Literatura académica sobre el tema "Mondo storico"
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Artículos de revistas sobre el tema "Mondo storico"
Grossi, Paolo. "Il mondo delle terre collettive. Notazioni storico giuridiche". La Nuova Giuridica 1, n.º 1 (14 de septiembre de 2022): 10–12. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1813.
Texto completoTabouret-Keller, Andrée. "Panorama storico del “Mondo Bilingue”: 1951-2010". Éducation et sociétés plurilingues, n.º 46 (1 de junio de 2019): 5–6. http://dx.doi.org/10.4000/esp.3675.
Texto completoAmerio, Piero. "L'action research tra psicologia sociale e politica". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 3 (febrero de 2011): 23–50. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003002.
Texto completoMigliorati, Piergiacomo. "C.G. Jung, oggi". STUDI JUNGHIANI, n.º 49 (mayo de 2019): 9–16. http://dx.doi.org/10.3280/jun1-2019oa7906.
Texto completoVisceglia, Maria Antonietta. "Claudio Donati storico della nobiltÀ". SOCIETÀ E STORIA, n.º 129 (diciembre de 2010): 563–83. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-129007.
Texto completoFantappiè, Carlo. "La Santa Sede e il Mondo in prospettiva storico-giuridica". Rechtsgeschichte - Legal History 2012, n.º 20 (2012): 332–38. http://dx.doi.org/10.12946/rg20/332-338.
Texto completoCiglioni, Laura y Guido Panvini. "Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Jean-François Sirinelli". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (febrero de 2022): 177–83. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-002006.
Texto completoCiglioni, Laura y Guido Panvini. "Interviste sulla storia contemporanea. Risponde Federico Romero". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 1 (septiembre de 2020): 109–16. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-001004.
Texto completoNoether, Emiliana P. y Gianfausto Rosoli. "Scalabrini tra vecchio e nuovo mondo. Atti del Convegno Storico Internazionale." International Migration Review 25, n.º 3 (1991): 638. http://dx.doi.org/10.2307/2546777.
Texto completoFerrarese, Maria Rosaria. "Francesco Galgano e il suo inesauribile viaggio tra diritto ed economia". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 3 (diciembre de 2012): 137–50. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003008.
Texto completoTesis sobre el tema "Mondo storico"
Marzi, Alessio. "Regioni d'Italia e migrazioni: politiche, pratiche e identità transnazionali. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, 1952-1994". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10013.
Texto completoLa ricerca esposta nella presente tesi di dottorato è nata quattro anni fa dalla volontà di studiare da un punto di vista storico e in chiave comparata diacronica, sincronica e transnazionale, preferibilmente attraverso fonti e prospettive originali, i fenomeni migratori che hanno interessato l’Italia a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. Fin dalla fase di definizione del progetto, da un primo spoglio della letteratura e dall’analisi di alcuni documenti, è emersa l'importanza delle amministrazioni locali come interlocutori istituzionali, nonché ambiti politici di riferimento per emigrati e rimpatriati italiani. Infatti, tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta si manifestò in quasi tutti i paesi di immigrazione l’apice di un complesso fenomeno che aveva un'origine più lontana (ora individuabile grossomodo negli anni Trenta): il riferimento politico e culturale da parte dei migranti italiani alla regione di origine, intesa contemporaneamente come un’area geografica variamente definita (ma comunque più grande di una città e più piccola dello stato nazionale), un livello amministrativo ed infine il luogo di origine e di residenza di una “comunità immaginata” diversa, quantitativamente e qualitativamente, sia da quella “nazionale” sia, soprattutto, da quella “paesana”. Tale identificazione originò un complesso sistema di legami informali e formali tra i migranti, e tra questi e le amministrazioni locali italiane, che variò a seconda della nazione di residenza, della regione di origine o a seconda dell'età, delle classi sociali, del livello di istruzione, dell'ideologia politica, del genere, della tipologia migratoria e, soprattutto, del periodo storico. L’obiettivo di questa tesi è quindi documentare ed interpretare, da un punto di vista storico, il “moderno” regionalismo degli emigrati italiani, con riferimento al periodo in cui esso si è maggiormente manifestato. In particolare, la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia fin da prima della sua nascita ebbe un ruolo di primo piano nella ridefinizione dei rapporti tra i migranti e la madre patria, riuscendo a rappresentare anche un trait d'union di precedenti e coevi fenomeni di mobilità geografica in uscita dal territorio regionale che - dal punto di vista storico, politico, economico e demografico - sono stati solitamente descritti e rappresentati come reciprocamente impermeabili, non confrontabili ed addirittura antitetici. Da un’analisi storica della legislazione statale e delle normative regionali è emerso anche come l’area friulgiuliana sia stata laboratorio, modello ed “apripista” non solo per le altre Regioni, ma anche per la stessa amministrazione centrale. E' soprattutto questo uno dei motivi che ci hanno indotto ad individuare nel Friuli-Venezia Giulia un valido case study per l'analisi dei fenomeni indicati, rispetto ai quali non verranno comunque trascurate fonti relative ad altre Regioni e soprattutto allo Stato nazionale. Lo spoglio della letteratura relativa al “secolo dell’emigrazione italiana”, nonché quella più teorica relativa ai concetti di sending state , diaspora building (la costruzione ad opera dei governi di “identità diasporiche”), emigration state (l’insieme di istituzioni, discorsi e pratiche interne, internazionali e transnazionali messe in campo da un governo in riferimento all’emigrazione) e politica transnazionale hanno ulteriormente rafforzato la convinzione dell’importanza di un’analisi storica che prendesse in considerazione le pratiche ed i discorsi identitari che si sono sviluppati tra l’estero e le regioni italiane (intese come territorio geografico) e che hanno coinvolto come interlocutore privilegiato, mediatore, patrocinatore o destinatario di azioni di lobby politica le stesse amministrazioni regionali. Come si vedrà le Regioni (e in misura minore e più limitata nel tempo, le Provincie) raccolsero ed allo stesso tempo alimentarono, anche modificandolo, il messaggio di alcuni migranti alla ricerca di nuove forme di appartenenza e partecipazione, complementari o alternative a quelle offerte dalla cittadinanza italiana o dal riconoscimento “etnico” nei paesi di immigrazione. Nel contesto locale, e per mezzo di canali di comunicazione circolare con le comunità espatriate, il lessico con cui gli emigrati raccontavano la propria esperienza riuscì talvolta ad essere trasformato in atti pubblici; di conseguenza, spesso, le leggi regionali espressero una definizione ed una interpretazione dell'emigrazione e dei rientri quasi antitetica a quella dello Stato italiano, che a volte rimaneva molto distante rispetto ai bisogni degli espatriati.
XXVI Ciclo
1977
Corvatta, Giulia <1987>. "Graffiti Writing e Street Art: Il prossimo capitolo dell'arte contemporanea. Analisi storico-artistica di un movimento rivoluzionario, in Italia e nel mondo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4954.
Texto completoLondero, Igor. "Felice Ippolito intellettuale e grand commis - La ricerca nucleare in Italia dal dopoguerra al primo centrosinistra". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8618.
Texto completoLo studio della fisica nucleare in Italia ebbe il suo mito fondativo nelle vicende dei “ragazzi di via Panisperna”, dal nome della via romana in cui sorgevano i laboratori diretti da Enrico Fermi. Dopo aver raggiunto la fama mondiale (in particolare con il Nobel per la fisica di Fermi nel 1938), il gruppo fu disperso a causa della politica (sia razziale che scientifica) del regime fascista. Mentre Fermi ed altri, espatriati in America, davano il proprio determinante contributo alla realizzazione della bomba atomica, in Italia rimase il solo Edoardo Amaldi che, nel dopoguerra, si trovò ad essere, nel Paese e fuori, un fondamentale punto di riferimento per la fisica italiana. Nell’immediato dopoguerra, a fronte di un sostanziale disinteresse del Governo italiano in materia di ricerca, furono le industrie elettriche private a muovere i primi passi verso la ricerca e lo sviluppo della tecnologia nucleare, concedendo il proprio appoggio ad alcuni giovani ricercatori del Politecnico di Milano che diedero vita al CISE (Centro Informazioni Studi Esperienze). Parallelamente, la “comunità dei fisici” iniziava a ritagliarsi un proprio spazio autonomo di manovra. Nel 1951 i gruppi universitari che si occupavano di fisica fondamentale diedero vita all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) mentre l'anno successivo, non senza attriti con il CISE, il Ministero dell'Industria appoggiò la creazione del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN), incaricato di promuovere e occuparsi della fisica nucleare applicata. Alla presidenza fu nominato Francesco Giordani, chimico napoletano legato all'IRI ed agli ambienti del neo meridionalismo. Il Comitato, che solo nel 1960 fu mutato in CNEN (Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare) ottenendo la necessaria personalità giuridica, dovette costantemente far fronte alle difficoltà derivanti dalla propria fragilità istituzionale e dalle continue tensioni con l'industria elettrica privata. Ciononostante, sotto la guida del suo Segretario Generale Felice Ippolito, riuscì a dar vita ad importanti realizzazioni (come il Sincrotrone di Frascati o il Centro di ricerche nucleari di Ispra) e diede l'impulso fondamentale che portò alla costruzione, nei primi anni '60, delle prime centrali nucleari in Italia. Questo “periodo aureo” della fisica nucleare applicata iniziò a finire nell’agosto del 1963 quando una dura campagna stampa prese a mettere in discussione le gestione di Ippolito che si ritrovò al centro di un “caso” che da mediatico si fece ben presto giuridico e portò, nel marzo del 1964, all'arresto del Segretario Generale del CNEN per irregolarità amministrative. “Il caso Ippolito”, lungi dall’essere solo un processo per un isolato caso di malversazione, di fatto sancì la fine della ricerca e dello sviluppo del nucleare in Italia, facendo piazza pulita non solo dei progetti di nuove centrali atomiche, ma anche di un certo tipo di gestione degli enti pubblici che aveva fatto dell’elasticità amministrativa il proprio punto di forza, laddove in seguito si impose la burocratizzazione e la lottizzazione politica. Nella tesi in esame ho tentato di individuare, all'interno di un campo di ricerca così vario e così ricco di spunti collocati a cavallo di più discipline storiche (storia e filosofia della scienza, dell'economica e dell'industria, della cultura e della politica, delle relazioni internazionali), alcuni snodi focali ed emblematici che permettessero di sviluppare un percorso di indagine su quello che appariva come un meraviglioso tentativo di far recuperare all'Italia il tempo perduto a causa del regime fascista, in termini di sviluppo tecnologico e scientifico, ma anche culturale e politico. Tale tentativo ottenne risultati di rilievo mondiale nel dopoguerra ma andò incontro ad una nuova sconfitta, nei primi anni '60, quando emerse l'incapacità dello Stato di riformare se stesso per tener dietro ai rapidi mutamenti, non solo tecnici, che la tecnologia d'eccellenza pretende per mantenersi tale. Fin dall'inizio ho individuato in Felice Ippolito il trait d'union tra i fatti caratterizzanti le vicende trattate. Interessato alla ricerca nucleare quale geologo esperto in prospezioni minerarie, in seguito venne nominato Segretario Generale del CNRN e si trovò a rivestire un ruolo chiave, emblematico e rappresentativo, all'interno di un complesso ambiente culturale composto da intellettuali, scienziati ed alti funzionari che parteciparono ad una rete di rapporti all'interno della quale si elaborarono delle organiche strategie di sviluppo per il Paese. Ippolito divenne referente e portavoce di una comunità scientifica che si caratterizzava in quegli anni per il suo rapporto estremamente dialettico e consapevole con tutte le componenti della società, dalla classe politica al mondo dell'industria e dell'economica, dal mondo della cultura alle classi subalterne. Per comprendere l'incontro tra Ippolito e la comunità dei fisici, ho ritenuto di iniziare la tesi con un accenno all'esperienza dei “ragazzi di via Panisperna” e di Enrico Fermi, in particolare. La partenza in treno di Fermi per Stoccolma, il 6 dicembre 1938, dove avrebbe ritirato il premio Nobel prima di espatriare negli Stati Uniti (in fuga dalle leggi razziali ma soprattutto dall'incapacità del regime fascista di comprenderne e sostenerne le iniziative), è stata presentata come evento simbolico e metaforico della perdita di un primo “treno per la modernità” da parte dell'Italia. L'attenzione è stata posta soprattutto su chi rimase sulla banchina di quella stazione, ovvero Edoardo Amaldi, che pur con molti dubbi alla fine scelse di rimanere in Italia diventando il punto di riferimento per eccellenza, in virtù del suo carisma scientifico ed umano, della comunità dei fisici italiani nel dopoguerra. In particolare ho messo in evidenza il rafforzarsi in Amaldi di un punto di vista autonomo su quello che doveva essere il rapporto tra la ricerca scientifica ed il mondo della politica e dell'industria. Mentre oltreoceano Fermi delegava al Governo la valutazione etica e la gestione dei risultati del proprio lavoro scientifico, in Italia il suo allievo Amaldi fin dal dopoguerra iniziò a tessere una rete di rapporti, con l'industria e le aziende controllate dallo Stato, caratterizzati da alcuni principi imprescindibili. Quando gli industriali elettrici privati lo chiamarono al CISE, Amaldi pose perentorie condizioni alla propria partecipazione, come la difesa della sua autonomia scientifica, il rifiuto di ogni principio di segretezza, ed il fatto che la ricerca doveva andare a beneficio dell'intera collettività e non a vantaggio di pochi gruppi privati. Dopo aver delineato alcuni elementi della figura di Amaldi, ho concentrato il mio interesse su Ippolito e sui suoi rapporti con l'ambiente culturale napoletano, liberale e meridionalista, di cui anche Francesco Giordani faceva parte. Attraverso la bibliografia e gli archivi dell'ente, ho esaminato la nascita del CNRN sull'asse Ippolito-Giordani-Pietro Campilli (il Ministro dell'Industria che sostenne il progetto) e di seguito l'insorgere delle tensioni con il CISE e l'industria privata. L'obiettivo è stato di mettere in evidenza l'estrema “coerenza” dell'incontro tra i fisici rappresentati da Amaldi e la politica scientifica portata avanti da Ippolito e Giordani, capaci di soddisfarne sia le ambizioni tecnico scientifiche che etiche e politiche. Con un capitolo intermedio, su tematiche di politica nucleare internazionale, ho introdotto il tema dell'iniziatica Atoms for peace, lanciata dal Presidente americano Eisenhower, che prospettava una politica di disarmo atomico fondata sulla socializzazione della tecnologia nucleare ad uso civile. Rinunciando a proporre un inquadramento storiografico e critico complessivo, ho scelto di render conto della rappresentazione offerta da uno dei protagonisti di quegli anni, ovvero il francese Bertrand Goldschmidt, che influenzò grandemente il punto di vista di Ippolito e degli Amici del Mondo (cui Ippolito si legò) e che oggi testimonia in maniera particolarmente efficace il clima di “euforia atomica” che determinò allora fondamentali scelte di politica energetica europea. L'iniziativa Atoms for Peace diede l'occasione ad Ippolito di avviare un'intesa collaborazione con l'ambiente culturale che ruotava attorno alla rivista «Il Mondo» diretta da Mario Pannunzio e che in quel momento si presentava come la fucina, di stampo liberale radicale, dei progetti politici che portarono in seguito al Centrosinistra. Ripercorrendo le pagine della rivista ho messo in evidenza un percorso di progressiva presa di coscienza sulla questione nucleare. Se fino all'iniziativa Atoms for Peace erano considerate solo le applicazioni militari di tale tecnologia, in seguito e anche grazie all'intervento di Ippolito, il dibattito sul nucleare venne connesso alla questione della produzione energetica vista nella prospettiva della lotta contro i monopoli e per la nazionalizzazione del settore. Su questi temi centrali in quella fase politica (sulla nazionalizzazione del settore elettrico si giocò la battaglia fondamentale per il Centrosinistra), Ippolito in particolare, a metà degli anni '50, iniziò a tessere un discorso unitario tra crescente richiesta energetica, sviluppo della tecnologia nucleare e necessaria nazionalizzazione. Coerenti a questa linea iniziarono ad apparire su «Il Mondo» i “Dialoghi plutonici” di Ernesto Rossi che testimoniavano i rapporti sempre più stretti tra Ippolito e la rivista, nel contesto delle vicissitudini politiche che portarono alla nascita del Partito Radicale ed ai convegni degli Amici del Mondo “La lotta contro i monopoli” e “Atomo ed elettricità”. Usando gli atti dei convegni e analizzando i molti articoli in merito apparsi sulla rivista, ho messo in evidenza il processo che portò, a partire dalle posizioni antistataliste sempre sostenute sulle pagine di «Il Mondo» in particolare da Rossi, al definirsi della presa di posizione nazionalizzatrice espressa durante il convegno “La lotta contro i monopoli”. Del seminario “Atomo ed elettricità” ho ritenuto di particolare interesse l'identificazione operata dai relatori tra esigenze tecnico-scientifiche dell'energia nucleare e opzione nazionalizzatrice che portò ad una lettura prettamente politica delle scelte tecniche da operare in materia di filiere tecnologiche. Lettura che, come evidenzieremo, Ippolito non condividerà a favore di un approccio che preferisce le soluzioni particolari alle analisi universali. Atoms for Peace comporta un rilancio generale della politica nucleare italiana anche in termini di “gara atomica” tra ricerca e sviluppo pubblici e privati. In particolare, ho esaminato il crescente clima di ostilità tra il CNRN e l'industria privata (l'Edison in particolare) e le cause che portarono alle dimissioni di Giordani dalla Presidenza del Comitato. In un capitolo titolato “Come Mattei all'Agip” ho delineato le difficoltà istituzionali che dovette affrontare Ippolito da segretario plenipotenziario del CNRN ed il conseguente sviluppo di un modus operandi problematico che ebbe importanti conseguenze nella creazione del “caso” che sarebbe esploso. Tra le molte vicissitudini del CNRN ho seguito soprattutto il processo che portò alla costruzione delle prime centrali atomiche in Italia con particolar attenzione alla collaborazione tra CNRN e Banca Mondiale che portò alla costruzione della centrale di Garigliano e che sintetizzò istanze meridionaliste e nucleariste. Con il capitolo “Dal CNRN al CNEN” ho esaminato il percorso politico che portò alla nascita del CNEN nel contesto delle trattative per il primo Governo di Centrosinistra e della nazionalizzazione dell'energia elettrica. L'obiettivo è stato in particolare mettere in evidenza le tensioni che andarono delineandosi all'interno del nuovo ente elettrico, l'ENEL, tra le posizioni rappresentate dal Direttore Generale Angelini ed il consigliere Ippolito. Negli ultimi due capitoli ho riassunto in modo antologico l'aspetto più ampiamente trattato dalla storiografia esistente sul tema, ovvero il “caso” mediatico e giuridico che prese il nome del Segretario Generale del CNEN e che portò alla sua incarcerazione. Oltre alla fase processuale, ho ricostruito il quadro politico e gli avvenimenti che portarono alla messa in stato di accusa di Ippolito, nell'estate del 1963, ed alla sua incarcerazione l'anno successivo, che ebbero come diretta conseguenza il drastico ridimensionamento dei programmi nucleari del CNEN. Infine ho proposto un'analisi delle ipotesi interpretative date al “caso Ippolito” evidenziando anche alcuni aspetti che, per varie ragioni, non sono stati ancora indagati. In ultima analisi il presente studio tenta di mettere in luce la complessità della materia trattata che, pur prestandosi per molte ragioni alle semplificazioni complottistiche e dietrologiche di stampo giornalistico, risulta incomprensibile senza una contestualizzazione capace di connettere il percorso della fisica nucleare italiana (che a partire dall'esperienza dei “ragazzi di via Panisperna” tende a pensarsi e muoversi come una “comunità” portatrice di propri interessi e ideali), il dibattito filosofico, culturale e tecnico sulle ragioni e sui mezzi dell'intervento dello Stato nell'economia e sul ruolo di intellettuali e scienziati nella società, ed infine la storia politica italiana, europea ed internazionale che portò alla nascita del Centrosinistra.
XXIV Ciclo
1975
Ranieri, Elena Maria <1990>. "L'immagine del mondo nel Rinascimento europeo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13708.
Texto completoGINNASI, A. G. C. M. TORNO. "L'INCORONAZIONE IMPERIALE NEL MONDO BIZANTINO. TESTIMONIANZE STORICHE, ARTISTICHE E NUMISMATICHE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/218952.
Texto completoDalpiaz, Marino <1990>. "Il mondo secondo Erodoto: aspetti geografici nel testo delle Storie". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7070.
Texto completoZUCCHELLI, Giovanni (ORCID:0000-0001-5944-3058). "L'evoluzione del concetto di sovranità tra il mondo occidentale e il mondo islamico". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30379.
Texto completoVeneran, Davide <1996>. "Il mondo ebraico nell'Europa carolingia: dinamiche, volti e rotte". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20976.
Texto completoCuppini, Niccolo' <1986>. "Genealogia della città globalizzata. Presupposti politici dell'urbanizzazione del mondo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7621/2/Cuppini_Niccol%C3%B2_Tesi.pdf.
Texto completoThe State is no more the unique actor of the political field. So, the globalized city is emerging as a new subject within the political arena. This thesis elaborates on the globalized city's concept through a genealogical approach. Within a series of tipping points, it shows the historical emergence of this new kind of city. The analysis focuses on many political thinkers that lived in that series of topical moments, from the ancient city to nowadays planetary urbanization. The dissertation is elaborated following the specific tension between the lexicon of the State related to the city. Than, it demonstrate that the globalized is historically become a form of govern, a society and a territory for the State. So, nowadays it shows some kind of autonomy in respect to it. Secondly, the thesis discuss the trajectory that goes from the World city to the Globalized city, passing through the metropolis and the global city. Each of this urban profile shows a specific assemblage through which it is possible to understand the transformation occurred in the economical and political relationships, and also the transitions in the war paradigm. The globalized city does not mean that every city on the planet is following the same model. Rather, it shows a tension in respect to the planetary urbanization forms. Instead, the globalized city is a grid to grasp politically the contemporary polycentric and multiscalar systems, that are crisscrossed by new asymmetric conflicts. In terms of methodology, the dissertation is elaborated on the boundaries of many disciplines, and it proposes a “seeing like a city” as a way through which to politicize the urban studies field and to urbanize the political theories. This is, finally, a way to gain more complexity on the fundamental link between social sciences and the city.
Cuppini, Niccolo' <1986>. "Genealogia della città globalizzata. Presupposti politici dell'urbanizzazione del mondo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7621/.
Texto completoThe State is no more the unique actor of the political field. So, the globalized city is emerging as a new subject within the political arena. This thesis elaborates on the globalized city's concept through a genealogical approach. Within a series of tipping points, it shows the historical emergence of this new kind of city. The analysis focuses on many political thinkers that lived in that series of topical moments, from the ancient city to nowadays planetary urbanization. The dissertation is elaborated following the specific tension between the lexicon of the State related to the city. Than, it demonstrate that the globalized is historically become a form of govern, a society and a territory for the State. So, nowadays it shows some kind of autonomy in respect to it. Secondly, the thesis discuss the trajectory that goes from the World city to the Globalized city, passing through the metropolis and the global city. Each of this urban profile shows a specific assemblage through which it is possible to understand the transformation occurred in the economical and political relationships, and also the transitions in the war paradigm. The globalized city does not mean that every city on the planet is following the same model. Rather, it shows a tension in respect to the planetary urbanization forms. Instead, the globalized city is a grid to grasp politically the contemporary polycentric and multiscalar systems, that are crisscrossed by new asymmetric conflicts. In terms of methodology, the dissertation is elaborated on the boundaries of many disciplines, and it proposes a “seeing like a city” as a way through which to politicize the urban studies field and to urbanize the political theories. This is, finally, a way to gain more complexity on the fundamental link between social sciences and the city.
Libros sobre el tema "Mondo storico"
Battaglia, Felice. Mondo storico ed escatologia. Bologna: CLUEB, 1997.
Buscar texto completoitaliano, Touring club. Atlante storico del mondo. Milano: The Club, 1994.
Buscar texto completoIl mondo storico degli Etruschi. [Firenze]: Istituto geografico militare, 1985.
Buscar texto completoLugarini, Leo. Hegel dal mondo storico alla filosofia. Milano: Guerini e associati, 2000.
Buscar texto completoCiacci, Patrizia. Il nuovo atlante storico del mondo antico. Milano: Vallardi, 2012.
Buscar texto completoLupoi, Maurizio. Alle radici del mondo giuridico europeo: Saggio storico-comparativo. Roma: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 1994.
Buscar texto completoLeandro, Polverini, Università di Perugia. Dipartimento di scienze storiche dell'antichità. y Incontri perugini di storia della storiografia antica e sul mondo antico (3rd : 1988 : Acquasparta, Italy), eds. Lo Studio storico del mondo antico nella cultura italiana dell'Ottocento. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1993.
Buscar texto completoL, Stoppa Angelo y Cicala Roberto, eds. L' umanista aronese Pietro Martire d'Anghiera: Primo storico del "Nuovo mondo". Novara: Associazione di storia della Chiesa novarese, 1992.
Buscar texto completoTaviani, Paolo. Ridere un mondo: Temi storico-religiosi in Pettazzoni, Brelich, De Martino. Roma: Aracne, 2012.
Buscar texto completoI ritrovamenti monetali e i processi storico-economici nel mondo antico. Padova: Esedra, 2012.
Buscar texto completoCapítulos de libros sobre el tema "Mondo storico"
Fenzi, Enrico. "Petrarca, il mondo greco, la storia". En Figures littéraires grecques en France et en Italie aux xive et xve siècles, 25–54. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.rra-eb.5.118936.
Texto completoMuscardin, Luca. "Il primo ospedale dermatologico del mondo: l’Ospedale San Gallicano dall’origine (1725) fino all’inizio del XXI secolo". En Storia della Dermatologia e della Venereologia in Italia, 167–71. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5717-3_8.
Texto completoDomingos, Ana Cláudia Munari y José Arlei Rodrigues Cardoso. "Media Representation and Transmediation: Indexicality in Journalism Comics and Biography Comics". En Beyond Media Borders, Volume 2, 79–115. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-49683-8_4.
Texto completoEdwards, L. A., R. E. Huber y T. J. Carne. "Methods of Separating, Detecting, Hydrolyzing and Storing Fluorotyrosine, Mono-Iodotyrosine and Di-Iodotyrosine". En Methods in Protein Sequence Analysis · 1986, 457–62. Totowa, NJ: Humana Press, 1987. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-59259-480-1_37.
Texto completoAzzetta, Luca. "Iniziative per un centenario. Dante al Dipartimento di Lettere e Filosofia". En L'illustre volgare, 21–33. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.02.
Texto completo"5. Mondo piccolo and Vatican II". En Don Camillo Stories of Giovannino Guareschi, 144–83. Toronto: University of Toronto Press, 2008. http://dx.doi.org/10.3138/9781442687912-006.
Texto completoFrapporti, Mattia. "Uno sguardo logistico sull’Europa unita. Per una nuova storia dell’integrazione continentale". En Un mondo logistico, 29–43. Ledizioni, 2019. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11215.
Texto completo"ISISMO ED ORGANIZZAZIONE DEL MONDO DIVINO". En Prosopografia Isiaca, Volume 2 Prosopografia storica e statistica del culto Isiaco, 30–46. BRILL, 1990. http://dx.doi.org/10.1163/9789004295797_003.
Texto completo"2. Livelli storico–situativi". En I Cantici di Fidenzio di Camillo Scroffa e la pluralità dei mondi, 43–76. Göttingen: V&R Unipress, 2013. http://dx.doi.org/10.14220/9783847098256.43.
Texto completod’Ercole, Vincenzo. "Il mito nel mondo italico:". En Archaeologiae Una storia al plural: Studi in memoria di Sara Santoro, 37–48. Archaeopress Publishing Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2x1npqm.8.
Texto completoActas de conferencias sobre el tema "Mondo storico"
Cerasoli, Mario y Biancamaria Rizzo. "Il futuro tecnologico dei centri storici". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7979.
Texto completoBurgio, Gianluca y Giovanna Acampa. "Paradigmi relazionali nello spazio urbano: il caso-studio del centro storico di Palermo". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8031.
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Texto completoZanon Cruz, Laura, Bruna Soares Boa Morte de Oliveira Rodrigues, Gabriela Santos Martins Fonseca, Jessica Gonçalves Moraes, Leandra Moura y Inez Barcellos de Andrade. "Educação em Saúde para prevenção da COVID-19: divulgando ciência usando mídias sociais". En Semana Científica da Faculdade de Medicina de Campos. Faculdade de Medicina de Campos, 2002. http://dx.doi.org/10.29184/anaisscfmc.v12022p3.
Texto completoPultrone, Gabriella. "Turismo e centri urbani minori: possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.
Texto completoInformes sobre el tema "Mondo storico"
Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, mayo de 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.
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