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1

Djuric, Zeljko. ""Fiore di virtù" tradotto da Vicentije Rakic". Prilozi za knjizevnost, jezik, istoriju i folklor, n.º 78 (2012): 29–40. http://dx.doi.org/10.2298/pkjif1278029d.

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Il trattato medievale Fiore di virt? con la sua ricca e plurisecolare presenza nella cultura e nella letteratura non solo italiana ma anche quella europea, non solo cattolica ma anche quella ortodossa, ha suscitato interesse anche del nostro sacerdote illuminato Vicentije Rakic che nella sua diversificata attivit? letteraria, tra la fine del Settecento e l?inizio dell?Ottocento, ha scelto anche di tradurre e di presentare al pubblico serbo quel libro nella speranza di poter arricchire il non molto vasto repertorio dei libri utili e educativi della cultura serba di quel periodo.
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2

Lanciano, Chiara. "Angela di Benedetto, Il paradosso della crudeltà a fine Ottocento fra scienza e letteratura". Studi Francesi, n.º 153 (LI | III) (1 de diciembre de 2007): 687. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.9622.

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3

Strappini (book author), Lucia y Lucienne Kroha (review author). "Scrittori e critici di fine Ottocento". Quaderni d'italianistica 14, n.º 2 (1 de octubre de 1993): 322–24. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v14i2.10222.

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4

Nicaso, Antonio. "Sangue e miti della Bella Società Riformata, la Camorra di primo Ottocento". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, n.º 2 (14 de marzo de 2018): 275–81. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757202.

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Il sangue di Napoli, inteso come fattore identitario di legame, assume una valenza specifica nell’ambito dell’organizzazione criminale che va dunque analizzata sotto il profilo antropologico-culturale. Il tema “ghenos” che dal mito e dal sacro si profanizza in un contesto di malavita e funge da sovrastruttura ideologica e simbolica alla criminalità organizzata, viene trattata da una letteratura storica peraltro non vastissima sull’argomento che deve essere riconsiderata anche alla luce della narrativa e delle fiction napoletane di successo dei nostri giorni.
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5

Guerra, Alessandro, Marco Meriggi, Christopher Calefati, Catherine Brice, Paolo Conte, Maria Pia Casalena y Agnese Visconti. "Recensioni". IL RISORGIMENTO, n.º 1 (mayo de 2022): 153–87. http://dx.doi.org/10.3280/riso2022-001006.

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- Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, Napoleone deve morire. L'idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese, Roma, Salerno, 2020, 194 p. br/> - Salvatore Santuccio, Uno stato nello stato. Sette segrete, complotti e rivolte nella Sicilia di primo Ottocento, Acireale, Bonanno, 2020, 301 p.- Enrico Francia, Oggetti risorgimentali. Una storia materiale della politica nel primo Ottocento, Roma, Carocci, 2021, 180 p.- Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2021, 282 p.- Giampaolo Conte, Il credito di una nazione. Politica, diplomazia e società di fronte al problema del debito pubblico italiano. 1861-1876, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021, 114 p. - Massimo Baioni, Vedere per credere. Il racconto museale dell'Italia unita, Roma, Viella, 2020, 266 p.- Gabriele B. Clemens, Geschichte des Risorgimento. Italiens Weg in die Moderne (1770-1870), Wien-Köln, Böhlau, 2021, 264 p.- Du "Grand Tour" au Traité de Rome: l'Europe au bout du voyage, sous la direction de Francis Démier et Elena Musiani, Rennes, Presses universitaires, 2021, 186 p.
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Villani, Natascia. "Disuguaglianze e solidarietà. Un caso di studio nell'Italia di fine Ottocento". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 60 (febrero de 2018): 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/las2017-060004.

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Bombara, Daniela. "‘Brume nordiche’ sullo Stretto. Le radici settentrionali del Romanticismo siciliano". Italianistica Debreceniensis 26 (1 de diciembre de 2020): 28–46. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9379.

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Resumen
Il presente saggio si propone di tracciare le influenze del romanticismo nordeuropeo sulle opere di alcuni autori siciliani del primo Ottocento. L'obiettivo è sfatare il mito di un livello "inferiore" della letteratura romantica italiana rispetto alla letteratura nordica, poiché non è incentrata sulla rappresentazione delle aree oscure del sé, di temi soprannaturali, fantastici e irrazionali che sono presenti nella realtà. Vengono esaminate alcune ballate di Felice Bisazza (1809-1867) e Vincenzo Navarro (1800-1867). In queste opere la narrazione di leggende popolari mette in luce un universo spettrale e orribile, rispecchiando situazioni reali, come la violenza della classe nobile e del patriarcato, o l'ingiustizia della disuguaglianza sociale. Si parlerà poi di un'opera teatrale di Giuseppe La Farina (1815-1863), intitolata L'abbandono di un popolo (1845); l'autore ritrae la rivolta anti-spagnola del 1676 a Messina concentrandosi sulle forze inquietanti e sotterranee che si intersecano con i movimenti rivoluzionari. Verrà infine analizzata la produzione di Tommaso Cannizzaro (1838-1921) come traduttore: lo scrittore mette a disposizione del pubblico siciliano e italiano l'affascinante mondo della mitologia scandinava, attraverso le traduzioni di alcuni canti dell'Edda antica medievale.
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Coralli, Andrea. "Lessicografia e societa nella Milano di fine Ottocento: Cletto Arrighi". La Ricerca Folklorica, n.º 26 (octubre de 1992): 79. http://dx.doi.org/10.2307/1479833.

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Cacopardi, Irene. "Internet e letteratura: la fine di un idillio?" ENTHYMEMA, n.º 30 (2 de enero de 2023): 105–17. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19553.

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L’influenza esercitata dalle nuove tecnologie dell’informazione sulla creazione e sulla pratica letteraria, così come le evoluzioni e i mutamenti dei modi di comunicazione e di produzione delle opere, conducono ad analizzare il grande laboratorio che è il web e il rapporto che esso intrattiene con la letteratura. Dopo più di vent’anni, questa relazione sembra entrare in una fase più istituzionalizzata, in cui l’entusiasmo lascia il posto a posizioni più prudenti, anche da parte di autori integrati. Per tale ragione, lo scopo di questa riflessione è l’analisi dello sguardo che alcuni autori portano sulla rete e sulle dinamiche socio-culturali a cui dà vita. Partendo dalla riflessione condotta dal collettivo Wu Ming sul blog Giap e prendendo in esame Panorama di Tommaso Pincio e Anteprima Mondiale di Aldo Nove, si cercherà di analizzare le trasformazioni prodotte nel campo socio-letterario dall’uso delle nuove tecnologie e di capire le critiche mosse alla mediasfera e alle sue pratiche comunicative nella società contemporanea.
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Torelli, Cecilia. "Laura Restuccia, Un “Momento” filo-naturalista nella Palermo di fine Ottocento". Studi Francesi, n.º 144 (XLVIII | III) (15 de diciembre de 2004): 642. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.38186.

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Beccalossi, Chiara. "Arrigo Tamassia, l'inversione sessuale e la sessuologia italiana di fine Ottocento". RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, n.º 2 (julio de 2014): 27–41. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2014-002004.

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Tabacchi, Elena. "Gli alberi della nazione. Una festa "educatrice" nell'Italia di fine Ottocento". MEMORIA E RICERCA, n.º 44 (noviembre de 2013): 91–106. http://dx.doi.org/10.3280/mer2013-044006.

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Canadelli, Elena. "La biblioteca privata di Tito Vignoli. Letture di un antropologo evoluzionista". STORIA IN LOMBARDIA, n.º 3 (marzo de 2011): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-003001.

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La biblioteca di scienze umane dell'antropologo e psicologo evoluzionista Tito Vignoli (1824-1914) č stata recentemente ritrovata presso un ramo degli eredi. L'articolo ricostruisce la stratificata composizione disciplinare di questa raccolta libraria, che tocca tematiche di filosofia, storia delle religioni, antropologia, etnografia, linguistica, paletnologia, geologia e biologia. Lo studio di questa biblioteca e dei suoi circa 1.000 titoli contribuisce a far luce sulla formazione e gli interessi di una personalitŕ poco ricordata della cultura italiana e milanese di fine Ottocento, restituendo al contempo un quadro coerente delle scienze umane di quegli anni.
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Pruna, Maria Letizia. "Il lavoro nelle miniere di carbone tra Ottocento e Novecento: un profilo tra sociologia e letteratura". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 153 (marzo de 2019): 165–81. http://dx.doi.org/10.3280/sl2019-153010.

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Dahl, David Lebovitch. "Rassegna di Nencioni (2011/199): Perchè lavorare? Ideologie del lavoro nella letteratura italiana del secondo Ottocento". Revue Romane / Langue et littérature. International Journal of Romance Languages and Literatures 48, n.º 1 (21 de junio de 2013): 191–92. http://dx.doi.org/10.1075/rro.48.1.12leb.

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Barsanti, Danilo. "Padroni e dipendenti nelle campagne toscane di fine Ottocento: i Regolamenti di Ferdinando IV di Lorena". a. XXV, n. 1, giugno 1985, n.º 1 (20 de octubre de 1985): 121–54. http://dx.doi.org/10.35948/0557-1359/1985.614.

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Rakar, Atilij. "Il tema del diverso in una letteratura di frontiera". Acta Neophilologica 23 (15 de diciembre de 1990): 39–49. http://dx.doi.org/10.4312/an.23.0.39-49.

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Resumen
Volendo volgere subito l'attenzione ad un'area culturale geograficamente e storicamente determinata, per essere in grado di mostrare su testi precisi dove e come si manifesta la tematizzazione del diverso nella cultura letteraria di un ambiente a caratteri specifici, definibile come letteratura di frontiera, nell'ambito delle lettere italiane difficilmente troveremmo opere che più si prestino a tale definizione di queUe che nell'ambito delle lettere italiane offre la letteratura triestina. E basta restare ad autori come uno Svevo, un Saba e uno Slataper che ne sono i rappresentanti più vistosi, per cogliere anche quelli che sono i caratteri più tipici della cultura letteraria che va maturando a Trieste a partire dalla fine dell'Ottocento per prendere presto coscienza di sé e presentarsi come letteratura di frontiera anche neUe dichiarazioni pro­ grammatiche in cui si definisce.
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Rakar, Atilij. "Il tema del diverso in una letteratura di frontiera". Acta Neophilologica 23 (15 de diciembre de 1990): 39–49. http://dx.doi.org/10.4312/an.23.1.39-49.

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Volendo volgere subito l'attenzione ad un'area culturale geograficamente e storicamente determinata, per essere in grado di mostrare su testi precisi dove e come si manifesta la tematizzazione del diverso nella cultura letteraria di un ambiente a caratteri specifici, definibile come letteratura di frontiera, nell'ambito delle lettere italiane difficilmente troveremmo opere che più si prestino a tale definizione di queUe che nell'ambito delle lettere italiane offre la letteratura triestina. E basta restare ad autori come uno Svevo, un Saba e uno Slataper che ne sono i rappresentanti più vistosi, per cogliere anche quelli che sono i caratteri più tipici della cultura letteraria che va maturando a Trieste a partire dalla fine dell'Ottocento per prendere presto coscienza di sé e presentarsi come letteratura di frontiera anche neUe dichiarazioni pro­ grammatiche in cui si definisce.
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Vilei, Leonardo. "Il socialismo dei professori nella Torino di fine Ottocento: immagini letterarie ed echi cinematografici". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, n.º 1 (17 de marzo de 2020): 277–96. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910904.

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Il presente articolo prende in esame la vicenda del socialismo dei professori, con particolare riferimento all’esperienza, sia politica che letteraria, di Edmondo De Amicis, autore di un romanzo postumo, Primo Maggio, che è stato letto in chiave anti Cuore o come un Cuore socialista. La stessa vicenda che accompagna la gestazione e la pubblicazione dell’opera permette di comprendere meglio la complessità del fermento socialista della fine dell’Ottocento, ma anche i timori di una società borghese e conservatrice che aveva proprio nello scrittore di Oneglia il suo referente letterario più amato. Si prenderà infine in esame il film I compagni di Mario Monicelli, che con l’eredità di De Amicis, e con alcuni nodi irrisolti della sinistra italiana, dialoga a distanza di decenni, volente o nolente.
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Melacarne, Claudio. "La consulenza pedagogica nella prospettiva del professionalismo". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 112 (marzo de 2021): 69–81. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112006.

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Il presente contributo intende offrire una lettura della figura del consulente pe-dagogico dentro l'evoluzione degli attuali scenari professionali. Nella prima parte sarà presa in esame la letteratura che ha sviluppato il dibattito sulla funzione consulenziale che caratterizza molti professionisti dell'educazione e della formazione. Nella seconda parte sarà approfondita la letteratura sul professionalissimo organizzativo al fine di esplorare nelle conclusioni le possibili evoluzioni del costrutto di consulenza pedagogica dentro i nuovi scenari professionali. .
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Bonfatti, Rossella. "Frammenti del corpo-voce: le poetesse improvvisatrici fra Sette e Ottocento". ENTHYMEMA, n.º 28 (1 de enero de 2022): 92–105. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/16026.

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Incandescenti e apodittici, i corpi delle improvvisatrici hanno rappresentato un fenomeno di spiccata intermedialità tra Sette e Ottocento, caricandosi di valori culturali estesi che sono stati valorizzati dalle recenti ricerche multidisciplinari. Ripensati come documenti viventi, come luoghi cioè di una performance che è messa in scena di sé nelle forme di un dialogo continuo con il pubblico, con la tradizione, con le convenzioni sociali, con i generi, quei corpi inviolati non hanno ancora smesso di parlare, di interrogarci nella loro atemporale eloquenza. Quest’intervento intende sondare alcuni aspetti del corpo-voce delle poetesse improvvisatrici attraverso fonti documentarie letterarie e iconografiche, partendo, in particolare, da alcuni celebri ritratti realizzati da Angelica Kauffmann per arrivare alla statuaria celebrativa e alla memoria trasmessa dalle cronache degli spettacoli, dalle recensioni, dagli egodocuments, al fine di mettere in luce la costruzione di un’identità pubblica dentro e fuori le scene.
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Castaldo, Antonino. "Democratizzazione e sistemi partitici. Il caso della Repubblica federale tedesca". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 1 (junio de 2011): 115–47. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-001005.

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La nascita e la strutturazione dei sistemi partitici e, soprattutto, la loro importanza nei processi di democratizzazione sono da tempo oggetto di discussione nella letteratura internazionale. In questo saggio si analizza il processo di istituzionalizzazione del sistema partitico della Germania federale subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Sulla base di una serie di indicatori empirici tratti dalla letteratura, l'autore dimostra che questo sistema partitico appare pienamente strutturato a partire quantomeno dal 1957. Successivamente, si concentra l'attenzione su attori, fasi, strategie e motivazioni in grado di spiegare il processo di stabilizzazione del sistema partitico considerato. Infine, si valuta il peso che tale stabilizzazione ha avuto nel consolidamento democratico della Germania federale, giungendo a sostenere che il peso dei partiti e del sistema partitico č stato quanto mai consistente, alla luce della scarsa legittimazione di cui godevano le istituzioni democratiche tra la popolazione tedesca negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale.
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Russo, Saverio. "I Rinuccini nel Regno di Napoli. Prime linee di ricerca". SOCIETÀ E STORIA, n.º 176 (agosto de 2022): 240–79. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176003.

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Il saggio si occupa di un'importante famiglia del patriziato fiorentino, estinta a fine Ottocento, i Rinuccini. Di essa si ricostruiscono le attività economiche nel Regno di Napoli e la gestione del piccolo feudo appenninico di Baselice, ora in provincia di Benevento, dalla prima metà del Seicento fino all'eversione della feudalità e alla dismissione del patrimonio immobiliare da parte di Pier Francesco Rinuccini. Attraverso una prima analisi della ricca documentazione presente nel fondo della famiglia, conservato nell'archivio Corsini, si ricostruisce, in particolare, l'attività imprenditoriale del marchese Alessandro Rinuccini, che anima a lungo un sodalizio intellettuale di cui è protagonista Bartolomeo Intieri, amministratore dei patrimoni di molte famiglie fiorentine nel Regno di Napoli nella prima metà del Settecento. Il contributo si sofferma, inoltre, sulle tensioni che, lungo tutto il XVIII secolo, caratterizzano la gestione del feudo.
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Criveller, Claudia. "Andrej Sinjavskij, il ‘nobile brigante’". Mnemosyne, n.º 5 (15 de octubre de 2018): 11. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i5.14243.

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Nella seconda parte del XX secolo in Unione Sovietica accanto alla letteratura ufficiale del canone realista socialista si diffuse ampiamente la letteratura clandestina del samizdat, nel cui contesto la letteratura autobiografica e memorialistica occupa un posto centrale. Un primo filone tenta di ristabilire la verità dei fatti storici, un secondo utilizza invece gli strumenti della letterarietà, fondendo elemento reale e invenzione, al fine di cercare una verità individuale e al tempo stesso universale più elevata. Il presente lavoro indaga il caso di Andrej D. Sinjavskij (1925-1997), vittima della repressione sovietica. Nelle sue opere autobiografiche Buona notte ! e Una voce dal coro egli utilizza diversi procedimenti autofinzionali (creazione di un personaggio alter-ego come il santo folle della tradizione, l’archetipo letterario dell’uomo superfluo, il personaggio delle fiabe russe del sempliciotto, nonché l’uso del paratesto e di elementi strutturali diversi). Il saggio indaga l’uso dello pseudonimo di Abram Terz, personaggio tratto dal folclore ebraico di Odessa.
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Vitale, Vincenzo. "Cosa cercano i giuristi nella letteratura?" Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 2 (6 de mayo de 2019): 232–49. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819838206.

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Dopo una rapida carrellata sulle principali teorie che hanno meditato, da alcuni decenni a questa parte, il rapporto fra diritto e letteratura, ritenute non sufficienti, il saggio si sofferma ad argomentare come fra queste due dimensioni non si instauri alcun rapporto – come invece quello che è possibile registrare fra diritto ed informatica, fra diritto e psicologia, fra diritto ed economia – ma sia necessario cogliere una solidarietà profonda e originaria. In questa prospettiva, è possibile affermare che la letteratura altro non è che una dimensione costitutiva del diritto e, alla fine, della stessa coscienza giuridica del giurista. Per questa ragione, il giurista va in cerca di una letteratura che sia capace di svolgere nei confronti del diritto una funzione autenticamente palingenetica. Così, attraverso la letteratura, il diritto rinasce dalle ceneri a cui lo avevano relegato i riduzionismi contemporanei: il formalismo, il funzionalismo, il post-moderno … Due esempi emblematici e di sicuro pregio possono servire ad intendere questa funzione insostituibile della letteratura: un racconto di Stefan Zweig e uno, brevissimo, di Antòn Cechov. Da entrambe le narrazioni, il giurista può cogliere esigenze profonde della coesistenza umana, che lo inducono a fare i conti con la giustizia, che, del diritto, è la piena verità.
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D'Onofrio, Felice. "Luci ed ombre nella diagnosi di morte cerebrale". Medicina e Morale 40, n.º 1 (30 de abril de 1991): 59–71. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1148.

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Il trapianto degli organi ed in particolare quello da eseguire a cuore battente del donatore, ha portato alla ribalta il problema del momento della morte. Indubbiamente la morte del cervello con la fine conseguente delle funzioni cardiache e respiratorie è l'indice più sicuro della fine irreversibile di un'esistenza. E' proprio però sull"accertamento della morte cerebrale a tutti i livelli, siano essi corticali o del tronco, che ancora oggi in letteratura emergono incertezze ed opinioni. In tal ottica l'Autore in una breve rassegna riporta i dati della letteratura dai quali emergono ancora oggi risultati contrastanti sulla validità di alcuni accertamenti diagnostici quali l'elettroencefalogramma o quelli relativi alla funzionalità neurovegetativa specie in presenza di risposte abnormi o non concordanti. Si sottolinea l'importanza del trapianto. e quindi della donazione degli organi, ma nel contempo viene ribadita la necessità di esperire tutti gli accertamenti necessari per rilevare la reale perdita della funzione ai vari livelli cerebrali e comunque non considerare mai come donatore un soggetto nel quale vi siano dubbi sui risultati o sulle risposte evocate.
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Iaconis, Valeria. "“Una sola donna, una sola voce”: Un'indagine “investigativa” su una novella d'autrice di fine Ottocento". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 2 (9 de marzo de 2019): 408–24. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831967.

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La scrittura di mano femminile, fenomeno vistoso dell’Italia del secondo Ottocento, porta all’attenzione del pubblico le problematiche legali e sociali legate alla condizione della donna. Questo articolo analizza la novella Dopo la sentenza (1894) di Bruno Sperani, pseudonimo di Beatrice Speraz, quale esempio di tematizzazione dell’omicidio d’onore e di critica femminile ai codici postunitari. L’indagine si soffermerà sulle strutture narrative del testo, che privilegia il punto di vista situato del reo e l’uso sistematico delle figure dell’ellissi e della reticenza. Più che sulle informazioni esplicite nella novella, questa lettura si concentrerà sulla ricostruzione di quelle censurate. A tal fine verranno formulate ipotesi e deduzioni, instaurando un dialogo tra il testo e il contesto culturale e legale ad esso sottostante. Verranno così individuate le coordinate della percezione sociale del delitto d’onore, se ne osserverà il significato simbolico, e si evidenzierà la contestazione della nozione di rilevanza legale, attuata attraverso la valorizzazione del punto di vista femminile. Questo approccio, che prende le mosse dal movimento Law and Literature e dagli assunti del giusfemminismo, permetterà in ultima battuta di comprendere le dinamiche della violenza di genere ritratte da Sperani, violenza perpetrata materialmente dal protagonista, ma permessa e legittimata dall’orizzonte giuridico e sociale coevo.
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Sinopoli, Franca. "Recenti modelli di transnazionalismo nella cultura e letteratura contemporanee dal punto di vista comparatistico". ENTHYMEMA, n.º 28 (2 de enero de 2022): 231–39. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/16852.

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L’articolo propone una riflessione intorno alla categoria di “transnazionalismo”, di derivazione storica e sociologica, al fine di coglierne le opportunità di impiego nel campo della teoria della comparatistica letteraria. In particolare, sono chiamati in causa alcuni temi centrali della storia della disciplina, quali la “letteratura mondiale” e il “canone”, i quali alla luce della dimensione transnazionale – da non confondere con quella internazionale – si aprono a nuove declinazioni e ai mutati panorami letterari della contemporaneità.
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Lynne, Layton. "Attaccamento, mutua dipendenza e interdipendenza nella fine dell'analisi". RICERCA PSICOANALITICA, n.º 1 (diciembre de 2011): 29–48. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-001003.

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La negazione della dipendenza e dell'interdipendenza caratterizzano spesso la fine dell'analisi, sia nella letteratura classica, sia in molte analisi attualmente svolte. Ciň dipende, in buona parte, dal contesto culturale dominante negli Stati Uniti, improntato ad un atteggiamento di tipo mascolino della soggettivitŕ, basato sulla negazione della relazionalitŕ, cioč su una forma di autonomia difensiva che l'autrice collega con la "resistenza materna". Con l'aiuto di un caso clinico particolarmente adatto (lo sviluppo dell'autostima e l'accesso alla relazione affettiva e sentimentale in un uomo gay), ella mette in evidenza tutte le difficoltŕ che alla fine dell'analisi ostacolano l'elaborazione di queste tematiche, decisive per la conquista di un'autonomia vera.
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Calza Bini, Paolo, Caterina Cortese y Alberto Violante. "Interconnessioni tra sviluppo economico e demografico nel declino urbano: il caso di Genova". ARGOMENTI, n.º 29 (octubre de 2010): 105–31. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-029005.

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Il paper analizza gli effetti del de-popolamento urbano. La letteratura degli anni ottanta aveva giŕ chiarito alcuni punti rispetto al radicamento storico del decremento demografico nel pattern locale di riproduzione familiare. La deindustrializzazione precoce dovuta alla fine delle partecipazioni statali, provocň la fine delle migrazioni interne. Numerose politiche di rigenerazione hanno puntato a riorientare la crescita della cittŕ verso un'economia trainata dai servizi turistici e culturali. I risultati da un punto di vista socio-economico sembrano ambigui.
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Pagano, Roberto. "In punta di matita: disegni, vignette e testi di Galantara, Scalarini e Podrecca". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, n.º 1 (15 de abril de 2020): 189–225. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820911837.

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Il saggio fornisce spunti e chiavi di lettura su due figure fondamentali della stampa satirica in Italia, Gabriele Galantara e Giuseppe Scalarini, i più importanti disegnatori politici dell’Italia tra fine Ottocento e avvio del Novecento. In parallelo, uno sguardo sul sodale di Galantara, il giornalista Guido Podrecca, con la traiettoria politica che lo portò dalle comuni posizioni socialiste all’irreparabile frattura ideale e personale. Di Galantara e Scalarini si esaminano anche le relazioni con le vicende dei giornali e periodici di riferimento, L’Asino e l’ Avanti!. I due disegnatori sono protagonisti di una vera e propria lotta delle idee, per l’emancipazione sociale delle classi più umili. Vignette e iconografia diffondono tra grandi masse popolari, allora poco o punto alfabetizzate, elementi di immediata percezione ai fini della maturazione politica e della crescita culturale.
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Ferretti, Annalisa. "Pensare il male". PSICOANALISI, n.º 1 (septiembre de 2020): 5–18. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-001001.

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L'autrice riassume secondo una visione personale i modi con i quali il pensiero psicoanali-tico ha concettualizzato nel tempo il male, inteso come "ciò che fa male" nella mente: il modello idrostatico del blocco e della sua risoluzione, quello del conflitto correlato all'idea di polarità e di equilibrio, e il modello di pensiero e antipensiero di Bion. Il lavoro indica delle possibili connessioni con i diversi momenti storici e il mutare dei paradigmi scientifici ed etici dal posi-tivismo di fine Ottocento all'esperienza delle due guerre mondiali e delle tragedie dei totalitari-smi, rilevando possibili connessioni con il cambiamento dei nostri modi di pensare a "ciò che fa male" nella mente.
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Croazzo, Giamina. "I buccheri messicani nelle collezioni siciliane: la lettura degli inventari". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n.º 1 (mayo de 2021): 187–91. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001021.

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Presso il Museo Civico di Catania è conservato un numero cospicuo di manufatti messicani in terracotta, riflesso di una moda molto diffusa tra Sei e Settecento, descritta in letteratura e documentata nelle nature morte dipinte. La fama di tali manufatti andò scemando dalla seconda metà dell'Ottocento, tanto che gli inventari siciliani tra fine secolo e quello successivo perdono memoria della loro provenienza.
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Costantinopoli, Simone. "La Cannabis terapeutica nel trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress: Protocollo per una Scoping Review". Dissertation Nursing 1, n.º 1 (29 de julio de 2022): 21–27. http://dx.doi.org/10.54103/dn/17688.

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INTRODUZIONE:Risultati recenti di alcuni studi sembrano riscontrare dei miglioramenti nella sintomatologia dei pazienti affetti da PTSD sottoposti a terapia con cannabis terapeutica (THC, CBD e NABILONE). Alcune revisioni hanno messo in luce, tuttavia, come si siano riscontrate diverse metodologie di assunzione e diverse forme di agente terapeutico e di come gli studi inclusi presentassero bias di varia natura. A fronte di queste evidenze, ha senso effettuare una nuova Scoping Review finalizzata ad eseguire una mappatura degli studi primari presenti in letteratura che riportino prove di efficacia rispetto l’utilizzo della cannabis per il trattamento della sintomatologia del PTSD riscontrate sino ad oggi, col fine di descrivere le modalità d’utilizzo, le posologie l’aderenza alla terapia dei pazienti ed alcune caratteristiche specifiche del campione che potrebbero risultare influenti come l’abuso precedente di alcool e droghe e l’aderenza a terapie pregresse. METODI E ANALISI:Questa scoping review seguirà la metodologia del Joanna Briggs Institute, contenuta nel JBI Manual for Evidence Synthesis. La ricerca della letteratura sarà condotta attraverso i database PubMed, Scopus, Web Of Science, Cochrane Library, Elsevier, Psycinfo; in aggiunta, saranno consultate anche fonti di letteratura grigia. Saranno inclusi unicamente trial clinici (randomizzati e non) e studi quasi sperimentali in lingua italiana o inglese e disponibili in versione full text. Le informazioni chiave degli studi saranno estratte e presentate sia in forma narrativa che in forma riassuntiva con opportune tabelle per dare una panoramica adeguata dei contenuti della letteratura scientifica esistente sull’argomento.
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Berhe, Simona. "Periferie istituzionali e periferie sociali: enti locali e Opere pie nell'inchiesta Correnti". SOCIETÀ E STORIA, n.º 128 (septiembre de 2010): 243–71. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-128002.

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Attraverso l'analisi dei risultati dell'Inchiesta Correnti, condotta tra il 1880 e il 1889, l'autore esamina la questione della beneficenza pubblica, inserendola nel problema piů ampio dell'equilibrio dei poteri in periferia nell'Italia di fine Ottocento. Nella prima parte l'autore descrive e commenta i dati relativi alla consistenza e composizione patrimoniale delle Opere pie; la seconda parte considera alcuni aspetti del funzionamento interno delle fondazioni. L'ultima parte esamina i legami che intercorrevano tra gli enti locali, Province e Comuni, e gli istituti di beneficenza: in particolare l'autore sottolinea l'insuccesso delle Deputazioni provinciali nello svolgere il loro compito di autoritÀ tutorie, e il forte coinvolgimento dei Municipi nell'amministrazione delle Opere pie.
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Venturi, Antonello. "Risorgimento e regno d'italia nella storiografia russa tra fine ottocento e primo novecento: n.i. kareev e e.v. tarle". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 3 (marzo de 2013): 129–48. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003004.

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Tarle sono tra i piů noti specialisti di storia europea nella Russia di fine Ottocento e di inizio Novecento. I loro testi di alta divulgazione di questi anni, che riflettono direttamente quel che si insegnava nelle universitŕ dell'impero, ben illustrano la loro idea della piů recente storia italiana. Forte č qui l'influenza del radicalismo politico russo degli anni Sessanta dell'Ottocento: chi veramente cambia l'ordine europeo č Napoleone III, Mazzini incarna il peso eccessivo della religione nella vita politica italiana, Cavour č anzitutto un nemico della rivoluzione popolare. Anche Garibaldi per Kareev č sostanzialmente l'uomo capace di unire l'elemento monarchico a quello popolare, piů che un rappresentante di quest'ultimo, anche se Tarle riprende invece il grande mito russo dell'eroe popolare. I primi anni del regno d'Italia riuniscono invece i due autori nella sconsolata visione di un paese povero, dalle forme sociali arretrate, afflitto dall'ignoranza e vittima di continue politiche anti-popolari.
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Zanin, Enrica. "Liebt Dante Gemma?" Deutsches Dante-Jahrbuch 95, n.º 1 (23 de septiembre de 2020): 101–16. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2020-0009.

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RiassuntoDante ama o non ama sua moglie, Gemma Donati? La domanda può apparire puerile ed ingenua, ma ogni lettore della Commedia o della Vita nuova un giorno se l’è posta. Se abbiamo rinunciato a rispondere è perché sappiamo che in assenza di documenti o di prove è impossibile trovare una risposta. Ma non pensano così Witte ed i filologi di fine Ottocento, che tra il 1876 ed il 1883 scrivono un numero importante di articoli, scambiano lettere e cercano prove per conoscere i ›veri‹ sentimenti di Dante. Il fondo Witte ci permette di ricostruire questa querelle che, se non riesce a svelare i segreti di cuore di Dante, rivela i motivi ed i metodi usati dai primi filologi danteschi, e descrive la storia e l’importanza del biografismo nello studio dell’opera di Dante.
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Fortunato, S., F. Forli, V. Guglielmi, E. De Corso, G. Paludetti, S. Berrettini y A. R. FetonI. "Ipoacusia e declino cognitivo: revisione della letteratura". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 3 (mayo de 2016): 155–66. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-993.

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La perdita dell’udito legata all’età o presbiacusia è un deficit correlato al processo irreversibile di invecchiamento che riconosce una patogenesi multifattoriale. Crescenti osservazioni hanno collegato la presbiacusia a una rapida progressione del declino cognitivo e incidentalmente con la demenza. Molti aspetti della vita quotidiana degli anziani sono stati collegati alle loro capacità uditive, mostrando che la perdita uditiva incide sulla qualità della vita, i rapporti sociali, le capacità motorie, gli aspetti psicologici, la funzione e la morfologia di specifiche aree cerebrali. Studi epidemiologici e clinici confermano l’ipotesi di un legame tra queste condizioni e questo lavoro ha lo scopo di fare il punto sui meccanismi patogenetici che sostengono tale associazione. Lo sforzo di un lavoro congiunto tra otorinolaringoiatri, audiologi, neurologi e cognitivisti è quello di chiarire gli aspetti comuni, le possibilità di diagnosi e di intervento precoce al fine di ridurre gli effetti dell’uno sull’altro di questi processi degenerativi. Le osservazioni sperimentali e cliniche si concentrano su differenti aspetti: in primo luogo la deprivazione uditiva per lungo tempo può avere un impatto negativo sulle prestazioni cognitive diminuendo la qualità della comunicazione che porta all’isolamento sociale e la depressione e quindi facilitare la demenza. Al contrario, le capacità cognitive limitate possono ridurre le risorse cognitive disponibili per la percezione uditiva, aumentando così gli effetti della perdita dell’udito. Inoltre, questa associazione può rappresentare la conseguenza di una ‘causa comune’ nella patogenesi del deficit uditivo e del sistema nervoso centrale. Infatti, molti dei fattori eziopatogenetici sono comuni, quali le cause microvascolari della malattia (es. diabete, aterosclerosi, ipertensione). La sfida di questi anni è quella di aumentare le conoscenze sui rapporti tra invecchiamento cerebrale e cognitivo ed ipoacusia, grazie anche ai progressi del neuroimaging. Sorprendentemente pochi dati sono stati pubblicati sull’utilità delle protesi acustiche nel cambiare la storia naturale di declino cognitivo. La protesizzazione e gli impianti cocleari possono migliorare le attività sociali e la sfera emotiva, la comunicazione e quindi più in generale la funzione cognitiva, con un globale impatto positivo sulla qualità della vita. Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire le informazioni attualmente disponibili in letteratura su rapporto tra declino cognitivo e deficit uditivo nell’anziano, fornendo nuovi spunti di ricerca per il futuro.
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Cadamuro, Elena. "Rappresentare, esibire, dominare. La fotografia coloniale nelle collezioni De Reali e Puccioni". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 294 (diciembre de 2020): 129–51. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-294005.

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L'articolo si propone di analizzare le raccolte fotografiche di origine coloniale del viaggiatore Giuseppe De Reali (1877-1937) e dell'antropologo Nello Puccioni (1881-1937). Tra fine Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, essi visitarono l'Africa in piů occasioni dando vita a due collezioni - una zoologico-naturalistica e una antropologico-etnografica - oggi conservate e in parte esposte rispettivamente al Museo di storia naturale di Venezia e al Museo di antropologia e etnologia di Firenze. Attraverso lo studio degli scatti, l'autore riflette attorno alle modalitŕ di rappresentazione dell'Africa e delle sue popolazioni, alle funzioni e ai significati che fotografie e oggetti hanno assunto nel trasferimento nei contesti museali, giungendo a formulare alcune iniziali ipotesi in merito alle persistenze allestitive che hanno caratterizzato le collezioni tra Italia fascista e repubblicana.
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Di Renzo Villata, Maria Gigliola. "Per una storia del notariato nell’Italia centro settentrionale tra ascesa e declino. Qualche aggiornamento". Italian Review of Legal History, n.º 7 (22 de diciembre de 2021): 563–94. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16898.

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L’obiettivo è quello di tracciare una linea di evoluzione della professione notarile attraverso i secoli dal basso medioevo all’età contemporanea nell’Italia centro-settentrionale tra ascesa e declino, due poli di uno sviluppo multiforme. Nella ricostruzione si concentrerà l’attenzione su alcuni momenti e snodi: il notaio dell’età bassomedievale interviene nella società e nelle istituzioni con un ruolo crescente, consapevole della propria funzione e forte della sua preparazione, verificata all’ingresso nell’attività. Il Cinquecento sembra rappresentare un momento di crisi, quanto meno nella percezione diffusa. Si intensificano i controlli della preparazione, si istituiscono archivi, si discute della ‘nobiltà’ dei notai. Tra fine Sette e Ottocento gli interventi statali si moltiplicano fino alle prime leggi unitarie: solo nel 1913 si chiederà, come requisito per la professione, la laurea.
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Merla, Lara. "Tre vie pop al mito di Babilonia oggi: tra diritto e letteratura". JURIS - Revista da Faculdade de Direito 29, n.º 2 (24 de abril de 2020): 11–30. http://dx.doi.org/10.14295/juris.v29i2.9669.

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Il presente saggio esamina il ruolo di Babilonia nella musica pop, al fine di fare emergere tre aspetti cruciali del diritto, vale a dire i problemi dell’interpretazione dei testi e del raccordo tra la dimensione sociale e individuale dei concetti di autonomia e libertà. Vengono così considerate tre canzoni: The rivers of Babylon di Dowe e McNaughton (1970), resa poi popolare dal quartetto Boney M. nel 1978; Babylon System di Bob Marley (1979); e Babylon di David Gray (1999). Tra l’astratto stato di libertà, sia pure rivendicato a parole, dalla musica pop delle origini, e un presunto stato concreto di servitù all’establishment dello spettacolo e dell’industria musicale contemporanea, la tesi che si vuole sostenere è che, per una volta, “tertium datur”.
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Campanale, Laura. "Emigrazione artigiana stagionale dalle montagne del bellunese ai paesi dell’Europa centro-orientale tra fine ottocento e inizi novecento". Studia Polensia 9, n.º 1 (24 de noviembre de 2020): 143–73. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2020.09.01.07.

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Il presente contributo tratta dei flussi migratori stagionali che tra fine Ottocento e inizi Novecento si diressero dalla montagna veneta verso i territori dell’Europa centro-orientale. Soprattutto il Bellunese fu interessato a partire dalla metà dell’Ottocento da una considerevole migrazione stagionale verso l’Europa centro-orientale, che, in inverno, trovò impiego nella ristrutturazione stradale e ferroviaria o nei lavori connessi al taglio delle piante. Nei mesi estivi se ne aggiunse, tuttavia, un’altra di venditori ambulanti di dolciumi, a cui subentrò in seguito la vendita del gelato. Tracce di entrambi i flussi si rinvengono nei racconti orali del mio campione che riferisce di una forma singolare e tuttora attiva di emigrazione stagionale. Praticata dal lontano 1880 da intere vallate dell’Alto Veneto, essa si rivolse inizialmente a Vienna e ai territori limitrofi dell’Impero asburgico e, subito dopo la II guerra mondiale, soprattutto alla Germania. Il materiale qui proposto, desunto dalla mia tesi di dottorato dal titolo I gelatieri veneti in Germania. Un’indagine sociolinguistica, pubblicata nel 2006 dalla Peter Lang di Francoforte sul Meno, si fonda su un’indagine quantitativa e qualitativa. Grazie alle testimonianze autentiche sarà, pertanto, possibile intraprendere un “viaggio” nella memoria di intere vallate montane, “consacrate” da secoli, all’emigrazione stagionale artigianale.
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Brocchini, Roberto. "Il livello di proporzionalità del voto singolo trasferibile: un confronto con il voto alternativo". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 43, n.º 1 (30 de junio de 2000): 127–61. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12785.

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Lo scopo di questo lavoro è di dimostrare, dal punto di vista empirico, il livello effettivo di proporzionalità di un tipo di sistema elettorale che la letteratura annovera all’unanimità tra quelli proporzionali: il voto singolo trasferibile o metodo Hare. A tal fine, saranno analizzati gli unici casi conosciuti a livello nazionale: Malta (l’Assemblea legislativa), Irlanda (il Dáil, la Camera dei deputati) e Australia (per il Senato). Verranno inoltre confrontati gli effetti del voto singolo trasferibile con quelli di una variante del metodo Hare: il voto alternativo. Quest’ultimo sistema elettorale è annoverato, ricordiamo, tra quelli maggioritari.
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Dellafiore, Federica, Chiara Catagnano, Ida Vangone, Silvia Casella, Sara Russo, Luca Guardamagna, Irene Baroni y Cristina Arrigoni. "Self-care e schizofrenia: risultati di una revisione narrativa della letteratura". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 3 (octubre de 2022): 96–117. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-003009.

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Il trattamento della schizofrenia comprende molteplici interventi che devono essere integra-ti tra di loro per una gestione completa del paziente. Tra gli interventi di carattere educativo e psicosociale troviamo il miglioramento delle abilità di self-care (auto-cura). Dalla letteratura si evince che il self-care ha un impatto positivo in molte malattie croniche e sta emergendo il suo utilizzo in diverse realtà che si occupano di pazienti affetti da schizofrenia, anche se la concreta efficacia del self-care in questa patologia rimane incerta e la letteratura a riguardo si presenta frammentata e priva di una visione complessiva. Di conseguenza, questo studio mira a fornire una sintesi critica delle evidenze scientifiche disponibili inerenti ai comportamenti di self-care attuati dai pazienti con diagnosi di schizofrenia. Tramite una revisione della letteratura sono stati consultati 231 risultati ottenuti e attraverso l'applicazione dei criteri di inclusione sono stati selezionati 7 articoli. Sono state identificate tre macro-tematiche: (a) i livelli di self-care attuati dai pazienti con schizofrenia; (b) i fattori che influenzano tale processo; (c) gli interventi educativi che hanno dimostrato di avere un effetto ed efficacia per sviluppare questi compor-tamenti. Il self-care nel paziente affetto da schizofrenia è uno strumento terapeutico fondamen-tale, tuttavia, necessita di essere approfondito con nuovi studi primari, al fine di fornire una visione chiara sulle modalità di intervento per il soddisfacimento delle esigenze del paziente, limitando così le complicanze legate alla malattia e restituendo a queste persone una qualità di vita soddisfacente.
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Andreula, C. F., A. Recchia Luciani, P. Ladisa y A. Carella. "L'aggressione subdola del criptococco al SNC". Rivista di Neuroradiologia 6, n.º 1 (febrero de 1993): 43–51. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600106.

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Il criptococco è un fungo saprofita che diviene patogeno solo nelle situazioni di immunodepressione; costituisce il 5% delle infezioni opportunistiche in AIDS. Il nostro studio si basa sull'esperienza personale di 9 casi di criptococcosi del SNC e sulla revisione dei 14 casi apparsi in letteratura. L'ipotesi diagnostica clinica e neuroradiologica è stata confermata dal riscontro del fungo nel liquor, dal rilievo di antigeni, e/o dalla positività delle colture biologiche. La RM permette di rivelare dilatazione degli spazi di Virchow-Robin, meningiti e meningoencefaliti, lesioni pseudocistiche, granulomi e criptococcomi dei plessi corioidei inducendo ad uno studio neuropatologico, nel tentativo di una migliore comprensione della patogenesi della infezione nel SNC. Le differenti lesioni rilevate e/o descritte in letteratura vengono inserite in un unico quadro, riferendosi a differenti momenti del medesimo processo patogenetico. La RM come esame di scelta identifica le varie lesioni, e permette un accurato studio delle loro componenti. Talvolta nel sospetto clinico di infiammazione meningea è necessario raddoppiare la dose somministrata di mdc (Gd-DTPA) al fine di «forzare «il passaggio transbarriera del contrasto paramagnetico, attraverso un maggiore e più duraturo gradiente di concentrazione dello stesso.
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Kilibarda, Vesna. "TRADUZIONE MONTENEGRINA DELL’ODE PIEMONTE DI CARDUCCI CRNOGORSKI PREVOD KARDUČIJEVE ODE PIJEMONTU". Folia linguistica et litteraria XI, n.º 30 (2020): 35–49. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.2.

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Il presente contributo prende in esame le circostanze in cui nel 1896 fu pubblicata in Montenegro una traduzione dell'ode Piemonte di Carducci, che fino ad oggi è rimasta l'unica versione di questa poesia dal famoso poeta italiano presso gli Slavi del Sud. Inoltre, si tratta dell'unica traduzione dalla lingua italiana del professor Živko Dragović, uno dei pochi traduttori di letteratura italiana in Montenegro fino alla fine dell’Ottocento che non si era formato intellettualmente nelle Bocche di Cattaro o in Dalmazia, dove lingua, letteratura e cultura italiana erano presenti da secoli. La pubblicazione della traduzione dell'ode di Carducci che celebra la dinastia Savoia e la regione piemontese, da cui è stata avviata la lotta per l'unificazione dell'Italia, è legata all'annuncio del matrimonio della principessa montenegrina Jelena Petrovic Njegoš con l’erede al trono italiano Vittorio Emanuele di Savoia, ma anche all'idea del piemontismo montenegrino, che all’epoca era caldeggiata dall’ideologia dinastica e dall’opera poetica del principe montenegrino Nikola I. Nell’articolo approfondiamo anche altri rari contributi su Carducci pubblicati nei periodici montenegrini fino all'inizio della prima guerra mondiale.
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Botter, Barbara. "Emozione e realtà nell’immagine di Platone". Classica - Revista Brasileira de Estudos Clássicos 28, n.º 2 (11 de octubre de 2016): 15. http://dx.doi.org/10.24277/classica.v28i2.297.

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In Platone, l’immagine è rappresentazione pervasa di emozione. Non esiste immagine, neppure una semplice copia, che non contenga un’emozione e non esiste una pittura, neppure la più astratta, che non rappresenti un’idea. Il fine del presente articolo è di proporre una lettura e interpretazione del concetto di immagine in Platone, che mantenga vivi i due aspetti costitutivi dell’immagine, la carica emotiva e il riferimento al contenuto reale di cui l’immagine è rappresentazione. Il testo è diviso in tre sezioni: nella prima e nella seconda sezione indago lo statuto ontologico dell’immagine e la sua relazione con l’archetipo; nella terza parte propongo una interpretazione della funzione dell’immagine in Platone e in alcuni passi della letteratura greca antica.
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Lombardi, Marco. "TN&D Per la Nefrolitiasi: Valutazioni Critiche ad un Articolo Della Recente Letteratura Scientifica Conclusioni". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n.º 3 (26 de enero de 2018): 260–61. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.916.

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… “una religione è un codice morale che si esprime mediante leggende, miti o qualunque tipo di artefatto letterario al fine di istituire un sistema di credenze, valori e norme con i quali regolare una cultura o una società. ”… Carlos Ruiz Zafon, Il gioco dell'angelo. Oscar Mondadori, Milano, 2008; pag. 131.
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Mele, V. y S. Giardina. "La bioetica che interroga la letteratura nel locus antropologico: l’ermeneutica di una voce letteraria sul tema della tecnocrazia". Medicina e Morale 52, n.º 2 (30 de abril de 2003): 263–81. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.670.

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L’oggetto materiale del lavoro è stato quello di delineare i fondamenti epistemologici della tecnica, di inquadrarli nel periodo immediatamente antecedente alla nascita della bioetica come disciplina sensu stricto e, infine, di far emergere le conseguenze che la tecnologia ha avuto sul vissuto antropologico e sull’umano nell’epoca contemporanea. L’avvento della tecnologia si impone come una delle radici storiche della bioetica. Infatti, le nuove possibilità tecnologiche offerte dalla scienza pongono nuovi quesiti che necessitano d’urgenza una risposta etica. Tali possibilità non minacciano soltanto la salute, la vita dell’uomo e la sopravvivenza dell’intero pianeta, ma possono arrivare a “sconvolgere” l’identità stessa dell’uomo, la sua struttura antropologica. A questo punto la tecnologia da mezzo diventa fine, e la tecnologia si trasforma in tecnocrazia. Partendo dalla concezione che la letteratura è uno strumento di conoscenza che si avvale di strumenti diversi, ma non per questo meno validi, di quelli della scienza, gli autori hanno utilizzato come strumento di indagine per delineare il rapporto uomo-tecnologia alcuni testi dello scrittore Paolo Volponi in cui è evidente la presa di coscienza e la denuncia da parte dello scrittore del riduzionismo antropologico operato dal mondo tecnologico. In altre parole, la letteratura viene assunta quale oggetto formale per delineare l’avvento della tecnocrazia sull’uomo. Scopo del lavoro è inoltre far emergere l’importanza e l’effettiva realizzazione di un dialogo tra discipline diverse: il discorso sulla portata etica della tecnologia si muove oscillando dal terreno più squisitamente etico della bioetica a quello umanistico-antropologico definito dalla letteratura, e viceversa.
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Faraci, Palmira y Giusy Danila Valenti. "Misurare le strategie di acculturazione in età adolescenziale: strumenti e metodi di indagine". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 2 (septiembre de 2020): 501–44. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002004.

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A fronte dell'importanza cruciale di studiare le tematiche legate al processo di acculturazione, come fattore capace di influenzare il funzionamento psicologico e sociale dell'adolescente, poche e di non recente costruzione sono le misure sviluppate appositamente per tale fase dello sviluppo. Il presente contributo mira a fornire una rassegna degli strumenti di valutazione delle strategie di acculturazio-ne in età adolescenziale. Le scale di rilevazione allo stato dell'arte disponibili nel panorama della letteratura internazionale sono proposte attraverso una descrizione degli aspetti formali, delle proprietà psicometriche, dei punti di forza e degli elementi di criticità. Al fine di orientare la scelta tra le misure esistenti e indirizzare le future linee di ricerca verso la realizzazione di strumenti adeguatamente costruiti ad hoc, viene presentata una discussione in chiave metodologica sulle caratteristiche metrologiche da valorizzare.
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