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Döpp, Wolfram. "Porto Marghera/Venedig ein Beitrag zur Entwicklungsproblematik seiner Grossindustrie /". Marburg/Lahn : Marburger Geographische Gesellschaft, 1986. http://books.google.com/books?id=ubwtAAAAMAAJ.

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Maiorano, Cristina <1986&gt. "Mestre, la Venezia in terraferma: Forte Marghera centro della riqualificazione urbana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/11998.

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Resumen
Mestre sta progressivamente assumendo una propria identità, rovesciando il suo status di “città-periferia” del centro storico di Venezia. La città contemporanea, la Venezia contemporanea, con il suo essere “diffusa” e “metropolitana” e la complessa natura dei suoi problemi fa sì che le risposte vengano cercate al di fuori dei tradizionali strumenti di pianificazione. Ciò che la città chiede oggi è una maggiore vivibilità, la possibilità di usufruire degli spazi pubblici, la partecipazione degli abitanti delle varie municipalità nei processi di riqualificazione e in generale nei processi di trasformazione e innovazione urbana. I segni di questa trasformazione sono molteplici: dal recupero della memoria storica di luoghi e avvenimenti, al processo di riappropriazione di ampie e significative parti del suo territorio. La riqualificazione urbana del centro e dei vari quartieri periferici rappresenta, per la sua forte valenza storica, sociale, ambientale, il tentativo concreto di fruire in modo nuovo il territorio ricostituendo una forte integrazione tra la città di terraferma e il centro storico. La chiave di lettura, la lente d’ingrandimento attraverso la quale guardare a questi fenomeni, è quella dell’arte. Venezia muta, muta dal punto di vista fisico, economico, sociale: diminuiscono i residenti nel centro storico, a favore di un progressivo aumento della popolazione alle sue porte, in Terraferma. I confini della città dunque si dissolvono, nonostante l’impedimento fisico dovuto alla sua conformazione lagunare. La riqualificazione urbana del centro e dei vari quartieri periferici, per il loro forte portato storico, sociale, ambientale, il tentativo ormai concreto di ripensare un territorio in cui deve tornare ad essere prioritario e forte lo scambio e l’integrazione fra terra e ed acqua, fra la città di terraferma e la sua frazione insulare. Anche il recupero e la valorizzazione delle fortificazioni che nell’Ottocento e nel Novecento costituivano il “campo trincerato di Mestre” rientrano a pieno titolo in questo scenario. Nel cuore di Mestre c’è un posto che attende silenziosamente di essere ulteriormente valorizzato per diventare un’occasione di ripensamento della città di Venezia: Forte Marghera. Analogamente a quanto è avvenuto nel corso della sua vita, ancora una volta lo storico complesso del Forte Marghera si trova in un momento di transizione. In seguito alla cessione delle sue funzioni militari, e dopo vari passaggi di mano, il Comune di Venezia, proprietario dell’immobile, ha delegato la Fondazione Forte Marghera di gestire il Centro studi per la valorizzazione delle architetture militari e dei sistemi difensivi che vi è all’interno, assieme al resto del forte. Il percorso che si sviluppa all’interno di questa tesi parte analizzando accezioni e criticità dei vuoti urbani, con il proposito di fornire alcune ipotesi di risposta sperimentate da Forte Marghera nel tentativo di ricrearsi un’identità. La proposta progettuale che ne scaturisce si concretizza in una metodologia basata su interventi caratterizzati da una loro temporaneità, inseriti in una visione più ampia, che si discosta dalla rigidità e dalla lentezza della pianificazione tradizionale e mira al dialogo con altre realtà nascenti in terraferma, quali ad esempio l’M9. Il progetto stesso viene utilizzato come strumento di un’analisi che si sviluppa dinamicamente alla ricerca di nuove vocazioni d’uso e per indagare la possibilità di generare nuove relazioni con Venezia Centro storico, nell’intento di coadiuvarne l’afflusso turistico. L’ambizione di Forte Marghera è quella di essere una scintilla in grado di riattivare e rinnovare le energie di questo vuoto nel cuore della terraferma veneziana, riconnettendola con la città insulare.
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Bastanzi, Giada <1993&gt. "Le memorie e l'asfalto a Marghera. Etnografia di via Fratelli Bandiera". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13121.

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Resumen
La tesi si occuperà di ripercorrere la storia della comunità di Marghera attraverso l’analisi di alcuni luoghi simbolici principali collocati lungo il percorso della via Fratelli Bandiera, posta come confine fra il quartiere urbano di Marghera e la zona industriale e definita dalla percezione comune come un luogo degradato. Verranno analizzati quattro luoghi considerati rilevanti nella costruzione delle narrative della comunità: il primo (cap. 1) è il capannone del Petrolchimico, che rimanda alla dimensione del lavoro. Il cap.2 riguarda invece la vertenza Vinyls, i cui lavoratori hanno dato un significato positivo al simbolo della torcia, mettendo in atto una tecnica del corpo (Mauss). Il cap.3 parlerà della Chiesa di Gesù Lavoratore, attraverso i racconti di una famiglia e le raffigurazioni all’interno della Chiesa, che insieme descrivono un sistema valutato secondo la categoria di habitus di Bourdieu. Il cap.4 si occuperà di quello che rimane oggi nella comunità: i luoghi trattati sono l’ex CRAL Montedison e il Centro Sociale Rivolta. Il secondo è stato un laboratorio di memorie e narrazioni in merito a un incidente industriale del 2002 a cui è seguito un processo di deindustrializzazione che ha portato la comunità ad attivare dei processi di blaming incrociato, in base a una diversa percezione del rischio. Si analizzeranno i concetti di incorporazione di Csordas e di Schepher-Hughues.
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4

Cavaleri, Nicoletta <1977&gt. "Groundwater flow and remediation actions in the industrial site of Porto Marghera, Venice". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/173.

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Gionta, Maria <1989&gt. "Effetti morfologici del traffico navale nelle aree lagunari prossime al canale Malamocco-Marghera". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6094.

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Il problema del traffico navale nella Laguna di Venezia è una delle questioni ambientali più dibattute nel recente periodo. In particolar modo gli effetti della navigazione attraverso il canale Malamocco-Marghera e le sue conseguenze sulle zone limitrofe che, nel corso degli anni, hanno subito trasformazioni evidenti con fenomeni erosivi generalizzati. Per questo motivo lo studio è incentrato sulle variazioni morfologiche dovute al traffico navale nelle aree lagunari prossime a tale canale. Nel lavoro di tesi si è considerata la variazione della linea di riva della cassa di colmata B localizzata nell’area a sud di Fusina. A questo scopo si sono selezionati, analizzati e interpretati materiali fotogrammetrici e immagini satellitari che ricoprono il periodo dal 1954 al 2014 attraverso l’utilizzo di software GIS. Dall’elaborazione dei dati è risultato che l’erosione della linea di riva è un fenomeno continuo che però si caratterizza per variazioni d’intensità sia nello spazio che nel tempo, all’interno del periodo considerato. Contemporaneamente all’analisi della documentazione fotografica sono stati avviati una serie di rilievi in campo per quantificare le variazioni attuali e confrontarle con l’evoluzione storica. Contemporaneamente sono stati prelevati campioni di sedimento dell’area per una caratterizzazione stratigrafica e granulometrica dei depositi finalizzata all’interpretazione dei processi osservati. L’analisi dei risultati ottenuti permette di attribuire i fenomeni erosivi osservati all’azione diretta dell’onda di depressione (onda di Bernoulli) generata dal passaggio delle navi nel canale Malamocco-Marghera.
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Creatini, Federico. "Dalla laguna a Porto Marghera. Lungo le questioni del patriarcato di Angelo Giuseppe Roncalli". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2019. http://hdl.handle.net/10446/128730.

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Resumen
Attraverso la tesi sottoposta a valutazione (Dalla laguna a Marghera. Le questioni del patriarcato di Angelo Giuseppe Roncalli [1953-1958]) tento di affrontare in un’ottica diversa l’episcopato roncalliano a Venezia. Anzitutto, cerco di rileggere le fonti edite, che comprendono generi diversi (appunti giornalieri delle Agende, discorsi pubblici, corrispondenze private, interventi sugli organi di stampa diocesani), in una prospettiva di ricostruzione del contesto, individuando maggiori dettagli sugli orientamenti del patriarca e del suo clero di fronte a una situazione assai complessa. Nel lavoro, le dinamiche della diocesi veneziana vengono intrecciate con quelle della Chiesa Cattolica e della storia civile italiana, registrando i reciproci influssi. L’episcopato roncalliano a Venezia, in sostanza, è considerato con un’attenzione specifica che non lo appiattisce a semplice tappa verso il pontificato giovanneo, ma – soprattutto nelle prime due parti, che muovono dall’ampliamento patriarcale del 1927 – lo colloca in una prospettiva di storia lunga in grado di valutarne continuità e discontinuità pastorali. Per quanto riguarda la documentazione inedita, invece, tre sono le questioni principali che emergono e che costituiscono gli assi portanti di questa ricerca: 1) Lo sviluppo di Mestre, le questioni che la nuova situazione economico-sociale solleva in vista dell’evangelizzazione e le iniziative dispiegate dalla Diocesi lagunare dagli anni Trenta agli anni Cinquanta: dalla costituzione di nuove parrocchie a alla costruzione di nuove chiese, dall’assistenza alle varie forme di povertà alla presenza pacificatrice negli aspri conflitti sociali, dal rilancio delle forme della pietà popolare al dialogo con le differenti realtà culturali. 2) La sfida costituita dalla “questione operaia” di Porto Marghera per la Chiesa veneziana: essa prende forma in un contesto che vede il graduale spostamento occupazionale dalla campagna alla città, il progressivo predominio del Porto industriale sulle fabbriche lagunari; tale questione assume connotazioni che superano gli aspetti lavorativi e coinvolgono dimensioni più ampie, ideologiche e culturali. Tutto ciò sollecita la Diocesi lagunare a intraprendere nuove forme di azione pastorale. A ciò si aggiunge la tela politica veneziana nei primi anni Cinquanta: essa offre una prospettiva importante per cogliere la peculiarità delle scelte pastorali di Roncalli. Per un verso, essa riflette gli orientamenti presenti a livello nazionale, come la forte mobilitazione del laicato cattolico a sostegno della politica democristiana; d’altra parte, proprio a Venezia ha luogo il primo laboratorio politico di centrosinistra, che poi costituirà un modello per altre realtà italiane, locali e nazionali. 3) Le linee pastorali adottate dal patriarca Roncalli, tra continuità e innovazione, sempre alla ricerca di un equilibrio tra le pressioni della Santa Sede e della Conferenza Episcopale del Triveneto e la necessità di tener conto della peculiare situazione veneziana. In questo modo, la ricerca ha la pretesa di ottenere un duplice risultato: da una parte, mostra come la Chiesa veneziana sia un osservatorio privilegiato per comprendere meglio le scelte pastorali che in quegli anni l’intera Chiesa italiana – pur in modi e tempi diversi – sta maturando di fronte ai profondi cambiamenti sociali ed economici; d’altra parte, offre una chiave di lettura più affinata e meno apologetica dell’episcopato di Roncalli, filtrandolo attraverso i processi e le questioni della diocesi veneziana.
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WACOGNE, REMI. "La fabbrica del patrimonio urbano in Italia. Il caso della città giardino di Marghera". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/11578/282408.

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Scarselletti, Chiara <1993&gt. "Pellegrinaggi di classe: l'azione dell'Unitalsi a Porto Marghera tra gli anni Sessanta e Ottanta". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13096.

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La tesi si occupa del fenomeno dei pellegrinaggi dei lavoratori di Porto Marghera ricostruendo la storia dell'Unitalsi Interaziendale Triveneta, l'associazione che si occupava - e si occupa tutt'ora - di organizzare tali attività. La ricerca offre un inquadramento antropologico sul pellegrinaggio e uno sfondo storico con l'analisi delle associazioni laicali impegnate nel mondo del lavoro in Veneto tra gli anni Sessanta e Ottanta.
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Zuccon, Laura <1987&gt. ""BUCHI NERI" CHE PRENDONO LUCE: RIQUALIFICAZIONE DAL BASSO DEGLI SPAZI URBANI TRA MESTRE E MARGHERA". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5512.

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Partendo dall'esperienza di Citispyce, con la presente tesi si intende analizzare la riqualifica dei cosiddetti "buchi neri", spazi vuoti o inutilizzati, attraverso esperienze create dal basso da parte di singoli o gruppi di cittadini nei quartieri di Mestre e Marghera. Dopo aver introdotto il concetto di innovazione sociale e di partecipazione attiva dei cittadini, si focalizzano le implicazioni presenti nei processi di riqualificazione delle aree dismesse. L'obiettivo è quello di analizzare i progetti di recupero degli spazi urbani di Mestre e Marghera, mettendo a confronto le diverse esperienze sulla base di alcuni indicatori emersi durante lo studio dei casi, tra cui la durata nel tempo, la partecipazione dei cittadini, i rapporti con l’ente pubblico, l'organizzazione interna e gli aspetti innovativi. Le osservazioni elaborate durante l'analisi dei progetti permettono di valutare quali pratiche presenti sul territorio rimangono organizzazioni effimere, quali hanno i requisiti per diventare esperienze innovative consolidate e quali rischi comporta una loro eventuale istituzionalizzazione.
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Scremin, Virginia. "Deux Ports industriels de la Méditerranée au XXe siècle : Porto Marghera et Fos-sur-Mer 1917-1968". Master's thesis, Universidade de Évora, 2021. http://hdl.handle.net/10174/31083.

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Carrefours où convergent les flux maritimes et terrestres ; lieux où s’échange, se distribue et parfois se transforme. Au fil des siècles, les ports ont subi des modifications et des extensions qui ont réinterprété ou étendu leur rôle de lien entre la terre et la mer. Au lendemain du XXe siècle, le développement des technologies navales et les progrès de la navigation ont conduit à une plus grande capacité de chargement et à une vitesse plus élevée des navires, tandis que dans le même temps, la localisation des industries devenait un sujet fondamental de la géographie économique. Le port a ainsi assumé de nouvelles fonctions complexes et de grandes installations industrielles ont été implantées sur ses quais. Porto Marghera et Fos-sur-Mer sont deux exemples de ports industriels en Méditerranée. Ils ont été créés respectivement au début et à la fin de la période de cette recherche. L’enquête concerne l’évolution du complexe portuaire du point de vue technique et de l’infrastructure et l’impact que cela a eu sur la relation ville-port. Dans les deux cas, nous observons un processus de territorialisation du complexe portuaire et, en même temps, une dissociation progressive du centre urbain d’origine. La réflexion qui en résulte concerne la valeur testimoniale de ces énormes organismes, protagonistes de l’histoire contemporaine de la Méditerranée – et plus particulièrement de Venise et de Marseille au XXe siècle; ABSTRACT: Two industrial ports of the Mediterranean in the 20th century: Porto Marghera and Fos-sur-Mer 1917-1968 - Hubs where maritime and land flows converge; where exchange, distribution and sometimes transformation take place. Over the centuries, ports have undergone modifications and extensions that have reinterpreted or extended their role as a link between land and sea. In the aftermath of the 20th century, the development of naval technologies and the progress of navigation led to a greater loading capacity and higher speed of ships, while at the same time the location of industries became a fundamental subject of economic geography. The port thus took on new complex functions and large industrial plants were established on its quays. Porto Marghera and Fos-sur-Mer are two examples of industrial ports in the Mediterranean. They were established at the beginning and at the end of the research period respectively. The investigation concerns the evolution of the port complex from a technical and infrastructural point of view and the impact this had on the city-port relationship. In both cases, we observe a process of territorialization of the port complex and, at the same time, a progressive dissociation from the original urban centre. The resulting reflection concerns the testimonial value of these enormous organisms, protagonists in contemporary history of the Mediterranean – and especially in the history of Venice and Marseille in the 20th century. Mots clès : Histoire des techniques, Patrimoine industriel, Ports industriels, Méditerranée, Villes portuaires, XXe siècle Keywords: History of techniques, Industrial heritage, Industrial ports, Mediterranean, Port cities, 20th Century.
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Ghiraldo, Tania <1980&gt. "Etnografia di un multiculturalismo quotidiano. Intrecci di sguardi, parole e azioni nel quartiere Cita a Venezia Marghera". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8432.

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La Cita sita a Venezia Marghera è un quartiere residenziale costruito negli anni ’70 e storicamente stigmatizzato dalle contestazioni degli abitanti per le questioni relative alla gestione economica e strutturale dei condomini, da situazioni di incuria dei luoghi pubblici e da alcuni casi di devianza sociale. Dagli anni 2000 il quartiere è diventato sempre più multietnico con la presenza di numerose collettività. Gli abitanti stranieri rappresentano circa il 37% della popolazione totale e per la maggior parte sono giovani nuclei familiari, a differenza della collettività italiana che è tendenzialmente anziana. L’obiettivo di questa ricerca è mosso dall’interesse di analizzare le attuali problematicità abitative rispetto al passato e soprattutto di indagare quali siano le rappresentazioni e le pratiche quotidiane in una convivenza interetnica. Il metodo della ricerca è di tipo qualitativo e si basa su conversazioni e interviste agli abitanti del quartiere, commercianti, rappresentanti religiosi, operatori del Servizio Immigrazione del Comune di Venezia e cittadini coinvolti in attività sociali/ricreative. I dati di questa ricerca sono i sistemi di relazione che permettono di avere un quadro generale del capitale spaziale e sociale del quartiere con lo scopo di descrivere il senso di appartenenza al territorio e coesione sociale percepito da parte degli abitanti.
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Cabianca, Michela <1960&gt. "Sviluppo e declino di una fabbrica a Marghera (1900-1992). Storia della Vidal attraverso le fonti orali". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10832.

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SVILUPPO E DECLINO DI UNA FABBRICA A MARGHERA (1900-1992). STORIA DELLA VIDAL ATTRAVERSO LE FONTI ORALI. La tesi ricostruisce, attraverso documenti aziendali e sindacali ma soprattutto attraverso interviste ai protagonisti, la storia della Vidal, una delle prime fabbriche di Marghera che si insediò, agli inizi del 1900 nel territorio allora chiamato ancora Bottenighi. È proprio in quest’area che, nel 1917, si iniziò a costruire la prima zona industriale di Porto Marghera. La storia inizia intorno al 1900 con Angelo Vidal, fondatore di un piccolo deposito di sapone destinato a diventare, dopo gli anni ‘50, un’azienda di straordinario successo nella produzione e nella commercializzazione di prodotti legati inizialmente alla pulizia per la casa e poi alla cosmetica e all’igiene personale. La Vidal si è caratterizzata per una gestione familiare durata circa 80 anni, fino a quando, a causa di una profonda crisi finanziaria, fu ceduta alla multinazionale Henkel. L’azienda continuò, seppur riducendo sempre di più dipendenti e produzione, ad essere attiva fino al 1992, quando gli ultimi 100 lavoratori vennero licenziati e lo stabilimento definitivamente chiuso. La documentazione raccolta ha permesso di ricostruire per la prima volta l’intera storia di questa azienda e di analizzare il contesto che ne causò la cessione. A rendere unico questo percorso sono le fonti orali: i ricordi e le riflessioni di chi nella fabbrica ha lavorato e vissuto una parte consistente della propria vita e che oggi si interroga sulle ragioni della sua fine.
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Ferrato, Giorgia <1994&gt. "il monitoraggio della composizione del soil-gas all'interno del S.I.N. di Porto Marghera e valutazione della variabilità giornaliera". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17968.

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I gas interstiziali presenti nel sottosuolo possono essere composti da gas atmosferici, vapor d'acqua, metano e vari composti organici volatili di origine antropica. Quest'ultimi, se presenti nelle acque di falda contaminate, trasferendosi in fase gassosa, possono raggiungere la superficie ed aumentano nell'aria ambiente la contaminazione da VOCs. Lo scopo della tesi è studiare il monitoraggio della composizione del Soil-gas e valutarne la variabilità giornaliera, determinando quale sia il momento ottimale per un campionamento rappresentativo di un'esposizione a lungo termine. Ciò ha un interesse pratico in relazione alla gestione dei siti contaminati da VOCs, poichè le misure del Soil-gas possono essere di supporto ad altre tecniche di indagine secondo un approccio basato su linee di evidenza multiple, oppure possono essere utilizzate nell'Analisi di Rischio, per verificare i risultati ottenuti tramite i modelli di trasporto riguardanti la via di esposizione per inalazione di vapori outdoor. Il lavoro svolto si inserisce nell'ambito del progetto europeo Greener Sites, Enviromental Rehabilitation of Brownfield Sites in Central Europe, che ha come fine la riqualificazione di siti industriali dismessi. Si sono eseguite cinque campagne di monitoraggio nell'arco di un anno e in ognuna le misure sono state prese in tre momenti diversi della giornata, prevedendo il campionamento del Soil-gas in modalità attiva e con camera di flusso. Contemporaneamente è stato condotto il campionamento dell'aria ambiente utilizzando canister in acciaio e sono stati utilizzati strumenti automatici da campo come PID, Gas Analyzer e GC/MS portatile. Infine, un'analisi statistica multivariata di base è stata eseguita per capire la correlazione con le variazioni delle condizioni meteo-climatiche.
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Burin, Marco <1991&gt. "Valorizzazione e governance del patrimonio fortificato tra vincoli economico-finanziari e opportunità di sviluppo locale. Il caso di Forte Marghera". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15330.

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Oggetto principale dell'elaborato è il sito storico, culturale e paesaggistico di Forte Marghera, alle porte di Venezia. Il presente lavoro, esordendo con una classificazione dei concetti di valorizzazione e valore, non solo in ottica economica-finanziaria, ma anche in termini di valorizzazione sociale e territoriale, nel rispetto dei vincoli della triple bottom line della sostenibilità, procede dimostrando, giustappunto, la non fattibilità di un progetto di project financing per Forte Marghera, a causa degli insostenibili costi economici. Si delinea in termini generali il concetto di "governance", sempre più attuale e diffuso nei sistemi economici e sociali moderni, sia come gestione integrata d'impresa, sia come network di rete nel coinvolgimento di stakeholder interni ed esterni. Si porta a titolo esemplificativo il networtk tedesco Forte Cultura, dimostrazione pratica di un sistema di valorizzazione oltre i confini nazionali di fortificazioni militari ad ampio respiro europeo. Per il caso specifico poi, dopo le generalità sulla governance, viene evidenziata l'analisi SWOT, con opportunità e minacce, punti di forza e di debolezza del sito per poi delineare una proposta di governance interna, già in itinere con la gestione attuale della Fondazione Forte Marghera, ed esterna di relazioni che valorizzi questo patrimonio culturale, storico, sociale, economico e paesaggistico e che ne rispetti le peculiarità identitarie.
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Bon, Stefania <1974&gt. "Marghera come città di frontiera: il disagio abitativo e le politiche pubbliche per la residenza. Uno studio nei suoi quartieri popolari". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6781.

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L'obiettivo della tesi è quello di fornire degli spunti di riflessione sul tema del disagio abitativo, fornire un contributo per un quadro conoscitivo sulla questione abitativa e sulle problematiche ad essa legate, capire quali politiche potrebbero intervenire nella risoluzione dei problemi legati al disagio abitativo, e fornire una lettura critica delle politiche messe in campo negli ultimi anni, focalizzando lo studio nel quartiere di Cà Emiliani a Marghera, zona con un'alta presenza di case popolari, che soffre delle problematiche abitative fin dalla sua nascita, e proprio in questo quartiere i servizi sociali ed i vari settori delle politiche abitative hanno concentrato il loro lavoro e i loro progetti. La tesi è strutturata in due parti, la prima, bibliografica, individua il quadro legislativo e le politiche abitative nazionali e locali, descrive il concetto di disagio abitativo, i servizi presenti e i soggetti istituzionali e non che se ne occupano. Nella seconda parte, viene presentata l'indagine che utilizza la metodologia qualitativa dell'intervista semi-strutturata a testimoni privilegiati che si occupano della tematica lavorano per enti istituzionali, o collaborano con essi. Nel quarto capitolo vengono presentati dei dati statistici più recenti che possano dare un profilo della situazione. Nell'ultimo capitolo viene proposto un progetto per il quartiere, individuando le potenzialità, i punti di forza e di debolezza per la formulazione di un'ipotesi possibile.
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Porchia, Foscara. "L'evoluzione del porto industriale di Marghera dalle origini al secondo dopoguerra (1917 - 1963):Insediamenti, cicli produttivi, trasformazioni territoriali tra passato e futuro". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3425453.

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Resumen
The aim of the research was to analyze the evolution of the First Industrial Area of Porto Marghera from its origin to the post Second World War period. The goal was to deal with Marghera’s peculiar feature of being an industrial port, i.e. not only a transit point, but a site of goods manufacturing too. According to this approach, the location and building of the different industrial plants have been studied, considering both the manufacturing process features and the historic-geographical properties of the area, in order to evaluate the relationships developed between supply chains structures industrial settings, urban context and surrounding landscape. A state-of–art depth analysis shows how relevant studies are not exhaustive and quite erratic, producing a huge amount of data in some topics, such as the socio-economic impacts, or in some well-defined historical periods, like the start-up of the first industrial area (1904-1917) and the period between the first and second world wars (1924-1942). However, very little is reported both on the “physical” changes of the area in connections with the evolving nature of the industrial productions, and about changes which took place after the Second World War. So the final goal of this study has been to recompose the events from a technical – industrial - urbanistic point of view, referring to a national and international context, and within a temporal frame wide enough to enclose some historical events - somewhat tragic - which led to a series of transformations in the Italian economic-political structure and, as a consequence, in the case study. The historical period considered spans from the industrial development in the Venice lagoon, which took place at the end of the XIX century, the Second World War years, to the economical boom of the Sixties, including a brief survey of the present-day situation. Other than a mere chronological description, the analysis has been developed starting from a general overview and will gradually go deeper into the details of the different components, zooming in several issues like the rationale used for settlement, the criteria used for land appointing, architectural features of the buildings, industrial cycles and processes, and the follow-up of the industrial plants on environmental and technical fields. In order to gain a better knowledge on some aspects and phases in the history of Porto Marghera not deeply studied so far, the research took rise from the study and interpretation of less used original sources, such as cartography, enterprise census, urban plans, historic photos, industrial archives, films, witnesses and the analysis and interpretation of still existing architectural manufactures too. This task is in particular worth pursuing, as nowadays Porto Marghera is facing a new period of substantial changes. So, in addition to the aim of further increasing the general knowledge through a multidisciplinary analytical methodology, this work has faced the history of industrial heritage and of its enhancement, in order to investigate chances and boundaries of the difficult link between memory and re-utilization, history and project. The historical awareness, the comparison between peculiar elements of each development phase, the identification of still existing values (under different points of view: historical, architectural, technological, productive), has highlighted the key factors useful to define the guidelines for a process of safeguarding and enhancement of the industrial heritage. Through these elements it will be possible to rank the historico-cultural, technical scientific, architectural, landscaping values in order to classify the material legacy and provide the evaluation and operative tools necessary to define the most suitable ways for any action on it .
Il lavoro di ricerca si è proposto di analizzare l’evoluzione della prima zona industriale di Porto Marghera dalle origini al secondo dopoguerra, partendo dalla sua peculiarità di “porto industriale”, ossia non solo di punto di transito ma, soprattutto, di luogo di prima trasformazione delle merci. Sulla base di questo assunto si sono ricostruiti i processi di insediamento degli stabilimenti, in rapporto sia alle tipologie produttive che alle caratteristiche storico-geografiche del territorio, per valutare le relazioni intercorse tra produzioni, strutture industriali e loro ubicazione, contesto urbano e paesaggio circostante. L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato che gli studi sul tema presentavano rilevanti discontinuità, con una ricchezza di documentazione nell’ambito economico-sociale e in alcuni periodi (avvio della prima zona industriale, 1904 - 1917, e anni tra le due guerre, 1924 -1942), mentre il materiale si presentava più scarso e lacunoso sia in ordine alle trasformazioni “fisiche” del sito in rapporto alle sue produzioni, che ai suoi mutamenti negli anni di sviluppo del secondo dopoguerra. L’intento è stato quindi quello di ricomporre la vicenda - sia in ambito locale che con riferimenti ad un contesto nazionale ed internazionale - da un punto di vista tecnico-industriale-urbanistico, in un arco cronologico sufficientemente ampio da comprendere una serie di eventi storici, anche traumatici, che portarono ad un susseguirsi di trasformazioni nella situazione economico-politica italiana e, di riflesso, nell’area di studio. L’analisi storica parte quindi dallo sviluppo industriale del contesto veneziano avviatosi dalla fine del XIX secolo, si sofferma sugli anni pre e post seconda guerra mondiale, per giungere al boom economico degli anni ’60 e concludersi con un richiamo alla situazione attuale. Più che come narrazione cronologica il lavoro si sviluppa come una sequenza di “zoom” che dall’inquadramento generale scendono man mano di scala fino al dettaglio delle varie componenti, esaminate con un approccio tematico: la logica degli insediamenti, le modalità di assegnazione delle aree, i caratteri tipologici dell’edificato, i cicli e le filiere produttive, le ricadute territoriali del processo di industrializzazione ed il suo rapporto con il contesto ambientale e paesaggistico. Per approfondire la conoscenza di aspetti e fasi meno indagate della storia di Porto Marghera si è proceduto allo studio di fonti originali poco utilizzate, quali cartografie, censimenti aziendali, piani urbanistici, documentazione fotografica storica, archivi tecnici delle imprese, filmati, testimonianze e infine attraverso l’analisi e la rilettura dei manufatti edilizi ancora esistenti, considerati anch’essi come fonti. Ciò si ritiene particolarmente opportuno nel momento attuale in cui Porto Marghera si ritrova ad affrontare un nuovo periodo di grandi trasformazioni, poiché, oltre all’obiettivo di fornire nuovi apporti di conoscenza mediante una metodologia di analisi di tipo multidisciplinare, il lavoro si è anche confrontato con l’ambito della storia del patrimonio industriale e della sua valorizzazione, per approfondire possibilità e limiti del problematico nesso tra memoria e riuso, tra storia e progetto. La conoscenza storica, la comparazione degli elementi caratterizzanti le varie fasi di espansione, l’identificazione dei valori ancora riconoscibili nella prima zona industriale di Porto Marghera (sotto diversi punti di vista: storico, architettonico, tipologico, produttivo, tecnologico) hanno messo in luce elementi utili a tracciare delle linee guida per un processo di patrimonializzazione dell’eredità industriale. Tramite questi elementi sarà infatti possibile costruire una scala di valori storico-culturali, tecnico-scientifici, architettonici, urbanistici e paesaggistici in cui collocare le testimonianze materiali rimaste, in modo da fornire gli strumenti valutativi e operativi necessari per corrette e ponderate azioni di intervento sull’esistente.
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Scarpa, Gian Marco <1989&gt. "Caratteristiche dell'onda di depressione generate dal traffico navale e risospensione dei sedimenti in un canale navigabile confinato il caso del canale Malamocco-Marghera". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5148.

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Sulla base di diverse campagne di misura condotte tra Febbraio e Giugno 2014 in località Fusina, laguna di Venezia, si è condotta un'analisi delle caratteristiche dell'onda di depressione generata dal traffico navale e la sua propagazione negli ambienti limitrofi a bassa energia. Navi di dimensioni moderate ( blocking coefficient 0.07-0.14) che navigano a velocità non elevate con fattori F compresi tra 0.37 e 0.5 producono nell'area onde di depressione di Bernoulli fino a 2.5m, che decrescono in altezza propagandosi dall'area in cui sono generate, diventando asimmetriche e fortemente non lineari in acque poco profonde. sono inoltre prese in considerazione le alterazioni all'idrodinamica dell'area e la risospensione di materiale in seguito a repentini aumenti di velocità nel flusso.
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Dalle, Molle Andrea <1987&gt. "Diritto della sicurezza sul lavoro. Da Porto Marghera una analisi della disciplina e uno sguardo al domani tra esigenze delle imprese e diritto dei lavoratori". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4835.

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Di Porto Marghera ho descritto le tappe che ne hanno fatto uno dei maggiori poli economici negli anni Settanta, per poi raccontare le decennali battaglie operai e le richieste pressanti di maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Ho poi affrontato gli effetti mortali del CVM sulla salute degli operai esposti per poi concludere con il processo che condannò i vertici Montedison. Nel secondo capitolo ho invece esposto la disciplina vigente concentrandomi sul d.lgs. 81/2008. Infine nell'ultimo capitolo, guardando in un ottica futura, ho voluto trattare il bilanciamento tra le esigenze delle imprese, sopratutto in un periodo di crisi, e il diritto dei lavoratori ad un ambiente di lavoro sicuro.
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Tassinato, Graziano <1959&gt. "Potenzialità, sviluppi progettuali e problematiche nell’impiego di fluidi supercritici in processi di estrazione - SFE - e ossidazione - SCWO - di IPA da sedimenti lagunari dell’area di Porto Marghera". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8342.

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L’attività di ricerca sviluppata con la presente Tesi si prefiggeva lo scopo di sperimentare tecnologie ambientali innovative basate sull’uso di fluidi allo stato supercritico per il trattamento di sedimenti portuali contaminati da idrocarburi provenienti dall’ area industriale di Porto Marghera - Venezia. Le attività sviluppate hanno riguardato, in particolare, la progettazione e la costruzione di un impianto pilota a gas supercritico, SFE-CO2, per la rimozione “solvent free” delle frazioni organiche di idrocarburi contenute nei sedimenti ed un impianto pilota ad acqua supercritica (SCWO) per l’ossidazione degli estratti alifatici e aromatici; l’impianto pilota integrato SFE – SCWO è stato utilizzato per la conduzione di prove di estrazione/ ossidazione a differenti condizioni operative su contaminanti di diversa composizione e concentrazione valutando il livello di efficienza nella loro rimozione. Un importante attività di ricerca ha riguardato la sperimentazione di nanotecnologie per la soluzione dei problemi di corrosione dei materiali metallici a contatto con acqua supercritica. Al termine delle attività di ricerca, l’impianto pilota SFE – SCWO ha dimostrato la possibilità di rimuovere ed ossidare idrocarburi alifatici e aromatici provenienti da sedimenti inquinati con una efficienza superiore al 98%.
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Favero, Gianluca <1991&gt. "La nascita, lo sviluppo ed il declino dell’area industriale di Porto Marghera. Un’analisi comparata con il sistema di riqualificazione del Porto e dell’area petrolchimica di Rotterdam". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15237.

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Il ritardo industriale dell’Italia all’inizio del ventesimo secolo fece si che lo sviluppo del settore produttivo avvenisse in maniera peculiare rispetto ai paesi più avanzati del nord Europa. Di conseguenza, la rincorsa forsennata all’industrializzazione nei primi anni del ventesimo secolo ha forzato i ritmi di crescita delle aree industriali del nostro paese. Molte superfici agricole hanno profondamente mutato il loro volto, trasformandosi in immense zone produttive; tra queste troviamo l’area di Porto Marghera. La nascita dell’area portuale e chimica mutò notevolmente la strategia economica del territorio veneziano. Da città dedita al rafforzamento dei commerci verso l’oriente ed i suoi mari, Venezia spostò la propria attenzione verso l’Europa abbandonando la strategia neo-insulare che aveva perseguito per secoli. Il processo d’industrializzazione dell’area fu possibile grazie all’unione tra finanziamenti del grande capitale industriale-finanziario e l’intervento dello stato. Questo tipo di investimento con partecipazione statale si rivelò efficace per l’insediamento industriale nell’area di Marghera. Grazie anche all’aiuto di figure chiavi quali Giuseppe Toeplitz, uno dei capi della banca commerciale che si occupava di investimenti nell’industria chimica Montecatini ed a Giuseppe Volpi che già prima della nascita di Porto Marghera diede vita alla Sade, nacque il polo industriale di Porto Marghera. Lo sviluppo dell’area durante gli anni del fascismo, lo fece diventare uno dei poli industriali di maggiore importanza in Italia. Successivamente, i bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale, fermarono la solida fase di espansione del polo stesso. A guerra finita, ingenti investimenti diedero impulso all’insediamento delle industrie chimiche a Porto Marghera. Iniziò così una nuova primavera per il comparto industriale dell’area. Durante gli anni ’70-’80 si fece avanti invece, una fase di declino, dovuta anche al trasferimento di intere filiere chimiche all’estero, soprattutto verso paesi ricchi di materie prime utili alla chimica di base. L’abbandono del territorio da parte delle industrie, portò con sé, oltre che il notevole disagio occupazionale anche il problema dell’impatto ambientale che la dismissione di tali aree portava con sé. Dalla fine degli anni ’90 ad oggi, il polo industriale, risentito dalla crisi della chimica di base in Italia, ha preferito concentrare i propri investimenti per trasformare l’intera area in zona prettamente portuale. Il nuovo business su cui i dirigenti industriali vorrebbero puntare sarebbe infatti quello della logistica e della movimentazione di merce; infatti vari progetti in cantiere tra quali il porto off-shore davanti a Malamocco lo testimonierebbero. La tesi ha lo scopo di analizzare tutte le fasi che sono intercorse tra la nascita, lo sviluppo ed il declino di Porto Marghera, con l’obiettivo di esaminare quali cambiamenti socio-politici siano avvenuti per ciascuna fase in ambito territoriale e nazionale. In seguito, la tesi si concentrerà sulle soluzioni ed i nuovi progetti proposti per il risollevamento dell’area industriale di Porto Marghera, con particolare attenzione verso il nuovo progetto di creazione dell’area off-shore di Venezia. In ultima analisi, il lavoro verterà sulla comparazione del sistema portuale di Rotterdam con quello di Porto Marghera, esaminando quali siano state le politiche attuate dal governo per rianimare l’area depressa del suddetto porto olandese e cercando elementi di analogia con le proposte avanzate per Porto Marghera.
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Lenardon, Federica <1992&gt. "Internazionalizzazione e il caso Santa Margherita USA". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11779.

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Perez, Alyssa. "Margaret of Cortona, the second Mary Magdalene a model for the sexual female rendered sexless /". Diss., Connect to the thesis, 2007. http://hdl.handle.net/10066/1018.

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MANCINO, BENEDETTA. "Camilla Ravera e Margherita Sarfatti: due parabole umane a confronto". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2014. http://hdl.handle.net/11695/66245.

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La tesi si propone di analizzare i diversi elementi che hanno generato ed agevolato l’emancipazione della condizione femminile in età contemporanea, muovendo dall’età giolittiana ed attraversando quasi l’intero Ventennio, fino ai preparativi del secondo conflitto mondiale. Lo studio inizia da una prospettiva generale per poi focalizzare l’attenzione sul vissuto di Margherita Sarfatti e Camilla Ravera. Attraverso le due parabole individuali, cioè, lo scopo è quello di evidenziare il superamento dell’ormai passata – parafrasando Victoria de Grazia – “eredità liberale”, mediante un’attiva partecipazione alla vita politico-sociale, nonché artistico-culturale della Nazione – anche se non sempre ben accolta dall’uomo “nuovo”. Con questa ipotesi di lavoro mi sono avvalsa delle fonti reperite presso i seguenti fondi documentali: l’Archivio Centrale dello Stato, l’archivio dell’Istituto Gramsci e l’Archivio del Novecento presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, MART, con sede a Rovereto. Come progettato, grazie alle carte compulsate in questi luoghi mi è stato possibile seguire una sorta di binario parallelo, una specie di confronto permanente tra le parabole umane, culturali e politiche della “piccola grande signora del PCI” – per dirla con le parole di Nora Villa – e dell’ “altra donna del Duce” – come rimarcavano Cannistraro e Sullivan – intrecciando la loro vicenda con quella di osservatori esterni. Questo è stato utile per la ricostruzione di alcune vicende e per effettuare, laddove era fattibile, un confronto al fine di avere una visione il più possibile obiettiva. La Sarfatti e la Ravera muovono entrambe da convinzioni socialiste. La prima, la “vergine rossa”, le professava fin dagli anni veneziani; la seconda, la riservata piemontese le scopriva invece nella “maturità”. Come è noto, hanno poi preso strade profondamente diverse: Margherita accanto a Benito Mussolini e Camilla nella milizia tra le fila del Partito Comunista d’Italia. Pertanto, ho cercato di ricostruire alcune dinamiche partendo da un vissuto privato, dandone una percezione anche personale. In altre parole, ciò che ricostruisco è il corso degli eventi in relazione ai personaggi che li hanno vissuti – e alle relative impressioni, sensazioni. Proprio per questo, ovviamente, la narrazione deve tener conto di un limite intrinseco, poiché la fonte scritta, spesso, non riporta un fatto come è realmente accaduto, ma come l’autore del documento lo percepisce o come lo vuole percepire. In quanto tale, esso è corredato da una distorsione della verità, inevitabile e più o meno intenzionale. Ecco perché nel visionare le carte di cui sono venuta in possesso ho cercato di “guardare”, contemporaneamente, sia dall’esterno che dall’interno, intersecando costantemente i piani e i punti di vista. Per assolvere a questo compito, in merito all’ex prima donna del Regime, sono stati utilizzati dei documenti dell’ACS – presenti in ridotta quantità perché, appartenendo lei alla fazione “giusta”, non aveva a suo “carico”, come nel caso dei dissidenti, nessun faldone di polizia zeppo di scartoffie bensì delle cartelline dalle modeste dimensioni – ma soprattutto le carte del MART. Di contro c’era Camilla Ravera. Per ricostruire il suo vissuto ho effettuato un duplice percorso: uno interno, basato cioè su fonti quasi dirette perché appartenute alla protagonista e comunque tramandate dalla sua frazione politica; e l’altro esterno, basato cioè su fonti custodite dagli uffici del Regime e pertanto deformi, in alcune informazioni – nel senso che tutto era guardato secondo l’ottica fascista. Per quel che ha riguardato, invece, il percorso “interno”, con questa espressione mi riferisco al fatto che la documentazione è appartenuta direttamente alla Ravera o comunque non è soggetta a quel pregiudizio di cui possono risentire le carte custodite presso l’ACS. Si tratta, insomma, di ricerche condotte sempre a Roma, ma presso il “Gramsci”. Presso questa struttura ho compulsato il Fondo Memorie e Testimonianze, relativamente al fascicolo personale di Camilla Ravera, reperendo varie carte riguardanti perlopiù il periodo degli anni ’20 e ’30 che narrano il periodo della segreteria clandestina, dell’arresto nel 1930 e qualche altra vicenda raccontata da lei stessa o da qualche suo “compagno”. Ad ogni modo, al termine di questo lavoro ciò che si auspica è che si riesca – dall’intreccio delle notizie reperite – ad “impreziosire” questa pagina della storia italiana con qualche elemento di inedito interesse.
The Great War is the peak of a radical shift in the world history; in other words, total war and mass society changed, irrevocably, habits and lifestyles, resulting in significant changes in political and social life, economic, financial and cultural aspects. There was no exception about the interaction between the sexes: World War I “redefined” the man- woman relationship, causing many changes in social and familiar dynamics. In this context, the objective of my research is to investigate about those tranformations that allowed the change of women status. The work, in short, is going to analyze the role of woman during fascist period, starting from a general prospect and then focuzed on Camilla Ravera and Margherita Sarfatti’s experiences. Both of them had an intense political and social life: after a common militancy in the Italian Socialist Party, they made different choices: the second forward fascist movement, close to the duce; the first in the ranks of the Italian Communist Party. In other words, with my reconstruction of Sarfatti and Ravera’s biographies, I’m going to focus on an important passage about early italian history: the collapse of the old liberal heritage, the birth of a dictatorship, the struggle against fascism, through the active partecipation of two very interesting women in the political, artistic and cultural events of Italian nation. For this purposes – that are under some aspect unreleased – I’ve examined many sources kept in some italian archives. As regards Sarfatti's Life, my studies are concentrated prevalently on documentations kept at MART (Museo d’Arte Moderna e Contemporanea) in Trento and at A.C.S'. (Archivio Centrale dello Stato) in Rome. As regards Ravera’s biography, besides A.C.S.’ papers, I’ve examined papers that are at Istituto Fondazione “Gramsci” in Roma. From my investigation I’ve discovered some original elements that add important details to the women’s biography. In other words, for the Communist leader an interesting aspects emerged about her arrest and the following political detention. As regards, instead, Margherita Sarfatti, , I’ve discovered an original details reading her diaries. In these pages, she relates – in english, in french and in german language – a lot of facts of her life, expecially some political ones; in short, the pages help us to understand her thought, her ideas, all the “sarfattiana” originality. In conclusion, according with my studies and my analysis, I decided to structuralize my work in three parts: - Women in giolittiana age - The period of the Great War and the “building” of Fascism - Since consolidation of Fascist Regime at preparations of the World War II.
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Andreatta, Luca. "Il Maestro e Margherita: analisi comparativa nell’ambito della ritraduzione dei classici". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Questo lavoro nasce da un desiderio personale di approfondire la conoscenza del mondo della traduzione letteraria e vuole essere quindi un modo per avvicinarvisi, analizzando in particolare l’aspetto della ritraduzione. Questa pratica negli ultimi anni sta acquisendo un’importanza sempre maggiore anche a livello accademico, dove si moltiplicano gli articoli che analizzano l’argomento. Il mio studio si servirà di due traduzioni italiane di «Master i Margarita» di Michail A. Bulgakov. Il presente elaborato sarà diviso in tre capitoli principali. Nel primo tratterò brevemente di M.A. Bulgakov e presenterò la trama del romanzo, per poi fare una rassegna delle varie traduzioni italiane di quest’opera, prendendo in esame per quanto possibile anche le rispettive traduttrici o traduttori. Nel secondo capitolo verrà affrontato invece il tema della ritraduzione, definendo il fenomeno e presentando alcuni dei più importanti studi sull’argomento e cercando di raccogliere e capire i motivi che portano alla ritraduzione di un’opera letteraria. Questo capitolo si concentrerà poi sul problema dell’invecchiamento delle traduzioni, partendo dall’ipotesi di Berman e poi utilizzando le categorie trovate da Van Poucke nel suo articolo «Aging as a motive for literary retranslation» per meglio definire questo fenomeno. Il terzo capitolo sarà costituito dall’analisi comparativa vera e propria tra due traduzioni italiane di «Master i Margarita» pubblicate a più di quarant’anni di distanza l’una dall’altra, quella del 1967 di Vera Dridso per Einaudi e quella del 2011 di Margherita Crepax per Feltrinelli. In particolare, l’analisi sarà svolta sul ventiquattresimo capitolo del romanzo, intitolato «Izvlečenie mastera» («La liberazione del Maestro»). Le differenze tra le due traduzioni, fornendo esempi presi dai testi, verranno analizzate e divise tra non-linguistiche e linguistiche, e queste saranno a loro volta suddivise in «lessicali», «grammaticali e sintattiche», e «di stile e registro».
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Mocciola, Luciana. "La Committenza artistica di Carlo e Margherita d'Angio Durazzo (1381-1412)". Università degli studi di Napoli Federico II, 2009. http://www.theses.fr/2009LIL30084.

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Dell'Aica, Margherita [Verfasser]. "Monitoring early signalling events in cells using high-time resolution Phosphoproteomics / Margherita Dell'Aica". Düren : Shaker, 2020. http://d-nb.info/1213627648/34.

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Ortolano, Fabiola <1970&gt. "Da Venezia a Milano: l'attività pubblicistica di Margherita Sarfatti tra emancipazionismo e politica culturale". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2003. http://hdl.handle.net/10579/90.

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Socialista e femminista, critica d'arte e giornalista, ispiratrice del primo duce e sua biografa ufficiale, scrittrice e promotrice di eventi artistici, Margherita Grassini Sarfatti detenne un doppio potere, politico e personale, che negli anni '20 la rese un personaggio di rilievo pubblico. Con la sua attività organizzativa la Sarfatti incise fortemente nell'affermazione di un rapporto tra Stato e strumenti culturali orientati alla creazione del consenso. Considerata da sempre «l'altra donna» di Benito Mussolini, Margherita, proveniente da una ricca famiglia ebraica di Venezia, aveva avuto, in realtà, una vasta esperienza politica prima del fascismo: nel corso del periodo giolittiano appartenne alla cerchia dirigente del socialismo riformista milanese, collaborando alla redazione dell'«Avanti!»; tra i suoi numerosi contributi alla pubblicistica del tempo spiccano, poi, quelli apparsi sulle riviste emancipazioniste milanesi l'«Unione Femminile» e la «Difesa delle Lavoratrici». Ella fu, in seguito, attiva partecipatrice nella fondazione del periodico fascista il «Popolo d'Italia» nel 1914, occupandosi, fra l'altro, della redazione della terza pagina; nel 1922 si concentrerà sul nuovo mensile, fondato da Benito Mussolini, «Gerarchia» di cui sarà direttrice. Anche i rapporti che ebbe con il movimento avanguardistico, studiati attraverso le recensioni artistiche, formano un tassello rilevante, specialmente per il tentativo della scrittrice di catalizzare le frange più moderate spingendole nel senso di una deformazione del reale che assume tratti grotteschi, magici o più apertamente surreali: tale operazione sarà portata a suo definitivo compimento con la nascita del movimento artistico Novecento di cui sarà la Sarfatti sarà patrocinatrice. I nuclei tematici che nello specifico si sono indagati sono stati: la formazione culturale veneziana di Margherita Sarfatti; il ruolo di salonnière che ebbe all'interno degli scambi politici e culturali dell'intellettualità femminile nei salotti del Novecento, l'impegno attraverso le riviste per l'emancipazione e per il rinnovamento morale della donna del primo Novecento; l'analisi del femminismo socialista ed il rapporto con il movimento operaio; l'ortodossia e l'eterodossia della stampa nel panorama letterario ed artistico del primo ventennio del '900. Nel periodo prefascista, colei che fu definita la gosthwriter del Duce, portò avanti delle scelte culturali che possono senza dubbio considerarsi autonome; negli anni, invece, che vedono l'instaurarsi del potere mussoliniano, la sua attività promozionale preparò il terreno per quella che sarà l'organizzazione della cultura di Stato del «consenso» Nel 1938, con la promulgazione delle leggi razziali, fu costretta a ritirarsi dalla vita pubblica ed a fuggire in Argentina: si concludeva, così, la parabola di colei che fu la donna più potente del fascismo.Con la fine del secondo conflitto mondiale e la morte di Benito Mussolini, Margherita rientrerà in Italia, spendendo gli ultimi anni della sia vita lontana da quel mondo culturale che l'aveva avuta protagonista e che ora l'aveva cancellata. Margherita Grassini Sarfatti was, during the 20s, an individual of great public and political value due to her echlectic capabilities. She was in fact an art critic and journalist, the muse of the dux and his official biographer, a writer and a promoter of artistic event and even politically active as socialist and feminist. She was determinant in establishing a connection between State and cultural movements in order to reach the popular consent. Margherita, born in a Jewish Venetian family and, always considered as «Mussolini's other woman», was politically concerned also before the rising of Fascism. During Giolitti's Government; in fact, she was important part of the Milanese Socialist movement and a collaborator of the «Avanti» journal. In this same period Miss Sarfatti also published the issues «L'unione femminile» and «La difesa delle lavoratrici» on emancipation Milanese periodics. She was between the founders of the Fascist journal «I1 popolo d'Italia» in 1914 and was the editor of the third page. In 1922 she became the Director of Mussolini's periodic «Gerarchia». She joined the vanguardistic movement, though exasperating its features through surrealism, magic and grotesque. This experience brought her to the foundation of the artistic Movement Novecento. In this thesis the attention is focused on the Venetian period of Margherita Sarfatti's cultural formation and on the role she had in the environment of Feminist intellectuals, favoring the interchange between politics and culture. I also analyzed the involvement and the moral rebirth of the women in society, the relationship between workers movement and feminist Socialism and the influences of the press in the literature at the beginning of the 900s. Before the upcoming of the Fascism the «ghost writer of the dux», as Miss Sarfatti was defined, undoubtedly supported her own cultural ideas. However, with the establishment of Mussolini's leadership, she became the organizer of the State culture based on gaining the consent. In 1938, with the emanation of the racial laws, she was obliged to leave public life and escape to Argentina, thus ending the acts of the most powerful woman of the Fascism. With the end of the World War II and after Mussolini's death, she returned in Italy spending her last years far away from the cultural world that she leaded and finally forgot her.
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Molaro, Margherita [Verfasser] y Rashid [Akademischer Betreuer] Sunyaev. "Modelling the interaction of X-rays with the interstellar medium / Margherita Molaro. Betreuer: Rashid Sunyaev". München : Universitätsbibliothek der Ludwig-Maximilians-Universität, 2016. http://d-nb.info/1104129027/34.

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VILLA, ALTEA. "RETI RISORGIMENTALI. PATRIOTTISMO, FAMIGLIA E AMICIZIE NELLE SCRITTURE PRIVATE DI MARGHERITA TROTTI BENTIVOGLIO (1832-1856)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/208931.

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Risorgimento relationships. Patriotism, family and friendship in Margherita Trotti Bentivoglio's private writings (1832-1856). Letters and journals of noblewoman Margherita Trotti Bentivoglio (1811-1867) are the core of the work. Grown up within an aristocratic family in early Restoration Milan, with an Austrian mother and an Italian father, she decided to leave her relatives and a monotonous life to follow her elder sister Costanza, who lived between Paris, Berlin and Bruxelles among the members of the exiled community. After the marriage with one of the exiles, Giacinto Provana di Collegno, her interest towards politics and Italian struggle for independence raised and became central in her existence. Focusing on the personal writings, the work aims at following her life, travels and many encounters, in order to draw a picture of her formative path heading from naive liberalism to mature believe in moderate thought.
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Marino, Diletta <1996&gt. "Un'analisi della condizione culturale femminile nel Medioevo: il caso Margherita Bloc e il suo Gerli 60". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21400.

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L'elaborato si concentrerà sulla figura di Margherita Bloc, una copista attiva presso lo scriptorium di Arnhem, nelle Fiandre, nel Quattrocento e sul suo manoscritto Gerli 60, conservato presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Prima di prendere in considerazione tale figura e la sua opera, si cercherà di ricostruire la storia del convento, e si farà un excursus generale sulla condizione culturale femminile durante il Medioevo, con un occhio di riguardo per le monache e, in particolare, le monache di Arnhem e quale fosse il grado di alfabetizzazione all'interno dei monasteri. Si darà uno sguardo alla produzione di manoscritti all'interno dei conventi, al modo in cui venivano realizzati, e ai caratteri che contraddistinguono quanto elaborato ad Arnhem. Tutto ciò in un'ottica di introduzione di Margherita Bloc e per comprendere il contesto socio-culturale in cui è immersa la copista. Si guarderà poi attraverso un'analisi critica il manoscritto Gerli 60, sia da un punto di vista dello stato di conservazione, sia da un punto di vista paleografico. All'interno del testo si cercherà di cogliere una costanza del tratto di Margherita e/o eventuali variazioni; si noterà la presenza di altre mani, che saranno paragonate a quella della copista presa in analisi e infine si paragoneranno tali caratteristiche ad altri scritti di Margherita.
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Bonzini, Margherita [Verfasser] y Joseph [Akademischer Betreuer] Mohr. "The sub-mJy radio population in the Extended Chandra Deep Field South / Margherita Bonzini. Betreuer: Joseph Mohr". München : Universitätsbibliothek der Ludwig-Maximilians-Universität, 2014. http://d-nb.info/1059351080/34.

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Volpato, Emmanuele <1994&gt. "Valorizzazione di un bene culturale architettonico: il caso di studio della Chiesa di S. Margherita a Treviso". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15278.

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Resumen
Abstract La tesi intende prendere in esame gli aspetti storici e gestionali della chiesa di Santa Margherita a Treviso, edificio di culto dalla storia travagliata, in stato di completo abbandono dal 1997 al 2011, anno in cui il Ministero dei beni culturali e del turismo si prese carico della struttura intraprendendo una serie di lavori destinati al restauro e consolidamento strutturale dell’immobile, nonché ad ospitare la collezione Salce e offrire alla cittadinanza e agli studiosi spazi e opportunità per poter fruire di questo insigne patrimonio. Nell’analisi di questo caso, dopo aver ripercorso il passato e le vicende storiche più significative, ci si è concentrati sulla descrizione dei lavori già completati e di quelli in corso, da presentarsi presumibilmente entro il 2020. In primis verranno analizzati i vari interventi, realizzati per stralci, da un punto di vista tecnico-descrittivo e successivamente secondo una prospettiva economico gestionale. Verrà poi analizzato il percorso attraverso il quale il Ministero dei beni culturali e gli addetti ai lavori hanno deciso di investire nella valorizzazione della chiesa di Santa Margherita esplicando le motivazioni e i criteri che hanno portato alla scelta di un determinato progetto in funzione degli obiettivi preposti. Da ultimo si discuteranno le ricadute che il progetto di valorizzazione della chiesa potrà avere in termini di affluenza turistica e di entrate economiche per la città, e di vantaggi per i cittadini di Treviso.
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Lelli-Chiesa, Margherita [Verfasser], Marian Akademischer Betreuer] Aprodu, Gavril [Akademischer Betreuer] Farkas y Daniel [Akademischer Betreuer] [Huybrechts. "Gieseker-Petri divisors and Brill-Noether theory of K3-sections / Margherita Lelli-Chiesa. Gutachter: Marian Aprodu ; Gavril Farkas ; Daniel Huybrechts". Berlin : Humboldt Universität zu Berlin, Mathematisch-Naturwissenschaftliche Fakultät II, 2012. http://d-nb.info/1026914299/34.

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Reil, Annika [Verfasser], Dr med Stegbauer Johannes [Gutachter] PD y Miriam Margherita [Gutachter] Cortese. "Bedeutung des α2A-Adrenozeptors für renale Immunzellinfiltration und Fibrose / Annika Reil ; Gutachter: Johannes PD Dr. med. Stegbauer, Miriam Margherita Cortese". Düsseldorf : Universitäts- und Landesbibliothek der Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf, 2021. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:hbz:061-20210927-083832-4.

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Lelli-Chiesa, Margherita [Verfasser], Marian Akademischer Betreuer] Aprodu, Gavril [Akademischer Betreuer] [Farkas y Daniel [Akademischer Betreuer] Huybrechts. "Gieseker-Petri divisors and Brill-Noether theory of K3-sections / Margherita Lelli-Chiesa. Gutachter: Marian Aprodu ; Gavril Farkas ; Daniel Huybrechts". Berlin : Humboldt Universität zu Berlin, Mathematisch-Naturwissenschaftliche Fakultät II, 2012. http://d-nb.info/1026914299/34.

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RUGGERI, MARIA RITA GIUSEPPINA. "'CON ALEGREZZA DE CUORE'. LETTERE DELLA CONTESSA MARGHERITA TRIVULZIO AL CARDINAL FEDERICO BORROMEO CONSERVATE PRESSO LA BIBLIOTECA AMBROSIANA DI MILANO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/46247.

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Resumen
La presente ricerca fornisce l’edizione critica delle oltre quattrocento epistole inviate dalla contessa Margherita Trivulzio al figlio, il cardinal Federico Borromeo, nel corso del quindicennio 1586-1601. Lo studio di tale nucleo di missive permette non solo di gettare nuova luce sulla figura del Borromeo, approfondendo la trama delle sue relazioni familiari, ma consente soprattutto la messa a fuoco di un personaggio finora rimasto in ombra eppure meritevole di essere scoperto, quello della nobile Trivulzio. A partire dallo studio del materiale epistolografico esaminato, la presente indagine si propone infatti di ricostruire il profilo biografico, il retroterra religioso e il livello culturale della contessa – quest’ultimo indagato anche sul piano dell’analisi linguistica – offrendo al tempo stesso anche un possibile itinerario di lettura delle numerose lettere destinate al celebre fondatore della Biblioteca Ambrosiana di Milano.
This research provides the critical edition of over four hundred letters sent by the countess Margherita Trivulzio to her son, Cardinal Federico Borromeo, between 1586-1601. The study of this nucleus of letters allows one not only to shed new light on the figure of Borromeo, analysing his family relationships, but allows a particular focus on a personality, who has so far remained little known and yet worthy of being discovered: that of the noble Trivulzio. Starting from the study of the examined epistles, the following analysis aims to reconstruct the biographical profile, the religious background and the cultural importance of the countess – the latter being investigated as well in terms of linguistic analysis – while at the same time it offers a possible itinerary of reading the numerous letters addressed to the famous founder of the Ambrosian Library of Milan.
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RUGGERI, MARIA RITA GIUSEPPINA. "'CON ALEGREZZA DE CUORE'. LETTERE DELLA CONTESSA MARGHERITA TRIVULZIO AL CARDINAL FEDERICO BORROMEO CONSERVATE PRESSO LA BIBLIOTECA AMBROSIANA DI MILANO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/46247.

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La presente ricerca fornisce l’edizione critica delle oltre quattrocento epistole inviate dalla contessa Margherita Trivulzio al figlio, il cardinal Federico Borromeo, nel corso del quindicennio 1586-1601. Lo studio di tale nucleo di missive permette non solo di gettare nuova luce sulla figura del Borromeo, approfondendo la trama delle sue relazioni familiari, ma consente soprattutto la messa a fuoco di un personaggio finora rimasto in ombra eppure meritevole di essere scoperto, quello della nobile Trivulzio. A partire dallo studio del materiale epistolografico esaminato, la presente indagine si propone infatti di ricostruire il profilo biografico, il retroterra religioso e il livello culturale della contessa – quest’ultimo indagato anche sul piano dell’analisi linguistica – offrendo al tempo stesso anche un possibile itinerario di lettura delle numerose lettere destinate al celebre fondatore della Biblioteca Ambrosiana di Milano.
This research provides the critical edition of over four hundred letters sent by the countess Margherita Trivulzio to her son, Cardinal Federico Borromeo, between 1586-1601. The study of this nucleus of letters allows one not only to shed new light on the figure of Borromeo, analysing his family relationships, but allows a particular focus on a personality, who has so far remained little known and yet worthy of being discovered: that of the noble Trivulzio. Starting from the study of the examined epistles, the following analysis aims to reconstruct the biographical profile, the religious background and the cultural importance of the countess – the latter being investigated as well in terms of linguistic analysis – while at the same time it offers a possible itinerary of reading the numerous letters addressed to the famous founder of the Ambrosian Library of Milan.
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Springer, Margherita [Verfasser], Martin [Akademischer Betreuer] Klingenspor, Hubert [Gutachter] Vidal y Martin [Gutachter] Klingenspor. "The role of SULT1A1 in whole body metabolism and adipocyte biology / Margherita Springer ; Gutachter: Hubert Vidal, Martin Klingenspor ; Betreuer: Martin Klingenspor". München : Universitätsbibliothek der TU München, 2021. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bvb:91-diss-20210408-1576888-1-3.

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KALB, CLAUDIO. "I sedimenti superficiali della piattaforma interna del golfo di Cagliari. Relazioni tra moto ondoso, correnti indotte e processi di sedimentazione su sistemi di spiaggia campione". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2008. http://hdl.handle.net/11584/265936.

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Resumen
La presente tesi di dottorato ha come fine principale l’approfondimento delle conoscenze sedimentologiche sui fondali marini dell’area compresa tra Capo Spartivento e Capo Carbonara e dei meccanismi di apporto, ridistribuzione e sedimentazione attuale nella piattaforma interna. Particolare attenzione è stata posta sui processi di interazione tra moto ondoso e fondali marini di acqua bassa (shallow water) che generano correnti costiere (long-shore, offshore-inshore, upwelling, sinking e rip current) e controllano i processi di erosione, trasporto e sedimentazione sui sistemi di spiaggia oggetto di studio. Primo obiettivo della tesi è contribuire a migliorare le conoscenze finalizzate a realizzare una cartografia dei sedimenti superficiali in scala 1:50.000 del Golfo di Cagliari, base indispensabile per raggiungere il secondo obiettivo che è quello di entrare nei dettagli relativi ai meccanismi delle dinamiche sedimentarie che si attivano sui sistemi di spiaggia per effetto dei diversi eventi meteomarini e comprendere quantitativamente assetto e scenari evolutivi. Contestualmente si è sperimentata per la prima volta sui litorali del Golfo di Cagliari la modellizzazione basata su misure topografiche di alta precisione di spiaggia emersa e batimetriche di spiaggia sommersa e relativi assetti sedimentari nelle diverse stagioni. Inoltre utilizzando come modello le due spiagge campione di Santa Margherita di Pula e Solanas (Sinnai) sono state studiate le differenti risposte idrodinamiche e morfo-batimetriche della surf-zone (zona più dinamica della spiaggia sottomarina) per le quattro principali direzioni di vento comprese nel settore di traversia e per gli eventi con intensità di 5, 10, 15, 25 m/s.
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Karabeg, Margherita Maria [Verfasser], Esther [Gutachter] Asan, Erhard [Gutachter] Wischmeyer y Angelika [Gutachter] Schmitt. "Differences and Similarities in the Impact of Different Types of Stress on Hippocampal Neuroplasticity in Serotonin Transporter Deficient Mice / Margherita Maria Karabeg, née Lee. Gutachter: Esther Asan ; Erhard Wischmeyer ; Angelika Schmitt". Würzburg : Universität Würzburg, 2015. http://d-nb.info/1111783888/34.

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Graham, Emily E. "The patronage of the Spiritual Franciscans : the roles of the Orsini and Colonna cardinals, key lay patrons and their patronage networks". Thesis, University of St Andrews, 2009. http://hdl.handle.net/10023/904.

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Resumen
The survival and success of religious reform groups in the late medieval period was often due to the efforts of an ecclesiastical patron, a powerful and often wealthy individual who exerted their influence on behalf of the group or their leaders and spokesmen. This thesis uses the wealth of documentation available on the Spiritual Franciscans to explore the origin, development and wider effect of the relationships between the most powerful ecclesiastical patrons of the reformers and their clients, spokesmen for the Italian Spirituals at the papal court who were taken into the patrons’ households for years or even decades. During that time, the political fortunes of the different groups of Spiritual Franciscans fluctuated dramatically: in only a handful of years they went from hopeful expectation at the Council of Vienne c. 1311 to heresy trials, imprisoned spokesmen and friars burned at the stake c.1317-1318. Using testaments from the patrons’ families and the patrons themselves, the thesis explores the possible reasons for the patrons’ initial attraction to their Spiritual Franciscan clients. Letters, chronicles and exegetical texts written by the clients during and after their time in the patrons’ households are examined along with papal registers and other narrative and epistolary sources to develop models of the nature and progression of the patronage relationship, and how it survived in the face of periods of intense disapproval and harassment from the papacy, other prelates and some members of the Franciscan hierarchy. After establishing a framework for the progression of the patronage relationship, evidence of art patronage and other religious and patronage interests that the patrons and clients shared is used to develop a deeper understanding of how the patrons’ choice to involve themselves with the Spiritual Franciscans positively or negatively affected others in their orbit, especially their other clients.
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Bonello, Valentina. "Porto delle nebbie e luoghi chimici. Marghera, etnografia della città post industriale". Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11562/957302.

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Fondata su una prospettiva fenomenologica questa tesi esplora la dimensione dell’abitare quotidiano nei termini dell’interazione tra attori sociali e paesaggio urbano post industriale nel contesto di Marghera, terraferma di Venezia. Qui, il lascito dell’epoca industriale consiste in una sorta di company town, divisa tra una vasta area dismessa inquinata e una città giardino. La dismissione industriale, a partire dagli anni Duemila, porta con sé la necessità di bonifiche, riconversione economica e rigenerazione urbana. Fondata su una ricerca di campo di tipo etnografico questa tesi esplora il tema della rigenerazione urbana della periferia industriale in termini di costruzione sociale del paesaggio dal punto di vista degli abitanti, in chiave storica e, con riferimento al contesto attuale, attraverso due casi studio. Alla scala macro delle aree industriali il progetto del Palais Lumière, progetto presentato nel 2012 per una città verticale di 260 metri con vista mozzafiato sulla Venezia storica; alla scala micro del quartiere urbano, il progetto di recupero del parco Emmer tra il 2013 e il 2015. Questi due progetti, sebbene molto differenti tra loro per scopo e impatto, sono espressione del fenomeno emergente della così detta Do It Yourself city da parte degli abitanti, e possono quindi essere considerate come l’affermazione di un rinnovato diritto alla città.
Grounded in a phenomenological perspective this thesis explores the dwelling dimension in terms of interaction between social actors and post-industrial urban landscape of Marghera, Venice mainland inland. Here the industrial legacy consists of a sort of company town, splitted into a vast discarded and polluted industrial area, and a garden city. From the 2000s industrial discard brought along the necessity to reclaim brownfields, economic reorganisation and urban regeneration. Grounded on ethnographic fieldwork this thesis explores the urban regeneration issue in terms of social construction of landscape. I make this from a historical point of view, and through two recent case studies. At the macroscale of the industrial area I examine the Palais Lumière project, presented in 2012: it consisted of a vertical city of 260 mt. with a breathtaking view on Venice lagoon; at the microscale of the garden city, I deal with the Emmer park renewal project, ongoing between 2013 and 2015. These projects, though very different in aim and scale, express the emerging phenomenon of the so-called Do It Yourself City from dwellers’ point of view, and in this sense they can be considered as the affirmation of a renewed right to the city.
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Barisoni, Elisabetta. "Margherita Grassini Sarfatti critica d’arte 1919-1939. Mart, Archivio del ‘900, Fondo Margherita Sarfatti". Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11562/909423.

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Studio, trascrizione, analisi e pubblicazione degli scritti e delle note di critica d'arte redatti da Margherita Sarfatti e conservati presso l'Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto Il progetto di ricerca si è concentrato sull'analisi del Fondo Margherita Sarfatti, per lo più inedito, conservato presso l'Archivio del '900 del Mart di Rovereto. Il patrimonio documentario, acquisito dal Museo trentino nel 2009, è stato conservato per tutta la vita dall’autrice e ne ha seguito in parte gli spostamenti. Il Fondo consta di oltre 3.000 documenti inediti di corrispondenza personale, scritti preparatori per pubblicazioni e conferenze, testi di altri autori, ritagli stampa e un ricco patrimonio fotografico. Eccettuata la raccolta di ritagli stampa, si tratta nella maggioranza dei casi di materiale manoscritto o dattiloscritto autografo, inedito, e riferibile all'attività di studio e preparazione dei numerosi articoli e saggi pubblicati da Margherita Sarfatti durante la sua prolifica carriera di critica d'arte e promotrice culturale. Sono oggetto di questo studio i documenti conservati nella serie 3, dedicata agli scritti e ricca di un patrimonio di 194 fascicoli e 15 quaderni di appunti personali. Più specificamente, all’interno di questa serie, la ricerca si è concentrata sulla sottosezione 3.3, che raccoglie 98 fascicoli denominati “Materiale preparatorio per articoli e conferenze”. I testi di argomento storico- artistico sono stati oggetto di analisi puntuale e trascrizione. Cronologicamente, la ricerca si è concentrata sul ventennio 1919-39, che rappresenta il periodo più intenso di Sarfatti nell’ambito della critica d’arte, parallelamente alla sua ascesa e poi declino dal ruolo di “regina nazionale senza corona”, secondo la nota definizione data da Alma Mahler nel 1928. I numerosi materiali recuperati a Rovereto hanno consentito di stilare il primo elenco, mai realizzato, sicuramente non esaustivo ma già molto ampio, delle importanti partecipazioni a convegni, conferenze e presentazioni di mostre, tenuti da Sarfatti, in Italia e all’estero, non solo quale promotrice del movimento novecentista o quale illustre critica d’arte, ma talvolta anche come ambasciatrice culturale del Fascismo all’estero. Infine, una sezione è costituita dal significativo corpus di interventi dedicati alle arti decorative e all’architettura. Lo studio del fondo roveretano ha permesso anche un significativo aggiornamento della bibliografia di Sarfatti, di argomento storico-artistico, il cui corpus consta di oltre 700 pubblicazioni tra volumi a stampa e articoli su giornali e riviste. Infine, il patrimonio documentario depositato al Mart comprende la Biblioteca personale di Margherita, o almeno quella parte che dalla villa del Soldo e dagli eredi è arrivata in deposito nell’archivio trentino, ricca di circa 400 pubblicazioni tra cataloghi, testi monografici e riviste. Il lavoro è impostato secondo un ordine cronologico degli avvenimenti ma propone anche un taglio tematico, teso ad individuare la nascita e lo sviluppo di alcuni temi e concetti ricorrenti nella poetica di Sarfatti critica d’arte, senza trascurare la sua poliedrica attività verso le diverse forme espressive e le differenti correnti artistiche. Fulcro ed esito dell’analisi è il testo più importante scritto dall’autrice su questi temi, “Storia della pittura moderna” edito nel 1930, che costituisce un momento cruciale per Margherita, quale punto di arrivo delle ricerche degli anni venti e momento di partenza per le battaglie critiche nel corso degli anni trenta.
Study, transcription, analysis and publication of the writings and notes on art criticism made by Margherita Sarfatti and preserved at Archives of '900, Mart Museum, Rovereto, Italy The research project focuses on the analysis of the Fund Margherita Sarfatti, mostly unpublished, preserved in the Archives of the '900's at Mart Museum in Rovereto, Italy. The Archive, acquired by the Museum of Trentino in 2009, has been preserved for life by the author and followed in part her moves. The Fund consists of over 3,000 unpublished documents of personal correspondence, written in preparation for publications and conferences, texts by other authors, press clippings and a rich photographic heritage. Except for the collection of press cuttings, it is in most cases of autograph and unpublished manuscripts or typewritten documents, and it refers to the activity of study and preparation of numerous articles and essays edited by Margherita Sarfatti during her prolific career as an art critic and cultural promoter. The research involves especially the documents kept in the series 3, dedicated to the writings, of 194 files and 15 personal notebooks. More specifically, in this series, the research has focused on subsection 3.3, which collects 98 files of preparatory material for articles and conferences. The texts of art-historical subject are presented with detailed analysis and transcription. Chronologically, the research is focused on the decades 1919-39, which represents the most intense period of Sarfatti in the field of art criticism, parallel to her rise and then decline in the role of "national uncrowned queen" according to the famous definition given by Alma Mahler in 1928. The numerous materials collected in Mart Archive allowed to draw up the first list, ever made, certainly not exhaustive but already very large, of the important participation in conferences, lectures and presentations of exhibitions, held by Sarfatti, in Italy and abroad, not only as a promoter of the movement Novecento italiano or as a distinguished art critic, but sometimes also as a cultural ambassador of Fascism internationally. Moreover, a section of the research examines a significant group of texts dedicated to decorative arts and architecture. The study of the Fund in Rovereto has also allowed a significant update of Sarfatti's' bibliography on art-historical subjects, whose corpus consists of over 700 publications, including printed books and articles in newspapers and magazines. Finally, the documentary heritage deposited at Mart includes the personal Library of Margherita, or at least that part of it that from the villa Il Soldo and the heirs arrived in storage to the collections of Mart Museum, rich of about 400 publications including catalogs, monographs and journals. The work is set in a chronological order of events but also offers a cutting theme, aimed at identifying the origin and development of some recurring themes and concepts in the poetics of Sarfatti art criticism, without neglecting her multifaceted activities towards different expressive form and various artistic movements. Main focus and outcome of the analysis is the most important text written by the author on these issues, “Storia della pittura moderna”, published in 1930, which represents a crucial time for Margherita Sarfatti as a point of arrival of the research of the twenties and as a start for the critical battles carried on during the thirties.
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Di, Nino Nicola. "Spiritual Voices: Antonia Pozzi, Cristina Campo, and Margherita Guidacci". Thesis, 2013. https://doi.org/10.7916/D8445KTB.

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Resumen
My doctoral dissertation examines the relationship between the sacred and literature, explores how the Bible has influenced the literary production of Antonia Pozzi, Cristina Campo, and Margherita Guidacci, and reveals that each author had a distinctive way of dealing with the Sacred Book. In the first chapter I retrace the studies on the topic of Bible and Literature, and I show how literary critics only recently have begun to work intensively on them (in the past the "historical school" founded by De Sanctis and followed by Croce devoted few studies to the subject of the sacred and even so, only to those periods where the influence of the Scriptures was clear and indeed obvious, such as the Middle Ages and the Counter-Reformation). In the same chapter I explain my reason for deciding to study Pozzi, Campo, and Guidacci. These three authors share analogous biographical experiences and episodes that deeply influenced their lives (the presence of an authoritarian father, family losses, and sad love experiences). Moreover, their studies (specifically, European writers and philosophers) were of the same nature. I demonstrate that, although contemporary Italian literature is heterogeneous and varied, these three women astonishingly shared the same background that explains their concentration on the sacred. In the following chapter I consider the writers individually, in order to examine the path that led them to a dialogue with the religious and the sacred. In Pozzi, the sacred is something that lies beyond human understanding and, for all her attempts to reach it, she always fails due to her incapacity to fully free helself from human passions. In Campo and in Guidacci on the other hand, the sacred search is always consistent and, notwithstanding some missteps and second thoughts, they are able to basically fulfill their task. After the study of their ideas, in the last chapter I move to the poetical language used by these writers. It has been very interesting to see what is essentially the same vocabulary appearing again and again in our poets. As it is known, the biblical language is based on symbols that evoke a union between the contingent and the Absolute. Pozzi, Campo, and Guidacci were not only able to interpret the biblical symbology but they also used some of those terms in their poems; specifically I focused my attention on the recurrence of five words-symbols: assenza, deserto, nulla, fiore, luce (absence, desert, emptiness, flower, light). It is really significant that the writers in question use the same biblical symbols as poetical words: it is a vocabulary that ties together literary and religious experience. Their connection is also strengthened by the reference and the predilection for same specific books of the Bible, such as Job and The Lamentations of Jeremiah the Prophet for Pozzi, and the Gospels, Psalms, and The Song of Songs for Campo and Guidacci. In my analysis I show that already in the desert we can see the first signs of Pozzi's weakness: In this solitary place, where the soul must deal with herself to reach the emptying of earthly passions, Pozzi got lost and fell into the error of looking backwards, to the beloved she had left. On the other hand, Campo and Guidacci were able to reach the spiritual light, so their journey through biblical symbolism can be finally considered complete. In other words, Pozzi's path towards the Scripture is fulfilled piecemeal and never ends in it, while in Campo and Guidacci the Scripture becomes an integral part of their lives, so they are constantly enlightened by the Word of God, while Pozzi misses this Light and sinks into the darkness of death. Finally, considering the fact that they have been relatively isolated from the literary world until recently, I do not believe they were rejected by a misogynist society, but rather by the fact that those years were demanding an active social participation. The women treated here never made that choice, instead they dedicated themselves to the search for the sacred, an issue not "present" in the years in which they lived. So I think that it was this combination of poetic themes and lifestyle choices that excluded them. In conclusion my work, which could have considered many other poets, confirms the point of view from which I started: the theme of the sacred in the twentieth century literature does not seem to present itself as a school or current, but is characterized by its inevitable uniqueness so that each poetic experience is described for its extraordinary authenticity and uniqueness. If anything, we can talk about similarities and links between these poets based on common readings that provide the basis on which to develop their own religious experiences.
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Ferrinha, Nuno Miguel Campos. "Isolamento sísmico de edifícios históricos : O caso do Palazzo Margherita em L'Aquila". Master's thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10216/62117.

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Trabalho realizado em L'Aquila, Itália, sob a orientação do Professor Doutor Alessandro De Stefano e Engenheiro Gian Paolo Cimellaro, docentes do Politecnico di Torino
Tese de Mestrado Integrado. Engenharia Civil. Faculdade de Engenharia. Universidade do Porto. 2011
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Araviashvili, Tamari. "Wine Tourism Cluster Model Based on Kettmeir and Santa Margherita Wine Group". Master's thesis, 2019. https://hdl.handle.net/10216/126695.

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Ferrinha, Nuno Miguel Campos. "Isolamento sísmico de edifícios históricos : O caso do Palazzo Margherita em L'Aquila". Dissertação, 2011. http://hdl.handle.net/10216/62117.

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Trabalho realizado em L'Aquila, Itália, sob a orientação do Professor Doutor Alessandro De Stefano e Engenheiro Gian Paolo Cimellaro, docentes do Politecnico di Torino
Tese de Mestrado Integrado. Engenharia Civil. Faculdade de Engenharia. Universidade do Porto. 2011
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Lasi, Anna Maria Margherita [Verfasser]. "Das komplexe Netzwerk Apoptose-regulierender Proteine in Hydra / von Anna Maria Margherita Lasi". 2009. http://d-nb.info/997328177/34.

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Grossi, Margherita [Verfasser]. "Probing early dark energy and primordial non-Gaussianity with cosmological simulations / vorgelegt von Margherita Grossi". 2010. http://d-nb.info/1004397690/34.

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RAPPA, Laura. "SCRITTURA, TRADUZIONE E CENSURA: IL CASO DI MARGHERITA PORETE E IL SUO MYROUR OF SYMPLE SOULES". Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94647.

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