Literatura académica sobre el tema "Movimento cattolico"
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Artículos de revistas sobre el tema "Movimento cattolico"
Cicala, Antonio. "Sturzo e il movimento cattolico a Messina. L'egemonia clerico-moderata 1890-1926". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 259 (noviembre de 2010): 302–13. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-259006.
Texto completoCaponi, Matteo. "Antirazzismo cattolico e questione nera nel secondo dopoguerra". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 297 (marzo de 2022): 17–54. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297-s1oa-002.
Texto completoCavagnini, Giovanni. "Patriota, vescovo, scienziato: il cardinal Maffi ricordato, 1931-2008". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 264 (marzo de 2012): 439–56. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-264006.
Texto completoCardoza, Anthony L. y Sandro Rogari. "Ruralismo e anti-industrialismo di fine secolo: Neofisiocrazia e movimento cooperativo cattolico". American Historical Review 90, n.º 5 (diciembre de 1985): 1229. http://dx.doi.org/10.2307/1859763.
Texto completoSaresella, Daniela. ""Il caso Lazzati" (1987-1988): lo scontro tra Comunione e liberazione e il mondo cattolico democratico". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 299 (agosto de 2022): 145–67. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-299007.
Texto completoBorso, Dario. "Il 1943 di Mario Dal Pra". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 262 (octubre de 2011): 97–106. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262006.
Texto completoCasas, Santiago. "Maria Bocci (ed.), Giuseppe Dalla Torre. Dal movimento cattolico al servizio della Santa Sede, Vita e Pensiero, Milano 2010, 222 pp." Anuario de Historia de la Iglesia 20 (17 de julio de 2015): 563. http://dx.doi.org/10.15581/007.20.2476.
Texto completoŻurowski, Marian Al. "Ewolucja pojmowania wolności religijnej w Kościele katolickim". Prawo Kanoniczne 29, n.º 3-4 (10 de diciembre de 1986): 27–38. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1986.29.3-4.03.
Texto completoOstenc, Michel. "Alessandro Santagata, La contestazione cattolica. Movimenti, cultura e politica dal Vaticano II al ‘68". Archives de sciences sociales des religions, n.º 180 (1 de diciembre de 2017): 433–35. http://dx.doi.org/10.4000/assr.34225.
Texto completoCerro, Giovanni. "Una umanità più squisita e migliore”. Gli eugenisti italiani e il First International Eugenics Congress (Londra, 1912)". Asclepio 74, n.º 2 (2 de diciembre de 2022): p613. http://dx.doi.org/10.3989/asclepio.2022.26.
Texto completoTesis sobre el tema "Movimento cattolico"
Altermatt, Urs. "Der Weg der Schweizer Katholiken ins Ghetto : die Entstehungsgeschichte der nationalen Volksorganisationen im Schweizer Katholizismus 1848-1919 /". Zürich : Benziger, 1991. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb366964626.
Texto completoD'Amelio, Diego. "Ritratto di un'élite dirigente. I democristiani di Trieste 1949-1966". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/30670.
Texto completoQuesta tesi di dottorato si pone l’obiettivo di ricostruire la vicenda e il profilo del ceto dirigente politico-amministrativo espresso dalla Democrazia cristiana di Trieste, dal dopoguerra alla metà degli anni Sessanta. L’élite democristiana viene qui assunta come caso di studio: l’attenzione alla dimensione locale punta a contribuire, più generalmente, all’analisi storiografica rivolta negli ultimi anni alle classi dirigenti repubblicane; al ruolo dei partiti nella transizione tra fascismo e democrazia; al funzionamento dei meccanismi di rappresentanza e di integrazione fra centro e periferia. La tesi presenta linee interpretative e spunti metodologici innovativi, resi possibili da un approccio interdisciplinare che unisce storia e scienze sociali (statistica e sociologia). Il testo è diviso in due sezioni: la prima ripercorre la parabola della DC e del movimento cattolico politico di Trieste, la fase di formazione dei suoi protagonisti, le ragioni del consenso e il progetto di fondo perseguito. La seconda parte definisce in termini sociologici il profilo dell’élite – età, provenienza, studi e professione – considerando nel contempo estrazione sociale, preparazione, canali di reclutamento, fattori di legittimazione, risultati elettorali, schieramenti correntizi, ruolo degli istriani (insieme bacino di consenso e serbatoio di classe dirigente), processi di occupazione del «potere», ricambio politico-generazionale e sviluppo delle carriere. Informazioni dettagliate sono state raccolte su un campione di circa 200 persone, ovvero su coloro i quali diedero forma alla classe dirigente cattolica nell’arco cronologico prescelto. Questi elementi ricoprirono ruoli decisionali – con gradi di responsabilità diversi – nello scudo crociato, nelle realtà elettive e in quelle di nomina politica: la ricerca ha permesso di ricostruirne fisionomia socio-anagrafica, presenze negli enti locali e negli organi di partito, schieramento correntizio e reticoli collaterali. Sui detentori degli incarichi più rilevanti, circa 70 persone, è stata inoltre avviata una più approfondita analisi delle biografie e delle carriere. Le fonti utilizzate sono numerose: archivio provinciale del partito (recentemente messo a disposizione dall’Istituto Sturzo e mai utilizzato sistematicamente prima d’ora), stampa, anagrafe, archivio comunale e diocesano, fondi personali, memorialistica e interviste. La codifica e l’esame dei dati ha consentito di realizzare a supporto dell’esposizione circa 20 tabelle e oltre 70 biografie, contenute in due appendici poste alla fine del volume. Il testo mette in luce il quadro d’insieme del ceto democristiano: la composizione degli organismi elettivi e di partito, le caratteristiche individuali e di gruppo dell’élite, il rapporto tra militanza e ruoli pubblici, il profilo delle correnti e le proporzioni della geografia politica interna, il seguito elettorale, le forme di collateralismo (Azione cattolica, ACLI, sindacato e associazionismo istriano), le biografie e il processo di costruzione della nuova leadership. Particolare attenzione è stata prestata agli aspetti generazionali e correntizi: ciò ha consentito di mettere in connessione età, formazione e progetto politico; valutare il peso specifico delle singole correnti nel partito e negli enti; analizzare i criteri di suddivisione dei vari incarichi e i processi di ricollocamento prodotti dalla nascita di nuove tendenze. Si tratta di un approccio in parte inedito, generalmente non utilizzato in lavori simili a questo, ma allo stesso tempo fondamentale per fornire nuove chiavi di lettura alla storia politica e per avvicinarsi con rigore a un’organizzazione strutturata come la Democrazia cristiana. Il lavoro ha cercato infine, quando possibile, di assumere una prospettiva comparativa, per paragonare il contesto locale ai meccanismi funzionanti a livello nazionale e in altre aree del paese, individuando così uniformità e sfasamenti generazionali e politici. Il metodo utilizzato in questa sede è ormai affinato e potrebbe essere applicato alla DC triestina degli anni successivi, ai diversi partiti del teatro giuliano, a gruppi dirigenti cattolici di altre città oppure al livello nazionale dello scudo crociato e delle istituzioni, su cui le informazioni sono peraltro ben più abbondanti. Il sistema messo a punto permetterebbe infine di essere utilizzato – con gli adattamenti del caso – anche sulle più recenti generazioni politiche. I vantaggi che questi sviluppi promettono per un approccio comparativo sono evidenti. In conclusione, la tesi ricostruisce le vicende e le caratteristiche di un’élite periferica, affermatasi in assenza di una tradizione politico-culturale precedentemente radicata e capace di governare Trieste dal dopoguerra alla fine degli anni Settanta. Il testo prende in esame la formazione, l’affermazione, i progetti, le scelte e le linee politiche di due differenti generazioni di cattolici, influenzate inevitabilmente dalla peculiare situazione del confine orientale e dalla necessità di ripensare la dimensione del confine, dopo la stagione liberal-nazionale e il fascismo. In un primo momento la Democrazia cristiana si assicurò il consenso, assumendo la responsabilità della «difesa dell’italianità» e dell’anticomunismo, in un territorio sottratto alla sovranità dello Stato, sottoposto ad amministrazione anglo-americana e oggetto di una dura contesa ideologica e statuale. Dopo il 1954 una nuova leva sostituì il ceto dirigente degasperiano, impegnandosi nel superamento dell’emergenza e nella «normalizzazione» della politica, dell’amministrazione, dell’economia e dei rapporti fra italiani e sloveni, nell’ambito del centro-sinistra. La DC giuliana propose insomma una strategia in due tempi, riassunta dalla storiografia con la formula di «cattolicesimo di frontiera»: esso fu impostato nel dopoguerra, venne radicalmente aggiornato dopo il ritorno all’Italia e si concluse alla fine degli anni Settanta, davanti alle reazioni suscitate dal trattato di Osimo. Tale periodo corrispose a importanti evoluzioni del quadro nazionale, con il superamento del centrismo e la maturazione dei fermenti di rinnovamento all’interno del mondo cattolico italiano. L’analisi dei nodi descritti è accompagnata dall’indagine sulle concrete ricadute della svolta politica e generazionale, avvenuta nel 1957, prima nel partito e di riflesso nell’ambito elettivo. L’ascesa della corrente di Iniziativa democratica e poi dell’area «doro-morotea» produssero infatti significative modifiche della linea e del personale politico, che corrisposero peraltro alla costruzione dell’egemonia democristiana nello spazio pubblico, grazie al definitivo controllo degli enti locali, della Regione autonoma a Statuto speciale e all’elezione dei primi deputati nel 1958. L’esame dei meccanismi di occupazione dei principali gangli dell’amministrazione è supportata dai dati statistici raccolti, i quali ben evidenziano le caratteristiche socio-anagrafiche, le reti di relazione e le dinamiche di potere che contraddistinsero il ceto politico democristiano di Trieste.
Introduzione Il panorama 9 Il dialogo fra storia e scienze sociali 14 Costruire le basi per una biografia collettiva 17 Le motivazioni di una proposta metodologica 22 Ringraziamenti 29 Sezione 1 Difesa nazionale e «normalizzazione». Il ceto dirigente cattolico nel dopoguerra triestino Antonio Santin, Edoardo Marzari e la «vecchia guardia»: la preparazione del domani 31 La difesa dell’italianità e la costruzione del consenso 56 Uomini nuovi: «normalizzazione» ed egemonia democristiana 77 Il progetto della terza generazione 104 Sezione 2 Correnti, generazioni e potere nella Democrazia cristiana di Trieste (1949-1966) La Democrazia cristiana, gli altri partiti e la prova del voto 126 Il nuovo corso della DC. Il «cambio della guardia» del maggio 195 140 Le correnti. Composizione e assetto del motore politico democristiano 158 Il Comune e la Provincia. Le ricadute istituzionali del «cambio della guardia» 176 L’«imprenditore politico». La Regione e il parlamento 195 La costruzione dell’egemonia. Gli enti di secondo grado 201 La creazione di un’élite. I processi di ricambio e le carriere 211 Conclusioni 253 Appendice A - Le tabelle 276 Appendice B - Le biografie 300 Abbreviazioni 464
XXII Ciclo
BUSANI, MARTA. "DALL'ORGANIZZAZIONE AL MOVIMENTO. GIOVENTU' STUDENTESCA DAL SECONDO DOPOGUERRA ALLA CRISI DEL 1965". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6151.
Texto completoThis research analyses the history of Gioventù Studentesca (GS), a movement born in Milan in 1954 within the context of the Italian Catholic Association (AC). This movement was founded by don Luigi Giussani, assistant of the students of AC in Milan, with the aim of setting up a community presence of Christian students in the schools. The movement had a strong development under the episcopacy of Giovanni Battista Montini, then appointed Pope with the name of Paolo VI, who recognised in GS a possible answer to the secularization process gradually evolving in the Milanese area. This report focues on the evolution of don Giussani’s pedagogical thinking and educational approach. It also highlights the critical relationschip between GS and the national centre of AC from mid-Sixsties up to the definitive exit of GS from AC following the statutes of 1969.
BUSANI, MARTA. "DALL'ORGANIZZAZIONE AL MOVIMENTO. GIOVENTU' STUDENTESCA DAL SECONDO DOPOGUERRA ALLA CRISI DEL 1965". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6151.
Texto completoThis research analyses the history of Gioventù Studentesca (GS), a movement born in Milan in 1954 within the context of the Italian Catholic Association (AC). This movement was founded by don Luigi Giussani, assistant of the students of AC in Milan, with the aim of setting up a community presence of Christian students in the schools. The movement had a strong development under the episcopacy of Giovanni Battista Montini, then appointed Pope with the name of Paolo VI, who recognised in GS a possible answer to the secularization process gradually evolving in the Milanese area. This report focues on the evolution of don Giussani’s pedagogical thinking and educational approach. It also highlights the critical relationschip between GS and the national centre of AC from mid-Sixsties up to the definitive exit of GS from AC following the statutes of 1969.
Contiero, Emanuela. "Corpi ed anime tra il visibile e l'invisibile. Studio sulle differenziazioni del cattolicesimo contemporaneo. Pratiche rituali a confronto. Cammino Neocatecumenale e Rinnovamento nello Spirito: i due casi di studio". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421620.
Texto completoCORPI ED ANIME TRA IL VISIBILE E L’INVISIBILE Studio sulle differenziazioni del cattolicesimo contemporaneo. Pratiche rituali a confronto. Cammino Neocatecumenale e Rinnovamento nello Spirito i due casi di studio. Al di là dei grandi numeri e delle descrizioni estensive che le statistiche ci offrono per cercare di dare una rappresentazione della situazione in cui si trova la dimensione della pratica cattolica oggi in Italia, con questa ricerca si vogliono approfondire e comprendere più da vicino – mediante l’utilizzo di metodi d’indagine di tipo qualitativo (come l’osservazione dell’ethnos e la raccolta di interviste in profondità) – alcune delle principali pratiche rituali che si svolgono all’interno di due movimenti laicali di risveglio-rinnovamento religioso: il Cammino Neocatecumenale, nato in Spagna nel 1964 e il Rinnovamento nello Spirito, sorto invece in America nel 1967. Entrambe poi naturalizzati in Italia, a seguito di specifici e articolati percorsi di riconoscimento che ne legittimassero l’origine e la natura cattolica, questi movimenti sono arrivati oggi a diffondersi nel tessuto connettivo del cattolicesimo post-conciliare italiano, fino a raccogliere tra le loro fila già diverse migliaia di persone. La scelta è ricaduta su queste due realtà poiché, più di altre, si caratterizzano proprio per la particolarità dei loro stili liturgico-rituali. Ma in cosa consistono le differenze di cui sono portatrici? E che diversi effetti producono nella costruzione dei sistemi simbolici di riferimento di chi vi partecipa? Gli studi sociologici, soprattutto empirici, compiuti su tali contesti e con particolare riferimento alla dimensione rituale, sono ad oggi ancora molto pochi. Pertanto, a partire da una ricostruzione – su base comparativa – del senso che gli attori sociali coinvolti attribuiscono alla loro esperienza, si è voluto indagare su quali aspetti si apre concretamente la forbice della differenziazione tra modelli rituali diversi e, quindi, tra diversi modelli di chiesa, all’interno della chiesa stessa.
PERSICO, ALESSANDRO. "ADRIANO BERNAREGGI E IL RINNOVAMENTO DELLA CULTURA ECCLESIASTICA ITALIANA (1884 - 1932)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3159.
Texto completoThe research focuses the role played by Adriano Bernareggi, priest in Milan, then bishop of Bergamo since 1932, in the renewal movement of ecclesiastical studies during the first three decades of the twentieth century. Trained at the Gregorian and Lateran Universities, in a climate marked by modernism and vatican reaction, Bernareggi taught at the seminary of Milan, from 1909 to 1932, and at the Catholic University, from 1922 to 1926. In these sites, he strove to give a modern response - not modernist – to the spiritual anxiety of modern man, through a new religious language, able to enhance Church history and, especially, its liturgy. Particular attention has been paid to: the teaching, including the attempt to promote an update of the Ratio Studiorum of the Theological Faculty, following lines that anticipated Deus Scientiarum Dominus; the direction of the magazine “La Scuola Cattolica”, that he attempted to transform in a national periodic of sacred sciences, to regenerate religious studies through the application of an historical perspective and critical-philological research method; the participation in the liturgical and artistic movement in Milan, looking to french teachings and Maria Laach, especially to rediscovery the initiation value of rites; the prevostship at St. Vittore al Corpo, a laboratory of a new “liturgical practice”; the role in the debate on the Roman Question and Conciliation.
PERSICO, ALESSANDRO. "ADRIANO BERNAREGGI E IL RINNOVAMENTO DELLA CULTURA ECCLESIASTICA ITALIANA (1884 - 1932)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3159.
Texto completoThe research focuses the role played by Adriano Bernareggi, priest in Milan, then bishop of Bergamo since 1932, in the renewal movement of ecclesiastical studies during the first three decades of the twentieth century. Trained at the Gregorian and Lateran Universities, in a climate marked by modernism and vatican reaction, Bernareggi taught at the seminary of Milan, from 1909 to 1932, and at the Catholic University, from 1922 to 1926. In these sites, he strove to give a modern response - not modernist – to the spiritual anxiety of modern man, through a new religious language, able to enhance Church history and, especially, its liturgy. Particular attention has been paid to: the teaching, including the attempt to promote an update of the Ratio Studiorum of the Theological Faculty, following lines that anticipated Deus Scientiarum Dominus; the direction of the magazine “La Scuola Cattolica”, that he attempted to transform in a national periodic of sacred sciences, to regenerate religious studies through the application of an historical perspective and critical-philological research method; the participation in the liturgical and artistic movement in Milan, looking to french teachings and Maria Laach, especially to rediscovery the initiation value of rites; the prevostship at St. Vittore al Corpo, a laboratory of a new “liturgical practice”; the role in the debate on the Roman Question and Conciliation.
CAMPIGLI, FRANCESCA. "IL CAMMINO NEOCATECUMENALE. GENESI DI UNA REALTA' ECCLESIALEATTRAVERSO LO STUDIO DELLE FONTI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19696.
Texto completoThe research aims to study the Neocatechumenal Way from its foundation right up to nowadays through the movement’s peculiar aspects (its structure, liturgical practices and the Redemptoris Mater seminaries). Based on documents preserved in the diocesan archives of Madrid and Firenze, the survey reconstructs the movement’s history from its beginnings, so much in its founder’s (Francisco “Kiko” Argüello) work, as in the intervention of other ecclesial figures (the archbishop of Madrid, Casimiro Morcillo, and don Dino Torreggiani, founder of the Servi della Chiesa). The survey has been expanded using unpublished sources within the Neocatechumenal Way (Direttorio catechetico) and the curial and papal documents that set the insertion of the Neocatechumenal’s experience into the wider context of the Catholic Church’s attitude towards associations, movements and lay groups in the decades that followed the Second Vatican Council. In this context, the research also highlights some similarities between the Argüello’s original intuition and the expressions of Catholic dissent of the Sixties and Seventies in which the resumption of certain aspects of Dietrich Bonhoeffer’s theology took place in the message of the Neocatechumenal Way.
CAMPIGLI, FRANCESCA. "IL CAMMINO NEOCATECUMENALE. GENESI DI UNA REALTA' ECCLESIALEATTRAVERSO LO STUDIO DELLE FONTI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19696.
Texto completoThe research aims to study the Neocatechumenal Way from its foundation right up to nowadays through the movement’s peculiar aspects (its structure, liturgical practices and the Redemptoris Mater seminaries). Based on documents preserved in the diocesan archives of Madrid and Firenze, the survey reconstructs the movement’s history from its beginnings, so much in its founder’s (Francisco “Kiko” Argüello) work, as in the intervention of other ecclesial figures (the archbishop of Madrid, Casimiro Morcillo, and don Dino Torreggiani, founder of the Servi della Chiesa). The survey has been expanded using unpublished sources within the Neocatechumenal Way (Direttorio catechetico) and the curial and papal documents that set the insertion of the Neocatechumenal’s experience into the wider context of the Catholic Church’s attitude towards associations, movements and lay groups in the decades that followed the Second Vatican Council. In this context, the research also highlights some similarities between the Argüello’s original intuition and the expressions of Catholic dissent of the Sixties and Seventies in which the resumption of certain aspects of Dietrich Bonhoeffer’s theology took place in the message of the Neocatechumenal Way.
LUCIANI, PATRIZIA. "ALBINO LUCIANI PATRIARCA DI VENEZIA (1970-1978)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11130.
Texto completoThe aim of the thesis is to investigate the years passed in Venice by Albino Luciani, years not exhaustively studied by historiography and on which historical memory is still divided. The main evidence is the difficulty not only of Luciani, but also of all personalities who had leadership roles and responsibilities within the Church, in measuring itself with the realization of the Second Vatican Council. The interpretative hypothesis is that the main theme of all the pastoral work of the patriarch of Venice was an effort of fidelity to the Roman tradition and papal authority even through the modernization of the pastoral methods. The patriarch of Venice was particularly representative of a whole national Montinian episcopate which carried out in Italy the Council reception according to the hermeneutic proposed by Paul VI. The survey, comparing the plan of homiletics and the plan of the real pastoral options implemented, examines entirely Luciani’s work, from the diocesan activities to his contribution to regional, national and international Catholic Church. The thesis uses as sources important unpublished material retrieved in nine historical archives and in various personal archives. Finally, the thesis is accompanied with a wide and interesting appendix that contains the interviews with twenty chosen witnesses.
Libros sobre el tema "Movimento cattolico"
Marangon, Vittorio. Il movimento cattolico padovano. Padova: Centro studi Ettore Luccini, 1997.
Buscar texto completoCinema, chiesa e Movimento cattolico italiano. Roma: Aracne, 2003.
Buscar texto completoFantoni, Silvio. Breve storia del movimento cattolico italiano. [Treviso]: Santi quaranta, 1991.
Buscar texto completoNaro, Cataldo. Dizionario biografico del movimento cattolico nisseno. Caltanissetta: Edizioni del Seminario, 1986.
Buscar texto completoBiase, Paola Gaiotti de. Le origini del movimento cattolico femminile. Brescia: Morcelliana, 2002.
Buscar texto completoGios, Pierantonio. Nicolò Rezzara e il movimento cattolico in Italia. Roma: Edizioni Cinque lune, 1990.
Buscar texto completoIl gioco dell'oca: Rapporto sul movimento cattolico italiano. Reggio Emilia, Italia: Diabasis, 2009.
Buscar texto completoFabrizio, Felice. Alle origini del movimento sportivo cattolico in Italia. Milano: Sedizioni, 2009.
Buscar texto completoLuigi Gedda e il movimento cattolico in Italia. Milano, Italia: Sugarco, 2012.
Buscar texto completoAlle origini del movimento sportivo cattolico in Italia. Milano: Sedizioni, 2009.
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