Literatura académica sobre el tema "Linea di costa"

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Artículos de revistas sobre el tema "Linea di costa"

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Gastaldi, Francesco y Federico Camerin. "Progetti e proposte di Renzo Piano per il waterfront di Genova, 1981-2017". TERRITORIO, n.º 93 (enero de 2021): 147–55. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093022.

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Resumen
Nel corso degli ultimi quattro decenni, le proposte di Renzo Piano hanno dato un contributo determinante al dibattito sulle prospettive di sviluppo della città di Genova che ha dovuto affrontare profonde trasformazioni urbane legate alla deindustrializzazione. Il contributo si occupa di un aspetto particolare delle proposte/realizzazioni progettuali di Piano, quelle alla scala urbana e per la linea di costa. L'unico progetto interamente realizzato è però frutto di una lunga riflessione culturale, istituzionale e politica. Le altre proposte, senza adeguato coinvolgimento degli attori locali sono naufragate perché troppo ambiziose o disgiunte dal contesto sociale ed economico, generando però attese, aspettative e idee.
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Magrini, Paolo, Augusto Degiovanni y Fulvio Cirocchi. "UN NUOVO DUVALIUS DELL’UMBRIA, APPARTENENTE A UNA NUOVA LINEA FILETICA (Coleoptera, Carabidae)". Fragmenta Entomologica 42, n.º 1 (31 de octubre de 2010): 23. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2010.59.

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Resumen
Nella presente nota viene descritto <em>Duvalius irmoi</em> n. sp. dell’Umbria (Grotta Lo Sprofondo, N° 420 U/Pg, Monte Tezio), si tratta di una specie anoftalma e depigmentata che probabilmente abita l’MSS più che le cavità tettoniche di ampie dimensioni della zona. La specie presenta una lamella copulatrice di forma singolare, piccola, con una lamina biforcuta conformata a doccia, sormontata da un fanero mediano impari quadrangolare di grandi dimensioni. La struttura singolare della lamella pone questa specie come capostipite di un nuovo gruppo, che denominiamo “gruppo <em>irmoi</em>” e la sua localizzazione all’interno del Triangolo Etrusco (delimitato dai fiumi Arno, Tevere e costa tirrenica e finora privo di nuovi rappresentanti di questo genere) fa pensare che ulteriori ricerche in quest’area geografica porteranno al reperimento di nuovi taxa similari. Questo nuovo gruppo si pone a metà strada fra il “gruppo <em>vallombrosus</em>”, diffuso più a nord (Toscana-Romagna) e il “gruppo <em>straneoi</em>” diffuso più a sud (Umbria-Lazio-Marche-Abruzzi): la lamina principale dell’endofallo ricorda quella di alcuni Duvalius del “gruppo <em>vallombrosus</em>”, ma è priva del vistoso pacco rotondeggiante di spine presente in questo gruppo (v. iconografia del testo), che è sostituito da un ampio fanero mediano impari, simile a quello di alcune specie del “gruppo <em>straneoi</em>”.
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Albanese, Massimo. "I trasporti roll on-roll off nei porti Tirreno-Adriatici: connotati strutturali e rapporti di concorrenza interportuale". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 1 (septiembre de 2010): 109–34. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001005.

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Resumen
Negli ultimi anni l'andamento dei traffici roll on-roll off č stato influenzato da parecchi fattori, quali: la progressiva containerizzazione dei carichi, lo sviluppo dell'intermodalitŕ, la promozione delle Autostrade del Mare ecc. A fronte di queste tendenze i carichi rotabili hanno manifestato significative trasformazioni, che tuttavia non hanno pregiudicato il ruolo di rilievo storicamente svolto dagli stessi in diversi scali europei. In considerazione di questi processi, lo studio si pone l'obiettivo di rappresentare le principali tendenze che hanno caratterizzato il comparto roll on-roll off, con particolare riferimento ai porti della sponda settentrionale del Mediterraneo centrale, vale a dire gli scali situati sulla linea di costa che va dall'arco dell'alto Tirreno all'arco dell'alto Adriatico. In questa prospettiva di ricerca, l'analisi ha preso in considerazione i dati forniti dall'Eurostat, tramite i quali lo studio č giunto a delineare un quadro circa i connotati strutturali dei trasporti roll on-roll off e i rapporti di concorrenza interportuale.
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Vaccari, Olimpia. "Acque navigate: da Pisa a Livorno, secoli XII-XVIII". STORIA URBANA, n.º 125 (abril de 2010): 81–99. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125005.

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Resumen
Nel Medioevo la linea di costa fra Bocca d'Arno di Pisa e Livorno era assai piů arretrata rispetto alla riva attuale. La pianura era caratterizzata dalla presenza di vaste aree umide e paludose e i collegamenti fra il porto (Porto Pisano) e la cittŕ erano assicurati da un sistema di fiumi navigabili e canali, che avevano il loro centro nel corso dell'Arno. All'indomani della conquista fiorentina di Pisa (1406) e l'acquisto di Livorno (1421) fu avviata una serie di provvedimenti per il potenziamento e la riorganizzazione delle opere portuali e del sistema idrografico della pianura pisana, tra cui particolarmente importan- te fu la costruzione di un canale navigabile (1560-1575) da Livorno a Pisa. Ai primi anni del '600 il progetto cinquecentesco del Buontalenti dette nuovo impulso ai traffici del porto. La cittŕ si popolň rapidamente tanto che sul finire degli anni venti del XVII secolo si dispose di costruire un nuovo quartiere col nome di Venezia Nuova nelle aree costiere, che utilizzarono i fossi militari trasformati in vie commerciali dimostrando la grande valenza del trasporto via acqua.
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De Maria, Francesco. "The role of educational conditions in defining migratory potential: the case of the young people of the Ivory Coast". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 1 (30 de abril de 2022): 279–96. http://dx.doi.org/10.36253/form-12860.

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Resumen
The paper is part of the international debate on the theme of human mobility with a transversal and developing educational perspective in the field of Migration Studies. It presents a research work carried out in Ivory Coast on the potential educational dimension of migration related to the search for better living and working opportunities. We discuss the results related to the study of the educational conditions of a potential migrant subjects, considered as variables that affect the conformation of the migration aspiration and allow a better understanding of the situations in which the birth of the desire to leave can occur, regardless of the presence or absence of the ability to migrate. The research followed a qualitative-quantitative approach in line with the methodological framework of Mixed Methods Research, adopting an exploratory-sequential design, arriving at the construction of a transferable model of analysis of the migratory potential which is composed of four main categories: migration project, educational conditions, migratory aspiration and learning potential. The aim of this paper is to present the results to the second category. Il ruolo delle condizioni educative nella definizione del potenziale migratorio: il caso dei giovani della Costa d’Avorio. Il contributo si colloca all’interno del dibattito internazionale sul tema della mobilità umana con una prospettiva educativa trasversale e in divenire nell’ambito dei Migration Studies. Si presenta un lavoro di ricerca realizzato in Costa d’Avorio sulla dimensione formativa potenziale della migrazione legata alla ricerca di migliori opportunità di vita e di lavoro. Nello specifico vengono discussi i risultati relativi allo studio delle condizioni educative di un pubblico potenziale migrante, considerate come variabili che incidono nella conformazione dell’aspirazione migratoria e che permettono una maggiore comprensione delle situazioni in cui può verificarsi la nascita del desiderio di partire, a prescindere dalla presenza o meno della capacità di emigrare. La ricerca ha seguito un approccio quali-quantitativo in linea con l’impianto metodologico dei Mixed Methods Research, adottando un disegno di tipo esplorativo-sequenziale, arrivando alla costruzione di un modello di analisi del potenziale migratorio trasferibile e composto da quattro categorie principali: progetto di migrazione, condizioni educative, aspirazione migratoria e potenziale di conoscenza. Ai fini del presente lavoro, vengono qui presentati i risultati relativi alla seconda delle quattro categorie.
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Cavatrunci, Claudio. "La Waka sepolta. Interramento simbolico di un'immagine lignea della costa centrale del Peru". La Ricerca Folklorica, n.º 16 (octubre de 1987): 85. http://dx.doi.org/10.2307/1479109.

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Ravasio, Roberto. "Analisi di costo di pemetrexed vs docetaxel nel trattamento di seconda linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule". Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 6, n.º 2 (15 de junio de 2005): 119–26. http://dx.doi.org/10.7175/fe.v6i2.827.

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Resumen
OBJECTIVES: to compare costs of pemetrexed versus docetaxel in patients with non-small cell lung cancer previously treated with chemotherapy paying special attention to the adverse events. MATERIALS AND METHODS: a cost analysis was carried out performing comparison between pemetrexed and docetaxel. Clinical data (overall survival) and resource consumption (chemotherapy drugs, G-CSF, and hospitalizations due to adverse events) were obtained from a randomized phase III trial. The economic evaluation was based on direct costs using local Italian unit costs (euro 2005). The perspective was the National Health Service’s. RESULTS: the study results showed that mean survival of pemetrexed (8,3 months; 0,69 years) was higher than mean survival of docetaxel (7,9 months; 0,66 years). The mean cost of treatment with pemetrexed was 8.684,26 euros and with docetaxel was 6.182,87 euros. This difference was nearly offset by the difference in the costs of adverse events: the mean cost of adverse events due to chemotherapy treatment with pemetrexed (493,93 euros) turned out to be lower than with docetaxel (2.394,34 euros). CONCLUSION: the present cost-analysis could be a stable ground for a further cost-utility analysis, aimed at reaching a more cost-effectiveness management of the chemotherapy-related adverse effects in patients with NSCLC.
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Stanisic, Sanja, Americo Cicchetti, Camillo Porta, Giuseppe Procopio y Patrizia Berto. "Costo-Efficacia di cabozantinib nel trattamento di seconda linea del tumore a cellule renali metastatico (mRCC) in Italia". Global & Regional Health Technology Assessment: Italian; Northern Europe and Spanish 2018 (enero de 2018): 228424031879073. http://dx.doi.org/10.1177/2284240318790734.

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Ravasio, Roberto. "Analisi di costo efficacia di emtricitabina/tenofovir disoproxil più efavirenz rispetto ad altri regimi antiretrovirali nel trattamento di prima linea di pazienti affetti da HIV". Giornale Italiano di Health Technology Assessment 3, n.º 1 (julio de 2010): 1–11. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320728.

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Ravasio, R. "Analisi di minimizzazione dei costi di bevacizumab rispetto a cetuximab nel trattamento di prima linea del carcinoma del colon-retto metastatico in Italia". Giornale Italiano di Health Technology Assessment 4, n.º 2 (diciembre de 2011): 61–68. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320744.

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Tesis sobre el tema "Linea di costa"

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Mattei, Alessia. "Analisi dei costi di manutenzione per una linea di impacchettamento siringhe. Il caso Marchesini Group". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
La tesi è volta alla definizione di un costo specifico delle politiche manutentive che sia comprensivo di costo ispettivo, manutentivo e acquisto dei ricambi. Un capitolo è volto all'analisi dei ricambi con i relativi ricavi rispetto alla natura degli stessi. Il progetto è stato svolto a fronte di un caso aziendale.
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Zoni, Camilla. "Sviluppo di uno strumento di supporto alla valutazione tecnico-economica e di sostenibilità prospettica per prodotti Engineering-To-Order: il caso Linea Pilota del Competence Center BI-REX". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Resumen
Durante la quarta rivoluzione industriale sono nate nuove tecnologie in grado di garantire tracciabilità dei dati real time, customizzazione dei prodotti ed integrazione dei processi. Il profitto generato dall’Industria 4.0 si estende anche all’ambito della sostenibilità: l’applicazione delle tecnologie abilitanti, infatti, permette una diminuzione ed un’ottimizzazione degli sprechi di produzione, nonché un aumento di tracciabilità e gestione delle risorse. Il presente elaborato descrive la realizzazione di uno strumento per la determinazione dei costi di produzione secondo una strategia Engineering-to-order nel campo delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0; in questo ambito, tramite il modello elaborato, viene valutato il risparmio economico riguardo a scelte produttive sostenibili realizzabili da tali tecnologie. In particolare, viene presa in esame la Linea Pilota del Competence Center BI-REX su cui è costruito il modello di costo. L’istituzione di BI-REX risponde, infatti, alla necessità di accelerare la diffusione e l’acquisizione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e, tramite la Linea Pilota, offre servizi di formazione e ricerca sulle modalità di impiego di tali tecnologie. Nel corso della trattazione sono state, quindi, osservate le tecnologie di interesse per comprenderne il funzionamento e ricavare i parametri necessari per ottenere una formulazione dei costi di produzione. Dallo studio dei processi sono state ottenute le informazioni necessarie in grado di ricavare una spesa specifica per ogni progetto commissionato. Diverse applicazioni del modello hanno mostrato i vantaggi di poter utilizzare uno strumento intuitivo e flessibile per la valutazione economica di un progetto, reso tale dall’inserimento agevolato di parametri specifici del prodotto da realizzare nelle diverse sezioni del modello. In particolare, si osservano risultati interessanti nel calcolo dei costi associati a progetti di ottimizzazione topologica a scopo sostenibile.
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Dini, Dafne. "Riorganizzazione di una linea di assemblaggio mediante implementazione di principi Lean Manufacturing e Industry 4.0: il caso Nuovo Pignone s.r.l". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19667/.

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Resumen
Nel mondo attuale concetti come Lean Manufacturing e industria digitale sono diventati il baluardo di tutte quelle aziende che affrontano l’incertezza del business e cercano di stare al passo con il progresso tecnologico. La tesi si è incentrata sull'analisi di una realtà manifatturiera toscana di eccellenza, il Nuovo Pignone s.r.l, secondo le due prospettive di cui sopra. A livello di lean, l’obiettivo è quello di apprendere in che modo la teoria si tramuti in realtà fisica e tangibile e mostrare il significato dell’applicazione della metodologia all'interno del contesto manifatturiero italiano. Dal punto di vista dell’industry 4.0, lo studio analizza il livello di avanzamento digitale delle industrie nel Bel Paese e prosegue con l’analisi di dettaglio degli investimenti tecnologici condotti da Nuovo Pignone s.r.l nella linea dei seal gas panel. Lo scopo è quello di comprendere che cosa significhi investire in tecnologie digitali e quali siano i benefici in termini di produzione e costi. In sintesi, lo studio qui proposto si pone come un’esempio virtuoso di applicazione del Lean Manufacturing e industria digitale, in modo da fornire un valido aiuto per tutte le aziende desiderose di implementare tali principi.
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Di, Vaio Assunta <1972&gt. "Il ruolo degli strumenti di cost accounting nella conoscenza del rischio di combinazione nave-linea: il caso Aliscafi S.N.A.V. S.p.A". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/559.

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Sofia, Gianluca. "Comparazione e valutazione tecnico-economica di sistemi di automazione per l'assemblaggio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17830/.

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Resumen
Il lavoro di tesi svolto ha come fine ultimo la comparazione e la valutazione, da un punto di vista sia tecnico che economico, di un sistema di automazione per l’assemblaggio: è analizzata la linea di produzione dell’azienda GT Line, in parte automatica ed in parte manuale, con particolare riferimento a quello che è l’attuale tempo ciclo ed ai costi che sostiene annualmente l’azienda per far fronte alle lavorazioni. Tali valori saranno poi confrontati con quelli relativi ad alcune ipotesi d’innovazione, così da ricavare la soluzione ottimale che possa configurare un aumento della produzione ed una consequenziale riduzione dei costi, seguita all'investimento iniziale. Verranno esposti alcuni concetti teorici, relativi allo sviluppo dell’automazione e della robotica all'interno di un sistema produttivo, seguiti da considerazioni di carattere pratico per spiegare il lavoro svolto. Verranno poste a confronto alcune soluzioni relative alle singole stazioni di lavoro, oltre ad alcune tipologie di manipolatori, per i quali saranno messi in evidenza pregi e difetti. Al termine dell’analisi, verranno evidenziati i costi relativi ad un’implementazione dell’attuale sistema di automazione, caso per caso, così che l’azienda possa, eventualmente, decidere se e quale adottare nell'immediato per i suoi scopi. Verrà, inoltre, descritta brevemente l’azienda GT Line, con particolare riferimento ai prodotti oggetto di studio, alle caratteristiche degli stessi, agli standard qualitativi rispettati ed alle diverse stazioni di lavoro attuali. Successivamente, si entrerà nello specifico dell’attività di comparazione e valutazione, illustrando dettagliatamente il lavoro svolto, sia dal punto di vista concettuale che da quello tecnico. Verrà rivolta, infine, una particolare attenzione agli obiettivi che l’attività svolta si pone di raggiungere, dopo aver spiegato i motivi che abbiano portato a tali scelte ed aver evidenziato i relativi costi da sostenere per perseguirli.
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Marte, Davide. "Life cycle assessment e analisi economica dell'utilizzo di pneumatici fuori uso nelle linee ferroviarie". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8555/.

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Resumen
La presente tesi si propone di determinare quale sia la situazione del mercato italiano e spagnolo sui pneumatici fuori uso (PFU) e quale sia il migliore metodo di costruzione degli elementi elastici da PFU. I risultati dell'analisi di mercato mostrano che l'introduzione del principio di responsabilità del produttore, introdotto in Italia solo nel 2011, sta portando ottimi risultati, e il problema di raccolta degli PFU è in via di risoluzione. Gli studi dinamici documentano che gli under rail paid (URP) costruiti da PFU rispettano tutte le necessità tecniche per l'utilizzo nelle linee ferroviarie sia convenzionali che ad alta velocità. Invece il Life Cycle Assessment (LCA) dimostra che il processo di costruzione degli URP da PFU decostruiti impatta meno rispetto a quello dei PFU triturati. I risultati del Life Cycle Cost (LCC) fanno propendere per un utilizzo degli URP nelle vie ferroviarie in quanto si ha una diminuzione dei costi di manutenzione.
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Ritucci, Raffaella. "Bambine e ragazzi bilingui nelle classi multietniche di Torino". Doctoral thesis, Humboldt-Universität zu Berlin, 2018. http://dx.doi.org/10.18452/19485.

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Resumen
Das Schulregister des Kultusministeriums MIUR verzeichnet, dass mehr als jede/r zehnte aller Schüler/innen in Italien keine italienische Staatsbürgerschaft hat, obwohl sie mehrheitlich dort geboren wurden. Zahlreiche Erhebungen weisen für sie im Vergleich zu den italienischen Mitschülern/innen geringere Italienischkenntnisse und weniger schulischen Erfolg auf. Innerhalb dieser explorativen Feldforschung haben Einzelinterviews mit 121 Schülern/innen (5.-8. Klasse) in Turiner Schulen und mit 26 Eltern, sowie die Auswertung von 141 an 27 Italienisch- und Herkunftsprachlehrer/innen verteilten Fragebögen ergeben, dass viele Schüler/innen "zweisprachige Natives" sind, da sie mit Italienisch und einer anderen Sprache aufwachsen. Dieser Polyglottismus, den die Interviewten sehr positiv bewerteten, findet jedoch in der Schulpraxis keine Entsprechung: Gezielte Förderung im Italienischen und der Unterricht der Familiensprache sind meist Wunschdenken. In der Kohorte haben die Schüler/innen mit den besten Italienischkenntnissen einen italophonen Elternteil bzw. kamen im Vorschulalter nach Italien und besuchten dort den Kindergarten. Dagegen sind, wie auch bei den INVALSI-Tests, die in Italien geborenen und die dann die Krippe besuchten, leicht benachteiligt. Was die Familiensprache angeht, verbessert ihr Erlernen die Kompetenzen darin, ohne dem Italienischen zu schaden: Im Gegenteil. Diese Ergebnisse bestätigen die wichtige Rolle der "anderen" Sprache für einen gelungen Spracherwerb. Das MIUR sollte also sein Schulregister mit Sprachdaten ergänzen, um die Curricula im Sinn der EU-Vorgaben umzuschreiben und den sprachlich heterogenen Klassen gezielte Ressourcen und definierte Vorgehensweisen zur Verfügung zu stellen. Mit geringeren Mitteln, im Vergleich zu den jetzigen Kosten für Herunterstufung, Klassenwiederholung und Schulabbruch würde man Schulerfolg, Chancengerechtigkeit und Mehrsprachigkeit fördern, mit positiven Folgen für den Einzelnen sowie für die Volkswirtschaft.
The Italian Ministry of Education (MIUR) student register records that today in Italy more than one out of ten students is not an Italian citizen, although the majority of them were born there. Several statistical surveys indicate that "foreign" students, when compared to native students, show a poorer performance in Italian and in academic achievement. This exploratory fieldwork carried out in schools in Turin (5th to 8th grade) analyzed data obtained through semi-structured interviews with 121 students and 26 parents as well as 141 questionnaires filled in by 27 teachers of Italian and family language. It showed that many students are "bilingual natives", as they grow up acquiring both Italian and another language; however, despite the fact that the interviewees rate polyglottism positively, schools don't usually offer targeted support in either language. Within the cohort the broadest range of competences in Italian are found first among those with an Italian-speaking parent, then among those who arrived in Italy at pre-school age attending kindergarten there; this latter group shows higher competences than those born in Italy attending nursery there, as also in the INVALSI tests. As far as family language is concerned, data illustrate that its teaching increases its competences without affecting those in Italian: quite the opposite in fact. These results confirm the remarkable role played by the "other" language in successful language education. MIUR is therefore called upon to include also linguistic data in its student register, so as to redefine its curricula according to EU Guidelines, and to identify specific procedures and resources for multilingual classes. This new policy would reduce the current cost of placing students in a lower grade, grade retention and drop-outs, and would promote school success, equal opportunities and multilingualism, with positive consequences both for the individuals and for the national economy.
L'anagrafe studenti del MIUR registra come oggi in Italia più di uno studente su dieci non è cittadino italiano, pur essendo la maggioranza di loro nata in questo paese. Numerose indagini statistiche mostrano come gli allievi "stranieri" presentino, rispetto a quelli italiani, ridotte competenze in italiano e minore successo scolastico. Questa ricerca esplorativa svolta in alcune scuole di Torino (V elementare-III media) ha analizzato dati ottenuti tramite interviste semi-strutturate a 121 studenti e 26 genitori e 141 questionari compilati da 27 insegnanti di italiano e di lingua di famiglia. Da essa è emerso che molti studenti sono "nativi bilingui", poiché crescono usando l'italiano e un'altra lingua. Questo poliglottismo, valutato dagli intervistati assai positivamente, non si rispecchia però nella prassi scolastica: un supporto mirato in italiano e l'insegnamento della lingua di famiglia sono di regola una chimera. All'interno del campione le più ampie competenze in italiano si trovano fra chi ha un genitore italofono e chi è arrivato in Italia in età prescolare frequentandovi la scuola materna; come constatato anche nei test INVALSI, chi è nato in Italia e vi ha frequentato l'asilo nido è leggermente svantaggiato. Rispetto alla lingua di famiglia risulta che il suo studio porta a migliori competenze in essa, senza nuocere all'italiano: anzi. Emerge quindi il ruolo significativo della lingua "altra" per un'educazione linguistica efficace. L'invito al MIUR è quindi di integrare la propria anagrafe con dati linguistici, così da ridefinire i propri curricula secondo le Linee Guida Comunitarie, individuando procedure e risorse specifiche per le classi multilingui. Con un investimento ridotto, paragonato con il costo attuale dato da retrocessioni, ripetenze e abbandono scolastico, si riuscirebbe a sostenere il successo scolastico, le pari opportunità e il plurilinguismo, con conseguenze positive per i singoli e per l'economia nazionale.
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SARCIA', SALVATORE ALESSANDRO. "An Approach to improving parametric estimation models in the case of violation of assumptions based upon risk analysis". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1048.

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Resumen
In this work, we show the mathematical reasons why parametric models fall short of providing correct estimates and define an approach that overcomes the causes of these shortfalls. The approach aims at improving parametric estimation models when any regression model assumption is violated for the data being analyzed. Violations can be that, the errors are x-correlated, the model is not linear, the sample is heteroscedastic, or the error probability distribution is not Gaussian. If data violates the regression assumptions and we do not deal with the consequences of these violations, we cannot improve the model and estimates will be incorrect forever. The novelty of this work is that we define and use a feed-forward multi-layer neural network for discrimination problems to calculate prediction intervals (i.e. evaluate uncertainty), make estimates, and detect improvement needs. The primary difference from traditional methodologies is that the proposed approach can deal with scope error, model error, and assumption error at the same time. The approach can be applied for prediction, inference, and model improvement over any situation and context without making specific assumptions. An important benefit of the approach is that, it can be completely automated as a stand-alone estimation methodology or used for supporting experts and organizations together with other estimation techniques (e.g., human judgment, parametric models). Unlike other methodologies, the proposed approach focuses on the model improvement by integrating the estimation activity into a wider process that we call the Estimation Improvement Process as an instantiation of the Quality Improvement Paradigm. This approach aids mature organizations in learning from their experience and improving their processes over time with respect to managing their estimation activities. To provide an exposition of the approach, we use an old NASA COCOMO data set to (1) build an evolvable neural network model and (2) show how a parametric model, e.g., a regression model, can be improved and evolved with the new project data.
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9

GIROLDINI, PIERLUIGI. "La Pianura di Piombino in eta' antica: dinamiche di controllo e organizzazione territoriale". Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/558984.

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10

PRATESI, STEFANO. "Sviluppo di un coating per assorbitore solare con tecnologie low cost". Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1015547.

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Resumen
Il mercato del solare termodinamico offre varie soluzioni tecnologiche e impiantistiche in funzione dei livelli di temperatura che si vogliono ottenere. Le esigenze energetiche nei vari settori industriale, residenziale e commerciale, però, spingono il mercato verso i collettori solari capaci di operare con rendimenti maggiori del 50% a temperature superiori a 100 °C, fino anche a 250 °C (nel range cosiddetto “a media temperatura”'). In questo ambito, la tecnologia che dimostra di essere più matura per la penetrazione del mercato risulta essere quella dei collettori parabolici lineari (PTC), e in particolar modo quelli di piccola taglia. L'assorbitore solare riveste un ruolo di estrema importanza per il buon funzionamento dell'intero PTC. In particolare la scelta del coating superficiale per il tubo rappresenta un punto focale per lo sviluppo e l'ottimizzazione del sistema in termini tecnici ed economici. Per il raggiungimento degli obiettivi è necessario orientarsi verso soluzioni tecnologiche che abbiano proprietà chimiche, fisiche e ottiche tali da garantire elevate prestazioni in termini di efficienza energetica e stabilità nel tempo alle temperature di esercizio desiderate. I coatings a base di cromo nero presentano ottime caratteristiche ottiche (α≈0.90-0.92; εT≈0.10-0.15) e risultano essere stabili anche fino a 300 °C. Il più grande problema legato alla realizzazione di rivestimenti cromati è legato all'inquinamento conseguente all'utilizzo nel bagno elettrolitico di ossidi di cromo esavalente. Agli inizi del nuovo secolo, con l'avvento di nuove soluzioni chimiche meno inquinanti per la produzione di oggetti cromati e con il crescente interesse verso i collettori solari piani, le tecniche galvaniche hanno trovato largo uso nella produzione di impianti solari termodinamici. L'assorbitore che è stato studiato è un assorbitore a base di cromo nero, e questo rientra nella categoria dei “tandem-absorber”: lo studio è cominciato quindi dal substrato. Lo studio del substrato ha portato alla comprensione delle caratteristiche che questo deve possedere e quali sono le condizioni operative per ottenerle. Il substrato per il cromo nero deve possedere appropriate caratteristiche ottiche, ovvero bassa emittanza, ma deve anche favorire la deposizione e l'adesione dell'assorbitore. I materiali candidati a questo scopo sono stati il nichel, ottenuto con due diversi processi di deposizione e il rame. Poiché questi tre materiali favoriscono egualmente deposizione ed adesione del cromo nero, è da preferire il materiale che garantisce la minore emittanza, ovvero il nichel ottenuto con il processo di deposizione di Watts (ε300 °C≈ 0.4). Si è mostrato inoltre, facendo chiarezza rispetto a quanto riportato in letteratura, come gli spessori dei substrati non influenzino le caratteristiche ottiche. Quindi al fine di contenere i costi di produzione è da preferire il minore spessore che garantisca una buona adesione del substrato e questo è stato individuato in uno spessore di 2 µm. Si sono poi trattate le caratteristiche ottiche dell'assorbitore, ponendo particolare attenzione al contesto in cui questo verrà utilizzato: infatti il parametro di selettività, comunemente utilizzato in letteratura per il confronto degli assorbitori solari selettivi, non fornisce indicazioni valide sul comportamento dell'assorbitore nell'impianto solare. Si è quindi introdotto il parametro di efficienza η che tiene conto delle condizioni in cui verrà impiegato l'assorbitore. Ipotizzando un plausibile caso di lavoro con temperatura di esercizio 300 °C e rapporto di concentrazione di 40, si è mostrato come sia necessario cercare di massimizzare l'assorbanza del materiale assorbitore al fine di ottimizzare l'efficienza, piuttosto che limitarne l'emittanza. L'analisi dei parametri di deposizione che ha portato a determinare l'insieme di condizioni da cui deriva la migliore efficienza ha mostrato la fondamentale importanza della composizione chimica del bagno galvanico: infatti, oltre alla presenza del costituente principale, ovvero il Cr+3, si è verificato il contributo determinante apportato dai ``catalizzatori''. Questi facilitano il trasporto dello ione principale in soluzione e la sua deposizione al catodo, limitando al contempo le reazioni collaterali. In questo modo si riesce ad ottenere il cromo nero con un miglioramento di η del 5-8 % ed a densità di corrente molto inferiori rispetto al caso in cui i catalizzatori non sono presenti. Densità di corrente e temperatura del bagno galvanico sono i parametri principali su cui operare. I migliori risultati sono stati ottenuti a 20 °C con una densità di corrente di 60 A dm-2. Il tempo della deposizione è molto importante: infatti, dagli studi condotti, il tempo ottimale di deposizione è 1 minuto, poiché sia per tempi minori che maggiori si ha un peggioramento dell'efficienza. Dall'analisi della superficie si è visto che il cromo nero è uno strato di materia soffice, non compatta, con aspetto estremamente frastagliato e composta da globuli di piccole dimensioni costituiti da un nucleo di cromo metallico circondato da uno strato di ossidi e idrossidi di cromo. L'aspetto della superficie influenza le caratteristiche ottiche del materiale: infatti esiste una correlazione tra la rugosità superficiale e α/εT secondo cui all'aumentare di Rz si ha una perdita di selettività. Numerose e importanti informazioni si sono ottenute dalla valutazione degli effetti provocati dai trattamenti termici: infatti per un assorbitore solare è di fondamentale importanza conoscere le caratteristiche ottiche alla temperatura di funzionamento. Il cromo nero analizzato è caratterizzato da un miglioramento della selettività dopo essere stato esposto alle alte temperature (300 °C e 400 °C) soprattutto nei casi in cui il substrato sia Ni Watts. Si è potuto valutare anche che il rame non è un buon substrato per applicazioni che possano trovarsi a temperature superiori ai 300 °C a causa della sua facile interdiffusione con altri metalli. L'esposizione dell'assorbitore alla temperatura di esercizio si comporta inoltre come una sorta di livellante nei confronti di η il cui valore medio si attesta a circa 0.8. Infatti il trattamento termico a 300 °C provoca un miglioramento delle efficienze degli assorbitori che inizialmente possedevano delle η abbastanza basse e un cambiamento esattamente opposto per gli assorbitori che appena deposti presentavano le migliori efficienze. La presenza dello ione fluoruro nella composizione del bagno galvanico comporta invece una minore resistenza dello strato assorbitore nei confronti della temperatura. Alla luce di queste considerazioni la composizione ottimale del bagno galvanico individuata è costituita da CrCl3·6H2O 266 g l-1, H2SiF6 10 g l-1, NaH2PO4 4 g l-1 e CoCl2 ·6H2O 15 g l-1 . Infine, nonostante in precedenza si sia individuato il miglior substrato in base alle sue caratteristiche ottiche, si è visto sperimentalmente come questo parametro non si rifletta in maniera determinante sull'efficienza finale. Infatti, come già detto, è importante massimizzare l'assorbimento piuttosto che limitare l'emissione dell'assorbitore. Per questo motivo e considerate le prove effettuate, si può affermare che i substrati considerati sono tra loro equivalenti. Alla luce di ciò il substrato più adatto è il nichel ottenuto con il metodo di Wood, poiché è quello che necessita di minor lavorazione e non presenta le limitazioni riguardo alle temperature di utilizzo viste per il rame. Il miglior campione ottenuto, che rispetta le condizioni appena elencate, presenta una efficienza di conversione energetica η=0.88: questo valore non è molto lontano, e talvolta migliore, delle efficienze dei ben più costosi CERMET (η=0.85-0.93), oltre ad essere migliore delle efficienze dei campioni ottenuti da cromo esavalente. ***************** The use of a low-intensity source like sunlight, for energy generation requires an efficient system to concentrate and capture radiation and to transfer the energy to the exchange fluid. Sunlight is abundant, renewable and free of charge. Therefore the development and diffusion of solar energy exploitation is a key issue for the future. However, at present solar energy technologies are generally affected by a not high enough efficiency and a high cost, making them not fully competitive yet over conventional fossil fuels. Thus, it is clear that both increasing the efficiency and reducing the cost is mandatory to promote solar energy exploitation. Systems operating at mid-temperatures (i.e. using fluids at about 200-300 °C) and in particular parabolic trough collectors (PTCs) offer several advantages in comparison with conventional flat plates thanks to their higher efficiency and reduced receiver surface. In these systems the incident solar radiation is converted into heat either by sunlight absorption by blackened or specially developed absorbing surfaces that collect the solar energy and transfer it to the fluid. Required characteristics for the absorber surface are chemical and physical stability at the operating temperatures, as well as good performances in terms of energy efficiency. Moreover a production process characterized by a low cost and a high repeatability should promote a large scale diffusion. Several direct industrial applications, like Direct Steam Generation (DSC) and Solar Heating and Cooling (SHC), could exploit mid-temperature solar energy as energy source. This interest drives the research of novel technologies focused on this market sector where the technologies developed for systems operating at higher temperatures (e.g. CSP plants) cannot be used. Electrodeposition techniques are a promising route to obtain surfaces with tailored optical characteristics. Black chrome coatings have excellent optical properties, as they are strongly absorbing in the sunlight spectral region, with a high absorbance α ≈ 0.90-0.92 and a low thermal emittance ε ≈ 0.10-0.15. Moreover they remain stable up to 300 °C. However, a relevant drawback correlated to chrome electrodeposition is represented by pollution derived from Cr6+ ions. Because of that, the technological development of these processes underwent a sharp slowdown since '90. Only with the advent of new studies about Cr3+ baths, since the beginning of 2000's, the electrodeposition processes have found new interest in mass production of components for thermal solar plants. To obtain a good coating by black chrome, a preliminary deposition of a nickel layer on the substrate is needed to ensure a better chrome adherence to the surface and an improved wear and corrosion resistance. Moreover this creates an ``absorber/reflector tandem'' having both the high solar absorbance of the black exterior deposit and the low thermal emittance of the metallic inner coating. The first step of this study was the investigation of structural features and optical properties of the nickel and copper surfaces, correlating them to coating thickness and deposition process, in the perspective to assess optimal conditions for solar absorber applications. The second step of this study was the investigation of structural features and optical properties of the black chrome absorber taking into account several bath's operational parameters. This black chrome was obtained by a solution of Cr+3. In order to compare the performance obtained by the materials in a working configuration has been paid attention to a parameter that can provide some information: this parameter is the efficiency η that take into account the working temperature and the concentration ratio. Moreover has been done several thermal aging cycle on the materials in order to predict the effect of the aging on the optical properties. The optimal set-up that has been found is: for a galvanic bath composition CrCl3·6H2O 266 g l-1, H2SiF6 10 g l-1, NaH2PO4 4 g l-1 and CoCl2 ·6H2O 15 g l-1; for the operational parameters 20 °C and current density of 60 A~dm-2. With this set-up the best result is a sample with η=0.88: this value is rather similar to the efficiency of the more expensive CERMET (η=0.85-0.93).
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Libros sobre el tema "Linea di costa"

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Pignatti, Lorenzo. Progetti lungo la linea di costa: Identità adriatiche. Trento: LISt Lab, 2014.

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2

Portus, Ostia Antica, via Severiana: Il sistema archeologico paesaggistico della linea di costa di Roma imperiale. Macerata: Quodlibet, 2015.

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3

Paolo, Piccione, ed. Costa Crociere: Cinquant'anni di stile. [Cinisello Balsamo, Milano]: Silvana, 1998.

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4

Segio, Sergio. Miccia corta: Una storia di Prima linea. Roma: DeriveApprodi, 2005.

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5

Modugno, Guido. Il sistema informativo per il controllo di gestione dell'ente locale: Linee di sviluppo e aspetti contabili. Milano, Italy: F. Angeli, 2001.

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6

Longo, Valentina. Lusso low cost: Un viaggio in crociera sopra e sotto la linea di galleggiamento. Milano: Jaca book, 2015.

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7

Stampacchia, Paolo. La gestione delle linee ferroviarie: Un modello di analisi dei costi per il supporto alle decisioni di esercizio e di investimento. [Roma]: Centro studi sui sistemi di trasporto, 1990.

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8

Semiotica di Cosa nostra e dell'antimafia: Il ruolo del giornalismo tra linee editoriali e conflitti di interesse. Roma: Aracne, 2010.

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9

Giovanni e io: In prima linea con Falcone contro Andreotti, Cosa nostra e la mafia di Stato. Milano: Chiarelettere, 2022.

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10

Tadini, Emilio. Costa Crociere: Ritratto Di Una Flotta: Storia Per Immagini Delle Navi Costa. Silvana, 2002.

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Capítulos de libros sobre el tema "Linea di costa"

1

Styles, John. "Re-fashioning Industrial Revolution. Fibres, fashion and technical innovation in British cotton textiles, 1600-1780". En La moda come motore economico: innovazione di processo e prodotto, nuove strategie commerciali, comportamento dei consumatori / Fashion as an economic engine: process and product innovation, commercial strategies, consumer behavior, 45–71. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-565-3.06.

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Resumen
The early years of the British Industrial Revolution were dominated by mechanical innovations in cotton spinning. They emerged at a time when raw cotton prices were unprecedentedly high and the supply of all-cotton fabrics from India, the world’s principal producer of cotton textiles, had contracted dramatically. Most «cotton» textiles manufactured in Britain in the mid-18th century were combinations of expensive cotton yarn and cheap linen yarn. Faced with rising material costs, manufacturers economised by increasing the proportion of cheaper linen yarn. The most fashionable cotton products were, however, made entirely from cotton, or required a fixed proportion of cotton yarn. As the cost of cotton rose, their rapidly rising sales provided the principal inducement to improve quality and cut costs by inventing machines for spinning cotton yarn.
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2

Nencini, Dina, Laura Fabriani y Alessandro Oltremarini. "VISIONI DELLA LINEA DI COSTA". En Roma tra il fiume, il bosco e il mare, 164–74. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvkwnn48.14.

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D’Andrea, Ascanio, Lucia De Gregorio, Paola Germoni y Carla Ninel Pischedda. "Indagini archeologiche preventive nel settore sudorientale extraurbano di Ostia Antica : nuove acquisizioni sulla via litoranea e la linea di costa antica". En Ricerche su Ostia e il suo territorio. Publications de l’École française de Rome, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.efr.3774.

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Actas de conferencias sobre el tema "Linea di costa"

1

Cha, Myoungsik, Akira Otomo, William E. Torruellas, George I. Stegeman, David Beljonne, Jean Luc Brédas, Winfried H. G. Horsthuis y Guus R. Möhlmann. "Nonlinear Spectroscopy of DANS Side Chain Polymers". En Organic Thin Films for Photonic Applications. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1995. http://dx.doi.org/10.1364/otfa.1995.ma.5.

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Resumen
Molecular systems, in particular polymers, with π-electron donor-acceptor groups are becoming potential candidates in applications where large bandwidth and low costs are desired for electro-optical modulation of optical information. Di-Phenyl molecules including Disperse-Red-1 and Di-Amino-Nitro-Stilbene (DANS) embody most of the requirements in stability, high loading, processability and very large electro-optical figures of merit1. However little is known about their electronic structure represented by their excited state spectrum and responsible for their nonlinear optical response, for both second and third order. We present a complete spectroscopic study of the DANS molecular system and compare our theoretical predictions to the second order nonlinear spectrum and four third order nonlinear optical spectra of amorphous DANS side-chain polymers. In particular we can successfully explain shifts of the nonlinear spectrum compared to the linear absorption one by properly accounting for Frank-Condon type displacements2.
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Weber, Emanuel, Dietmar Puchberger-Enengl y Michael J. Vellekoop. "In-Line Characterization of Micro-Droplets Based on Partial Light Reflection at the Solid-Liquid Interface". En ASME 2012 10th International Conference on Nanochannels, Microchannels, and Minichannels collocated with the ASME 2012 Heat Transfer Summer Conference and the ASME 2012 Fluids Engineering Division Summer Meeting. American Society of Mechanical Engineers, 2012. http://dx.doi.org/10.1115/icnmm2012-73155.

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Resumen
In this paper a novel optofluidic setup, fabricated on a single layer device for in-line droplet characterization yielding droplet-size, droplet-frequency, and optical properties with compatibility for full on-chip integration is presented. Chips were fabricated using a simple, fast, and cost effective technology. A T-junction arrangement on the device is used for droplet generation. The optical part of the setup consists of an external light source, external silicon photodetectors, integrated air micro-lenses, and an integrated waveguide. The design makes use of partial light reflection/transmission at the solid-liquid interface to count, size, and discriminate droplets based on their optical properties. When passing the interrogation point, droplets having a lower refractive index as the continuous phase result in light deflections. Both, reflected and transmitted light, are detected simultaneously. A relation of those two signals is then used for the analysis resulting in a continuously stable signal. The generated pattern is unique for different droplets and can be exploited for droplet characterization. Using this arrangement, droplets of de-ionized water (DI) were counted at frequencies of up to 320 droplets per second. In addition, information about the droplet sizes and their variations could be obtained. Finally, 5 mol/L CaCl2 and DI droplets, having different indices of refraction were examined and could clearly be discriminated based on their unique reflected and transmitted light signals. This principle can be applied for the detection of dissolved molecules in droplets as long as they influence the index of refraction. Examples could be the determination of DNA or protein content in the droplet.
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Rossetti, Ilenia, Cesare Biffi, Lucio Forni, Gian Franco Tantardini, Giuseppe Faita, Mario Raimondi, Edoardo Vitto y Davide Alberti. "Integrated 5 kWe + 5 kWt PEM-FC Generator From Bioethanol: A Demonstrative Project". En ASME 2010 8th International Conference on Fuel Cell Science, Engineering and Technology. ASMEDC, 2010. http://dx.doi.org/10.1115/fuelcell2010-33049.

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Resumen
A power unit constituted by a reformer, a H2 purification section and a fuel cell is being installed c/o the Dept. of Physical Chemistry and Electrochemistry of Universita` degli Studi di Milano, on the basis of a collaboration with Helbio S.A. (Hydrogen and Energy Production Systems, supplier) and the support of some sponsors (Linea Energia S.p.A., Parco Tecnologico Padano and Provincia di Lodi). The system is suitable to obtain 5 kWelectric (a.c.) + 5 kWthermal (hot water at 70°C) as peak output. H2 is produced by steam reforming (SR) of second generation bioethanol, obtainable by different non-food competitive biomass. The assessment of the effect of biomass nature and of the consequent different impurities left in the produced bioethanol is part of the experimentation, together with the evaluation of the impact of bioethanol production cost on the final energy cost. Furthermore, the effect of different ethanol/steam ratios will be taken into account to lighten as much as possible the energy demanding ethanol dehydration process. The former point focuses on catalyst life, imposing careful ethanol characterisation and proper catalyst formulation, whereas the latter is connected with the overall energetic efficiency and economic sustainability. Indeed, the reforming process requires co-feeding of water, opening the way to the research of different, cheaper, ethanol purification strategies, leading to lower ethanol concentration with respect to the azeotrope. The reformate is purified from CO down to a concentration below 20 ppm, suitable to feed the proton exchange membrane fuel cells (PEMFC) stack integrated in the fuel processor. This result is achieved by feeding it to two water gas shift reactors, connected in series and operating at high and low temperature, respectively. The expected CO concentration in the outcoming gas is ca. 1 vol% and the final CO removal to meet the specifications is accomplished by selective methanation. The purified H2 is fed to a 5 kWe PEMFC stack, which should have an expected overall efficiency around 80% (including thermal output). The main goal of the present project is to check system performance under widely different operating conditions and load, to verify the effectiveness of the proposed technology and to suggest adequate improvements. Different operating conditions are under evaluation as for ethanol origin, purity, concentration, temperature and space velocity of every reaction step, so to obtain the best compromise between H2 yield, power output and operating costs.
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Kwon, Oh-Yang, Dana Brosig, Kalyan Nistala y Yuris A. Dzenis. "A Disposable PVDF Sensor Applied for the Detection of Fatigue Crack Growth in Bonded Composite Joints". En ASME 2002 International Mechanical Engineering Congress and Exposition. ASMEDC, 2002. http://dx.doi.org/10.1115/imece2002-33489.

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Resumen
The application of polyvinylidene di-fluoride (PVDF) film as an acoustic emission (AE) sensor appears to be practical to detect the fatigue crack growth in composite materials and structures. A commercially available PVDF film sensor was employed to detect AE due to fatigue crack growth in the single-lap joints of graphite/epoxy laminates. Although the signal-to-noise ratio is not as high as those measured by PZT sensors, the result showed that the location of crack front could be predicted by the linear location of AE signals detected by the PVDF sensors. Since the composite materials usually produce very energetic AE signals, the extremely cost-effective form of PVDF sensors can be permanently mounted on composite structures for structural health monitoring as disposable ones. Piezoelectric polymer sensors are expected to be eventually embedded in composite structures provided the current limit of use temperature being increased by introducing co-polymerization with some heat resistant constituents.
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Saverin, Joseph, David Marten, David Holst, George Pechlivanoglou, Christian Oliver Paschereit, Giacomo Persico y Vincenzo Dossena. "Comparison of Experimental and Numerically Predicted Three-Dimensional Wake Behaviour of a Vertical Axis Wind Turbine". En ASME Turbo Expo 2017: Turbomachinery Technical Conference and Exposition. American Society of Mechanical Engineers, 2017. http://dx.doi.org/10.1115/gt2017-64004.

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Resumen
The evolution of the wake of a wind turbine contributes significantly to its operation and performance, as well as to those of machines installed in the vicinity. The inherent unsteady and three-dimensional aerodynamics of Vertical Axis Wind Turbines (VAWT) have hitherto limited the research on wake evolution. In this paper the wakes of both a troposkien and a H-type VAWT rotor are investigated by comparing experiments and calculations. Experiments were carried out in the large-scale wind tunnel of the Politecnico di Milano, where unsteady velocity measurements in the wake were performed by means of hot wire anemometry. The geometry of the rotors was reconstructed in the open-source wind-turbine software QBlade, developed at the TU Berlin. The aerodynamic model makes use of a lifting line free-vortex wake (LLFVW) formulation, including an adapted Beddoes-Leishman unsteady aerodynamic model; airfoil polars are introduced to assign sectional lift and drag coefficients. A wake sensitivity analysis was carried out to maximize the reliability of wake predictions. The calculations are shown to reproduce several wake features observed in the experiments, including blade-tip vortex, dominant and submissive vortical structures, and periodic unsteadiness caused by sectional dynamic stall. The experimental assessment of the simulations illustrates that the LLFVW model is capable of predicting the unsteady wake development with very limited computational cost, thus making the model ideal for the design and optimization of VAWTs.
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Sarwanto, P. "“PIRAMIDA TINGGI, A State of the Art to Fulfill Obligation of Forestry Permit on Watershed Rehabilitation at PT Pertamina Hulu Mahakam”". En Digital Technical Conference. Indonesian Petroleum Association, 2020. http://dx.doi.org/10.29118/ipa20-g-263.

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Resumen
Among other obligations imposed under the forestry permit, watershed rehabilitation planting is perceived by the upstream oil and gas sector as the most complex challenge to conquer. Despite its poor track in fulfilling timeline and required result, there are also other challenges to consider, for instance lack of critical location, weather, fire, land tenure, community habit and capability, and cost optimization. In attempt to respond these challenges, an innovation in management system is constructed at PT Pertamina Hulu Mahakam, embracing and tailoring all related challenges, difficulties, and complexities, escalating the activity to be beyond compliance. So that it will be able to deliver more than merely avoid the identified potential risks towards company. The management system, called PIRAMIDA TINGGI (Pemberdayaan Masyarakat untuk Melestarikan Hutan di Dunia demi Ketahanan Energi Nasional), actively involves government, community, and business sector as equilateral triangle that work together to perform watershed rehabilitation planting. Developed using ISO 9001:2015 process approach namely PDCA (Plan-Do-Check-Act), the PIRAMIDA TINGGI system is in line as well with NAWACITA (President Joko Widodo’s vision, mission and program). To encounter other issue found during field work, this system is equipped as well with another innovation tool named PARIDA, a geospatial mobile-desk top-web application that easily able to map and identify vegetation in real time for further geo-analyzing multi-purposes, to be operated by local community. Full set implementation of this system has benefitted all parties. To Company in form of significant cost efficiency around 13.9 MUSD and 7 days’ faster result delivery besides obligation fulfillment, for others in form of broader advantage of proven sustainability project that has gave contribution to 5P (People, Planet, Prosperity, Partnership and Peace), objectives required by UN Sustainable Development Goals 2030.
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Sarwanto, P. "“PIRAMIDA TINGGI, A State of the Art to Fulfill Obligation of Forestry Permit on Watershed Rehabilitation at PT Pertamina Hulu Mahakam”". En Digital Technical Conference. Indonesian Petroleum Association, 2020. http://dx.doi.org/10.29118/ipa20-o-263.

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Among other obligations imposed under the forestry permit, watershed rehabilitation planting is perceived by the upstream oil and gas sector as the most complex challenge to conquer. Despite its poor track in fulfilling timeline and required result, there are also other challenges to consider, for instance lack of critical location, weather, fire, land tenure, community habit and capability, and cost optimization. In attempt to respond these challenges, an innovation in management system is constructed at PT Pertamina Hulu Mahakam, embracing and tailoring all related challenges, difficulties, and complexities, escalating the activity to be beyond compliance. So that it will be able to deliver more than merely avoid the identified potential risks towards company. The management system, called PIRAMIDA TINGGI (Pemberdayaan Masyarakat untuk Melestarikan Hutan di Dunia demi Ketahanan Energi Nasional), actively involves government, community, and business sector as equilateral triangle that work together to perform watershed rehabilitation planting. Developed using ISO 9001:2015 process approach namely PDCA (Plan-Do-Check-Act), the PIRAMIDA TINGGI system is in line as well with NAWACITA (President Joko Widodo’s vision, mission and program). To encounter other issue found during field work, this system is equipped as well with another innovation tool named PARIDA, a geospatial mobile-desk top-web application that easily able to map and identify vegetation in real time for further geo-analyzing multi-purposes, to be operated by local community. Full set implementation of this system has benefitted all parties. To Company in form of significant cost efficiency around 13.9 MUSD and 7 days’ faster result delivery besides obligation fulfillment, for others in form of broader advantage of proven sustainability project that has gave contribution to 5P (People, Planet, Prosperity, Partnership and Peace), objectives required by UN Sustainable Development Goals 2030.
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DeBuys, Christian, Florin Ghesu, Reza Langari y Young-Ho Kim. "Design and validation of zero-slack separable manipulator for Intracardiac Echocardiography". En The Hamlyn Symposium on Medical Robotics: "MedTech Reimagined". The Hamlyn Centre, Imperial College London London, UK, 2022. http://dx.doi.org/10.31256/hsmr2022.10.

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ntracardiac echocardiography (ICE) catheter, known to have a strong ability to visualize cardiac structures and blood flow from within the heart, is now being favorably used in cardiac catheterization and electrophysiology as an advanced imaging approach. However, clinicians require substantial training and experience to become comfortable with steering the catheter to localize and measure the area of treatment to watch for complications while device catheters are deployed in another access. Thus, it is reasonable that a robotic-assist system to hold and actively manipulate the ICE catheter could ease the workload of the physician. There exist commercially-available robotic systems [1] and research prototypes [2, 3] for ICE catheter manipulation. They all use existing commercially available ICE catheters (e.g. ACUSON AcuNav ICE catheter family, Siemens Healthineers) based on multiple tendon-sheath mechanism (TSM). To motorize the existing TSM-based ICE catheter, the actuators interface with the outer handle knobs to manip- ulate four internal tendons. However, in practice, the actua- tors are located at a sterile, safe place far away from the ICE handle [3]. Thus, to interface with knobs, there exist multi- ple coupled gear structures between two, leading to a highly nonlinear behavior (e.g. various slack, elasticity) alongside hysteresis phenomena in TSM [2]. Since ICE catheters are designed for single use, the expen- sive actuators need to be located in a safe place so as to be reusable. Moreover, these actuators should interface as di- rectly as possible with the tendons for accurate tip controls. In this paper, we introduce a separable ICE catheter robot with four tendon actuation: one part reusable and another disposable. Moreover, we propose a practical model and cal- ibration method for our proposed mechanism so that four tendons are actuated simultaneously allowing for precise tip control and mitigating issues with conventional devices such as dead-zone and hysteresis with simple linear compensa- tion. We consider an open-loop controller since many avail- able ICE catheters are used without position-tracking sen- sors at the tip due to costs and single use.
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Siddiqui, Farhan y Arezoo Emrani. "A Novel Polysaccharide Friction Reducer That can be Used with Water of All Salinity Levels". En SPE Annual Technical Conference and Exhibition. SPE, 2022. http://dx.doi.org/10.2118/210207-ms.

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Resumen
Abstract This work was carried out to compare a new system with synthetic polyacrylamide friction reducers used in the oil and gas industry. The most common friction reducers used for fracturing are anionic, and hence have limited use in high TDS brines especially in brines containing di and trivalent metal ions. When the new system is properly optimized, we were able to achieve a very efficient and low-cost carrier fluid that can give maximum friction reduction and effectively suspend proppant during a fracturing treatment. The new technology for unconventional fracturing is a versatile and multifunctional product that can be pumped with the traditional frac equipment used in the industry for pumping powdered dry guar gum on the fly. The main objective of this work is to develop a new friction reducer formulation to aim to reduce cost and improve retained conductivity. This product is shown to be Gulf of Mexico green and biodegradable. Conventional breakers can be used to break these fluids and give excellent retained permeability on cores. The new system gives good friction reduction even at a very small dosage of 1ppt to 4ppt or 0.25-1.0 gpt, and it can be used similarly to guar gum as a linear gel or can be crosslinked with boron to yield better viscosity and proppant transport. The presence of iron in water can seriously affect the rheology and friction of traditional friction reducers, high viscosity friction reducers, and even guar systems. Laboratory studies have shown that this new product is very effective even in water containing very high concentrations of Ferric iron. Case histories from wells treated with this system containing high divalent and trivalent metal ions confirm the laboratory findings. In countries where equipment to pump on the fly is not available, the new system can be used as a slurry also. This paper will present laboratory test results of using a new polysaccharide friction reducer with similar friction reduction to a Polyacrylamide Friction reducer and the proppant suspension of a crosslinked guar system. This system can be used with fresh or saline waters containing high concentrations of divalent and trivalent metal ions. This gives the operator the flexibility of using any water, and the water analysis step before a frac job can be eliminated.
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