Literatura académica sobre el tema "Letterati"

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Artículos de revistas sobre el tema "Letterati"

1

Musacchio, Enrico. "La voce del narratore nel poema cavalleresco rinascimentale italiano". Quaderni d'italianistica 29, n.º 1 (1 de enero de 2008): 39–72. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v29i1.8493.

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Resumen
Il discorso sul ruolo della 'voce' del narratore nel racconto letterario è al centro della riflessione narratologica contemporanea. Ma già nel Cinquecento, e in particolare a proposito dei romanzi cavallereschi, sempre popolari ma ormai sospettati di infrangere le norme della poetica aristotelica, il problema dell'estensione e delle forme letterariamente accettabili per l'intervento del 'narratore', è vivacemente dibattuto. Alla discussione partecipano i letterati che ambiscono di inventare una nuova poetica del poema eroico e i teorici della letteratura più o meno impregnati dell'aristotelismo dominante.
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Sozzi, Lionello. "Rousseau e i letterati". Studi Francesi, n.º 167 (LVI | II) (1 de julio de 2012): 284–90. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.3937.

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3

Silva, Gisele Batista da. "Il ruolo delle riviste letterarie italiane nella prima metà dell’Ottocento". Revista Italiano UERJ 11, n.º 1 (28 de enero de 2021): 22. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2020.57414.

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Resumen
In questo saggio analizziamo la creazione, lo sviluppo e il ruolo di alcune riviste letterarie italiane sorte nella prima metà del XIX secolo, tra le quali si distaccano Biblioteca Italiana, Il Conciliatore e Antologia. Nel nostro studio mettiamo in evidenza le relazioni politiche e culturali tra i loro fondatori e i vari interlocutori e consideriamo altresì la partecipazione e il contributo di queste riviste alla diffusione della questione romantica o alla critica della stessa – questione particolarmente dibattuta nella Italia di quegli anni. Esaminiamo inoltre l’influenza esercitata da queste riviste sui circoli di letterati italiani, svolgendo un ruolo chiave nella presa di posizione di questi intellettuali, in particolare per quanto riguarda le questioni culturali dell’Italia del XIX secolo.
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Cristini, Marco. "Il patronato letterario nell’Italia Ostrogota". Klio 101, n.º 1 (1 de junio de 2019): 276–322. http://dx.doi.org/10.1515/klio-2019-0009.

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Riassunto Il patronato letterario era un sistema di relazioni sociali diffuso nell’Italia Ostrogota, come attestano le opere di Ennodio, Boezio, Cassiodoro e Arator. Ennodio cercò a lungo un dives patronus che fosse in grado di dare fama alle sue opere, mentre Boezio, grazie al sostegno di Simmaco, ottenne in breve tempo grande notorietà, tanto che Teoderico cercò di farlo entrare a corte. Cassiodoro è l’esempio più noto del patronato teodericiano, mentre Arator rivela che anche i membri del clero furono importanti mecenati. Questi autori permettono di comprendere i motivi che spinsero i letterati a cercare un patrono e le principali caratteristiche del patronato senatorio, regio ed ecclesiastico, oltre a testimoniare l’importanza degli studia litterarum nell’Italia tardoantica e le strategie di legittimazione adottate dai sovrani ostrogoti.
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5

Gendrat-Claudel, Aurélie. "Mariasilvia Tatti, Il Risorgimento dei letterati". Transalpina, n.º 16 (14 de marzo de 2013): 246–49. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.1893.

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Intini, Ugo. "Avanti!, il quotidiano socialista che alfabetizza e forma". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, n.º 1 (29 de marzo de 2020): 140–65. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820909285.

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Avanti! non è solamente il quotidiano che accompagna la storia del Partito Socialista Italiano, ma anche il primo agente di alfabetizzazione e acculturamento del mondo del lavoro e dei ceti meno favoriti. L’autore, che è stato direttore del giornale, sottolinea la forte presenza di letterati e uomini di cultura sulle colonne del quotidiano, con riferimenti specifici ad autori come De Amicis, Soldati, Bassani, Bevilacqua, Bianciardi, Cassola, Castellaneta; a pittori e disegnatori come Scalarini, Podrecca, Boccioni, Sironi; critici teatrali letterari e d’arte come Antonio Gramsci, Paolo Grassi, Carlo Fontana, Franco Fortini, Bonito Oliva, Argan, Barilli; protagonisti dello spettacolo come Gasmann, Lattuada, Rosi, Wertmüller; artisti come Cascella, Cantatore, Maccari, Pomodoro, fino a Carlo Rambaldi, collaboratore dalla provincia emiliana di Ferrara che, emigrato negli Stati Uniti, creò E.T. per Spielberg. Vera antologia della cultura italiana tra Ottocento e Novecento, il quotidiano soffrì l’attacco e la distruzione del fascismo, per riprendersi ancora con più vigore nel dopoguerra.
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7

Motolese, Matteo y Emilio Russo. "Présentation du répertoire Autografi dei letterati italiani". Genesis, n.º 49 (15 de diciembre de 2019): 157–64. http://dx.doi.org/10.4000/genesis.4809.

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8

Forgacs, David y Robert S. Dombroski. "L'esistenza ubbidiente: Letterati italiani sotto il fascismo". Modern Language Review 81, n.º 1 (enero de 1986): 235. http://dx.doi.org/10.2307/3728827.

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9

Viola, Corrado. "Edizioni a stampa di epistolari di letterati italiani". Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, n.º 132-2 (31 de diciembre de 2020): 317–38. http://dx.doi.org/10.4000/mefrim.10020.

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10

Cristiani, Chiara. "Il «Giornale de' Letterati d'Italia» trecento anni dopo". RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA, n.º 3 (octubre de 2011): 563–68. http://dx.doi.org/10.3280/sf2011-003012.

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Tesis sobre el tema "Letterati"

1

De, Conti Gioele <1997&gt. "Figure di ‘letterati’ nei Punica di Silio Italico, tra realtà storica e finzione letteraria". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21369.

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La tesi intende indagare quel particolare sistema di personaggi individuato da una serie di figure di 'letterati' che compaiono nei Punica di Silio Italico come figure minori, ma significative. L'obiettivo del lavoro consiste nel proporre un’analisi puntuale delle modalità e delle forme della rappresentazione di questo particolare gruppo di personaggi per comprendere le scelte compositive e stilistiche di Silio, con particolare attenzione al rapporto tra realtà storica e finzione letteraria e alla relazione con i predecessori, tra i quali, in particolar modo, Virgilio.
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2

Zhu, Yi <1982&gt. "I giardini dei letterati in epoca Ming". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4479.

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Resumen
L'arte del giardino è molto antica e rappresenta un elemento importante del patrimonio culturale cinese. La dinastia Ming ha visto un grande sviluppo nella costruzione dei giardini da parte dei letterati, in particolar modo nell’area del Jiangnan. Il primo capitolo di questa tesi offre una panoramica dell'evoluzione dell'arte del giardino in Cina, dalle origini fino alla metà della dinastia Ming. Il secondo capitolo fornisce alcune informazioni sul background storico dell’epoca Ming e sulle dinamiche socio-culturali dell’élite letteraria del Jiangnan. Il terzo analizza l'arte del giardino dei letterati, le relazioni con la pittura e la figura dei più importanti maestri della tarda epoca Ming. Il quarto capitolo prende in considerazione le connessioni tra l'arte del giardino e la tradizione filosofica cinese. Il quinto capitolo focalizza sul ruolo e sull'uso dei giardini nella vita privata e pubblica dei membri dell'élite. The Chinese art of gardening construction is very ancient and represent an important part of Chinese cultural heritage. The Ming dynasty witnessed an exceptional rise of interest in the construction and appreciation of gardens by the literary elite, especially in the Jiangnan area. The first chapter of this thesis offers an analysis of the origin of the art of gardening in China and of its development up to the middle of the Ming dynasty. The second one provides some background information of the social and political dynamics of late Ming literati. The third chapter focuses on the design and construction of gardens. The fourth takes into account the relations between the art of gardening and the three main Chinese philosophical traditions. The fifth chapter focuses on the role of gardens in the private and social life of the literary elite.
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3

Bagnoli, Vincenzo. "Letterati e massa: l'idea liberale alle origini del Novecento (1891-1906)". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1997. http://hdl.handle.net/10579/852.

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4

Forlesi, Simone. "Tra Londra e Firenze: diplomatici, letterati ed editori nel primo Settecento italiano". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2018. http://hdl.handle.net/11384/86105.

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5

Fu, Yaliang <1994&gt. "L’analisi delle relazioni sino-italiane dalla prospettiva degli scambi culturali: una storia di mercanti, missionari religiosi e letterati". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13972.

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Resumen
La storia della Cina è in genere interpretata come un rapporto dialettico con le popolazioni straniere . La presente tesi cercherà di analizzare le relazioni sino-italiane basandoci su tale interpretazione; Al di là dei mercanti, i missionari italiani svolsero un ruolo fondamentale di mediazione culturale nei rapporti sino-italiani prima del XX secolo. Alla luce dell’analisi dell’ultimo capitolo, l'autore cercherà ad analizzare la stretta relazione triangolare mutua-promozionale sino-italiana in ambito di scambio culturale, didattica della lingua italiana in Cina, e traduzione di opere italiane e scritti missionari in cinese e in latino
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6

CORRIAS, FRANCESCA. "Mario Puccini letterato-editore. Prospettive d’archivio e mediazione letteraria tra Italia e Spagna". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266875.

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Resumen
This thesis explores the editorial work of Mario Puccini (Senigallia 1887 - Rome, 1957) during the first thirty years of the twentieth century. After having introduced the Italian publishing scenario of the time, I analyze the two publishing houses led by Puccini: Giovanni Puccini e Figli Editori and Studio Editoriale Lombardo. The aim of this analysis is to provide an innovative and accurate account on several issues, generally misregarded by scholarship, such as series, advertising strategies, the relationship between authors and publishers, the catalogue of books. My thesis, furthermore, highlights the importance of Puccini’s role by comparing it with that of other well-known contemporary writers-editors, namely Marinetti and Prezzolini. A separate chapter is also dedicated to G.P. Lucni, who played a crucial role in establishing the Studio Editoriale Lombardo. A systematic research carried out in several archives, both in Italy (Archivio A. Bonsanti, Firenze, Archivio Papini, Primo Conti Foundation, Fiesole, Archivio Lucini, Biblioteca Comunale, Como) and in Spain (Biblioteca Nacional de España, Sala Cervantes, Publishing house Biblioteca Nueva Archive, Madrid) has made possible to retrace Puccini's editorial profile. The letters shed light on Puccini’s view about his editorial profession as well as on the book market and the Italian publishing history. Yet, the letters provided by the Spanish archives, show the remarkable mediation performed by Puccini for the dissemination of Italian contemporary literature in Spain. After being introduced to the Spanish literary circles by Miguel de Unamuno, Puccini became, within few years, the most important critical voice of the contemporary Italian literature, due to his collaboration with the literary magazine La Pluma by Azaña and Rivas Cherif and the simultaneous activity of literary agent for the publishing house led by Jose Ruiz-Castillo, Biblioteca Nueva. Amongst his numerous translations, I will mention the novel by Pirandello, Il fu Mattia Pascal, recommended by Puccini even before the Italian comedy writer became famous in Europe. Finally, my thesis demonstrates how Puccini tried to favour a different view of Italian literature in order to overcome the dominant dannunzianism in Spain.
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7

Giurisato, Giorgio. "Struttura e teologia della Prima lettera di Giovanni : analisi letteraria e retorica, contenuto teologico /". Roma : Ed. Pontificio istituto biblico, 1998. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37649185v.

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8

CRIPPA, MARIE LOUISE. "L'ATTIVITÀ CRITICO-EDITORIALE DI SERGIO ANTONIELLI". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/551058.

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Resumen
My study reconstructs the intellectual profile of Sergio Antonielli, writer, critic and professor of Modern and Contemporary Italian Literature at the University of Milan in the second half of twentieth century. My research consisted of analysis of essays, articles and monographs dedicated to Italian contemporary writers and examination of unpublished documents kept at “Apice” (Archives of the Word, Image and Editorial Communication), and at the “Arnoldo and Alberto Mondadori Foundation”: a rich correspondence with influential figures of italian literature, notes for lectures and speeches, reading opinions written for Mondadori and Editori Riuniti. Through the work of Sergio Antonielli, it is possible to retrace critical dynamics of the twentieth century (Ermetismo and post-Ermetismo, Realism and neo-realism), creative phases of some poets (Eugenio Montale, Vittorio Sereni, Andrea Zanzotto, Mario Luzi) and processes of the publishing companies in the second half of twentieth century.
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Fasoli, Paolo. "Gabriello Chiabrera, letterato barocco". Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1995. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk3/ftp04/NQ28140.pdf.

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Venerus, Rita <1973&gt. "Leone Traverso: letterato e traduttore". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2003. http://hdl.handle.net/10579/655.

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Resumen
A Firenze durante gli anni universitari comincia l'attività di traduttore di Leone Traverso. Vi si era recato per studiare filologia classica e nell'ambiente fiorentino conosce personaggi come Poggioli, Landolfi, Bo, poi Luzi, Macrì, Baldi. Il gruppo di studenti ventenni è spinto dalla necessità urgente di esperienze nuove e moderne, in poesia specialmente, che filtrano troppo lente e scarse dai canali della letteratura ufficiale. Per avere a disposizione in breve tempo un numero consistente di opere decidono di dividersi il lavoro: Poggioli e Landolfi scelgono l'area russa, Bo da tempo si interessa di poesia francese, a Traverso tocca l'area germanica. Da traduttore fornisce alla cerchia fiorentina testi di capitale importanza per la nascita dell'ermetismo. L'incontro di Traverso con i poeti di lingua tedesca, a parte qualche evasione, costituirà l'impegno della sua vita: non può tradurre su commissione, ma deve essere sempre convinto della validità estetica (ed anche etica nel senso di una onestà intellettuale, della sincerità della poesia, della generosità, dell'impegno profuso) di ciò che studia. E' giusto parlare di incontri perché fra l'opera da tradurre e il traduttore si instaura un rapporto di scambio reciproco, attraverso l'affinità del sentimento Traverso "scopre" la traduzione, come se fosse sempre esistita attendendo di essere ritrovata. Egli confessa che a volte le sue versioni sono nate da un raptus improvviso, da un momento in cui non più padrone di sé diventa strumento di "qualcos'altro". A questo stato d'animo giunge anche per l'innamoramento che lo prende dei poeti e dei loro versi e che lo spinge a volersi confondere con essi. C'è molto di Rilke in questo atteggiamento e, come in Rilke, all'impeto iniziale segue un lungo ed accurato labor limae, perché Traverso ha una concezione molto aristocratica dell'arte. Traverso condivide il pensiero di Mallarmé secondo cui compito della poesia è l'interpretazione orfica del mondo, così scorge la linea virtuale che collega Hòlderlin a Rilke: Holderlin è il Titano, il grande nostalgico che soffre per la lontananza dal divino, Rilke alla fine è colui che riesce a ricomporre l'unità perduta, scoprendo che ildivino permea l'uomo e tutto l'universo. Tra questi due poli si muove la ricerca traversiana: per affinità elettiva si accosta a George e Rilke, poi al grande amante della metamorfosi che è Hofmannsthal, dalle liriche giovanili della "preesistenza" alla disperazione di Lord Chandos; dall'Austria portatrice di civiltà passa all'angoscia esistenziale, alla dissoluzione nella guerra con Trakl. Legge Kleist, un espressionista ante litteram, appassionato e schiacciato dal peso della vita e del suo talento. Sulla linea espressionista si colloca anche la novità e atroce lucidità della lirica di Benn. Poi c'è un ritorno a Hòlderlin, già frequentato in passato e riconosciuto ispiratore dei modi di Trakl, di cui pubblica degli Inni e frammenti (siamo già nel 1955). Dopo i Titani approda all'Olimpico, Goethe, a cui arriva dopo lunghi anni di meditazione, quasi di palestra, riesce a tradurre solo Torquato Tasso. Sembra che alla fine volesse occuparsi di Paul Celan . Non si ferma però alla sola poesia tedesca: nel 1939 traduce Yeats, si occupa di poesia spagnola e nel suo tentativo di raggiungere le fonti della poesia oltre che per il suo antico amore per la filologia classica non può che risalire fino a Pindaro, quasi un padre spirituale di Hòlderlin, e ai grandi tragici greci Eschilo, Sofocle, Euripide. L'interesse di Traverso per i "suoi" poeti è costante e non si esaurisce nell'edizione, ma è frutto di varie riprese nel tempo, in seguito a stimoli diversi, sia personali che scientifici, come la pubblicazione di inediti, di commenti ed esegesi in progressiva elaborazione in Italia e all'estero. Inoltre la riedizione delle sue traduzioni lo chiama sempre ad interrogarsi sull'opportunità di apportare modifiche ai testi o aggiungere commenti, fornire prefazioni più dettagliate ed esaurienti. La precisione e perizia delle prefazioni ai volumi, nel pur limitato spazio concessogli dagli editori, ne fa dei veri brevi saggi critici con interessanti aperture sui poeti e la loro opera tanto che molte di queste verranno poi riunite in due volumi: Studi di letteratura greca e tedesca (1961) e Sul " Torquato Tasso " di Goethe e altre note di letteratura tedesca. E' anche un grande prosatore e di questa sua abilità dà prova in una serie di corrispondenze per alcuni quotidiani e riviste in cui descrive famose città che ha occasione di visitare o letterati e artisti stranieri che conosce. Scrive anche dei versi che pubblica con parsimonia, forse per umiltà perché il suo lavoro era un altro. Le sue poesie hanno un timbro ben definito, sono nutrite di letteratura; legate alla sua terra d'origine, sono pervase di insoddisfazione per il presente e dominate da un anelito di morte. Non ci sono parole di speranza nella sua lirica. Leone Traverso (1910-1968) moved from Padua to Florence to attend lessons at the Faculty of Literature. His aim was to study classical philology. In Florence he met Poggioli, Landolfi, Bo, then Luzi, Macri, Baldi. This group of twenty-year-old university students was in urgent need of brand new experiences, especially in poetry, which filtered too slowly and too scarcely through the established channels of the official literature (at those times a regime literature). To obtain access to a large body of foreign literature in the shortest amount of time, these young men decided to share the work of translation: Poggioli and Landolfi chose the russian area, Bo spent his time studying french poetry and the german area was the concern of Traverso. That was how Leone Traverso started his career as a translator and contributed many important texts to the birth of the hermetic movement. A regular attendance of german poets, apart from rare evasions, was Traverso's life engagement: he was not able to translate on demand because he had to be always persuaded of the aesthetic value of a subject (sometimes he needed also an ethical value that meant intellectual honesty, a sincere poetry, generosity and a serious application). Attendance, in Traverso's way, means a real meeting in the sense of establishing a deep relationship between him (the translator) and the text he was about to translate, i.e. it means a mutual exchange in which Traverso discovered the perfect translation through a spiritual affinity, as if it always existed just waiting to be found. He confessed that sometimes his versions were suddenly originated from a raptus, when he was not able to control himself so that he became an instrument of "something else". He was in this state of mind because he fell in love with the poets and the verses so that he was nearly forced to mix with them. This attitude came from Rilke and, as Rilke did, a long an careful labor limae followed the impetuous beginning, because Traverso had an aristocratic idea of the art. In accordance with Mallarmè, Traverso thought that the task of the poetry was an orphic interpretation of the world, so he saw a virtual thread which ties Holderlin to Rilke: Holderlin is the Giant, the great nostalgic who suffers from being so far away from the Divinity, Rilke, at the end, is the one who succeeds in restoring the lost unity, the one who discovers that the Divinity permeates all of mankind and all the universe. Traverso's research moved between these two poles: an elective affinity drove him to George and Rilke, then to Hofmannsthal, the one who loved the metamorphosis, from the lyricism to the despair of Lord Chandos; from an Austria, leader of courtesy, he went to the other extreme to grief, to disintegration caused by the war in Trakl's poetry. Then he read Kleist, who is described as an ante litteram expressionist, a passionate man, overwelmed by the weight of life and of his talents. Following the expressionist path he met the originality and the cruel lucidity of Benn's lyric. Then Traverso came back to Holderlin and he published a version of Himns and Fragments (1955). After the Giants and years of meditation he started focusing on Goethe, the Olympic, but ended up only translating Torquato Tasso. It seems that at the end of his life he intended to work on Paul Celan. Traverso did not work always on german poetry: in 1939 he translated Yeats, then he studied Spanish poetry; trying to reach the sources of poetry and following his former interests in classical philology he went back to Pindarus, nearly a spiritual father to Holderlin, and to the great greek tragic poets Aeschylus, Sophocles, Euripides. Traverso was always interested "his" poets especially when a new edition or a new commentary appeared in Italy or abroad. When an editor asked him to republish his translations he took the opportunity of modifying the versions, adding notes, giving more detailed and exhaustive prefaces. Even if the editors let him very little space, the precision and the skill of the introductions or prefaces made them real critical essays with interesting overviews on the poets and their works. This prefaces were collected in two books: Studi di letteratura greca e tedesca (1961) and Sul "Torquato Tasso" di Goethe e altre note di letteratura tedesca (1964). He also was a great prose writer. Owing to this skill of his, he produced a series of reports published on newspapers and magazines in which he described the famous cities he visited, the foreign men of letters and the artists he met. Traverso wrote some verses, published sparsely, perhaps because he was modest and a translator, not a poet. His lyric has a well marked and learned timbre: it is tied to his homeland and it is dominated by a sort of disappointment for the present life and by the longing for death. In his lyric there are no words of hope.
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Libros sobre el tema "Letterati"

1

Cadioli, Alberto. Letterati editori. Milano: Il Saggiatore, 1995.

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2

1477-1560, Valeriano Pierio, Valeriano Pierio 1477-1560 y Basile Bruno, eds. L'infelicità dei letterati. Napoli: La scuola di Pitagora, 2010.

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3

Sekundärliteratur: Critici, eruditi, letterati. Firenze: Società editrice fiorentina, 2005.

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4

Il Risorgimento dei letterati. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2011.

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5

Caravaggio e i letterati. Todi: Ediart, 2020.

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6

Autografi dei letterati italiani. Roma: Salerno Editrice, 2009.

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7

Motolese, Matteo. Autografi dei letterati italiani. Roma: Salerno, 2009.

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8

Giuseppe, Manno. De' vizi de' letterati. Nuoro: Ilisso, 2002.

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9

Galateria, Daria. Scritti galeotti: Letterati dal carcere. Roma: Rai Eri, 2000.

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10

Pasero, Nicolò. Marx per letterati: Sconvenienti proposte. Roma: Meltemi, 1998.

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Capítulos de libros sobre el tema "Letterati"

1

Petrocchi, Alice. "Vita e paesaggi montani nella produzione di Giuseppe Giacosa". En Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 97–119. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.07.

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Resumen
Il presente saggio indaga la produzione letteraria di Giacosa con l’intento di ricostruire le molteplici forme di rappresentazione del paesaggio alpino. Si cercherà di mostrare come, nelle pagine dell’autore, l’ambiente montano non assuma meramente tratti idilliaci, come talora si è sostenuto, ma venga rappresentato in modo più personale e articolato, adattandosi a differenti generi letterari.
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2

Mura, Maria Luisa. "Giuseppe Dessì, Villacidro e la Sardegna: coordinate, possibilità e prospettive di una cartografia letteraria". En Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 183–206. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.11.

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Resumen
Il presente contributo intende interrogare la cartografibilità e la carticità della letteratura di Giuseppe Dessì (1909-1977), in prospettiva geocritica e patrimoniale. Due sono i quesiti sostanziali entro cui la riflessione si orienta: quanto un approccio cartografico alla narrativa dessiana si avvera necessario alla comprensione dei suoi paesaggi letterari (una cartografia cognitiva); in che misura uno studio sul grado di carticità della sua scrittura appare rivelatorio nella messa in atto di percorsi di costruzione e riappropriazione memoriale dei territori entro cui il testo si struttura (una cartografia patrimoniale). Tali quesiti appaiono determinanti nella comprensione della sua Sardegna letteraria.
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3

Monina, Cecilia. "La «carta delle pianure». Una mappatura della letteratura emiliana a partire dai luoghi e dai racconti di Gianni Celati". En Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 207–21. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.12.

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Resumen
Gli «alfabeti visivi» di Luigi Ghirri e le prose di Gianni Celati hanno contribuito a far entrare l’Emilia nell’immaginario letterario, aprendo una pista per gli autori delle generazioni successive. Si cercherà qui di tracciare un itinerario geo-letterario partire dalla «carta delle pianure» celatiana, arrivando a ricostruire una mappa della letteratura emiliana, definendone forme e temi.
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4

Lovari, Gianmarco. "Le provvisorie mète. Lo «Spirito ribelle» del Lucini naturalista". En Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 375–91. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.21.

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Resumen
Il contributo intende mettere in evidenza le cospicue modificazioni subìte dalla prima prova letteraria di Gian Pietro Lucini dal titolo Spirito ribelle, rilevando le differenze fra la sua originaria struttura naturalista e la seconda stesura. Tale passaggio riesce a farsi metafora di un nuovo modo di concepire la prassi letteraria, oramai distante da qualsiasi forma di realismo in direzione propriamente novecentesca.
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5

Ribes, Ramón, Pedro J. Aranda y John Giba. "Scrivere una lettera di dimissione". En Inglese per chirurghi, 337–39. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2415-1_15.

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6

Cresci, Francesca. "Itinerario nella Francia tra XII e XIII secolo. Il trovatore Dalfi d’Alvernhe e la sua corte, tra relazioni politiche e produzione poetica". En Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 3–24. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.03.

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Resumen
Il presente articolo si propone di studiare i legami di rapporto diretto e indiretto che Dalfi d’Alvernhe (XII-XIII secolo), signore e trovatore provenzale, intrattenne con le personalità della sua epoca allo scopo di costruire una mappa delle relazioni che si formarono intorno all’importante centro letterario costituito dalla sua corte.
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Petoletti, Marco. "Le epistole di Giovanni Manzini letterato visconteo (1388–1389)". En Der mittelalterliche Brief zwischen Norm und Praxis, 273–302. Köln: Böhlau Verlag, 2020. http://dx.doi.org/10.7788/9783412519643.273.

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8

Bonamente, Giorgio. "Properzio in Assisi e a Roma". En I generi letterari in Properzio: modelli e fortuna, 9–80. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.spl-eb.5.120100.

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Cristofoli, Roberto. "Tra genere letterario e ideologia politica: tradizioni e riletture storiche in Properzio 4, 6". En I generi letterari in Properzio: modelli e fortuna, 81–103. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.spl-eb.5.120101.

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Dimundo, Rosalba. "Ad coniugem suum, da Properzio a Ovidio". En I generi letterari in Properzio: modelli e fortuna, 105–26. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.spl-eb.5.120102.

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Informes sobre el tema "Letterati"

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von Balthasar, Hans Urs. Lettera a Giorgio Mazzanti. Saint John Publications, 2022. http://dx.doi.org/10.56154/ue.

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