Literatura académica sobre el tema "Letteratura e ambiente"

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Artículos de revistas sobre el tema "Letteratura e ambiente"

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Rakar, Atilij. "Il tema del diverso in una letteratura di frontiera". Acta Neophilologica 23 (15 de diciembre de 1990): 39–49. http://dx.doi.org/10.4312/an.23.0.39-49.

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Resumen
Volendo volgere subito l'attenzione ad un'area culturale geograficamente e storicamente determinata, per essere in grado di mostrare su testi precisi dove e come si manifesta la tematizzazione del diverso nella cultura letteraria di un ambiente a caratteri specifici, definibile come letteratura di frontiera, nell'ambito delle lettere italiane difficilmente troveremmo opere che più si prestino a tale definizione di queUe che nell'ambito delle lettere italiane offre la letteratura triestina. E basta restare ad autori come uno Svevo, un Saba e uno Slataper che ne sono i rappresentanti più vistosi, per cogliere anche quelli che sono i caratteri più tipici della cultura letteraria che va maturando a Trieste a partire dalla fine dell'Ottocento per prendere presto coscienza di sé e presentarsi come letteratura di frontiera anche neUe dichiarazioni pro­ grammatiche in cui si definisce.
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Rakar, Atilij. "Il tema del diverso in una letteratura di frontiera". Acta Neophilologica 23 (15 de diciembre de 1990): 39–49. http://dx.doi.org/10.4312/an.23.1.39-49.

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Volendo volgere subito l'attenzione ad un'area culturale geograficamente e storicamente determinata, per essere in grado di mostrare su testi precisi dove e come si manifesta la tematizzazione del diverso nella cultura letteraria di un ambiente a caratteri specifici, definibile come letteratura di frontiera, nell'ambito delle lettere italiane difficilmente troveremmo opere che più si prestino a tale definizione di queUe che nell'ambito delle lettere italiane offre la letteratura triestina. E basta restare ad autori come uno Svevo, un Saba e uno Slataper che ne sono i rappresentanti più vistosi, per cogliere anche quelli che sono i caratteri più tipici della cultura letteraria che va maturando a Trieste a partire dalla fine dell'Ottocento per prendere presto coscienza di sé e presentarsi come letteratura di frontiera anche neUe dichiarazioni pro­ grammatiche in cui si definisce.
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De Nisco, Alessandro. "Ambiente urbano, qualitÀ del servizio e behavioral intentions: uno studio esplorativo in un centro storico italiano". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 4 (noviembre de 2010): 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004010.

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Resumen
Il paper propone un modello di analisi finalizzato a verificare la relazione tra alcune categorie di stimoli ambientali tipicamente presenti nelle aree urbane (design esterno, layout e funzionalitÀ degli spazi e design interno), la qualitÀ del servizio complessivamente percepita dai consumatori e i relativi output in termini di intenzioni di acquisto e desiderio di permanenza. Gli elementi costitutivi del modello sono basati sulla letteratura sul retailing e il servicescape. Le relazioni ipotizzate tra i costrutti sono sottoposte a verifica empirica attraverso un'indagine empirica condotta nel centro storico di Benevento. I risultati evidenziano che due elementi dell'ambiente urbano (layout e funzionalitÀ degli spazi e design interno) esercitano un'influenza significativa sulla percezione della qualitÀ dei servizi erogati nell'area e che tale percezione, a sua volta, č positivamente correlata agli output attesi. Viene infine discussa la collocazione del paper all'interno della letteratura esistente e le relative implicazioni per il management dei centri urbani.
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Menegat, Francesco. "Paesaggio acustico: il soundscape in relazione ad ascolto, voce e musica". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 1 (abril de 2021): 86–103. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2021oa11645.

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La letteratura sul rapporto tra suono e ambiente è molto vasta, ed il rinnovato interesse per il tema, specialmente nel contesto dei critical urban studies, contribuisce a renderlo ricco di approcci e prospettive. L'obiettivo di questo articolo è evidenziare, attraverso una revisione della letteratura, alcuni elementi come centrali per futuri approfondimenti nell'ambito della geografia del suono. L'auspicio più generale è quello di suggerire delle linee lungo le quali evolvere un discorso articolato attraverso cinque-macro aree tematiche(soundscape, ascolto, voce, metodi fonografici e musica) che possano apportare un contributo alla riflessione sulla definizione analitica del soundscape come strumento critico di ricerca geografica.
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Brichese, Annalisa. "Didattica della letteratura attraverso l’apprendimento cooperativo e l’approccio ermeneutico". SPONDE 2, n.º 1 (28 de diciembre de 2022): 45–64. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.4088.

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Resumen
Nel contributo, dopo una prima sintetica trattazione delle intersezioni fra educazione linguistica e letteraria in lingua italiana, è stata affrontata la dimensione metodologica attraverso l’analisi della didattica della letteratura e l’approccio ermeneutico e il metodo cooperativo e la loro integrazione mettendo in evidenza le caratteristiche qualificanti dell’approccio ermeneutico, le caratteristiche qualificanti dell’apprendimento cooperativo e il ruolo del docente in questo ambiente di apprendimento centrato sullo studente. Si è visto infine come l’approccio ermeneutico e il metodo cooperativo possono rappresentare un’ottima risorsa per far sì che la scuola alleni le abilità e le competenze richieste dal mondo del lavoro e dalla società.
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Pieretti, Giovanni, Enzo Grossi, Guido Ferilli y Blessi Giorgio Tavano. "Aree urbane, ambiente naturale e benessere. Il caso della cittŕ di Milano." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, n.º 99 (noviembre de 2012): 134–51. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099011.

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Resumen
Gli autori portano in evidenza il peso dell'ambiente urbano, inteso nella sua dimensione di ecosistema urbano, rispetto alla qualitŕ della vita ed al benessere della popolazione. L'analisi viene svolta rispetto ad un campionamento statisticamente significativo realizzato sulla popolazione di Milano nel 2010, nel quale sono stata rilevate alcune delle determinanti che la letteratura indica quali preminenti nella formazione del benessere sociale degli individui, (reddito, genere, consumi culturali, distanza di residenza dalle aree verdi). Le evidenze dimostrano attraverso il ranking delle principali variabili che costruiscono il benessere di una persona, la funzione di ogni possibile determinante registrato, soffermando l'attenzione rispetto al ruolo delle aree verdi nella costruzione di reti relazionali e capitale sociale.
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Poggi, C., F. Marliani y N. Acciarri. "Istiocitosi-X vertebrale associata a mielo-radicolopatia". Rivista di Neuroradiologia 6, n.º 1 (febrero de 1993): 91–94. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600116.

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Resumen
Viene presentato un caso di Istiocitosi-X vertebrale in un paziente con sintomi da compressione mielo-radicolare. La diagnosi fu conseguita dopo biopsia TC-guidata, nonostante indagini condotte con RM spinale. Il paziente fu operato in ambiente neurochirurgico e successivamente fu sottoposto a radioterapia, migliorando nella sintomatologia e stabilizzandosi clinicamente. Vengono riportate le principali caratteristiche istologiche, cliniche e radiologiche dell'Istriocitosi-X vertebrale assieme ad una breve revisione della letteratura concernente i casi spinali con coinvolgimento delle strutture nervose.
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Ziethen, Gabriele. "Andrea Manzo: Culture ed Ambiente. L’Africa nord–orientale dei dati archeologici e nella letteratura geografica ellenistica". Aethiopica 2 (6 de agosto de 2013): 259–62. http://dx.doi.org/10.15460/aethiopica.2.1.550.

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Michela Schenetti y Cristina Li Pera. "Riscoprire il gioco all’aperto per innovare i servizi educativi e le competenze professionali degli adulti". IUL Research 2, n.º 4 (20 de diciembre de 2021): 120–32. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.187.

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Resumen
Promuovere pratiche di educazione all’aperto richiede all’adulto un’attenta analisi dei bisogni evolutivi dell’infanzia, una tensione costante a ricercare coerenza tra teorie pedagogiche e pratiche educative e disponibilità a mettere in gioco le proprie abitudini professionali per restituire al bambino centralità nei processi di apprendimento. Il valore del gioco in ambiente, le sue peculiarità e il ruolo che svolge in relazione alla promozione di conoscenze e competenze può essere il punto di partenza. Il contributo esplora il tema del gioco all’aperto in contesti naturali e della sua funzione all’interno di percorsi di formazione. Partendo dall’analisi della letteratura scientifica si indagheranno le potenzialità che il tema può avere nell’innovazione dei servizi educativi e nel sostegno delle competenze professionali degli adulti.
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Cicchetti, N., P. D'Aprile y A. Carella. "Diagnosi con RM di aneurisma gigante dell'arteria carotide interna extracranica. Revisione della letteratura. Segnalazione di un caso". Rivista di Neuroradiologia 2, n.º 1 (febrero de 1989): 85–90. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200110.

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Resumen
Gli autori descrivono il caso di una paziente portatrice di aneurisma gigante dell'arteria carotide interna di destra a livello di C1-C2. La paziente giunta al ricovero in ambiente specialistico dopo ripetuti episodi di faringo-tonsillite, con l'obiettività di una tumefazione latero-cervicale, pulsante a destra, è stata sottoposta ad uno studio neuroradiologico comprendente TC, RM ed angiografia digitalizzata per via venosa che hanno portato alla diagnosi di aneurisma gigante della arteria carotide interna di destra. Gli autori nel presente studio sottolineano la grande importanza ai fini diagnostici della nuova metodica RM, la possibilità di una valutazione di flusso ematico all'interno dell'aneurisma, gli scarsi rischi ed invasività. Propongono pertanto la RM come metodica di prima scelta nella diagnosi e nello studio degli aneurismi giganti della carotide extracranica.
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Tesis sobre el tema "Letteratura e ambiente"

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Lazzarin, Caterina <1989&gt. "Ecologismi. Nuove strategie di educazione ambientale tra cinema, letteratura e arti visive". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5107.

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Resumen
Il mio progetto è incentrato sul proporre nuove strategie di educazione ambientale, che si avvalgano dell'utilizzo di cinema, letteratura e arti visive. Il mio lavoro fonde insieme lo studio quinquennale delle arti contemporanee, l'interesse per la didattica e la volontà di proporre metodi alternativi per fare una sensibilizzazione "verde", partendo dal pubblico dell'infanzia. La mia tesi risulta essere uno spaccato della contemporaneità per quanto riguarda la comunicazione di tematiche ecologiche a bambini e ragazzi, da parte di alcune delle arti contemporanee.
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Fantinato, Anna <1997&gt. "L’educazione ambientale nella letteratura per l’infanzia cinese: proposta di traduzione di due albi illustrati di Dai Yun". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21071.

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Resumen
ABSTRACT This thesis focuses on picture books, a particular typology of children’s literature. This paper is composed of five sections. The first section consists of a historical introduction to this literary genre, from its creation to its development through the last decades. The next chapter focuses on the Chinese literary context. Firstly, it explains the evolution of children’s literature in China, including picture books. Secondly, it presents the most famous Chinese authors of this genre and illustrates the increasing attention that Chinese literature for children is attracting in the publishing world since Cao Wenxuan won Hans Christian Andersen Award in 2016. This section includes an introduction to Dai Yun, the author of the works translated for this thesis. Despite her young age, she has already won several significant awards in her field. The third section is a translation from Chinese into Italian of two picture books. Although they differ in certain respects, they both focus on the respect for the environment, a significant issue in these times of climate change. The fourth chapter aims to explain the main strategies used during the translation process. The fifth and last chapter consists of a book proposal that includes the works translated in the third section. The book proposal envisages a future collocation for the metatexts as part of a book series allowing the young Italian readers to enjoy these stories.
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Veronese, Miriam <1986&gt. "Ambiente e rappresentazioni della natura nei poster del Giappone. Dal dopoguerra a oggi". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2199.

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Resumen
Indagine sull'utilizzo, nel design grafico, di immagini e rappresentazioni della natura e delle problematiche ad essa legate, a volte con riferimenti ai classici della tradizione culturale giapponese, a volte slegate da essa. Sono compresi i poster a soggetto ambientale e sul tema dell'energia nucleare.
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Corso, Giulia <1997&gt. "La consapevolezza ambientale in Cina". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21663.

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Resumen
In letteratura il concetto di consapevolezza ambientale viene spesso definito come la propensione degli individui ad acquisire una sensibilità e un comportamento positivo nella salvaguardia del territorio. Lo sviluppo di una coscienza del problema dell’inquinamento ambientale e delle conseguenze prodotte sul territorio, con importanti cambiamenti climatici e disastri ecologici, sono la base per la formazione di una società sostenibile. In Cina negli anni ‘80 i primi attivisti si opposero alla costruzione di opere pubbliche, erano contrari all’idea di un benessere legato a una crescita economica, senza avere cura del territorio. Nei successivi anni nasce la prima ONG ambientalista e l’adesione delle istituzioni locali, generando progetti e proposte, che hanno prodotto dei miglioramenti, riducendo il livello di inquinamento, anche se non sufficienti ad arrestare i cambiamenti climatici in atto. Quanto le persone sono consapevoli della condizione ambientale? Questo è il quesito che si è posta la comunità scientifica sviluppando strumenti per dare una risposta, quello frequentemente utilizzato è il “New Ecological Paradigm (NEP) Scale” introdotta da Dunlap nel 1978. L’ultima revisione (2008) vuole esaminare il grado di accordo e disaccordo sull’argomento attraverso quindici quesiti, che ipotizzano i cinque temi più rilevanti per una visione ecologica del mondo, quali: i reali limiti dello sviluppo, l’anti-antropocentrismo, la fragilità dell’equilibrio della natura, il rifiuto dell’eccezionalità e infine la possibilità di una crisi ecologica. Nell’ elaborato viene indagato il grado di consapevolezza della crisi ambientale su un campione di studenti cinesi. Lo strumento utilizzato è la più recente revisione del “New Ecological Paradigm (NEP) Scale” (2008). Il questionario è stato somministrato attraverso la piattaforma cinese Wenjuanwang (问卷网). Inoltre, saranno effettuate delle interviste individuali a studenti cinesi tramite videochiamate registrate; l’intervista semi-strutturata indagherà la percezione degli effetti dell’inquinamento sull’ambiente e la conoscenza di azoni adottabili nella vita quotidiana per ridurli. I dati raccolti sono stati inseriti in grafici, che permettono di evidenziare il livello di consapevolezza individuale sull’emergenza ambientale e il grado di coinvolgimento, rilevando quali comportamenti sono stati adottati nelle proprie attività sia in ambito lavorativo che di ambito familiare e se questi hanno prodotti dei risultati positivi per un miglioramento della vita.
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Vitellaro, Luca <1997&gt. "Deriva linguistica nelle Ryūkyū: sviluppo diacronico dei comportamenti linguistici all'interno degli ambienti domestici a Okinawa". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20934.

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Resumen
A partire dal Periodo Meiji, gli abitanti delle isole Ryūkyū furono sottoposti a un tortuoso processo di assimilazione culturale e linguistica che prevedeva la progressiva affermazione nel territorio ryukyuano del giapponese standard a discapito delle lingue locali, che, di conseguenza, iniziarono il loro tragitto verso il declino. Tutto ciò era stato attuato affinché si potesse riunire il popolo ryukyuano e quello giapponese sotto un’unica nazione e un’unica cultura. Tuttavia, questa ideologia basata sul monolinguismo portò all’interruzione della trasmissione intergenerazionale e al conseguente rischio di estinzione delle lingue ryukyuane. Il presente elaborato verte sull’analisi del fenomeno della deriva linguistica nello specifico ambito dell’isola di Okinawa, con un focus più preciso sull’interruzione della trasmissione intergenerazionale della varietà locale, l’Uchinaaguchi, all’interno delle famiglie residenti oppure originarie dell’isola. Si inizierà cercando di fornire un quadro socio-linguistico dell’isola e della lingua di Okinawa, della quale verrà successivamente stilato un inventario morfo-sintattico, grammaticale, lessicale e fonetico, trattandola come una vera e propria lingua a sé stante. In seguito, si approfondirà il tema della deriva linguistica, prima nelle isole Ryūkyū in generale, poi nello specifico contesto di Okinawa, illustrando tutte le fasi di questo processo. Successivamente, ci si focalizzerà maggiormente sull’ambito domestico e si proverà a delineare il cambiamento dei comportamenti linguistici all’interno delle famiglie di Okinawa. Alla luce dei dati ottenuti da interviste e questionari somministrati ai membri di tali famiglie, si cercherà dunque di capire come sono cambiate le scelte linguistiche all’interno delle mura domestiche, come viene percepito tale mutamento e se vi è qualche possibilità di rivitalizzazione di queste lingue a rischio di estinzione.
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Cervellati, Giorgia <1994&gt. "La politica ambientale e l’industria carboniera in Cina, con un repertorio terminografico italiano-cinese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13935.

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Resumen
L’elaborato si propone di trattare il tema del carbone sotto molteplici punti di analisi. I paragrafi iniziali intendono offrire una generale visione della storia del carbone considerato come risorsa naturale, distinguendone le tipologie e i principali utilizzi. In seguito, il testo si focalizza sul “viaggio” all'interno dell'industria carboniera, partendo dall'estrazione in miniera, passando per gli anni della Rivoluzione Industriale, osservando i processi di lavorazione e produzione del materiale, e giungendo fino al lancio del prodotto sul mercato. Con il terzo capitolo ci si addentra dentro quello che è il vero tema di questo lavoro: il carbone in Cina, il carbone descritto da Mo Yan e Liu Qingbang nei loro scritti, una risorsa che sembra essersi donata al suolo cinese più che ad altri, una risorsa che qui si è evoluta rapidamente nel tempo, configurando la struttura dell'industria carboniera e il commercio del prodotto in modo singolare. La Repubblica Popolare Cinese è il più grande produttore e consumatore di carbone al mondo, ma questo vanto si è trasformato in pochi anni nella rovina del paese, che è di fatto anche il primo inquinatore del pianeta. Infatti, il carbone cinese è stato spesso protagonista di un panorama crudo e ruvido, e gli studi sulla risorsa hanno messo a nudo il mondo delle miniere cinesi: molte sono le problematiche derivate dal carbone, dai suoi processi di estrazione e lavorazione, e numerosi anche i disordini sociali scatenati da un sistema lavorativo ingiusto e insicuro, basato sullo sfruttamento e sull’illegalità. Negli ultimi paragrafi, infatti, vengono delineate le prese di posizione del governo cinese circa i problemi ambientali, un governo che promuove le rinnovabili e che punisce in misura sempre maggiore chi ancora si affida a questa obsoleta risorsa. Nella parte conclusiva dell'elaborato vengono poi illustrate soluzioni che non seguono serratamente il pensiero “carbone cattivo”, ma che tengono in considerazione molteplici aspetti per la delineazione di una sorta di futuro compromesso tra progresso e ambiente, che dovrà affrontare due correnti d’opinione che viaggiano su strade parallele: chi ritiene che il carbone sia una scelta economica del passato, i cui effetti hanno avuto in maggioranza conseguenze negative, e invece chi sostiene che la sua epoca non sia affatto tramontata, e che l’economia mondiale non sia ancora pronta all’abbandono totale di questo combustibile. La parte successiva dell'elaborato è costituita da un repertorio terminografico italiano-cinese e da due glossari di rapida consultazione italiano-cinese e cinese-italiano, comprensivi di novanta schede di termini inerenti all'industria carboniera. Lo scopo è quello di creare un repertorio di termini che possa essere di supporto per la consultazione degli esperti nel settore della traduzione e dell'interpretariato.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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SALVADORI, DIEGO. "«Inframondi». Prospettive ecocritiche nell’opera di Luigi Meneghello". Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1076464.

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[IT] Il presente lavoro analizza la produzione letteraria di Luigi Meneghello attraverso il filtro delle teorie ecocritiche, guardando soprattutto ai rapporti fra letteratura e ambiente fisico, impegno civile ed emergenza ambientale, fino ad analizzare il ruolo rivestito dal regno animale all’interno del macrotesto. Stante una simile prospettiva, la visione ecologica dell’autore emerge sotto un triplice aspetto: concezione del testo quale ‘ecosistema’, caratterizzato da una concezione organicistica della scrittura e della lingua; ecologia delle cose, in base alle teorie del Nuovo Materialismo e del Material Ecocriticism; critica all’antropocentrismo e ridefinizione del rapporto tra Homo Sapiens e animali non umani. [EN] This study proposes an ecocritical analysis of Luigi Meneghello’s literary production, looking at the relationships between text and physical environment; engagement and ecological crisis; animal world and tropological aspect. Starting from this analysis, the author’s ecological view stands up in several aspects: the ‘text’ as ‘ecosystem’, characterized by an organicistic view of the writing process; the ecological crisis and pollution, resulting in a development of environmental ethic; ecology of things, according to the perspective of the Material Ecocriticism; criticism of the anthropocentric view and redefinition of the human-animal relationship.
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MERCURI, FRANCESCO. "LA VALUTAZIONE TECNICO ECONOMICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO DEI RIFIUTI: UN CASO DI APPLICAZIONE ALLA REGIONE LAZIO". Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/940174.

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Il presente elaborato concerne la tematica della gestione integrata dei rifiuti urbani in ambito nazionale, con particolare attenzione alle evidenze inerenti la Regione Lazio. Le problematiche connesse alla produzione dei rifiuti hanno, nel corso del tempo, assunto proporzioni viepiù rilevanti in relazione al miglioramento delle condizioni economiche, al progredire dello sviluppo industriale e all’incremento della popolazione e delle aree urbane. L’elaborazione e la definizione delle politiche per far fronte a tale problema manifestano spesso la necessità di un Sistema di Gestione Integrato dei Rifiuti, mediante il quale promuovere una interdipendenza delle attività e, al contempo, la creazione di valore settoriale. La gestione integrata non può quindi operare senza un sistema strutturato di fondo, senza un’impostazione organizzativa interdipartimentale attraverso cui porre in essere un efficiente strategia di identificazione dei diversi stakeholders. Da qui, l’esigenza di analizzare tale problematica inserendola in una strategia integrata di sviluppo sostenibile, che abbia, tra le priorità, la riduzione dell’utilizzo delle risorse ed una nuova concezione del prodotto nel processo produttivo, in una più ampia concezione di un sistema sustainable oriented. È in questo quadro che si inserisce il presente contributo, il quale intende, sulla base dei criteri di valutazione forniti dalla vigente disciplina di riferimento, proporre una valutazione tecnico-economica dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti urbani della Regione Lazio. L’elaborato si pone, quindi, l’obiettivo di esaminare l’andamento delle produzioni ed i livelli di raccolta dei rifiuti conseguiti sul territorio laziale, nonché gli indici relativi il recupero energetico derivante da impianti di trattamento, operando una più dettagliata analisi dele variabili economiche che ne contraddistinguono lo sviluppo. Ulteriormente, lo studio intende svolgere un lavoro di ricerca inerente le principali esperienze in tema di gestione di rifiuti a livello internazionale e realizzare un esame critico della bibliografia più aggiornata. Da questa, a completamento della citata valutazione tecnico economica, l’"Indice di Sostenibilità Ambientale ed Economica" verrà applicato al sistema di gestione integrata dei rifiuti della Regione Lazio.
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SBRANA, ALESSANDRO. "Faculty Development Centri di Professionalità Accademica (CPA)". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251175.

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Resumen
mondo universitario ha subito un’ondata di cambiamenti che si possono ricondurre alla ricerca dell’eccellenza, declinata secondo le due dimensioni della valutazione e della rendicontazione. Tre sono quelli più evidenti: il primo, il passaggio da una ricerca curiosity driven a una ricerca funzionale al raggiungimento di risultati valutabili in tempi brevi; dalla ricerca pura a quella applicata, da un approccio problem-making a uno problem-solving, da una conoscenza come processo a una conoscenza come prodotto, da un modello disinteressato a uno utilitaristico (Barnett, 1994); il secondo, riguardante l’offerta formativa: dal momento che si è modificato il modo di concepire l’apprendimento; i curricula tendono a essere definiti in termini di risultati di apprendimento predefiniti (Blackmore, 2016); il terzo, peculiare della struttura amministrativa: dal momento in cui sono divenute essenziali una serie di nuove sovrastrutture (programmazione, valutazione, controlli, comunicazione) rispetto al mandato originario della struttura universitaria si registra un aumento consistente del personale delle strutture amministrative. Questi cambiamenti devono fare i conti con la perdita di prestigio della vita accademica, il cambiamento del ruolo dello studente, che è diventato sempre più importante e l’aumento delle procedure burocratiche che rischiano di ingessare un sistema un tempo caratterizzato da un’elevata autonomia. Per consentire alle strutture universitarie di affrontare le sfide culturali a partire dagli anni Settanta nelle università nord-americane si sono strutturate iniziative finalizzate allo sviluppo e alla promozione di una migliore offerta formativa. Tali iniziative vengono definite con l’espressione Faculty Development (FD), una policy accademica finalizzata a creare le condizioni per un miglioramento delle competenze di tutti coloro che sono coinvolti nelle attività svolte in un ateneo. Nella realtà italiana emerge la mancanza di una vera politica di formazione al teaching per i ricercatori e i docenti universitari, per non parlare dell’esigenza di superare il pregiudizio, di gentiliana memoria, secondo il quale non è necessario apprendere a insegnare, ma sia sufficiente avere successo nella ricerca, cui si aggiunge nell’ultimo decennio una continua e affannata richiesta al personale accademico di azioni organizzative, valutative e documentali, che assorbono tempo e energie senza il supporto di adeguati apparati gestionali e senza predisporre indagini valutative capaci di misurare l’effettivo esito di tutte queste azioni. L’effetto finale è un evidente declino (Capano et al., 2017) dell’istituzione universitaria. Si può ipotizzare che la cultura del organizzazione propria del Faculty Development possa contribuire nel contesto italiano a fornire azioni a supporto del cambiamento: è quanto mai essenziale dotare gli atenei di risorse funzionali a riqualificare la vita accademica, fornendo al personale accademico gli strumenti necessari per performare una buona scholarship, realizzare un’efficace offerta formativa e attuare adeguate forme di terza missione, capaci di incrementare la vita culturale della comunità. Il presente studio si propone come un’analisi sistematica della letteratura sul tema del Faculty Development, che persegue l’obiettivo di sviluppare una disamina estesa dell’oggetto, in modo che l’esplicitazione della datità raccolta fornisca un’analisi del fenomeno che possa essere di supporto a un’avveduta educational policy nel campo della formazione universitaria. Nel contesto italiano ad oggi non esiste una cultura di attenzione ai contesti di apprendimento universitario. L’offerta formativa è concepita come offerta di pacchetti curriculari e la predisposizione delle condizioni di apprendimento per il conseguimento del titolo universitario si risolve nella organizzazione di una serie di lezioni, frontali o laboratoriali, senza che tutto questo sia innervato da una specifica intenzionalità didattica. Questa immagine poco confortante non intende affatto trascurare tutti i casi di buone prassi sviluppati nei vari corsi di studio, ma il buono che emerge è demandato all’impegno del singolo, senza che l’istituzione universitaria si interroghi sul come predisporre le condizioni per il potenziamento della qualità dei processi di apprendimento. A fronte di questa situazione la necessità di migliorare la qualità dell’insegnamento non è mai stata così stringente e sfidante come lo è oggi, in un clima di continuo cambiamento della formazione superiore. Nuove tendenze definiscono la formazione superiore, attraversando confini istituzionali e nazionali. Essi influiscono sul modo in cui un insegnamento efficace viene concettualizzato, condotto e supportato, valutato, valorizzato e riconosciuto. È necessario affrontare temi quali l’inadeguata preparazione per il lavoro accademico nei corsi di studio magistrali, l’incapacità dei docenti a trasferire competenze, la crescente complessità degli ambienti accademici, le attese e le responsabilità istituzionali, la necessità di preparare meglio gli studenti con bisogni diversi, e la necessità di stare al passo con i balzi della conoscenza e i cambiamenti nelle professioni. Migliorare la qualità della didattica è inoltre essenziale perché consente di ridurre il numero degli abbandoni. È venuto il momento di transitare da un’offerta formativa di tipo episodico a una prospettiva di esperienze di apprendimento in continuità nel tempo, per accompagnare la formazione dei docenti in un modo strutturalmente organizzato (Webster-Wright, 2009). Sulla base della rilevazione fenomenica, sono emerse le seguenti domande di ricerca: che cosa è il FD? Cosa consente di fare? Come si mette in pratica? Quali sono le potenzialità? Quali sono i limiti? Il FD ha il compito di incentivare i docenti ad interessarsi ai processi di insegnamento e apprendimento e a procurare un ambiente sicuro e positivo nel quale fare ricerca, sperimentare, valutare e adottare nuovi metodi (Lancaster et al. 2014). È finalizzato a promuovere cambiamento sia a livello individuale sia a livello organizzativo. Occupa un posto centrale il miglioramento delle competenze di teaching (Steinert, 2014). Due importanti obiettivi sono rappresentati dalla promozione delle capacità di leadership e di gestione dei contesti (Steiner et al., 2012). Una volta definite le metodologie del teaching, che possono essere oggetto di apprendimento da parte del personale accademico, è risultato necessario identificare le principali modalità formative che un centro di Faculty Development (FDc) dovrebbe mettere in atto per favorire l’apprendimento delle competenze didattiche. Per comprenderne la funzione reale è stato utile prendere in esame le attività proposte dai più importanti centri del panorama accademico nordamericano, analizzandone la struttura organizzativa, le risorse disponibili ed identificandone le due figure principali: il responsabile dell’organizzazione dei processi formativi e il responsabile della struttura. L’analisi dei casi ha consentito di evidenziare i molteplici servizi che possono essere forniti da un FDc. Questa analisi di realtà è risultata molto utile poiché ha offerto indicazioni pragmatiche ai fini di una politica accademica innovativa anche in ambito italiano. Alla luce degli argomenti sviluppati è stato possibile ipotizzare anche per gli atenei italiani l’istituzione di “Centri per la professionalità accademica”, indicando possibili iniziative da essi realizzabili, che potrebbero trovare spazio nella realtà del nostro paese.
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Libros sobre el tema "Letteratura e ambiente"

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Teatro e ambiente: Premio letteratura e ambiente. Arona, NO [i.e. Novara, Italy]: XY.IT, 2013.

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Sebastiano, Vassalli, ed. Il Lago d'Orta: Arte e storia, ambiente, letteratura, tradizioni. Novara: Istituto geografico De Agostini, 1996.

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3

Mirmina, Emilia. Ambiente, letteratura e società nella storia del Friuli: Itinerari letterari del Friuli-Venezia Giulia. Padova: C.L.E.U.P., 2003.

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4

Manzo, Andrea. Culture ed ambiente: L'Africa nord-orientale nei dati archeologici e nella letteratura geografica ellenistica. Napoli: Istituto universitario orientale, 1996.

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5

Varone, Patrizia y Nicola Saldutti. Laboratorio mediterraneo: Viaggio tra fotografia ambiente letteratura e scienze sociali : storia e futuro del mare tra le terre. Napoli: Guida editori, 2021.

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6

Pisani, Paola. Uomo, natura, ambiente nella letteratura latina: urbanizzazione ed urbanesimo, tutela dell'ambiente e problemi ecologica a Roma dall'et'a di Cesare a quella di Traiano. Genova: Compagnia dei librai, 1990.

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Pisani, Paola. Uomo, natura, ambiente nella letteratura latina: Urbanizzazione ed urbanesimo, tutela dell'ambiente e "problemi ecologici" a Roma dall'età di Cesare a quella di Traiano. Genova: Compagnia dei librai, 1990.

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Barenghi, M. Cosa possiamo fare con il fuoco?: Letteratura e altri ambienti. Macerata: Quodlibet, 2013.

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Caproni, Giorgio. Il Girasole. Editado por Giada Baragli. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-495-4.

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«Apriamo a caso il libro». È così che si eclissava tra il ’72 e il ’75 la voce-guida di Caproni per lasciare ad altri il microfono della trasmissione radiofonica «Il girasole». Una rubrica destinata alla divulgazione, trasmessa nelle ore di massimo ascolto del programma nazionale, con lo scopo di offrire ad un pubblico largo e diversificato una sorta di ‘sussidiario’ letterario che desse ai colti il piacere della rilettura e ai più giovani e sprovveduti quello della scoperta. Un grande poeta, Giorgio Caproni, aveva il compito di scegliere i passi da testi di ogni tempo e paese (poesia, narrativa, teatro…) e di collegarli tra loro con poche parole di presentazione in grado di ricreare un ambiente, un’epoca, insomma quanto sta intorno all’opera d’arte e la rende per tutti comprensibile e umana. È questa singolare avventura che – perduti/distrutti i materiali radiofonici – riusciamo infine a conoscere grazie all’attenta cura di Giada Baragli, che da copioni spesso lacunosi ha ricostruito il florilegio di un centinaio di brani che non solo offrono una preziosa antologia comparata della letteratura, ma ci parlano delle predilezioni e delle letture di uno straordinario, indimenticabile autore che ha anche collaborato con la radio.
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Switzerland) Congresso A.I.P.I. (24th 2021 Geneva. Tra ecologia letteraria ed ecocritica: Narrare la crisi ambientale nella letteratura e nel cinema italiani. Firenze: Franco Cesati editore, 2022.

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