Literatura académica sobre el tema "Letteratura per adolescenti"

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Artículos de revistas sobre el tema "Letteratura per adolescenti"

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Manetti, Mara, Elena Zini y Paola Cardinali. "Processi di accomodamento intersistemico nelle relazioni scuola famiglia: la funzione dei supporti nella costruzione del benessere di adolescenti italiani e immigrati". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 1 (septiembre de 2010): 63–72. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001006.

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Resumen
La famiglia e la scuola rappresentano i microsistemi piů significativi per gli adolescenti. L'inserimento scolastico e la relazione genitore-adolescente sono associati alla capacitŕ di adattamento dei migranti; inoltre, l'accordo intersistemico fra famiglia e scuola influenza il benessere degli adolescenti. Questo lavoro analizza il sistema casa-scuola cosě come percepito da 177 adolescenti italiani, 175 di origine est europea e 83 sud americani, evidenziandone le relazioni con i costrutti di benessere e supporto sociale. In accordo con la letteratura, abbiamo rilevato una correlazione tra il supporto sociale e il successo scolastico. Inoltre, in accordo con il modello della partnership, a piů alti livelli di dissonanza tra casa e scuola corrisponde un benessere inferiore.
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Brinchi, Marina. "Ballando online. Adolescenti e terapia familiare durante il lockdown". PSICOBIETTIVO, n.º 3 (diciembre de 2021): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003004.

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Resumen
Durante la pandemia da COVID-19, una terapia familiare con un minorenne indicato come dipendente da sostanze stupefacenti dalla famiglia, iniziata "in presenza" viene proseguita nella modalità da remoto. Per la letteratura scientifica più recente, la diagnosi di psicopatologia, la presenza nel nucleo familiare di due adolescenti in DAD, un genitore operatore sanitario e l'altro a rischio di disoccupazione, sono un'indicazione per la prosecuzione dell'intervento. L'articolo descrive come anche online sia possibile l'utilizzo clinico della convocazione dei diversi sotto sistemi e l'uso degli strumenti analogici sia efficace.
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Rizzi, Silvia, Sara Carbone, Valeria Donisi, Silvia Gabrielli y per conto del Consorzio UPRIGHT. "Resilienza, benessere mentale e qualità della vita nella prima adolescenza: indagine su un campione di adolescenti di 11-14 anni nella provincia autonoma di". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 4 (febrero de 2022): 1–18. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa13225.

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Resumen
Il legame tra resilienza, benessere mentale e qualità della vita percepita è ormai noto in letteratura e indagare tali dimensioni in età adolescenziale è fondamentale per sviluppare azioni di prevenzione e promozione atte a costituire le basi per una buona salute mentale in età adulta. L'articolo riporta i risultati di un'indagine condotta su un campione di 460 studenti trentini, utilizzando tre strumenti (READ, WEMWBS e KIDSCREEN-10), nell'ambito di uno studio multicentrico condotto dal progetto europeo UPRIGHT (Universal Preventive Resilience Intervention Globally Implemented In Schools To Improve And Promote Mental Health For Teenagers, cioè "intervento di prevenzione universale basato sulla resilienza e implementato nelle scuole per migliorare e promuovere la salute mentale degli adolescenti") finanziato dal programma Horizon 2020 dell'Unione Europea. Sono state prese in considerazione le differenze di genere e operato un confronto con i valori normativi dei campioni di validazione degli strumenti.Dai questionari risulta che le adolescenti riportano livelli di risorse sociali significativamente più alti rispetto agli studenti maschi, mentre per quanto riguarda la qualità della vita, in linea con quanto indicato dalla letteratura, sono gli studenti maschi a riportare valori più elevati.
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Graziano, Federica, Manuela Bina y Silvia Ciairano. "Le funzioni del consumo di tabacco e alcolici percepite dagli adolescenti: una ricerca con il focus group". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 3 (febrero de 2011): 9–30. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-003002.

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Resumen
Il fumo di sigarette ed il consumo di alcolici, come altri comportamenti a rischio, rappresentano per gli adolescenti condotte dotate di significato e dirette ad uno scopo: esse svolgono infatti delle specifiche funzioni in rapporto agli obiettivi di crescita. Il presente studio si č proposto di indagare quali sono tali funzioni nella percezione degli adolescenti attraverso sei focus group che hanno coinvolto un totale di 46 adolescenti di entrambi i generi frequentanti scuole medie superiori di diverso indirizzo della cittŕ di Torino. Il materiale testuale ricavato dalle interviste č stato sottoposto ad analisi del contenuto, individuando una serie di categorie corrispondenti alle varie funzioni. I risultati hanno evidenziato che le principali funzioni attribuite al fumo di sigarette possono essere ricondotte alla trasgressione, alla sperimentazione, all'emulazione e alla visibilitŕ, mentre le principali funzioni del consumo di alcolici si riferiscono alla comunicazione e alUna motivazione che accomuna entrambi i comportamenti č riconducibile al piacere. I risultati, oltre a confermare quanto evidenziato dalla letteratura, offrono rilevanti spunti per la prevenzione.
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Luisa Miscioscia, Carla y Maria Caterina Pugliese. "Prevenire le crisi adottive: esperienze di gruppo per adolescenti e adulti adottati". MINORIGIUSTIZIA, n.º 2 (noviembre de 2020): 130–41. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002011.

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Resumen
La letteratura definisce come molto complesso il passaggio dall'adolescenza e all'eta adulta per le persone adottate le quali devono fare i conti con un importante lavoro di integrazione tra diverse appartenenze, identita etnica, il possibile riemergere di vissuti di natura traumatica e l'assunzione del ruolo adulto. Queste sfide influiscono sul processo di individuazione e separazione, sullo svincolo dalla famiglia, sulla costruzione di una relazione di coppia matura e sul modo di vivere l'essere genitore. E evidente quanto sia importante accompagnare le famiglie adottive e i figli adottati sia nella fase che precede la costituzione della famiglia, sia soprattutto nelle fasi successive con proposte adeguate alla fase del ciclo di vita individuale e familiare. Scopo del presente lavoro e quello di illustrare due esperienze di gruppo, campus esperienziali per adolescenti adottivi e gruppi di confronto per adulti adottati condotti dalle autrici, quali proposte di particolare valore preventivo di possibili situazioni di crisi adottiva o disagio personale che valorizzano le risorse degli adottati.
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Camedda, Manuela, Monica Piccapietra y Roberto Berrini. "La terapia familiare con gli adolescenti con comportamenti autolesionisti. Presa in carico e protocollo sperimentale all'interno della NPI". TERAPIA FAMILIARE, n.º 128 (mayo de 2022): 55–73. http://dx.doi.org/10.3280/tf2022-128004.

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La letteratura scientifica internazionale dimostra come sia estremamente difficile ingaggiare in psicoterapia adolescenti con gravi comportamenti autolesionisti; per tale motivo l'équipe multidisciplinare della UONPIA ASST Santi Paolo e Carlo di Milano ha implementato all'interno del proprio ambulatorio un servizio specifico di psicoterapia familiare, con l'obiettivo primario di creare un protocollo di intervento integrato al lavoro di presa in carico e valutazione dei pazienti afferenti all'équipe con comportamenti autolesionisti. Lo scopo è quello di offrire al minore e alla sua famiglia un percorso di sostegno e cura dell'intero sistema familiare. L'applicazione di tale intervento con più di 50 famiglie ha favorito la creazione di un protocollo di psicoterapia familiare nel trattamento delle psicopatologie adolescenziali, promuovendo l'elaborazione di una nuova ipotesi clinica sul funzionamento familiare in presenza di un adolescente problematico.
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Salerno, Alessandra y Monica Tosto. "Processi di parenting e di adattamento al ruolo genitoriale in adolescenza". TERAPIA FAMILIARE, n.º 99 (agosto de 2012): 55–73. http://dx.doi.org/10.3280/tf2012-099003.

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La letteratura mette in risalto come le madri adolescenti incontrino molte difficoltŕ evolutive e di adattamento. La maternitŕ precoce, infatti, si configura come un'interruzione del corso evolutivo normativo delle giovani madri, che affrontano sfide evolutive contemporanee ed incoerenti. Una transizione precoce alla genitorialitŕ, inoltre, comporta, frequentemente, difficoltŕ di adattamento al ruolo parentale, che si manifestano in un incremento consistente dello stress sperimentato durante l'esercizio della funzione genitoriale ed in una compromissione significativa delle competenze parentali. I processi in questione, tuttavia, possono essere compresi adeguatamente soltanto qualora si faccia riferimento alle dinamiche relazionali, ecologiche e contestuali in cui si declinano e dalle quali sono modellati. Il lavoro qui presentato analizza alcuni di questi processi, focalizzando l'attenzione sull'effetto delle variabili relative al legame con il padre del bambino e al sostegno offerto dalla famiglia d'origine. Dalla letteratura sul tema emerge come, per le giovani madri, l'adattamento al parenting ed il suo esercizio, per quanto possano caratterizzarsi per consistenti aspetti di rischiositŕ, non sempre e non necessariamente esitano in percorsi evolutivi sfavorevoli. La resilienza materna, le risorse familiari e contestuali, infatti, intrecciano le rispettive influenze per attivare possibili processi protettivi. Uno dei principali compiti della ricerca scientifica č, pertanto, quello di studiare piů approfonditamente le dinamiche di questa particolare transizione, per meglio sviluppare interventi preventivi e clinici.
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De Serio, Barbara. "Bambini testedure, adolescenti extraterrestri e nonni ciliegi. Un viaggio metaforico tra le infanzie di alcuni scrittori italiani contemporanei di letteratura per l'infanzia". Italica Wratislaviensia, n.º 7 (2 de julio de 2016): 49. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2016.07.03.

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Menesini, Ersilia, Elisa Corbo y Annalaura Nocentini. "LA PREVENZIONE DEL CYBERBULLISMO A SCUOLA. UN APPROCCIO A MOLTEPLICI LIVELLI". Media Education 10, n.º 2 (15 de diciembre de 2019): 160–80. http://dx.doi.org/10.36253/me-8841.

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Resumen
Il contributo propone la definizione di un modello a molteplici livelli per la prevenzione e l’intervento sul cyberbullismo, che include il piano della promozione della salute, della prevenzione di comportamenti a rischio (universale, selettiva e indicata), del trattamento dei potenziali disturbi conseguenti, fino alla riabilitazione. Dopo l’approfondimento della definizione del fenomeno del cyberbullismo e del quadro teorico attuale volto alla spiegazione del fenomeno, il contributo analizza la letteratura internazionale e nazionale sugli interventi evidence-based di prevenzione del fenomeno. In accordo al modello a molteplici livelli, il contributo mostrerà come interventi di prevenzione universale siano efficaci solo in alcuni casi e solo per alcuni bambini e adolescenti, mentre per altre situazioni di maggior rischio necessitino interventi più consistenti e continuativi nel tempo e con componenti specifiche. In the current article the definition of a multi-tired model for the prevention of cyberbullying is proposed. This model includes the level of health promotion, the level of prevention differentiated in universal, selective and indicated prevention, the level of treatment of possible consequent problem behaviors or symptoms, and finally the level of rehabilitation. Starting with an updated review of the literature about the definition of cyberbullying and about the theoretical models of explanation, the article will focus on the issue of evidence-based interventions at an international and national level. According to a multi-tired approach, the moderators of the efficacy of the main universal intervention will be analysed, stressing the need to integrate more intensive and individualized interventions.
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Di Pietro, Maria Luisa y Roberta Minacori. "La contraccezione d’emergenza". Medicina e Morale 50, n.º 1 (28 de febrero de 2001): 11–39. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.715.

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Con la locuzione “contraccezione d’emergenza”, detta anche “contraccezione postcoitale”, si indica un insieme di pratiche a cui si fa ricorso dopo un rapporto sessuale presunto fecondante allo scopo di impedire la prosecuzione di una gravidanza, qualora questa sia già iniziata. La recente commercializzazione in Italia della pillola “Norlevo”, ha riacceso un dibattito, aperto già da tempo in ambito internazionale, dove sono in atto da parte di vari enti strategie, finora poco riuscite, per la diffusione di tali mezzi soprattutto in alcune categorie quali le adolescenti o le donne vittime di violenze. Dopo aver descritto i vari prodotti e protocolli in uso a tale scopo, alla luce dei dati riscontrati nella letteratura internazionale, le Autrici hanno messo in evidenza come, nonostante sia possibile un effetto inibente l’ovulazione, in realtà in larga parte - nel 70-100% dei casi - il meccanismo di azione di questi prodotti è abortivo e non contraccettivo. Essi impediscono, infatti, la continuazione della gravidanza, attraverso l’azione sul corpo luteo, sulla tuba e, in particolare, sull’endometrio: tre effetti che interferiscono con la fase post- fertilizzazione, quindi con lo sviluppo dell’embrione, già presente se il rapporto è stato fecondo. Infine, le Autrici evidenziano la manipolazione semantica operata sia in ambiti scientifici sia in ambiti istituzionali per migliorare l’accettabilità da parte dell’opinione pubblica, da cui la necessità di dare alle donne delle informazioni chiare e obiettive sul reale meccanismo d’azione di questi prodotti rispetto all’eventuale instaurarsi di una gravidanza.
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Tesis sobre el tema "Letteratura per adolescenti"

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Olivieri, Lucrezia. "Le problematiche legate alla traduzione della letteratura per l'infanzia: il caso di "A copier 100 fois" di Antoine Dole". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9194/.

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Resumen
Il presente elaborato finale è la proposta di traduzione delle prime 35 pagine del libro di Antoine Dole intitolato À copier 100 fois. In seguito a un suo inquadramento nel panorama della letteratura per l'infanzia e a una breve digressione sullo sviluppo della traduzione relativa a quest'ambito, l'obiettivo è quello di mostrare le strategie traduttive adottate elencandole e descrivendole all'interno del commento alla traduzione.
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SILVA, Roberta. "Nel prisma delle rappresentazioniTra Letteratura per adolescenti e Media Narrativi". Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11562/343906.

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Resumen
Questo progetto nasce dal desiderio di investigare i personaggi presenti nei Media Narrativi (libri, film e serial) più amati dagli adolescenti, partendo dal desiderio di occuparsi di letteratura per ragazzi collocandola nel complesso contesto dell’industria culturale (Zipes, 2003) Conseguentemente le domande di ricerca sono: quali prodotti culturali appartenenti ai Media Narrativi sono i più amati dagli adolescenti? E all’interno dei prodotti culturali individuati, ci sono dei personaggi ricorrenti che possano incoraggiare l’omologazione piuttosto che un’autonoma definizione di sé? All’interno di questa ricerca sono stati utilizzati due strumenti un questionario e l’analisi narrativa di libri, film e serial risultati essere “i favoriti” dal target identificato. Lo scopo del questionario era quello di comprendere quali prodotti culturali appartenenti ai Media Narrativi sono più amati dagli adolescenti e verificare se i personaggi rappresentano un elemento significativo per i soggetti. Il questionario è composto da 28 item tra domande chiuse (per la definizione del profilo) e domande aperte (per la definizione del consumo culturale dei soggetti). Il questionario è stato distribuito tra il marzo e il giugno 2008 e il campione è composto da circa 1.500 soggetti tra i 12 e i 16 anni (cluster method). Per l’analisi dei prodotti culturali, le tecniche sono quelle offerte dalla Letteratura per ragazzi e dall’analisi narratologica, che ha un doppio focus: sul contenuto e sullo stile. Riguardo al contenuto particolare attenzione viene prestata ai temi, con enfasi sulla complessità sociale e individuale, e ai personaggi, esaminando la loro caratteristiche, le loro motivazioni e i loro valori. Questo metodo “passa attraverso” la letteratura per arrivare alla pedagogia, con finalità educative ma non didatticistiche, e il suo scopo è quello di individuare quelle caratteristiche dei prodotti culturali che possono essere considerati uno sprone verso un’elaborazione personale e quegli elementi che invece incoraggiano una omologazione della propria rappresentazione individuale (Blezza Picherle, 2004). Questo metodo, nato nell’ambito della Letteratura per ragazzi, è stato usato sia nel caso di romanzi che di film e serial, attraverso le opportune integrazioni derivate dall’analisi dei prodotti audiovisivi. Numerosissimi sono ormai gli studiosi, afferenti a diverse discipline, che hanno testimoniato il valore educativo della narrativa audiovisuale e scritta . Riguardo ai Media Narrativi, il sociologo Edgar Morin ha evidenziato come essi ci avvicinano alla comprensione dell’altro, mettendo in luce aspetti dell’animo che rimangono inascoltati nel quotidiano (Morin, 1999, p. 41). Angela E. Hubler, esperta in Comunicazione, ha invece evidenziato come i Media Narrativi, attraverso le “esperienze vicarie” che offrono, rappresentano un terreno importante su cui si gioca la crescita dell’individuo (Hubler, 2000, p. 91). Inoltre l’intera tradizione pedagogica della Media Education (che vanta nomi eccellenti come quelli di Pier Cesare Rivoltella, Marina D’Amato, David Buckingham e Sonia Livingstone) ha affermato con forza come i Media possano rappresentare uno stimolo all’interno del percorso educativo di bambini e ragazzi. Riguardo alla Letteratura per ragazzi, vale forse la pena ricordare innanzitutto che essa, soprattutto nelle sue punte di eccellenza, è Letteratura tout court. E riguardo al valore educativo della letteratura il sociologo Robert Jauss afferma che essa «non solo racchiude esperienze compiute, ma anticipa anche possibilità irrealizzate, amplia il margine limitato del comportamento sociale a nuovi desideri, esigenze e scopi, e così apre la strada all’esperienza futura» (Jauss, 1989, pp. 71-72). Lo psicoanalista Bruno Bettelheim sostiene invece che la storia “giusta” può rappresentare «una rivelazione, una nuova visione, che impartisce un certo ordine al mondo interiore» (Bettelheim, 1990, p. 113). Ma nei casi analizzati quelli che si rilevano sono personaggi omologanti,ripetitivi, statici che si configurano come perfettamente complementari: da una parte troviamo un eroe carismatico e sincero ma impulsivo e tormentato, mentre dall’altra vediamo un’eroina fragile e bisognosa d’aiuto, prontamente prestato del “cavaliere errante”. Come ha acutamente osservato Loredana Lipperini, sulla scorta di Elena Gianini Belloti, Step è molto simile a Gregory House, perché entrambi rappresentano il “modello maschile vincente”, a cui le adolescenti risultano sensibili per “condizionamento culturale” (Lipperini, 2007, p. 147). Inoltre, mentre nei prodotti culturali più amati dagli adolescenti maschi il protagonista maschile appare indipendente e solitario nel suo processo di costruzione della propria identità, in quelli preferiti dalle adolescenti, la protagonista è sempre posta in strettissima relazione con il co-protagonista maschile, dal quale il personaggio femminile fa dipendere in larga parte la propria rappresentazione di sé. Questo dimostra che, come afferma la Lipperini, i prodotti culturali mostrano una tipizzazione sessuale fortemente influenzata dal condizionamento culturale secondo cui le donne hanno bisogno di un uomo per realizzarsi (Lipperini, 2007, p. 189). Questa definizione stereotipata, rigida e sminuente dei personaggi appare come un tradimento del ruolo che potrebbe e dovrebbe avere la narrativa (sia essa letteraria o audiovisuale) nella crescita del soggetto, ponendosi come incentivo e supporto nello sviluppo di se, attraverso la promozione di cambiamenti individuali e sociali, conducendo il soggetto a «penetrare nella polisemia della vita» e a produrre pensiero critico, e concorrendo alla sua «educazione etica e valoriale » (Blezza Picherle, 2004, pp. 139-141; 277-298). Ciò appare particolarmente pericoloso oggi perché queste tipizzazioni sono presentate agli adolescenti attraverso una vera e propria catena di rinforzo multimediale, narcisistica e omologante, che si configura come invasiva nei processi di costruzione del sé presentando ai soggetti un unico modello di identificazione. John B. Thompson ha dimostrato come i media hanno cambiato I processi di costruzione del sé attraverso la loro pervasività simbolica (Thompson, 1995, p. 210). Questo, afferma Thompson, potrebbe rappresentare «un’espansione delle risorse simboliche a cui avere accesso all’interno della costruzione del sé» poiché «gli individui possono venire in contatto con nuove possibilità» e quindi «i loro orizzonti si allargano e i loro punti di riferimento simbolici cambiano continuamente» (Thompson, 1995, p. 212). Ma cosa accade se media differenti ritrasmettono le stesse “possibilità”, gli stessi «orizzonti” gli stessi “punti di riferimento simbolici»? Accade che gli orizzonti si chiudono, invece di aprirsi. Accade che i media narrativi, invece di aprire i soggetti verso rappresentazioni di sé e del mondo a cui non avrebbero altrimenti avuto accesso, vengono indirizzati verso modelli stereotipati e rigidi. Judith Butler afferma che la rappresentazione di genere deve essere decostruita a partire a partire dalla consapevolezza che la società produce sui soggetti un’influenza omologante, e che tale orientamento è particolarmente evidente nella definizione dell’identità di genere (Butler, 2004, p. 48, 197). Per ovviare a tale spinta omologante è necessario che le persone, e soprattutto le giovani generazioni, vengano in contatto con un range più ampio di rappresentazioni di genere, poiché è ormai assodato che I processi con cui gli adolescenti costruiscono la propria identità sono fortemente influenzati dai mass media. E conseguentemente è necessario che l’industria culturale “faccia la sua parte” rappresentando un ritratto dei ruoli di genere più equo e diversificato, accentando quella «responsabilità editoriale» (Spinazzola, 1999, 127) connessa al suo stesso esistere.
Nowadays something is happening between Children’s Literature and Narrative Media: more and more often Cinema (and sometimes even Television) draws inspiration from Children’s Literature, but, at the same time, a part of Children’s Literature, and especially Teenagers Fiction and Young Adult Fiction, seems to be more and more influenced by other narrative media, in particular Cinema and Television. In this situation, the exchange dynamics between Literature, Cinema and Television are more and more important, and it is essential to investigate what is actually happening among Teenagers Fiction and Narrative Media. This situation may encourage a "mutual influence" among these media languages, an influence based on the use of the same stock characters, the same stereotypes and the same narrative structures. But, are teen novels really influenced by teen drama and teen films, absorbing their characters, their clichés, their conventions? And, if this is the case, what is the dimension of this phenomenon? A two-step research work was planned in order to answer to these questions. Initially, a questionnaire was prepared and distributed to a sample of approximately 1500 teenagers (aged from 12 to 16). The survey questioned about books, serials and movies in order to identify the most popular ones. These books, serials and movies was then analyzed to verify if a narrative constant or a recurring factor is present. When this research project began, I expected to find a connection, between films, serials and books, influenced by marketing. I assumed that the questionnaires would demonstrate that the huge popularity of some cultural products (for example the Harry Potter book series or the Italian serial ‘I Cesaroni’) would be the driving force for some cultural products related to them (for example the films based on the Harry Potter series or the books based on ‘I Cesaroni’). But the outcome turned out to be different. Nevertheless the more I proceeded with the content analysis of the most popular cultural products, the more I realized that they have something in common: patterns of gender representation. Therefore I concentrated on the male characters that are most liked by the male audience and on the female characters that are most liked by the female audience; and I found out that there are recurrent character types.
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