-psychoanalytisches Problem. Weilerswist: Velbrück Wissenschaft, 2014.

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10

The work of the negative. London: Free Association Books, 1999.

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Capítulos de libros sobre el tema "Negativi"

1

Déprez, Viviane y Fabiola Henri. "Negation and negative concord". En Contact Language Library, 1–8. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 2018. http://dx.doi.org/10.1075/coll.55.01dep.

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2

Sells, Peter. "Negation and Negative Polarity Items". En The Handbook of Korean Linguistics, 212–31. Hoboken, NJ: John Wiley & Sons, Inc, 2015. http://dx.doi.org/10.1002/9781118371008.ch12.

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3

de Swart, Henriëtte. "Sentential Negation and Negative Indefinites". En Studies in Natural Language and Linguistic Theory, 153–207. Dordrecht: Springer Netherlands, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-481-3162-4_5.

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4

de Swart, Henriëtte. "Double Negation in Negative Concord Languages". En Studies in Natural Language and Linguistic Theory, 209–43. Dordrecht: Springer Netherlands, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-481-3162-4_6.

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5

Cooper, Robin y Jonathan Ginzburg. "Negative Inquisitiveness and Alternatives-Based Negation". En Logic, Language and Meaning, 32–41. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-31482-7_4.

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6

Espinal, M. Teresa. "Non-Negative Negation and Wh-Exclamatives". En Negation and Polarity, 75. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 1997. http://dx.doi.org/10.1075/cilt.155.05esp.

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7

Weise, Frank. "Details zum galvanisch negativen Verfahren/Negative". En Abrichten von Schleifkörpern mit Diamantwerkzeugen, 101–3. München: Carl Hanser Verlag GmbH & Co. KG, 2021. http://dx.doi.org/10.3139/9783446469969.011.

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8

Hoeksema, Jack. "Negation and Negative Concord in Middle Dutch". En Negation and Polarity, 139. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 1997. http://dx.doi.org/10.1075/cilt.155.08hoe.

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9

Fălăus, Anamaria. "Negative concord and double negation: The Romanian puzzle". En Romance Linguistics 2006, 135. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 2007. http://dx.doi.org/10.1075/cilt.287.11fal.

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10

Petitjean, Simon y Emmanuel Schang. "Sentential negation and negative words in Guadeloupean Creole". En Contact Language Library, 11–31. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 2018. http://dx.doi.org/10.1075/coll.55.02pet.

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Actas de conferencias sobre el tema "Negativi"

1

Liu, Yong. "Enforcing negativity in negative correlation learning". En 2016 IEEE International Conference on Information and Automation (ICIA). IEEE, 2016. http://dx.doi.org/10.1109/icinfa.2016.7831987.

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2

Shevked, Zekie y Ludmil Dakovski. "Learning by negation of the negative examples". En the International Conference. New York, New York, USA: ACM Press, 2009. http://dx.doi.org/10.1145/1731740.1731781.

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3

Brunet, T., O. Poncelet y C. Aristegui. "Double-negativity issue for dissipative negative-index media". En 2016 10th International Congress on Advanced Electromagnetic Materials in Microwaves and Optics (METAMATERIALS). IEEE, 2016. http://dx.doi.org/10.1109/metamaterials.2016.7746511.

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4

Ajisoko, Pangkuh, Arfha Rizky Firdausya, Sherly Natalina y Khaerawaty Darwis. "Double Negation and Negative Concord in English Language". En 2nd International Conference on Innovation in Education and Pedagogy (ICIEP 2020). Paris, France: Atlantis Press, 2022. http://dx.doi.org/10.2991/assehr.k.211219.027.

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5

Umbelino, Mateus A. M. y Rosilane Ribeiro da Mota. "Negativity in Play - How Negative Emotions create Meaningful Games". En Anais Estendidos do Simpósio Brasileiro de Games e Entretenimento Digital. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/sbgames_estendido.2021.19635.

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Resumen
Emotions are considered a core component of any media experience, including video games. However, most research regarding video game experiences regularly focus on the positive emotions elicited during play. As research on negatively valenced emotions is still ongoing, recent studies show they can provide more meaningful experiences for players. Therefore, this paper seeks to build upon previous research to emphasize how negatively valenced emotions can benefit the player experience (PX). Accordingly, studies regarding psychological research, essays, and presentations focused on game design are analyzed and discussed. A closing section of this paper serves as an examination of the game Getting Over It With Bennet Foddy, whose thematic and design philosophy complement those explored by this paper.
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6

Cecchini, Arnaldo y Maria Rita Schirru. "L’esplosione urbana: un fenomeno a molte dimensioni". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7972.

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Resumen
Il mondo sta diventando un mondo di città. Un fenomeno incessante e che si svolge a velocità crescente è quello dell’esplosione urbana che spesso si manifesta come sprawl, ma che non è solo sprawl. Far fronte al fenomeno dell’esplosione urbana non è semplice, anche perché non è un solo fenomeno, ma fenomeni diversi per morfologia e per cause. E allora non vi è una sola soluzione per controllare l’esplosione urbana, come ripete il mantra della “città compatta” come l’unica e un po’ vaga soluzione. Governare l’esplosione urbana vuol certamente dire accrescere la densità e concentrare le aree urbanizzate, ma questo può essere fatto solo comprendendo le specificità dei diversi fenomeni e identificando la “cura” corretta, con un atteggiamento progettuale lungimirante. Come pianificare una nuova via per rendere possibile lo sviluppo di questi territori, pensando alle interazioni e ai legami tra i diversi livelli, le diverse funzioni, le diverse popolazioni, ma anche fra piano e progetto? Si può partire dal presupposto che sia possibile ridurre gli effetti negativi del periurbano pur conservandone e valorizzandone i vantaggi, ricercando dei “compromessi”, attraverso l’individuazione di una serie di strumenti urbanistici coadiuvati da misure economico-fiscali. La pianificazione urbanistica non può, da sola, governare il fenomeno periurbano, perché le convenienze in gioco sono numerose e in capo ad una moltitudine di soggetti diversi; quindi si deve operare, oltre che sugli strumenti urbanistici, anche su quelli economico-fiscali, proponendo un riordino del sistema fiscale, integrato nella pianificazione urbanistica ed ambientale delle città. Proveremo a indicare come The world is today a “world of cities”. In this world there is phenomenon that is an incessant phenomenon, that occurs at an increasing speed: the urban explosion, that is sprawl, ma not only sprawl. To cope with this phenomenon is not easy, mainly because it is not a single phenomenon, but a set of related phenomena, different for morphology and different in causes. Then there is not a sole solution to control the urban explosion, as it is told by the rather simplistic mantra of the compact city. The control of the urban explosion needs to increase density and concentrate urbanization, but we can operate this control only if we understand the diversity of phenomena to identify the right treatment, designing with far-sightedness, How to design and plan a new way to allow a development of these territories, looking at the interaction between the different levels of governance, the different functions, the different populations? Uno starting point could be that it is possible to reduce the negative effects of suburbanization, maintaining the advantages, finding a “compromise” when needed; it implies to combine planning regulations with fiscal end economical measures. Urban and territorial planning cannot govern the sub-urbanisation by itself: we have a complex game with a lot of diverging actors; we must integrate planning and fiscal systems. We’ll try to say how.
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7

Kawaguchi, Yohei, Takashi Endo, Kenji Ichige y Koichi Hamada. "Non-Negative Novelty Extraction: A New Non-Negativity Constraint for NMF". En 2018 16th International Workshop on Acoustic Signal Enhancement (IWAENC). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/iwaenc.2018.8521320.

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Cong, F., Z. Zhang, I. Kalyakin, T. Huttunen-Scott, H. Lyytinen y T. Ristaniemi. "Non-negative matrix factorization Vs. FastICA on mismatch negativity of children". En 2009 International Joint Conference on Neural Networks (IJCNN 2009 - Atlanta). IEEE, 2009. http://dx.doi.org/10.1109/ijcnn.2009.5179068.

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Yang, Chenxiao, Qitian Wu, Jipeng Jin, Xiaofeng Gao, Junwei Pan y Guihai Chen. "Trading Hard Negatives and True Negatives: A Debiased Contrastive Collaborative Filtering Approach". En Thirty-First International Joint Conference on Artificial Intelligence {IJCAI-22}. California: International Joint Conferences on Artificial Intelligence Organization, 2022. http://dx.doi.org/10.24963/ijcai.2022/327.

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Resumen
Collaborative filtering (CF), as a standard method for recommendation with implicit feedback, tackles a semi-supervised learning problem where most interaction data are unobserved. Such a nature makes existing approaches highly rely on mining negatives for providing correct training signals. However, mining proper negatives is not a free lunch, encountering with a tricky trade-off between mining informative hard negatives and avoiding false ones. We devise a new approach named as Hardness-Aware Debiased Contrastive Collaborative Filtering (HDCCF) to resolve the dilemma. It could sufficiently explore hard negatives from two-fold aspects: 1) adaptively sharpening the gradients of harder instances through a set-wise objective, and 2) implicitly leveraging item/user frequency information with a new sampling strategy. To circumvent false negatives, we develop a principled approach to improve the reliability of negative instances and prove that the objective is an unbiased estimation of sampling from the true negative distribution. Extensive experiments demonstrate the superiority of the proposed model over existing CF models and hard negative mining methods.
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Šabanović, Elvedin. "Globalna perspektiva proučavanja biodiverziteta – negativni uticaji / GLOBAL PERSPECTIVE OF RESEARCH OF BIODIVERSITY – NEGATIVE IMPACTS". En Drugi međunarodni kolokvijum „BIODIVERZITET – TEORIJSKI I PRAKTIČNI ASPEKTI“ / Second International Colloqium „BIODIVERSITY – THEORETICAL AND PRACTICAL ASPECTS“. Akademija nauka i umjetnosti Bosne i Hercegovine/Academy of Sciences and Arts of Bosnia and Herzegovina, 2012. http://dx.doi.org/10.5644/proc.bd-01.15.

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Informes sobre el tema "Negativi"

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Filiz, Ibrahim. Overconfidence: Der Einfluss positiver und negativer Affekte. Sonderforschungsgruppe Institutionenanalyse, 2017. http://dx.doi.org/10.46850/sofia.9783941627598.

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Resumen
Die Auswirkungen von Selbstüberschätzung betreffen viele Bereiche des wirtschaftlichen Lebens. Doch es sind bisher nur wenige Faktoren bekannt, die das Ausmaß möglicher Selbstüberschätzungen bestimmen. Zudem gibt es kaum Untersuchungen, ob positive oder negative Emotionen einen Einfluss auf die Selbsteinschätzung haben. Ob Emotionen mögliche Lerneffekte bei der Selbsteinschätzung beeinträchtigen können, ist bisher noch gar nicht untersucht worden. Die vorliegende Studie wendet sich dieser Fragestellung zu. In einem Real-Effort-Task-Experiment werden den Probanden in 5 Spielrunden Aufgaben gestellt. Nach jeder Spielrunde sollen die Probanden ihre Leistung einschätzen. Anschließend erhalten sie jeweils ein Feedback, wie sie tatsächlich abgeschnitten haben. Auf diese Weise werden Lerneffekte möglich. Die Stimmungsinduktion wird durch positive (Treatment „Positiv“), negative (Treatment „Negativ“) und neutrale (Treatment „Neutral“) Filmausschnitte erzeugt. Sowohl hinsichtlich der absoluten Overconfidence als auch hinsichtlich der relativen Overconfidence zeigen sich keine signifikanten Unterschiede zwischen den drei Treatments. Im Hinblick auf das Auftreten von Lerneffekten zeigt sich dann aber doch ein Unterschied zwischen den Stimmungslagen. Bei Betrachtung der absoluten Overconfidence zeigen sich in neutraler Stimmungslage deutliche Lerneffekte. Diese Lerneffekte bleiben hingegen sowohl bei positiver als auch bei negativer Stimmungslage aus.
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Fullerton, Don, Daniel Karney y Kathy Baylis. Negative Leakage. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, abril de 2011. http://dx.doi.org/10.3386/w17001.

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Oberlander, David M. Negative Leadership. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, marzo de 2013. http://dx.doi.org/10.21236/ada589886.

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Peterson, James R. Excited Negative Ions and Molecules and Negative Ion Production. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, enero de 1992. http://dx.doi.org/10.21236/ada247017.

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5

Joag-Dev, Kumar y Frank Proschan. A Negative Result About Some Concepts of Negative Dependence. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, julio de 1985. http://dx.doi.org/10.21236/ada169970.

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Chou, W. Negative transverse impedance. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), junio de 1989. http://dx.doi.org/10.2172/377698.

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Anderson, D. N., T. Redgate, K. K. Anderson, A. C. Rohay y F. M. Ryan. Quadratic negative evidence discrimination. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), mayo de 1997. http://dx.doi.org/10.2172/549314.

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Gelenbe, Erol, Peter Glynn y Karl Sigman. Queues with Negative Arrivals. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, agosto de 1989. http://dx.doi.org/10.21236/ada213860.

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Bebchuk, Lucian Arye. Negative Expected Value Suits. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, marzo de 1998. http://dx.doi.org/10.3386/w6474.

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Champion, R. L. y L. D. Doverspike. Negative ion detachment processes. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), octubre de 1990. http://dx.doi.org/10.2172/6548823.

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