Literatura académica sobre el tema "Modello formale della negazione formale"

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Artículos de revistas sobre el tema "Modello formale della negazione formale"

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Marzio Cresci. "Nuove proposte per una scuola integrata con il territorio: la necessità di coordinare le risorse". IUL Research 1, n.º 1 (24 de julio de 2020): 126–43. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.38.

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Resumen
La riflessione inquadra le prospettive dell’outdoor education e dell’educazione non formale nella più ampia visione dello sviluppo della scuola di comunità: il tema centrale è quello dell’aula decentrata, si potrebbe dire della “scuola diffusa”, tema analizzato attraverso uno specifico modello metodologico, esperito dalla Regione Toscana. L’analisi delle fasi storiche del modello, la messa in evidenza delle potenzialità non ha solo lo scopo di offrire una testimonianza, ma soprattutto quello di individuare, con una lettura “sul campo”, alcuni aspetti chiave dell’integrazione scuola-territorio e del ruolo che le istituzioni locali possono giocare in una rinnovata alleanza.
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Criscitiello, Annarita. "ALLA RICERCA DELLA COLLEGIALITÀ Dl GOVERNO: I VERTICI Dl MAGGIORANZA DAL 1970 AL 1994". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, n.º 2 (agosto de 1996): 365–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024266.

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Resumen
PremessaLe radici della debolezza del governo collegiale nell'Italia repubblicana sono state individuate nel modello costituzionale formale così come fu ideato dai padri fondatori. Ma anche nel fatto che i governi italiani, tranne qualche eccezione, sono sempre stati governi di coalizione, una condizione che necessariamente rende il processo decisionale collegiale molto più complicato e controverso (Pappalardo 1978; Bogdanor 1983; Pridham 1986; Budge e Keman 1990; Laver e Schofield 1990).
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Grillo, Valeria y Maria Pia Gagliardi. "Verso una dimensione inclusiva degli alunni diversamente abili nella scuola: presentazione di un percorso formativo orientato al modello Skills for Life". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 3 (diciembre de 2012): 93–114. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003006.

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Resumen
La presente esperienza si riferisce a un intervento formativo effettuato nel quadro del Piano Formativo Ministeriale "I CARE" previsto per gli anni 2007/2008-2008/2009, mirato all'"inclusione degli alunni diversamente abili, e finalizzato a realizzare un'effettiva dimensione inclusiva della scuola italiana". L'intervento nasce sulla base della richiesta di consulenza avanzata da alcuni docenti, che avevano gia collaborato con la Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute (SSPS) dell'Universita Sapienza di Roma in un progetto, commissionato dal MIUR e mirato all'adattamento italiano del modello formativo Skills for Life (SfL). Hanno partecipato al percorso di formazione circa 60 insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado. La metodologia, in linea con il modello adottato, insiste sullo sviluppo delle competenze psicosociali, sul coinvolgimento sistemico di tutte le componenti della scuola, sull'importanza dell'andamento processuale e ricorsivo delle varie iniziative che le componenti stesse intendono promuovere. Nello specifico gli autori mirano alle seguenti finalita: documentare il percorso, evidenziando fasi e passaggi peculiari del processo formativo attivato; comprovare l'efficacia e l'adattabilita del modello SfL alla complessita e mutevolezza del contesto educativo scolastico chiamato, in questo caso, a realizzare una dimensione inclusiva degli alunni diversamente abili; verificare, attraverso la sperimentazione, il valore propedeutico del modello nelle numerose e differenti iniziative di promozione della salute nella scuola italiana. La positivita di questa esperienza e testimoniata non solo dal significativo consenso degli insegnanti, ma anche dal riconoscimento formale (premio "GOLD") da parte della Regione Toscana.
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Pierri, Carmela. "La formazione delle professioni sanitarie e le esigenze di cambiamento del sistema. Riflessioni sullo sviluppo di un nuovo modello". MECOSAN, n.º 115 (enero de 2021): 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-115006.

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Resumen
L'articolo delinea un percorso di miglioramento del sistema di formazione e aggiornamento per i professionisti che operano nelle strutture sanitarie, in una prospettiva evolutiva, che si auspica partecipato in maniera proattiva dagli utenti-pazienti. Si propone una rivisitazione anche terminologica piu aderente alla reale impostazione della formazione continua, una variazione semantica che evoca cambiamenti sostanziali. Viene dedicato un focus specifico alla valorizzazione dell'apprendimento non formale, con la proposta di istituire dei centri di certificazione di competenze per validare i crediti acquisiti anche con l'autoformazione e a cui affidare la rilevazione del fabbisogno formativo, fondante per una valida progettazione dell'offerta di percorsi professionalizzanti. Nella trattazione viene dato rilievo alla dimensione tecnologica, che, adeguatamente adottata, potrebbe efficientare l'attuale sistema per gli aspetti di valutazione della qualita dei percorsi formativi e il monitoraggio della coerenza tra i percorsi di aggiornamento realizzati e il ruolo funzionale dei professionisti nelle strutture sanitarie.
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Caruso, Francesco Saverio. "Ghetti rurali e profughizzazione del lavoro bracciantile nell'orto d'Italia". MONDI MIGRANTI, n.º 2 (julio de 2022): 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002002.

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Resumen
L'articolo espone i primi risultati di una ricerca svolta nel corso degli ultimi due an-ni nella provincia di Foggia sul ruolo attivo delle politiche di gestione e controllo delle migrazioni nella segregazione occupazionale del lavoro migrante in agricoltu-ra. Attraverso una ricostruzione quali-quantitativa, lo studio si sofferma su tre di-namiche sociali paradigmatiche del modello di sviluppo agroindustriale dominan-te, che si dispiegano nel caso studio in forma particolarmente significativa: in pri-mo luogo il fenomeno della profughizzazione del lavoro agricolo, frutto del rap-porto inversamente proporzionale tra la crescita della libertà di movimento della componente comunitaria e l'accentuazione della "stanzialità forzata" della com-ponente extracomunitaria più fragile; in secondo luogo la grigizzazione dei rappor-ti di lavoro in agricoltura, punto di equilibrio tra l'emersione formale e la giuridifi-cazione dello sfruttamento; in terzo luogo la centralità funzionale degli insedia-menti informali per il reclutamento di manodopera a basso costo per le attività stagionali della raccolta ortofrutticola. L'articolo pone in evidenza come queste dinamiche mostrino la fragilità implicita in un sistema agroalimentare fondato sul-lo sfruttamento intensivo non solo della terra ma anche della forza-lavoro.
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Casini, Simone. "Questioni di teoria linguistica: Per un paradigma teorico della creatività semiotica". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 1 (6 de diciembre de 2018): 69–89. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818816667.

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Resumen
Il contributo delinea il paradigma teorico della creatività intesa, da una prospettiva semiotica e di linguistica teorica, come il quadro di riferimento formale per la variazione e il cambiamento linguistico sia nei processi di generale interazione che, su piani quantitativamente maggiori, nei fenomeni in cui lingue e identità in contatto interagiscono per negoziare il senso comunicativo. Il percorso propone una analisi della creatività che spazia dagli ambiti della Filosofia antica sino alla riflessione linguistica contemporanea che si è avuta nel Novecento tra le due sponde dell’Oceano e individua nella dimensione dell’uso e della condivisione sociale tra i parlanti il principio primo capace di guidare le forme di creatività linguistica potenzialmente illimitate verso un fine che è identitario e comunicativo, al di là e molto oltre rispetto ai modelli di regolarità e norma (in senso prescrittivo) grammaticale. Interpretare secondo questo modello il paradigma della creatività significa porre la proprietà semiotica in una posizione di prima inter pares, in cui le viene affidato non solo il “ruolo” di formatore di segni (parole, frasi, testi), ma la funzione di primaria arbitrarietà, causa ed effetto della discretizzazione delle lingue storico-naturali.
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Ceruti, Silvia y Mario Picozzi. "La responsabilità giuridica nella Consulenza Etica in Ambito Sanitario". Medicina e Morale 69, n.º 3 (3 de noviembre de 2020): 371–89. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.708.

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Resumen
Scopo del presente contributo è delineare il perimetro entro il quale articolare una riflessione critica relativa alla questione della responsabilità giuridica connessa all’attività di Consulenza Etica in Ambito Sanitario (CEAS). Innanzitutto, saranno illustrate le ragioni per le quali ritenere che, al momento attuale, in Italia, la CEAS resa da un Consulente Etico singolo rappresenti il modello che meglio risponde all’esigenza di garantire un servizio di qualità ai pazienti e agli operatori sanitari. In secondo luogo, saranno analizzati gli elementi in base ai quali possa considerarsi ascrivibile in capo al Consulente Etico una responsabilità giuridica per violazione di una norma civile o penale. Infine, a partire dall’analisi dell’evoluzione giurisprudenziale e degli interventi legislativi di riforma in ambito sanitario, verrà avanzata una proposta in ordine alla disciplina applicabile all’operato del Consulente Etico in caso di danno procurato al paziente. Alla luce di quanto esposto, si tenterà di sostenere come il formale riconoscimento, anche giuridico, della figura del Consulente Etico possa risultare funzionale sia a dare contenuto all’effettivo ruolo svolto dal consulente nel processo di cura, sia a incentivare la stessa diffusione della cultura della CEAS, intesa come processo dialogico che ha lo scopo di contribuire al miglioramento dell’assistenza sanitaria mediante l’individuazione, l’analisi e la risoluzione dei dilemmi etici riconducibili alla pratica clinica.
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Petrucco, Corrado y Marina De Rossi. "Il Web 2.0 come mediatore dei processi di apprendimento formali ed informali tra scuola e territorio: il progetto «Didaduezero» della provincia di Trento". Swiss Journal of Educational Research 36, n.º 3 (20 de septiembre de 2018): 435–58. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.36.3.5106.

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Resumen
La ricerca presenta una sperimentazione sul campo in collaborazione con l’Istituto Provinciale per la Ricerca e la Sperimentazione Educativa of Trento (IPRASE) e ha sviluppato un nuovo modello (SoSoFIN – Social Software in formal, informal and non-formal context) per verificare se e come i processi di apprendimento degli studenti che si sviluppano nei contesti informali e non formali possono essere con efficacia integrati nel curriculum scolastico formale. Gli insegnanti e gli studenti sono stati accompagnati a sviluppare le loro competenze digitali attraverso l’uso degli strumenti del web 2.0 durante lo svolgimento di specifici progetti disciplinari. La ricerca ha sperimentato un ampio ventaglio di progetti in cui studenti e insegnanti hanno collaborato con le comunità locali creando artefatti digitali fortemente contestualizzati nel territorio e rendendoli disponibili a tutti. Questo approccio didattico, stimolando processi socio-culturali attraverso le tecnologie, ha migliorato la partecipazione e motivazione ad apprendere, così come le competenze digitali di insegnanti e studenti, che sono state messe alla prova sul campo.
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Stella, Aldo, John L. Dennis y Chiara Nucci. "La spiegazione psico-logica di un comportamento: riflessioni su un possibile modello". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 4 (marzo de 2012): 479–503. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-004001.

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Resumen
La ricerca si incentra sulla spiegazione delle azioni e dei comportamenti e si propone l'obiettivo di confrontare la spiegazione meccanicista, da molti considerata l'unica spiegazione scientifica, con la spiegazione ermeneutica, che comprende anche la spiegazione intenzionale, fondantesi su ragioni, piuttosto che su cause. Se il sillogismo pratico esplicita la ragione, che sta alla base di un'azione e che e indicata nelle premesse, allora il pensiero esprime il suo potere causale in ordine al configurarsi dei comportamenti. Si viene cosi a delineare una spiegazione che, poiche rende manifeste inferenze, presenta il rigore della logica e si esprime nella forma di sillogismi condizionali. Tuttavia, poiche ha a che fare con ragioni e significati, che giustificano le azioni intenzionali, non si riduce alla semplice spiegazione meccanicista. Quando compaiono i significati, i processi di elaborazione cessano di essere solo automatici ed entra in gioco la soggettivita. La dimensione formale e sintattica viene integrata dalla dimensione semantica e la funzione cognitiva diventa funzione ermeneutica, che e frutto del pensiero cosciente e si esprime mediante la lingua naturale. Quest'ultima, nel suo valere come meta-linguaggio, consente di formulare la spiegazione come un discorso, il quale, adeguatamente rigorizzato, configura la "spiegazione psico-logica", che emerge oltre le spiegazioni meccaniciste e fisicaliste, pur conservandone la scientificita
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Cassani, Cristiano, Elena Giudici y Silvia Rota. ""Viaggio alla ricerca delle parole per raccontare una storia... anche sempre la stessa, ma con parole diverse"". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 15 (diciembre de 2010): 83–124. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015009.

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Resumen
Michele De Lucchi racconta che la presenza di due maestri come Ettore Sottsass e Achille Castiglioni gli ha permesso di coniugare il disegno alla riflessione, insegnandogli da un lato l'importanza di fissare sulla carta l'idea quando giunge nella mente e dall'altro l'amore per il dialogo e l'ironia che fa crescere le idee per farle diventare progetti. La duplice influenza del mondo anglosassone e del mondo latino, che il suo studio ha sempre voluto avere, consente di mantenere separati o di unire, a seconda delle esigenze, momenti razionali e momenti istintivi: un team internazionale mantiene in equilibrio i due aspetti del fare progettuale. Il processo di costruzione di un'architettura, che spontaneamente porterebbe subito a una risoluzione formale, deve invece essere condotta lungo i binari della definizione funzionale, distributiva, degli spazi e dei percorsi. L'insegnamento č stato intrapreso da Michele De Lucchi come mezzo di sintesi e definizione del proprio metodo progettuale. Il nuovo modello che egli vuole trasmettere č quello dell'uomo artigiano, descritto da Richard Sennet: nel lavoro che svolge il progettista deve mettere un impegno personale che lo conduca alla gratificazione emotiva.
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Tesis sobre el tema "Modello formale della negazione formale"

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Tafani, Ismail <1981&gt. "Il Presidente della Repubblica in Albania tra evoluzione della forma di Stato e formale adozione del modello Italiano". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6486/1/Tafani_Ismail_Tesi.pdf.

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Resumen
La ricerca analizza la forma di Stato e di Governo e si focalizza nel ruolo importante del Capo dello Stato in funzione alla separazione dei poteri e consolidamento della democrazia in una Repubblica Parlamentare. Questa ricerca comparativa analizza l’evoluzione della forma di governo in Italia e Albania. La ricerca analizza nei dettagli l’evoluzione della forma di Governo, focalizzandosi all’istituzione del Capo dello Stato in Albania dall’indipendenza (1912), evidenziando il ruolo dell’Italia in quest’evoluzione. In maniera comparativa si analizza l’evoluzione dell’istituzione del Capo dello Stato in Italia fin dalla sua unita e gli altri sviluppi i quali servirono come modello per l’Albania, evidenziano l’influenza a livello internazionale che ebbe l’Italia per l’indipendenza dell’Albania, che portò al consolidamento dei loro rapporti. Questa ricerca analizza la collaborazione di questi due Stati la quale culmino con la loro Unione Personale identificandosi nello stesso Capo di Stato. La ricerca inoltre evidenzia che come questa fase sia stata superata dalla II Guerra Mondiale e la Guerra Fredda che vide questi Stati a sviluppare diverse forme di Governo. Per di più la ricerca evidenzia la trasformazione politico-istituzionale e il processo di cambiamento dell’Albania dopo la caduta del muro di Berlino che segno la fine del sistema comunista, che vide l’Albania ad adottare il modello Italiano per il Capo dello Stato.
This study analyses the important role of the Head of State on the separation of power and the consolidation of democracy in a Parliamentary Republic. This comparative study analyses the evolution on the form of governance in two respective countries Albania and Italy. The study develops in-depth analyses on the alteration of the form of governance indicating the evolution of the country’s President Institution in Albania from independence (1912) to democracy (1990) and the influence of Italy, decisive to the governance of the country. Comparatively, the analysis follows the alteration on the evolution of the Head of State in Italy pursuant to country’s unification and further developments, which served as a model for Albania, stating the international role Italy played towards Albanian’s independence which led to the consolidation of the cooperation between countries. This research draws an analysis on the collaboration between the abovementioned countries resulting the institutional unification and having a common leadership, practice abolished with the Second World War, identifying two different forms of governance in respective countries during the Cold War. Moreover, this study highlights institutional transformation and developments in Albania subsequent to the fall of Berlin Wall identified as the failure of communist regime, specifying Albania’s form of governance and Head of State pursuant to the Italian model.
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Tafani, Ismail <1981&gt. "Il Presidente della Repubblica in Albania tra evoluzione della forma di Stato e formale adozione del modello Italiano". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6486/.

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La ricerca analizza la forma di Stato e di Governo e si focalizza nel ruolo importante del Capo dello Stato in funzione alla separazione dei poteri e consolidamento della democrazia in una Repubblica Parlamentare. Questa ricerca comparativa analizza l’evoluzione della forma di governo in Italia e Albania. La ricerca analizza nei dettagli l’evoluzione della forma di Governo, focalizzandosi all’istituzione del Capo dello Stato in Albania dall’indipendenza (1912), evidenziando il ruolo dell’Italia in quest’evoluzione. In maniera comparativa si analizza l’evoluzione dell’istituzione del Capo dello Stato in Italia fin dalla sua unita e gli altri sviluppi i quali servirono come modello per l’Albania, evidenziano l’influenza a livello internazionale che ebbe l’Italia per l’indipendenza dell’Albania, che portò al consolidamento dei loro rapporti. Questa ricerca analizza la collaborazione di questi due Stati la quale culmino con la loro Unione Personale identificandosi nello stesso Capo di Stato. La ricerca inoltre evidenzia che come questa fase sia stata superata dalla II Guerra Mondiale e la Guerra Fredda che vide questi Stati a sviluppare diverse forme di Governo. Per di più la ricerca evidenzia la trasformazione politico-istituzionale e il processo di cambiamento dell’Albania dopo la caduta del muro di Berlino che segno la fine del sistema comunista, che vide l’Albania ad adottare il modello Italiano per il Capo dello Stato.
This study analyses the important role of the Head of State on the separation of power and the consolidation of democracy in a Parliamentary Republic. This comparative study analyses the evolution on the form of governance in two respective countries Albania and Italy. The study develops in-depth analyses on the alteration of the form of governance indicating the evolution of the country’s President Institution in Albania from independence (1912) to democracy (1990) and the influence of Italy, decisive to the governance of the country. Comparatively, the analysis follows the alteration on the evolution of the Head of State in Italy pursuant to country’s unification and further developments, which served as a model for Albania, stating the international role Italy played towards Albanian’s independence which led to the consolidation of the cooperation between countries. This research draws an analysis on the collaboration between the abovementioned countries resulting the institutional unification and having a common leadership, practice abolished with the Second World War, identifying two different forms of governance in respective countries during the Cold War. Moreover, this study highlights institutional transformation and developments in Albania subsequent to the fall of Berlin Wall identified as the failure of communist regime, specifying Albania’s form of governance and Head of State pursuant to the Italian model.
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Elen, Botros El Malek. "Sade: la menzogna del linguaggio e la quête della trasparenza". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1186326.

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Per esaminare l’influenza che gli eventi biografici possono aver avuto su un’opera marcata dalle intime pulsioni del suo autore, com’è nel caso di Sade, si è fatto ricorso sia a nozioni psicoanalitiche tecniche, sia a modelli biografici e di analisi testuale tributari della psicoanalisi. L’incarcerazione degli anni 1777-1790 è stata esaminata attraverso le missive private del periodo: in esse è emersa la problematica costituita dalla falsità del linguaggio altrui, e delineante un’impossibilità comunicativo-relazionale. Quest’ultima, d’altronde, già si era profilata negli anni infantili di Sade con la traumatica separazione dalla madre. Risultato dei due cruciali eventi biografici sarebbe (secondo un neologismo sadiano) l’“isolisme”, ovvero il rifiuto della comunicazione e della relazione con l’Altro. Tale rifiuto troverebbe espressione nell’opera nella negazione dei sentimenti altruisti, nel concomitante erotismo crudele e disumano perpetrato specie sulla figura femminile, e nell’impossibilità di conoscere appieno la “natura umana”. L’opera sarebbe allora la riarticolazione in simboli coscienti di quanto di sé e dell’altro, della dimensione erotica e comunicativo-relazione sfugge tendenzialmente alla coscienza e comprensione dell’autore. In tal senso, si può cogliere un’evoluzione dalla prima all’ultima delle opere prese in esame – Dialogue entre un prêtre et un moribond, Les 120 Journées de Sodome, Les Infortunes de la vertu, Histoire de Juliette: evoluzione che va nel senso di un allentamento dell’“isolisme”, di un’elevazione della donna da vittima a carnefice e di una maggiore conoscenza dell’essere umano. Concluderemmo allora che l’uomo Sade ha strutturato se stesso nell’opera, e viceversa che l’opera ha dato una nuova strutturazione all’esistenza di Sade. In order to examine the influence that biographical events may have had on a work marked by the intimate drives of its author, as is the case with Sade, technical psychoanalytic notions, biographical models and textual analysis tributary to psychoanalysis have been used. The imprisonment of the years 1777-1790 was examined through the private missives of the period: in them emerged the problem constituted by the falsity of the language of others, and delineating a communicative-relational impossibility. The latter, on the other hand, had already emerged in Sade's childhood years with the traumatic separation from his mother. The result of the two crucial biographical events would be (according to a Sadian neologism) the "isolisme", that is the refusal of communication and relationship with the other. This refusal would find expression in the work in the denial of altruistic feelings, in the concomitant cruel and inhuman eroticism perpetrated especially on the female figure, and in the impossibility of fully knowing "human nature". The work would then be the rearticulation into conscious symbols of what, in the erotic and communicative-relationship dimensions, tends to escape the author's consciousness and understanding. In this sense, we can see an evolution from the first to the last of the works examined - Dialogue entre un prêtre et un moribond, Les 120 Journées de Sodome, Les Infortunes de la vertu, Histoire de Juliette: an evolution that goes in the sense of a loosening of the "isolisme", an elevation of the woman from victim to tormentor and a greater knowledge of the human being. We would conclude then that the man Sade has structured himself in the work, and vice versa that the work has given a new structure to Sade's existence.
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FORESI, Elisa. "A Multisectoral Analysis for economic policy: an application for healthcare systems and for labour market composition by skills". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251178.

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Resumen
L’Agenda Digitale Europea stabilisce il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) grazie a un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, al fine di ottenere vantaggi socioeconomici sostenibili COM(2010)245. Le TIC producono un'innovazione di prodotto e cambiamenti strutturali all'interno di tutto il sistema economico e possiamo affermare che dal punto di vista multisettoriale hanno un ruolo moltiplicativo sulla crescita economica, poiché l’aumento della domanda di TIC stimola a sua volta tutte le altre produzioni. Inoltre come riscontrato in letteratura economica, nelle istituzioni internazionali, nonché confermate dai dati periodici rilasciati dagli uffici statistici nazionali, una maggiore incidenza della popolazione attiva formalmente istruita in associazione con l'adozione delle TIC è altamente correlata ad una crescita robusta, sostenibile ed equa. In questo quadro è importante valutare il ruolo delle TIC nel sistema economico, in particolare verrà analizzato il ruolo delle TIC sia rispetto ad un particolare settore quello della sanità, che dal lato dei soggetti che dovrebbero essere parte attiva nella gestione delle TIC ovvero la situazione delle abilità digitali dei lavoratori dipendenti. Il primo articolo si focalizza sul ruolo delle TIC nella determinazione dell’output del settore sanitario, utilizzando il database WIOD (World Input Output Database), di 24 paesi nell’arco temporale 2000-2014, tenendo conto anche dei differenti sistemi sanitari nazionali. La produzione del settore “Sanità e Servizi Sociali” assume, almeno in alcuni paesi specifici, il ruolo di stimolo all’innovazione che compensa ampiamente quello di peso sul bilancio pubblico. Nel secondo articolo analizziamo come l’uso delle TIC stia progressivamente aumentando nel sistema sanitario italiano e in particolare come l'introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), strumento di condivisione dei dati sanitari del singolo cittadino, potrebbe determinare cambiamenti nella produzione sui servizi sanitari. Verranno analizzati gli eventuali cambiamenti strutturali dei processi produttivi e della produzione totale applicando l'Analisi Strutturale di Decomposizione (SDA). La base dati di riferimento sarà la tavola di Input-Output riferita a due diversi periodi al fine di individuare i risultati sia degli effetti tecnologici sia della domanda finale a livello settoriale. Infine l’ultimo articolo ha l’obiettivo di valutare le conseguenze dei cambiamenti nella composizione dell'occupazione per competenza digitale all’interno del flusso di produzione e distribuzione del reddito. Verrà costruita una Matrice di Contabilità Sociale (SAM) che consente di rappresentare le relazioni tra i cambiamenti di produzione delle attività e i cambiamenti di compensazione dei dipendenti per competenze, grado di digitalizzazione e genere. LA SAM sviluppata nel documento è relativa all'Italia nel 2013; il lavoro è disaggregato in competenze formali / non formali / informali e, inoltre, competenze digitali / non digitali. Le abilità digitali del lavoro seguono la definizione di “competenza formale” della Commissione Europea (2000): i) competenza formale a seconda del livello di istruzione e formazione; ii) competenza non formale acquisita sul posto di lavoro e attraverso le attività delle organizzazioni e dei gruppi della società civile; iii) competenza informale non acquisita intenzionalmente durante la vita. In questo quadro è stata introdotta un'ulteriore classificazione di input di lavoro basata sull'uso / non utilizzo di computer collegati a Internet. Sulla base della SAM, è stato implementato un modello multisettoriale esteso. Infine, verrà individuata una struttura adeguata di domanda finale che consente di ottenere i migliori risultati in termini di valore aggiunto distribuiti a lavoratori più qualificati con una elevata competenza digitale.
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