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Literatura académica sobre el tema "Migrazione cellulari"
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Tesis sobre el tema "Migrazione cellulari"
Colombo, Daniele. "Analisi della migrazione cellulare collettiva in presenza e in assenza di un campo elettrico". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17782/.
Texto completoGorrasi, Anna. "Regolazione delle funzioni del recettore dell' urochinasi". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/1877.
Texto completoIl recettore per l'attivatore di tipo urochinasico del plasminogeno (uPAR), è un recettore ad áncora GPI presente sulla superficie della cellula; esso è coinvolto nei processi di migrazione cellulare e di invasione tissutale. L'uPAR lega anche la vitronectina (VN) e si associa alle integrine; è iper-espresso nei tumori ed è considerato un fattore prognostico negativo in vari tipi di cancro. Queste considerazioni ci hanno spinti a chiarire i meccanismi che regolano le attività e le interazioni dell'uPAR, al fine di esplorare nuove strategie in grado di inibire le sue funzioni nel cancro. Questo progetto ha lo scopo di esaminare le possibili interazoni dell'uPAR con nuove molecole di superficie, in particolare con i recettori chemiotattici per il peptide formilato di origine batterica fMLF (fMLF-R). Abbiamo dimostrato che l'uPAR co-localizza e co-immunoprecipita con FPR1, il recettore ad alta affinità per fMLF, sulla superficie di cellule HEK-293, trasfettate con uPAR. Abbiamo, inoltre, osservato la co-localizzazione uPAR/Integrine β1 e FPR1/Integrine β1. La stimolazione con siero o con il peptide WKYMVm (W Pep), ligando di FPR1, incrementa fortemente tutte le co-localizzazioni osservate nelle cellule uPAR-293, inclusa la co-localizzazione FPR1/Integrine β1. La co-localizzazione FPR1/Integrine β1 non è stata osservata nè in assenza, nè in presenza di stimoli in cellule HEK-293 trasfettate col vettore vuoto (V-293), uPAR-negative. Abbiamo, poi, analizzato il ruolo delle interazioni dell'uPAR nella migrazione cellulare. Sia le cellule uPAR-293 che le cellule HEK-293 trasfettate col vettore vuoto (V-293) di controllo, migrano efficacemente verso siero o verso EGF purificato. I trattamenti effettuati su tali cellule per bloccare le interazioni dell'uPAR con fMLF-R o integrine, o per inibire mediatori di segnale specifici, riducono la migrazione cellulare, senza sortire alcun effetto sulle cellule controllo uPAR-negative V-293. Tali cellule possono, quindi, migrare utilizzando meccanismi sia uPAR-dipendenti che uPAR-indipendenti. La degradazione dell'áncora GPI dell'uPAR o la disgregazione dei lipid raft, inibisce la migrazione uPAR-dipendente delle cellule uPAR-293, ripristinando i meccanismi di migrazione uPAR-indipendenti, indicando un ruolo cruciale dell'áncora GPI nella migrazione uPAR-dipendente. Risultati analoghi sono stati ottenuti in cellule PC3, in cui l'uPAR è espresso costitutivamente. In tali cellule è osservata solo la migrazione uPAR-dipendente. Parallelamente, poichè uPAR e il suo ligando non proteolitico (VN) sono iper-espressi nel cancro, abbiamo selezionato e caratterizzato due composti organici in grado di bloccare tale legame. Tali composti inibiscono selettivamente l'adesione di cellule uPAR-293 alla VN e la loro migrazione su VN. Poichè questi due composti bersagliano i residui aminoacidici R91 e S88, residui chiave anche nel legame dell'uPAR con fMLF-Rs, abbiamo esaminato e dimostrato anche la loro capacità di bloccare l'associazione di uPAR a fMLF-Rs.[a cura dell'autore]
XIII n.s.
Profita, Marilin. "Potenziali effetti del Bisfenolo A sul processo di placentazione umana". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15058/.
Texto completoPomari, Elena. "Local synthesis and effect of sex steroids in human skin and the hair follicle and hormonal effects on the wound healing response". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421994.
Texto completoGli umani, come altri mammiferi, sintetizzano ormoni steroidei da organi endocrini come le gonadi, la surrenale e la placenta. L’espressione e attività di enzimi steroidogenici a livello di tessuti periferici provvedono alla formazione intracrina di androgeni ed estrogeni attivi a partire dal precursore deidroepiandrosterone (DHEA). Solamente umani ed alcuni primati secernono alti livelli di DHEA e DHEA-S. Tuttavia con l’età si presenta in entrambi i sessi una riduzione della secrezione adrenalica che si riflette in un notevole declino della produzione periferica di ormoni sessuali. Questa diminuita formazione è potenzialmente correlata alla patogenesi di malattie che incorrono con la vecchiaia tra cui anche alcune condizioni della pelle. Nel presente studio è stata valutata l’espressione dell’mRNA di sette proteine chiave della steroidogenesi (P450arom, P450scc, P450c17, STS, OATP2B1, 5α-riduttasi 1 e 5α-riduttasi 2), oltre che dei recettori di estrogeni (ERα e ERß) ed androgeni (AR), in biopsie di pelle e follicoli piliferi derivati da donatrici donne sane e in fibroblasti dermici e cheratinociti epidermici primari di donatori femmine e un maschio sempre sani. L’analisi condotta con RT-PCR e qRT-PCR ha rilevato in particolare che solo i follicoli esprimono 5α-riduttasi 2, i cheratinociti non presentano espressione dell’aromatasi (P450arom) e i fibroblasti non risultano esprimere il trasportatore OATP2B1. Dall’altra parte, entrambi i recettori ERα e ERß e quello per androgeni sono espressi nelle cellule della pelle e nei follicoli piliferi. In particolare ERß risulta con più forte espressione in cheratinociti e follicoli piliferi rispetto a ERα e il contrario in fibroblasti. In relazione quindi alla possibilità di una locale formazione ed azione di ormoni sessuali nella pelle, è stato investigato l’effetto in vitro di tre steroidi sull’espressione genica di follicoli piliferi e cheratinociti ottenuti da pelle facciale di donne sane. L’intero trascrittoma è stato analizzato dopo un’incubazione di 24 ore con DHEA-S (10µM), testosterone (TST) (50nM) e 17ß-estradiolo (E2) (1nM). In particolare sono state individuate modulazioni dell’espressione di geni coinvolti in funzioni come infiammazione, proliferazione e differenziamento cellulare, e di struttura. L’analisi condotta su cheratinociti è stata focalizzata su quattro geni sovra-espressi da tutti e tre i diversi trattamenti steroidei: CXCL1, ANGPTL4, TXNPI e LMNB1. Dati gli effetti e funzioni implicati dagli ormoni in esame, è stato valutato in vitro l’effetto di E2, DHEA, DHEA-S e TST sulla migrazione di fibroblasti e cheratinociti mediante scratch wound assay. L’analisi ha rilevato l’accelerazione della migrazione di entrambi i tipi cellulari in presenza di tutti gli steroidi in esame. In particolare, la combinazione di un inibitore dell’aromatasi (Arimidex) e uno della steroide solfatasi (STX64) hanno determinato l’inibizione dell’effetto stimolatorio rispettivamente di DHEA e TST, e di DHEA-S. I risultati suggeriscono un importante ruolo della formazione locale di E2 nella pelle a partire dal precursore DHEA (-S) e della sua azione nel processo di wound healing. Per verificare tale ipotesi della sintesi locale di estradiolo, è stata investigata l’attività dell’enzima catalizzante la conversione di androgeno ad estrogeno, l’aromatasi. Le misurazioni dell’attività aromatasica sono state eseguite con il metodo dell’acqua triziata. Specificatamente, l’esame è stato condotto su fibroblasti e cheratinociti umani e individuando l’effetto su attività ed espressione dell’mRNA dell’enzima dopo trattamento con desametasone o eseguendo mechanical scratch wound. Nel primo caso, il desametasone ha indotto stimolazione sia di attività che di espressione del trascritto. Mentre nel secondo caso, è stato rilevato un incremento in cheratinociti dopo 24 ore dallo scratch. In generale questo studio suggerisce che la pelle umana, oltre che separatamente fibroblasti e cheratinociti, e follicolo pilifero, siano target e fonte degli ormoni sessuali. Ulteriori studi saranno necessari per comprendere il ruolo di estrogeni ed androgeni in meccanismi come infiammazione, proliferazione e differenziamento cellulare, che possono avere implicazioni nella crescita del pelo, cancro della pelle, invecchiamento e wound healing. In particolare, la comprensione del signalling di DHEA aiuterebbe lo sviluppo di terapie per il wound healing riducendo i rischi correlati alla somministrazione degli estrogeni.
Confalonieri, Alice. "Effetti dei campi elettromagnetici ad alta frequenza su cellule umane di trofoblasto". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11462/.
Texto completoLUCIANI, CRISTINA. "The receptor of urokinase-plasminogen activator uPAR controls plasticity of cancer cells movement in mesenchymal and amoeboid migration style". Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1005344.
Texto completoIeardi, Maria Vincenza, Dominica Borghese y Giacinto Bagetta. "Effetti dell'attività basale della NO sintasi entoteliale sul signallig e sulla migrazione chemiotattica". Thesis, 2013. http://hdl.handle.net/10955/350.
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