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Tesis sobre el tema "Innovazione pedagogica"

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Pavan, Sofia <1991&gt. "Lavoro 4.0: tra innovazione sociale e innovazione tecnologica". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12953.

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Resumen
La mia tesi vuole indagare alcune nuove prospettive antropologiche che si instaurano a seguito della trasformazione digitale che stiamo vivendo in tutti i settori della sfera umana, in particolare nella dimensione lavorativa. Il lavoro proposto è volto altresì ad analizzare emergenti prospettive gnoseologiche e sociali che riguardano l’agire lavorativo attivato dall’agency personale all’interno di una dimensione dialogica. Lo studio è supportato da alcune tesi filosofiche e sociologiche rispetto al concetto di apprendimento ed educazione.
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De, Bin Alberto <1995&gt. "Università e innovazione: la Flipped Classroom". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20704.

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Resumen
È difficile trovare un termine più inflazionato e di moda di “innovazione”. D’altro canto questa diffusa attenzione verso il tema denota la necessità delle organizzazioni e degli individui di confrontarsi con la realtà della “economia della conoscenza”. La particolarità di occuparsi di innovazione nell’ambito della formazione nasce dal fatto che questa si pone sia come ambiente che come strumento del cambiamento. Attraverso la storia delle pratiche e delle politiche italiane ed europee si tracceranno i trend di sviluppo dell’istruzione superiore per comprendere la situazione e le prospettive delle innovazione presenti nel continente Europeo. E’ in questa cornice, infatti, che, con l’istituzione dell'European Higher Education Area (EHEA) nel 2010, i paesi aderenti al Processo di Bologna hanno puntato a costruire un sistema integrato che permetta la mobilità delle persone e delle buone pratiche. L’ambizione di questa istituzione - migliorare la qualità dell’apprendimento e dell’insegnamento, aumentare l’occupabilità degli studenti, creare un sistema più inclusivo e implementare riforme strutturali (Yerevan Communiqué, 2015) – definisce il framework su cui inserire ogni discorso di innovazione della didattica. Si analizzerà, quindi, la proposta della Flipped Classroom quale preziosa opportunità di recupero, di valorizzazione e di integrazione proprio di quelle metodologie e, dunque, di promozione dell’autoregolazione dell’apprendimento, della self-efficacy e della capacità.
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Ceolin, Sara <1991&gt. "Il lavoro 4.0 tra innovazione e formazione". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13488.

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Resumen
Nel pieno della rivoluzione digitale di Industria 4.0 si afferma una nuova dimensione del lavoro capace di porre al centro dei processi di innovazione l’uomo e il suo talento. La tesi, dopo aver affrontato le principali novità della quarta rivoluzione industriale, analizza il valore dell’agency del lavoratore come processo di attivazione delle competenze in chiave capacitante. Il legame tra innovazione e formazione è stato esplicitato nella parte di ricerca sperimentale la quale ha convolto 18 key people in diverse posizioni organizzative di realtà industriali e professionali caratterizzate da innovazione. Attraverso un questionario sono state mappate e valutate le soft skills ritenute rilevanti rispetto al passato, al presente e al futuro. Ne emerge un quadro di complessità entro cui riscrivere le politiche del personale e della formazione in chiave capacitativa.
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Lando, Eleonora <1996&gt. "Innovazione e sviluppo umano alle soglie della nuova società delle macchine". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17762.

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Resumen
La Quarta Rivoluzione industriale impone la necessità di condurre una riflessione sulle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro: se l’intervento umano, dall’esperienza greca fino al Novecento, aveva subito una compressione a causa dell’ipertrofico sviluppo della tecnica, oggi, alle soglie della nuova società delle macchine, riacquista una piena centralità. Il vantaggio competitivo di un’organizzazione, infatti, viene a dipendere dal talento di lavoratori in grado di esprimere un’azione capacitante e di interpretare e governare predittivamente l’evoluzione della complessità organizzazionale. La sfida della digitalizzazione e della robotizzazione consiste, dunque, nel rendere la tecnologia «abilitante» per l’essere umano, all’interno di un modello di sviluppo solidale e sostenibile. Attraverso il coinvolgimento di un panel selezionato di aziende ritenute innovative nei settori metalmeccanico, agricolo e dei servizi, sono state analizzate con metodologie quali-quantitative le trasformazioni connesse all’apprendimento e allo sviluppo di competenze in grado di «capacitare l’innovazione». Punto centrale di analisi della ricerca è stato l’individuazione di possibili connessioni generative tra il talento del lavoratore e i nuovi sentieri complessi dell’innovazione tecnologica. Ne risulta una riflessione sul significato della formatività dell’agire lavorativo all’interno dei nuovi ecosistemi digitali.
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Prete, Giacomo <1993&gt. "Artigiano: agire “ecologico” in continua sfida tra formazione e innovazione nel mercato del lavoro". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15661.

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Resumen
In questo momento storico di cambiamenti e innovazioni, bisogna porre attenzione e riflettere attivamente sulle competenze e sui dispositivi formativi che caratterizzano l’artigianato. Infatti, la riqualificazione della professionalità artigiana implica una nuova concezione di uomo lavoratore “ecologico” per poter governare la complessità della globalizzazione: al fine di operare in partnership con altri lavoratori e tecnologie è necessaria la consapevolezza e la trasformazione del suo know how in conoscenza esplicita e trasmissibile. Il nuovo artigiano non è più un’isola, ma diventa parte di un ecosistema enattivo: è chiamato a farsi tessitore di relazioni capacitanti con altri partner, in modo da aumentare le possibilità della sua agency. Rispetto ad altri lavoratori, come gli operai, il nuovo artigiano opera in un contesto relazionale e organizzativo atto a esprimere la propria progettualità: la motivazione e la finalità dei gesti del "new maker" permea l’agire stesso, rendendolo innovativo.
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Feltrin, Susanna <1993&gt. "Giappone plus size. Innovazioni socio-economiche della moda calibrata nel Sol Levante". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15538.

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Resumen
Con questo elaborato è mia intenzione prendere in esame l’obesità e il sovrappeso in Giappone, quali dinamiche socio-culturali intercorrano tra i soggetti interessati da tale condizione e che tipo di relazione si sia instaurata tra i canoni estetici del Giappone e del mondo attribuendo particolare rilevanza all’estetica femminile contemporanea. La campagna governativa del 2008 definita Metabo ha indotto la popolazione a considerare i rischi dell’insorgenza della sindrome metabolica ma al contempo potrebbe aver alimentato i disordini alimentari soprattutto nelle donne. Statistiche mostrano che già nel 2002 il 12,5% delle donne sottopeso dai 15 anni di età in su stava attivamente cercando di dimagrire. (Hayashi Fumi et al, 2006, p. 1161). Seguendo il recente fenomeno del cosiddetto movimento body positive, vorrei comprendere l’accoglienza da parte dei media nipponici e le ripercussioni in ambito culturale ed economico che la diffusione di questa nuova corrente ha introdotto. Si pensi infatti alla rilevanza assunta dal social media marketing veicolato da modelle, e personalità dello spettacolo che attraverso il ruolo di influencer contribuiscono da un lato alla creazione e diffusione di nuovi modelli estetici di riferimento, dall’altro all’espansione del settore del plus size fashion. L’attrice Naomi Watanabe ha costruito il proprio successo attorno alla sua figura paffuta divenendo modella e stilista della propria linea di abbigliamento e conquistando il pubblico dei social media con la ragguardevole quota di 8,7 milioni di follower sul solo profilo Instagram. Il successo editoriale rappresentato dalla rivista La Farfa, primo magazine in terra nipponica specializzato nel settore delle taglie comode, rappresenta un concreto esempio di quella che a mio giudizio è un’autentica rivoluzione culturale che sconfinando in tutti i paesi mira ad esortare gli uomini le donne di qualsiasi età, etnia ed estrazione sociale a riappropriarsi della sicurezza interiore ed autostima anestetizzate dai dettami irrealistici della moda (Jovanovski, 2014, p.25) e dall’opinione sociale. Poste tali premesse vorrei concentrare la mia analisi sul settore specifico della moda femminile giapponese, in particolare per quanto concerne l’abbigliamento di settore medio-alto ed esplorate le potenzialità che questo mercato ha da offrire elaborando un modello di business per una potenziale azienda che intenda affacciarsi su questo allettante mercato. A riprova dell’importanza di questo fenomeno, i dati raccolti dalla Nissen, una delle principali piattaforme di e-commerce nipponico parlano chiaro: in Giappone l’11,5 % delle donne di età compresa tra i 20 e i 60 anni indossa una taglia pari o superiore alla XL e il mercato sarebbe in continua espansione. Questa ricerca sarà composta dall’analisi e l’elaborazione di trattazioni di carattere scientifico, storico nonché sociologico arricchite da ricerche mirate sui siti web specialistici, un sondaggio condotto tra studentesse universitarie della Tohoku Universty di Sendai, approfondimenti relativi agli attori operanti nel settore del giornalismo e dell’industria della moda in Giappone quali la suddetta rivista La Farfa ma anche di un confronto con esempi italiani come la modella curvy Laura Brioschi, da qualche anno salita alle luci della ribalta per battaglia intrapresa contro i disturbi alimentari e la promozione di un atteggiamento positivo nei confronti del proprio corpo.
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Panajoli, Tommaso <1982&gt. "Una prospettiva storico-filosofica sull'evoluzione del curricolo di fisica nella scuola: problemi e innovazioni pedagogiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5101/1/panajoli_tommaso_tesi.pdf.

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Negli ultimi vent’anni sono state proposte al livello internazionale alcune analisi dei problemi per le scienze nella scuola e diverse strategie per l’innovazione didattica. Molte ricerche hanno fatto riferimento a una nuova nozione di literacy scientifica, quale sapere fondamentale dell’educazione, indipendente dalle scelte professionali successive alla scuola. L’ipotesi di partenza di questa ricerca sostiene che alcune di queste analisi e l’idea di una nuova literacy scientifica di tipo non-vocazionale mostrino notevoli limiti quando rapportate al contesto italiano. Le specificità di quest’ultimo sono state affrontate, innanzitutto, da un punto di vista comparativo, discutendo alcuni documenti internazionali sull’insegnamento delle scienze. Questo confronto ha messo in luce la difficoltà di ottenere un insieme di evidenze chiare e definitive sui problemi dell’educazione scientifica discussi da questi documenti, in particolare per quanto riguarda i dati sulla crisi delle vocazioni scientifiche e sull’attitudine degli studenti verso le scienze. Le raccomandazioni educative e alcuni progetti curricolari internazionali trovano degli ostacoli decisivi nella scuola superiore italiana anche a causa di specificità istituzionali, come particolari principi di selezione e l’articolazione dei vari indirizzi formativi. Il presente lavoro si è basato soprattutto su una ricostruzione storico-pedagogica del curricolo di fisica, attraverso l’analisi delle linee guida nazionali, dei programmi di studio e di alcuni rappresentativi manuali degli ultimi decenni. Questo esame del curricolo “programmato” ha messo in luce, primo, il carattere accademico della fisica liceale e la sua debole rielaborazione culturale e didattica, secondo, l’impatto di temi e problemi internazionali sui materiali didattici. Tale impatto ha prodotto dei cambiamenti sul piano delle finalità educative e degli strumenti di apprendimento incorporati nei manuali. Nonostante l’evoluzione di queste caratteristiche del curricolo, tuttavia, l’analisi delle conoscenze storico-filosofiche utilizzate dai manuali ha messo in luce la scarsa contestualizzazione culturale della fisica quale uno degli ostacoli principali per l’insegnamento di una scienza più rilevante e formativa.
Over the past twenty years there have been some international perspectives on the analysis of the problems of school science and some consequent strategies for educational change. Many studies have pointed to a new concept of scientific literacy as a fundamental knowledge, prior to career choices and relevant for every student. The starting hypothesis of this research argues that some of these analyses and the main idea of a non-vocational scientific literacy show significant limitations when related to the Italian context. The specificities of the latter are addressed, first, from a comparative point of view, discussing few international reports on science education. This comparison has highlighted the difficulty of having a set of clear and definitive evidences on the problems of science education discussed by these documents, in particular through the data concerning the crisis in scientific vocations and students’ attitudes towards science. Also the institutional framework of the Italian high schools shows how the educational recommendations and some curricular projects, discussed within the international community, find some important obstacles due to principles of selection and to different school tracks for the upper secondary level. The present work is based primarily on a historical and pedagogical reconstruction of the physics curriculum, through national guidelines, syllabi, and the analysis of some representative textbooks of the last decades. This study of the “intended” curriculum revealed, firstly, the “academic” nature of high school physics and its weak educational value, secondly, the impact, of the international issues discussed, on educational aims and learning tools embodied in textbooks. Despite the evolution of these features of the curriculum, the analysis of historical and philosophical knowledge used by textbooks has highlighted the lack of a cultural contextualization of physics as one of the main obstacles to promoting a more relevant science education.
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Panajoli, Tommaso <1982&gt. "Una prospettiva storico-filosofica sull'evoluzione del curricolo di fisica nella scuola: problemi e innovazioni pedagogiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5101/.

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Resumen
Negli ultimi vent’anni sono state proposte al livello internazionale alcune analisi dei problemi per le scienze nella scuola e diverse strategie per l’innovazione didattica. Molte ricerche hanno fatto riferimento a una nuova nozione di literacy scientifica, quale sapere fondamentale dell’educazione, indipendente dalle scelte professionali successive alla scuola. L’ipotesi di partenza di questa ricerca sostiene che alcune di queste analisi e l’idea di una nuova literacy scientifica di tipo non-vocazionale mostrino notevoli limiti quando rapportate al contesto italiano. Le specificità di quest’ultimo sono state affrontate, innanzitutto, da un punto di vista comparativo, discutendo alcuni documenti internazionali sull’insegnamento delle scienze. Questo confronto ha messo in luce la difficoltà di ottenere un insieme di evidenze chiare e definitive sui problemi dell’educazione scientifica discussi da questi documenti, in particolare per quanto riguarda i dati sulla crisi delle vocazioni scientifiche e sull’attitudine degli studenti verso le scienze. Le raccomandazioni educative e alcuni progetti curricolari internazionali trovano degli ostacoli decisivi nella scuola superiore italiana anche a causa di specificità istituzionali, come particolari principi di selezione e l’articolazione dei vari indirizzi formativi. Il presente lavoro si è basato soprattutto su una ricostruzione storico-pedagogica del curricolo di fisica, attraverso l’analisi delle linee guida nazionali, dei programmi di studio e di alcuni rappresentativi manuali degli ultimi decenni. Questo esame del curricolo “programmato” ha messo in luce, primo, il carattere accademico della fisica liceale e la sua debole rielaborazione culturale e didattica, secondo, l’impatto di temi e problemi internazionali sui materiali didattici. Tale impatto ha prodotto dei cambiamenti sul piano delle finalità educative e degli strumenti di apprendimento incorporati nei manuali. Nonostante l’evoluzione di queste caratteristiche del curricolo, tuttavia, l’analisi delle conoscenze storico-filosofiche utilizzate dai manuali ha messo in luce la scarsa contestualizzazione culturale della fisica quale uno degli ostacoli principali per l’insegnamento di una scienza più rilevante e formativa.
Over the past twenty years there have been some international perspectives on the analysis of the problems of school science and some consequent strategies for educational change. Many studies have pointed to a new concept of scientific literacy as a fundamental knowledge, prior to career choices and relevant for every student. The starting hypothesis of this research argues that some of these analyses and the main idea of a non-vocational scientific literacy show significant limitations when related to the Italian context. The specificities of the latter are addressed, first, from a comparative point of view, discussing few international reports on science education. This comparison has highlighted the difficulty of having a set of clear and definitive evidences on the problems of science education discussed by these documents, in particular through the data concerning the crisis in scientific vocations and students’ attitudes towards science. Also the institutional framework of the Italian high schools shows how the educational recommendations and some curricular projects, discussed within the international community, find some important obstacles due to principles of selection and to different school tracks for the upper secondary level. The present work is based primarily on a historical and pedagogical reconstruction of the physics curriculum, through national guidelines, syllabi, and the analysis of some representative textbooks of the last decades. This study of the “intended” curriculum revealed, firstly, the “academic” nature of high school physics and its weak educational value, secondly, the impact, of the international issues discussed, on educational aims and learning tools embodied in textbooks. Despite the evolution of these features of the curriculum, the analysis of historical and philosophical knowledge used by textbooks has highlighted the lack of a cultural contextualization of physics as one of the main obstacles to promoting a more relevant science education.
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CATTANEO, AGNESE. "SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/324.

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Resumen
In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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CATTANEO, AGNESE. "SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/324.

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In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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LETTIG, ANNA. "Scenari dell'editoria digitale nel mondo istituzionale della conoscenza: l'editoria universitaria e l'editoria scolastica". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/35405.

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Il lavoro ha l’obiettivo di fornire una ricognizione dei fenomeni che interessano la produzione editoriale nel mondo istituzionale della conoscenza. È la “rivoluzione digitale” a rivestire un ruolo di primo piano al giorno d’oggi e a costituire uno dei primi fattori di innovazione in molteplici settori. L’università e la scuola, roccaforti tradizionali di produzione e divulgazione del sapere, si adattano lentamente e con difficoltà, alternando slanci propositivi a brusche frenate per rallentare il rimescolamento dei ruoli. La ricerca esplora il tema del digitale connesso all’ambito dell’editoria, unendo prospettive teoriche differenti tra loro: storica, pedagogica, di legislazione e normativa, nonché di innovazione tecnologica, per inquadrare il fenomeno in essere nell’ambito dell’evoluzione della produzione e diffusione della conoscenza. Si sono inoltre mantenuti assieme i due grossi filoni del tema dell’editoria digitale, l’editoria universitaria e l’editoria scolastica, perché convinti che, pur presentando ciascun filone caratteristiche specifiche e contesti di fondo notevolmente diversi, essi rappresentino, in realtà, due facce della stessa medaglia e anche due versanti della stessa “rivoluzione” che li sta investendo in questi ultimi anni. L’analisi empirica dei due settori, difficoltosa per i diversi fenomeni in essere e in divenire e per la frammentarietà delle iniziative a cui far riferimento, ha riguardato l’avvento di numerose university press in Italia, fenomeno particolarmente recente e vivace, tuttavia poco rilevato dalla letteratura. Si sono sondate le strategie in atto, oggi in queste case editrici, per mantenere alta la qualità della diffusione della conoscenza scientifica. In un momento in cui le aspettative principali dell’editoria stanno cambiando, si è cercato altresì di individuare i principali elementi di sviluppo per il futuro. Allo stesso tempo, nel secondo asse della ricerca, dedicato all’editoria scolastica, attraverso alcune interviste con gli editori si è sviluppata un’indagine per comprendere i principali orientamenti del settore, alla luce dei repentini mutamenti. Come per l’editoria scientifica l’obiettivo è stato quello di cercare di comprendere come si stesse evolvendo l’attività di produzione e diffusione del sapere nella scuola, ampliando però ulteriormente lo sguardo anche verso le evoluzioni dell’insegnamento di tale sapere. Per comprendere fino in fondo il fenomeno del digitale nel caposaldo dell’istruzione, la scuola, è stato indispensabile considerare un altro punto di vista determinante, quello di chi, in prima linea, trasmette l’informazione dal libro di testo agli studenti, il punto di vista degli insegnanti. Si è, quindi, tentato di integrare il punto di vista degli editori di scolastica con un’indagine sull’uso e sulle percezioni delle tecnologie didattiche da parte dei docenti, al fine di far emergere un quadro il più nitido possibile e individuare gli elementi critici per garantire un grado di qualità alto non solo nei processi di produzione e diffusione della conoscenza, ma anche nei processi di insegnamento e apprendimento. I risultati della ricerca empirica, articolata su più fronti ma letti in ottica sistemica, hanno permesso di definire alcuni elementi critici rispetto al fine di generare una convergenza di intenti verso la realizzazione di una “società dell’informazione” nel settore dell’editoria.
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Castellani, Daniele <1962&gt. "La progettazione nella scuola tra conservazione e innovazione: elementi di continuita e discontinuita. Una ricerca empirica sugli atteggiamenti e le dichiarazioni degli insegnanti negli Istituti Comprensivi della Provincia di Udine e nelle scuole statali italiane in Spagna". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9681/1/Castellani_Daniele_Tesi.pdf.

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La presente ricerca è rivolta allo studio della progettazione scolastica ed è stata finalizzata all’osservazione dell’impatto prodotto su di essa dalla progressiva introduzione dei nuovi documenti di progettazione oggi in uso nelle scuole italiane. Al fine di delineare i costrutti fondamentali da indagare è stato realizzato uno studio preliminare della letteratura scientifica di riferimento a partire dal dibattito statunitense sul curricolo avviato a inizio Novecento. Dopo una ricognizione sui successivi studi realizzati in ambito nordamericano ed europeo, una parte della ricerca è stata specificamente dedicata al dibattito nel contesto italiano. L’ultima parte di questo percorso è stata rivolta alla recente ripresa di interesse verso le ricerche sul curricolo e le nuove prospettive portate dall’internazionalizzazione di questi studi dovute all’opera dei cosiddetti riconcettualizzatori. La seconda parte della ricerca è stata dedicata allo studio della normativa scolastica italiana in tema di progettazione a partire dal secondo dopoguerra. Particolare attenzione è stata data alle riforme degli ultimi due decenni. Su queste basi teoriche e concettuali è stato quindi predisposto il percorso di ricerca empirica realizzato nelle scuole campione e la successiva analisi dei dati raccolti. Lo scopo della ricerca è stato quello di evidenziare e quantificare l’entità e la natura dei potenziali elementi di continuità e di discontinuità presenti nel sistema di progettazione scolastica attraverso la voce dei docenti che operano sul campo. Il campione è stato individuato tra gli istituti comprensivi della provincia di Udine. Una ricerca analoga è stata condotta presso le scuole statali italiane in Spagna, nelle città di Madrid e Barcellona, dove ancora non sono state introdotte le nuove pratiche di progettazione. Questo ha consentito di poter comparare i dati in un contesto paragonabile a quello previgente in Italia e di fare ulteriori valutazioni sull’impatto prodotto sul lavoro dei docenti dall’introduzione dei nuovi documenti di progettazione.
This research is addressed to the study of school planning and aimed to the observation of the impact produced on it by the progressive introduction of new planning documents nowadays used in the Italian public school system. In order to trace the main constructs to be investigated a preliminary study on the related scientific literature has been held starting from the north American debate about the curriculum initiated at the beginning of the XX Century. The last part of this exploration has been dedicated to the recent resumption of interest toward curriculum studies due to the new perspectives brought by their internationalization and the works of the so called reconceptualists. The second part of the research regards the evolution of the Italian school planning norms starting from the second post-war period. Particular attention has been given to the Italian reform laws of the last two decades. According to this theoretical and conceptual basis, the empirical research put in place has been realized among the comprehensive schoolteachers operating in the province of Udine and followed by the analysis of the data collected. The aim of the research has been to highlight and quantify entity and nature of the potential continuity and discontinuity elements present in the school planning system through the voice of the teachers working on the ground. A similar research has been held at the Italian state schools in Spain, in the towns of Madrid and Barcelona, where the new planning practices have not been introduced yet. This allowed a comparison with data collected in a context partly similar to the one pre-existing in Italy, so to make further assessments on the impact produced on the teachers’ work by the introduction of the new planning documents.
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Ciresola, Elena <1959&gt. "Arte contemporanea come spazio generativo di forme per un percorso di apprendimento adulto". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1019.

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Resumen
Il metodo formativo, che viene presentato in questa ricerca, fonda il pensiero su un oggetto, di conoscenza ed esperienza, che è l’arte contemporanea, e costruisce il processo su una metafora, che è il comportamento generato dalla rappresentazione dell’idea tramite l’arte. Nel primo capitolo si sono affrontati i significati dell’arte in relazione alle sue potenzialità semantiche, storico-antropologiche, educative e formative, cercando i collegamenti tra strutture del pensiero visivo e sviluppo delle intelligenze, collegamenti che si rafforzano quando l’obiettivo del conoscere non sia l’arte, ma sia l’arte lo strumento utilizzato per raggiungere obiettivi diversi, come l’innovazione e la creatività. Il capitolo secondo porta un caso esemplare a testimonianza di queste potenzialità e di questi collegamenti. Il terzo capitolo descrive e dimostra altri due casi sperimentati con il target individuato dalla ricerca. Nel quarto capitolo si dimostra come possa l’arte contemporanea diventare mezzo generativo di forme di apprendimento adulto, a partire dal target manageriale di riferimento. Il percorso formativo tramite l’arte contemporanea vuole crescere le potenzialità creative in tutte le intelligenze, nella ricerca di innovazione.
The training method, which is presented in this study, based on an object, thought, knowledge and experience, which is the contemporary art and the process builds on a metaphor that is the behavior generated by the representation of the idea through the art. The first chapter discusses the meanings of art are in relation to its potential semantic, historical anthropology, education and training and look for links between the structure of visual thinking and development of intelligence, connections that reinforce the goal of knowing when not is art, but art is the tool used to achieve different objectives, such as innovation and creativity. The second chapter takes a case study as evidence of the potential, of these links. The third chapter describes and demonstrates the other two cases tested with the target identified by the research. In the fourth chapter shows how contemporary art can become a means of generative forms of adult learning, from the target management reference. The training course through contemporary art wants to grow the creative potential in all minds, in the search for innovation.
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Sangiuliano, Maria <1970&gt. "Smart cities, genere e inclusione : processi di apprendimento in rete, competenze e trasformazione". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4608.

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Integrare una prospettiva di genere in progetti e politiche di interesse pubblico implica che gli attori coinvolti nella definizione e implementazione delle stesse affrontino, in rete, processi complessi di (ri)pensamento e ri-organizzazione delle proprie prassi attraverso ri-negoziazione di paradigmi e frames discorsivi e tenendo come oggetto di riflessione e possibile terreno di azione comune le strutture di diseguaglianza di genere, intrecciate ad altri assi di differenziazione e discriminazione. In Europa, tuttavia, tali sviluppi sono ancora decisamente parziali e in particolare le politiche per l'innovazione sono state solo in misura molto limitata interessate da letture di genere. La ricerca si propone di definire possibili e diversi significati di ‘approcci di genere’ allo sviluppo tecnologico e sociale nei contesti urbani, in relazione ai modelli di Smart Cities/Smart Communities. Affinché processi di apprendimento trasformativo ed espansivo entro reti miste possano essere interpretati con una prospettiva di genere, sono elaborati indicatori qualitativi di contenuto, di processo, e di formatività.
Integrating a gender perspective in projects and public policies implies that the actors involved in policy design and implementation deal with complex processes of re-thinking and re-organizing their actions, in a network dimension and through re-negotiations and tensions among discursive frames, with gendered structures of inequalities as the focus of reflections and possible common actions, in their being intersected with other differences and discriminations. In Europe gender mainstreaming achieved only partial results so far and particularly with regard to innovation policies. The research aims at shaping possible different meanings for gendered approaches to technological and social innovation policies and practices in urban contexts, in relation to Smart Cities and Communities’ models. In order to read with a gender perspective transformative and expansive learning processes within multistakeholder networks, qualitative indicators are defined and proposed, with regard to contents, processes and the training/educational dimensions.
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GALVANI, SILVIA. "Professionalità dell'insegnante e organizzazione del servizio nella scuola. Studio di caso in tre istituti della Lombardia". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/701.

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Resumen
La ricerca propone un’analisi, in prospettiva pedagogica, del cambiamento organizzativo nella scuola e della professionalità dell’insegnante. L’interesse per la problematica origina da considerazioni attinenti al rapporto tra riforma e innovazione e al ruolo svolto dagli insegnanti nei processi di cambiamento. L’indagine sviluppata si articola secondo due livelli, distinti ma interrelati. Il primo attiene al piano teorico-concettuale e inquadra le problematiche trattate con riferimento ai recenti contributi della letteratura scientifica; il secondo offre in modo complementare i risultati dello studio di caso, condotto in tre istituti scolastici di secondo grado della Lombardia. In ragione dei livelli considerati, i capitoli dedicati all’analisi teorica si alternano a quelli sull’indagine empirica. La ricerca coglie e problematizza la relazione fra cambiamento dell’assetto istituzionale e organizzativo della scuola e rinnovamento della professionalità dell’insegnante, sottolineando l’importanza di sperimentare nella pratica scolastica modelli di organizzazione che avvalorano ruolo e competenze dei docenti.
This research inquires into changes in school organisation and teacher professionalism from a pedagogical point of view. The main purpose is to reflect upon the relationship between school reform and teacher role in this field. The research work consists of two different but strictly intertwind levels. The first one concerns the theoretical standpoint and outlines issues according to the most recent scientific contributions. The other offers data collected during a study of case carried out in three secondary school institutes in Lombardy. The outcomes stress the importance of actual experience of organising models improving teacher specific role and skills.
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GALVANI, SILVIA. "Professionalità dell'insegnante e organizzazione del servizio nella scuola. Studio di caso in tre istituti della Lombardia". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/701.

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La ricerca propone un’analisi, in prospettiva pedagogica, del cambiamento organizzativo nella scuola e della professionalità dell’insegnante. L’interesse per la problematica origina da considerazioni attinenti al rapporto tra riforma e innovazione e al ruolo svolto dagli insegnanti nei processi di cambiamento. L’indagine sviluppata si articola secondo due livelli, distinti ma interrelati. Il primo attiene al piano teorico-concettuale e inquadra le problematiche trattate con riferimento ai recenti contributi della letteratura scientifica; il secondo offre in modo complementare i risultati dello studio di caso, condotto in tre istituti scolastici di secondo grado della Lombardia. In ragione dei livelli considerati, i capitoli dedicati all’analisi teorica si alternano a quelli sull’indagine empirica. La ricerca coglie e problematizza la relazione fra cambiamento dell’assetto istituzionale e organizzativo della scuola e rinnovamento della professionalità dell’insegnante, sottolineando l’importanza di sperimentare nella pratica scolastica modelli di organizzazione che avvalorano ruolo e competenze dei docenti.
This research inquires into changes in school organisation and teacher professionalism from a pedagogical point of view. The main purpose is to reflect upon the relationship between school reform and teacher role in this field. The research work consists of two different but strictly intertwind levels. The first one concerns the theoretical standpoint and outlines issues according to the most recent scientific contributions. The other offers data collected during a study of case carried out in three secondary school institutes in Lombardy. The outcomes stress the importance of actual experience of organising models improving teacher specific role and skills.
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SCANCARELLO, FRANCESCA PAOLA. "MEDIALITA' E TECNOLOGIE DIDATTICHE NELLA SCUOLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI PRODOTTI EDUCATIONAL". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/514.

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Il webcasting come strumento per la distribuzione di prodotti educational e la circolazione dei saperi.
The webcasting as a tool for the distribution of educational products and circulation of knowledge.
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SCANCARELLO, FRANCESCA PAOLA. "MEDIALITA' E TECNOLOGIE DIDATTICHE NELLA SCUOLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI PRODOTTI EDUCATIONAL". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/514.

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Il webcasting come strumento per la distribuzione di prodotti educational e la circolazione dei saperi.
The webcasting as a tool for the distribution of educational products and circulation of knowledge.
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FRISO, CHIARA. "LA DIDATTICA DAVANTI AL BLOG: CONTESTI SCOLASTICI TRA FORMALE ED INFORMALE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/325.

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L'obiettivo che questa tesi persegue è quello di analizzare il binomio blog/didattica, allargando il raggio di discussione e problematizzazione alle tecnologie di rete e all'educazione nei suoi aspetti di formalità e di informalità. Lo sguardo pedagogico-didattico viene eletto come guida del processo di riflessione e la scuola viene scelta come il campo di esplorazione privilegiato. L'approccio d'indagine assunto pone la didattica di fronte al blog riservando ad essa il compito di contestualizzare la tecnologia, di comprenderne potenzialità sfruttabili per sostenere processi di apprendimento formali ed informali e di rilevarne gli aspetti di vantaggio e di problematicità emergenti per progettare impieghi efficaci ed innovativi. La ricerca è strutturata lungo due direttrici: una teorico-fondativa destinata alla riflessione intorno ad alcuni nuclei tematici di sfondo (tecnologie educative, Rete e tecnologie emergenti, educazione formale ed informale) ed alla delineazione dello stato dell'arte in merito al blog ed alle sue applicazioni nella didattica; una empirica costituita dall'indagine sul campo finalizzata ad evidenziare e descrivere tendenze d'uso dei blog nei contesti scolastici italiani.
This thesis aims at analysing the blog/education binomial, extending its discussion and problematic nature to web technologies in the field of formal and informal educational methods. The teaching-learning question is selected as a guidance in the process under consideration and school is looked upon as the privileged field for research. This study places teaching and learning methods before blog and questions this new technique by examining it deeply in the afford to understand its potentiality in the formal and informal educational process. This study aims at putting into evidence possible advantages and problems arising from the application and planning possible innovations in the educational sphere. The research is based on two guiding lines: the theoretical-basic one referring to some background core topics (educational technologies, web, emerging methods, formal and informal education) and referring to the merits related to blog with its application to teaching; the empirical one based on a survey on the field aiming at bringing out and describing trends towards the use of blog in the Italian school environment.
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FRISO, CHIARA. "LA DIDATTICA DAVANTI AL BLOG: CONTESTI SCOLASTICI TRA FORMALE ED INFORMALE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/325.

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L'obiettivo che questa tesi persegue è quello di analizzare il binomio blog/didattica, allargando il raggio di discussione e problematizzazione alle tecnologie di rete e all'educazione nei suoi aspetti di formalità e di informalità. Lo sguardo pedagogico-didattico viene eletto come guida del processo di riflessione e la scuola viene scelta come il campo di esplorazione privilegiato. L'approccio d'indagine assunto pone la didattica di fronte al blog riservando ad essa il compito di contestualizzare la tecnologia, di comprenderne potenzialità sfruttabili per sostenere processi di apprendimento formali ed informali e di rilevarne gli aspetti di vantaggio e di problematicità emergenti per progettare impieghi efficaci ed innovativi. La ricerca è strutturata lungo due direttrici: una teorico-fondativa destinata alla riflessione intorno ad alcuni nuclei tematici di sfondo (tecnologie educative, Rete e tecnologie emergenti, educazione formale ed informale) ed alla delineazione dello stato dell'arte in merito al blog ed alle sue applicazioni nella didattica; una empirica costituita dall'indagine sul campo finalizzata ad evidenziare e descrivere tendenze d'uso dei blog nei contesti scolastici italiani.
This thesis aims at analysing the blog/education binomial, extending its discussion and problematic nature to web technologies in the field of formal and informal educational methods. The teaching-learning question is selected as a guidance in the process under consideration and school is looked upon as the privileged field for research. This study places teaching and learning methods before blog and questions this new technique by examining it deeply in the afford to understand its potentiality in the formal and informal educational process. This study aims at putting into evidence possible advantages and problems arising from the application and planning possible innovations in the educational sphere. The research is based on two guiding lines: the theoretical-basic one referring to some background core topics (educational technologies, web, emerging methods, formal and informal education) and referring to the merits related to blog with its application to teaching; the empirical one based on a survey on the field aiming at bringing out and describing trends towards the use of blog in the Italian school environment.
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Martínez-Maireles, David. "La Evaluación durante el Proceso de Innovación y Mejora de las Prácticas Educativas La Valutazione durante il Processo di Innovazione e Miglioramento delle Pratiche Educative". Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/2158/1264613.

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Questa tesi fa parte di un processo di innovazione e miglioramento delle pratiche educative. Ha tre obiettivi: identificare e analizzare i miglioramenti e le difficoltà percepite/valutate dai diversi agenti educativi coinvolti in questo processo; contrastare le pratiche valutative degli insegnanti nelle regioni di Catalogna (Spagna) e Toscana (Italia); identificare e comprendere le pratiche valutative implementate dagli insegnanti attraverso l'innovazione. Viene proposta una ricerca descrittiva qualitativa e quantitativa, utilizzando la metodologia dello studio di caso e dell'indagine con questionario. Come conclusioni generali, si identificano diverse necessità: una migliore pianificazione del processo di innovazione e valutazione per allineare i diversi elementi coinvolti; una maggiore cooperazione, collaborazione e comunicazione tra gli insegnanti nei due processi; una maggiore partecipazione di tutti gli agenti educativi nei due processi; e una maggiore comunicazione e pubblicità del processo di innovazione educativa e valutativa per legittimarlo e collegarlo alla realtà sociale. Resumen Esta tesis se enmarca dentro de un programa de innovación y mejora de las prácticas educativas. Plantea tres objetivos: identificar y analizar las mejoras y dificultades percibidas/valorados por los diferentes agentes educativos involucrados en este proceso; contrastar las prácticas evaluativas de los docentes en las regiones de Cataluña (España) y Toscana (Italia); identificar y comprender las prácticas evaluativas implementadas por los docentes por la innovación. Se plantea una investigación descriptiva cualitativa y cuantitativa, utilizando la metodología de estudio de caso y de encuesta a través de cuestionario. Como conclusiones generales se identifican diversas necesidades: mejor planificación del proceso de innovación y de evaluación para alinear los diferentes elementos involucrados; mayor cooperación, colaboración y comunicación entre docentes en los dos procesos; mayor participación de todos los agentes educativos en los dos procesos; y mayor comunicación y publicidad del proceso de innovación educativa y evaluativa para legitimarlo y vincularlo a la realidad social. Abstract This thesis is part of a process of innovation and improvement of educational practices. It has three objectives: to identify and analyse the improvements and difficulties perceived/valued by the different educational agents involved in this process; to contrast the teacher’s assessment practices in the regions of Catalonia (Spain) and Tuscany (Italy); to identify and understand the assessment practices implemented by teachers through innovation. A descriptive qualitative and quantitative research is proposed, using the methodology of case study and questionnaire survey. As general conclusions, several needs are identified: better planning of the innovation and assessment process to align the different elements involved; greater cooperation, collaboration and communication between teachers in the two processes; greater participation of all educational agents in the two processes; and greater communication and publicity of the educational and assessment innovation process to legitimise it and link it to the social reality.
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