Literatura académica sobre el tema "Mostruoso"

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Artículos de revistas sobre el tema "Mostruoso"

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Dinić, Miona. "L’incanto del pesce luna". Journal for Foreign Languages 14, n.º 1 (23 de diciembre de 2022): 365–67. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.14.365-367.

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La realtà è mostruosa. Questa è la premessa che Ade Zeno pone come base del romanzo L’incanto del pesce luna. La storia, ricca di elementi fantastici, narra l’amore di un padre, Gonzalo, che accetta di fare di tutto per salvare la figlia Ines, in coma da anni. Il suo percorso eroico apre due domande cruciali: quale sia il punto fino a cui ci si può spingere per amore e se l’amore possa cancellare atti immorali e mostruosi. Il mostruoso e le sue incarnazioni sono il tema principale di questo breve ma denso romanzo il cui autore riesce a presentare il mostruoso su due registri narrativi: fantastico e realistico e così ci trasmette l’idea che nemmeno il mondo di referenza (quello della realtà storica) sia privo del mostruoso.
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Missonnier, Sylvain. "Gli aspetti psicologici della diagnosi prenatale: uno spazio comune di prevenzione tra il somatico e lo psichico". SETTING, n.º 29 (marzo de 2011): 61–77. http://dx.doi.org/10.3280/set2010-029002.

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Sylvain Missonnier sottolinea il carattere "estremo" della diagnosi prenatale, fatto ormai di routine nei Reparti di Maternitŕ. Se un neonato colpisce i fondamenti enigmatici del nostro essere, l'embrione e il feto inducono ad assumere posizioni difensive ancora piů forti, attingendo all'area del "perturbante". In particolare, l'incontro ecografico del feto produce nei genitori e negli operatori una vasta gamma di forti reazioni psichiche paradossali, che comportano incertezze inevitabili e i processi dell'anticipazione. L'autore illustra i suoi interventi di consultazioni terapeutiche individuali, coniugali e familiari, le attivitŕ di gruppo di preparazione alla nascita, i gruppi Balint con il personale medico, infermieristico e gli ecografisti del Reparto maternitŕ, che consentono la costruzione di ciň che René Kaës ha chiamato "l'apparato psichico del gruppo" che "svolge un lavoro psichico particolare: produrre e trattare la realtŕ psichica del e nel gruppo". L'attenzione č qui foca- lizzata sulla clinica del dare ai genitori la notizia di una disabilitŕ nel feto/neonato, sulla programmazione del parto (parto su appuntamento) e sul contesto ecografico. Lo psicoanalista parte dall'analisi dello scambio triangolare tra le immagini del feto, i genitori e l'ecografista, per individuare le dinamiche del processo di genitorialitŕ: il ruolo potenziale dell'incontro ecografico č quello di organizzatore psichico della genitorialitŕ e di punto di riferimento di una collaborazione multidisciplinare a favore dell'accettazione della diagnosi e delle sue ripercussioni sul processo di elaborazione individuale e sociale dell'incertezza tremenda del concepimento, che si apre la strada al limite tra la morte, l'informe e il mostruoso.
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Giallongo, Angela. "Tipologie di bambini maschi mostri nell’immaginario medievale". El Futuro del Pasado 4 (30 de mayo de 2013): 103–15. http://dx.doi.org/10.14201/fdp.24748.

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Il contributo rileva l’importanza educativa dei bambini mostruosi in alcuni esempi significativi della letteratura medievale francese ed italiana. L’individuazione di quattro bambini maschi problematici è interpretata alla luce delle relazioni emotive con gli adulti.
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Nuzzo, Luciano. "Michel Foucault e l'alterità mostruosa. Riflessioni su ordine e differenza". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 2 (octubre de 2015): 7–38. http://dx.doi.org/10.3280/sd2015-002001.

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Trovabene, Giordana. "Animali fantastici ed esseri mostruosi nei pavimenti musivi medioevali italiani". IKON 2 (enero de 2009): 147–58. http://dx.doi.org/10.1484/j.ikon.3.38.

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Stiefel, Viola. "Transmediale Übertragungsstrategien im Comic Dante’s Inferno (Gage/Latorre)". Deutsches Dante-Jahrbuch 94, n.º 1 (23 de septiembre de 2019): 143–53. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2019-0007.

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Riassunto Il fumetto Dante’s Inferno è uscito nel 2010 per la casa editrice Panini. Questo Inferno, ispirandosi alla struttura del testo originale dantesco, non segue tuttavia la tradizione dell’illustrazione ›classica‹ della Divina Commedia, ma offre una nuova interpretazione transmediale: Dante è rappresentato come crociato e guerriero, colpevole e peccatore. Beatrice in confronto sembra ambigua: è illustrata tanto come donna fedele quanto come regina mostruosa dell’inferno. Dall’analisi condotta secondo il modello di Juliane Blank emerge che l’Inferno dantesco non è soltanto una fonte di ispirazione tematica per gli autori, ma serve da modello per la struttura che sta alla base del fumetto. L’azione è costruita sull’organizzazione dei cerchi infernali e dei rispettivi peccati. Simultaneamente, sia i personaggi che i motivi danteschi subiscono una conversione transmediale adattata al genere del fumetto.
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Sandrin, Tamara. "Credere alla carne La funzione del corpo nel cinema di genere e documentario". Altre Modernità, n.º 26 (29 de noviembre de 2021): 246–61. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16809.

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Che cos’è il cinema del corpo? E il cinema del corpo-animale? E ancora: il cinema può darci la presenza del corpo? Sulla scorta del concetto deleuziano di corpo cinematografico in questo saggio cercherò di condurre – con l’ausilio di alcune pellicole esemplari, film di “genere” e d’autore – un’analisi del cinema del corpo e del corpo-animale che, attraverso la raffigurazione di corpi mostruosi e di corpi sacrificabili, di corpi animali e animalizzati, attraverso il divenire animale di corpi visibili e invisibili, possa contribuire a restituire il discorso al corpo, a portare alla luce una nuova narratività del corpo del vivente e a forzare lo spettatore a credere nel corpo, nei corpi, a credere alla carne: poiché il cinema del corpo-animale è sempre cinema politico, come tale può spingere a un’azione politica, un’azione intesa come cambiamento della nostra postura di fronte all’alterità.
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Clericuzio, Antonio. "Luca Baratta, ‘A Marvellous and Strange Event’: Racconti di nascite mostruose nell'Inghilterra della prima età moderna". Cultural History 9, n.º 2 (octubre de 2020): 273–75. http://dx.doi.org/10.3366/cult.2020.0225.

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Moretti, Simona. "La sirena e l’acquasantiera nel Medioevo: un binomio difficile". De Medio Aevo 13 (4 de diciembre de 2019): 83–97. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.66815.

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Resumen
Riassunto. Questo articolo indaga la presenza della sirena sull’acquasantiera nel Medioevo. L’esame è stato condotto sui casi conservati e oggi noti, tutti concentrati cronologicamente (XII secolo) e territorialmente (Italia del Nord). Si tratta del pezzo nella pieve romanica di San Giorgio a Ganaceto (non lontano da Modena), dell’acquasantiera nella pieve romanica di Santa Maria Assunta a Rubbiano, nel comune di Montefiorino (nell’Appenino modenese), e della pila lustrale nel battistero del duomo di Cremona. Lo studio, che si avvale dei precedenti e non discute la cronologia e l’attribuzione già oggetto di ampio dibattito da parte di altri studiosi, ha riesaminato invece l’iconografia, giungendo a ipotizzare che non sempre è possibile identificare i soggetti scolpiti con le sirene, come è stato fatto in passato. Appare invece opportuno riconoscervi esseri più mostruosi, come la lamia o l’arpia, forse per valorizzare maggiormente le qualità salvifiche dell’acqua benedetta. Anche sui fonti battesimali la sirena appare personaggio poco sfruttato, ma l’indagine in questo contesto è ancora da svolgere in maniera sistematica.
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Montero Herrero, Santiago. "La mujer romana y la expiación de los andróginos". Vínculos de Historia. Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, n.º 8 (20 de junio de 2019): 33. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2019.08.02.

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Resumen
RESUMENEl nacimiento en la Antigua Roma de niños con rasgos sexuales masculinos y femeninos a la vez, los llamados andróginos o hermafroditas, eran considerados como un gravísimo prodigio. Su expiación, necesaria para el restablecimiento de las buenas relaciones entre los hombres y los dioses, quedó en manos exclusivamente de mujeres: ancianas, matronas y virgines.PALABRAS CLAVE: Antigua Roma, Matrona, prodigio, expiación, andróginoABSTRACTThe birth in ancient Rome of children with both male and female sexual features, so-called androgynes or hermaphrodites, was regarded as a an extraordinary phenomenon. Their expiation, necessary for the restoration of good relations between men and gods, remained exclusively in the hands of women: old women, midwives and virgines.KEY WORDS: Ancient Rome, midwife, prodigy, expiation, androgynus BIBLIOGRAFÍAAbaecherly Boyce, A. (1937), “The expiatory rites of 207 B. C.”, TAPhA, 68, 157-171.Allély, A. 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Tesis sobre el tema "Mostruoso"

1

GASPERUZZO, FRANCESCA. "Mostruose architetture: le obliquazioni di Juan Caramuel de Lobkowitz". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/287396.

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Resumen
La tesi di dottorato intende indagare una della tessere mancanti del mosaico che compone la vastissima bibliografia del monaco madriléno Juan Caramuel de Lobkowitz (Madrid 1606-Vigevano 1682): quella relativa al sistema progettuale obliquo descritto nel suo Architectura civil recta y obliqua, considerada y dibuxada en el Templo de Jerusalem (Vigevano 1678). L'opera, edita in lingua castigliana come ossequio alla casa regnante spagnola, si presenta come un poderoso trattato di architettura organizzato in tre distinti volumi, i primi due di testo e l'ultimo interamente dedicato alle illustrazioni, 162 incisioni, definite lamine. Caramuel si rivolge ad un pubblico di architetti colti o di committenti promotori di grandi opere, ai quali viene offerto un codice applicativo di principi universalmente validi, quelli dell'architettura retta - riconducibili alla classica triade vitruviana e quelli delle obliquazioni finalizzate all'ambizioso obbiettivo del raggiungimento di una architettura dalla perfezione quasi divina. A fare da sfondo alla maturazione del sistema teorico obliquo ci sono il pensiero cartesiano, il probabilismo scientifico e le grandi conquiste scientifiche che segnarono tutto il XVII secolo. Il sistema progettuale teorizzato dal Vescovo si configura anche come un metodo geometrico di cui l'autore stabilisce precise regole proiettive, le obliquazioni appunto. L'analisi puntuale e relativa ricostruzione digitale di alcune lamine - definite dallo stesso autore come lezioni di architettura obliqua - svela come Caramuel, per passare da una configurazione retta a una obliqua, lavori in una cornice omologica. Per quanto l'autore ne fosse probabilmente in parte inconsapevole, le illustrazioni afferenti alle obliquazioni sembrano celare concetti geometrici-proiettivi, segnatamente in merito alle proiezioni parallele, che troveranno una esaustiva codificazione trattatistica solo un secolo più tardi con la moderna Geometria Descrittiva. Da questa prima indagine è emersa la necessità di dedicare particolare attenzione al decennio trascorso da de Lobkowitz nei Paesi Bassi spagnoli (1635-1644) a contatto con la nascente comunità scientifica figlia delle coeve teorie cartesiane-kepleriane sull'ottica e gli anni trascorsi da Caramuel. Un ulteriore aspetto poco indagato sono i 28 anni trascorsi in Italia a partire dalla seconda metà del XVII secolo; inizialmente a Roma e una volta nominato Vescovo delle diocesi di Campagna e Satriano nel Regno di Napoli. Cruciale fu per la maturazione del pensiero obliquo, la frequentazione con la napoletana Accademia degli Investiganti - un gruppo di intellettuali di ispirazione galileiana promotori del probabilismo scientifico - contestualmente al sinergico confronto con la comunità scientifica siciliana, in particolare con l'astronomo ragusano G. B. Hodierna. Contestualmente alla pubblicazione dell'Architectura civil recta y obliqua, Caramuel si confrontò per la prima volta anche con l'ars aedificandi. Infatti nella città lombarda si occupò della sistemazione del centro storico e della progettazione della nuova facciata (obliqua) per la Cattedrale di Sant'Ambrogio, unico progetto riconducibile a de Kobkowitz pervenuto ai giorni nostri. Con una facciata dall'andamento concavo, addossata alla cattedrale medioevale esistente, risolse gli elementi perturbanti che affliggevano il centro storico prima del suo intervento: il forte disallineamento dell'edificio sacro rispetto a Piazza Ducale e la presenza di un ingombrante scalone in corrispondenza della torre del Bramante. L'indagine si è dunque orientata sullo studio comparato tra il modus operandi progettuale sistematizzato dal vescovo e la facciata della cattedrale. L'operazione si è avvalsa di un rilievo strumentale del manufatto architettonico e del ricorso del disegno digitale, utile strumento di verifica del sistema progettuale teorizzato dal vescovo.
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2

BAGLIONI, IGOR. "Echidna e i suoi discendenti. Studio sul carattere ibrido e mostruoso nella stirpe di Pontos". Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917005.

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Verzini, Barbara. "BAck into Chaos. Swimming with Marcel.lí Antúnez Roca". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11562/979542.

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Resumen
Marcel.lì Antùnez Roca’s – founder member of the Fura dels Baus – last twenty years works, are the focus of my research project. To join together, in a sinuous circle, thought, art and life is one of the most important methodological bet of this project. In view of that, the greatest possible number of traces of the body, or rather, the bodies involved are intentionally preserved into my words. That means that words have skin, nails, hair and teeth. They breath, sweat, move around, chasing after images and drawings. Drawings - become signs and symbols, appearing into the text not in the form of attachments or guests, but rather as structural fundament, significant vowels at the base of the philosophical writing I propose. I took inspiration from the artist’s diaries, travel companions during this transforming marine journey, which reshuffles and blows up the distances between disciplines; up to the point of question the same concept of philosophy. What’s philosophy? As body remains at the core, so water blended with blood – while artist’s maternal family lived in a mill, the paternal one lived in a butcher shop – flows and draws the chapters, which arise contagiously by a wavy metonymic course. Catalan artist’s alphabet and bestiary weave together, in order to permit the immersion in his text and works. That fluid course draws the possible ways of interpretation, which is the possible constellations originated from a chaotic evolution. The continuous transition from outside to inside, and vice versa, transforms sheets in porous skin, which is at the same time an absorbent border and a dripping opening. The title “Back into Chaos” is intended to reecho and raise Marcel.lì Antùnez Roca’s vision, focused on an art able to create Cosmogonies. Chaos as the beginning – in its multiple mythological and etymological sense – evokes a universe made up of undivided elements, coexistent in a constant transformation generating and reabsorbing the unexpected. The present research project tends to this unstable shapeless nebula – where nothing is separated and everything is blended – crossing it and founding itself immersed in the Tiamat’s primordial aquatic stream –the Mother of all of Them.
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4

BARATTA, LUCA. "'Monstrum, prodigium, portentum': nascite mostruose nella Street Literature dell'Inghilterra della prima età moderna". Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1001716.

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Libros sobre el tema "Mostruoso"

1

Caliò, Giuseppe. Un romanzo mostruoso: Schegge autobiobiblolectorgrafiche sui sentieri del bosco cristiano. Milano: Todariana, 1990.

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2

Galasso, Elio. Il chiostro di Santa Sofia a Benevento: Il simbolico, il mostruoso, l'ambiguo. Benevento [Italy]: Museo del Sannio, 1993.

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3

La politica e la poetica del mostruoso nella letteratura e nella cultura inglese e angloamericana. Napoli: Liguori, 2002.

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4

Mostruosa maternità. Roma: Giulio Perrone editore, 2022.

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5

Galigani, Giuseppe. Salomè, mostruosa fanciulla. Firenze, Italy: Firenze University Press, 2012.

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6

Come farsi una cultura mostruosa oggi. Milano: Cairo, 2014.

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7

Gino Girolimoni: Una mostruosa storia romana. Roma: Palombi editori, 2014.

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8

Frasca, Simone. Bruno lo zozzo e la dieta mostruosa. Casale Monferrato (AL): Piemme junior, 1998.

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9

Biancastella, Antonino, ed. Animali e creature mostruose di Ulisse Aldrovandi. Milano: F. Motta, 2004.

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10

Mancini, C. Bruna. Sguardi su Londra: Immagini di una città mostruosa. Napoli: Liguori, 2005.

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Capítulos de libros sobre el tema "Mostruoso"

1

Scannapieco, Anna. "«Il Sacchi mi mandava tratto tratto de’ fasci di quelle strane, e mostruose opere di quel Teatro…»: Carlo Gozzi e il teatro spagnolo". En Studi e saggi, 435–51. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-150-1.26.

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The contribution proposes a reflection on the greatest author of the 18th Century Italian theater who drew on the dramaturgical heritage of the siglos de oro. The main elements dealt with are: Carlo Gozzi's theoretical reflection on the characteristics of Spanish theater; the fundamental role in the repêchage that the actors of Antonio Sacco's company had in that theater, for which the author provided - according to him - a "voluntary friendly assistance"; finally, the most significant data that emerge, or could emerge, from the first National Edition of the works of Carlo Gozzi (launched in 2011).
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2

"Il mostruoso e divino incanto: le sirene e un caso di ekphrasis". En Law and the Humanities: Cultural Perspectives, 335–46. De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110670226-019.

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3

Brigaglia, Marco. "Ragioni mostruose." En Parole cattive, 23–30. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv360nqjg.5.

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