Literatura académica sobre el tema "Insegnanti coordinatori di classe"

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Artículos de revistas sobre el tema "Insegnanti coordinatori di classe"

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Lilia Bottigli. "La pedagogia ritrovata e rinnovata in una esperienza formativa per il sistema integrato di educazione ed istruzione “zerosei”." IUL Research 2, n.º 4 (20 de diciembre de 2021): 257–68. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.144.

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Il contributo illustra un’esperienza formativa triennale a sostegno dello sviluppo del sistema di istruzione e scolarizzazione dei bambini fino a sei anni di cui al decreto legislativo n. 65 del 2017; l’esperienza didattica sull’osservazione pedagogica è stata realizzata nel livornese con la collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze. Al corso di formazione hanno partecipato diciotto coordinatori pedagogici e duecentoquaranta educatori e insegnanti degli asili nido comunali e privati e degli asili nido statali, comunali e privati.
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Zorman, Anja. "LE OPINIONI DEGLI INSEGNANTI SULL'INSEGNAMENTO IN CLASSI LINGUISTICAMENTE E CULTURALMENTE ETEROGENEE". Folia linguistica et litteraria XI, n.º 30 (2020): 395–415. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.22.

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Nel presente contributo vengono esposti alcuni risultati della ricerca sull’interculturalità e sull’educazione interculturale, condotta in sei regioni slovene e italiane con presenza di minoranze linguistiche e culturali. La ricerca ha preso in considerazione vari aspetti della didattica, della formazione degli insegnanti, degli atteggiamenti degli allievi e dei loro genitori riguardo all’apprendimento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee. I risultati presentati nel contributo riguardano le opinioni degli insegnanti sull’insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, suddivise in seguenti categorie: (1) lo sviluppo professionale, (2) personale e culturale degli insegnanti coinvolti nelle classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, (3) la loro percezione dell'apprendimento in generale e linguistico in particolare, e (4) delle relazioni interpersonali tra gli allievi. Dall'inchiesta che ha coinvolto 281 insegnanti emerge una percezione degli insegnanti molto positiva del loro sviluppo professionale e culturale, e neutra riguardo la collaborazione con altri insegnanti. Sebbene la maggioranza degli insegnanti non sia dell'opinione che la compresenza di allievi di diverse origini linguistiche e culturali ostacoli il lavoro in classe, dichiara comunque che l'insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee richiede lavoro aggiuntivo. La didattica non risente delle difficoltà nella comunicazione tra allievi di lingue e culture diverse, così come lo sviluppo della competenza comunicativa della lingua d'insegnamento non è compromesso dalla eterogeneità linguistica in classe. Molto positiva è la percezione degli insegnanti relativa allo sviluppo di rapporti interpersonali tra gli allievi
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Amenta, Giombattista. "L'inclusione sociale nel gruppo classe". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2022): 161–71. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14536.

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L'articolo focalizza l'attenzione sulla dinamica dell'inclusione vs. esclusione che normalmentecontrassegna la vita del gruppo-classe. In particolare, dopo aver premesso che si tratta di processi checontinuano pressoché invariati a contrassegnare la vita dei gruppi viene proposta, nella prima parte, unasituazione educativa complessa contraddistinta dal tentativo mal riuscito di evitare di essere discriminati epenalizzati per passare, quindi, a esaminare gli interventi messi in atto dagli insegnanti per gestirla, ovverocosa funziona, cosa non funziona e cosa si possa fare di diverso. Successivamente, nella seconda parte, ci sipropone di analizzare più in profondità la dinamica dell'inclusione e del clima della classe, ovvero la paurasottesa di venire discriminati e isolati, che può essere oggettiva o "procurata". Il lavoro si chiude con laproposta di alcune indicazioni riguardanti cosa possa fare l'educatore per promuovere climi di gruppoaccoglienti e inclusivi.
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Cera, Rosa. "Un'indagine comparativa: formazione degli insegnanti in Svezia e Italia, STEM education, TIC, ruolo e funzioni delle universit&". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 2 (diciembre de 2021): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13015.

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La finalità della ricerca comparativa è di individuare gli aspetti peculiari dei percorsi formativi degli insegnanti delle scuole secondarie in due diversi Paesi: Svezia e Italia. Per la formazione iniziale, sono stati posti a confronto i due differenti percorsi necessari al conseguimento del titolo utile all'insegnamento e le relative riforme attuate. Per la formazione continua sono state, invece, comparate le attività di coaching (Talis, 2018), in quanto in grado di promuovere il senso di auto-efficacia e l'identità dell'insegnante, oltre ad agevolare l'integrazione della teoria e delle attività di pratica nei percorsi formativi. Due sono gli obiettivi specifici: investigare le competenze degli studenti nelle discipline STEM, al fine di comprendere l'abilità dei relativi insegnanti e rilevare le competenze di questi ultimi nell'utilizzo delle TIC; il secondo indagare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti, individuandone le rispettive aree critiche. Attraverso i dati PISA 2018 è stato possibile confrontare le abilità degli studenti nelle discipline STEM, in particolare nella matematica e nelle scienze. In questo caso, si è preferito utilizzare i dati riguardanti gli studenti, in quanto considerati più attendibili, al fine di comprendere la preparazione degli insegnanti. Per comparare le abilità dei docenti nell'utilizzo delle TIC in classe sono stati, invece, utilizzati i dati Talis 2018. Attraverso la revisione scientifica della letteratura internazionale è stato, infine, possibile individuare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti. I risultati dell'indagine hanno evidenziato marcate differenze nel ruolo che gli universitari svedesi e italiani svolgono nel formare gli insegnanti, oltre ad una divergenza nelle competenze degli insegnanti nella STEM education e nell'utilizzo delle TIC.
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Salvati, Lorena y Irene Russo. "INDICATORI DI COMPLESSITÀ NEL PARLATO DEGLI INSEGNANTI DI ITALIANO L2: UN’ANALISI QUANTITATIVA". Italiano LinguaDue 13, n.º 2 (26 de enero de 2022): 122–32. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17132.

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Le analisi quantitative sul teacher talk degli insegnanti di inglese L2 hanno permesso di investigare come essi compiono – in maniera non sempre consapevole e pianificata – degli adeguamenti nel loro modo di parlare di fronte ad una classe di apprendenti. Tali adeguamenti riguardano più livelli linguistici e variano di intensità a seconda del livello complessivo di competenza degli apprendenti. Nel presente lavoro ci proponiamo di analizzare quantitativamente la complessità del parlato di insegnanti madrelingua di italiano L2 raccolto e trascritto durante lezioni appartenenti a due livelli del Common European Framework of Reference for Languages (CEFR, Council of Europe, 2001), A1 e B1. Una parte delle trascrizioni riguarda lezioni svolte in classe (corpus ParInIt, Parlato di Insegnanti di Italiano), nella quale vi è compresenza fisica tra insegnante e apprendenti, un secondo corpus è invece composto di lezioni somministrate online in maniera asincrona, tramite un canale YouTube (corpus Oneworlditaliano). Proponiamo una classificazione degli adeguamenti rispetto alla quale l’analisi quantitativa della complessità degli indicatori linguistici verificherà se è possibile distinguere sia tra livello A1 e livello B1 sia tra il corpus raccolto in presenza e il corpus relativo alle lezioni on line. L’obiettivo finale è comprendere se un’analisi quantitativa dei dati possa aiutare ad individuare gli adeguamenti e le modifiche linguistiche attuate dai docenti per favorire una maggiore comprensibilità dell’input da parte degli apprendenti. Indicators of complexity in the speech of Italian L2 teachers: a quantitative analysis Quantitative analyses of L2 English teacher talk have allowed us to investigate how they make – not always conscious and planned way – adjustments in their way of speaking in front of a class of learners. These adjustments concern several linguistic levels and vary in intensity according to the learners' overall level of competence. In this paper we propose to quantitatively analyze the complexity of the teacher talk for Italian as L2 teachers, collected and transcribed during lessons from A1 and B1 levels of the Common European Framework of Reference for Languages (CEFR, Council of Europe, 2001). Part of the transcripts concern lessons carried out in class during face-to-face lessons (corpus ParInIt, Parlato di Insegnanti di Italiano), while a second corpus is composed of lessons administered online asynchronously, through a YouTube channel (corpus Oneworlditaliano). We propose a classification of the adjustments that enables testing the quantitative difference between lessons belonging to level A1 and B1 and between face-to-face vs. online lessons. Furthermore, this work aims to understand if quantitative analyses can help discover the teachers' adjustments that make the input more understandable.
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Gabola, Piera y Antonio Iannaccone. "Elementi contestuali nella costruzione del benessere degli insegnanti in due casi studio italiani". Swiss Journal of Educational Research 37, n.º 1 (20 de septiembre de 2018): 149–66. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.37.1.4948.

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L’articolo propone una riflessione su alcuni elementi critici della costruzione del benessere professionale degli insegnanti mettendo in luce, accanto alle note cause di insorgenza della sindrome del burnout quali fattori individuali, emotivi e relazionali, anche gli effetti che sembrano riconducibili alla condizione lavorativa nel suo complesso e dunque al sistema di attività nel quale viene svolto questo mestiere. Per dar conto di tali effetti l’articolo discute i risultati di due contributi empirici, realizzati in modo indipendente, a distanza di dieci anni l’uno dall’altro, nel sistema scolastico italiano. In particolare i due studi fanno riferimento alla condizione di benessere socio professionale di insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria in due fasi distinte dell’evoluzione del sistema scolastico italiano (che nell’arco dei dieci anni intercorsi fra i due studi è stato interessato da continui tentativi di riforme, da un crescente precariato, da un progressivo indebolimento del riconoscimento della professione, dalla presenza diffusa in classe di bambini di differenti culture, dall’introduzione, largamente approssimativa, di nuove tecnologie, dalla scarsa corrispondenza tra lavoro effettivo ed aspettative dei futuri insegnanti). Senza la pretesa di fornire risposte definitive ad un problema evidentemente complesso la ri-lettura dei due studi sul burnout, realizzati in due distinte fasi dell’evoluzione del sistema scolastico, pur confermando, in parte, i risultati di altri lavori simili, solleva il problema complementare della contestualizzazione delle modalità di espressione del disagio degli insegnanti in relazione al più ampio tessuto identitario professionale nel quale essi operano. Tessuto che sembra mutare al mutare del posizionamento sociale e culturale dell’insegnamento.
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Forte Bice, Maria. "Alunni DSA e docenti". International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 3, n.º 1 (5 de mayo de 2018): 13. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n1.v3.1204.

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Come insegnante con molti anni di esperienza e con l’inclinazione all’aggiornamento professionale, un momento molto irrevocabile per la funzione sociale di un insegnante, relativo alla disabilità specifica (LSD), non solo i problemi sono legati alle difficoltà che rallentano gli studenti apprendimento ma anche la riluttanza degli insegnanti a scegliere strategie di apprendimento per tutti i casi presenti nella classe. Questo articolo discuterà diversi problemi: sono le dinamiche particolari che caratterizzano il rapporto educativo-didattico esistente tra insegnanti e studenti con LSD. La panoramica teorica delle strategie e metodologie di insegnamento educativo, la conoscenza diretta del riferimento legale e la conoscenza delle ultime informazioni sull’LSD,. Precisamente, l’articol fornisce una considerazione generale su LSD, e fa un’analisi degli indicatori di rischio citati nella letteratura scientifica e si occupa di un quadro ampio e dettagliato di azioni sollevate considerate dalla legge e di dispositivi compensatori più adatti a semplificare l’intervento richiesto nel disabilità.
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De Salvo, Dario. "“Non è senza timore che inizio la mia opera di insegnante”. Leonardo Sciascia maestro elementare (1949-1957)". Quaderns d’Italià 27 (22 de diciembre de 2022): 83–92. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.551.

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Il 12 ottobre del 1949 Leonardo Sciascia comincia la sua carriera di maestro elementare. Avverte, fin da subito, un forte senso di disagio che espliciterà chiaramente nel 1956 con Le Parrocchie di Regalpetra. Un’opera che, sebbene venga ambientata in un luogo fantastico, descrive mirabilmente la sfiducia degli insegnanti, il contesto in cui sono costretti a vivere gli alunni e l’inadeguatezza dei programmi scolastici. Ma il disagio avvertito fu senza dubbio il punteruolo, come testimoniano i suoi registri di classe, per descrivere con una straordinaria sensibilità letteraria il clima pedagogico siciliano degli anni Cinquanta del Novecento.
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Bicciato, Stella. "MATERIALS AND RESOURCES FOR TEACHING ITALIAN PRAGMATICS". Italiano LinguaDue 13, n.º 2 (26 de enero de 2022): 624–44. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17160.

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This study aims to describe the materials and the resources utilized for teaching Italian pragmatics, both in foreign and second language contexts. 139 teachers of Italian answered an online questionnaire which elicited information about the materials and resources they used in the classroom as well as information regarding their teaching techniques. Their answers were clustered into five main categories. The results revealed that the most commonly used materials were printed, audiovisual, self-produced, students’ oral production and digital materials. Within these categories, textbooks (printed materials) and videos (audiovisual material) were considered as the most preferred materials by the teachers. Regarding teaching techniques, the most frequently used by teachers were role plays, watching videos and listening exercises. The findings of the present study suggest that textbooks, the main resource for teaching pragmatics, should be implemented with specific activities on this topic. By receiving guidelines, teachers could appropriately teach pragmatics in their classes without the need to create their own materials. Materiali e risorse per l’insegnamento della pragmatica italiana Questo studio mira a descrivere i materiali e le risorse utilizzate per l’insegnamento della pragmatica italiana, sia in contesti di lingua straniera che di lingua seconda. 139 insegnanti di italiano hanno risposto a un questionario online predisposto allo scopo di raccogliere informazioni sui materiali e le risorse che usavano in classe e sulle loro tecniche di insegnamento. Le risposte degli insegnanti sono state raggruppate in cinque principali categorie. I risultati hanno rivelato che i materiali più comunemente usati sono a stampa, audiovisivi, autoprodotti, produzione orale degli studenti e digitali. All’interno di queste categorie, i libri di testo (materiali stampati) e i video (materiale audiovisivo) sono i materiali preferiti dagli insegnanti. Per quanto riguarda le tecniche di insegnamento, le più utilizzate dagli insegnanti risultano essere i giochi di ruolo, la visione di video e gli esercizi di ascolto. I risultati del presente studio suggeriscono che i libri di testo, la risorsa principale per l’insegnamento della pragmatica, dovrebbero essere implementati con attività specifiche a questo dedicate. Disponendo di linee guida, gli insegnanti potrebbero insegnare in modo appropriato la pragmatica nelle loro classi senza avere la necessità di creare materiali propri.
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Scordo, Irene. "HEALTHY BENEFICTS OF TM IN CLASSROOM: REDUCTION OF ANXIETY AMONG TEACHERS". International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, n.º 1 (2 de julio de 2016): 391. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v1.282.

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Questa ricerca mira alla valutazione degli effetti benefici della Meditazione Trascendentale sull’ansia dei docenti. Indipendenti ricerche scientifiche di tutto il mondo hanno povato che la categoria degli insegnanti, fra le cosiddette helping professions, è quella maggiormente sottoposta a stress. Dobbiamo avere a cuore, e curare, i nostri spazi educativi, i promotori e i beneficiari dell’educazione, andando direttamente al nocciolo del problema, dando un supporto scientifico per aiutare gli insegnanti nel loro difficile lavoro.L’idea nasce dal sempre maggiore interesse internazionale, negli ultimi anni, verso la MT e la valutazione dei risultati ottenuti nelle scuole di tutto il mondo in cui essa viene praticata: riduzione di stress, ansia, depressione, abuso di sostanze, miglioramento nella formazione della personalità, del comportamento, dell’intelligenza ed altro.Questa ricerca esamina un campione di docenti di Scuola Secondaria di Primo Grado, in Sicilia, che pratica la MT, anche in classe insieme agli alunni, e valuta i fattori dell’ansia di stato e di tratto, paragonato con un gruppo di stesse catatteristiche (ubicazione geografica, età, sesso, ecc...) non praticante la MT.L’analisi dei dati mostra l’utilità di tale pratica di contro allo stereotipo dell’ “insegnante fannullone” e perchè gli effetti positivi della MT sui fattori di stress possono essere un grande aiuto al nostro sistema scolastico sofferente.
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Tesis sobre el tema "Insegnanti coordinatori di classe"

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MACHI', Francesca. "INSEGNANTI CAPOVOLTI. La metodologia del Flipped Teaching nella classe di Lingua". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2018. https://hdl.handle.net/10447/569480.

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Brazzolotto, Martina <1984&gt. "La plusdotazione in classe: le percezioni di alcuni insegnanti, genitori e dirigenti veneti". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9507/3/Brazzolotto_TESI%20DOTTORATO_AMS.pdf.

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La plusdotazione è un’interazione di fattori biologici e contestuali (Gagné, 2001). Tuttavia, fin dal passato, si tende a far rientrare in questa categoria i soggetti che dimostrano un quoziente intellettivo (Q.I.) sopra la media, privilegiando i fattori ritenuti “biologici”. La normativa scolastica identifica le caratteristiche dei bambini con plusdotazione (gifted children) come bisogni educativi speciali (BES), dato confermato anche da alcune ricerche (De Angelis, 2017; Pinnelli, 2019) e sancito dalla recente nota ministeriale n. 562 del 3 aprile 2019, rimarcando così quella “specialità” propria di chi dimostra difficoltà o svantaggio (Dovigo, 2014b). Il campione di ricerca è costituito da: 37 insegnanti di scuola primaria; 15 genitori e 3 dirigenti scolastici. Gli insegnanti sono stati raggruppati in 6 focus group, mentre i genitori e i dirigenti hanno partecipato a una intervista individuale. Tutti gli incontri sono stati audio registrati e poi trascritti. I dati, poi, sono stati analizzati con il software NVivo. Le percezioni di alcuni insegnanti della scuola primaria, di alcuni dirigenti e genitori dimostrano il prevalere di un approccio medico, dove l’etichetta avrebbe la priorità nel riconoscere la plusdotazione nei bambini, per adottare, di conseguenza, delle pratiche sbilanciate sul versante cognitivo. La priorità sembra data al punteggio del QI piuttosto che al riconoscimento e alla valorizzazione dei talenti. Il considerare lo sviluppo dei talenti, attraverso un approccio bio-psico sociale (con riferimento all’ICF (OMS, 2001), ci induce a spostare il focus sulle potenzialità e sui talenti di ciascuno, e interrogarci su una possibile didattica dei talenti. Il passaggio è fondamentale se vogliamo dare maggiore importanza al ruolo dell’insegnante, che non può e non deve essere quello di un “assistente” al clinico, intento a individuare difficoltà, disturbi e bisogni “speciali”, ma promotore di apprendimento, facendo leva sui talenti di tutti, verso un modello di "scuola dei talenti" (Baldacci, 2002; Margiotta, 2018).
Giftedness is an interaction of biological and contextual factors (Gagné, 2001). However, since the past, there has been a tendency to include in this category subjects who demonstrate an intellectual quotient (IQ) above the average, favoring factors considered "biological". The school legislation identifies the characteristics of gifted children as special educational needs (BES), a figure also confirmed by some researches (De Angelis, 2017; Pinnelli, 2019) and sanctioned by the recent ministerial note n. 562 of 3 April 2019, thus underlining that "speciality" of those who demonstrate difficulties or disadvantages (Dovigo, 2014b). The research sample consists of: 37 primary school teachers; 15 parents and 3 head teachers. The teachers were grouped into 6 focus groups, while the parents and managers participated in an individual interview. All the meetings were audio recorded and then transcribed. The data was then analyzed with the NVivo software. The perceptions of some primary school teachers, some managers and parents demonstrate the prevalence of a medical approach, where the etiquette would have priority in recognizing giftedness in children, to consequently adopt unbalanced practices on the cognitive side. Priority seems to be given to the IQ score rather than the recognition and enhancement of talents. Considering the development of talents, through a bio-psycho-social approach (with reference to the ICF (WHO, 2001), leads us to shift the focus on the potential and talents of each one, and ask ourselves about a possible teaching of talents. Transition is essential if we want to give greater importance to the role of the teacher, who cannot and must not be that of an "assistant" to the clinician, intent on identifying difficulties, disorders and "special" needs, but a promoter of learning, developping talents of everyone, towards a model of "school of talents" (Baldacci, 2002; Margiotta, 2018).
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Frigo, Monica. "Il ruolo della scuola e dell'insegnamento nella motivazione ad apprendere e nella responsabilità sociale e morale degli alunni: credenze di insegnanti di scuola secondaria di primo grado". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3421540.

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Resumen
The research investigates teachers’ beliefs about teaching, classroom management and school climate, in relation with beliefs about students’ learning, motivation and moral and social behaviour. In order to survey teachers’ beliefs on the areas mentioned above, four instruments were developed: the Classroom Educational Management Beliefs Inventory (CEMBI), that measures the beliefs on classroom management; the Learning and Motivation Beliefs Inventory (LeMBI), that assesses the beliefs on students’ motivation and learning; the Classroom Moral Behaviour Inventory (CMBI), that pertains to beliefs on students’ moral behaviour; and the School Climate Inventory – lower Secondary School (SCI-lss), that concerns beliefs on school climate. The research involved 157 teachers from 8 lower secondary schools covering all the different school subjects. Many factorial structures emerged from the four instruments analyses. To understand in depth the factorial structure of questionnaires, a confirmatory factor analysis was conducted; moreover, to analyse the relationships among the obtained models, the method Structural Equations Models (SEM) was applied. The results suggest causal relationships between teachers’ beliefs on school climate and beliefs on classroom management strategies, school learning motivation and moral and social behaviour of students. Moreover, the results show an influence of classroom management beliefs on motivational beliefs. The implications with regard to issues related to teacher education are discussed.
La ricerca studia le credenze degli insegnanti sull'insegnamento, la gestione della classe e il clima di scuola, in relazione con le credenze sull'apprendimento, la motivazione e il comportamento morale e sociale degli studenti. Al fine di indagare le credenze degli insegnanti nelle aree indicate sono stati quindi messi appunto quattro strumenti: il Classroom Educational Management Beliefs Inventory (CEMBI) che indaga le credenze circa la gestione della classe; il Learning and Motivation Beliefs Inventory (LeMBI) relativo alle credenze circa la motivazione e l'apprendimento degli studenti; il Classroom Moral Behaviour Inventory (CMBI), concernente le credenze sui comportamenti morali degli studenti; infine, lo School Climate Inventory – lower Secondary School (SCI-lss) inerente alle credenze sul clima di scuola. La ricerca ha coinvolto 157 insegnanti appartenenti a 8 scuole secondarie di primo grado e relativi a tutte le diverse discipline scolastiche. Dalle analisi sono emerse diverse strutture fattoriali dei quattro strumenti. Per approfondire l’analisi sulla struttura fattoriale dei questionari è stata applicata l'analisi fattoriale confermativa; inoltre per analizzare le relazioni tra i modelli ottenuti è stato utilizzato il metodo Structural Equations Models (SEM). I risultati suggeriscono che vi sia una relazione di causalità tra le credenze degli insegnanti sul clima di scuola e le credenze sulle modalità di gestione della classe, sulla motivazione scolastica e sul comportamento morale e sociale degli studenti. Inoltre si rileva anche una influenza delle credenze sulla gestione della classe sulle credenze relative alla motivazione degli studenti. Sono discusse le implicazioni per quanto riguarda problematiche connesse alla formazione degli insegnanti.
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FAZION, VALENTINA. "La relazione insegnante-alunno-gruppo classe nella scuola secondaria di secondo grado: legami di attaccamento e risorse nei processi di insegnamento-apprendimento". Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11562/939671.

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Resumen
Il lavoro di ricerca riguarda le relazioni che si instaurano tra insegnante (coordinatore di classe), alunno e gruppo classe. Tali relazioni sono studiate utilizzando lo stile di attaccamento degli studenti (alla figura genitoriale di riferimento, all’insegnante e al gruppo classe), come variabile principale, correlato con alcuni costrutti ritenuti, dalla letteratura esistente, fondamentali per la costruzione dell’identità e la crescita dell’adolescente: l’Autoefficacia scolastica, la Motivazione intrinseca e l’Impegno nelle attività scolastiche. Il contesto della ricerca è una scuola secondaria di secondo grado di Verona; il campione è costituito da 321 studenti e 16 insegnanti coordinatori di classe. La scuola è il luogo per eccellenza dedito all’apprendimento di nuove conoscenze: le relazioni che costruiscono gli alunni e gli insegnanti sono uno dei canali privilegiati di tale acquisizione conoscitiva e dello sviluppo della personalità dell’individuo. Gli aspetti relazionali che caratterizzano l’apprendimento hanno una forte connessione con la promozione di un apprendimento significativo: laddove non è presente un’adeguata cura della relazione anche l’apprendimento risulta bloccato. Gli obiettivi della ricerca consistono nell’indagare, partendo dallo stile di attaccamento globale degli alunni (sviluppato verso la figura genitoriale/parentale di riferimento), sia lo stile di attaccamento che essi sviluppano verso l’insegnante coordinatore di classe che la percezione che hanno di esso come “base sicura”; indagare il legame di attaccamento globale degli insegnanti coordinatori di classe; indagare le relazioni che gli studenti instaurano con i compagni di classe e le percezioni che hanno della coesione del loro gruppo classe; indagare le percezioni che gli alunni hanno relativamente alla propria motivazione intrinseca e autoefficacia scolastica, al proprio impegno e coinvolgimento nelle attività scolastiche; attraverso la restituzione dei risultati alla scuola, creare un’opportunità di riflessione e di esperienza formativa (seppur limitata e contenuta) per il preside, gli insegnanti, .gli studenti e i loro genitori. La metodologia utilizzata è di tipo quantitativo: sono stati somministrati due questionari diversi, uno rivolto agli studenti e l’altro rivolto agli insegnanti. I risultati della ricerca evidenziano come, anche nella fase adolescenziale, il legame di attaccamento alla figura genitoriale di riferimento sia rilevante per le esperienze di relazione all’interno della realtà scolastica: uno studente con un legame di attaccamento insicuro (di tipo evitante o ansioso) alla figura genitoriale di riferimento, sviluppa un legame dello stesso tipo (evitante o ansioso) verso l’insegnante coordinatore di classe. Gli studenti con un legame di attaccamento evitante percepiscono, da parte dell’insegnante, meno Disponibilità e Accettazione e più Rifiuto verso i propri bisogni. Solo il legame di attaccamento di tipo ansioso verso il genitore e verso il coordinatore di classe correla positivamente e in modo significativo con i legami di attaccamento evitante e ansioso al gruppo classe: gli studenti ansiosi tendono a costruire legami di attaccamento insicuri verso il proprio gruppo classe. Solo il legame di attaccamento di tipo evitante, verso il genitore e verso il coordinatore di classe, correla negativamente, e in modo significativo, con l’Autoefficacia scolastica, l’Impegno e la Motivazione intrinseca. Tanto più uno studente risulta essere evitante, tanto minore sarà la percezione della propria Autoefficacia scolastica, del proprio Impegno e Coinvolgimento emotivo e della Motivazione. L’importanza della relazione docente-discente trova evidenza nel fatto che il fattore disponibilità e accettazione correla positivamente con l’autoefficacia scolastica, con tutti e tre i fattori della motivazione intrinseca (Preferenza per le sfide, Curiosità e Padronanza indipendente) e con entrambi i fattori dell’Engagement (Impegno comportamentale e Coinvolgimento emotivo). Più uno studente percepisce il proprio insegnante coordinatore di classe disponibile ad accettare i propri bisogni, sentimenti e comportamenti maggiore sarà la sua Autoefficacia scolastica, Motivazione intrinseca ed il suo Impegno nelle attività scolastiche. Il modo che gli studenti hanno di vivere la scuola e di affrontare le attività di apprendimento è fortemente correlato alla percezione che hanno del proprio insegnante coordinatore di classe. Autoefficacia scolastica, Motivazione intrinseca e Impegno profusi dallo studente non sono influenzati solamente da aspetti individuali, capacità e competenze personali, ma anche dal rapporto che si instaura con il proprio insegnante coordinatore di classe e dalla capacità di quest’ultimo di fungere da “porto sicuro”.
Aim of the present study is the analysis of the relationships between teacher, student and class group. These relations are studied using the attachment style of the students as main variable. We correlated it with following constructs: school Self-efficacy, Intrinsic motivation and Engagement in school activities. The research’s context is a secondary school degree of Verona; the sample consists of 321 students and 16 classroom’s teachers coordinators. The relationships build between pupils and teachers are one of the key channels in order to achieve personal and cognitive development. The relational aspects that characterize the learning have a strong connection with the promotion of a meaningful learning: where there is no adequate care report also learning is blocked. The objectives of the research are to investigate the specific attachment style students develop towards the class coordinator and the perception they have of him or her as a "secure base"; we investigate the general attachment bond of the teacher class coordinators; we investigate the relations that students establish with their classmates and their perceptions of the cohesion of the class-group; we investigate the students’ perceptions regarding their own intrinsic motivation and academic self-efficacy, their engagement and involvement in school activities. The methodology used is quantitative: two different questionnaires were administere, one for students and one for teachers. The research results show that attachment relationship to the parental figure is relevant for all social experiences at school: students with an insecure attachment bond (avoidant or anxious) towards the parental figure of reference, develop a bond of the same type (avoidant or anxious) towards the teacher class coordinator. Students with an avoidant attachment bond perceive, from the teacher, less Availability and Acceptance and Rejection towards their needs. The anxious attachment bond toward the parent and to the class coordinator positively and significantly relates to the avoidant and anxious attachment bonds to the group class: anxious students tend to build bonds of insecure attachment to their group class. The avoidant attachment bond, toward the parent and to the class coordinator, correlates negatively and significantly with the school Self-efficacy, the Engagement and intrinsic Motivation. The more a student appears to be avoiding, the lower is the perception of their school Self-efficacy, their Engagement and emotional involvement and Motivation. The importance of the relationship between teacher and student is reflected in the fact that the Availability and Acceptance factor correlate positively with the school Self-efficacy, with all three factors of intrinsic Motivation (Preference for challenges, Curiosity and Independent mastery) and both factors of Engagement (behavioral Engagement and emotional Engagement). The more a student perceives his teacher class coordinator willing to accept their own needs, feelings and behaviors the greater his school Self-efficacy, his intrinsic Motivation and his Engagement at school activities will be. The way that students have to live the school and meet the learning activity is strongly related to the perception they have of their own class teacher coordinator. School self-efficacy, intrinsic Motivation and Engagement are not only influenced by individual aspects, skills and knowledge, but also by the relationship students develop with their teacher class coordinators and by the latter's ability to act as a "safe harbour".
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BOLASCO, CHIARA. "Formazione e sviluppo professionale online degli insegnanti. Studio di un gruppo di insegnanti su Facebook". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1196431.

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Resumen
Come evidenziano importanti ricerche in ambito internazionale e nazionale (TALIS 2013, Indire 2015/2016) la partecipazione degli insegnanti italiani ad iniziative di sviluppo professionale in contesti di natura formale, quali corsi e laboratori, conferenze, seminari, è tra le più basse in Europa ed in costante decrescita, mentre emerge uno spiccato interesse per attività di ricerca individuale e in gruppo e la propensione a individuare le opportunità di sviluppo professionale all’interno di comunità di pratica che, costituendosi come occasioni di confronto tra colleghi, consentono di ancorare l’attività di formazione permanente alle peculiarità dei singoli contesti educativi e di superare una condizione di "isolamento" frequentemente denunciata nel contesto scolastico. Diverse indagini sottolineano come tali opportunità si possano trovare oggi all’interno di spazi di socialità virtuali o online, quali ad esempio i Social Network, i forum o più in generale gli ambienti del Web 2.0 (Trentin 2004; Ellerani, 2010; Petti 2010; Ranieri & Manca, 2013; Ranieri, et al., 2012; Diggins et al., 2011; Scimeca, 2012; Munoz et al. 2013; Rehm & Notten 2016; Kelly & Antonio 2016; Fox & Bird 2017; Macià & Garcìa 2017). Il settore di ricerca sulla partecipazione degli insegnanti in contesti di sviluppo professionale online, risulta allo stato attuale largamente alimentato dalle percezioni degli insegnanti stessi (raccolte tramite interviste, surveys, questionari). L'analisi vuole contribuire all’avanzamento della ricerca e del dibattito sulle opportunità insite nei Social Network di sostenere e alimentare lo sviluppo professionale degli insegnanti, avvalendosi oltre che di metodologie di natura quantitativa e qualitativa, di strumenti di analisi del contenuto lessicale e testuale. In particolare lo studio indaga le dinamiche relazionali e comunicative che hanno luogo all’interno di una peculiare struttura comunitaria costituitasi su Facebook: il gruppo di insegnanti "La Classe Capovolta”.
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Libros sobre el tema "Insegnanti coordinatori di classe"

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Graziella, Giovannini y Fondazione Cariplo per le iniziative e lo studio della multietnicità., eds. Allievi in classe, stranieri in città: Una ricerca sugli insegnanti di scuola elementare di fronte all'immigrazione. Milano: FrancoAngeli, 1996.

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Federighi, Paolo y Vanna Boffo, eds. Primaria oggi. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-661-9.

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Complessità e futuro: queste sono le categorie-chiave che hanno guidato il percorso di riflessione del volume Primaria oggi. Complessità e futuro rilette nella scuola e per la scuola, in particolare nella Scuola Primaria, tra formazione iniziale degli insegnanti, formazione in itinere e progettualità. Se la prima parte sollecita, attraverso i saggi, visioni teoriche/linee guida didattico-pedagogiche alternative, la seconda parte del volume, invece, presenta un panorama ricco e denso di esperienze che narrano di una scuola che pulsa e si impegna, si aggiorna e si rinnova. I temi della Gestione della classe, del Tirocinio per la Formazione iniziale dei docenti, dei Bisogni educativi speciali, del Curricolo verticale, della Valutazione degli apprendimenti sono stati scelti come vettori strategici per ripensare, oggi, la scuola di domani.
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Tecnologia e creatività in classe: Orientamenti formativi e proposte didattiche per gli insegnanti di educazione tecnica. Rimini: Maggioli Editore, 1986.

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4

Osservare e organizzare la comunicazione in classe: Un "agenda di lavoro" per gli insegnanti della scuola dell'obbligo. Milano: Unicopli, 1985.

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Prefa(tm), Sofia. Registro Di Classe Della Professoressa 2022/2023: Registro Del Maestro A4 Pratica e Ben Organizzata per Insegnanti. Independently Published, 2022.

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Prefa(tm), Sofia. Registro Di Classe Della Professoressa 2022/2023: Registro Del Maestro A4 Pratica e Ben Organizzata per Insegnanti. Independently Published, 2022.

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