Literatura académica sobre el tema "Lettere ed artie"

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Artículos de revistas sobre el tema "Lettere ed artie"

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Marchese, Rosa Rita. "Togliere la mano dal quadro. Arte, natura e comunicazione della conoscenza in Plinio". Aldrovandiana. Historical Studies in Natural History 2, n.º 2 (22 de diciembre de 2023): 67–90. http://dx.doi.org/10.30682/aldro2302e.

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Resumen
La riflessione di Plinio sulle nozioni di completezza/incompletezza in rapporto al giudizio estetico sulla perfezione delle opere d’arte rivela qualcosa anche sull’approccio teorico da riservare alla conoscenza della natura? La tensione tra ‘finito’ e ‘non finito’ ha delle conseguenze sui modi in cui Plinio promuove la comunicazione delle conoscenze? Si può forse cominciare a rispondere a queste domande ripercorrendo le tracce di un rapporto sotterraneo con il De officiis di Cicerone, opera parimenti animata da una simile tensione, ed esplicitamente menzionata e lodata nella lettera prefatoria dell’enciclopedia pliniana. Contemporaneamente si potrà verificare, attraverso alcuni iniziali sondaggi, l’ipotesi che Plinio nutra l’idea che la conoscenza incompleta appartenga costitutivamente all’uomo con la scelta di una scrittura onnivora, classificatrice, talora dispersiva, eppure in grado di completare, nell’unico modo possibile, il rapporto conoscitivo con la natura.
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Bonnuzi, Luciano. "Dignità del vivere. (Atti del convegno di studi promosso dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti nell’Autunno 2000). Venezia, istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2001,323 p. € 23.24. ISBN 88-87626-03-0." Gesnerus 59, n.º 3-4 (3 de diciembre de 2002): 265–66. http://dx.doi.org/10.1163/22977953-0590304014.

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Franceschi, Franco. "Luca Molà, La comunità dei Lucchesi a Venezia. Immigrazione e industria della seta nel tardo Medioevo, Venise, Istituto veneto di Scienze, Lettere ed Arti, « Memorie, Classe di Scienze morali, Lettere ed Arti, LIII », 1994, 354 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 51, n.º 5 (octubre de 1996): 1137–39. http://dx.doi.org/10.1017/s039526490005188x.

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Di Grigorio, Mario. "Noor Giovanni Mazhar, Catholic Attitudes to Evolution in Nineteenth-Century Italian Literature. Memorie di Scienze Morali, Lettere ed Arti, 60. Venice: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 1995. Pp. 284. ISBN 88-86166-24-9. 35,000 lire." British Journal for the History of Science 31, n.º 1 (marzo de 1998): 63–102. http://dx.doi.org/10.1017/s0007087497433204.

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5

Ghosh, P. R. "R. T. Ridley, Gibbon's Complement. Louis de Beaufort. Venice: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 1986. Pp. 207." Journal of Roman Studies 81 (noviembre de 1991): 249–50. http://dx.doi.org/10.2307/300561.

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Kokin, Daniel Stein. "Giannozzo Manetti a Venezia, 1448–1450: Con l’edizione della corrispondenza e del Dialogus in Symposio. Gabriella Albanese and Bruno Figliuolo, eds. Memorie. Classe di scienze morali, lettere ed arti 140. Venice: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2014. xx + 432 pp. €36." Renaissance Quarterly 69, n.º 3 (2016): 1014–15. http://dx.doi.org/10.1086/689041.

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O’Connell, Monique. "Paula Clarke, Elisabetta Barile, and Giorgia Nordio. Cittadini Veneziani del Quattrocento: Il due Giovanni Marcanova, il mercante e l’umanista. Memorie. Classe di Scienze Morali, Lettere ed Arti 117. Venice: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. 2006. .ISBN: 88-88143-71-8." Renaissance Quarterly 61, n.º 1 (2008): 125–27. http://dx.doi.org/10.1353/ren.2008.0006.

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O'Connell, Monique. "Federico Pigozzo, Treviso e Venezia nel Trecento: La prima dominazione veneziana sulle podesterie minori (1339–1381). (Memorie: Classe di Scienze Morali, Lettere ed Arti, 121.) Venice: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2007. Paper. Pp. xi, 202; tables and 1 map. €25." Speculum 86, n.º 3 (julio de 2011): 792–94. http://dx.doi.org/10.1017/s003871341100203x.

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James, Sharon L. "A. VALENTINI, MATRONAE TRA NOVITAS E MOS MAIORUM: SPAZI E MODALITÀ DELL'AZIONE PUBBLICA FEMMINILE NELLA ROMA MEDIO REPUBBLICANA (Memorie. Classe di scienze morali, lettere ed arti 138). Venice: Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2012. Pp. xxxi + 315, illus. isbn9788895996400. €45.00." Journal of Roman Studies 105 (27 de febrero de 2015): 349–50. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435815000155.

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Mazzocco, Angelo. "Maria Esposito Frank, Le insidie Dell'allegoria: Ermolao Barbaro il Vecchio e la lezione degli antichi. (Memorie della Classe di Scienze Morali, Lettere ed Arti, 88.) Venice: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 1999. viii + 133 pp. IL 28,000. ISBN: 88-86166-80-X." Renaissance Quarterly 54, n.º 2 (2001): 595–96. http://dx.doi.org/10.2307/3176791.

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Tesis sobre el tema "Lettere ed artie"

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Prelz, Galiani Francesca <1993&gt. "I disegni dei concorsi e dei premi d'industria dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17238.

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Resumen
Con tale tesi si vogliono studiare dal punto di vista storico e dal punto di vista tecnico-scientifico, i disegni dei concorsi e dei premi d’industria che fanno parte dell’Archivio storico dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, ripercorrendo con essi la storia dell'Istituto stesso. La tesi è divisa in tre parti che ne costituiscono il suo corpo. La prima riguarda la storia dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, dalle sue origini nel 1797, fondato sulla base dell’Institut francese, fino alla sua esistenza autonoma avvenuta con la rifondazione nel 1838. Si ripercorre così anche la storia dell’istituzione dei concorsi e dei premi d’industria, evidenziando in tale contesto i disegni allegati alla domanda di partecipazione, che veniva inviata alla commissione giudicatrice dei concorsi industriali. Nella seconda parte della tesi, un excursus sullo sviluppo del disegno tecnico e del suo insegnamento viene descritto in relazione allo sviluppo economico, agricolo ed industriale, in particolare nel territorio veneziano. Nella terza parte si propone la descrizione di circa cinquanta disegni, tra i più significativi e originali, descritti da apposite schede. A conclusione della terza parte, completa la ricerca un elenco esaustivo di tutti i disegni dei concorsi industriali, presenti nell’Archivio storico dell’Istituto Veneto, specificando la categoria a cui ogni oggetto rappresentato appartiene.
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Rigo, Debora <1988&gt. "La "valorizzazione" del patrimonio culturale. Tre casi campione la Fondazione Cini, l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti e la Fenice". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4317.

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Resumen
La cultura è uno strumento in grado di fornire nuovi stimoli alla crescita del territorio. È risultato interessante presentare Venezia quale realtà in cui la cultura non sia un patrimonio unicamente indirizzato alla fruizione attraverso la sola prospettiva dello studio o dello sfruttamento turistico, fermando piuttosto l’attenzione sulle modalità di gestione e valorizzazione della cultura nel riferimento specifico a tre importanti istituzioni locali di speciale rilievo: la Fondazione Giorgio Cini, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e il Teatro La Fenice. Comprendere quale sia l’idea di valorizzazione della cultura che ciascuno di questi enti vuole trasmettere e, insieme, cogliere in che modo ognuno di essi contribuisca alla definizione dell’heritage, analizzare come differenti approcci si rapportino all’analisi della cultura veneziana, valutare il grado di ingerenza territoriale e il potere di coinvolgimento verso i destinatari, conoscere quali specifici settori culturali vengano catalizzati con i diversi progetti e attività, rappresentano le linee guida di questo progetto di tesi.
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GORLA, Sandra. "Metamorfosi e magia nel Roman de Renart. Traduzione e commento delle branches XXII e XXIII". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251268.

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Resumen
Il presente lavoro è incentrato su due branches del Roman de Renart, delle quali propone la prima traduzione completa del testo in italiano e un’analisi al contempo interpretativa, letteraria e filologico-testuale. Il lavoro risulta diviso in due grandi nuclei contraddistinti. La prima parte, comprensiva di due capitoli, affronta l'analisi della tradizione manoscritta e la traduzione del testo delle due branches in italiano (considerando anche le interpolazioni del ms. M). La seconda parte, nuovamente suddivisa in due capitoli, costituisce il necessario accompagnamento critico-letterario al lavoro di traduzione. Tradizione e traduzione. Prima ancora di affrontare la traduzione del testo e la sua interpretazione, è stato necessario porsi il problema di quale testo tradurre. Il primo capitolo, pertanto, affronta la tradizione – e dunque l’edizione – del Roman de Renart, tenendo in considerazione che per quest’opera medievale è praticamente impossibile stabilire uno stemma codicum che sia utile ad una ricostruzione del testo in senso lachmanniano, e dunque scegliere tra una delle edizioni disponibili significa nei fatti scegliere uno dei codici relatori. Viene altresì discussa la questione riguardante l'ordine in cui restituire le due branches. E' risultato impossibile stabilire quale fosse l’ordine migliore e più fedele alla tradizione. Per questo ci si è arresi all’evidenza che anche la disposizione stessa del testo non possa essere assolutamente neutrale, ma includa elementi interpretativi. Il lavoro di traduzione – che occupa il secondo capitolo – costituisce una parte fondamentale della tesi, sia per la voluminosità del testo originale sia per i numerosi problemi 'tecnici' che necessariamente si susseguono sul cammino di chi affronti l'opera di traduzione-interpretazione di un testo medievale. La traduzione è accompagnata da un apparato di note che rendono conto delle scelte operate nei passaggi più complessi e che forniscono indicazioni utili alla comprensione del testo, soprattutto nel caso di riferimenti sottesi a un’enciclopedia presumibilmente condivisa dall’autore e il suo pubblico ma difficilmente discernibili dal lettore moderno. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla branche XXII nella versione ‘indipendente’ (BCL); vengono messe in luce le peculiarità e le caratteristiche che la avvicinano al genere dei fabliaux e vengono avanzate delle ipotesi interpretative che evidenziano quelli che si ritengono essere aspetti unici e significativi dell’episodio all’interno dell'intero ciclo. Viene messo in rilievo come il ricorso a temi relativi alla sfera sessuale e corporea e l’uso di un lessico esplicito e a tratti osceno, sebbene ovviamente non esclusivi di questa branche del Roman de Renart, venga qui presentato in un contesto narrativo unico. L'ultimo capitolo della tesi si concentra invece sui testi tramandati da M delle branches XXII e XXIII. Si è cercato innanzitutto di ricostruire i numerosi legami intertestuali che la branche XXIII intesse innanzitutto con le altre branches del RdR (in particolare I, Va, VI, X) e di analizzare le specifiche tecniche narrative dialogiche e polifoniche impiegate all'interno del testo. Per la prima parte del commento, che riguarda poco più di metà della branche ed è dedicata alla lunga narrazione di uno dei processi giudiziari di cui è protagonista Renart, si è scelto di seguire l’ordine diegetico dell’episodio; la complessità dell'ambiente legale impone infatti di seguire con la massima attenzione il serrato alternarsi di accuse, contro-accuse e testimonianze. Data la concentrazione di diversi nuclei narrativi che caratterizza questa seconda parte, l'analisi del testo si discosta a questo punto dall'impostazione cronologica e procede invece per tematiche. Vengono dunque analizzati la figura e l'inedito ruolo di consigliera di Hermeline. Il commento procede poi con un'analisi delle ulteriori peculiarità presenti nella branche XXIII, nel momento in cui il protaginista si reca a Toledo per apprendere le arti magiche: questo viaggio è l’unico vero viaggio che la volpe compie al di fuori del regno nell’intero Roman. Spiccano, qui, la dimensione quasi epica, arturiana, del viaggio, che si traduce in un percorso di formazione per il personaggio; le nuove qualità acquisite da Renart magicien – un intermediario fra due mondi – e l’importanza delle parole nel veicolare il potere dell’art d’enchantement. L'originalità della branche XXIII ha così una vera e propria evoluzione di Renart, che si presenta come un Renart demiurgo. Il commento prosegue a questo punto tornando nuovamente alla branche XXII, questa volta nella versione del ms. M. Benché il testo di M riporti un’importante lacuna (per la caduta del bifolio centrale di un fascicolo) che impedisce di valutare complessivamente l’operazione di riscrittura, sono state esaminate, per quanto possibile, le modalità con cui il testo è stato interpolato dal codice e avanzato delle ipotesi su come e perché possa essere stata compiuta questa operazione, tenendo presente anche i rapporti che intercorrono tra M e il ms. C della sua stessa famiglia, che operano entrambi importanti scelte di riorganizzazione della materia narrativa e dell’ordine di disposizione delle branches rispetto agli altri codici relatori del Roman de Renart.
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Libros sobre el tema "Lettere ed artie"

1

Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Catalogo generale delle pubblicazioni, 1840-1988: Venezia, Palazzo Loredan. Venezia: Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 1989.

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Iurilli, Antonio y Maria Teresa Colotti. Rassegna pugliese di scienze, lettere ed arti (1884-1913). Manduria: P. Lacaita editore, 1985.

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3

Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti., ed. IV centenario di fondazione della Accademia lucchese di scienze, lettere e arti (1584-1984). Lucca: M. Pacini Fazzi, 1985.

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4

Teresa, Colotti Maria, ed. Rassegna pugliese di scienze, lettere ed arti: Indici. Roma: P. Lacaita, 1985.

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5

Antonio, Gamba, Rossetti Lucia y Accademia patavina di scienze, lettere ed arti., eds. Giornale della gloriosissima accademia ricovrata. Vicenza: Ed. LINT, 1999.

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6

Istituto veneto di scienze, lettere ed arti., ed. Indici generali dei lavori pubblicati: Anni accademici, 1964/65-1987/88. Venezia: Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 1990.

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7

Cimini, Mario. La Rivista nuova di scienze, lettere ed arti (1878-1881): Storia, indici e carteggi. Roma: Bulzoni, 1997.

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8

Istituto, veneto di scienze lettere ed arti. Catalogo generale delle pubblicazioni 1840-1991. Venezia: Palazzo Loredan, 1992.

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9

Curuni, Spiridione Alessandro. Documenti di graffiti e di epigrafi veneto-cretesi conservati nell'Archivio gerola dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Venezia: L'Istituto, 1990.

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10

Ezio, Riondato, ed. Dall'Accademia dei Ricovrati all'Accademia Galileiana: Atti del Convegno storico per il IV centenario della fondazione (1599-1999) : Padova, 11-12 aprile 2000. Padova: Accademia Galileiana di scienze, lettere ed arti, 2001.

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Capítulos de libros sobre el tema "Lettere ed artie"

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Diafani, Laura. "Nel lontano laboratorio di A Silvia: la violenza sulla creatura fidente nella canzone postuma di Leopardi Nella morte di una donna fatta trucidare col suo portato dal corruttore per mano ed arte di un chirurgo". En Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 93–110. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-727-7.06.

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Resumen
A Leopardi poeta e filosofo interessa una particolare forma di violenza: quella perpetrata sulla vittima da chi era preposto ad amarla; dunque, una violenza paradossale e scandalosa perché inflitta su esseri inermi e fiduciosi proprio dalla fonte cui attendono felicità. La canzone postuma Nella morte di una donna fatta trucidare col suo portato dal corruttore per mano ed arte di un chirurgo, scritta nell’anno dell’Infinito (1819), appare un laboratorio di A Silvia e della futura riflessione leopardiana sul male.
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Franchini, Sandro. "Sulla storia dell’Istituto Veneto". En Venezia 1868: l’anno di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-294-9/009.

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Resumen
The National Institute of Science, Letters and Arts founded by Napoleon in 1810, ‘regenerated’ in 1838 by the Emperor of Austria Ferdinand I, who renamed it Imperial Regio Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, was created to represent the top of a complex system of studies and knowledge management. Promoter of scientific and technological innovations, it boasts Italian and foreign corresponding members, guaranteeing a national and international dimension that was then sanctioned also by the new Italian Kingdom: the Reale Istituto Veneto, in fact, was placed, by rank and official recognition, among the national Academies of the pre-unitary States called to form the various higher councils of Public Education. The Institute also provides the State and local administrations with advice on specific cultural or technical issues, relating to higher education programmes or land management, on topics ranging from meteorology to public health, to hydrological, but also on linguistic issues, and organizes periodic exhibitions of artefacts and machinery to encourage innovation in agricultural and industrial production.
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BRANDMÜLLER, J. "AN EXTENSION OF THE NEUMANN–MINNIGERODE–CURIE PRINCIPLE††Dedicated to Dr. G. B. Semerano, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia, Italy." En Symmetry, 97–100. Elsevier, 1986. http://dx.doi.org/10.1016/b978-0-08-033986-3.50014-8.

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Actas de conferencias sobre el tema "Lettere ed artie"

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Fuentes, O. y G. Pincon. "PARIETAL AND MOBILE ART OF ROC-AUX-SORCIERS ROCK SHELTER (MIDDLE MAGDALENIAN, VIENNE, FRANCE)". En Знаки и образы в искусстве каменного века. Международная конференция. Тезисы докладов [Электронный ресурс]. Crossref, 2019. http://dx.doi.org/10.25681/iaras.2019.978-5-94375-308-4.15-16.

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Resumen
The rock shelter of the Roc-aux-Sorciers at Angles-sur-lAnglin (Vienne, France) is one of the archaeological reference sites for the Upper Paleolithic. The sculpted, painted and engraved frieze was gradually brought to light in its archaeological context by Susanne Cassou de Saint-Mathurin and Dorothy Garrod from 1949 onwards (Saint-Mathurin, Garrod, 1950). A wealth of archaeological material was discovered alongside the parietal art, comprising numerous works of portable art, tools made of animal bone, jewellery, etc. It was very rapidly observed that the portable art and the parietal art shared the same graphic and thematic conventions. For example, images of female bodies are rendered in high relief, in a monumental way, but also in the form of small statuettes. Our research has demonstrated the undeniable intra-site links between the portable art and the parietal art (Pinon, 2012). Here we propose to broaden this analysis within a well-identified culture of the Middle Magdalenian known as the Magdalenian of Lussac-Angles spearpoints. At the time of the discovery of the Magdalenian site of La Marche in 1937 (Vienne) (Lwoff, Pricard, 1940), some similarities had been identified between this site and that of Le Roc-aux-Sorciers, where the discoveries dated back to 1927 (Rousseau, 1933). These similarities are also perceptible in shared techniques (Chehmana, Beyries, 2010), as well as in the production of objects in hard organic materials such as the Lussac-Angles spearpoints (Pinon, 1988), the jewellery in fossil mammoth ivory (Dujardin, Pinon, 2000), the engraved horse incisors (Mazire, 2009) and the figurative art (Bourdier et al., 2016 Fuentes, 2016). We propose to further explore the links between these two sites through the analysis of the dynamic processes of reworking images. In particular we examine the engraved plaquettes of La Marche and the parietal art of Le Roc-aux-Sorciers to bring these links into perspective. This could shed light on some common ways of seeing the world in this Magdalenian group. Bourdier, C., Pinon, G., Bosselin, B. (2016). Norme et individualit au Rocaux-Sorciers (Vienne, France): approches des mains du registre animalier au travers de la forme. In M. Groenen, M.-Ch. Groenen (Eds.), Style, Techniques and Graphic expression in Rock Art (pp. 1735). BAR S2787. Chehmana, L., Beyries, S. (2010). Lindustrie lithique du Roc-aux-Sorciers (collection Rousseau). In J. Buisson-Catil, J. Primault (Eds.), Prhistoire entre Электронная библиотека ИА РАН: https://www.archaeolog.ru/ru/el-bib 16 Vienne et Charente. Hommes et socit du Palolithique (pp. 453460). Association des publications Chauvinoises, mmoire XXXVIII. Dujardin, V., Pinon, G. (2000). Le Magdalnien dans la Vienne et la Charente. In G. Pion (Dir.), Le Palolithique suprieur rcent: nouvelles donnes sur le peuplement et lenvironnement (pp. 213222). Actes de la table ronde de Chambry, 12-13 mars 1999, Mmoire de la Socit prhistorique franaise 28. Fuentes, O. (2016). The social dimension of human depiction in Magdalenian rock art (16,500 cal. BP 12.000 Cal. BP): the case of the Roc-aux-Sorciers rockshelter. Quaternary International, 430, 97113. https://doi.org/10.1016/ j.quaint.2016.06.023 Pericard, L., Lwoff, S. (1940). La Marche. Commune de Lussac-les-Chteaux (Vienne). Premier atelier de Magdalnien III dalles graves mobiles. Bulletin de la Socit Prhistorique franaise, 37(79), 155180. Pinon, G. (1988). Fiche sagaie de Lussac-Angles. In H. Camps Fabrer (Dir.), Fiches typologiques de lindustrie osseuse prhistorique. Commission de nomenclature sur lindustrie de los prhistorique. Cahier I: sagaies (fiche 3bis). Universit de Provence. Pinon, G. (2012). Art mobilier et art parital du Roc-aux-Sorciers (Angles-surlAnglin, Vienne, France): disparits ou sens communs In J. Clottes (Ed.), Lart plistocne dans le monde / Pleistocene art of the world / Arte pleistoceno en el mundo (pp. 15491558). Bulletin Socit Prhistorique Arige-Pyrnes. Mazire, G. (2009). Les incisives de chevaux graves. In G. Pinon (Dir.), Le Roc-aux-Sorciers: art et parure du Magdalnien. Runion des Muses Nationaux. http://www.catalogue-roc-aux-sorciers.fr Rousseau, L. (1933). Le Magdalnien dans la Vienne. Dcouverte et fouille dun gisement du Magdalnien, Angles-sur-lAnglin (Vienne). Bulletin de la Socit Prhistorique franaise, 30, 239256. Saint-Mathurin (de), S., Garrod, D. (1950). Une frise sculpte du Magdalnien ancien dcouverte Angles-sur-lAnglin, dans la Vienne. Acadmie des Inscriptions et Belles Lettres, 94(2), 123128.
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