Literatura académica sobre el tema "Lotta politica"

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Artículos de revistas sobre el tema "Lotta politica"

1

Turi, Gabriele. "Lotta all'antisemitismo: cultura storica e azione politica". PASSATO E PRESENTE, n.º 104 (mayo de 2018): 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/pass2018-104002.

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Moro, Domenico. "IL FEDERALISMO È UN’IDEOLOGIA POLITICA?" Il Politico 255, n.º 2 (10 de enero de 2022): 134–58. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.626.

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Resumen
È un fatto noto e consolidato, nelle organizzazioni federaliste e al di fuori di queste, il contributo fondamentale di Altiero Spinelli al processo di unificazione europea. Norberto Bobbio ha messo bene in luce il significato della svolta che ha avuto luogo con la stesura del Manifesto di Ventotene3. Con quest’ultimo, l’obiettivo della federazione europea non era più materia esclusiva di pensatori illuminati, ma diventava oggetto di una lotta politica. Il palazzo del Parlamento europeo dedicato ad Altiero Spinelli è il più evidente riconoscimento alla sua figura da parte delle istituzioni europee.
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3

Fantacci, Giovanni y Michael G. Koch. "Lotta alla droga: la svizzera un modello? Prospettive dell’epidemiologia comparata". Medicina e Morale 49, n.º 5 (31 de octubre de 2000): 909–36. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.770.

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Resumen
Il modello svizzero di politica in materia di droga è oggetto di discussione nel mondo intero. Scalpore ha suscitato soprattutto il progetto di prescrizione medica di eroina ai tossicodipendenti cronici di lunga data. Ma qual è in effetti la politica applicata in Svizzera in materia di droga? Quanti sono realmente i tossicodipendenti? La prescrizione di eroina ha davvero ridimensionato il mercato della droga? E i tossicodipendenti cronici ammessi al programma sono davvero giovati di questa politica? In base ai dati ufficiali e a un confronto con e politiche applicate in Europa, In Svezia e negli Usa gli autori constatano che il modello svizzero è stato un insuccesso. La politica permissiva della Svizzera ha avuto per risultato un incremento del consumo di droga, specie tra i giovani. Essa ha creato i consumatori dei prossimi decenni. Nessun indicatore (per es. il numero di denunce pe infrazione della Legge sugli stupefacenti o le quantità sequestrate di droga) fa intravedere un ridimensionamento del fenomeno della tossicodipendenza. Il numero dei morti per droga sale allorché si tollerano le “scene aperte” e cala invece l’azione repressiva della polizia.
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Tortora, Chiara. "Cura di sé e resistenza al potere in Michel Foucault". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 38 (septiembre de 2010): 44–53. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-038005.

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Resumen
Il saggio si concentra sul pensiero di Foucault tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta. La cura di sé e la nozione di soggettivitÀ proposte da Foucault in quegli anni sono lette come forme di lotta e resistenza ai molteplici poteri che nelle complesse societÀ contemporanee tentano di governare le nostre condotte pubbliche e private. La ricerca di uno stile di vita, la creazione permanente di se stessi, riprese dal mondo greco-ellenistico, diventano strategie attuali di lotta politica ed esercizio costante di libertÀ.
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5

Lerche, Jens. "Questioni agrarie o questioni del lavoro? La questione agraria e la sua irrilevanza per il lavoro rurale nell'India neo-liberista". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 128 (diciembre de 2012): 76–105. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128006.

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Resumen
Fra gli economisti politici classici, Terry Byres sostiene che una transizione agraria di successo conduce a uno sviluppo capitalista nazionale dinamico e che tali transizioni sono il risultato di specifiche lotte agrarie di classe. Decenni di sviluppo neo-liberista hanno mosso varie sfide a questa posizione, tra cui la visione che oggi la lotta č tra il "regime alimentare internazionale" e i contadini "come gruppo unificato". Un'altra posizione č quella di Henry Bernstein il quale sostiene che, per il capitale, una transizione agraria a livello nazionale non č piů necessaria né possibile. Il saggio indaga questa discussione in relazione all'India, attraverso l'analisi sia del dibattito riguardante l'economia politica agraria in India sia lo sviluppo agrario del paese oggi. La conclusione č che, mentre lo sviluppo capitalista ha avuto luogo nell'agricoltura indiana, a questo non si č aggiunta una transizione agraria di successo che č effettivamente stata superata in molte parti del paese, almeno nell'immediato futuro.
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6

Inglehart, Ronald. "LA NUOVA PARTECIPAZIONE NELLE SOCIETà POST-INDUSTRIALI". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, n.º 3 (diciembre de 1988): 403–45. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012600.

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Resumen
IntroduzioneLo sviluppo economico dovrebbe condurre a crescenti livelli di partecipazione politica di massa per almeno tre buoni motivi teorici: 1) i cittadini delle società industriali avanzate hanno visto migliorare le loro capacità di partecipare: durante l'ultimo mezzo secolo i loro livelli di istruzione si sono accresciuti in modo impressionante e la formazione politica si è fatta più facilmente accessibile; 2) le norme sociali si sono fatte più permissive verso la partecipazione politica della metà femminile della popolazione. Una o due generazioni fa le donne non avevano neanche il diritto di voto. Oggi, non solo lo hanno acquisito in tutte le democrazie occidentali, ma vi è anche una crescente accettazione informale del fatto che esse debbano giocare un ruolo politico uguale a quello degli uomini e si sono diffusi i modelli di ruolo politico femminile. Infine, 3) vi sono segnali che le priorità valoriali del pubblico occidentale siano venute gradualmente passando da valori materialisti a valori postmaterialisti. Questo trend dovrebbe contribuire ad una crescita del tasso di partecipazione politica: liberatisi dalla necessità di concentrare le loro energie in via prioritaria nella lotta per la sicurezza economica e fisica, i cittadini dovrebbero essere in grado di dedicare più attenzione a preoccupazioni postmaterialistiche come la politica.
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Pagano, Roberto. "In punta di matita: disegni, vignette e testi di Galantara, Scalarini e Podrecca". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, n.º 1 (15 de abril de 2020): 189–225. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820911837.

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Resumen
Il saggio fornisce spunti e chiavi di lettura su due figure fondamentali della stampa satirica in Italia, Gabriele Galantara e Giuseppe Scalarini, i più importanti disegnatori politici dell’Italia tra fine Ottocento e avvio del Novecento. In parallelo, uno sguardo sul sodale di Galantara, il giornalista Guido Podrecca, con la traiettoria politica che lo portò dalle comuni posizioni socialiste all’irreparabile frattura ideale e personale. Di Galantara e Scalarini si esaminano anche le relazioni con le vicende dei giornali e periodici di riferimento, L’Asino e l’ Avanti!. I due disegnatori sono protagonisti di una vera e propria lotta delle idee, per l’emancipazione sociale delle classi più umili. Vignette e iconografia diffondono tra grandi masse popolari, allora poco o punto alfabetizzate, elementi di immediata percezione ai fini della maturazione politica e della crescita culturale.
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Caciagli, Stefano. "Fra lotta politica e gruppi sociali: Solone e il suo pubblico". Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 145, n.º 2 (julio de 2017): 273–319. http://dx.doi.org/10.1484/j.rfic.5.123435.

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9

Scala, Spencer M. Di y Giovanni Spadolini. "Italia di minoranza: Lotta politica e cultura dal 1915 a oggi". American Historical Review 90, n.º 1 (febrero de 1985): 177. http://dx.doi.org/10.2307/1860850.

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10

Menditto, Francesco. "L'Agenzia per i beni sequestrati e confiscati: quale futuro per i beni sottratti alle mafie?" QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 2 (junio de 2010): 33–45. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002004.

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Resumen
Gli interventi cd. di riduzione del danno sono da oltre vent'anni al centro del dibattito e del conflitto sulla politica delle droghe. In questo arco di tempo il contesto storico-politico ha suběto trasformazioni di grande intensitŕ. Ciň pone alcune domande a cui si cerca qui di dare risposta: quali sono i punti forza che guidano la capacitŕ di espansione, ben oltre il continente europeo, delle politiche di riduzione del danno? E quali i punti critici che provocano le perduranti resistenze ad abbandonare la retorica bellica della lotta alla droga, per abbracciare la via pragmatica del contenimento dei rischi legati al consumo. La questione aperta č - e resta - quella di ri-orientare la politica delle droghe, passando dalla "soluzione finale" del problema alla "convivenza" con i consumi (e con i consumatori) di sostanze psicoattive.1. L'impatto delle norme processuali sulle sorti della giustizia civile2. Due approcci3. Aspetti critici4. Il protocollo di "Valore Prassi" di Verona5. Osservazioni conclusive.
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Tesis sobre el tema "Lotta politica"

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Stragliotto, Eleonora <1992&gt. "ORIGINE E SVILUPPO DEL PENSIERO SOCIALISTA NELLA RUSSIA TARDO IMPERIALE - Dalla "lotta sociale" alla "lotta politica"". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10239.

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Resumen
L’elaborato di tesi si propone di analizzare approfonditamente il passaggio dalla "lotta sociale" alla "lotta politica" del movimento populista russo, ovvero le sue diverse fasi. L’analisi viene condotta attraverso i riferimenti della fonte di P.A. Kropotkin 'Memorie di un rivoluzionario'. L’elaborato viene suddiviso in due parti, la prima contiene una presentazione del quadro istituzionale e sociale caratteristico dell’autocrazia nella Russia tardo imperiale, lo zar riformatore Alessandro II, l’epoca della reazione, il popolo oppresso, l’iniziativa guidata dall’intelligencija russa e dai giovani nell’ "andata al popolo”, per finire con la presentazione del circolo di Tchaikovsky. La seconda parte dell’elaborato vede il passaggio dal movimento di “ lotta sociale” ovvero il circolo di Tchaikovsky, ormai logorato dalle persecuzioni e dagli arresti, alla sentita necessità di una “lotta politica” per un cambiamento definitivo e non più solo una missione di educazione. La necessità della “lotta politica” si materializza nella creazione del partito rivoluzionario clandestino Zemlya i Volja, segue nell’elaborato la presentazione della successiva suddivisione e la radicalizzazione delle correnti interne al partito. Da tale suddivisione nascono: Narodnaja Volja e Cherny Peredel. Per finire nella parte finale dell’elaborato, viene presentato lo sviluppo estero del movimento del populismo, l’anarchismo di Kropotkin, che mantiene le caratteristiche proprie del movimento giovanile attorno al circolo di Tchaikovsky: assenza di strutture gerarchiche, senso di famiglia, lealtà e mutuo appoggio.
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Minet, Marco <1994&gt. "Il ruolo delle città nella lotta al cambiamento climatico". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18353.

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Resumen
Le città sono sia una delle principali cause del cambiamento climatico, sia una soluzione. Dalle prime scoperte della relazione tra i livelli di anidride carbonica nell'atmosfera e la temperatura media globale sono passati diversi decenni prima che la politica internazionale si iniziasse a preoccupare della pericolosità per l'ambiente di un incremento della temperatura. Tuttavia, è chiaro come i trattati internazionali abbiano finora fallito nel raggiungere i propri obiettivi. In questa cornice, si sono inserite le città. Le aree urbane ospitano la maggior parte della popolazione del pianeta, e il cambiamento climatico influisce direttamente sulla vita dei cittadini. La crescita della popolazione mondiale, a cui si affianca un elevato tasso di urbanizzazione, rende le città particolarmente vulnerabili. A ciò si aggiunge il fatto che le maggiori città del mondo sorgono in zone costiere, a rischio inondazione. Negli ultimi anni, le città sono riuscite ad inserirsi al fianco degli Stati nazionali e ad essere attori chiave nelle conferenze internazionali. Si pone tuttavia un problema di finanziamento per la costruzione di infrastrutture resilienti. A tale difficoltà si aggiunge il tema della governance. Spesso, le città sono in mancanza sia di risorse economiche che tecniche. I vari livelli di governo devono perciò collaborare affinché ogni realtà locale possa attuare le politiche climatiche migliori per il proprio territorio.
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Serafino, Davide. "La lotta armata a Genova (1969-1981)". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424605.

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The research offers a study of the phenomenon of armed struggle in Genova, from the late Sixties until the early Eighties, and focuses on the moments when the city was the scene of important events happened for the first time in the history of the Brigate Rosse, and that made the city as a "laboratory" in which the armed group experienced what they would have realized later throughout the country. These episodes imprinted acceleration to the history of the armed struggle in Italy and represented real turning points: the first Italian armed organization was born in Genova, the group "22 ottobre"; in April 1974 the first political "long" kidnapping, not closely related to the dynamics of the factory, was completed and involved judge Mario Sossi; two years later Francesco Coco was shot to death, and this was the first planned murder by BR: in 1977, with the first kneecapping against a journalist, started the BR national campaign against the press; for the first time a member of the Communist Party was wounded in 1977, and in January 1979 there was the first and only murder of a worker in Italian armed struggle history, the militant communist and trade unionist Guido Rossa. The research is thematically divided into three parts, and into five chapters, that concern the most important passages in the history of the armed struggle in Genova, and more generally in Italy. The first part of the work focuses on the birth and development of "22 Ottobre", that performs actions that can be partly classified as criminal acts: the court case that involved members of the group had a profound influence on the development of the Brigate rosse in Genova. The second part of the work concerns the kidnapping of Mario Sossi and the subsequent murder of the Attorney General Francesco Coco: the story of Sossi acted as a link between the experience of "22 Ottobre" and the start of the so-called "attack on the heart of the state" by BR; with the murder of Coco, instead, BR began to take root in the city. Finally, the third stage of the research focuses on the emergence, the development and the end of the local column, which presents some peculiarities that distinguish it from other similar realities, and make it a case in point: it was the best organized column, that was able to better withstand to state repression.
La ricerca propone uno studio del fenomeno della lotta armata a Genova, dalla fine degli anni Sessanta fino all’inizio degli anni Ottanta, evidenziando i momenti in cui la città fu teatro di quelle che si possono definire importanti “prime volte” nella storia delle BR, e che la resero una sorta di “laboratorio” in cui il gruppo armato sperimentò ciò in seguito avrebbe realizzato su scala nazionale. Questi episodi impressero accelerazioni e svolte importanti alla storia della lotta armata in Italia e rappresentarono dei veri e propri spartiacque: a Genova nacque la prima organizzazione armata italiana, il “22 Ottobre”; nell’aprile del 1974 fu portato a termine il primo sequestro politico “lungo” e non strettamente legato a dinamiche di fabbrica, quello di Mario Sossi; due anni dopo fu la volta del primo assassinio scientemente programmato, quello di Francesco Coco; nel 1977 avvenne la prima gambizzazione a danno di un giornalista e venne avviata la campagna nazionale delle BR contro la stampa; sempre nel 1977 fu ferito per la prima volta un esponente del PCI, mentre nel gennaio 1979 fu commesso il primo ed unico omicidio a danno di un operaio, il militante comunista e sindacalista FIOM Guido Rossa. Il lavoro si suddivide tematicamente in tre parti, articolate in cinque capitoli, rappresentative di altrettanti passaggi nella storia della lotta armata a Genova, e più in generale in Italia. La prima parte del lavoro si concentra sulla nascita e sullo sviluppo del “22 ottobre”, a cavallo tra politica e criminalità comune: la vicenda giudiziaria che ha riguardato i membri del gruppo incise profondamente sulla formazione del gruppo brigatista genovese. La seconda parte del lavoro riguarda il sequestro di Mario Sossi e il successivo assassinio del procuratore generale Francesco Coco: la vicenda Sossi funse da cerniera tra l’esperienza del “22 ottobre” e l’avvio del cosiddetto “attacco al cuore dello Stato” da parte delle BR, con l’omicidio Coco le BR iniziarono invece a radicarsi nella città. Infine il terzo momento della ricerca si sofferma sulla nascita, sullo sviluppo e sulla fine della colonna locale, la quale presenta alcune peculiarità che la distinguono dalle altre realtà e ne fanno un caso emblematico: essa infatti fu la colonna più compartimentata, che seppe resistere meglio alla repressione statale e che si rese protagonista di molte “svolte” e “primati” nella storia brigatista.
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SULAS, MARGHERITA. "Il confine orientale italiano tra contesto internazionale e lotta politica: 1943-1953". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2013. http://hdl.handle.net/11584/266234.

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Resumen
The issues addressed in this thesis present one of the central themes in the Italian historiographical debate, especially on the link between national / international level and how it has interacted with the history of the second half of the twentieth century. In this context, however, it became necessary to consider the first the events related to the eastern border of Italian before 1945, as these are closely linked to subsequent developments in a cause / effect is very important in order to understand the dynamics of the period covered by the research. The purpose of this work is to investigate and study how this issue has been politically present in the debate of those parties which were protagonists in the first Republican era, such as the Italian Communist Party, the Christian Democrats and the Italian Social Movement, examining how have been formed their positions about the Italian eastern border question.
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NATALI, CRISTIANA. "Danzare l'assenza. Pratiche coreutiche e lotta politica dei Tamil di Sri' Lanka". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19699.

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Every year since 1989, LTTE (Liberation Tigers of Tamil Eelam) supporters have commemorated the dead Tigers, called Maaveerar (“Great Heroes” in Tamil), in public ceremonies held all over the world. Maaveerar Naal is celebrated on November 27th, officially recognized as the day on which the first Tiger died. In Sri Lanka, before the defeat of 2009, the ceremonies used to take place in the Tigers’ cemeteries, known as Tuillum Illam (lit. “Sleeping houses”). People would bring flowers, incense, camphor and candles to the Tuillum Illam and would cry out in pain around the tombs and cenotaphs. In Diaspora countries, the settings for the celebrations, until the recent military defeat but also in the past year, have been public places such as theatres, sports centres, schools and public halls. Dance performances, particularly of bharata natyam, a South Indian style, have an essential role in these celebrations, which also feature political speeches, songs, poems and videos with images of crying women on Maaveerar graves. The aim of my disssertation is to analyse why dance, instead of another form of expression, has been chosen by Tamil migrants to commemorate their dead fighters. On the basis of my own ethnographic researches, carried out in Italy from 2000 to the present time, I will emphasize the importance given by Tamils to dance as a means of transmission of Tamil “heritage” and I will discuss the strategies that enabled the adaptation of a choreographic repertoire, sprung from an ancient religious matrix, to contemporary life and to its complex transformations. Besides I will examine how the Maaveerar Naal ceremonies organised among the Diaspora have been affected by the defeat of the Tigers in May 2009. In particular I will focus on the strategies elaborated by LTTE supporters to cope with the numerous absences that the military rout involved.
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Lega, Isabella. "Lingua e potere: la lotta fascista contro Xeno". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7153/.

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La lingua varia nel corso del tempo sia in maniera autonoma, poiché esposta a vari fattori di cambiamento, sia a causa di scelte concrete imposte dal potere politico. Tali decisioni prese dall’alto prendono il nome di politiche linguistiche e talvolta possono assumere pericolosi risvolti antidemocratici. Molto spesso, infatti, i regimi totalitari fanno leva sulla sfera linguistico-comunicativa per assoggettare il popolo: orientare le scelte linguistiche di una comunità di parlanti equivale di fatto a modificare l’identità della società in questione. Un esempio che fa parte del mondo della letteratura è la logocrazia descritta nelle pagine del romanzo 1984 di George Orwell, in cui il potere politico si impone soprattutto grazie alla creazione di una nuova lingua. Purtroppo, la storia pullula anche di esempi reali e il fascismo rientra pienamente in questa categoria. La politica linguistica fascista mirava a purificare l’italiano eliminando tutti quegli elementi che ne minacciavano l’integrità. In particolare, Mussolini lanciò una campagna contro i prestiti linguistici, che impedivano all’Italia di affermare la propria indipendenza dallo straniero. Uno dei manifesti della lotta ai forestierismi è l’articolo La difesa della lingua italiana scritto nel 1926 dal diplomatico Tommaso Tittoni, in cui l’autore, mosso da patriottismo purista, auspicava l’emanazione di un decreto che regolasse l’uso delle parole straniere. Le tappe storiche dell’accanimento fascista contro gli esotismi sono numerose e spaziano dai primi segni di intolleranza, primo fra tutti il decreto del 1923 che imponeva una tassa quadrupla sulle insegne in lingua straniera, fino ai provvedimenti dei primi anni quaranta, quando i forestierismi furono definitivamente vietati in ambito commerciale e sostituiti da termini corrispondenti italiani proposti dall’Accademia d’Italia.
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PALA, ELENA. "BRESCIA CAPITALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. LOTTA POLITICA E VITA QUOTIDIANA (1943-1945)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1296.

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Resumen
All’origine della presente ricerca si pongono sostanzialmente due ragioni fondanti: una estrinseca ed una intrinseca. Da un lato, ha fornito una forte sollecitazione ad intraprendere uno studio ravvicinato sulla dinamica del fascismo repubblicano (1943-1945) in terra bresciana l’individuazione di almeno due fondi archivistici di assoluto rilievo: la sezione di Brescia del Tribunale militare regionale di guerra della Repubblica sociale italiana e la Commissione provinciale di Brescia dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Da un altro lato, la caratura prevalentemente fascista dei fondi archivistici individuati costituiva un forte stimolo intellettuale a mettere in cantiere una ricerca di questo tipo perché offriva la possibilità, non frequente nel panorama storiografico nazionale, di esaminare nel concreto e dall’interno la dinamica di decisivi apparati dello Stato e del partito fascista di cui è per lo più dall’esterno che si sono attuati approcci. Non per questo il punto di vista fascista ha fagocitato la nostra attenzione abbattendo la vigilanza critica e il doveroso vaglio del materiale posto alla base della nostra ricerca. Non si può sottacere, infine, il rilievo della materia posta sotto indagine. Al centro della ricerca messa in cantiere sta, infatti, il territorio bresciano che ha costituito l’epicentro dell’esperienza della Repubblica di Mussolini. Tutto ciò non ha fatto che arricchire il nostro motivo di interesse per uno studio mirato sui luoghi caldi del potere dell’ultimo fascismo.
At the origin of this research there are basically two fundamental reasons: a reason extrinsic and an intrinsic reason. On the one hand, the identification of at least two archives of absolute importance has provided a strong inducement to undertake a close study of the dynamics of the Republican Fascism (1943-1945) in the territory of Brescia. The archives are the Regional Military Tribunal of war the Italian Social Republic of Brescia and the Provincial Committee of Brescia of the Delegation of the High Commissioner for sanctions against fascism. On the other hand, the caliber of the predominantly fascist archives identified was a strong intellectual stimulus to perform a search of this type because it offered the possibility, not frequent in view of national historiography, to examine the internal dynamics of the state and the fascist party, studied mostly from the outside. However the point of view fascist has engulfed our attention and it has not broken the critical vigilance nor the duty to screen the material at the base of our research. Finally, the relief of mail matter under investigation is important because the focus of research is the area of Brescia, which has been the epicenter of the experience of the Republic of Mussolini. This has enriched the source of interest for a study focused on hot spots of the fascism of the last power.
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PALA, ELENA. "BRESCIA CAPITALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. LOTTA POLITICA E VITA QUOTIDIANA (1943-1945)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1296.

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All’origine della presente ricerca si pongono sostanzialmente due ragioni fondanti: una estrinseca ed una intrinseca. Da un lato, ha fornito una forte sollecitazione ad intraprendere uno studio ravvicinato sulla dinamica del fascismo repubblicano (1943-1945) in terra bresciana l’individuazione di almeno due fondi archivistici di assoluto rilievo: la sezione di Brescia del Tribunale militare regionale di guerra della Repubblica sociale italiana e la Commissione provinciale di Brescia dell’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Da un altro lato, la caratura prevalentemente fascista dei fondi archivistici individuati costituiva un forte stimolo intellettuale a mettere in cantiere una ricerca di questo tipo perché offriva la possibilità, non frequente nel panorama storiografico nazionale, di esaminare nel concreto e dall’interno la dinamica di decisivi apparati dello Stato e del partito fascista di cui è per lo più dall’esterno che si sono attuati approcci. Non per questo il punto di vista fascista ha fagocitato la nostra attenzione abbattendo la vigilanza critica e il doveroso vaglio del materiale posto alla base della nostra ricerca. Non si può sottacere, infine, il rilievo della materia posta sotto indagine. Al centro della ricerca messa in cantiere sta, infatti, il territorio bresciano che ha costituito l’epicentro dell’esperienza della Repubblica di Mussolini. Tutto ciò non ha fatto che arricchire il nostro motivo di interesse per uno studio mirato sui luoghi caldi del potere dell’ultimo fascismo.
At the origin of this research there are basically two fundamental reasons: a reason extrinsic and an intrinsic reason. On the one hand, the identification of at least two archives of absolute importance has provided a strong inducement to undertake a close study of the dynamics of the Republican Fascism (1943-1945) in the territory of Brescia. The archives are the Regional Military Tribunal of war the Italian Social Republic of Brescia and the Provincial Committee of Brescia of the Delegation of the High Commissioner for sanctions against fascism. On the other hand, the caliber of the predominantly fascist archives identified was a strong intellectual stimulus to perform a search of this type because it offered the possibility, not frequent in view of national historiography, to examine the internal dynamics of the state and the fascist party, studied mostly from the outside. However the point of view fascist has engulfed our attention and it has not broken the critical vigilance nor the duty to screen the material at the base of our research. Finally, the relief of mail matter under investigation is important because the focus of research is the area of Brescia, which has been the epicenter of the experience of the Republic of Mussolini. This has enriched the source of interest for a study focused on hot spots of the fascism of the last power.
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Piermartini, Emilia <1992&gt. "Tra l'isolamento e la comunità: la lotta politica degli attivisti e consumatori di sostanze psicoattive di Porto". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18573.

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Resumen
Alcuni teorici sostengono che il consumo di sostanze psicoattive sia da annoverare tra i diritti umani della Dichiarazione Universale ONU del 1948. Nel frattempo però, seguendo le stringenti indicazioni delle Convenzioni ONU del 1961, 1971 e 1988 che gestiscono le politiche dei singoli Stati relativamente al controllo delle sostanze, la maggior parte dei Paesi sceglie la criminalizzazione dura di uso, consumo, vendita, produzione, trasporto, alcuni anche con la pena di morte (contraendo diversi trattati internazionali). Nel 2001 il Portogallo segna un importante cambio di rotta: con l'inserimento della riduzione del danno nella Strategia Nazionale come pilastro fondamentale, apre alla depenalizzazione di uso, consumo e acquisizione di qualsiasi sostanza psicoattiva illegale. È in questo contesto storico che abbiamo svolto il nostro lavoro di campo, in tre periodi differenti: dal 27 febbraio al 30 ottobre 2019, dal 5 al 29 giugno 2020 e dal 18 novembre al 18 dicembre 2020. Il primo arco temporale è stato caratterizzato dal tirocinio come tecnica di riduzione del rischio nel GIRUGaia, servizio di riduzione del danno che distribuisce metadone, kit sterili per il consumo iniettato e terapia combinata per HIV e epatite C a consumatori attivi di eroina. Tramite questo tirocinio è stato possibile conoscere la CASO, la prima organizzazione nazionale di consumatori di sostanze psicoattive con base a Porto. Grazie a queste due importanti occasioni, ci è stato possibile conoscere diversi consumatori e consumatrici, ex consumatori e ex consumatrici che sono diventati i nostri interlocutori. Abbiamo così potuto conoscere non solo le esperienze e le storie di vita individuali, quanto anche i locali di vendita e consumo delle sostanze (cosiddetti «bairros») come pure le attività collettive della CASO, durante la quale gli attivisti lottano strenuamente per la costruzione di una comunità in un ambiente altamente disgregante, punitivo, stigmatizzante e discriminante, fortemente influenzato dagli assetti normativi in materia. Tenteremo di fornire un resoconto etnografico dettagliato che possa sostenere in maniera esauriente il nostro posizionamento, a favore sia della regolamentazione delle sostanze psicoattive sia del riconoscimento del loro uso come un diritto.
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Todisco, Flavia. "Propaganda politica e lotta anticlericale in un almanacco repubblicano francese ai tempi della Seconda repubblica : l'almanach des opprimés, 1849-1851 /". Milano : Università degli studi, Facoltà di lettere e filosofia, 1999. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb372074772.

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Libros sobre el tema "Lotta politica"

1

La lotta politica di Avanguardia nazionale. Roma: Settimo sigillo, 2012.

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2

La lotta politica in Italia: Origini della lotta attuale (476-1887). Savigliano: N. Aragno, 2011.

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3

Bressan, Matteo. Hezbollah: Tra integrazione politica e lotta armata. Roma: Datanews, 2012.

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4

Corsi, Hubert. La lotta politica in Maremma: 1900-1925. Roma: Cinque lune, 1987.

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5

1983-, Fusi Francesco y Moroni Sheyla, eds. Firenze, lotta politica ed élites amministrative, 1890-1926. Firenze: Polistampa, 2019.

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6

Elogio della dissimulazione: La lotta politica nel Seicento. Roma: Laterza, 1987.

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7

Caciagli, Mario. La lotta politica in Valdelsa dal 1892 al 1915. Castelfiorentino: Società storica della Valdelsa, 1990.

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8

Lewin, Ariel. Assemblee popolari e lotta politica nelle città dell'impero romano. Firenze: Giuntina, 1995.

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9

Ballini, Pier Luigi. Lotta politica ed élites amministrative a Firenze, 1861-1889. Firenze: Polistampa, 2014.

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10

Gobetti, Piero. La rivoluzione liberale: Saggio sulla lotta politica in Italia. Torino: G. Einaudi, 1995.

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Capítulos de libros sobre el tema "Lotta politica"

1

Matulli, Giuseppe. "I cattolici e la politica fra le due guerre. Dalla lotta fra popolarismo e clerico-fascismo alla nascita della Democrazia cristiana". En Studi e saggi, 1–22. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-202-7.03.

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Resumen
In 1870 Rome was conquered without military resistance by the young Italian State, causing the Pope to react by organizing “the Catholic opposition” to the State (which lasted until 1929); it was modified in 1919 when Don Luigi Sturzo founded the “Italian Popular Party”, which was independent from the Church and immediately antifascist. The Pope exiled Don Sturzo, and the Catholic world split into the anti-fascist Popular Party and a prevailing party of clerical-fascist leaning. With the rise of the fascist dictatorship in 1926 the popular experience came to an end. In the fight for liberation, De Gasperi stands out as a figure who would lead, together with the Christian Democracy, the birth of the new republican democracy.
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2

Stagno, Chiara. "Donne e lotta armata: le militanti come soggetti politici". En Violenza Politica, 115–31. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.4096.

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3

Palma, Massimo. "Carl Schmitt, Leo Strauss e la strana lotta tra due liberalismi". En Critica della teologia politica, 147–64. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvsf1phq.13.

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4

Laclau, Ernesto. "L’immanenza può spiegare le lotte sociali?" En Almanacco di Filosofia e Politica. 1. Crisi dell’immanenza, editado por Francesco Marchesi, 269–84. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvj7wnhx.20.

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5

Gardner, Colin. "Silencing Interpellation: Gorin, Althusser and the Ideological State Apparatus". En Chaoid Cinema, 227–62. Edinburgh University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474494021.003.0008.

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Resumen
It’s well known that Jean-Pierre Gorin studied with Louis Althusser, Jacques Lacan and Michel Foucault and that the former’s deconstruction of Marx’s Base-Superstructure model into an autonomous, unconscious duality of the Ideological State Apparatus (I.S.A.) and Repressive State Apparatus (R.S.A.) played a key structural and formal role in four important Dziga Vertov Group films: Pravda (1970), Vent d’est, 1970), Lotte in Italia, 1971), and Vladimir and Rosa (1971). In all four cases, the use of silence acts as an intrusive stutter or multiplicitous AND that creates an epistemological rupture in the seeming uniformity of the I.S.A., sparking a deterritorializing vector into alternative modes of thinking and production that help to challenge and foreground the reactionary role of interpellation as a creator of hegemonic consensus. In Lotte in Italia, for example, a young bourgeois radical, Paola Taviani, is critiqued for her lack of political consciousness by inserting black leader and sound drop-outs into images of her daily life as a daughter, teacher, and politico. These are subsequently filled in by images and sounds of the means of production – factories and workers – that make her life possible so that she becomes aware of the interpellating strategies that ‘absorb’ her into bourgeois ideology.
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6

"4 “A Heart in Transit”: The Unusual Life of Lotte Moos". En Exile and Gender II: Politics, Education and the Arts, 59–68. Brill | Rodopi, 2017. http://dx.doi.org/10.1163/9789004343528_006.

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7

"Overview". En When People Come First, editado por João Biehl y Adriana Petryna. Princeton University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.23943/princeton/9780691157382.003.0007.

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Resumen
A critical ethnography of global health must attend to the granular ways in which interventions (multiple and fragmentary and tied to neoliberal principles and strategies) become part and parcel of public health landscapes and social relations in resource-poor settings. The chapter by Susan Reynolds Whyte, Michael Whyte, Lotte Meinert, and Jenipher Twebaze focuses on the micropolitics of HIV/AIDS care in Uganda—the ways in which social networks are produced, expanded, and cultivated in efforts to access health programs and the associated benefits they confer—and how the roles of the state and ideas of political belonging are being transformed by global health initiatives....
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8

Aureli, Pier Vittorio. "Prima le lotte, poi la città Autonomia del politico e storia del progetto urbano". En La rivoluzione in esilio, 139–56. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3xjg.12.

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9

"Civil War Politics, Religion and the Royal Society: Lotte Mulligan, La Trobe University, Victoria". En The Intellectual Revolution of the Seventeenth Century (Routledge Revivals), 330–59. Routledge, 2012. http://dx.doi.org/10.4324/9780203145210-28.

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10

Verevis, Constantine. "Trading Places: Das doppelte Lottchen and The Parent Trap". En Transnational Film Remakes. Edinburgh University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474407236.003.0009.

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Resumen
In 1961, Walt Disney Productions released The Parent Trap. A huge popular and commercial success for the Disney studio, it was theatrically re-issued in 1968; extended through three television sequels (1986, 1989, 1989); and remade in 1998. Perhaps less well known is that Disney’s 1961 version of The Parent Trap was itself already a remake of German, Japanese and British versions – Das doppelte Lottchen (1950), Hibari no komoriuta (1951), and Twice Upon a Time (1953) – each in turn derived from Erich Kästner’s 1949 novel Das doppelte Lottchen. While the cultural production does not end here – with subsequent versions reported in India, Iran and Korea, and animated and live action remakes in Japan and Germany – this chapter inquires into the transnational connections between Kästner’s novel and the US and German versions (originals and remakes). This chapter extends its analysis beyond Kästner’s twin figures of Lisa (from Vienna) and Lotte (from Munich) to chart not only a cartography of transnational flows – a political economy of textual production and reception – but also indicate the way in which the films’ exchange of twins is symptomatic of that between original and transnational film remake.
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Actas de conferencias sobre el tema "Lotta politica"

1

Saputra, Ganesh Rangga y Hanhan Hanafiah Solihin. "ANALISIS KESELARASAN STRATEGI BISNIS DENGAN PERENCANAAN STRATEGI SISTEM DAN TEKNOLOGI INFORMASI DENGAN MENGGUNAKAN METODE ANITA CASSIDY". En Seminar Sosial Politik, Bisnis, Akuntansi dan Teknik (SoBAT) ke-3. LPPM USB YPKP, 2021. http://dx.doi.org/10.32897/sobat3.2021.39.

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Resumen
Adanya situasi yang tidak dapat diprediksi seperti pandemi saat ini, sangat berpengaruh terhadap keadaan ekonomi dan bisnis di Indonesia tidak terkecuali retail salah satunya PT. Lotte Shopping Indonesia yang mengalami adanya penurunan daya beli pasar. Hal tersebut menjadi pertimbangan penting bagi perusahaan dalam mengelola strategi bisnisnya kedepan, salah satu cara untuk dapat bertahan disituasi ini adalah dengan penerapan digitalisasi bisnis, yaitu perencanaan strategi sistem dan teknolgi informasi yang selaras dengan strategi bisnisnya. Tujuan dari penelitian ini yaitu: 1) Mengidentifikasi keadaan dan strategi bisnis perusahaan. 2) Mengidentifikasi penerapan sistem dan teknologi informasinya. 3) Memberikan sebuah pertimbangan atau rekomendasi bagi perusahaan dalam pengembangan sistem dan teknologi informasi kedepannya sehingga dapat meningkatkan proses bisnis dan keunggulan kompetitif bagi perusahaan. Untuk dapat mengoptimalkan perencanaan strategi sistem dan teknologi informasi yang selaras dengan strategi bisnis dilakukan suatu analisis dengan metode Anita Cassidy yang terdiri dari 4 tahapan yaitu visioning, analysis, direction dan recommendation. Sementara sumber data yang digunakan adalah data-data primer yang pengumpulan datanya peroleh dengan teknik observasi, wawancara dan kuesioner. Hasil dari analisis ini adalah keadaan serta penerapan strategi bisnis yang dilakukan oleh PT. Lotte Shopping Indonesia sudah baik, dibuktikan dengan nilai IFAS 2,30 dan EFAS 0,57 yang menandakan bahwa organisasi dalam keadaan cukup prima. Diperoleh 8 kebutuhan sistem yang menjadi sebuah rekomendasi dalam mendukung proses bisnis, 3 sistem baru yang harus dikembangkan dan 5 sistem yang perlu diperbaharui oleh PT. Lotte Shopping Indonesia. Dari investasi pengembangan sistem tersebut diperoleh Return On Investment sebesar 7,15%.
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