Literatura académica sobre el tema "Lingua dell'odio"

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Artículos de revistas sobre el tema "Lingua dell'odio"

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Kilibarda, Vesna. "TRADUZIONE MONTENEGRINA DELL’ODE PIEMONTE DI CARDUCCI CRNOGORSKI PREVOD KARDUČIJEVE ODE PIJEMONTU". Folia linguistica et litteraria XI, n.º 30 (2020): 35–49. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.2.

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Il presente contributo prende in esame le circostanze in cui nel 1896 fu pubblicata in Montenegro una traduzione dell'ode Piemonte di Carducci, che fino ad oggi è rimasta l'unica versione di questa poesia dal famoso poeta italiano presso gli Slavi del Sud. Inoltre, si tratta dell'unica traduzione dalla lingua italiana del professor Živko Dragović, uno dei pochi traduttori di letteratura italiana in Montenegro fino alla fine dell’Ottocento che non si era formato intellettualmente nelle Bocche di Cattaro o in Dalmazia, dove lingua, letteratura e cultura italiana erano presenti da secoli. La pubblicazione della traduzione dell'ode di Carducci che celebra la dinastia Savoia e la regione piemontese, da cui è stata avviata la lotta per l'unificazione dell'Italia, è legata all'annuncio del matrimonio della principessa montenegrina Jelena Petrovic Njegoš con l’erede al trono italiano Vittorio Emanuele di Savoia, ma anche all'idea del piemontismo montenegrino, che all’epoca era caldeggiata dall’ideologia dinastica e dall’opera poetica del principe montenegrino Nikola I. Nell’articolo approfondiamo anche altri rari contributi su Carducci pubblicati nei periodici montenegrini fino all'inizio della prima guerra mondiale.
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Tekavčić, Pavao. "Roberto Gusmani, Itinerari linguistici, Scritti raccolti in occasione del 60. compleanno, a cura di Raffaella Bombi, Guido Cifolrtti, Sara Frdalto, Fabiana Fusco, Lucia Innocente, Vincenzo Orioles; Edizioni dell'Orso, Alessandria, 1995; XXVII+382 pagine". Linguistica 37, n.º 1 (1 de diciembre de 1997): 129–31. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.37.1.129-131.

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Resumen
Oggigiomo al centro degli studi linguistici non è più il sistema astratto bensì il linguaggio in società e nei vari contatti di popoli, lingue, culture, con le differenze non soltanto «orizzontali» (areali, geografiche), ma anche «verticali» (sociali) e diafasiche, diamesiche ecc. Conseguenza di contatti linguistici sono il bilinguismo e la diglossia (anche coesistenti), fenomeni dovuti a quello che si designa con il termine inglese intercourse. Sono tutti aspetti della vita del linguaggio che si danno in ogni società e ad ogni epoca; eppure, come è risaputo, sono stati più o meno trascurati dalle dottrine linguistiche che studiavano ii linguaggio in vitro, come sistema idealizzato e astratto: neogrammatici, strutturalisti, generativisti.
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Tesis sobre el tema "Lingua dell'odio"

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Comandini, Gloria. "Il frammento nominale nell’italiano digitato colloquiale. Proposta di classificazione sintattica, prospettive di analisi e applicazioni sul campo". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/323787.

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Resumen
Questo studio si concentra sull’analisi di un fenomeno assai comune nell’italiano e ben attestato da oltre un secolo in diverse altre lingue, antiche e moderne: le costruzioni prive di un verbo in forma finita nel loro nucleo sintattico principale, che evidentemente non sono state oggetto di una ellissi e che non sempre possono essere definite frasi. Dopo le analisi su questo fenomeno fatte da Mortara Garavelli (1971) sullo scritto letterario e da Cresti (1998) sul parlato colloquiale, in questa ricerca si vuole indagare la natura delle costruzioni senza verbo in una nuova varietà di italiano, ossia lo scritto informale e dialogico prodotto sul web, che sarà definito in questa ricerca come italiano digitato colloquiale (IDC). Pertanto, questo studio adotta un approccio corpus-based, ricercando le costruzioni senza verbo in una raccolta di testi di IDC realmente prodotti, ossia nel corpus COSMIANU (Corpus Of Social Media Italian Annotated with Nominal Utterances) (Comandini et al., 2018). Si è dunque deciso di individuare il fenomeno sulla base della definizione di enunciato nominale di Ferrari (2011; 2014), ma adottando due prospettive sintattiche ancora mai applicate in ambito italiano: la teoria sentenzialista di Merchant (2004; 2006; 2010) e quella non-sentenzialista di Barton & Progovac (2005), entrambe applicate in inglese a strutture ellittiche definite frammenti senza antecedente esplicito. Pertanto, si è deciso di definire le strutture senza verbo studiate come frammenti nominali, nell’ottica tanto di inquadrare un fenomeno che, nella nuova varietà di lingua studiata, assume forme diverse rispetto allo scritto letterario e al parlato colloquiale, quanto di unire simbolicamente due tradizioni di studio delle costruzioni senza verbo che non si sono mai incontrate, ossia quella italo-francese, risalente a Meillet (1906), e quella anglo-americana, risalente a Sweet (1900). Grazie all’analisi dei frammenti nominali nell’italiano digitato colloquiale in ottica non-sentenzialista, si so-no individuate undici classi di frammenti nominali, alcuni dei quali possono essere considerati delle frasi, poi-ché contengono o un rapporto predicativo tra due costituenti, o una Tense Phrase al proprio interno. Sul fronte dell’analisi sentenzialista, invece, si è ipotizzata l’esistenza di una nuova categoria di frammenti nominali, nei quali è stato eliso un elemento pro e un verbo essere. Grazie al contributo tanto della teoria sentenzialista, quanto di quella non-sentenzialista, è stato possibile notare come l’ IDC abbia come uno dei tanti tratti diagnostici proprio la presenza di frammenti nominali che ne incarnano le caratteristiche principali, ossia: a) l’estrema natura dialogica, che quindi spiega l’alta presenza di formule di saluto e di ringraziamento (es.: CIAO A TUTTE LE FANS; grazie 1000000000000) e di interiezioni (es.: bleah!); b) la forte aderenza al contesto comunicativo, con frammenti nominali che hanno come nodo iniziale un NP, un DP o un AP che fa direttamente riferimento a un elemento precedentemente reso rilevante nel contesto (es.: Bellissimoooooooooooo !!!!!!!!!!!!), oppure a un elemento immediatamente successivo, di cui si specifica la natura (es.: una domanda... perché é all'inverso?). Successivamente, si è testato come l’individuazione e l’analisi sintattica dei frammenti nominali possa aiutare a comprendere e a riconoscere meglio l’hate speech. Analizzando i frammenti nominali portatori d’odio nel corpus di tweet razzisti POP-HS-IT (Comandini & Patti, 2019), si è notato come l’ IDC d’odio presenti le medesime classi di frammenti nominali individuate in COSMIANU, ma in percentuali diverse, con una partico-lare rilevanza dei frammenti nominali che hanno come nodo iniziale un FocP (es.: FUORI QUESTE MERDE UMANE DALL'ITALIA). Inoltre, si è trovata una notevole presenza di frammenti nominali di classe FocP (es.: pezzi di merda loro e tutto l’islam) corrispondenti alle frasi esclamative studiate da Munaro (2006) (es.: Noioso, il tuo amico!), in cui l’elemento focalizzato a sinistra (pezzi di merda) è sempre una caratteristica intrinseca e non temporanea del soggetto (loro e tutto l’islam). Questa tipologia di frammenti nominali esclamativi e focalizzati veicola alcune delle caratteristiche più universali dell’hate speech, ossia l’espressione di un odio generalizzato e non dibattibile verso una categoria di persone vista come un gruppo monolitico. L’individuazione dei frammenti nominali più caratteristici dell’hate speech potrebbe aiutare i tool automatici ad annotare i testi d’odio in maniera più accurata.
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Mugnolo, Noemi <1993&gt. "Il mercato della soia in Cina: il processo produttivo dell'olio e della farina sgrassata con repertorio terminografico". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14925.

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La presente tesi analizza il mercato della soia in Cina e fornisce un repertorio terminografico sul processo produttivo dell’olio e della farina sgrassata, principale ingrediente utilizzato nella produzione di mangimi proteici per animali da allevamento. La soia è, ad oggi, uno dei prodotti alimentari più coltivati nel mondo: a causa dell’aumentata richiesta nell’alimentazione umana, la domanda e l’uso di soia sono in continua crescita a livello globale. In Cina, dove la soia viene coltivata sin dai tempi antichi, l’aumento del reddito e del consumo pro-capite di carne e la forte espansione dell’industria dell’allevamento hanno causato un aumento spropositato del fabbisogno interno di olio e di farina: così, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, la Cina è diventata il più grande Paese importatore di soia al mondo. La prima parte dell’elaborato, divisa in due capitoli, fornisce un’indagine di mercato sulla soia in Cina. Il primo capitolo si occupa della produzione nazionale e ha come scopo quello di fornire un quadro generale delle maggiori aree di produzione, analizzando poi le cause e le dinamiche dell’aumento del fabbisogno interno e della liberalizzazione del mercato della soia, fenomeni che hanno causato una forte dipendenza dall’importazione. In seguito ci si sofferma sulla filiera della soia in Cina e l’industria di lavorazione dei semi, entrambe in gran parte controllate dalle multinazionali di biotecnologie agrarie, nonché sul paradosso della soia OGM, importata a grandi quantità ma vietata per la coltivazione e la commercializzazione all’interno del Paese. Il secondo capitolo analizza l’importazione della soia in Cina, fenomeno di così grandi proporzioni da trainare la stragrande maggioranza delle esportazioni dei principali produttori di soia a livello mondiale: Stati Uniti, Brasile e Argentina. A causa di ciò, la Cina è indirettamente coinvolta nei danni ambientali causati in questi Paesi dalle monocolture intensive di soia, e per evitarne i derivanti rischi commerciali è necessario che punti sempre più allo sviluppo di una filiera sostenibile. La seconda parte dell’elaborato espone il processo produttivo relativo alla lavorazione industriale dei semi di soia per produrre olio e farina d’estrazione. Da tale descrizione vengono estrapolati tutti i termini tecnici inseriti a seguire nelle schede terminografiche in italiano e in cinese, nelle quali sono corredati da definizioni ed esempi d’uso al fine di chiarirne il significato e le modalità di utilizzo.
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Pinna, Gabriella <1993&gt. "Il metallo giallo fra Cina e Africa. Analisi dei rapporti sino-africani e tecniche metallurgiche di estrazione dell'oro nativo con repertorio terminografico". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11625.

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Da un lato la Cina, dall'altro l'Africa. Fra di esse, l'oro: metallo prezioso e risorsa naturale di primaria importanza. Sono questi i tre punti cardine attorno ai quali ruota e si plasma questo lavoro. La presente tesi si articola in due parti. La prima parte, che consta di quattro capitoli, propone un'analisi storico-politica ed economica dei rapporti che legano Cina ed Africa, incentrandosi sullo sfruttamento da parte di Pechino delle risorse naturali ed energetiche africane e, in particolare, sulla sete cinese d'oro africano. Sempre all'interno di questa prima sezione, il quarto capitolo, di carattere prettamente tecnico e specialistico, prende in rassegna il protagonista di questo lavoro: l'oro, presentandone caratteristiche intrinseche e processi e tecniche d'estrazione. La seconda parte di tale tesi è composta da un corpus di schede terminografiche e due glossari. Il repertorio terminografico prende in esame più di cento termini tecnici estrapolati dal dominio circoscritto delle tecniche metallurgiche di estrazione dell'oro nativo, proponendone un'analisi comparativa in lingua cinese ed italiana.
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Libros sobre el tema "Lingua dell'odio"

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Ambrisi, Lorenza. La lingua dell'odio: Deriva linguistica dell'italiano contemporaneo. Napoli: Guida editori, 2021.

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Pompeo, Giannantonio, ed. Cultura meridionale e letteratura italiana: I modelli narrativi dell'età moderna : atti del'XI Congresso dell'Associazione internazionale per gli studi di lingua e letteratura italiana : Napoli-Castel dell'Ovo, 14-15-16-17-18 aprile 1982, Salerno-Lancusi, 16 aprile 1982. Napoli: Loffredo, 1985.

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