Literatura académica sobre el tema "Morfologie insediative"

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Artículos de revistas sobre el tema "Morfologie insediative"

1

Dini, Roberto. "Nuovi sguardi sulla montagna. Elementi per il progetto alla grande scala". TERRITORIO, n.º 56 (marzo de 2011): 158–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056024.

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In quanto spazio ‘altro' le Alpi costituiscono un terreno di sperimentazione privilegiato per tentare di rispondere ad alcune domande centrali nel dibattito sulla pianificazione e sul progetto d'area vasta: dalle problematiche connesse alla patrimonializzazione del paesaggio, all'intreccio tra dato fisico e sociale, alla sostenibilitŕ ambientale, alla tutela del patrimonio storico e ambientale. Č fondamentale ragionare su modalitŕ di trasformazione in grado di tenere assieme immagini, progettualitŕ, dinamiche di natura differente, al fi ne di generare ‘territori abitati' nella complessitŕ dei loro valori. Anche nel contesto alpino emerge la necessitŕ di una riflessione intorno al tema dell'architettura alla grande scala, nell'incrocio tra strutturazioni insediative, morfologie del substrato territoriale con l'insieme delle pratiche dell'abitare e delle politiche di sviluppo locale.
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2

Conti Puorger, Adriana y Pierpaolo Napolitano. "Caratterizzazione socio-economica della regione Marche per sezioni di censimento". RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, n.º 2 (septiembre de 2011): 30–59. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002002.

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Resumen
La suddivisione del territorio realizzata dall'ISTAT in occasione dei censimenti della popolazione e delle abitazioni, utilizzata inizialmente per finalitŕ organizzative e di gestione dell'operazione censuaria, ha assunto a partire dal 1981 una specifica valenza informativa, che risulta possibile finalizzare a una conoscenza di dettaglio del territorio. La disponibilitŕ di tale informazione rende possibile l'analisi territoriale al di lŕ della soglia dei confini amministrativi, rispondendo alla convinzione ormai diffusa che si debba entrare nei dettagli della struttura insediativa e residenziale per una proficua analisi del territorio regionale. L'obiettivo č l'identificazione delle morfologie sociali ed economiche descritte nel loro dispiegarsi sul territorio e analizzarle nelle loro reciproche interdipendenze, trasformando la grande mole di dati in una sintesi informativa fruibile. L'accresciuta potenza di elaborazione e di memorizzazione dei dati da parte degli strumenti HW e SW (Vickers e Rees, 2007), rende possibile l'applicazione di avanzati metodi statistici a insiemi di dati anche piů grandi di quelli qui considerati. La classificazione delle sezioni di censimento in tipologie socio-economiche fornisce uno strumento di lettura e interpretazione semplificata dei dati statistici, pur nelle dovute cautele suggerite dalle inevitabili scelte effettuate nel corso dell'analisi e dai possibili ulteriori miglioramenti con l'applicazione di metodologie piů complesse Una volta definite le tipologie, la ricerca sviluppa un'analisi multi-scala, sovrapponendo i risultati ottenuti dall'applicazione statistica con alcune principali partizioni territoriali che insistono sulla regione. Ricomporre le tipologie individuate a livello di sezione, a scala provinciale e comunale, come anche alla dimensione distrettuale e dei sistemi locali del lavoro, puň servire ad arricchire la loro interpretazione, come pure su un piano piů operativo, risultare di possibile ausilio alla stesura dei piani territoriali. In sede di conclusione si collegherŕ quanto analizzato a un contesto piů ampio per valutare la loro rispondenza alla volontŕ di orientare i territori verso uno sviluppo territoriale inteso, secondo le attuali tendenze delle pianificazione europea,.
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3

Cuscito, Giuseppe y Pietro Riavez. "Torre di Parenzo. Risultati delle analisi architettonico/stratigrafiche". Archaeologia Adriatica 2, n.º 2 (1 de enero de 2008). http://dx.doi.org/10.15291/archeo.1101.

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Le ricerche effettuate in Istria, nel sito di Torre di Parenzo, hanno permesso -attraverso le operazioni di rilievo e le analisi stratigrafiche delle murature, unitamente alle ricognizioni nel territorio dipendente- di proporre un localizzato modello di sviluppo insediativo strutturato attorno al passaggio dalla villa al castrum, con l’evoluzione -nel corso del V-VI secolo- di una fabbrica rustica romana connessa al sistema curtense, in un nucleo fortificato altomedievale, probabilmente legato alla sintesi di nuove morfologie dell’abitato rurale.
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Tesis sobre el tema "Morfologie insediative"

1

BONGIOVANNI, BARBARA. "Borghi Nuovi medievali: storia delle dinamiche insediative e morfologia dei tessuti esistenti". Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2643300.

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La presente ricerca analizza un tema consolidato della letteratura in ambito storico-urbanistico: i borghi nuovi medievali, centri di nuova fondazione, che hanno caratterizzato l’Europa tra il XII e il XV secolo. Tali borghi nuovi, o villenove, non nacquero spontaneamente, ma furono spesso frutto dell’iniziativa di signori locali e magistrature comunali, che intendevano estendere il proprio controllo sulle terre limitrofe e incrementare le proprie entrate fiscali. I Comuni, inoltre, potevano invogliare i contadini stessi a stabilirsi nei nuovi insediamenti, garantendo loro una tassazione meno pesante, l’esenzione delle imposte per un certo periodo di tempo e maggiori diritti e franchigie rispetto agli abitanti dei territori circostanti. Si è ritenuto interessante approfondire questo argomento poiché è definibile come uno dei caratteri originali dell’identità geografica e culturale europea posta nell’intervallo temporale tra l’anno Mille e il Quattrocento. La ricerca si è posta la finalità di sistematizzare un metodo volto alla lettura ed alla comprensione delle dinamiche insediative dei centri di nuova fondazione medievale, e successiva verifica della validità del medesimo per mezzo dell’applicazione ai casi studio di Moncalieri e Rivoli, i quali, nonostante presentino processi di fondazione, non sono caratterizzati da uno schema geometrico regolare, tradizionalmente ritenuto necessario per il riconoscimento del fenomeno dei borghi nuovi. La scelta dei casi studio selezionati è stata effettuata sulla base sia di caratteri condivisi, poiché entrambi i borghi sono stati sedi di presenza ed esercizio del potere comitale del ducato sabaudo, sia di aspetti peculiari perché ogni borgo ha presentato uno sviluppo urbano differente sebbene i luoghi del potere politico, religioso e militare, siano stati l’elemento cardine che favorì la crescita di ciascuno di essi. Il lavoro di ricerca si è posto l’obiettivo di individuare le testimonianze materiali, a scala urbanistica ed architettonica, ancora visibili sul territorio, in particolare nei nuclei storici più stratificati, e di interpretare le dinamiche insediative nei centri scelti come casi studio, la cui lettura, sulla base della metodologia sviluppata, è effettuata utilizzando contestualmente la scala urbanistica e quella architettonica secondo un approccio transcalare. In seguito all’analisi della letteratura esistente è stato elaborato per ogni caso un atlante di storia urbana. Ogni atlante monografico è caratterizzato da due fasi di analisi integrate: una prima di analisi storica, di periodizzazione delle informazioni basate sul confronto con le fonti documentarie scritte e iconografiche, e una seconda parte incentrata sulla restituzione grafica delle informazioni storiche tramite l’elaborazione di alcune carte a scala urbanistica e architettonica, alle quali è stata associata l’analisi morfologica dell’intero ambiente costruito dei borghi studiati.
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2

GAROTTI, CRISTINA. "La costruzione del sistema urbano della “Romandìola”. Analisi dei modelli insediativi, morfotipologici e delle relazioni strutturali tra i centri". Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/592719.

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Libros sobre el tema "Morfologie insediative"

1

Simoni, Marcello. Le valli del Comacchiese: Trasformazioni morfologiche e insediative dal bronzo finale all'alto Medioevo. Ferrara: Corbo, 2001.

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